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Document 52020JC0011

    COMUNICAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Comunicazione sulla risposta globale dell'UE alla pandemia di COVID-19

    JOIN/2020/11 final

    Bruxelles, 8.4.2020

    JOIN(2020) 11 final

    COMUNICAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

    Comunicazione sulla risposta globale dell'UE alla pandemia di COVID-19


    I.Introduzione

    L'epidemia di coronavirus si è trasformata in una pandemia mondiale, che ha ucciso decine di migliaia di persone, mettendo a dura prova le comunità, incrementando le richieste di protezione sociale, riducendo le attività commerciali e perturbando le catene di approvvigionamento. Le sue conseguenze saranno pesanti. Scoppiata in Cina, la pandemia si è diffusa in Europa e nel resto del mondo, con ricadute sulla stabilità e la sicurezza sociali.

    Poiché il virus non opera distinzioni tra le persone e non conosce frontiere, questa crisi storica esige una risposta globale rapida, massiccia e coordinata per proteggere tutte le persone, salvare vite umane e contrastare le ripercussioni economiche. Questo è il momento di dar prova di solidarietà e leadership internazionali, non di isolarsi, di dialogare di più e non di meno a livello internazionale, di garantire trasparenza e presentare fatti, nonché di combattere la disinformazione. Principale donatore mondiale e potenza economica di primo piano, l'Unione europea è già in prima linea in questo impegno. L'Unione ha già avviato una serie di azioni concrete e rapide a sostegno dei partner.

    L'UE sta facendo tutto il possibile per contrastare la crisi del coronavirus in Europa. È inoltre nel suo interesse dar prova di solidarietà nei confronti del resto del mondo. Fornire una risposta europea energica e globale significa difendere i nostri valori fondamentali perseguendo nel contempo i nostri interessi strategici. Il benessere dei nostri partner nel mondo riguarda ogni cittadino europeo. Solo sostenendo gli altri possiamo tutelare pienamente la nostra salute e la nostra sicurezza. Potremo vincere la nostra battaglia interna contro il virus solo se riusciremo a sconfiggerlo a livello mondiale. Per questo motivo, i solidi partenariati instaurati dall'Europa nel mondo risultano più che mai pertinenti al momento di affrontare questa pandemia e le sue conseguenze. Questa "Commissione geopolitica" è pronta a guidare questa impresa.

    L'UE sostiene la cooperazione internazionale e le soluzioni multilaterali in questa crisi. Stiamo assumendo un ruolo guida nelle iniziative di coordinamento avviate dalle Nazioni Unite, dal G20, dal G7, dall'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) e dalle istituzioni finanziarie internazionali. L'UE userà tutta la sua influenza per appoggiare gli sforzi compiuti dal Segretario generale delle Nazioni Unite al fine di coordinare una risposta a livello di tale organizzazione.

    La risposta dell'UE è improntata a un approccio collegiale (Team Europa), che si avvale del contributo di tutte le sue istituzioni e combina le risorse mobilitate dagli Stati membri e dalle istituzioni finanziarie dell'UE, in particolare dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS). Grazie a tale collaborazione, Team Europa può mobilitare una massa critica che pochi altri possono eguagliare.

    In linea con l'approccio convenuto al G20 e promosso dall'ONU, la risposta dell'UE affronta le conseguenze umanitarie, sanitarie, sociali ed economiche della crisi. Essa si occupa delle emergenze a breve termine come pure degli effetti strutturali a più lungo termine per le società e le economie, riducendo così i rischi di destabilizzazione, e rafforza sia le azioni governative che quelle non governative.

    La risposta dell'UE continuerà ad adeguarsi all'evolversi della situazione. Così come abbiamo fornito un sostegno materiale alla Cina allo scoppio della pandemia, ci concentreremo ora sui paesi più colpiti che necessitano di assistenza sanitaria, come i paesi africani e i paesi del vicinato, dei Balcani occidentali, del Medio Oriente e del Nord Africa, di parti dell'Asia, dell'America latina e dei Caraibi. L'attenzione sarà rivolta alle persone più vulnerabili, compresi i migranti, i rifugiati, gli sfollati interni e le comunità di accoglienza. Si tratta anche di una dimostrazione della nostra collaborazione con l'Africa per far fronte alle difficoltà 1 . Non dobbiamo mai perdere di vista quanti hanno bisogno di assistenza sanitaria e protezione.

    Al di là del sostegno finanziario e di altre forme di cooperazione, l'UE si avvarrà di tutti i suoi strumenti in materia di commercio e investimenti e del suo sistema di trasporti per garantire un flusso continuo di merci ed evitare interruzioni a lungo termine delle forniture, in particolare per quanto riguarda i prodotti medici essenziali e i prodotti alimentari.

    L'UE continuerà a promuovere e difendere la buona governance, i diritti umani, lo Stato di diritto, la parità di genere e la non discriminazione, condizioni di lavoro dignitose, i valori fondamentali e i principi umanitari. Le misure speciali e straordinarie necessarie per contenere la pandemia non devono comportare un arretramento dei valori e dei principi fondamentali delle nostre società aperte e democratiche. Inoltre, la nostra risposta collettiva al coronavirus dovrebbe evitare decisioni politiche e di investimento tali da aggravare le crisi esistenti, come la perdita di biodiversità e le emergenze climatiche.

