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Document 352eab64-1778-11ef-a251-01aa75ed71a1

Consolidated text: Decisione (PESC) 2020/1999 del Consiglio, del 7 dicembre 2020, relativa a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani

02020D1999 — IT — 19.04.2024 — 014.001


Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento

►B

DECISIONE (PESC) 2020/1999 DEL CONSIGLIO

del 7 dicembre 2020

relativa a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani

(GU L 410I del 7.12.2020, pag. 13)

Modificata da:

 

 

Gazzetta ufficiale

  n.

pag.

data

►M1

DECISIONE (PESC) 2021/372 DEL CONSIGLIO  del 2 marzo 2021

  L 71I

6

2.3.2021

►M2

DECISIONE (PESC) 2021/481 DEL CONSIGLIO  del 22 marzo 2021

  L 99I

25

22.3.2021

►M3

DECISIONE (PESC) 2021/2160 DEL CONSIGLIO  del 6 dicembre 2021

  L 436

40

7.12.2021

►M4

DECISIONE (PESC) 2021/2197 DEL CONSIGLIO  del 13 dicembre 2021

  L 445I

17

13.12.2021

►M5

DECISIONE (PESC) 2022/2376 DEL CONSIGLIO  del 5 dicembre 2022

  L 314

90

6.12.2022

►M6

DECISIONE (PESC) 2023/433 DEL CONSIGLIO  del 25 febbraio 2023

  L 59I

583

25.2.2023

►M7

DECISIONE (PESC) 2023/501 DEL CONSIGLIO  del 7 marzo 2023

  L 69I

11

7.3.2023

►M8

DECISIONE (PESC) 2023/1099 DEL CONSIGLIO  del 5 giugno 2023

  L 145

12

5.6.2023

►M9

DECISIONE (PESC) 2023/1500 DEL CONSIGLIO  del 20 luglio 2023

  L 183I

35

20.7.2023

►M10

DECISIONE (PESC) 2023/1504 DEL CONSIGLIO  del 20 luglio 2023

  L 183I

60

20.7.2023

►M11

DECISIONE (PESC) 2023/1716 DEL CONSIGLIO  dell'8 settembre 2023

  L 221I

6

8.9.2023

►M12

DECISIONE (PESC) 2023/2721 DEL CONSIGLIO  del 4 dicembre 2023

  L 2721

1

5.12.2023

►M13

DECISIONE (PESC) 2024/418 DEL CONSIGLIO  del 29 gennaio 2024

  L 418

1

29.1.2024

►M14

DECISIONE (PESC) 2024/951 DEL CONSIGLIO  del 22 marzo 2024

  L 951

1

22.3.2024

►M15

DECISIONE (PESC) 2024/1025 DEL CONSIGLIO  del 4 aprile 2024

  L 1025

1

5.4.2024

►M16

DECISIONE (PESC) 2024/1074 DEL CONSIGLIO  del 12 aprile 2024

  L 1074

1

12.4.2024

►M17

DECISIONE (PESC) 2024/1175 DEL CONSIGLIO  del 19 aprile 2024

  L 1175

1

19.4.2024


Rettificata da:

 C1

Rettifica, GU L 035, 17.2.2022, pag.  21 (2021/2160)




▼B

DECISIONE (PESC) 2020/1999 DEL CONSIGLIO

del 7 dicembre 2020

relativa a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani



Articolo 1

1.  

La presente decisione istituisce un quadro relativo a misure restrittive mirate per contrastare gravi violazioni e abusi dei diritti umani nel mondo. Si applica:

a) 

al genocidio;

b) 

ai crimini contro l’umanità;

c) 

alle gravi violazioni o ai gravi abusi dei diritti umani seguenti:

i) 

tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti;

ii) 

schiavitù;

iii) 

esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie;

iv) 

sparizione forzata di persone;

v) 

arresti o detenzioni arbitrari;

d) 

altre violazioni o altri abusi dei diritti umani, compresi, tra gli altri, quelli riportati di seguito, nella misura in cui tali violazioni o abusi sono diffusi, sistematici o comunque motivo di seria preoccupazione per quanto concerne gli obiettivi di politica estera e di sicurezza comune stabiliti all’articolo 21 TUE:

i) 

tratta di esseri umani, nonché abusi dei diritti umani di cui al presente articolo da parte dei trafficanti di migranti;

ii) 

violenza sessuale e di genere;

iii) 

violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione;

iv) 

violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione;

v) 

violazioni o abusi della libertà di religione o di credo.

2.  

Ai fini dell’applicazione del paragrafo 1, si dovrebbe tener conto del diritto internazionale consuetudinario e di strumenti di diritto internazionale ampiamente accettati quali:

a) 

il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici;

b) 

il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali;

c) 

la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio;

d) 

la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti;

e) 

la Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale;

f) 

la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna;

g) 

la Convenzione sui diritti del fanciullo;

h) 

la Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate;

i) 

la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità;

j) 

il protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale per prevenire, reprimere e punire la tratta di persone, in particolare di donne e bambini;

k) 

lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale;

l) 

la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.

3.  

Ai fini della presente decisione, le persone fisiche o giuridiche, le entità o gli organismi possono comprendere:

a) 

soggetti statali;

b) 

altri soggetti che esercitino un controllo o un’autorità effettivi su un territorio;

c) 

altri soggetti non statali.

4.  

Nel redigere o modificare l’elenco di cui all’allegato per quanto riguarda altri soggetti non statali di cui al paragrafo 3, lettera c), il Consiglio tiene conto in particolare degli elementi specifici seguenti:

a) 

gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all’articolo 21 TUE; e

b) 

la gravità e/o l’incidenza degli abusi.

Articolo 2

1.  

Gli Stati membri adottano le misure necessarie per impedire l’ingresso o il transito nel loro territorio di:

a) 

persone fisiche che sono responsabili degli atti di cui all’articolo 1, paragrafo 1;

b) 

persone fisiche che forniscono sostegno finanziario, tecnico o materiale per gli atti di cui all’articolo 1, paragrafo 1, o che sono altrimenti coinvolte in tali atti, anche pianificandoli, dirigendoli, ordinandoli, assistendoli, preparandoli, agevolandoli o incoraggiandoli;

c) 

persone fisiche che sono associate alle persone di cui alle lettere a) e b)

elencate nell’allegato.

2.  
Il paragrafo 1 non obbliga gli Stati membri a vietare ai loro cittadini l’ingresso nel proprio territorio.
3.  

Il paragrafo 1 lascia impregiudicate le situazioni in cui uno Stato membro sia vincolato da un obbligo di diritto internazionale, segnatamente:

a) 

in qualità di paese che ospita un’organizzazione intergovernativa internazionale;

b) 

in qualità di paese che ospita una conferenza internazionale convocata dalle Nazioni Unite o sotto gli auspici di quest’ultima;

c) 

in base ad un accordo multilaterale che conferisce privilegi e immunità; o

d) 

in virtù del trattato di conciliazione del 1929 (Patti Lateranensi) concluso tra la Santa Sede (Stato della Città del Vaticano) e l’Italia.

4.  
Si considera che le disposizioni del paragrafo 3 si applicano anche qualora uno Stato membro ospiti l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).
5.  
Il Consiglio è debitamente informato in ciascuna delle situazioni in cui uno Stato membro concede una deroga a norma del paragrafo 3 o 4.
6.  
Gli Stati membri possono concedere deroghe alle misure imposte a norma del paragrafo 1 allorquando il viaggio è giustificato da necessità umanitarie urgenti o dall’esigenza di partecipare a riunioni intergovernative o a riunioni promosse o ospitate dall’Unione, o ospitate da uno Stato membro che esercita la presidenza di turno dell’OSCE, in cui si conduce un dialogo politico che promuove direttamente gli obiettivi strategici delle misure restrittive, comprese la cessazione di gravi violazioni e degli abusi gravi dei diritti umani e la promozione dei diritti umani.
7.  
Gli Stati membri possono anche concedere deroghe alle misure imposte a norma del paragrafo 1 allorquando l’ingresso o il transito è necessario per l’espletamento di un procedimento giudiziario.
8.  
Uno Stato membro che intenda concedere le deroghe di cui al paragrafo 6 o 7 presenta al riguardo una notifica scritta al Consiglio. La deroga si considera concessa a meno che, entro due giorni lavorativi dal ricevimento della notifica della deroga proposta, vi sia un’obiezione scritta di uno o più membri del Consiglio. Se uno o più membri del Consiglio sollevano obiezioni, il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata, può decidere di concedere la deroga proposta.
9.  
Nei casi in cui uno Stato membro autorizzi, ai sensi del paragrafo 3, 4, 6, 7 o 8, l’ingresso o il transito nel suo territorio delle persone elencate nell’allegato, l’autorizzazione è strettamente limitata ai fini per i quali è concessa e alle persone direttamente interessate.

Articolo 3

1.  

Sono congelati tutti i fondi e tutte le risorse economiche appartenenti a, posseduti, detenuti o controllati da:

a) 

persone fisiche o giuridiche, entità od organismi responsabili degli atti di cui all’articolo 1, paragrafo 1;

b) 

persone fisiche o giuridiche, entità od organismi che forniscono sostegno finanziario, tecnico o materiale per gli atti di cui all’articolo 1, paragrafo 1, o che sono altrimenti coinvolti in tali atti, anche pianificandoli, dirigendoli, ordinandoli, assistendoli, preparandoli, agevolandoli o incoraggiandoli;

c) 

persone fisiche o giuridiche, entità od organismi associati alle persone fisiche o giuridiche, alle entità o agli organismi di cui alle lettere a) e b);

elencati nell’allegato.

2.  
Nessun fondo o risorsa economica sono messi, direttamente o indirettamente, a disposizione delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi di cui all’allegato o destinati a loro vantaggio.
3.  

In deroga ai paragrafi 1 e 2, le autorità competenti degli Stati membri possono autorizzare lo svincolo di taluni fondi o risorse economiche congelati o la messa a disposizione di taluni fondi o risorse economiche, alle condizioni che ritengono appropriate, dopo aver accertato che i fondi o le risorse economiche in questione sono:

a) 

necessari per soddisfare le esigenze di base delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi elencati nell’allegato e dei familiari a carico di tali persone fisiche, compresi i pagamenti relativi a generi alimentari, canoni di locazione o ipoteche, medicinali e cure mediche, imposte, premi assicurativi e utenze di servizi pubblici;

b) 

destinati esclusivamente al pagamento di onorari ragionevoli o al rimborso delle spese sostenute per la prestazione di servizi legali;

c) 

destinati esclusivamente al pagamento di diritti o di spese connessi alla normale gestione o alla custodia dei fondi o delle risorse economiche congelati;

d) 

necessari per coprire spese straordinarie, purché l’autorità competente interessata abbia notificato alle autorità competenti degli altri Stati membri e alla Commissione, almeno due settimane prima dell’autorizzazione, i motivi per i quali ritiene che debba essere concessa un’autorizzazione specifica; o

e) 

pagabili su o da un conto di una missione diplomatica o consolare o di un’organizzazione internazionale che gode di immunità in conformità del diritto internazionale, nella misura in cui tali pagamenti servono per scopi ufficiali della missione diplomatica o consolare o dell’organizzazione internazionale.

Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione di tutte le autorizzazioni concesse a norma del presente paragrafo.

4.  

In deroga al paragrafo 1, le autorità competenti degli Stati membri possono autorizzare lo svincolo di taluni fondi o risorse economiche congelati, a condizione che:

a) 

i fondi o le risorse economiche siano oggetto di una decisione arbitrale emessa anteriormente alla data dell’inserimento della persona fisica o giuridica, dell’entità o dell’organismo di cui al paragrafo 1 nell’elenco figurante nell’allegato, di una decisione giudiziaria o amministrativa emessa nell’Unione o di una decisione giudiziaria esecutiva nello Stato membro interessato, prima o dopo tale data;

b) 

i fondi o le risorse economiche siano usati esclusivamente per soddisfare i crediti garantiti da tale decisione o riconosciuti validi dalla stessa, entro i limiti fissati dalle leggi e dai regolamenti applicabili che disciplinano i diritti dei creditori;

c) 

la decisione non vada a beneficio di una persona fisica o giuridica, di un’entità o di un organismo elencati nell’allegato; e

d) 

il riconoscimento della decisione non sia contrario all’ordine pubblico nello Stato membro interessato.

Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione di tutte le autorizzazioni concesse a norma del presente paragrafo.

5.  
Il paragrafo 1 non osta a che una persona fisica o giuridica, un’entità o un organismo elencati nell’allegato effettuino un pagamento dovuto nell’ambito di un contratto o di un accordo concluso, o di un’obbligazione sorta, prima della data in cui la persona fisica o giuridica, l’entità o l’organismo sono stati inseriti nell’allegato, purché lo Stato membro interessato abbia determinato che il pagamento non è percepito, direttamente o indirettamente, da una persona fisica o giuridica, da un’entità o da un organismo di cui al paragrafo 1.
6.  

Il paragrafo 2 non si applica al versamento sui conti congelati di:

a) 

interessi o altri profitti dovuti su detti conti;

b) 

pagamenti dovuti nell’ambito di contratti e accordi conclusi o di obbligazioni sorte anteriormente alla data in cui tali conti sono stati assoggettati alle misure di cui ai paragrafi 1 e 2; o

c) 

pagamenti dovuti nell’ambito di decisioni giudiziarie, amministrative o arbitrali emesse nell’Unione o esecutive nello Stato membro interessato, purché tali interessi, altri profitti e pagamenti continuino a essere soggetti alle misure di cui al paragrafo 1.

Articolo 4

▼M15

-1.  

L'articolo 3, paragrafi 1 e 2, non si applica alla fornitura, al trattamento o al pagamento di fondi, altre attività finanziarie o risorse economiche o alla fornitura di beni e servizi necessari a garantire l'inoltro tempestivo di aiuti umanitari o sostenere altre attività a favore dei bisogni umani fondamentali laddove l'aiuto sia prestato e l'altra attività sia svolta:

a) 

dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, anche per il tramite dei suoi programmi, fondi e altre entità e organismi, e dalle sue agenzie specializzate e organizzazioni collegate;

b) 

da organizzazioni internazionali;

c) 

da organizzazioni umanitarie aventi status di osservatore presso l'Assemblea generale delle Nazioni Unite e dai membri di tali organizzazioni umanitarie;

d) 

da organizzazioni non governative finanziate a livello bilaterale o multilaterale che partecipano ai piani di risposta umanitaria delle Nazioni Unite, ai piani di risposta per i rifugiati delle Nazioni Unite, ad altri appelli delle Nazioni Unite o a cluster umanitari coordinati dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari;

e) 

da organizzazioni e agenzie alle quali l'Unione ha rilasciato il certificato di partenariato umanitario o che sono certificate o riconosciute da uno Stato membro conformemente alle procedure nazionali;

f) 

da agenzie specializzate degli Stati membri; o

g) 

da membri del personale, beneficiari di sovvenzioni, affiliate o partner esecutivi dei soggetti di cui alle lettere da a) a f), fintantoché e nella misura in cui agiscono in tale veste.

-1 bis.  
L'esenzione di cui al paragrafo -1 non si applica alle persone fisiche o giuridiche, alle entità o agli organismi contrassegnati da un asterisco nell'allegato.

▼M15

1.  
Fatto salvo il paragrafo -1, e in deroga all'articolo 3, paragrafi 1 e 2, le autorità competenti di uno Stato membro possono autorizzare lo svincolo di taluni fondi o risorse economiche congelati o la messa a disposizione di taluni fondi o risorse economiche, alle condizioni che ritengono appropriate, dopo aver stabilito che la disponibilità di tali fondi o risorse economiche è necessaria per garantire l'inoltro tempestivo di aiuti umanitari o sostenere altre attività a favore dei bisogni umani fondamentali.

▼M15

1 bis.  
In assenza di una decisione sfavorevole, di una richiesta di informazioni o di una comunicazione di un termine ulteriore da parte dell'autorità competente entro cinque giorni lavorativi dalla data di ricevimento della domanda di autorizzazione ai sensi del paragrafo 1, l'autorizzazione si considera concessa.

▼M15

2.  
Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione di tutte le autorizzazioni rilasciate a norma del presente articolo entro quattro settimane dal rilascio.

▼B

Articolo 5

1.  
Il Consiglio, deliberando all’unanimità su proposta di uno Stato membro o dell’alto rappresentante, redige e modifica l’elenco di cui all’allegato.
2.  
Il Consiglio comunica le decisioni di cui al paragrafo 1, compresi i motivi dell’inserimento nell’elenco, alla persona fisica o giuridica, all’entità o all’organismo interessati direttamente, se l’indirizzo è noto, oppure attraverso la pubblicazione di un avviso, offrendo alla persona fisica o giuridica, all’entità o all’organismo in questione la possibilità di formulare osservazioni.
3.  
Qualora siano formulate osservazioni o siano presentate nuove prove sostanziali, il Consiglio riesamina le decisioni di cui al paragrafo 1 e ne informa di conseguenza la persona fisica o giuridica, l’entità o l’organismo interessati.

Articolo 6

1.  
Nell’allegato sono indicati i motivi dell’inserimento nell’elenco delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi di cui agli articoli 2 e 3.
2.  
Nell’allegato figurano, ove disponibili, le informazioni necessarie per identificare le persone fisiche o giuridiche, le entità o gli organismi interessati. Per le persone fisiche, tali informazioni possono includere: i nomi e gli pseudonimi; la data e il luogo di nascita; la cittadinanza; il numero del passaporto e della carta d’identità; il genere; l’indirizzo, se noto; la funzione o la professione. Per le persone giuridiche, le entità o gli organismi, tali informazioni possono includere le denominazioni, la data e il luogo di registrazione, il numero di registrazione e la sede di attività.

Articolo 7

1.  

Il Consiglio e l’alto rappresentante trattano i dati personali per svolgere i propri compiti a norma della presente decisione, in particolare:

a) 

per quanto riguarda il Consiglio, per la preparazione e l’introduzione delle modifiche dell’allegato;

b) 

per quanto riguarda l’alto rappresentante, per la preparazione delle modifiche dell’allegato.

2.  
Il Consiglio e l’alto rappresentante possono trattare, se del caso, i dati pertinenti relativi a reati commessi da persone fisiche figuranti nell’elenco e a condanne penali o misure di sicurezza riguardanti tali persone solo nella misura necessaria alla preparazione dell’allegato.
3.  
Ai fini della presente decisione, il Consiglio e l’alto rappresentante sono designati come «titolare del trattamento» ai sensi dell’articolo 3, punto 8), del regolamento (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio ( 1 ), per garantire che le persone fisiche interessate possano esercitare i loro diritti a norma del regolamento (UE) 2018/1725.

Articolo 8

Non è soddisfatta alcuna richiesta in relazione a contratti o transazioni sulla cui esecuzione abbiano inciso, direttamente o indirettamente, integralmente o in parte, le misure istituite dalla presente decisione, comprese le richieste di indennizzo o le richieste analoghe, per esempio richieste di compensazione o richieste nell’ambito di una garanzia, segnatamente quelle volte a ottenere la proroga o il pagamento di una garanzia o di una controgaranzia, in particolare di una garanzia o controgaranzia finanziaria, indipendentemente dalla sua forma, se la richiesta è presentata da:

a) 

persone fisiche o giuridiche, entità od organismi designati elencati nell’allegato;

b) 

qualsiasi persona fisica o giuridica, entità o organismo che agisca per tramite o per conto di una persona fisica o giuridica, un’entità o un organismo di cui alla lettera a).

Articolo 9

Per massimizzare l’impatto delle misure stabilite dalla presente decisione, l’Unione incoraggia i paesi terzi ad adottare misure restrittive analoghe a quelle previste nella presente decisione.

▼M12

Articolo 10

1.  
La presente decisione si applica fino all’8 dicembre 2026 ed è costantemente riesaminata. Le misure di cui agli articoli 2 e 3 si applicano in relazione alle persone fisiche e giuridiche, alle entità e agli organismi elencati nell’allegato fino all’8 dicembre 2024.

▼M15

2.  
Le eccezioni di cui all'articolo 4 per quanto riguarda l'articolo 3, paragrafi 1 e 2, sono riesaminate a intervalli periodici e almeno ogni 12 mesi o su richiesta urgente di uno Stato membro, dell'alto rappresentante o della Commissione a seguito di un cambiamento sostanziale della situazione.

▼B

Articolo 11

La presente decisione entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.




ALLEGATO

Elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi di cui agli articoli 2 e 3

A. 

Persone fisiche



▼M15

▼M1

 

►M2  Nomi (traslitterazione in caratteri latini) ◄

►M2  Nomi ◄

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell’elenco

▼M5

1.

