COMMISSIONE EUROPEA
Strasburgo, 24.10.2017
COM(2017) 623 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO, AL COMITATO DELLE REGIONI E ALLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
Un partenariato strategico rinnovato e rafforzato con le regioni ultraperiferiche dell'UE
{SWD(2017) 349 final}
1.Introduzione
Le nove regioni ultraperiferiche - Guadalupa, Guyana francese, Martinica, Mayotte, Riunione e Saint-Martin (Francia), isole Canarie (Spagna), Azzorre e Madera (Portogallo) - rappresentano un patrimonio straordinario per l'Unione europea (UE). Arricchiscono l'UE sotto il profilo economico, culturale e geografico, le consentono di avere accesso strategico ai mari e le forniscono risorse naturali uniche ospitando l'80 % della sua biodiversità.
Tuttavia le caratteristiche di queste regioni, come la grande distanza, la superficie ridotta, la vulnerabilità ai cambiamenti climatici e, per la maggior parte di esse, l'insularità, comportano sfide per il loro sviluppo e ostacolano la loro integrazione nel mercato interno.
La specificità della loro situazione è stata riconosciuta già nel 1999 con i trattati dell'UE e nel 2009 con l'articolo 349 del trattato sul funzionamento dell'UE (TFUE), in virtù del quale esse possono beneficiare di misure specifiche nel contesto delle politiche fondamentali dell'UE, come la politica agricola, di coesione e di concorrenza.
Tra il 2014 e il 2020 i fondi strutturali e d'investimento europei e un regime specifico per le misure agricole (il regolamento POSEI) mettono a disposizione delle regioni ultraperiferiche quasi 13,3 miliardi di EUR - un'importante fonte di investimenti e di creazione di occupazione. L'importo comprende due dotazioni specifiche nei settori dello sviluppo regionale e della pesca, finalizzate a compensare i costi supplementari sostenuti da tali regioni a motivo della loro particolare situazione.
Per rendere le regioni ultraperiferiche più competitive, sono previste anche norme specifiche in settori come gli aiuti di Stato - in relazione agli aiuti operativi e agli investimenti - e nella politica fiscale e doganale. Questo considerevole sostegno pubblico dell'UE sviluppa le infrastrutture, a offrire servizi alla popolazione, a creare posti di lavoro, a investire nell'istruzione e nelle competenze e ad aumentare la competitività delle imprese. Contribuisce anche a potenziare e diversificare le attività agricole, a tutelare l'ambiente e a far fronte ai cambiamenti climatici. Il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la presente comunicazione esamina l'attuazione delle misure proposte nella strategia del 2012 e fornisce informazioni dettagliate sulla situazione socio-economica delle regioni ultraperiferiche.
Nonostante i progressi compiuti nel corso degli anni, le regioni ultraperiferiche devono tuttora affrontare gravi sfide, che sono ulteriormente acuite dalla globalizzazione e dai cambiamenti climatici. Il loro processo di sviluppo è fragile. La maggior parte di esse deve investire in infrastrutture di base - come strade e impianti di gestione delle acque e dei rifiuti - e la loro economia dipende da un numero limitato di settori. A causa dei vincoli che caratterizzano tali regioni, tra cui la grande distanza, le loro imprese, che sono prevalentemente di piccole e medie dimensioni (PMI), devono sostenere costi aggiuntivi che ostacolano la loro piena integrazione nel mercato unico.
L'andamento della situazione politica, economica e sociale nelle regioni ultraperiferiche negli ultimi anni - con un aumento del tasso di disoccupazione (particolarmente allarmante quello della disoccupazione giovanile) e, in alcune regioni, un aumento dell'immigrazione irregolare e delle crisi sociali - costituisce motivo di preoccupazione. Il tasso di disoccupazione dei giovani si aggira tra il 40 % e il 55 %. Nel caso di alcune regioni ultraperiferiche rimane un divario molto profondo nel livello di sviluppo, nella ricchezza e nelle opportunità economiche e sociali rispetto all'Europa continentale. Inoltre, le devastazioni causate dagli uragani nel settembre 2017 - in particolare a Saint-Martin - gettano nuova luce sulla vulnerabilità di questi territori, proprio quando si prevede che in futuro gli eventi climatici estremi si verificheranno con frequenza ancora maggiore.
È evidente la necessità di aumentare gli sforzi per consentire alle regioni ultraperiferiche di cogliere pienamente i vantaggi derivanti dall'appartenenza all'UE e di gestire la globalizzazione. Serve un approccio più robusto e personalizzato per creare un quadro propizio per il loro sviluppo e offrire pari opportunità ai loro cittadini. Benché alcune sfide siano condivise, tali regioni sono diverse le une dalle altre e ognuna ha esigenze specifiche. Le risposte politiche devono tenerne conto.
Inoltre l'UE non può trovare soluzioni per tutte le sfide che le regioni ultraperiferiche devono affrontare. Gli Stati membri sono primariamente responsabili per lo sviluppo economico e sociale delle proprie regioni ultraperiferiche, soprattutto in settori chiave come la sanità e l'istruzione. E le regioni ultraperiferiche stesse dovrebbero compiere maggiori sforzi per liberare il loro potenziale endogeno di crescita. Al tempo stesso l'UE dovrebbe istituire un quadro maggiormente propizio, che consenta di massimizzare l'impatto di tali sforzi e di continuare a tener conto degli interessi delle regioni ultraperiferiche nei settori di competenza dell'UE come il commercio.
La presente comunicazione illustra il nuovo approccio della Commissione sulle modalità per stimolare lo sviluppo delle regioni ultraperiferiche, valorizzando le loro risorse e cogliendo le opportunità offerte da nuovi vettori di crescita e di creazione di posti di lavoro. Il nuovo approccio comporta in particolare un maggiore riconoscimento delle loro specificità ed esigenze. Richiede anche azioni concrete e coordinate da intraprendere a livello nazionale e dell'UE nonché delle regioni ultraperiferiche stesse (l'elenco dettagliato delle azioni è fornito in allegato), e prevede un partenariato rafforzato tra le regioni, i loro Stati membri e le istituzioni dell'UE.
Questo nuovo approccio si fonda sugli insegnamenti appresi dall'attuazione della strategia precedente e sugli ampi scambi avuti con i rappresentanti di queste regioni, tra l'altro in occasione del quarto Forum delle regioni ultraperiferiche, svoltosi a Bruxelles il 30 e 31 marzo 2017. Il nuovo approccio si richiama inoltre alle proposte presentate dalle regioni ultraperiferiche al presidente della Commissione e ai contributi del Parlamento europeo e degli Stati membri.
Qualsiasi iniziativa con implicazioni per il bilancio seguirà debitamente le procedure del bilancio annuale, senza pregiudicare il prossimo quadro finanziario pluriennale successivo al 2020.
