Questo documento è un estratto del sito web EUR-Lex.
Documento 62010CJ0553
Judgment of the Court (Grand Chamber), 6 November 2012.#European Commission and Lagardère SCA v Éditions Odile Jacob SAS.#Appeals – Merger of undertakings in the book publishing market – Annulment of the decision to approve an investment company as the purchaser of the assets sold – Significance of a trustee’s possible lack of independence.#Joined Cases C‑553/10 P and C‑554/10 P.
Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 6 novembre 2012.
Commissione europea e Lagardère SCA contro Éditions Odile Jacob SAS.
Impugnazione — Operazione di concentrazione tra imprese sul mercato dell’editoria libraria — Annullamento della decisione relativa all’autorizzazione di un’impresa di investimento quale acquirente degli attivi retroceduti — Portata dell’eventuale assenza di indipendenza del mandatario.
Cause riunite C‑553/10 P e C‑554/10 P.
Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 6 novembre 2012.
Commissione europea e Lagardère SCA contro Éditions Odile Jacob SAS.
Impugnazione — Operazione di concentrazione tra imprese sul mercato dell’editoria libraria — Annullamento della decisione relativa all’autorizzazione di un’impresa di investimento quale acquirente degli attivi retroceduti — Portata dell’eventuale assenza di indipendenza del mandatario.
Cause riunite C‑553/10 P e C‑554/10 P.
Raccolta della giurisprudenza - generale
Identificatore ECLI: ECLI:EU:C:2012:682
SENTENZA DELLA CORTE (Grande Sezione)
6 novembre 2012 ( *1 )
«Impugnazione — Operazione di concentrazione tra imprese sul mercato dell’editoria libraria — Annullamento della decisione relativa all’autorizzazione di un’impresa di investimento quale acquirente degli attivi retroceduti — Portata dell’eventuale assenza di indipendenza del mandatario»
Nelle cause riunite C-553/10 P e C-554/10 P,
aventi ad oggetto due impugnazioni, ai sensi dell’art. 56 dello Statuto della Corte di giustizia dell’Unione europea, proposte il 24 novembre 2010,
Commissione europea, rappresentata da O. Beynet, A.Bouquet e S. Noë, in qualità di agenti, con domicilio eletto in Lussemburgo,
ricorrente,
procedimento in cui le altre parti sono:
Éditions Odile Jacob SAS, con sede in Parigi (Francia), rappresentata da O. Fréget, M. Struys e L. Eskenazi, avocats,
ricorrente in primo grado,
Wendel Investissement SA, con sede in Parigi, rappresentata da M. Trabucchi, F. Gordon e C. Baldon, avocats,
Lagardère SCA, con sede in Parigi, rappresentata da A. Winckler, F. de Bure e J.-B. Pinçon, avocats,
intervenienti in primo grado,
e
Lagardère SCA, con sede in Parigi, rappresentata da A. Winckler, F. de Bure e J.-B. Pinçon, avocats,
ricorrente,
procedimento in cui le altre parti sono:
Éditions Odile Jacob SAS, con sede in Parigi, rappresentata da O. Fréget, M. Struys e L. Eskenazi, avocats,
ricorrente in primo grado,
Commissione europea, rappresentata da O. Beynet, A. Bouquet e S. Noë, in qualità di agenti, con domicilio eletto in Lussemburgo,
convenuta in primo grado,
Wendel Investissement SA, con sede in Parigi, rappresentata da M. Trabucchi, F. Gordon e C. Baldon, avocats,
interveniente in primo grado,
LA CORTE (Grande Sezione),
composta dal sig. V. Skouris, presidente, dal sig. K. Lenaerts, vicepresidente, dal sig. A. Tizzano, dalla sig.ra R. Silva de Lapuerta, dal sig. A. Rosas, dalla sig.ra M. Berger e dal sig. E. Jarašiūnas, presidenti di sezione, dai sigg. E. Juhász (relatore), J.-C. Bonichot, dalla sig.ra A. Prechal e dal sig. C. G. Fernlund, giudici,
avvocato generale: sig. J. Mazák
cancelliere: sig.ra R. Şereş, amministratore
vista la fase scritta del procedimento e in seguito all’udienza del 13 dicembre 2011,
sentite le conclusioni dell’avvocato generale, presentate all’udienza del 27 marzo 2012,
ha pronunciato la seguente
Sentenza
1 |
