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Document 52005PC0467

Proposta di decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa all'Anno europeo del dialogo interculturale (2008) {SEC(2005) 1202}

/* COM/2005/0467 def. - COD 2005/0203 */

52005PC0467




[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 5.10.2005

COM(2005) 467 definitivo

2005/0203 (COD)

Proposta di

DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

relativa all'Anno europeo del dialogo interculturale (2008)

(presentata dalla Commissione) {SEC(2005) 1202}

RELAZIONE

1) CONTESTO DELLA PROPOSTA

110

- Motivazioni della proposta

Il dialogo interculturale è strettamente legato all'ambizione fondamentale della costruzione europea di un ravvicinamento dei popoli dell'Europa. Questa vocazione dell'Unione esige che il dialogo sia una priorità dichiarata in modo volontaristico, per invitare i cittadini europei e quanti vivono nell’Unione europea a prendere pienamente parte alla gestione della nostra diversità, che si arricchisce di una realtà sempre più varia, nonché dei cambiamenti e degli apporti dovuti alla globalizzazione.

D'altra parte, il dialogo interculturale è uno strumento che può facilitare l'attuazione di una serie di priorità strategiche per l'Unione.

Un Anno europeo dedicato al dialogo interculturale costituisce uno strumento unico di sensibilizzazione per l’affermazione di questa priorità e di implicazione dei cittadini.

- 120 Contesto generale

Secondo il trattato che la istituisce, la Comunità europea ha il compito di creare un'unione sempre più stretta tra i popoli dell'Europa e di contribuire allo sviluppo delle culture degli Stati membri nel rispetto delle loro diversità nazionali e regionali, evidenziando nel contempo il retaggio culturale comune. Il raggiungimento di questo obiettivo dipende in larga misura dall’instaurazione di un dialogo interculturale.

Inoltre, l'effetto combinato degli allargamenti successivi dell'Unione, della maggiore mobilità dovuta al mercato unico, dei flussi migratori vecchi e nuovi, dell’intensificazione degli scambi con il resto del mondo attraverso il commercio, l'istruzione, le attività ricreative e la globalizzazione in generale, accresce le interazioni tra i cittadini europei e quanti vivono nell’Unione europea e le diverse culture, lingue, etnie e religioni in Europa e altrove.

I cittadini europei e tutti coloro che vivono nell'Unione in modo temporaneo o permanente devono quindi poter acquisire le conoscenze, qualificazioni ed attitudini che permetteranno loro di affermarsi in un ambiente più aperto ma anche più complesso e di gestirne le difficoltà e le tensioni per trarre vantaggio dalle occasioni che offre loro tale società, non soltanto in Europa, ma in tutto il mondo.

Al centro del progetto europeo la priorità spetta a un dialogo interculturale rafforzato e più strutturato, che coinvolga, in coerenza con il nuovo approccio di dialogo auspicato dalla Commissione, tutti i cittadini europei e tutti coloro che vivono nell’Unione europea, in particolare i giovani. Il dialogo interculturale è lo strumento che meglio si presta a rispondere alle esigenze delle nostre società complesse e a dinamizzarle. In questo contesto, è importante incoraggiare le persone che vivono nell’Unione a ricercare attivamente il contatto con le altre culture, nel proprio paese o all’estero, e contribuire così alla tolleranza e al rispetto reciproco che sono le condizioni preliminari del dialogo interculturale. Il dialogo interculturale contribuisce al raggiungimento di vari obiettivi strategici dell'Unione, in particolare:

- rispettando e promuovendo la diversità culturale in Europa e promuovendo una cittadinanza europea attiva e aperta al mondo fondata sui valori comuni dell’Unione europea;

- includendo la strategia di Lisbona rinnovata, per la quale l'economia della conoscenza ha bisogno di persone capaci di adattarsi ai cambiamenti e di sfruttare tutte le fonti d'innovazione possibili per accrescere la prosperità;

- promuovendo l'impegno dell'Unione a favore della solidarietà, della giustizia sociale e di una maggiore coesione nel rispetto dei valori comuni dell’Unione europea;

- permettendo all'Europa di fare meglio sentire la sua voce nel mondo e di stringere rapporti di cooperazione efficaci con i paesi vicini, estendendo la zona di stabilità e di democrazia al di là dell'Unione e, in questo modo, contribuendo al benessere e alla sicurezza dei cittadini europei e di quanti vivono nell’Unione europea.

In questo spirito, la Commissione propone che il 2008 sia dichiarato Anno del dialogo interculturale.

- 139 Disposizioni in vigore nel campo della proposta

Non ci sono disposizioni in vigore nel campo della proposta per quanto riguarda il dialogo interculturale come tale, ma numerosi progetti finanziati nel quadro di vari programmi comunitari contribuiscono direttamente o indirettamente allo sviluppo di questo dialogo.

- 140 Coerenza con le altre politiche e con gli obiettivi dell'Unione

L'Anno europeo del dialogo interculturale proposto per il 2008 darà applicazione concreta ad alcuni principi fondamentali dell'Unione europea:

- Secondo il trattato che la istituisce, la Comunità europea ha il compito di creare un'unione sempre più stretta tra i popoli dell'Europa e di contribuire allo sviluppo delle culture degli Stati membri nel rispetto delle loro diversità nazionali e regionali, evidenziando nel contempo il retaggio culturale comune. Il trattato precisa inoltre che "la Comunità tiene conto degli aspetti culturali nell’azione che svolge a norma di altre disposizioni del presente trattato, in particolare ai fini di rispettare e promuovere la diversità delle sue culture".

- Il preambolo della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea afferma che "l'Unione si fonda sui valori indivisibili ed universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà; l’Unione basa sui principi di democrazia e dello Stato di diritto. Essa pone la persona al centro della sua azione istituendo la cittadinanza dell'Unione (…). L'Unione contribuisce al mantenimento e allo sviluppo di questi valori comuni, nel rispetto della diversità delle culture e delle tradizioni dei popoli europei, dell'identità nazionale degli Stati membri".

L'Anno del dialogo interculturale contribuirà alla realizzazione di molte priorità strategiche dell'Unione, in particolare per quanto riguarda la strategia di Lisbona rinnovata per la crescita e l'occupazione e l'impegno dell'Unione a favore della solidarietà, della giustizia sociale e di una coesione rafforzata. Permetterà anche all'Europa di fare meglio sentire la sua voce nel mondo, estendendo così la zona di stabilità e di democrazia al di là dell'Unione.

Infine, il dialogo interculturale si iscrive nel nuovo approccio di dialogo e di comunicazione auspicato dalla Commissione, contribuendo al dialogo con i cittadini europei e con quanti vivono nell’Unione europea.

Le iniziative comunitarie interessate dalla tematica generale del dialogo interculturale sono numerose, ma con obiettivi e fini diversi. Importanti iniziative in materia di dialogo interculturale sono state avviate o sono in progetto, ad esempio nei campi della cultura, della formazione permanente, della gioventù, della cittadinanza, della lotta contro le discriminazioni e l'esclusione sociale, della lotta contro il razzismo e la xenofobia, della politica d'asilo e d'integrazione degli immigrati, della politica audiovisiva e della ricerca.

