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Document 52014AR4084

    Parere del Comitato europeo delle regioni — Opportunità per migliorare l'efficienza delle risorse nell'edilizia

    GU C 195 del 12.6.2015, p. 36–40 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    12.6.2015   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 195/36


    Parere del Comitato europeo delle regioni — Opportunità per migliorare l'efficienza delle risorse nell'edilizia

    (2015/C 195/06)

    Relatore

    :

    Csaba Borboly, presidente del consiglio distrettuale di Harghita (RO/PPE)

    Testo di riferimento

    :

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Opportunità per migliorare l'efficienza delle risorse nell'edilizia COM(2014) 445 final

    I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

    IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

    1.

    sostiene pienamente il tentativo della Commissione europea di mettere a punto obiettivi e indicatori comuni che fungano da base per parametri comuni europei per l'impiego efficiente delle risorse nell'edilizia, allo scopo di accrescere il coordinamento e la coerenza strategica. Gli enti locali e regionali sono partner fondamentali nella promozione di una maggiore efficienza delle risorse, in considerazione del contributo allo sviluppo sostenibile tramite gli effetti favorevoli su ambiente, clima, economia e società. Analogamente, tali enti possono intervenire con strumenti quali gli appalti pubblici verdi, promuovendo il mercato dei prodotti realizzati a partire dai rifiuti da costruzione e demolizione;

    2.

    esprime quindi preoccupazione per il fatto che la Commissione non tratta, neanche nella comunicazione in esame, del ruolo degli enti locali e regionali, nonostante il Comitato delle regioni, nei pareri formulati su argomenti analoghi, abbia attirato l'attenzione su questo aspetto. Sottolinea il ruolo centrale degli enti locali e regionali quali investitori, non da ultimo nell'edilizia, e anche per quanto concerne gli appalti pubblici, l'attuazione della legislazione europea e nazionale sugli edifici, il sostegno all'attività economica locale e all'innovazione, nonché l'informazione agli investitori e al pubblico in generale. Per questo motivo, il Comitato chiede alla Commissione di analizzare in che modo il CdR e gli enti locali e regionali possano partecipare alle consultazioni che seguiranno alla comunicazione in esame;

    3.

    sottolinea che, nel settore ampio e complesso delle costruzioni sostenibili, gli interventi devono essere basati su un approccio organico che prenda in considerazione tutti gli aspetti riguardanti le necessità e le preoccupazioni dei singoli, delle comunità e delle istituzioni che ne beneficeranno. Le condizioni locali e i benefici per l'economia locale dovrebbero essere considerati aspetti importanti della sostenibilità, ad esempio rispettando il principio essenziale della libera circolazione e promuovendo l'utilizzo di materiali da costruzione locali, che sono spesso considerati quelli più efficienti e possono avere effetti positivi per l'economia locale.

    A.    Problemi di fondo

    4.

    giudica inaccettabile che i rifiuti riciclabili da costruzione e demolizione di edifici terziari siano spesso collocati in discarica senza una preliminare valutazione della sostenibilità economica delle attività di raccolta e riciclaggio riguardanti questi rifiuti. Il CdR ritiene che occorra assegnare la priorità al riciclaggio a circuito chiuso, ad esempio stabilendo obiettivi specifici per particolari tipi di rifiuti, disposizioni obbligatorie per i controlli, nonché lo smantellamento e la selezione dei rifiuti da costruzione e demolizione prima che degli edifici terziari vengano demoliti o ristrutturati, come già previsto da talune legislazioni regionali o locali;

    5.

    considera necessario, affinché il settore delle costruzioni sia più «ecologico» (od operi secondo modalità più rispettose dell'ambiente), che gli enti pubblici creino il quadro che permetta ai clienti, agli appaltatori e ai promotori di progetti di iniziare un passaggio a pratiche più rispettose dell'ambiente, poiché la fase della costruzione è fondamentale per il rendimento ambientale di qualunque edificio lungo tutto l'arco del suo ciclo di vita. Tale passaggio non potrà essere rapido come si pensa in assenza di indicatori e standard comuni dell'UE, né lo sarà nei casi in cui manchino modelli economicamente sostenibili che consentano di selezionare tecniche e materiali da costruzione che siano più ecocompatibili ed efficienti nell'impiego delle risorse rispetto a quelli attuali;

