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Document 52015IP0310

Risoluzione del Parlamento europeo del 9 settembre 2015 sulla messa in atto del Libro bianco 2011 sui trasporti: bilancio e via da seguire per una mobilità sostenibile (2015/2005(INI))

GU C 316 del 22.9.2017, p. 155–172 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

22.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 316/155


P8_TA(2015)0310

Attuazione del Libro bianco 2011 sui trasporti

Risoluzione del Parlamento europeo del 9 settembre 2015 sulla messa in atto del Libro bianco 2011 sui trasporti: bilancio e via da seguire per una mobilità sostenibile (2015/2005(INI))

(2017/C 316/16)

Il Parlamento europeo,

visto il Libro bianco della Commissione dal titolo «Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti — Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile» (COM(2011)0144),

vista l'audizione pubblica intitolata «Libro bianco sui trasporti: bilancio e via da seguire per una mobilità sostenibile», tenuta dalla sua commissione per i trasporti e il turismo il 17 marzo 2015,

visto il parere del Comitato economico e sociale europeo del 22 aprile 2015 dal titolo «Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti — Progressi e sfide»,

vista la propria risoluzione del 15 dicembre 2011 sul tema «Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti — Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile» (1),

vista la propria risoluzione del 6 luglio 2010 su un futuro sostenibile per i trasporti (2),

vista la propria risoluzione del 12 luglio 2007 su «Mantenere l'Europa in movimento — una mobilità sostenibile per il nostro continente» (3),

vista la propria risoluzione del 12 febbraio 2003 sul Libro bianco della Commissione «La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte» (4),

visto il Libro bianco della Commissione dal titolo «La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte» (COM(2001)0370),

in vista della prossima conferenza sul clima COP21 che si terrà a Parigi a dicembre 2015,

visto il pacchetto «Unione dell'energia» e la relativa comunicazione intitolata «Una strategia quadro per un'Unione dell'energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici» (COM(2015)0080),

viste le conclusioni del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre 2014 sul quadro 2030 delle politiche dell'energia e del clima,

vista la comunicazione della Commissione intitolata «Strategia per il mercato unico digitale in Europa» (COM(2015)0192),

vista la comunicazione della Commissione intitolata «Insieme verso una mobilità urbana competitiva ed efficace sul piano delle risorse» (COM(2013)0913),

vista la propria risoluzione del 27 settembre 2011 sulla sicurezza stradale in Europa 2011–2020 (5),

visto l'articolo 52 del proprio regolamento,

vista la relazione della commissione per i trasporti e il turismo (A8-0246/2015),

A.

considerando che il Libro bianco sui trasporti ha stabilito un'ambiziosa agenda per la trasformazione del sistema europeo dei trasporti e per l'istituzione di un autentico spazio unico europeo dei trasporti;

B.

considerando che il settore dei trasporti rappresenta una forza trainante dell'economia dell'UE, in quanto dà lavoro a circa 10 milioni di persone e rappresenta circa il 5 % del PIL, e dovrebbe restare in prima fila nel generare ulteriore crescita economica e occupazione e nel promuovere la competitività, lo sviluppo sostenibile e la coesione territoriale;

C.

considerando che i trasporti sono un settore di cui l'Europa è un leader mondiale, sia nella fabbricazione che nelle attività di trasporto, e che è essenziale che i trasporti europei continuino a svilupparsi, a investire e a rinnovarsi in modo sostenibile, al fine di mantenere la propria leadership tecnologica a livello mondiale, di continuare a esportare in tutto il mondo i propri standard e di mantenere la propria posizione competitiva in tutti i modi di trasporto nell'ambito di un'economia globale sempre più caratterizzata dall'emergere di nuovi potenti attori e di nuovi modelli imprenditoriali;

D.

considerando che in seguito alla la digitalizzazione, all'urbanizzazione, alla globalizzazione e ai cambiamenti demografici stanno cambiando i presupposti della nostra società e che pertanto è necessario modificare gli attuali paradigmi della politica dei trasporti per poter far fronte alle sfide del futuro;

E.

considerando che i trasporti sono essenziali per la libera circolazione delle persone, delle merci e dei servizi, su cui si fonda il mercato unico, e che la libera circolazione è al contempo un potente vettore di integrazione nell'Unione e un fattore chiave per la performance dell'industria e del commercio europei;

F.

considerando che i trasporti continuano a dipendere quasi totalmente dai combustibili fossili e sono l'unico settore in cui le emissioni di gas a effetto serra sono aumentate negli ultimi 25 anni, e che senza la recente flessione dell'economia la crescita delle emissioni avrebbe potuto essere ancora maggiore;

G.

considerando che vi è urgente necessità di migliorare l'efficienza energetica e la sostenibilità del sistema dei trasporti e di ridurre la sua dipendenza dal petrolio e dalle energie fossili in maniera economicamente efficiente senza sacrificarne la competitività e senza ridurre la mobilità, in linea con gli obiettivi del Libro bianco;

H.

considerando che i biocombustibili sostenibili avanzati, in particolare quelli ottenuti dal trattamento di rifiuti e residui in linea con la gerarchia di gestione dei rifiuti (6), costituiscono un potenziale non ancora sfruttato di riduzione della dipendenza del sistema europeo dei trasporti dal petrolio e di contenimento delle emissioni di gas serra provenienti dal settore dei trasporti;

I.

considerando che è fondamentale garantire il successo dello sviluppo della rete transeuropea di trasporto (TEN-T) nei tempi stabiliti, connettere efficacemente le reti di trasporto di tutte le regioni dell'UE, collegare con il centro dell'Unione le regioni geograficamente periferiche ed eliminare le disparità fra i livelli di sviluppo e di manutenzione delle infrastrutture, in particolare fra le parti orientali e quelle occidentali dell'Unione;

J.

considerando che gli investimenti in infrastrutture di trasporto hanno un impatto positivo sulla crescita economica, l'occupazione e il commercio, e che è quindi necessario eliminare le barriere che ostacolano gli investimenti privati nelle infrastrutture di trasporto;

K.

considerando che le infrastrutture di trasporto richiedono generalmente finanziamenti a lungo termine e che il livello degli investimenti è calato negli ultimi tempi, a causa della mancanza di fiducia tra i legislatori, i promotori dei progetti e il settore finanziario;

L.

considerando che da molti anni gli investimenti nelle infrastrutture dei trasporti pubblici in tutta l'UE sono gravemente insufficienti, e che il miglioramento di strutture e servizi per i pedoni, gli anziani e i passeggeri a mobilità ridotta rientra negli obiettivi dell'Unione e richiede fondi aggiuntivi;

M.

considerando che una delle finalità principali del Libro bianco dovrebbe essere quella di fare delle persone e dei loro diritti in quanto passeggeri l'obiettivo centrale della politica dei trasporti;

N.

considerando che l'innovazione e i sistemi di trasporto intelligenti dovrebbero svolgere un ruolo importante nello sviluppo di un sistema europeo dei trasporti moderno, efficiente, sostenibile e interoperabile, accessibile a tutti;

O.

considerando che le reti multimodali e l'integrazione dei diversi modi e servizi di trasporto hanno le potenzialità per migliorare i collegamenti e l'efficienza dei trasporti di passeggeri e merci, contribuendo così a ridurre le emissioni di carbonio e le altre emissioni nocive;

P.

considerando che la creazione di un autentico spazio unico europeo dei trasporti non sarà possibile senza un'efficace attuazione della normativa dell'UE da parte degli Stati membri e, ove necessario, una semplificazione dell'attuale quadro normativo per garantire chiarezza giuridica e una migliore applicazione;

Q.

considerando che è necessario eliminare tutte le barriere, le incompatibilità tecniche e le gravose procedure amministrative che ancora ostacolano la realizzazione di un sistema dei trasporti pienamente integrato, nonché opporsi a qualsiasi nuova misura introdotta dagli Stati membri che crei barriere alla libera circolazione di beni e servizi;

R.

considerando che l'ulteriore apertura dei mercati deve andare di pari passo con lavori di qualità e condizioni di lavoro dignitose, un elevato standard dei servizi e una concorrenza equa in tutti gli Stati membri;

S.

considerando che dall'ultimo rapporto della Commissione sulla sicurezza stradale nell'Unione europea (7) emerge che nel 2014 il numero delle vittime della strada in Europa è diminuito dell'1 %, dato di gran lunga inferiore rispetto alla diminuzione dell'8 % registrata nel 2012 e poi nuovamente nel 2013;

Messa in atto e riesame intermedio del Libro bianco

1.

plaude all'intenzione della Commissione di condurre un riesame intermedio del Libro bianco, allo scopo di valutare i progressi compiuti e di proporre ulteriori azioni per il raggiungimento dei suoi obiettivi; reputa che, pur essendo presto per valutare pienamente l'impatto di una serie di misure introdotte dopo l'adozione del Libro bianco, sia necessario fare il punto della situazione al fine di ottenere una panoramica dello stato di attuazione delle 40 iniziative e dei 131 punti d'azione elencati nel suo allegato;

2.

