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Document 52023DC0601

    Raccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO relativa al programma nazionale di riforma 2023 del Belgio e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2023 del Belgio

    COM/2023/601 final

    Bruxelles, 24.5.2023

    COM(2023) 601 final

    Raccomandazione di

    RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

    relativa al programma nazionale di riforma 2023 del Belgio e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2023 del Belgio

    {SWD(2023) 600 final} - {SWD(2023) 601 final}


    Raccomandazione di

    RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

    relativa al programma nazionale di riforma 2023 del Belgio e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2023 del Belgio

    IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

    visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148, paragrafo 4,

    visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 1 , in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

    vista la raccomandazione della Commissione europea,

    viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

    viste le conclusioni del Consiglio europeo,

    visto il parere del comitato per l'occupazione,

    visto il parere del comitato economico e finanziario,

    visto il parere del comitato per la protezione sociale,

    visto il parere del comitato di politica economica,

    considerando quanto segue:

    (1)Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio 2 che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021.
    Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornisce sostegno finanziario agli Stati membri per l'attuazione di riforme e investimenti, producendo uno stimolo di bilancio finanziato dall'UE. In linea con le priorità del semestre europeo, contribuisce alla ripresa economica e sociale e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili, volti in particolare a promuovere la transizione verde e digitale e a rendere più resilienti le economie degli Stati membri. Contribuisce inoltre a consolidare le finanze pubbliche e a stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo, a migliorare la coesione territoriale all'interno dell'UE e a continuare l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali. Il contributo finanziario massimo per ciascuno Stato membro nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza è stato aggiornato il 30 giugno 2022, a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2021/241.

    (2)Il 22 novembre 2022 la Commissione ha adottato l'analisi annuale della crescita sostenibile 2023 3 , segnando l'inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2023. Il 23 marzo 2023 il Consiglio europeo ha approvato le priorità dell'analisi in funzione delle quattro dimensioni della sostenibilità competitiva. Sempre il 22 novembre 2022 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta 2023, in cui non annoverava il Belgio tra gli Stati membri che possono presentare squilibri o correre il rischio di presentarli e che devono essere sottoposti a esame approfondito. Lo stesso giorno ha adottato anche un parere sul documento programmatico di bilancio 2023 del Belgio. La Commissione ha inoltre adottato una raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro, che il Consiglio ha adottato il 16 maggio 2023, e la proposta di relazione comune sull'occupazione 2023, che analizza l'attuazione degli orientamenti in materia di occupazione e i principi del pilastro europeo dei diritti sociali, adottata dal Consiglio il 13 marzo 2023.

    (3)Sebbene le economie dell'UE diano prova di notevole resilienza, il contesto geopolitico continua ad avere un impatto negativo. Nella sua agenda di politica economica e sociale l'UE, fermamente al fianco dell'Ucraina, mira, nel breve periodo, a ridurre gli effetti negativi degli shock energetici su famiglie e imprese vulnerabili e, nel medio periodo, a proseguire gli sforzi per realizzare la transizione verde e digitale, favorire una crescita sostenibile e inclusiva, salvaguardare la stabilità macroeconomica e accrescere la resilienza. L'agenda è fortemente incentrata anche sull'aumento della competitività e della produttività dell'UE.

    (4)Il 1º febbraio 2023 la Commissione ha pubblicato la comunicazione "Un piano industriale del Green Deal per l'era a zero emissioni nette" 4 al fine di stimolare la competitività dell'industria dell'UE a zero emissioni nette e sostenere la transizione rapida verso la neutralità climatica. Il piano integra gli attuali sforzi nell'ambito del Green Deal europeo e di REPowerEU. Intende creare un contesto più favorevole che consenta di aumentare la capacità dell'UE di produrre le tecnologie e i prodotti a zero emissioni nette necessari per conseguire gli ambiziosi obiettivi climatici dell'Unione, nonché di garantire l'accesso alle materie prime critiche necessarie, in particolare diversificando l'approvvigionamento, sfruttando adeguatamente le risorse geologiche negli Stati membri e massimizzando il riciclaggio delle materie prime. Il piano si basa su quattro pilastri: un contesto normativo prevedibile e semplificato, un accesso più rapido ai finanziamenti, migliori competenze e un commercio aperto per catene di approvvigionamento resilienti. Il 16 marzo 2023 la Commissione ha inoltre pubblicato la comunicazione "Competitività a lungo termine dell'UE: prospettive oltre il 2030" 5 , articolata attorno a nove fattori sinergici, con l'obiettivo di adoperarsi in favore di un quadro normativo propizio alla crescita. La comunicazione definisce le priorità politiche per provvedere in modo attivo a miglioramenti strutturali, investimenti ben mirati e misure normative per la competitività a lungo termine dell'UE e degli Stati membri. Le raccomandazioni formulate di seguito contribuiscono a rispondere a tali priorità.

    (5)Nel 2023 il semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche continua a evolvere in linea con l'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza. La piena attuazione dei piani per la ripresa e la resilienza rimane fondamentale per realizzare le priorità politiche del semestre europeo; i piani infatti rispondono a tutte le raccomandazioni specifiche per paese formulate negli ultimi anni o a un insieme significativo di esse. Le raccomandazioni specifiche per paese 2019, 2020 e 2022 sono ugualmente pertinenti per i piani per la ripresa e la resilienza riveduti, aggiornati o modificati a norma degli articoli 14, 18 e 21 del regolamento (UE) 2021/241.

    (6)Il regolamento REPowerEU 6 , adottato il 27 febbraio 2023, mira a una progressiva e rapida eliminazione della dipendenza dell'UE dalle importazioni di combustibili fossili russi. Ciò contribuirà alla sicurezza energetica e alla diversificazione dell'approvvigionamento di energia dell'UE, aumentando nel contempo la diffusione delle energie rinnovabili, le capacità di stoccaggio dell'energia e l'efficienza energetica. Il regolamento consente agli Stati membri di aggiungere ai rispettivi piani nazionali per la ripresa e la resilienza un nuovo capitolo dedicato al piano REPowerEU, onde finanziare riforme e investimenti chiave che contribuiranno al conseguimento degli obiettivi di REPowerEU. Tali riforme e investimenti contribuiranno inoltre a stimolare la competitività dell'industria dell'UE a zero emissioni nette, come indicato nel piano industriale del Green Deal per l'era a zero emissioni nette, e a dare seguito alle raccomandazioni specifiche per paese in materia di energia rivolte agli Stati membri nel 2022 e, se del caso, nel 2023. Il regolamento REPowerEU introduce una nuova categoria di sostegno finanziario non rimborsabile, messo a disposizione degli Stati membri per finanziare nuove riforme e nuovi investimenti connessi al settore dell'energia nell'ambito dei rispettivi piani per la ripresa e la resilienza.

