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Document 52019AE5232
Opinion of the European Economic and Social Committee on ‘Communication from the Commission to the European Parliament, the Council, the European Central Bank, the European Economic and Social Committee, the Committee of the Regions and the European Investment Bank — Annual Sustainable Growth Strategy 2020’ (COM(2019) 650 final)
Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, alla Banca centrale europea, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca europea per gli investimenti «Strategia annuale di crescita sostenibile 2020» [COM(2019) 650 final]
Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, alla Banca centrale europea, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca europea per gli investimenti «Strategia annuale di crescita sostenibile 2020» [COM(2019) 650 final]
EESC 2019/05232
GU C 120 del 14.4.2020, p. 1–6
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
14.4.2020 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 120/1 |
Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, alla Banca centrale europea, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca europea per gli investimenti «Strategia annuale di crescita sostenibile 2020»
[COM(2019) 650 final]
(2020/C 120/01)
Relatore: |
Tommaso DI FAZIO |
Consultazione |
Commissione europea, 6.2.2020 |
Base giuridica |
Articolo 304 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea |
Sezione competente |
Unione economica e monetaria, coesione economica e sociale |
Adozione in sezione |
4.2.2020 |
Adozione in sessione plenaria |
19.2.2020 |
Sessione plenaria n. |
550 |
Esito della votazione (favorevoli/contrari/astenuti) |
120/1/3 |
1. Conclusioni e raccomandazioni
1.1. |
Il CESE accoglie con favore l’impostazione della strategia annuale di crescita per il 2020, basata sui quattro pilastri fondamentali dell’ambiente, della produttività, della stabilità e dell’equità. In particolare ritiene che l’obiettivo centrato sulla sostenibilità ambientale costituisca, come validamente sostenuto nella strategia, un riferimento assoluto attorno al quale unificare decisioni e sforzi dell’intera società, e dei mezzi di cui potrà e vorrà disporre, per tendere validamente al raggiungimento degli obiettivi fissati al 2030 e della neutralità ambientale nel 2050. Il CESE raccomanda in merito di predisporre la possibilità di anticiparli qualora gli indici di deterioramento ambientale lo rendano necessario. |
1.2. |
Il CESE si felicita dell’inserimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite al 2030 nella visione strategica della Commissione in tutte le politiche economiche e occupazionali, contribuendo a un’economia europea sociale di mercato al servizio di tutti e garantendo la sostenibilità, inclusività e competitività della crescita. |
1.3. |
Il CESE è convinto che la sostenibilità sia una componente vitale di qualsiasi strategia di competitività di successo e che l’Europa dovrebbe potenziarne i driver economici, rafforzando la sua posizione globale come innovatrice, basata sul modello di economia circolare e sulla transizione verso nuovi paradigmi sostenibili di sviluppo, creando la prossima generazione di opportunità commerciali guidate dalla domanda di soluzioni sostenibili. |
1.4. |
Il CESE esprime la sua soddisfazione per il cambiamento annunciato nella strategia annuale per superare l’attuale mentalità centrata su programmazione e obiettivi di breve e medio termine e finalmente predisporre strategie mirate al lungo termine, come reso necessario dagli investimenti necessari all’attuazione della strategia di sostenibilità ambientale attraverso i complessi piani per energia e clima integrati predisposti dagli Stati membri e approvati dalla Commissione. |
1.5. |
Il CESE sollecita la Commissione ad inserire in tale visione strategica l’esigenza di un rapido sviluppo delle reti infrastrutturali intelligenti interoperative, materiali ed immateriali, indispensabili per il completamento e lo sviluppo sostenibile di un mercato unico continentale attrezzato e coeso al fine di garantire uno sviluppo armonico, equo e inclusivo. |
