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Document 52006DC0215

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - i2010 – Prima relazione annuale sulla società europea dell'informazione {SEC(2006) 604}

/* COM/2006/0215 def. */

52006DC0215

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - i2010 – Prima relazione annuale sulla società europea dell'informazione {SEC(2006) 604} /* COM/2006/0215 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 19.5.2006

COM(2006) 215 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

i2010 – Prima relazione annuale sulla società europea dell'informazione {SEC(2006) 604}

INDICE

1. Introduzione 3

2. Attuazione dell'iniziativa i2010 nell'ambito della nuova strategia di Lisbona 3

2.1. Tendenze recenti 3

2.2. L'iniziativa i2010 al centro della strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione 4

3. Priorità politiche per il futuro 5

3.1. Lo spazio europeo unico dell'informazione 5

3.2. Innovazione e investimento nella ricerca 7

3.3. Inclusione, miglioramento dei servizi pubblici e qualità della vita 10

4. Conclusioni 12

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

i2010 – Prima relazione annualesulla società europea dell'informazione

1. Introduzione

L'iniziativa i2010 della Commissione europea[1] è al centro della nuova strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione; essa affronta le principali sfide poste da una moderna società dell'informazione e promuove un partenariato tra la Commissione, gli Stati membri e tutti i soggetti attivi pertinenti al fine di mettere l'economia digitale al servizio dell'Unione europea. Nell'ambito dell'iniziativa sono state individuate numerose azioni chiave da attuare nel corso del periodo 2005-2010. La presente comunicazione costituisce un aggiornamento delle azioni da attuare nel 2006 e 2007 nell'ambito delle politiche relative alla società dell'informazione e ai media ed è basata sul documento di lavoro dei servizi della Commissione che l'accompagna e che passa in rassegna le azioni chiave dell'iniziativa i2010 alla luce dell'evoluzione delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni nell'Unione europea.

L'iniziativa i2010 è stata approvata dall'Unione europea. Gli Stati membri si sono impegnati ad attuarla e a partecipare all'analisi delle strategie politiche nell'ambito del gruppo di alto livello i2010[2]. Il Parlamento europeo sostiene attivamente una società dell'informazione rivolta ai cittadini e all'interesse pubblico. Il Consiglio europeo di primavera 2006 ha invitato gli Stati membri e la Commissione ad attuare l'iniziativa i2010 in modo vigoroso. La presente comunicazione costituisce il primo seguito al Consiglio di primavera e ciò conferma il ruolo centrale svolto dall'iniziativa i2010 nella realizzazione degli obiettivi di Lisbona.

2. ATTUAZIONE DELL'INIZIATIVA I2010 NELL'AMBITO DELLA NUOVA STRATEGIA DI LISBONA

2.1. Tendenze recenti

Malgrado la crescita registrata nel 2005 e il tasso del 2% circa previsto per il 2006[3], la crescita annuale del PIL dell'Unione europea resta ben al di sotto del 2,7% registrato dagli Stati Uniti tra il 2000 e il 2005. La produttività dell'Unione resta mediocre, mentre nel 2004 i suoi investimenti nel settore della ricerca e dello sviluppo rappresentavano appena l'1.9% del PIL[4]. È opinione comune che le tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (TIC) siano un fattore chiave per la crescita della produttività e che il loro utilizzo contribuisca alla prosperità delle economie moderne, ma tale convinzione non si è tradotta in misure adeguate.

Di fronte al degrado della posizione concorrenziale dell'Unione europea sulla scena internazionale, le TIC costituiscono una fonte di crescita e di competitività. Forte di una crescita del suo giro d'affari stimato al 3,6%[5] nel 2005, il settore delle TIC continua a presentare un tasso di crescita superiore alla media. Si tratta del settore più innovativo e a maggiore intensità di ricerca dell'Unione europea avendo rappresentato il 25% dello sforzo di ricerca totale e il 5,6% del PIL tra il 2000 e il 2003. Le TIC sono inoltre responsabili di almeno il 45% dei guadagni di produttività realizzati dall'Unione nel periodo 2000-2004.