Nelle sue relazioni esterne, la Comunità europea è impegnata in numerose attività che contribuiscono in modo significativo alla promozione del dialogo interculturale. Un esempio notevole è il partenariato euro-mediterraneo, che associa paesi che sono anche importanti paesi d’origine degli immigranti nell’UE. Il partenariato comprende, tra l’altro, un programma di scambi per la gioventù e due programmi di dialogo interculturale sul patrimonio e i media audiovisivi. L’azione di maggior spicco è stata la creazione nel 2005 della fondazione Anna Lindh per il dialogo tra le culture ad Alessandria d’Egitto. L'Anno europeo costituirà l'occasione per dare maggiore rilievo e visibilità a questa dimensione nei programmi e nelle azioni della Comunità. Questo permetterà di dare un'immagine coerente delle molteplici azioni comunitarie che contribuiscono al dialogo interculturale e di sviluppare le sinergie tra programmi, nonché di diversificare le azioni ponendosi all'ascolto del cittadino europeo e di chiunque viva nell’Unione europea nei suoi vari spazi di vita e coinvolgendolo nella ricerca di forme appropriate di dialogo.

Nel corso dell'Anno potranno in tal modo essere realizzati numerosi progetti concreti di dialogo interculturale in svariati settori. Tutti questi progetti (e i programmi entro cui s’inscrivono) saranno resi vieppiù visibili dall’Anno europeo del dialogo interculturale.

La preparazione dell'Anno dovrà essere strettamente coordinata con la preparazione e l'attuazione nel 2007 dell'Anno europeo delle pari opportunità per tutti[1], al fine di rendere massimamente sinergiche e complementari le due iniziative.

L'Anno europeo si rivolge principalmente agli Stati membri dell'Unione europea. I paesi candidati saranno strettamente associati all'Anno attraverso altre iniziative di promozione del dialogo interculturale che saranno attuate nei quadri pertinenti di cooperazione e di dialogo, in particolare nel quadro del dialogo tra le società civili dell'Unione europea e dei paesi candidati.

Poiché il dialogo interculturale in seno all’Unione europea è fondamentalmente legato ai nostri sforzi di promozione del dialogo tra le culture e le civiltà sul piano internazionale, dovrà inoltre essere assicurata la complementarità tra l'Anno europeo del dialogo interculturale e gli aspetti esterni delle iniziative di promozione del dialogo interculturale sviluppate nelle sedi idonee con i paesi dell'EFTA parti dell'accordo SEE, i paesi dei Balcani occidentali e i paesi partner della politica europea di vicinato.

Uno stretto coordinamento è da prevedersi con ogni iniziativa di cooperazione con paesi terzi, in particolare con paesi in via di sviluppo, pertinente nei riguardi degli obiettivi di dialogo interculturale dell'Anno.

2) CONSULTAZIONE DELLE PARTI INTERESSATE E ANALISI DELL'IMPATTO

- Consultazione delle parti interessate

Il dialogo interculturale è una problematica trasversale che riguarda tutti i settori della società. Non ci sono settori specializzati né attori specifici. Non esistono formule prestabilite né un terreno privilegiato di dialogo interculturale. Tutti i cittadini europei e tutti coloro che vivono nell’Unione europea sono interessati e devono essere invitati a partecipare a questo dialogo. Poiché si sono svolte di recente varie consultazioni su temi affini, in particolare nel quadro della preparazione della nuova generazione di programmi in materia di istruzione, cultura, gioventù e cittadinanza, non è stato ritenuto necessario procedere ad una consultazione specifica per l'Anno europeo del dialogo interculturale.

- Ricorso ad esperti esterni

Non è stato necessario ricorrere al contributo di esperti esterni.

- 230 Analisi dell'impatto

Nessuna azione supplementare : non fare niente di più di quel che già si fa con azioni particolari e settoriali significherebbe privare del dovuto rilievo una delle priorità politiche dell’Unione e avrebbe una serie di conseguenze infauste:

Quanto si è già cercato di fare per introdurre la dimensione del dialogo culturale in numerosi settori rimarrebbe insufficiente e passerebbe inosservato; il dialogo interculturale si limiterebbe ai settori in cui esistono programmi adatti e non si potrebbe estenderlo ad altri settori o adottare un approccio transettoriale; le azioni finora intraprese resterebbero limitate ad ambienti particolari (scuole, università, cultura) e sarebbe impossibile accrescere la cooperazione, il coordinamento e la sinergia tra tali azioni; coinvolgere il grande pubblico e la società europea nel suo insieme sarebbe più difficile.

Azione normativa : l’articolo 151 del trattato preclude "qualsiasi armonizzazione delle disposizioni legislative e regolamentari degli Stati membri". Ogni intervento di carattere normativo è quindi da escludersi.

Azioni di carattere orizzontale : l’integrazione della dimensione del dialogo interculturale è già in atto in numerosi settori e dovrebbe continuare. Tuttavia, queste sole azioni sono insufficienti e poco appariscenti. Il dialogo interculturale resterebbe limitato a settori per i quali esistono programmi idonei e sarebbe impossibile attuarlo in altri settori o introdurlo contemporaneamente in più settori.

Programma pluriennale e/o piano d'azione : finora, l'esperienza ha dimostrato che questa opzione sarebbe prematura. In primo luogo, è essenziale procedere a una sperimentazione sul terreno. L’opportunità di un programma pluriennale o di un piano d'azione potrà essere valutata sulla base dell'esperienza dell'Anno europeo, ma per ora nulla permette di pronunziarsi in tal senso.

L’opzione proposta è quella di un Anno europeo articolato attorno a tre linee d’azione concentrate nel campo della valorizzazione e della comunicazione. Queste linee d’azione si appoggiano sulla ricchezza e sulla diversità di un cospicuo numero di progetti concreti realizzati nel 2008 tramite i programmi e altre azioni della Comunità.

La Commissione ha proceduto ad un'analisi dell'impatto inclusa nel programma legislativo e di lavoro della Commissione, la cui relazione è disponibile su http://europa.eu.int/comm/dgs/education_culture/evalreports/index_en.htm.

3) ELEMENTI GIURIDICI DELLA PROPOSTA 305

- Riassunto degli obiettivi dell'azione e delle misure proposte

Gli obiettivi generali dell'Anno europeo del dialogo interculturale sono i seguenti:

- promuovere il dialogo interculturale come strumento in grado di aiutare cittadini europei e quanti vivono nell'Unione europea in modo permanente o temporaneo ad acquisire le conoscenze, le qualificazioni e le attitudini che permetteranno loro di adattarsi ad un ambiente più aperto ma anche più complesso e di venire a capo delle difficoltà che possono presentarsi per sfruttare le occasioni offerte da una società pluralistica e dinamica, in Europa e nel mondo intero;

- sensibilizzare i cittadini europei e quanti vivono nell'Unione europea all'importanza di sviluppare una cittadinanza europea attiva[2] e aperta sul mondo, rispettosa della diversità culturale e fondata sui valori comuni dell’Unione europea di rispetto della dignità umana, libertà, uguaglianza, non discriminazione, solidarietà, sui principi della democrazia e dello Stato di diritto e sul rispetto dei diritti dell’uomo, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze.

Gli obiettivi specifici dell'azione consisteranno nel contribuire a:

- rendere più visibili e coerenti i programmi e le azioni della Comunità che contribuiscono al dialogo interculturale.

