Choose the experimental features you want to try

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 52009IP0053

    Relazioni commerciali ed economiche con la Cina Risoluzione del Parlamento europeo del 5 febbraio 2009 sulle relazioni economiche e commerciali con la Cina (2008/2171(INI))

    GU C 67E del 18.3.2010, p. 132–141 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    18.3.2010   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    CE 67/132


    Relazioni commerciali ed economiche con la Cina

    P6_TA(2009)0053

    Risoluzione del Parlamento europeo del 5 febbraio 2009 sulle relazioni economiche e commerciali con la Cina (2008/2171(INI))

    (2010/C 67 E/16)

    Il Parlamento europeo,

    visto il meccanismo di dialogo economico e commerciale di alto livello tra l'Unione europea e la Cina (HLM), varato a Pechino il 25 aprile 2008,

    viste le conclusioni del decimo vertice Cina-UE, tenutosi a Pechino il 28 novembre 2007,

    visti la comunicazione della Commissione intitolata: «UE - Cina: maggiori responsabilità nell'ambito di un partenariato più forte» (COM(2006)0631) e il documento di lavoro che la accompagna intitolato «Un documento programmatico sul commercio e gli investimenti tra l'Unione europea e la Cina: Concorrenza e cooperazione» (COM(2006)0632),

    vista la decisione adottata dalla quarta conferenza ministeriale dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) tenutasi a Doha, in Qatar, dal 9 al 14 novembre 2001 e dedicata all'entrata della Cina nell'OMC a partire dall'11 novembre 2001 e di Taipei a partire dal 1o gennaio 2002,

    viste le sue risoluzioni sulla Cina, in particolare la risoluzione del 7 settembre 2006 sulle relazioni UE-Cina (1) e del 13 ottobre 2005 sulle prospettive per le relazioni commerciali tra l'Unione europea e la Cina (2),

    visto lo studio della Commissione del 15 febbraio 2007 intitolato «Opportunità e sfide future nelle relazioni commerciali e d'investimento tra l'Unione europea e la Cina 2006-2010»,

    vista la sua risoluzione del 10 luglio 2008 sulla situazione in Cina nel periodo compreso tra il terremoto e i Giochi olimpici (3),

    vista l'ottava relazione annuale intitolata «Documento sulla presenza commerciale europea in Cina 2008/2009» stilata dalla camera di commercio dell'Unione europea in Cina,

    visto l'articolo 45 del suo regolamento,

    visti la relazione della commissione per il commercio internazionale e i pareri della commissione per gli affari esteri, della commissione per lo sviluppo, della commissione per i problemi economici e monetari, della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (A6-0021/2009),

    A.

    considerando che gli scambi commerciali UE-Cina hanno registrato un enorme aumento a partire dal 2000, che l'Unione europea è il principale partner commerciale della Cina dal 2006 e che la Cina è il secondo partner commerciale dell'Unione europea dal 2007,

    B.

    considerando che il suo accresciuto sviluppo e la sua adesione all'OMC comportano, oltre a vantaggi sostanziali, una maggiore responsabilità da parte della Cina nello svolgere un ruolo attivo e positivo nell'ordine economico mondiale, anche nell'ambito del Fondo monetario internazionale (FMI) e del gruppo della Banca mondiale,

    C.

    considerando che, nonostante la continua crescita, il commercio bilaterale tra la Cina e l'Unione europea, che nel 2007 registrava un deficit commerciale con la Cina superiore a 160 miliardi EUR, rimane caratterizzato da forti squilibri,

    D.

    considerando che gli squilibri finanziari e macroeconomici e la contrazione della domanda interna e delle esportazioni sono alla base dell'attuale crisi finanziaria ed economica mondiale, che colpisce anche la Cina,

    E.

    considerando la difficoltà di accesso al mercato cinese a causa delle politiche industriali statali, delle violazioni brevettuali e di un regime ambiguo in materia di standard e di conformità, che comportano, per le imprese comunitarie, ostacoli tecnici e non tariffari agli scambi commerciali,

    F.

    considerando che i produttori dell'Unione europea di merci e servizi sono altamente competitivi sui mercati mondiali e che un accesso libero ed equo al mercato cinese permetterebbe alle imprese dell'Unione europea di accrescere le loro esportazioni e la loro presenza su tale mercato, contribuendo altresì a migliorare la qualità e i servizi per i consumatori cinesi,