    (7)L'8 marzo 2023 la Commissione ha adottato una comunicazione che fornisce orientamenti di politica di bilancio per il 2024. Essi mirano a sostenere la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri e a rafforzare in tal modo il coordinamento delle politiche 7 . La Commissione ha inoltre ricordato che la clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita sarà disattivata alla fine del 2023. Per il periodo 2023-2024 ha sollecitato politiche di bilancio che garantiscano la sostenibilità del debito a medio termine e aumentino la crescita potenziale in modo sostenibile. Gli Stati membri sono stati invitati a precisare nei rispettivi programmi di stabilità e convergenza per il 2023 le modalità con cui i loro piani di bilancio garantiranno il rispetto del valore di riferimento del 3 % del PIL per il disavanzo unitamente alla riduzione plausibile e costante del debito, o in che modo intendano mantenere il debito a livelli prudenti a medio termine. La Commissione ha esortato gli Stati membri a eliminare gradualmente le misure di bilancio nazionali introdotte per proteggere le famiglie e le imprese dallo shock dei prezzi dell'energia, iniziando da quelle meno mirate. Ha precisato che, qualora fosse necessaria una proroga delle misure di sostegno a causa di nuove pressioni causate dai prezzi dell'energia, gli Stati membri dovrebbero far sì che dette misure siano mirate più che in passato alle famiglie e alle imprese vulnerabili. Nella comunicazione sugli orientamenti per una riforma del quadro di governance economica dell'UE 8 , la Commissione ha proposto che le raccomandazioni di bilancio siano quantificate e differenziate nonché formulate sulla base della spesa primaria netta. Ha raccomandato che tutti gli Stati membri continuino a tutelare gli investimenti finanziati a livello nazionale e a garantire l'uso efficace del dispositivo per la ripresa e la resilienza e di altri fondi dell'UE, soprattutto in considerazione degli obiettivi in materia di transizione verde e digitale e di resilienza. Ha inoltre indicato che proporrà al Consiglio di avviare, nella primavera del 2024, le procedure per i disavanzi eccessivi basate sul disavanzo in base ai dati di consuntivo per il 2023, in linea con le disposizioni giuridiche vigenti.

    (8)Il 26 aprile 2023 la Commissione ha presentato proposte legislative volte ad attuare una riforma globale delle norme sulla governance economica dell'UE. L'obiettivo centrale delle proposte è rafforzare la sostenibilità del debito pubblico e promuovere una crescita sostenibile e inclusiva in tutti gli Stati membri attraverso le riforme e gli investimenti. Le proposte mirano a conferire agli Stati membri maggiore controllo sull'elaborazione dei loro piani a medio termine, introducendo al contempo un regime di applicazione più rigoroso per garantire che gli Stati membri rispettino gli impegni assunti nei loro piani strutturali di bilancio a medio termine. L'obiettivo è concludere i lavori legislativi nel 2023.

    (9)Il 30 aprile 2021 il Belgio ha presentato alla Commissione il piano nazionale per la ripresa e la resilienza, conformemente all'articolo 18, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2021/241. A norma dell'articolo 19 del medesimo regolamento, la Commissione ha valutato la pertinenza, l'efficacia, l'efficienza e la coerenza del piano, conformemente agli orientamenti per la valutazione di cui all'allegato V del regolamento. Il 13 luglio 2021 il Consiglio ha adottato la decisione relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza del Belgio 9 . L'erogazione delle rate è subordinata a una decisione della Commissione adottata a norma dell'articolo 24, paragrafo 5, del regolamento (UE) 2021/241, che stabilisca che il Belgio ha conseguito in misura soddisfacente i traguardi e gli obiettivi indicati nella decisione di esecuzione del Consiglio. Il conseguimento soddisfacente presuppone che non siano annullati i traguardi e gli obiettivi conseguiti in precedenza.

    (10)Il 30 aprile 2023 il Belgio ha presentato il programma nazionale di riforma 2023 e nella stessa data il programma di stabilità 2023, in linea con l'articolo 4, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1466/97. I due programmi sono stati valutati congiuntamente per tener conto delle correlazioni. In conformità dell'articolo 27 del regolamento (UE) 2021/241, il programma nazionale di riforma 2023 rispecchia anche la relazione semestrale del Belgio in merito ai progressi compiuti nella realizzazione del piano per la ripresa e la resilienza.

    (11)Il 24 maggio 2023 la Commissione ha pubblicato la relazione per paese 2023 relativa al Belgio 10 , nella quale valuta i progressi compiuti i progressi compiuti dal Belgio nel dar seguito alle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio tra il 2019 e il 2022 e fa il punto dell'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza. Sulla scorta di questa analisi la relazione per paese ha individuato lacune rispetto alle sfide non affrontate o solo parzialmente affrontate nel piano per la ripresa e la resilienza, e anche a sfide nuove ed emergenti. Ha valutato quindi i progressi compiuti dal Belgio nell'attuare il pilastro europeo dei diritti sociali, conseguire gli obiettivi principali dell'UE in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

    (12)Sulla base dei dati convalidati da Eurostat 11 , il disavanzo delle amministrazioni pubbliche del Belgio è diminuito passando dal 5,5 % del PIL nel 2021 al 3,9 % nel 2022, mentre il debito pubblico è sceso dal 109,1 % del PIL alla fine del 2021 al 105,1 % alla fine del 2022. Il [24 maggio] 2023 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, TFUE 12 ; tale relazione esamina la situazione di bilancio del Belgio, poiché nel 2022 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato.
    La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto. In linea con la comunicazione dell'8 marzo 2023 13 , la Commissione non ha proposto di avviare nuove procedure per i disavanzi eccessivi durante la primavera del 2023; ha invece dichiarato che avrebbe proposto al Consiglio di avviare, nella primavera del 2024, le procedure per i disavanzi eccessivi basate sul disavanzo in base ai dati di consuntivo per il 2023. Il Belgio dovrebbe tenerne conto nell'esecuzione del bilancio 2023 e nella preparazione del documento programmatico di bilancio 2024.

    (13)Il saldo delle amministrazioni pubbliche ha subito gli effetti delle misure di politica di bilancio adottate per attenuare l'impatto economico e sociale dell'aumento dei prezzi dell'energia. Nel 2022 le misure di riduzione delle entrate comprendevano un taglio delle accise sui carburanti e riduzioni dell'IVA sui contratti residenziali di fornitura di energia elettrica e gas; le misure di incremento della spesa riguardavano invece un'estensione della copertura delle tariffe sociali sui prodotti energetici per le famiglie vulnerabili, trasferimenti generalizzati di reddito alle famiglie direttamente tramite le bollette del gas e dell'energia elettrica ("pacchetto energia"), stanziamenti per trasferimenti di somme forfettarie (per le famiglie che utilizzano gasolio da riscaldamento, propano, butano o pellet) e il sostegno diretto alle imprese per affrontare l'aumento dei costi dell'energia. Il costo di queste misure è stato parzialmente compensato da nuove imposte sui proventi straordinari dei produttori e dei fornitori di energia, in particolare nei settori del gas e del petrolio.
    La Commissione stima il costo di bilancio netto di queste misure allo 0,9 % del PIL nel 2022. Il saldo delle amministrazioni pubbliche ha risentito anche del costo di bilancio della protezione temporanea agli sfollati provenienti dall'Ucraina, stimato allo 0,1 % del PIL nel 2022. Nel contempo il costo stimato delle misure temporanee di emergenza connesse alla COVID-19 è sceso dal 3 % del PIL nel 2021 allo 0,5 % nel 2022.

