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Document 52011AR0140

    Parere del Comitato delle regioni sul tema «Un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse — Iniziativa faro nell’ambito della strategia Europa 2020»

    GU C 9 del 11.1.2012, p. 37–44 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    11.1.2012   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 9/37


    Parere del Comitato delle regioni sul tema «Un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse — Iniziativa faro nell’ambito della strategia Europa 2020»

    2012/C 9/08

    IL COMITATO DELLE REGIONI

    chiede che il calendario proposto dalla Commissione europea per la Tabella di marcia verso un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse venga accorciato e auspica che l'adozione dei relativi indicatori possa essere realizzata già nel corso del 2012; inoltre chiede con forza che le competenti istituzioni regionali e locali siano consultate in modo da garantire il carattere realistico e realizzabile di tali indicatori, sia in termini di capacità che di abbordabilità;

    invita la Commissione a valutare l'adozione di un «paniere» contenente quattro indicatori relativi all'impiego delle risorse: l'impronta sulla terra, l'utilizzo delle materie prime (biodiversità, risorse biologiche e minerali), l'impronta idrica e l'impronta delle emissioni di gas a effetto serra; insiste affinché la Commissione renda gli indicatori parte integrante del sistema di rapporti nazionali nell'ambito della strategia Europa 2020 e della relativa iniziativa faro, affinché servano a orientare i programmi nazionali di riforma e i preparativi di bilancio nazionali;

    deplora che la tabella di marcia non menzioni la possibilità di associare il Patto dei sindaci allo sforzo intrapreso nel settore dell'uso efficiente delle risorse e propone di esaminare, insieme con la Commissione europea, i mezzi concreti per estendere il Patto dei sindaci a campi d'applicazione fondamentali per l'iniziativa faro Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse, quali la biodiversità e l'utilizzo delle terre, la gestione dei rifiuti e dell'acqua o l'inquinamento atmosferico;

    raccomanda azioni specifiche intese in particolare a favorire il passaggio a un sistema di trasporto e a un sistema energetico a basse emissioni di carbonio ed efficiente nell'uso delle risorse, promuovere appalti pubblici verdi, realizzare una società a «rifiuti zero» basata sull'ottimizzazione della prevenzione dei rifiuti e sul trattamento di questi ultimi in quanto risorsa, nel quadro di un'economia circolare, promuovere l'aumento della sostituzione e dell'efficienza nell'impiego delle risorse nella catena del valore delle materie prime, utilizzare, proteggere e ripristinare in modo efficace i servizi ecosistemici, e ridurre le superfici esistenti di terreno edificato ovunque si renda necessario.

    Relatore

    Michel LEBRUN (BE/PPE), membro del Parlamento della comunità francofona

    Testi di riferimento

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse - Iniziativa faro nell'ambito della strategia Europa 2020

    COM(2011) 21 definitivo

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse

    COM(2011) 571 definitivo

    I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

    IL COMITATO DELLE REGIONI

    1.

    ritiene che una politica lungimirante in materia di ambiente, clima ed energia debba fondarsi sul principio di sana gestione. Con ciò il Comitato intende che le persone hanno la responsabilità di gestire ed utilizzare le risorse naturali con modalità e intensità tali da assicurarne la sostenibilità nonché il mantenimento della loro diversità. L'obiettivo globale di una politica siffatta è uno sviluppo che risponda alle necessità delle generazioni attuali senza compromettere la capacità di quelle future di soddisfare le proprie;

    2.

    è fortemente preoccupato che l'Unione europea stia percorrendo oggi una via di sviluppo, di produzione e di consumo pericolosa e non sostenibile, come affermato dalla Commissione nell'iniziativa faro: «Non è possibile proseguire con i nostri modelli attuali d'impiego delle risorse»;

    3.

    in tal senso, accoglie con favore l'avvio dell'iniziativa faro Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse intesa a far diventare l'efficienza nell'uso delle risorse il principio guida delle politiche dell'Unione in materia di energia e di economia a basse emissioni di carbonio, di trasporti, di materie prime e di prodotti di base, di consumo e di produzione sostenibili di beni e di servizi, di gestione dei rifiuti, di utilizzo dei suoli e degli ecosistemi, di agricoltura e di pesca; tale iniziativa assolve l'importante funzione di creare sinergie tra i diversi settori nonché di sostenere il contemperamento dei singoli interessi ed obiettivi e, nel contempo, assicurare un approccio comune, coerente e sostenibile in materia d'impiego delle risorse;

    4.

    si compiace degli effetti positivi che l'iniziativa faro ha sulla politica ambientale europea. Tuttavia, la politica ambientale europea, in generale, e quella portata avanti attualmente in materia di utilizzo efficiente delle risorse (come la strategia tematica per l'uso sostenibile delle risorse naturali), in particolare, sono concentrate sulla riduzione delle conseguenze negative che lo sviluppo economico e lo sfruttamento delle risorse naturali hanno sull'ambiente. Questa iniziativa faro estende l'attenzione agli effetti negativi in termini di sviluppo economico derivanti dall'utilizzo inefficiente delle risorse naturali. L'iniziativa faro fornisce quindi l'impulso necessario per una maggiore integrazione della politica ambientale all'interno della politica economica e di prodotto dell'UE;

    5.