    6.

    considera necessario chiarire che i materiali da demolizione possono derivare sia dalla demolizione completa dell'edificio che dal risanamento, per cui occorre precisare che il concetto di demolizione comprende la demolizione parziale dell'edificio nel corso del suo risanamento. Nella maggior parte delle regioni, l'insieme dei residui generati con il risanamento è superiore al totale dei residui prodotti dalla demolizione completa degli edifici;

    7.

    si congratula con la Commissione europea per l'intenzione di incoraggiare il mercato del riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione sostenendo maggiormente i progetti di ricerca e dimostrazione. Tali progetti, concepiti anche nel quadro del programma Orizzonte 2020 ed eseguiti in stretta collaborazione con gli Stati membri, dovrebbero puntare a trovare soluzioni sui metodi per rendere economicamente più interessanti le attività di riciclaggio. Il Comitato delle regioni è inoltre favorevole all'introduzione di strumenti che favoriscano la diffusione sul mercato di materiali secondari ottenuti da rifiuti da costruzione e demolizione.

    B.    Gli enti locali e regionali a sostegno della politica di efficienza delle risorse

    8.

    ritiene che, nella prospettiva degli enti locali e regionali di tutta l'UE, lo scopo principale debba essere compiere passi avanti negli sforzi tesi a mettere a punto indicatori comuni, che sono un requisito indispensabile per la fissazione di obiettivi e parametri comuni al fine di rendere più ecologico il settore delle costruzioni. È nell'interesse degli enti locali e regionali sottolineare le impegnative sfide ecologiche ed economiche con cui deve confrontarsi il processo di miglioramento dell'efficienza nell'utilizzo delle risorse nel settore delle costruzioni;

    9.

    sottolinea in questo contesto che gli enti locali e regionali svolgono già un ruolo significativo nel promuovere edifici sostenibili con costi bassi o inesistenti attraverso la regolamentazione edilizia a livello locale o regionale. Le buone pratiche che derivano dall'applicazione di questa regolamentazione — come i requisiti minimi sui livelli di luminosità, l'efficienza energetica o i materiali da costruzione — potrebbero contribuire in misura notevole a promuovere edifici veramente sostenibili in Europa e, quindi, tali prassi andrebbero incoraggiate;

    10.

    rammenta che gli enti locali e regionali svolgono un ruolo particolarmente importante nella riduzione dell'impatto sull'ambiente degli edifici, in quanto essi mettono a punto — nell'ambito delle loro competenze — le misure opportune e attuano strategie a sostegno dell'efficienza delle risorse grazie a un'attenta individuazione delle particolarità e degli aspetti locali;

    11.

    chiede agli enti locali e regionali di ricorrere agli strumenti e alle pratiche della pianificazione del territorio e dell'urbanistica al momento di formulare una politica in materia di edifici sostenibili. Bisognerebbe inoltre tener conto degli aspetti riguardanti l'energia rinnovabile, l'efficienza energetica e la gestione dei rifiuti, oltre alle questioni riguardanti il funzionamento e la manutenzione;

    12.

    in tale contesto, chiede agli enti locali e regionali di adottare un approccio multisettoriale lungo tutto il ciclo di vita degli edifici, compresi i prodotti da costruzione, la progettazione e la costruzione degli edifici, nonché la loro manutenzione e ristrutturazione, allo scopo di promuovere una maggiore efficienza nell'impiego dei materiali e nel consumo delle risorse energetiche e idriche, oltre che una migliore gestione dell'acqua;

    13.