Con le rispettive impugnazioni la Commissione europea e la Lagardère SCA (in prosieguo: la «Lagardère») chiedono l’annullamento della sentenza del Tribunale dell’Unione europea del 13 settembre 2010, Éditions Jacob/Commissione (T-452/04, Racc. pag. II-4713; in prosieguo: la «sentenza impugnata»), con cui quest’ultimo ha annullato la decisione (2004) D/203365 della Commissione, del 30 luglio 2004, relativa all’autorizzazione della Wendel Investissement SA quale acquirente degli attivi ceduti conformemente alla decisione 2004/422/CE della Commissione, del 7 gennaio 2004, che dichiara un’operazione di concentrazione compatibile con il mercato comune e con il funzionamento dell’accordo sullo Spazio economico europeo (caso COMP/M.2978 – Lagardère/Natexis/VUP) (GU L 125, pag. 54; in prosieguo: la «decisione controversa»). |
2 |
Con la decisione controversa la Commissione ha deciso di autorizzare la Wendel Investissement SA (in prosieguo: la «Wendel Investissement») quale acquirente degli attivi retroceduti, conformemente al paragrafo 14 degli impegni allegati alla decisione 2004/422, pubblicata in forma di riassunto nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 28 aprile 2004, adottata ai sensi dell’articolo 8, paragrafo 2, del regolamento (CEE) n. 4064/89 del Consiglio, del 21 dicembre 1989, relativo al controllo delle operazioni di concentrazione tra imprese (GU L 395, pag. 1, e rettifica GU 1990, L 257, pag. 13), come modificato dal regolamento (CE) n. 1310/97 del Consiglio, del 30 giugno 1997 (GU L 180, pag. 1, e rettifica GU 1998, L 40, pag. 17; in prosieguo: il «regolamento n. 4064/89»), nel caso COMP/M.2978 – Lagardère/Natexis/VUP. |
3 |
Queste due cause riunite si inseriscono in una serie di ricorsi proposti dai diversi operatori che hanno partecipato alla vendita delle attività editoriali detenute in Europa dalla Vivendi Universal Publishing SA (in prosieguo: la «VUP») e che sono state cedute alla Lagardère e alla Wendel Investissement, tra i quali la causa che ha dato luogo alla sentenza del 28 giugno 2012, Commissione/Éditions Odile Jacob (C-404/10 P,), relativa all’accesso ai documenti nel corso di tale procedimento di concentrazione, e la causa che ha dato origine alla sentenza resa in data odierna, Éditions Odile Jacob/Commissione (C-551/10 P,), riguardante la regolarità dell’operazione di concentrazione stessa. |
Fatti
4 |
I fatti all’origine della controversia, come descritti ai punti 1-47 della sentenza impugnata, sono i seguenti:
(…)
(…)
|
Procedimento dinanzi al Tribunale e sentenza impugnata
5 |
Con atto introduttivo depositato l’8 novembre 2004, la Odile Jacob ha proposto un ricorso diretto all’annullamento della decisione controversa, sul fondamento dell’articolo 230 CE. |
6 |
La Odile Jacob ha dedotto quattro motivi, vertenti rispettivamente sul fatto che la Commissione, in primo luogo, sarebbe venuta meno al suo obbligo di controllo della selezione dei candidati all’acquisizione degli attivi retroceduti, in secondo luogo, avrebbe autorizzato la Wendel Investissement sulla base di un rapporto redatto da un mandatario non indipendente dalla Éditis, dalla Lagardère e dalla Wendel Investissement, in terzo luogo, avrebbe violato l’obbligo di motivazione ad essa incombente e, in quarto luogo, sarebbe incorsa in un errore manifesto nella valutazione della conformità della candidatura della Wendel Investissement alle condizioni di autorizzazione dell’acquirente degli attivi retroceduti, definite dal paragrafo 10, lettera b), degli impegni della Lagardère. |
7 |
In risposta al secondo motivo, esaminato in via preliminare, il Tribunale ha rilevato che la Investima 10, divenuta Éditis, il 20 dicembre 2002 aveva nominato B., presidente dello studio S., quale membro del suo comitato esecutivo, in qualità di terzo indipendente, mentre, d’altro canto, la Lagardère il 9 febbraio 2004 aveva designato il medesimo studio S. come mandatario incaricato, ai sensi del paragrafo 21, lettera g), degli impegni contenuti nell’allegato II della decisione 2004/422, di «vigilare sulla soddisfacente esecuzione» della cessione degli attivi retroceduti. Detto mandatario è stato retribuito in tale qualità dalla Lagardère. |
8 |
Lo studio S. è stato così nominato mandatario, ai sensi del paragrafo 15 degli impegni della Lagardère, e B., suo presidente a tale data, ha esercitato le funzioni connesse a tale incarico mentre era membro del comitato esecutivo della Investima 10, divenuta Éditis. Per giunta B. ha svolto simultaneamente le funzioni di membro del comitato esecutivo della Éditis e di mandatario dal 9 febbraio 2004, data della nomina dello studio S., al 25 marzo 2004, data della trasformazione della Éditis in società per azioni semplificata. |