    si rallegra del fatto che, con l'iniziativa faro, l'ambito delle preoccupazioni dell'Unione si estenda all'insieme delle risorse naturali, comprendendo così, oltre alle risorse energetiche tradizionali, anche le materie prime biotiche e abiotiche quali i combustibili, la biomassa, i minerali, i metalli e il legno, le terre coltivabili e le risorse ittiche, il suolo, l'acqua, l'aria così come i servizi ecosistemici o quelli connessi alla protezione della biodiversità;

    6.

    si compiace dell'invito rivoltogli dalla Commissione europea ad esprimersi sulla funzione che gli enti regionali e locali dovrebbero svolgere nel quadro dell'attuazione di questa iniziativa, e ciò a monte nel processo decisionale, soprattutto quando essi dispongono di competenze specifiche, in particolare normative, connesse all'iniziativa stessa, come le norme relative agli edifici o la gestione dei rifiuti. Ciò darebbe al Comitato la possibilità di far sentire la propria voce sin dalle prime fasi di elaborazione delle future politiche;

    7.

    condivide appieno la valutazione della Commissione secondo cui, per poter godere i benefici di un'economia efficiente nell'uso delle risorse e a basse emissioni di carbonio, devono sussistere tre condizioni fondamentali, ossia 1) la volontà politica di cambiamento, 2) una pianificazione a lungo termine delle politiche e degli investimenti, e 3) un cambiamento a lungo termine negli atteggiamenti e comportamenti di tutti i cittadini in relazione alle risorse. Un approccio di «governance multilivello» deve guidare l'elaborazione e l'attuazione di questi principi. In quest'ottica, il Comitato ricorda il ruolo fondamentale degli enti regionali e locali nella preparazione, attuazione e valutazione di tali politiche (1), che è già stato chiaramente riconosciuto dalla Commissione e dal Parlamento europeo.

    La strategia Europa 2020 e l'iniziativa faro «Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse»

    8.

    apprezza che l'Unione s'impegni a favore di una stretta connessione tra lo sviluppo economico, il benessere delle società e l'utilizzo responsabile delle risorse naturali;

    9.

    ritiene che il passaggio ad un'economia efficiente nell'uso delle risorse creerà un maggiore benessere per le generazioni attuali e future. Uno degli aspetti di tale benessere sarà la creazione di enormi opportunità in termini economici, commerciali e di innovazione. Tale passaggio contribuirà a sostenere la competitività dell'Unione, segnatamente riducendo i costi dei materiali e del consumo energetico e promuovendo l'occupazione nel settore delle «tecnologie verdi»;

    10.

    sottolinea che, per migliorare l'ambiente e la qualità dell'aria, è necessaria una politica ambiziosa di riduzione delle emissioni alla fonte, e chiede che venga rafforzata la politica dell'Unione europea in materia di emissioni di gas a effetto serra e di inquinamento atmosferico;

    11.

    fa presente che numerosi enti regionali e locali hanno già adottato ed attuato con successo diverse politiche e pratiche finalizzate a promuovere l'efficienza nell'impiego delle risorse. Tali iniziative meriterebbero quindi di essere rese note e riconosciute a livello europeo al fine di mettere a disposizione di tutti l'esperienza acquisita in questo campo da determinati attori e di promuovere le iniziative più efficaci ed efficienti;

    12.

    richiama l'attenzione sul fatto che nel testo dell'iniziativa della Commissione non si fa riferimento ai numerosi strumenti e alle molteplici strategie dell'Unione europea in cui si inizia già ad affrontare la questione dell'uso efficiente delle risorse, quali la strategia tematica sull'uso sostenibile delle risorse naturali, la strategia tematica sulla prevenzione e il riciclo dei rifiuti o il piano d'azione per una produzione e un consumo sostenibili e per una politica industriale sostenibile. Tali strategie potrebbero servire da «giurisprudenza» nell'adozione ed attuazione delle prossime strategie intese ad affrontare altri aspetti della gestione delle risorse naturali;

    13.

    sottolinea la responsabilità dell'Unione europea e degli Stati membri nel promuovere ogni iniziativa volta a migliorare l'efficienza nell'utilizzo delle risorse a livello mondiale. In quest'ottica, il Comitato delle regioni sostiene il complesso delle iniziative proposte dalla Commissione europea nel quadro della preparazione della conferenza Rio+ 20 che si terrà nel giugno 2012, in particolare le misure tese a mobilitare i finanziamenti e gli investimenti privati e pubblici, nonché le misure che puntano alla graduale introduzione di un sistema di governance mondiale multilaterale più efficace. Il Comitato delle regioni chiede che l'architettura di questo sistema di governance sia dotata di meccanismi di partecipazione e di cooperazione multilivello che permettano la consultazione e l'attiva partecipazione delle regioni e delle città nel quadro dei temi che le riguardano;

    14.

    si unisce alla Commissione europea per chiedere la rapida attuazione della dichiarazione dell'OCSE sulla crescita verde, adottata nel giugno 2009;

    15.

    si rallegra del sostegno apportato dall'Unione europea e dagli Stati membri agli sforzi compiuti dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) nel campo della gestione sostenibile delle risorse, e all'iniziativa per un'«economia verde» prevista dallo stesso programma;

    16.

    si rammarica che il quadro decennale di programmazione sui modi di consumo e di produzione sostenibili, per il periodo 2011-2021, non abbia potuto essere adottato in occasione della diciannovesima sessione della commissione delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.