    considera estremamente importanti gli sforzi compiuti finora dagli enti locali e regionali d'Europa, fra cui si segnalano in particolare la strategia per l'efficienza energetica della regione Emilia-Romagna, il Piano Clima «Energia — Alto Adige 2050» della Provincia autonoma di Bolzano, i programmi che individuano tecnologie e approcci nuovi basati sull'architettura tradizionale locale del distretto di Harghita o l'attività innovativa della città di Rakvere in Estonia e della comunità locale di Anávra nel comune di Almiroú Magnisías, in Grecia: queste e altre attività analoghe sono iniziative emergenti per quanto riguarda l'efficienza delle risorse e l'industria delle costruzioni sostenibili;

    14.

    osserva che le attività industriali legate ai materiali da costruzione provenienti dal settore della costruzione ecocompatibile e dalla demolizione creerebbero molti posti di lavoro. L'elaborazione di piani d'azione regionali e locali in rapporto a tali attività, associata a una valorizzazione adeguata del potenziale umano, costituisce un elemento importante nel raggiungimento degli obiettivi connessi con l'efficienza delle risorse;

    15.

    ritiene che un'iniziativa come il Patto dei sindaci possa essere utile per affrontare anche la sfida dell'impiego efficiente delle risorse; è convinto che i modi appropriati per agire in questo senso debbano essere esaminati quando gli obiettivi dell'UE connessi all'impiego efficiente delle risorse saranno stati approvati;

    16.

    rammenta inoltre che l'uso delle risorse è determinato in gran parte dalle decisioni che riguardano la progettazione e dalle scelte dei materiali da costruzione. Secondo quanto sostenuto dalla Commissione, per contribuire a migliorare l'efficienza delle risorse, gli ingegneri, i progettisti, i fabbricanti, gli appaltatori, le autorità e gli utenti finali devono poter disporre di informazioni fruibili e affidabili per prendere decisioni secondo il criterio della progettazione sostenibile. Data questa premessa e visto che gli enti locali e regionali sono le autorità incaricate del rilascio di autorizzazioni più vicine a tutte le parti interessate, devono essere questi enti territoriali a organizzare sessioni informative specifiche per sensibilizzare al riguardo, a definire le politiche concrete di informazione e a creare i meccanismi per sostenere e incentivare l'uso di queste risorse, disponendo a tal fine di linee di finanziamento nell'ambito dei fondi europei. Queste politiche devono inserirsi in un approccio comune europeo in materia di valutazione della prestazione ambientale degli edifici che abbracci tutti gli indicatori chiave che vengano stabiliti;

    17.

    chiede alla Commissione di coinvolgere attivamente il livello locale e regionale nella definizione di un quadro di riferimento, basato su indicatori chiave, che valuti la prestazione ambientale degli edifici lungo tutto il ciclo di vita. In proposito bisognerebbe consultare il livello locale e regionale e dargli l'opportunità di contribuire all'elaborazione dei suddetti indicatori durante tutto il processo;

    18.

    mette in evidenza che gli enti locali e regionali non solo svolgono un ruolo importante in quanto livello politico che realizza investimenti finanziari nel settore delle costruzioni sostenibili, ma hanno anche un ruolo di rilievo in quanto proprietari di edifici pubblici, alloggi sociali e reti di servizi di pubblica utilità;

    19.

    ribadisce la propria opposizione al sistema della condizionalità macroeconomica secondo cui, se uno Stato membro non rispetta i suoi obblighi nel quadro della legislazione dell'UE (ad esempio, in rapporto agli obiettivi in materia di rifiuti o di efficienza energetica), è possibile punire quello Stato membro attraverso il rifiuto a concedere, in tutto o in parte, un finanziamento a titolo dei fondi SIE. Tale sistema rischia di danneggiare gli enti locali e regionali indipendentemente dalla misura in cui hanno contribuito agli obiettivi politici;

    20.

    invita gli enti locali e regionali ad intensificare la cooperazione nel settore degli appalti pubblici verdi, contribuendo così a migliorare il contesto locale e regionale per la realizzazione degli ambiziosi obiettivi dell'UE nel settore delle costruzioni sostenibili.

