Choose the experimental features you want to try

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 52009DC0273

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO sul rafforzamento della sicurezza chimica, biologica, radiologica e nucleare nell’Unione europea – Piano d’azione CBRN dell'UE (Testo rilevante a fini del SEE)

/* */

52009DC0273

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO sul rafforzamento della sicurezza chimica, biologica, radiologica e nucleare nell’Unione europea – Piano d’azione CBRN dell'UE (Testo rilevante a fini del SEE) /* */


IT

|| COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE

Bruxelles, 24.6.2009

COM(2009) 273 definitivo

 

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

sul rafforzamento della sicurezza chimica, biologica, radiologica e nucleare nell’Unione europea – Piano d’azione CBRN dell'UE (Testo rilevante a fini del SEE)

{SEC(2009) 790} {SEC(2009) 791} {SEC(2009) 874}

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

sul rafforzamento della sicurezza chimica, biologica, radiologica e nucleare nell’Unione europea – Piano d’azione CBRN dell'UE (Testo rilevante a fini del SEE)

1.           Introduzione

Negli ultimi dieci, quindici anni la minaccia che un gruppo terroristico possa procurarsi materiali chimici, biologici, radiologici o nucleari (CBRN) ha indotto i governi e le organizzazioni internazionali ad adottare regolamentazioni[1] e programmi di vasta portata per difendere le popolazioni dai rischi correlati. Le preoccupazioni che tali programmi intendono affrontare sono state alimentate da una serie di casi ben documentati, che dimostrano l’interesse di certi gruppi terroristici a procurarsi tali materiali. Benché, fortunatamente, il numero di incidenti provocati da tali materiali sia stato esiguo, si ritiene comunemente che l’entità dei possibili rischi renda in ogni caso indispensabile un’azione coordinata in termini di prevenzione, rilevamento e reazione.

Benché molti esperti siano concordi nell’affermare che è estremamente difficile per i terroristi impiegare e sviluppare “con successo” tali materiali nei loro attacchi, e che le probabilità che se ne verifichi uno sono quindi piuttosto basse, è chiaro che le autorità pubbliche non possono permettersi di ignorare queste minacce, date le conseguenze potenzialmente devastanti in termini di vite umane e le ripercussioni economiche. Gli esperti sono inoltre concordi nel ribadire la necessità di valutare attentamente la possibilità di attacchi CBRN anche su piccola scala, poiché i loro effetti psicologici, sanitari ed economici sulla popolazione sarebbero comunque considerevoli.

Ostacolare l'accesso delle organizzazioni terroristiche ai materiali CBRN è attualmente considerata una delle priorità fondamentali dell'Unione europea, come riconosciuto dalla strategia antiterrorismo dell'Unione europea, adottata dal Consiglio il 1° dicembre 2005, e dalla "Strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa (ADM) e dei relativi vettori”, adottata dal Consiglio europeo del 12 dicembre 2003[2]. Inoltre, il Consiglio GAI ha adottato nel 2007 specifiche conclusioni a favore di ulteriori azioni a livello UE relative alla siurezza nel settore dei materiali CBRN.[3]

2.           Definizioni

Non vi sono definizioni comunemente accettate di "materiali", "minacce" o "incidenti" CBRN. I documenti anteriori dell'UE in questo settore, ad esempio, si riferiscono semplicemente ad "incidenti" CBRN senza specificare di che cosa si tratti. Un'altra terminologia relativa ai materiali CBRN si riferisce agli attentati terroristici perpetrati usando mezzi non convenzionali, in opposizione ai mezzi più convenzionali che sono gli esplosivi e le armi. In ambito militare, la terminologia si riferisce principalmente all'uso di armi non convenzionali, o armi di distruzione di massa.

Ai fini della presente comunicazione è tuttavia preferibile utilizzare una definizione piuttosto ampia di minaccia terroristica legata ai materiali CBRN, ossia: qualsiasi uso di sostanze e materiali chimici, biologici, radiologici o nucleari a fini terroristici. Un approccio che tenga conto di tutti i possibili modi in cui i terroristi possono utilizzare questi materiali è l'unico accettabile dal punto di vista della prevenzione e del rilevamento, poiché devono essere presi in considerazione tutti i rischi legati a tali materiali.

