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Document 52022DC0581

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Revisione del piano d'azione dell'Unione europea contro il traffico illegale di specie selvatiche

    COM/2022/581 final

    Bruxelles, 9.11.2022

    COM(2022) 581 final

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

    Revisione del piano d'azione dell'Unione europea contro il traffico illegale di specie selvatiche

    {SWD(2022) 354 final} - {SWD(2022) 355 final}


    Revisione del piano d'azione dell'Unione europea contro il traffico illegale di specie selvatiche

    Contesto

    Il mese di dicembre 2022 sarà cruciale per la preservazione della biodiversità mondiale. I firmatari della convenzione sulla diversità biologica (CBD) si riuniranno a Montreal per la conclusione della 15a conferenza delle parti della CBD. In quella sede cercheranno di dare forma agli sforzi da compiere a livello mondiale per individuare le azioni necessarie ad arrestare e invertire la distruzione costante della biodiversità e impegnarsi a intraprenderle. Un mese prima le parti della convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES) si riuniranno a Panama per esaminare le misure volte a evitare che il commercio internazionale di piante e animali selvatici minacci la sopravvivenza delle specie.

    La lotta contro il traffico illegale di specie selvatiche è un elemento fondamentale degli sforzi per arrestare la perdita di biodiversità. Come evidenziato dalla piattaforma intergovernativa di politica scientifica per la biodiversità e i servizi ecosistemici, l'uso sostenibile delle specie selvatiche è essenziale per sopperire ai bisogni delle generazioni attuali e future: può contribuire ad arrestare l'insorgenza di nuove pandemie, fornire mezzi di sussistenza duraturi alla popolazione locale e indigena e agevolare il ripristino e il mantenimento della biodiversità. Il commercio illegale o mal regolamentato delle specie selvatiche è invece una minaccia per il loro uso sostenibile 1 .

    Il quadro mondiale post 2020 per la biodiversità, che sarà adottato alla 15a conferenza delle parti della CBD a dicembre, dovrebbe fissare obiettivi e traguardi concreti per assicurare che lo sfruttamento, l'uso e il commercio di specie selvatiche terrestri, marine e di acqua dolce siano legali e sostenibili. L'aggiornamento del piano d'azione è inteso a contribuire alla piena attuazione di questo impegno assunto dall'Unione europea e dai suoi Stati membri.

    Il commercio illegale di specie selvatiche resta un fenomeno grave e diffuso. Secondo la relazione sui reati commessi a livello internazionale contro le specie selvatiche pubblicata nel 2020 dall'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, il traffico illegale di specie selvatiche interessa tutti i paesi del mondo e riguarda un'ampia gamma di specie, che vanno dall'anguilla al pangolino fino al palissandro 2 . A livello mondiale, il numero di sequestri di specie selvatiche oggetto di traffico illegale effettuati dalle autorità è diminuito dall'inizio della pandemia di COVID-19 3 , ma non esistono prove attestanti la riduzione del traffico vero e proprio.

    Il commercio illegale delle specie è una delle cause della perdita di biodiversità nel mondo 4 . Lo sfruttamento illegale delle specie può indebolire notevolmente le popolazioni selvatiche, causandone in alcuni casi l'estinzione 5 . Possono subirne le conseguenze anche le specie che non sono un bersaglio diretto del commercio illegale, ad esempio tramite le catture accessorie e la distruzione degli habitat. Il prelievo illegale di specie fondamentali dagli ecosistemi può avere anche effetti a cascata, compromettendo i servizi ecosistemici, distruggendo importanti pozzi di assorbimento del carbonio e perturbando la salute e l'equilibrio del suolo e dell'acqua 6 . Il rilascio in natura di specie esotiche introdotte illegalmente nei paesi di destinazione può perturbare gli habitat locali, con effetti potenzialmente devastanti sulle specie indigene.

    Il traffico illegale di specie selvatiche ha anche conseguenze socioeconomiche molto dannose: il diffuso commercio illegale di animali selvatici può aumentare il rischio di trasmissione di zoonosi (ossia malattie di origine animale trasmissibili all'uomo), con conseguenze potenzialmente devastanti per la salute pubblica, e la distruzione degli ecosistemi che può derivare dal bracconaggio e dal traffico illegale spesso priva le comunità locali di forme di reddito legali e sostenibili (ad esempio, ecoturismo, caccia da trofeo ben gestita e commercio sostenibile di specie selvatiche). Una buona gestione del commercio di specie selvatiche può attivamente andare a beneficio della loro conservazione, incentivando le comunità locali a proteggere queste risorse nel loro ambiente e assicurando mezzi di sussistenza sufficienti e sostenibili. Il traffico illegale di specie selvatiche è tuttavia estremamente redditizio: essendo un reato a basso rischio e ad alto rendimento, la sua attrattiva è una grave minaccia per la sicurezza pubblica che indebolisce lo Stato di diritto e le istituzioni legittime. Il traffico illegale di specie selvatiche beneficia della corruzione e al tempo stesso vi contribuisce, sostenendo simultaneamente altre attività criminali 7 . Esistono prove evidenti dei legami tra questo fenomeno, la criminalità organizzata (compreso il traffico di armi) e il terrorismo 8 .

    Ruolo determinante dell'UE

    L'UE è uno snodo per il traffico illegale di specie selvatiche a livello internazionale 9 e può svolgere un ruolo determinante nel suo sradicamento. Il valore dichiarato di questo commercio illegale nell'UE è stato di almeno 4,7 milioni di EUR nel 2019, ma si ritiene che sia sottostimato 10 .

    L'UE si trova pertanto in una buona posizione per guidare l'azione di contrasto. Le norme dell'UE che disciplinano il commercio di specie selvatiche permettono di andare oltre la convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate (CITES) per proteggere queste specie da uno sfruttamento insostenibile: ad esempio, le norme vigenti dell'UE sulla caccia da trofeo applicano gli obblighi di licenza anche a specie che non figurano nell'elenco CITES più rigoroso e richiedono più controlli.

