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Document 91997E003643
WRITTEN QUESTION No. 3643/97 by Clive NEEDLE to the Commission. The rise in the incidence of tuberculosis
INTERROGAZIONE SCRITTA n. 3643/97 dell'on. Clive NEEDLE alla Commissione. Aumento dell'incidenza dei casi di tubercolosi
INTERROGAZIONE SCRITTA n. 3643/97 dell'on. Clive NEEDLE alla Commissione. Aumento dell'incidenza dei casi di tubercolosi
GU C 187 del 16.6.1998, p. 36
(ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)
INTERROGAZIONE SCRITTA n. 3643/97 dell'on. Clive NEEDLE alla Commissione. Aumento dell'incidenza dei casi di tubercolosi
Gazzetta ufficiale n. C 187 del 16/06/1998 pag. 0036
INTERROGAZIONE SCRITTA E-3643/97 di Clive Needle (PSE) alla Commissione (13 novembre 1997) Oggetto: Aumento dell'incidenza dei casi di tubercolosi L'Organizzazione mondiale della sanità ha recentemente pubblicato un rapporto preoccupante e senza precedenti sull'aumento dei casi di tubercolosi. In tale rapporto, un certo numero di paesi in via di sviluppo, cui si aggiungono Lituania, Estonia e Federazione russa, sono indicati quali «zone a rischio» in cui la tubercolosi è resistente agli antibiotici e i trattamenti sono descritti come «anarchia terapeutica». Chiaramente, ciò presenta implicazioni per numerosi aspetti della politica e della prassi UE nel contesto della sua competenza in materia di sanità pubblica, contemplata all'articolo 129 del trattato sull'Unione europea. Intende la Commissione precisare pertanto con urgenza il suo approccio in materia di lotta contro la tubercolosi, con particolare riferimento all'assistenza destinata ai programmi sanitari nei paesi beneficiari di PHARE? Risposta comune data dal Sig. Flynn in nome della Commissione alle interrogazioni scritte E-3642/97, E-3643/97 e E-3644/97 (20 gennaio 1998) L'Onorevole parlamentare fa riferimento ad un recente comunicato stampa dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che riferisce dell'apparizione di «zone sensibili» nelle quali è praticamente divenuto impossibile proteggere le popolazioni da malattie resistenti ai farmaci. Tale comunicato è basato su uno studio dal titolo «Anti-Tuberculosis Drug Resistance in the World», che riferisce dei casi di tubercolosi da bacilli multiresistenti (TB-MR), registrati in numerosi paesi di tutti i continenti. Il continente europeo ne è colpito principalmente nei paesi dell'Europa dell'Est (Russia, Lettonia, Estonia). In questo settore, la Commissione finanzia dal 1996 la realizzazione di una rete europea di sorveglianza contro la tubercolosi, chiamata EuroTB. Tale rete non si limita agli Stati membri; i dati raccolti si estendono a 49 paesi della regione europea dell'OMS, fra i quali figurano i 15 Stati membri. Tale rete opera in stretta collaborazione con l'OMS e con l'Unione internazionale contro la tubercolosi e le malattie polmonari. Peraltro, dal 1997, per poter meglio tener conto del problema della multiresistenza, EuroTB raccoglie e analizza anche dati riguardanti la resistenza ai trattamenti antitubercolosi. Per quanto riguarda il problema specifico dei paesi candidati all'adesione alla Comunità, la Commissione ha effettuato una valutazione preliminare dello stato di sanità e del sistema sanitario nel contesto delle attività di preparazione all'accesso alla Comunità. Da una prima constatazione risultano la preoccupazione della Commissione di fronte alla recrudescenza delle malattie trasmissibili in diversi paesi candidati e i problemi che possono derivare da tale situazione non soltanto per i paesi interessati ma anche per la Comunità. La Commissione prevede di inserire provvedimenti da adottare per migliorare la situazione nei confronti di tali malattie trasmissibili nei paesi candidati, nel quadro delle partnership di adesione che essa sta preparando. Anche se la Commissione non finanzia programmi specifici di lotta contro la tubercolosi nei paesi in via di sviluppo, essa contribuisce in maniera significativa, attraverso i programmi sanitari che sostiene, a lottare contro tale fondamentale problema di sanità pubblica che preoccupa molti paesi in via di sviluppo. La Commissione opera segnatamente sostenendo diversi tipi di progetti e in particolare progetti di sviluppo di cure sanitarie primarie e di sostegno ai distretti sanitari, programmi volti a migliorare la disponibilità e l'accesso ai farmaci essenziali nel quadro dei trattamenti contro la tubercolosi e, infine, azioni di prevenzione nel settore del virus di immunodeficienza umana e della sindrome di immunodeficienza acquisita (VIH/AIDS). Il VIH/AIDS è infatti una delle cause di recrudescenza della tubercolosi segnatamente nei paesi africani che si trovano a sud del Sahara. Agire per ridurre l'espansione dell'epidemia VIH/AIDS consente quindi di ridurre anche l'incidenza della tubercolosi, connessa a tale epidemia. Per i paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico gli importi impegnati nel quadro del settimo Fondo europeo di sviluppo su tali diversi tipi di progetti ammontano a circa 270 mecu. Importi considerevoli vengono del pari impegnati nei settori suindicati nei paesi del Mediterraneo, dell'Asia e dell'America Latina.