Il dialogo interculturale è largamente presente attraverso le politiche e gli strumenti comunitari. Le iniziative comunitarie in questo settore hanno condotto a numerosi progetti concreti che affrontano il dialogo interculturale sotto diversi punti di vista e con varie componenti della società. Queste iniziative hanno anche permesso di coinvolgere la società civile nella ricerca di forme di dialogo adatte alle realtà vissute dei cittadini. Tuttavia, è necessario rendere più efficace e visibile l'azione comunitaria in questo campo.

In via generale, il dialogo interculturale potrà essere affrontato in ogni programma o azione della Comunità quando ciò sia compatibile con la sua concezione e la sua gestione.

L'Anno dovrà anche permettere di facilitare l'identificazione delle azioni comunitarie pertinenti per i progetti attinenti al dialogo interculturale e lo sviluppo di sinergie tra queste azioni. L'Anno contribuirà alla valorizzazione dell'azione comunitaria in questo settore e dovrebbe anche accrescerne la coerenza e l'efficacia.

- Mettere in evidenza il contributo delle varie culture al nostro patrimonio e ai nostri modi di vita; sensibilizzare i cittadini europei e quanti vivono nell'Unione europea, in particolare i giovani, all'importanza di dotarsi di strumenti che favoriscano l’emergere, attraverso il dialogo interculturale, di una cittadinanza europea attiva e aperta sul mondo, rispettosa della diversità culturale e fondata sui valori comuni dell’Unione europea.

- Contribuire all'innovazione ed alla dimensione orizzontale e transettoriale delle iniziative miranti a promuovere il dialogo interculturale, in particolare tra i giovani.

L'Anno dovrà in particolare sottolineare la promozione e lo sviluppo di iniziative che riuniscano varie comunità e vari settori della società e che affrontino il dialogo interculturale in una pluralità di prospettive. Favorendo questa cooperazione transettoriale, l'Anno contribuirà indirettamente allo scambio di buone pratiche e di esperienze tra i settori per quanto riguarda la promozione del dialogo interculturale.

L'Anno si articolerà attorno a tre tipi di azioni, che costituiscono gli obiettivi operativi:

- Azioni su scala comunitaria: campagna d'informazione e di promozione degli obiettivi dell'Anno europeo (compreso il suo adattamento alle peculiarità nazionali), indagini e studi su scala comunitaria, al fine di valutare la preparazione, l'efficacia, l'impatto e gli sviluppi a lungo termine dell'Anno europeo del dialogo interculturale.

- Sovvenzione di azioni su scala comunitaria: un numero limitato di azioni emblematiche di portata europea miranti alla sensibilizzazione, specie dei giovani, agli obiettivi dell'Anno europeo potrà fruire di un contributo comunitario, fino all'80% del costo totale.

- Cofinanziamento di azioni su scala nazionale con una forte dimensione europea: azioni a livello nazionale rispondenti ai requisiti per fruire di un contributo comunitario fino al 50% del costo totale.

La Comunità potrebbe concedere aiuti non finanziari, compresa l'autorizzazione scritta di utilizzare il logo e materiali associati all'Anno europeo del dialogo interculturale ad iniziative di organismi pubblici o privati che garantiscano alla Commissione che tali iniziative, attuate nel corso del 2008, contribuiranno in misura rilevante al raggiungimento degli obiettivi dell'Anno europeo del dialogo interculturale. Le iniziative organizzate in paesi terzi in associazione o in cooperazione con l'Anno e non finanziate nel quadro dell'Anno potranno anch’esse fruire del sostegno non finanziario della Comunità e utilizzare il logo e materiali associati all'Anno.310

- Base giuridica

Articolo 151 del trattato CE320

- Principio di sussidiarietà

Il principio di sussidiarietà si applica, in quanto la proposta non riguarda un settore che è di competenza esclusiva della Comunità.

Gli obiettivi della proposta non possono essere realizzati adeguatamente dalla sola azione degli Stati membri per le ragioni seguenti:321

- La promozione del dialogo interculturale richiede un'azione su diversi fronti e a più livelli, in settori in cui le autorità nazionali e locali hanno una competenza molto ampia (in particolare nelle politiche culturali e dell'istruzione). La Comunità ha un ruolo complementare in quanto un’azione svolta a livello comunitario, pur essendo concentrata sul singolo cittadino, avrebbe effetti maggiori di un’azione a livello degli Stati membri, che rischierebbe di limitare il campo del dialogo interculturale e di non tenere conto a sufficienza della dimensione della cittadinanza europea inerente a questo dialogo.

Gli obiettivi della proposta possono meglio essere realizzati da un'azione della Comunità per le ragioni seguenti:

- Nell’ambito dei programmi comunitari pertinenti la questione del dialogo interculturale sarà affrontata ogni volta che sarà possibile. Il maggior rilievo dato a questa dimensione nei programmi comunitari permetterà non soltanto di disporre di un numero cospicuo di progetti e di iniziative di dialogo interculturale su scala europea ma anche di creare le condizioni per coinvolgere il grande pubblico.

- Gli Anni europei sono concepiti in modo da attrarre l’interesse di pubblici molto vari e sensibilizzarli a un tema specifico. L'ampiezza della partecipazione entro un ambito temporale limitato può contribuire a valorizzare priorità politiche dell'Unione.

- Al di là degli effetti di questa accentuazione della dimensione del dialogo interculturale nei programmi comunitari, l'Anno europeo si concentrerà su azioni con un forte valore aggiunto comunitario, lasciando agli Stati membri il compito di mobilitare gli attori a livello regionale e locale in funzione delle realtà che sono loro proprie.

- Principio di proporzionalità 331

Poiché si basa su un numero sufficientemente elevato di progetti sostenuti dai programmi comunitari, l’Anno può avere un effetto significativo di valorizzazione comunitaria con un bilancio stimato in 10 milioni di euro. La dinamica creata dall'Anno dovrà suscitare mobilitazioni finanziarie supplementari. Le azioni di sostegno non finanziario possono essere utilizzate per accrescere il numero di azioni che utilizzano gli strumenti di comunicazione dell'Anno e quindi accrescerne la visibilità.

L'Anno non limita in alcun modo l'azione a livello nazionale e si limita a darle un impulso comunitario. Inoltre, le modalità d'intervento sono semplici e non impongono oneri di gestione sproporzionati alle amministrazioni preposte all’attuazione dell'Anno.

Le azioni qui previste e il loro finanziamento non vanno al di là di ciò che è necessario per raggiungere gli obiettivi, conformemente al principio di proporzionalità.

- Scelta degli strumenti

La problematica del dialogo interculturale non rientra nell’ambito di atti normativi. Una decisione del Parlamento europeo e del Consiglio costituisce lo strumento più adatto per instaurare un quadro appropriato di valorizzazione.

4) INCIDENZA DI BILANCIO

Il bilancio previsto per l’Anno ammonta a 10 milioni di euro.

2005/0203 (COD)

Proposta di

DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

relativa all'Anno europeo del dialogo interculturale (2008)

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 151, paragrafo 5, primo trattino,

vista la proposta della Commissione[3],

visto il parere del Comitato economico e sociale europeo[4],

visto il parere del Comitato delle regioni[5],

deliberando secondo la procedura di cui all'articolo 251 del trattato[6],

considerando quanto segue:

(1) Secondo il trattato che la istituisce, la Comunità europea ha il compito di creare un'unione sempre più stretta tra i popoli dell'Europa e di contribuire allo sviluppo delle culture degli Stati membri nel rispetto delle loro diversità nazionali e regionali, evidenziando nel contempo il retaggio culturale comune.