    L'UE può valersi della sua lunga esperienza nella lotta contro il traffico illegale di specie selvatiche

    Il nuovo piano d'azione si basa su quello precedente, relativo al periodo 2016-2020 11 . 
    Dalla valutazione del piano d'azione scorso è emerso che, a partire dal 2016, il traffico illegale di specie selvatiche è divenuto una questione sempre più prioritaria per molti decisori politici, autorità di contrasto e portatori di interessi nell'UE e nel mondo. L'Unione europea e i suoi Stati membri hanno intensificato le misure di contrasto, ad esempio rafforzando le indagini transfrontaliere con la partecipazione attiva di Europol, Eurojust e delle agenzie competenti, grazie alle quali è aumentato il numero di sequestri e azioni penali, anche attraverso le attività della piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità (European Multidisciplinary Platform Against Criminal, EMPACT). 
    La Commissione europea coopera con e sostiene più intensamente le autorità nazionali competenti e le reti europee degli operatori dei servizi di contrasto nella lotta contro la criminalità ambientale. Ha anche adottato una proposta di nuova direttiva dell'UE intesa a reprimere la criminalità ambientale.

    L'UE ha promosso azioni contro il traffico illegale di specie selvatiche nelle sedi multilaterali, in particolare nell'ambito della CITES. Per tenere fede all'impegno di intraprendere ulteriori azioni contro il bracconaggio degli elefanti e il traffico di avorio a livello mondiale, l'UE ha aggiornato le proprie norme volte a porre fine alla maggior parte delle forme di commercio di avorio nell'UE.

    Si sono mobilitate anche le reti diplomatiche dell'UE e degli Stati membri, con una partecipazione attiva in dialoghi bilaterali e regionali. Infine, ma non per importanza, dal 2016 l'Unione eroga finanziamenti ingenti a favore del rafforzamento delle capacità e di un'azione internazionale contro il traffico illegale di specie selvatiche, anche allo scopo di: i) coinvolgere le comunità locali nei paesi di origine del traffico illegale, e ii) fornire a queste comunità locali fonti di reddito e mezzi di sussistenza alternativi.

    Sfide persistenti e nuove opportunità

    Nonostante gli sforzi sopra descritti, il traffico illegale di specie selvatiche, unito ai cambiamenti climatici e al degrado ambientale, continua a mettere seriamente sotto pressione le specie selvatiche nonché i mezzi di sussistenza e la sicurezza delle persone. Sono cambiate nel tempo sia le rotte commerciali sia le specie commercializzate, e l'uso sempre più diffuso di piattaforme online per questo commercio, associato al ricorso a servizi di trasporto di piccoli colli, ha creato nuove difficoltà per l'accertamento e l'indagine di questo tipo di reato, richiedendo nuove soluzioni e più risorse. L'aumento dei sequestri di specie selvatiche commercializzate illegalmente nell'UE dal 2016 non si è tradotto in un aumento proporzionale dei procedimenti penali e delle condanne. La mancanza di personale specializzato, di risorse e di formazione in molti Stati membri e paesi terzi resta un grande problema. Anche la cooperazione può essere migliorata: i) all'interno degli Stati membri dell'UE; ii) tra Stati membri dell'UE; iii) tra l'UE e i paesi terzi, e iv) con i portatori di interessi e la società civile.

    Via da seguire

    Il piano d'azione riveduto intende guidare l'azione dell'UE contro il traffico illegale di specie selvatiche fino al 2027. Basandosi sul piano d'azione del 2016, punta a rispondere alle sfide attuali in modo completo: benché verta sul traffico illegale, è collegato con la normativa dell'UE relativa al commercio di specie selvatiche e con altre politiche correlate.

    Per contrastare i reati in questo campo occorre adottare un approccio globale e una serie di misure in cui s'intersechino il commercio delle specie selvatiche e una più ampia politica di conservazione di queste specie, allo scopo di autorizzarne esclusivamente il commercio sostenibile.

    Il piano d'azione è articolato intorno a quattro priorità principali:

    priorità 1:    prevenire il traffico illegale di specie selvatiche e affrontarne le cause alla radice 

    priorità 2:    rafforzare il quadro giuridico e politico contro il traffico illegale di specie selvatiche     

    priorità 3:        fare applicare efficacemente le normative e le politiche volte a contrastare il traffico illegale di specie selvatiche

    priorità 4:        rafforzare il partenariato globale tra paesi di origine, di consumo e di transito, a difesa dal traffico illegale di specie selvatiche

    Ogni priorità ha più obiettivi, per ciascuno dei quali è stata individuata una serie di azioni, che non sono esaustive e possono essere integrate da misure supplementari. Gli obiettivi e le relative azioni sono presentati in dettaglio nell'allegato.

    Attraverso le suddette priorità, il nuovo piano d'azione:

    ·si concentra sulla cooperazione e sul coordinamento multilaterali al fine di prevenire, individuare, perseguire e sanzionare efficacemente i reati contro le specie selvatiche 12 . In base al piano d'azione la cooperazione sarà rafforzata: i) tra le autorità di contrasto degli Stati membri dell'UE, e ii) tra l'UE, i suoi Stati membri e i paesi terzi;

    ·incoraggia gli Stati membri dell'UE e i paesi terzi a considerare il traffico illegale di specie selvatiche un reato grave e a sviluppare capacità e specializzazione lungo la catena di contrasto affinché applicare sanzioni proporzionate e dissuasive diventi la norma;

    ·esplora la necessità, il valore aggiunto e la fattibilità di nuove iniziative legislative e politiche al fine di garantire che l'azione dell'UE contro il traffico illegale di specie selvatiche rimanga sufficientemente forte e proporzionata alla minaccia che esso rappresenta;