    La governance nel quadro della strategia Europa 2020

    17.

    sottolinea l'interdipendenza tra le politiche ambientali e quelle sociali. Il picco nella produzione di petrolio e gas, che secondo alcuni ha raggiunto il plateau, e il picco nella produzione di altri materiali comporteranno inevitabilmente un aumento dei prezzi. Le prime a risentirne saranno le persone a basso reddito e le regioni con il reddito medio più basso.

    18.

    sottolinea che, considerata la natura trasversale e complessa dell'iniziativa faro, affinché l'Unione europea riesca ad impiegare le risorse in modo più efficace, è fondamentale assicurare l'efficacia della sua governance, del seguito dato ai progressi da essa compiuti nel quadro della strategia Europa 2020, del semestre europeo e dell'analisi annuale della crescita, e questo tramite un controllo annuale delle prestazioni degli Stati membri;

    19.

    ribadisce con forza la necessità di chiarire la dimensione di bilancio delle iniziative faro nel quadro della strategia Europa 2020 (2). Il prossimo quadro finanziario pluriennale dovrà rispecchiare le ambizioni dell'iniziativa faro sull'efficienza nell'uso delle risorse, garantendo che gli interventi dell'UE siano coordinati mediante un quadro strategico comune, in considerazione dell'interconnessione di questa iniziativa con una serie di politiche finanziate a titolo del bilancio dell'UE;

    20.

    invita la Commissione a considerare, nell'ambito della valutazione dei programmi nazionali di riforma (PNR) presentati dagli Stati membri nell'aprile 2011, il grado d'impegno di questi ultimi nella promozione dell'efficacia nell'utilizzo delle risorse;

    21.

    ricorda che il successo della strategia Europa 2020 dipenderà, in gran parte, dalle decisioni prese a livello regionale e locale. In tal senso, il Comitato si è già pronunciato a favore dell'introduzione, nei PNR, di un riferimento alla conclusione di patti territoriali per la strategia Europa 2020, sotto forma di partenariato multilivello tra le amministrazioni europea, nazionali, regionali e locali (3);

    22.

    esso incoraggia pertanto lo sviluppo locale integrato come metodo fondamentale per realizzare gli obiettivi di questa iniziativa faro;

    23.

    ritiene fondamentale che, tramite la sua Piattaforma di monitoraggio Europa 2020, il Comitato non partecipi soltanto all'attuazione dell'iniziativa faro Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse, ma anche a quella della politica integrata per un utilizzo efficiente delle risorse.

    Tabella di marcia per un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse

    24.

    chiede che il calendario, proposto nel quadro della tabella di marcia, che fissa le scadenze per la determinazione e la successiva adozione degli indicatori e degli obiettivi alla fine del 2013 venga accorciato. Il Comitato delle regioni auspica che l'adozione di questi indicatori possa essere realizzata nel corso del 2012. Inoltre, il CdR chiede con forza che le competenti istituzioni regionali e locali siano consultate in relazione alle scadenze per tali indicatori in modo da garantire loro un carattere realistico e realizzabile, sia in termini di capacità che di abbordabilità;

    25.

    accoglie favorevolmente la proposta della Commissione europea, formulata nella Tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse, tesa all'adozione di un numero limitato di indicatori, in modo da assicurarne la visibilità e l'efficienza come base dell'elaborazione delle politiche. La selezione di questi indicatori, che dovrebbero avere il riconoscimento più ampio possibile, dovrebbe basarsi sul loro grado d'importanza, di pertinenza, di affidabilità e di solidità;

    26.

    invita la Commissione a valutare l'adozione di un «paniere» contenente quattro indicatori relativi all'impiego delle risorse: l'impronta sulla terra, l'utilizzo delle materie prime (biodiversità, risorse biologiche e minerali), l'impronta idrica e l'impronta delle emissioni di gas a effetto serra. Tali indicatori sono relativamente facili da misurare e nel contempo forniscono una buona indicazione del nostro impiego delle risorse nonché degli effetti che ne derivano. Essi andrebbero a completare gli indicatori che misurano gli effetti ambientali e l'efficienza nell'uso delle risorse;

    27.

    insiste sulla necessità di adottare un indicatore globale come «l'impronta ecologica», in quanto utile strumento per campagne di comunicazione e sensibilizzazione, purché sia chiaro che l'alto grado di aggregazione di un indicatore di questo tipo lo rende poco utilizzabile ai fini dell'elaborazione delle politiche; sarebbe necessario armonizzare i dati e la metodologia tra i diversi paesi e la Commissione potrebbe fornire assistenza in tal senso;

    28.

    si rallegra della proposta formulata dalla Commissione europea tesa all'adozione di un numero limitato di obiettivi ambiziosi, quantificati, precisi e coerenti in materia di impiego efficiente delle risorse. Tali obiettivi dovrebbero puntare, per esempio, al miglioramento dei risultati ottenuti dai quattro indicatori di cui al punto 26, tra cui una crescita zero delle superfici di terreno impermeabilizzate oppure ad un aumento del livello di prevenzione e di riciclaggio dei rifiuti;

    29.

    invita la Commissione europea ad esaminare, nella sua valutazione degli indicatori e degli obiettivi, se le politiche che gli enti regionali e locali potrebbero intraprendere basandosi su tali indicatori sono realizzabili;

    30.