9 |
In tale contesto, il Tribunale ha considerato che B. si trovava in un rapporto di dipendenza nei confronti della Éditis tale da ingenerare dubbi sulla neutralità di cui tale persona, in qualità di membro del comitato esecutivo della Investima 10, divenuta Éditis, doveva dar prova nell’espletamento dell’incarico dello studio di cui era il presidente e che era stato designato come mandatario. Di conseguenza, l’incarico del mandatario, che consisteva nel vigilare sulla soddisfacente esecuzione degli impegni della Lagardère, tra cui la cessione degli attivi retroceduti, e, a tale titolo, nell’elaborare raccomandazioni circa le misure di ristrutturazione necessarie e nel redigere un rapporto che informasse la Commissione in ordine a tali raccomandazioni, non sarebbe stato svolto con assoluta indipendenza. L’esercizio da parte di B. delle funzioni di membro del comitato esecutivo della società detentrice dell’insieme degli attivi della Éditis sarebbe stato tale da pregiudicare l’indipendenza di cui B. doveva dare prova, in qualità di presidente dello studio S., nell’elaborazione delle raccomandazioni di misure di ristrutturazione necessarie e del rapporto volto a informare la Commissione di tali raccomandazioni. |
10 |
Il Tribunale ha rilevato che allo studio S., nella sua qualità di mandatario, era stato chiesto di presentare alla Commissione un rapporto che valutasse la candidatura della Wendel Investissement come acquirente degli attivi retroceduti con riferimento ai criteri di autorizzazione fissati dal paragrafo 10 degli impegni della Lagardère allegati alla decisione 2004/422. |
11 |
Al punto 107 della sentenza impugnata, il Tribunale ha concluso che tale rapporto di valutazione della candidatura della Wendel Investissement era stato elaborato da un mandatario che non rispondeva alla condizione di indipendenza nei confronti della Éditis richiesta dal paragrafo 15 degli impegni della Lagardère, definiti all’allegato II della decisione 2004/422. |
12 |
Orbene, la decisione controversa era fondata, segnatamente, sul rapporto del mandatario, che, secondo il giudizio del Tribunale esposto al punto 110 della sentenza impugnata, ha esercitato un’«influenza determinante» su detta decisione. |
13 |
Di conseguenza, ai punti 118 e 119 della sentenza impugnata, il Tribunale ha concluso che l’assenza di indipendenza del mandatario che ha redatto il rapporto configurava un illecito tale da inficiare la legittimità della decisione controversa, e ha quindi annullato tale decisione senza esaminare gli altri motivi sviluppati dalla Odile Jacob a sostegno della sua domanda di annullamento. |
Procedimento dinanzi alla Corte e conclusioni delle parti
14 |
Con ordinanza del 29 marzo 2011 il presidente della Corte ha deciso di riunire le cause C-553/10 P e C-554/10 P ai fini della fase orale del procedimento e della sentenza. |
15 |
Con la propria impugnazione nella causa C-553/10 P la Commissione chiede che la Corte voglia:
|
16 |
La Lagardère interviene a sostegno dell’impugnazione proposta dalla Commissione. |
17 |
La Wendel Investissement chiede che la Corte voglia:
|
18 |
La Odile Jacob chiede che la Corte voglia:
|
19 |
Con la propria impugnazione nella causa C-554/10 P, la Lagardère chiede che la Corte voglia:
|
20 |
Nelle rispettive comparse di risposta, la Commissione e la Wendel Investissement chiedono che la Corte voglia:
|
21 |
La Odile Jacob chiede che la Corte voglia:
|
Sulle impugnazioni
22 |