    (14)Il 18 giugno 2021 il Consiglio ha raccomandato al Belgio 14 di utilizzare il dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare ulteriori investimenti a sostegno della ripresa nel 2022, perseguendo nel contempo una politica di bilancio prudente. Inoltre il Belgio dovrebbe preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale.

    (15)Secondo le stime della Commissione, nel 2022 l'orientamento della politica di bilancio 15 è stato favorevole, con il -2 % del PIL. Come raccomandato dal Consiglio, il Belgio ha continuato a sostenere la ripresa avvalendosi del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare investimenti. La spesa finanziata mediante le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'UE è stata pari allo 0,2 % del PIL nel 2022 (0,2 % del PIL nel 2021). Gli investimenti finanziati a livello nazionale hanno apportato un contributo neutro all'orientamento della politica di bilancio 16 . Il Belgio ha pertanto preservato gli investimenti finanziati a livello nazionale, come raccomandato dal Consiglio. Allo stesso tempo la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle nuove misure sul lato delle entrate) ha fornito un contributo espansivo di 1,9 punti percentuali all'orientamento della politica di bilancio.

    Questo significativo contributo espansivo comprendeva gli effetti supplementari delle misure di politica di bilancio volte ad attenuare l'impatto economico e sociale dell'aumento dei prezzi dell'energia (supplemento di costo di bilancio netto pari allo 0,8 % del PIL rispetto al 2021) e i costi per offrire protezione temporanea agli sfollati provenienti dall'Ucraina (0,1 % del PIL). Al tempo stesso l'aumento della spesa corrente, determinato in particolare dall'indicizzazione automatica delle prestazioni sociali e delle retribuzioni del settore pubblico e da altri aumenti strutturali della spesa corrente (che riflettono soprattutto l'invecchiamento demografico) hanno contribuito a loro volta alla crescita della spesa corrente primaria netta. Questo significativo contributo espansivo della spesa corrente finanziata a livello nazionale è stato pertanto solo in parte ascrivibile alle misure volte ad affrontare l'impatto economico e sociale dell'aumento dei prezzi dell'energia, nonché ai costi per offrire protezione temporanea agli sfollati provenienti dall'Ucraina. Il Belgio non ha dunque contenuto in misura sufficiente la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale.

    (16)Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio del programma di stabilità è realistico per il 2023 e per gli anni successivi. Il governo prevede una crescita del PIL reale dell'1 % nel 2023 e dell'1,7 % nel 2024. A titolo di confronto, le previsioni di primavera 2023 della Commissione prospettano una crescita del PIL reale pari all'1,2 % nel 2023 e all'1,4 % nel 2024.

    (17)Nel programma di stabilità 2023 il governo prevede che il rapporto tra disavanzo pubblico e PIL aumenterà fino al 5,1 % del PIL nel 2023. L'aumento del 2023 riflette soprattutto l'aumento della spesa corrente permanente (determinato in particolare dall'indicizzazione automatica delle prestazioni sociali e delle retribuzioni del settore pubblico nonché dall'invecchiamento demografico), l'impatto sul bilancio di una riduzione temporanea dei contributi sociali delle imprese nel primo semestre del 2023 e una riforma della tassazione dei prodotti energetici che determina un aumento del disavanzo. Secondo il programma, il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe aumentare passando dal 105,1 % alla fine del 2022 % al 106,7 % alla fine del 2023.
    Le previsioni di primavera 2023 della Commissione prospettano un disavanzo pubblico del 5 % del PIL per il 2023. Ciò è in linea con il disavanzo previsto nel programma di stabilità. Le previsioni di primavera 2023 della Commissione prospettano un rapporto debito pubblico/PIL leggermente inferiore, pari al 106 % alla fine del 2023. La differenza è dovuta a un PIL nominale previsto leggermente superiore nel 2023 nelle previsioni di primavera 2023 della Commissione.

    (18)Stando alle previsioni il saldo delle amministrazioni pubbliche nel 2023 continuerà a risentire delle misure di bilancio adottate per attenuare l'impatto economico e sociale dell'aumento dei prezzi dell'energia. Si tratta di misure prorogate dal 2022, in particolare un taglio delle accise sui carburanti e riduzioni dell'IVA sui contratti residenziali di fornitura di energia elettrica e gas; un'estensione della copertura delle tariffe sociali sui prodotti energetici, trasferimenti generalizzati di reddito alle famiglie tramite le bollette di gas ed energia elettrica ("pacchetto energia"), stanziamenti per trasferimenti di somme forfettarie (per le famiglie che utilizzano fonti di riscaldamento diverse dal gas e dall'energia elettrica) e il sostegno diretto alle imprese per affrontare l'aumento dei costi dell'energia.

    Il costo di tali misure continua a essere in parte compensato da imposte sui proventi straordinari dei fornitori di energia, in particolare da imposte nei settori dell'energia elettrica e del petrolio, che sono in vigore dal 2022, e da una tassa del 2023 su un operatore del sistema della rete internazionale del gas (Fluxys). Tenendo conto di queste entrate, nelle previsioni di primavera 2023 la Commissione stima il costo di bilancio netto delle misure di sostegno allo 0,4 % del PIL nel 2023 17 .

    La maggior parte delle misure nel 2023 non sembra mirata al sostegno delle famiglie o delle imprese più vulnerabili, anche se molte di esse preservano il segnale di prezzo per ridurre la domanda di energia e accrescere l'efficienza energetica. Di conseguenza nelle previsioni di primavera 2023 la Commissione stima allo 0,1 % del PIL nel 2023 (rispetto allo 0,2 % del PIL nel 2022) l'importo delle misure di sostegno mirate di cui tenere conto nella valutazione della conformità alla raccomandazione in materia di bilancio per il 2023. Secondo le proiezioni il costo di bilancio della protezione temporanea agli sfollati provenienti dall'Ucraina rimarrà stabile rispetto al 2022. Infine il saldo delle amministrazioni pubbliche nel 2023 dovrebbe beneficiare della graduale eliminazione delle misure temporanee di emergenza connesse alla COVID-19, pari allo 0,5 % del PIL.