Una nuova governance basata su un partenariato forte
Pur facendo parte dell'UE e del suo mercato unico, le regioni ultraperiferiche sono diverse sotto molti punti di vista. Con questo nuovo approccio proattivo la Commissione terrà maggiormente conto delle loro esigenze e promuoverà politiche dell'UE più rispondenti alla loro situazione, garantendo che la loro specificità sia debitamente presa in considerazione nelle sue iniziative ogni volta che sarà opportuno.
Le politiche dell'UE saranno conseguentemente adattate alle loro specifiche circostanze come molte delle azioni proposte nella presente comunicazione intendono fare, senza compromettere la coerenza dell'ordinamento giuridico dell'Unione. Ciò significa trovare il giusto equilibrio tra trattare tali regioni come regioni europee, con tutti i diritti e gli obblighi associati, e riconoscere in maniera proattiva la loro specifica situazione geopolitica ed economica.
L'approccio tiene conto della sentenza della Corte di giustizia dell'UE del dicembre 2015, che specifica l'ambito di applicazione dell'articolo 349 TFUE.
In linea con i propri orientamenti per legiferare meglio
e in particolare con le procedure sugli impatti territoriali, la Commissione valuterà eventuali impatti significativi sulle regioni ultraperiferiche al fine di adeguare l'elaborazione delle politiche e di concepire misure attenuative appropriate se necessario. L'individuazione e l'analisi di tali impatti, nonché la valutazione degli effetti della legislazione in vigore sulle regioni ultraperiferiche, riposano sulla disponibilità di dati affidabili e sull'impegno delle parti interessate che conoscono al meglio le specificità che caratterizzano le regioni ultraperiferiche.
Eurostat e gli istituti nazionali di statistica sono di conseguenza invitati a collaborare per migliorare l'affidabilità dei rispettivi dati e affinare le statistiche, che attualmente non rispecchiano appieno le specificità delle regioni ultraperiferiche, rischiando così di distorcere i risultati. Anche le parti interessate sono incoraggiate a partecipare ai meccanismi di consultazione e di riscontro della Commissione, esprimervi le proprie opinioni e fornire prove dell'impatto sulle regioni ultraperiferiche.
La valutazione dell'impatto su queste regioni è particolarmente importante quando l'UE conclude e rivede accordi internazionali. Gli interessi delle regioni ultraperiferiche possono essere particolarmente rilevanti nel caso di alcuni accordi in materia di commercio o pesca. È pertanto fondamentale garantire un dialogo informato e scambi di informazioni costanti tra la Commissione, gli Stati membri e le regioni durante tutte le fasi dei negoziati. Le regioni ultraperiferiche sono invitate a esprimere i propri interessi e le preoccupazioni specifiche facendo uso di tutti gli strumenti a loro disposizione, come le consultazioni condotte nel quadro delle valutazioni d'impatto per il lancio dei negoziati sugli accordi commerciali e delle valutazioni d'impatto sulla sostenibilità condotte durante i negoziati.
Oltre agli strumenti già a disposizione delle regioni per manifestare le loro esigenze, la Commissione lancerà una piattaforma ad hoc che favorirà lo scambio di idee con le regioni ultraperiferiche e le parti interessate nel corso dell'elaborazione e dell'attuazione delle politiche dell'UE. Ciò dovrebbe permettere alla Commissione di presentare, quando si pongono questioni specifiche, iniziative che sfruttano meglio le loro risorse e che rispondono alle loro preoccupazioni. Dovrebbe anche contribuire a riesaminare l'efficienza delle pertinenti politiche dell'UE sul campo e a individuare opportunità di crescita. La piattaforma riunirà la Commissione, le autorità nazionali e delle regioni ultraperiferiche nonché altri soggetti interessati.
Oltre a ospitare una grande piattaforma che riunisca tutte le regioni ultraperiferiche, la Commissione adotterà misure per sostenere singole regioni con problemi specifici. Qualora una regione ultraperiferica incontri un problema che richiede un'azione congiunta di tutte le parti interessate, la Commissione costituirà se del caso una task force specifica per affrontare la questione e fornire assistenza con opportune misure.
La Commissione:
-istituirà una piattaforma ad hoc dove scambiare idee sugli interessi e le preoccupazioni delle regioni ultraperiferiche, riunendo la Commissione, le autorità nazioni e delle regioni ultraperiferiche nonché altri soggetti interessati;
-se necessario, lancerà una task force specifica per rispondere alle esigenze specifiche di una singola regione ultraperiferica;
-garantirà che le preoccupazioni e gli interessi delle regioni ultraperiferiche siano debitamente e opportunamente presi in considerazione nelle valutazioni d'impatto e nelle valutazioni politiche;
-continuerà a prestare particolare attenzione ai prodotti sensibili delle regioni ultraperiferiche nel quadro degli accordi commerciali con paesi terzi; coopererà con gli Stati membri per coinvolgere maggiormente le regioni ultraperiferiche nei negoziati riguardanti la pesca.
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2.Valorizzare le risorse delle regioni ultraperiferiche
Le regioni ultraperiferiche dispongono di risorse uniche nel loro genere che potrebbero essere sfruttate in maniera migliore nella ricerca e nell'innovazione d'avanguardia, in settori come la bioeconomia o i cambiamenti climatici, comprese le misure di riduzione dei gas a effetto serra, sperimentando metodi di trasporto a basse emissioni di carbonio e soluzioni basate sull'efficienza energetica. Le loro risorse naturali comprendono in particolare:
·una ricca biodiversità, che costituisce una barriera di protezione da mareggiate e inondazioni nonché la base di settori economici fondamentali come il turismo, la pesca, la silvicoltura e l'agricoltura, e di settori in crescita, come i prodotti biologici, la biomedicina e i cosmetici naturali;
·importanti zone economiche esclusive, che offrono opportunità di sviluppo dell'economia blu e fanno di queste regioni attori importanti nella gestione internazionale degli oceani;
·una posizione e un clima adatti alle attività nei settori dello spazio e dell'astrofisica;
·la prossimità ai mercati di paesi terzi, che facilita gli scambi, inclusi il commercio e gli investimenti.
Inoltre, le regioni ultraperiferiche dispongono di notevoli risorse sociali: un ricco patrimonio culturale che, insieme alla biodiversità e al paesaggio naturale, le rende mete turistiche interessanti; competenze europee che offrono una solida base per la crescita delle loro imprese e servizi di istruzione di qualità.
Queste risorse dovrebbero essere sfruttate più efficacemente per creare posti di lavoro e opportunità imprenditoriali; le regioni ultraperiferiche dovrebbero concentrare i propri sforzi nelle aree in cui posseggono vantaggi comparativi, individuati nelle rispettive strategie di specializzazione intelligente, e nelle attività tradizionali che sono importanti per la creazione di occupazione. La Commissione incoraggia le regioni ultraperiferiche a studiare un'adeguata combinazione di sovvenzioni e strumenti finanziari che mettano insieme differenti fonti di finanziamento nazionali, regionali ed europee.