Se si considera nel presente contesto la preparazione e la risposta, è comunque inevitabile partire da un approccio multirischio poiché, indipendentemente dal fatto che l'incidente CBRN sia intenzionale o meno, di origine umana o meno, la risposta in termini di protezione civile e di sanità sarà probabilmente la stessa. Il pacchetto CBRN è quindi fondamentalmente basato su un approccio multirischio, ma con un forte accento sulle azioni volte a contrastare la minaccia terroristica, in particolare per quanto riguarda le misure preventive.

3.           Recenti sviluppi nel settore CBRN a livello nazionale e UE

La politica CBRN delineata nella presente comunicazione si basa su varie misure portate avanti recentemente sia dagli Stati membri che a livello di Unione europea.

3.1.        Misure nazionali

Per molti dei settori interessati dall'attuale pacchetto CBRN sono in primo luogo responsabili gli Stati membri. Spetta loro proteggere i cittadini dalle minacce CBRN con una serie di misure e con la cooperazione di varie autorità responsabili. Le autorità di contrasto, la protezione civile e i servizi sanitari nazionali saranno i primi a intervenire sul luogo di un eventuale incidente, e saranno loro a fornire ambulanze e ospedali e ad attuare le contromisure necessarie all'assistenza medica d'urgenza e alle cure successive. I servizi nazionali di indagine scientifica saranno inoltre chiamati a contribuire a determinare la causa dell'incidente e a identificarne gli autori, in caso di attacco intenzionale. In linea generale, molti degli Stati membri sono relativamente ben preparati ad affrontare una minaccia CBRN, e tutti hanno definito proprie soluzioni per affrontare le sfide poste dalle necessità in materia di coordinamento e di prevenzione, di rilevamento ed eventualmente di gestione di un incidente CBRN a livello nazionale.

3.2.        Misure a livello UE

I primi passi per contrastare la minaccia CBRN a livello UE sono stati mossi col Consiglio europeo di Gand del 2001[4], e sono stati seguiti dall'adozione, nel dicembre 2002, del "Programma inteso a migliorare la cooperazione nell'Unione europea per prevenire e limitare le conseguenze di minacce rappresentate dall'uso di mezzi chimici, biologici, radiologici o nucleari a fini terroristici"[5]. Tale programma è stato poi sostituito dal Programma di solidarietà dell'UE, del Consiglio e della Commissione, del 3 dicembre 2004, sulle conseguenze delle minacce e degli attacchi terroristici, che ampliava e rivedeva il Programma CBRN del 2002 in seguito agli attentati di Madrid dell'11 marzo 2004[6]. Gli elementi pertinenti del Programma di solidarietà sono stati inclusi nella strategia e nel piano d'azione globali per combattere il terrorismo, stabiliti nel 2005 dopo gli attentati di Londra.[7]

Come sopra indicato, le conclusioni del Consiglio GAI del 6 dicembre 2007 "sulla capacità di affrontare i rischi chimici, biologici, radiologici e nucleari e sulla preparazione contro gli attacchi biologici" forniscono la panoramica più recente a livello UE delle attività in corso. Il Consiglio GAI dichiara in tali conclusioni che: "Ritiene che occorra sviluppare ulteriormente politiche efficaci per affrontare i rischi di tipo chimico, biologico, radiologico e nucleare (CBRN) (…)" e che "Invita la Commissione, nel quadro delle sue competenze, a proseguire i lavori nel settore CBRN di concerto con gli Stati membri e i soggetti interessati, evitando doppioni e basandosi sulle buone pratiche degli Stati membri (…)".

Per quanto riguarda la dimensione esterna, questo approccio operativo e interpilastri, che implica stretto coordinamento e cooperazione fra gli Stati membri e la Commissione, è riaffermato dall'attuazione della strategia ADM e degli strumenti comunitari come lo strumento per la stabilità, lo strumento per la cooperazione in materia di sicurezza nucleare (INSC) e lo strumento di assistenza pre-adesione (IPA)[8].

