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Document 52003DC0184

    Comunicazione della Commissione al Consiglio - Seguito del Libro bianco «Un nuovo impulso per la gioventù europea» - Proposta di obiettivi comuni in materia di partecipazione e di informazione dei giovani a seguito della Risoluzione del Consiglio del 27 giugno 2002 relativa al quadro di cooperazione europea in materia di gioventù

    /* COM/2003/0184 def. */

    52003DC0184

    Comunicazione della Commissione al Consiglio - Seguito del Libro bianco «Un nuovo impulso per la gioventù europea» - Proposta di obiettivi comuni in materia di partecipazione e di informazione dei giovani a seguito della Risoluzione del Consiglio del 27 giugno 2002 relativa al quadro di cooperazione europea in materia di gioventù /* COM/2003/0184 def. */


    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO - Seguito del Libro bianco «Un nuovo impulso per la gioventù europea» - Proposta di obiettivi comuni in materia di partecipazione e di informazione dei giovani a seguito della Risoluzione del Consiglio del 27 giugno 2002 relativa al quadro di cooperazione europea in materia di gioventù

    INDICE

    1. Introduzione

    1.1. Proposte che si iscrivono nel seguito del Libro bianco in materia di gioventù

    1.2. Proposte che riflettono una volontà d'agire comune

    1.3. Proposte complementari ad altre iniziative politiche

    2. Obiettivi comuni atti a migliorare la partecipazione dei giovani

    2.1. Maggior partecipazione dei giovani alla vita civile della loro comunità

    2.2. Maggior partecipazione dei giovani ai meccanismi della democrazia rappresentativa

    2.3. Imparare a partecipare

    3. Obiettivi comuni atti a migliorare l'informazione dei giovani

    3.1. Miglior accesso dei giovani ai servizi di informazione

    3.2. Informazione di qualità

    3.3. Maggior coinvolgimento dei giovani nell'elaborazione e nella divulgazione delle informazioni

    4. Meccanismi di attuazione e di controllo

    1. Introduzione

    1.1. Proposte che si iscrivono nel seguito del Libro bianco in materia di gioventù

    Le presenti proposte di obiettivi comuni fanno seguito al Libro bianco « Un nuovo impulso per la gioventù europea » [1] approvato dalla Commissione il 21 novembre 2001 e alla Risoluzione del Consiglio del 27 giugno 2002 [2] che definisce un nuovo quadro di cooperazione in materia di gioventù.

    [1] COM (2001) 681 definitivo.

    [2] GU C 168 del 13.07.2002.

    Con la medesima Risoluzione, il Consiglio istituisce un metodo di coordinamento aperto, prevedendone l'applicazione, in primo luogo, alle due priorità riguardanti la partecipazione e l'informazione dei giovani. Esso incarica la Commissione di elaborare un progetto di obiettivi comuni sulla base di un'analisi della situazione in tutti gli Stati membri. Scopo della presente comunicazione, in linea con tale mandato, è proporre al Consiglio una serie di obiettivi comuni.

    Decidendo di applicare il metodo di coordinamento aperto in materia di gioventù alle due suddette priorità, gli Stati membri hanno dimostrato la loro volontà di intensificare la loro cooperazione nell'attuazione e nel controllo delle politiche relative ad entrambi i settori. A loro parere ciò deve avvenire « mediante un approccio flessibile e adeguato [...] tenuto conto delle competenze degli Stati membri e del principio di sussidiarietà » [3].

    [3] Risoluzione del Consiglio del 27.06.2002.

    Conformemente al mandato conferitole, la Commissione, in consultazione con gli Stati membri, ha predisposto un questionario dettagliato per ciascuna delle anzidette priorità. I questionari sono stati trasmessi agli Stati membri e ai paesi candidati, poiché anche questi ultimi, secondo quanto previsto dalla Risoluzione del Consiglio, vanno di fatto « associati al quadro di cooperazione europea in materia di gioventù ».

    Nei questionari, elaborati secondo una logica comune e con la stessa struttura generale, si chiedeva, in primo luogo, di fornire informazioni di base sul contesto e sulle norme in vigore in ogni paese, in secondo luogo di illustrare gli orientamenti delle politiche nazionali attuali, accompagnati da esempi di buone prassi e, infine, di precisare le aspettative a livello europeo.

