Non discriminazione e pari opportunità nell’Unione europea
SINTESI DI:
Comunicazione «Non discriminazione e pari opportunità — Un impegno rinnovato», COM(2008) 420
QUAL È LO SCOPO DELLA COMUNICAZIONE?
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Presenta l’approccio dell’Unione europea (UE) in materia di:
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Mira a garantire che tutti abbiano un’equa opportunità di realizzare il loro potenziale.
PUNTI CHIAVE
Rafforzare la lotta alla discriminazione
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Questa comunicazione della Commissione europea sottolinea che la discriminazione non può essere vinta solo sul piano giuridico. Tuttavia, leggi efficaci e correttamente applicate possono svolgere un ruolo importante nel favorire un cambiamento negli atteggiamenti e nei comportamenti delle persone.
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In questo ambito, la Commissione ha due compiti importanti da svolgere:
Rafforzare gli strumenti politici per la promozione attiva delle pari opportunità
A complemento delle misure legali, la comunicazione mette in evidenza il ruolo di alcuni strumenti strategici.
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Sono necessari strumenti politici più forti per promuovere in modo efficace le pari opportunità, ad esempio:
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integrare la non discriminazione in tutte le politiche dell’UE: in particolare, quelle in materia di occupazione, inclusione sociale, istruzione e formazione. È stata pubblicata una guida in materia di appalti pubblici socialmente responsabili per sensibilizzare i paesi dell’Unione europea su come promuovere la non discriminazione e le pari opportunità attraverso la politica degli appalti e la relativa prassi;
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quantificare le discriminazioni e valutare i progressi: la Commissione verificherà la fattibilità di una raccolta regolare di dati statistici con i paesi dell’UE sulla portata e l’impatto delle discriminazioni e della creazione di un modulo di indagine unionale sulla discriminazione. Sta inoltre collaborando con Equinet, la rete europea di enti nazionali per le pari opportunità, per sviluppare un sistema di raccolta dei dati relativi ai ricorsi trattati da tali enti;
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l’azione positiva: il diritto comunitario non impedisce ai paesi dell’UE di mantenere o adottare misure specifiche volte a prevenire o compensare i pregiudizi collegati ai motivi di discriminazione oggetto di protezione. I paesi dell’UE sono invitati a fare uso di tutte le possibilità di azione positiva, in particolare per l’accesso all’istruzione, all’occupazione, all’alloggio e all’assistenza sanitaria;
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azioni di sensibilizzazione e di formazione per le parti interessate: ad esempio campagne di informazione affinché i datori di lavoro, i prestatari di servizi e le amministrazioni siano informati sui loro obblighi;
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promuovere i vantaggi della diversità sul luogo di lavoro: la legislazione è più efficace quando è accompagnata da strategie moderne e innovative attuate dai datori di lavoro per gestire una manodopera sempre più diversificata. Le iniziative comprendono statuti volontari e la cooperazione tra imprese, scuole commerciali e università sulle questioni legate alla diversità.
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È necessario un dialogo sulla non discriminazione e le pari opportunità che coinvolga tutte le parti interessate e la società civile. Un esempio sono i vertici sull’uguaglianza, che si svolgono in maniera regolare per condividere conoscenze ed esperienze.
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Far progredire l’integrazione sociale dei Rom , la più grande minoranza etnica d’Europa, è una priorità politica che sta ricevendo attenzione sia a livello unionale che nei paesi dell’UE. Ogni paese dell’UE ha predisposto una strategia nazionale di integrazione dei Rom e sono in corso iniziative per combattere la discriminazione e l’ostilità nei confronti degli zingari, con l’obiettivo di sviluppare meccanismi di cooperazione efficaci e inclusivi a medio termine che coinvolgano la società civile e le autorità nazionali, regionali e locali.
Finanziamento
CONTESTO
Il rispetto dei valori condivisi di libertà, democrazia, diritti umani e libertà fondamentali è sancito dai trattati istitutivi dell’UE. I trattati riconoscono che ogni individuo ha pari valore e ha quindi diritto a un accesso equo alle opportunità che la vita gli presenta.
Per ulteriori informazioni, consultare:
DOCUMENTO PRINCIPALE
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Non discriminazione e pari opportunità — Un impegno rinnovato», COM(2008) 420 def. del 2.7.2008
DOCUMENTI CORRELATI
Direttiva 2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno 2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica (GU L 180 del 19.7.2000, pag. 22-26)
Le modifiche successive alla direttiva 2000/43/CE sono state incorporate nel testo originale. La presente versione consolidata ha unicamente valore documentale.
Direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro (GU L 303 del 2.12.2000, pag. 16-22)
Direttiva 2004/113/CE del Consiglio, del 13 dicembre 2004, che attua il principio della parità di trattamento tra uomini e donne per quanto riguarda l’accesso a beni e servizi e la loro fornitura (GU L 373 del 21.12.2004, pag. 37-43)
Decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio, del 28 novembre 2008, sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale (GU L 328 del 6.12.2008, pag. 55-58)
Raccomandazione del Consiglio, del 9 dicembre 2013, su misure efficaci per l’integrazione dei Rom negli Stati membri (GU C 378 del 24 dicembre 2013, pag. 1-7)
Proposta di direttiva del Consiglio recante applicazione del principio di parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale, COM(2008) 426 def. del 2.7.2008
Ultimo aggiornamento: 12.01.2017