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Violenze perpetrate nei confronti delle donne e delle ragazze: orientamenti dell’Unione europea

Violenze perpetrate nei confronti delle donne e delle ragazze: orientamenti dell’Unione europea

 

SINTESI DI:

Orientamenti dell’UE sulle violenze contro le donne e la lotta contro tutte le forme di discriminazione nei loro confronti

QUAL È LO SCOPO DEI PRESENTI ORIENTAMENTI?

  • L’Unione europea (UE) si impegna ad iscrivere un’azione in una prospettiva di lungo periodo riguardo al tema dei diritti delle donne, concentrandosi sulle violenze perpetrate nei confronti delle donne* e delle ragazze.
  • Gli orientamenti stabiliscono obiettivi per promuovere l’azione e l’impegno dei paesi dell’UE e del resto del mondo.

PUNTI CHIAVE

La violenza contro le donne e le ragazze è un fenomeno mondiale, che affonda le sue radici nelle ineguaglianze economiche e di forza tra i sessi, nei valori legati al costume, alla tradizione e alla religione, nell’instabilità politica e nei conflitti armati.

È causa di gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale delle vittime, nonché sulla società in generale.

Gli orientamenti hanno tre scopi interconnessi:

  • prevenire la violenza perpetrata nei confronti delle donne e delle ragazze,
  • proteggere e sostenere le vittime,
  • perseguire gli autori di siffatte violazioni.

A tali scopi, con la cooperazione dei paesi dell’UE, gli orientamenti mirano a:

  • promuovere la parità di genere e lottare contro le discriminazioni nei confronti delle donne, riconoscendo che l’esistenza di ostacoli a diritti sia socioeconomici che politici, espone maggiormente queste ultime alla violenza;
  • concentrarsi sulle legislazioni e le politiche pubbliche aventi effetti discriminatori nei confronti delle donne e delle ragazze, lottando contro le discriminazioni nella sfera privata e gli stereotipi legati al genere;
  • migliorare la raccolta di dati e trovare soluzioni migliori per individuare i segni della violenza contro le donne;
  • elaborare strategie collaborative che funzionino veramente, coinvolgendo ogni individuo e settore della società, compresi i dirigenti politici e i media:
  • lottare contro l’impunità * dei responsabili delle violenze e assicurarsi che questi siano chiamati a rispondere dei loro atti;
  • garantire che si indaghi sugli atti di violenza in modo rapido e serio e che il sistema giudiziario penale preveda le disposizioni necessarie a far sì che le donne siano incitate a testimoniare;
  • migliorare la formazione delle autorità incaricate dell’applicazione della legge, il patrocinio legale e la protezione delle vittime e dei testimoni e la creazione di condizioni atte a far sì che le vittime non dipendano più economicamente dagli autori della violenza.

L’UE provvederà ad affrontare in maniera ricorrente il problema fuori dall’UE, anche presso le Nazioni Unite (ONU). Verrà inoltre inserito un riferimento ai diritti delle donne in tutti i mandati dei rappresentanti e degli inviati speciali dell’UE. In particolare, l’UE incoraggerà i propri paesi membri a ratificare la convenzione dell’ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW).

L’UE mira a prevenire la violenza e ad aiutare le vittime sostenendo:

  • l’accesso alla giustizia per le vittime della violenza;
  • il ruolo del relatore speciale dell’ONU sulla violenza contro le donne nei casi in cui le violenze contro le donne sono diffuse e restano impunite;
  • misure contro l’impunità seguendo i procedimenti giudiziari;
  • i difensori dei diritti delle donne e le donne impegnate nella difesa dei diritti umani*;
  • aiuto psicologico gratuito, assistenza giuridica, alloggio e reinserimento delle vittime e dei loro figli;
  • l’accesso all’informazione e ai servizi sanitari, in particolare in materia di salute sessuale e di procreazione;
  • programmi che promuovono la libertà delle donne di decidere sulle questioni relative alla propria sessualità senza essere soggette a coercizioni, a discriminazioni o a violenze;
  • programmi destinati a donne che si trovano in una situazione per cui sono a maggior rischio di essere vittime di violenze;
  • l’educazione ai diritti fondamentali e l’emancipazione delle donne e delle ragazze;
  • la sensibilizzazione finalizzata alla parità di genere e all’eliminazione degli stereotipi, destinata in particolare a uomini e ragazzi;
  • programmi volti a migliorare l’indipendenza economica delle donne;
  • campagne imperniate sulla negligenza sistematica nei confronti delle bambine, in particolare per quanto riguarda la registrazione della nascita all’ufficio di stato civile e la scolarizzazione.

In casi di eccezionale gravità, per esempio di violenze perpetrate o tollerate dallo Stato in violazione degli impegni internazionali, l’UE può prevedere delle misure specifiche.

CONTESTO

Gli orientamenti attingono da una serie di studi e iniziative, tra cui lo studio approfondito del Segretario generale dell’ONU su tutte le forme di violenza nei confronti delle donne (2006), il lavoro del relatore speciale dell’ONU sulla violenza nei confronti delle donne (2008), la risoluzione 61/143 dell’ONU sull’eliminazione della violenza nei confronti delle donne (2006) e le risoluzioni 1325 (2000) e 1820 (2008) del Consiglio di sicurezza dell’ONU sul tema «donne, pace e sicurezza».

Attingono anche dalla risoluzione 2005/2215 del Parlamento europeo sulla situazione delle donne nei conflitti armati e sul loro ruolo nella ricostruzione.

Per ulteriori informazioni consultare inoltre:

* TERMINI CHIAVE

Violenza contro le donne: ogni atto di violenza contro il genere femminile che si traduce, o si può tradurre, in lesioni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà. Ciò può essere esercitato in seno alla famiglia, all’interno della comunità o perpetrato o tollerato dallo Stato nel suo insieme.
Impunità: esenzione o diritto di non essere sottoposto a pena per lesioni.
Difensori dei diritti umani: individui o gruppi che promuovono e difendono i diritti umani e le libertà fondamentali, quali i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, compresi i diritti delle donne

DOCUMENTO PRINCIPALE

Orientamenti dell’UE sulle violenze contro le donne e la lotta contro tutte le forme di discriminazione nei loro confronti, Consiglio Affari generali dell’8 dicembre 2008

DOCUMENTI CORRELATI

Direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che istituisce norme minime in materia di diritti, sostegno e protezione delle vittime dei reati e che sostituisce la decisione quadro 2001/220/JHA del Consiglio (GU L 315 del 14.11.2012, pagg. 57-73)

Regolamento (UE) n. 1381/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, che istituisce un programma Diritti, uguaglianza e cittadinanza per il periodo 2014-2020 (GU L 354 del 28.12.2013, pagg. 62-72)

Le successive modifiche al regolamento (UE) n. 1381/2013 sono state integrate al testo originario. La presente versione consolidata ha esclusivamente un valore documentale.

Ultimo aggiornamento: 27.06.2016

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