Alexander (Alexandr) Petrovich KALASHNIKOV ►M15   (*1)  ◄

Aлександр Петрович КАЛАШНИКОВ

(grafia russa)

Carica: ex direttore del servizio penitenziario federale russo (FSIN)

Data di nascita: 27.1.1964

Luogo di nascita: Tatarsk, regione/Oblast di Novosibirsk, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Alexander Kalashnikov è stato direttore del servizio penitenziario federale russo (FSIN) dall'8 ottobre 2019 al 25 novembre 2021. In tale carica ha sovrinteso a tutte le attività dell'FSIN. Nella veste di direttore del FSIN, è stato responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari.

Nel caso di Alexei Navalny, che si stava riprendendo in Germania (settembre 2020-gennaio 2021) da un avvelenamento con un agente nervino tossico del gruppo Novichok, il 28 dicembre 2020 l'FSIN ha ordinato che si presentasse immediatamente davanti a un funzionario addetto alla sorveglianza o sarebbe stato condannato a una pena detentiva per aver violato la sospensione della pena che gli era stata inflitta dopo una condanna per frode. Nel 2018 la Corte europea dei diritti dell'uomo aveva giudicato tale condanna per frode arbitraria e iniqua. Il 17 gennaio 2021, su ordine di Alexander Kalashnikov, agenti dell'FSIN hanno arrestato Alexei Navalny al suo arrivo all'aeroporto di Mosca.

L'arresto di Alexei Navalny si basa su una decisione del tribunale della città di Khimki, che a sua volta è stata emessa su richiesta dell'FSIN. A fine dicembre 2020, l'FSIN aveva già chiesto che un tribunale commutasse la pena condizionale di Alexei Nalvany in pena detentiva. Il 17 febbraio 2021 la Corte europea dei diritti dell'uomo ha ingiunto al governo della Federazione russa di rilasciare Alexei Navalny.

2.3.2021

▼M12

2.

Alexander (Alexandr) Ivanovich BASTRYKIN ►M15   (*1)  ◄

Алексaндр Ивaнович БАСТРЫКИН

Carica: presidente del comitato investigativo della Federazione russa

Data di nascita: 27.8.1953

Luogo di nascita: Pskov, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Alexander Bastrykin ricopre la carica di presidente del comitato investigativo della Federazione russa («comitato») da gennaio 2011 (e di presidente facente funzione da ottobre a dicembre 2010). In tale carica sovrintende a tutte le attività del comitato. Ufficialmente il comitato è presieduto dal presidente russo. Alexander Bastrykin, nella veste di presidente del comitato, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari.

Alexander Bastrykin è responsabile delle campagne repressive diffuse e sistematiche del comitato che hanno preso di mira membri dell’opposizione russa e condotto indagini sugli stessi. Il 29 dicembre 2020 il comitato ha avviato un’indagine sul leader dell’opposizione Alexei Navalny, accusandolo di frode su vasta scala. Alexei Navalny e altre persone hanno pubblicato articoli sulla proprietà dell’impresa immobiliare ceca LAW Bohemia da parte di Alexander Bastrykin negli anni 2000.

Nel 2022 il comitato investigativo — che Alexander Bastrykin tuttora presiede — ha accusato 92 soldati ucraini di crimini contro l’umanità durante la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina.

2.3.2021

▼M1

3.

Igor Viktorovich KRASNOV ►M15   (*1)  ◄

Игорь Викторович КРАСНОВ

Carica: procuratore generale della Federazione russa

Data di nascita: 24.12.1975

Luogo di nascita: Arkhangelsk, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Igor Krasnov è procuratore generale della Federazione russa dal 22 gennaio 2020, ed è ex vicepresidente del comitato investigativo della Federazione russa. In tale carica di procuratore generale sovrintende alle procure della Federazione russa, alle procure speciali e alla Procura militare. Nella veste di procuratore generale è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la detenzione arbitraria di manifestanti, e della diffusa e sistematica repressione della libertà di riunione pacifica e di associazione e della libertà di opinione e di espressione.

Prima delle proteste del 23 gennaio 2021, la procura generale avvertì che i partecipanti sarebbero stati ritenuti responsabili. Inoltre, chiese al servizio federale di supervisione delle comunicazioni, delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni di massa (Roskomnadzor) di limitare l’accesso ai siti web e agli account delle reti sociali dell’opposizione contenenti informazioni sulle manifestazioni programmate dei sostenitori di Alexei Navalny. Il 29 gennaio 2021 la procura generale chiese nuovamente al Roskomnadzor di limitare l’accesso ai siti web e agli account delle reti sociali dell’opposizione, questa volta prima delle proteste pro Navalny del 30 e del 31 gennaio 2021. Furono inviati avvertimenti alle imprese di Internet (Facebook, TikTok, Twitter, Google, Mail.ru Group). La procura generale ha inoltre annunciato che i dimostranti sarebbero stati perseguiti.

La procura generale ha appoggiato la richiesta del servizio penitenziario federale russo (FSIN) di commutare in pena detentiva la sospensione della pena inflitta a Alexei Navalny per un presunto caso di frode. Nonostante la condanna sia stata giudicata arbitraria e iniqua dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2018, Alexei Navalny è stato arrestato il 17 gennaio 2021 al suo arrivo all’aeroporto di Mosca.

2 marzo 2021

▼M3

4.

Viktor Vasilievich (Vasilyevich) ZOLOTOV ►M15   (*1)  ◄

Виктор Васильевич ЗОЛОТОВ

Carica: direttore del servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa (Rosgvardia)

Data di nascita: 27.1.1954

Luogo di nascita: Sasovo, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Viktor Zolotov è direttore del servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa (Rosgvardia) dal 5 aprile 2016 e pertanto comandante in capo delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa, nonché comandante della OMON, l’unità speciale mobile integrata nella Rosgvardia. In tale carica sovrintende a tutte le attività delle truppe della Rosgvardia e della OMON. Nella veste di direttore di Rosgvardia, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari e sistematiche e diffuse violazioni della libertà di riunione pacifica e di associazione, in particolare mediante la repressione violenta di proteste e dimostrazioni.

2.3.2021

 

 

 

 

La Rosgvardia è stata impiegata per reprimere le proteste pro Navalny del 23 gennaio e del 21 aprile 2021 ed è stato riferito che molti agenti della OMON e della guardia nazionale hanno fatto ricorso a brutalità e violenza nei confronti dei manifestanti. Le forze di sicurezza hanno aggredito decine di giornalisti, compresa la corrispondente di Meduza Kristina Safronova, colpita da un agente della OMON, e la giornalista di Novaya Gazeta Yelizaveta Kirpanova, colpita alla testa con un manganello con conseguente perdita di sangue. Durante le proteste del 23 gennaio 2021 le forze di sicurezza hanno detenuto arbitrariamente oltre 300 minori.

 

5.

ZHU Hailun

朱海仑 (grafia cinese)

Cariche: membro della 13a Assemblea nazionale del popolo della Repubblica popolare cinese (legislatura dal 2018 al 2023) rappresenta la regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR); membro della commissione di vigilanza e per gli affari giudiziari dell’Assemblea nazionale del popolo dal 19 marzo 2018.

Ex segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR) ed ex vicesegretario del comitato del partito della XUAR (dal 2016 al 2019). Ex vicecapo della commissione permanente della 13a Assemblea del popolo della XUAR, un organo legislativo regionale (dal 2019 al 5 febbraio 2021, ma ancora attivo almeno fino al marzo 2021). Membro della 13a Assemblea nazionale del popolo della Repubblica popolare cinese (legislatura dal 2018 al 2023), rappresenta la XUAR. Membro della commissione di vigilanza e per gli affari giudiziari dell’Assemblea nazionale del popolo dal 19 marzo 2018.

22.3.2021

 

 

 

Data di nascita: gennaio 1958

Luogo di nascita: Lianshui, Jiangsu (Cina)

Cittadinanza: cinese

Sesso: maschile

In qualità di segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR (dal 2016 al 2019), Zhu Hailun è stato responsabile del mantenimento della sicurezza interna e dell’applicazione della legge nella XUAR. In quanto tale, rivestiva una carica politica chiave nella supervisione e nell’attuazione di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. Zhu Hailun è stato descritto come l’«architetto» di questo programma. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala inflitte a uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane.

In qualità di vicecapo della commissione permanente della 13a Assemblea del popolo della XUAR (dal 2019 al 5 febbraio 2021), Zhu Hailun ha continuato a esercitare un’influenza decisiva nella XUAR, dove prosegue l’attuazione del programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane.

 

▼M12

6.

WANG Junzheng

王君正

(grafia cinese)

Cariche: membro del 20° comitato centrale del Partito comunista cinese (PCC) (dicembre 2022 - dicembre 2026); membro della 14a Assemblea nazionale del popolo (febbraio 2023 - febbraio 2027); segretario di partito del Partito comunista cinese (PCC) nella regione autonoma del Tibet; ex segretario del partito dello Xinjiang Production and Construction Corps (XPCC) e vicesegretario del comitato del partito della regione autonoma uigura cinese dello Xinjiang; commissario politico dell’XPCC e amministratore delegato del China Xinjiang Group

Data di nascita: maggio 1963

Luogo di nascita: Linyi, Shandong (Cina)

Cittadinanza: cinese

Sesso: maschile

Segretario di partito del Partito comunista cinese (PCC) nella regione autonoma del Tibet dall’ottobre 2021. Membro del 20° comitato centrale del Partito comunista cinese (PCC) (dicembre 2022 - dicembre 2026). Membro della 14 a Assemblea nazionale del popolo (febbraio 2023 - febbraio 2027).

Ex segretario del partito dello Xinjiang Production and Construction Corps (XPCC) e vicesegretario del comitato del partito della regione autonoma uigura cinese dello Xinjiang (XUAR) dall’aprile 2020 all’ottobre 2021 nonché commissario politico dell’XPCC dal maggio 2020 all’ottobre 2021. Ex segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR, dal febbraio 2019 al settembre 2020. Wang Junzheng ha occupato anche altre alte cariche nell’XPCC.

L’XPCC è un’organizzazione economica e paramilitare statale presente nella XUAR, che esercita l’autorità amministrativa e controlla le attività economiche nello Xinjiang.

In qualità di segretario del partito e di commissario politico dell’XPCC, Wang Junzheng è stato coinvolto nella supervisione di tutte le politiche attuate dall’XPCC. In tale carica, si è reso responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala e trattamenti degradanti inflitti agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo, connesse, tra l’altro, all’attuazione da parte dell’XPCC di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane.

È stato altresì responsabile del ricorso sistematico, da parte dell’XPCC, a uiguri e persone di altre minoranze etniche musulmane come manodopera forzata, in particolare nei campi di cotone.

In qualità di vicesegretario del comitato del partito della XUAR, Wang Junzheng è stato coinvolto nella supervisione di tutte le politiche di sicurezza attuate nello Xinjiang, compreso il summenzionato programma rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. In qualità di segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR dal febbraio 2019 al settembre 2020, Wang Junzheng è stato responsabile del mantenimento della sicurezza interna e dell’applicazione della legge nella XUAR. In quanto tale, rivestiva una carica politica chiave nella supervisione e nell’attuazione del summenzionato programma.

22.3.2021

7.

WANG Mingshan

王明山 (grafia cinese)

Cariche: membro della 14 a Assemblea nazionale del popolo (febbraio 2023 - febbraio 2027); membro della commissione permanente del comitato del partito della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR); segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR

Data di nascita: gennaio 1964

Luogo di nascita: Wuwei, Gansu (Cina)

Cittadinanza: cinese

Sesso: maschile

Membro della commissione permanente del comitato del partito della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR) e segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR dal settembre 2020. Membro della 14 a Assemblea nazionale del popolo (febbraio 2023 - febbraio 2027).

Precedentemente direttore e vicesegretario del partito dell’ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang (XPSB) fra il 2017 e il gennaio 2021.

In qualità di segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR dal settembre 2020, Wang Mingshan è responsabile del mantenimento della sicurezza interna e dell’applicazione della legge nella XUAR. In quanto tale, riveste una carica politica chiave nella supervisione di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane.

In qualità di ex direttore e vicesegretario del partito dell’XPSB (dal 2017 al gennaio 2021), ha occupato una posizione chiave nell’apparato di sicurezza dello Xinjiang ed era direttamente responsabile dell’attuazione del programma citato. In particolare, l’XPSB ha implementato la «piattaforma operativa comune integrata» (IJOP), un programma di big data utilizzato per tracciare milioni di uiguri nella regione dello Xinjiang e segnalare quelli considerati «potenzialmente pericolosi» da inviare nei campi di detenzione.

Nella sua carica attuale e in considerazione delle sue funzioni precedenti, Wang Mingshan è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala e trattamenti degradanti inflitti agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo.

22.3.2021

▼M2

8.

CHEN Mingguo

陈明国

(grafia cinese)

Cariche: direttore dell’ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang (XPSB) e vicepresidente del governo popolare della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR)

Data di nascita: ottobre 1966

Luogo di nascita: Yilong, Sichuan (Cina)

Cittadinanza: cinese

Sesso: maschile

Direttore dell’ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang (XPSB) dal gennaio 2021 e vicepresidente del governo popolare della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR).

22.3.2021

 

 

 

 

In qualità di direttore dell’XPSB, Chen Mingguo occupa una posizione chiave nell’apparato di sicurezza dello Xinjiang ed è direttamente coinvolto nell’attuazione di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. In particolare, l’XPSB ha implementato la «piattaforma operativa comune integrata» (IJOP), un programma di big data utilizzato per tracciare milioni di uiguri nella regione dello Xinjiang e segnalare quelli considerati «potenzialmente pericolosi» da inviare nei campi di detenzione. Chen Mingguo è quindi responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie e trattamenti degradanti inflitti agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo.

 

▼M5

9.

JONG Kyong-thaek (alias CHO’NG Kyo’ng-t’aek)

정경택

(grafia coreana)

Cariche: direttore dell'ufficio di politica generale dell'esercito popolare coreano; ex ministro della Sicurezza dello Stato della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC)

Data di nascita: tra l'1.1.1961 e il 31.12.1963

Cittadinanza: Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC)

Sesso: maschile

Jong Kyong-thaek è il direttore dell'ufficio di politica generale dell'esercito popolare coreano. È stato ministro della Sicurezza dello Stato della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) dal 2017 al 2022. Il ministero della Sicurezza dello Stato della RPDC è una delle istituzioni di punta incaricate dell'attuazione delle politiche di sicurezza repressive della RPDC, miranti innanzitutto a individuare e reprimere il dissenso politico, l'afflusso di informazioni «sovversive» provenienti dall'estero e qualsiasi altro comportamento considerato una grave minaccia politica al sistema politico e alla sua dirigenza.

In qualità di ex capo del ministero della Sicurezza dello Stato, Jong Kyong-thaek è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella RPDC, in particolare tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, sparizione forzata di persone e arresti o detenzioni arbitrari, nonché lavoro forzato e violenza sessuale contro le donne.

22.3.2021

▼M12

10.

RI Yong Gil

alias RI Yong Gi, RI Yo’ng-kil, YI Yo’ng-kil

리영길

(grafia coreana)

Carica: capo di Stato maggiore dell’esercito popolare coreano

Grado: vice maresciallo

Data di nascita: 1955

Cittadinanza: Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC)

Sesso: maschile

Ri Yong Gil è il capo di Stato maggiore dell’esercito popolare coreano. È stato ministro della Difesa nazionale della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) dal giugno o luglio 2021 al dicembre 2022. È stato ministro della Sicurezza sociale dal gennaio 2021 fino al giugno o luglio 2021. È stato inoltre capo di Stato maggiore dell’esercito popolare coreano fra il 2018 e il gennaio 2021. È stato promosso al grado di vice maresciallo dell’esercito popolare coreano il 14 aprile 2022.

In qualità di capo di Stato maggiore dell’esercito popolare coreano e di ex ministro della Difesa nazionale, Ri Yong Gil è responsabile delle diffuse gravi violazioni dei diritti umani commesse dall’esercito popolare coreano, anche ad opera di membri del comando di sicurezza militare e di altre unità di tale esercito.

Il ministero della Sicurezza sociale della RPDC (noto precedentemente come ministero della Sicurezza popolare o ministero della Sicurezza pubblica) e il comando di sicurezza militare sono le istituzioni di punta incaricate dell’attuazione delle politiche di sicurezza repressive della RPDC, fra cui interrogatori e punizione delle persone che fuggono «illegalmente» dalla RPDC. In particolare, il ministero della Sicurezza sociale è incaricato di gestire, tramite il suo ufficio correzionale, campi di prigionia e centri di lavoro forzato per detenzioni di breve durata in cui i prigionieri/detenuti sono deliberatamente lasciati morire di fame e sono sottoposti ad altri trattamenti inumani e degradanti.

In qualità di ex capo del ministero della Sicurezza sociale, Ri Yong Gil è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella RPDC, in particolare tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, sparizione forzata di persone e arresti o detenzioni arbitrari, nonché diffuso ricorso a lavoro forzato e violenza sessuale contro le donne.

22.3.2021

▼M3 —————

▼M5

12.

Abderrahim AL-KANI (alias Abdul-Rahim AL-KANI, Abd-al-Rahim AL-KANI, Abdel Rahim KHALIFA, Abdel Rahim AL-SHAQAQI)

عبد الرحيم الكاني

(grafia araba)

Carica: membro della milizia Kaniyat

Data di nascita: 7.9.1997

Cittadinanza: libica

N. di passaporto: PH3854LY

Numero di carta d'identità: 119970331820

Sesso: maschile

Abderrahim Al-Kani è un membro chiave della milizia Kaniyat e fratello di Mohammed Khalifa Al-Khani, capo della milizia Kaniyat (deceduto nel luglio 2021). La milizia Kaniyat ha esercitato il controllo sulla città libica di Tarhuna tra il 2015 e il giugno 2020.

Abderrahim Al-Kani è responsabile della sicurezza interna per la milizia Kaniyat. In tale veste, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Libia, in particolare uccisioni extragiudiziali e sparizioni forzate di persone tra il 2015 e il giugno 2020 a Tarhuna.

Abderrahim Al-Kani e la milizia Kaniyat hanno lasciato Tarhuna all'inizio del giugno 2020 per fuggire nella Libia orientale. Da allora, a Tarhuna sono state scoperte diverse fosse comuni attribuite alla milizia Kaniyat.

22.3.2021

▼M3

13.

Aiub Vakhaevich KATAEV (alias Ayubkhan Vakhaevich KATAEV) ►M15   (*1)  ◄

Аюб Вахаевич КАТАЕВ (alias Аюбхан Вахаевич КАТАЕВ) (grafia russa)

Carica: Ex capo dipartimento del ministero dell’Interno della Federazione russa nella città di Argun della Repubblica cecena.

Data di nascita: 1.12.1980 o 1.12.1984

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Capo dipartimento del ministero dell’Interno della Federazione russa nella città di Argun della Repubblica cecena fino al 2018.

In qualità di capo dipartimento del ministero dell’Interno della Federazione russa ad Argun, Aiub Kataev ha sovrinteso alle attività delle forze di polizia e delle agenzie per la sicurezza dello Stato locali. In tale carica ha sovrinteso personalmente alle persecuzioni diffuse e sistematiche in Cecenia, iniziate nel 2017. Le repressioni prendono di mira lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI), i presunti appartenenti a gruppi LGBTI e altre persone sospettate di essere oppositori del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov. Aiub Kataev e le forze precedentemente sotto il suo comando sono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui tortura e altri trattamenti crudeli, disumani o degradanti, nonché di arresti e detenzioni arbitrari e di uccisioni ed esecuzioni extragiudiziali o arbitrarie.

Secondo numerosi testimoni, Aiub Kataev ha sovrinteso personalmente alla tortura dei detenuti e vi ha preso parte.

22.3.2021

14.

Abuzaid (Abuzayed) Dzhandarovich VISMURADOV ►M15   (*1)  ◄

Абузайд Джандарович ВИСМУРАДОВ(grafia russa)

Carica: Ex comandante della squadra «Terek» dell’unità speciale di reazione rapida (SOBR), vice primo ministro della Repubblica cecena, guardia del corpo non ufficiale del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov.

Data di nascita: 24.12.1975

Ex comandante della squadra «Terek» dell’unità speciale di reazione rapida (SOBR). Vice primo ministro della Repubblica cecena dal 23 marzo 2020. Guardia del corpo non ufficiale del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov.

Dal marzo 2012 al marzo 2020 Abuzaid Vismuradov è stato comandante del distaccamento «Terek» della SOBR. In tale carica ha sovrinteso personalmente alle persecuzioni diffuse e sistematiche in Cecenia, iniziate nel 2017. Le repressioni prendono di mira lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI), i presunti appartenenti a gruppi LGBTI e altre persone sospettate di essere oppositori del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov.