1.6. |
Il CESE approva — considerandoli irrinunciabili e determinanti — gli indirizzi riportati nella strategia annuale in merito agli investimenti nei settori immateriali dell’istruzione, della formazione e del miglioramento delle competenze. Essi costituiscono investimenti di lungo e lunghissimo termine per il miglioramento della società, della sua cultura e della sua competitività internazionale. |
1.7. |
Il CESE è d’accordo e sostiene l’indirizzo di sviluppare la ricerca e l’innovazione, e di aumentare i fondi destinati ad esse che costituiscono investimenti di lungo periodo, strategici per la competitività dell’intera UE a livello internazionale. In particolare nei settori che caratterizzano la modernizzazione e la sostituzione con tecnologie pulite nel comparto dell’energia, dei trasporti e del riscaldamento e raffrescamento degli edifici, così come di ogni comparto industriale, ma anche dell’agricoltura e dei servizi, attraverso l’uso sempre più esteso delle tecnologie innovative e in particolare quelle digitali, dell’intelligenza artificiale e della tecnologia 5G. |
1.8. |
Il CESE si rammarica che la Comunicazione della Commissione dedichi uno spazio limitato all’analisi annuale della crescita nell’Unione, limitandosi ad affermare che «le prospettive economiche a breve termine sono offuscate da un contesto economico e geopolitico molto meno favorevole e da una elevata incertezza» e che «gli investimenti e la crescita potenziale rimangono tuttavia al di sotto dei livelli pre-crisi». Su tale situazione potrebbe incidere anche un processo non armonico della Brexit. Secondo il CESE la priorità delle priorità è il rilancio della crescita sostenibile soprattutto nei paesi e regioni più deboli con un forte incremento del PIL europeo per generare prosperità e ricchezza indispensabili per sostenere la strategia. |
1.9. |
Il CESE approva comunque ciascuno degli indirizzi strategici individuati per la crescita e per caratterizzare il semestre europeo 2020. Approva anche le criticità che vengono evidenziate per il raggiungimento di ciascuno degli obiettivi, in particolare quello relativo agli investimenti necessari per l’attuazione dei programmi relativi all’ambiente che, nella attuale vigenza del patto di stabilità e delle sue regole stringenti, possono rendere difficile assicurare l’uniformità di applicazione dei piani per l’energia e il clima nei paesi membri. Potrà facilmente verificarsi che gli obiettivi di risanamento ambientale vengano raggiunti solo dai paesi dell’UE che sono in regola o in surplus con le prescrizioni del patto di stabilità, vanificando così il raggiungimento dell’obiettivo che l’UE deve raggiungere globalmente, pur ottenendo un risultato parziale per l’intera terra, e allontanandosi dal voler essere l’intera UE riferimento per gli altri paesi del mondo. |
1.10. |
Il CESE auspica quindi che vengano studiate e adottate misure di regolazione degli investimenti che, pur tenendo conto dei vincoli del patto di stabilità ovvero in eccezione da esse e dalle regole degli aiuti di Stato, permettano a tutti i paesi di poter investire quanto necessario per il raggiungimento dei propri obiettivi fissati nei piani integrati per energia e clima approvati dalla Commissione. |
1.11. |
Il CESE guarda con favore la proposta contenuta nella strategia di crescita 2020 di utilizzare ogni mezzo e leva finanziaria già disponibile attraverso gli strumenti attuali previsti dal piano finanziario pluriennale 2021-2027, resa anche pubblica attraverso la presentazione al Parlamento europeo il 15 gennaio 2020, ma anche auspica un adeguamento in aumento dei mezzi finanziari ove si rendessero necessari per il raggiungimento degli obiettivi. |
1.12. |
Il CESE auspica un controllo efficace e proattivo della Commissione sui risultati che dovranno essere ottenuti dai vari Stati membri in base ai piani energia e clima concordati, stimolando attività di supporto per la soluzione delle problematiche, anche finanziarie oltre che di metodo, e non di censura. |
1.13. |