(2) L'effetto combinato degli allargamenti successivi dell'Unione, della maggiore mobilità dovuta al mercato unico, dei flussi migratori vecchi e nuovi, dell’intensificazione degli scambi con il resto del mondo attraverso il commercio, l'istruzione, le attività ricreative e la globalizzazione in generale, accresce le interazioni tra i cittadini europei e quanti vivono nell’Unione europea e le diverse culture, lingue, etnie e religioni in Europa e altrove.

(3) I cittadini europei e tutti coloro che vivono nell'Unione in modo temporaneo o permanente devono poter acquisire le conoscenze, qualificazioni ed attitudini che permetteranno loro di affermarsi in un ambiente più aperto ma anche più complesso e di gestirne le difficoltà e le tensioni per trarre vantaggio dalle occasioni che offre loro tale società, non soltanto in Europa, ma in tutto il mondo.

(4) Al centro del progetto europeo, il dialogo interculturale appare lo strumento che meglio si presta a rispondere alle esigenze delle nostre società complesse e a dinamizzarle.

(5) Il dialogo interculturale contribuisce così alla realizzazione di varie priorità strategiche dell'Unione, in particolare:

- rispettando e promuovendo la diversità culturale in Europa e promuovendo una cittadinanza europea attiva e aperta al mondo fondata sui valori comuni dell’Unione europea;

- includendo la strategia di Lisbona rinnovata, per la quale l'economia della conoscenza ha bisogno di persone capaci di adattarsi ai cambiamenti e di sfruttare tutte le fonti d'innovazione possibili per accrescere la prosperità;

- sostenendo l'impegno dell'Unione a favore della solidarietà, della giustizia sociale e di una maggiore coesione nel rispetto dei valori comuni dell’Unione europea;

- permettendo all'Europa di fare meglio sentire la sua voce nel mondo e di stringere rapporti di cooperazione efficaci con i paesi vicini, estendendo la zona di stabilità e di democrazia al di là dell'Unione e, in questo modo, contribuendo al benessere e alla sicurezza dei cittadini europei e di quanti vivono nell’Unione europea.

(6) Il dialogo interculturale costituisce una dimensione importante di molteplici politiche e strumenti comunitari, nei settori dell'istruzione, della gioventù, della cultura, della cittadinanza e dello sport, della lotta contro le discriminazioni e l'esclusione sociale, della formazione permanente, della lotta contro il razzismo e la xenofobia, dell'asilo e dell'integrazione degli immigrati, della politica audiovisiva e della ricerca. Costituisce allo stesso tempo un aspetto di rilievo crescente nelle relazioni esterne dell'Unione europea, in particolare con i paesi candidati all'adesione, i paesi dei Balcani occidentali e i paesi partner della politica europea di vicinato[7].

(7) Sulla base di queste multiformi esperienze e iniziative comunitarie, è fondamentale coinvolgere nel dialogo interculturale ogni cittadino e la società europea nel suo insieme.

(8) Ai fini della presente decisione, la nozione di "cittadinanza attiva" non si applica ai soli cittadini dell'Unione europea secondo la definizione dell'articolo 17 del trattato sull'Unione europea, ma ad ogni persona che viva in modo permanente o temporaneo nell’Unione europea.

(9) I valori comuni dell’Unione europea sono quelli definiti all’articolo 6, paragrafo 1 del trattato sull‘Unione europea.

(10) Occorre assicurare la complementarità con tutte le azioni comunitarie, nazionali, regionali e locali che comportano una forte dimensione di dialogo interculturale. L'Anno europeo del dialogo interculturale dovrebbe permettere di renderle più visibili e coerenti e di contribuire all'innovazione e alla dimensione orizzontale e transettoriale delle iniziative miranti a promuovere il dialogo interculturale.

(11) Occorre altresì garantire la complementarità tra l'Anno europeo del dialogo interculturale e gli aspetti esterni delle iniziative di promozione del dialogo interculturale sviluppate nei quadri appropriati con i paesi dell'EFTA parti dell'accordo SEE, i paesi dei Balcani occidentali e i paesi partner della politica europea di vicinato. La Commissione dovrà assicurare la complementarità con ogni altra iniziativa di cooperazione con i paesi terzi, in particolare con i paesi in via di sviluppo, che siano pertinenti per gli obiettivi di dialogo interculturale per l’Anno europeo.

(12) La presente decisione si rivolge agli Stati membri. I paesi candidati all'adesione dovranno essere strettamente associati all'Anno europeo del dialogo interculturale attraverso iniziative di promozione del dialogo interculturale che saranno attuate nei quadri pertinenti di cooperazione e di dialogo, in particolare nel quadro del dialogo tra le società civili dell'Unione europea e dei paesi candidati[8].

(13) La presente decisione stabilisce per tutta la durata dell'azione una dotazione finanziaria che costituisce per l'autorità di bilancio il riferimento privilegiato, ai sensi del punto 33 dell'accordo interistituzionale del 6 maggio 1999 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e il miglioramento della procedura di bilancio[9].

(14) Occorre emanare i provvedimenti necessari per l'attuazione della presente decisione conformemente alla decisione 1999/468/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, recante modalità per l'esercizio delle competenze di esecuzione conferite alla Commissione. Un comitato consultivo è ritenuto appropriato al tipo e all'ampiezza dell'azione prevista.

(15) Poiché gli obiettivi dell'azione prevista non possono essere sufficientemente realizzati dagli Stati membri data la necessità, in particolare, di partenariati multilaterali e di scambi transnazionali su scala comunitaria e possono quindi, a motivo della dimensione dell'azione, essere realizzati meglio a livello comunitario, la Comunità può intervenire, conformemente al principio di sussidiarietà di cui all'articolo 5 del trattato. Conformemente al principio di proporzionalità enunciato nello stesso articolo, la presente decisione non va al di là di quanto è necessario per il raggiungimento di questi obiettivi.

HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1 Oggetto

L'anno 2008 è proclamato "Anno europeo del dialogo interculturale".

Articolo 2 Obiettivi

1. Gli obiettivi generali dell'Anno europeo del dialogo interculturale sono di contribuire a:

- promuovere il dialogo interculturale come strumento in grado di aiutare i cittadini europei e quanti vivono nell'Unione europea in modo permanente o temporaneo ad acquisire le conoscenze, le qualificazioni e le attitudini che permetteranno loro di adattarsi ad un ambiente più aperto ma anche più complesso e di venire a capo delle difficoltà che possono presentarsi per sfruttare le occasioni offerte da una società pluralistica e dinamica, in Europa e nel mondo intero;

- sensibilizzare i cittadini europei e quanti vivono nell'Unione europea all'importanza di sviluppare una cittadinanza europea attiva e aperta sul mondo, rispettosa della diversità culturale e fondata sui valori comuni dell’Unione europea di rispetto della dignità umana, libertà, uguaglianza, non discriminazione, solidarietà, sui principi della democrazia e dello stato di diritto e sul rispetto dei diritti dell’uomo, compresii diritti delle persone appartenenti a minoranze.