    C.    Definizioni, indicatori, ricerca e sviluppo

    21.

    ricorda che l'industria delle costruzioni rappresenta un mezzo e gli edifici possono avere ripercussioni sia positive che negative all'interno di uno specifico contesto urbanistico, architettonico, sociale, economico e ambientale. Bisogna pertanto rivolgere una particolare attenzione al tema della sostenibilità all'interno di questo complesso sistema di interazioni;

    22.

    ricorda che le caratteristiche tecniche e di efficienza di certi materiali da costruzione mutano rapidamente dopo la fabbricazione e in alcuni casi questo processo continua persino dopo la posa in opera. In quest'ottica, è particolarmente importante esaminare se e a quali condizioni questi materiali da demolizione siano sufficientemente adatti per un riutilizzo e se possa essere necessario introdurre un sistema di certificazione distinto per tali materiali;

    23.

    al tempo stesso, attira l'attenzione sulla necessità di ricerche nel settore della manutenzione degli edifici e dei relativi impianti, in quanto opportunità per allungarne il ciclo di vita; più concretamente, si dovrebbero promuovere i contratti per la fornitura di energia e il miglioramento e la manutenzione degli impianti da parte delle società di servizi energetici;

    24.

    sottolinea che l'utilizzo a un altro fine dei materiali da costruzione provenienti da demolizioni, ad esempio nella costruzione di strade, deve essere trattato come un settore di ricerca particolarmente importante, dato che molti materiali da costruzione contengono numerosi elementi nocivi, pericolosi e contaminanti, e attualmente non si è ancora proceduto né a stimare i loro effetti, né a ridurne gli eventuali rischi per l'ambiente e la salute umana;

    25.

    considera che la riscoperta di tecnologie e materiali da costruzione tradizionali possa costituire una grande opportunità per il settore europeo delle costruzioni, dato che questi rappresentano spesso dei modelli in rapporto ai metodi per impiegare le risorse locali allo scopo di ottenere soluzioni efficienti e adeguate alle condizioni locali senza che questi incidano, compatibilmente con l'uso al suolo, con l'apertura di nuove cave ove queste non sono inserite in un contesto omogeneo;

    26.

    rammenta che bisogna valutare se il risanamento degli edifici esistenti sia una soluzione adeguata per ogni caso: gli edifici di numerose regioni d'Europa, compresi quelli pubblici e a fini commerciali o abitativi, possono essere rinnovati in modo da offrire un livello di comfort adeguato soltanto mediante investimenti significativi. Inoltre bisogna tener presente che — anche se dal punto di vista delle risorse dei singoli edifici il risanamento degli edifici esistenti è sempre più efficiente della loro demolizione e della costruzione di nuovi edifici — il valore estetico, architettonico e sociale degli edifici nuovi in alcuni casi è molto maggiore, soprattutto dal punto di vista dell'utilizzatore. Pertanto, per sapere se il risanamento degli edifici esistenti è una soluzione adeguata, bisogna prendere in considerazione, oltre ai semplici aspetti tecnici, gli aspetti architettonici, sociali, economici e ambientali, nonché il punto di vista degli utilizzatori;

    27.

    ricorda inoltre l'enorme potenziale del settore della costruzione sostenibile in termini di creazione di posti di lavoro, specialmente in un settore economico — quello della costruzione — così colpito dalla crisi. Fornendo un sostegno e una formazione adeguata nei nuovi metodi di costruzione ecosostenibili, molti disoccupati del settore potrebbero rientrare nel mercato del lavoro;

    28.