    Infine, l'azione dell'UE sarà basata sui fatti e trasparente e si opporrà a qualsiasi tentativo di disinformazione all'interno e all'esterno del suo territorio. Sarà accompagnata da campagne di comunicazione coordinate volte a fornire informazioni sul nostro impegno e sulla nostra cooperazione con i partner in tempi di crisi. L'UE continuerà altresì a collaborare con le piattaforme mondiali online per agevolare l'accesso a informazioni sanitarie provenienti da fonti autorevoli, ad esempio l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

    Per conseguire tali obiettivi, l'UE garantirà un sostegno finanziario ai paesi partner per un totale di oltre 15,6 miliardi di EUR.

    Si tratta di risorse già stanziate nell'ambito dell'azione esterna. Insieme ai nostri partner, stiamo provvedendo affinché il cospicuo finanziamento già destinato loro dall'UE venga orientato in modo tale da aiutarli a far fronte alle conseguenze della COVID-19, analogamente a quanto stiamo facendo in Europa. Ciò consentirà di accelerare, adattare e rendere operativa l'azione dell'UE.

    La nostra risposta globale alla pandemia di COVID-19 integrerà gli obiettivi strategici che l'UE si è posta in materia di ambiente e di clima, stabiliti nel Green Deal europeo, e l'Agenda digitale, che confermano la propria validità. Le attività in corso riguardo a tali obiettivi andranno in effetti a rafforzare gli sforzi compiuti per affrontare le sfide a breve e lungo termine legate alla pandemia. L'attuale crisi ci ricorda che la piena attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e dell'accordo di Parigi resta determinante per dotare il mondo di strumenti migliori per fronteggiare futuri shock sistemici.

    II.L'approccio Team Europa

    L'approccio Team Europa deve prevedere un quadro d'azione unico per l'intera risposta esterna fornita dall'Europa al fine di aiutare i partner a fronteggiare la crisi del coronavirus, una strategia congiunta fondata su quattro pilastri principali:

    1.priorità Team Europa: la nostra azione collettiva si concentrerà i) sulla risposta di emergenza alla crisi sanitaria immediata e alle esigenze umanitarie che ne derivano, ii) sul rafforzamento dei sistemi sanitari, idrici e igienico-sanitari, nonché sul potenziamento delle capacità di preparazione e di ricerca dei partner per affrontare la pandemia, e iii) sulla capacità di affrontare le conseguenze sociali ed economiche immediate;

    2.pacchetti Team Europa: ci coordineremo con i partner esecutivi (quali la BEI, la BERS e le istituzioni europee per il finanziamento dello sviluppo, le agenzie di sviluppo degli Stati membri e i fornitori di assistenza tecnica, nonché le istituzioni finanziarie internazionali) al fine di mettere a punto un pacchetto finanziario coerente per ciascun paese partner che necessiti del nostro sostegno. A tal fine, le delegazioni dell'UE riceveranno assistenza riguardo alle scelte e alle modalità di attuazione;

    3.Team Europa per la preparazione a livello mondiale: sosterremo il Global Preparedness Monitoring Board, che ha stabilito come obiettivo globale per la raccolta di fondi un importo di 7,5 miliardi di EUR, ospitando un incontro online sugli impegni di finanziamento;

    4.Team Europa per il coordinamento mondiale e il multilateralismo: faremo leva sulla posizione dell'UE quale interlocutore mondiale e uno dei principali contributori del sistema internazionale degli aiuti per promuovere una risposta coordinata sul piano mondiale, in particolare nell'ambito del G7, del G20 e delle Nazioni Unite. Il contributo dell'UE e dei suoi Stati membri sarà presentato a livello nazionale, regionale e mondiale, in particolare nel quadro del G7, del G20 e della risposta internazionale guidata dalle Nazioni Unite, onde promuovere il coordinamento e migliorare la visibilità del sostegno europeo ai paesi partner.

    In questo spirito, la Commissione plaude agli sforzi compiuti dalle istituzioni finanziarie partner per mobilitare finanziamenti in modo più rapido ed efficiente, intensificando la "sindacazione reciproca" per cofinanziare la risposta al coronavirus e potenziare il reciproco affidamento alle rispettive valutazioni.

    II.1.    Priorità Team Europa

    II.1.1.    Risposta urgente a breve termine alla crisi sanitaria e alle esigenze umanitarie che ne derivano

    La pandemia aggraverà le esigenze umanitarie. I suoi effetti si faranno maggiormente sentire tra le popolazioni già colpite da crisi umanitarie e conflitti, come migranti, rifugiati e sfollati interni, nonché donne, minori, anziani, persone con disabilità e altre minoranze.

    Onde massimizzare l'effetto della nostra risposta all'emergenza, è essenziale coordinare le azioni e i flussi di informazioni con altri donatori e operatori, in particolare gli Stati membri dell'UE, l'OMS e altre agenzie delle Nazioni Unite, il Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e altre organizzazioni non governative.