    G.

    considerando che nel 2007 le esportazioni comunitarie in Cina sono aumentate del 18,7%, raggiungendo un valore di 231 miliardi di euro,

    H.

    considerando che la produzione di merci contraffatte e pirata in Cina resta a livelli allarmanti e che il 60% delle merci contraffatte sequestrate dalle autorità doganali dell'Unione europea è prodotto in Cina; che la produzione di tali merci avviene spesso in impianti in cui si produce anche per il mercato regolare in spregio ai diritti dei lavoratori e alle norme igieniche e di sicurezza, il che rappresenta un rischio concreto per i consumatori e, nel caso delle sostanze chimiche, anche per l'ambiente,

    Aspetti generali

    1.

    sottolinea che gli scambi commerciali Unione europea-Cina sono aumentati enormemente e che si tratta della singola sfida più importante per quanto riguarda le relazioni commerciali dell'Unione europea;

    2.

    sottolinea che le relazioni commerciali tra l'Europa e la Cina dovrebbero basarsi su principi quali il reciproco impegno, l'equità della concorrenza e degli scambi commerciali, nel rispetto dei nostri valori comuni e delle norme stabilite dall'OMC, tenendo comunque conto dello sviluppo sostenibile, del rispetto dei limiti ambientali e del contributo agli obiettivi globali per la prevenzione del cambiamento climatico;

    3.

    ritiene che la Cina, in quanto uno dei motori della crescita mondiale, dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano nel garantire che l'ordine economico mondiale si sviluppi in modo sostenibile ed equilibrato;

    4.

    invita la Commissione a portare avanti la politica di impegno e di dialogo con la Cina; plaude all'assistenza tecnica in materia commerciale che la Commissione fornisce alla Cina; considera tale assistenza di fondamentale importanza per una positiva integrazione della Cina nell'economia mondiale e, in particolare, per il rispetto dei suoi obblighi e impegni assunti nell'ambito dell'OMC e per il miglioramento delle condizioni sociali e ambientali;

    5.

    sottolinea la necessità di una cooperazione senza precedenti tra l'Unione europea e la Cina allo scopo di risolvere l'attuale crisi finanziaria ed economica; ritiene che la possibilità di dar prova di responsabilità e svolgere il rispettivo ruolo nell'individuare una soluzione alla crisi rappresenti una grande opportunità sia per la Cina sia per l'Unione europea;

    6.

    è del parere che lo sviluppo delle relazioni commerciali con la Cina debba proseguire di pari passo con lo sviluppo di un dialogo politico trasparente, proficuo ed efficace, che abbracci un'ampia gamma di tematiche; ritiene che la questione dei diritti umani debba necessariamente essere parte integrante delle relazioni tra l'Unione europea e la Cina; chiede alla Commissione di insistere sulla necessità di rafforzare la clausola relativa ai diritti umani nei negoziati con la Cina sul rinnovo dell'accordo di partenariato e di cooperazione (APC);

    7.

    ritiene che il sistema attuale di apertura commerciale possa stimolare l'attività economica tra la Cina e i paesi in via di sviluppo ad eventuale beneficio delle due parti e possa costituire un'opportunità senza precedenti di crescita economica e di integrazione nell'economia mondiale, a condizione che le politiche commerciali siano coerenti con gli obiettivi di sviluppo e che la crescita economica si traduca in una riduzione della povertà;

    8.

    esorta la Commissione a garantire trasparenza e apertura nelle relazioni commerciali tra l'Unione europea e la Cina; ritiene che l'Unione europea e gli Stati membri debbano continuare a offrire un accesso aperto ed equo alle esportazioni cinesi e a prevedere la sfida della concorrenza che la Cina presenta; auspica che, per parte sua, la Cina si impegni a rafforzare il proprio impegno a favore dell'apertura economica e delle riforme del mercato;

    9.

    esorta la Cina a svolgere un ruolo attivo in seno all'OMC, proporzionalmente alla sua importanza economica e commerciale, al fine di promuovere un valido sviluppo del commercio mondiale nell'ambito di un quadro normativo solido e trasparente;

    10.

    accoglie con favore la partecipazione della Cina alla riunione del G-20 tenutasi a Washington il 15 novembre 2008, che potrebbe aprire la via a un suo definitivo coinvolgimento negli affari economici e finanziari mondiali, e di conseguenza, a una maggiore assunzione di responsabilità a livello globale;