2. Gli obiettivi specifici dell’Anno europeo del dialogo interculturale sono i seguenti:

- rendere più visibili e coerenti i programmi e le azioni della Comunità che contribuiscono al dialogo interculturale;

- mettere in evidenza il contributo delle varie culture al nostro patrimonio e ai nostri modi di vita; sensibilizzare i cittadini europei e quanti vivono nell'Unione europea, in particolare i giovani, all'importanza di dotarsi di strumenti che favoriscano l’emergere, attraverso il dialogo interculturale, di una cittadinanza europea attiva e aperta sul mondo, rispettosa della diversità culturale e fondata sui valori comuni dell’Unione europea;

- contribuire all'innovazione ed alla dimensione orizzontale e transettoriale delle iniziative miranti a promuovere il dialogo interculturale, in particolare tra i giovani.

Artic olo 3 Contenuto dei provvedimenti

1. I provvedimenti adottati per conseguire gli obiettivi di cui all'articolo 2 sono specificati nell'allegato.

Essi comprendono le seguenti attività o la concessione di un sostegno ad esse:

1. campagne d'informazione e di promozione, in particolare in cooperazione con organi d’informazione a livello comunitario e nazionale per diffondere i messaggi chiave relativi agli obiettivi dell'Anno europeo del dialogo interculturale;

2. manifestazioni e iniziative di portata europea che mirano a promuovere il dialogo interculturale e mettono in rilievo le realizzazioni e le esperienze sul tema dell'Anno europeo del dialogo interculturale;

3. manifestazioni ed iniziative a livello nazionale con una forte dimensione europea dirette a promuovere gli obiettivi dell'Anno europeo del dialogo interculturale;

4. indagini e studi su scala comunitaria o nazionale al fine di valutare la preparazione, l'efficacia, l'impatto e gli sviluppi a lungo termine dell'Anno europeo del dialogo interculturale.

Articolo 4 Attuazione

I provvedimenti necessari per l'attuazione della presente decisione sono adottati secondo la procedura di cui all'articolo 6, paragrafo 2.

Articolo 5 Cooperazione degli Stati membri

Ogni Stato membro designa un organismo nazionale di coordinamento o un organismo amministrativo equivalente, incaricato di organizzare la partecipazione di questo Stato all'Anno europeo del dialogo interculturale. Ogni Stato membro provvede a che tale organismo associ in modo appropriato le varie parti interessate al dialogo interculturale a livello nazionale. Detto organismo garantisce il coordinamento a livello nazionale delle azioni relative all'Anno europeo del dialogo interculturale.

Articolo 6 Comitato

1. La Commissione è assistita da un comitato.

2. Quando è fatto riferimento al presente paragrafo, si applicano gli articoli 3 e 7 della decisione 1999/468/CE, nel rispetto delle disposizioni dell'articolo 8 di essa.

3. Il comitato adotta il proprio regolamento interno.

Artic olo 7 Disposizioni finanziarie

1. Le misure di portata comunitaria di cui alla parte A dell'allegato danno luogo a un appalto pubblico o alla concessione di sovvenzioni finanziate dal bilancio generale delle Comunità europee.

2. Le misure di portata comunitaria di cui alla parte B dell'allegato possono essere sovvenzionate, fino ad un importo pari all'80% del loro costo totale, dal bilancio generale delle Comunità europee.

3. Le misure di cui alla parte C dell'allegato possono essere sovvenzionate, fino ad un importo pari al 50% del loro costo totale, dal bilancio generale delle Comunità europee e conformemente alla procedura di cui all'articolo 8.

Articolo 8 Procedura di presentazione e di selezione delle domande

1. Le decisioni di concessione di sovvenzioni sono prese dalla Commissione conformemente alla procedura di cui all'articolo 6, paragrafo 2. La Commissione assicura una ripartizione equilibrata tra gli Stati membri e tra i diversi settori di attività interessati.

2. Le domande di sovvenzione, presentate ai sensi dell'articolo 7, paragrafo 3, sono presentate alla Commissione dall'organismo di cui all'articolo 5.

Articolo 9 Organizzazioni internazionali

Ai fini dell'Anno europeo del dialogo interculturale, la Commissione può cooperare con le organizzazioni internazionali appropriate.

Articolo 10 Ruolo della Commissione

1. La Commissione assicura la coerenza tra le misure previste dalla presente decisione e le altre azioni e iniziative comunitarie.

2. La Commissione si adopera affinché i paesi candidati siano associati all'Anno europeo del dialogo interculturale sulla base della loro partecipazione a numerosi programmi comunitari che comprendono una dimensione di dialogo interculturale e sviluppando iniziative specifiche nei quadri adeguati, in particolare nel quadro del dialogo tra le società civili dell'Unione europea e dei paesi candidati.

3. La Commissione assicura la complementarità tra le misure adottate per raggiungere gli obiettivi dell'Anno europeo del dialogo interculturale e le iniziative sviluppate in quadri pertinenti di cooperazione e di dialogo, con i paesi dell'EFTA parti dell'accordo SEE, i paesi dei Balcani occidentali e i paesi partner della politica europea di vicinato.

4. La Commissione assicura la complementarità con ogni altra iniziativa di cooperazione con i paesi terzi, in particolare con i paesi in via di sviluppo, pertinenti per gli obiettivi di dialogo interculturale per l’Anno europeo.

Articolo 11 Bilancio

1. La dotazione finanziaria per l'attuazione della presente decisione per il periodo dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2008 è fissata in 10 milioni di euro.

2. Gli stanziamenti annuali sono autorizzati dall'autorità di bilancio nel limite delle prospettive finanziarie.

Artic olo 12 Tutela degli interessi finanziari della Comunità

1. La Commissione assicura che, quando sono attuate azioni finanziate nel quadro della presente decisione, gli interessi finanziari della Comunità siano salvaguardati mediante l'applicazione di misure preventive contro la frode, la corruzione e qualsiasi altra attività illegale, controlli efficaci e il recupero degli importi indebitamente versati e, quando sono accertate irregolarità, mediante l'applicazione di sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive, conformemente alle disposizioni dei regolamenti (CE, Euratom) n. 2988/95 e (Euratom, CE) n. 2185/96 del Consiglio e del regolamento (CE) n. 1073/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio.

2. Per quanto riguarda le azioni comunitarie finanziate nel quadro della presente decisione, s’intende per irregolarità ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 2 del regolamento (CE, Euratom) n. 2988/95 qualsiasi violazione di una disposizione del diritto comunitario o qualsiasi inadempimento di un obbligo contrattuale derivante da un’azione o da un'omissione di un operatore economico che abbia o possa avere come conseguenza un pregiudizio al bilancio generale delle Comunità o a bilanci da queste gestiti, attraverso una spesa indebita.

3. La Commissione riduce, sospende o recupera l'importo del contributo finanziario a favore di un'azione se accerta irregolarità, in particolare l'inosservanza delle disposizioni della presente decisione, della decisione individuale o del contratto che assegna il contributo finanziario in questione, o se risulta che, senza che sia stata chiesta l'approvazione della Commissione, l'azione è stata oggetto di una modifica rilevante incompatibile con la natura o con le condizioni d'attuazione della suddetta azione.

4. Qualora non siano state rispettate le scadenze o qualora la realizzazione di un’azione giustifichi solo una parte del sostegno concesso, la Commissione invita il beneficiario a comunicarle le sue osservazioni entro un termine prestabilito. Qualora il beneficiario non fornisca spiegazioni adeguate, la Commissione può annullare il sostegno finanziario residuo e procedere al recupero dei fondi già erogati.