Il contributo delle TIC, tuttavia, non è sufficiente a migliorare la posizione dell'Unione sulla scena internazionale. Statistiche recenti sugli investimenti nella ricerca sulle TIC indicano che l'Unione europea è ancora in ritardo rispetto ai suoi concorrenti. A partire dal 2000 l'ammontare degli investimenti statunitensi nelle TIC è costantemente quasi doppio rispetto a quello dell'Unione. Dopo aver superato il Giappone e l'Unione europea nel 2003, quindi gli Stati Uniti nel 2004[6], la Cina è divenuta oggi il primo esportatore di beni TIC. L'adozione delle TIC da parte delle imprese europee continua a ristagnare. Da ultimo, il contributo delle TIC al miglioramento della produttività è diminuito sensibilmente rispetto alla seconda metà degli anni '90 e resta circa la metà rispetto a quello negli Stati Uniti. Nel complesso, nulla lascia presagire un cambiamento di tendenza o un'accelerazione dei progressi in materia di TIC in grado di rimettere l'Unione europea sul cammino di una crescita e di una competitività sostenibili

Esistono, tuttavia, alcune tendenze positive. La convergenza digitale si sta trasformando finalmente in realtà. Nel 2004 e 2005 sono ripartiti gli investimenti nelle reti e gli abbonamenti alla banda larga sono cresciuti del 60% nel 2005. Gli operatori di telecomunicazioni e di reti via cavo propongono servizi convergenti come le offerte denominate "triplo gioco"[7] oppure la televisione via internet. Le entrate assicurate da questi servizi, tuttavia, non permettono di compensare le perdite subite dai servizi vocali, mentre la crescita complessiva del giro d'affari delle comunicazioni elettroniche rallenta. La convergenza deve progredire più rapidamente per preservare la supremazia del settore europeo delle comunicazioni elettroniche.

L'UE deve cambiare marcia per evitare un rallentamento nella transizione verso l'economia della conoscenza.

2.2. L'iniziativa i2010 al centro della strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione

L'iniziativa i2010 rientra nella nuova strategia di Lisbona il cui nuovo approccio fondato sul partenariato, attualmente messo alla prova, si rivela vincente: a livello dell'Unione europea il programma comunitario di Lisbona ha compiuto progressi significativi, mentre a livello nazionale gli Stati membri hanno presentato, nell'ottobre 2005, i loro programmi nazionali di riforma (PNR) per i prossimi tre anni.

Tutti gli Stati membri giudicano prioritarie le politiche in materia di ricerca e d'innovazione e, a tale proposito, fanno riferimento alle TIC nei loro PNR [8], in particolare per quanto riguarda l'amministrazione in linea, la banda larga e l'alfabetizzazione digitale. La metà di essi cita inoltre l'adozione delle TIC da parte delle imprese e delle famiglie, l'attuazione del quadro normativo per le comunicazioni elettroniche e la sicurezza delle reti. In generale, i PNR considerano le questioni relative alle TIC particolarmente importanti e sostengono, pertanto, un'ampia adozione delle TIC, sebbene le misure proposte non comprendano elementi più orientati al futuro quali la convergenza digitale o la ricerca e l'innovazione nel campo delle TIC. Numerosi PNR fanno riferimento alla strategia "i2010" dell'UE, riconoscendo così obiettivi comuni.

La relazione annuale della Commissione sui progressi della "Strategia per la crescita e l'occupazione" pubblicata nel gennaio 2006 individua quattro misure prioritarie per gli Stati membri e la Commissione: i) potenziare gli investimenti destinati alla conoscenza e all'innovazione; ii) liberare il potenziale delle imprese, in particolare quello delle PMI; iii) far fronte alla globalizzazione e all'invecchiamento; e iv) rendere efficiente e integrata la politica dell'Unione in materia di energia[9]. Le TIC giocano un ruolo decisivo in tutte queste priorità e l'iniziativa i2010 e i suoi tre pilastri (spazio unico dell'informazione; innovazione e investimenti nella ricerca; inclusione) possono rispondere a tale esigenza. Nel rapporto Aho[10] sono contenute numerose proposte utili per la ricerca e l'innovazione nel settore delle TIC. L'Europa deve sostenere le tecnologie diffusive e incoraggiare lo sviluppo di mercati innovativi e creativi. Il rapporto Aho cita, quali esempi di mercati, la sanità in linea e i contenuti digitali. Sono necessari partenariati di ricerca tra istituzioni, Stati membri e industria e le piattaforme tecnologiche europee svolgono un ruolo fondamentale in tale contesto. Da ultimo, si dovrà creare un mercato di prodotti e servizi innovativi grazie all'armonizzazione dei quadri normativi, a un utilizzo ottimale della normalizzazione, e al ricorso agli appalti pubblici per stimolare la domanda di prodotti innovativi e promuovere una cultura dell'innovazione. Alcune di queste proposte sono state riprese nella prima azione prioritaria contenuta nella relazione annuale sui progressi della Commissione.