ribadisce il suo sostegno agli obiettivi enunciati nel Libro bianco e ai «Dieci obiettivi per un sistema dei trasporti competitivo ed efficiente sul piano delle risorse: parametri comparativi per conseguire l'obiettivo di ridurre del 60 % le emissioni di gas serra»; sottolinea che il riesame intermedio dovrebbe mantenere almeno il livello d'ambizione degli obiettivi fissati nel 2011 e proporre misure e iniziative concrete, realistiche e basate su elementi certi per aumentare, accelerare e razionalizzare gli sforzi volti al conseguimento di tali obiettivi; invita la Commissione a valutare in che misura l'elenco delle azioni indicate nel Libro bianco sia sufficiente per conseguire gli obiettivi generali dello stesso, e a proporre provvedimenti legislativi aggiuntivi;

3.

invita la Commissione ad aggiornare gli obiettivi di riduzione delle emissioni indicati nel Libro bianco, in linea con la risoluzione del Parlamento del 5 febbraio 2014 su un quadro per le politiche dell'energia e del clima all'orizzonte 2030 (8) e con le conclusioni del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre 2014 sul quadro 2030 delle politiche dell'energia e del clima, e a proporre misure miranti a un'ulteriore riduzione delle emissioni dei trasporti, per aiutare gli Stati membri nel raggiungimento del generale «obiettivo UE vincolante di riduzione delle emissioni nazionali di gas a effetto serra almeno del 40 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990» («con riduzioni, da realizzare entro il 2030 sia nei settori coperti dal sistema ETS che in quelli non coperti da esso, pari rispettivamente al 43 % e al 30 % rispetto al 2005»);

4.

sottolinea che l'obiettivo 2030 di riduzione delle emissioni di gas serra provenienti dai trasporti dovrebbe essere fissato a un livello tale da consentire il raggiungimento dell'obiettivo di lungo periodo del Libro bianco di almeno il 60 % di riduzione delle emissioni di gas serra del settore dei trasporti entro il 2050; invita in tale contesto la Commissione a proporre una strategia globale per la decarbonizzazione dei trasporti;

Principi generali: trasferimento modale e co-modalità

5.

sottolinea che una politica europea della mobilità sostenibile deve fondarsi su una vasta gamma di strumenti politici volti al trasferimento — con un buon rapporto costi-benefici — verso i modi di trasporto meno inquinanti e aventi la maggiore efficienza energetica; puntualizza che lo spostamento dell'equilibrio tra i modi di trasporto non costituisce una finalità in sé, bensì è necessario per dissociare la mobilità dagli effetti negativi dell'attuale sistema dei trasporti, quali la congestione, l'inquinamento atmosferico, il rumore, gli incidenti e i cambiamenti climatici; riconosce che la politica di trasferimento modale non ha dato finora risultati soddisfacenti; sottolinea perciò che tutti i modi di trasporto devono essere ottimizzati e diventare più ecologici, sicuri ed efficienti sotto il profilo energetico al fine di raggiungere un alto livello sia di mobilità che di protezione dell'ambiente;

6.

reputa che lo sviluppo del trasporto di passeggeri e merci dipenda fortemente dall'utilizzo efficace dei vari modi di trasporto e che pertanto la politica europea dei trasporti debba basarsi su una co-modalità efficiente, in cui venga data ove possibile la priorità all'impiego dei modi di trasporti più efficienti dal punto di vista energetico e più sostenibili; ritiene che ciò porterà a un riequilibrio ottimale tra i diversi modi di trasporto e assicurerà l'interoperabilità all'interno dei modi e tra gli stessi, favorirà catene di trasporto e di logistica più sostenibili e farà aumentare in tutti i modi e in tutti i nodi i flussi di traffico senza intoppi;

Infrastrutture moderne e finanziamenti intelligenti

7.

invita la Commissione a presentare proposte per l'internalizzazione dei costi esterni di tutti i modi di trasporto di merci e di passeggeri, applicando una metodologia unionale comune, coerente e trasparente e tenendo conto della specificità di ciascun modo, compresa un'analisi coerente delle esternalità che sono già state internalizzate in modo da evitare doppie imposizioni; chiede che misure concrete assicurino una più ampia applicazione dei principi «chi utilizza paga» e «chi inquina paga», comprese linee guida e migliori pratiche, e che sia garantita parità di condizioni fra i modi di trasporto, abolendo ove opportuno le agevolazioni fiscali dannose per l'ambiente ma preservando al contempo la competitività di tutte le regioni dell'UE;

8.

invita la Commissione a proporre un quadro generale per i regimi di tariffazione delle strade nazionali per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri, che sia non discriminatorio nei confronti dei residenti dei paesi terzi e dia la priorità alla tariffazione basata sulla distanza; invita gli Stati membri a destinare gli introiti della tariffazione delle infrastrutture alla costruzione e manutenzione di infrastrutture di trasporto sicure e alla mitigazione dei problemi ambientali legati ai trasporti;

9.

pone in rilievo che il completamento della rete transeuropea di trasporto resta uno dei presupposti di un sistema di trasporto multimodale più sostenibile, efficiente e senza intoppi nonché per una distribuzione più equilibrata delle merci e dei passeggeri fra i modi di trasporto; sottolinea che la selezione dei progetti ammissibili ai finanziamenti dell'UE deve concentrarsi sui nove corridoi della rete centrale, sul completamento dei collegamenti mancanti, in particolare le sezioni transfrontaliere, sull'eliminazione delle strozzature, sul miglioramento delle infrastrutture esistenti, su soluzioni di trasporto innovative, sull'interoperabilità e sullo sviluppo di terminal e nodi urbani multimodali; ritiene che essa dovrebbe inoltre mettere maggiormente l'accento sul valore aggiunto europeo, sullo sviluppo di infrastrutture per la connettività delle regioni periferiche, insulari, montane e ultraperiferiche, e sul sostegno ai progetti che collegano la rete transeuropea dei trasporti con le reti infrastrutturali dei paesi vicini e dei paesi candidati;

10.

ritiene che i finanziamenti dell'UE debbano rispecchiare le reali esigenze d'investimento per il completamento della rete centrale TEN-T entro il 2030, e che lo strumento del meccanismo per collegare l'Europa (CEF) e altri mezzi di finanziamento dovrebbero stimolare gli investimenti nelle infrastrutture di trasporto in base ai criteri stabiliti negli orientamenti TEN-T e nel CEF, dando priorità ai mezzi di trasporto sostenibili quali la ferrovia, le vie navigabili interne e il trasporto marittimo a corto raggio; mette l'accento sul fatto che i progetti cofinanziati dovrebbero rispecchiare l'esigenza di disporre di un'infrastruttura che rechi vantaggi all'Unione in termini di competitività e di coesione economica, sociale e territoriale, che abbia un impatto minimo sull'ambiente, che sia resiliente al possibile impatto dei cambiamenti climatici e che garantisca la salute e la sicurezza degli utenti;

11.

chiede un drastico aumento della dotazione finanziaria del meccanismo per collegare l'Europa (CEF) e maggiori competenze europee per la preparazione, l'attuazione e il finanziamento della pianificazione dei trasporti transnazionali e per il finanziamento delle infrastrutture;

12.

sottolinea che la qualità dell'infrastruttura stradale, che si ripercuote direttamente sulla sicurezza stradale, varia in modo significativo nell'Unione europea, e che oltre il 90 % degli incidenti stradali mortali negli Stati membri si verificano sulle strade urbane e extraurbane; sottolinea che il finanziamento efficiente di questo tipo di infrastrutture deve essere maggiormente promosso attraverso varie politiche e strumenti dell'UE, in particolare nei paesi di coesione; pone altresì l'accento sull'esigenza di una corretta manutenzione delle infrastrutture esistenti, compresa la rete stradale secondaria;

13.

sottolinea che il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), proposto dalla Commissione nell'ambito del piano Juncker di investimenti per l'Europa, dovrebbe dare la priorità ai trasporti sostenibili e ai progetti infrastrutturali d'importanza essenziale che creano un elevato valore sociale, economico e ambientale, e indirizzarsi a progetti che promuovano la creazione di occupazione di qualità, la crescita a lungo termine, la competitività, l'innovazione e la coesione territoriale, compresi i progetti urbani sostenibili e i progetti ferroviari, in conformità con gli obiettivi strategici e la legislazione dell'UE nel settore dei trasporti (orientamenti TEN-T, CEF); in tale contesto, è del parere che meritino maggiore attenzione e applicazione le nuove modalità di finanziamento, come i partenariati pubblico-privato e le concessioni; sottolinea che il processo di selezione dei progetti da finanziare a titolo del FEIS deve essere trasparente e coinvolgere le parti interessate del settore pubblico e privato;

14.

ritiene che il FEIS dovrebbe essere finanziato in via prioritaria da risorse non assegnate nell'ambito del bilancio dell'Unione e solo in ultima istanza dai fondi non utilizzati dei programmi della rubrica 1A del quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020; sottolinea che il finanziamento del fondo di garanzia dovrebbe essere riesaminato nel quadro della revisione intermedia 2016 del quadro finanziario pluriennale e che, sulla base dell'analisi dei tassi di performance e di esecuzione dei diversi programmi, si dovrebbero individuare opzioni di finanziamento alternative per ridurre al minimo possibile la riassegnazione di fondi dalla rubrica 1A per il periodo 2016-2020; sottolinea che il Parlamento europeo e il Consiglio dovrebbero anche studiare dei modi per compensare nella misura più ampia possibile le riassegnazioni da programmi unionali decise nel quadro della procedura di bilancio annuale come fonte di finanziamento del FEIS negli anni precedenti la revisione intermedia del QFP;