    Nel quadro dell'impegno assunto in materia di consultazione dei giovani, vi si chiedeva inoltre di precisare le modalità di consultazione adottate in tal senso in ambito nazionale.

    Da parte sua, la Commissione, prima di presentare le sue proposte, ha consultato il Forum europeo della gioventù.

    1.2. Proposte che riflettono una volontà d'agire comune

    Il modo di affrontare i quesiti e di formulare le risposte corrispondenti è variato da un paese all'altro in funzione dello stato delle politiche giovanili a livello nazionale, nonché del tipo di coinvolgimento dei giovani. In termini di dati forniti, di argomentazioni sviluppate, di proposte avanzate e di buone prassi menzionate, le risposte ottenute hanno rappresentato una base ricca ed interessante ai fini dell'elaborazione di un rapporto analitico da parte dei servizi della Commissione. [4]

    [4] Analisi delle risposte degli Stati membri ai questionari della Commissione sulla partecipazione e l'informazione dei giovani - Documento di lavoro dei servizi della Commissione (SEC(2003) 465).

    Le proposte di obiettivi comuni scaturiscono dall'analisi delle risposte dei paesi consultati; nella Risoluzione del 27.06.2002, infatti, il Consiglio ha invitato la Commissione « ad elaborare [...] un questionario per ciascuna priorità, comprese le questioni fondamentali, [...] a preparare in base alle risposte degli Stati membri una relazione di sintesi [...] e a presentare progetti di obiettivi comuni ». I seguenti obiettivi sono pertanto proposti sulla base delle risposte fornite dagli Stati membri in merito ai rispettivi contesti nazionali e a quanto da essi auspicato a livello europeo. Risultato della logica comune sviluppata da tutti i paesi consultati, detti obiettivi ricalcano i punti d'intesa che emrgono dall'analisi delle risposte. Per ciascuna delle priorità tematiche si propone un obiettivo generale articolato in tre sotto-obiettivi.

    Analogamente a quanto avviene nel metodo di coordinamento aperto applicato all'istruzione, sono inoltre indicati assi d'intervento specifici ai fini del raggiungimento degli obiettivi così individuati.

    1.3. Proposte complementari ad altre iniziative politiche

    L'Europa della conoscenza

    Lo sviluppo della cooperazione politica in materia di gioventù, di cui la definizione di obiettivi comuni è un elemento chiave, contribuisce all'attuazione degli obiettivi strategici stabiliti in occasione dei Consigli europei di Lisbona e di Barcellona miranti a fare dell'Europa « l'economia della conoscenza più competitiva e dinamica del mondo ».

    L'istruzione e la formazione lungo tutto l'arco della vita rappresentano dei capisaldi importanti di tale strategia che, oltre a migliorare le conoscenze e le qualifiche professionali, mira ad approfondire la coscienza e l'impegno civile e sociale dei cittadini.

    In tale contesto, l'istruzione non formale e informale riveste un'importanza fondamentale non solo per il raggiungimento degli obiettivi di competivitità, ma anche per garantire livelli più elevati di integrazione sociale e di sviluppo individuale, nonché l'esercizio di una cittadinanza attiva [5].

    [5] Risoluzione sull'apprendimento permanente, adottata in sede di Consiglio il 27 giugno 2002, GU C 163, del 9.07.2002.

    Le politiche in materia di gioventù contribuiscono ampiamente all'educazione non formale dei giovani. Al loro interno, la partecipazione e l'informazione dei giovani rappresentano le due priorità principali, riconosciute anche dagli stessi destinatari.

    Gli obiettivi comuni proposti si ispirano inoltre all'esperienza del programma GIOVENTÙ e dovranno esser tenuti in considerazione nel predisporre la nuova generazione di programmi in materia di istruzione, formazione e gioventù.

    La cittadinanza e la "governance"

    La partecipazione - forte rivendicazione dei giovani - è apparsa come un elemento indissociabile dall'informazione, che ne è condizione imprescindibile.