Per quanto riguarda la seconda e la terza azione prioritaria (vale a dire "Liberare il potenziale delle imprese" e "Far fronte alla globalizzazione e all'invecchiamento"), gli Stati membri hanno adottato misure appropriate nel settore dell'amministrazione in linea, visto come un potenziale strumento per legiferare meglio, semplificare le procedure e rispondere alla domanda crescente di servizi sociali e sanitari, corollario inevitabile dell'invecchiamento della popolazione europea. Tuttavia, pochissimi Stati membri stabiliscono un legame esplicito tra le loro priorità nel campo delle TIC e gli obiettivi generali di Lisbona.

3. Priorità politiche per il futuro

3.1. Lo spazio europeo unico dell'informazione

L'iniziativa i2010 vede nella convergenza digitale in principale fattore di cambiamento e mira a garantire che l'Unione europea tragga pieno vantaggio dalle opportunità e dalle prospettive in materia di rafforzamento del mercato unico. A tal fine, secondo l'iniziativa i2010 sono quattro le sfide che deve affrontare la convergenza: la velocità, la diversità e la ricchezza dei contenuti multilinguistici, l'interoperabilità e la sicurezza. L'iniziativa i2010 raccomanda di inscrivere i servizi della società dell'informazione e dei media in un quadro coerente al fine di incoraggiare gli investimenti e la concorrenza, salvaguardando al tempo stesso gli obiettivi d'interesse pubblico e difendendo gli interessi dei consumatori.

Nel 2005 la Commissione ha avviato un riesame del quadro normativo per le comunicazioni elettroniche per assicurare la creazione di un ambiente competitivo che accresca i vantaggi per i consumatori e stimoli gli investimenti e l'innovazione. Nel corso di tale riesame, che si concluderà nel 2006, la Commissione analizzerà la raccomandazione sui mercati pertinenti. Essa sta inoltre preparando un regolamento volto a ridurre le elevate tariffe del roaming internazionale applicate alle reti mobili e a migliorare il mercato unico.

La Commissione presenterà inoltre proposte per una riforma della gestione dello spettro volta ad agevolare l'accesso alle frequenze radio. Un approccio coerente a livello europeo avrà ripercussioni dirette sulla crescita e l'occupazione nell'Unione europea, in particolare attraverso lo spettro radio liberato dallo switch off della televisione analogica. A sua volta, ciò potrebbe promuovere la banda larga senza fili e lo sviluppo di nuovi servizi paneuropei. La Commissione valuterà inoltre i progressi realizzati nella standardizzazione e nell'interoperabilità nel campo della televisione mobile.

Nel 2005 la Commissione ha adottato una proposta di direttiva "Televisione senza frontiere" rinnovata per creare parità di condizioni per tutte le imprese che offrono servizi di tipo televisivo, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata per fornire tali servizi. Tale proposta sarà ora sottoposta alla procedura di codecisione tra il Consiglio e il Parlamento europeo.

La comparsa di nuovi dispositivi, reti e servizi si tradurrà in un numero sempre maggiore di sfide per l'Unione europea (ad esempio, fornitura di documenti digitali protetti da un diritto d'autore a livello europeo, attivazione di soluzioni di gestione dei diritti digitali (DRM), necessità di aggiornare le norme per la protezione dei consumatori e dei dati o lotta contro la diffusione di contenuti illeciti in linea). La raccomandazione relativa alla gestione a livello comunitario del diritto d'autore nel settore dei servizi musicali in linea[11] costituisce una prima misura che dimostra l'impegno della Commissione a favore della realizzazione di uno spazio unico dell'informazione attraverso la progressiva soppressione degli ostacoli ai servizi paneuropei protetti dai diritti d'autore offerti attraverso internet.

