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Document 52018IP0375

    Risoluzione del Parlamento europeo del 4 ottobre 2018 sul deterioramento della libertà dei media in Bielorussia, in particolare il caso Carta 97 (2018/2861(RSP))

    GU C 11 del 13.1.2020, p. 18–20 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    13.1.2020   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 11/18


    P8_TA(2018)0375

    Deterioramento della libertà dei media in Bielorussia, in particolare il caso Charter'97

    Risoluzione del Parlamento europeo del 4 ottobre 2018 sul deterioramento della libertà dei media in Bielorussia, in particolare il caso Carta 97 (2018/2861(RSP))

    (2020/C 011/05)

    Il Parlamento europeo,

    viste le sue precedenti risoluzioni sulla Bielorussia,

    viste la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e tutte le convenzioni in materia di diritti umani di cui la Bielorussia è parte,

    visti l'articolo 135, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 4, del suo regolamento,

    A.

    considerando che nel febbraio 2016 l'UE ha revocato gran parte delle sue misure restrittive nei confronti di funzionari ed entità giuridiche della Bielorussia, come gesto di buona volontà inteso ad avviare una politica di impegno finalizzata a incoraggiare la Bielorussia a rispettare i principi in materia di diritti umani, democrazia e Stato di diritto;

    B.

    considerando che l'UE ha più volte ribadito che le relazioni tra l'UE e la Bielorussia possono progredire ulteriormente soltanto se sono fondate sulla fiducia e sui valori della democrazia, dello Stato di diritto e delle libertà fondamentali;

    C.

    considerando che le attuali politiche in Bielorussia compromettono tali valori, impedendo così all'UE di offrire alla Bielorussia una maggiore partecipazione nel partenariato orientale e relazioni più strette, o di firmare le priorità del partenariato UE-Bielorussia;

    D.

    considerando che in Bielorussia continua a deteriorarsi la situazione in termini di libertà dei mezzi di comunicazione e di libertà di espressione, come dimostrato da gravi vessazioni nei confronti di portali di informazione e giornalisti indipendenti, come nel caso "BelTA";

    E.

    considerando che le autorità bielorusse hanno recentemente dato avvio a un'ondata di vessazioni e intimidazioni da parte della polizia nei confronti dei giornalisti;

    F.

    considerando che secondo Reporter senza frontiere nel 2017 sono stati arrestati oltre 100 giornalisti, in gran parte mentre seguivano le proteste dell'opposizione; che le vessazioni nei confronti dei giornalisti freelance che lavorano per organi d'informazione indipendenti con sede all'estero hanno raggiunto livelli senza precedenti, impedendo ai giornalisti di ottenere l'accreditamento;

    G.

    considerando che il più importante sito Internet di notizie indipendente Charter 97.org, incentrato sui diritti umani e sulle ragioni dell'opposizione, e che prende il suo nome dalla Carta 97, una dichiarazione del 1997 in cui si invoca la democrazia in Bielorussia e firmata da giornalisti, politici dell'opposizione e attivisti per i diritti, è stato costretto a trasferirsi a Varsavia, in Polonia, dove opera dal 2011, dopo numerosi blocchi imposti dalle autorità bielorusse, due irruzioni nei suoi uffici da parte della polizia e la confisca delle attrezzature nel corso dello stesso anno;

    H.

    considerando che dal 24 gennaio 2018 l'accesso al sito Internet di Charter 97 è bloccato all'interno della Bielorussia, per una durata indeterminata, senza un processo e in un contesto di accuse vaghe di "minaccia all'interesse nazionale"; che, secondo il caporedattore di Charter 97, Natalya Radina, nel mese successivo al blocco del sito Internet di Charter 97, il numero di visitatori del sito dall'interno della Bielorussia è diminuito del 70 %;

    I.

    considerando che Natalya Radina ha ricevuto minacce di morte;

    J.

    considerando che il 16 aprile 2018 l'accesso al sito Internet di Charter 97 è stato bloccato anche dalle autorità russe all'interno del territorio della Federazione russa;

    K.

    considerando che nel settembre 2010 l'ispiratore della Carta 97, Aleh Byabenin, è stato trovato impiccato nella sua casa nei pressi di Minsk; che Pavel Sheremet, nativo della Bielorussia e un portavoce dell'organizzazione alla base della Carta 97, è stata ucciso nel luglio 2016 con un'autobomba a Kiev, capitale dell'Ucraina;

    L.

    considerando che all'inizio del mese di agosto 2018 le autorità bielorusse hanno effettuato irruzioni nelle sedi editoriali di diversi organi bielorussi indipendenti, a cominciare da Tut.by fino alle perquisizioni a carico di BelaPAN, realty.by, Belaruskaya Navuka e Kultura; che le irruzioni hanno determinato arresti e detenzioni di giornalisti, tra i quali il caporedattore di Tut.by, con l'accusa di aver effettuato accessi e utilizzato illegalmente informazioni online fornite dall'agenzia di stampa statale BelTA;

