COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 28.10.2021
COM(2021) 935 final
2021/0337(BUD)
Proposta di
DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
relativa alla mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi dal lavoro a seguito di una domanda presentata dall'Italia – EGF/2021/003 IT/Porto Canale
RELAZIONE
CONTESTO DELLA PROPOSTA
1.Le regole applicabili ai contributi finanziari del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi dal lavoro (FEG) sono stabilite nel regolamento (UE) 2021/691 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 aprile 2021, sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi dal lavoro (FEG) e che abroga il regolamento (UE) n. 1309/2013 (di seguito il "regolamento FEG").
2.Il 15 luglio 2021 l'Italia ha presentato la domanda EGF/2021/003 IT/Porto Canale relativa a un contributo finanziario del FEG a seguito dei casi di espulsione dal lavoro nell'impresa Porto Industriale di Cagliari SpA, in Italia.
3.A seguito della valutazione di tale domanda, la Commissione ha concluso, in conformità di tutte le disposizioni applicabili del regolamento FEG, che le condizioni per la concessione di un contributo finanziario del FEG sono soddisfatte.
SINTESI DELLA DOMANDA
Domanda FEG
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EGF/2021/003 IT/Porto Canale
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Stato membro
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Italia
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Regione o regioni interessate (livello NUTS 2)
|
Sardegna (ITG2)
|
Data di presentazione della domanda
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15 luglio 2021
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Data dell'avviso di ricevimento della domanda
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29 luglio 2021
|
Data della richiesta di ulteriori informazioni
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29 luglio 2021
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Termine per l'invio delle ulteriori informazioni
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20 agosto 2021
|
Termine per il completamento della valutazione
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29 ottobre 2021
|
Criterio di intervento
|
Articolo 4, paragrafo 3, del regolamento FEG
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Impresa principale
|
Porto Canale
(Porto Industriale di Cagliari SpA)
|
Numero di imprese interessate
|
1
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Settore o settori di attività economica
(divisione della NACE revisione 2)
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Divisione 52 (Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti)
|
Periodo di riferimento (quattro mesi)
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1º settembre 2020 - 1º gennaio 2021
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Numero di casi di espulsione dal lavoro durante il periodo di riferimento (a)
|
190
|
Numero di casi di espulsione dal lavoro prima o dopo il periodo di riferimento (b)
|
0
|
Numero totale di casi di espulsione dal lavoro (a + b)
|
190
|
Numero totale di beneficiari ammissibili
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190
|
Numero totale di beneficiari interessati
|
190
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Bilancio per i servizi personalizzati (in EUR)
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1 686 750
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Bilancio per l'attuazione del FEG (in EUR)
|
0 070 200
|
Bilancio complessivo (in EUR)
|
1 756 950
|
Contributo del FEG (85 %) (in EUR)
|
1 493 407
|
VALUTAZIONE DELLA DOMANDA
Procedura
4.L'Italia ha presentato la domanda EGF/2021/003 IT/Porto Canale il 15 luglio 2021, entro 12 settimane dalla data in cui sono stati soddisfatti i criteri di intervento stabiliti all'articolo 4 del regolamento FEG. La Commissione ha notificato la ricezione della domanda e ha chiesto ulteriori informazioni all'Italia il 29 luglio 2021. Tali ulteriori informazioni sono state trasmesse entro 15 giorni lavorativi dalla richiesta. Il termine di 50 giorni lavorativi a decorrere dalla ricezione della domanda completa, entro il quale la Commissione dovrebbe concludere la valutazione della conformità della domanda alle condizioni per la concessione di un contributo finanziario, scade il 29 ottobre 2021.
Ammissibilità della domanda
Imprese e beneficiari interessati
5.La domanda riguarda 190 lavoratori espulsi dal lavoro, la cui attività a Porto Canale (Porto Industriale di Cagliari SpA) è cessata. Tale impresa operava nel settore economico classificato alla divisione 52 della NACE revisione 2 (Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti). I casi di espulsione dall'impresa di Porto Canale sono stati registrati nella regione NUTS 2 della Sardegna (ITG2).
