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Document 52020IP0013

Risoluzione del Parlamento europeo del 16 gennaio 2020 sulla situazione in Venezuela in seguito all'elezione illegale della nuova presidenza e del nuovo Ufficio di presidenza dell'Assemblea nazionale (golpe parlamentare) (2020/2507(RSP))

GU C 270 del 7.7.2021, p. 88–90 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

7.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 270/88


P9_TA(2020)0013

Situazione in Venezuela in seguito all'elezione illegale del nuovo presidente e del nuovo Ufficio di presidenza dell'Assemblea nazionale (golpe contro il parlamento)

Risoluzione del Parlamento europeo del 16 gennaio 2020 sulla situazione in Venezuela in seguito all'elezione illegale della nuova presidenza e del nuovo Ufficio di presidenza dell'Assemblea nazionale (golpe parlamentare) (2020/2507(RSP))

(2021/C 270/09)

Il Parlamento europeo,

viste le sue precedenti risoluzioni sul Venezuela, in particolare quella del 31 gennaio 2019 (1) che riconosce Juan Guaidó come presidente ad interim del Venezuela,

viste le dichiarazioni sul Venezuela rilasciate dal vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR), in particolare la dichiarazione del 9 gennaio 2020 a nome dell'UE sugli ultimi sviluppi relativi all'Assemblea nazionale e la dichiarazione del suo portavoce, del 5 gennaio 2020, sugli eventi verificatisi nell'Assemblea nazionale in Venezuela,

vista la dichiarazione rilasciata il 9 gennaio 2020 dal Gruppo di contatto internazionale per il Venezuela,

vista la decisione (PESC) 2019/1893 del Consiglio, dell'11 novembre 2019, che modifica la decisione (PESC) 2017/2074 concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela (2), che proroga fino al 14 novembre 2020 le misure restrittive mirate attualmente in vigore,

viste la dichiarazione del 5 gennaio 2020 del Segretariato generale dell'Organizzazione degli Stati americani (OAS) sulla situazione in Venezuela e la risoluzione del 10 gennaio 2020 adottata dal Consiglio permanente dell'OAS sui recenti avvenimenti in Venezuela,

vista la dichiarazione del gruppo di Lima del 5 gennaio 2020,

vista la Costituzione venezuelana,

visto lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale,

visto l'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A.

considerando che l'UE, i suoi Stati membri e il Parlamento europeo hanno ribadito che l'Assemblea nazionale è l'unico organo legittimo e democraticamente eletto in Venezuela; che, secondo l'articolo 194 della Costituzione venezuelana, l'Assemblea nazionale elegge tra i suoi membri un presidente e un comitato esecutivo per un mandato di un anno;

B.

considerando che nel gennaio 2019 Juan Guaidó è stato eletto a presidente dell'Assemblea nazionale e ha successivamente prestato giuramento quale presidente ad interim del Venezuela, a norma dell'articolo 233 della Costituzione venezuelana; che è stato riconosciuto come presidente ad interim del Venezuela da oltre cinquanta paesi, tra cui venticinque Stati membri dell'UE, nonché dall'UE stessa;

C.

considerando che gli eventi verificatisi nel contesto dell'elezione del presidente dell'Assemblea nazionale del Venezuela programmata per il 5 gennaio 2020 hanno costituto un golpe parlamentare orchestrato dal regime illegale di Nicolás Maduro, caratterizzato da gravi irregolarità ed azioni contrari al funzionamento democratico e costituzionale dell'Assemblea nazionale;

D.

considerando che al presidente dell'Assemblea nazionale, Juan Guaidó, è stato brutalmente impedito dalle forze armate di presiedere la sessione, che numerosi parlamentari dell'opposizione non hanno potuto accedere all'Assemblea nazionale e che anche l'accesso della stampa all'edificio è stato bloccato;

E.

considerando che il tentativo di nominare Luis Parra alla testa di un nuovo Ufficio di presidenza pro-Maduro era nullo e privo di effetti, in quanto non è mai stato dato formalmente inizio alla sessione, non vi è stata alcuna presidenza della riunione, non è stato effettuato alcun conteggio del quorum e non è stata verificata alcuna votazione formale per appello nominale, come previsto dagli articoli 7, 8 e 11 del regolamento dell'Assemblea nazionale e dall'articolo 221 della Costituzione venezuelana;

F.

considerando che alcune ore dopo, a causa delle circostanze forzose, una stragrande maggioranza dei parlamentari ha tenuto una riunione straordinaria presso la sede del quotidiano El Nacional, in conformità della Costituzione venezuelana e del regolamento dell'Assemblea nazionale, che consentono lo svolgimento di sessioni al di fuori dei locali regolamentari; che 100 dei 167 parlamentari, in ottemperanza dei requisiti che disciplinano la condizione del quorum e la votazione per appello nominale di cui all'articolo 221 della Costituzione venezuelana, hanno votato per rieleggere Juan Guaidó e il suo Ufficio di presidenza a capo dell'Assemblea nazionale per l'ultimo anno della legislatura 2015-2020;

G.