Nell’impugnazione nella causa C-553/10 P la Commissione deduce tre motivi. Il primo motivo verte su un errore di diritto, in quanto il Tribunale avrebbe omesso di esaminare le conseguenze che l’eventuale assenza di indipendenza del mandatario nei confronti della Éditis avrebbe avuto sul suo incarico, rispetto alla Wendel Investissement. Con il secondo motivo, la Commissione sostiene che il Tribunale è incorso in un errore di diritto, ha fornito una motivazione contraddittoria e ha snaturato i fatti, avendo concluso che il rapporto del mandatario aveva avuto influenza determinante sulla decisione controversa. Il terzo motivo, concernente un errore di diritto per quanto riguarda il riconoscimento dell’operatività di un motivo e una violazione dell’obbligo di motivazione a tale proposito, si articola in due parti. La prima parte di tale motivo riguarda un errore di diritto che il Tribunale avrebbe commesso annullando la decisione controversa sulla base di un motivo che avrebbe dovuto essere considerato inconferente. La seconda parte del medesimo motivo concerne una violazione dell’obbligo di motivazione, in quanto il Tribunale avrebbe omesso di indicare le ragioni sulle quali si è fondato per ritenere che la decisione controversa avrebbe potuto essere diversa se non si fosse verificata l’irregolarità consistente nell’assenza di indipendenza del mandatario. |
23 |
Nell’impugnazione nella causa C-554/10 P la Lagardère deduce due motivi. Il primo motivo verte su un errore di diritto, in quanto il Tribunale avrebbe fondato l’annullamento della decisione controversa sull’eccezione d’illegittimità della decisione di approvazione del mandatario. Con il secondo motivo, la Lagardère sostiene che il Tribunale è incorso in un errore di diritto giudicando a torto che la presenza del mandatario in seno al comitato esecutivo della Éditis in qualità di terzo indipendente poteva giustificare l’annullamento della decisione controversa. Tale motivo, suddiviso in quattro parti, riprende in sostanza il primo motivo nella causa C-553/10 P. |
24 |
Dato che i primi tre motivi nella causa C-553/10 P e il secondo motivo nella causa C-554/10 P coincidono, occorre esaminarli congiuntamente. |
Sui primi tre motivi nella causa C-553/10 P e sul secondo motivo nella causa C-554/10 P
Argomenti delle parti
25 |
Secondo la Commissione, il Tribunale ha commesso un errore di diritto in quanto non avrebbe esaminato in base a quali elementi l’assenza di indipendenza del mandatario avrebbe potuto incidere sulla valutazione da parte di quest’ultimo delle caratteristiche della Wendel Investissement quale acquirente degli attivi della Éditis né in base a quali elementi si sarebbe potuto sospettare che tale mandatario avrebbe redatto un rapporto idoneo a indurre la Commissione in errore in sede di adozione della decisione controversa. Siffatta posizione sarebbe in contrasto con la giurisprudenza del Tribunale secondo la quale l’assenza di indipendenza di una persona incaricata di valutare un candidato ha portata giuridica soltanto se viene dimostrato che tale persona ha tenuto conto, nella sua valutazione, di un interesse diverso da quello inerente al corretto svolgimento del proprio incarico. Il Tribunale non avrebbe esaminato se l’insufficiente indipendenza del mandatario nei confronti della Éditis potesse comportare conseguenze sull’obiettività del contenuto del suo rapporto e, pertanto, sulla valutazione della Wendel Investissement come acquirente. Il Tribunale avrebbe quindi accolto un motivo inconferente per annullare la decisione controversa. |
26 |
La Commissione osserva che la decisione finale concernente l’approvazione dell’acquirente degli attivi retroceduti nell’ambito di un’operazione di concentrazione spetta sempre alla Commissione, la quale non si basa esclusivamente sul rapporto del mandatario, ma raccoglie informazioni di propria iniziativa. |
27 |
A sostegno della Commissione, la Wendel Investissement fa proprie le critiche formulate avverso la sentenza impugnata, sottolineando che il Tribunale non ha stabilito sotto quale profilo il legame tra la Éditis e il mandatario possa aver influenzato il contenuto del rapporto di valutazione della candidatura della Wendel Investissement. |
28 |
Secondo la Odile Jacob, non si può censurare il Tribunale per avere fatto riferimento alla legge francese al fine di verificare se l’esercizio simultaneo da parte di B. delle funzioni di membro del comitato esecutivo della Éditis e di quelle di mandatario, in qualità di presidente dello studio S., fosse compatibile con il criterio d’indipendenza rispetto a tale società, poiché si tratta semplicemente di un’applicazione della lex societatis e del principio che determina la legge applicabile a una società, conformemente ai principi di diritto internazionale privato sanciti in particolare dal regolamento (CE) n. 593/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali (Roma I) (GU L 177, pag. 6). |