    M.

    considerando che il 7 agosto 2018 la commissione d'inchiesta bielorussa ha avviato un'indagine penale ai sensi dell'articolo 349, paragrafo 2, del codice penale, che prevede fino a 2 anni di prigione (accesso illegale a dati informatici commesso per altro interesse personale causando danni rilevanti), contro giornalisti e redattori di varie risorse online arrestando 18 giornalisti, sette dei quali sono stati trattenuti per tre giorni perché considerati sospetti; che si sono verificati casi di pressioni sui giornalisti e sui loro familiari obbligandoli a collaborare con il servizio di intelligence e la polizia;

    N.

    considerando che le ultime modifiche alla legge sui mass media, adottate nel giugno 2018, estendono il controllo del governo agli organi di informazione online; che le modifiche, che entreranno in vigore il 1o dicembre 2018, imporranno ulteriori oneri burocratici a carico dei siti Internet che intendono registrarsi come mezzi di informazione online ufficiali;

    O.

    considerando che ai siti Internet che decidono di non registrarsi, nonostante la nuova normativa, o che non soddisfano i nuovi criteri, viene negato l'accreditamento presso le istituzioni governative, censurando in questo modo ulteriormente la stampa; che entrambi gli organi di informazione online registrati e non registrati saranno inoltre obbligati a registrare i nomi delle persone che formulano commenti; che i proprietari dei mezzi di informazione online registrati saranno altresì giuridicamente responsabili del contenuto di tali commenti;

    P.

    considerando che la nuova legislazione impone l'identificazione degli autori di ogni post e commento pubblicati nei forum online e obbliga i proprietari dei siti Internet a moderare tali commenti;

    Q.

    considerando che il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Bielorussia, Miklós Haraszti, e il rappresentante dell'OSCE per la libertà dei media, Harlem Désir, hanno espresso il parere che tali modifiche legislative costituiscono una restrizione inaccettabile della libertà di espressione e di accesso all'informazione;

    R.

    considerando che la Bielorussia occupa il 155o posto nell'indice sulla libertà di stampa nel mondo elaborato da Reporter senza frontiere per il 2017, che valuta ogni anno il livello della libertà di stampa in 180 paesi;

    S.

    considerando che dall'inizio del 2018 i giornalisti bielorussi, il cui diritto di raccogliere, immagazzinare e diffondere le informazioni è garantito dalla Costituzione, sono stati multati oltre 70 volte per aver collaborato con mass media stranieri privi di accreditamento e che le sanzioni ammontano a oltre 60 000 BYN; che l'articolo 22, paragrafo 9, del codice delle violazioni amministrative è diventato uno strumento efficace per vessare i giornalisti e gli organi di informazione indipendenti come Belsat TV che dal 2011 opera dalla Polonia;

    T.

    considerando che la Bielorussia resta l'unico paese in Europa in cui viene praticata ancora la pena capitale;

    U.

    considerando che in Bielorussia specifiche categorie di persone sono sottoposte ad arresti illegali e a detenzioni arbitrarie, non ricevono cure adeguate e non possono contattare i propri familiari mentre si trovano in stato di detenzione, subiscono violenze fisiche e psicologiche organizzate a livello statale, azioni penali e condanne sulla base di accuse pretestuose e false, sanzioni pecuniarie sproporzionate, sanzioni amministrative e altre forme di repressione da parte delle autorità bielorusse; che tra queste categorie figurano prigionieri politici (in particolare Mikhail Zhamchuzhny e Dzmitry Paliyenka), noti oppositori politici, attivisti per i diritti umani, attori della società civile, attivisti di organizzazioni ambientali, non governative e della società civile, blogger indipendenti, giornalisti e redattori, manifestanti pacifici di ogni estrazione sociale e, in particolare, attivisti di organizzazioni sindacali indipendenti (in particolare Henadz Fiadynich e Ihar Komlik);

    1.

    condanna fermamente le ripetute vessazioni e detenzioni ai danni di giornalisti e mezzi di informazione indipendenti in Bielorussia; esorta le autorità a porre fine a tutte le vessazioni giudiziarie, intimidazioni e minacce contro giornalisti e mezzi di informazione indipendenti e a permettere a tutti i portali di notizie di operare liberamente;

    2.

    ritiene inaccettabile il blocco del sito Internet di notizie Carta 97 da parte delle autorità bielorusse dal gennaio 2018; ribadisce il suo invito alle autorità bielorusse affinché sia revocato immediatamente e incondizionatamente il blocco imposto all'accesso a Internet nei confronti del sito web di notizie all'interno della Bielorussia;

    3.

    condanna fermamente le modifiche adottate nei confronti della legge sui mezzi di informazione, le quali vengono utilizzate per rafforzare il controllo su Internet; ribadisce la sua forte preoccupazione per il deterioramento della situazione relativa ai siti Internet e ai mezzi di informazione indipendenti e dell'opposizione e per quanto concerne i giornalisti in Bielorussia;

    4.

