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Document 91998E000833

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 833/98 dell'on. Jesús CABEZÓN ALONSO alla Commissione. Clausola democratica e Convenzione di Lomé

GU C 386 del 11.12.1998, p. 49 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

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91998E0833

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 833/98 dell'on. Jesús CABEZÓN ALONSO alla Commissione. Clausola democratica e Convenzione di Lomé

Gazzetta ufficiale n. C 386 del 11/12/1998 pag. 0049


INTERROGAZIONE SCRITTA E-0833/98

di Jesús Cabezón Alonso (PSE) alla Commissione

(26 marzo 1998)

Oggetto: Clausola democratica e Convenzione di Lomé

La Convenzione di Lomé attualmente in vigore contiene clausole che consentono di sospendere in tutto o in parte i benefici o gli aiuti comunitari concessi sulla base delle disposizioni di tale Convenzione ai paesi firmatari che non rispettano i diritti dell'uomo nonché le libertà e le regole democratiche.

A quali paesi è attualmente applicata la cosiddetta "clausola democratica" della Convenzione di Lomé?

Quali aiuti o benefici concessi a questi paesi sono stati ritirati o sospesi?

Risposta data dal sig. Pinheiro in nome della Commissione

(30 aprile 1998)

La Commissione desidera innanzitutto attirare l'attenzione sull'importanza relativa di qualsiasi elenco, tenuto conto della rapidità con cui varia talvolta la situazione dei paesi interessati.

La Commissione vuole inoltre ricordare che la clausola democratica prevista all'articolo 5 della Convenzione di Lomé, che annovera il rispetto dei diritti dell'uomo, dei principi democratici e dello Stato di diritto fra gli elementi fondamentali della Convenzione stessa, favorisce soprattutto la realizzazione di azioni positive in questo settore e indica tutti questi principi come argomenti di interesse comune e materia di dialogo. Tale impostazione va quindi intesa innanzitutto come un impegno comune per il rispetto e la promozione dei valori universali. In questo senso, la clausola è applicata in molti paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP). Tra il 1994 e il 1997 sono state finanziate azioni per un importo di circa 200 MECU, azioni destinate in particolare al sostegno al processo democratico, al potenziamento del settore della giustizia, al sostegno ai Parlamenti e alla stampa indipendente, alla sensibilizzazione per i diritti dell'uomo e per una cultura di pace, alle missioni di osservatori incaricati di valutare la situazione in merito al rispetto dei diritti dell'uomo e alla protezione delle fasce sociali più deboli.

Questa impostazione positiva permette di adottare misure adeguate in caso di violazioni gravi e ripetute dei diritti dell'uomo o di interruzione del processo democratico.

Attualmente, ad esclusione degli aiuti umanitari o degli aiuti destinati alle popolazioni più povere, la cooperazione finanziaria e tecnica è interrotta con il Sudan dal 1990, con l'ex- Zaire dal 1992 e con la Nigeria dal 1995. Più recentemente, alle nuove autorità della Repubblica democratica del Congo sono state indicate le condizioni in materia di diritti dell'uomo da rispettare per una piena ripresa della cooperazione.

La cooperazione con alcuni paesi incontra difficoltà che richiedono un intervento appropriato. Per esempio, nel caso della Guinea equatoriale, la cooperazione finanziaria e tecnica potrà riprendere gradualmente in funzione dei progressi ottenuti per quanto riguarda il rispetto dei diritti dell'uomo, dei principi democratici e dello Stato di diritto. Nel caso di paesi come la Somalia, la Sierra Leone e il Burundi, un trattamento particolare è giustificato dalla situazione di crisi e di conflitto che caratterizza tali paesi.

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