29 |
Secondo la Lagardère, il Tribunale non poteva concludere nel senso di un’automatica assenza di indipendenza del mandatario per via dei legami di B. con la Éditis, ma avrebbe dovuto valutare se il mandato sociale di B. avesse impedito al mandatario di esercitare le sue funzioni con indipendenza e trasparenza. Al contrario, lungi dal costituire un conflitto d’interessi, il mandato sociale esercitato da B. e l’incarico svolto dal mandatario avrebbero avuto come oggetto l’indipendenza della Éditis e avrebbero quindi rappresentato incarichi complementari. |
30 |
Per quanto concerne la portata dell’assenza di indipendenza del mandatario, la Odile Jacob ritiene che l’argomento della Commissione sia inconferente, poiché l’illegittimità dichiarata dal Tribunale configura una violazione di un impegno contrattuale sostanziale e reso obbligatorio dalla decisione 2004/422 della Commissione, che inficia quindi l’intero processo decisionale relativo all’operazione di cessione imposta dagli impegni della Lagardère. |
31 |
Con il suo secondo motivo, la Commissione ritiene che la sentenza impugnata sia viziata da un errore di diritto, dalla contraddittorietà della motivazione e da uno snaturamento dei fatti, in quanto secondo il Tribunale il rapporto del mandatario avrebbe avuto un’influenza determinante sulla decisione controversa. La Commissione sostiene che, con tale conclusione, il Tribunale ha frainteso la ripartizione delle funzioni tra essa stessa e il mandatario. Spetterebbe infatti soltanto alla Commissione pronunciarsi sull’autorizzazione di un candidato acquirente. Se è vero che la valutazione contenuta nel rapporto di un mandatario è presa in considerazione dalla Commissione per l’elaborazione della sua decisione finale, in nessun caso però la Commissione sarebbe vincolata dal parere del mandatario, che non potrebbe sostituirsi alla valutazione dell’istituzione. La Commissione rimarrebbe comunque tenuta a svolgere le indagini necessarie, a raccogliere informazioni di propria iniziativa ricorrendo ai propri servizi e a varie richieste di informazioni rivolte alle imprese interessate, nella fattispecie alla Lagardère e alla Wendel Investissement. |
32 |
Da talune analogie tra il rapporto del mandatario e la decisione controversa non si può dedurre, a parere della Commissione, che il rapporto di cui trattasi abbia avuto «influenza determinante» su detta decisione, come dichiarato dal Tribunale al punto 110 della sentenza impugnata. Secondo la Commissione, quelli che sono stati ripresi sarebbero semplicemente elementi oggettivi e verificabili, non contenenti valutazioni soggettive. |
33 |
La Wendel Investissement concorda con l’argomento della Commissione. |
34 |
La Odile Jacob ritiene che il Tribunale non abbia frainteso la ripartizione delle funzioni tra la Commissione e il mandatario. L’assenza di indipendenza del mandatario autorizzato avrebbe viziato l’intero processo decisionale. Infatti, la Commissione avrebbe effettivamente preso in considerazione, nella decisione controversa, il rapporto del mandatario. |
35 |
Procedendo, ai punti 112-116 della sentenza impugnata, a un esame comparato del rapporto del mandatario e della decisione controversa alla luce delle quattro condizioni imposte dal paragrafo 10 degli impegni della Lagardère per quanto concerne le caratteristiche del candidato acquirente degli attivi retroceduti, il Tribunale avrebbe giustamente rilevato che le valutazioni della Commissione erano identiche a quelle contenute nel rapporto del mandatario. La Odile Jacob ritiene pertanto che il Tribunale abbia dichiarato a giusto titolo che tale rapporto ha esercitato un’influenza determinante sulla decisione controversa. |
36 |
