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Document C2005/182/46

    Causa C-195/05: Ricorso della Commissione delle Comunità europee contro la Repubblica italiana, proposto il 2 maggio 2005

    GU C 182 del 23.7.2005, p. 25–25 (ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, NL, PL, PT, SK, SL, FI, SV)

    23.7.2005   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 182/25


    Ricorso della Commissione delle Comunità europee contro la Repubblica italiana, proposto il 2 maggio 2005

    (Causa C-195/05)

    (2005/C 182/46)

    Lingua di procedura: l'italiano

    Il 2 maggio 2005, la Commissione delle Comunità europee, rappresentata dai Sigg. M. Konstantinidis, membro del servizio giuridico della Commissione, e G. Bambara, del foro di Milano, ha proposto dinanzi alla Corte di giustizia delle Comunità europee un ricorso contro la Repubblica italiana.

    La ricorrente chiede che la Corte voglia:

    1)

    constatare che la Repubblica italiana, avendo adottato indirizzi operativi validi su tutto il territorio nazionale, esplicitati in particolare per mezzo della circolare del Ministero dell'Ambiente del 28 giugno 1998 e della circolare del Ministero della Salute del 22 luglio 2002, tali da escludere dall'ambito di applicazione della disciplina sui rifiuti gli scarti alimentari originati dall'industria agro-alimentare destinati alla produzione di mangimi; avendo per mezzo dell'articolo 23 della legge n. 179 del 31 luglio 2002, escluso dall'ambito di applicazione della normativa sui rifiuti i residui derivanti dalle preparazioni nelle cucine di qualsiasi tipo di cibi solidi, cotti e crudi, non entrati nel circuito distributivo di somministrazione, destinati alle strutture di ricovero di animali di affezione; è venuta meno agli obblighi che le incombono in virtù dell'articolo 1 (a) della direttiva 75/442/CEE (1) sui rifiuti come modificata dalla direttiva 91/156/CE (2)

    2)

    condannare la Repubblica italiana alle spese.

    Motivi e principali argomenti

    La Commissione europea ritiene che la Repubblica italiana, avendo adottato indirizzi operativi validi su tutto il territorio nazionale, tali da escludere dall'ambito di applicazione della disciplina sui rifiuti gli scarti alimentari originati dall'industria agro-alimentare destinati alla produzione di mangimi e avendo escluso dall'ambito di applicazione della normativa sui rifiuti i residui derivanti dalle preparazioni nelle cucine di qualsiasi tipo di cibi solidi, cotti e crudi, non entrati nel circuito distributivo di somministrazione, destinati alle strutture di ricovero di animali di affezione, è venuta meno agli obblighi che le incombono in virtù dell'articolo 1 (a) della direttiva 75/442/CEE sui rifiuti, come modificata dalla direttiva 91/156/CE.


    (1)  Gazzetta ufficiale n. L 194 del 25/07/1975 pag. 0039

    (2)  Gazzetta ufficiale n. L 78 del 26/03/1991 pag. 0032


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