    ·sfrutta la dinamica innescata dall'adozione della legge sui servizi digitali per rafforzare l'azione contro il traffico illegale di specie selvatiche online.
    Il commercio online in questo campo è cresciuto rapidamente negli ultimi anni, rendendo più facile per i criminali agire con un minor rischio e in un mercato più vasto. Negli ultimi anni, in conseguenza dell'espansione generale del commercio elettronico, sono aumentati i volumi delle spedizioni internazionali. L'adozione della legge sui servizi digitali fornirà alle autorità dell'UE e degli Stati membri nuovi strumenti per affrontare le sfide connesse al commercio online, compreso quello delle specie selvatiche. Le competenze e le capacità delle autorità doganali, di contrasto e di altro tipo saranno rafforzate. Sarà incoraggiata la cooperazione con il settore privato, ad esempio quella intrapresa nell'ambito della coalizione per mettere fine al traffico online di specie selvatiche 13 o nell'ambito del partenariato ROUTES 14 . Saranno sviluppati nuovi strumenti per monitorare il commercio legale di specie selvatiche e per individuare e accertare la criminalità ad esso connessa: banche dati, applicazioni mobili, scanner ecc.;

    ·continua a considerare il traffico illegale di specie selvatiche un problema mondiale che richiede cooperazione internazionale e coerenza tra l'azione per contrastarlo nell'UE e il sostegno all'azione di contrasto nel resto del mondo. La cooperazione con i paesi terzi sarà rafforzata tramite scambi bilaterali, reti regionali, reti di contrasto, accordi commerciali e programmi multilaterali;

    ·aumenta la trasparenza nel processo decisionale dell'UE e promuove partenariati più forti tra l'UE e i suoi Stati membri, da un lato, e tra le organizzazioni non governative, le organizzazioni internazionali e il settore privato, dall'altro. Il contributo delle organizzazioni non governative, delle organizzazioni internazionali e del settore privato alla lotta alla criminalità connessa al traffico di specie selvatiche sarà riconosciuto e agevolato, anche attraverso il loro coinvolgimento nelle discussioni politiche 15 .



    Risorse finanziarie e umane sufficienti

    È impossibile compiere progressi concreti nella lotta alla criminalità connessa al traffico di specie selvatiche se non sono disponibili finanziamenti sufficienti a sostenere le azioni di accompagnamento, sia a livello dell'UE che negli Stati membri. È fondamentale che i fondi destinati a monitorare il commercio di specie selvatiche e a contrastare la criminalità ad esso connessa siano: i) individuati in anticipo; ii) resi accessibili ai soggetti responsabili dell'attuazione, e iii) utilizzati nel modo più efficace e coerente possibile.

    Il commercio di specie selvatiche dovrebbe essere integrato appieno nei finanziamenti dell'UE destinati a: i) a sicurezza e criminalità organizzata; ii) ambiente, e iii) cooperazione/partenariati internazionali. In particolare, dovrebbe essere una priorità nell'ambito: di EMPACT, del Fondo sicurezza interna, del programma LIFE e dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale.

    Seguire i progressi

    Per misurare regolarmente i progressi, la Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, istituirà un sistema per monitorare l'attuazione del piano d'azione nel primo anno successivo alla sua adozione. Il sistema prevede un meccanismo snello di rendicontazione per gli Stati membri e i portatori di interessi, basato sui quadri di rendicontazione esistenti.
    Sarà individuata una serie di indicatori per misurare, per quanto possibile, i risultati ottenuti in termini di impatto generale del piano d'azione sul commercio di specie selvatiche.

    Conclusioni

    Il piano d'azione riveduto dell'Unione europea contro il traffico illegale di specie selvatiche rafforza le ambizioni del piano d'azione del 2016, sottolineando il costante impegno dell'UE nella lotta in questo campo. Se dotato di risorse appropriate, il piano d'azione servirà da modello per un'azione e una cooperazione ambiziose e globali (nell'UE e in tutto il mondo) intese a debellare questo fenomeno.

    ALLEGATO – Tabella delle azioni (2022-2027)

    Priorità 1 – Prevenire il traffico illegale di specie selvatiche affrontandone le cause alla radice

    Obiettivi

    Soggetti

    Azioni

    Calendario indicativo

    1.Ridurre la domanda di specie selvatiche commercializzate illegalmente

    COM, SM, reti di operatori dei servizi di contrasto e gruppi di esperti dell'UE 16

    ·Promuovere l'effettiva attuazione della risoluzione CITES Conf. 17.4 sulle strategie di riduzione della domanda per combattere il commercio illegale di specie contenute nell'elenco della CITES.

    Azione continua

    2.

    ·Attuare attività di sensibilizzazione e attività di riduzione della domanda mirate e basate sulle scienze sociali, rivolte in particolare a cambiare il comportamento dei consumatori nell'UE. Sostenere tali attività in altri importanti mercati di destinazione. Dare priorità alle attività mirate alla domanda di rettili, anfibi, uccelli, anguille cieche, pangolini, rinoceronti, elefanti africani prelevati dall'ambiente naturale nonché di farmaci/integratori contenenti piante selvatiche raccolte illegalmente. Sensibilizzare i consumatori su come distinguere il commercio legale da quello illegale.

    Dal 2023

    3.

    ·Attuare a tutti i livelli, sia nell'UE che oltre i suoi confini, iniziative a sostegno dei mezzi di sussistenza e dell'uso sostenibile delle specie selvatiche e dei prodotti di specie selvatiche incoraggiandone e agevolandone il prelievo legale e sostenibile. L'azione dovrebbe includere la promozione di filiere trasparenti e tracciabili di approvvigionamento del legno 17 e di altri prodotti di specie selvatiche e l'applicazione dei requisiti di tracciabilità esistenti, come quelli nel settore della pesca 18 .

    Dal 2023

    4.Rafforzare il coinvolgimento dei popoli indigeni e delle comunità locali nella gestione e nella conservazione delle specie selvatiche, anche sostenendo lo sviluppo di mezzi di sussistenza sostenibili nei paesi di origine

    COM, SM

    ·Attuare iniziative basate sulla terra come NaturAfrica, l'iniziativa faro dell'UE volta a sostenere la conservazione della biodiversità in Africa. NaturAfrica sostiene paesaggi chiave per la conservazione e lo sviluppo. Tale sostegno permetterà di creare posti di lavoro e di migliorare la sicurezza e mezzi di sussistenza sostenibili, permettendo al contempo di preservare specie selvatiche ed ecosistemi essenziali di fondamentale importanza per tutti.