    Aumentando la partecipazione dei giovani ed informandoli meglio si concorre all'obiettivo più vasto di una cittadinanza attiva e ad « avvicinare i cittadini, in primo luogo i giovani, al progetto europeo e alle istituzioni europee ». [6]

    [6] Dichiarazione di Laeken, 14-15.12.2001.

    La partecipazione e l'informazione dei giovani rientrano inoltre tra gli obiettivi del Libro bianco sulla governance, segnatamente quelli riguardanti l'apertura e la partecipazione. Come ricordato nel Libro bianco in materia di gioventù, tali principi si applicano anche a quest'ultimo settore :

    - Apertura : garantire un'informazione e una comunicazione attiva nei confronti dei giovani, nel linguaggio che è loro proprio, affinché essi comprendano il funzionamento dell'Europa e delle politiche che li riguardano.

    - Partecipazione : garantire la consultazione dei giovani e promuovere la loro partecipazione alle decisioni che li riguardano e, in generale, alla vita delle loro comunità.

    2. Obiettivi comuni atti a migliorare la partecipazione dei giovani

    In un contesto sociale in rapida evoluzione, caratterizzato da una tendenza all'invecchiamento delle popolazioni europee nel lungo periodo e da una maggior distanza tra i giovani e le forme tradizionali della vita politica, la cittadinanza attiva dei giovani è una sfida importante su cui tutti convengono.

    La nozione di cittadinanza attiva dei giovani richiama direttamente quella di una partecipazione piena e totale del giovane alla vita sociale, al suo impegno, ma anche alla sua capacità di esercitare tale cittadinanza.

    Le condizioni della partecipazione dei giovani alla vita sociale mutano con il modificarsi delle forme e delle modalità d'esercizio della democrazia rappresentativa e partecipativa.

    Riconoscere e sostenere le varie forme di partecipazione che i giovani sviluppano nell'ambiente in cui vivono, migliorare i loro rapporti con i meccanismi della democrazia rappresentativa ed aiutarli a cogliere le opportunità di partecipazione sono condizioni necessarie affinché essi siano in situazione di parità con gli altri attori sociali nell'esercizio di una cittadinanza attiva e responsabile.

    Per quanto concerne la partecipazione, la Commissione propone il seguente obiettivo generale : delineare ed appoggiare azioni che favoriscano l'esercizio di una cittadinanza attiva dei giovani e rafforzare la loro partecipazione effettiva alla vita democratica. Per raggiungere tale obiettivo generale si propone l'attuazione dei seguenti tre sotto-obiettivi :

    - maggior partecipazione dei giovani alla vita civile della loro comunità;

    - maggior partecipazione dei giovani ai meccanismi della democrazia rappresentativa;

    - imparare a partecipare.

    2.1. Maggior partecipazione dei giovani alla vita civile della loro comunità

    La cittadinanza si costruisce in primo luogo attraverso esperienze diverse, vissute nell'ambiente vicino ai giovani, ad esempio la famiglia, la scuola, il tempo libero e il lavoro. Il tessuto associativo locale e le ONG svolgono anch'essi un ruolo preponderante. È importante far sì che i giovani, qualunque siano le loro realtà sociali, economiche o culturali, i loro modi e luoghi di vita, possano essere maggiormente partecipi della vita civile della loro comunità.

    In tal senso si propongono i seguenti assi d'intervento :

    * promuovere l'impegno dei giovani all'interno delle strutture partecipative (ONG, associazioni, volontariato, ...) e sostenere le ONG che si occupano di giovani, vigilando sul rispetto della loro indipendenza e della loro autonomia;

    * riconoscere i giovani come protagonisti della loro vita civile e della loro autonomia, sostenendo la definizione di azioni, di iniziative e di progetti miranti ad un loro coinvolgimento diretto nella soluzione di problemi a livello locale;

    * dare maggior riscontro e migliorare la divulgazione e il sostegno al lavoro sul campo a favore dei giovani svolto dai genitori, dagli operatori sociali e da altri soggetti intermedi;

    * individuare con maggior precisione gli ostacoli alla partecipazione di alcuni gruppi specifici e incoraggiare le azioni e i meccanismi in grado di favorire la partecipazione di tutti i giovani alla vita civile, garantendo in particolare la considerazione degli aspetti relativi alle pari opportunità uomo-donna.