3.3.        Meccanismi di reazione dell'UE

Se la responsabilità della reazione agli incidenti CBRN incombe agli Stati membri, sono stati predisposti a livello UE validi strumenti e procedure di gestione delle crisi per aiutarli in situazioni che abbiano ripercussioni transfrontaliere. L'Unione europea ha rafforzato la sua capacità di garantire un approccio e un supporto coordinato fra gli Stati membri nel caso in cui si verifichi effettivamente un incidente molto grave. Tale cooperazione avviene attraverso il meccanismo comunitario di protezione civile[9], la cui funzione principale è agevolare la cooperazione negli interventi di soccorso della protezione civile in caso di emergenze gravi che possano richiedere una reazione rapida. Attraverso il centro di informazione e monitoraggio (MIC), la Commissione sostiene attivamente la mobilitazione, il trasporto e il coordinamento del soccorso della protezione civile nei paesi colpiti da emergenze gravi.

Inoltre, i dispositivi di coordinamento di crisi (CCA) forniscono un approccio interpilastri per la gestione delle crisi e si applicano sia alle crisi esterne che a quelle interne all'UE. La Commissione partecipa a tali dispositivi attraverso il sistema di gestione delle crisi ARGUS che consente fra l'altro uno scambio immediato di informazioni tra i sistemi di allarme rapido della Commissione, come il sistema ECURIE per le emergenze radiologiche, il sistema di allarme rapido e di reazione (SARR) per le malattie trasmissibili, il sistema RAS-BICHAT per le minacce biologiche e chimiche ed il centro di informazione e monitoraggio (MIC) per le questioni relative alla protezione civile. Svolge un ruolo importante nella risposta alle minacce d'ordine sanitario anche il Comitato di sicurezza sanitaria – in particolare in termini di preparazione alle crisi, esercitazioni relative a incidenti CBRN, e con la compilazione di un elenco di agenti patogeni e sostanze chimiche che costituiscono una minaccia a livello sanitario -, mentre il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (CEPCM) effettua valutazioni di rischio per le malattie trasmissibili e gli incidenti biologici.

4.           Il piano d’azione CBRN dell'UE

4.1.        Elaborazione del piano d’azione CBRN dell'UE – La task force CBRN

Per preparare una strategia d'azione nel settore CBRN, nel febbraio 2008 la Commissione ha istituito la task force CBRN. Una delle caratteristiche più salienti del lavoro di tale gruppo è stato il suo approccio pluridisciplinare e interservizi: i partecipanti rappresentano difatti numerose organizzazioni e autorità nazionali, da vari ministeri (come Interni, Giustizia, Difesa e Sanità) agli organismi nazionali preposti a reagire in caso di crisi, la difesa civile, le autorità competenti in materia di radioprotezione e altri servizi di primo intervento, così come gli istituti di indagine scientifica e le autorità per la sicurezza nucleare, nonché rappresentanti di organismi dell'UE, in particolare Europol ed Eurojust. Ciò dimostra il forte interesse delle molte parti interessate ad essere implicate nell'elaborazione di nuove misure a livello europeo.

La relazione finale della task force è stata pubblicata nel gennaio 2009 e contiene 264 raccomandazioni distinte, che confermano non solo l'ingente mole di lavoro ancora da realizzare, ma anche il forte consenso fra gli esperti quanto alle modalità migliori per affrontare i problemi esistenti. Il piano d'azione CBRN dell'UE si basa su tale relazione.

4.2.        Obiettivo generale e misure centrali

L'obiettivo generale della nuova politica CBRN proposta è ridurre per i cittadini dell'UE la minaccia di incidenti CBRN, e i danni da essi derivanti, con un piano d'azione coerente, che fissi delle priorità e veda la partecipazione di tutte le parti interessate, compreso il settore industriale. Si provvederà a mantenere coerenza e complementarità con i rilevanti strumenti comunitari e della PESC, in particolare con lo strumento per la stabilità[10], l'INSC e l'IPA, volti all'attenuazione dei rischi e alla preparazione in campo CBRN al di fuori dell'UE, così come con le pertinenti disposizioni del trattato Euratom e col diritto derivato.