    è del parere che i mezzi di informazione indipendenti non costituiscano una minaccia per le autorità, ma che siano invece un elemento importante del sistema dei pesi e contrappesi e che pertanto dovrebbero essere considerati dal governo come un potenziale partner critico e non come un nemico;

    5.

    deplora il fatto che la Bielorussia continui a perseguire una politica repressiva e non democratica nei confronti di giornalisti, avvocati, attivisti politici, difensori dei diritti umani, attori della società civile, sindacalisti e altri soggetti considerati come una minaccia per la classe dirigente politica; sottolinea che tale repressione ostacola qualsiasi relazione più stretta con l'UE e un più ampio coinvolgimento nel partenariato orientale;

    6.

    ribadisce il suo appello alle autorità bielorusse affinché rafforzino il rispetto dei principi democratici, dello Stato di diritto, dei diritti umani e delle libertà fondamentali, compreso il rispetto nei confronti del giornalismo veritiero e imparziale, in conformità della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e degli strumenti internazionali e regionali in materia di diritti umani ratificati dalla Bielorussia;

    7.

    invita le istituzioni dell'UE a includere nelle priorità del partenariato UE-Bielorussia un forte riferimento all'indipendenza dei media, alla libertà di espressione e alla libertà di riunione; invita il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) e gli Stati membri a garantire che i programmi di assistenza dell'UE e le altre forme di cooperazione bilaterale, compresa l'assistenza finanziaria, siano collegati a passi chiari e concreti verso la democratizzazione e l'apertura, compresi una riforma elettorale completa e il pieno rispetto della libertà dei media;

    8.

    chiede al SEAE e alla Commissione di continuare a sostenere le organizzazioni della società civile che operano in Bielorussia e in altri paesi; sottolinea, a tale proposito, la necessità di appoggiare tutte le fonti di informazione indipendenti della società bielorussa, inclusi i mezzi di comunicazione che trasmettono in lingua bielorussa e all'estero quali Charter 97 e Belsat TV;

    9.

    invita il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a monitorare da vicino la situazione della libertà dei media in Bielorussia, in collaborazione con il relatore permanente delle Nazioni Unite per la Bielorussia;

    10.

    esorta le autorità bielorusse a consentire il funzionamento pieno e senza ostacoli delle organizzazioni politiche e pubbliche e ad abrogare l'articolo 193/1 del codice penale che riduce le libertà di riunione pacifica e di associazione;

    11.

    chiede con fermezza la liberazione incondizionata e immediata dei prigionieri politici Mikhail Zhamchuzhny e Dzmitry Paliyenka, e la riabilitazione completa di tutti gli ex prigionieri politici; chiede alle autorità di consentire a tutti i sindacati indipendenti di svolgere senza ostacoli il loro ruolo legittimo e centrale nella società civile; deplora la condanna, pronunciata il 24 agosto 2018, di Henadz Fiadynich e Ihar Komlik, attivisti del sindacato indipendente REP, a quattro anni di libertà limitata;

    12.

    plaude a lavoro svolto dall'attuale relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Bielorussia, Miklós Haraszti, e richiama l'attenzione del suo successore, Anaïs Marin, sui molteplici casi di abusi di potere, riduzione delle libertà individuali e collettive e repressione della società civile, dei sindacati indipendenti e dei mezzi di informazione, come chiaramente individuato nelle relazioni di Haraszti;

    13.

    chiede, a tale proposito, che le autorità bielorusse riconoscano senza indugio il mandato del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Bielorussia, e che la Commissione, la Banca europea per gli investimenti e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo subordinino la fornitura di qualsiasi ulteriore assistenza finanziaria o tecnica alla Bielorussia alle circostanze di cui sopra, preservando nel contempo la capacità dell'UE di finanziare direttamente la società civile bielorussa;

    14.

    rimane preoccupato per la costruzione di una centrale nucleare a Ostrovets; prende atto della relazione relativa alle prove di stress e alle raccomandazioni pubblicata il 3 luglio 2018 e chiede che le raccomandazioni relative alle prove di stress siano attuate quale condizione per qualsiasi ulteriore progresso nella cooperazione UE-Bielorussia, in particolare per quanto concerne la firma delle priorità del partenariato UE-Bielorussia;

    15.

    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, nonché al Presidente e al governo della Bielorussia.

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