    Azione continua

    5.

    ·Applicare un approccio alla conservazione e alla gestione delle specie selvatiche basato sui diritti umani, con la partecipazione delle comunità locali e dei popoli indigeni (ad esempio, tramite: i) approcci alla gestione delle risorse naturali da parte delle comunità locali; ii) la garanzia di procedure di consenso libero, previo e informato; iii) meccanismi efficaci di trattamento dei reclami, e iv) l'accesso garantito alle informazioni).

    Azione continua

    6.

    ·Promuovere la partecipazione delle donne e dei giovani alla gestione e alla conservazione delle specie selvatiche e garantire un approccio sensibile alle specificità di genere per analizzare e combattere il commercio illegale di specie selvatiche.

    Azione continua

    7.

    ·Affrontare il nesso tra specie selvatiche e sicurezza sostenendo azioni nei paesi terzi che: i) promuovano la stabilità sociale ed economica; ii) rafforzino lo Stato di diritto, e iii) incoraggino la cooperazione tra autorità di contrasto, autorità locali, partner ambientalisti, comunità locali e popoli indigeni.

    Azione continua

    8.Prevenire e contrastare la corruzione associata al traffico illegale di specie selvatiche a livello nazionale, regionale e internazionale, coinvolgendo i paesi di origine, di transito e di destinazione

    COM, SM

    ·Promuovere l'attuazione efficace della:

    orisoluzione CITES Conf. 17.6 in materia di divieto, prevenzione, individuazione e contrasto della corruzione, che favorisce le attività condotte in violazione della convenzione; e della

    orisoluzione 75/311 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla lotta al traffico illecito di specie selvatiche, in particolare del suo paragrafo 30,

    tenendo conto dei principi di alto livello in materia di lotta alla corruzione legata al commercio illegale di specie selvatiche e dei relativi prodotti, fissati dal G20.

    Azione continua

    9.

    ·Razionalizzare le misure anticorruzione nei programmi volti a rafforzare le capacità dei soggetti preposti a contrastare la criminalità connessa al traffico di specie selvatiche, sia all'interno che all'esterno dell'UE ( tra cui: funzionari portuali e aeroportuali, società di trasporto e intermediari finanziari/il settore finanziario, autorità di contrasto e autorità amministrative), conformemente alla convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione e in stretta cooperazione con l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (United Nations Office on Drugs and Crime, UNODC).

    Dal 2023

    10.Prendere in considerazione un approccio "One Health" nel contesto della regolamentazione del commercio di specie selvatiche nei paesi di origine, di transito e di destinazione

    COM, SM

    ·Esaminare i rischi comportati dalla diffusione delle zoonosi connesse al commercio di animali selvatici e di prodotti derivati da animali selvatici come la selvaggina.

    Dal 2023

    11.

    ·Attuare misure mirate per ridurre tali rischi in tutte le catene di approvvigionamento, conformemente ai quattro principi guida del partenariato collaborativo per la gestione sostenibile della natura 19 , anche tramite progetti come Safety across Asia for the Global Environment, finanziato dall'UE e attuato dall'UNODC, e il programma per la gestione sostenibile delle specie selvatiche attuato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura 20 .

    Dal 2024



    Priorità 2 – Rafforzare il quadro giuridico e politico contro il traffico illegale di specie selvatiche

    Obiettivi

    Soggetti

    Azioni

    Calendario indicativo

    12.Istituire un quadro per l'attuazione efficace del piano d'azione dell'Unione europea contro il traffico illegale di specie selvatiche a livello nazionale e dell'UE

    SM,

    COM

    ·Definire e assegnare responsabilità chiare per attuare azioni a livello nazionale e dell'Unione europea e garantire il coordinamento tra i soggetti pertinenti (ad esempio tramite: i) la creazione di comitati interservizi o protocolli di intesa; ii) l'adozione di piani d'azione nazionali, o iii) la designazione di un punto di contatto nazionale).

    2023

    13.

    ·Istituire un quadro di rendicontazione, monitoraggio e valutazione per il piano d'azione a livello nazionale e dell'UE. Tale quadro dovrebbe essere allineato alle strutture e agli obblighi di rendicontazione esistenti per evitare un onere amministrativo supplementare a livello dell'UE o degli Stati membri.

    2023/2024

    14.

    ·Utilizzare l'EMPACT come strumento chiave per attuare il piano d'azione dell'Unione europea contro il traffico illegale di specie selvatiche e per coinvolgere i coordinatori nazionali EMPACT nell'attuazione del piano d'azione.

    Azione continua

    15.Garantire che la politica nazionale e dell'UE che disciplina il commercio e il traffico illegale di specie selvatiche sia globale e allineata agli impegni, alle norme e ai migliori dati internazionali

    COM, SM

    ·Sostenere attivamente gli esperti e le istituzioni internazionali e collaborare con loro per avviare studi e sviluppare/aggiornare strumenti di orientamento e identificazione (strumenti tecnici che comprendono scienze forensi e guide di identificazione) su questioni chiave connesse al commercio di specie selvatiche.

    Azione continua

    16.

    ·Introdurre e imporre sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive contro la criminalità connessa al traffico di specie selvatiche, conformemente alla direttiva riveduta sulla tutela penale dell'ambiente (una volta adottata), e scambiare informazioni e buone pratiche al fine di garantire la coerenza nell'applicazione di tali sanzioni.

    Dal 2023

    17.

    ·Attuare le linee guida aggiornate dell'UE in materia di commercio di avorio e monitorarne l'attuazione e i risultati.

    Azione continua

    18.

    ·Sottoporre a maggiori controlli le importazioni di trofei di caccia (ad esempio: i) valutando l'ipotesi di estendere l'obbligo di licenza di importazione per i trofei di caccia di altre specie contemplate dall'allegato B del regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio; ii) lavorando con i partner internazionali per aggiornare i dati disponibili sugli effetti della caccia da trofeo sulle specie selvatiche, e iii) rendendo più trasparenti i pareri del gruppo di consulenza scientifica sulle combinazioni paese/specie per l'importazione di trofei di caccia).