    (19)Il 12 luglio 2022 il Consiglio ha raccomandato 18 al Belgio di assicurare nel 2023 una politica di bilancio prudente, in particolare limitando la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale al di sotto della crescita del prodotto potenziale a medio termine 19 , tenendo conto del perdurare del sostegno temporaneo e mirato alle famiglie e alle imprese più vulnerabili agli aumenti dei prezzi dell'energia e alle persone in fuga dall'Ucraina. Al tempo stesso il Belgio dovrebbe essere pronto ad adeguare la spesa corrente all'evoluzione della situazione. Al paese è stato anche raccomandato di aumentare gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale e per la sicurezza energetica tenendo conto dell'iniziativa REPowerEU, anche avvalendosi del dispositivo per la ripresa e la resilienza e di altri fondi dell'Unione.

    (20)Le previsioni di primavera 2023 della Commissione prospettano per il 2023 un orientamento espansivo della politica di bilancio (-1,1 % del PIL), in un contesto di inflazione elevata, a fronte di un orientamento espansivo nel 2022 (-2 % del PIL).
    Si prevede inoltre che nel 2023 la crescita della spesa corrente primaria finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) apporterà all'orientamento della politica di bilancio un contributo espansivo dello 0,7 % del PIL. È compresa la riduzione del costo delle misure di sostegno mirate alle famiglie e alle imprese più vulnerabili ai rincari dei prezzi dell'energia pari allo 0,1 % del PIL.

    Ne consegue altresì che la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale che eccede la crescita del prodotto potenziale a medio termine non è dovuta al sostegno mirato alle famiglie e alle imprese più vulnerabili ai rincari dell'energia e alle persone in fuga dall'Ucraina. La crescita espansiva nella spesa corrente primaria finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) è determinata anche da aumenti permanenti delle retribuzioni nel settore pubblico e delle prestazioni sociali (dovuti all'indicizzazione delle retribuzioni nel settore pubblico e delle prestazioni sociali), ad aumenti strutturali della spesa corrente derivanti dall'invecchiamento demografico, a una riforma della tassazione dei contratti residenziali di fornitura di energia elettrica e a una riduzione temporanea dei contributi sociali delle imprese nel primo semestre del 2023. In sintesi, la crescita prevista della spesa corrente primaria finanziata a livello nazionale non è in linea con la raccomandazione del Consiglio.

    Secondo le proiezioni, la spesa finanziata con le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'UE ammonterà allo 0,3 % del PIL nel 2023, mentre gli investimenti finanziati a livello nazionale apporteranno all'orientamento della politica di bilancio un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali 20 . Il Belgio prevede pertanto di finanziare ulteriori investimenti attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'UE e di mantenere anche gli investimenti finanziati a livello nazionale. Prevede di finanziare investimenti pubblici per la transizione verde e digitale e per la sicurezza energetica, come progetti di investimento nella ristrutturazione degli edifici, la mobilità sostenibile e la decarbonizzazione del settore energetico, e investimenti chiave per accelerare la transizione digitale (tra cui la digitalizzazione della pubblica amministrazione, la promozione dell'inclusione digitale e il rafforzamento della cibersicurezza) che sono finanziati dal dispositivo per la ripresa e la resilienza e da altri fondi dell'UE.

    (21)Secondo il programma di stabilità, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche scenderà al 4,2 % del PIL nel 2024. Il calo previsto nel 2024 riflette anche la revoca delle misure temporanee di sostegno che erano state adottate nel contesto dell'aumento dei prezzi dell'energia. Secondo il programma, il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe salire al 107,1 % alla fine del 2024. Sulla base delle misure politiche note alla data limite delle previsioni, le previsioni di primavera 2023 della Commissione prospettano un disavanzo pubblico del 4,7 % del PIL per il 2024. Si tratta di un disavanzo superiore a quello previsto nel programma, dovuto principalmente a misure di riduzione del disavanzo non ancora specificate nel programma pari allo 0,2 % del PIL (e che pertanto non sono state prese in considerazione nelle previsioni di primavera 2023 della Commissione) e a una proiezione meno favorevole delle entrate pubbliche, in particolare per quanto riguarda le imposte sulle società. Le previsioni di primavera 2023 della Commissione prospettano un analogo rapporto debito pubblico/PIL, pari al 107,3 % alla fine del 2024.

    (22)Il programma di stabilità prevede la graduale eliminazione di tutte le misure di sostegno connesse all'energia nel 2024. Anche la Commissione attualmente ipotizza la completa eliminazione delle misure di sostegno connesse all'energia nel 2024.
    Ciò si basa sul presupposto che non si registrino nuovi aumenti dei prezzi dell'energia.

    (23)Il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio richiede un miglioramento annuo del saldo strutturale di bilancio per conseguire l'obiettivo a medio termine, avendo lo 0,5 % del PIL come parametro di riferimento 21 . Alla luce delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio 22 e della necessità di ridurre il disavanzo al di sotto del valore di riferimento del 3 % del PIL, per il 2024 sarebbe opportuno un miglioramento del saldo strutturale almeno pari allo 0,7 % del PIL. A tal fine nel 2024 la crescita della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale 23 non dovrebbe superare il 2 %, come indicato nella presente raccomandazione.

    Allo stesso tempo è opportuno eliminare gradualmente le restanti misure di sostegno connesse all'energia (attualmente stimate dalla Commissione allo 0,4 % del PIL nel 2023), in funzione degli sviluppi del mercato dell'energia e partendo da quelle meno mirate, e usare i relativi risparmi per ridurre il disavanzo pubblico.

    Inoltre secondo le previsioni di primavera 2023 della Commissione la crescita della spesa primaria corrente netta finanziata a livello nazionale nel 2023 non è in linea con la raccomandazione del Consiglio. Se questa previsione è confermata, sarebbe opportuna una crescita inferiore della spesa primaria netta nel 2024.

    (24)Nell'ipotesi di politiche invariate, le previsioni di primavera 2023 della Commissione prospettano una crescita della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale pari al 2,7 % nel 2024, ossia al di sopra del tasso di crescita raccomandato.

    (25)Il programma prevede un aumento degli investimenti pubblici dal 2,9 % del PIL nel 2023 al 3,1 % del PIL nel 2024. Tale aumento riflette quello degli investimenti finanziati a livello nazionale e di quelli finanziati dall'UE, in particolare attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza. Il programma fa riferimento a riforme e investimenti da cui si attende un contributo alla sostenibilità di bilancio e a una crescita sostenibile e inclusiva. Vi rientrano un progetto di riforma di bilancio del sistema fiscale e previdenziale volta stimolare l'occupazione e l'attività economica, e quindi a favorire la sostenibilità delle finanze pubbliche, e una riforma delle pensioni (come previsto nel piano per la ripresa e la resilienza) volta a migliorare la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico. Inoltre il piano intende intensificare gli sforzi per rafforzare gli investimenti pubblici al fine di accelerare la transizione verde e digitale, anche tramite l'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza.

    (26)Il programma di stabilità delinea un percorso di bilancio a medio termine fino al 2026. Secondo il programma, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche scenderà al 3,3 % del PIL nel 2025 e a 2,9 % entro il 2026. Di conseguenza le previsioni lo situano al di sotto del 3 % del PIL nel 2026. Sempre secondo il programma, il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe aumentare passando dal 107,1 % alla fine del 2024 al 107,8 % entro la fine del 2026.