    insiste affinché la Commissione includa gli indicatori nella sua analisi annuale della crescita che, a partire dal 2012, darà avvio al semestre economico e pertanto diventerà parte integrante del sistema di rapporti nazionali nell'ambito della strategia Europa 2020, orientando così i dibattiti sul modo in cui i programmi nazionali di riforma e i preparativi di bilancio nazionali dovranno essere allineati alla strategia Europa 2020;

    31.

    auspica che tali indicatori relativi all'uso delle risorse siano parte integrante delle analisi d'impatto delle proposte politiche della Commissione e degli Stati membri. La Commissione europea dovrebbe fornire alcuni orientamenti e strumenti affinché gli Stati membri, gli enti regionali e locali, le imprese e gli altri enti possano utilizzare con semplicità ed efficacia questi indicatori;

    32.

    osserva che, per affrontare le vaste e diversificate sfide in materia di salvaguardia delle risorse, è necessario mobilitare tutti gli strumenti disponibili a livello europeo, nazionale, regionale e locale. Su scala europea e nazionale, essi rafforzano l'integrazione degli aspetti ambientali all'interno della politica economica e di prodotto e, su scala locale, uno strumento che ha dato prova di efficacia nel settore energetico è il Patto dei sindaci;

    33.

    invita in proposito le istituzioni internazionali, europee, nazionali e subnazionali a fare tesoro della vasta esperienza e dei notevoli risultati già conseguiti dai firmatari del Patto dei sindaci (circa 300 comuni e più di 100 regioni di oltre 40 paesi);

    34.

    chiede alla Commissione europea e alle altre istituzioni dell'UE di collaborare alla creazione di meccanismi concreti che consentano di condividere l'esperienza del Patto dei sindaci con i partner mondiali dell'Unione, promuovendo ad esempio la cooperazione a livello locale e regionale in materia di uso efficiente delle risorse tra le città e regioni dell'UE e le loro omologhe dei paesi terzi vicini meridionali e orientali, come pure con quelle dei paesi in via di sviluppo;

    35.

    deplora che la tabella di marcia non menzioni la possibilità di associare il Patto dei sindaci allo sforzo intrapreso nel settore dell'uso efficiente delle risorse. In tale contesto, il Comitato delle regioni esorta vivamente la Commissione europea a lavorare per l'estensione del Patto dei sindaci a questo settore,

    36.

    propone inoltre di esaminare, insieme con la Commissione europea, i mezzi concreti per estendere il Patto dei sindaci a campi d'applicazione fondamentali per l'iniziativa faro Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse, quali la biodiversità e l'utilizzo delle terre, la gestione dei rifiuti e dell'acqua o l'inquinamento atmosferico (CdR 164/2010 fin);

    37.

    chiede in particolare alla Commissione europea, tenendo conto della preparazione del Piano di salvaguardia delle risorse idriche europee, di ampliare nel 2012, in partenariato con il Comitato, il Patto dei sindaci per includervi gli obiettivi 20-20-20 per una gestione integrata delle risorse idriche, come evidenziato nel parere del Comitato delle regioni CdR 5/2011 fin;

    38.

    sostiene fermamente la creazione di «una piattaforma di transizione con più soggetti sull'efficienza delle risorse che riunisca» anche «i responsabili politici di vari livelli amministrativi tra cui quello regionale e locale» (4). Tale piattaforma potrebbe concentrarsi sui rapporti sempre più stretti fra le politiche in questione e contribuire all'individuazione degli obiettivi e degli aspetti che ostacolano questa transizione;

    39.

    sostiene la posizione della Commissione in merito alla messa in rete e allo scambio di buone pratiche tra le agenzie che gestiscono programmi sull'uso efficiente delle risorse. Inoltre il Comitato delle regioni invita l'Unione europea ad appoggiare l'istituzione, nei territori in cui ancora non esistono, di agenzie nazionali, regionali e locali, responsabili dell'uso efficiente delle risorse. Le competenze delle agenzie esistenti potrebbero venire estese a tutte le questioni riguardanti l'utilizzo delle risorse. Il ruolo di tali agenzie sarebbe anche quello di fornire informazioni e consulenza alle autorità pubbliche, alle imprese e ai cittadini circa le misure e le soluzioni esistenti e disponibili in materia di uso efficiente delle risorse;

    Gli elementi per l'attuazione dell'iniziativa faro «Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse»

    40.

    afferma che un'Europa efficiente nell'utilizzo delle risorse non avrà soltanto bisogno di innovazione tecnologica, ma anche di innovazione nel suo sistema socioeconomico, che dovrà basarsi su nuovi modelli di comportamento relativi alla produzione e al consumo, su un cambiamento di stili di vita e su nuovi modelli di governance, come pure su un programma strategico per la ricerca orientato all'innovazione sistemica;

    41.

    in particolare, chiede che siano apportati i necessari cambiamenti all'infrastruttura, per consentire la realizzazione delle reti intelligenti, in modo che le piccole e medie imprese e le cooperative possano generare la propria energia verde e condividerla fra loro da una regione all'altra; invita inoltre la Commissione europea a organizzare uno speciale convegno con gli enti regionali e locali e le parti interessante per avviare la trasformazione della produzione di energia in Europa;

    42.