    raccomanda di considerare esplicitamente le materie prime rinnovabili — preferibilmente locali o indigene a cui vengano applicati meccanismi di tracciabilità — nella definizione dei criteri unitari per la valutazione della sostenibilità degli edifici (in quanto indicatori chiave) e conferma che l'utilizzo di tali materie prime può contribuire in modo sostanziale all'impiego efficiente delle risorse nell'edilizia, nel momento in cui le possibilità d'impiego locali non si limitano alla costruzione (ad es. costruzioni in legno) e all'isolamento, ma riguardano anche gli interni (pavimenti, pareti, finiture) ecc. Ciò vale in particolare per il caso dell'uso a cascata delle materie prime rinnovabili, ossia l'utilizzo ripetuto in più fasi diverse. Inoltre, le materie prime rinnovabili possono sostituire i combustibili fossili per il riscaldamento degli edifici, riducendo così gli effetti sull'ambiente;

    29.

    richiama l'attenzione sulla mancata menzione dell'utilizzo delle energie rinnovabili in rapporto alle costruzioni, sebbene tali energie siano evidentemente un elemento della sostenibilità degli edifici. I sistemi termosolari, fotovoltaici ed eolici integrati negli edifici e l'utilizzo della biomassa per il riscaldamento degli ambienti o dell'acqua sanitaria potrebbero contribuire in grande misura a ridurre l'impatto ambientale esaminato lungo tutto il ciclo di vita, soprattutto per quel che concerne le emissioni di anidride carbonica. Bisogna inoltre menzionare altre tecnologie (come la geotermia) e le possibilità di generazione centralizzata per mezzo di impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti che utilizzino risorse energetiche rinnovabili, il calore residuo o la cogenerazione ad alto rendimento. Ma se si intende condurre un'analisi corretta, non è possibile tralasciare né i materiali né le energie utilizzate nella produzione delle unità di corrente ed energia;

    30.

    ritiene che occorra chiarire e definire di comune accordo e nel più breve tempo possibile alcuni termini a livello dell'UE, dato che da più parti le espressioni «edificio passivo», «edificio verde», «edificio sostenibile», «edificio con un consumo ridotto di energia» e «edificio con consumo di energia quasi pari a zero» sono spesso utilizzate come sinonimi. È necessario compiere con urgenza passi avanti attraverso apposite consultazioni e iniziative di R&S in quanto queste definizioni costituiranno il punto di partenza per i parametri comuni e le misure strategiche che saranno adottati in futuro in questo settore;

    31.

    sottolinea che, oltre al riutilizzo dei metalli e del vetro (che è trattato dettagliatamente nella comunicazione), le ricerche evidenziano risultati vantaggiosi anche nel caso del cemento e delle materie legnose da costruzione. Quali materiali da costruzione, il cemento e il legno presentano buone caratteristiche di riutilizzo, sono di facile scelta e di semplice riciclaggio e/o impiego; pertanto, le analisi locali e regionali relative al riutilizzo di questi materiali devono avere la priorità;

    32.

    ritiene che, nell'utilizzo del legno e di altri materiali da costruzione naturali, occorra tener conto che le crescenti necessità dell'industria della costruzione portano a cambiamenti — diretti o indiretti — nell'utilizzo dei terreni e negli ecosistemi; in questo modo, per questo settore si può evitare il ripetersi degli errori compiuti anteriormente nella produzione della biomassa a scopo energetico; inoltre, i problemi connessi con i cambiamenti nell'uso dei terreni e negli ecosistemi devono essere analizzati in dettaglio e vanno presi in considerazione al momento di fissare obiettivi e indicatori comuni per l'efficienza delle risorse nel settore dell'edilizia;

    33.

    propone che, nei piani di studio universitari per ingegneri, architetti o economisti, oltre alle procedure sull'impiego efficiente delle risorse, si prevedano anche le prassi per ridurre l'utilizzo di materiali e la generazione di rifiuti supplementari risultanti da modifiche dei progetti;

    34.