Il CESE esprime accordo sulla necessità di consolidare la stabilità e la resilienza del sistema finanziario e di rendere più rigorose le regole dei mercati finanziari ai fini di rafforzare il ruolo internazionale della moneta europea e di prevenire, attraverso il rafforzamento delle norme macroprudenziali e di altre misure miranti a salvaguardare la stabilità finanziaria degli Stati membri, ogni futuro eventuale periodo di crisi che può provenire, per effetto della globalizzazione, da altra parte del mondo e avere un impatto sull’Europa. Oltre al processo in corso di completamento dell’Unione bancaria e dell’Unione dei mercati dei capitali, l’imminente revisione strategica della politica monetaria della BCE (1) dovrebbe concentrarsi più specificamente sulla promozione della crescita economica nella zona euro e sul rafforzamento del ruolo internazionale dell’euro. |
1.14. |
Il CESE evidenzia l’importanza di considerare al centro della strategia di crescita 2020 il mantenimento del benessere delle persone attraverso il mantenimento e il rafforzamento delle conquiste sociali che rendono l’UE primo riferimento nel mondo. |
1.15. |
In merito al fondamentale pilastro dei diritti sociali, il CESE si compiace che vengano ribaditi nella strategia di crescita sostenibile 2020. Il CESE auspica che sia data negli obiettivi del semestre europeo una particolare attenzione al problema di genere, con particolare riferimento ai diritti delle donne sul lavoro, al raggiungimento della parificazione dei salari, alla tutela del posto di lavoro per le donne madri, anche ai fini di contrastare l’andamento demografico in decrescita, e all’attuazione di miglioramenti sostanziali della legislazione per la protezione della famiglia, compresi miglioramenti per i permessi parentali dei padri, alla predisposizione di un ambiente favorevole di lavoro per prevenire ogni forma di violenza fisica e psicologica nei confronti delle donne. In merito di eguaglianza di genere va inoltre seguita l’applicazione coerente e paritaria della legislazione sul divorzio in modo da assicurare che i diritti dei due coniugi rimangano sempre paritari nei confronti dei figli minori. |
1.16. |
Secondo il CESE, l’UE deve rafforzare la posizione che ricopre sulla scena internazionale al fine di preservare la prosperità, la sicurezza e i valori su cui è fondata, assumendo un ruolo guida a livello globale grazie al sostegno di una realizzazione generalizzata convinta e coerente degli obiettivi OSS delle Nazioni Unite ed a un ordine mondiale multilaterale basato sulle regole, con al centro le Nazioni Unite stesse, difendendo con determinazione i principi di democrazia e di salvaguardia del pianeta, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali. |
1.17. |
Il CESE è convinto che il completamento di un mercato unico attrezzato e coeso, centrato sui bisogni dei cittadini e delle imprese, possa dare un contributo essenziale alla crescita se centrato sui cittadini e le imprese e deve essere al centro di una integrazione europea armonica e inclusiva, rivitalizzata, aggiornata e adeguata alle nuove tecnologie ed infrastrutture di un mercato unico digitale pienamente interoperabile. Nell’ambito della transizione al Green Deal europeo, verrebbe attribuito un particolare rilievo al ruolo del modello delle imprese incentrate sulle persone, come quelle dell’economia sociale. |
1.18. |
Il CESE ritiene necessaria — assieme ad un una profonda semplificazione amministrativa, a un vasto processo di digitalizzazione e ad una intensa azione di capacity-building di tutti i soggetti interessati — la messa a punto di una infrastruttura di governance del mercato unico rafforzata a livello dell’UE e nazionale. |
1.19. |
Il CESE ritiene che la realizzazione della visione strategica proposta possa incontrare rischi e resistenze, in assenza di nuovi meccanismi di governance in grado di coinvolgere come protagonisti proattivi i cittadini e le imprese così come gli attori pubblici e privati a livello locale e regionale, in un processo dal basso verso l’alto capace di dar voce e incidenza alle esigenze e alle problematiche concrete sul terreno. |
1.20. |
