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Document 91998E000983
WRITTEN QUESTION No. 983/98 by Eryl McNALLY to the Commission. Jubilee 2000 - a debt-free start for a billion people
INTERROGAZIONE SCRITTA n. 983/98 dell'on. Eryl McNALLY alla Commissione. Giubileo 2000, un inizio senza debiti per il miliardo di persone
INTERROGAZIONE SCRITTA n. 983/98 dell'on. Eryl McNALLY alla Commissione. Giubileo 2000, un inizio senza debiti per il miliardo di persone
GU C 386 del 11.12.1998, p. 68
(ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)
INTERROGAZIONE SCRITTA n. 983/98 dell'on. Eryl McNALLY alla Commissione. Giubileo 2000, un inizio senza debiti per il miliardo di persone
Gazzetta ufficiale n. C 386 del 11/12/1998 pag. 0068
INTERROGAZIONE SCRITTA E-0983/98 di Eryl McNally (PSE) alla Commissione (2 aprile 1998) Oggetto: Giubileo 2000, un inizio senza debiti per il miliardo di persone Un elettore della mia circoscrizione mi ha chiesto informazioni in merito alla posizione dell'Europa per quanto concerne il sostegno alla campagna a favore di una cancellazione "una tantum" entro l'anno 2000 del totale del debito non rimborsabile contratto dai paesi più poveri del mondo. Si tratta di una campagna nota sotto il nome di Giubileo 2000. In considerazione di quanto precede, quale impegno, se del caso, l'Europa dovrebbe assumere, a giudizio della Commissione, per conformarsi a iniziative umanitarie di questo tipo? Risposta data dal sig. Pinheiro a nome della Commissione (25 maggio 1998) La Commissione condivide l'attenzione rivolta dalla campagna "Giubileo 2000" al problema del debito contratto dai paesi più poveri. È sempre più noto che nonostante i progressi registrati negli ultimi anni attraverso misure più generose per l'ammortamento del debito, e malgrado gli sforzi compiuti per attuare le riforme economiche, vari paesi poveri continuano a subire l'onere di un eccessivo debito estero. Va sottolineato che la Comunità è essenzialmente un donatore di aiuti non rimborsabili e un modestissimo creditore in tale ambito. Le soluzioni ai problemi del debito contratto dai paesi più poveri richiederanno un'azione concertata tra tutti i creditori per sortire l'effetto necessario. L'iniziativa per il debito dei paesi poveri e fortemente indebitati (l'iniziativa HIPC), varata nel 1996, offre un contesto adeguato a tale azione coordinata. Essa intende ridurre a livelli sostenibili l'onere del debito dei paesi poveri fortemente indebitati, sostenendo così le loro azioni volte ad attuare riforme economiche e ridurre la povertà. La Commissione condivide pienamente tale iniziativa ed è politicamente impegnata a parteciparvi concretamente. Il Consiglio ha confermato in data 12 febbraio 1998 il principio di tale partecipazione per quanto riguarda l'esposizione comunitaria nei confronti dei paesi poveri e fortemente indebitati, e sta per adottarne la base giuridica. La Commissione ha trasmesso al Consiglio una proposta formale di decisione del Consiglio che, una volta adottata, consentirà di procedere al prepagamento di alcuni crediti comunitari con i paesi poveri fortemente indebitati. Va sottolineato che la Comunità ha deciso di partecipare alle iniziative volte a trattare la questione del debito dei paesi poveri indebitati tanto in veste di creditore quanto in veste di donatore. Essa ha deciso di modificare la ripartizione dello strumento di adeguamento strutturale e di aumentare del 10-15 % l'importo destinato ai paesi che possono beneficiare dell'iniziativa HIPC. In tal modo, la Commissione ha instaurato un legame tra l'ammissibilità dei paesi poveri fortemente indebitati a beneficiare dell'iniziativa HIPC e un maggiore sostegno ai programmi sociali attuati nei paesi beneficiari (i fondi di contropartita generati dai programmi di adeguamento strutturale della Comunità vengono generalmente destinati a spese nel settore sociale). L'iniziativa HIPC e la suddetta ridistribuzione dello strumento di adeguamento strutturale sono chiaramente consoni allo spirito della campagna "Giubileo 2000". Si tratta forse di un'iniziativa più limitata, ma realista, giacché poggia su un accordo tra governi e creditori multilaterali ad agire in maniera concertata per aiutare i paesi in questione ad adoperarsi concretamente a favore dello sviluppo.