L'obiettivo sarà realizzato riducendo al minimo la possibilità che si verifichino incidenti CBRN e limitandone le conseguenze nel caso in cui effettivamente avvengano, e concentrando quindi impegno e risorse su questi aspetti. Alcune delle misure centrali per il raggiugimento di tali obiettivi sono:

· applicare nell'Unione europea un approccio alla sicurezza CBRN basato sui rischi. Ciò comporta il ricorso a valutazioni dei rischi per determinare le priorità delle misure di sicurezza;

· assicurare che i materiali CBRN siano adeguatamente protetti e limitare il rischio che siano sottratte e destinate ad altri scopi;

· rafforzare lo scambio di informazioni fra gli Stati membri sulle questioni di sicurezza CBRN, per consentire una reazione più rapida in caso di minacce;

· migliorare lo sviluppo e l'uso di sistemi di rilevamento nell'UE;

· fornire ai servizi di intervento gli strumenti necessari per salvare vite umane e limitare i danni ai beni in caso di incidenti CBRN.

Gli obiettivi saranno realizzati attuando le 133 misure descritte nel piano d'azione CBRN dell'UE, che fa parte del presente pacchetto.

Il piano d'azione CBRN dell'UE non è uno strumento giuridico. Pertanto, conseguenze immediate per l'UE, sul piano giuridico e di bilancio, potrebbero scaturire solo da eventuali strumenti giuridici futuri di attuazione di tale piano, che sarebbero oggetto di una valutazione d'impatto preliminare che implicherebbe anche un'analisi delle ripercussioni sui settori economici e sulla ricerca e un controllo sistematico e rigoroso della compatibilità con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.

4.3.        Principali settori di attività

Per la sicurezza CBRN, il piano d'azione prevede tre principali settori di attività

· prevenzione: impedire quanto più possibile l'accesso non autorizzato ai materiali CBRN;

· rilevamento: capacità di individuare i materiali CBRN per impedire o reagire a incidenti da essi causati;

· preparazione e reazione: capacità di reagire efficacemente ad incidenti provocati da materiali CBRN e di ripristinare al più presto una situazione di normalità.

Per questi tre settori di attività è prevista una serie di msiure orizzontali ampiamente applicabili a tutto il lavoro nel campo CBRN.

4.4.        Prevenzione

Le misure preventive costituiscono il perno del piano d'azione CBRN: in base ad efficaci processi di valutazione dei rischi, occorre che l'impegno si concentri su un numero limitato di punti deboli che si potrebbero prestare ad azioni dolose. Classificare per ordine di priorità i materiali CBRN altamente pericolosi in base a un'approfondita valutazione del rischio deve quindi essere una delle prime attività previste dal piano d'azione CBRN, e servirà anche come base per numerose altre misure aventi specificamente ad oggetto i materiali CBRN ad alto rischio.

Le azioni successive si concentreranno sui seguenti aspetti: sicurezza dei materiali e delle strutture CBRN; controllo dei materiali CBRN, sviluppo di una cultura dell'alta sicurezza fra il personale; migliore individuazione delle operazioni e dei comportamenti sospetti in relazione a materiali CBRN ad alto rischio; miglioramento della sicurezza del trasporto, dello scambio di informazioni e dei regimi di importazione e d'esportazione, e rafforzamento della cooperazione in materia di sicurezza dei materiali nucleari.

4.5.        Rilevamento

La capacità di rilevamento è un complemento indispensabile della prevenzione. È inoltre fondamentale per garantire una reazione adeguata in caso di incidente CBRN, poiché consente di identificare quali materiali l'abbiano provocato. In un'Unione europea senza frontiere interne, dovrebbero essere installati e utilizzati sistemi di rilevamento sia alle frontiere esterne che all'interno di ogni Stato membro. Un rilevamento corretto e immediato può salvare migliaia di vite e permette di disporre dei dati necessari per una reazione appropriata.

Per quanto riguarda l'utilizzo di apparecchiature di rilevamento dei materiali CBRN, gli sforzi a livello UE si concentraranno sui seguenti aspetti: elaborazione di norme minime in materia di rilevamento applicabili in tutta l'UE, introduzione di procedure di sperimentazione, test e certificazione per il rilevamento CBRN, e miglioramento dello scambio di buone prassi relativamente al rilevamento di materiali CBRN.