    11.

    sottolinea che la risposta dell'Europa all'intensificarsi delle relazioni commerciali Unione europea-Cina non può essere il protezionismo; ritiene che l'Unione europea e gli Stati membri debbano impegnarsi maggiormente a favore di un'applicazione immediata della riforma sancita dall'agenda di Lisbona, al fine di sviluppare e consolidare settori comparativamente vantaggiosi in un'economia globale e promuovere innovazione e formazione professionale;

    12.

    rileva che la Cina ha presentato un vasto piano di ripresa per la crescita e l'occupazione onde fronteggiare l'attuale crisi economica; sottolinea la necessità che le misure di sostegno siano temporanee e compatibili con le norme dell'OMC e non debbano falsare la concorrenza leale;

    13.

    plaude agli investimenti effettuati nell'Unione europea dai fondi sovrani cinesi e dalle imprese statali cinesi, che contribuiscono alla creazione di posti di lavoro e alla crescita, al reciproco vantaggio e all'equilibro dei flussi di investimento; rammenta tuttavia la mancanza di trasparenza sui mercati finanziari cinesi e sottolinea l'importanza di introdurre quanto meno un codice di condotta onde garantire la trasparenza delle operazioni d'investimento della Cina sul mercato comunitario; invita l'Unione europea e la Cina a garantire l'apertura dei rispettivi mercati agli investimenti, introducendo tuttavia delle disposizioni in materia di trasparenza;

    L'accesso al mercato

    14.

    si compiace del fatto che, sin dall'adesione all'OMC, un numero sempre crescente di settori industriali cinesi ha aperto le porte agli investitori esteri; esprime tuttavia preoccupazione perché al contempo in alcuni settori gli investimenti esteri sono vietati oppure sottoposti a restrizioni, e misure discriminatorie sono state adottate nei confronti di aziende estere, in particolare in materia di fusioni transfrontaliere e acquisizioni;

    15.

    ritiene che le pratiche protezionistiche perseguite dalla Cina, un'eccessiva burocrazia, la svalutazione del renminbi, i sussidi elargiti in varie forme e l'assenza di un livello di osservanza adeguato e condiviso dei diritti di proprietà intellettuale nel paese ostacolino il pieno accesso di molte imprese europee al mercato cinese;

    16.

    esorta la Cina ad aprire ulteriormente i suoi mercati alle merci e ai servizi e a continuare a perseguire riforme economiche volte a stabilire un quadro legislativo stabile, prevedibile e trasparente per le aziende comunitarie, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI);

    17.

    invita la Commissione a discutere con il governo cinese il progetto di legge sul servizio postale fintanto che tale progetto contenga disposizioni che ostacolano i servizi celeri esteri; ritiene necessario un quadro normativo equilibrato per i servizi celeri e di posta ordinaria, al fine di dare seguito alla politica cinese di sostegno agli investimenti esteri e alla concorrenza leale nel settore del recapito celere;

    18.

    prende atto delle misure adottate dalle autorità cinesi per ridurre gli oneri amministrativi a livello nazionale e dei progressi compiuti nell'ambito dell'e-government per rendere gli atti legislativi accessibili al pubblico, pur constatando la necessità di un maggiore impegno per garantire un accesso libero ed equo al mercato cinese per le aziende straniere;

    19.

    sottolinea che una maggiore apertura del mercato cinese offrirebbe opportunità alle imprese europee in numerosi settori quali quello meccanico, chimico, automobilistico, farmaceutico, delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni, dei progetti promossi nell'ambito del meccanismo di sviluppo pulito, dell'agricoltura, dell'edilizia e dei servizi finanziari, assicurativi, delle telecomunicazioni e al dettaglio;

    Barriere, norme

    20.

    nota che le barriere non tariffarie rappresentano un grande ostacolo per le aziende comunitarie in Cina e per le aziende cinesi e non comunitarie stabilite nell'Unione europea, in particolare per le PMI;

    21.