15.

ribadisce il proprio sostegno agli strumenti finanziari innovativi che consentono di ottimizzare la spesa pubblica grazie a una migliore mobilitazione dei fondi privati, ma ricorda che molti progetti nel settore dei trasporti non generano entrate sufficienti a consentire di fare affidamento esclusivamente su questo tipo di strumenti e necessitano pertanto di un sostegno sotto forma di sovvenzioni;

16.

sottolinea la rapida messa in opera e applicazione di sistemi di trasporto intelligenti è necessaria per consentire un uso più efficiente, sostenibile e sicuro dei veicoli e dell'infrastruttura esistente e per fornire capacità aggiuntiva senza il dispendio di tempo, di denaro e di suolo richiesto per la costruzione di nuove infrastrutture; sottolinea l'importanza di un uso efficace delle frequenze e dell'interoperabilità tra i sistemi di trasporto intelligenti per consentire flussi di traffico senza intoppi in tutti i modi e in tutti i nodi; chiede la tempestiva attuazione delle fasi di dispiegamento e di esercizio dei programmi di navigazione satellitare dell'UE e l'effettivo sviluppo delle applicazioni di trasporto nell'ambito dei sistemi Galileo ed EGNOS;

Trasporti sostenibili e mobilità urbana

17.

sottolinea che il miglioramento dell'efficienza energetica dovrebbe essere una delle principali priorità della politica europea dei trasporti; afferma che vi è un'acuta necessità di migliorare l'efficienza nell'impiego delle risorse da parte del sistema dei trasporti nel suo complesso, al fine di ottenere un uso più efficiente della capacità esistente, di migliorare il tasso di utilizzo dei veicoli e di assicurare che i finanziamenti pubblici siano destinati, a livello nazionale e di UE, alle misure aventi maggiore impatto;

18.

sottolinea l'importanza di promuovere l'elettromobilità e i sistemi di trasporto pubblico elettrico, abbinati all'introduzione di fonti energetiche rinnovabili nel settore dell'elettricità, dando priorità all'ulteriore elettrificazione della rete ferroviaria e alla promozione di tranvie, autobus elettrici (filobus), automobili elettriche, veicoli elettrici a due, tre o quattro ruote, biciclette elettriche e piccole barche elettriche; pone l'accento sulle potenzialità delle moderne tranvie aeree (funivie), come mezzo di trasporto economico e di facile costruzione, per ampliare la capacità dei sistemi di trasporto pubblico urbano;

19.

sottolinea l'importanza di promuovere l'introduzione di carburanti e sistemi di propulsione alternativi, in particolare di quelli per i quali l'Europa ha un grande vantaggio tecnologico, al fine di ridurre la dipendenza dei trasporti dai combustibili fossili, migliorare la qualità dell'aria e ridurre le emissioni di gas serra; deplora il fatto che queste tecnologie non sono ancora sufficientemente utilizzate, soprattutto nei trasporti pubblici;

20.

osserva che l'utilizzo del trasporto pubblico nelle aree urbane non è chiaramente enunciato fra i dieci obiettivi del Libro bianco; ritiene che si dovrebbe stabilire un nuovo obiettivo, quello di raddoppiare l'uso dei trasporti pubblici nelle aree urbane entro il 2030; sottolinea a tale riguardo che si dovrebbero adottare misure per predisporre strutture e infrastrutture volte a facilitare la mobilità sicura da porta a porta degli utenti dei trasporti pubblici, tra cui gli anziani o le persone con disabilità e i ciclisti che utilizzano il trasporto pubblico per una parte del loro tragitto; sottolinea che il raggiungimento di questo obiettivo richiede investimenti adeguati, specialmente per garantire la costante manutenzione e l'espansione dell'infrastruttura dei trasporti pubblici; esorta perciò gli Stati membri a mettere a disposizione finanziamenti adeguati, a lungo termine e sicuri per i progetti infrastrutturali nel settore del trasporto pubblico urbano;

21.

invita la Commissione ad aiutare le autorità locali, regionali e nazionali e i soggetti interessati a esplorare le opportunità di finanziamento unionale, già esistenti o nuove, per il trasporto pubblico e a sviluppare modelli innovativi di partenariato pubblico-privato; richiama l'attenzione sugli insegnamenti da trarre dalla relazione speciale n. 1/2014 della Corte dei conti europea intitolata «Efficacia dei progetti di trasporto pubblico urbano finanziati dall'UE», che ha valutato l'attuazione e l'efficacia dei progetti di trasporto pubblico urbano cofinanziati dal fondi strutturali dell'UE e la misura in cui essi soddisfano le esigenze degli utenti e raggiungono i propri obiettivi in termini di utilizzazione;

22.

sottolinea l'importanza dei piani di mobilità urbana sostenibile (SUMP, Sustainable Urban Mobility Plans) quale strumento per aiutare le città a fare un uso più efficiente delle infrastrutture e dei servizi di trasporto e a migliorare l'integrazione nell'area urbana, in maniera sostenibile, dei diversi modo di trasporto, contribuendo in tal modo alla riduzione dell'inquinamento dell'aria e di quello acustico, delle emissioni di CO2, del traffico e degli incidenti stradali; invita la Commissione a continuare a sostenere lo sviluppo e la promozione dei SUMP; sottolinea che i Fondi strutturali e d'investimento europei dovrebbero essere utilizzati in modo più sistematico per le città che hanno definito un piano integrato di trasporto locale, ad esempio un SUMP, e hanno individuato le azioni appropriate in accordo con i criteri stabiliti nella legislazione in materia;

23.

invita la Commissione a collaborare con gli operatori del trasporto pubblico e con le autorità all'obiettivo di fornire informazioni sulla mobilità agli utenti attraverso diversi canali di comunicazione, ivi comprese le informazioni specifiche per le esigenze delle persone con disabilità, e a svolgere un ruolo più incisivo nell'individuare a livello di UE le migliori pratiche e le condizioni per migliorare i sistemi di trasporto pubblico urbano; invita inoltre la Commissione e gli Stati membri a preservare l'obbligo dei sistemi di trasporto urbano di collegare i centri delle città con le loro periferie;

24.

sottolinea che le aree urbane necessitano di un certo livello di flessibilità per poter assolvere i loro obblighi previsti dal diritto dell'UE nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà e perché vi sia le garanzia che le soluzioni di mobilità siano adattate alle loro circostanze specifiche;

25.

sottolinea che il comportamento degli utenti dei trasporti è cruciale per lo sviluppo di un sistema di trasporti più sostenibile; chiede iniziative che diano agli utenti, soprattutto ai giovani, la motivazione e la possibilità di utilizzare mezzi di trasporto più sicuri e più sostenibili (andare a piedi, andare in bicicletta, anche col bike sharing e il noleggio, usare i trasporti pubblici, ricorrere al car sharing o al car pooling), che dovrebbero essere impiegati all'interno di un'infrastruttura sicura, e chiede che si rendano disponibili informazioni per la pianificazione del viaggio e informazioni in tempo reale così da facilitare l'uso intermodale di diversi modi di trasporto attraverso sistemi di trasporto intelligenti; invita la Commissione a individuare esempi di migliori pratiche di combinazione di modi di trasporto multipli che si prestano ad essere attuate in altri agglomerati urbani;

26.

sottolinea la necessità di disporre di migliori dati, a livello nazionale e di UE, sul comportamento degli utenti dei trasporti, in particolare per quanto riguarda l'andare a piedi e in bicicletta e le modalità di spostamento differenziate per genere, affinché le autorità locali possano utilizzarli per la definizione delle politiche di mobilità urbana;

27.

sottolinea l'importanza di adottare provvedimenti a sostegno dei programmi regionali per la creazione e l'ampliamento delle reti ciclabili in grandi regioni europee, allo scopo di responsabilizzare i cittadini sulle questioni ambientali, consentire a tutti l'uso della bicicletta e ridurre l'inquinamento acustico, la congestione e l'inquinamento urbano;

28.

sottolinea l'importanza di analizzare i positivi effetti sociali delle nuove forme di mobilità basate sulla «sharing economy» (l'economia del consumo collaborativo), incluso il «ride sharing» (la condivisione del viaggio); considera importante che gli Stati membri condividano le migliori pratiche, in modo che vi sia un adeguamento normativo per tener conto di queste piattaforme innovative di mobilità da porta a porta;

29.

invita la Commissione a monitorare la situazione nei diversi Stati membri per quanto concerne il funzionamento delle aziende di reti di trasporto che fanno incontrare conducenti e passeggeri (Uber ne è l'esempio più noto), e a svolgere una valutazione delle conseguenze giuridiche, sociali, economiche e ambientali derivanti dall'attività di tali imprese, accompagnata, se del caso, da pertinenti misure o raccomandazioni per lo sviluppo di nuovi servizi innovativi in Europa, tenendo conto dei servizi di taxi esistenti;

30.