    (27)Il Belgio si trova ad affrontare sfide importanti in materia di sostenibilità di bilancio. Queste riguardano sia l'elevato livello del debito pubblico sia il previsto peggioramento, a politiche invariate, dell'impatto sulle finanze pubbliche delle spese connesse all'invecchiamento demografico a fronte del rapido invecchiamento della popolazione. Secondo la relazione 2021 della Commissione sull'invecchiamento demografico, le spese connesse all'invecchiamento della popolazione aumenteranno di 3,6 punti percentuali di PIL entro il 2040 e di 5,4 punti percentuali di PIL entro il 2070, soprattutto a causa della spesa pensionistica e della spesa legata all'assistenza a lungo termine. Nel periodo 2019-2070 la spesa pensionistica dovrebbe aumentare di 3 punti percentuali di PIL, rispetto a una media di 0,1 punti percentuali di PIL nella zona euro. Nel caso del Belgio la maggior parte dell'aumento previsto si verificherebbe già entro il 2040, quando la spesa pensionistica aumenterebbe di 2,7 punti percentuali di PIL raggiungendo il 14,9 % del PIL. Il piano per la ripresa e la resilienza del Belgio comprende una riforma delle pensioni che intende contribuire ad affrontare questa sfida e conseguire altri obiettivi, ad esempio migliorare la sostenibilità sociale del sistema, incentivare le persone a rimanere attive sul mercato del lavoro dopo aver soddisfatto le condizioni di pensionamento anticipato e garantire una maggiore convergenza tra i diversi sistemi e al loro interno. Per quanto riguarda l'assistenza a lungo termine, nel 2019 la spesa pubblica è stata pari al 2,2 % del PIL (media UE 1,7 %), dato che fa del Belgio uno dei paesi con la spesa più elevata per l'assistenza a lungo termine nell'UE. Si prevede che entro il 2070 la spesa per l'assistenza a lungo termine aumenterà ulteriormente fino a raggiungere il 4,3 % del PIL nello scenario di base. Tuttavia tali costi potrebbero salire al 6,0 % del PIL negli scenari più negativi 24 . Dai dati disponibili emerge un possibile ricorso eccessivo all'assistenza residenziale e all'istituzionalizzazione non necessaria o prematura degli anziani. Si evince altresì che il numero di anziani collocati in una struttura di assistenza residenziale senza che ve ne sia la necessità o almeno in maniera prematura rimane elevato, pur essendo diminuito negli ultimi anni. Secondo i dati è risultato in particolare che la percentuale di persone interessate dalla questione è elevata a Bruxelles e in Vallonia. Gli enti federati, cui dal 2019 è stata delegata la responsabilità dell'assistenza a lungo termine, hanno avviato riforme per migliorare l'uso efficiente in termini di costi delle diverse strutture di assistenza, in particolare per evitare e ritardare l'istituzionalizzazione non necessaria o prematura. Tuttavia esse non si concentrano abbastanza sulla sfida della sostenibilità di bilancio.

    (28)Nonostante le recenti riforme, in Belgio il cuneo fiscale (oneri sociali e tassazione del reddito da lavoro) rimane ben al di sopra della media dell'UE a tutti i livelli salariali, ad eccezione di quelli molto bassi (50 % della media), fattore che può disincentivare il lavoro. Sono state introdotte alcune misure per aumentare il reddito netto dei percettori di salari bassi, come il "bonus occupazione" (nelle Fiandre) e le prestazioni collegate all'esercizio di un'attività lavorativa per i disoccupati di lungo periodo o per la mobilità interregionale (federale). Tuttavia tali misure aumentano ulteriormente l'elevata aliquota fiscale marginale per i lavoratori a reddito medio-basso ("trappola della povertà"), elemento che può scoraggiare gli investimenti nell'apprendimento permanente e far salire il numero di ore di lavoro prestate. Le prestazioni di disoccupazione sono illimitate nel tempo e non condizionate al reddito per i disoccupati di lungo periodo. Inoltre alcune prestazioni sociali non monetarie sono collegate alla situazione di disoccupazione dei beneficiari e questo può contribuire all'inattività, alla disoccupazione e alle trappole della povertà attuali. Un'ampia revisione del sistema previdenziale migliorerebbe la trasparenza in termini di incentivi al lavoro e potrebbe contribuire ad aumentare l'efficacia delle politiche di attivazione.

    (29)Il vasto ricorso alla spesa fiscale, in parte per controbilanciare le elevate aliquote fiscali, crea inefficienze e tende a favorire determinati tipi di retribuzione e spese, dando luogo a distorsioni economiche, sociali e ambientali. Regimi speciali come i buoni pasto, le sovvenzioni per il pendolarismo o l'esenzione dalla ritenuta d'imposta per le ore di lavoro straordinario, le attività di ricerca e sviluppo e il lavoro notturno/a turni sono costosi per il bilancio e sono risultati fonte di inefficienze. Alcune deduzioni ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (ad esempio la deduzione per i buoni servizio) vanno sproporzionatamente a beneficio dei percettori di redditi elevati. Sono ancora presenti incentivi fiscali per investimenti immobiliari a livello sia federale (valori catastali che sottostimano l'effettivo reddito da locazione, deducibilità degli interessi sui mutui per l'acquisto di abitazioni secondarie) sia regionale ("chèque-habitat" in Vallonia). Tali incentivi falsano l'assegnazione delle risorse e possono generare sovrainvestimenti in determinati tipi di attività per motivi fiscali. I sussidi di natura fiscale dannosi per l'ambiente sono aumentati. Pur fornendo sostegno alle famiglie, la riduzione dell'aliquota IVA sull'elettricità e sul gas per i contratti residenziali continua a favorire i combustibili fossili nel lungo periodo e scoraggia l'ulteriore diversificazione e il risparmio energetico. Dinanzi ai problemi dell'aumento della congestione del traffico e dell'inquinamento atmosferico, le imposte sui trasporti e sull'inquinamento sembrano ancora sottoutilizzate. La più ampia riforma fiscale che il governo prevede di introdurre entro il 2024 dovrebbe ridurre, se adottata e attuata, la pressione fiscale sul lavoro e alcune delle distorsioni.