Per valorizzare le loro risorse e ottimizzare il loro sviluppo attraverso nuove opportunità, le regioni ultraperiferiche dovrebbero sfruttare al massimo il sostegno finanziario disponibile, compreso quello proveniente dal Fondo europeo per gli investimenti strategici. Le regioni ultraperiferiche dovrebbero anche sfruttare meglio le possibilità offerte dal polo europeo di consulenza sugli investimenti e dal portale dei progetti di investimento europei.
La Commissione:
-istituirà, insieme al Gruppo Banca europea per gli investimenti, un'iniziativa dedicata che, anche mediante il supporto del polo europeo di consulenza sugli investimenti, permetterà alle regioni ultraperiferiche di ampliare il loro accesso al Fondo europeo per gli investimenti strategici.
Economia blu
Lo sviluppo socio-economico di tutte le regioni ultraperiferiche dovrebbe essere sorretto da un'economia blu sostenibile. I progressi compiuti in questo senso sono attualmente disomogenei. Se l'intensità delle attività varia da regione a regione, i modelli di crescita e le carenze sono tuttavia simili. I tradizionali settori marino e marittimo, come la pesca, la navigazione, il turismo costiero e crocieristico, creano posti di lavoro per la popolazione locale, mentre settori nuovi, come le energie rinnovabili marine, l'acquacoltura e le biotecnologie blu, hanno tuttora un grado di sviluppo insufficiente.
Lo sviluppo dell'economia blu richiederà pianificazione e investimenti di tipo strategico. Ad esempio, la pesca potrebbe essere gestita in modo tale da garantire un maggiore reddito dei pescatori locali e contemporaneamente uno sfruttamento sostenibile delle risorse. Maggiori flussi turistici potrebbero essere associati a misure di risparmio dell'acqua e allo sviluppo di impianti di desalinizzazione alimentati da energie rinnovabili, per soddisfare la crescente domanda di acqua. Le risorse marine dovrebbero essere utilizzate per sviluppare le biotecnologie blu al di fuori degli attuali mercati di nicchia, si potrebbero in particolare potenziare ulteriormente i progetti che sfruttano le alghe per produrre cosmetici, alimenti o biocarburanti.
Le regioni ultraperiferiche dovrebbero mettere a punto strategie per l'economia blu al fine di migliorare le sinergie tra le politiche pubbliche e gli investimenti, dovrebbero anche facilitare l'accesso ai finanziamenti per i piccoli operatori attraverso microcrediti e strumenti finanziari (prestiti e fondi di garanzia).
Gli Stati membri dovrebbero intensificare la raccolta di dati scientifici e il sostegno alla pesca e la ricerca marina, adottare misure di gestione della pesca ed esplorare se del caso la possibilità di limitare l'esercizio della pesca all'interno di una zona di 100 miglia ai pescherecci immatricolati nelle regioni ultraperiferiche. Dovrebbero inoltre intensificare i loro sforzi nella lotta contro la pesca illegale; la Commissione affronterà questo tema nell'ambito dei pertinenti accordi economici e di cooperazione con i paesi terzi.
La Commissione:
-valuterà misure specifiche (compreso un regime di compensazione) per le regioni ultraperiferiche nell'ambito di nuovi programmi UE allo scopo di promuovere lo sviluppo sostenibile della pesca e di altri settori dell'economia blu;
-riguardo alla capacità della flotta, valuterà entro la fine del 2018 l'attuale piano di "entrata/uscita" e propone eventuali modifiche;
-terrà conto dei bisogni specifici delle regioni ultraperiferiche al momento del lancio di inviti a sostegno dell'economia blu nell'ambito del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP);
-valuterà la possibilità che vengano impiegati gli aiuti di Stato per la costruzione di nuovi pescherecci nelle regioni ultraperiferiche, tenendo conto di condizioni volte a garantire una pesca sostenibile.
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Agricoltura e sviluppo rurale
L'agricoltura e lo sviluppo rurale sono fattori importanti dell'economia delle regioni ultraperiferiche. Il programma agricolo dell'UE per le regioni ultraperiferiche (POSEI) e i programmi di sviluppo rurale, che insieme rappresentano la metà della dotazione totale a favore delle regioni ultraperiferiche nel quadro dei fondi strutturali e di investimento europei, contribuiscono a modernizzare la produzione agricola in modo sostenibile e a migliorare la competitività del settore agroalimentare.
I programmi di sviluppo rurale sostengono altresì le azioni volte a ripristinare, conservare e aumentare la biodiversità nell'agricoltura e nella silvicoltura, nonché a promuovere lo sviluppo economico delle zone rurali. Insieme ai Partenariati europei per l'innovazione "Produttività e sostenibilità dell'agricoltura", tali programmi sostengono la ricerca e l'innovazione. Inoltre, la normativa rivista sugli aiuti di Stato (il regolamento generale di esenzione per categoria) che è stata estesa all'agricoltura, faciliterà la concessione di aiuti di Stato in questo settore, incoraggiando nuovi investimenti.
Le regioni ultraperiferiche dovrebbero promuovere gli investimenti nelle nuove tecnologie per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e usare e sviluppare gli strumenti di gestione del rischio (assicurazione contro le perdite economiche, fondi comuni, stabilizzazione del reddito) previsti dal regolamento sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Dovrebbero altresì aumentare il numero dei sistemi di qualità nazionali o dell'Unione riconosciuti per i prodotti agricoli e gli alimenti, incoraggiare la partecipazione degli agricoltori a tali sistemi e sostenere la promozione di questi prodotti anche usando il simbolo grafico delle regioni ultraperiferiche nei mercati internazionali e dell'UE.
La Commissione:
-proporrà di continuare ad applicare il regolamento POSEI
, senza che questo pregiudichi i negoziati previsti per il prossimo quadro finanziario pluriennale;
-cercherà di mantenere disposizioni specifiche per le regioni ultraperiferiche nell'ambito del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.
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Biodiversità
La biodiversità nelle regioni ultraperiferiche costituisce un patrimonio unico per l'Europa e per il mondo. Numerosi settori economici di queste regioni, tra cui il turismo, la pesca, la silvicoltura e l'agricoltura, dipendono direttamente da essa. Ecosistemi in buona salute forniscono inoltre beni fondamentali per la società, ad esempio aria e acqua pulite, e contribuiscono all'adattamento ai cambiamenti climatici e alla loro mitigazione.
