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Document 52008IP0069

    Attuazione dell'agenda territoriale e della Carta di Lipsia — Verso un programma d'azione europeo per lo sviluppo spaziale e la coesione territoriale
    Risoluzione del Parlamento europeo del 21 febbraio 2008 sul seguito dell'Agenda territoriale e della Carta di Lipsia — Verso un programma d'azione europeo per lo sviluppo spaziale e la coesione territoriale (2007/2190(INI))

    GU C 184E del 6.8.2009, p. 95–100 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    6.8.2009   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    CE 184/95


    Giovedì 21 febbraio 2008
    Attuazione dell'agenda territoriale e della Carta di Lipsia — Verso un programma d'azione europeo per lo sviluppo spaziale e la coesione territoriale

    P6_TA(2008)0069

    Risoluzione del Parlamento europeo del 21 febbraio 2008 sul seguito dell'Agenda territoriale e della Carta di Lipsia — Verso un programma d'azione europeo per lo sviluppo spaziale e la coesione territoriale (2007/2190(INI))

    2009/C 184 E/15

    Il Parlamento europeo,

    visti l'Agenda territoriale dell'UE (Agenda territoriale) e la Carta di Lipsia sulle città europee sostenibili (Carta di Lipsia), entrambe approvate al Consiglio dei ministri informale responsabile dello sviluppo urbano e l'assetto del territorio svoltosi a Lipsia il 24 e 25 maggio 2007, e il Primo programma d'azione per l'attuazione dell'Agenda territoriale dell'Unione europea, approvato al Consiglio dei ministri informale responsabile dello sviluppo urbano e l'assetto del territorio, svoltosi a Ponta Delgada (Azzorre) il 23 e 24 novembre 2007 (Primo programma d'azione),

    vista la quarta relazione sulla coesione economica e sociale (COM(2007)0273) (Quarta relazione sulla coesione),

    visto la Prospettiva di sviluppo del territorio europeo (ESPD) approvata dal Consiglio dei ministri informale responsabile per la programmazione dell'assetto territoriale svoltosi a Postdam l'11 maggio 1999,

    visti i risultati del programma di lavoro 2006 dell'Osservatorio in rete dell'assetto del territorio europeo (ESPON),

    vista la proposta del programma di lavoro 2013 dell'ESPON,

    visti gli articoli 158 e 159 del trattato che istituisce la Comunità europea

    visto l'articolo 45 del suo regolamento,

    vista la relazione della commissione per lo sviluppo regionale (A6-0028/2008),

    A.

    considerando che la molteplicità territoriale, il policentrismo e centri urbani compatti sono caratteristiche strutturali essenziali del territorio dell'Unione europea,

    B.

    considerando che i cittadini dell'Unione europea vivono oggi in maggioranza in centri urbani,

    C.

    considerando che le attuali sfide per far fornte allo sviluppo territoriale nell'Unione europea includono il cambiamento climatico, la sovraccrescita urbana (urban sprawl) e lo sviluppo delle superfici, il consumo energetico, le infrastrutture di trasporto, il cambiamento demografico, incluso lo spopolamento delle zone rurali e di altre regioni dell'UE, l'impatto dell'ampliamento sulla coesione sociale, economica e territoriale e gli effetti squilibrati a livello regionale della globalizzazione, incluso l'approfondimento del divario tra regioni ricche e meno prospere, nonché uno sviluppo ineguale delle zone urbane e rurali combinato con il cambiamento strutturale,

    D.

    considerando che gli obiettivi stabiliti nell'Agenda territoriale sono lo sviluppo di un sistema urbano policentrico equilibrato e un nuovo partenariato tra città e campagna, la formazione di aggregati regionali innovativi, la garanzia di parità di accesso all'infrastruttura e alle conoscenze, la promozione di una gestione transeuropea dei rischi, lo sviluppo sostenibile, la gestione proiettata al futuro e la protezione del patrimonio naturale e culturale,

    E.

    considerando che gli obiettivi fissati nella Carta di Lipsia sono: il rafforzamento dei principi di una politica di sviluppo urbano integrato con la creazione e la garanzia di spazi pubblici di qualità, la modernizzazione delle reti infrastrutturali e il potenziamento dell'efficienza energetica, la promozione attiva dell'innovazione e della formazione nonché, specialmente per i quartieri sfavoriti, la promozione di un trasporto pubblico compatibile con l'ambiente, efficiente e a basso prezzo, il consolidamento delle strategie di valorizzazione urbanistica, il rafforzamento dell'economia locale e della politica locale per il mercato del lavoro, un'attiva politica di istruzione e formazione per bambini e giovani,