22.3.2021

 

 

 

Luogo di nascita: Akhmat-Yurt/Khosi-Yurt, ex Repubblica socialista sovietica autonoma (RSSA) ceceno-inguscia, ora Repubblica cecena (Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Abuzaid Vismuradov e l’unità «Terek» precedentemente sotto il suo comando sono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare tortura e altri trattamenti crudeli, disumani o degradanti, nonché di arresti e detenzioni arbitrari e di uccisioni ed esecuzioni extragiudiziali e arbitrarie.

Secondo numerosi testimoni, Abuzaid Vismuradov ha sovrinteso personalmente alla tortura dei detenuti e vi ha preso parte. È uno stretto collaboratore di Ramzan Kadyrov, il capo della Repubblica cecena, che da molti anni conduce una campagna di repressione nei confronti dei suoi oppositori politici.

 

▼M2

15.

Gabriel Moses LOKUJO

Carica: Maggiore Generale delle Forze popolari di difesa del Sud Sudan (SSPDF)

Cittadinanza: sud-sudanese

Sesso: maschile

Maggiore Generale delle Forze popolari di difesa del Sud Sudan (SSPDF).

Gabriel Moses Lokujo è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Sud Sudan, in particolare esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie.

Nel maggio 2020 tre ufficiali dell’Esercito di liberazione del popolo sudanese all’opposizione (SPLA-IO) sono state rapite e giustiziate per ordine del maggiore generale Lokujo.

22.3.2021

 

 

 

 

Il Maggiore Generale Lokujo ha disertato nel settembre 2020, passando dallo SPLA-IO alle SSPDF, ed è responsabile dei successivi scontri avvenuti all’interno e nei dintorni del centro di formazione di Moroto, nel sud dell’Equatoria centrale. Conseguentemente, entrambe le parti hanno riportato numerosi morti e feriti nell’ultimo trimestre del 2020 e si sono inoltre registrati sfollamenti di civili, soprattutto nella zona di Kajo-Keji, nello Stato dell’Equatoria centrale. Le forze del Maggiore Generale Lokujo sono rimaste nella zona, dove si sono registrati ulteriori scontri e la sicurezza delle comunità civili continua ad essere a rischio.

 

▼M5

16.

Dimitriy (Dimitry, Dmitri, Dmitry) Valerievich UTKIN ►M15   (*1)  ◄

Дмитрий Валерьевич Уткин

(grafia russa)

Carica: fondatore e comandante del Wagner Group

Grado: tenente colonnello (riserva)

Nominativo di chiamata: Vagner, Wagner, The Nineth

Numero di identificazione Wagner Group: M-0209

Data di nascita: 1.6.1970 o 11.6.1970

Luogo di nascita: Asbest, oblast di Sverdlovsk, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Indirizzo: Pskov, Federazione russa

Sesso: maschile

Dimitriy Utkin, ex agente dell'intelligence militare russa (GRU), è il fondatore del Wagner Group e responsabile del coordinamento e della pianificazione delle operazioni per lo schieramento dei mercenari del Wagner Group in vari paesi.

Nella sua posizione di comando all'interno del Wagner Group, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dal gruppo, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie.

Ciò include la tortura a morte di un disertore siriano perpetrata da quattro membri del Wagner Group nel giugno 2017 nel governatorato di Homs, in Siria. Secondo un ex membro del Wagner Group, Dimitriy Utkin ha ordinato personalmente la tortura a morte del disertore e la ripresa video dell'atto.

13.12.2021

▼M4

17.

Stanislav Evgenievitch DYCHKO ►M15   (*1)  ◄

Станислав Евгеньевич Дычко

(grafia russa)

Carica: mercenario del Wagner Group

Data di nascita: 1990

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Stanislav Dychko, ex dipendente della polizia di Stavropol, è un mercenario del Wagner Group.

Insieme ad altri tre mercenari del Wagner Group, ha partecipato alla tortura a morte di un disertore siriano nel giugno 2017 nel governatorato di Homs, in Siria.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Siria.

13.12.2021

▼M12

18.

Valery (Valeriy) Nikolaevich ZAKHAROV ►M15   (*1)  ◄

Валерий Николаевич Захаров

(grafia russa)

Carica: consigliere per la sicurezza del presidente della Repubblica centrafricana (RCA)

Numero di identificazione Wagner Group: M-5658

Data di nascita: 12.1.1970

Luogo di nascita: Leningrado, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Valery Zakharov, ex membro del servizio federale di sicurezza della Federazione russa (FSB), è l’ex consigliere per la sicurezza del presidente della Repubblica centrafricana (RCA). Rappresenta una figura chiave nella struttura di comando del Wagner Group e mantiene stretti legami con le autorità russe.

Dati la sua posizione influente nella RCA e il suo ruolo di spicco all’interno del Wagner Group, Valery Zakharov è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dal Wagner Group nella RCA, che comprendono esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie.

Tra esse rientra l’omicidio, avvenuto nel 2018, di tre giornalisti russi, la cui sicurezza era sotto la responsabilità di Valery Zakharov.

13.12.2021

19.

Maxim SHUGALEY

alias

Maksim SHUGALEI ►M15   (*1)  ◄

Максим ШУГАЛЕЙ (grafia russa)

Carica: presidente della Foundation for the Defence of National Values (FDNV)

Data di nascita: 24.2.1966

Luogo di nascita: Leningrado, ex URSS (ora San Pietroburgo, Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Numero di passaporto o carta d’identità:

710508436 (passaporto russo)

Maxim Shugaley è a capo della Foundation for the Defence of National Values (FDNV), un’entità associata al Wagner Group. La FDNV opera come ramo delle relazioni pubbliche del Wagner Group e il ruolo di Maxim Shugaley nella FDNV consiste nel guidare la propaganda a favore del Wagner Group e le campagne di disinformazione, anche per rafforzare la reputazione del Wagner Group e sostenerne lo schieramento, nonché interferire segretamente per suo conto nei vari paesi in cui opera.

Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui Libia, Mali e Repubblica centrafricana.

Maxim Shugaley è associato al Wagner Group ed è responsabile di sostenere e incoraggiare gli atti di tale gruppo attraverso la propaganda a suo favore e la disinformazione.

25.2.2023

▼M6

20.

Aleksandr Grigorievitch MALOLETKO ►M15   (*1)  ◄

Александр Григорьевич МАЛОЛЕТКО

(grafia russa)

 

Aleksandr Grigorievitch Maloletko è uno stretto collaboratore di Yevgeny Prigozhin. La sua azione come «difensore della madrepatria» e capo della «Veteran’s Interests Defenders League» (lega dei difensori degli interessi dei veterani) è stata lodata pubblicamente da Yevgeny Prigozhin. Ha lavorato come istruttore per il Wagner Group nella Repubblica centrafricana (RCA). È associato al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani in diversi paesi tra cui la RCA ed è responsabile di sostenere gli atti di tale gruppo.

25.2.2023

▼M12

21.

Konstantin Alexandrovich PIKALOV ►M15   (*1)  ◄

Константин Александрович ПИКАЛОВ

(grafia russa)

Carica: uno dei comandanti del PMC Wagner Group in Africa

Data di nascita: 23.7.1968

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Konstantin Pikalov, nome in codice «Mazaï» (Mazay), è uno dei leader del Wagner Group ed è responsabile delle attività operative del gruppo in Africa, in particolare nella Repubblica centrafricana (RCA). È accusato di essere stato l’istigatore dell’omicidio di tre giornalisti russi nel luglio 2018. Dall’aprile 2023 è anche a capo di un nuovo gruppo paramilitare (Convoy) creato nel novembre 2022 per intervenire nella guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina.

Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui la RCA.

Nella sua posizione di vertice all’interno del Wagner Group, Konstantin Pikalov è responsabile delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dal gruppo nella RCA.

25.2.2023

▼M6

22.

Dimitri SYTII

alias

Dimitri SYTYI ►M15   (*1)  ◄

Дмитрий СЫТИЙ

(grafia russa)

Carica: direttore della Casa russa a Bangui

Data di nascita: 23.3.1989

Luogo di nascita: Minsk (Bielorussia)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Indirizzo: NA-SYTAIA/A1-TANKISTAZ KHRUSTITSKOGO 62 APT25/ZP-198217/CI San Pietroburgo, Federazione russa

Dimitri Sytii ha un ruolo di spicco nel Wagner Group nella Repubblica centrafricana (RCA) e intrattiene stretti legami con Yevgeny Prigozhin. È incaricato di condurre la politica di influenza del Wagner Group nella RCA. È il capo della sezione locale della Casa russa, il ramo culturale del ministero degli Esteri russo.

Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui la RCA.

Dati la sua posizione influente nella RCA e il suo ruolo di spicco all’interno del Wagner Group, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dal Wagner Group nella RCA.

25.2.2023

23.

Mikhail Sergeyevich POTEPKIN ►M15   (*1)  ◄

Михаил Сергеевич ПОТЕПКИН

(grafia russa)

Carica: direttore di Meroe Gold

Data di nascita: 19.9.1981 o 29.9.1981

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

N. di passaporto: 651697952 (passaporto russo)

Indirizzo: Sudan

Società associate:

Megaline; Concord; IT-Debugger

Mikhail Potepkin è direttore di Meroe Gold, un’entità di copertura delle operazioni del Wagner Group in Sudan, ed è coinvolto anche in M-Invest, società madre di Meroe. Ha un ruolo di spicco nel Wagner Group in Sudan e intrattiene stretti legami con Yevgeny Prigozhin. Grazie ai suoi legami con le forze militari sudanesi, il Wagner Group si è assicurato lo sfruttamento e l’esportazione di oro sudanese in Russia. Potepkin è associato al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui il Sudan. Attraverso le sue attività, fornisce anche sostegno a tali abusi commessi in Sudan

25.2.2023

▼M12

24.

Alexander Alexandrovich IVANOV

alias Aleksandr Alexandrovich IVANOV; Alexandre Alexandrovich IVANOV ►M15   (*1)  ◄

Александр Александрович ИВАНОВ

(grafia russa)

Carica: rappresentante degli istruttori del Wagner Group nella Repubblica centrafricana

Data di nascita: 14.6.1960

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Indirizzo: Bangui, Repubblica centrafricana

Alexander Ivanov è il portavoce del Wagner Group nella Repubblica centrafricana (RCA). È anche capo dell’«Unione degli ufficiali per la sicurezza internazionale» russa, nota altresì come «Comunità degli ufficiali per la sicurezza internazionale», una società di copertura del Wagner Group che invia gli istruttori militari russi in servizio nella RCA. Tali istruttori sono mercenari del Wagner Group.

Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui la RCA.

In qualità di rappresentante ufficiale di istruttori militari russi, Alexander Ivanov è coinvolto nelle gravi violazioni dei diritti umani commesse dal Wagner Group nella RCA.

25.2.2023

▼M6

25.

Vitalii Viktorovitch PERFILEV ►M15   (*1)  ◄

Виталий Викторович ПЕРФИЛЬЕВ

(grafia russa)

Data di nascita: 11.9.1983

Luogo di nascita: Novossibirsk, URSS (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Indirizzo: Bangui (Repubblica centrafricana)

Sesso: maschile

N. di passaporto: NR 75 2987491

Data di emissione: 30.3.2016

Data di scadenza: 30.3.2026

Perfilev è il consigliere per la sicurezza del presidente della Repubblica centrafricana (RCA). Rappresenta una figura chiave all’interno del Wagner Group nella RCA.

Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui la RCA.

Dati la sua posizione influente nella RCA e il suo ruolo di spicco all’interno del Wagner Group, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dal Wagner Group nella RCA.

25.2.2023

26.

Andrei Sergeevich MANDEL ►M15   (*1)  ◄

Андрей Сергеевич МАНДЕЛЬ

(grafia russa)

Data di nascita: 2.3.1990

Luogo di nascita: Germania

Sesso: maschile

N. di passaporto: 753615660

Andrei Mandel è a capo di M-Invest, un’entità di copertura delle operazioni del Wagner Group in Sudan, ed è coinvolto anche nella sua controllata Meroe Gold. Ha un ruolo di spicco nel Wagner Group in Sudan e intrattiene stretti legami con Yevgeny Prigozhin. Grazie ai suoi stretti legami con le forze militari sudanesi, il Wagner Group si è assicurato lo sfruttamento e l’esportazione di oro sudanese in Russia. Mandel è associato al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui il Sudan. Attraverso le sue attività, fornisce anche sostegno a tali abusi commessi in Sudan.

25.2.2023

▼M7

27.

Neda Mohammad NADEEM

نداء محمد ندیم

(grafia pashto)

Carica: ministro talebano dell’Istruzione superiore facente funzione

Cittadinanza: afghana

Sesso: maschile

Neda Mohammed Nadeem è il ministro talebano dell’Istruzione superiore facente funzione dal 22 ottobre 2022.

Da quando riveste questa carica, i talebani hanno pubblicato decreti che vietano alle donne di accedere all’istruzione superiore in tutto il paese. Tali decreti privano le donne del loro diritto all’istruzione e della parità di accesso all’istruzione, violando così il principio della parità di trattamento tra uomini e donne.

In qualità di ministro talebano dell’Istruzione superiore facente funzione, Neda Mohammed Nadeem è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la diffusa violazione del diritto delle donne all’istruzione e del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne nel settore dell’istruzione.

7.3.2023

28.

Sheikh Muhammad Khalid HANAFI

شیخ محمد خالد

(grafia pashto)

Carica: ministro talebano della Promozione della virtù e della prevenzione del vizio facente funzione

Data di nascita: attorno al 1970

Luogo di nascita: villaggio di Kolam Shaheed, distretto di Doabi, provincia di Nurestan, Afghanistan

Cittadinanza: afgana

Sesso: maschile

Sheikh Muhammad Khalid Hanafi è il ministro talebano della Promozione della virtù e della prevenzione del vizio facente funzione, in sostituzione della ministra della Condizione femminile.

Da quando riveste questa carica, i talebani hanno pubblicato decreti che limitano la libertà e la dignità delle donne e delle ragazze in tutto il paese, riducono la loro libertà di parola e di espressione e infliggono punizioni e violenze severe a coloro che non rispettano gli editti dei talebani.

In particolare, durante il suo mandato sono stati pubblicati decreti sull’hijab, come pure orari diversificati in base al genere per l’utilizzo degli spazi pubblici.

In qualità di ministro talebano della Promozione della virtù e della prevenzione del vizio facente funzione, Sheikh Muhammad Khalid Hanafi è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la diffusa violazione dei diritti delle donne, come la loro libertà di espressione, nonché del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne.

7.3.2023

29.

Alexander Georgievich FEDORINOV ►M15   (*1)  ◄

Александр Георгиевич ФЕДОРИНОВ

(grafia russa)

Carica: ufficiale di comando della stazione di polizia di Mosca

Grado: Tenente Colonnello

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Il Tenente Colonnello Alexander Georgievich Fedorinov è un ufficiale di comando della stazione di polizia di Mosca.

In qualità di capo facente funzione della stazione di polizia, nel marzo 2022 ha autorizzato l’arresto e la detenzione arbitrari, nonché la successiva tortura, di donne che manifestavano contro la guerra.

Alexander Georgievich Fedorinov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

30.

Ivan RYABOV ►M15   (*1)  ◄

Иван РЯБОВ

(grafia russa)

Carica: funzionario di polizia della stazione di polizia di Mosca

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Ivan Ryabov è un funzionario di polizia della stazione di polizia di Mosca.

Su ordine del Tenente Colonnello Alexander Georgievich Fedorinov, nel marzo 2022 ha arbitrariamente detenuto e torturato donne che manifestavano contro la guerra. Le vittime riferiscono di essere state picchiate, soffocate con sacchetti di plastica e abusate fisicamente e verbalmente da Ryabov per sei ore.

Ivan Ryabov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

31.

Nikolay Anatolevich KUZNETSOV

alias Nikolaj Anatolevich Kuznetsov, Nikolaj Kuznetsov, Nikolay Kuznetsov ►M15   (*1)  ◄

Николай Анатольевич Кузнецов

(grafia russa)

Carica: membro delle forze armate della Federazione russa, comandante dell’unità delle forze speciali della divisione Dzerzhinsky della Rosgvardia (servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa)

Grado: Maggiore Generale

Data di nascita: 13.4.1978

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Codice di identificazione fiscale: 645407737871

Il Maggiore Generale Nikolay Anatolevich Kuznetsov è un membro delle forze armate della Federazione russa e comandante dell’unità delle forze speciali della divisione Dzerzhinsky della Rosgvardia (servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa).

L’unità di Kuznetsov ha partecipato all’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia e membri della sua unità hanno sistematicamente preso parte ad atti di violenza sessuale e stupro in Ucraina nel marzo/aprile 2022.

La portata e la gravità degli atti di violenza sessuale e di genere che si verificano nelle zone ucraine occupate dalla Russia indicano una «pianificazione a un livello più sistematico» e che i comandanti russi sono a conoscenza delle violenze sessuali perpetrate dal personale militare in Ucraina e in alcuni casi «le hanno incoraggiate o addirittura ordinate».

In qualità di comandante dell’unità, Kuznetsov è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina, tra cui sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

32.

Ramil Rakhmatulovich IBATULLIN ►M15   (*1)  ◄

Рамиль Рахматуллович Ибатуллин

(grafia russa)

Carica: membro delle forze armate della Federazione russa, ex comandante della 90a divisione carri armati della Guardia

Grado: Colonnello

Data di nascita: 22.10.1976

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Codice di identificazione fiscale: 631409144707

Numero di matricola delle forze armate russe: U-927425

Il Colonnello Ramil Rakhmatulovich Ibatullin ha prestato servizio nelle truppe di occupazione russe nella regione del Donbas (2014-2017) e ha partecipato all’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia in qualità di comandante della 90a divisione carri armati della Guardia.

Nel marzo 2022 la divisione sotto il suo comando ha partecipato all’offensiva contro Chernihiv e Kiev. Durante tale offensiva i membri della sua divisione hanno commesso atti di violenza sessuale e di genere contro la popolazione civile ucraina.

Dopo che questi fatti sono divenuti di pubblico dominio, il ministero russo della Difesa ha promosso Ibatullin al rango di Colonnello.

Le autorità ucraine hanno formulato nei confronti di vari membri della 90a divisione carri armati della Guardia accuse di violenza sessuale e di genere, tra cui lo stupro di una donna incinta nei pressi di Kiev, l’omicidio di un civile dopo averne ripetutamente stuprato la moglie alla presenza di un bambino in giovane età, nonché la partecipazione di membri di tale divisione a stupri di gruppo.

La portata e la gravità degli atti di violenza sessuale e di genere che si verificano nelle zone ucraine occupate dalla Russia indicano una «pianificazione a un livello più sistematico» e che i comandanti russi sono a conoscenza delle violenze sessuali perpetrate dal personale militare in Ucraina e in alcuni casi «le hanno incoraggiate o addirittura ordinate».

Ibatullin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina, tra cui sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

33.

Gatluak Nyang HOTH

 

Carica: commissario della contea di Mayiandit

Cittadinanza: sud sudanese

Sesso: maschile

Gatluak Nyang Hoth è il commissario della contea di Mayiandit (Stato dell’Unità, Sud Sudan) dal febbraio 2021.

In tale veste, tra febbraio e maggio 2022 ha guidato milizie allineate al governo per compiere attacchi nella parte meridionale dello Stato dell’Unità. Durante tale periodo le truppe sotto il suo comando hanno fatto ricorso in modo diffuso e sistematico alla violenza sessuale come tattica bellica, strumentalizzandola inoltre come ricompensa e diritto per gli uomini che partecipano al conflitto.

In qualità di commissario della contea, Hoth è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Sud Sudan, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

34.

Gordon Koang BIEL

alias Gordon Koang Char BIEL, Koang Biel CHAR, Koang NYALUALGO

 

Carica: commissario della contea di Koch

Luogo di nascita: Sud Sudan

Cittadinanza: sud sudanese

Sesso: maschile

Gordon Koang Biel è il commissario della contea di Koch (Stato dell’Unità, Sud Sudan) dal febbraio 2021.

In tale veste, tra febbraio e maggio 2022 ha guidato milizie allineate al governo per compiere attacchi nella parte meridionale dello Stato dell’Unità. Durante tale periodo le truppe sotto il suo comando hanno fatto ricorso in modo diffuso e sistematico alla violenza sessuale come tattica bellica, strumentalizzandola inoltre come ricompensa e diritto per gli uomini che partecipano al conflitto.

In qualità di commissario della contea, Biel è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Sud Sudan, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

▼M12

35.