    2.2. Maggior partecipazione dei giovani ai meccanismi della democrazia rappresentativa

    La democrazia rappresentativa è uno degli assi portanti delle nostre società. Una partecipazione attiva dei giovani in questo senso rappresenta pertanto una vera e propria sfida. In tale ottica, la società deve farsi maggiormente portavoce delle aspirazioni e dei bisogni dei giovani se vuol riconciliarli con i meccanismi tradizionali della democrazia. Ciò non può avvenire senza un mutamento di mentalità e di comportamenti. È soprattutto attraverso il dialogo con i giovani che è possibile dar loro più ampio spazio nelle sedi decisionali e nei posti di influenza politica. Gli organi politici devono rendere i giovani maggiormente partecipi dei meccanismi della democrazia rappresentativa.

    In tal senso si propongono i seguenti assi d'intervento :

    * approfondire e sviluppare un dialogo sistematico e strutturato tra gli organi politici e i giovani e le loro strutture rappresentative (Consigli nazionali e regionali della gioventù, Forum europeo della gioventù);

    * far sì che tale dialogo possa aver luogo anche con i giovani che non appartengono ad organizzazioni strutturate e che queste ultime tengano conto delle loro esigenze;

    * appoggiare i meccanismi che consentono di sviluppare ogni forma di dialogo, allo scopo di avvicinare i giovani al processo di adozione delle decisioni politiche;

    * garantire un miglior collegamento tra i diversi livelli di rappresentanza e di dialogo, da quello locale a quello europeo;

    * accrescere l'importanza e la presenza dei giovani nei processi elettorali: promuovere l'iscrizione dei giovani in quanto elettori, incitarli ad una partecipazione effettiva al voto, aprire maggiormente i partiti politici ad un loro coinvolgimento, aumentare la loro presenza all'interno degli organi eletti;

    * identificare con maggior precisione ed esaminare gli ostacoli alla partecipazione dei giovani ai meccanismi della democrazia rappresentativa e incoraggiare le azioni e i meccanismi in grado di favorire il coinvolgimento di tutti i giovani, garantendo in particolare la considerazione degli aspetti relativi alle pari opportunità uomo-donna.

    2.3. Imparare a partecipare

    Ogni giovane deve poter sviluppare le sue potenzialità, la sua identità e la sua capacità di occupare un posto attivo nella società. A tal fine, l'istruzione è un elemento determinante, poiché la capacità di partecipare si acquisisce, in particolare a scuola che, dopo la famiglia, è uno dei primi ambiti di socializzazione dei giovani. D'altro canto, anche le esperienze vissute nel campo dell'educazione non formale contribuiscono in modo sostanziale allo sviluppo della persona e ad una cittadinanza attiva. È opportuno creare condizioni che favoriscano l'apprendimento della partecipazione.

    In tal senso si propongono i seguenti assi d'intervento :

    * sviluppare e approfondire l'educazione alla partecipazione all'interno dei sistemi di istruzione formale (in collegamento con gli obiettivi approvati nel quadro del metodo di coordinamento aperto applicato all'istruzione);

    * sostenere lo sviluppo di azioni intraprese nel campo dell'educazione non formale e informale, che favoriscano la partecipazione attiva dei giovani;

    * sviluppare le interazioni tra l'educazione formale, non formale e informale;

    * valorizzare le esperienze partecipative sviluppate nei contesti in cui si svolge la vita dei giovani - famiglia, scuola, università, altri luoghi preposti alla formazione e ambito di lavoro;

    * provvedere ad una miglior divulgazione e promozione dei risultati, a tutti utili, derivanti da un impegno partecipativo dei giovani e combattere i pregiudizi nei loro confronti, che ne ostacolano l'effettiva partecipazione;

    * analizzare meglio i fenomeni che portano all'esclusione di alcuni gruppi dalla vita civile e favorire strategie incentrate sulla prevenzione.