    F.

    considerando che la pianificazione spaziale è lo strumento adatto per orientare l'uso delle superfici e la struttura degli insediamenti negli Stati membri, nelle loro regioni e città e per definire le condizioni di vita e l'evoluzione delle opportunità in loco,

    G.

    considerando che accanto alla politica di coesione quale misura di governance strategica sono necessarie altre misure per conseguire gli obiettivi dell'Agenda territoriale e della Carta di Lipsia, specialmente la valutazione di impatto ambientale, l'approccio integrato e il monitoraggio territoriale,

    H.

    considerando che accanto alla politica di coesione anche la politica di sviluppo delle zone rurali esercita un notevole impatto territoriale; che l'integrazione di queste due politiche resta tuttora carente e pertanto sono necessarie maggiori sinergie che consentiranno reali potenziali di sviluppo e promuoveranno l'attrattiva e la competitività delle zone rurali, contribuendo a combattere lo spopolamento delle zone rurali stesse,

    I.

    considerando che la qualità dello spazio pubblico, il patrimonio naturale e culturale e l'architettura assumono un ruolo rilevante per quanto riguarda le condizioni di vita della popolazione urbana e rurale e costituiscono altrettanti fattori determinanti l'ubicazione soft delle attività economiche,

    J.

    considerando che la creatività e l'innovazione sono risorse decisive nella transizione verso la società globalizzata della conoscenza; che pertanto il successo di uno sviluppo spaziale e urbano sostenibile dipende sostanzialmente dallo sviluppo del potenziale di creatività in loco,

    K.

    considerando che la cultura urbanistica (Baukultur) (la cultura di un ambiente costruito di alta qualità), ossia l'insieme degli aspetti culturali, economici, tecnologici, sociali ed ecologici che influenzano la qualità e i metodi della pianificazione e della costruzione, costituisce un elemento essenziale dello sviluppo urbano integrato,

    L.

    considerando che l'approccio integrato implica che i progetti sviluppati debbano costituire un piano coerente e di lungo termine che integri le dimensioni economica, sociale e ambientale, e che associ pienamente i partner chiave alla pianificazione, all'attuazione e alla valutazione dei programmi di sviluppo urbano,

    M.

    sottolineando che un approccio integrato alla dimensione territoriale della coesione non consiste solo in azioni e politiche di pianificazione territoriale e di sviluppo dello spazio urbano, dal momento che l'obiettivo ultimo è di garantire l'uguaglianza dei cittadini dell'Unione europea qualunque sia il luogo in cui vivono, un obiettivo che non può essere raggiunto solo sulla base della pianificazione territoriale;

    1.

    ritiene che gli obiettivi dell'Agenda territoriale e della Carta di Lipsia possano essere raggiunti soltanto realizzando una strategia impostata globalmente, transettoriale e unitaria, tale da concretizzare l'approccio integrato;

    2.

    propone, nel contesto della valutazione intermedia della politica di coesione e alla luce delle considerazioni riguardanti la politica di coesione dopo il 2013, chel'applicazione di un approccio integrato nella pianificazione del programma e nella selezione dei progetti dei Fondi strutturali siaun requisito vincolante; a tal fine invita chi è investito dei poteri decisionali a impegnarsi volontariamente per attuare nuovi metodi di cooperazione;

    3.

    si compiace della decisione presa dai ministri dell'UE responsabili per lo sviluppo urbano, riuniti informalmente a Lipsia il 24 e 25 maggio 2007, di istituire un gruppo di lavoro intergovernativo, presieduto dalla Germania, per individuare e chiarire le varie questioni relative alla messa in atto dell'iniziativa Jessica;

    4.

    chiede la creazione di un gruppo interservizi della Commissione che si occupi dei suggerimenti relativi all'attuazione dell'approccio integrato e invita la Commissione a operare in stretta concertazione con tutti i partner sociali, ambientali ed economici e garantirne il coinvolgimento in tutte le decisioni relative alla coesione territoriale; chiede alla Commissione di tenere il Parlamento informato sull'evoluzione di questi lavori;

    5.