Toe UI

alias Toe YI

 

Carica: viceministro dell’Interno

Grado: Maggiore Generale

Cittadinanza: Myanmar/Birmania

Sesso: maschile

Il Maggiore Generale Toe Ui è stato nominato viceministro dell’Interno il 3 febbraio 2023. È l’ex vicecomandante dell’Ufficio del capo degli affari di sicurezza militare (OCMSA). L’OCMSA è responsabile della gestione dei centri di detenzione e per interrogatori in Myanmar/Birmania nonché della raccolta di intelligence.

Il personale dell’OCMSA sotto l’autorità di Ui usa nudità forzata, stupri, elettroshock, bruciatura degli organi genitali e violenza eccessiva durante la detenzione arbitraria e gli interrogatori di uomini, donne e membri della comunità LGBTIQ.

In qualità di vicecomandante dell’OCMSA, il Maggiore Generale Toe Ui è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania, tra cui detenzioni arbitrarie e torture, nonché diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

▼M8

36.

Oleg Mikhailovich SVIRIDENKO ►M15   (*1)  ◄

Олег Михайлович СВИРИДЕНКО

(grafia russa)

Carica: viceministro della Giustizia della Federazione russa

Data di nascita: 29.7.1962

Luogo di nascita: Potapovka, distretto di Buda-Koshelyovsky, regione di Gomel, Bielorussia

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Numero di identificazione fiscale: 772704610955

In qualità di viceministro della Giustizia della Federazione russa, Oleg Sviridenko sovrintende direttamente al dipartimento della Legislazione e dell'applicazione della legge nella sfera delle organizzazioni non commerciali, come pure al dipartimento per la Protezione degli interessi nazionali dall'influenza esterna, che sono responsabili dell'applicazione della legislazione sugli «agenti stranieri» e che hanno l'autorità di decidere in merito alle designazioni nell'«elenco degli agenti stranieri».

La legislazione sugli «agenti stranieri» è stata al centro di un'ondata di leggi repressive che hanno dato un giro di vite contro la società civile indipendente, i media e le persone dissenzienti, violando la loro libertà di opinione e di espressione. Di conseguenza, centinaia di ONG e singoli individui, molte personalità di spicco della società civile russa e oppositori politici del Cremlino, tra cui Vladimir Kara-Murza, sono stati inseriti nell'elenco degli agenti stranieri che rientra direttamente sotto la responsabilità di Sviridenko all'interno del ministero della Giustizia della Federazione russa.

Sviridenko è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

37.

Andrei Andreevich ZADACHIN ►M15   (*1)  ◄

Андрей Андреевич ЗАДАЧИН

(grafia russa)

Carica: investigatore dell'unità investigativa principale presso il comitato investigativo della Federazione russa. Grado: maggiore

Data di nascita: 22.8.1990

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Numero di identificazione fiscale: 771577190559

In qualità di investigatore dell'unità investigativa principale presso il comitato investigativo della Federazione russa, Zadachin ha emesso un'accusa penale di matrice politica nei confronti di Vladimir Kara-Murza. Zadachin ha inoltre chiesto al giudice la detenzione di Kara-Murza e ha fornito testimonianze in tribunale a sostegno di tale richiesta.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

38.

Danila Yurievich MIKHEEV ►M15   (*1)  ◄

Данила Юрьевич МИХЕЕВ

(grafia russa)

Carica: direttore dell'organiz-zazione senza scopo di lucro «Independent expert»

Data di nascita: 1.3.1999

Luogo di nascita: Mosca

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Numero di identificazione fiscale: 771577190559

Mikheev svolge le funzioni di «testimone esperto» per il governo russo nei procedimenti giudiziari di matrice politica. Ha agito in qualità di esperto nel procedimento giudiziario di matrice politica contro Vladimir Kara-Murza.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni di campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

Pertanto, attraverso le sue attività, è responsabile del sostegno alle gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

39.

Denis Vladimirovich KOLESNIKOV ►M15   (*1)  ◄

Денис Владимирович

КОЛЕСНИКОВ

(grafia russa)

Carica: capo del dipartimento investigativo presso il comitato investigativo della Federazione russa. Grado: tenente generale

Data di nascita: 29.6.1976

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

In qualità di capo del dipartimento investigativo presso il comitato investigativo della Federazione russa, Kolesnikov ha dato l'autorizzazione a emettere un'accusa penale di matrice politica nei confronti di Vladimir Kara-Murza.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

Pertanto, nella sua posizione, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

40.

Diana Igorevna MISHCHENKO

(Cognome da nubile: GARIPOVA) ►M15   (*1)  ◄

Диана Игоревнa МИЩЕНКО

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale del distretto Khamovniki di Mosca

Data di nascita: 12.5.1977

Luogo di nascita: Mosca, Federazione russa

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

In qualità di giudice del tribunale del distretto Khamovniki di Mosca, Mishchenko è coinvolta nel procedimento giudiziario di matrice politica contro Vladimir Kara-Murza. Ha pronunciato la sentenza di arresto amministrativo di Kara-Murza per 15 giorni.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

41.

Elena Anatolievna LENSKAYA ►M15   (*1)  ◄

Елена Анатольевна ЛЕНСКАЯ

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale del distretto Basmaniy di Mosca

Data di nascita: 22.1.1979

Luogo di nascita: Mosca, Federazione russa

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

Numero di identificazio-ne fiscale: 770905658030

In qualità di giudice del tribunale del distretto Basmaniy di Mosca, Lenskaya è coinvolta nel procedimento giudiziario di matrice politica contro Vladimir Kara-Murza. Ha pronunciato la sentenza di arresto di Kara-Murza per due mesi.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione

5.6.2023

42.

Ilya Pavlovich KOZLOV ►M15   (*1)  ◄

Илья Павлович КОЗЛОВ

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale della città di Mosca

Data di nascita: 17.10.1973

Luogo di nascita: Mosca, Federazione russa

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

In qualità di giudice del tribunale della città di Mosca, Kozlov è coinvolto nel procedimento giudiziario di matrice politica contro Vladimir Kara-Murza. Ha respinto la richiesta di appello di Kara-Murza in occasione del suo arresto amministrativo.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

43.

Sergei Gennadievich PODOPRIGOROV ►M15   (*1)  ◄

Сергей Геннадьевич ПОДОПРИГОРОВ

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale della città di Mosca

Data di nascita: 8.1.1974

Luogo di nascita: Mosca, Federazione russa

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Indirizzo:

Shmitovskiy Proyezd, 16c2, Mosca, Russia, 123100. Appartamento 52.

(Шмитовский пр-д, 16с2, Москва, Россия, 123100. Квартира 52)

In qualità di giudice del tribunale della città di Mosca, Podoprigorov è coinvolto nel procedimento giudiziario di matrice politica contro Vladimir Kara-Murza. Ha presieduto il collegio dei giudici del tribunale della città di Mosca che il 17 aprile 2023 ha condannato l'attivista dell'opposizione Kara-Murza a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

In precedenza, Podoprigorov, in qualità di giudice presso il tribunale distrettuale di Tverskoi di Mosca, ha emesso due sentenze nei confronti di Sergei Magnitsky, che aveva denunciato casi di corruzione e condotta scorretta da parte di funzionari del governo russo. Magnitsky è stato successivamente perseguitato ed è morto in un carcere russo.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

44.

Dmitriy Viktorovich KOMNOV ►M15   (*1)  ◄

Дмитрий Викторович Комнов

(grafia russa)

Carica: tenente Colonnello, capo del centro di custodia cautelare di Mosca SIZO-5 «Vodnik».

Data di nascita: 17.5.1977

Luogo di nascita: regione di Kashira, Mosca, Federazione russa

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Komnov è un funzionario di alto livello del sistema penitenziario russo. È capo del centro di custodia cautelare di Mosca SIZO-5 «Vodnik», dove è detenuto Vladimir Kara-Murza.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

Le condizioni di salute di Kara-Murza sono notevolmente peggiorate dall'inizio della sua detenzione, nell'aprile 2022. Komnov è responsabile del trattamento degradante di Kara-Murza in quanto questi è stato rinchiuso in una cella di punizione nonostante soffra di un grave disturbo nervoso causato da due precedenti avvelenamenti.

I maltrattamenti inflitti a Kara-Murza nel centro di custodia cautelare gestito da Komnov confermano il modello di prassi consolidata di trattamento disumano degli oppositori del regime detenuti. Komnov era il direttore del centro di custodia cautelare di «Butyrka» all'epoca in cui condizioni insopportabili hanno portato alla morte dell'attivista anticorruzione Sergei Magnitsky.

Komnov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi trattamenti degradanti e violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

▼M9

45.

Oleg Anatolyevich BARANOV ►M15   (*1)  ◄

Олег Анатольевич БАРАНОВ

(grafia russa)

Cariche: capo della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca; tenente generale della polizia

Data di nascita: 16.3.1969

Luogo di nascita: Potsdam, Germania

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Entità associate:

direzione principale degli Affari interni della città di Mosca;

Centro per la lotta all'estremi-smo;

dipartimen-to delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca;

NTechLab;

Tevian

Oleg Baranov è il capo della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca. In tale veste, controlla le forze di polizia, gli addetti alle indagini penali, i centri di detenzione, il Centro per la lotta all'estremismo e altre unità di contrasto a Mosca.

La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca, sotto il suo comando, ha monitorato e posto in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. Ha inoltre rintracciato e posto in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. A tal fine, ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale a Mosca quale strumento di repressione.

Oleg Baranov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, e di violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

46.

Eduard Anatolyevich LYSENKO ►M15   (*1)  ◄

Эдуард Анатольевич ЛЫСЕНКО

(grafia russa)

Cariche: ministro del governo di Mosca; capo del dipartimento delle tecnologie dell'informa-zione della città di Mosca

Data di nascita: 22.1.1975

Luogo di nascita: Yaroslavl, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Persone associate:

Natalia Sergunina

Entità associate:

dipartimento delle tecnologie dell'informa-zione della città di Mosca;

direzione principale degli Affari interni della città di Mosca

Eduard Lysenko è un ministro del governo di Mosca nonché il capo del dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca.

Tale dipartimento sviluppa e utilizza il sistema di riconoscimento facciale a Mosca. Trasmette i dati raccolti mediante il sistema di riconoscimento facciale alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca.

La direzione in questione ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, in particolare a fini di monitoraggio e detenzione arbitraria di giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina.

Eduard Lysenko è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, e di violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

47.

Natalia Alekseevna SERGUNINA ►M15   (*1)  ◄

Наталья Алексеевна СЕРГУНИНА

(grafia russa)

Cariche: vicesindaco nel governo di Mosca; capo dell'apparato del sindaco e del governo di Mosca

Data di nascita: 22.8.1978

Luogo di nascita: Mosca, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

Indirizzo: (ufficio) Voznesensky pereulok, 22, 125009 Mosca, Federazione russa

Persone associate:

Eduard Lysenko

Entità associate:

dipartimento delle tecnologie dell'informa-zione della città di Mosca;

direzione principale degli Affari interni della città di Mosca

Altre informazioni identificative: tel.: +74956298447 (ufficio)

Natalia Sergunina è vicesindaco di Mosca. Il dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca, di cui è responsabile, sviluppa e utilizza il sistema di riconoscimento facciale a Mosca. Trasmette i dati raccolti mediante il sistema di riconoscimento facciale alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca.

La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, in particolare a fini di monitoraggio e detenzione arbitraria di giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina.

Natalia Sergunina è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, e di violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

48.

Dmitry Yurievich NOZHKIN ►M15   (*1)  ◄

Дмитрий Юрьевич НОЖКИН

(grafia russa)

Carica: capo del carcere IK-6 nella regione di Vladimir

Data di nascita: 3.7.1981

Indirizzo: Suzdalskaya St., 2, 118, Vladimir, regione di Vladimir, Russia, 600009

Numero di identifica-zione fiscale: 583520944622

Dmitry Nozhkin è a capo della colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Dmitry Nozhkin è direttamente responsabile in quanto capo della struttura.

Dmitry Nozhkin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione.

20.7.2023

49.

Yuri Alexandrovich FOMIN ►M15   (*1)  ◄

Юрий Александрович

ФОМИН

(grafia russa)

Carica: vicecapo del carcere IK-6 nella regione di Vladimir

Data di nascita: 28.8.1986

Indirizzo: Komsomolskaya St., 95/2, 13, Kovrov, regione di Vladimir, Russia, 601914

Yuri Fomin è uno dei vicecapi della colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Yuri Fomin è direttamente responsabile in quanto vicecapo della struttura.

Yuri Fomin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione.

20.7.2023

50.

Danila Andreevich SINYUKHIN ►M15   (*1)  ◄

Данила Андреевич СИНЮХИН

(grafia russa)

Carica: vicecapo del carcere IK-6 nella regione di Vladimir

Data di nascita: 8.8.1990

Indirizzo: Narodnaya St., 8, 91, Vladimir, regione di Vladimir, Russia, 600026

Danila Sinyukhin è uno dei vicecapi della colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Danila Sinyukhin è direttamente responsabile in quanto vicecapo della struttura.

Danila Sinyukhin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione.

20.7.2023

51.

Anatoly Alekseevich GORSHKOV ►M15   (*1)  ◄

Анатолий Алексеевич ГОРШКОВ

(grafia russa)

Carica: vicecapo del carcere IK-6 nella regione di Vladimir

Data di nascita: 6.5.1984

Indirizzo: Sergey Lazo St., 4/1, 75, Kovrov, regione di Vladimir, Russia, 601911

Anatoly Gorshkov è uno dei vicecapi della colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Anatoly Gorshkov è direttamente responsabile in quanto vicecapo della struttura.

Anatoly Gorshkov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione.

20.7.2023

52.

Dmitry Ivanovich MAKORIN ►M15   (*1)  ◄

Дмитрий Иванович

МАКОРИН

(grafia russa)

Carica: vicecapo del carcere IK-6 nella regione di Vladimir

Data di nascita: 23.6.1984

Indirizzo: Dachny proezd, 3, apt. 3, Melehovo, regione di Vladimir, Russia

Dmitry Makorin è uno dei vicecapi della colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro. l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Dmitry Makorin è direttamente responsabile in quanto vicecapo della struttura.

Dmitry Makorin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione.

20.7.2023

53.

Mikhail Alekseevich NEIMOVICH ►M15   (*1)  ◄

Михаил Алексеевич НEИМОВИЧ

(grafia russa)

Carica: tenente all'interno del carcere IK-6 nella regione di Vladimir

Data di nascita: 25.11.1997

Indirizzo: Muromskaya St., 9, 22, Kovrov, regione di Vladimir, Russia, 601909

Mikhail Neimovich è un tenente del servizio penitenziario federale russo presso la colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Mikhail Neimovich è direttamente responsabile.

Mikhail Neimovich è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione.

20.7.2023

54.

Alexey Ivanovich GIRICHEV ►M15   (*1)  ◄

Алексей Иванович ГИРИЧЕВ

(grafia russa)

Cariche: (ex) capo a livello regionale del servizio penitenziario federale russo (FSIN) nella regione di Vladimir fino a marzo 2023;

attualmente vicecapo dell'FSIN

Data di nascita: 3.8.1975

Luogo di nascita: Kalach, distretto di Kalacheyevsky, oblast di Voronezh, RSFS russa (ora Federazione russa)

Indirizzo: (precedentemente) Zoe Kosmodemyanskaya St., 5 Corps 1, 95, Kovrov, regione di Vladimir, Russia, 601911

Numero di identifica-zione fiscale: 382101379684

Aleksey Girichev è vicecapo del servizio penitenziario federale russo (FSIN), che detiene il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Alexsey Girichev è direttamente responsabile in quanto vicecapo dell'FSIN.

Alexsey Girichev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari.

20.7.2023

55.

Arkady Alexandrovich GOSTEV ►M15   (*1)  ◄

Аркадий Александрович

ГОСТЕВ

(grafia russa)

Carica: direttore dell'FSIN (ex viceministro dell'Interno, fino al 2021)

Data di nascita: 11.2.1961

Luogo di nascita: distretto di Shatsky, regione di Ryazan, RSFS russa (ora Federazione russa)

Indirizzo: lobachevskogo, 92-12, Mosca, 117453

N. di passaporto: 620120675

Arkady Gostev è direttore del servizio penitenziario federale russo (FSIN), che detiene il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono. tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Arkady Gostev è direttamente responsabile in quanto direttore dell'FSIN.

Arkady Gostev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari.

20.7.2023

56.

Alexander Alexandrovitch

SAMOFAL ►M15   (*1)  ◄

Александр Александрович

САМОФАЛ

(grafia russa)

Carica: agente del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa

Data di nascita: 23.8.1981

Luogo di nascita: Mosca, RSFS russa (ora Federazione russa)

Indirizzo: (precedentemente) Military Unit 2568, FSB Border Service Academy, Golitsyno, Federazione russa

Alexander Samofal è un agente del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa. In tale veste, è stato personalmente coinvolto in un'operazione dell'FSB finalizzata ad assassinare Wladimir Kara-Murza, esponente di spicco dell'opposizione russa, mediante l'uso di una neurotossina. L'avvelenamento quasi fatale ha danneggiato gravemente lo stato di salute di Kara-Murza, con ripercussioni negative sulla sua condizione fisica a lungo termine.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni di campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina.

Alexander Samofal è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti.

20.7.2023

▼M10

57.

Habibullah AGHA

alias

Mawlawi, Maulvi, Hadith, Sheikh

حبیب الله اغا

(grafia pashto)

Carica: ministro talebano dell'Istruzione facente funzione

Data di nascita: 1954 o 1955

Luogo di nascita: Vach Bakhto, Shah Wali Kot, provincia di Kandahar, Afghanistan

Cittadinanza: afghana

Sesso: maschile

Habibullah Agha è stato nominato ministro talebano dell'Istruzione facente funzione nel settembre 2022. In tale veste, ha attuato la politica talebana consistente nell'impedire l'accesso delle ragazze all'istruzione secondaria, prorogando il divieto per le studentesse di partecipare all'istruzione secondaria oltre la 6a classe.

Inoltre, Habibullah Agha ha personalmente aggravato le attuali politiche di discriminazione di genere dei talebani ordinando anche la chiusura di centri di istruzione privati e gestiti da ONG, che in precedenza erano serviti come luogo di istruzione per le ragazze. È pertanto personalmente responsabile di violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare l'imposizione di una sistematica oppressione basata sul genere nel settore dell'istruzione. È personalmente responsabile della perdurante violazione del diritto fondamentale delle ragazze afghane all'istruzione secondaria e del diritto alla parità di trattamento tra ragazzi e ragazze nel settore dell'istruzione secondaria, escludendo quindi ulteriormente le ragazze dalla società.

In veste di ministro talebano dell'Istruzione facente funzione, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la violazione del diritto delle ragazze e delle donne all'istruzione e del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne.

20.7.2023

58.

Abdul Hakim HAQQANI

alias

Mawlawi Sheikh Abdul Hakim Haqqani Ishaqzai;

«Shaikhul Hadis» Maulvi Abdul Hakim «Haqqani»

شیخ الحدیث مولوي عبدالحکیم حقاني

لقضات شیخ عبدالحکیم حقاني

(grafia pashto)

Carica: presidente talebano facente funzione della Corte suprema afghana

Qazi al-Quzzat (giudice supremo)

Data di nascita: 1967

Luogo di nascita: Panjwayi, provincia di Kandahar, Afghanistan

Cittadinanza: afghana

Sesso: maschile

Abdul Hakim Haqqani è l'attuale presidente talebano facente funzione della Corte suprema afghana, nominato dalla dirigenza talebana nel 2021. In tale veste, ha di fatto utilizzato il sistema giuridico per attuare l'oppressione basata sul genere nei confronti delle donne escludendo le giudici dal sistema giudiziario afghano e limitando sistematicamente l'accesso delle donne alla giustizia, in violazione del principio della parità di trattamento tra uomini e donne.

Al di là del suo ruolo di presidente talebano facente funzione della Corte suprema, Abdul Hakim Haqqani riveste la funzione di leader ideologico dei talebani. Grazie al suo rapporto personale con il leader talebano Haibatullah Akhundzada, ha esercitato un'influenza politica al fine di definire l'ideologia talebana in materia di oppressione basata sul genere, in particolare emanando orientamenti per l'esclusione sistematica di donne e ragazze dalla vita pubblica in Afghanistan.

In veste di presidente talebano facente funzione della Corte suprema afghana, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la violazione del diritto delle donne di accedere alla giustizia e del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne.

20.7.2023

59.