4.6.        Preparazione e reazione

Occorre continuare a lavorare per rafforzare le misure esistenti, in particolare per quanto riguarda gli incidenti CBRN intenzionali. Specifica attenzione va accordata ai piani per le situazioni d'emergenza, al rafforzamento delle capacità di approntare contromisure, al miglioramento dei flussi di informazione, allo sviluppo di migliori strumenti di modellizzazione e al miglioramento delle capacità investigative.

4.7.        Azioni orizzontali

Le azioni orizzontali presentate nel piano d'azione sono incentrate sulla cooperazione internazionale, la comunicazione con i cittadini, gli strumenti di informazione, la formazione, la sicurezza del personale, la ricerca e l’incriminazione degli atti commessi utilizzando materiali CBRN.

5.           Attuazione

5.1.        Strutture esistenti

L'attuazione del piano d'azione dovrebbe essere portata avanti principalmente nell'ambito delle strutture già esistenti. Il piccolo numero delle nuove strutture di lavoro previste è concepito fondamentalmente come temporaneo, e con obiettivi specifici e limitati nel tempo.

Nel settore della protezione civile si lavorerà nell'ambito del meccanismo comunitario di protezione civile e dello strumento finanziario per la protezione civile per rafforzare la preparazione agli incidenti CBRN. Ciò comporterà workshop, formazioni (almeno una volta all'anno), scambi di esperti, esercizi di simulazione, elaborazione di scenari e valutazione delle capacità. Altre misure sono necessarie per accrescere la capacità di reazione dell'UE nel settore CBRN, in particolare migliorando la disponibilità dei nuclei della protezione civile ed esaminando l'eventuale necessità di nuovi tipi di nuclei e la possibilità di un preposizionamento di nuclei chiave nei casi di grosse manifestazioni pubbliche. I vari settori d'intervento del meccansimo saranno ottimizzati con l'avvio del programma di resilienza UE nel settore CBRN, che raggrupperà le varie attività della protezione civile incluse nel piano d'azione CBRN dell'UE e che garantirà un contributo consolidato del meccanismo di protezione civile all'attuazione generale del presente piano d'azione.

Per quanto riguarda il settore sanitario, è già stato sviluppato un vasto quadro. Il Comitato di sicurezza sanitaria e i meccanismi esistenti di scambio di informazioni, come SARR, RAS BICHAT e RASFF svolgeranno un ruolo importante nell'attuazione delle misure del piano d'azione relative alla sanità.

5.2.        Il gruppo consultivo CBRN

Dato che la task force CBRN si è rivelata indispensabile nell'elaborazione del presente pacchetto di misure la Commissione continuerà a lavorare con i suoi membri anche nella fase di attuazione, creando e presiedendo un gruppo consultivo CBRN. I sottogruppi che si occupano delle questioni legate ai materiali cihimici, biologici e radiologici/nucleari potrebbero riunirsi due volte all'anno per discutere dell'attuazione del piano d'azione dopo la sua adozione e in tali occasioni le nuove strutture di lavoro sopra citate potrebbero riferire in merito a specifiche questioni. I sottogruppi potrebbero successivamente riferire al gruppo consultivo generale incaricato di trattare tutte le questioni orizzontali, il quale potrebbe riunirsi una o due volte all'anno a seconda delle necessità. Va naturalmente garantito uno scambio di informazioni e il coordinamento con le strutture esistenti, come i pertinenti gruppi di lavoro del Consiglio, il Comitato di sicurezza sanitaria e i gruppi creati nell'ambito del trattato Euratom.

5.3.        Sostegno finanziario della Commissione

I principali strumenti finanziari di cui dispone la Commissione per sostenere l'attuazione del presente pacchetto sono i programmi finanziari esistenti, in particolare i programmi specifici ‘Prevenzione, preparazione e gestione delle conseguenze in materia di terrorismo e di altri rischi correlati alla sicurezza", e "Prevenzione e lotta contro la criminalità"[11], che coprono il periodo fino al dicembre 2013. I relativi programmi di lavoro annuali specificheranno gli importi disponibili per l'attuazione del pacchetto. Per sostenere l'attuazione del piano d'azione CBRN è previsto uno stanziamento fino a 100 milioni di euro nel periodo 2010-2013.