    chiede che per l'articolazione della politica di coesione dopo il 2013 vengano tenute in particolare considerazione le specificità e le esigenze spaziali e una conseguente differenziazione specifica per regione; raccomanda l'uso di strumenti di programmazione orientati all'attuazione, come menzionato nella Carta di Lipsia, basati sulla ricerca e il monitoraggio permanente;

    6.

    invita la Commissione e il Consiglio a valorizzare meglio, nel contesto della valutazione intermedia della politica di coesione, le sinergie con il Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale (FEASR) ai fini dello sviluppo del territorio nel suo complesso; raccomanda, alla luce delle considerazioni concernenti la politica di coesione dopo il 2013, uno stretto coordinamento tra la politica di coesione e la politica di sviluppo rurale, per potenziare l'opportunità volta a migliorare la qualità della vita nelle zone rurali;

    7.

    segnala che non sono solo le regioni metropolitane a disporre di potenziali di innovazione, ma anche alcune regioni piuttosto periferiche e rurali si collocano all'avanguardia nel raggiungimento degli obiettivi della strategia di Lisbona; sollecita fermamente la Commissione ad occuparsi maggiormente dei fattori di successo di dette zone, onde elaborare da esse un modello di sviluppo per le città piccole e medie nelle zone rurali;

    8.

    sottolinea l'importanza del partenariato e della condivisione delle funzioni tra zone urbane e rurali per lo sviluppo equilibrato e sostenibile del territorio nel suo complesso; invita le autorità rurali e urbane in cooperazione con tutte le parti interessate pubbliche e private ad identificare i propri patrimoni comuni e a elaborare strategie di sviluppo comuni regionali e sottoregionali per garantire migliori condizioni di vita e una migliore qualità di vita per tutti i cittadini dell'Unione; invita le future Presidenze a svolgere riunioni informali dei ministri competenti per la programmazione spaziale e lo sviluppo urbano per affrontare questi temi;

    9.

    invita la Commissione e il Consiglio a considerare l'Agenda territoriale e la Carta di Lipsia nel quadro della revisione del bilancio generale dell'Unione europea e a procedere ad adeguamenti qualitativi tali da consentire una più efficace integrazione degli obiettivi della coesione territoriale nelle politiche dell'UE; ritiene necessario prendere nei prossiéi anni delle misure legislative al riguardo;

    10.

    invita il Consiglio a definire come obiettivo le esigenze in campo territoriale e urbano durante il Vertice di primavera 2008 nel riesame delle strategie di Lisbona e di Göteborg (strategia di sviluppo sostenibile);

    11.

    chiede con insistenza agli Stati membri di adottare azioni tempestive per raggiungere gli obiettivi dell'agenda territoriale e dare attuazione alla Carta di Lipsia;

    12.

    invita il Consiglio e gli Stati membri, nello spirito di una vera governance a più livelli che tenga conto della diversità territoriale dell'Unione europea e rispetti il principio di sussidiarietà, a coinvolgere nel programma d'azione per l'attuazione dell'Agenda territoriale e della Carta di Lipsia i governi locali e regionali, incluse le autorità pubbliche transfrontaliere, e perseguendo il principio di partenariato, a coinvolgere le parti economiche e sociali nonché le organizzazioni non governative specializzate in materia e le parti interessate private, e sostiene attivamente questa impegnativa iniziativa; sostiene che quest'esigenza di lavorare insieme dovrebbe essere considerata positivamente da tutti i settori coinvolti in quanto è stato provato che una collaborazione coerente è efficace;

    13.

    ricorda il ruolo chiave che l'accesso alle tecnologie di informazione e di comunicazione svolgono per le future prospettive di sviluppo delle opportunità delle regioni e raccomanda pertanto, come menzionato nell'Agenda territoriale, di integrare infrastrutture quali il cablaggio a banda larga nei nuovi programmi in materia di trasporti e comunicazioni;

    14.

    invita la Commissione a procedere a un'analisi sistematica delle politiche chiave dell'UE per quanto riguarda i loro effetti territoriali, come deciso dagli Stati membri alla linea dell'azione 2 del primo programma d'azione, ed inoltre a procedere ad una valutazione d'impatto sul territorio della nuova legislazione pertinente; segnala in materia il potenziale dei metodi di valutazione sviluppati da ESPON;

    15.

    riconosce che sono fondamentali per lo sviluppo futuro delle città e delle regioni l'istruzione scolastica e materna, la formazione continua, le università e gli altri istituti di ricerca;

    16.