La politica agricola comune dell'UE sostiene questa realtà attraverso strumenti diversi, come le misure agro-climatico-ambientali o gli aiuti per una gestione sostenibile delle foreste, cofinanziati dal FEASR. Inoltre, dal 2010 l'iniziativa BEST promuove la conservazione della biodiversità e l'uso sostenibile dei servizi ecosistemici nelle regioni ultraperiferiche e nei paesi e territori d'oltremare attraverso progetti di piccole dimensioni mirati a sfruttare il potenziale locale. Dal 2012 numerosi progetti sulla biodiversità nelle regioni ultraperiferiche sono stati finanziati anche nell'ambito dello strumento finanziario per l'ambiente (LIFE).
Le regioni ultraperiferiche e i relativi Stati membri dovrebbero inoltre collaborare con i partner dei paesi e territori d'oltremare e dei paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico per promuovere obiettivi comuni in materia di biodiversità nell'ambito degli accordi internazionali.
-prendendo spunto dall'esperienza dell'iniziativa BEST, valuterà la possibilità di fornire un sostegno specifico alla conservazione della biodiversità e all'impiego sostenibile dei servizi ecosistemici, comprese le misure per l'adattamento climatico nelle regioni ultraperiferiche e nei paesi e territori d'oltremare nei nuovi programmi UE.
Economia circolare
L'economia circolare è un'area di crescita promettente a sostegno dello sviluppo endogeno delle regioni ultraperiferiche. Accelerare la transizione verso un'economica circolare riveste un'importanza particolare in questi territori piccoli e remoti che dipendono da risorse importate. La gestione dei rifiuti può rappresentare un compito particolarmente difficile a causa delle limitate infrastrutture disponibili per il loro trattamento e della mancanza di economie di scala per la raccolta, il trattamento e il riciclaggio dei rifiuti. In alcuni casi questa situazione è aggravata dalla crescita demografica e dai picchi dovuti al turismo stagionale, che genera grandi quantità di rifiuti. La conseguenza è che numerose regioni ultraperiferiche spediscono i rifiuti sulla terraferma.
La promozione dell'economia circolare crea anche opportunità imprenditoriali e favorisce l'innovazione e la creazione di occupazione. Le soluzioni elaborate dalle regioni ultraperiferiche potrebbero essere riproposte in altri territori (isole comprese) impegnati nella ricerca di un uso efficiente delle risorse. Alcune regioni ultraperiferiche hanno sviluppato buone prassi e metodi, ad esempio l'utilizzo di rifiuti organici come compost nei parchi pubblici delle isole Canarie, l'uso di molecole di banana nella biocosmetica nella Martinica, lo sviluppo di un sistema reversibile che utilizza le energie rinnovabili per la produzione di energia idroelettrica a Madera.
Gli Stati membri e le regioni ultraperiferiche dovrebbero valutare la capacità dell'economia circolare di generare crescita e occupazione in tali regioni e individuare progetti prioritari, compreso il turismo sostenibile. Dovrebbero potenziare l'attuazione di un'adeguata gestione dei rifiuti al fine di accrescere la raccolta differenziata, sviluppare il compostaggio in loco dei rifiuti organici, riutilizzare i prodotti, riparare, riciclare e incoraggiare la riduzione dei rifiuti. Dovrebbero migliorare ulteriormente la promozione di prassi ecocompatibili, compresa la bioagricoltura, e di metodi di gestione sostenibile delle risorse naturali nell'agricoltura e nella silvicoltura attraverso gli strumenti della politica agricola comune.
La Commissione:
-proporrà un tema per un progetto nell'ambito del programma di lavoro LIFE 2018-2020 sui "rifiuti" per affrontare i problemi di gestione dei rifiuti nelle regioni ultraperiferiche; sosterrà tali regioni affinché diventino luoghi di sperimentazione di progetti pilota dell'economia circolare nell'ambito del programma LIFE;
-valuterà l'introduzione di disposizioni atte a favorire la spedizione dei rifiuti finalizzata al loro trattamento dalle regioni ultraperiferiche ai paesi vicini tramite la revisione del regolamento in materia di spedizione dei rifiuti prevista entro il 31 dicembre 2020.
Cambiamenti climatici
Le regioni ultraperiferiche sono particolarmente vulnerabili a una serie di effetti specifici dovuti ai cambiamenti climatici, in particolare l'innalzamento del livello del mare ed eventi meteorologici estremi, come l'uragano Irma che ha colpito Saint-Martin. In tali situazioni il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze della Commissione europea può fornire aiuto, anche tramite il meccanismo di protezione civile dell'UE.
Il Fondo di solidarietà dell'UE, che fornisce sostegno per la ricostruzione delle regioni colpite da catastrofi naturali, contiene disposizioni specifiche per le regioni ultraperiferiche, che permettono l'assegnazione di finanziamenti a partire da una soglia di danni bassa. La Commissione valuterà l'attuazione del Fondo di solidarietà dell'UE nelle regioni ultraperiferiche nel contesto della valutazione globale del Fondo che sarà completata nel 2018.
Gli Stati membri e le regioni ultraperiferiche dovrebbero aggiornare periodicamente le esigenze, i rischi e le vulnerabilità specifici a loro connessi, comprese eventuali misure di adeguamento, da affrontare secondo approcci regionali o nazionali all'adattamento ai cambiamenti climatici e alla gestione del rischio di catastrofi. Dovrebbero sostenere esercizi, formazione e scambi di buone prassi nel contesto del meccanismo di protezione civile dell'UE, anche in aree rilevanti per la prevenzione e la preparazione e, se del caso, d'intesa con i paesi vicini delle regioni ultraperiferiche.
La Commissione:
-rafforzerà la dimensione delle regioni ultraperiferiche nell'ambito dello strumento dell'UE per l'ambiente e l'azione per il clima (LIFE) includendo la preparazione delle regioni ultraperiferiche a far fronte ai fenomeni meteorologici estremi come nuovo settore strategico dell'adattamento ai cambiamenti climatici nel quadro del programma di lavoro 2018-2020;
-lancerà un progetto preparatorio sull'adattamento ai cambiamenti climatici nelle regioni ultraperiferiche nel 2019 in consultazione con queste ultime e gli Stati membri;
-integrerà le sfide di adattamento specifiche delle regioni ultraperiferiche nel processo di revisione della strategia dell'UE di adattamento del 2013.
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Energia
Le regioni ultraperiferiche dispongono spesso di migliori risorse di energie rinnovabili rispetto all'Europa continentale. Tali risorse, però, non sono sfruttate al massimo delle loro potenzialità a causa di ostacoli tecnici, economici e legislativi. Non essendo collegate alle reti energetiche continentali, le regioni ultraperiferiche continuano per la maggior parte a dipendere per la produzione di elettricità da costose importazioni di petrolio il cui acquisto richiede a sua volta sovvenzioni per evitare che i prezzi dell'energia elettrica siano troppo elevati. Tenendo conto che i loro sistemi energetici sono spesso isolati, le regioni ultraperiferiche hanno un potenziale ruolo di punta da fare risaltare nella transizione all'energia pulita, realizzando soluzioni energetiche sostenibili. L'aumento dell'autosufficienza energetica delle regioni ultraperiferiche porterà importanti benefici economici in termini di crescita, competitività e creazione di posti di lavoro a livello locale, contribuendo al contempo all'attuazione degli obiettivi energetici e climatici dell'UE.