    3. Obiettivi comuni atti a migliorare l'informazione dei giovani

    Un'informazione adeguata alle esigenze dei giovani permette loro di partecipare alla vita pubblica e di sviluppare un senso civico attivo. Si tratta di una condizione necessaria ai fini della partecipazione, seppur insufficiente. Tale informazione è destinata anche a coloro che entrano in contatto con i giovani - genitori, insegnanti, animatori giovanili e socio-educativi, responsabili dell'informazione destinata ai giovani e dei servizi di documentazione, ecc.

    Gli Stati membri hanno la responsabilità primaria di informare i giovani, anche sulle tematiche europee. Essi, tuttavia, manifestano l'esigenza di potenziare l'apprendimento reciproco tramite uno scambio strutturato di esperienze e di buone prassi, rafforzando in tal modo la dimensione europea dell'informazione dei giovani.

    Per quanto concerne l'informazione, la Commissione propone il seguente obiettivo generale: migliorare l'accesso dei giovani a un'informazione di qualità al fine di ampliare la loro partecipazione alla vita pubblica e di promuovere la loro crescita in quanto cittadini attivi e responsabili all'interno di un'Unione europea allargata. Questo obiettivo generale dovrebbe essere raggiunto mediante l'attuazione dei seguenti tre sotto-obiettivi :

    - miglior accesso dei giovani ai servizi di informazione;

    - informazione di qualità;

    - maggior coinvolgimento dei giovani nell'elaborazione e nella divulgazione delle informazioni.

    3.1. Miglior accesso dei giovani ai servizi di informazione

    Molti Stati membri hanno creato servizi di informazione appositamente rivolti ai giovani, responsabili dell'elaborazione e della divulgazione delle informazioni, oltre che di attività di consulenza. Il più delle volte, tuttavia, tali servizi non sono adeguatamente sviluppati e denotano carenze di coordinamento tra i diversi attori e livelli coinvolti. È inoltre necessario migliorarne l'accesso da parte dei giovani, in particolare di quelli svantaggiati.

    In tal senso appare opportuno adottare le seguenti linee strategiche:

    * rafforzare lo sviluppo, negli Stati membri, di servizi di informazione strutturati, integrati, coerenti e coordinati, che tengano conto delle esigenze specifiche dei giovani, in particolare

    - coordinando e collegando efficacemente i vari servizi ai diversi livelli - nazionale, regionale e locale;

    - creando collegamenti con i servizi di informazione esistenti a livello europeo, allo scopo di migliorare la diffusione delle informazioni su tematiche europee in ambito nazionale, regionale e locale;

    * offrire, sul posto, servizi di informazione gratuiti, facilmente accessibili e adeguati al comportamento, all'ambiente e alle esigenze dei giovani;

    * offrire ai giovani particolarmente svantaggiati uguali opportunità di accesso all'informazione, evitando peraltro ogni forma di discriminazione o esclusione per motivi di carattere economico, sociale, culturale o geografico;

    * creare portali nazionali e regionali appositamente destinati ai giovani, collegati al Portale europeo della gioventù, contribuendo in tal modo

    - allo sviluppo di una rete di portali interconnessi per l'informazione dei giovani;

    - alla trasmissione delle informazioni relative a tematiche europee ai livelli nazionale, regionale e locale.

    3.2. Informazione di qualità

    I prodotti informativi offerti ai giovani sono spesso di scarsa qualità, non sempre raggiungono il gruppo cui sono destinati, non riescono a fare un uso adeguato delle nuove tecnologie e concorrono solo in misura limitata ad ampliare la partecipazione dei giovani alla vita sociale. Il personale operante nei settori dell'informazione e della consulenza ai giovani, inoltre, necessita di un'apposita formazione. L'alta qualità è un prerequisito essenziale per poter informare i giovani in modo efficace.