    ricorda che Natura 2000 è un importante strumento per lo sviluppo spaziale europeo; insiste sulla necessità che i requisiti di Natura 2000 siano pienamente attuati e che vengano creati corridoi paesaggistici e reti di spazi aperti tra le zone protette affinché la flora possa disperdersi e la fauna possa muoversi liberamente, salvaguardando in tal modo la biodiversità;

    17.

    chiede che una politica relativamente a settori economici creativi venga incorporata nello sviluppo spaziale e urbano al fine di creare un quadro che utilizzi gli strumenti disponibili (politica di coesione, programmazione urbana e territoriale) e tenga conto della qualità del territorio per migliorare l'opportunità di un'azione innovativa e creativa;

    18.

    18 ritiene necessario, alla luce dell'evoluzione demografica, migliorare le capacità di adeguamento delle città e delle regioni, indicando come elementi essenziali lo sviluppo autogeno e il rafforzamento del volontariato;

    19.

    sottolinea che le tendenze demografiche portano a nuove sfide sul mercato del lavoro, per l'accesso ai servizi sociali e sanitari e all'alloggio e nella pianificazione generale; sottolinea che l'invecchiamento demografico può essere visto come un'opportunità per creare nuovi posti di lavoro in un mercato in sviluppo e nuovi prodotti e servizi che migliorino la qualità della vita per le persone anziane; sottolinea che lo sviluppo della cosiddetta economia d'argento è importante a livello locale e regionale;

    20.

    invita gli Stati membri ad assicurare in linea di principio in tutte le zone del loro territorio la disponibilità, l'accesso e la praticabilità dei servizi di interesse pubblico, onde offrire alle persone nelle diverse regioni la possibilità di valorizzare le opportunità e le potenzialità specifiche della propria regione; chiede che si tenga conto in modo specifico delle necessità dei gruppi svantaggiati, vale a dire dei disabili, delle donne, dei migranti, delle minoranze etniche, dei disoccupati di lunga durata e delle persone con scarse qualifiche, e delle esigenze particolari delle donne; invita la Commissione a consentire agli enti locali, nelle sue circolari interpretative concernenti l'applicazione della regolamentazione quadro sui servizi di interesse generale e sull'aggiudicazione di appalti pubblici, di tenere in maggiore considerazione le necessità e gli attori locali, e di migliorarne l'adattabilità;

    21.

    chiede alla Commissione, viste le nuove competenze comunitarie del trattato di Lisbona in materia di pianificazione territoriale, di elaborare una comunicazione sulla creazione di un quadro dell'UE per le valutazioni di compatibilità ambientale a livello di progetto, tenendo in conto i lavori dell'ESPON;

    22.

    segnala che dopo l'entrata in vigore del trattato di Lisbona, nel quadro dell'applicazione del primo programma d'azione, occorre rafforzare cooperazione e coordinamento tra Consiglio e Commissione;

    23.

    plaude espressamente al fatto che il trattato di Lisbona enuncia come suo obiettivo la coesione territoriale, oltre alla coesione economica e sociale, e prevede una competenza legislativa condivisa tra l'UE e gli Stati membri in questo settore; sottolinea che il trattato di Lisbona riconosce che le sfide territoriali che incidono sulle isole, le montagne, le regioni frontaliere e quelle molto remote e le zone scarsamente popolate dovrebbero essere risolte in quanto hanno un impatto negativo sulla competitività globale dell'economia dell'UE; invita la Commissione a integrare il primo programma d'azione con specifiche proposte di misure d'iniziativa dell'UE;

    24.

    sottolinea che non esiste una definizione decisa in comune della coesione territoriale e pertanto invita la Commissione a definire chiaramente la coesione territoriale e a elencare gli obiettivi di sviluppo territoriale nell'Unione europea nel suo prossimo Libro verde sulla coesione territoriale; si aspetta che sia data la massima priorità all'obiettivo di garantire a tutti i cittadini dell'Unione, dovunque essi vivano nell'UE, pari opportunità di sviluppo e di accesso;

    25.

    raccomanda l'ulteriore approfondimento della prospettiva di sviluppo del territorio europeo e sollecita il coinvolgimento pieno dei nuovi Stati membri in detto schema;

    26.

    considera importante valutare regolarmente i progressi nell'attuazione dell'Agenda territoriale; invita il Consiglio, la Commissione e le parti interessate ad analizzare sia i progressi nell'applicazione delle singole misure del primo programma d'azione, sia gli effetti delle misure stesse e il loro contributo a uno sviluppo spaziale sostenibile nell'UE;