    Dal 2023

    19.

    ·Esplorare la necessità, il valore aggiunto e la fattibilità di rivedere le misure esistenti o creare nuovi strumenti per ridurre il commercio insostenibile di specie selvatiche (ad es. un "elenco positivo" di specie i cui esemplari prelevati dall'ambiente naturale possono essere commercializzati e tenuti come animali da compagnia; perseguire penalmente tutti gli scambi di specie selvatiche prelevate illegalmente dall'ambiente naturale; oppure imporre la registrazione di tutte le specie animali e vegetali introdotte nell'UE).

    Dal 2023

    20.Coinvolgere i pertinenti portatori di interessi nello sviluppo e nell'attuazione di azioni contro il traffico illegale di specie selvatiche a livello nazionale e dell'UE

    COM, SM

    ·Tenere riunioni periodiche dei portatori di interessi a livello nazionale e dell'UE, tra cui riunioni con le organizzazioni internazionali, le autorità giudiziarie e di contrasto competenti, la società civile, il settore privato, il mondo accademico e i governi nazionali.

    Dal 2023

    21.

    ·Organizzare sessioni tematiche del gruppo "Esecuzione" per il settore del commercio di specie selvatiche dell'UE con la partecipazione dei pertinenti gruppi della società civile, delle imprese e del mondo accademico.

    Dal 2023

    22.

    ·Sostenere l'organizzazione delle giornate di azione multidisciplinare di EMPACT nell'ambito dell'omonima iniziativa.

    Azione continua

    23.Confrontarsi con i settori imprenditoriali coinvolti nel commercio di specie selvatiche

    COM, SM

    ·Organizzare sessioni del gruppo "Esecuzione" per il settore del commercio di specie selvatiche dell'UE con i pertinenti rappresentanti delle imprese al fine di affrontare questioni specifiche (ad es. la medicina tradizionale, gli animali da compagnia esotici/prelevati dall'ambiente naturale, l'industria del lusso, il turismo venatorio, il legno, i settori della pesca e del commercio di prodotti ittici, i trasporti, le società di spedizione e il commercio online).

    Dal 2023

    24.

    ·Garantire una cooperazione efficace tra le autorità di gestione CITES e le autorità amministrative nazionali responsabili della vigilanza e dell'applicazione delle norme stabilite nel quadro della proposta di direttiva relativa al dovere di diligenza delle imprese 21 .

    Dal 2023

    25.

    ·Sviluppare orientamenti sulla definizione delle modalità con cui le società dovrebbero adempiere agli obblighi in materia di dovere di diligenza di cui alla proposta di direttiva relativa al dovere di diligenza delle imprese con riguardo al commercio di specie selvatiche.

    2024

    Priorità 3 – Fare applicare efficacemente le normative e le politiche volte a contrastare il traffico illegale di specie selvatiche

    Obiettivi

    Soggetti

    Azione/i

    Calendario indicativo

    26.Migliorare le percentuali di rilevamento di attività illegali nell'UE e affrontare i rischi prioritari

    SM, COM, Europol

    ·Garantire che il processo di sviluppo delle valutazioni della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità includa anche un esame, basato su dati, della minaccia posta dal traffico illegale di specie selvatiche, e, ove possibile, di analisi delle minacce nazionali fornite dagli Stati membri. Razionalizzare i dati sul commercio illegale.

    2023

    27.

    ·Discutere regolarmente dei rischi prioritari (e delle misure per affrontarli) in seno al gruppo "Esecuzione" per il settore del commercio di specie selvatiche dell'UE.

    Azione continua

    28.

    ·Sviluppare e utilizzare strumenti e metodi allo stato dell'arte per facilitare il lavoro delle autorità di contrasto e individuare attività illegali riguardanti le specie selvatiche, ad esempio includendo applicazioni mobili per il personale in prima linea. Riferire in merito alle migliori pratiche presso il gruppo "Esecuzione".

    Azione continua

    29.

    ·Attuare un sistema elettronico di rilascio delle licenze CITES dell'UE per: i) facilitare il commercio legale; ii) facilitare la condivisione dei dati; iii) facilitare l'individuazione delle licenze false, e iv) incoraggiare i paesi terzi a sviluppare sistemi compatibili.

    2023/2024

    30.

    ·Collegare il sistema elettronico di rilascio delle licenze CITES dell'UE con il sistema di scambio di certificati nell'ambito dello sportello unico dell'UE per le dogane (EU CSW-CERTEX, ovvero il modulo centrale dell'ambiente dello sportello unico dell'Unione europea per le dogane) per facilitare i controlli delle licenze elettroniche CITES dell'UE da parte delle autorità doganali dell'Unione, migliorando così l'applicazione delle disposizioni CITES alle frontiere.

    2024

    31.

    ·Valutare l'ipotesi di estendere l'obbligo di marcatura alle specie vive contemplate dall'allegato B del regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio.

    2024

    32.Garantire che le autorità di contrasto (tra cui le autorità di contrasto in materia penale e gli organi giurisdizionali) abbiano le competenze settoriali necessarie per contrastare il traffico illegale di specie selvatiche

    COM, SM, Europol, CEPOL, Eurojust, REFG, SER

    ·Organizzare sessioni di formazione interprofessionale e transfrontaliera per le autorità di contrasto, le autorità giudiziarie e i giudici penali, ove opportuno, prevedendo una formazione mirata su: i) come migliorare la qualità dell'indagine sui flussi finanziari; ii) come affrontare il traffico illegale di specie selvatiche online; e iii) come fare un uso migliore dei moderni metodi forensi.

    Dal 2023

    33.

    ·Integrare la formazione sulla criminalità connessa al traffico di specie selvatiche nei programmi nazionali delle scuole/accademie di formazione pertinenti.

    2025

    34.