    dichiara che, per realizzare gli obiettivi dell'iniziativa faro, si renderà necessaria una serie di misure: la modifica delle politiche economiche e di bilancio degli Stati membri, nonché riforme fiscali «ecologiche», incentrate maggiormente sull'impiego delle risorse; sarà inoltre necessario orientare le contabilità nazionali nel senso di un uso efficiente delle risorse, sostenendo l'integrazione dei costi esterni in modo da fissare prezzi adeguati, applicare il principio «chi inquina paga» tutelando il consumatore ed eliminare gradualmente le sovvenzioni che hanno un impatto negativo per l'ambiente;

    43.

    ritiene che la definizione di un sistema europeo di trasporto a basse emissioni di carbonio ed efficiente nell'uso delle risorse, sia un elemento cruciale per assicurare il successo dell'iniziativa faro. A questo proposito, occorre adoperarsi per ridurre la quantità di energia e materie prime vergini necessarie per la costruzione di autoveicoli e sostenere l'industria in questo senso, ridurre più drasticamente i consumi e creare sistemi di trasporto che abbiano un'impronta globale sempre più ridotta sulle risorse;

    44.

    apprezza che nell'iniziativa faro sia stata inclusa la promozione di una politica europea in materia di acque, che accorda la priorità alle misure per il risparmio idrico e a una maggiore efficienza nell'uso dell'acqua. In tal senso, il Comitato presenterà raccomandazioni nel parere di prospettiva sul tema Il ruolo degli enti regionali e locali nella promozione di una gestione sostenibile dell'acqua  (5).

    Un'economia a basse emissioni di carbonio e un sistema energetico efficiente nell'impiego delle risorse

    45.

    deplora che le politiche attualmente praticate in materia di efficienza energetica non permettano di conseguire gli obiettivi del pacchetto europeo clima-energia per il 2020. L'efficienza energetica dovrebbe pertanto assurgere al rango di obiettivo vincolante e contribuire in misura significativa agli obiettivi in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra fissati per il 2050;

    46.

    invita la Commissione a focalizzare ulteriormente l'attenzione sui settori dell'edilizia, dei servizi e dei trasporti, nel contesto delle iniziative legislative e finanziarie che faranno seguito al piano di efficienza energetica 2011, recentemente adottato (6);

    47.

    ribadisce che, per migliorare l'efficienza energetica, il settore dell'edilizia dovrebbe beneficiare di incentivi normativi e finanziari adeguati in modo da aumentare la percentuale dei lavori di ristrutturazione;

    48.

    richiama l'attenzione sulla necessità di garantire la formazione e l'inquadramento di un numero sufficiente di lavoratori qualificati per quanto concerne l'efficienza energetica in tutti i settori economici pertinenti, e dunque anche nel settore edilizio. Il Comitato suggerisce l'elaborazione di una strategia europea in materia di sensibilizzazione e di formazione di tale manodopera, e al riguardo sottolinea il potenziale dell'iniziativa faro e delle misure innovative che essa comporta ai fini della creazione di posti di lavoro duraturi e di qualità in una serie di settori e ambiti professionali diversi all'interno dell'UE;

    49.

    invita la Commissione europea a proporre, nel quadro della sua futura direttiva sul risparmio energetico, misure concrete in materia di ristrutturazione degli edifici, e a prevedere, nel piano pluriennale di bilancio, importi sufficienti per il ripristino e la ristrutturazione degli edifici europei nel senso dell'efficienza energetica per il periodo successivo al 2013. Tali misure dovrebbero essere associate ad una strategia di finanziamento per gli edifici a consumo energetico estremamente ridotto;

    50.

    chiede alla Commissione di proporre un sistema unificato di misura dell'efficienza energetica nell'Unione europea che comporti una metodologia applicabile a livello di enti regionali e locali;

    51.

    accoglie con favore l'obiettivo della Commissione di attuare con successo la transizione verso un'economia a basse emissioni di gas a effetto serra ed efficiente nell'utilizzo delle risorse (7);

    52.

    chiede che tali obiettivi trovino adeguata eco nel quadro finanziario pluriannuale, anche mettendo a disposizione dei livelli regionali e locali un finanziamento supplementare;

    53.

    riconosce l'importanza del sistema europeo di scambio delle quote di emissioni come strumento inteso ad orientare gli investimenti nei settori da esso coperto, ossia la produzione di elettricità, le industrie ad alto consumo di energia e, a partire dall'anno prossimo, l'industria aeronautica, premiando finanziariamente gli investimenti che favoriscono un'impronta di carbonio ridotta e auspica che l'efficacia di tale strumento venga migliorata dopo il 2012;

    54.

    auspica, tuttavia, che il sistema europeo di scambio delle quote di emissioni assuma un ruolo più incisivo nella promozione delle tecnologie a basse emissioni di carbonio, purché tali tecnologie contribuiscano altresì al miglioramento dello stato degli indicatori di utilizzo delle risorse e non aumentino i rischi ambientali;

    55.

    approva pertanto i progetti della Commissione volti a ritirare dal mercato una parte delle quote attuali in modo da accelerare la transizione dell'Unione europea verso un'economia a bassa intensità di carbonio;

    56.

    approva il fatto che nella tabella di marcia siano state incluse delle pratiche di gestione del suolo intese a promuovere ulteriormente il mantenimento del carbonio nella terra e rammenta che il miglioramento del contenuto di materie organiche nel terreno presenta altri vantaggi per l'ambiente e l'agricoltura, nonché per la conservazione dei suoli e la loro fertilità;

    57.

    si rammarica, tuttavia, che, nei protocolli delle Nazioni Unite e di Kyoto relativi alla comunicazione dell'informazione e alla contabilizzazione, il potenziale offerto dal settore agricolo per attenuare gli effetti del cambiamento climatico si ritrovi frammentato in più categorie diverse, mentre tale settore è chiamato a svolgere un ruolo fondamentale nell'impiego efficiente e sostenibile delle risorse;

    58.

    sottolinea l'importanza di trovare un equilibrio tra l'impiego dei biocarburanti in un'economia a basse emissioni di carbonio e la protezione della biodiversità, la gestione delle risorse idriche, e in generale la salvaguardia dell'ambiente, e l'alimentazione mondiale.