Abdul-Hakim SHAREI

alias

Sharae; Sharie; Shara’i

عبدالحکیم شریری

(grafia pashto)

Carica: ministro talebano della Giustizia facente funzione

Titolo: Shaikh-al-Hadith Mawlawi

Data di nascita: 1961

Luogo di nascita: Ayub-Khil, provincia di Khost, Afghanistan

Cittadinanza: afghana

Sesso: maschile

A seguito dell'ascesa al potere dei talebani in Afghanistan, Abdul-Hakim Sharei, in veste di ministro talebano della Giustizia facente funzione, ha avviato uno sforzo concertato per alterare il sistema giudiziario nazionale ai danni delle donne afghane. Ha di fatto ostacolato l'abilitazione di avvocati donna come pure la possibilità per le donne di ricevere rappresentanza legale, e ha rimosso le donne dalle loro posizioni all'interno del sistema giudiziario. Ha altresì impartito l'istruzione di rivedere l'intero quadro giuridico dell'Afghanistan, il che ha terminato l'applicazione della legge sull'eliminazione della violenza contro le donne.

Tali politiche costituiscono uno sforzo concertato volto a sfruttare l'impossibilità di accedere alla giustizia come strumento efficace per promuovere un sistema di oppressione basata sul genere, esponendo donne e ragazze a una situazione di assenza del diritto e impunità, di cui Abdul-Hakim Sharei è direttamente e personalmente responsabile.

In veste di ministro talebano della Giustizia facente funzione, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la violazione del diritto delle donne di accedere alla giustizia e del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne.

20.7.2023

60.

James Mark NANDO

 

Carica: Maggiore generale, Forze popolari di difesa del Sud Sudan (SSPDF)

Luogo di nascita: Ezo, contea di Ezo, Equatoria occidentale, Sud Sudan

Indirizzo: Juba, Sud Sudan

Cittadinanza: sud sudanese

Sesso: maschile

James Nando è un alto ufficiale delle Forze popolari di difesa del Sud Sudan (SSPDF), che detiene il grado di Maggiore Generale. Dirige forze nello Stato sud sudanese dell'Equatoria occidentale che hanno perpetrato attacchi diffusi contro la popolazione civile. Le sue forze ricorrono sistematicamente alla violenza sessuale e di genere come mezzo per terrorizzare la popolazione.

In veste di Maggiore Generale, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Sud Sudan, tra cui violenze sessuali e di genere.

20.7.2023

61.

Mahamat SALLEH Adoum Kette

alias

Mahamet Salleh

 

Carica: Generale del Fronte popolare per la rinascita della Repubblica centrafricana (FPRC)

Cittadinanza: Repubblica centrafricana

Luogo di nascita: Prefettura di Haute-Kotto, Repubblica centrafricana

Sesso: maschile

In quanto figura di spicco del Fronte popolare per la rinascita della Repubblica centrafricana (FPRC), Mahamat Salleh ha guidato forze nella Repubblica centrafricana che hanno perpetrato attacchi diffusi contro la popolazione civile. Per anni Salleh e le forze sotto il suo controllo hanno commesso ripetutamente reati connessi alla violenza sessuale e di genere su vasta scala, come mezzo per terrorizzare la popolazione civile.

In veste di Generale dell'FPRC, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Repubblica centrafricana, tra cui violenze sessuali e di genere.

20.7.2023

62.

Igor Leonidovich KOLEDA ►M15   (*1)  ◄

Iгор Леонiдович КОЛЕДА

(grafia ucraina)

Игорь Леонидович

КОЛЕДА

(grafia russa)

Carica: Comandante della 30a Brigata dei fucilieri motorizzati.

Grado: Colonnello

Data di nascita: 11.12.1973

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Numero identificativo delle forze armate: 540530367155

Igor Leonidovich Koleda è comandante della 30a Brigata dei fucilieri motorizzati delle forze armate russe e detiene il grado di Colonnello. La brigata sotto il suo comando ha partecipato all'invasione illegale dell'Ucraina da parte della Russia all'inizio del 2022.

Agli inizi del 2022 i membri della 30a Brigata dei fucilieri motorizzati hanno commesso atti di violenza sessuale e di genere contro la popolazione civile ucraina, anche nei confronti di almeno una persona minorenne. Le autorità ucraine hanno identificato un membro della 30a Brigata dei fucilieri motorizzati come sospettato di violenza sessuale contro le donne.

La portata e la gravità degli atti di violenza sessuale che si verificano nelle zone ucraine occupate dalla Russia suggeriscono che è stata effettuata una pianificazione sistematica e che i comandanti russi sono a conoscenza delle violenze sessuali perpetrate dal personale militare in Ucraina e in alcuni casi le incoraggiano o addirittura le ordinano.

In veste di comandante della 30a Brigata dei fucilieri motorizzati, Igor Koleda è pertanto responsabile di violazioni dei diritti umani in Ucraina, tra cui violenze sessuali e di genere.

20.7.2023

▼M11

63.

Elena Victorovna PODOLNAYA ►M15   (*1)  ◄

Елена Викторовна ПОДОЛЬНАЯ

(grafia russa)

Carica: procuratrice russa; vice procuratrice presso il «tribunale distrettuale di Sinferopoli nella Repubblica di Crimea»

Data di nascita: 5.9.1978

Sesso: femminile

Codice di identificazione fiscale: 261803847664

Elena Podolnaya è la vice procuratrice del «tribunale distrettuale di Sinferopoli nella Repubblica di Crimea» istituito dalla forza di occupazione russa nella Crimea illegalmente annessa. In tale posizione, Elena Podolnaya ha partecipato al procedimento giudiziario di matrice politica nei confronti del giornalista Vladyslav Yesypenko, proponendo nei suoi confronti una pena di 11 anni di reclusione. Vladyslav Yesypenko è stato condannato a 6 anni di carcere.

Il procedimento giudiziario contro Vladyslav Yesypenko ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l’Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

Elena Podolnaya è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

8.9.2023

64.

Denis Vladimirovich KOROVIN ►M15   (*1)  ◄

Денис Владимирович КОРОВИН

(grafia russa)

Carica: agente del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa

Sesso: maschile

Denis Korovin è un agente del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa. Nella sua posizione, ha partecipato alla tortura del giornalista Vladyslav Yesypenko, condannato a 6 anni di carcere.

Il procedimento giudiziario contro Vladyslav Yesypenko ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l’Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

Denis Korovin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, compresi torture, trattamenti disumani e degradanti, e violazioni della libertà di opinione e di espressione.

8.9.2023

65.

Dliaver Memetovich BERBEROV ►M15   (*1)  ◄

Длявер Меметович БЕРБЕРОВ

(grafia russa)

Carica: giudice presso il «tribunale distrettuale di Sinferopoli nella Repubblica di Crimea»

Data di nascita: 17.8.1978

Luogo di nascita: Uzbekistan

Sesso: maschile

Dliaver Berberov è giudice presso il «tribunale distrettuale di Sinferopoli nella Repubblica di Crimea» istituito dalla forza di occupazione russa nella Crimea illegalmente annessa. In tale posizione, ha partecipato al procedimento giudiziario di matrice politica nei confronti del giornalista Vladyslav Yesypenko.

Il 16 febbraio 2021 Dliaver Berberov ha pronunciato la sentenza del caso di Vladyslav Yesypenko e lo ha condannato a 6 anni di carcere.

8.9.2023

 

 

 

Indirizzo: 6 Turkenicha St., Sinferopoli, Crimea, Ucraina

АР Крим, г. Симферополь, ул. Туркенича 6

Codice DRFO: 2871801456

Il procedimento giudiziario contro Vladyslav Yesypenko ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l’Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

Dliaver Berberov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

 

66.

Vitaliy Olegovich VLASOV ►M15   (*1)  ◄

Виталий Олегович ВЛАСОВ

(grafia russa)

Carica: investigatore del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa

Data di nascita: 7.5.1986

Luogo di nascita: Shimanovsk/oblast di Amur/Federazione russa

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Vitaliy Vlasov è un investigatore del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa. In tale posizione, ha condotto le indagini sui casi del giornalista Vladyslav Yesypenko, di membri della comunità tatara di Crimea in Crimea, tra cui Nariman Dzhelyalov, nonché di membri dei testimoni di Geova, tra cui Aleksandr Dubovenko e Aleksandr Litvinyuk.

In tale contesto, Vlasov è stato coinvolto nelle sistematiche campagne di persecuzione contro la comunità tatara di Crimea e i membri dei testimoni di Geova per le loro convinzioni religiose.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, compresi torture, trattamenti disumani e degradanti, arresti e detenzioni arbitrari e violazioni della libertà di opinione e di espressione.

8.9.2023

67.

Viktor Viktorovich KRAPKO ►M15   (*1)  ◄

Виктор Викторович КРАПКО

(grafia russa)

Carica: giudice della «Corte suprema della Repubblica di Crimea»; ex giudice presso il tribunale distrettuale di Kiev a Sinferopoli

Data di nascita: 22.1.1989

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Viktor Krapko è un giudice della «Corte suprema della Repubblica di Crimea» istituita dalla forza di occupazione russa nella Crimea illegalmente annessa. In tale posizione, ha partecipato al procedimento giudiziario di matrice politica nei confronti del giornalista Vladyslav Yesypenko e del tataro di Crimea Nariman Dzhelyalov.

Krapko è inoltre responsabile di aver autorizzato perquisizioni nelle abitazioni di membri dei testimoni di Geova nel 2021 nella Crimea occupata dalla Russia.

Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

In tale contesto, Krapko è stato coinvolto nelle sistematiche campagne di persecuzione contro la comunità tatara di Crimea e i membri dei testimoni di Geova per le loro convinzioni religiose.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

8.9.2023

68.

Anastasia Ivanovna SUPRYAGA ►M15   (*1)  ◄

Анастасия Ивановна СУПРЯГА

(grafia russa)

Carica: procuratrice presso la «procura della Crimea»

Data di nascita: 15.3.1983

Luogo di nascita: Vinohradove, distretto di Saksky, Repubblica autonoma di Crimea, Ucraina

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

Anastasia Supryaga è procuratrice presso la «procura della Crimea» istituita dalla forza di occupazione russa nella Crimea illegalmente annessa. In tale posizione, ha partecipato ai procedimenti giudiziari di matrice politica e all’azione penale nei confronti di Akhtem Chiygoz, vicepresidente del Mejlis dei tatari di Crimea, e di membri della comunità tatara di Crimea, tra cui Nariman Dzhelyalov.

In tale contesto, Supryaga è stata coinvolta nelle sistematiche campagne di persecuzione contro la comunità tatara di Crimea e i membri dei testimoni di Geova per le loro convinzioni religiose.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, compresi arresti o detenzioni arbitrari.

8.9.2023

▼M13

69.

Ekaterina Mikhailovna MIZULINA ►M15   (*1)  ◄

Екатерина Михайловна МИЗУЛИНА

(grafia russa)

Carica: presidente della Safe Internet League (Lega per un Internet sicuro); membro della Camera civica della Federazione russa

Data di nascita: 1.9.1984

Luogo di nascita: Yaroslavl, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

Persone associate: Elena Borisovna Mizulina; Konstantin Valerevich Malofeev

Ekaterina Mizulina è una figura pubblica russa e presidente della Safe Internet League. In tale posizione, applica pratiche di censura a favore del governo russo e delle sue politiche nei confronti di creatori di contenuti e artisti web.

In qualità di presidente della Safe Internet League, Ekaterina Mizulina avvia denunce ufficiali alle autorità di contrasto russe contro creatori di contenuti web, vale a dire blogger, musicisti, celebrità e influencer. Di conseguenza, Ekaterina Mizulina costringe creatori di contenuti e artisti web a cancellare i contenuti antigovernativi o a creare contenuti a favore del governo russo e delle sue politiche.

Ekaterina Mizulina è pertanto responsabile di gravi e sistematici abusi della libertà di opinione e di espressione, che destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea.

29.1.2024

70.

Valentina Evgenievna LEVASHOVA

alias

Valentina Evgen'yevna LEVASHOVA ►M15   (*1)  ◄

Валентина Евгеньевна ЛЕВАШОВА

alias

Валентина Євгенiївна ЛЄВАШОВА

(grafia russa)

Carica: giudice, tribunale del distretto Basmanniy, Mosca

Data di nascita: 14.10.1978

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

Indirizzo: Preobrazhenskiy Val St., 24 building 1, Flat 69, Mosca, Russia, 107061

Valentina Evgenievna Levashova è giudice presso il tribunale del distretto Basmanniy di Mosca.

In tale veste è coinvolta in gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani nei confronti dei leader dell'opposizione russa.

È una rappresentante della magistratura che ha preso decisioni inique in procedimenti di matrice politica avviati contro persone che si sono opposte all'invasione militare dell'Ucraina, oppure decisioni che giustificano le azioni militari e di altro tipo della Federazione russa nel territorio dell'Ucraina, tra l'altro anche nel procedimento contro Vladimir Kara-Murza.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa.

Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni di campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. Il procedimento giudiziario a suo carico ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l’Ucraina.

Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari.

29.1.2024

71.

Oleg Viktorovich ALYPOV ►M15   (*1)  ◄

Олег Викторович АЛЫПОВ

Олег Вiкторович АЛИПОВ

(grafia russa)

Carica: procuratore interdistrettuale di Golovinsky, Mosca

Data di nascita: 7.3.1981

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Oleg Alypov è procuratore interdistrettuale di Golovinsky a Mosca.

Nella veste di procuratore è coinvolto in gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani nei confronti dei leader dell'opposizione russa, compreso il procedimento contro Vladimir Kara-Murza.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa.

Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni di campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. Il procedimento giudiziario a suo carico ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l’Ucraina.

Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari.

29.1.2024

72.

Ludmila Mikhailovna SMOLKINA ►M15   (*1)  ◄

Людмила Михайловна СМОЛКИНA

Людмила Михайлiвна СМОЛКIНА

(grafia russa)

Carica: giudice, tribunale della città di Mosca

Data di nascita: 6.8.1961

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

Indirizzo: 45 Angarskaya St., building 1, 51, Mosca, Russia, 125412

Ludmila Smolkina è giudice presso il tribunale della città di Mosca.

In tale veste è coinvolta in gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani nei confronti dei leader dell'opposizione russa, compreso il procedimento contro Vladimir Kara-Murza.

Le autorità russe hanno fatto ricorso ad azioni penali per arrestare, perseguire e condannare difensori dei diritti umani, giornalisti e oppositori politici che hanno espresso critiche riguardo all'invasione dell'Ucraina.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa.

Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni di campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. Il procedimento giudiziario a suo carico ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l’Ucraina.

Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani.

Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari.

29.1.2024

▼M14

73.

Yuri KONOVEEV ►M15   (*1)  ◄

Юрий КОНОВЕЕВ

(grafia russa)

Carica: capo del distaccamento SUS «PKT» nella colonia penitenziaria IK-3

Data di nascita: 7.5.1987

Luogo di nascita: Rivne, ex URSS (ora Ucraina)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Yuri Konoveev è capo del distaccamento SUS e delle celle di punizione «PKT» (noto anche come capo del dipartimento del lavoro educativo) nella colonia penitenziaria IK-3, dove lavora almeno dal 2019. Alexei Navalny è stato posto sotto la sua autorità dal 25 dicembre 2023 fino alla sua morte il 16 febbraio 2024.

In tale carica, Konoveev soprintendeva ai reparti responsabili dei maltrattamenti subiti da Alexei Navalny e interagiva direttamente con lui almeno una volta al mese. In quanto responsabile delle celle di punizione, ha garantito che a Navalny fosse imposto un regime di isolamento fisico massimo. In qualità di soprintendente alla (ri)educazione dei detenuti, è stato responsabile del sostegno a un sistema concepito per piegare la volontà dei detenuti, creando un senso di totale disperazione e condizioni di vita disumane. Secondo le testimonianze, le violazioni dei diritti umani venivano commesse nel quadro del lavoro educativo dei detenuti e la tortura era esplicitamente prevista nei documenti operativi dei dipartimenti. Yuri Konoveev era inoltre responsabile dei test investigativi e delle aree per l'esercizio in cui Alexei Navalny si sarebbe sentito male. La colonia penitenziaria IK-3 è nota per le pressioni fisiche e psicologiche esercitate sui prigionieri e per il totale isolamento, la tortura e la violenza a cui sono sottoposti.

Yuri Konoveev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

74.

Alexei Vassilyevich LISYUK

alias

Alexei Vassilyevich LYSYUK ►M15   (*1)  ◄

Алексей Васильевич ЛИСЮК

(grafia russa)

Carica: medico specializzato in igiene generale; capo dell'unità medica nella colonia penitenziaria IK-3

Data di nascita: 1984

Luogo di nascita: Ussuriysk, ex URSS (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Alexei Lisyuk è un medico specializzato in igiene generale ed è capo dell'unità medica della colonia penitenziaria IK-3 almeno dall'agosto 2023.

In tale carica, Lisyuk è stato responsabile della salute di Alexei Navalny dal 25 dicembre 2023 fino alla sua morte il 16 febbraio 2024. Lisyuk ha trascurato le drammatiche condizioni di detenzione e di salute di Navalny, non ha garantito che la sua unità disponesse di adeguate capacità di rianimazione e il 16 febbraio 2024 non ha predisposto il trasporto in tempo utile di Navalny all'ospedale più vicino dopo che aveva perso conoscenza.

La colonia penitenziaria IK-3 è nota per le pressioni fisiche e psicologiche esercitate sui prigionieri e per il totale isolamento, la tortura e la violenza a cui sono sottoposti, nonché per la scarsa qualità dei servizi medici.

Lisyuk è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti.

22.3.2024

75.

Wadim Konstantinowitsch KALININ ►M15   (*1)  ◄

Вадим Kонстантинович КАЛИНИН

Carica: capo della colonia penitenziaria IK-3

Data di nascita: 7.3.1973

Luogo di nascita: Russia

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Wadim Konstantinowitsch Kalinin è il capo della colonia penitenziaria IK-3.

All'interno della catena di comando della colonia penitenziaria IK-3, in quanto membro ufficiale del «personale di comando di alto livello» del servizio penitenziario federale russo (FSIN) con un ruolo dirigenziale, è direttamente incaricato delle decisioni esecutive e pertanto è responsabile delle condizioni generali di detenzione nella colonia penitenziaria IK-3. La colonia penitenziaria IK-3, comunemente nota come «Polar Wolf», è il luogo in cui è deceduto in circostanze misteriose il politico dell'opposizione Alexei Navalny, ivi detenuto. Durante la sua detenzione nella colonia penitenziaria IK-3 Navalny ha subito, tra l'altro, violenze fisiche quali torture e il diniego di acqua calda e vestiti adeguati in inverno, di assistenza medica, nonché di cibo e acqua.

Wadim Konstantinowitsch Kalinin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

76.

Sergey Nikolaevich KORZHOV ►M15   (*1)  ◄

Сергей Николаевич КОРЖОВ

(grafia russa)

Carica: vicecapo della colonia penitenziaria IK-3

Luogo di nascita: Russia

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Sergey Nikolaevich Korzhov è vicecapo della colonia penitenziaria IK-3.

All'interno della catena di comando della colonia penitenziaria IK-3, in quanto membro ufficiale del «personale di comando di alto livello» del servizio penitenziario federale russo (FSIN) con un ruolo dirigenziale, è direttamente incaricato delle decisioni esecutive e pertanto è responsabile delle condizioni generali di detenzione nella colonia penitenziaria IK-3. La colonia penitenziaria IK-3, comunemente nota come «Polar Wolf», è il luogo in cui è deceduto in circostanze misteriose il politico dell'opposizione Alexei Navalny, ivi detenuto. Durante la sua detenzione nella colonia penitenziaria IK-3 Navalny ha subito, tra l'altro, violenze fisiche quali torture e il diniego di acqua calda e vestiti adeguati in inverno, di assistenza medica, nonché di cibo e acqua.

Sergey Nikolaevich Korzhov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

77.

Vasily Alexandrovich VYDRIN ►M15   (*1)  ◄

Василий Александрович ВЫДРИН

(grafia russa)

Carica: vicecapo della colonia penitenziaria IK-3

Luogo di nascita: Russia

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Vasily Alexandrovich Vydrin è vicecapo della colonia penitenziaria IK-3.

All'interno della catena di comando della colonia penitenziaria IK-3, in quanto membro ufficiale del «personale di comando di alto livello» del servizio penitenziario federale russo (FSIN) con un ruolo dirigenziale, è direttamente incaricato delle decisioni esecutive e pertanto è responsabile delle condizioni generali di detenzione nella colonia penitenziaria IK-3. La colonia penitenziaria IK-3, comunemente nota come «Polar Wolf», è il luogo in cui è deceduto in circostanze misteriose il politico dell'opposizione Alexei Navalny, ivi detenuto. Durante la sua detenzione nella colonia penitenziaria IK-3 Navalny ha subito, tra l'altro, violenze fisiche quali torture e il diniego di acqua calda e vestiti adeguati in inverno, di assistenza medica, nonché di cibo e acqua.