chiede alla Commissione di obbligare gli Stati membri a stabilire condizioni di concorrenza leale tra le imprese di trasporto collaborativo e le imprese tradizionali di taxi e trasporto interurbano per quanto riguarda il rispetto della normativa fiscale, la sicurezza, gli obblighi di servizio pubblico e le condizioni di lavoro;

31.

sottolinea che i veicoli motorizzati a due ruote (motociclette, scooter e ciclomotori) e, in misura crescente, i veicoli elettrici a due e a tre ruote svolgono un ruolo significativo per la mobilità sostenibile, in special modo nelle aree urbane, dove concorrono ad alleviare i problemi di congestione e di parcheggio, oltre a fornire una soluzione per la piccola logistica; afferma pertanto che la progettazione specifica e i vantaggi intrinseci di tali veicoli devono essere tenuti in adeguato conto e riflettersi nella normativa e negli orientamenti dell'UE in materia di trasporti;

32.

chiede una migliore ottimizzazione della catena logistica nelle aree urbane; ritiene che i veicoli per il trasporto merci nelle aree urbane contribuiscano in maniera sproporzionata all'inquinamento atmosferico e acustico e abbiano un impatto negativo sulla congestione del traffico; ritiene altresì che la logistica urbana dovrebbe favorire l'ottimizzazione dei trasporti e l'introduzione efficiente in termini di costi di nuovi tipi di operazioni, tecnologie e modelli commerciali; sottolinea che una migliore selezione dei modi e dei veicoli può garantire che una soluzione di trasporto sia adeguata in maniera ottimale agli specifici requisiti del trasporto e della città in questione;

33.

sottolinea l'importanza dei depositi logistici situati ai margini delle aree urbane, che consentono il trasporto a destinazione delle merci in maniera coordinata utilizzando i modi di trasporto più efficienti dal punto di vista energetico;

Mettere le persone al centro della politica dei trasporti

34.

chiede, per quanto concerne la sicurezza stradale:

la rapida adozione di un obiettivo per il 2020 di riduzione del 40 % del numero delle persone gravemente ferite, accompagnata da una vera a propria strategia dell'UE; invita gli Stati membri a fornire senza indugio tutti i pertinenti dati statistici, in modo da consentire alla Commissione di fissare tale obiettivo e di definire la strategia,

il rafforzamento delle azioni volte a ridurre il numero di morti e feriti in incidenti stradali, con particolare attenzione alle cause principali, tra cui la guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di stupefacenti, la velocità eccessiva e il mancato uso delle cinture di sicurezza,

azioni per conseguire l'obiettivo 2020 di sicurezza stradale di meno di 15 000 decessi, grazie all'introduzione e all'attuazione di misure di sicurezza stradale efficienti in termini di costi a livello unionale e nazionale,

azioni per ridurre gli incidenti che colpiscono gli utenti vulnerabili, in particolare gli utenti di veicoli a due ruote, i pedoni nelle aree urbane e i conducenti anziani,

misure di sicurezza stradale nell'ambito del prossimo «pacchetto stradale» e una revisione intermedia del Programma per la sicurezza stradale 2011-2020 della Commissione,

un riesame della direttiva (UE) 2015/413 intesa ad agevolare lo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni che incidono sulla sicurezza stradale, e un impegno per l'estensione della sua applicazione ai paesi limitrofi dell'UE,

l'estensione, nel quadro della revisione della direttiva 2008/96/CE sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali, delle sue quattro misure principali ad altre parti della rete stradale, fra cui tutti i tratti delle autostrade e delle strade extraurbane e urbane,

azioni cui dare la priorità, quali suggerite dal piano d'azione e definite dalla direttiva 2010/40/UE sui sistemi di trasporto intelligenti (STI), per quanto riguarda gli utenti della strada vulnerabili,

un riesame della direttiva sulla qualificazione e formazione dei conducenti professionisti, con l'obiettivo di chiarirne le disposizioni, e la promozione e lo sviluppo di programmi di formazione successivi al conseguimento della patente di guida per tutti gli utenti di veicoli,

una proposta di riesame entro il 2016 del regolamento sulla sicurezza generale ((CE) n. 661/2009) e del regolamento sulla protezione dei pedoni ((CE) n. 78/2009), al fine di stabilire norme obbligatorie per i veicoli commerciali pesanti per quanto riguarda la progettazione e la sicurezza della cabina, la visione diretta, la prestazione in caso di incidente e la protezione dei pedoni, con priorità per gli utenti della strada vulnerabili,

una maggiore applicazione nelle autovetture nuove e nei veicoli commerciali nuovi di sistemi di sicurezza di assistenza alla guida, come la frenata d'emergenza automatica (AEA), l'allarme di distanza, l'avviso di deviazione dalla corsia (LDW, Lane Departure warning), gli indicatori di usura dei pneumatici, l'adattamento intelligente della velocità (ISA, intelligent speed adaptation) disattivabile e l'eCall, combinati con sistemi di trasporto intelligenti cooperativi,

un riesame della terza direttiva sulla patente di guida, allo scopo di introdurre:

la formazione obbligatoria per i conducenti sulle nuove funzioni dei veicoli (i sistemi di assistenza alla guida),

una seconda fase nella procedura di rilascio della patente,

l'educazione permanente sulla sicurezza stradale,

un test di idoneità fisica alla guida, e

una visita medico-psicologica per i responsabili di infrazioni stradali per quanto riguarda, ad esempio, alcol, sostanze stupefacenti o aggressività,

un limite di alcolemia dello 0,0 % armonizzato a livello di UE per i neopatentati nei primi due anni e per i conducenti professionisti;

35.

sottolinea che, sebbene negli ultimi anni vi siano stati miglioramenti significativi della sicurezza stradale, persistono differenze fra gli Stati membri e sono necessarie misure ulteriori per raggiungere l'obiettivo di lungo termine «zero vittime»; osserva che la sicurezza stradale va di pari passo con un comportamento rispettoso da parte di tutti gli utenti della strada e che l'educazione nelle famiglie e nelle scuole dovrebbe svolgere un ruolo maggiore per il raggiungimento di tale obiettivo;

36.

pone l'accento sulla necessità di completare il quadro legislativo esistente per i diritti dei passeggeri con misure volte a eliminare ogni possibile lacuna della legislazione, a coprire i passeggeri dei viaggi multimodali e ad assicurare un'equa concorrenza intermodale, tenendo conto al contempo delle differenze specifiche tra i modi di trasporto, della responsabilità legale per le singole parti del viaggio e dell'interazione tra i vari modi; rinnova la richiesta di istituire una Carta dei diritti dei passeggeri che enumeri i diritti fondamentali dei passeggeri e sia applicabile a tutti i modi di trasporto, tenendo conto delle specificità di ciascun modo, e dedichi un'apposita sezione ai viaggi multimodali, così da migliorare la visibilità delle norme unionali e assicurare una loro migliore applicazione effettiva; chiede iniziative per promuovere e rendere disponibili ai passeggeri servizi di informazione, pianificazione e biglietteria per i viaggi multimodali; chiede inoltre misure volte a migliorare la qualità del trasporto e a facilitare l'accessibilità senza barriere per le persone anziane, i passeggeri a mobilità ridotta e i passeggeri con disabilità, e chiede una maggiore considerazione per le esigenze speciali dei passeggeri, ad esempio quelle dei ciclisti che trasportano la bicicletta in treno;

37.

chiede, in relazione al diritto fondamentale di ogni persona alla mobilità individuale, con particolare riferimento alle persone con disabilità e agli anziani, di aumentare gli investimenti destinati alla ricerca e allo sviluppo di adeguati sistemi di assistenza alla guida;

38.

osserva che una migliore disponibilità di banda larga gratuita o a basso costo, reti per cellulari, Wi-Fi e altri servizi digitali nei trasporti pubblici e nelle stazioni migliorerebbe la mobilità personale;

39.

chiede una tabella di marcia dell'UE per l'istituzione del quadro per un sistema europeo di trasporto multimodale senza intoppi dei passeggeri; chiarisce che tale tabella di marcia dovrebbe identificare i corridoi europei chiave per i passeggeri multimodali nell'ambito della rete TEN-T esistente, riunire risorse pubbliche e private, coordinare le iniziative esistenti e concentrare il sostegno finanziario dell'UE;

40.

invita la Commissione e gli Stati membri ad affrontare il problema della qualità del lavoro in tutti i modi di trasporto, con particolare riferimento alla formazione, alla certificazione, alle condizioni di lavoro e allo sviluppo della carriera, con l'obiettivo di creare posti di lavoro di qualità, sviluppare le competenze necessarie e rafforzare la competitività e la mobilità degli operatori di trasporto dell'UE; sottolinea l'importanza di risolvere il problema del rinnovo del personale e dell'invecchiamento della forza lavoro nel settore dei trasporti, e la pressante necessità di rendere attraente per le nuove generazioni l'occupazione nel settore;

41.

sottolinea l'importanza cruciale di garantire ai lavoratori dei trasporti un trattamento equo e paritario, buone clausole contrattuali e condizioni di lavoro e un ambiente di lavoro sicuro; invita pertanto la Commissione a presentare misure e iniziative concrete e immediate per affrontare le problematiche sociali dei vari modi di trasporto, con l'obiettivo di promuovere posti e condizioni di lavoro di qualità per i lavoratori dei trasporti e di garantire una concorrenza leale e non distorta tra gli operatori dei trasporti; esorta la Commissione a controllare attentamente che gli Stati membri applichino e facciano rispettare la legislazione sociale dell'UE in tutti i modi di trasporto;