Criteri di intervento
6.L'Italia ha presentato la domanda in base ai criteri di intervento di cui all'articolo 4, paragrafo 3, del regolamento FEG, che derogano ai criteri di cui all'articolo 4, paragrafo 2, lettera a), dello stesso regolamento, secondo cui la cessazione dell'attività deve riguardare almeno 200 lavoratori espulsi dal lavoro, nell'arco di un periodo di riferimento di quattro mesi, in un'impresa di uno Stato membro, compresi i lavoratori espulsi dal lavoro in imprese di fornitori o di produttori a valle e/o i lavoratori autonomi la cui attività sia cessata.
7.Il periodo di riferimento di quattro mesi per la domanda va dal 1º settembre 2020 al 1º gennaio 2021.
Calcolo dei casi di espulsione dal lavoro e di cessazione dell'attività
8.La cessazione delle attività dei lavoratori espulsi dal lavoro durante il periodo di riferimento è stata calcolata a partire dalla data della risoluzione di fatto o della scadenza del contratto di lavoro.
Beneficiari ammissibili
9.Il numero totale di beneficiari ammissibili è dunque 190.
Descrizione delle circostanze che hanno portato ai casi di espulsione dal lavoro e alla cessazione dell'attività
10.Nel 2018 i porti del Mediterraneo hanno gestito il 35 % del traffico portuale europeo: un aumento di sette punti percentuali (pp) rispetto al 2008. Ciononostante i porti italiani non hanno beneficiato di questa tendenza. Tra il 2011 e il 2018 è stato osservato un incremento del 42 % delle tonnellate in transito lungo il Canale di Suez, mentre l'attività dei porti italiani è aumentata solo del 2 % e l'attività nel porto di Cagliari ha registrato una costante diminuzione nello stesso periodo.
Trasporto marittimo di merci, flussi totali in entrata e in uscita dai porti sardi
(in milioni di tonnellate)
Fonte: Banca d'Italia.
11.Il processo di concentrazione delle compagnie di navigazione mondiali ha comportato cambiamenti nelle operazioni di trasbordo nel Mar Mediterraneo. I volumi e le operazioni di trasporto container si sono spostati nei porti situati alle estremità del bacino mediterraneo, quali il porto del Pireo, Porto Said, Tangeri Med e Algeciras.
12.Nella rete commerciale mondiale il porto di Cagliari presenta il notevole svantaggio di non poter offrire collegamenti terrestri con il resto d'Italia e d'Europa. Nel 2018 il traffico è diminuito del 90 % e le perdite sono state superiori a 3 milioni di EUR. Nel 2019 il terminal container di Cagliari non ha ricevuto scali per alcuni mesi a causa delle scelte strategiche del suo cliente principale (Hapag Lloyd). Di conseguenza il gruppo Contship Italia, unico azionista dell'impresa Porto Industriale di Cagliari SpA, concessionaria del terminal container, ha deciso di sospendere le proprie operazioni a Cagliari e di procedere alla liquidazione volontaria dell'impresa controllata Porto Industriale di Cagliari SpA.
13.Nel settembre 2019, per evitare licenziamenti mentre le autorità italiane cercavano una nuova impresa concessionaria per il terminal container, i 207 lavoratori di Porto Canale hanno usufruito della cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) un ammortizzatore sociale che sostituisce o integra, per 12 mesi, la retribuzione dei lavoratori di imprese in difficoltà. Sono stati inviati preavvisi di licenziamento con data di risoluzione del contratto al 1º settembre 2020.
14.Nonostante tre proroghe, nessun offerente ha risposto al bando di gara per la ricerca di una nuova impresa concessionaria. Nel settembre 2020 i 190 lavoratori che facevano ancora parte dell'impresa sono stati licenziati.
Effetti previsti dei casi di espulsione dal lavoro sull'economia e sull'occupazione a livello locale, regionale e nazionale
15.La crisi pandemica ha determinato un marcato deterioramento del mercato del lavoro sardo, che è di dimensioni ridotte dato il carattere insulare della regione e la sua distanza dal continente.