Le regioni ultraperiferiche hanno istituito nel 2014 una "rete dell'energia" allo scopo di collaborare a soluzioni energetiche sostenibili e la maggior parte di esse sta già sperimentando e sviluppando soluzioni basate su opzioni rinnovabili. Sono tuttavia necessari ulteriori sforzi e investimenti, in particolare nel settore delle energie marine rinnovabili (energia termica oceanica, energia del moto ondoso, energia eolica in mare) in combinazione con tecnologie innovative di stoccaggio, tecnologie con una maggiore efficienza energetica e soluzioni di trasporto pulite; tutti settori con un forte potenziale per le regioni ultraperiferiche.
Le regioni ultraperiferiche sono di certo le candidate ideali per la sperimentazione di sistemi energetici sostenibili e la promozione di comunità locali che utilizzano energie rinnovabili; tuttavia, potranno cogliere appieno queste opportunità soltanto se i loro Stati membri adegueranno la propria legislazione alle loro esigenze. In particolare, le norme in materia di aiuti di Stato consentono agli Stati membri di mettere a disposizione delle regioni ultraperiferiche regimi di sostegno per lo sviluppo delle energie rinnovabili che tengano conto dei costi reali della produzione di elettricità, invece dei prezzi nazionali di riferimento per l'elettricità.
Gli Stati membri dovrebbero accertarsi che la propria legislazione e i propri sistemi sostengano lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica in queste regioni (ad esempio tramite aste organizzate specificamente per le regioni ultraperiferiche, regimi fiscali locali, lo sviluppo di reti elettriche e di capacità di stoccaggio). Le disposizioni nazionali sull'efficienza energetica nel settore edilizio che recepiscono la direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia possono essere modificate per tenere conto delle condizioni locali.
Le regioni ultraperiferiche dovrebbero inoltre assumere un ruolo di punta nella transizione verso l'energia pulita, in linea con l'iniziativa Energia pulita per le isole dell'UE lanciata con il pacchetto Energia pulita per tutti gli europei.
Con il sostegno dell'UE le regioni ultraperiferiche stanno investendo anche nel miglioramento dell'efficienza energetica. Dato che i trasporti assorbono oltre la metà del loro consumo primario di energia, queste regioni stanno iniziando a promuovere la mobilità elettrica. La legislazione dell'UE in materia di energia, comprese alcune delle proposte più recenti, offre a tali regioni opportunità e incentivi per raggiungere l'autosufficienza energetica. Le regioni ultraperiferiche dovrebbero organizzare campagne informative rivolte alla popolazione e alle comunità locali sui vantaggi dell'investire nelle energie rinnovabili e nell'efficienza energetica.
La Commissione:
-armonizzerà al suo interno e a livello internazionale per mezzo dell'iniziativa Energia pulita per le isole dell'UE le buone pratiche sviluppate dalle regioni ultraperiferiche.
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3.Consentire la crescita e la creazione di occupazione
Le regioni ultraperiferiche hanno adottato strategie di specializzazione intelligente per sostenere gli investimenti nella ricerca e nell'innovazione nell'ambito dei programmi del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020. Queste strategie individuano le risorse e i settori promettenti da studiare tenendo conto dei punti di forza e dei vincoli di ciascuna regione, in particolare le piccole dimensioni delle loro imprese, il numero esiguo di ricercatori e l'offerta limitata di servizi di sostegno.
Tali strategie consentono alle regioni ultraperiferiche di concentrare gli investimenti nelle priorità regionali fondamentali e nei settori ad alto potenziale e di rafforzare la collaborazione tra università e centri di ricerca, imprese e governi regionali. Esse dovrebbero essere valutate periodicamente, con la partecipazione delle parti interessate rilevanti, per riorientare le priorità alla luce del progresso tecnologico e dell'affermarsi di nuovi mercati.
Ricerca e innovazione
La ricerca e l'innovazione, insieme ai trasferimenti di tecnologia, sono fattori cruciali per permettere alle regioni ultraperiferiche di assumere un ruolo di punta in molti settori promettenti. Le regioni ultraperiferiche sono la sede di centri operativi e di ricerca di rilevanza mondiale, come l'Istituto di astrofisica nelle isole Canarie e il Centro spaziale in Guyana, e ospitano eventi internazionali di alto livello su temi quali la biodiversità
. Vi si svolgono attività sperimentali emergenti che riguardano la vita negli oceani, la vulcanologia, l'energia e la telemedicina.
Le regioni ultraperiferiche si trovano in una posizione ideale per cogliere i benefici delle nuove opportunità che si aprono nell'ambito dei mercati commerciali per le attività spaziali. Tali opportunità comprendono l'emergente mercato dei microsatelliti, che cerca di soddisfare la crescente domanda in particolare nei settori delle trasmissioni televisive nello spazio vicino ("near-space"), dell'orbita bassa e delle telecomunicazioni.
In linea con la strategia spaziale per l'Europa adottata nel 2016 la Commissione sosterrà la promozione del mercato, che comprende attività di accompagnamento quali l'accesso agli investimenti e al capitale di rischio. La Commissione sosterrà altresì l'aggregazione della domanda di lanciatori europei dei programmi Galileo e Copernicus.
Ma la partecipazione della maggior parte delle regioni ultraperiferiche ai programmi di ricerca dell'UE è tuttora insufficiente e ha un notevole potenziale di crescita. È necessario intervenire a diversi livelli per realizzare tale obiettivo, compresa la partecipazione alla cooperazione internazionale nell'ambito di tali programmi. In primo luogo, sarà lanciata un'azione dedicata di coordinamento e sostegno, con una dotazione di 4 milioni di EUR, nell'ambito del programma di lavoro Orizzonte 2020 per il periodo 2018-2020, allo scopo di potenziare la partecipazione delle regioni ultraperiferiche al programma di ricerca dell'UE e la visibilità delle loro capacità di ricerca e innovazione e le priorità in materia di specializzazione intelligente, valorizzando le risorse di cui dispongono. Ciò dovrebbe anche contribuire a esplorare sfide specifiche per le quali la ricerca e l'innovazione potrebbero fornire soluzioni.
Questa azione permetterà di mappare le capacità delle regioni ultraperiferiche nei loro campi di competenza nella ricerca e, su tale base, di far incontrare potenziali partner europei e internazionali che potrebbero rafforzare ulteriormente le capacità di queste regioni. L'azione le assisterà anche nella costituzione di consorzi per preparare proposte di progetto. Dovrebbe inoltre ispirare l'elaborazione del futuro programma quadro di ricerca dell'UE al fine di potenziare ulteriormente la loro partecipazione effettiva.