    è dell'avviso che, nel contesto dell'efficienza delle risorse, specialmente nel caso del riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione, occorra in considerazione sia i costi che gli effetti della selezione e del trasporto. In quest'ottica sono necessarie soluzioni analitiche ben standardizzate, e i processi di R&S e le politiche in materia devono prevedere anche il raffronto tra le possibilità condizionate di trasporto e quelle di riciclaggio locale o in situ.

    D.    Governance, partenariato, trasferimento di conoscenze

    35.

    apprezza che la comunicazione della Commissione metta in rilievo l'idea che la diffusione delle migliori pratiche rivesta un ruolo importante nel quadro delle misure previste. In tale contesto è necessario che i progetti di cooperazione tra i gruppi di regioni con caratteristiche simili abbiano la priorità, visto che in questo settore non esistono né un'unica buona prassi né un sistema applicabile in ogni caso: i soggetti locali e regionali devono imparare l'uno dall'altro quali sono le soluzioni più adeguate, e le combinazioni di tali soluzioni potrebbero far aumentare all'ennesima potenza le possibilità basate sulle conoscenze locali;

    36.

    sottolinea che molti enti locali e regionali hanno osservato che gli Stati membri considerano gli strumenti connessi con la regolamentazione dell'efficienza energetica in maniera formalistica, come un sistema alieno alla cultura di progettazione della regione o del paese considerato. Il Comitato suggerisce pertanto di elaborare una specie di relazione intermedia sullo stato di attuazione della direttiva sull'efficienza energetica senza che vengano creati nuovi obblighi di comunicazione a carico degli enti locali e regionali, che devono invece partecipare di loro spontanea volontà alla stesura della suddetta relazione;

    37.

    ricorda che alcune regioni non dispongono delle conoscenze e competenze adeguate e quindi, specialmente nelle regioni poco sviluppate, può aumentare il divario tecnologico rispetto alle regioni sviluppate. Allo scopo di risolvere questo problema, anche queste regioni devono essere associate ai sistemi di cooperazione, trattando in modo particolare le difficoltà legate al trasferimento di conoscenze. Bisogna esaminare la possibilità di ottimizzare il trasferimento di conoscenze — in materia di progettazione e per quel che concerne i materiali da costruzione — verso le regioni con competenze insufficienti.

    E.    Meccanismo di compensazione

    38.

    è dell'avviso che i responsabili politici debbano essere coscienti del fatto che un'eventuale trasformazione del settore delle costruzioni richiede una volontà politica e una leadership forti ai livelli superiori dell'amministrazione locale e regionale; non si può ignorare il problema dei bilanci di parte capitale degli enti locali e regionali, che sono sempre limitati e che offrono solo un piccolo margine per gli investimenti nel miglioramento degli edifici, anche se hanno un ottimo rendimento e si ammortizzano velocemente;

    39.

    mette in rilievo non solo i vantaggi ambientali, ma anche quelli economici e sociali generati dagli edifici sostenibili rispetto ai costi di costruzione e manutenzione, e sottolinea che, in base ai risultati delle analisi di mercato cui fa riferimento la Commissione, il costo degli investimenti nei cosiddetti «edifici verdi» è maggiore di pochi punti percentuali rispetto a quello degli edifici tradizionali;

    40.

    giudica importante prestare particolare attenzione ai problemi specifici delle zone rurali e delle città piccole e medie. Bisogna riconoscere le loro caratteristiche distintive nella definizione dei parametri, degli obiettivi e di altre misure di attuazione, per evitare che subiscano effetti sproporzionati oppure per consentire loro di ottenere una compensazione, ove necessario. Pertanto, la priorità in materia di ricerca Smart Cities («Città intelligenti») nel quadro del programma Orizzonte 2020 dovrebbe essere ribattezzata Smart cities and regions («Città e regioni intelligenti») e comprendere una nuova priorità chiamata Smart rural regions and towns («Regioni e città rurali intelligenti»).

    Bruxelles, 17 aprile 2015

    Il Presidente del Comitato europeo delle regioni

    Markku MARKKULA


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