Per quanto concerne il terzo motivo nella causa C-553/10 P, la Odile Jacob fa presente che l’assenza di indipendenza del mandatario costituisce non una mera irregolarità, bensì una violazione delle forme sostanziali del procedimento amministrativo, che deve comportare l’annullamento della decisione controversa senza che sia necessario dimostrare che tale decisione avrebbe potuto avere un contenuto diverso in assenza di tale irregolarità. L’indipendenza del mandatario è una condizione fondamentale prevista dagli impegni della Lagardère, ai quali la decisione 2004/422 ha conferito carattere vincolante. Il requisito dell’indipendenza del mandatario non dovrebbe essere verificato ex post, bensì ex ante, al fine di evitare di controllare le motivazioni soggettive che potrebbero orientare il mandatario nel suo incarico, come emerge dalla raccomandazione della Commissione del 16 maggio 2002, intitolata «L’indipendenza dei revisori legali dei conti nell’UE: un insieme di principi fondamentali» (GU L 191, pag. 22). Tale requisito d’indipendenza si ricollegherebbe al principio secondo il quale il giudice deve essere e apparire indipendente. |
Giudizio della Corte
37 |
Le ricorrenti nelle impugnazioni affermano in sostanza che il Tribunale è incorso in molteplici errori di diritto, omettendo di esaminare le conseguenze che l’eventuale assenza d’indipendenza del mandatario nei confronti della Éditis avrebbe avuto sulla valutazione della candidatura della Wendel Investissement quale acquirente degli attivi della Éditis, e contestano che il rapporto del mandatario potesse indurre in errore la Commissione in sede di valutazione della candidatura della Wendel Investissement al fine di autorizzare quest’ultima come acquirente degli attivi retroceduti. |
38 |
In forza dell’articolo 1 della decisione 2004/422, l’operazione notificata, con la quale la Lagardère acquisisce il controllo esclusivo degli elementi dell’attivo in offerta della VUP, ormai denominata Éditis, è dichiarata compatibile con il mercato comune e con il funzionamento dell’accordo sulla Spazio economico europeo, a condizione che la Lagardère rispetti gli impegni indicati nell’allegato II della richiamata decisione. |
39 |
Ai sensi dei paragrafi 15 e 21 dell’allegato II della decisione 2004/422, la parte notificante nomina un mandatario per svolgere gli incarichi particolari e generali conferitigli, ossia, segnatamente, garantire la soddisfacente esecuzione degli impegni sottoscritti dalla Lagardère, nonché assicurarsi che gli attivi retroceduti siano mantenuti e gestiti in seno ad una distinta struttura in modo separato e indipendente dagli attivi conservati e dalle altre attività della Lagardère fino alla data dell’effettiva cessione degli attivi retroceduti. |
40 |
In caso di disaccordo tra la Lagardère e la Éditis sulle misure di ristrutturazione necessarie alla realizzazione degli impegni, è possibile adire il mandatario. Questi formulerà una raccomandazione circa la portata di tali misure, secondo il paragrafo 24 di detti impegni. Il mandatario ne informerà la Commissione, la quale potrà fissare la portata delle misure di ristrutturazione necessarie. |
41 |
Ai fini dell’esercizio di tali incarichi, il paragrafo 15 di detti impegni precisa, in particolare, che il mandatario dovrà essere indipendente dalla Lagardère e dall’Éditis e non essere esposto a conflitti d’interesse. La sua retribuzione è corrisposta dalla Lagardère secondo modalità che non pregiudichino la buona esecuzione del suo mandato né la sua indipendenza. |
42 |
Tale indipendenza è un elemento degli impegni che la Lagardère ha sottoscritto e che devono essere pienamente rispettati. Essa è stata stabilita ex ante e si estende a tutte le attività del mandatario. |
43 |
Dai punti 85 e 87 della sentenza impugnata emerge che B., presidente dello studio S., il 20 dicembre 2002 è stato nominato membro del comitato esecutivo della Investima 10, divenuta Éditis, e che il 9 febbraio 2004 lo studio S. è stato designato quale mandatario. Al punto 89 della sentenza impugnata si constata che B. ha svolto contemporaneamente funzioni sia di membro del comitato esecutivo della Éditis sia di mandatario, dal 9 febbraio 2004 al 25 marzo 2004, data della trasformazione della Éditis in società per azioni semplificata. Dopo la trasformazione della Éditis, B. ha mantenuto stretti legami con detta società, dato che il mandatario disponeva di tre rappresentanti all’interno del comitato degli azionisti. |