42.

sottolinea che sono anche necessarie misure per aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro nel settore dei trasporti, rimuovere le eventuali barriere esistenti e garantire la parità di trattamento di uomini e donne, cercando di eliminare i divari presenti nella retribuzione e nella carriera;

43.

esorta la Commissione a garantire che le proposte sull'apertura dei servizi in tutti i mercati dei trasporti vadano di pari passo con la corretta applicazione della legislazione sociale dell'UE e, ove necessario, con misure di sostegno volte a evitare disparità delle condizioni sociali nei diversi Stati membri; sottolinea che l'apertura dei mercati dei trasporti non deve portare a dumping sociale, servizi di qualità inferiore, riduzione dei servizi pubblici, oneri amministrativi superflui, pratiche commerciali scorrette o distorsione della concorrenza; ritiene che essa dovrebbe inoltre mettere fine alla frammentazione del mercato interno e impedire la creazione di monopoli o una corsa al ribasso per quanto riguarda la protezione sociale dei lavoratori dei trasporti;

Un sistema dei trasporti competitivo, efficiente, sicuro, integrato e interoperabile

44.

pone in rilievo l'importanza vitale della digitalizzazione per migliorare l'efficienza e la produttività del settore dei trasporti; sottolinea la necessità di sfruttare meglio le opportunità offerte dalle tecnologie digitali e di promuovere nuovi servizi di trasporto, così come nuovi modelli imprenditoriali e di distribuzione, al fine di promuovere la crescita, la competitività e l'occupazione; sostiene inoltre la necessità di assicurare un quadro normativo che consenta la realizzazione di progetti pilota per l'attuazione del trasporto automatizzato intelligente in Europa; rileva a tale proposito il ruolo chiave delle PMI e delle start-up per la promozione dell'innovazione nel settore dei trasporti;

45.

invita la Commissione a mettere al centro del riesame del Libro bianco l'approccio integrato (interoperabilità, interconnettività e intermodalità) compresi i sistemi TIC; ricorda inoltre alla Commissione la necessità di affiancare ai progressi tecnologici cambiamenti comportamentali al fine di ottenere un trasferimento modale ambizioso nonché l'eliminazione dei trasporti superflui, mediante la logistica verde, adeguati strumenti di gestione della mobilità e l'applicazione della digitalizzazione;

46.

sottolinea che una politica europea della mobilità sostenibile deve cercare sinergie tra tutti i modi, i corridoi e le reti di trasporto, e concentrarsi sulle esigenze dei nodi chiave, delle aree urbane, dei punti di interconnessione, delle piattaforme di trasbordo e dei porti; ritiene che la mobilità dovrebbe essere vista come un sistema piuttosto che come un insieme di singoli modi di trasporto;

47.

chiede la normalizzazione delle unità di carico intermodale, tenendo conto delle unità di carico utilizzate nel trasporto mondiale e delle dimensioni dei veicoli da trasporto, nonché disposizioni uniformi per la sicurezza di carico, al fine di ottimizzare il trasporto multimodale e migliorare la sicurezza;

48.

afferma con vigore che per tutte le forme di trasporto si dovrebbero ridurre gli ostacoli burocratici; chiede una maggiore semplificazione e armonizzazione dei documenti e delle procedure amministrative e doganali, che dovrebbero essere pratiche, efficienti e facili da svolgere per tutti i soggetti che partecipano alla catena logistica; invita la Commissione a presentare una proposta per l'istituzione di un quadro elettronico per il trasporto multimodale delle merci (e-Freight, cioè trasporto merci informatizzato), che consenta di ottenere flussi d'informazione senza intoppi né supporti cartacei lungo tutta la catena logistica dei trasporti, tenendo contro degli strumenti e delle sinergie esistenti e funzionanti, degli sviluppi a livello mondiale e delle migliori pratiche;

49.

chiede l'introduzione di un nuovo obiettivo, accompagnato dalle necessarie misure, per spostare il 50 % dell'attuale trasporto di merci pericolose nell'UE verso modalità di trasporto più sostenibili come le ferrovie e le vie navigabili interne entro il 2030 nel pieno rispetto della direttiva 2008/68/CE relativa al trasporto interno di merci pericolose;

50.

invita la Commissione a razionalizzare le norme per il trasporto intermodale di merci pericolose, in modo da garantire l'interoperabilità tra le diverse modalità;

51.

esorta la Commissione e gli Stati membri a vagliare la potenzialità del trasporto di merci attraverso tubi e la logistica in bicicletta, nonché a sostenerne l'adozione in quanto concetti promettenti di un sistema di trasporti sostenibile;

52.

evidenzia il ruolo fondamentale che riveste il settore dei trasporti per lo sviluppo del turismo, soprattutto per la valorizzazione delle zone più periferiche ed attualmente accessibili con maggiori difficoltà dell'Unione europea;

53.

sottolinea che gli hub europei collegano l'Europa al resto del mondo e che l'Europa deve mantenere la sua connettività diretta con tutte le parti del mondo, fornendo voli diretti dei vettori europei dai loro hub verso le destinazioni oltreoceano, preservando i posti di lavoro e la crescita nel settore dell'aviazione europeo; sottolinea che i voli all'interno dell'UE non solo garantiscono la mobilità nel mercato interno ma svolgono anche un ruolo vitale come voli di collegamento per mantenere la connettività agli hub dell'UE; ritiene che la politica dell'UE debba garantire una rete di collegamento efficiente e competitiva per rafforzare gli hub europei, ridurre i costi a livelli globalmente competitivi e garantire la concorrenza leale con i vettori dei paesi terzi; ritiene inoltre che gli Stati membri dell'UE abbiano bisogno di una politica coerente e comune per arrestare il calo di connettività diretta tra l'Europa, l'Asia e l'Africa e gli hub del Golfo e della Turchia; chiede pertanto alla Commissione di perseguire tali obiettivi in tutta la legislazione dell'UE in materia di aviazione e di tenerne conto nei negoziati con i paesi terzi;

54.

chiede una politica rafforzata in materia di ricerca e tecnologia finalizzata a promuovere l'innovazione nel settore dei trasporti; ritiene che tale politica, che deve essere accompagnata da adeguati finanziamenti, dovrebbe essere elaborata in collaborazione con tutti i soggetti interessati, compresi i cittadini e i rappresentanti degli utenti, allo scopo di comprendere le esigenze del settore e, di conseguenza, distribuire meglio i fondi dell'UE disponibili in particolare nel quadro del programma Orizzonte 2020; è del parere che occorra dare priorità a progetti con un chiaro valore aggiunto europeo che puntino alla decarbonizzazione dei trasporti e alla promozione di modalità di trasporto efficienti sotto il profilo energetico (compresi gli spostamenti a piedi e in bicicletta), al miglioramento della trasparenza della catena di approvvigionamento, al perfezionamento dell'accessibilità e della sicurezza dei trasporti, al miglioramento della gestione del traffico e alla riduzione degli oneri amministrativi; ritiene che si dovrebbe prestare particolare attenzione alle tecnologie dirompenti nel settore dei trasporti, quali le macchine automatizzate o telecomandate come i droni o i veicoli senza conducente;

55.

chiede lo stesso impegno nell'ambito dell'istruzione al fine di favorire la creazione di nuovi studi e processi formativi, in particolare nell'ambito professionale e superiore, destinati alle nuove competenze tecniche e professioni che si presentano come conseguenza della mobilità intelligente;

56.

sottolinea l'importanza di sostenere i programmi quadro dell'UE per la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione per ottenere carburanti più puliti e un elevato livello di progresso tecnologico, per esempio in relazione ai biocarburanti raffinati,

57.

chiede che, nel quadro del programma REFIT e delle successive valutazioni d'impatto della legislazione europea, sia condotta una verifica complessiva delle condizioni relative alle patenti di guida e alla sicurezza in Europa e degli obblighi di comunicazione imposti nel settore dei trasporti allo scopo di ridurre sensibilmente gli oneri burocratici;

58.

riconosce l'importanza di frequenze radio prive di interferenze, in particolare per quanto riguarda il rispetto dei tempi di guida e di riposo per i lavoratori del trasporto su strada e l'adozione di sistemi di trasporto intelligenti; invita la Commissione europea a creare, ove necessario, il pertinente quadro normativo;

La dimensione globale dei trasporti

59.

sottolinea che la creazione di uno spazio europeo dei trasporti rappresenta una priorità fondamentale che, in particolare nell'ambito del trasporto aereo e marittimo, dipende ampiamente dall'accettazione internazionale nel quadro degli accordi negoziati su scala globale con i nostri partner commerciali per tutti i modi di trasporto, da cui la necessità che l'Unione europea assuma un ruolo sempre più formativo in seno agli organi internazionali competenti;

60.