L'attuazione del piano d'azione CBRN sarà inoltre sostenuta da finanziamenti supplementari provenienti dai programmi e strumenti esposti in appresso.

Lo strumento finanziario per la protezione civile[12] prevede fondi per "sostenere ed integrare le attività degli Stati membri finalizzate principalmente alla protezione delle persone ma anche dell'ambiente e dei beni, compreso il patrimonio culturale, in caso di catastrofi naturali e provocate dagli uomini, atti di terrorismo e catastrofi tecnologiche, radiologiche o ambientali, nonché ad agevolare il rafforzamento della cooperazione tra gli Stati membri nel settore della protezione civile."[13] Anche tale strumento copre il periodo fino al 31 dicembre 2013.

Nel campo della ricerca il settimo programma quadro per le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione,[14] in particolare la parte relativa alla ricerca in materia di sicurezza, prevede considerevoli possibilità di finanziamento per i settori di ricerca indicati come prioritari dal piano d'azione CBRN dell'UE. I risultati relativi al settore CBRN (rilevamento, gestione delle crisi) del primo invito a presentare proposte sono già, progressivamente, disponibili. Come gli altri programmi finanziari menzionati, anche il programma quadro copre il periodo fino al 31 dicembre 2013. Altre priorità di ricerca in materia di sicurezza emergeranno dal forum europeo della ricerca e dell'innovazione in materia di sicurezza (ESRIF), la cui relazione conterrà indicazioni sulle ipotesi di minaccia legate ai materiali CBRN e sul lavoro di ricerca ed innovazione considerato necessario per farvi fronte.

Il programma UE 2008-2013 nel settore della sanità continuerà a sostenere i lavori del Comitato di sicurezza sanitaria e ad appoggiare azioni relative alla preparazione e alla risposta alle minacce CBRN alla sanità pubblica.

Infine, per i casi di effettivo incidente CBRN, la Commissione europea ha proposto di ampliare il campo d'applicazione del vigente Fondo di solidarietà dell'Unione europea in modo da poterlo usare per aiutare gli Stati membri colpiti a far fronte alle conseguenze.[15]

Una delle modalità specifiche di utilizzo dei fondi disponibili per attuare il piano d'azione CBRN potrebbe essere quella di concedere sovvenzioni a un singolo Stato membro o a un gruppo di Stati membri per elaborare ed eseguire azioni particolari. Questo approccio può naturalmente essere seguito solo a condizione che siano rispettate le rispettive competenze degli Stati membri e della Commissione e conformemente alle norme finanziarie applicabili.

5.4.        Calendario, relazioni e revisione

Il piano d'azione CBRN dell'UE sarà rivisto nel 2013: questo periodo dovrebbe essere sufficiente per compiere progressi significativi, e ben si attaglia al calendario dei programmi finanziari che sostengono l'attuazione del pacchetto di misure in questione. Nel corso di tale periodo il citato gruppo consultivo parteciperà continuativamente al monitoraggio periodico dell'attuazione del piano d'azione e riferirà regolarmente a riguardo, anche con relazioni ai pertinenti gruppi di lavoro del Consiglio che si occupano di questioni CBRN. Anche la Commissione provvederà a fornire una relazione intermedia. Dato che il piano d'azione è uno strumento flessibile, adattamenti alle priorità stabilite e altri cambiamenti possono essere convenuti in qualunque momento dell'attuazione.

6.           Combinare sicurezza e salute - Una panoramica delle migliori prassi

Una delle conclusioni dei precedenti lavori sulla preparazione contro gli attacchi biologici, svolti dalla Commisione insieme ad Europol e alle autorità nazionali di contrasto e sanitarie, è stata la necessità di ampliare la cooperazione e il coordinamento fra i vari interlocutori operanti nel campo della prevenzione e della reazione agli incidenti CBRN. Benché tutti loro lavorino per il pubblico interesse e la loro priorità principale sia sempre salvare vite umane, inevitabilmente affronteranno un incidente dal punto di vista delle loro responsabilità. È probabile che, in caso di incidente, tutte le attività di tali autorità si svolgano in un ambiente fortemente perturbato a causa di un evento traumatico appena verificatosi, forse anche con un ingente numero di vittime. Questo tipo di situazioni va gestito adeguatamente e va impartita una formazione regolare per garantire che la reazione generale sia tanto coordinata ed efficace quanto è diritto dei cittadini aspettarsi che sia.