    Principali sfide da affrontare:

    ·sopperire alla carenza cronica a livello mondiale di dispositivi di protezione individuale, in particolare mascherine e guanti, che rappresenta una minaccia soprattutto per il personale sanitario in prima linea e per i servizi di emergenza, e colmare le lacune in materia di gestione dei rifiuti biomedici;

    ·garantire la continuità della prestazione di servizi alle popolazioni vittime di conflitti e sfollamenti forzati, a rifugiati e migranti, soprattutto quelli che vivono nei campi e in condizioni analoghe, in zone densamente popolate o in luoghi inaccessibili, e adeguare tali servizi al contesto della pandemia;

    ·continuare a soddisfare le esigenze di base delle persone più vulnerabili, anche fornendo loro alimenti essenziali e prestando assistenza nutrizionale ai gruppi che versano in condizioni di insicurezza alimentare e malnutrizione, nonché dispensando servizi sanitari essenziali e servizi in materia di salute sessuale e riproduttiva e dei relativi diritti.

    L'UE contribuisce ad affrontare queste sfide:

    ·fornendo un sostegno immediato alle iniziative mondiali attraverso il contributo al piano strategico di preparazione e risposta dell'OMS, al piano di risposta umanitaria globale varato dalle Nazioni Unite il 25 marzo 2020 (obiettivo totale di 1,86 miliardi di EUR) e all'appello lanciato dalla Croce Rossa e dalla Mezzaluna Rossa il 26 marzo (obiettivo totale di 750 milioni di EUR);

    ·fornendo un sostegno mirato immediato per far fronte alle conseguenze umanitarie della pandemia nei paesi colpiti, in particolare nei settori della sanità, dell'acqua, dei servizi igienico-sanitari e della logistica;

    ·assicurando una maggiore disponibilità, a livello mondiale, di dispositivi di protezione individuale e di dispositivi medici grazie al sostegno all'incremento della produzione e a soluzioni innovative in Europa, onde soddisfare le necessità urgenti in Europa e nei paesi partner;

    ·organizzando la fornitura di dispositivi di protezione individuale urgenti ai paesi partner, nonché l'assistenza in natura ai paesi colpiti tramite il meccanismo di protezione civile dell'Unione (ad esempio, assistenza in natura fornita alla Cina durante l'epidemia e successivamente a vari paesi dei Balcani occidentali);

    ·offrendo garanzie e prevedendo l'erogazione di liquidità alle banche locali tramite le istituzioni finanziarie internazionali e le istituzioni europee per il finanziamento dello sviluppo, con il sostegno del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD);

    ·fornendo sostegno alle iniziative mondiali volte a garantire un'offerta sufficiente di beni essenziali, cibo e acqua e a contrastare eventuali restrizioni all'esportazione o altre misure distorsive nel settore agroalimentare;

    ·aiutando i paesi partner a identificare, raccogliere, separare, stoccare, trasportare, trattare e smaltire adeguatamente i rifiuti medici, con particolare attenzione ai nuovi flussi di rifiuti connessi al coronavirus;

    ·rafforzando il sostegno al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) per migliorare la preparazione e potenziare le capacità. L'ECDC condivide già i propri orientamenti e le proprie valutazioni connessi al coronavirus con i governi dei paesi dei Balcani occidentali e del vicinato. La stessa impostazione dovrebbe essere applicata ad altri strumenti attualmente messi a punto nell'UE nell'ambito della sua strategia di uscita dalla crisi;

    ·estendendo l'ambito di applicazione tematico del Fondo di solidarietà dell'UE 2 , disponibile anche per i paesi che stanno negoziando l'adesione all'Unione, a gravi situazioni di crisi risultanti da minacce per la sanità pubblica;

    ·adottando tutte le misure necessarie per garantire che le catene di approvvigionamento globali restino intatte al fine di agevolare gli scambi, soprattutto per quanto riguarda le forniture mediche e i prodotti farmaceutici essenziali;

    ·invitando i Balcani occidentali, ciascuno dei quali ha confermato l'intenzione di parteciparvi, ad aderire all'accordo di aggiudicazione congiunta dell'UE per consentire loro di partecipare alle procedure di aggiudicazione congiunta dell'UE relative ai dispositivi medici;

    ·estendendo ai Balcani occidentali il sistema europeo di allarme rapido per le malattie trasmissibili onde consentire la segnalazione rapida di allerte e misure.

    Esempi di sostegno dell'UE all'emergenza nei paesi partner

    In Etiopia l'UE ha mobilitato rapidamente 10 milioni di EUR per contribuire al piano governativo di preparazione e risposta alla pandemia di coronavirus. I fondi saranno erogati attraverso il programma in corso di sostegno al bilancio per il settore sanitario etiope, varato nel 2016 con una dotazione complessiva di 165 milioni di EUR. I finanziamenti supplementari aiuteranno l'Etiopia a incrementare il numero di laboratori diagnostici dotati di apparecchiature e kit per test diagnostici della COVID-19 nonché il numero di centri di cura.