    esorta la Cina ad adottare le norme internazionali in materia di prodotti e servizi, al fine di promuovere gli scambi commerciali tra la Cina e altri paesi; accoglie con favore l'accresciuta partecipazione della Cina negli organismi internazionali preposti alla definizione di norme e ritiene opportuno incoraggiare tale partecipazione e quella dell'Unione europea negli enti nazionali cinesi preposti allo stesso compito; evidenzia l'importanza di garantire che le merci importate provenienti dalla Cina rispettino le norme europee in materia di prodotti alimentari e non;

    Materie prime

    22.

    deplora il ricorso sistematico alle restrizioni alle esportazioni che provocano distorsioni del commercio, quali le tasse sulle esportazioni di materie prime imposte dal governo cinese; invita la Commissione a insistere sulla completa abolizione delle attuali restrizioni alle esportazioni in tutti i negoziati bilaterali con la Cina; sottolinea che l'abolizione di tali restrizioni è un elemento essenziale del commercio equo tra l'Unione europea e la Cina; sottolinea altresì che valuterà tutti i futuri accordi commerciali con la Cina alla luce di tale aspetto;

    Aiuti di Stato

    23.

    teme che i continui interventi dello Stato nella politica industriale e le esplicite restrizioni discriminatorie, quali l'elargizione di fondi statali illimitati al finanziamento delle esportazioni e le limitazioni alla proprietà estera in alcuni settori, creino distorsioni del mercato cinese per le imprese comunitarie;

    Appalti pubblici

    24.

    invita la Cina a sottoscrivere l'accordo sugli appalti pubblici rispettando l'impegno assunto nel 2001 e a partecipare in modo costruttivo ai negoziati sull'apertura del suo mercato degli appalti pubblici e, nell'attesa di una conclusione positiva di tali trattative, ad applicare procedure eque, prevedibili e trasparenti nell'aggiudicazione degli appalti pubblici, affinché le imprese estere possano parteciparvi su base paritaria; chiede alla Cina di fornire un accesso immediato al mercato alle aziende comunitarie insediate e attive in Cina;

    Valuta

    25.

    accoglie con favore l'apprezzamento del renminbi intervenuto nel 2008; esorta la Cina a sostenere un ulteriore apprezzamento della valuta nazionale, affinché il suo peso sui mercati finanziari internazionali, e in particolare in relazione all'euro, possa riflettere maggiormente la posizione economica del paese; esorta la Cina a detenere maggiori riserve di valuta estera in euro;

    La presenza e l'assistenza dell'Unione europea

    26.

    esprime compiacimento per i progressi compiuti nell'istituzione di un centro dell'Unione europea a Pechino, destinato a sostenere le PMI, e per il fatto di aver reso permanente la linea di bilancio destinata a finanziare tale centro, onde assicurarne l'avvenire; sottolinea la necessità che il centro abbia un mandato chiaro, così da evitare la duplicazione delle strutture e creare sinergie con le attuali istituzioni pubbliche e private degli Stati membri dell'Unione europea; accoglie con favore il lavoro svolto dall'helpdesk sui Diritti di proprietà intellettuale per le PMI nel fornire informazioni e servizi di formazione alle PMI dell'Unione europea in materia di protezione e rafforzamento dei Diritti di proprietà intellettuale in Cina;

    27.

    evidenzia l'importanza di assistere in particolare le PMI a superare le barriere all'accesso al mercato; invita la Commissione e gli Stati membri ad assicurare l'efficace funzionamento dei gruppi comunitari specializzati nell'accesso ai mercati in Cina;

    Energia e energia sostenibile

    28.

    invita l'Unione europea e la Cina a promuovere gli scambi commerciali di merci e servizi nel rispetto dell'ambiente, la crescita degli investimenti in progetti e infrastrutture sostenibili e lo sviluppo di un'industria che contribuisca alla riduzione delle emissioni di carbonio;

    29.

    sottolinea le opportunità che l'emergente settore delle energie rinnovabili in Cina offre alla sua controparte europea; invita la Cina a migliorare l'accesso al mercato in questo settore;

    30.

    auspica una cooperazione rafforzata tra l'Unione europea e la Cina al fine di promuovere il trasferimento della tecnologia a basso contenuto di carbonio, segnatamente in materia di efficienza energetica e di fonti rinnovabili; sottolinea l'importanza fondamentale di sviluppare e diffondere la cattura e lo stoccaggio di carbonio in Cina, vista l'importanza del carbone per la sua economia; invita la Commissione a esaminare in che modo si possa incoraggiare ulteriormente lo scambio di prassi eccellenti con la Cina in materia di sviluppo sostenibile;