16.Il numero di occupati, in aumento tra il 2018 e il 2019, è diminuito drasticamente nel 2020. Secondo l'indagine dell'Istituto nazionale di statistica italiano (ISTAT) sulle forze di lavoro, il calo (-4,6 %) ha superato di 2,6 punti percentuali (pp) la media del paese (-2,0 %).
17.Nel 2020 la differenza tra creazione e perdita di posti di lavoro è stata negativa (-6 000 posti di lavoro), pari in altri termini a 2,6 posti di lavoro a tempo pieno ogni 100 dipendenti. Il calo è riconducibile principalmente al turismo, ai servizi per il tempo libero e l'intrattenimento, come pure al trasporto marittimo di merci (prevalentemente trasbordo), mentre il settore edilizio ha registrato sviluppi positivi. Il tasso di attività si è ridotto di 3,1 punti percentuali rispetto al 2019, attestandosi al 60,3 %.
18.Nel primo semestre del 2020 le ore lavorate in Sardegna sono diminuite di quasi il 20 % rispetto allo stesso periodo del 2019. La riduzione del numero di ore lavorate non ha però provocato un aumento della disoccupazione grazie all'ampio ricorso a regimi di riduzione dell'orario lavorativo e all'entrata in vigore del decreto-legge che precludeva l'espulsione di lavoratori nei primi mesi della pandemia.
19.L'economia sarda risente non solo dell'impatto negativo dei casi di espulsione di Porto Canale, ma anche dei casi di espulsione all'interno di Air Italy, oggetto di un'altra domanda FEG.
20.In un contesto generale di calo dell'occupazione, i lavoratori di Porto Canale espulsi dal lavoro avranno bisogno di ulteriore sostegno per superare i problemi posti dalle dimensioni ridotte del mercato del lavoro sardo e trovare nuovi posti di lavoro.
Spiegazione delle circostanze all'origine della ricevibilità della domanda
21.Secondo l'Italia, benché nel periodo di riferimento di quattro mesi si siano registrati meno di 200 casi di espulsione dal lavoro, è opportuno che la presente domanda sia trattata alla stregua di una domanda a norma dell'articolo 4, paragrafo 2, lettera a), del regolamento FEG, in quanto gli esuberi si sono verificati in un mercato del lavoro di dimensioni ridotte.
22.Il mercato del lavoro sardo è di dimensioni ridotte a causa del carattere insulare della regione e della sua distanza dal continente. Inoltre l'isola è scarsamente popolata. La densità di popolazione è di 68 abitanti/km², inferiore alla media dell'UE-27 (109) e pari a circa un terzo della media italiana (201). Per di più l'isola sta anche perdendo abitanti (-5,4 % tra il 2018 e il 2019). La distribuzione geografica della popolazione, delle risorse naturali, della ricchezza economica e delle infrastrutture economiche è eterogenea e concentrata nel sud e nel nord-ovest dell'isola. Un terzo di tutti i posti di lavoro della Sardegna si trova a Cagliari.
23.In Sardegna il PIL in SPA pro capite è di gran lunga inferiore alla media italiana. Nel 2018 era pari a 21 600 EUR, ben al di sotto della media italiana (29 700 EUR) e di quella europea (31 000 EUR) (Eurostat, 2020).
24.La Sardegna è stata duramente colpita dalla crisi economica. Dal 2008 l'economia risente di una crescita debole e di una disoccupazione in aumento.
25.La pandemia ha severamente danneggiato il settore dei servizi sardo: due imprese su tre hanno subito un calo del fatturato. Le imprese legate al turismo sono state particolarmente colpite. Nel 2020 il numero di visitatori è diminuito del 58 % rispetto al 2019. L'attività manifatturiera, più resiliente agli effetti della pandemia, rappresenta solo il 7 % dell'attività totale in Sardegna, valore di 1,7 punti percentuali inferiore alla media nazionale del settore (ISTAT, 2020).