    In Nigeria l'UE sosterrà il programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (PNUS) attraverso un contributo di 50 milioni di EUR per attuare il piano di risposta delle Nazioni Unite all'emergenza COVID-19. L'azione intende garantire un'assistenza ottimale ai casi confermati di COVID-19 e contenere un'ulteriore diffusione della pandemia attraverso una risposta inclusiva e a titolarità nazionale in tale ambito.

    Nei Balcani occidentali l'UE ha già mobilitato fondi cospicui, pari a 38 milioni di EUR, per fornire un sostegno immediato al settore sanitario (4 milioni di EUR per l'Albania, 7 milioni di EUR per la Bosnia-Erzegovina, 5 milioni di EUR per il Kosovo 3 , 3 milioni di EUR per il Montenegro, 4 milioni di EUR per la Macedonia del Nord e 15 milioni di EUR per la Serbia). Il sostegno dell'UE comprende dispositivi medici salvavita, anche per la terapia intensiva, letti d'ospedale, ambulanze completamente attrezzate, centinaia di respiratori, macchine a raggi X digitali mobili, decine di migliaia di kit di analisi e ingenti quantitativi di dispositivi di protezione individuale.

    Nell'ambito dello strumento per i rifugiati in Turchia sono in corso le procedure per l'acquisto di infrastrutture e attrezzature sanitarie su piccola scala, per un importo di 90 milioni di EUR.

    Nei paesi del partenariato orientale l'UE sta mobilitando un pacchetto di sostegno di emergenza del valore di oltre 30 milioni di EUR per far fronte alle esigenze immediate nel settore sanitario. In Armenia oltre 3 000 famiglie vulnerabili, comprendenti anziani e persone con disabilità e famiglie numerose nelle province di Shirak, Tavush e Lori, riceveranno pacchetti di aiuti umanitari grazie al sostegno dell'Unione europea. In Ucraina l'UE ha fornito attrezzature per il centro di pronto soccorso della regione di Donec'k, inviando 100 set di dispositivi di protezione individuale e oltre 70 litri di liquido antisettico altamente concentrato.

    Nei paesi del vicinato meridionale vengono allestiti negli ospedali, con il sostegno dell'UE, locali per il triage e l'isolamento, viene formato il personale dei centri di sviluppo sociale e sono in corso campagne di comunicazione locali. Sono state acquistate 3 500 mascherine chirurgiche e maschere respiratorie.

    Nei Caraibi l'UE ha istituito un sostegno regionale all'Agenzia di sanità pubblica dei Caraibi (CARPHA), per un importo complessivo di 8 milioni di EUR, destinato a soddisfare le necessità più urgenti dei paesi della regione in termini di supporto alle operazioni di controllo della pandemia. Il sostegno comprende la fornitura di materiale di protezione, reagenti per analisi, materiale da laboratorio e terapie/vaccini, nonché il contributo al potenziamento del personale sanitario.

    ·In Venezuela e nei paesi della regione l'UE sostiene l'Organizzazione panamericana della sanità e la Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa nell'ambito di azioni che contribuiscono a contenere la diffusione della Covid-19 e a preparare la risposta alla pandemia (per un totale di 9 milioni di EUR). Sono comprese misure volte a garantire alle popolazioni vulnerabili, compresi i rifugiati, un migliore accesso ai servizi sanitari di base e a servizi igienico-sanitari adeguati.

    Contributo finanziario: 502 milioni di EUR

    II.1.2.    Sostegno volto a rafforzare il sistema della ricerca, il sistema sanitario e il sistema idrico

    Per contrastare la diffusione del virus occorre migliorare l'igiene e assicurare la resilienza dei sistemi sanitari in tutto il mondo. Alcuni paesi partner presentano una situazione particolarmente difficile dovuta a un accesso limitato all'acqua e a sistemi sanitari già deboli. L'UE porterà avanti una strategia fondata su elementi concreti, sperimentata in precedenti crisi sanitarie quali le epidemie di virus Ebola e Zika, in cui il sostegno al sistema sanitario dei paesi più vulnerabili, la collaborazione regionale, la sorveglianza, lo sviluppo di nuovi strumenti diagnostici e la messa a punto di un vaccino hanno posto fine all'epidemia. A tal fine, sarà attribuita particolare importanza alla ricerca e all'innovazione.

    Principali sfide da affrontare:

    ·aiutare i paesi che dispongono di risorse limitate a potenziare le loro attività in materia di contenimento e terapie; rafforzare i sistemi sanitari e di protezione sociale per garantire capacità sostenibili di riduzione del rischio, sorveglianza e gestione della risposta;

    ·garantire l'accesso a installazioni essenziali per lavarsi le mani e al sapone, nonché le buone pratiche in materia di accesso all'acqua e ai servizi igienico-sanitari in comunità, abitazioni, scuole, mercati e soprattutto strutture sanitarie, onde contribuire a evitare la trasmissione;

    ·accelerare le attività di ricerca per mettere a punto trattamenti, vaccini, terapie e strumenti diagnostici efficaci e garantirne la disponibilità universale a un prezzo accessibile;

    ·garantire la disponibilità di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari, anche ripristinando le catene di approvvigionamento globali.