    Servizi finanziari

    31.

    esprime preoccupazione per il perdurare in Cina delle restrizioni alle possibilità di investimento per le imprese dell'Unione europea, soprattutto nel settore bancario e assicurativo, riconducibili agli ingenti e discriminatori costi per la concessione delle licenze e alle norme che richiedono obbligatoriamente la creazione di joint-venture con imprese cinesi; invita pertanto la Cina ad affrontare con urgenza tali questioni;

    32.

    ritiene che mercati finanziari profondi, liquidi, aperti, trasparenti e opportunamente regolamentati possano favorire la crescita economica; è del parere che in Cina il settore dei titoli, delle banche e delle assicurazioni siano sottosviluppati e incoraggia il paese a partecipare pienamente al dibattito globale sul miglioramento del quadro normativo e di vigilanza per i mercati finanziari;

    33.

    sottolinea l'importanza del coinvolgimento della Cina e della sua collaborazione con l'FMI in vista dello sviluppo di un codice di condotta globale per i fondi sovrani, suscettibile di favorire un maggior grado di trasparenza;

    34.

    invita la Commissione a valutare quanto prima l'impatto della crisi economica e finanziaria sui settori interessati dell'industria e dei servizi europei, che rivestono un ruolo essenziale nella definizione delle relazioni export/import fra l'Unione europea e la Cina; chiede che questa valutazione sia trasmessa al Parlamento non appena si individui una chiara tendenza;

    Commercio libero ed equo

    Anti dumping e status di economia di mercato

    35.

    ritiene che un dialogo permanente tra le autorità commerciali possa servire a prevenire e risolvere le controversie commerciali; rileva, tuttavia, che un impiego efficace ed efficiente degli strumenti europei di difesa commerciale contribuisce a garantire condizioni eque tra la Cina e l'Unione europea, tenuto conto del numero crescente di ricorsi anti-dumping nei confronti dei produttori cinesi;

    36.

    è del parere che l'economia cinese non soddisfi ancora in molti ambiti i criteri che la porterebbero ad essere considerata un'economia di mercato; invita pertanto la Commissione a collaborare con il governo cinese per eliminare gli ostacoli che si frappongono al conseguimento dello status di economia di mercato e a riconoscere detto status alla Cina soltanto allorché soddisferà tali criteri;

    I diritti di proprietà intellettuale e la contraffazione

    37.

    constata con preoccupazione che, benché la Cina abbia compiuto notevoli progressi nella realizzazione della legislazione in materia di proprietà intellettuale, l'effettivo rispetto dei Diritti di proprietà intellettuale rimane ancora estremamente problematico;

    38.

    invita la Cina a intensificare gli sforzi per risolvere il problema della mancata attuazione e rispetto dei Diritti di proprietà intellettuale; sottolinea l'importanza di procedere a un'armonizzazione delle normative e delle politiche commerciali a livello centrale e regionale in Cina, unitamente alla loro attuazione uniforme in tutto il paese;

    39.

    manifesta inquietudine per l'entità della produzione di merce contraffatta e piratata in Cina, che permane a livelli allarmanti; invita la Commissione, di concerto con le autorità cinesi nazionali e regionali, a portare avanti la lotta contro la contraffazione;

    40.

    esprime grande preoccupazione per il numero crescente di brevetti per modelli di utilità e design in Cina che sono spesso copie o modifiche minime di tecnologia europea esistente e che pertanto non contribuiscono a un'autentica innovazione;

    41.

    ritiene che, man mano che la Cina dà prova di maggiore innovazione, sia nel suo massimo interesse tutelare i diritti di proprietà intellettuale; è del parere, tuttavia, che l'applicazione di normative che richiedono la registrazione esclusiva delle innovazioni in Cina limiterebbe eccessivamente le attività commerciali, impedendo alla Cina di beneficiare delle innovazioni e svalutando il marchio «Made in China»;

    Dogane

    42.

    accoglie con favore la firma di un piano doganale di lotta antifrode a garanzia dei Diritti di proprietà intellettuale, volto a migliorare la cooperazione tra le dogane nell'ambito del sequestro di merci contraffatte e ad attuare misure concrete per ridurre la vendita di prodotti pirata; invita la Commissione a negoziare con la Cina le sue condizioni al fine di sottoscrivere l'Accordo commerciale anticontraffazione;