è del parere che l'UE debba conservare il proprio ruolo guida negli sforzi globali di riduzione delle emissioni dei trasporti, nel quadro della conferenza di Parigi 2015 sul clima (COP21), promuovendo a livello globale la decarbonizzazione dei trasporti e lo sviluppo di modalità di trasporto sostenibili contribuendo in tal modo al raggiungimento dell'obiettivo concordato a livello internazionale di mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 2 oC;

61.

chiede un approccio più integrato tra gli Stati membri sulla possibilità di applicare un principio di reciprocità nelle nostre relazioni commerciali con i paesi terzi e di valutare se è opportuno prevedere ulteriori finanziamenti da paesi terzi nella politica di finanziamento dell'UE per i trasporti;

62.

sottolinea che lo sfruttamento delle risorse internazionali per lo sviluppo del nostro sistema di trasporto (petrolio, litio, metalli preziosi, biocarburanti) dovrebbe rispettare i legittimi interessi delle popolazioni che abitano nelle zone in cui tali risorse sono commercializzate o da cui sono importate;

Integrazione di tutte le modalità di trasporto nella visione di un sistema dei trasporti più efficiente, sostenibile, competitivo, accessibile e di più facile utilizzo per utenti e cittadini

63.

chiede, per quanto concerne il trasporto aereo:

interventi nei confronti delle principali sfide alla competitività nel settore del trasporto aereo europeo poste dal calo della connettività diretta tra l'Europa e il resto del mondo, dalla limitata capacità aeroportuale in vista dell'imminente aumento del traffico aereo e dall'ampliamento della gamma di servizi di trasporto aereo forniti da imprese esterne all'UE,

una revisione del regolamento (CE) n. 868/2004 al fine di salvaguardare la concorrenza leale nelle relazioni esterne dell'Unione europea nel campo dell'aviazione e rafforzare la posizione competitiva del settore dell'aviazione dell'Unione, garantendo la reciprocità ed eliminando le pratiche sleali, comprese le sovvenzioni che distorcono il mercato,

un dialogo sull'aviazione con gli Stati del Golfo e la Turchia mirante a potenziare la trasparenza finanziaria e a salvaguardare la concorrenza leale; l'inserimento di «clausole di concorrenza leale» negli accordi sul trasporto aereo, disposizioni particolareggiate sulle sovvenzioni, le pratiche scorrette e la concorrenza sleale ed efficaci strumenti operativi in caso di inosservanza di tali disposizioni,

l'accelerazione del procedure relative alla conclusione, ove necessario, di nuovi accordi in materia di trasporti aerei con i principali partner commerciali dell'UE quali i paesi vicinanti, i BRIC, i paesi dell'AESAN e il Messico, comprese disposizioni per un migliore accesso al mercato dei servizi aerei per il trasporto di merci,

una revisione delle politiche normative e fiscali dell'UE e degli Stati membri per rafforzare la competitività dell'industria dell'aviazione europea e garantire un'equa concorrenza con i vettori aerei di paesi terzi; la revisione o l'abrogazione, pertanto, da parte della Commissione, di qualsiasi disposizione unilaterale dell'UE che abbia un effetto distorsivo della concorrenza nonché un'azione analoga da parte degli Stati membri per quanto riguarda disposizioni nazionali simili,

il completamento del mercato interno per l'aviazione attraverso l'eliminazione delle barriere introdotte dagli Stati membri nei confronti di vettori dell'UE che desiderano operare dagli Stati membri in cui sono registrati verso un paese terzo passando per un altro Stato membro,

lo sviluppo coerente ed efficace della rete aeroportuale dell'UE, che deve prevedere, innanzitutto, aeroporti principali («hub») e, in secondo luogo, una rete ben servita, funzionante e costante di aeroporti locali, provinciali e regionali che sono essenziali per la crescita e lo sviluppo dei territori interessati, in particolare le zone remote e le regioni ultraperiferiche che spesso sono accessibili esclusivamente per via aerea; l'elaborazione di un quadro legislativo per lo sviluppo e l'ottimizzazione delle potenzialità inutilizzate degli aeroporti regionali e di nuove infrastrutture negli aeroporti congestionati,

l'approvazione in via prioritaria dei progetti finanziati attraverso i fondi europei che fanno parte della rete centrale TEN-T,

un'attenta preparazione e una rapida adozione di un pacchetto per l'aviazione completo che comprenda: un nuovo quadro normativo sui droni per uso civile che garantisca la sicurezza e i diritti fondamentali favorendo nel contempo il potenziale economico che i droni per uso civile possono offrire alle imprese europee, in particolare alle PMI e alle start-up; una revisione del regolamento AESA volta a chiarire il suo ruolo nei confronti delle autorità aeronautiche nazionali e rafforzare le sue capacità di controllare la sicurezza aerea in tutti gli Stati membri, comprese le regioni remote dell'UE, e promuovere l'adozione nel mondo delle regole e delle norme dell'UE,

tutte le necessarie azioni da parte degli Stati membri per accelerare l'attuazione del cielo unico europeo mediante l'adozione del pacchetto SES2+, la piena attuazione e il funzionamento dei blocchi funzionali di spazio aereo e la realizzazione del futuro sistema di gestione del traffico aereo (SESAR), in modo di deframmentare lo spazio aereo dell'UE al fine di ridurre i ritardi, migliorare la sicurezza e mitigare l'impatto ambientale del trasporto aereo,

la celere adozione, da parte del Consiglio, della sua posizione sulla revisione del regolamento (CE) n. 261/2004 e del regolamento (CE) n. 2027/97 sui diritti dei passeggeri del trasporto aereo nonché del regolamento (CEE) n. 95/93 sull'assegnazione di bande orarie,

il perfezionamento dei negoziati in seno all'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (ICAO) sull'elaborazione di un meccanismo globale, fondato sul mercato, che intervenga sulle emissioni dell'aviazione internazionale,

l'introduzione di criteri di sostenibilità internazionali per carburanti per l'aviazione rinnovabili,

il sostegno alla ricerca e allo sviluppo in ambito aeronautico attraverso i programmi Orizzonte 2020 e Clean Sky, allo scopo di sviluppare tecnologie nuove e più pulite, da cui nascano aeromobili meno rumorosi e più efficienti nel consumo di combustibile, promuovere nuovi tipi di velivoli come i droni e creare crescita e posti di lavoro nell'industria aeronautica europea;

una revisione completa da parte della Commissione e degli Stati membri della loro strategia e delle loro politiche in materia di sicurezza aerea al fine di adottare gradualmente un approccio basato sul rischio a vantaggio dei passeggeri,

un miglioramento delle prestazioni in materia di sicurezza aerea a livello dell'UE nell'ambito della costruzione di aeromobili, della formazione e del rilascio di licenze agli equipaggi, delle operazioni di volo, della gestione del traffico aereo e dei servizi di navigazione aerea,

una valutazione delle eventuali misure di sicurezza necessarie per evitare incidenti aerei simili a quello del volo Germanwings 9525 avvenuto nelle Alpi nel marzo 2015,

una proposta della Commissione che comprenda misure per migliorare la sicurezza e le norme sociali, in particolare i tempi di volo e riposo, al fine di evitare l'affaticamento e migliorare la qualità dell'aria nelle cabine degli aerei;

l'elaborazione di un insieme coordinato di regole che disciplinino le scuole di volo e la registrazione delle ore di volo dei piloti attivi nell'UE, garantendo un controllo e una valutazione più efficaci delle condizioni di impiego nell'industria dell'aviazione,

la condivisione, da parte degli Stati membri, dei loro dati sull'aviazione generale con Eurostat, segnatamente per quanto concerne il numero di aeromobili, di piloti e di ore di volo, al fine di migliorare la normativa in materia, in particolare per quanto concerne la sicurezza aerea;

un dialogo sociale costruttivo tra le parti interessate del settore dell'aviazione al fine di affrontare le nuove sfide che derivano dall'introduzione di nuove tecnologie che richiederanno un conseguente adeguamento dei posti di lavoro nel settore dell'aviazione;

misure atte a contrastare l'aumento di pratiche commerciali con risvolti sociali negativi come le bandiere di comodo e le varie forme di lavoro atipico e di esternalizzazione; la revisione del regolamento (CE) n. 1008/2008 al fine di garantire la corretta applicazione della normativa sociale nazionale e degli accordi collettivi per le compagnie aeree aventi basi operative sul territorio dell'UE; una revisione della definizione di «sede di attività principale» di un'impresa in modo da obbligare le compagnie aeree a dimostrare le attività aeronautiche sostanziali svolte in un paese; l'estensione a tutte le categorie del personale di terra, ai piloti e agli equipaggi delle raccomandazioni dell'AESA che prevedono l'assunzione diretta di almeno il 50 % dei tecnici addetti alla manutenzione,

64.