    L'UE contribuisce ad affrontare queste sfide:

    ·aiutando i paesi partner a predisporre sistemi sanitari e di protezione sociale resilienti e reattivi e ad attuare le norme sanitarie internazionali;

    ·integrando e orientando i programmi sanitari esistenti dell'UE per aiutare i paesi partner a proteggere, potenziare e motivare il personale sanitario;

    ·sostenendo le attività di comunicazione e sensibilizzazione della popolazione realizzate dai governi per quanto riguarda le misure di protezione di base e i consigli in materia di igiene volti a impedire la diffusione del coronavirus;

    ·dando prova di flessibilità nell'ambito del nostro sostegno a iniziative mondiali quali il Fondo globale per la lotta contro l'AIDS, la tubercolosi e la malaria, l'alleanza mondiale per le vaccinazioni e l'immunizzazione (GAVI) e il dispositivo di finanziamento globale (Global Financing Facility), garantendo nel contempo il proseguimento dei programmi sanitari essenziali;

    ·sostenendo ulteriori ricerche in materia di diagnostica, trattamento e prevenzione; non appena sarà disponibile un vaccino, accelerandone l'approvazione e sovvenzionando i vaccini e la loro distribuzione nei paesi vulnerabili;

    ·contribuendo alla formazione di esperti e alla sorveglianza epidemiologica, alla diffusione e all'impiego di laboratori mobili e di altre soluzioni mobili;

    ·rafforzando le organizzazioni regionali per la sicurezza sanitaria nei paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, come ad esempio l'Istituto Pasteur in Senegal;

    ·accogliendo i paesi candidati dei Balcani occidentali nel comitato per la sicurezza sanitaria dell'UE, fornendo assistenza tecnica, protocolli e orientamenti per la gestione delle crisi, rendendo noto il parere degli esperti e riflettendo sul modo migliore di associare i potenziali candidati a tali misure;

    ·sostenendo la parità di accesso al sistema sanitario per le comunità di migranti, rifugiati e sfollati e le comunità di accoglienza tramite i fondi fiduciari dell'UE e lo strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace, che forniscono assistenza medica urgente e sostegno a livello di servizi sanitari di base e infrastrutture;

    ·promuovendo lo scambio di dati tra ricercatori e agevolando l'accesso ai risultati e alle prove della ricerca attraverso il libero accesso e la scienza aperta, affinché tali risultati e prove siano presi in considerazione a livello politico e clinico;

    ·intensificando i preparativi con gli Stati membri dell'UE e i paesi terzi nell'ambito del partenariato per la salute globale. Si potrebbero incrementare le risorse dell'attuale partenariato Europa-paesi in via di sviluppo per gli studi clinici (EDCTP), che attualmente si concentra sull'Africa subsahariana, per consentirne l'estensione ai paesi del Mediterraneo meridionale;

    ·riorientando le attività delle piattaforme multilaterali esistenti, quali la Coalizione per l'innovazione in materia di preparazione alle epidemie (Coalition for Epidemic Preparedness Innovation - CEPI) per quanto riguarda la messa a punto dei vaccini e la collaborazione mondiale nella ricerca in materia di capacità di gestione delle malattie infettive (GloPID-R) per quanto attiene alla preparazione.

    Esempi di sostegno fornito dall'UE al settore sanitario dei suoi partner 

    In Sudan l'UE si sta adoperando per garantire l'accesso all'acqua pulita e ai servizi igienici e per sensibilizzare la popolazione al problema del virus nel quadro di progetti umanitari per un totale di 10 milioni di EUR.

    La Commissione ha firmato la nuova iniziativa dell'UE per la sicurezza sanitaria con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) per un importo di 9 milioni di EUR. L'iniziativa, che è già stata avviata, riguarda tutti i 23 paesi del vicinato e dell'allargamento e si concentra sulla preparazione e sulle capacità a livello medico per far fronte alla pandemia e alle sue numerose ripercussioni.

    In Iran l'UE metterà a disposizione 6 milioni di EUR per rafforzare il settore sanitario mediante l'acquisto di medicinali essenziali, la formazione di personale sanitario di base e l'organizzazione di campagne di sensibilizzazione in materia di igiene personale e servizi igienico-sanitari. L'UE sta altresì finanziando un maggiore accesso ai servizi di base da parte dei rifugiati afghani più vulnerabili che vivono in Iran.

    Contributo finanziario: 2 858 milioni di EUR

    II.1.3.    Far fronte alle conseguenze economiche e sociali

    Questa crisi sanitaria senza precedenti avrà molto probabilmente ripercussioni economiche e sociali negative che devono essere affrontate con urgenza per prevenire la destabilizzazione. A tal fine, occorre agire su più fronti: ammortizzare i possibili shock macroeconomici, fornire un sostegno adeguato agli intermediari finanziari e proporre una combinazione di opzioni di finanziamento per il settore pubblico e privato. Bisogna garantire altresì un quadro che tuteli la forza lavoro e le famiglie senza reddito.