Inoltre, per fare un salto di qualità nel campo della ricerca e dell'innovazione, le regioni ultraperiferiche e i rispettivi Stati membri dovrebbero valutare le esigenze di tali regioni in investimenti a lungo termine. Dovrebbero altresì istituire in ciascuna regione ultraperiferica sportelli collegati ai punti di contatto nazionali per divulgare informazioni sulle opportunità di ricerca e organizzare campagne di sensibilizzazione.
La Commissione:
-lancerà un'azione dedicata di coordinamento e sostegno (4 milioni di EUR) nell'ambito del programma di lavoro Orizzonte 2020 per il periodo 2018-2020, allo scopo di potenziare le capacità di partecipazione delle regioni ultraperiferiche al programma quadro di ricerca dell'UE;
-in sede di definizione del futuro programma quadro di ricerca dell'UE dedicherà particolare attenzione alle risorse e alle esigenze specifiche delle regioni ultraperiferiche.
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Occupazione, istruzione e formazione
Le regioni ultraperiferiche sono tra le regioni dell'UE con il più alto tasso di disoccupazione, in particolare tra i giovani. In stretta collaborazione con gli Stati membri, la Commissione aiuta la popolazione delle regioni ultraperiferiche ad adeguare le proprie competenze ai nuovi sistemi e alle nuove tecnologie di produzione, con particolare attenzione alla digitalizzazione dell'economia, attraverso il Fondo sociale europeo, il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale nonché l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile.
Nella Riunione, per esempio, la E2C (École de la 2ème chance) sviluppa le competenze e l'autonomia personali e la fiducia in se stessi di persone svantaggiate, sulla base di un partenariato con imprese. Questi stessi obiettivi sono perseguiti da un programma della Guyana francese che ha coinvolto giovani locali per un anno in lavori edilizi relativi al progetto Ariane presso il Centro spaziale europeo.
È tuttavia evidente che occorre intensificare gli sforzi volti a fornire agli studenti e ai lavoratori di queste regioni qualifiche adeguate in settori importanti come l'economia blu, verde o digitale, affinché possano trovare posti di lavoro nella loro regione o altrove. Una maggiore mobilità dei discenti e del personale impegnato nell'istruzione e nella formazione, in particolare nell'ambito del programma Erasmus+, sarebbe molto proficua per le regioni ultraperiferiche. Il Corpo europeo di solidarietà offre ai giovani ulteriori possibilità di impegnarsi e di sostenere le comunità sviluppando al contempo le loro competenze e acquisendo preziose esperienze umane e professionali.
Nell'ambito dell'istruzione superiore, la Commissione promuoverà ulteriormente le attuali opportunità di mobilità e di creazione di capacità attraverso campagne di sensibilizzazione mirate, organizzate in stretta collaborazione con le agenzie nazionali. Essa ha già notevolmente aumentato il sostegno finanziario dei partecipanti che viaggiano da e verso le regioni ultraperiferiche a partire dall'avvio del programma Erasmus+ e continuerà ad adeguare tale sostegno con gli inviti previsti per il 2018. Inoltre, le norme di finanziamento specifiche previste per le regioni ultraperiferiche da Erasmus+ si applicheranno al Corpo europeo di solidarietà. Ciò offrirà maggiore sostegno alle spese di viaggio per i partecipanti provenienti da e diretti alle regioni ultraperiferiche. La Commissione esplorerà anche le possibilità di estendere la cooperazione regionale del programma Erasmus+ nelle zone opportune al fine di incoraggiare la mobilità tra le regioni ultraperiferiche e i paesi terzi vicini.
Gli Stati membri e le regioni ultraperiferiche dovrebbero prendere in considerazione il rafforzamento o l'istituzione di sistemi (se possibile simili al "programma di tirocinio internazionale" francese) che consentano alle imprese di offrire a giovani candidati incarichi temporanei all'estero.
La Commissione:
-intensificherà i propri sforzi per promuovere Erasmus+, compreso Erasmus Pro che è concepito per incoraggiare la mobilità degli apprendisti, nelle regioni ultraperiferiche; promuoverà il ricorso alle possibilità esistenti e incoraggerà le regioni ultraperiferiche a sfruttare al meglio tali programmi di mobilità al fine di rafforzare gli scambi tra tali regioni e i paesi terzi nel campo dell'istruzione superiore e della formazione professionale;
-promuoverà il Corpo europeo di solidarietà per i giovani delle regioni ultraperiferiche e ne favorirà la mobilità al fine di offrire loro la possibilità di sostenere le persone bisognose e di agevolarne l'accesso al mercato del lavoro;
-intensificherà la cooperazione con le regioni ultraperiferiche per migliorare l'uso delle risorse disponibili nell'ambito del Fondo sociale europeo e dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, per promuovere l'occupabilità e le competenze, in particolare dei giovani, rafforzando tra l'altro il sostegno a iniziative di successo come il Service Militaire Adapté nelle regioni ultraperiferiche francesi.
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Competitività, imprenditorialità e mercato unico
Le regioni ultraperiferiche, i cui mercati sono di piccole dimensioni, dipendono fortemente dagli scambi con l'Europa e sono esposte a una forte concorrenza da parte dei paesi vicini. Tuttavia, in molti settori, come l'energia, le biotecnologie, le tecnologie dell'informazione e i servizi, le loro competenze e la loro capacità dovrebbero metterle in condizione di competere all'interno dei rispettivi mercati regionali.
Le regioni ultraperiferiche devono potenziare ulteriormente la capacità delle proprie imprese di operare sul mercato unico e a livello internazionale, per godere dei vantaggi offerti dalla globalizzazione e sfruttare al meglio le opportunità commerciali nella loro area geografica.
La Commissione:
-prenderà in considerazione le esigenze speciali delle imprese delle regioni ultraperiferiche nei nuovi regimi di sostegno alle PMI (l'attuale programma COSME), allo scopo di rendere tali imprese più competitive sui mercati internazionali;
-promuoverà la partecipazione di imprenditori delle regioni ultraperiferiche e valuterà l'impatto di una possibile estensione del programma Erasmus per i giovani imprenditori ai paesi vicini sulla base del progetto pilota che consente scambi tra imprenditori dell'UE e di paesi terzi;
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Accessibilità del digitale
Per il loro ulteriore sviluppo è essenziale collegare le regioni ultraperiferiche con l'Europa continentale, i paesi vicini e il resto del mondo mediante reti adeguate e affidabili per le comunicazioni elettroniche e garantire che i cittadini e le imprese di tali regioni possano beneficiare dei servizi digitali.