Il CESE raccomanda quindi nuove strutture di governance ai vari livelli in grado di assicurare la partecipazione ed il coinvolgimento del tessuto locale e della società civile alla concezione ed alla messa in opera di misure eque ed adeguate alle realtà in cui operano. |
2. Strategia annuale di crescita sostenibile 2020 proposta dalla Commissione
2.1. |
L’esigenza di una nuova strategia a lungo termine globale di crescita sostenibile e inclusiva per il futuro dell’Europa — accompagnata da un piano d’attuazione completo, per conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) entro il 2030 — che copra tutti gli aspetti che incidono sulla società e sui cittadini europei, sulle imprese e l’ambiente in cui operano, sull’industria e la sua competitività, dagli investimenti e gli appalti pubblici al commercio, le competenze, l’innovazione e il sostegno alle piccole e medie imprese (PMI), sembra essere ormai condivisa da tutti. |
2.2. |
Con il documento d’analisi annuale della crescita dell’UE, gli Stati membri dovrebbero tenere conto delle priorità ivi definite dalla Commissione al momento di elaborare le politiche e le strategie nazionali che confluiranno nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei programmi nazionali di riforma. |
2.3. |
La Comunicazione sull’analisi strategica annuale della crescita nell’Unione europea 2020 (2) ha inteso rappresentare il punto di vista della Commissione sulle priorità politiche che gli Stati membri dovrebbero prendere in considerazione al momento di elaborare le loro politiche economiche per l’anno 2020 e si basa sull’integrazione degli obiettivi OSS delle Nazioni Unite 2030 nelle politiche europee e in particolare:
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2.4. |
L’UE e gli Stati membri dovrebbero ora tradurli in una strategia e in una serie di azioni attuabili. Affinché la sostenibilità sia una pietra angolare della politica e dell’azione, le istituzioni europee, gli Stati membri e le Regioni dovrebbero riunire una pluralità di strumenti per consentire la partecipazione di tutti i cittadini, migliorando nel contempo la qualità della vita e la competitività dell’economia dell’UE. |
2.5. |
Nella sua risoluzione del 30 ottobre 2019 il CESE ha sottolineato la necessità di «agire simultaneamente a tutti i livelli e creare una dinamica di azione per affrontare le sfide urgenti sul piano economico, sociale e ambientale (3)» chiedendo una strategia globale dell’UE in materia di sostenibilità fino al 2050 al fine di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (4). |
2.6. |
In tale risoluzione il CESE ha altresì evidenziato che «questo mutamento di paradigma richiede:
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2.7. |
La sostenibilità è una componente vitale di qualsiasi strategia di competitività di successo e l’Europa dovrebbe potenziarne i driver economici, rafforzando la sua posizione globale come innovatrice, basata sul modello di economia circolare e creando la prossima generazione di opportunità commerciali guidate dalla domanda di soluzioni sostenibili. Una solida crescita della domanda di mercato di soluzioni sostenibili richiede coerenza tra obiettivi politici orientati alla sostenibilità. |
2.8. |
Nel suo parere supplementare sull’Analisi annuale della crescita 2019 (5), il CESE ha avuto modo di sottolineare:
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2.9. |
Sul piano macroeconomico, «è chiara la necessità di una nuova strategia economica europea: una narrazione positiva per il futuro sviluppo dell’economia dell’UE nel più ampio contesto mondiale, tale da contribuire ad aumentare la resilienza dell’UE agli shock economici e la sostenibilità — economica, sociale e ambientale — del suo modello economico, restituendo in tal modo fiducia, stabilità e prosperità condivisa a tutti gli europei» (6). |
2.10. |
Occorre «garantire una crescita sostenibile e inclusiva, ridurre le disuguaglianze, realizzare la convergenza verso l’alto, assicurare l’aumento della produttività e la competitività in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020, garantire condizioni favorevoli per le imprese e gli investimenti, assicurare posti di lavoro di qualità e retribuzioni adeguate, lottare contro la povertà e l’esclusione sociale, avere finanze pubbliche stabili e sostenibili, garantire la stabilità del settore finanziario, nonché assicurare il raggiungimento degli OSS per il 2030 e la realizzazione degli impegni di Parigi sul clima» (7). |