    (30)Conformemente all'articolo 19, paragrafo 3, lettera b), e all'allegato V, criterio 2.2, del regolamento (UE) 2021/241, il piano per la ripresa e la resilienza comprende un'ampia gamma di riforme e investimenti che si rafforzano reciprocamente, da attuare entro il 2026. L'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza del Belgio procede, ma il rischio di ritardi aumenta. Il Belgio non ha ancora presentato una richiesta di pagamento. Sarà necessaria una governance efficace per consentire un'attuazione rapida e regolare. Il piano dovrebbe essere rivisto nel 2023 affinché, oltre a tenere conto della revisione al ribasso dell'assegnazione massima di sovvenzioni al Belgio a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza, comprenda fra l'altro un capitolo dedicato a REPowerEU. La rapida inclusione del nuovo capitolo dedicato a REPowerEU nel piano per la ripresa e la resilienza consentirà di finanziare ulteriori riforme e investimenti a sostegno degli obiettivi strategici del Belgio in materia di energia e transizione verde. In conformità dell'articolo 14, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2021/241, il 31 marzo 2023 il Belgio ha espresso l'intenzione di richiedere un sostegno supplementare sotto forma di prestito pari a 1 024 900 000 EUR nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Il coinvolgimento sistematico ed effettivo delle autorità locali e regionali, delle parti sociali e di altri portatori di interessi pertinenti rimane importante per l'attuazione efficace del piano per la ripresa e la resilienza e di altre politiche economiche e occupazionali che vanno al di là del piano, e per assicurare un'ampia titolarità dell'agenda politica generale.

    (31)Nel 2022 la Commissione ha approvato tutti i documenti di programmazione della politica di coesione del Belgio, ad eccezione del Fondo europeo di sviluppo regionale per la Regione di Bruxelles-Capitale, che è stato adottato nel 2023. Procedere alla rapida attuazione dei programmi della politica di coesione in complementarità e sinergia con il piano per la ripresa e la resilienza, compreso il capitolo dedicato a REPowerEU, è fondamentale per realizzare la transizione verde e digitale, accrescere la resilienza economica e sociale e conseguire uno sviluppo territoriale equilibrato in Belgio.

    (32)Oltre alle sfide economiche e sociali affrontate dal piano per la ripresa e la resilienza, il Belgio si trova di fronte a una serie di ulteriori sfide connesse al mercato del lavoro, al sistema di istruzione, alla politica energetica e alla transizione verde. Il tasso di posti di lavoro vacanti in Belgio è attualmente uno dei più alti dell'UE e i datori di lavoro hanno sempre più difficoltà ad assumere personale con le giuste competenze.
    Le disparità regionali nella partecipazione al mercato del lavoro sono tuttavia significative. Si registrano elevate carenze di manodopera in vari settori delle professioni sia scarsamente qualificate che altamente qualificate, tra cui le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, i posti di lavoro professionali, tecnici e scientifici, l'ospitalità e l'assistenza sanitaria. Il numero di laureati, in particolare donne, in scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM) rimane basso e la loro percentuale aumenta solo lentamente, nonostante i piani d'azione dedicati a tali discipline. Gli squilibri tra domanda e offerta di competenze si spiegano anche con la scarsa partecipazione all'apprendimento degli adulti. Gli attuali incentivi all'apprendimento degli adulti potrebbero non raggiungere le persone con un basso livello di istruzione, per le quali il miglioramento delle competenze potrebbe offrire migliori opportunità di lavoro. Sistemi di istruzione e formazione di qualità elevata che rispondano alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro e misure mirate per la riqualificazione e il miglioramento delle competenze sono cruciali per ridurre le carenze di competenze e promuovere l'inclusione lavorativa e la riallocazione della forza lavoro. Far fronte alle carenze di manodopera e agli squilibri tra domanda e offerta di competenze è un elemento chiave per affrontare la trasformazione digitale e consentire la transizione verde, nonché per raggiungere gli obiettivi principali dell'UE per il 2030 in materia di occupazione e competenze.

    (33)Oltre a ridurre i disincentivi al lavoro nel sistema fiscale e previdenziale, misure di attivazione più efficaci e mirate potrebbero contribuire a liberare l'ingente potenziale di forza lavoro inutilizzato e ad alleviare le crescenti carenze di manodopera e di competenze. I gruppi svantaggiati, comprese le persone con un basso livello di istruzione, provenienti da un contesto migratorio o con disabilità, sono meno integrati nel mercato del lavoro. In media il tasso di transizione dalla disoccupazione o dall'inattività all'occupazione è basso. Ciò suggerisce che vi è ancora margine per rafforzare l'efficacia delle politiche attive del mercato del lavoro, in particolare mediante valutazioni più sistematiche e percorsi integrati per le persone in cerca di occupazione che incontrano molteplici ostacoli nella ricerca di un impiego.
    Per aumentare ulteriormente il tasso di occupazione sarà inoltre necessario perseguire politiche volte a promuovere il reinserimento dei lavoratori in congedo per malattia di lunga durata, in particolare a causa di burnout e depressione (25 % dei casi), che ormai superano ampiamente il numero dei disoccupati.

    (34)Per quanto riguarda le carenze di manodopera e gli squilibri tra domanda e offerta di competenze, destano preoccupazione l'efficienza, l'inclusività e l'equità del sistema di istruzione, anche alla luce dell'elevata spesa pubblica per l'istruzione. Il divario nei risultati scolastici è strettamente legato al contesto socioeconomico e migratorio degli studenti ed è tra i più ampi dell'UE, con conseguenti disuguaglianze nell'istruzione. Sarà fondamentale migliorare la pertinenza e l'attrattiva dei sistemi di istruzione e formazione professionale per il mercato del lavoro. Il rafforzamento della professione di insegnante attraverso una migliore formazione e uno sviluppo professionale continuo degli insegnanti e lo sviluppo di percorsi professionali più flessibili e attraenti contribuirebbe a ridurre la crescente carenza di insegnanti qualificati, che rischia di aggravare ulteriormente le disuguaglianze esistenti nel campo dell'istruzione. Di recente sono state adottate o previste alcune misure per rafforzare la professione di insegnante. Sarà essenziale continuare a monitorare l'attuazione di tali misure e il loro impatto.