44 |
In tale contesto, il Tribunale ha correttamente concluso, al punto 104 della sentenza impugnata, che l’esercizio da parte di B. delle funzioni di membro del comitato esecutivo della Investima 10, divenuta Éditis, era tale da pregiudicare l’indipendenza del mandatario e che tale situazione non consentiva di assicurare l’esercizio, in completa indipendenza, degli incarichi di mandatario indipendente contemplati al paragrafo 15 degli impegni della Lagardère. |
45 |
Del pari, al punto 107 della sentenza impugnata giustamente il Tribunale ha dichiarato che il rapporto di valutazione della candidatura della Wendel Investissement all’acquisizione degli attivi retroceduti è stato elaborato da un mandatario che non rispondeva alla condizione di indipendenza nei confronti della Éditis. |
46 |
La Commissione non contesta gli accertamenti del Tribunale circa l’assenza di indipendenza del mandatario, in quanto si tratterebbe di una questione di fatto. Per contro, essa addebita al Tribunale di avere omesso di esaminare se tale assenza d’indipendenza abbia influito in concreto sulla decisione controversa ovvero se, in mancanza di tale irregolarità, la decisione controversa avrebbe potuto avere un contenuto diverso. Secondo la Commissione, la situazione del mandatario non ha pregiudicato l’obiettività della valutazione da questo formulata nel suo rapporto sull’acquirente degli attivi della Éditis né, di conseguenza, la legittimità della decisione controversa. |
47 |
Tale argomento della Commissione dev’essere respinto. |
48 |
Infatti, nella specie, il mandatario incaricato «di vigilare sulla soddisfacente esecuzione» degli impegni della parte notificante ha svolto funzioni conferitegli indirettamente dalla Commissione. Si tratta di funzioni che la Commissione avrebbe potuto svolgere essa stessa, se avesse avuto a disposizione risorse umane sufficienti. |
49 |
Ciò emerge chiaramente dai punti 52, 53, 55 e 56 della comunicazione della Commissione concernente le misure correttive considerate adeguate a norma del regolamento (CEE) n. 4064/89 del Consiglio e del regolamento (CE) n. 447/98 della Commissione (GU 2001, C 68, pag. 3). In particolare, il punto 56 di tale comunicazione prevede che «[i]l fiduciario assumerà i compiti specifici diretti a garantire l’adempimento in buona fede degli impegni per conto della Commissione». |
50 |
Occorre rammentare che il paragrafo 15 degli impegni della Lagardère le imponeva di nominare un mandatario che, tra le altre condizioni, doveva «essere indipendente dalla Lagardère e dall’Éditis». |
51 |
È quindi pacifico che tale mandatario deve anzitutto essere indipendente dalle parti e, inoltre, deve agire in maniera indipendente rispetto a queste ultime, di guisa che la mancanza d’indipendenza risulta sufficiente per annullare una decisione della Commissione come la decisione controversa. La questione di stabilire se tale mandatario abbia agito in modo indipendente si pone soltanto ove sia stato previamente accertato che questi era effettivamente indipendente dalle parti. |
52 |
Dato che il Tribunale ha correttamente accertato che il mandatario non era indipendente dalle parti, non era obbligato a esaminare se questi avesse agito in concreto con modalità attestanti tale mancanza d’indipendenza. |
53 |
Da quanto precede emerge che il Tribunale non ha commesso errori di diritto annullando la decisione controversa per assenza d’indipendenza del mandatario. Pertanto, i tre motivi dedotti dalla Commissione nonché il secondo motivo esposto dalla Lagardère sono infondati e devono essere respinti. |
Sul primo motivo nella causa C-554/10 P, relativo all’eccezione di illegittimità
Argomenti delle parti
54 |
La Lagardère sostiene che il Tribunale non poteva fondarsi sull’illegittimità della decisione di autorizzazione del mandatario per dichiarare l’illegittimità della decisione controversa, in quanto non sarebbe possibile ricorrere al meccanismo dell’eccezione di illegittimità qualora si tratti di due decisioni individuali. Non avendo proposto ricorso contro la decisione di autorizzazione del mandatario, entro i termini impartiti, la Odile Jacob non poteva eccepire l’illegittimità di tale decisione di autorizzazione a sostegno della sua domanda di annullamento della decisione controversa, poiché detta decisione di autorizzazione sarebbe divenuta definitiva nei suoi confronti. |