    27.

    invita il Consiglio a concordare quanto prima indicatori semplici e quantificabili per il monitoraggio dello sviluppo spaziale dell'UE; raccomanda di utilizzare come uno degli indicatori dello sviluppo spaziale lo sviluppo annuo del suolo;

    28.

    segnala che detti indicatori potrebbero essere utilizzati come valori obiettivo per orientare lo sviluppo spaziale; propone che il Consiglio e la Commissione utilizzino tali indicatori ai fini della comparazione in termini di efficienza tra gli Stati membri (benchmarking) e della costituzione di una banca dati delle migliori pratiche;

    29.

    sostiene l'intenzione del Consiglio di presentare una relazione sull'applicazione del primo programma d'azione in ogni Consiglio dei ministri informale; propone al Consiglio di prendere in considerazione un programma per il reciproco apprendimento riguardante lo sviluppo spaziale europeo e dedicato allo scambio di esperienze ed esempi delle migliori prassi tra Stati membri;

    30.

    sottolinea l'importanza che riveste un migliore coordinamento tra l'Agenda territoriale e la Carta di Lipsia, e deplora a tale proposito che il Consiglio non abbia ancora adottato un programma d'azione per l'applicazione degli obiettivi di quest'ultima; invita le prossime Presidenze a colmare tale ritardo e quindi a provvedere a un monitoraggio sistematico della Carta di Lipsia;

    31.

    accoglie con favore l'iniziativa della Presidenza slovena di preparare e promuovere misure per rafforzare il coordinamento tra sviluppo spaziale e urbano nell'ottica di una maggiore interconnessione tra gli obiettivi dell'Agenda territoriale e della Carta di Lipsia;

    32.

    fa riferimento alle conclusioni della quarta relazione sulla coesione nella quale le città e le aree urbane sono viste come centri di popolazione, forza economica e innovazione; si compiace delle proposte riguardanti la creazione di raggruppamenti innovativi regionali e urbani e invita questi ultimi ad interessare anche le frontiere interno ed esterne dell'UE;

    33.

    invita la Commissione e il Consiglio a fissare, tenendo in particolare conto i lavori della verifica urbana, indicatori destinati a comparare l'efficacia della sostenibilità delle città ai sensi della Carta di Lipsia, per esempio il consumo energetico pro capite, la percentuale di utilizzazione dei mezzi pubblici all'interno del volume complessivo di trasporto o le emissioni pro capite di gas a effetto serra;

    34.

    evidenzia il ruolo chiave che le città svolgono per la realizzazione della strategia di Lisbona e chiede pertanto una strategia di sviluppo urbano a tutto campo e ben coordinata, sostenuta da tutti i livelli di governo e dal settore privato;

    35.

    invita la Commissione a occuparsi maggiormente della tematica della sovraccrescita urbana; invita gli Stati membri — vista la problematica della parcellizzazione del suolo e del continuo sfruttamento delle superfici per la crescita urbana negli Stati membri — ad imporre misure e strategie efficaci per limitare lo sviluppo delle superfici;

    36.

    raccomanda agli Stati membri di evidenziare la priorità dello sviluppo urbano interno rispetto a quello esterno, ossia di dare priorità al riutilizzo di edifici già esistenti, adibendoli anche a nuove destinazioni, soprattutto tramite una gestione sostenibile delle superfici, rispetto all'utilizzazione di nuove superfici;

    37.

    si compiace dell'importanza data all'intercollegamento dei modi di trasporto dalla Carta di Lipsia; sottolinea l'importanza di un sistema di trasporto integrato e sostenibile e del ruolo significativo che una migliore infrastruttura pedestre e ciclabile può svolgere soprattutto nelle città più grandi; invita la Commissione a esplorare meccanismi più efficaci per sostenere le autorità locali perché sviluppino strategie per reti di trasporto integrate, soprattutto nelle regioni meno sviluppate;

    38.

    ritiene che per rispondere efficacemente alle crescenti esigenze di un'elevata qualità della vita nelle città è indispensabile che gli enti locali adeguino rapidamente le proprie attrezzature tecniche alle norme dell'Unione europea; ritiene in particolare che l'erogazione di acqua potabile (ad esempio migliorando la distribuzione o aumentando la qualità dell'acqua distribuita), la bonifica delle acque reflue (ad esempio, smantellando le vecchie reti o costruendone di nuove) e ogni impianto analogo vada adeguato in tempi brevi alle nuove condizioni regolamentari;