Vasily Alexandrovich Vydrin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

78.

Vladimir Ivanovich PILIPCHIK ►M15   (*1)  ◄

Владимир Иванович ПИЛИПЧИК

Carica: vicecapo della colonia penitenziaria IK-3

Luogo di nascita: Russia

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Vladimir Ivanovich Pilipchik è vicecapo della colonia penitenziaria IK-3.

All'interno della catena di comando della colonia penitenziaria IK-3, in quanto membro ufficiale del «personale di comando di alto livello» del servizio penitenziario federale russo (FSIN) con un ruolo dirigenziale, è direttamente incaricato delle decisioni esecutive e pertanto è responsabile delle condizioni generali di detenzione nella colonia penitenziaria IK-3. La colonia penitenziaria IK-3, comunemente nota come «Polar Wolf», è il luogo in cui è deceduto in circostanze misteriose il politico dell'opposizione Alexei Navalny, ivi detenuto. Durante la sua detenzione nella colonia penitenziaria IK-3 Navalny ha subito, tra l'altro, violenze fisiche quali torture e il diniego di acqua calda e vestiti adeguati in inverno, di assistenza medica, nonché di cibo e acqua.

Vladimir Ivanovich Pilipchik è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

79.

Alexander Vladimirovich GOLYAKOV ►M15   (*1)  ◄

Александр Владимирович ГОЛЯКОВ

Carica: vicecapo della colonia penitenziaria IK-3

Luogo di nascita: Russia

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Alexander Vladimirovich Golyakov è vicecapo della colonia penitenziaria IK-3.

All'interno della catena di comando della colonia penitenziaria IK-3, in quanto membro ufficiale del «personale di comando di alto livello» del servizio penitenziario federale russo (FSIN) con un ruolo dirigenziale, è direttamente incaricato delle decisioni esecutive e pertanto è responsabile delle condizioni generali di detenzione nella colonia penitenziaria IK-3. La colonia penitenziaria IK-3, comunemente nota come «Polar Wolf», è il luogo in cui è deceduto in circostanze misteriose il politico dell'opposizione Alexei Navalny, ivi detenuto. Durante la sua detenzione nella colonia penitenziaria IK-3 Navalny ha subito, tra l'altro, violenze fisiche quali torture e il diniego di acqua calda e vestiti adeguati in inverno, di assistenza medica, nonché di cibo e acqua.

Alexander Vladimirovich Golyakov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

80.

Alexander Valerievich OBRAZTSOV ►M15   (*1)  ◄

Александр Валерьевич ОБРАЗЦОВ

(grafia russa)

Carica: vicecapo della colonia penitenziaria IK-3

Luogo di nascita: Russia

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Alexander Valerievich Obraztsov è vicecapo della colonia penitenziaria IK-3.

In tale carica, è direttamente responsabile delle condizioni di detenzione nella colonia penitenziaria IK-3. La colonia penitenziaria IK-3, comunemente nota come «Polar Wolf», è il luogo in cui è deceduto in circostanze misteriose il politico dell'opposizione Alexei Navalny, ivi detenuto. Durante la sua detenzione nella colonia penitenziaria IK-3 Navalny ha subito, tra l'altro, violenze fisiche quali torture e il diniego di acqua calda e vestiti adeguati in inverno, di assistenza medica, nonché di cibo e acqua.

Alexander Valerievich Obraztsov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

81.

Igor Borisovich RAKITIN ►M15   (*1)  ◄

Игорь Борисович РАКИТИН

(grafia russa)

Carica: direttore della direzione del servizio penitenziario federale della regione autonoma di Yamalo-Nenets

Data di nascita: 5.10.1973

Luogo di nascita: oblast di Tyumen, ex URSS (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Codice di identificazione fiscale: 100602094834

Igor Borisovich Rakitin è il direttore della direzione del servizio penitenziario federale della regione autonoma di Yamalo-Nenets della Federazione russa dal 28 luglio 2020.

Sotto il suo comando si è instaurato un modello di torture diffuso e sistematico nelle colonie penitenziarie della regione autonoma di Yamalo-Nenets. Sotto il suo comando sono state messe in atto pratiche di tortura nelle colonie penitenziarie IK-3 «Polar Wolf» e IK-8 «Polar Bear». Tale modello prevede la privazione di cure mediche, percosse, lunghi periodi di isolamento, privazione di cibo e iniezioni di sostanze sconosciute.

Nella carica di direttore della direzione del servizio penitenziario federale della regione autonoma di Yamalo-Nenets, Igor Borisovich Rakitin è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

82.

Valeriy Gennadyevich BOYARINEV ►M15   (*1)  ◄

Валерий Геннадьевич БОЯРИНЕВ

(grafia russa)

Carica: primo vicedirettore del servizio penitenziario federale della Federazione russa

Grado: Maggiore Generale

Cittadinanza: russa

Data di nascita: 2.9.1970

Luogo di nascita: Berezovskiy, Krai di Krasnoyarskiy, ex URSS (ora Federazione russa)

Sesso: maschile

Codice di identificazione fiscale: 190113308460

Valeriy Gennadyevich Boyarinev è il primo vicedirettore del servizio penitenziario federale della Federazione russa dal 4 luglio 2022. È stato nominato tramite decreto del presidente della Federazione russa.

Sotto il suo comando si è instaurato un modello di torture diffuso e sistematico nelle colonie penitenziarie russe, compresa la colonia carceraria in cui Alexei Navalny era stato posto in detenzione. Tale modello prevede la privazione di cure mediche, percosse, lunghi periodi di isolamento, privazione di cibo e iniezioni di sostanze sconosciute.

Nella sua carica di primo vicedirettore, Valeriy Gennadyevich Boyarinev ha impartito personalmente l'ordine di limitare la quantità di cibo che Navalny poteva acquistare durante la sua permanenza nella colonia penitenziaria IK-6 nell'oblast di Vladimirskaya.

Tre giorni dopo la morte di Navalny in una colonia penitenziaria sotto la sua supervisione, Boyarinev è stato promosso a Maggiore Generale del servizio interno tramite decreto presidenziale.

Valeriy Gennadyevich Boyarinev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

83.

Dmitriy Andreevich ARTYUKHOV ►M15   (*1)  ◄

Дмитрий Андреевич АРТЮХОВ

(grafia russa)

Carica: governatore della regione autonoma di Yamalo-Nenets

Cittadinanza: russa

Data di nascita: 17.2.1988

Luogo di nascita: oblast di Tyumen, ex URSS (ora Federazione russa)

Sesso: maschile

Codice di identificazione fiscale: 720414941639

Dmitriy Andreevich Artyukhov è il governatore della regione autonoma di Yamalo-Nenets della Federazione russa dal 29 maggio 2018.

Sotto il suo governo è stato documentato un modello di torture diffuso e sistematico nelle colonie penitenziarie della regione, compresa la colonia in cui Alexei Navalny era stato posto in detenzione. Tale modello prevede la privazione di cure mediche, percosse, lunghi periodi di isolamento, privazione di cibo e iniezioni di sostanze sconosciute.

Gli incontri tra Dmitriy Andreevich Artykhov e il capo del sistema penitenziario dimostrano una consapevolezza e un condono di tali pratiche da parte dell'amministrazione regionale, oltre a mettere in luce la stretta cooperazione tra l'amministrazione regionale e il servizio penitenziario.

Nella carica di governatore della regione autonoma di Yamalo-Nenets, Dmitriy Andreevich Artyukhov ha sostenuto ed è stato coinvolto in gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

84.

Kirill Sergeevich NIKIFOROV ►M15   (*1)  ◄

Кирилл Сергеевич НИКИФОРОВ

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale della città di Kovrov

Data di nascita: 14.3.1992

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Kirill Sergeevich Nikiforov è giudice presso il tribunale della città di Kovrov, che ha respinto la causa del leader dell'opposizione Alexei Navalny avverso la colonia IK-6 per impugnare il suo trasferimento a una cella di punizione per 12 giorni. Durante il periodo trascorso nella colonia IK-6, Alexei Navalny veniva collocato periodicamente dai funzionari carcerari in una cella di punizione per presunte infrazioni minori. Di conseguenza ha passato mesi in isolamento, il che ha peggiorato drasticamente il suo stato di salute.

Pertanto, nella sua carica di giudice presso il tribunale della città di Kovrov, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui detenzioni arbitrarie, torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione, che destano serie preoccupazioni per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 TUE.

22.3.2024

85.

Andrey Aleksandrovich SUVOROV ►M15   (*1)  ◄

Андрей Александрович СУВОРОВ

Carica: giudice presso il tribunale della città di Mosca

Data di nascita: 2.3.1980

Luogo di nascita: Russia

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Andrey Aleksandrovich Suvorov è giudice presso il tribunale della città di Mosca, che nel 2023 ha condannato Alexei Navalny a 19 anni in una colonia a regime speciale in condizioni disumane, il che ha portato a un grave peggioramento del suo stato di salute.

Pertanto, nella sua carica di giudice presso il tribunale della città di Mosca, Andrey Aleksandrovich Suvorov è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui detenzioni arbitrarie, torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, nonché la violazione della libertà di opinione e di espressione, che destano serie preoccupazioni per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 TUE.

22.3.2024

86.

Aleksandr Aleksandrovich MUKHANOV ►M15   (*1)  ◄

Александр Александрович МУХАНОВ

Carica: direttore della colonia IK-2

Data di nascita: 7.12.1984

Luogo di nascita: Russia

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Aleksandr Aleksandrovich Mukhanov è il direttore della colonia correttiva n. 2 (IK-2), in cui Alexei Navalny è stato detenuto da marzo 2021 a giugno 2022.

La colonia IK-2 è nota per le sue scarse condizioni detentive. A Navalny, avvelenato da poco, era stato infatti negato l'accesso ai medici civili in detta colonia, benché il suo stato di salute fosse in pericolo.

In tale carica, Aleksandr Aleksandrovich Mukhanov è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

87.

Roman Alexandrovitch VIDYUKOV ►M15   (*1)  ◄

Роман Александрович ВИДЮКОВ

(grafia russa)

Carica: investigatore presso il comitato investigativo di Stato della Federazione russa

Data di nascita: 30.7.1980

Luogo di nascita: Russia

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Roman Alexandrovitch Vidyukov è investigatore presso il comitato investigativo di Stato della Federazione russa.

Ha condotto l'indagine relativa a uno dei casi in cui Alexei Navalny è stato coinvolto e condannato a nove anni di carcere nel 2022. È stato inoltre membro della squadra per le indagini preliminari in relazione al caso di «riciclaggio» contro la fondazione anticorruzione di Navalny. Ha poi guidato l'indagine nei confronti di Lilia Chanysheva, ex capo del quartier generale di Navalny a Ufa, condannata per «creazione di una comunità estremista». A Lilia Chanysheva è stata inflitta una pena di sette anni e mezzo di carcere nel 2023.

Nel corso di detti procedimenti giudiziari, Roman Alexandrovitch Vidyukov avrebbe minacciato un testimone al fine di costringerlo a testimoniare a favore dell'indagine durante il caso di frode riguardante Navalny.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti o detenzioni arbitrari e la violazione della libertà di opinione e di espressione, che destano serie preoccupazioni per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 TUE.

22.3.2024

88.

Evgenia Sergeevna NIKOLAEVA ►M15   (*1)  ◄

Евгения Сергеевна НИКОЛАЕВА

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale del distretto Basmanny a Mosca

Data di nascita: 9.7.1981

Luogo di nascita: Russia

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

Evgenia Sergeevna Nikolaeva è giudice presso il tribunale del distretto Basmanny a Mosca dal 2016.

Ha emanato una serie di sentenze nei confronti di oppositori politici (tra cui Alexei Navalny, Ilia Yashin e Vladimir Kara-Murza), contribuendo in tal modo alla repressione politica in Russia. Nell'ottobre 2023 ha posto per due mesi in custodia cautelare Alexey Liptser e Igor Sergunin, legali di Navalny. In precedenza aveva creato a più riprese ostacoli per i prigionieri politici, anche prolungando i termini di detenzione nel centro di custodia cautelare per Lilia Chanysheva, ex capo del quartier generale di Navalny a Ufa. Si è inoltre rifiutata di prendere in esame le denunce per l'inazione del comitato investigativo della Federazione russa in merito all'accusa di avvelenamento di Navalny.

Nella sua posizione, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti o detenzioni arbitrari e la violazione della libertà di opinione e di espressione, che destano serie preoccupazioni per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 TUE.

22.3.2024

89.

Natalia Nikolaevna DUDAR ►M15   (*1)  ◄

Наталия Николаевна ДУДАРЬ

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale del distretto Basmanny a Mosca

Data di nascita: 13.6.1974

Luogo di nascita: Russia

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

Natalia Nikolaevna Dudar è giudice presso il tribunale del distretto Basmanny a Mosca.

Nella sua posizione, ha emanato una serie di sentenze nei confronti di manifestanti pacifici e oppositori politici, tra cui dipendenti della fondazione anticorruzione di Alexey Navalny (FBK), Ilia Yashin e Vladimir Kara-Murza. Ha dato ordine di condurre perquisizioni nei confronti di dipendenti della FBK e di intercettare i loro telefoni. Ha prorogato la detenzione nel centro di custodia cautelare di Lilia Chanysheva, ex capo del quartier generale di Navalny a Ufa, accusata della creazione di una comunità estremista.

Natalia Nikolaevna Dudar è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare arresti o detenzioni arbitrari, e della violazione della libertà di opinione e di espressione che desta serie preoccupazioni per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 TUE.

22.3.2024

90.

Oleg Vladimirovich SEVOSTYANOV ►M15   (*1)  ◄

Олег Владимирович СЕВОСТЬЯНОВ

Carica: capo del dipartimento del ministero della Giustizia russo per l'okrug autonomo di Yamalo-Nenets

Data di nascita: 16.10.1968

Luogo di nascita: Bratsk, regione di Irkutsk, ex URSS (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Codice di identificazione fiscale: 622701024605

Oleg Vladimirovich Sevostyanov è un alto funzionario russo, capo del dipartimento del ministero della Giustizia russo per l'okrug autonomo di Yamalo-Nenets.

In tale posizione, è responsabile di garantire la protezione dei diritti umani e civili e delle libertà nell'okrug autonomo di Yamalo-Nenets. La colonia penitenziaria IK-3, in cui il politico dell'opposizione Alexei Navalny è deceduto e che è nota per le pressioni fisiche e psicologiche esercitate sui prigionieri e per il totale isolamento, la tortura e la violenza a cui sono sottoposti, nonché per la scarsa qualità dei servizi medici, si trova nell'okrug autonomo di Yamalo-Nenets.

Oleg Vladimirovich Sevostyanov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

91.

Vsevolod Lvovich VUKOLOV ►M15   (*1)  ◄

Всеволод Львович ВУКОЛОВ

(grafia russa)

Carica: viceministro della Giustizia della Federazione russa

Data di nascita: 7.4.1969

Luogo di nascita: Mosca, ex URSS (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Codice di identificazione fiscale: 770405292394

Vsevolod Lvovich Vukolov è un alto funzionario russo, viceministro della Giustizia della Federazione russa.

In tale posizione, è responsabile della supervisione del servizio penitenziario federale e del dipartimento delle politiche statali nel settore del sistema penitenziario. È stato pertanto responsabile dell'esecuzione di pene detentive nei confronti del politico dell'opposizione russa Alexei Navalny, della sua sicurezza e del suo benessere nelle carceri russe. Avendone supervisionato la detenzione, è in ultima istanza responsabile della morte di Alexei Navalny nella colonia penitenziaria IK-3.

Vsevolod Lvovich Vukolov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

92.

Viktor Evdokimovich GAVRILOV ►M15   (*1)  ◄

Виктор Евдокимович ГАВРИЛОВ

(grafia russa)

Carica: capo del dipartimento dei trasporti del servizio per la sicurezza economica del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa

Data di nascita: 1961

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Persone associate: Aleksandr Vasilievich Bortnikov

Viktor Evdokimovich Gavrilov è il capo del dipartimento dei trasporti del servizio per la sicurezza economica del Servizio federale di sicurezza (FSB).

In tale posizione, è stato responsabile del coordinamento di varie agenzie governative dopo l'arrivo del politico dell'opposizione Alexei Navalny a Mosca in seguito al suo trattamento contro l'avvelenamento da Novichok nel 2021. Le sue azioni hanno facilitato e consentito l'arresto e la detenzione di Alexei Navalny.

Viktor Evdokimovich Gavrilov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti e detenzioni arbitrari, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

93.

Ilya Nikolayevich KRUGLYSHEV ►M15   (*1)  ◄

Илья Николаевич КРУГЛЫШЕВ

(grafia russa)

Carica: consigliere giuridico senior del servizio giuridico del dipartimento organizzativo e di analisi del servizio penitenziario federale della regione di Vladimir

Grado: Capitano

Data di nascita: 23.2.1986

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Ilya Nikolayevich Kruglyshev è un alto funzionario russo. È consigliere giuridico senior del servizio giuridico del dipartimento organizzativo e di analisi del servizio penitenziario federale della regione di Vladimir e ha rappresentato la colonia penitenziaria IK-6 nelle cause intentate da Alexei Navalny contro tale colonia penitenziaria.

In tale posizione, ha contribuito direttamente a creare condizioni di tortura per Alexei Navalny nella colonia penitenziaria n. 6 di Melekhovo, nella regione di Vladimir. Inoltre, non ha tenuto conto delle denunce relative alle condizioni di sconto della pena presentate da Alexei Navalny (comprese le denunce relative all'impossibilità di acquistare porzioni supplementari di cibo).

Ilya Nikolayevich Kruglyshev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

94.

Dmitry Evgenievich SAMOILOV ►M15   (*1)  ◄

Дмитрий Евгеньевич САМОЙЛОВ

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale della città di Kovrov

Data di nascita: 6.4.1970

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Dmitry Evgenievich Samoilov è un giudice russo che lavora presso il tribunale della città di Kovrov.

In tale posizione, ha ripetutamente rifiutato di prendere in esame le rivendicazioni del politico dell'opposizione Alexei Navalny nei confronti della colonia correttiva IK-6, volte a ripristinare e tutelare i suoi diritti violati dalla leadership di tale colonia. Le rivendicazioni di Navalny riguardavano l'accesso all'assistenza medica, l'accesso alle informazioni e il diritto di contattare la sua famiglia.

Dmitry Evgenievich Samoilov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

95.

Ilnar Irfanovich BASYROV ►M15   (*1)  ◄

Ильнар Ирфанович БАСЫРОВ

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale della città di Mosca

Data di nascita: 8.6.1981

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Entità associate: tribunale della città di Mosca

Ilnar Irfanovich Basyrov lavora come giudice presso il tribunale della città di Mosca dal 28 maggio 2014. È stato nominato tramite decreto presidenziale.

In tale posizione, è stato direttamente coinvolto nel processo del politico dell'opposizione Alexei Navalny. Nell'ambito di un processo di matrice politica ha emesso una sentenza di condanna nei confronti di Alexei Navalny disponendone il trasferimento in una colonia penitenziaria di alta sicurezza per impedirgli di svolgere attività politica.

Ilnar Irfanovich Basyrov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

96.

Sergey Anatolevich MOROZ ►M15   (*1)  ◄

Сергей Анатольевич МОРОЗ

(grafia russa)

Carica: capo del servizio penitenziario federale della Federazione russa per Mosca

Data di nascita: 15.9.1968

Luogo di nascita: Luogo di nascita: Zaporozhye, RSS ucraina (ora Ucraina)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Sergey Anatolevich Moroz è un funzionario russo, capo del servizio penitenziario federale di Mosca.

In tale posizione, ha inserito il politico dell'opposizione Alexei Navalny nell'elenco federale delle persone ricercate. Moroz è accusato di aver fatto subire estreme umiliazioni e violenze ai detenuti al loro arrivo nei centri di detenzione.

Sergey Anatolevich Moroz è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

97.

Elena Evgenievna MOROZOVA ►M15   (*1)  ◄

Елена Евгеньевна МОРОЗОВА

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale della città di Khimki

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

Elena Evgenievna Morozova è una giudice russa che lavora presso il tribunale della città di Khimki.

Nella sua posizione, ha deciso di porre in custodia cautelare per 30 giorni il politico dell'opposizione Alexei Navalny dopo il suo arrivo a Mosca in seguito al suo trattamento contro l'avvelenamento da Novichok. Il processo da lei presieduto ha violato le norme in materia di equo processo, compreso il diritto di riesaminare il contenuto dell'atto di accusa e dei documenti del processo, la possibilità di consultare un avvocato e l'accesso del pubblico al processo.