I cittadini e consumatori europei possono trarre un grosso numero di vantaggi dalla convergenza (un accesso più agevole a una più ampia gamma d'informazioni, maggiore capacità di creare e diffondere i propri contenuti). Nel 2006 la comunicazione sui contenuti in linea, basata sull'iniziativa "Cinema online" della Commissione avviata nel 2005, verterà su tali questioni. Sono, tuttavia, ancora numerosi coloro che, a causa dei problemi di sicurezza e di riservatezza, esitano a utilizzare i servizi della società dell'informazione e dei media. La comunicazione sui messaggi di posta elettronica indesiderati ( spam ) e sui programmi malevoli ( malware ), la comunicazione sulla cybercriminalità che tratta delle nuove forme di attività criminale in internet e la nuova strategia in materia di sicurezza forniranno una risposta globale ai problemi di sicurezza.

Nel periodo 2006-2007 la Commissione:

- presenterà proposte per il riesame del quadro normativo sulle comunicazioni elettroniche, tra le quali una proposta dedicata al riesame della raccomandazione sui mercati rilevanti e una proposta di regolamento sul roaming internazionale;

- promuoverà una gestione efficiente dello spettro radio;

- valuterà i progressi realizzati nella standardizzazione e interoperabilità nel campo dei servizi di televisione mobile;

- amplierà l'iniziativa denominata "Cinema online" all'iniziativa "Contenuti in linea" e presenterà proposte in una comunicazione entro la fine del 2006;

- si occuperà dei problemi di fiducia, riservatezza e sicurezza nella prossima comunicazione su una strategia comunitaria in materia di sicurezza (inizio 2006) e nelle comunicazioni su cybercriminalità, spam e malware ;

- riesaminerà il quadro normativo in materia di protezione dei consumatori alla luce delle novità tecniche;

- per il tramite del gruppo di esperti di alto livello i2010, proseguirà l'analisi delle implicazioni politiche della convergenza in cooperazione con gli Stati membri.

3.2. Innovazione e investimento nella ricerca

Ricerca e innovazione

Nella relazione annuale 2006 sui progressi compiuti nella realizzazione della strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione traspare chiaramente che, con ogni probabilità, l'Unione europea non raggiungerà il suo obiettivo di una spesa di R&S pari al 3% del suo PIL . La ricerca, tuttavia, resta una priorità nelle prospettive finanziarie e le azioni prioritarie in materia di ricerca sulle TIC, proposte dalla Commissione nell'ambito del Settimo programma quadro di R&S, hanno ricevuto un ampio sostegno in seno al Consiglio e al Parlamento. Nella relazione annuale sulla strategia di Lisbona sono state formulate proposte concrete per accrescere gli investimenti a sostegno della conoscenza e dell'innovazione, in particolare sulla base del rapporto Aho. Nella relazione annuale si evidenzia, ad esempio, come gli appalti pubblici costituiscano un settore dotato di un potenziale d'innovazione considerevole.

Nel 2005 la Commissione ha adottato numerose misure nel campo delle TIC che andavano nella direzione delle proposte contenute nel rapporto Aho:

- rafforzamento del partenariato per le attività di ricerca attraverso l'istituzione di nove piattaforme tecnologiche europee legate alle TIC, due[12] delle quali collaborano con la Commissione e gli Stati membri per creare iniziative tecnologiche congiunte[13]. Sono state adottate le prime misure per conseguire un più stretto coordinamento tra la Commissione e i programmi di R&S degli Stati membri;

- organizzazione, da parte della Commissione, di consultazioni sui sistemi d'innovazione legati alle TIC e sul modo di rafforzare i loro legami con la ricerca, nel corso delle quali è stata affrontata, tra le altre, la questione della normalizzazione: dopo l'adozione del programma di lavoro 2006 sulla normalizzazione delle TIC, le TIC sono considerate anche un elemento importante del piano d'azione europeo in materia di normalizzazione che riesaminerà le politiche di normalizzazione nel 2006 e 2007. Gli Stati membri hanno avviato un dibattito sulla promozione pre-commerciale dell'innovazione nell'ambito degli appalti pubblici a livello comunitario per promuovere la ricerca e l'innovazione nelle TIC. Alcune di queste questioni potranno essere affrontate nella prossima comunicazione sulla ricerca e l'innovazione in materia di TIC;

- avvio, da parte della Commissione, di iniziative (INNOVA e PRO-INNO) volte a migliorare le politiche d'innovazione, nonché la loro attuazione in settori quali la normalizzazione, gli appalti pubblici, l'accesso alle risorse finanziarie, l'aggregazione, il trasferimento di tecnologia, i diritti di proprietà intellettuale e la gestione dell'innovazione.