considerando che il 7 gennaio 2020 si è tenuta una seduta ufficiale dell'Assemblea nazionale, conclusasi con il giuramento di Juan Guaidó a presidente, nonostante i tentativi di forze sostenitrici del regime di Maduro di impedire lo svolgimento della sessione, anche ostruendo l'ingresso dell'edificio e staccando l'elettricità al suo interno;

H.

considerando che i membri dell'Assemblea nazionale devono poter esercitare il proprio mandato parlamentare, conferito loro dal popolo venezuelano, senza alcuna forma di intimidazione o rappresaglia;

I.

considerando che le elezioni presidenziali tenutesi il 20 maggio 2018 si sono svolte senza rispettare le norme minime internazionali per un processo credibile; che l'UE, unitamente ad altre organizzazioni regionali e ad altri paesi democratici, non ha riconosciuto né le elezioni, né le autorità insediatesi mediante tale processo illegittimo;

J.

considerando che le azioni in corso contro i membri dell'Assemblea nazionale, comprese le vessazioni e le intimidazioni di 59 parlamentari da parte di gruppi irregolari e di organismi di sicurezza, 29 detenzioni arbitrarie e 27 esili forzati, così come casi di tortura e sparizioni forzate, ostacolano l'attività costituzionale dell'Assemblea nazionale;

K.

considerando che la situazione dei diritti umani, dello Stato di diritto e della democrazia in Venezuela va significativamente deteriorandosi da diversi anni e, in particolare, da quando Nicolás Maduro è salito al potere a seguito di elezioni oggetto di contestazioni tenutesi nel 2013; che la crisi politica, economica, istituzionale, sociale e umanitaria multidimensionale del paese è notevolmente peggiorata;

1.

riconosce e sostiene Juan Guaidó quale legittimo presidente dell'Assemblea nazionale e legittimo presidente ad interim della Repubblica bolivariana del Venezuela, in conformità dell'articolo 233 della Costituzione venezuelana, a seguito del voto trasparente e democratico dell'Assemblea nazionale;

2.

condanna fermamente il tentativo di golpe parlamentare orchestrato dal regime di Maduro e dai suoi alleati, così come condanna i loro sforzi per impedire all'Assemblea nazionale — l'unico organo democratico legittimo del Venezuela — di adempiere correttamente al mandato costituzionale conferitole dal popolo venezuelano;

3.

deplora queste gravi violazioni, che sono incompatibili con il legittimo processo di elezione del presidente dell'Assemblea nazionale e rappresentano un ulteriore aggravarsi della crisi venezuelana; respinge fermamente le violazioni del funzionamento democratico, costituzionale e trasparente dell'Assemblea nazionale, come pure i continui atti di intimidazione, corruzione, estorsione, violenza, tortura e le sparizioni forzate, nonché le decisioni arbitrarie nei confronti dei suoi membri;

4.

ribadisce il suo pieno sostegno all'Assemblea nazionale, che è l'unico organo democratico legittimamente eletto del Venezuela e i cui poteri devono essere rispettati, come vanno rispettate le prerogative e la sicurezza dei suoi membri; insiste sul fatto che una soluzione pacifica e politica può essere raggiunta solo nel pieno rispetto delle prerogative costituzionali dell'Assemblea nazionale;

5.

ricorda che l'UE è pronta a sostenere un reale processo verso una risoluzione pacifica e democratica della crisi sulla base della tabella di marcia adottata dall'Assemblea nazionale del Venezuela; sottolinea che i precedenti tentativi di risolvere la crisi attraverso un processo di negoziato e di dialogo non hanno prodotto risultati concreti; chiede che il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) continui a lavorare attraverso iniziative quali il Gruppo di contatto internazionale;

6.

ricorda che il rispetto delle istituzioni e dei principi democratici e la difesa dello Stato di diritto sono condizioni essenziali per trovare una soluzione pacifica e sostenibile alla crisi del Venezuela che vada a beneficio del suo popolo;

7.

invita il VP/AR a rafforzare la risposta dell'UE al ripristino della democrazia in Venezuela, anche attraverso l'estensione di sanzioni mirate nei confronti di persone responsabili di violazioni dei diritti umani e della repressione, ed estendendo tali sanzioni ai loro familiari; si associa alla dichiarazione dell'UE a tale proposito;

8.

chiede agli Stati membri che non l'hanno ancora fatto di riconoscere il legittimo mandato del presidente Guaidó e si compiace della dichiarazione dell'alto rappresentante, che lo indica quale unica autorità democratica riconosciuta dall'UE; chiede pertanto che siano riconosciuti i rappresentanti politici nominati da Juan Guaidó;

9.

chiede l'invio di una missione conoscitiva nel paese per valutare la situazione;

10.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al legittimo presidente ad interim della Repubblica e presidente dell'Assemblea nazionale della Repubblica bolivariana del Venezuela, ai governi e ai parlamenti dei paesi del gruppo di Lima, all'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana e al Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani.

(1)  Testi approvati, P8_TA(2019)0061.

(2)  GU L 291 del 12.11.2019, pag. 42.


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