2.11. |
Nella convinzione che un futuro realistico per l’UE potrà trovare fondamento unicamente nel binomio tra una solida base economica e una forte dimensione sociale (8), il CESE «insiste da sempre sulla necessità di una convergenza verso l’alto e di una politica sociale più efficace a livello sia dell’UE che degli Stati membri» (9) con l’elaborazione di «una tabella di marcia chiara e coordinata che definisca le priorità per l’attuazione del pilastro e l’applicazione dei diritti e delle norme sociali in vigore». «Un nuovo processo del semestre europeo dovrebbe conseguire obiettivi sociali nel quadro di un’azione di monitoraggio di squilibri sociali eccessivi, e dovrebbe inoltre prevedere l’adozione di nuovi indicatori misurabili, unitamente a raccomandazioni sociali mirate e specifiche per paese» (10). |
2.12. |
Nell’ambito delle azioni per il rafforzamento del mercato unico, occorre favorire «la creazione di un contesto adatto allo sviluppo di una pluralità di forme di impresa, pronte a sostenere le sfide che la società si trova ad affrontare». «È necessario far convivere ed integrare le diverse forme d’impresa, ma ciascuno di questi ambiti merita attenzioni dedicate sotto il profilo dell’intervento legislativo e degli investimenti pubblici», rifiutando l’approccio «one size fits all» (11). |
2.13. |
Il CESE ha sottolineato che «i cambiamenti che le nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale e i big data stanno determinando sui processi produttivi e sull’economia in generale muteranno in profondità anche il mercato del lavoro» e come sia importante che «questi processi di cambiamento avvengano nell’ambito di un proficuo dialogo sociale e nel rispetto dei diritti e della qualità della vita dei lavoratori» (12). |
3. Osservazioni generali
3.1. |
Il CESE ritiene assolutamente prioritario raccomandare il rafforzamento della crescita economica sostenibile e creatrice di nuova e durevole occupazione e generatrice della prosperità necessaria a sostenere gli investimenti per aumentare la crescita della produttività totale dei fattori in una economia circolare, intensificare le riforme strutturali per una migliore governance e maggiori responsabilità, specie in ambito digitale e ambientale, e per lo sviluppo di competenze e qualificazioni e la difesa dei diritti sociali necessarie nel nuovo paradigma di Green Deal europeo. |
3.2. |
Il passaggio ad un nuovo modello di sviluppo deve basarsi sulla sostenibilità competitiva come pilastro cardine di un’economia sociale di mercato europea vincente e anche in futuro dovrebbe continuare a costituirne il principio guida a condizione di proteggere persone e regioni dai costi dei cambiamenti che inevitabilmente ne possono sorgere con investimenti in sistemi di protezione sociale efficaci e integrati. |
3.3. |
La crisi finanziaria ha messo in evidenza l’importanza della stabilità e dell’integrazione nei mercati dei capitali e finanziari, nei quali la frammentazione continua ad essere un ostacolo per la crescita delle imprese e degli investimenti: sarebbe necessario adottare ulteriori misure, in particolare nel settore finanziario, per ripristinare la fiducia del mercato e la fiducia in tutti gli Stati membri. |
3.4. |
L’UE ha bisogno di una nuova strategia economica che promuova uno sviluppo economico costante, inclusivo e sostenibile e che offra un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti. Il CESE è convinto che il completamento di un mercato unico attrezzato e coeso, centrato sui bisogni dei cittadini e delle imprese, deve essere al centro di un’integrazione europea armonica e inclusiva, rivitalizzata, aggiornata e adeguata alle nuove tecnologie ed infrastrutture di un mercato unico digitale pienamente interoperabile. Nell’ambito della transizione al Green Deal europeo, verrebbe attribuito un particolare rilievo al ruolo del modello delle imprese incentrate sulle persone, come quelle dell’economia sociale. |