    39.

    rileva con rammarico che soprattutto nelle regioni metropolitane e nelle città dell'UE, ma anche nelle zone rurali, crescono le differenze sociali ed economiche; invita gli Stati membri ad affrontare con maggiore energia tale problema e a tenerlo in maggiore considerazione nella programmazione dell'assegnazione di mezzi dei fondi strutturali;

    40.

    ritiene che la città abbiano una particolare responsabilità nel raggiungimento degli obiettivi comunitari in materia di cambiamento climatico, in quanto si trovano in una posizione unica per fornire soluzioni potenziali per contribuire alla riduzione delle emissioni a effetto serra globali; ricorda agli Stati membri che la protezione del clima va proclamata un obiettivo trasversale dello sviluppo urbano;

    41.

    sottolinea il fatto che investire in tecnologia rispettosa dell'ambiente, quali misure innovative di prevenzione, riduzione e adeguamento, nel lungo tempo offrono notevoli opportunità commerciali;

    42.

    rileva che le aree urbane soffrono in maggior misura degli effetti del cambiamento climatico laddove la mancanza di corridoi di aria fresca provoca un ulteriore riscaldamento e maggiori concentrazioni di sostanze inquinanti;

    43.

    auspica un rafforzamento degli sforzi volti a perfezionare l'integrazione, la coesione sociale e territoriale, specialmente tramite il superamento delle carenze urbanistiche e il miglioramento delle condizioni ambientali, attuando una politica equilibrata di sviluppo dello spazio urbano, vale a dire stabilizzando i quartieri problematici e creando un'offerta attraente a livello residenziale, lavorativo e ricreativo;

    44.

    chiede una maggiore integrazione dei quartieri più trascurati; chiede all'autorità competente degli Stati membri di identificare i segni di allarme del declino in zone particolari ed aumentare gli sforzi di attuare una politica d'integrazione sociale per ridurre le disparità e impedire l'emarginazione sociale; sottolinea il ruolo importante che le piccole e medie imprese svolgono per lo sviluppo economico e la competitività territoriale, non solo nei quartieri abbandonati ma in tutte le zone urbane;

    45.

    invita la Commissione a sostenere maggiormente, nel contesto dei futuri programmi di finanziamento, tra cui il settimo programma quadro di ricerca, sviluppo tecnologico e attività dimostrative, progetti atti a promuovere lo sviluppo e lo scambio di esperienze riguardanti la gestione urbana sostenibile, la promozione di prassi e tecnologie energetiche efficienti, la soluzione dei problemi ambientali delle città nonché il contributo delle città nella lotta al cambiamento climatico;

    46.

    ritiene che un rafforzamento dell'identità cittadina e una partecipazione attiva dei cittadini possa contribuire a una proficua applicazione della Carta di Lipsia nei centri urbani; chiede alla Commissione e agli Stati membri di proclamare l'avvio di un dialogo territoriale onde coinvolgere maggiormente il pubblico nell'elaborazione dei piani di rivitalizzazione e di sviluppo delle aree urbane;

    47.

    invita gli Stati membri, le loro regioni e città a prestare maggiore attenzione a creare una cultura per un ambiente urbano di elevata qualità (Baukultur) oltre che alla disponibilità di alloggi decenti e a prezzi accessibili quali fattori cruciali d'integrazione sociale e di qualità di vita urbana nel contesto dello sviluppo urbano sostenibile, prestando particolare attenzione alla qualità del territorio pubblico, in termini soprattutto di concezione architettonica di qualità, come strumento per migliorare il benessere dei cittadini dell'Unione;

    48.

    invita il Consiglio, e in particolare la Presidenza slovena e quella francese, a prendere come base i lodevoli sforzi che sono stati compiuti nel quadro della Presidenza tedesca e di quella portoghese in materia di coesione territoriale, e a continuare a prendere iniziative in tale settore; è del parere, considerato che finora l'accento è stato messo sulle città, sulla relazione fra città e campagna e sulla pianificazione territoriale, che le iniziative future debbano ormai riguardare la questione delle regioni che presentano svantaggi territoriali, quali le regioni insulari, montane e di confine nonché le regioni particolarmente remote o scarsamente popolate;

    49.

    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché al Comitato delle regioni.


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