Negli ultimi anni queste regioni hanno significativamente ridotto il divario digitale, sia per quanto riguarda la connettività e l'utilizzo dei servizi Internet sia per la digitalizzazione delle imprese e dei servizi pubblici; rimane, tuttavia, un divario considerevole nelle zone rurali. Sono stati predisposti ambiziosi programmi nazionali e regionali per sostenere lo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi digitali. La popolazione ha accolto con grande interesse i nuovi servizi digitali, come la telefonia mobile.
Ciononostante permangono tuttora ostacoli, come la dipendenza dai cavi sottomarini, i costi straordinari dell'introduzione dell'infrastruttura digitale, le piccole dimensioni dei mercati locali e dei progetti, che possono rendere più difficoltosi gli investimenti privati e l'accesso ai finanziamenti, o ancora le piccole dimensioni delle imprese, che ostacolano il loro aggiornamento digitale, o la difficoltà di attirare e trattenere competenze digitali.
Le iniziative che la Commissione sta attuando nel campo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione dovrebbero aiutare le regioni ultraperiferiche a superare questi ostacoli. L'introduzione della banda larga sarà sostenuta dalle nuove misure proposte nel codice europeo per le comunicazioni elettroniche allo scopo di promuovere investimenti competitivi nelle reti ad alta capacità. Su richiesta degli Stati membri interessati e sulla base degli orientamenti in materia di aiuti di Stato per la banda larga, la Commissione continuerà a valutare l'elaborazione di misure di aiuti di Stato locali o nazionali per l'introduzione della banda larga, allo scopo di collegare le zone in cui il mercato ha fallito. Il Fondo relativo alla banda larga per collegare l'Europa, sostenuto dal meccanismo per collegare l'Europa e dal Fondo europeo per gli investimenti strategici, può anche contribuire a finanziare progetti più piccoli e rischiosi per attirare investimenti nel mercato.
Inoltre, la rete dell'UE dei centri di competenza sulla banda larga, introdotta dalla Commissione all'inizio del 2017, dovrebbe aumentare la condivisione di esperienze tra autorità nazionali e regionali, anche in tema di fonti di finanziamento. Gli Stati membri dovrebbero garantire che siano istituiti tali centri e che forniscano assistenza alle regioni ultraperiferiche nell'introduzione della banda larga. Le autorità nazionali di regolamentazione dovrebbero continuare a monitorare nelle proprie analisi di mercato la situazione delle regioni ultraperiferiche, per individuare vincoli della concorrenza tali da giustificare l'adozione di misure di regolamentazione specifiche.
Poiché il 90 % dei posti di lavoro attuali richiede il possesso di almeno un livello base di competenze digitali, la formazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori, in particolare di quelli più giovani, sono un fattore essenziale per trarre vantaggio dalla trasformazione digitale dell'economia e della società. Si invitano le regioni ultraperiferiche a fare tesoro delle buone prassi individuate dalla Coalizione per le competenze digitali e l'occupazione e ad aderire a una "coalizione nazionale".
La Commissione:
-incoraggerà lo scambio di buone prassi e informazioni in materia di introduzione della banda larga attraverso la rete dell'UE dei centri di competenza sulla banda larga.
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Trasporti
Una maggiore mobilità dei trasporti è essenziale al fine di ridurre il "divario di accessibilità" che affligge le regioni ultraperiferiche a causa della grande distanza dall'Europa continentale, della loro insularità (nella maggior parte dei casi) e della difficile topografia. Connessioni regolari e affidabili con l'Europa e all'interno della rispettiva area di appartenenza possono stimolare la crescita e la creazione di occupazione attirando imprese, turisti e operatori dei servizi e facilitando gli scambi. Inoltre, migliorano la qualità della vita e le prospettive economiche dei residenti consentendo loro di accedere all'istruzione superiore e alla formazione professionale, ai servizi sanitari e a un più ampio mercato del lavoro.
Le politiche dell'UE, in particolare la politica di coesione, hanno contribuito a ridurre questo divario di accessibilità e i costi che esso comporta per le regioni ultraperiferiche e i loro abitanti. Gli investimenti del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo di coesione hanno svolto un ruolo essenziale ai fini dell'aggiornamento delle infrastrutture e delle attrezzature relative ai trasporti. Inoltre, il meccanismo per collegare l'Europa sta già sostenendo progetti riguardanti, tra l'altro, il programma Autostrade del mare e la navigazione verde.
Un ruolo importante spetta anche alla politica di concorrenza, comprese le disposizioni in materia di aiuti di Stato e le regole sugli obblighi di servizio pubblico. Grazie alla revisione del regolamento generale di esenzione per categoria dell'UE, le regioni ultraperiferiche hanno la possibilità di finanziare e attuare progetti portuali e aeroportuali in maniera diretta, a condizione che soddisfino determinati criteri (solo i progetti che non soddisfano tali criteri richiedono ancora l'autorizzazione preventiva della Commissione).
Per le regioni ultraperiferiche è fondamentale potenziare i trasporti aerei e marittimi e altre modalità di trasporto via acqua, che costituiscono il principale collegamento con l'Europa e i paesi vicini della loro area di appartenenza. La prossimità a importanti linee marittime, come il canale di Panama o le rotte transatlantiche, offre loro opportunità per svolgere attività di navigazione e trasbordo. Queste regioni potrebbero diventare nodi marittimi nella rispettiva area e fungere, per esempio, da stazioni di rifornimento energetico lungo le linee marittime (anche per il gas naturale liquefatto).
La Commissione valuterà in quale modo la politica per le reti di trasporto transeuropee, compreso il programma Autostrade del mare, possa soddisfare meglio le esigenze delle regioni ultraperiferiche e tenere conto della loro posizione geografica. Le regioni ultraperiferiche dovrebbero integrare la prospettiva regionale e dell'UE al momento di elaborare i progetti di connettività.
Per quanto riguarda il trasporto aereo, i voli tra lo Spazio economico europeo e le regioni ultraperiferiche sono attualmente esclusi dal sistema di scambio di quote di emissione dell'UE, così come lo sono tutti i voli da e verso paesi terzi. Questa deroga è scaduta il 1° gennaio 2017, ma la Commissione ha presentato una proposta legislativa per mantenerla in vigore in attesa della conclusione dei negoziati internazionali sulle norme di attuazione della misura mondiale basata sul mercato.
Per quanto riguarda i trasporti locali, le regioni ultraperiferiche soffrono di congestione del traffico nelle città o lungo le fasce costiere e di difficoltà di accesso alle zone rurali interne. Sono in corso di elaborazione progetti volti a rendere i trasporti più sostenibili e più puliti; tali progetti potranno inoltre fungere da esempio di buone prassi per altre regioni dell'UE e i loro paesi vicini. Le regioni ultraperiferiche dovrebbero continuare a testare e sviluppare soluzioni di mobilità sostenibile a livello locale.