Per aiutare gli Stati membri a continuare i lavori in questi settori, la Commissione ha raccolto i risultati di tre distinti workshop regionali in cui tali questioni sono state discusse da operatori degli Stati membri, in un documento che presenta le migliori prassi confermate dagli esperti, in particolare in campo chimico e biologico. Tale documento è concepito solo per aiutare gli Stati membri nel loro attuale impegno di miglioramento della preparazione in campo CBRN.

7.           Relazioni esterne

L'elemento principale dell'attuale politica dell'UE in materia di relazioni esterne legata alla minaccia CBRN è la strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa, nota anche come strategia ADM dell'UE, adottata nel dicembre 2003. Recentemente aggiornata e rivista, questa strategia ha portato nel dicembre 2008 all'adozione, da parte del Consiglio, delle "Nuove linee d'azione dell'Unione europea nella lotta alla proliferazione delle armi di distruzione di massa e relativi vettori".[16] Queste nuove linee d'azione e l'attuale pacchetto CBRN, insieme agli altri strumenti comunitari applicabili, in particolare lo strumento per la stabilità, avranno effetti sinergici sulla riduzione dei rischi derivanti dai materiali CBRN. Dal canto suo, la Commissione garantirà un approccio coerente e coordinato ai fini della loro attuazione. Nel marzo 2009 la Commissione ha adottato una comunicazione in cui presenta le proprie vedute sulla non proliferazione nucleare[17] e i possibili modi per rafforzarla, in particolare ricollegandosi alle disposizioni del trattato Euratom relative alla sicurezza nucleare.

Attraverso lo strumento per la stabilità, la Commissione aiuta i paesi terzi a organizzare formazione e assistenza nel settore dell'attenuazione dei rischi e della preparazione in campo CBRN. L'assistenza dell'UE si sta progressivamente espandendo dai paesi dell'ex Unione sovietica a nuove aree che suscitano preoccupazioni, fra le quali il Sud est asiatico, il Medio oriente e parti dell’Africa, in particolare nei settori nucleare e biologico. L’attuazione della risoluzione 1540 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite verrà rafforzata sostenendo l’AIEA, impiegando scienziati che si sono occupati di armi di distruzione di massa, affrontando il traffico di materiale nucleare – incluse le pratiche finanziarie fraudolente – e contribuendo a sistemi più efficaci di controllo delle esportazioni e monitoraggio delle frontiere. I "centri di eccellenza CBRN" regionali svolgeranno un ruolo essenziale nello scambio delle migliori prassi, nel sostegno allo sviluppo delle capacità e nella condivisione delle esperienze acquisite a livello UE con le aree geografiche di maggior rilievo. Con uno stanziamento di circa 300 milioni di euro per il periodo 2007–2013, lo strumento per la stabilità è diretto a sviluppare una cultura della sicurezza e della protezione in campo CBRN a livello mondiale.

Caratteristica fondamentale dello strumento per la stabilità è il grande coinvolgimento di esperti degli Stati membri nell'ambito di un nuova struttura, quella del sostegno fornito dagli esperti. Insieme alla Commissione, gli esperti degli Stati membri hanno svolto l'anno scorso una serie di missioni e workshop per individuare i settori prioritari. Lo sviluppo di nuovi settori nelle economie emergenti e i rischi, ad esso associati, di proliferazione di materiali CBRN, in particolare nel contesto del cosiddetto "rinascimento nucleare" e delle biotecnoligie, rappresentano una grossa sfida; per far fronte a questi rischi la Commissione sostiene l'iniziativa di creare banche multilaterali di combustibile nucleare. Rappresenta una forte preoccupazione a livello di sicurezza e a livello sanitario anche la possibilità che i terroristi cerchino di sfruttare le pandemie: la Commissione intende quindi promuovere specifiche misure fra cui sistemi di allarme rapido e scambio di migliori prassi coinvolgendo anche le organizzaioni regionali. I centri di eccellenza CBRN regionali saranno il fulcro di tali iniziative. Le questioni relative alla minaccia legata ai materiali CBRN sono esaminate anche in numerosi sedi internazionali[18] e sono trattate da organismi internazionali quali l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), l'Organizzazione per la proibizione delle armi (OPCW), la Conferenza BTWC, Interpol, e l'Iniziativa per la sicurezza sanitaria globale (GHSI). In piena conformità con l'articolo 19 del trattato sull'Unione europea, una delle raccomandazioni centrali del piano d'azione CBRN dell'UE è che l'Unione europea faccia maggiori sforzi per presentare una posizione coordinata in tali sedi internazionali e alle riunioni di queste organizzazioni.