La Commissione ha inoltre adottato il programma per la competitività e l'innovazione, che comprende il programma di sostegno strategico in materia di TIC per l'adozione delle TIC, in collegamento diretto con le priorità dell'iniziativa i2010. Essa ha inoltre istituito un gruppo di lavoro sulle TIC, come previsto nella comunicazione della Commissione relativa alla politica industriale dell'ottobre 2005[14], composto da rappresentanti di tutte le parti interessate al fine di riesaminare la competitività del settore delle TIC.

Nel periodo 2006-2007 la Commissione:

- adotterà il programma di lavoro del 7° programma quadro;

- proporrà due iniziative tecnologiche congiunte (in materia di nanotecnologie e di sistemi integrati);

- pubblicherà una comunicazione sulla ricerca e l'innovazione nel campo delle TIC;

- analizzerà l'eventuale applicazione delle direttive sugli appalti pubblici agli acquisti pubblici pre-commerciali e agli appalti pubblici dell'innovazione per promuovere l'adozione dei risultati della ricerca;

- riesaminerà la normalizzazione relativa alle TIC;

- adotterà il programma di lavoro del programma di sostegno strategico alle TIC;

- riesaminerà la competitività del settore nell'ambito del gruppo di lavoro sulle TIC e, in seguito, in seno al gruppo di alto livello i2010.

Adozione delle TIC

L'Europa ha investito in misura minore e tardiva nelle TIC rispetto agli Stati Uniti. Questi ultimi, inoltre, utilizzano le TIC in modo più efficace e raccolgono più rapidamente i frutti dei loro investimenti. Lo sviluppo del commercio elettronico potrà beneficiare delle trasformazioni radicali in atto nell'industria del software, dove si assiste ad una transizione dalla vendita di prodotti alla fornitura di servizi in linea. Ne derivano mutamenti importanti nei segmenti innovativi e competitivi dell'economia mondiale, nonché un significativo contributo alla ripresa del mercato informatico la cui crescita ha raggiunto il 4,1% nell'UE e il 4.8% nel resto del mondo nel 2005[15].

Le nuove architetture del software e dei servizi permettono non solo l'integrazione di processi operativi all'interno delle imprese, ma anche il collegamento in rete d'imprese, grazie al quale si creano nuovi ambienti collaborativi. Le tecnologie di base essenziali che hanno permesso tali progressi sono le tecnologie Grid[16] e le architetture orientate ai servizi, due settori nei quali l'Europa è all'avanguardia. Le TIC possono avere un effetto destabilizzante sulle imprese e i mercati, come è già chiaramente avvenuto per le attività di fabbricazione e di vendita al dettaglio, con la diffusione dell'identificazione a radiofrequenza (RFID). La Commissione sta procedendo a una consultazione su questioni quali la normalizzazione, l'interoperabilità, le esigenze in materia di spettro radio e le preoccupazioni legate alla protezione della vita privata e dei dati in relazione alle etichette RFID e presenterà proposte politiche nel corso del 2006.

Tale evoluzione si tradurrà in guadagni di produttività se le imprese accompagneranno gli investimenti nelle TIC con una riorganizzazione dei loro processi operativi. A tale proposito, le qualifiche e le competenze restano un vincolo importante, che sarà affrontato nel corso del forum europeo sulle competenze digitali. La rete europea di sostegno al commercio in linea per le PMI (eBSN, European eBusiness Support Network ) intende migliorare le sinergie tra le iniziative politiche avviate in Europa nel settore del commercio elettronico e promuovere la competitività delle PMI attraverso l'utilizzo delle TIC. La relazione annuale individua l'obiettivo "Liberare il potenziale delle imprese, in particolare quello delle PMI" quale seconda azione prioritaria per stimolare la crescita e l'occupazione nell'Unione europea. L'iniziativa i2010, a sua volta, risponde alla necessità di sopprimere gli ostacoli tecnologici, strutturali e giuridici all'integrazione delle TIC nelle imprese. Nel 2006 la priorità consisterà nell'individuare e analizzare le nuove tendenze e nel valutare la necessità di misure politiche. I lavori in questi settori possono basarsi, da un lato, su iniziative basate sulle tecnologie GRID, l'interoperabilità o gli ecosistemi digitali e, dall'altro, su una migliore integrazione dei risultati della ricerca nei processi operativi.