Elena Evgenievna Morozova è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti e detenzioni arbitrari, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

98.

Musa Abdurakhmanovich MUSAEV ►M15   (*1)  ◄

Муса Абдурахманович МУСАЕВ

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale regionale di Mosca

Data di nascita: 14.10.1951

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Musa Abdurakhmanovich Musaev è un giudice russo che lavora presso il tribunale regionale di Mosca.

Nella sua posizione, ha avviato un procedimento giudiziario in merito all'arresto del leader dell'opposizione russa Alexei Navalny al suo ritorno dalla Germania, dove stava ricevendo cure contro l'avvelenamento da Novichok. Ha confermato la decisione di arrestare Navalny per 30 giorni, respingendo il suo ricorso. La decisione è stata adottata nel corso di una breve udienza che ha avuto una durata di soli cinque minuti.

Musa Abdurakhmanovich Musaev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti e detenzioni arbitrari, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

99.

Mikhail Yurievich PTITSYN ►M15   (*1)  ◄

Михаил Юрьевич ПТИЦЫН

(grafia russa)

Carica: presidente del tribunale della città di Mosca

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Mikhail Yurievich Ptitsyn è presidente del tribunale della città di Mosca.

In tale posizione, ha valutato positivamente la proposta del servizio penitenziario federale russo di sostituire la sospensione condizionale nei confronti del leader dell'opposizione Alexei Navalny con una condanna effettiva. Di conseguenza, Navalny è stato privato della possibilità di agire nella vita pubblica in Russia in quanto incarcerato in una colonia penitenziaria.

Mikhail Yurievich Ptitsyn è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

100.

Sergey Alekseevich RYABTSEV ►M15   (*1)  ◄

Сергей Алексеевич РЯБЦЕВ

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale del distretto Lefortovo di Mosca

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Sergey Alekseevich Ryabtsev è un giudice russo che lavora presso il tribunale del distretto Lefortovo di Mosca.

In tale posizione, è stato coinvolto nel sabotaggio delle indagini relative all'avvelenamento di Alexei Navalny in quanto si è rifiutato di prendere in esame la denuncia per l'inazione della direzione investigativa del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa. Inoltre, pronuncia continuamente sentenze contro la libertà di parola in Russia.

Sergey Alekseevich Ryabtsev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

101.

Petr Pavlovich SERKOV ►M15   (*1)  ◄

Пётр Павлович СЕРКОВ

(grafia russa)

Carica: primo vicepresidente della Corte suprema della Federazione russa

Data di nascita: 7.6.1955

Luogo di nascita: Poldamasovo, regione di Ulyanovsk, ex URSS (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Petr Pavlovich Serkov è primo vicepresidente della Corte suprema della Federazione russa.

In tale posizione, nel 2018 ha confermato la sentenza nei confronti del politico dell'opposizione Alexei Navalny. Di conseguenza, Alexei Navalny è stato condannato e incarcerato in una colonia penitenziaria di alta sicurezza per impedirgli di svolgere attività politica. La detenzione di Alexei Navalny in una colonia penitenziaria ne ha provocato la morte.

Petr Pavlovich Serkov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

102.

Yuri Vasilievich SITNIKOV ►M15   (*1)  ◄

Юрий Васильевич СИТНИКОВ

(grafia russa)

Carica: giudice della Corte suprema russa (attualmente in pensione)

Data di nascita: 17.4.1961

Luogo di nascita: Krutogorye, regione di Lipetsk, x URSSe (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Yuri Vasilievich Sitnikov è un ex giudice della Corte suprema russa che è stato membro della sezione d'appello della Corte suprema della Federazione russa.

In tale veste, nel 2018 ha escluso Alexei Navalny dalla corsa per le elezioni presidenziali in Russia nell'ambito di un processo di matrice politica.

Yuri Vasilievich Sitnikov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui violazioni sistematiche del diritto di riunione pacifica e di associazione nonché della libertà di espressione e di opinione.

22.3.2024

103.

Nikolay Viktorovich TIMOSHIN ►M15   (*1)  ◄

Николай Викторович ТИМОШИН

(grafia russa)

Carica: membro del presidio della Corte suprema della Federazione russa

Data di nascita: 14.8.1959

Luogo di nascita: villaggio di Zhidkoe, distretto Znamensky, regione di Oryol, ex URSS (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Nikolay Viktorovich Timoshin è membro del presidio della Corte suprema della Federazione russa.

In tale posizione, nel 2018 ha confermato la sentenza nei confronti del politico dell'opposizione Alexei Navalny. Di conseguenza, Alexei Navalny è stato condannato e incarcerato in una colonia penitenziaria di alta sicurezza per impedirgli di svolgere l'attività politica.

Nikolay Viktorovich Timoshin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

104.

Vladimir Yurievich ZAITSEV ►M15   (*1)  ◄

Владимир Юрьевич ЗАЙЦЕВ

(grafia russa)

Carica: presidente della sezione d’appello della Corte suprema della Federazione russa

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Vladimir Yurievich Zaitsev è presidente della sezione d’appello della Corte suprema della Federazione russa.

In tale veste, nel 2018 ha escluso Alexei Navalny dalla corsa per le elezioni presidenziali in Russia nell'ambito di un processo di matrice politica.

Vladimir Yurievich Zaitsev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui violazioni sistematiche del diritto alla libertà di riunione pacifica e di associazione nonché della libertà di espressione e di opinione.

22.3.2024

105.

Vladimir Sergeevich SHVEDOV ►M15   (*1)  ◄

Владимир Сергеевич ШВЕДОВ

(grafia russa)

Carica: capo del dipartimento delle politiche statali nel settore dell'esecuzione delle condanne penali presso il ministero della Giustizia russo

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Persone associate: Vsevolod Lvovich Vukolov

Entità associate: ministero della Giustizia russo

Vladimir Sergeevich Shvedov è un alto funzionario russo, capo del dipartimento delle politiche statali nel settore dell'esecuzione delle condanne penali presso il ministero della Giustizia russo.

In tale posizione, poiché guida la politica statale in materia di esecuzione delle condanne penali ed esamina i ricorsi dei cittadini, è stato responsabile dell'esecuzione di pene detentive nei confronti del politico dell'opposizione russa Alexei Navalny.

Vladimir Sergeevich Shvedov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

▼M17

106.

Neria BEN PAZI

alias Naria BEN FAZI

 

Data di nascita: 28.11.1993

Cittadinanza: israeliana

Sesso: maschile

Numero di carta d’identità: 311509004

Nel 2019 Neria Ben Pazi ha creato quattro degli avamposti più violenti in Cisgiordania.

È uno dei principali responsabili dello sfollamento forzato della comunità beduina di Wadi Seeq vicino a Ramallah. Dal 2021 Neria Ben Pazi è stato accusato di aver ripetutamente attaccato palestinesi a Wadi Seeq e Deir Jarir e le sue azioni sono state assimilate alla tortura.

Il 12 ottobre 2023 ha partecipato a un attacco violento a Wadi Seeq, durante il quale dei palestinesi sono stati gravemente malmenati, ammanettati e fotografati in biancheria intima. I coloni hanno urinato e spento sigarette su di loro.

Neria Ben Pazi è pertanto responsabile di gravi violazioni o abusi dei diritti umani nei confronti di palestinesi, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, il che desta serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all’articolo 21 del trattato sull’Unione europea.

19.4.2024

107.

Yinon LEVI

 

Data di nascita: 12.12.1992

Cittadinanza: israeliana

Sesso: maschile

Numero di carta d’identità: 203807276

Yinon Levi ha partecipato a molteplici atti di violenza contro i villaggi vicini dalla sua residenza nella fattoria Mitarim, un avamposto illegale.

In particolare, ha preso d’assalto e danneggiato case di famiglie palestinesi, anche in presenza di donne e bambini, e aizzato cani contro pastori palestinesi per attaccarli fisicamente mentre lasciava che il proprio gregge pascolasse sui terreni di loro proprietà privata.

Yinon Levi è pertanto responsabile di gravi e diffuse violazioni o abusi dei diritti umani che riguardano il diritto all’integrità fisica e mentale, il diritto di proprietà e il diritto alla vita privata e familiare dei palestinesi, che destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all’articolo 21 del trattato sull’Unione europea.

19.4.2024

108.

Meir Mordechai ETTINGER

מאיר אטינגר

(grafia ebraica)

Carica: membro di Hilltop Youth

Data di nascita: 4.10.1991

Luogo di nascita: Kiryat Moshe, Gerusalemme, Israele

Cittadinanza: israeliana

Sesso: maschile

Entità associata: Hilltop Youth

Meir Ettinger è considerato una figura di spicco di Hilltop Youth, un gruppo giovanile radicale costituito di membri noti per atti di violenza contro persone e villaggi palestinesi in Cisgiordania.

Hilltop Youth è insediato sulle colline della Cisgiordania e contribuisce alla violenza dei coloni attraverso i cosiddetti attacchi «price tag». La violenza dei coloni contro i palestinesi, che consiste, tra l’altro, in molestie fisiche e psicosociali, percosse, omicidio e demolizione di proprietà, è di natura sistematica.

Meir Ettinger incoraggia gli attacchi, incita a compierli e partecipa a intimidazioni per costringere i palestinesi ad abbandonare le loro terre. Ha contribuito alla creazione di insediamenti e avamposti illegali su territori palestinesi in tutta la Cisgiordania, impiegando e giustificando tattiche fondate sull’intimidazione, sulle molestie e sulla violenza.

Nel 2015, quando era già considerato membro di Hilltop Youth, è stato implicato in un attacco incendiario mortale a una casa palestinese in Cisgiordania che è costato la vita a una coppia e al loro figlio di 18 mesi.

Meir Ettinger è pertanto responsabile di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, nonché violazioni o abusi del diritto di proprietà e del diritto alla vita privata e familiare dei palestinesi in Cisgiordania, e di aver sostenuto e incoraggiato tali atti. Detti abusi e violazioni destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all’articolo 21 del trattato sull’Unione europea.

19.4.2024

109.

Elisha YERED

אלישע ירד

(grafia ebraica)

Carica: membro di Hilltop Youth

Data di nascita: 2001

Cittadinanza: israeliana

Sesso: maschile

Entità associata: Hilltop Youth

Elisha Yered è un’attivista colono israeliano in Cisgiordania, noto in quanto affiliato a «Hilltop Youth», gruppo giovanile radicale che compie atti di violenza contro persone e villaggi palestinesi in Cisgiordania.

Hilltop Youth contribuisce alla violenza dei coloni attraverso i cosiddetti attacchi «price tag». La violenza dei coloni contro i palestinesi, che consiste, tra l’altro, in molestie fisiche e psicosociali, percosse, omicidio e demolizione di proprietà, è di natura sistematica.

Elisha Yered incoraggia tali atti e vi prende parte. Istiga regolarmente alla violenza contro i palestinesi in Cisgiordania, anche distribuendo messaggi che incitano, ad esempio, a «spazzare via» un villaggio palestinese.

Ha personalmente vessato una famiglia palestinese utilizzando un linguaggio intimidatorio e minaccioso per ostacolarne la libertà di circolazione sulla loro stessa terra ed è coinvolto nella distruzione di proprietà di palestinesi in Cisgiordania.

Elisha Yered era tra i coloni armati che il 4 agosto 2023 sono avanzati dall’avamposto illegale di Oz Zion fino al villaggio palestinese di Burqa vicino a Ramallah. I coloni hanno sparato proiettili sui palestinesi, causando la morte di Qusai Jammal Mìtan, palestinese di 19 anni, e ferendo diversi altri palestinesi.

Elisha Yered è pertanto responsabile di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, nonché di violazioni o abusi del diritto di proprietà e del diritto alla vita privata e familiare dei palestinesi in Cisgiordania, e di sostenere e incoraggiare tali atti ed è responsabile dell’appello all’odio nazionale, razziale o religioso che costituisce incitamento alla discriminazione, all’ostilità o alla violenza. Tali violazioni o abusi destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all’articolo 21 del trattato sull’Unione europea.

19.4.2024

(*1)   

L'articolo 4, paragrafo -1, non si applica alle voci contrassegnate da un asterisco.

▼B

B. 

Persone giuridiche, entità e organismi



▼M15

▼M2

 

Nome (traslitterazione in caratteri latini)

Nome

Informazioni identificative

Motivi dell’inserimento nell’elenco

Data di inserimento nell’elenco

1.

Xinjiang Production and Construction Corps Public Security Bureau (ufficio per la pubblica sicurezza del Corpo di produzione e costruzione dello Xinjiang)

新疆生产建设兵团公安局

(grafia cinese)

Indirizzo: 106 Guangming Road, Urumqi, regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR) (Cina)

Telefono: +86 991 598 8114

L’ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang Production and Construction Corps (XPCC) è incaricato di attuare tutte le politiche dell’XPCC in materia di sicurezza, compresa la gestione dei centri di detenzione. L’XPCC è un’organizzazione economica e paramilitare statale presente nella regione autonoma uigura cinese dello Xinjiang, che esercita l’autorità amministrativa e controlla le attività economiche nello Xinjiang.

22.3.2021

 

 

 

 

In quanto organizzazione incaricata delle politiche di sicurezza all’interno dell’XPCC, l’ufficio per la pubblica sicurezza dell’XPCC è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala e trattamenti degradanti inflitti a uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché di violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo, connesse tra l’altro all’attuazione da parte dell’XPCC di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto alle minoranze etniche musulmane.

Nell’ambito di tale programma, l’XPCC ricorre a uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane come manodopera forzata, in particolare nei campi di cotone. In quanto organizzazione incaricata delle politiche di sicurezza all’interno dell’XPCC, l’ufficio per la pubblica sicurezza dell’XPCC è responsabile del ricorso sistematico al lavoro forzato.

 

2.

Central Public Prosecutor’s Office (alias Office of the Prosecutor of the Democratic People’s Republic of Korea (DPRK) (Procura centrale, alias Procura della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC)]

조선민주주의인민공화국 중앙검찰소 (grafia coreana)

 

La Procura centrale è un’istituzione che sovrintende a tutti i procedimenti penali nella Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC), tra cui le fasi dell’indagine, dell’interrogatorio, della custodia cautelare e del processo.

22.3.2021

 

 

 

 

La Procura centrale è utilizzata per perseguire e punire persone per attività politiche illecite, con processi fondamentalmente iniqui. Essa ha anche la responsabilità istituzionale di gravi violazioni dei diritti umani avvenute in istituti penitenziari ordinari e centri di detenzione per interrogatori, in quanto non ha garantito l’applicazione dei diritti dei detenuti in attesa di giudizio e dei detenuti condannati. In stretta cooperazione con i ministeri della Sicurezza di Stato e della Sicurezza sociale, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dall’apparato di sicurezza della RPDC, in particolare tortura e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, sparizioni forzate e arresti o detenzioni arbitrari, e legittima tali violazioni.

 

▼M5

3.

Kaniyat Militia (già 7th brigade Tarhuna 7th Brigade, già Tarhuna Brigade) (alias 9th brigade, Al-Kani Militia, Al-Kaniyat, Kani Brigade, Kaniat, Kaniyat, Kanyat)

مليشيا كانيات

(grafia araba)

 

La milizia Kaniyat è una milizia armata libica che ha esercitato il controllo sulla città libica di Tarhuna tra il 2015 e il giugno 2020. Fosse comuni attribuite alla milizia Kaniyat sono state scoperte a Tarhuna a partire dal giugno 2020 dopo che la milizia è fuggita nella Libia orientale. La milizia Kaniyat è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, in particolare uccisioni extragiudiziali, e di sparizioni forzate.

22.3.2021

▼M2

4.

National Security Office (alias National Security Agency) of the Government of Eritrea (Ufficio per la sicurezza nazionale, alias Agenzia per la sicurezza nazionale, del governo dell’Eritrea)

Diretto dal Maggiore Generale Abraha Kassa

L’Ufficio per la sicurezza nazionale (alias Agenzia per la sicurezza nazionale) del governo dell’Eritrea è diretto dal Maggiore Generale Abraha Kassa ed è sotto la supervisione dell’Ufficio del presidente. L’Ufficio per la sicurezza nazionale si articola in sei uffici, ciascuno dei quali è suddiviso in tre sezioni, responsabili rispettivamente dell’intelligence, degli arresti e degli interrogatori. L’Ufficio per la sicurezza nazionale è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Eritrea, tra in particolare arresti arbitrari, uccisioni extragiudiziali, sparizioni forzate e torture, commesse dai suoi agenti.

22.3.2021

▼M5

5.

Wagner Group (alias Vagner Group, PMC Wagner, Liga, League) ►M15   (*1)  ◄

Группа Вагнера

(grafia russa)

 

Il Wagner Group è un'entità militare privata non registrata con sede in Russia, istituita nel 2014 come successore dello Slavonic Corps. È guidata da Dimitriy Utkin ed è finanziata da Yevgeny Prigozhin. Attraverso la creazione di entità locali e con il sostegno dei governi locali, il Wagner Group finanzia e conduce le sue operazioni.

Il Wagner Group è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina, in Siria, in Libia, nella Repubblica centrafricana (RCA), in Sudan, in Mali e in Mozambico, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie.

13.12.2021

▼M6

6.

Lobaye Invest SARLU ►M15   (*1)  ◄

 

Luogo di registrazione: Bangui (Repubblica centrafricana)

Data di registrazione: 24.10.2017

Numero di registrazione: M 354838 D 0001 (numero «NIF», codice di identificazione fiscale)

Sede principale di attività: Repubblica centrafricana

Altre informazioni: succursale di M-Finans

Lobaye Invest SARLU è una società privata registrata nella Repubblica centrafricana (RCA), controllata dalla società russa M-Finans, controllata da Yevgeny Prigozhin. È gestita da Dimitri Sytii, alto dirigente del Wagner Group, e da Yevgeny Khodotov, associato a Yevgeny Prigozhin. Lobaye Invest gestisce miniere di oro e diamanti nella RCA. È stata collegata alle operazioni del Wagner Group nella RCA. Finanzia anche diversi mezzi di informazione, come la stazione radio Lengo Sengo, una stazione radio centroafricana che conduce campagne di disinformazione e promuove la presenza del Wagner Group nella RCA.

Lobaye Invest è associata al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui l’RCA. Attraverso le sue attività, Lobaye Invest fornisce anche sostegno a tali abusi commessi nella RCA.

25.2.2023

7.

DIAMVILLE ►M15   (*1)  ◄

 

Data di registrazione: 28.3.2019

Numero di registrazione: CA/BG2019B519

Sede principale di attività: Repubblica centrafricana

Altre informazioni: persone ed entità associate: Yevgeny Prigozhin, Wagner Group, Dimitri Sytii, Valery Zakharov, Perfilev, Svetlana Troitskaya, Lobaye Invest

Diamville è una società di copertura utilizzata dal Wagner Group presente nella Repubblica centrafricana (RCA) per commerciare illegalmente diamanti È strettamente legata a tutti i principali attori del Wagner Group nella RCA, come Yevgeny Prigozhin e Dimitri Sytii. Diamville è associata al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui l’RCA. Attraverso le sue attività, fornisce anche sostegno a tali abusi commessi nella RCA.

25.2.2023

▼M12

8.

Foundation for the Defence of National Values (FDNV)

Fund for the Defence of National Values (FDNV)

Foundation/organization for the Protection of National Values (FPNV)/(FZNC)

Foundation for National Values Protection ►M15   (*1)  ◄

 

Luogo di registrazione: Mosca (64 Zemlyanoy Val str., building 2, office 201, Mosca, Federazione russa)

Sito web: https://en.fznc.ru/

La Foundation for the Defence of National Values (Fondazione per la difesa dei valori nazionali), FDNV, è associata al Wagner Group. La FDNV opera come ramo delle relazioni pubbliche del Wagner Group. Guida la propaganda e le campagne di disinformazione a favore di tale gruppo, anche per rafforzarne la reputazione e sostenerne lo schieramento, e si impegna in ingerenze occulte per suo conto nei vari paesi in cui opera.

Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui Libia, Mali e Repubblica centrafricana.

La FDNV è associata al Wagner Group ed è responsabile di sostenere e incoraggiare gli atti di tale gruppo attraverso la propaganda a suo favore, l’ingerenza politica e la disinformazione.

25.2.2023

▼M6

9.

Radio Centrafricaine Lengo Sengo ►M15   (*1)  ◄

 

Luogo di registrazione: Bangui, Repubblica centrafricana

Data di registrazione: novembre 2018

Sede principale di attività: Galabadja

Bangui, comune di Bangui

Galabadja, 8eme Arr.