    ·Condividere dati, materiali di formazione e giurisprudenza tra gli Stati membri, utilizzando strumenti quali la banca dati della giurisprudenza della rete dell'Unione europea dei procuratori per l'ambiente, lo scambio di informazioni sul commercio di specie selvatiche nell'UE (Trade in Wildlife Information Exchange, TWIX) ecc.

    Azione continua

    35.

    ·Cooperare a stretto contatto con le organizzazioni, le associazioni e le reti pertinenti e contribuire a progetti che si occupano di contrastare e perseguire i reati ambientali 22 .

    Azione continua

    36.

    ·Promuovere e sostenere la formazione tra pari.

    Azione continua

    37.

    ·Incoraggiare e sostenere: i) la specializzazione delle autorità di contrasto, degli organi giudiziari e di altre autorità competenti a livello nazionale, e ii) la messa in comune delle risorse, ad esempio tramite la creazione di apposite unità preposte all'applicazione della normativa sulle specie selvatiche all'interno delle autorità di contrasto competenti.

    Dal 2023/2024

    38.

    ·Incoraggiare le autorità di contrasto competenti a dare il proprio sostegno e a partecipare ai procedimenti penali avviati dalla polizia/dai pubblici ministeri e a mettere a disposizione le proprie competenze.

    Azione continua

    39.

    ·Promuovere l'accesso online del pubblico alla giurisprudenza e agli atti giudiziari e pubblicizzare casi di alto profilo (tenendo debitamente conto dei diritti alla protezione dei dati e alla riservatezza) con il duplice obiettivo di scoraggiare le azioni penali e promuovere le migliori pratiche di contrasto.

    Dal 2024

    40.Migliorare la cooperazione, il coordinamento, la comunicazione e il flusso di dati tra gli Stati membri e al loro interno

    COM, SM, agenzie dell'UE

    ·Creare canali di comunicazione all'interno degli Stati membri tra: i) autorità settoriali/amministrative nazionali; ii) autorità nazionali di contrasto, e iii) dogane.

    2024

    41.

    ·Garantire un approccio comune alla raccolta e alla condivisione di informazioni operative comparabili, accurate e complete sulla criminalità connessa al traffico di specie selvatiche. Garantire, per quanto possibile, la coerenza con la raccolta di dati statistici sui procedimenti in materia di criminalità ambientale (compresa la criminalità connessa al traffico di specie selvatiche da parte delle autorità di contrasto (polizia, pubblici ministeri).

    2024

    42.

    ·Condividere sistematicamente con Europol le informazioni operative e strategiche sui reati contro le specie selvatiche attraverso l'applicazione di rete per lo scambio sicuro di informazioni (Secure Information Exchange Network Application, SIENA) affinché tutti i dati necessari che delineano un quadro realistico del livello di minaccia rappresentato dalla criminalità ambientale: i) siano a disposizione di Europol, e ii) siano integrati nella valutazione della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità nell'Unione europea.

    Azione continua

    43.

    ·A livello nazionale, rilasciare formulari di informazione sul rischio da condividere tramite il sistema doganale di gestione dei rischi dell'UE per i prodotti di specie selvatiche al fine di migliorare la profilazione del rischio per i controlli doganali/lo scambio di informazioni con i funzionari delle autorità di contrasto in prima linea nell'UE.

    Azione continua

    44.

    ·Garantire una cooperazione e una condivisione efficaci delle informazioni tra le autorità CITES competenti, le unità nazionali di Europol, Eurojust, l'OLAF e il gruppo di lavoro dell'Interpol sulla criminalità connessa al traffico di specie selvatiche.

    Azione continua

    45.

    ·Instaurare una condivisione delle informazioni e una collaborazione regolari e strutturate tra il gruppo "Esecuzione" per il settore del commercio di specie selvatiche dell'UE e i soggetti competenti nell'ambito di EMPACT.

    Dal 2023

    46.

    ·Svolgere operazioni congiunte regolari che prevedano una cooperazione transfrontaliera da parte degli Stati membri dell'UE, della Commissione europea (OLAF) e delle agenzie dell'UE competenti, come Eurojust, Frontex, Europol e l'Agenzia europea di controllo della pesca. Tali operazioni possono rientrare anche nell'attuazione dei piani d'azione operativi di EMPACT.

    Azione continua

    47.

    ·Chiedere sistematicamente il sostegno operativo/giudiziario di Europol/Eurojust su casi riguardanti la criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità connesse al traffico di specie selvatiche.

    Azione continua

    48. Affrontare sistematicamente i collegamenti tra il traffico illegale di specie selvatiche e la criminalità organizzata, in particolare attraverso un'azione rafforzata per contrastare i flussi finanziari illeciti

    COM, SM, Europol, Eurojust

    ·Aiutare gli Stati membri a rafforzare la loro capacità di: i) smantellare le strutture della criminalità organizzata coinvolte nel traffico illegale di specie selvatiche, e ii) svolgere indagini sui flussi finanziari nel contesto della criminalità connessa al traffico di specie selvatiche . Tale sostegno dovrebbe comprendere attività di formazione e sensibilizzazione sulle tipologie e sui rischi di reato 23 .

    Dal 2023

    49.

    ·In linea con la strategia dell'UE per la lotta alla criminalità organizzata 2021-2025, svolgere sistematicamente indagini finanziarie nell'ambito delle indagini sulla criminalità organizzata e, non appena il contesto finanziario indichi la presenza di proventi di reato, avviare sistematicamente indagini e procedure per il recupero dei beni.

    Azione continua

    50.

    ·Continuare a intensificare la lotta contro il riciclaggio dei flussi finanziari derivanti dal traffico illegale di specie selvatiche sostenendo e riesaminando l'attuazione, da parte degli Stati membri, della direttiva (UE) 2018/1673 sulla lotta al riciclaggio mediante il diritto penale.

    Azione continua

    51.