Nel periodo 2006-2007 la Commissione:

- completerà un dibattito pubblico sulle etichette RFID e pubblicherà una comunicazione alla fine del 2006;

- esaminerà le politiche e le tendenze nel settore del commercio elettronico (2006) e definirà le misure strategiche necessarie (2007).

3.3. Inclusione, miglioramento dei servizi pubblici e qualità della vita

Inclusione

Il terzo pilastro dell'iniziativa i2010 mira a racchiudere le varie politiche in materia di eInclusione in un quadro coerente e coordinato per promuovere una crescita sostenibile e il modello sociale europeo. Le politiche definite nell'ambito dell'iniziativa i2010 riguardano l'invecchiamento della popolazione, l'accessibilità, il divario digitale, l'amministrazione in linea nonché l'alfabetizzazione e la cultura digitale. Benché i divari geografici, l'accessibilità e l'alfabetizzazione digitale siano oggetto di politiche comunitarie consolidate e strettamente legate alla società dell'informazione, la sfera d'azione della futura iniziativa in materia di eInclusione sarà più ampia. Nel 2005 e all'inizio del 2006 sono stati registrati importanti progressi nei settori oggetto delle comunicazioni intitolate "Colmare il divario nella banda larga"[17] e "eAccessibilità"[18]. La conferenza ministeriale del 2006 sulla eInclusione, organizzata a Riga, segnerà il punto di avvio dell'iniziativa europea del 2008 in materia di eInclusione.

Nel periodo 2006-2007 la Commissione:

- assicurerà il seguito degli impegni presi conformemente alla comunicazione sull'eAccessibilità;

- sosterrà la creazione di una piattaforma indipendente per lo scambio delle migliori pratiche sulla banda larga e organizzerà un'importante conferenza sulla banda larga per le comunità rurali;

- preparerà, con gli Stati membri, la dichiarazione ministeriale della conferenza di Riga sulla eInclusione;

- assicurerà il seguito dei lavori relativi all'alfabetizzazione digitale: conferenza sull'apprendimento in linea, comunicazione sulle TIC per l'istruzione e la formazione a sostegno dell'innovazione e dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita.

Miglioramento dei servizi pubblici

La nuova strategia di Lisbona mette in risalto il ruolo dei servizi pubblici nella realizzazione degli obiettivi di crescita e di competitività. L'utilizzo delle TIC nei servizi pubblici può agevolare la realizzazione degli obiettivi generali prioritari dell'Unione europea enunciati nella relazione annuale sulla crescita e l'occupazione (assicurare finanze pubbliche sostenibili e semplificare le procedure amministrative). Tutti gli Stati membri hanno tenuto conto di tali priorità nella loro strategia relativa all'amministrazione in linea e agli altri servizi pubblici, così come ha fatto la Commissione europea con la sua iniziativa sulla Commissione in linea[19]. Sono stati compiuti progressi nella realizzazione di questi obiettivi, in particolare grazie a un accordo sugli obiettivi e i fattori di stimolo essenziali per un'attuazione coordinata dei servizi pubblici basati sulle TIC.

La dichiarazione ministeriale sull'amministrazione in linea , adottata nel novembre 2005, fissa le priorità dell'Unione europea in materia di servizi pubblici basati sulle TIC . L'adozione nel 2004 del piano d'azione per la sanità in linea e la sua attuazione costituiscono misure essenziali per l'accelerazione della riforma dei sistemi sanitari. I lavori condotti in questi settori sono importanti per i due obiettivi della strategia di Lisbona: "Far fronte alla globalizzazione e all'invecchiamento" e "Liberare il potenziale delle imprese". Nel febbraio 2006, la Commissione ha adottato una comunicazione sull'interoperabilità per servizi paneuropei di eGovernment[20], che individua i vari aspetti legati all'interoperabilità necessari per tali servizi e invita gli Stati membri a collaborare per realizzare l'interoperabilità a livello europeo. Il piano d'azione per l'amministrazione in linea, adottato nell'aprile 2006, fissa un calendario per il conseguimento di una serie di obiettivi da realizzare nel campo dell'amministrazione in linea entro il 2010 e la Commissione ha pubblicato nel marzo 2006 un documento di lavoro dei servizi della Commissione sull'interoperabilità della sanità in linea che sarà seguito da una raccomandazione nel 2007.