    43.

    chiede alla Commissione di intensificare la cooperazione con le autorità cinesi nell'ambito dell'accordo sulla cooperazione doganale al fine di facilitare gli scambi commerciali;

    44.

    chiede alla Commissione, dando seguito al memorandum d'intesa del 2005 sui prodotti tessili, di continuare a promuovere il dialogo nell'ambito degli scambi commerciali di prodotti tessili tra l'Unione europea e la Cina e nell'ambito del meccanismo di dialogo economico e commerciale di alto livello; invita la Commissione a vigilare sulle importazioni di prodotti tessili di origine cinese;

    L'impatto sociale e ambientale

    45.

    esprime profonda preoccupazione per l'elevato tasso d'inquinamento causato dall'industria cinese e per il crescente consumo di risorse naturali, in particolare di quelle ricavate da fonti non sostenibili; è consapevole della corresponsabilità europea al riguardo, visto che una parte considerevole della produzione industriale cinese è di proprietà di società europee o è ordinata dalle aziende e dai dettaglianti comunitari ed è destinata al consumo in Europa;

    46.

    rileva che non tutti i segmenti della popolazione cinese hanno beneficiato della forte crescita economica intervenuta negli ultimi anni in Cina e che il divario sociale tra i ricchi e i poveri non è mai stato così marcato;

    47.

    accoglie con favore le attività della Cina nel settore ambientale nel contesto della preparazione dei giochi olimpici del 2008; invita il governo cinese a contribuire attivamente al successo della conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP 15), che si terrà dal 30 novembre all'11 dicembre 2009 a Copenaghen, incoraggiando il proprio settore finanziario a prepararsi all'introduzione di un sistema internazionale di scambio delle quote di emissione;

    48.

    esorta la Cina a partecipare alla COP 15 e ad assumersi le proprie responsabilità, dando un contributo a livello mondiale alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e alla lotta ai cambiamenti climatici;

    49.

    invita le autorità cinesi a prendere misure concrete per adottare e incoraggiare l'impiego di tecnologie e pratiche in grado di ridurre le emissioni di gas a effetto serra; rileva che la promozione di tecnologie verdi sarà una questione di fondamentale importanza se il governo cinese vorrà garantire una crescita economica rispettosa dell'ambiente; riconosce l'impossibilità di attendersi che la Cina chieda ai propri cittadini di assumersi l'onere di limitare le emissioni di gas a effetto serra senza che l'Occidente intervenga in tal senso;

    50.

    esprime preoccupazione per il lavoro minorile in Cina; chiede alla Commissione di affrontare quanto prima questa problematica e invita il governo cinese a moltiplicare gli sforzi per combatterne le cause di fondo onde porre fine a tale fenomeno;

    51.

    esorta la Cina a ratificare le principali convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), in particolare la convenzione n. 87 sulla libertà di associazione e sulla protezione del diritto di organizzazione, nonché la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici (ICCPR) che la Cina ha sottoscritto ma non ancora ratificato;

    52.

    plaude alla trasposizione dei principi internazionali d'informativa finanziaria (IFRS) nell'ordinamento nazionale cinese; esorta la Cina a continuare ad adottare gli IFRS garantendone al contempo l'attuazione pratica; chiede alla Commissione di monitorare da vicino l'adozione e l'attuazione degli IFRS in Cina;

    53.

    invita le imprese europee che operano in Cina ad applicare le norme internazionali più elevate e le migliori prassi nell'ambito della responsabilità sociale delle imprese in relazione ai lavoratori e all'ambiente;

    54.

    esprime preoccupazione per le condizioni lavorative e i diritti dei lavoratori in Cina; esorta la Cina a migliorare le condizioni di lavoro al fine di portarle al livello delle norme di base dell'OIL;

    55.

    invita l'Unione europea e la Cina a cooperare nel settore delle norme sugli autoveicoli, i camion, gli automezzi pesanti, l'aviazione e la navigazione, nell'ottica di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e rendere tali norme più rispettose del clima;

    56.

    chiede che si instauri una cooperazione fra l'Unione europea e la Cina in materia di regolamentazione, valutazione e autorizzazione dei prodotti chimici (REACH);

    57.

    esprime profonda preoccupazione per l'elevato numero di incidenti imputabili a prodotti cinesi pericolosi e, in particolare, quelli relativi ai giocattoli per bambini, ai cibi e ai farmaci; si compiace della determinazione dimostrata dal governo cinese nel far fronte a tale problema; invita la Commissione a rafforzare il sostegno alle autorità cinesi in questo ambito e il coordinamento con le stesse;

    58.

    deplora fermamente le condanne a morte comminate dalle autorità cinesi ad alcune delle persone coinvolte nella contaminazione da melamina di latte in polvere per bambini;

    59.