    ·Sensibilizzare su come la direttiva riguardante il recupero e la confisca dei beni 24 (dopo la sua adozione e la sua entrata in vigore) e la direttiva (UE) 2019/1153 che reca disposizioni per agevolare l'uso di informazioni finanziarie e di altro tipo a fini di prevenzione, accertamento, indagine o perseguimento di determinati reati 25 possono essere utilizzate per contrastare il traffico illegale di specie selvatiche.

    Dal 2023/2024

    52.

    ·Rafforzare la confisca sistematica dei proventi del traffico illegale di specie selvatiche nei procedimenti penali, sensibilizzando i funzionari delle autorità di contrasto riguardo agli strumenti di confisca disponibili come misura dissuasiva. Incoraggiare l'uso dei beni confiscati per contribuire alle misure di conservazione e alla lotta contro il traffico illegale di specie selvatiche.

    Dal 2023

    53.Intensificare gli sforzi per contrastare il traffico illegale di specie selvatiche online, anche tramite l'attuazione della legge sui servizi digitali e la collaborazione con le piattaforme online

    COM, SM

    ·Attuare le raccomandazioni della risoluzione CITES Conf. 11.3, paragrafi 12 e 13, sulla criminalità connessa al traffico di specie selvatiche legata a internet.

    Dal 2023

    54.

    ·Garantire una cooperazione efficace tra le autorità competenti della gestione e dell'applicazione della CITES e i coordinatori dei servizi digitali, nel quadro della legge sui servizi digitali 26 , anche mettendo a disposizione risorse sufficienti per dare seguito alle attività illegali individuate (ad es. istituendo task force in materia di internet a sostegno delle autorità competenti della gestione e dell'applicazione della CITES).

    Dal 2022

    55.

    ·Garantire il coordinamento tra i gruppi di esperti e le autorità responsabili dell'applicazione della CITES e il comitato europeo per i servizi digitali.

    Dal 2024

    56.

    ·Sviluppare orientamenti specifici per l'UE sul commercio online delle specie selvatiche, in linea con la legge sui servizi digitali. 

    2025

    57.Migliorare l'accesso alla custodia delle specie animali o vegetali vive sequestrate o confiscate.

    SM, COM

    ·Seguire le linee guida CITES per la gestione degli animali vivi confiscati, contenute nella risoluzione CITES Conf. 17.8 sulla gestione degli esemplari di specie CITES confiscati perché commercializzati illegalmente, assicurandosi che tutte le possibilità di gestione/cura siano debitamente prese in considerazione e che le decisioni finali siano ben ponderate.

    Dal 2023

    58.

    ·Ampliare le reti di centri di tutela specializzati a livello nazionale e condividere informazioni sui centri a livello dell'UE.

    2025

    59.

    ·Promuovere la cooperazione tra le autorità competenti per ridurre i ritardi inutili nelle indagini e nei contenziosi al fine di limitare al minimo ulteriori danni per l'esemplare oggetto di traffico illegale.

    Azione continua

    60.

    ·Aumentare gli sforzi, ove opportuno, per reintrodurre efficacemente nell'ambiente naturale gli esemplari vivi catturati.

    Azione continua



    Priorità 4 – Rafforzare il partenariato globale tra paesi di origine, di consumo e di transito contro il traffico illegale di specie selvatiche

    Obiettivi

    Soggetti

    Azione/i principale/i

    Calendario indicativo

    61.Aumentare la visibilità della lotta al traffico illegale di specie selvatiche a livello globale

    COM, ARVP, SM

    ·Iscrivere regolarmente il traffico illegale di specie selvatiche all'ordine del giorno delle riunioni bilaterali e multilaterali ad alto livello.

    Azione continua

    62.

    ·Proseguire il dialogo con i paesi e le regioni prioritari a livello tecnico e politico, anche in ambito FLEGT (applicazione delle normative, governance e commercio nel settore forestale) e nei partenariati.

    Azione continua

    63.

    ·Garantire che il traffico illegale di specie selvatiche sia trattato come un reato grave, anche mediante l'attuazione della strategia dell'UE per la lotta alla criminalità organizzata 2021-2025, che promuove l'adozione di un protocollo sul traffico illegale di specie selvatiche nel quadro della convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale.

    Dal 2023

    64.Garantire che le politiche e gli strumenti commerciali dell'UE sostengano le iniziative di lotta al traffico illegale di specie selvatiche

    COM, SM

    ·Iscrivere il traffico illegale di specie selvatiche all'ordine del giorno: i) dei dialoghi commerciali con i partner di importanza essenziale, e ii) del comitato dell'OMC per il commercio e l'ambiente.

    Azione continua

    65.

    ·Proporre impegni ambiziosi di lotta al traffico illegale di specie selvatiche nei futuri accordi di libero scambio, tra cui anche nel continuo sostegno dell'UE al rafforzamento della zona continentale di libero scambio per l'Africa.

    Azione continua

    66.Rafforzare la capacità dei principali paesi di origine, di transito e di destinazione al di fuori dell'UE di combattere il traffico illegale di specie selvatiche e migliorare la cooperazione in materia di applicazione della normativa tra Stati membri, soggetti dell'UE responsabili dell'applicazione e principali paesi terzi

    COM, SM, Europol

    ·Impartire formazione sulla cooperazione internazionale e sugli strumenti disponibili a tale scopo agli agenti delle autorità di contrasto dell'UE in materia di traffico illegale di specie selvatiche.

    Dal 2023

    67.

    ·Sviluppare capacità e impartire formazione scientifica e tecnica alle autorità di contrasto, ai pubblici ministeri e agli organi giudiziari competenti nei principali paesi terzi colpiti dal commercio illegale di specie selvatiche, anche tramite l'ammodernamento dei quadri giuridici nazionali al fine di consentire la collaborazione investigativa transfrontaliera e la collaborazione tra gli organi giudiziari nazionali.

    Azione continua

    68.

    ·Incoraggiare i contatti bilaterali, la formazione e gli scambi tra pari. Sostenere le reti informali e formali al di fuori dell'Europa come la rete Jaguar in America latina o le reti TWIX in Africa 27 , e incoraggiarne la cooperazione con le controparti europee.

