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Document 91997E003466

    INTERROGAZIONE SCRITTA n. 3466/97 dell'on. José GARCÍA- MARGALLO Y MARFIL alla Commissione. Agenda 2000: Spagna, Polonia, Ungheria e Repubblica ceca nel Fondo di coesione

    GU C 187 del 16.6.1998, p. 11 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    European Parliament's website

    91997E3466

    INTERROGAZIONE SCRITTA n. 3466/97 dell'on. José GARCÍA- MARGALLO Y MARFIL alla Commissione. Agenda 2000: Spagna, Polonia, Ungheria e Repubblica ceca nel Fondo di coesione

    Gazzetta ufficiale n. C 187 del 16/06/1998 pag. 0011


    INTERROGAZIONE SCRITTA E-3466/97 di José García-Margallo y Marfil (PPE) alla Commissione (31 ottobre 1997)

    Oggetto: Agenda 2000: Spagna, Polonia, Ungheria e Repubblica ceca nel Fondo di coesione

    L'Agenda 2000 presentata dalla Commissione il 15 luglio 1997 (COM(97) 2000 def.) propone di mantenere il Fondo di coesione nella sua forma attuale, ribadendo inoltre che questo fondo continuerà a rappresentare lo strumento per eccellenza per aiutare i paesi meno prosperi a portare avanti i loro processi di ripresa economica e di convergenza. Allo stesso tempo, però, si insiste sul fatto che il Fondo di coesione rivestirà grande interesse per i futuri Stati membri, le cui necessità d'investimento sono particolarmente importanti in questo ambito, e si prevede «una revisione intermedia» (a metà strada, cioè nel 2003) del regime di sovvenzioni sulla base del criterio di un PIL pro capite inferiore al 90% della media comunitaria.

    Per quanto il tenore di tali affermazioni sembrerebbe far intendere che gli Stati membri con gravi carenze infrastrutturali, le regioni periferiche, continueranno a ricevere una percentuale pari all'attuale di questi aiuti così importanti per riavvicinarsi ai livelli di sviluppo degli Stati membri più centrali, non si possono tuttavia escludere altre interpretazioni.

    Può la Commissione dire quale percentuale del fondo di coesione spetterebbe alla Spagna nell'ipotesi che nel 2003 la Polonia, l'Unheria e la Repubblica ceca facessero parte dell'Unione europea, tenendo conto delle attuali prospettive macroeconomiche di tali paesi, della Spagna e degli altri attuali membri dell'Unione europea?

    Risposta comune data dal Sig.ra Wulf-Mathies in nome della Commissione alle interrogazioni scritte E-3465/97, E-3466/97, E-3467/97, E-3468/97, E-3469/97, E-3470/97, E-3471/97, E-3472/97 e E-3476/97 (22 gennaio 1998)

    Una revisione intermedia è prevista all'articolo 2 paragrafo 3 del regolamento (CE) n. 1164/94 che istituisce un Fondo di coesione ((GU L 130 del 25.5.1994 )), attualmente in vigore. Nella sua comunicazione «Agenda 2000» ((COM (97) 2000 def. )), la Commissione propone una valutazione intermedia anche per il nuovo periodo di finanziamento, al fine di verificare se gli Stati membri beneficiari soddisfano sempre i criteri di ammissibilità e cioé se il loro prodotto nazionale lordo (PNL) pro capite risulta ancora inferiore al 90 % della media comunitaria.

    Se al momento della valutazione l'ampliamento sarà già avvenuto, i calcoli necessari verranno effettuati in base ai dati della Comunità ampliata. Date le attuali previsioni della Commissione in materia di crescita economica, e supponendo che nel 2003 siano diventati membri i sei paesi con i quali la Commissione ha proposto di avviare negoziati per l'adesione, la Spagna sarebbe comunque ammissibile ai finanziamenti del Fondo di coesione. L'onorevole parlamentare nei suoi quesiti si riferisce ad ipotesi che vedono soltanto singoli candidati, o piccoli gruppi di essi, aderire entro il 2003. Non è questa la base utilizzata dalla Commissione per effettuare i calcoli finanziari di Agenda 2000, ma tali ipotesi non risulterebbero tuttavia meno favorevoli per la Spagna.

    Nei 45 000 milioni di ECU proposti dalla Commissione per le misure strutturali a favore dei paesi dell'Europa centrale ed orientale (PECO) è incluso un importo da destinare a misure simili a quelle del Fondo di coesione. Pertanto la dotazione di 20 000 milioni di ECU prevista da Agenda 2000 per il Fondo di coesione deve essere suddivisa tra i soli Stati membri attuali che soddisfano i criteri di ammissibilità. La quota che in futuro verrà assegnata alla Spagna dipenderà quindi dalla situazione di tale Stato rispetto agli altri beneficiari, tra gli Stati membri attuali, del Fondo di coesione.

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