chiede, per quanto concerne il trasporto su strada:

quadri di politiche nazionali efficaci finalizzati allo sviluppo del mercato per quanto concerne l'uso di veicoli elettrici e i combustibili alternativi (elettricità, idrogeno, gas naturale (gas naturale compresso (GNC) e gas naturale liquefatto (GNL), gas di petrolio liquefatto (GPL), combustibili sintetici e paraffinici e biocombustibili sostenibili, segnatamente quelli ottenuti dai rifiuti e dai residui delle attività di lavorazione, compreso l'etanolo a base di melassa), nonché la rapida messa in opera della necessaria infrastruttura di rifornimento/ricarica; lo scambio di migliori pratiche tra i progetti esistenti nei vari Stati membri relativamente al mercato per i carburanti alternativi e per la distribuzione urbana; un piano d'azione dell'UE relativo all'attuazione della strategia illustrata nella comunicazione della Commissione dal titolo «Energia pulita per i trasporti: una strategia europea in materia di combustibili alternativi» al fine di ottenere l'uso più ampio possibile di combustibili alternativi per il trasporto e promuovere una mobilità elettrica sostenibile in tutta l'Unione,

un incremento complessivo del 40 % entro il 2020, rispetto ai valori del 2010, del numero di aree di parcheggio sicure per i veicoli utilitari pesanti sulla rete transeuropea di trasporto e miglioramenti della loro qualità e delle norme igieniche;

iniziative a garanzia dell'interoperabilità dei sistemi di telepedaggio,

una valutazione da parte della Commissione dei diversi regimi di tariffazione stradale e della loro compatibilità con i trattati sull'UE, in particolare il principio di non discriminazione sulla base della residenza,

l'approvazione in via prioritaria dei progetti infrastrutturali, finanziati attraverso fondi europei, che completano la rete stradale prevista dalla rete centrale TEN-T,

l'inserimento di una tabella di marcia dell'UE per gli spostamenti in bicicletta nel programma di lavoro della Commissione per il 2016,

una proposta legislativa che fissi limiti obbligatori alle emissioni medie di CO2 generate dalle autovetture nuove e dai furgoni nuovi, mantenendo una chiara traiettoria di riduzione delle emissioni a lungo termine,

il completamento tempestivo di uno strumento di simulazione che misuri in modo accurato, affidabile ed efficiente dal punto di vista dei costi il consumo di carburante e le emissioni di CO2 dei veicoli utilitari pesanti (autocarri, autobus e autobus da turismo) cui faccia seguito, se del caso, una proposta legislativa che fissi limiti obbligatori alle emissioni medie di CO2 generate dai veicoli utilitari pesanti di nuova immatricolazione, come già avviene per le automobili e i furgoni; ulteriori misure per incentivare l'adozione da parte del mercato dei veicoli più efficienti e per promuovere le migliori pratiche per la riduzione del consumo di carburante,

misure per migliorare l'efficienza del consumo di carburante e ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli utilitari pesanti, tra cui un maggiore uso della formazione per la guida ecologica, una migliore logistica dei trasporti e un'infrastruttura intelligente nonché un maggiore uso dei carburanti alternativi,

un ciclo di prove riveduto, dotato di requisiti più rigorosi relativi ai test di conformità e inteso sostituire il nuovo ciclo di guida europeo attualmente utilizzato, per garantire che le emissioni e il consumo di carburante dei veicoli sia misurato mediante una procedura di prove che rispecchi le reali condizioni di guida,

l'avvio della revisione, senza ingiustificati ritardi, da parte della Commissione, della direttiva (UE) 2015/719 relativa a pesi e dimensioni massimi autorizzati di modo che, entro il 2020, possa essere presentata una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio che tenga in considerazione le caratteristiche specifiche di determinati segmenti di mercato come i trasportatori specializzati di automobili utilizzati nel settore della logistica dei veicoli finiti,

l'adozione di un codice sociale per i lavoratori itineranti del trasporto su strada, che affronti anche il problema del lavoro autonomo fittizio e tenga maggiormente conto della natura specifica dei lavoratori dei trasporti su strada internazionali e garantisca la concorrenza equa,

una migliore applicazione, valutazione e, se del caso, il chiarimento o la revisione delle norme comuni per l’accesso al mercato internazionale del trasporto merci su strada (regolamento (CE) n. 1072/2009),

misure per garantire la conformità delle disposizioni nazionali con il diritto dell'UE nel settore dei trasporti transfrontalieri,

la presa in considerazione della creazione di un'agenzia europea per il trasporto su strada atta a garantire la corretta attuazione della normativa dell'UE e promuovere la normazione in tutti gli Stati membri,

misure atte a garantire la chiarezza sul piano giuridico e una migliore applicazione delle norme concernenti le condizioni di lavoro, i diritti sociali e previdenziali, le retribuzioni e la responsabilità sociale al fine di assicurare elevati standard sociali nel trasporto di merci su strada in tutta l'UE; l'adozione, da parte della Commissione, di misure contro le pratiche illegali nel settore del trasporto su strada che generano una concorrenza sleale e che favoriscono il dumping sociale; la considerazione del settore del trasporto merci su strada come un settore specifico in virtù della sua elevata mobilità e la necessità per i conducenti di trascorrere periodi di riposo a casa,

una diversa applicazione dei principi del mercato unico che consenta un'efficace distinzione tra la libera prestazione di servizi e la libertà di stabilimento, onde garantire che le attività svolte da un'impresa in uno Stato membro in cui questa non è stabilita abbiano un carattere chiaramente temporaneo;

65.

chiede, per quanto concerne il trasporto ferroviario:

il completamento dello spazio europeo ferroviario unico attraverso la rapida adozione del quarto pacchetto ferroviario, garantendo un'apertura bilanciata del mercato nazionale del trasporto ferroviario di passeggeri, l'indipendenza dei gestori dell'infrastruttura, procedure di gara per l'aggiudicazione di contratti di servizio pubblico, il massimo livello di sicurezza e interoperabilità e risorse umane e finanziarie sufficienti da destinare all'agenzia ferroviaria europea per far sì che sia pienamente operativa e in grado di assolvere il proprio mandato in qualità di sportello unico per l'omologazione e la certificazione della sicurezza dei veicoli; l'introduzione, grazie al quarto pacchetto ferroviario, di un elevato livello di qualità ed efficienza dei servizi ferroviari, la tutela dell'equilibrio economico degli obblighi di servizio pubblico e la promozione di standard elevati in materia di condizioni di lavoro e coesione territoriale; il rapido recepimento e applicazione da parte degli Stati membri del quarto pacchetto ferroviario a seguito della sua adozione,

l'adozione da parte della Commissione di una strategia ferroviaria che proponga nuove misure per raggiungere gli obiettivi di trasferimento modale per il 2030 e il 2050 previsti dai dieci obiettivi per un sistema dei trasporti competitivo ed efficiente sul piano delle risorse contenuti nel Libro bianco,

finanziamenti a lungo termine solidi, sufficienti, trasparenti e prevedibili, dotati di norme e procedure semplificate per l'accesso ai fondi dell'UE, per migliorare la capacità e la qualità dell'infrastruttura ferroviaria nazionale e transfrontaliera, dando priorità all'aggiornamento e al mantenimento dell'infrastruttura già esistente, nonché per consentire la fornitura di servizi affidabili, sicuri, accessibili e sostenibili da parte degli operatori ferroviari di trasporto di merci e passeggeri,

un'analisi dettagliata delle ragioni per cui lo spazio europeo ferroviario sia caratterizzato da un gran numero di collegamenti mancanti lungo i confini degli Stati membri; misure e incentivi da parte della Commissione per riattivare con la massima urgenza i collegamenti transfrontalieri locali, regionali e nazionali dismessi o abbandonati durante la Seconda guerra mondiale o nel dopoguerra, nonostante il loro interesse economico o la loro utilità per il pubblico e la costruzione urgente di quelli previsti e non sviluppati, in modo da eliminare le strozzature e i collegamenti mancanti nelle regioni transfrontaliere; il rilancio e la manutenzione delle linee ferroviarie secondarie che sfociano nelle principali reti nazionali e nei corridoi europei; iniziative atte a trovare nuove funzioni per le reti dismesse, come il trasporto di merci o la fornitura di nuovi servizi turistici,

l'approvazione in via prioritaria di progetti infrastrutturali, finanziati attraverso i fondi europei, a completamento della rete ferroviaria prevista dalla rete centrale TEN-T e dei progetti approvati nell'ambito del CEF,

il rafforzamento del ruolo della Commissione per realizzare il completamento efficace e rapido dei corridoi ferroviari prioritari europei TEN-T programmati ma rinviati da alcuni Stati membri nonostante la loro utilità pubblica ed economica,

uno studio volto ad analizzare i benefici sociali, economici e ambientali per i cittadini dell'UE del continuo sostegno ai servizi ferroviari notturni nazionali e internazionali e, se del caso, il rilancio di tali servizi, come pure dei collegamenti transfrontalieri tra città, ad esempio nel contesto degli obblighi di servizio pubblico e delle procedure di gara d'appalto,

tutte le azioni necessarie da parte degli Stati membri, della Commissione e delle parti interessate del settore ferroviario per l'attuazione dell'impresa Shift2rail, al fine di accelerare l'integrazione delle tecnologie avanzate nelle soluzioni innovative di prodotti ferroviari, aumentare l'attrattiva del trasporto ferroviario e rafforzare la posizione dell'industria ferroviaria europea,

azioni volte a realizzare una reale interoperabilità della rete ferroviaria europea, riducendo le barriere tecniche persistenti, promuovendo soluzioni tecniche che permettano la circolazione dei treni su rotaie con scartamenti diversi e facendo sì che le diverse limitazioni relative all'altezza nell'UE non costituiscano un ulteriore ostacolo,

la messa in opera in via prioritaria del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (SEGTF) su tutti i corridoi della rete centrale TEN-T, comprese le corrispondenti apparecchiature di bordo sulle motrici,

la rapida attuazione del regolamento (UE) n. 913/2010 relativo alla creazione di corridoi ferroviari internazionali per un trasporto merci competitivo e lo sviluppo o il miglioramento degli sportelli unici per il coordinamento di tali corridoi,

la riduzione del rumore del trasporto merci su rotaia mediante l'ammodernamento dei vagoni merce e il miglioramento dell'infrastruttura ferroviaria tramite finanziamenti pubblici mirati: presentazione da parte della Commissione di una proposta che preveda di vietare in tutta l'UE i vagoni merci eccessivamente rumorosi entro il 2020,

l'elaborazione e l'attuazione di sistemi di biglietteria per il trasporto nazionale e internazionale e l'eliminazione degli oneri supplementari applicabili ai passeggeri sulle tratte ferroviarie transfrontaliere,

l'abbattimento delle barriere che impediscono all'industria ferroviaria europea (costruttori di materiale rotabile, infrastrutture ferroviarie e sistemi di segnalazione) di concorrere agli appalti nei paesi non appartenenti all'UE;