    Azione continua

    69.

    ·Partecipare e fornire sostegno al lavoro: i) delle reti mondiali pertinenti, come il consorzio internazionale per la lotta al crimine contro flora e fauna selvatica (International Consortium for Combating Wildlife Crime, ICCWC 28 ) e della rete internazionale per la conformità e l'applicazione delle normative ambientali (International Network for Environmental Compliance and Enforcement, INECE); e ii) delle reti e delle organizzazioni della società civile, come la coalizione per mettere fine al traffico online di specie selvatiche.

    Azione continua

    (1)

         IPBES (2022), Summary for policymakers of the thematic assessment of the sustainable use of wild species of the Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services.

    (2)

       UNODC (2020), World Wildlife Crime Report.

    (3)

         TRAFFIC (2022), An overview of seizures of CITES-listed wildlife in the EU in 2020.

    (4)

         IPBES (2019), Summary for Policymakers of the Global Assessment Report on Biodiversity and Ecosystem Services of the Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services, IPBES Secretariat, Bonn, Germania.

    (5)

         Maxwell, S. et al., "Biodiversity: the ravages of guns, nets and bulldozers", Nature, n. 536, 2016, pagg. 143145.

    (6)

         UNODC (2021), Global Programme for Combating Wildlife and Forest Crime, Annual Report.

    (7)

         Commissione europea (2019), direzione generale della Cooperazione internazionale e dello sviluppo, Studio sull'interazione tra sicurezza e conservazione delle specie selvatiche nell'Africa subsahariana: relazione di sintesi.

    (8)

         UNODC (2020), World Wildlife Crime Report.

    (9)

       Europol (2022), Environmental Crime in the age of Climate Change.

    (10)

         TRAFFIC (2020), Overview of seizures of CITES-listing wildlife in the European Union, January 2019 to December 2019.

    (11)

         Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, Piano d'azione dell'Unione europea contro il traffico illegale di specie selvatiche, COM(2016) 87 final.

    (12)

       La necessità di cooperazione e coordinamento riguarda: la gestione CITES, le autorità scientifiche e di contrasto, gli agenti doganali, la polizia, i pubblici ministeri, la magistratura, le autorità sanitarie, le autorità veterinarie e preposte al benessere animale, le unità di informazione finanziaria, i ministeri degli Affari esteri, le missioni diplomatiche ecc.

    (13)

       Cfr. Coalition to End Wildlife Trafficking Online .

    (14)

       Cfr. Welcome to Reducing Opportunities for Unlawful Transport of Endangered Species (routespartnership.org).

    (15)

       Tutti i punti descritti nel presente paragrafo costituiscono anche gli obiettivi centrali di EMPACT, un'iniziativa per la sicurezza condotta dagli Stati membri dell'UE per individuare, classificare in ordine di priorità e affrontare le minacce poste dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità internazionale. EMPACT si articola in cicli quadriennali ed è una piattaforma di cooperazione multidisciplinare degli Stati membri sostenuta dall'insieme delle istituzioni, organi e agenzie dell'UE. Vi partecipano anche paesi terzi, organizzazioni internazionali e altri partner pubblici e privati. 

    (16)

       Ad esempio, la rete europea dei procuratori per l'ambiente, la rete europea per l'attuazione e il rispetto del diritto dell'ambiente, il Forum europeo - Unione dei giudici per l'ambiente, e le reti regionali.

    (17)

    Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla messa a disposizione sul mercato dell'Unione e all'esportazione dall'Unione di determinate materie prime e determinati prodotti associati alla deforestazione e al degrado forestale e che abroga il regolamento (UE) n. 995/2010, COM(2021)706 final.

    (18)

     Regolamento (CE) n. 1224/2009 del Consiglio, del 20 novembre 2009, che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca, che modifica i regolamenti (CE) n. 847/96, (CE) n. 2371/2002, (CE) n. 811/2004, (CE) n. 768/2005, (CE) n. 2115/2005, (CE) n. 2166/2005, (CE) n. 388/2006, (CE) n. 509/2007, (CE) n. 676/2007, (CE) n. 1098/2007, (CE) n. 1300/2008, (CE) n. 1342/2008 e che abroga i regolamenti (CEE) n. 2847/93, (CE) n. 1627/94 e (CE) n. 1966/2006.

    (19)

    Cfr. la pagina sul partenariato collaborativo per la gestione sostenibile della natura (Collaborative Partnership on Sustainable Wildlife Management) (fao.org) .

    (20)

    Cfr. la pagina Sustainable Wildlife Management nel portale Policy Support and Governance Gateway dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (fao.org) ..

    (21)

       Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità e che modifica la direttiva (UE) 2019/1937, COM(2022)71 final.

    (22)

       Tra cui il Forum europeo - Unione dei giudici per l'ambiente, la rete europea dei procuratori per l'ambiente, la rete europea per l'attuazione e il rispetto del diritto dell'ambiente, EnviCrimeNet e il progetto SWiPE (Successful Wildlife Crime Prosecution in Europe).

    (23)

       Ad es. utilizzando strumenti come il Wildlife Trade Financial Toolkit, https://themisservices.co.uk/iwt .

    (24)

          Cfr. la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo a un mercato unico dei servizi digitali (legge sui servizi digitali) e che modifica la direttiva 2000/31/CE, COM(2020)825 final.

    (25)

         Direttiva (UE) 2019/1153 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, che reca disposizioni per agevolare l'uso di informazioni finanziarie e di altro tipo a fini di prevenzione, accertamento, indagine o perseguimento di determinati reati, e che abroga la decisione 2000/642/GAI del Consiglio, PE/64/2019/REV/1.

    (26)

         Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo a un mercato unico dei servizi digitali (legge sui servizi digitali) e che modifica la direttiva 2000/31/CE, COM(2020)825 final.

    (27)

       Ad es. AFRICA-TWIX .

    (28)

         Del consorzio fanno parte Interpol, il segretariato della CITES, l'Organizzazione mondiale delle dogane, l'UNODC e la Banca mondiale.

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