5. Tutti gli importi indebitamente versati devono essere restituiti alla Commissione. Gli importi non restituiti a tempo debito sono maggiorati dei relativi interessi di mora, alle condizioni stabilite dal regolamento finanziario.

Artic olo 13 Sorveglianza

1. Per ogni azione finanziata nel quadro della presente decisione, il beneficiario trasmette relazioni tecniche e finanziarie sullo stato di avanzamento dei lavori. Entro tre mesi dal completamento dell’azione è inoltre trasmessa una relazione finale. La Commissione stabilisce la forma e il contenuto delle relazioni da trasmettere.

2. Per un periodo di cinque anni dopo l'ultimo pagamento relativo ad un’azione, il beneficiario del sostegno finanziario tiene a disposizione della Commissione tutti i documenti giustificativi relativi alle spese sostenute in relazione a tale azione.

3. La Commissione adotta tutte le misure necessarie per verificare che i progetti finanziati siano realizzati correttamente e nel rispetto delle disposizioni della presente decisione e del regolamento finanziario (regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio del 25 giugno 2002).

Artic olo 14 Seguito e valutazione

La Commissione presenta entro il 31 dicembre 2009 una relazione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'attuazione, i risultati e la valutazione generale delle misure di cui all'articolo 3 della presente decisione .

Articolo 15 Entrata in vigore

La presente decisione entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea .

Articolo 16

Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il

Per il Parlamento europeo Per il Consiglio

Il Presidente Il Presidente

A LLEGATO

MISURE DI CUI ALL'ARTICOLO 3

A) AZIONI SU SCALA COMUNITARIA

1) Campagne di informazione e di promozione comprendenti:

5. l’ideazione di un logo e di slogan per l'Anno europeo del dialogo interculturale, che saranno associati a tutte le attività ad esso collegate;

6. una campagna di informazione su scala comunitaria e la sua localizzazione a livello nazionale;

7. cooperazione con il settore privato, gli organismi di radiodiffusione e altri organi d’informazione come partner per la diffusione di informazioni sull'Anno europeo del dialogo interculturale;

8. la produzione di strumenti e di supporti destinati a stimolare l'interesse del pubblico e che saranno disponibili in tutta la Comunità;

9. misure idonee per fare conoscere i risultati e rendere più visibili programmi, azioni ed iniziative comunitarie che contribuiscono agli obiettivi dell'Anno europeo del dialogo interculturale;

10. iniziative appropriate delle istituzioni educative e del grande pubblico al fine di diffondere informazioni sull'Anno europeo del dialogo interculturale;

11. la creazione di un sito Internet d'informazione sul server Europa, comprendente un portale per i promotori di progetti relativi al dialogo interculturale, per guidarli attraverso i programmi e le azioni comunitarie pertinenti.

2) Altre azioni:

Indagini e studi su scala comunitaria, al fine di valutare la preparazione, l'efficacia, l'impatto e gli sviluppi a lungo termine dell'Anno europeo del dialogo interculturale.

3) Il finanziamento assumerà generalmente la forma di acquisto diretto di beni e di servizi tramite gare con procedura aperta e/o ristretta; potrà anche avvenire tramite sovvenzioni.

B) COFINANZIAMENTO DI AZIONI SU SCALA COMUNITARIA

Un numero limitato di azioni emblematiche di portata europea miranti alla sensibilizzazione, specie dei giovani, agli obiettivi dell'Anno europeo del dialogo interculturale può fruire di un contributo comunitario fino all'80% del costo totale.

Queste azioni possono in particolare consistere in manifestazioni, tra cui manifestazioni comunitarie di apertura e di chiusura dell'Anno europeo del dialogo interculturale in cooperazione con le presidenze in esercizio nel corso dell'anno 2008.

C) COFINANZIAMENTO DI AZIONI SU SCALA NAZIONALE

Azioni a livello nazionale con una forte dimensione europea possono soddisfare le condizioni richieste per fruire di un contributo comunitario fino al 50% del costo totale.

Queste azioni riguarderanno in particolare il cofinanziamento di un’iniziativa nazionale per Stato membro.

D) AZIONI CHE NON FRUISCONO DI UN CONTRIBUTO FINANZIARIO COMUNITARIO

La Comunità concederà un sostegno non finanziario, compresa l'autorizzazione scritta di utilizzare il logo e materiali associati all'Anno europeo del dialogo interculturale, ad iniziative di organismi pubblici o privati che garantiscano alla Commissione che tali iniziative, attuate nel corso del 2008, contribuiranno in misura rilevante al raggiungimento degli obiettivi dell'Anno europeo del dialogo interculturale. Le iniziative organizzate in paesi terzi in associazione o in cooperazione con l'Anno e non finanziate nel quadro dell'Anno potranno anch’esse fruire del sostegno non finanziario della Comunità e utilizzare il logo e materiali associati all'Anno.

SCHEDA FINANZIARIA

1. DENOMINAZIONE DELLA PROPOSTA: Anno europeo del dialogo interculturale

2. QUADRO ABM/ABB (gestione/bilancio per attività)

Settore e attività interessati:

Settore: Istruzione e cultura

Attività: Cultura e lingue

3. LINEE DI BILANCIO

3. 1. Linee di bilancio e corrispondenti linee di assistenza tecnica e amministrativa (ex linee B e A) e loro denominazione:

15.04.02.04 Anno europeo del dialogo interculturale

3. 2. Durata dell'azione e dell'incidenza finanziaria:

01.01.2007 – 31.12.2008

3. 3. Caratteristiche di bilancio ( aggiungere le righe necessarie) :

Linea di bilancio | Tipo di spesa | Nuova | Partecipazione EFTA | Partecipazione di paesi candidati | Rubrica PF |

15.04.02.04 | SNO | SD | SÌ | NO | NO | 3 |

4. SINTESI DELLE RISORSE

4. 1. Risorse finanziarie

4.1. 1. Sintesi degli stanziamenti di impegno (SI) e degli stanziamenti di pagamento (SP) a prezzi correnti

milioni di EUR (al terzo decimale)

Tipo di spesa | Sezione n° | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | n+4 e segg. | Totale |

Spese di funzionamento[10] |

Stanziamenti di impegno (SI) | 8.1 | a | 3,000 | 7,000 | 10,000 |

Stanziamenti di pagamento (SP) | b | 1,200 | 4,600 | 4,200 | 10,000 |

IMPORTO TOTALE DI RIFERIMENTO |

Stanziamenti di impegno | a+c | 3,000 | 7,000 | 10,000 |

Stanziamenti di pagamento | b+c | 1,200 | 4,600 | 4,200 | 10,000 |

Spese amministrative non incluse nell'importo di riferimento [11] |

Risorse umane e spese connesse (SND) | 8.3.4 | d | 0,378 | 0,432 | 0,108 | 0,918 |

Spese amministrative distinte dalle risorse umane e dalle spese connesse, non incluse nell’importo di riferimento (SND) | 8.3.5 | e | 0,026 | 0,064 | 0,016 | 0,106 |

Totale del costo indicativo dell’intervento

TOTALE SI comprensivo del costo delle risorse umane | a+c+d+e | 3,404 | 7,496 | 0,124 | 11,024 |

TOTALE SP comprensivo del costo delle risorse umane | b+c+d+e | 1,604 | 5,096 | 4,324 | 11,024 |

milioni di EUR (al terzo decimale)

4.1. 2. Compatibilità con la programmazione finanziaria

x La proposta è compatibile con la comunicazione della Commissione del 14 luglio 2004 sulle prospettive finanziarie 2007-2013, COM(2004) 487 def.