    Principali sfide da affrontare:

    ·fronteggiare le gravi ripercussioni economiche della pandemia nel mondo e prevenire un ciclo di recessione in numerosi paesi partner. Molti paesi dovranno far fronte a un calo dell'attività economica e a un brusco aumento della disoccupazione e della povertà. Ciò potrebbe comportare una pressione sulle finanze pubbliche, l'acuirsi delle tensioni sociali e, in alcuni casi, manifestazioni di violenza;

    ·affrontare gli ulteriori problemi finanziari e di liquidità causati dalla crisi. Diverse economie in via di sviluppo ed emergenti si trovano ad affrontare la crisi in situazioni caratterizzate da un forte indebitamento e da un margine di manovra limitato. I paesi che dipendono dal turismo o dalle rimesse, nonché quelli che si trovano all'inizio delle catene di approvvigionamento o che dipendono dalle esportazioni di materie prime essenziali, saranno tra i più duramente colpiti;

    ·sostenere misure di stabilizzazione economica e sociale e misure di protezione sociale, quali la sospensione temporanea o la cancellazione del pagamento delle tasse o dei contributi di sicurezza sociale, la concessione di condizioni di finanziamento favorevoli agli operatori economici e un sostegno finanziario diretto ai lavoratori (comprese le integrazioni salariali) e alle famiglie colpite con particolare attenzione ai giovani, il che richiederà un aumento della spesa sociale. Gli operatori economici potrebbero aver bisogno di credito a costi accessibili e dovranno poter dilazionare il rimborso dei prestiti;

    ·sostenere misure volte a rafforzare la capacità di rete, comprese misure a breve termine, al fine di agevolare il lavoro, l'apprendimento e la socializzazione a distanza, nonché l'accesso a informazioni precise;

    ·garantire che le imprese ritrovino la capacità di finanziare investimenti a più lungo termine onde assicurare una ripresa verde e inclusiva dell'economia;

    ·assicurare il rispetto dei diritti umani, compresi i diritti dei lavoratori, e della democrazia, rivolgendo particolare attenzione all'istruzione e alla situazione delle donne, delle ragazze e delle persone più vulnerabili.

    L'UE contribuisce ad affrontare queste sfide:

    ·tutelando i lavoratori sul posto di lavoro, promuovendo misure inclusive tese ad accrescere la quantità e la qualità dell'accesso alla sanità e promuovere il lavoro dignitoso in generale. Tali misure impediscono, tra l'altro, la discriminazione e l'esclusione sociale;

    ·mobilitando lo strumento di assistenza macrofinanziaria per i Balcani occidentali e i paesi del vicinato colpiti da una crisi della bilancia dei pagamenti, parallelamente al sostegno del Fondo monetario internazionale (FMI). L'assistenza macrofinanziaria può contribuire alla stabilità macroeconomica e creare un margine di manovra per opzioni adeguate di risposta economica;

    ·fornendo un sostegno temporaneo ai governi nazionali attraverso l'assistenza tecnica, il sostegno diretto al bilancio e, se del caso, finanziamenti agevolati, a complemento degli interventi della Banca mondiale e dell'FMI, per consentire l'adozione di riforme delle politiche di bilancio, monetarie, sociali e di sanità pubblica al fine, tra l'altro, di privilegiare la spesa pubblica a favore dello sviluppo socioeconomico e della riduzione della povertà;

    ·fornendo un sostegno temporaneo agli intermediari finanziari, come ad esempio le banche pubbliche e gli organismi di vigilanza/regolamentazione, mediante assistenza tecnica o garanzie, per adottare strategie di finanziamento e quadri normativi più favorevoli e migliorare l'accesso ai finanziamenti agevolati;

    ·sostenendo il settore privato, in particolare le piccole e medie imprese (PMI) e i lavoratori autonomi, mediante garanzie, erogazione di liquidità e assistenza tecnica; sostenendo le banche locali attraverso le istituzioni finanziarie internazionali e le istituzioni europee per il finanziamento dello sviluppo al fine di potenziare l'accesso al sostegno alla liquidità, al capitale di esercizio e ai finanziamenti per il commercio; continuando a riorientare le garanzie dell'EFSD verso la condivisione dei rischi a breve termine sui prestiti ai microimprenditori e alle PMI. La Commissione accoglie con favore la ripresa dell'iniziativa per il coordinamento bancario (iniziativa di Vienna), che permetterà alle banche di continuare a partecipare attivamente al finanziamento delle economie dell'UE e dei paesi partner;

    ·concedendo al settore pubblico prestiti della BEI, in particolare per quanto riguarda le forniture e i dispositivi sanitari;

    ·collaborando con le organizzazioni internazionali, i paesi partner e il settore privato europeo per costruire catene del valore solide e resilienti in settori strategici e garantire il rispetto della sostenibilità, dei diritti dei lavoratori e dei criteri di responsabilità sociale delle imprese lungo le catene del valore, nonostante il calo della domanda e, successivamente, quando l'economia registrerà una ripresa;