Gli appalti pubblici in linea costituiscono un elemento fondamentale della strategia di miglioramento dei servizi pubblici e l'interoperabilità, l'identità e l'autenticazione sono temi comuni ai settori dell'amministrazione in linea e della sanità in linea. Mentre servizi efficienti e incentrati sull'utente sono sviluppati soprattutto a livello nazionale, i progetti pilota a livello comunitario tengono conto della dimensione paneuropea e del ruolo dei servizi pubblici in linea come elementi chiave di stimolo incentrati sulla gestione dell'identità, l'interoperabilità e la sicurezza. L'esperienza ha mostrato che i progetti devono raggiungere una massa critica per produrre il massimo effetto e assicurare una certa interoperabilità transfrontaliera. Le azioni preparatorie sono state inserite nel programma di lavoro dell'IDABC per il 2005 e sono in corso di realizzazione. Per il 2006 una parte degli sforzi attuati nell'ambito del programma eTEN saranno dedicati alla preparazione di grandi progetti pilota che saranno realizzati a partire del 2007 nel quadro del programma per la competitività e l'innovazione.

Nel periodo 2006-2007 la Commissione:

- avvierà il piano d'azione per l'amministrazione in linea e proporrà degli orientamenti strategici per i servizi pubblici basati sulle TIC;

- creerà il portale dell'Unione europea sulla sanità in linea e preparerà una raccomandazione sull'interoperabilità della sanità in linea;

- avvierà progetti pilota al fine di sperimentare, su scala operativa, delle soluzioni tecnologiche, giuridiche e strutturali per la messa in linea dei servizi pubblici (2007).

Qualità della vita

Gli effetti positivi delle TIC sulla qualità della vita e sullo sviluppo sostenibile sono spesso ignorati. È per tale motivo che l'iniziativa i2010 mira ad accrescerne la visibilità avviando iniziative faro su questioni sociali fondamentali: invecchiamento della popolazione, sicurezza e pulizia dei trasporti e diversità culturale. Un'iniziativa faro in materia di TIC è stata proposta in ciascuno di questi settori.

Nel 2005 sono state avviate le iniziative relative alle biblioteche digitali e all'automobile intelligente. Nel 2006 sarà presentata una proposta di raccomandazione relativa alla digitalizzazione e alla conservazione digitale. L'impatto significativo delle biblioteche digitali e delle reti TIC sull'esame scientifico inter pares , sui modelli di pubblicazione in campo scientifico e sullo spazio europeo della ricerca sarà oggetto di una comunicazione nel corso del 2006. È stato istituito un gruppo di alto livello sulla biblioteca digitale europea, che riunisce le principali parti interessate dell'industria e delle istituzioni culturali, ed esaminerà questioni quali la collaborazione tra i settori pubblico e privato in materia di digitalizzazione e di diritti d'autore. La terza iniziativa denominata " ICT for independent living in an ageing society " (le TIC per l'autonomia dei singoli in una società che invecchia) sarà avviata nel 2006.

Le TIC possono inoltre svolgere un ruolo attivo nella riduzione dell'impatto dell'industria e della società sull'ambiente e nell'elaborazione di strumenti essenziali per conseguire gli obiettivi dell'Unione europea in materia di sviluppo sostenibile. Di conseguenza, la Commissione proporrà, per il 2007, una quarta iniziativa faro nel settore delle TIC al fine di sfruttare il potenziale delle TIC per la crescita sostenibile, concentrandosi sull'efficienza energetica e la riduzione dei rifiuti.

Nel periodo 2006-2007 la Commissione:

- avvierà l'iniziativa faro denominata " ICT for independent living in an ageing society " (le TIC per l'autonomia dei singoli in una società che invecchia);

- attuerà l'iniziativa faro sull'automobile intelligente;

- attuerà l'iniziativa faro sulle biblioteche digitali, proporrà una raccomandazione sulla digitalizzazione e la conservazione digitale, nonché una comunicazione sulle biblioteche digitali d'informazione scientifica;

- proporrà una quarta iniziativa faro denominata " ICT for sustainable growth " (le TIC per una crescita sostenibile).