    (35)In Belgio circa il 70 % del consumo interno lordo di energia è coperto dalle importazioni di combustibili fossili. Nel 2021 il petrolio e il gas naturale hanno fornito rispettivamente il 45 % e il 23 % del mix energetico del Belgio. Nel periodo agosto 2022-marzo 2023 il consumo di gas naturale del Belgio è diminuito del 15 % rispetto al consumo medio di gas registrato per lo stesso periodo nei cinque anni precedenti, in linea con l'obiettivo di riduzione del 15 %. Il paese potrebbe continuare ad adoperarsi per ridurre temporaneamente la domanda di gas fino al 31 marzo 2024 25 . Nel 2021 le energie rinnovabili hanno rappresentato solo il 13 % del consumo finale di energia.
    Il Belgio dovrà aumentare in modo significativo il suo obiettivo di energia rinnovabile entro il 2030, che attualmente è del 17,5 % ed è ritenuto poco ambizioso nella valutazione della Commissione del 2020, per rispecchiare gli obiettivi più ambiziosi dell'UE. Per far fronte alla prevista riduzione dell'energia nucleare e al previsto aumento della domanda di energia elettrica, l'efficienza energetica e la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili dovranno aumentare in modo significativo.
    Lo sviluppo di progetti eolici onshore e la relativa espansione della rete elettrica sono tuttavia ancora fortemente ostacolati dalla scarsa accettazione pubblica e dai lunghi tempi di attesa connessi alle procedure di rilascio delle licenze, in particolare a causa di procedure di ricorso ripetitive e lunghe. Si possono adottare ulteriori misure per accelerare la diffusione dell'energia eolica onshore e il relativo rafforzamento della rete. La pianificazione territoriale e una revisione delle norme sulla distanza minima delle turbine eoliche dagli aeroporti, dai radar e dalle zone militari potrebbero liberare più spazio per l'energia eolica. Inoltre il rilascio delle licenze potrebbe essere semplificato riconoscendo lo status di rilevante interesse pubblico ai progetti eolici e delle infrastrutture di rete ed esaminando più rapidamente i ricorsi. La partecipazione di comuni e cittadini a progetti di produzione di energia rinnovabile potrebbe aumentare l'accettabilità locale. L'espansione dei pannelli solari installati sui tetti (sia per gli impianti su piccola scala che per quelli su larga scala) potrebbe essere ulteriormente stimolata adottando riforme che prevedano requisiti vincolanti per i grandi edifici pubblici e commerciali, incentivi per i proprietari e quadri giuridici che agevolino la condivisione dell'energia. Si potrebbero inoltre promuovere l'autoconsumo e la flessibilità sul versante della domanda. Lo sviluppo proattivo di piani decennali di investimento nella rete elettrica più integrati e coerenti potrebbe evitare ritardi nella connessione di nuovi progetti di energia eolica (e altre fonti rinnovabili) e degli utenti finali (pompe di calore, punti di ricarica per le auto elettriche) e dovrebbe anticipare il previsto aumento del consumo industriale di energia elettrica.

    (36)Ulteriori riforme politiche e investimenti aggiuntivi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra nei settori dell'energia, dell'industria, dell'edilizia e dei trasporti contribuirebbero a diminuire l'elevata dipendenza complessiva del Belgio dalle importazioni di combustibili fossili. I guadagni di efficienza energetica nell'industria potrebbero essere incentivati migliorando gli accordi volontari, introducendo piani di risparmio energetico e di decarbonizzazione per i maggiori utilizzatori di combustibili fossili, stimolando l'elettrificazione e la diffusione di pompe di calore industriali e integrando ulteriormente metodi di produzione circolari. Il Belgio rischia di non raggiungere gli obiettivi di ristrutturazione e di efficienza energetica per il 2030.
    La sfida di ridurre il consumo di combustibili fossili negli edifici è ancora considerevole. Gli attuali sforzi di investimento nelle ristrutturazioni energetiche dovrebbero pertanto essere intensificati e integrati da riforme politiche quali il divieto di utilizzare combustibili fossili nelle nuove costruzioni, l'obbligo di realizzare ristrutturazioni efficienti sotto il profilo energetico, l'eliminazione graduale del riscaldamento basato sui combustibili fossili e lo spostamento degli incentivi verso soluzioni di riscaldamento a basse emissioni di carbonio, come le pompe di calore e le reti di calore alimentate con energia recuperata e rinnovabile. A ciò dovrebbero corrispondere l'adeguamento dell'istruzione e della formazione alle pertinenti competenze tecniche verdi emergenti e la garanzia di tecnici e lavoratori edili sufficienti e adeguatamente qualificati. Nel settore dei trasporti l'elevata quota di uso delle automobili private è responsabile di gran parte del consumo di petrolio del Belgio. La promozione della "mobilità dolce" (ad esempio il ricorso a biciclette e a soluzioni di mobilità condivisa) e dell'uso del trasporto pubblico contribuirebbe a ridurre l'uso delle automobili private, insieme ai costi della congestione stradale.
    Nel 2022 si è assistito a un aumento dell'uso della bicicletta negli spostamenti dei pendolari, in particolare nelle Fiandre e a Bruxelles, grazie a continui investimenti nelle infrastrutture ciclistiche, iniziative di promozione e incentivi mirati. Tuttavia vi è ancora margine per incoraggiare ulteriormente questa forma di mobilità dolce attraverso investimenti nelle infrastrutture ciclistiche e nella sicurezza stradale per i ciclisti. L'uso del trasporto pubblico non è ancora ripreso del tutto dopo la crisi della COVID19 e potrebbe essere ulteriormente promosso migliorando i servizi suburbani e intercity, investendo nel rinnovo della flotta e aumentando la frequenza dei servizi.

    (37)La carenza di manodopera e di competenze nei settori e nelle professioni fondamentali per la transizione verde, tra cui la produzione, la diffusione e la manutenzione delle tecnologie a zero emissioni, sta creando strozzature nella transizione a un'economia a zero emissioni nette. Sistemi di istruzione e formazione di qualità elevata che rispondano alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro e misure mirate per la riqualificazione e il miglioramento delle competenze sono cruciali per ridurre le carenze di competenze e promuovere l'inclusione lavorativa e la riallocazione della forza lavoro. Per sbloccare il potenziale inutilizzato dell'offerta di lavoro, tali misure devono essere accessibili, in particolare per le persone e nei settori e nelle regioni maggiormente interessati dalla transizione verde. Nel 2022 sono state segnalate carenze di manodopera per diverse professioni che richiedono competenze o conoscenze verdi specifiche, tra cui mansioni di ingegneria civile e operatori di centrali elettriche.

    (38)Alla luce della valutazione della Commissione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità 2023 e il suo parere 26 trova riscontro nella raccomandazione di cui al punto 1.

    (39)Date le strette correlazioni tra le economie degli Stati membri della zona euro e il loro contributo collettivo al funzionamento dell'Unione economica e monetaria, il Consiglio ha raccomandato a tali Stati membri di prendere provvedimenti, anche tramite i piani per la ripresa e la resilienza, al fine di i) preservare la sostenibilità del debito e astenersi da un sostegno generalizzato alla domanda aggregata nel 2023, orientare in modo più mirato le misure di bilancio adottate per attenuare l'impatto degli elevati prezzi dell'energia e riflettere su modalità adeguate per eliminare gradualmente il sostegno con il diminuire delle pressioni causate dai prezzi dell'energia; ii) mantenere ingenti investimenti pubblici e promuovere investimenti privati a sostegno della transizione verde e digitale; iii) sostenere dinamiche salariali che attenuino la perdita di potere d'acquisto limitando nel contempo gli effetti di secondo impatto sull'inflazione, migliorare ulteriormente le politiche attive del mercato del lavoro e colmare le carenze di competenze; iv) migliorare il contesto imprenditoriale e garantire che il sostegno per l'energia destinato alle imprese sia efficace sotto il profilo dei costi, temporaneo, mirato alle imprese economicamente sostenibili e che siano mantenuti incentivi per la transizione verde; e v) preservare la stabilità macrofinanziaria e monitorare i rischi, continuando nel contempo a lavorare al completamento dell'Unione bancaria. Per il Belgio le raccomandazioni di cui ai punti 1, 2, 3 e 4 contribuiscono all'attuazione della prima, della seconda e della terza raccomandazione per la zona euro.