    ·promuovendo forme di riduzione del debito (all'esame delle istituzioni finanziarie multilaterali, in particolare dell'FMI), soprattutto nei paesi colpiti dalla recessione causata dal coronavirus;

    ·sostenendo la continuità dell'istruzione a tutti i livelli;

    ·mantenendo, con il contributo del sostegno al bilancio e dell'assistenza tecnica, un dialogo politico a favore della riforma della politica in materia di diritti umani e sostegno alla democrazia, nonché confermando il sostegno diretto alla società civile;

    ·continuando ad adottare tutte le misure necessarie (sia immediate che a lungo termine) per garantire che le catene di approvvigionamento e i corridoi di trasporto globali rimangano intatti; garantendo che le misure tese a contrastare la diffusione del coronavirus, che incidono sulla circolazione delle merci e dei lavoratori, rimangano mirate, proporzionate, trasparenti e temporanee, come nel caso della misura temporanea dell'UE riguardante le autorizzazioni di esportazione; tenendo conto delle esigenze di altri paesi in termini di forniture di emergenza e assistenza umanitaria. Il regime temporaneo dell'UE riguardante le autorizzazioni di esportazione indica espressamente l'assistenza umanitaria tra i motivi per cui gli Stati membri possono concedere autorizzazioni di esportazione.

    Esempi di sostegno alla ripresa

    In Sierra Leone saranno erogati 34,7 milioni di EUR per far fronte alle conseguenze economiche della COVID-19, così ripartiti: 25 milioni di EUR, forniti sotto forma di sostegno al bilancio, saranno destinati a rafforzare la resilienza e la stabilità macroeconomiche e contribuiranno al piano di risposta nazionale; un programma di trasferimenti di denaro dell'importo di 5,2 milioni di EUR permetterà alla Commissione di proteggere i redditi delle popolazioni più vulnerabili tramite la Banca mondiale; infine, la Commissione sosterrà il settore agricolo con un pacchetto di 4,5 milioni di EUR per promuovere la produzione alimentare locale.

    Nei Balcani occidentali, dall'inizio della crisi l'UE ha mobilitato ingenti fondi per la ripresa economica e sociale, pari a 374,5 milioni di EUR (46,5 milioni di EUR per l'Albania, 73,5 milioni di EUR per la Bosnia-Erzegovina, 63 milioni di EUR per il Kosovo, 50 milioni di EUR per il Montenegro, 63 milioni di EUR per la Macedonia del Nord e 78,5 milioni di EUR per la Serbia). Tale sostegno aiuterà a fronteggiare le conseguenze socioeconomiche della pandemia, in particolare per quanto riguarda le imprese più colpite, comprese quelle che operano nei settori del turismo e dei trasporti.

    Per la Giordania e il Libano è stato adottato un pacchetto di 240 milioni di EUR per sostenere le famiglie locali vulnerabili e i rifugiati siriani.

    Contributo finanziario: 12 281 milioni di EUR

    II.2.    Pacchetto "Team Europa"

    L'UE e i suoi Stati membri contribuiranno a un pacchetto di misure "Team Europa" a sostegno delle iniziative avviate dai paesi partner per fronteggiare la crisi del coronavirus nel suo insieme. Il contributo del bilancio dell'UE è indicato nella tabella seguente:

    II.1

    Linee d'azione prioritarie comuni

    Contributo dell'UE al pacchetto Team Europa (in milioni di EUR)

    II.1.1

    Sostegno alla risposta tempestiva e a breve termine all'emergenza per soddisfare le esigenze umanitarie

    502

    II.1.2

    Sostegno al potenziamento dei sistemi sanitari

    2 858

    II.1.3

    Conseguenze economiche e sociali

    12 281

    TOTALE

    15 641

    Questo contributo si basa su strumenti e meccanismi esistenti in grado di produrre risultati rapidi e tangibili. Ciò vale in particolare per le piattaforme regionali di finanziamento misto o per gli strumenti di garanzia dell'UE, segnatamente l'EFSD e il mandato per i prestiti esterni della BEI. Si prevede inoltre di accelerare l'attuazione dell'assistenza macrofinanziaria ai paesi dei Balcani occidentali e ai paesi del vicinato, a integrazione del sostegno rapido fornito dall'FMI.

    II.3 Team Europa per la preparazione a livello mondiale

    Per trovare una via d'uscita dalla crisi in atto bisogna procedere innanzitutto al rapido impiego di strumenti diagnostici, vaccini e terapie efficaci, la cui assenza rende vulnerabile ogni paese del mondo. Per questo motivo, l'UE collaborerà con i partner di tutto il mondo per organizzare un incontro sugli impegni di finanziamento, allo scopo di colmare l'attuale deficit di finanziamento individuato dal Global Preparedness Monitoring Board e raggiungere i 7,5 miliardi di EUR di finanziamenti necessari al fine di:

    ·sviluppare velocemente e su ampia scala strumenti di diagnosi rapida, terapie e vaccini contro il coronavirus;

    ·garantire un approvvigionamento sufficiente di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari;

    ·aiutare l'OMS a coordinare e a organizzare in base alle priorità le iniziative a favore dei paesi più vulnerabili.