3.5. |
Il CESE ritiene necessaria — assieme ad un una profonda semplificazione amministrativa, a un vasto processo di digitalizzazione e ad una intensa azione di capacity-building di tutti i soggetti interessati — la messa a punto di una infrastruttura di governance del mercato unico rafforzata a livello dell’UE e nazionale con l’inserimento proattivo di cittadini, consumatori e imprese, al fine di potenziare concezioni semplificate e user-friendly e attuazioni e applicazioni tempestive, trasparenti ed efficienti delle norme del mercato unico come base per il successo della transizione verso un’UE basata sul digitale, efficiente, coerente, equilibrata e sostenibile, in termini economici, ambientali e sociali. |
3.6. |
Il CESE sottolinea quanto già espresso in precedenza sulla necessità di «colmare quanto prima il digital divide infrastrutturale, territoriale e culturale che rappresenta ad oggi un freno allo sviluppo economico e sociale dell’UE nonché una fonte di disuguaglianza di condizioni di vita e opportunità per cittadini e imprese» (13). |
3.7. |
Il CESE ritiene che, in assenza di nuovi meccanismi di governance in grado di coinvolgere come protagonisti proattivi, cittadini e imprese così come gli attori pubblici e privati a livello locale e regionale in un processo dal basso verso l’alto capace di dar voce e incidenza alle esigenze e dalle problematiche concrete sul terreno, la realizzazione della visione strategica proposta possa incontrare rischi e resistenze in grado di rallentarne il processo d’attuazione e raccomanda alle istituzioni europee e nazionali, nuove strutture di governance in grado di assicurare la partecipazione ed il coinvolgimento del tessuto locale e della società civile alla concezione ed alla messa in opera di misure eque ed adeguate alle realtà in cui operano. |
Bruxelles, 19 febbraio 2020
Il presidente del Comitato economico e sociale europeo
Luca JAHIER
(1) Intervento introduttivo, conferenza stampa, Christine Lagarde, Presidente della BCE, 12 dicembre 2019.
(2) Strategia annuale di crescita sostenibile 2020 [COM(2019) 650 final].
(3) Risoluzione del CESE sul “Contributo del Comitato economico e sociale europeo al programma di lavoro della Commissione europea per il 2020 e oltre” (GU C 47 dell’11.2.2020, pag. 1).
(4) Transforming our World: The 2030 Agenda for Sustainable Development [Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’ONU].
(5) GU C 190 del 5.6.2019, pag. 24
(6) Parere CESE del 17.7.2019 sul tema «Verso un’economia europea più resiliente e sostenibile» (GU C 353 del 18.10.2019, pag. 23).
(7) Parere CESE del 17.7.2019 sul tema «Una nuova visione per il completamento dell’Unione economica e monetaria» (GU C 353 del 18.10.2019, pag. 32).
(8) Parere CESE del 19.10.2017 sul tema «Impatto della dimensione sociale e del pilastro europeo dei diritti sociali sul futuro dell’UE» (GU C 81 del 2.3.2018, pag. 145), punti 1.2 e 2.2.
(9) Ad es. nei seguenti pareri: «Principi per sistemi previdenziali efficaci e affidabili» (GU C 13 del 15.1.2016, pag. 40); «Impatto della dimensione sociale e del pilastro europeo dei diritti sociali sul futuro dell’UE» (GU C 81 del 2.3.2018, pag. 145) e «Proposta di raccomandazione del Consiglio sull’accesso alla protezione sociale per i lavoratori subordinati e autonomi» (GU C 440 del 6.12.2018, pag. 135).
(10) Parere del CESE del 25.9.2019 sul tema «Il pilastro europeo dei diritti sociali — valutazione dell’attuazione iniziale e raccomandazioni per il futuro» (GU C 14 del 15.1.2020, pag. 1).
(11) Parere CESE del 17.7.2019 sul tema «Incoraggiare un mercato unico favorevole all'imprenditorialità e all'innovazione» (GU C 353, del 18.10.2019, pag. 6), punti 1.3 e 1.5.
(12) Parere CESE del 17.7.2019 sul tema «Incoraggiare un mercato unico favorevole all'imprenditorialità e all'innovazione» (GU C 353, del 18.10.2019, pag. 6), punti 1.3 e 1.5.
(13) Parere CESE del 18.10.2017 sul tema «Mercato unico digitale / Revisione intermedia», GU C 81, del 2.3.2018, p. 102, punto 1.8.