    In tal senso appare opportuno adottare le seguenti linee strategiche:

    * istituire un codice normativo nel settore dei servizi di informazione e consulenza destinati ai giovani, definendo in particolare criteri di qualità comuni e meccanismi di controllo della qualità e migliorando l'istruzione e la formazione di chi opera nell'ambito dell'informazione dei giovani, segnatamente per quanto riguarda

    - l'uso delle nuove tecnologie;

    - l'acquisizione di competenze linguistiche; e

    - il rafforzamento della dimensione europea dell'informazione dei giovani;

    * migliorare il nesso esistente tra informazione e consulenza allo scopo di favorire nei giovani un processo di apprendimento e di acquisizione di capacità su come ottenere, selezionare e valutare le informazioni, così da diventarne degli utenti consapevoli;

    * promuovere, nelle attività di informazione dei giovani, un maggior uso dei "nuovi mezzi di comunicazione", quali Internet, i telefoni cellulari, i video, il cinema, ecc., in modo da raggiungere una platea giovanile il più possibile vasta.

    3.3. Maggior coinvolgimento dei giovani nell'elaborazione e nella divulgazione delle informazioni

    Per garantire che l'informazione dei giovani sia facilmente accessibile, non discriminatoria e adeguata al loro ambiente e alle loro esigenze, in particolare in caso di soggetti svantaggiati, le organizzazioni giovanili e gli stessi giovani devono essere coinvolti a tutti i livelli nella definizione e nell'attuazione di strategie di informazione loro destinate e devono partecipare all'elaborazione e alla divulgazione delle informazioni.

    In tal senso appare opportuno adottare le seguenti linee strategiche:

    * coinvolgere le organizzazioni giovanili a livello europeo, nazionale, regionale e locale nella definizione e nell'attuazione di strategie di informazione dei giovani;

    * coinvolgere opportunamente i giovani nelle attività di informazione loro destinate allo scopo di

    - mettere a punto prodotti informativi di facile comprensione e utilizzo, adeguati alle loro esigenze; e

    - destinare le attività di informazione a gruppi specifici di giovani, in particolare quelli svantaggiati;

    * promuovere un più ampio coinvolgimento dei giovani nella divulgazione delle informazioni che li riguardano (in particolare, presso gli "Informagiovani", nelle scuole, nelle associazioni e nei mezzi di comunicazione), nonché nelle attività di consulenza a favore dei loro coetanei, in particolare quelli che hanno difficoltà nell'accedere ai servizi di informazione e consulenza.

    4. Meccanismi di attuazione e di controllo

    L'attuazione e il controllo degli obiettivi comuni rientrano nel metodo di coordinamento aperto, in particolare quello istituito dalla Risoluzione del Consiglio in materia di gioventù.

    Analogamente alla definizione degli obiettivi e in linea con gli orientamenti del Consiglio, l'attuazione e il controllo devono essere flessibili e adeguati al contesto giovanile e rispettare le competenze degli Stati membri, nonché il principio di sussidiarietà. In tal senso si propongono i principi e i meccanismi enunciati qui di seguito :

    Gli Stati membri convengono di realizzare tutti gli obiettivi comuni proposti per la partecipazione e l'informazione, che formano un insieme coerente ed indissociabile.

    Spetta ad ogni Stato membro definire le misure di attuazione e di controllo a livello nazionale, in funzione del proprio contesto specifico relativamente ai suddetti obiettivi comuni.

    Il principio dell'informazione reciproca e dello scambio sistematico tra Stati membri sulle loro strategie, i progressi compiuti e le buone prassi potrà assumere la forma di incontri regolari tra i Direttori generali dei servizi che si occupano di gioventù, secondo un piano di lavoro prestabilito, predisposti all'occorrenza da gruppi di lavoro in funzione degli assi d'intervento definiti.

    Il principio dell'associazione dei giovani e delle loro strutture rappresentative ai suddetti lavori a livello nazionale ed europeo dovrà essere opportunamente garantito dalle rispettive autorità.

    Si propone che, nel corso del 2005, gli Stati membri elaborino relazioni nazionali sullo stato di attuazione delle due priorità "partecipazione" e "informazione", sulla base delle quali la Commissione predisporrà una relazione intermedia all'attenzione del Consiglio. Quest'ultimo, sulla scorta delle proposte della Commissione, dovrà confermare, adeguare o modificare gli obiettivi comuni relativi alle due suddette priorità.

    Le proposte di obiettivi comuni saranno trasmesse al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni.

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