    Parallelamente agli impegni di finanziamento, l'UE e i suoi partner cercheranno di ottenere un impegno politico ad alto livello per garantire un accesso equo ai prodotti sviluppati per combattere l'attuale pandemia.

    II.4 Team Europa per il coordinamento mondiale e il multilateralismo

    L'UE promuoverà e guiderà una risposta coordinata a livello multilaterale, in particolare nell'ambito di uno sforzo di coordinamento congiunto con le Nazioni Unite, le istituzioni finanziarie internazionali, il G7 e il G20. L'UE e i suoi Stati membri continueranno inoltre a collaborare con l'Unione africana (UA) riguardo alla nuova strategia per l'Africa, in vista del vertice UA-UE previsto per l'autunno. Conformemente all'accordo tra i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali del G20, l'UE contribuirà attivamente all'elaborazione di una tabella di marcia del G20 che prevede 4 :

    ·un piano d'azione del G20 in risposta al coronavirus, che delineerà le azioni individuali e collettive che il G20 ha avviato e intende avviare per fronteggiare la pandemia. Il piano d'azione dovrebbe comprendere misure macroeconomiche, misure finanziarie e misure per le istituzioni finanziarie internazionali. Dovrebbe prevedere altresì una strategia coordinata di uscita dalla crisi e di ripresa e ridurre i rischi per le catene di approvvigionamento commerciali;

    ·la collaborazione con le istituzioni finanziarie internazionali competenti, in particolare l'FMI e la Banca mondiale, per fornire rapidamente l'opportuna assistenza finanziaria internazionale ai mercati emergenti e ai paesi in via di sviluppo affinché possano far fronte alle difficoltà provocate dalla pandemia di coronavirus, comprese misure di liquidità e di alleggerimento del debito per aiutare i paesi più poveri a ridurre immediatamente i propri obblighi di rimborso del debito;

    ·la collaborazione con il Consiglio per la stabilità finanziaria (FSB) nella sua capacità di organismo di coordinamento delle misure di regolamentazione e vigilanza del settore finanziario adottate dai vari paesi in risposta alla pandemia. Come convenuto dai ministri del Commercio del G20, l'UE adotterà immediatamente le misure necessarie per agevolare gli scambi di beni essenziali e continuerà a collaborare con i partner internazionali per tenere aperti i mercati. In tale spirito, essa continua a impegnarsi per modernizzare e rafforzare l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e i meccanismi di agevolazione degli scambi. L'UE promuoverà inoltre misure in grado di garantire una ripresa verde e inclusiva dell'economia.

    Rispondendo all'appello rivolto dai leader del G20 nella loro dichiarazione straordinaria sul coronavirus, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel hanno proposto di organizzare un incontro internazionale online sugli impegni di finanziamento, come già accennato, al fine di ottenere finanziamenti adeguati per mettere a punto e impiegare un vaccino contro la COVID 19.

    Nell'ambito dell'OMS, l'UE e i suoi Stati membri guideranno in maggio la preparazione di una risoluzione della 73ª Assemblea mondiale della sanità sulla crisi del coronavirus. Con il sostegno logistico del segretariato dell'OMS, l'UE organizzerà consultazioni inclusive per giungere a un consenso tra i paesi su questa importante risoluzione, rivolgendo particolare attenzione alla solidarietà, al coordinamento e alla gestione della crisi sanitaria.

    Infine, l'UE dovrebbe promuovere la cooperazione mondiale nel campo della ricerca e dell'innovazione, adoperandosi a favore della scienza aperta e del libero accesso ai dati e ai risultati della ricerca, nonché potenziando le piattaforme multilaterali esistenti idonee per affrontare le pandemie.

    Sostegno alla ricerca in Africa

    L'UE collabora con l'Africa nei settori della ricerca e dell'innovazione nell'ambito della lotta contro la pandemia di coronavirus. Il partenariato Europa-paesi in via di sviluppo per gli studi clinici (EDCTP) lancia inviti urgenti a manifestare interesse per sostenere la ricerca sul coronavirus e rafforzare le capacità di ricerca nell'Africa subsahariana. Saranno finanziati complessivamente tre inviti mediante un importo di oltre 25 milioni di EUR provenienti da Orizzonte 2020, il programma di ricerca e innovazione dell'UE.

    (1)

    Comunicazione congiunta "Verso una strategia globale per l'Africa", JOIN/2020/4.

    (2)

    COM(2020) 114 final: Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 2012/2002 del Consiglio al fine di fornire assistenza finanziaria agli Stati membri e ai paesi che stanno negoziando la loro adesione all'Unione colpiti da una grave emergenza di sanità pubblica.

    (3)

    Tale designazione non pregiudica le posizioni riguardo allo status ed è in linea con la risoluzione 1244 (1999) dell'UNSC e con il parere della CIG sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo.

    (4)

    Si vedano il comunicato stampa del G20 del 30 marzo (ministri delle Finanze e governatori delle banche centrali del G20), la dichiarazione dei leader del G20 del 26 marzo e la dichiarazione dei leader del G7 del 16 marzo.

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