26.Nel 2020 il reddito disponibile a prezzi costanti delle famiglie sarde si è ridotto del 5,1 % rispetto al 2019 (-2,7 % in Italia). Il calo è stato provocato dalla contrazione del reddito da lavoro, che contribuisce per oltre quattro quinti al reddito totale. Le retribuzioni totali nette dei lavoratori dipendenti è diminuita drasticamente, principalmente per effetto della riduzione delle ore lavorate (13 % in meno rispetto al 2019).
27.A causa della pandemia il numero di famiglie sarde senza reddito da lavoro è aumentato fino al 16,5 % nel 2020 (+ 3,5 punti percentuali rispetto al 2019). A fronte di un calo dei redditi delle famiglie, nel 2020 il ricorso al reddito di cittadinanza è aumentato del 7,3 % rispetto al 2019. Alla fine del 2020 le famiglie beneficiarie erano 47 604, pari al 6,5 % delle famiglie sarde, valore di 1,7 punti percentuali superiore alla media italiana (4,8 %).
28.Nel maggio 2020 è stato istituito il reddito di emergenza, una misura temporanea simile al reddito di cittadinanza ma con criteri di accesso meno restrittivi, per fornire un aiuto immediato alle famiglie gravemente colpite dagli effetti economici della pandemia. Alla fine del 2020 circa 8 500 famiglie della regione avevano beneficiato di questa misura. I due regimi hanno offerto un sostegno al 7,7 % delle famiglie sarde.
29.Il reddito di cittadinanza ha contribuito a ridurre la povertà in cui nel 2018, secondo l'indice di povertà relativa, versava il 25 % della popolazione sarda, 10 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale. Anche l'indice di povertà familiare è superiore alla media italiana: nel 2018 era pari al 19,3 % in Sardegna, a fronte dell'11,8 % per l'Italia in generale. Nel 2019 l'indice è sceso al 12,8 % (Sardegna) e all'11,4 % (Italia in generale). Il reddito di cittadinanza, di cui hanno fruito circa 40 000 cittadini sardi, ha sicuramente determinato il calo dell'indice per la Sardegna.
Applicazione del quadro UE per la qualità nell'anticipazione dei cambiamenti e delle ristrutturazioni (QFR)
30.L'Italia ha descritto il modo in cui si è tenuto conto delle raccomandazioni formulate nel quadro UE per la qualità nell'anticipazione dei cambiamenti e delle ristrutturazioni. Successivamente all'avvio di una procedura di licenziamento collettivo per l'intera forza lavoro di Porto Canale, le autorità sarde, i ministeri competenti, i sindacati e la stessa impresa che ha proceduto al licenziamento hanno avviato tavole rotonde con un duplice obiettivo: da un lato tutelare il reddito dei lavoratori attraverso regimi di integrazione salariale e garantendo che i lavoratori mantenessero le loro competenze e conoscenze professionali, dall'altro aumentare l'attrattiva del porto di Cagliari per i potenziali investitori, purché questi ultimi potessero creare nuove prospettive di lavoro.
31.La Regione Sardegna e l'ASPAL, l'Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro, hanno intrapreso azioni dirette per conseguire gli obiettivi raccomandati nel QFR in materia di formazione, certificazione e reimpiego. L'ASPAL ha individuato le misure più adeguate per garantire le possibilità di reimpiego dei lavoratori, dotandoli di competenze trasferibili, quali quelle in ambito informatico, linguistico o imprenditoriale, o migliorando il livello delle loro competenze in ambito logistico. I lavoratori hanno usufruito della CIGS per 12 mesi e dei servizi di assistenza intensiva alla ricollocazione connessi al regime CIGS. Le parti sociali hanno partecipato attivamente alla pianificazione delle misure.
32.Per quanto riguarda le attività intraprese per assistere i lavoratori espulsi dal lavoro, l'Italia ha riferito che si era già provveduto a fornire "informazioni generali e orientamento professionale" e che 179 lavoratori espulsi dal lavoro hanno partecipato a corsi di formazione per il miglioramento del livello delle competenze in ambito logistico.
Complementarità con le azioni finanziate da fondi nazionali o dell'Unione
33.L'Italia ha confermato che le misure che ricevono un contributo finanziario del FEG, non riceveranno anche contributi finanziari da altri strumenti finanziari dell'Unione.