    59.

    sottolinea l'importanza di accompagnare le politiche in materia di efficienza energetica con delle misure sociali che permettano ai cittadini e alle regioni più vulnerabili di avere accesso a un servizio energetico efficiente.

    Un consumo e una produzione sostenibili

    60.

    invita la Commissione a garantire un'efficace attuazione del piano d'azione dell'Unione europea per una produzione e un consumo sostenibili e una politica industriale sostenibile e ad adottare un approccio più ampio;

    61.

    auspica che, per quanto riguarda le politiche di prodotto, la Commissione sostenga un approccio top runner, abbinando maggiormente strumenti dissuasivi, che eliminino dal mercato i prodotti meno efficienti, e strumenti di incentivazione, che premino i prodotti migliori e ne accelerino la penetrazione sul mercato;

    62.

    promuove l'ecoinnovazione come strumento fondamentale per creare nuovi prodotti o servizi efficienti nell'impiego delle risorse, nonché per la competitività e la creazione di posti di lavoro. Il futuro piano d'azione sull'ecoinnovazione dovrebbe sviluppare nuovi partenariati nel campo dell'innovazione, che includano gli enti regionali e locali;

    63.

    ribadisce il proprio impegno a promuovere, presso gli enti regionali e locali, l'utilizzo degli appalti pubblici verdi;

    64.

    chiede che vengano fissati, per i governi nazionali e le istituzioni europee, obiettivi vincolanti in materia di appalti pubblici, e che gli appalti pubblici verdi vengano inclusi, in quanto componenti a sé stanti, nella futura direttiva sugli appalti pubblici;

    65.

    al fine di promuovere l'efficienza nell'uso delle risorse, invoca una revisione approfondita della direttiva sulla progettazione ecocompatibile e delle relative misure di attuazione, estendendone l'ambito di applicazione ai prodotti non connessi all'energia che abbiano un forte impatto ambientale (8), e incoraggia a sviluppare dei metodi d'analisi del ciclo di vita dei beni e dei servizi i cui risultati siano facilmente accessibili alle regioni e agli enti locali al fine di aiutarli a orientare meglio le loro scelte;

    66.

    chiede che vengano adottate delle misure volte a lottare contro l'obsolescenza programmata o abusiva di beni e servizi e ad aumentare la durata della vita e la riparabilità dei beni, nonché la loro riciclabilità al termine del ciclo di vita; chiede altresì di sostenere le iniziative economiche e industriali che forniscono un contributo in tal senso;

    67.

    incoraggia, in particolare, gli enti regionali e locali a utilizzare maggiormente il Sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) come strumento orientato al mercato e che permette alle organizzazioni di occuparsi della gestione delle risorse. Il Comitato ritiene che si potrebbe aumentare il livello di adesione a tale sistema, eliminando o riducendo i costi che esso comporta e chiedendo agli Stati membri di fissare obiettivi propri in termini di numero di organizzazioni che partecipano ufficialmente all'EMAS;

    68.

    esorta vivamente la Commissione, gli Stati membri e gli enti regionali e locali a rafforzare le misure volte a sensibilizzare i consumatori e le imprese rispetto agli impatti ambientali e sociali del loro consumo, quali il piano d'etichettatura, l'integrazione del consumo sostenibile nei sistemi di istruzione e di formazione e un maggiore controllo delle affermazioni commerciali di carattere ecologico.

    Rendere l'Unione europea una «economia circolare»

    69.

    auspica che venga adottato l'obiettivo di una società a «rifiuti zero», basata sull'ottimizzazione della prevenzione dei rifiuti e sul trattamento di questi ultimi in quanto risorsa, nel quadro di un'economia circolare dei materiali;

    70.

    deplora che l'interramento dei rifiuti continui ad essere la forma più comune di eliminazione dei rifiuti urbani. Il Comitato chiede pertanto che la Commissione rivolga una particolare attenzione all'attuazione e applicazione della normativa UE relativa ai rifiuti in quanto elemento cardine per promuovere un impiego efficiente delle risorse;

    71.

    esorta vivamente le istituzioni europee, gli Stati membri e gli enti regionali e locali ad attuare misure efficaci contro il dirottamento di rifiuti verso impianti di trattamento non conformi all'interno o al di fuori dell'UE, a migliorare la competitività dell'industria europea del riciclo lungo tutta la catena del valore, a stimolare l'innovazione nei campi dell'uso efficiente delle risorse e dello sviluppo di prodotti riciclabili, a creare incentivi economici o nuovi strumenti incentrati sul mercato al fine di riciclare e promuovere le materie prime secondarie, e ad ottimizzare la definizione e l'impiego di criteri in base ai quali un rifiuto cessi di essere tale e di criteri di qualità per i materiali riciclati, tenendo conto, a questo proposito, dei lavori attualmente in corso presso la Commissione europea concernenti i criteri di questo tipo. Il CdR chiede altresì che sia rivolta un'attenzione particolare ai beni che contengono materie prime che rischiano di diventare carenti, in particolare le terre rare;