( La proposta impone una riprogrammazione della corrispondente rubrica delle prospettive finanziarie.

( La proposta può comportare l’applicazione delle disposizioni dell’Accordo interistituzionale[12] (relative allo strumento di flessibilità o alla revisione delle prospettive finanziarie).

4.1. 3. Incidenza finanziaria sulle entrate

x Nessuna incidenza finanziaria sulle entrate

( La proposta ha la seguente incidenza finanziaria sulle entrate:

4. 2. Risorse umane ETP (compresi funzionari, personale temporaneo e esterno) – cfr. ripartizione al punto 8.2.1.

Fabbisogno annuo | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | n + 4 e segg. |

Totale risorse umane | 4 | 5 | 2 |

5. CARATTERISTICHE E OBIETTIVI

5. 1. Necessità dell’azione nel breve e lungo termine

V. punto1 della relazione della proposta di decisione.

5. 2. Valore aggiunto dell'intervento comunitario, compatibilità della proposta con altri strumenti finanziari ed eventuale sinergia.

Gli obiettivi dell’Anno, pur riguardando ogni cittadino, saranno meglio raggiunti e avranno più effetto a livello comunitario che al livello degli Stati membri. Le azioni previste non vanno al di là di quanto è necessario per raggiungere questi obiettivi, nel rispetto del principio di proporzionalità.

La Commissione assicurerà la complementarità delle attività finanziate dall'Anno con altri interventi comunitari in settori quali i fondi strutturali, l'istruzione, la cultura, la gioventù, la cittadinanza, l'occupazione, gli affari sociali, la parità delle opportunità, l'immigrazione, la promozione dei diritti fondamentali e la lotta contro il razzismo e la xenofobia, la politica audiovisiva e la ricerca. La complementarità con l'Anno europeo delle pari opportunità per tutti sarà particolarmente importante per assicurare la convergenza dei loro obiettivi e delle loro azioni.

5. 3. Obiettivi e risultati attesi della proposta nel contesto della gestione del bilancio basato sulle attività (ABM) e relativi indicatori

V. articoli 2 e 3 della proposta di decisione e il relativo allegato.

5. 4. Modalità d'attuazione (indicativa)

Indicare di seguito la scelta del metodo o dei metodi[13] di attuazione.

x Gestione centralizzata

x diretta della Commissione

ٱ indirettamente con delega a:

ٱ agenzie esecutive

ٱ organismi istituiti dalle Comunità, a norma dell'articolo 185 del regolamento finanziario

ٱ organismi pubblici nazionali/organismi con funzioni di servizio pubblico.

ٱ Gestione concorrente o decentrata

ٱ con Stati membri

ٱ con paesi terzi

ٱ Gestione congiunta con organizzazioni internazionali (specificare)

6. CONTROLLO E VALUTAZIONE

6. 1. Sistema di controllo

La Commissione e gli Stati membri dovranno assicurare la coerenza delle misure finanziate. Questa attività di controllo dovrebbe favorire la qualità delle azioni sostenute e la loro coerenza con gli obiettivi dell'Anno. La concezione del quadro di controllo sarà essenzialmente compito della Commissione, che se ne farà carico in consultazione con gli Stati partecipanti. L'applicazione dei sistemi di controllo si effettuerà conformemente alle responsabilità in materia di finanziamento delle attività. La tabella qui di seguito presenta esempi di indicatori.

Obiettivi | Indicatori (indicativi) |

Generali |

Promuovere il dialogo interculturale come strumento che permetta ai cittadini europei e a quanto vivono nell'Unione europea, in modo permanente o temporaneo, di acquisire le conoscenze, qualificazioni ed attitudini che permetteranno loro di adattarsi a un ambiente più aperto ma anche più complesso e di fare fronte alle difficoltà che esso potrebbe presentare, per cogliere le occasioni offerte da tale società diversificata dinamica, in Europa e in tutto il mondo | Numero e tipo di iniziative finanziate o patrocinate dall'Anno Mutamento di percezione nelle persone che hanno partecipato alle attività dell'Anno |

Sensibilizzare i cittadini europei e tutte le persone che vivono nell'Unione europea all'importanza di sviluppare una cittadinanza europea attiva ed aperta sul mondo, rispettosa della diversità culturale e fondata sui valori comuni dell’Unione europea di rispetto della dignità umana, libertà, uguaglianza e solidarietà, sui principi della democrazia e dello Stato di diritto e i diritti dell’uomo, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. | Numero di cittadini che prendono parte alle manifestazioni collegate all'Anno Mutamento di percezione nelle persone che hanno partecipato alle attività dell'Anno |

Specifici | Indicatori |

Accrescere la visibilità e la coerenza dei programmi e delle azioni comunitari che contribuiscono alla promozione del dialogo interculturale | Accesso agli strumenti d'informazione messi a punto e diffusi nel quadro dell'Anno circa i programmi comunitari in questo campo e uso di tali strumenti Conoscenza di questi programmi ed azioni da parte dei partecipanti alle attività dell'Anno |

Mettere in evidenza il contributo delle varie culture al nostro patrimonio e ai nostri modi di vita; sensibilizzare i cittadini europei e quanti vivono nell'Unione europea, in particolare i giovani, all'importanza di ricercare insieme i mezzi da attuare per la realizzazione, attraverso il dialogo interculturale, di una cittadinanza europea attiva e aperta sul mondo, rispettosa della diversità culturale e fondata sui valori comuni dell’Unione europea | Mutamento della percezione nelle persone (in particolare i giovani) che hanno partecipato alle attività dell'Anno Estensione e tono della copertura delle manifestazioni da parte della stampa e dei mezzi d’informazione (qualitativa e quantitativa) |

Contribuire all'innovazione e alla dimensione orizzontale e transettoriale degli approcci miranti a promuovere il dialogo interculturale, in particolare tra i giovani | Numero di progetti a cui partecipano promotori o reti di vari settori |

Operativi | Indicatori |

Campagne di informazione e di sensibilizzazione su scala europea | Numero e tipo di attività di informazione e di promozione Migliore sensibilizzazione del pubblico, in particolare dei giovani Copertura mediatica delle manifestazioni dell'Anno Percentuale della popolazione raggiunta Produzione di strumenti destinati a stimolare l'interesse del grande pubblico |

Indagini e studi | Campo delle indagini e degli studi pubblicati sul tema dell'Anno |

Manifestazioni e iniziative a livello comunitario | Numero di manifestazioni organizzate e quota del sostegno comunitario Copertura mediatica delle manifestazioni Numero di partecipanti alle manifestazioni dell'Anno (in particolare di giovani) Migliore sensibilizzazione del pubblico Quota del bilancio totale utilizzata per contribuire al conseguimento di questo obiettivo operativo (obiettivo indicativo: 24 %). |

Manifestazioni e iniziative a livello nazionale | Numero di manifestazioni organizzate e quota del sostegno comunitario Copertura mediatica delle iniziative nazionali Effetto moltiplicatore (numero di azioni e di iniziative ai livelli nazionale, regionale e locale sostenute, ma non finanziate, dall'Anno) Quota del bilancio totale utilizzata per contribuire al conseguimento di questo obiettivo operativo (obiettivo indicativo: 25%). |

Gli indicatori saranno valutati sulla base di dati provenienti da varie fonti: dati risultanti da indagini e da gruppi di discussione, valutazione continua dell'Anno e dati raccolti da organismi nazionali e amministratori di programmi comunitari in questo campo.