55 |
Secondo la Lagardère e la Wendel Investissement, il ragionamento seguito dal Tribunale si risolverebbe nel dedurre, per via di eccezione, l’illegittimità della decisione di autorizzazione del mandatario, che è una decisione individuale. Il Tribunale avrebbe esaminato direttamente non i motivi alla base della decisione controversa, bensì quelli che hanno portato alla nomina del mandatario, che si collocano a monte della decisione medesima. |
56 |
La Lagardère sostiene che la decisione di autorizzazione del mandatario è stata comunicata alle parti il 15 febbraio 2005, data a partire dalla quale la decisione arrecava pregiudizio alla Odile Jacob e costituiva un atto impugnabile ai sensi dell’articolo 263 TFUE. Tale decisione avrebbe quindi dovuto essere impugnata, entro i termini impartiti, con un ricorso distinto da quello diretto contro la decisione controversa. Conseguentemente, il Tribunale non poteva validamente fare riferimento all’illegittimità della nomina del mandatario per annullare la decisione impugnata. |
57 |
La Odile Jacob confuta gli argomenti della Lagardère e della Wendel Investissement rilevando che la decisione di autorizzazione del mandatario non dev’essere considerata una decisione isolata, bensì una decisione appartenente a un insieme di atti che hanno portato all’adozione della decisione controversa. |
58 |
Inoltre, la Odile Jacob precisa di non essere il destinatario, ai sensi dell’articolo 263 TFUE e della giurisprudenza, della decisione di autorizzazione del mandatario, e che, di conseguenza, le sarebbe stato difficile impugnarla mediante un ricorso distinto. |
Giudizio della Corte
59 |
Si deve osservare che la decisione di autorizzazione del mandatario è stata comunicata alla Odile Jacob solo il 17 febbraio 2005. |
60 |
In data 8 novembre 2004 la Odile Jacob ha proposto dinanzi al Tribunale un ricorso diretto all’annullamento della decisione controversa, contestando anche le condizioni di autorizzazione del mandatario. Orbene, occorre rilevare che a quella data la Odile Jacob non aveva ancora ricevuto comunicazione della decisione di autorizzazione del mandatario. Non le si può quindi addebitare di avere rimesso in discussione, nel suo ricorso diretto contro la decisione impugnata, la legittimità della decisione di autorizzazione del mandatario senza averne previamente chiesto l’annullamento, allorché detta decisione rientrava nello stesso gruppo di atti cui apparteneva la decisione controversa. |
61 |
Rappresenterebbe un formalismo superfluo e inutile esigere che la Odile Jacob proponga un ricorso distinto per contestare una decisione individuale, di cui essa ha avuto comunicazione dopo avere proposto il ricorso principale, decisione che fa parte di una serie di atti e che è ad ogni modo rimessa in discussione dal ricorso principale medesimo. |
62 |
Tale motivo va pertanto respinto. |
63 |
Poiché nessuno dei motivi dedotti dalle ricorrenti ha trovato accoglimento, le impugnazioni nelle cause C-553/10 P e C-554/10 P devono essere respinte. |
Sulle spese
64 |
Ai sensi dell’articolo 184, paragrafo 2, del regolamento di procedura, quando l’impugnazione è respinta, la Corte statuisce sulle spese. Ai sensi dell’articolo 138, paragrafi 1 e 2, di tale regolamento, applicabile al procedimento d’impugnazione in forza degli articoli 184, paragrafo 1, e 190, paragrafo 1, dello stesso, la parte soccombente è condannata alle spese se ne è stata fatta domanda. Poiché la Commissione e la Lagardère sono rimaste soccombenti e la Odile Jacob ne ha fatto domanda, occorre condannarle a sopportare, oltre alle proprie spese, quelle sostenute dalla Odile Jacob in occasione delle presenti impugnazioni. |
65 |
Poiché la Odile Jacob non ha chiesto la condanna alle spese della Wendel, quest’ultima sopporterà unicamente le proprie spese. |
Per questi motivi, la Corte (Grande Sezione) dichiara e statuisce: |
|
|
|
Firme |
( *1 ) Lingua processuale: il francese.