    72.

    incoraggia gli Stati membri e gli enti regionali e locali ad adottare programmi ambiziosi di prevenzione dei rifiuti, come imposto dall'art. 29 della direttiva quadro sui rifiuti, precisando inoltre dei parametri quantitativi chiari per quanto concerne la prevenzione dei rifiuti (9);

    73.

    invita la Commissione a promuovere, in particolare, la prevenzione dei rifiuti biologici e la riduzione dei rifiuti alimentari, e a sostenere ulteriormente la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, un'iniziativa coronata da successo in molte regioni e città;

    74.

    sottolinea il ruolo cruciale svolto dagli enti regionali e locali nello sviluppo dei mercati del riciclo e del riuso, e in quest'ottica reitera il suo invito a riconoscere questo loro ruolo fondamentale nella direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), garantendo allo stesso tempo il pieno sviluppo nella legislazione del principio della responsabilità del produttore;

    75.

    richiama l'attenzione sul fatto che gli enti regionali e locali dispongono di un margine importante per promuovere il riciclo al di là degli obiettivi attualmente fissati in materia dall'Unione europea. Molte regioni e città particolarmente avanzate in questo campo hanno già superato di gran lunga gli obiettivi minimi europei in materia di riciclo e di soluzioni alternative all'interramento dei rifiuti, e puntano ormai all'obiettivo «rifiuti zero» per le discariche o gli inceneritori e ad elevati livelli di riciclo dei rifiuti domestici. In quest'ottica, il Comitato non può che incitare l'Unione europea e gli Stati membri a continuare a incoraggiare, soprattutto nelle regioni meno avanzate in questo campo, la creazione di strumenti intesi a promuovere il riciclo e utilizzati dalle regioni e città più efficienti;

    76.

    invita la Commissione ad accelerare la valutazione, impostale dalla direttiva quadro sui rifiuti, dei vantaggi legati all'introduzione di obiettivi europei vincolanti in materia di prevenzione dei rifiuti, nonché a realizzare l'obiettivo attuale e già vincolante in materia di riciclo dei rifiuti solidi urbani. Tale misura potrebbe comportare la creazione di 500 000 nuovi posti di lavoro in Europa (10).

    Un impiego efficiente delle materie prime (minerali, foreste e biomassa)

    77.

    si rallegra che l'uso efficiente delle risorse sia incluso nella comunicazione della Commissione pubblicata nel quadro dell'iniziativa faro Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse e intitolata Affrontare le sfide relative ai mercati dei prodotti di base e alle materie prime  (11);

    78.

    invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere, in un secondo tempo, l'aumento della sostituzione e dell'efficienza nell'impiego delle risorse nella catena del valore delle materie prime, che copre la prospezione, l'estrazione, la trasformazione, il riciclo, l'ecoprogettazione, l'ecologia industriale e una produzione efficiente nell'impiego delle risorse;

    79.

    incoraggia gli Stati membri e le regioni a definire, sempre con il sostegno della Commissione, delle loro politiche di sostenibilità ed efficienza nell'uso delle risorse minerali, ad adottare una politica di pianificazione territoriale per quanto riguarda i minerali, e ad istituire una procedura chiara per l'autorizzazione dell'estrazione mineraria;

    80.

    accoglie con favore gli orientamenti della Commissione sull'estrazione di minerali non energetici ed i requisiti di Natura 2000 (12) e chiede che in futuro venga adottato un approccio integrato al riguardo;

    81.

    prende atto dell'invito del Consiglio alla Commissione di proporre delle misure per rispondere ai problemi di approvvigionamento delle materie prime destinate alle industrie, provenienti dal settore delle attività silvicole e da quello delle energie rinnovabili;

    82.

    chiede che vengano adottati un sistema di certificazione obbligatoria in tutta l'Unione europea ed un sistema di incentivi che promuova l'impiego della biomassa per produrre energia e quello del legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile. Il Comitato richiama l'attenzione sul ruolo di gestione che gli enti regionali e locali possono svolgere al riguardo;

    83.

    rinnova la sua richiesta alla Commissione di presentare proposte di criteri minimi vincolanti di sostenibilità per l'uso di fonti di biomassa solida e gassosa per l'elettricità, il riscaldamento ed il raffreddamento (13).

    Biodiversità, servizi ecosistemici e utilizzo del suolo

    84.

    dichiara che, per garantire un uso efficace delle risorse, è fondamentale utilizzare, proteggere e ripristinare in modo efficace i servizi ecosistemici, come definiti dagli Stati membri nel quadro del nuovo obiettivo per la biodiversità fino al 2020 ed illustrati nel documento intitolato Strategia dell'UE sulla biodiversità fino al 2020  (14);

    85.

    si rallegra del sostegno apportato dalla suddetta strategia al fine di far avanzare i lavori relativi alla valorizzazione della biodiversità, tra cui la valorizzazione economica della biodiversità stessa e dei servizi ecosistemici, e di incoraggiare le autorità incaricate della gestione dei fondi strutturali ad investire nel capitale naturale in quanto patrimonio delle generazioni future e fonte di sviluppo economico, di promuovere il sostegno offerto dalla PAC alla biodiversità, di fissare un sotto-obiettivo finalizzato a ripristinare gli ecosistemi, ed infine di promuovere la creazione di un'«infrastruttura verde»;