In linea più generale, la lotta contro il terrorismo rientra in numerosi accordi di cooperazione già in vigore o in fase di negoziazione fra l'UE e paesi terzi. Nel 2002 il Consiglio ha deciso che in tutti gli accordi con i paesi terzi sarebbe dovuta figurare una clausola standard antiterrorismo e dal novembre 2003, inoltre, in tutti gli accordi misti nuovi o rinnovati, che riguardano attualmente quasi 100 paesi, sono state inserite clausole relative alle armi di distruzione di massa. Il presente pacchetto di misure consente inoltre di portare avanti il lavoro sulle questioni CBRN con partner strategici quali gli Stati Uniti.

Per quanto riguarda la sanità pubblica, la Commissione continuerà a partecipare ai lavori dell'Iniziativa per la sicurezza sanitaria globale e a sostenerli, e nel 2009 intende presentare una comunicazione sulla sicurezza sanitaria che delinei gli aspetti interni ed esterni della questione.

8.           Conclusioni

Proteggere la popolazione dell'Unione europea dal terrorismo e da altre minacce criminali è un'altissima priorità per la Commissione. Vari esempi a livello mondiale dimostrano il continuo interesse dei terroristi a procurarsi materiali chimici, biologici, radiologici e nucleari (CBRN). L'Unione europea si è impegnata a garantire che tali ipotesi di minaccia non convenzionale non si concretizzino, e il piano d'azione CBRN contribuirà ampiamente a realizzare questo obiettivo.

[1]               Come la risoluzione n. 1540 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

[2]               15708/03 e SN 400/03, n. 68. Si veda anche infra, sezione 7.

[3]               16589/07 del 17 dicembre 2007.

[4]               SN 4292/01 REV 2.

[5]               14627/02.

[6]               15480/04.

[7]               14469/4/05, paragrafi 20 e 31.

[8]               Si veda anche la comunicazione intitolata "La sicurezza nucleare: una sfida internazionale", COM (2008) 312 definitivo del 25.5.2008, e la comunicazione relativa alla non proliferazione nucleare, COM (2009) 143 definitivo del 26.3.2009.

[9]               Decisione del Consiglio del 23 ottobre 2001 – rifusione con decisione 2007/779, GU L 314 dell'1.12.2007, pag. 9.

[10]             Regolamento (CE) n. 1717/2006, GU L 327 del 24.11.2006, pag. 1.

[11]             GU L 58 del 24.2.2007, pag. 1 e 7.

[12]             GU L 71 del 10.3.2007, pag. 9.

[13]             Decisione che istituisce che istituisce uno strumento finanziario per la protezione civile, GU L 71 del 10.3.2007, pag. 9.

[14]             Decisione 1982/2006/CE, GU L 412 del 30.12.2006, pag. 1.

[15]             Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il Fondo di solidarietà dell’Unione europea, COM(2005) 108 definitivo, 6.4.2005.

[16]             17172/08 del 17 dicembre 2008.

[17]             COM(2009) 143 definitivo, 26.3.2009..

[18]             Come l'Iniziativa globale per combattere il terrorismo nucleare (GICNT), e i sistemi di controllo delle esportazioni di prodotti a duplice uso come il Gruppo dei fornitori nucleari, l'intesa di Wassenaar, il Gruppo Australia e il egime di non proliferazione nel settore missilistico.

Top