4. Conclusioni

Le difficoltà individuate nell'iniziativa i2010 restano attuali, ma devono essere affrontate con misure più energiche. Non è sufficiente che i responsabili politici siano coscienti della necessità di accelerare i progressi nel campo delle TIC, ma devono anche elaborare politiche che sostengano le tendenze positive già in atto in tale settore. Costituiscono priorità specifiche l'attuazione delle strategie per la banda larga, gli approcci coerenti in materia di contenuti e di spettro radio, le strategie integrate di ricerca e innovazione e servizi pubblici più ambiziosi. Oggi più che mai è fondamentale che l'Unione europea elabori delle politiche vincenti nel settore TIC per non lasciarsi distanziare dai suoi principali concorrenti a livello mondiale.

Sono tre, pertanto, i messaggi che continueranno ad essere alla base dell'iniziativa i2010 nel periodo 2006-2007:

- Urgenza: è necessario concretizzare la crescente consapevolezza del ruolo svolto dalle TIC nella crescita e nell'occupazione, adottando, nei programmi nazionali di riforma, un approccio strategico nei riguardi delle opportunità fornite dalla convergenza digitale, che combini le politiche macroeconomiche e microeconomiche. È inoltre necessario che le proposte legislative avanzate nel quadro dell'iniziativa i2010 siano trattate in via prioritaria in modo che l'Europa possa trarre pieno vantaggio dagli effetti dinamici della convergenza digitale sulla crescita e la competitività.

- Partenariato: azione e responsabilità congiunta tra la Commissione, gli Stati membri e i soggetti interessati nel quadro dell'agenda di Lisbona e dell'iniziativa i2010, non solo per individuare le strozzature che ostacolano l'innovazione, ma anche per adottare misure concrete per coordinare le politiche nell'intera Europa al fine di realizzare uno spazio unico dell'informazione composto dai 25 Stati membri dell'UE.

- Azione: l'Unione europea deve, a partire dal consenso esistente in merito all'importanza delle TIC per la crescita, l'occupazione e la qualità della vita, passare ad azioni concrete attuando in modo energico regolamenti e politiche a sostegno della competitività e utilizzando il peso economico delle amministrazioni pubbliche al fine di promuovere l'introduzione di servizi innovativi a vantaggio dei cittadini e per la crescita e l'occupazione.

[1] COM(2005) 229.

[2] Decisione 2006/215/CE.

[3] COM(2006) 30.

[4] COM(2006) 30.

[5] Per le fonti, salvo ove diversamente specificato, si veda il documento di lavoro dei servizi della Commissione allegato.

[6] Information Technology Outlook 2006 dell'OCSE, di prossima uscita.

[7] Servizi di voce, dati e video offerti da un unico operatore/fornitore di servizi.

[8] In base, ad esempio, all'orientamento integrato n. 9: "Per agevolare la diffusione e l’uso efficace delle TIC e costruire una società dell’informazione pienamente inclusiva".

[9] COM(2006) 30.

[10] " Creare un'Europa innovativa ", relazione del gruppo di esperti indipendenti "R&S e Innovazione", istituito dopo il vertice di Hampton Court e presieduto dal sig. Esko Aho, gennaio 2006.

[11] Raccomandazione 2005/737/CE.

[12] Nanoelettronica e sistemi integrati.

[13] Le iniziative tecnologiche congiunte (ITC) sono un nuovo tipo di partenariati pubblico-privato previsti nell'ambito del PQ7 che saranno istituiti per attuare i programmi strategici di ricerca definiti da particolari piattaforme tecnologiche di portata talmente ambiziosa da richiedere la mobilitazione di investimenti e risorse di ricerca pubblici e privati di grande entità.

[14] COM(2005) 474.

[15] EITO 2006.

[16] Le tecnologie Grid mettono a disposizione enormi potenze di calcolo e di conoscenza a richiesta, utilizzando le risorse di numerosi computer collegati in rete (in genere attraverso internet).

[17] COM(2006) 129.

[18] COM(2005) 425.

[19] Decisione C(2005) 4473.

[20] COM(2006) 45.

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