    86.

    deplora che, contrariamente a quanto da esso raccomandato, il ruolo cruciale che svolgeranno gli enti regionali e locali per la buona riuscita della suddetta strategia non sia stato sufficientemente riconosciuto;

    87.

    invita l'Unione europea e gli Stati membri ad avviare progetti pilota regionali e locali di conservazione della biodiversità, in particolare progetti pilota incentrati sul valore economico degli ecosistemi e della biodiversità (TEEB) che possano fornire sostegno agli enti regionali e locali nell'adozione ed attuazione degli strumenti definiti nella relazione internazionale dal titolo TEEB Report for local and regional Policy Makers («TEEB per i responsabili degli enti locali e regionali» in materia di economia degli ecosistemi e della biodiversità) (15);

    88.

    osserva che il declino degli habitat naturali e seminaturali, che rappresentano un elemento cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico, come i terreni erbosi, le paludi, le brughiere e gli acquitrini, resta una fonte di grave preoccupazione. Il Comitato incoraggia l'UE, gli Stati membri e gli enti regionali e locali ad elaborare pertinenti programmi di conservazione e ripristino di tali ecosistemi;

    89.

    esprime preoccupazione poiché l'urbanizzazione e le reti dei trasporti avanzano sempre di più sul territorio, provocando un aumento del livello di impermeabilizzazione del suolo, il quale, a sua volta, comporta una riduzione dell'infiltrazione dell'acqua, un aumento delle inondazioni e dei rischi di erosione, la frammentazione degli habitat e delle popolazioni animali e il peggioramento degli effetti legati all'isola di calore nelle città, rendendole pertanto più vulnerabili alle ondate di caldo e al cambiamento climatico;

    90.

    incoraggia gli Stati membri a lavorare assieme agli enti regionali e locali per la creazione di sistemi integrati di pianificazione per l'utilizzo del suolo e la pianificazione territoriale in grado di contribuire alla realizzazione di schemi per un popolamento urbano sostenibile, alla creazione di una serie di incentivi che privilegino il riutilizzo di zone incolte piuttosto che l'uso di spazi verdi e zone rurali, all'istituzione di una banca dati delle zone incolte, ed infine alla riduzione delle superfici esistenti di terreno edificato ovunque si renda necessario;

    91.

    ribadisce che la futura politica ambientale dell'Unione europea dovrebbe continuare a includere una strategia tematica comune per la protezione del suolo, che comprenda l'obiettivo di adottare una direttiva quadro in materia.

    Una politica agricola comune, una politica comune della pesca e una politica di coesione efficaci nell'impiego delle risorse

    92.

    esprime preoccupazione poiché le stime relative alle riserve ittiche commerciali esistenti superano i limiti biologici di sicurezza. Il Comitato ribadisce dunque la sua richiesta di adottare entro il 2015 l'obiettivo di rendimento massimo possibile in quanto principio guida fondamentale della futura politica comune della pesca (PCP) (16);

    93.

    sostiene l'approccio raccomandato dalla Commissione nella sua comunicazione intitolata Il contributo della politica regionale alla crescita sostenibile nel contesto della strategia Europa 2020  (17);

    94.

    è favorevole, in particolare, ad aumentare il contributo fornito dai fondi strutturali all'attuazione dell'iniziativa faro, invitando le autorità incaricate della gestione dei fondi strutturali ad investire maggiormente nell'economia a basse emissioni di carbonio, nei servizi ecosistemici e nella biodiversità come pure nell'ecoinnovazione;

    95.

    appoggia inoltre l'ottimizzazione degli investimenti relativi all'impiego efficiente delle risorse;

    96.

    esprime la ferma convinzione che sia possibile conseguire uno sviluppo intelligente, sostenibile ed inclusivo, sia nell'UE che al di là dei suoi confini, a condizione che gli enti locali e regionali agiscano da motore di un tale cambiamento e di un'evoluzione socioeconomica.

    Bruxelles, 11 ottobre 2011

    La presidente del Comitato delle regioni

    Mercedes BRESSO


    (1)  CdR 25/2009 fin, CdR 73/2011 fin.

    (2)  CdR 73/2011 fin.

    (3)  CdR 73/2011 fin, CdR 25/2009 fin.

    (4)  Conclusioni del Consiglio Ambiente del dicembre 2010.

    (5)  CdR 5/2011 fin.

    (6)  COM(2011) 109 definitivo.

    (7)  COM(2011) 112 definitivo.

    (8)  Articolo 21 della direttiva 2009/125/CE.

    (9)  CdR 47/2006 fin.

    (10)  CEE Bankwatch 2011, BEE &FoEE 2011.

    (11)  COM(2011) 25 definitivo.

    (12)  EC guidance on undertaking non-energy extractive activities in accordance with Natura 2000 requirements («Orientamenti della Commissione sull'estrazione di minerali non energetici ed i requisiti di Natura 2000»), http://ec.europa.eu/environment/nature/natura2000/management/docs/neei_n2000_guidance.pdf.

    (13)  CdR 312/2010 fin.

    (14)  COM(2011) 244 definitivo.

    (15)  http://www.teebweb.org.

    (16)  CdR 218/2009 fin.

    (17)  COM(2011) 17 definitivo.


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