6. 2. Valutazione

6.2. 1. Valutazione ex-ante

- La valutazione ex-ante dell'Anno europeo è allegata alla presente proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio.

6.2. 2. Provvedimenti adottati a seguito della valutazione intermedia/ex-post (sulla base delle precedenti esperienze analoghe).

Una valutazione esterna sarà effettuata nell'anno che precede l'Anno europeo (2007) per seguire il controllo esercitato sull'Anno e fornire, se necessario, risultati intermedi. I risultati di questa valutazione dovrebbero essere disponibili verso la metà dell'anno 2009.

7. PROVVEDIMENTI ANTIFRODE

V. articoli 12 e 13 della proposta di decisione.

8. DETTAGLI SULLE RISORSE

8. 1. Obiettivi della proposta in termini di costi

Stanziamenti di impegno in milioni di EUR (al terzo decimale)

2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 |

Funzionari o agenti temporanei[14] (XX 01 01) | A*/AD | 2 | 2 | 0,5 |

B *, C*/AST | 1 | 1 | 0,5 |

Personale finanziato[15] con l’art. XX 01.02 | 1 | 2 | 1 |

Altro personale finanziato[16] con l’art. XX 01 04/05 | 0 | 0 | 0 |

TOTALE | 4 | 5 | 2 |

- 8.3. 2. Descrizione dei compiti derivanti dall'azione

Funzionari A: comitato consultivo, redazione dei bandi di gara, seguito dalle sovvenzioni agli Stati membri, campagna d'informazione, manifestazione, studi e comunicati stampa

Funzionari B: seguito finanziario delle offerte e delle sovvenzioni, assistenza generale ai funzionari A per tutti i compiti da svolgere

Funzionario C: assistenza per tutti i compiti summenzionati

8.3. 3. Origine delle risorse umane (statutaria)

ٱ Posti attualmente assegnati alla gestione del programma da sostituire o prolungare

1 Posti pre-assegnati nell’ambito dell'esercizio APS/PPB (Strategia Politica Annuale/Progetto Preliminare di Bilancio) per l'anno 2006

1 Posti da richiedere nella prossima procedura APS/PPB

1 Posti da riassegnare usando le risorse esistenti nel servizio gestione interessato (riassegnazione interna)

ٱ Posti necessari per l'anno n ma non previsti nell'esercizio APS/PPB dell’anno in questione

Altre spese amministrative incluse nell'importo di riferimento (XX 01 04/05 – spese di gestione amministrativa)

SENZA OGGETTO

milioni di EUR (al terzo decimale)

Linea di bilancio (numero e denominazione) | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | TOTALE |

Altra assistenza tecnica e amministrativa | 0 | 0 | 0 |

- intra muros |

- intra muros |

Totale assistenza tecnica e amministrativa | 0 | 0 | 0 |

8.3. 4. Costi finanziari delle risorse umane e costi connessi non inclusi nell’importo di riferimento

milioni di EUR (al terzo decimale)

Tipo di risorse umane | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 |

Funzionari e agenti temporanei (XX 01 01) | 0,324 | 0,324 | 0,054 |

Personale finanziato con l’art. XX 01.02 (ausiliari, END, agenti contrattuali, ecc.) (specificare la linea di bilancio) | 0,054 | 0,108 | 0,054 |

Totale Costi risorse umane e costi connessi (NON inclusi nell’importo di riferimento) | 0,378 | 0,432 | 0,108 |

Calcolo – Funzionari e agenti temporanei

Richiamarsi all’occorrenza al punto 8.2.1

Le linee direttrici prevedono per i funzionari (spese di personale e costi connessi), un costo-tipo di 108.000 euro.

.

Calcolo - Personale finanziato con l’articolo XX 01.02

Richiamarsi all'occorrenza al punto 8.2.1

8.3.5. Altre spese amministrative non incluse nell'importo di riferimento milioni di EUR (al terzo decimale) |

2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | TOTALE |

XX 01.02.11.01 – Missioni | 0,010 | 0,030 | 0,040 |

XX 01.02.11.02 – Riunioni e conferenze |

XX 01.02.11.03 - Comitati[18] | 0,016 | 0,034 | 0,016 | 0,066 |

XX 01.02.11.04 - Studi e consulenze |

XX 01.02.11.05 - Sistemi di informazione |

2. Totale Altre spese di gestione (XX 01.02 11) | 0,026 | 0,064 | 0,016 | 0,106 |

3. Altre spese di natura amministrativa (specificare indicando la linea di bilancio) |

Totale Spese amministrative distinte dalle risorse umane e costi connessi (NON incluse nell’importo di riferimento) | 0,026 | 0,064 | 0,016 | 0,106 |

Calcolo - Altre spese amministrative non incluse nell'importo di riferimento

Missioni: media di 2 missioni in 25 paesi x 800€

Comitato consultivo: 4 riunioni x 25 partecipanti x 665€

I fabbisogni in risorse umane e amministrative saranno soddisfatti dalla dotazione globale assegnata alla DG ordinatrice di riferimento nell'ambito della procedura d'assegnazione annuale.

[1] Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'Anno europeo delle pari opportunità per tutti (2007). Verso una società giusta - COM(2005) 225 dell'1.6.2005.

[2] Ai fini della presente decisione, la nozione di "cittadinanza attiva" non si applica ai soli cittadini dell'Unione europea secondo la definizione dell'articolo 17 del trattato UE, ma ad ogni persona che viva in modo permanente o temporaneo nell’Unione europea.

[3] GU C (…) del (…), pag. (…).

[4] GU C (…) del (…), pag. (…).

[5] GU C (…) del (…), pag. (…).

[6] GU C (…) del (…), pag. (…).

[7] Comunicazione della Commissione. Politica europea di prossimità. Documento di strategia - COM(2004) 373 del 12.5.2004.

[8] Cfr. la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni relativa al dialogo tra le società civili dell'Unione europea e dei paesi candidati – COM(2005) 290 del 29.6.2005.

[9] GU C 172 del 18.6.1999, p.1.

[10] Spesa che non rientra nel capitolo xx del titolo xx interessato.

[11] Spesa che non rientra nel capitolo xx, ma non negli articoli xx.

[12] Cfr. punti 19 e 24 dell’Accordo interistituzionale.

[13] Se è indicato più di un metodo, si prega di fornire ulteriori informazioni alla voce “Osservazioni” della presente sezione.

[14] Il cui costo non è coperto dall'importo di riferimento.

[15] Il cui costo non è coperto dall'importo di riferimento.

[16] Il cui costo è incluso nell'importo di riferimento.

[17] Va fatto riferimento alla specifica scheda finanziaria relativa alle agenzie esecutive interessate.

[18] Precisare il tipo di comitato e il gruppo cui appartiene.

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