34.Il pacchetto coordinato di servizi personalizzati integra le azioni finanziate da altri fondi nazionali o dell'UE, come il servizio di assistenza alla ricollocazione connesso al già menzionato regime CIGS.
Procedure per la consultazione dei beneficiari interessati, dei loro rappresentanti o delle parti sociali nonché delle autorità locali e regionali
35.La Regione Sardegna, l'ASPAL, il Comune di Cagliari, l'Autorità portuale di Cagliari e i sindacati hanno collaborato per individuare misure e percorsi adeguati per garantire il reinserimento degli ex lavoratori di Porto Canale. Dal novembre 2020 l'ANPAL e le autorità sarde hanno tenuto diverse videoconferenze finalizzate a perfezionare il pacchetto di misure e preparare la domanda FEG.
Beneficiari interessati e misure proposte
Beneficiari interessati
36.Si prevede che tutti i 190 lavoratori espulsi prendano parte alle misure previste. La ripartizione di questi lavoratori per sesso, fascia d'età e livello di istruzione è la seguente:
Categoria
|
Numero di
beneficiari attesi
|
Sesso
|
Uomini
|
172
|
(90,5 %)
|
|
Donne
|
18
|
(9,5 %)
|
|
Non binari
|
0
|
(0,0 %)
|
Fascia d'età
|
Meno di 30 anni
|
0
|
(0,0 %)
|
|
30-54 anni
|
187
|
(98,4 %)
|
|
Più di 54 anni
|
3
|
(1,6 %)
|
Livello di istruzione
|
Istruzione primaria o secondaria inferiore
|
18
|
(9,5 %)
|
|
Istruzione secondaria superiore o post-secondaria
|
159
|
(83,7 %)
|
|
Istruzione terziaria
|
13
|
(6,8 %)
|
Misure proposte
37.I servizi personalizzati che dovranno essere offerti ai lavoratori espulsi consistono nelle misure di seguito indicate.
–Informazioni generali e orientamento professionale: oltre a informazioni generali sulle misure disponibili, viene fornito un orientamento professionale a tutti i lavoratori. Questa misura, già attuata, non fa parte del pacchetto cofinanziato dal FEG, ma è ugualmente descritta ai fini della coerenza delle misure proposte per i lavoratori espulsi dal lavoro.
–Counselling per lo sviluppo di carriera: la profilazione, che fa parte del contenuto di questa misura, è intesa a promuovere un processo di consapevolezza personale volto a individuare i settori di interesse, le attitudini, le capacità e le competenze, nonché i margini di miglioramento. Al termine di questo processo verrà tracciato un percorso personalizzato per il reinserimento professionale del lavoratore.
–Accompagnamento e assistenza alla ricerca attiva di lavoro, compresa la ricerca attiva di opportunità occupazionali a livello locale e regionale e incontro tra domanda e offerta di lavoro.
–Accompagnamento all'inserimento lavorativo: sono previste sessioni di tutoraggio per aiutare i lavoratori ad adattarsi al nuovo ambiente di lavoro e al nuovo contesto organizzativo.
–Accompagnamento alla creazione d'impresa: i lavoratori interessati a svolgere un'attività autonoma parteciperanno a sessioni di tutoraggio di gruppo/individuali, eventualmente incentrate su temi quali la pianificazione, l'esecuzione di studi di fattibilità, l'elaborazione di piani d'impresa, l'assistenza nell'individuare possibilità di finanziamento ecc., e potranno usufruire dello strumento per le competenze imprenditoriali WeRentrepreneur.
–Contributo alla creazione d'impresa: i lavoratori che avviano un'impresa o un'attività come lavoratori autonomi riceveranno un importo massimo pari a 22 000 EUR per contribuire ai costi di avviamento.
–Formazione: offerta formativa in ambito logistico (trasporto di merci, pianificazione dei trasporti, ecc.), manutenzione dei macchinari utilizzati per la distribuzione delle merci oppure gestione e organizzazione di infrastrutture logistiche. La formazione principale è integrata da 30 ore di formazione orizzontale (inglese o software relativi al contenuto della formazione principale).