[GPS]-> 4.4070, 18.5465

Radio Lengo Sengo è una stazione radio centrafricana impegnata in operazioni di influenza online per conto del Wagner Group. Il suo obiettivo ultimo è quello di manipolare l’opinione pubblica. La società conduce campagne di disinformazione e promuove la presenza del Wagner Group nella Repubblica centrafricana (RCA). Radio Lengo Sengo è finanziata da Lobaye Invest, una società privata collegata a Yevgeny Prigozhin e al Wagner Group, che funge da copertura per le sue attività nella RCA.

Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui la RCA.

Radio Lengo Sengo è responsabile di sostenere e incoraggiare gli atti di tale gruppo nella RCA.

25.2.2023

▼M12

10.

Meroe Gold Co. Ltd

alias Meroe For Agricultural & Animal Production; Al-Solag; Al-Sarraj Mining Company Ltd; Al-Sawlaj Mining Company Ltd; Al-Solaj Mining Company) ►M15   (*1)  ◄

 

Luogo di registrazione: Al-jref Gharb Plot 134 Blok 1 h, Khartoum, Sudan

Altre informazioni: estrazione di altri minerali metalliferi non ferrosi

Associata a:

Al Sawlaj for Mining Ltd

الصولج

Aswar Multi Activities Co., Ltd

Meroe Gold è un’entità di copertura delle operazioni in Sudan del Wagner Group, cui è strettamente legata. Grazie ai suoi legami con le forze militari sudanesi, il Wagner Group si è assicurato lo sfruttamento e l’esportazione di oro sudanese in Russia.

Meroe Gold è associata al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui il Sudan. Attraverso le sue attività, fornisce anche sostegno a tali violazioni commesse in Sudan.

25.2.2023

▼M6

11.

M-Invest ►M15   (*1)  ◄

 

Luogo di registrazione: d. 76 korp. 4 litera A ofis N620, prospekt Obukhovskoi Oborony San Pietroburgo, Federazione russa

Numero di registrazione: 1177847044066

Sede principale di attività: Khartoum, Sudan

Altre informazioni: Codice di identificazione fiscale: 7811636632, numero della Gazzetta ufficiale: 06513574

M-Invest è un’entità di copertura delle operazioni del Wagner Group in Sudan. È strettamente connesso a Yevgeny Prigozhin. Grazie ai suoi stretti legami con le forze militari sudanesi, il Wagner Group si è assicurato lo sfruttamento e l’esportazione di oro sudanese in Russia. M-Invest è associata al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui il Sudan. Attraverso le sue attività, M-Invest fornisce anche sostegno a tali abusi commessi in Sudan.

25.2.2023

12.

Sewa Security Services (Servizi di sicurezza Sewa) ►M15   (*1)  ◄

 

Luogo di registrazione: Bangui (Repubblica centrafricana)

Sede principale di attività: Repubblica centrafricana

Altre informazioni: controllata di Lobaye Invest

Sewa Security Services (Servizi di sicurezza Sewa) è una società privata con sede nella Repubblica centrafricana (RCA) che fornisce protezione agli alti funzionari governativi di tale paese. Funge da copertura per le attività del Wagner Group nella RCA. È una controllata di Lobaye Invest, gestita da Dimitri Sytii, alto dirigente del Wagner Group, e da Yevgeny Khodotov, associato a Yevgeny Prigozhin. Sewa Security è stata coinvolta, insieme al Wagner Group, in una serie di attacchi violenti verificatisi nella RCA a seguito delle elezioni presidenziali del dicembre 2020. Sewa Security è associata al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui l’RCA. Attraverso le sue attività, Sewa Security Services fornisce anche sostegno a tali abusi commessi nella RCA.

25.2.2023

▼M7

13.

Qarchak Prison

alias Gharchak Prison, Zendân-e-Qarchak, Qarchak Women’s Prison, Shahr-e Rey Prison

زندان قرچک

(grafia persiana)

Luogo di registrazione: Contea di Varamin, provincia di Teheran, Iran

Data di registrazione: 2010

Qarchak Prison (carcere di Qarchak) è uno dei centri di detenzione femminile del regime iraniano nella contea di Varamin (provincia di Teheran).

Le detenute comprendono prigioniere politiche e partecipanti a proteste pacifiche a favore della democrazia, nonché donne incinte e madri con figli. Le condizioni di vita nel carcere di Qarchak sono deplorevoli e inumane.

Le donne detenute nel carcere di Qarchak subiscono torture, stupri e altre forme di violenza sessuale. Sono tenute in celle sovraffollate, senza accesso ad acqua potabile pulita, cibo e assistenza medica, il che equivale a un trattamento crudele, inumano o degradante. Le detenute rilasciate denunciano casi di abusi sessuali da parte delle guardie carcerarie e del personale addetto alla sicurezza. Le manifestanti inviate nel carcere di Qarchak sono spesso minacciate di stupro per estorcere loro confessioni.

Il carcere di Qarchak è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran, tra cui torture e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti nonché sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

▼M12

14.

Syrian Republican Guard

 

Luogo di registrazione: Siria

Persone associate:

Brigadier Generale Mohamed Qasem (vicecomandante),

Generale Malik Aliaa (comandante supremo),

Mohammad Nayouf, Mohamed Kaddor (comandanti),

presidente Bashar Al-Assad

Syrian Republican Guard (Guardia repubblicana siriana) è un’entità responsabile della sicurezza dei funzionari e fa parte delle forze di sicurezza siriane.

Tra i suoi ranghi, la violenza sessuale e di genere sulle donne è diffusa, in particolare durante il conflitto siriano in corso. Le vittime hanno denunciato stupri violenti e torture a seguito di arresti arbitrari e durante la detenzione arbitraria.

La Guardia repubblicana siriana fa parte di un approccio sistematico del regime siriano che consiste nel ricorrere alla violenza sessuale e di genere per reprimere e intimidire il popolo siriano, in particolare le donne e le ragazze.

La Guardia repubblicana siriana è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Siria, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché diffuso ricorso a violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

▼M7

15.

Office of the Chief of Military Security Affairs (OCMSA)

 

Luogo di registrazione: Naypyitaw, Myanmar/Birmania

Office of the Chief of Military Security Affairs (Ufficio del capo degli affari di sicurezza militare, OCMSA) è responsabile della gestione dei centri di detenzione e per interrogatori in Myanmar/Birmania nonché della raccolta di intelligence.

Il personale dell’OCMSA usa nudità forzata, stupri, elettroshock, bruciatura degli organi genitali e violenza eccessiva durante la detenzione arbitraria e gli interrogatori di uomini, donne e membri della comunità LGBTIQ.

Pertanto, l’OCMSA è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania, tra cui detenzioni arbitrarie e torture, nonché diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

▼M9

16.

Direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ►M15   (*1)  ◄

Главное Управление Внутренних дел по городу Москве

(grafia russa)

Indirizzo: 127994, Mosca, 38 Petrovka St., Russia

Telefono: +8 (495) 694-92-29

Sito web: https://77.xn--b1aew.xn--p1ai/

La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca comprende le forze di polizia, gli addetti alle indagini penali, i centri di detenzione, il Centro per la lotta all'estremismo e altre unità di contrasto a Mosca. È guidata da Oleg Baranov.

Ha monitorato e posto in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. Ha inoltre rintracciato e posto in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. A tal fine, ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale a Mosca quale strumento di repressione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, e di violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

17.

Dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca ►M15   (*1)  ◄

Департамент Информационных Технологий города Москвы

(grafia russa)

Indirizzo: (legale) Russia, 123100 Mosca, 1-Y Krasnogvardeyskiy Proyezd, 21, bld 1; (effettivo) Russia, 105064 Mosca Yakovoapostol'skiy Pereulok, 12с1

Telefono:+7 (495) 957-01-31

Fax:+7 (495) 957-75-42

Email: dit@mos.ru

Sito web: https://www.mos.ru/dit/

Il dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca sviluppa e utilizza il sistema di riconoscimento facciale a Mosca. Trasmette i dati raccolti mediante il sistema di riconoscimento facciale alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca.

La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, utilizzandolo per monitorare e porre in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina.

Il dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, e di violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

18.

Ntechlab ►M15   (*1)  ◄

Нтехлаб

(grafia russa)

Indirizzo: 127055, Russia, Mosca, Novolesnaya St., 2, prem. 1/3 (BC «Brigantina Hall»)

Telefono: +7 (499) 110-22-54

Email: info@ntechlab.ru

Sito web: https://ntechlab.ru/

NtechLab è una società tecnologica russa specializzata nel riconoscimento facciale che ha cooperato con il dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca nello sviluppo del sistema di riconoscimento facciale a Mosca. I dati raccolti mediante il sistema di riconoscimento facciale sono trasmessi alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca.

La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, utilizzandolo per monitorare e porre in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina.

NtechLab è pertanto responsabile della fornitura di sostegno tecnico o materiale per gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, nonché per violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

19.

Tevian

alias Tekhnologii Videoanaliza LLC ►M15   (*1)  ◄

ООО Технологии видеоанализа

(grafia russa)

Indirizzo: (legale) 119634 Mosca, Skulptora Mukhina St. 7, 1st floor, II, room 2B, Russia; (ufficio) 119048, Mosca, Efremova St., 10, building 2, Office 11, Russia

Telefono: +7 (917) 531-86-41

Sito web: https://tevian.ai

Email: info@tevian.ru;

support@tevian.ai

Tevian è una società tecnologica specializzata nel riconoscimento facciale che ha cooperato con il dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca nello sviluppo del sistema di riconoscimento facciale a Mosca. I dati raccolti mediante il sistema di riconoscimento facciale sono trasmessi alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca.

La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, utilizzandolo per monitorare e porre in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina.

Tevian è pertanto responsabile della fornitura di sostegno tecnico o materiale per gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, nonché per violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

20.

JSC Elektronnaya Moskva ►M15   (*1)  ◄

AO «Электронная Москва»

(grafia russa)

Indirizzo:

(effettivo) 105064, Mosca, Nizhny Susalny pereulok, building 5, building 19, floor a1, room X, room 1

(legale) 105064, Mosca, Nizhny Susalny lane, 5, building 19, floor a1, room X, room 1

(postale) 107078, Mosca, P.O. Box 185

Telefono: +7 (495) 988-2270

Email: e-moskva@e-moskva.ru

Sito web: https://www.e-moskva.ru/

N. INN 7707314029

Elektronnaya Moskva è una società di TIC istituita dal governo di Mosca. Ha organizzato gare d'appalto per la fornitura di software di riconoscimento facciale, che sono stati successivamente utilizzati per l'attuazione del sistema di riconoscimento facciale a Mosca.

Il sistema di riconoscimento facciale a Mosca è stato sviluppato e utilizzato dal dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca. I dati raccolti mediante il sistema sono stati trasmessi alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca.

La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, utilizzandolo per monitorare e porre in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina.

Elektronnaya Moskva è pertanto responsabile della fornitura di sostegno tecnico o materiale per gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, nonché per violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

▼M13

21.

Safe Internet League ►M15   (*1)  ◄

Лига безопасного интернета

(grafia russa)

Indirizzo: Usovo, flat 100, oblast di Mosca, Russia, 143084

Telefono: +7 8 800 700-56-76

E-mail: info@ligainternet.ru

Sito web: https://ligainternet.ru

Persone associate: Ekaterina Mikhailovna Mizulina; Konstantin Valerevich Malofeev

La Safe Internet League è un'organizzazione paragovernativa russa cofondata da Konstantin Malofeev, proprietario del canale televisivo Tsargrad TV, con il sostegno del governo russo.

La Safe Internet League consente al governo russo di rafforzare le pratiche di censura mettendo a tacere i creatori di contenuti web e gli artisti che realizzano contenuti non conformi alla linea ufficiale del governo russo.

La Safe Internet League presenta denunce ufficiali alle autorità di contrasto russe contro creatori di contenuti web russi, vale a dire blogger, musicisti, celebrità e influencer. Minacciando di imporre misure punitive o economiche, la Safe Internet League tenta di costringere i creatori di contenuti web e gli artisti a cancellare i contenuti antigovernativi o a creare contenuti a favore del governo russo e che ne lodano le politiche.

La Safe Internet League è pertanto responsabile di gravi e sistematici abusi della libertà di opinione e di espressione, che destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea.

29.1.2024

▼M14

22.

IK-3 penal colony

alias

The Federal State Institution «Correctional Colony No. 3» (IK-3);

IK-3 men's maximum security corrective colony;

Polar Wolf ►M15   (*1)  ◄

ФКУ ИК-3

alias

Полярный волк

(grafia russa)

Indirizzo: 629420, st. Gagarina, 1 A, Yamalo-Nenets Autonomous Okrug, Kharp village

Data di registrazione: 1961

Sede principale di attività: okrug autonomo di Yamalo-Nenets, Federazione russa

Persone associate: capo della colonia penitenziaria IK-3, Colonnello Vadim Konstantinovich KALININ

IK-3 è una colonia penitenziaria dei servizi correzionali russi, gestita da Vadim Kalinin. In quanto parte del sistema penale russo, è posta sotto l'autorità del ministero della Giustizia della Federazione russa.

La colonia penitenziaria IK-3 è nota per le pressioni fisiche e psicologiche esercitate sui prigionieri e per il totale isolamento, la tortura e la violenza a cui sono sottoposti, nonché per la scarsa qualità dei servizi medici. Alexei Navalny, detenuto nella colonia penitenziaria IK-3 dal 25 dicembre 2023 fino alla sua morte il 16 febbraio 2024, ha subito abusi nella colonia penitenziaria IK-3, tra cui l'isolamento in una cella di punizione e trattamenti crudeli, disumani e degradanti, che hanno portato al grave peggioramento del suo stato di salute e infine alla sua morte.

La colonia penitenziaria IK-3 è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti nonché della violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

23.

IK-6 penal colony

alias

Penal colony No. 6, Vladimir Oblast;

IK-6 Melekhovo;

Melekhovo correctional colony ►M15   (*1)  ◄

ИК-6 Мелехово

alias

ФКУ «ИК № 6 УФСИН по Владимирской области»

(grafia russa)

Indirizzo: village of Melekhovo (Vladimir region), Kovrovsky district, at Pervomaiskaya str., 261-A.

Tipo di entità: colonia correttiva maschile russa

Luogo di registrazione: Russia

Data di registrazione: 1959

IK-6 è una colonia penitenziaria dei servizi correzionali russi, gestita da Dmitry Nozhkin. In quanto parte del sistema penale russo, è posta sotto l'autorità del ministero della Giustizia della Federazione russa.

La colonia penitenziaria IK-6 è nota per le pressioni fisiche e psicologiche esercitate sui prigionieri e per il totale isolamento, la tortura e la violenza a cui sono sottoposti. Alexei Navalny, ivi detenuto da giugno 2022 al 25 dicembre 2023, ha subito abusi nella colonia penitenziaria IK-6, tra cui l'isolamento in una cella di punizione e trattamenti crudeli, disumani e degradanti, che hanno portato al grave peggioramento del suo stato di salute.

La colonia penitenziaria IK-6 è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti nonché della violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione.

22.3.2024

▼M16

24.

Al-Quds Brigades (Brigate Al-Quds)

alias Sarāyā al-Quds

سرايا القدس

(grafia araba)

Regioni di attività: Striscia di Gaza, Cisgiordania, Libano meridionale

Le Brigate Al-Quds sono il braccio armato della Jihad islamica palestinese (Palestinian Islamic Jihad — PIJ), organizzazione terroristica soggetta a misure restrittive dell’Unione.

Il 7 ottobre 2023 combattenti delle Brigate Al-Quds hanno perpetrato congiuntamente ad Hamas attacchi terroristici brutali e indiscriminati in tutta Israele, commettendo anche diffuse violenze sessuali e di genere in modo sistematico, utilizzandole come arma di guerra.

In particolare, i combattenti delle Brigate Al-Quds sono stati coinvolti in attacchi contro kibbutz come Kfar Aza e Nahal Oz, in cui sono state commesse gravi forme di violenza sessuale e di genere, tra cui lo stupro, l’omicidio di neonate e il rapimento mirato di donne e ragazze.

Le Brigate Al-Quds sono pertanto responsabili di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere, che destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all’articolo 21 del trattato sull’Unione europea.

12.4.2024

25.

Nukhba Force (Forza Nukhba)

alias Al-Nukhba

نخبة

(grafia araba)

Regioni di attività: Striscia di Gaza, Cisgiordania, Libano meridionale

La Forza Nukhba è un’unità di forze speciali di Hamas, organizzazione terroristica designata soggetta a misure restrittive dell’Unione.

Il 7 ottobre 2023 combattenti della Forza Nukhba hanno perpetrato attacchi terroristici brutali e indiscriminati in tutta Israele, commettendo anche diffuse violenze sessuali e di genere in modo sistematico, utilizzandole come arma di guerra.

In particolare, i combattenti della Forza Nukhba si sono infiltrati, tra l’altro, nel kibbutz Kfar Aza e sono atterrati in parapendio sul festival musicale Nova di Re’im. In entrambi i casi, i combattenti della Forza Nukhba hanno commesso violenze sessuali e di genere diffuse e sistematiche, tra cui lo stupro e il successivo omicidio di minori di sesso femminile, la mutilazione di salme e mutilazioni genitali.

La Forza Nukhba è pertanto responsabile di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere, che destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all’articolo 21 del trattato sull’Unione europea.

12.4.2024

26.

Qassam Brigades (Brigate Qassam)

alias Izz ad-Din al-Qassam Brigades; AQB

 

Regioni di attività: Striscia di Gaza, Cisgiordania, Libano meridionale

Le Brigate Qassam sono il braccio armato di Hamas, organizzazione terroristica soggetta a misure restrittive dell’Unione.

Il 7 ottobre 2023 combattenti delle Brigate Qassam hanno perpetrato attacchi terroristici brutali e indiscriminati in Israele, commettendo anche diffuse violenze sessuali e di genere in modo sistematico, utilizzandole come arma di guerra, compresi l’abuso sessuale su minori e salme, mutilazioni genitali e il rapimento mirato di donne e ragazze.

Le Brigate Qassam sono pertanto responsabili di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere, che destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all’articolo 21 del trattato sull’Unione europea.

12.4.2024

▼M17

27.

Lehava

alias Prevention of Assimilation in the Holy Land (Prevenzione dell’assimilazione in Terra Santa)

להב"ה

(grafia ebraica)

Telefono: 079-9130000

E-mail: o.leava@gmail.com

Sito web:

www.lehava-us.com;

vod.leava.co.il

Lehava è un gruppo di destra radicale che milita per la supremazia ebraica, fondato e guidato da Ben-Zion «Bentzi» Gopstein.

Lehava ricorre alla violenza e incita alla violenza contro palestinesi, cristiani ed ebrei messianici: ad esempio, durante manifestazioni, i membri di Lehava scandivano lo slogan «morte degli arabi» e invitavano a imbracciare le armi. Lehava organizza proteste violente contro i matrimoni tra ebrei e musulmani e contro la comunità LGBTQI. I membri di Lehava molestano e attaccano le coppie arabo-ebraiche.

Lehava è pertanto responsabile di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, in particolare di appello sistematico all’odio nazionale, razziale o religioso, che costituisce incitamento alla discriminazione, all’ostilità o alla violenza, il che desta serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all’articolo 21 del trattato sull’Unione europea.

19.4.2024

28.

Hilltop Youth

alias No’ar HaGvàot

נוער הגבעות

(grafia ebraica)

Persone associate:

Meir Mordechai ETTINGER; Elisha YERED

Hilltop Youth è un gruppo giovanile radicale costituito di membri noti per atti di violenza contro persone e villaggi palestinesi in Cisgiordania.

Hilltop Youth è insediato sulle colline della Cisgiordania e contribuisce alla violenza dei coloni attraverso i cosiddetti attacchi «price tag». La violenza dei coloni contro persone e villaggi palestinesi, sotto forma, tra l’altro, di molestie fisiche e psicosociali, percosse, omicidio e demolizione di proprietà, è di natura sistematica.

Hilltop Youth è pertanto responsabile di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, nonché di gravi violazioni o abusi del diritto di proprietà e del diritto alla vita privata e familiare dei palestinesi in Cisgiordania, che destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all’articolo 21 del trattato sull’Unione europea.

19.4.2024

(*1)   

L'articolo 4, paragrafo -1, non si applica alle voci contrassegnate da un asterisco.



( 1 ) Regolamento (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2018, sulla tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell'Unione e sulla libera circolazione di tali dati, e che abroga il regolamento (CE) n. 45/2001 e la decisione n. 1247/2002/CE (GU L 295 del 21.11.2018, pag. 39).

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