66.

chiede, per quanto concerne il trasporto marittimo:

misure atte a facilitare le formalità per le navi operanti fra i porti dell'UE al fine di creare un autentico spazio europeo del trasporto marittimo senza barriere («cintura blu»),

un miglior coordinamento tra le autorità marittime e doganali a tutti i livelli, al fine di razionalizzare i flussi di informazioni e limitare gli oneri amministrativi superflui e le formalità doganali superflue,

misure atte a sviluppare le potenzialità delle autostrade del mare nell'ambito della rete transeuropea di trasporto,

misure aggiuntive per mantenere e sviluppare ulteriormente un trasporto marittimo di qualità attraente, sicuro e sostenibile e per garantire mercati marittimi aperti e l'accesso alle merci senza limitazioni,

misure per sostenere e coordinare l'adattamento dei passaggi nei porti e dei sistemi di logistica alle navi più grandi, promuovere migliori collegamenti con i porti, in particolare con la ferrovia e le vie navigabili interne, l'agevolazione degli investimenti nei porti attraverso la mobilitazione di diverse fonti di finanziamento dell'UE in modo da accrescere la capacità dei porti dell'UE, potenziare le infrastrutture esistenti, sviluppare terminal multimodali e promuovere la creazione di porti intelligenti utilizzando sistemi di trasporto intelligenti e città portuali intelligenti; misure per migliorare l'infrastruttura portuale marittima, principalmente nel Mediterraneo e nel Mar Nero, al fine di passare in tali zone dal trasporto di merci via terra al trasporto via mare,

la garanzia che i porti marittimi della rete centrale saranno collegati con l'infrastruttura del trasporto stradale e ferroviario e, ove possibile, delle vie navigabili interne della rete transeuropea dei trasporti entro il 2030, salvo ove limitazioni fisiche impediscano tale collegamento,

maggiore chiarezza e coerenza nell'applicazione delle norme sugli aiuti di Stato ai porti per creare un ambiente pragmatico, prevedibile e stabile che consenta strategie di investimento di lungo termine nei porti, riduca gli oneri amministrativi e limiti al massimo le tempistiche procedurali,

ulteriori progressi in merito alla proposta di regolamento che definisce un quadro per l'accesso al mercato dei servizi portuali e la trasparenza finanziaria dei porti, al fine di ammodernare e migliorare la qualità e l'efficienza dei servizi portuali, potenziare la concorrenza e creare condizioni quadro atte ad attrarre gli investimenti nei porti,

la fissazione di un obiettivo vincolante in seno all'Organizzazione marittima internazionale per il raggiungimento dell'obiettivo del Libro bianco di una riduzione di almeno il 40 % delle emissioni di CO2 provocate dagli oli combustibili a uso navale entro il 2050, che dovrà essere accompagnato da un obiettivo intermedio per il 2030; il perfezionamento dei negoziati in seno all'Organizzazione marittima internazionale sull'elaborazione di un meccanismo globale, fondato sul mercato, che intervenga sulle emissioni marittime internazionali, come un meccanismo di fissazione dei prezzi per le emissioni; in caso di conclusione di un accordo internazionale su un sistema globale di monitoraggio, comunicazione e verifica delle emissioni di gas a effetto serra o sulle misure globali volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra generate dal trasporto marittimo, il riesame da parte della Commissione del regolamento (UE) 2015/757 e, se del caso, la proposta di modifiche a tale regolamento per garantire l'adeguamento all'accordo internazionale,

l'esame dell'estensione dei limiti di zolfo per il combustibile per uso marittimo applicabili alle zone di controllo delle emissioni di SOx (SECA) e delle relative norme dell'Organizzazione marittima internazionale all'intero spazio marittimo europeo,

la promozione delle tecnologie di abbattimento delle emissioni e delle misure per l'efficienza energetica, attraverso incentivi finanziari e misure di sostegno mirate, con particolare enfasi sull'uso di carburanti alternativi, nonché la promozione di misure per il rallentamento della velocità di servizio delle navi, che, secondo quanto riportato, avrebbero forti potenzialità di riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di gas a effetto serra,

azioni a sostegno della messa in opera di un'infrastruttura di rifornimento alternativa nei porti marittimi e interni, compresi la fornitura di strutture per l'approvvigionamento di GNL e dell'elettricità da terra,

una proposta legislativa relativa alla modernizzazione della normativa in materia di sicurezza delle navi passeggeri; una migliore attuazione e, se del caso, un riesame del terzo pacchetto in materia di sicurezza marittima al fine di rafforzare la prevenzione degli incidenti in mare e la gestione delle loro conseguenze,

una proposta legislativa volta a chiarire il regime di responsabilità e di indennizzo relativamente al fenomeno crescente dei container dispersi in mare, sulla base di un sistema che consenta di identificare i proprietari di tali container;

67.

chiede, per quanto concerne il trasporto per vie navigabili interne:

l'istituzione di un quadro adeguato per ottimizzare il mercato interno del trasporto per vie navigabili interne e rimuovere gli ostacoli che ne impediscono un utilizzo più diffuso;

la piena attuazione del programma d'azione Naiades II, prestando speciale attenzione alla messa in opera e all'innovazione dell'infrastruttura e dei servizi d'informazione fluviale; una valutazione del programma entro il 2017 e, se del caso, un adeguamento delle misure proposte, al fine di assicurare il conseguimento degli obiettivi del programma,

l'approvazione dei progetti relativi alle vie navigabili interne, finanziati attraverso i fondi europei, previsti dalla rete centrale TEN-T,

l'adeguato potenziamento e una manutenzione nell'arco di tutto l'anno delle vie navigabili interne che fanno parte dei corridoi della rete centrale TEN-T entro il 2025, compresa l'eliminazione delle strozzature, conformemente alla normativa UE in materia di ambiente, al fine di assicurare condizioni di servizio appropriate,

un maggiore sostegno da parte della Commissione e degli Stati membri alla promozione dell'innovazione nel trasporto per vie navigabili interne nell'ambito di Orizzonte 2020 e del Meccanismo per collegare l'Europa, l'uso di carburanti alternativi e un adeguamento a livello tecnico e ambientale della flotta per ridurre le emissioni di gas a effetto serra,

l'integrazione del trasporto per vie navigabili interne nel trasporto e la logistica multimodale, nonché nei piani e nelle politiche di mobilità urbana sostenibile nelle città europee attraversate da vie navigabili e il miglioramento del ruolo dei porti interni per la distribuzione urbana delle merci,

una celere revisione della direttiva 2005/44/CE relativa ai servizi armonizzati d'informazione fluviale (RIS) che assicuri la totale messa in opera di tali servizi entro il 2020 e il collegamento ad altri sistemi di trasporto cooperativi intelligenti,

la convergenza, ove possibile, dei sistemi di governance e di regolamentazione del Reno e del Danubio, al fine di sviluppare un trasporto efficiente, multimodale e sostenibile sulle principali vie navigabili interne europee,

il coinvolgimento della Commissione nell'assegnazione dei fondi europei e nel coordinamento dell'attuazione dei progetti previsti dalla strategia UE per il Danubio,

una proposta legislativa sul riconoscimento e sulla modernizzazione delle qualifiche professionali nella navigazione interna e un esame delle misure atte ad attirare un maggior numero di giovani verso tale settore;

o

o o

68.

invita la Commissione a tener conto delle proposte contenute nella presente risoluzione nella revisione intermedia del Libro bianco e nelle future iniziative nell'ambito dei trasporti;

69.

esorta la Commissione a monitorare i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi del Libro bianco, nonché a riferire con cadenza quinquennale sulla sua attuazione;

70.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.


(1)  GU C 168 E del 14.6.2013, pag. 72.

(2)  GU C 351 E del 2.12.2011, pag. 13.

(3)  GU C 175 E del 10.7.2008, pag. 556.

(4)  GU C 43 E del 19.2.2004, pag. 250.

(5)  GU C 56 E del 26.2.2013, pag. 54.

(6)  Secondo la definizione dell'articolo 4 della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive.

(7)  Road safety in the European Union, Commissione europea, marzo 2015.

(8)  Testi approvati, P7_TA(2014)0094.


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