I lavoratori preselezionati per una delle offerte di lavoro pubblicate riceveranno una formazione per colmare le eventuali carenze di competenze individuate dal potenziale datore di lavoro. Sarà data priorità ai gruppi di lavoratori più vulnerabili, in particolare quelli con un livello di istruzione più basso o di età superiore ai 55 anni. La formazione si concentrerà sull'economia verde, l'economia blu, i servizi alla persona, i servizi sanitari e sociali, la promozione del patrimonio culturale e delle attività culturali. Anche le formazioni sulle qualifiche professionali previste nei cataloghi nazionali o regionali rientrano nell'offerta formativa.
I lavoratori che intendono svolgere un'attività autonoma riceveranno un voucher formativo da utilizzare per corsi relativi alla creazione d'impresa e alla gestione aziendale.
–Incentivi e contributi per costi specifici: 1) incentivo all'assunzione: le imprese che assumono ex lavoratori di Porto Canale riceveranno 3 500 EUR per i contratti a tempo pieno a tempo indeterminato e 1 500 EUR per i contratti a tempo determinato; 2) bonus per la mobilità territoriale: per incoraggiare la mobilità geografica dei lavoratori è previsto un rimborso delle spese di trasloco in caso di reimpiego in un'impresa situata in un'altra regione o a una distanza pari o superiore a 200 km dal luogo di residenza del lavoratore; 3) indennità per la frequenza della formazione: i lavoratori che partecipano attivamente a corsi di formazione riceveranno un importo forfettario di 500 EUR.
38.Le misure sono state concepite in continuità con la Strategia Nazionale italiana per lo Sviluppo sostenibile (SNSvS). Il pacchetto contribuirà alla diffusione delle competenze orizzontali richieste nell'era industriale digitale e in un'economia efficiente sotto il profilo delle risorse, in linea con l'articolo 7, paragrafo 2, del regolamento FEG.
39.Il pacchetto coordinato di servizi personalizzati proposto qui descritto consiste in misure attive del mercato del lavoro che rientrano nell'ambito delle misure ammissibili di cui all'articolo 7 del regolamento FEG. I servizi proposti non sostituiscono le misure passive di protezione sociale.
40.L'Italia ha fornito le informazioni richieste sulle misure che rivestono carattere obbligatorio per l'impresa interessata in virtù del diritto nazionale o di contratti collettivi. È stato confermato che il contributo finanziario del FEG non si sostituirà a tali misure.
Stima dei costi
41.I costi totali stimati ammontano a 1 756 950 EUR e comprendono le spese per i servizi personalizzati (pari a 1 686 750 EUR) e le spese per le attività di preparazione, gestione, informazione e pubblicità, controllo e rendicontazione (pari a 70 200 EUR).
42.Il contributo finanziario totale richiesto al FEG ammonta a 1 493 407 EUR (85 % dei costi totali).
43.Il prefinanziamento e il cofinanziamento nazionali sono forniti dalla Regione Sardegna.