    RACCOMANDA al Belgio di prendere provvedimenti nel 2023 e nel 2024 al fine di:

    1.eliminare gradualmente entro la fine del 2023 le vigenti misure di sostegno connesse all'energia, usando i relativi risparmi per ridurre il disavanzo pubblico; qualora nuovi aumenti dei prezzi dell'energia dovessero richiedere misure di sostegno, provvedere a che queste mirino a tutelare le famiglie e le imprese vulnerabili, siano fiscalmente sostenibili e preservino gli incentivi al risparmio energetico;

    assicurare una politica di bilancio prudente, in particolare limitando a non più del 2 % l'aumento nominale della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale nel 2024;

    preservare gli investimenti pubblici finanziati a livello nazionale e provvedere all'assorbimento efficace delle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e di altri fondi dell'UE, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale;

    per il periodo successivo al 2024, continuare a perseguire una strategia di bilancio a medio termine di risanamento graduale e sostenibile, combinata con investimenti e riforme che favoriscano una maggiore crescita sostenibile, al fine di conseguire una posizione di bilancio prudente a medio termine;

    intensificare gli sforzi per migliorare l'efficienza dell'assistenza a lungo termine; perseguire la riforma del sistema fiscale e previdenziale per ridurre i disincentivi al lavoro alleggerendo il carico fiscale sul lavoro e semplificando il sistema fiscale e previdenziale; rivedere le spese fiscali per ridurne l'impatto negativo a livello economico, sociale e ambientale;

    2.garantire una governance efficace per consentire un'attuazione rapida e regolare del piano per la ripresa e la resilienza; mettere a punto speditamente il capitolo dedicato a REPowerEU al fine di avviarne rapidamente l'attuazione; procedere alla rapida attuazione dei programmi della politica di coesione in stretta complementarità e sinergia con il piano per la ripresa e la resilienza;

    3.far fronte alle carenze di manodopera e agli squilibri tra domanda e offerta di competenze, in particolare rafforzando le politiche di attivazione per integrare i gruppi svantaggiati nel mercato del lavoro; migliorare l'efficienza e l'equità dei sistemi di istruzione e formazione e proseguire le riforme volte a rafforzare la professione di insegnante;

    4.ridurre la dipendenza complessiva dai combustibili fossili intensificando i miglioramenti dell'efficienza energetica e la riduzione dell'uso di combustibili fossili negli edifici, stimolando ulteriormente la decarbonizzazione dell'industria e promuovendo l'uso e l'offerta di trasporti pubblici e la mobilità dolce; accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e delle relative infrastrutture di rete, razionalizzando ulteriormente le procedure di rilascio delle licenze anche attraverso la riduzione della durata delle procedure di ricorso e l'adozione di quadri giuridici volti a incentivare ancor più gli investimenti negli impianti di energia rinnovabile e ad agevolare la condivisione dell'energia; intensificare le iniziative a livello politico volte all'offerta e all'acquisizione delle competenze necessarie per la transizione verde.

    Fatto a Bruxelles, il

       Per il Consiglio

       Il presidente

    (1)    GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
    (2)    Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).
    (3)    COM(2022) 780 final.
    (4)    COM(2023) 62 final.
    (5)    COM(2023) 168 final.
    (6)    Regolamento (UE) 2023/435 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 febbraio 2023, che modifica il regolamento (UE) 2021/241 per quanto riguarda l'inserimento di capitoli dedicati al piano REPowerEU nei piani per la ripresa e la resilienza e che modifica i regolamenti (UE) n. 1303/2013, (UE) 2021/1060 e (UE) 2021/1755, e la direttiva 2003/87/CE (GU L 63 del 28.2.2023, pag. 1).
    (7)    COM(2023) 141 final.
    (8)    COM(2022) 583 final.
    (9)    Decisione di esecuzione del Consiglio, del 13 luglio 2021, relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza del Belgio (ST 10161/21; ST 10161/21 ADD 1).
    (10)    SWD(2023) 601 final.
    (11)    Eurostat, Euroindicatori 47/2023 del 21.4.2023.
    (12)    COM(2023) 631 final del 24.5.2023.
    (13)    COM(2023) 141 final dell'8.3.2023.
    (14)    Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 del Belgio (GU C 304 del 29.7.2021, pag. 5).
    (15)    L'orientamento di bilancio è misurato come la variazione, rispetto alla crescita potenziale a medio termine, della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate), escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi della COVID-19, ma compresa la spesa finanziata dal sostegno non rimborsabile (sovvenzioni) del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'UE. Per maggiori dettagli cfr. il riquadro 1 nelle tabelle statistiche di bilancio. 
    (16)    L'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale ha dato un contributo neutro di 0 punti percentuali di PIL.
    (17)    La cifra rappresenta il livello del costo annuale di bilancio delle misure, comprese le entrate e le spese correnti e, se del caso, le misure di spesa in conto capitale.
    (18)    Raccomandazione del Consiglio, del 12 luglio 2022, sul programma nazionale di riforma 2022 del Belgio e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2022 del Belgio (GU C 334 dell'1.9.2022, pag. 9).
    (19)    Secondo le previsioni di primavera 2023 della Commissione, la crescita del prodotto potenziale a medio termine (media su 10 anni) del Belgio è stimata al 5,4 % in termini nominali.
    (20)    L'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale apporterà, secondo le proiezioni, un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali di PIL.
    (21)    Cfr. l'articolo 5 del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, che impone anche un aggiustamento superiore allo 0,5 % del PIL per gli Stati membri con un debito pubblico superiore al 60 % del PIL o che presentano rischi più considerevoli per la sostenibilità del debito.
    (22)    Secondo le stime della Commissione, per conseguire una riduzione plausibile del debito o per mantenere il debito pubblico a livelli prudenti a medio termine il Belgio avrà bisogno di un aumento medio annuo del saldo primario strutturale in percentuale del PIL di 1,0 punti percentuali. Tale stima si basava sulle previsioni d'autunno 2022 della Commissione. Il punto di partenza era la previsione del disavanzo e del debito pubblico per il 2024, che ipotizzava nello stesso anno la revoca delle misure di sostegno connesse all'energia.
    (23)    La spesa primaria netta è definita come la spesa finanziata a livello nazionale al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escludendo la spesa per interessi e la spesa ciclica derivante dalla disoccupazione.
    (24)    Commissione europea, Relazione 2021 sull'invecchiamento demografico. La spesa belga per l'assistenza a lungo termine dovrebbe raggiungere il 6 % del PIL nello scenario di convergenza dei costi e nello scenario di convergenza dei costi e della copertura.
    (25)     Regolamento (UE) 2022/1369 del Consiglio e regolamento (UE) 2023/706 del Consiglio.
    (26)    A norma dell'articolo 5, paragrafo 2, e dell'articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio.
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