    59si compiace degli sforzi compiuti dalla Commissione in questo settore, grazie all'introduzione di un nuovo sistema di relazioni trimestrali sulle azioni di controllo effettuate dalla Cina per rintracciare l'origine dei prodotti pericolosi notificati nell'ambito del sistema Rapex-Cina, incrementando così la sicurezza dei consumatori europei;

    60.

    sottolinea l'importanza di contatti trilaterali tra la Commissione e i governi statunitense e cinese al fine di migliorare la governance globale in materia di sicurezza dei prodotti; ritiene al riguardo che sarebbe estremamente utile concretizzare al più presto la proposta della Commissione di istituire un gruppo di lavoro comune sulla sicurezza dei prodotti e delle importazioni nell'ambito del Consiglio economico transatlantico;

    Azioni future

    61.

    constata che negli ultimi 30 anni la società cinese ha subito profondi mutamenti e che progressi duraturi possono avvenire soltanto gradualmente; è del parere che la democrazia presupponga una vera e propria società civile, a sua volta rafforzata dalle relazioni economiche e commerciali con l'Unione europea; ritiene pertanto che l'approccio «cambiamento attraverso il commercio» contribuisca favorevolmente alla trasformazione della Cina in una società aperta e democratica di cui possano beneficiare tutti i settori della collettività; deplora il fatto che l'intensificazione delle relazioni economiche e commerciali tra l'Unione europea e la Cina non sia andata di pari passo con sostanziali progressi sul fronte del dialogo sui diritti umani; ritiene che siano necessarie ulteriori riforme, specialmente in materia ambientale e sociale, per garantire progressi generali e durevoli;

    62.

    deplora la decisione della Cina di rinviare il vertice con l'Unione europea, originariamente previsto per il 1° dicembre 2008 a Lione, a causa dell'attuale crisi economica e finanziaria e ribadisce l'importanza cruciale di un dialogo costruttivo sui cambiamenti climatici, nonché la reciproca intesa sulle principali questioni commerciali in un momento così grave per l'economia mondiale; auspica che tale vertice si tenga il prima possibile;

    63.

    invita la Cina a promuovere gli sforzi volti ad accelerare i negoziati nell'ambito dell'agenda di Doha per lo sviluppo;

    64.

    sottolinea la necessità che il nuovo APC tra l'Unione europea e la Cina contribuisca a instaurare scambi commerciali liberi ed equi sulla base dell'attuazione delle clausole in materia di diritti umani, ambiente, sviluppo sostenibile e questioni sociali;

    65.

    si compiace per l'istituzione dell'HLM per il dialogo economico e commerciale quale tribuna per l'ulteriore promozione delle relazioni UE-Cina ad un livello strategico e ritiene importante che, nell'ambito di tale processo, il suddetto meccanismo porti a risolvere in modo soddisfacente i contenziosi commerciali; invita la Commissione a rendere più ambizioso il suddetto meccanismo, nominando uno dei vicepresidenti della nuova Commissione europea, che si insedierà nel 2009, alla guida della delegazione HLM della Commissione, in veste di commissario incaricato del coordinamento;

    66.

    invita la Commissione a garantire l'efficace funzionamento di tutti gli accordi esistenti in materia di ricerca e sviluppo (R&S) con la Cina al fine di promuovere la cooperazione in materia di R&S; raccomanda di incentrare gli sforzi di R&S fra l'Unione europea e la Cina in maniera più strategica e pertinente in termini di progressi tecnologici, bisogni della società, emergenze ambientali e sviluppi economici futuri; chiede alle due parti di agevolare il trasferimento di tecnologia e di know-how tecnico, incoraggiando i programmi di scambio di ricercatori e professori universitari;

    67.

    si compiace del ravvicinamento tra la Cina e Taiwan; considera Taiwan, che è il quarto partner commerciale più importante dell'Unione europea in Asia, come entità economica e commerciale; appoggia la partecipazione di Taiwan, in qualità di osservatore, alle competenti organizzazioni internazionali ove tale partecipazione non richiede l'indipendenza, ad esempio nell'ILO;

    68.

    chiede un rafforzamento della cooperazione fra le università europee e quelle cinesi nonché una maggiore mobilità degli scienziati, dei ricercatori e degli studenti fra l'Unione europea e la Cina;

    69.