Misure
|
Numero stimato di partecipanti
|
Costo stimato per partecipante
(in EUR)
|
Costi totali stimati
(in EUR)
|
Servizi personalizzati (misure di cui all'articolo 7, paragrafo 2, lettera a), del regolamento FEG)
|
Counselling per lo sviluppo di carriera e patto di azione
|
190
|
280
|
53 200
|
Accompagnamento e assistenza alla ricerca attiva di lavoro
|
150
|
280
|
42 000
|
Accompagnamento all'inserimento lavorativo
|
150
|
175
|
26 250
|
Accompagnamento alla creazione d'impresa
|
20
|
525
|
10 500
|
Bonus per la creazione di un'impresa
|
20
|
22 000
|
440 000
|
Formazione professionale su misura, voucher formativo specialistico, formazione specialistica in gestione aziendale
|
176
|
2 993
|
526 800
|
Totale parziale a):
percentuale relativa al pacchetto di servizi personalizzati:
|
–
|
1 098 750
|
|
|
(65,14 %)
|
Indennità e incentivi (misure di cui all'articolo 7, paragrafo 2, lettera b), del regolamento FEG)
|
Incentivo all'assunzione
|
170
|
2 235
|
380 000
|
Bonus per la mobilità territoriale
(bonus per la mobilità territoriale)
|
80
|
1 500
|
120 000
|
Indennità per la frequenza della formazione
|
176
|
500
|
88 000
|
Totale parziale b):
percentuale relativa al pacchetto di servizi personalizzati:
|
–
|
588 000
|
|
|
(34,86 %)
|
Attività di cui all'articolo 7, paragrafo 5, del regolamento FEG
|
1. Attività di preparazione
|
–
|
15 000
|
2. Gestione
|
–
|
30 000
|
3. Informazione e pubblicità
|
–
|
4 200
|
4. Controllo e rendicontazione
|
–
|
21 000
|
Totale parziale c):
percentuale dei costi totali:
|
–
|
70 200
|
|
|
(4,00 %)
|
Costi totali (a + b + c):
|
–
|
1 756 950
|
Contributo del FEG (85 % dei costi totali)
|
–
|
1 493 407
|
44.I costi delle misure presentate nella tabella sopra riportata come misure di cui all'articolo 7, paragrafo 2, lettera b), del regolamento FEG non superano il 35 % dei costi totali del pacchetto coordinato di servizi personalizzati. L'Italia ha confermato che tali misure sono condizionali alla partecipazione attiva dei beneficiari interessati ad attività di ricerca di lavoro o di formazione.
45.L'Italia ha confermato che i costi degli investimenti per il lavoro autonomo, la creazione di imprese e il rilevamento di imprese da parte dei dipendenti non supereranno i 22 000 EUR per beneficiario.
Periodo di ammissibilità delle spese
46.L'Italia ha iniziato a fornire servizi personalizzati ai beneficiari interessati l'8 ottobre 2020. Le spese per le misure saranno pertanto ammissibili a un contributo finanziario del FEG dall'8 ottobre 2020 fino a 24 mesi dopo la data di entrata in vigore della decisione di finanziamento.
47.L'Italia ha iniziato a sostenere le spese amministrative per l'attuazione del FEG il 18 gennaio 2021. Le spese per le attività di preparazione, gestione, informazione e pubblicità, e controllo e rendicontazione saranno pertanto ammissibili a un contributo finanziario del FEG dal 18 gennaio 2021 fino a 31 mesi dopo la data di entrata in vigore della decisione di finanziamento.
Sistemi di gestione e controllo
48.La domanda contiene una descrizione del sistema di gestione e di controllo che specifica le responsabilità degli organismi coinvolti. L'Italia ha informato la Commissione che il contributo finanziario sarà gestito dall'ANPAL come segue: l'ANPAL — Divisione IV fungerà da autorità di gestione e l'ANPAL — Divisione VI da autorità di certificazione. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali - MLPS — Segretariato Generale fungerà da autorità di audit. L'ASPAL sarà l'organismo intermedio dell'autorità di gestione.
Impegni assunti dallo Stato membro interessato
49.L'Italia ha fornito tutte le necessarie garanzie che:
–saranno rispettati i principi di parità di trattamento e di non discriminazione nell'accesso alle misure proposte e nella loro attuazione;
–sono state rispettate le condizioni relative agli esuberi collettivi stabilite nella legislazione nazionale e nella normativa dell'UE;
–sarà impedito qualsiasi doppio finanziamento;
–il contributo finanziario del FEG sarà conforme alle norme procedurali e sostanziali dell'Unione in materia di aiuti di Stato.
INCIDENZA SUL BILANCIO
Proposta di bilancio
50.Conformemente all'articolo 8 del regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 del Consiglio, del 17 dicembre 2020, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027, il FEG non supera un importo annuo massimo di 186 milioni di EUR (a prezzi 2018).
51.Dopo aver esaminato la domanda relativamente alle condizioni di cui all'articolo 13, paragrafi 1 e 2, del regolamento FEG, e avendo preso in considerazione il numero di beneficiari interessati, le misure proposte e i costi stimati, la Commissione propone di mobilitare il FEG per l'importo di 1 493 407 EUR, pari all'85 % dei costi totali delle misure proposte, al fine di erogare un contributo finanziario in risposta alla domanda.