La Commissione:
-lancerà uno studio sulle esigenze di connettività delle regioni ultraperiferiche, tra cui le esigenze di sostegno da parte dei fondi UE (CEF, FESR e altri strumenti), di assistenza tecnica (preparazione dei progetti e strutturazione finanziaria) e di miglioramento a livello normativo e di riforme;
-si impegnerà a soddisfare meglio le esigenze delle regioni ultraperiferiche e a favorire la loro partecipazione al programma per la rete transeuropea dei trasporti, al meccanismo per collegare l'Europa e ai futuri programmi UE per i trasporti; renderà possibili investimenti dell'UE in porti e aeroporti nelle regioni ultraperiferiche in casi debitamente motivati.
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4.Rafforzare la cooperazione delle regioni ultraperiferiche con il vicinato e oltre
La promozione della cooperazione regionale e il rafforzamento dei legami delle regioni ultraperiferiche con i paesi vicini e le organizzazioni regionali sono un pilastro fondamentale della strategia dell'UE per le regioni ultraperiferiche fin dal 2004. La Commissione ha promosso tale cooperazione attraverso il dialogo politico, i programmi di cooperazione territoriale e gli accordi di partenariato economico.
Tale cooperazione è già adesso facilitata dai regolamenti sul FESR e sul Fondo europeo di sviluppo (FES), dall'accordo di Cotonou - che disciplina i rapporti tra l'UE e gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) - e dalla decisione sull'associazione d'oltremare riguardante le relazioni dell'UE con i paesi e territori d'oltremare, ma dovrebbe essere ulteriormente rafforzata nelle aree in cui può apportare vantaggi per tutte le parti. Si dovrebbero attuare una programmazione e una pianificazione congiunte dei progetti impiegando tutti gli strumenti di cooperazione rilevanti.
A norma dei regolamenti vigenti, in anni recenti sono stati realizzati nel bacino dei Caraibi, nell'Oceano Indiano e nell'Africa occidentale progetti di cooperazione che coinvolgono le regioni ultraperiferiche e altri partner regionali. In particolare, il progetto pilota attuato nei Caraibi con i finanziamenti del FES e del FESR costituisce un passo positivo verso una maggiore sinergia nell'utilizzo dei due strumenti.
La recente catastrofe causata dall'uragano Irma a Saint-Martin - Sint Maarten impone inoltre all'UE di unire gli sforzi di ricostruzione con tutte le parti interessate e di coordinare il proprio sostegno in modo da facilitare la cooperazione e progetti comuni per il bene di tutti gli abitanti dell'isola.
Sulla scorta degli insegnamenti appresi, la Commissione studierà nuovi strumenti per facilitare e rafforzare le iniziative di cooperazione alla luce delle esigenze e delle risorse delle regioni interessate. Collaborerà inoltre strettamente con le competenti delegazioni dell'UE per facilitare scambi e progetti comuni tra le regioni ultraperiferiche, i paesi e territori vicini e le organizzazioni regionali.
Le crescenti sfide globali e la maggiore interdipendenza impongono alle regioni ultraperiferiche di rafforzare e ampliare la cooperazione al di là del loro spazio di vicinato, per includere altri paesi terzi e partner internazionali. Grazie alla loro posizione geostrategica queste regioni possono svolgere un ruolo importante nei forum internazionali relativi a questioni globali come la governance internazionale degli oceani. La Commissione collaborerà con i relativi Stati membri interessati per studiare le azioni concrete utili a far progredire i lavori in quest'ambito nelle rispettive aree geografiche delle regioni ultraperiferiche.
Entrare in partenariato con organizzazioni regionali e internazionali che dispongono di competenze tecniche e di esperienze in materia permetterà inoltre di promuovere opportunità di sviluppo in settori promettenti e faciliterà lo sviluppo di azioni congiunte in settori di interesse comune. La partecipazione a iniziative come l'"iniziativa isole intelligenti
" permetterà inoltre alle regioni ultraperiferiche di mettere a disposizione i loro territori come banchi di prova per nuove soluzioni.
La Commissione:
-valuterà l'opportunità di orientare i nuovi investimenti dell'UE su progetti prioritari e di più ampia portata nei bacini geografici delle regioni ultraperiferiche;
-favorirà la cooperazione tra le regioni ultraperiferiche e i loro vicini allineando in maniera più approfondita le norme dei pertinenti strumenti di finanziamento e istituendo eventuali programmi comuni.
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Migrazione
La pressione migratoria che alcune regioni ultraperiferiche subiscono da parte dei paesi vicini, unitamente a un alto tasso di crescita demografica, in particolare nella Guyana francese e a Mayotte, comporta problemi economici e sociali, come dimostrano le recenti tensioni verificatesi nella Guyana francese. Queste regioni dovrebbero ricevere aiuti per gestire la sostenibilità dei flussi migratori. In altre regioni ultraperiferiche, in cui la situazione è diversa, sarebbe importante facilitare la mobilità delle persone, degli studenti e dei lavoratori provenienti dai paesi vicini, creare nuovi posti di lavoro e opportunità di crescita e promuovere l'integrazione regionale delle regioni ultraperiferiche.
La Commissione:
-terrà conto delle preoccupazioni delle regioni ultraperiferiche in sede di negoziazione o attuazione di accordi internazionali e partenariati per la mobilità con i loro paesi vicini.
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5.Conclusioni
Consentire alle regioni ultraperiferiche di diventare più resilienti, realizzare il proprio potenziale di sviluppo, sfruttare appieno i vantaggi derivanti dall'appartenenza all'UE e gestire la globalizzazione sono tutti obiettivi che richiedono volontà politica e definizione delle priorità, nonché sforzi notevoli per utilizzare meglio le risorse di tali regioni e individuare nuove fonti di crescita.
La presente comunicazione stabilisce un nuovo approccio per un partenariato solido. Si basa su un approccio preventivo - in virtù del quale gli interessi e le preoccupazioni delle regioni ultraperiferiche saranno sottoposti a un attento esame, supportato da una piattaforma che consentirà loro e alle parti interessate uno scambio di idee in tutte le fasi di definizione e attuazione delle politiche.
La Commissione lavorerà in stretta collaborazione con le regioni ultraperiferiche e i relativi Stati membri per garantire che le azioni concrete che essa ha proposto siano attuate. La Commissione agirà in modo proattivo, garantendo a monte che le proprie iniziative prendano in considerazione sia conseguenze sia opportunità per le regioni ultraperiferiche. Inoltre, laddove opportuno, proporrà misure personalizzate per tenere conto delle caratteristiche specifiche di tali regioni.
La promozione dello sviluppo delle regioni ultraperiferiche richiede anche notevoli investimenti e l'assunzione di responsabilità da parte degli Stati membri interessati e delle stesse regioni ultraperiferiche. La Commissione è impegnata a rafforzare il duraturo partenariato con le regioni ultraperiferiche e i loro Stati membri per consentire lo sviluppo dei territori dell'UE nel mondo.