    è favorevole all'ulteriore sviluppo della cooperazione Unione europea-Cina in materia di scienza, applicazioni e tecnologia spaziali; ritiene che una stretta collaborazione sia essenziale per la coesistenza dei programmi COMPASS e Galileo, segnatamente per garantire la loro compatibilità nell'interesse degli utilizzatori mondiali;

    70.

    esorta la Commissione e il governo cinese a valutare congiuntamente l'impiego di strumenti volti a conferire una dimensione parlamentare al lavoro del meccanismo di dialogo di alto livello, incaricato di raggiungere tutte le parti interessate e dar voce alle loro preoccupazioni;

    71.

    sostiene gli sforzi profusi dalla Commissione per creare un ambiente favorevole alle PMI mediante l'adozione della comunicazione intitolata «Una corsia preferenziale per la piccola impresa – Alla ricerca di un nuovo quadro fondamentale per la piccola impresa (un “Small Business Act” per l'Europa)» (COM(2008)0394) e a tale riguardo plaude all'intenzione di avviare la campagna «Gateway to China», volta in particolare a stabilire un programma di formazione dei dirigenti in Cina onde promuovere l'accesso delle PMI europee ai mercati cinesi entro il 2010;

    72.

    chiede alla Cina di promuovere la cooperazione con le università cinesi e le PMI dell'Unione europea al fine di potenziare l'innovazione delle PMI in Cina, il che consentirà di creare maggiore occupazione e di migliorare i risultati economici e commerciali; invita inoltre la Cina a incoraggiare la cooperazione fra le due parti nell'ottica di migliorare e di potenziare le tecniche rispettose del clima, riducendo al minimo le emissioni di gas a effetto serra prodotte dalle PMI dell'Unione europea in Cina;

    73.

    invita la Commissione a promuovere la cooperazione tra imprese, a pubblicizzare il sito internet contenente la base dati sull'accesso ai mercati e a perfezionare i meccanismi di composizione delle controversie;

    74.

    incoraggia la predisposizione di programmi destinati ad incrementare la partecipazione commerciale tra Cina ed Unione europea, come il programma per la formazione dei dirigenti; invita la Commissione a potenziare l'assistenza tecnica a favore della Cina ai fini dell'attuazione della normativa in materia di salute e sicurezza e del miglioramento della cooperazione doganale;

    75.

    ritiene che l'Unione europea e la Cina siano sempre più interdipendenti e che tanto la complessità quanto l'importanza delle relazioni Unione europea-Cina richiedano un maggiore coordinamento tra gli Stati membri e con la Commissione; rammenta alla Cina la necessità di dare seguito ai suoi impegni derivanti dai trattati internazionali e auspica con interesse un dialogo efficace e mirato al conseguimento di risultati con la Cina in materia di sfide globali; sottoscrive il partenariato strategico tra l'Unione europea e la Cina; insiste affinché la Commissione accresca la trasparenza dei negoziati sull'accordo di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e la Cina;

    76.

    ritiene che l'Expo 2010 a Shanghai, in Cina, costituirà una grande occasione per le imprese europee, in termini di esposizione, allacciamento in rete e presentazione al pubblico cinese e alle imprese cinesi; esorta la Commissione a garantire che le imprese dell'Unione europea avranno il proprio stand all'Expo 2010;

    77.

    invita la Commissione a sostenere la costituzione di un Business Council Cina-Unione europea, simile al Business Council USA-Unione europea;

    *

    * *

    78.

    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, ai governi e parlamenti degli Stati membri e al governo delle Repubblica popolare cinese e al Congresso nazionale del popolo cinese.


    (1)  GU C 305 E del 14.12.2006, pag. 219.

    (2)  GU C 233 E del 28.9.2006, pag. 103.

    (3)  Testi approvati, P6_TA(2008)0362.


    Top