52.La proposta di decisione di mobilitare il FEG sarà presa congiuntamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio, come stabilito al punto 9 dell'accordo interistituzionale, del 16 dicembre 2020, tra il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione europea e la Commissione europea sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria, nonché su nuove risorse proprie, compresa una tabella di marcia verso l'introduzione di nuove risorse proprie.
Atti collegati
53.Contemporaneamente alla presente proposta di decisione di mobilitare il FEG, la Commissione presenterà al Parlamento europeo e al Consiglio una proposta di storno alla linea di bilancio corrispondente per l'importo di 1 493 407 EUR.
54.Contemporaneamente all'adozione della presente proposta di decisione di mobilitare il FEG, la Commissione ha adottato una decisione di concessione di un contributo finanziario che costituisce una decisione di finanziamento ai sensi dell'articolo 110 del regolamento finanziario. La decisione di finanziamento entrerà in vigore alla data alla quale la Commissione riceve notifica dell'approvazione dello storno di bilancio da parte del Parlamento europeo e del Consiglio.
2021/0337 (BUD)
Proposta di
DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
relativa alla mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi dal lavoro a seguito di una domanda presentata dall'Italia – EGF/2021/003 IT/Porto Canale
IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
visto il regolamento (UE) 2021/691 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 aprile 2021, sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi dal lavoro (FEG) e che abroga il regolamento (UE) n. 1309/2013, in particolare l'articolo 15, paragrafo 1,
visto l'accordo interistituzionale, del 16 dicembre 2020, tra il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione europea e la Commissione europea sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria, nonché su nuove risorse proprie, compresa una tabella di marcia verso l'introduzione di nuove risorse proprie, in particolare il punto 9,
vista la proposta della Commissione europea,
considerando quanto segue:
(1)Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi dal lavoro (FEG) mira a dimostrare solidarietà e a promuovere un'occupazione dignitosa e sostenibile nell'Unione, fornendo sostegno ai lavoratori espulsi dal lavoro e ai lavoratori autonomi la cui attività sia cessata in caso di eventi di ristrutturazione significativi e aiutandoli a ritornare quanto prima a un'occupazione dignitosa e sostenibile.
(2)Il FEG non deve superare un importo annuo massimo di 186 milioni di EUR (a prezzi 2018), come disposto dall'articolo 8 del regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 del Consiglio.
(3)Il 15 luglio 2021 l'Italia ha presentato una domanda di mobilitazione del FEG relativamente ai casi di espulsione dei lavoratori dell'impresa Porto Industriale di Cagliari SpA, in Italia. Tale domanda è stata integrata con ulteriori informazioni secondo quanto previsto all'articolo 8, paragrafo 5, del regolamento (UE) 2021/691. La domanda è conforme alle condizioni per la concessione di un contributo finanziario del FEG, come disposto dall'articolo 13 del regolamento (UE) 2021/691.
(4)A norma dell'articolo 4, paragrafo 3, del regolamento (UE) 2021/691, la domanda dell'Italia è considerata ricevibile in quanto il territorio interessato dai collocamenti in esubero è un mercato del lavoro di dimensioni ridotte e i collocamenti in esubero hanno un grave impatto sull'occupazione e sull'economia regionale.
(5)È pertanto opportuno procedere alla mobilitazione del FEG per erogare un contributo finanziario di 1 493 407 EUR in relazione alla domanda presentata dall'Italia.
(6)Al fine di ridurre al minimo i tempi di mobilitazione del FEG, è opportuno che la presente decisione si applichi a decorrere dalla data della sua adozione,
HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
Nel quadro del bilancio generale dell'Unione per l'esercizio 2021, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi dal lavoro è mobilitato per erogare l'importo di 1 493 407 EUR in stanziamenti di impegno e di pagamento.
Articolo 2
La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Essa si applica a decorrere dal [data dell'adozione].
Fatto a Bruxelles, il
Per il Parlamento europeo
Per il Consiglio
Il presidente
Il presidente