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Document 52002XR0041

    Risoluzione del Comitato delle regioni in merito al "Programma di lavoro della Commissione europea"

    GU C 192 del 12.8.2002, p. 64–66 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    52002XR0041

    Risoluzione del Comitato delle regioni in merito al "Programma di lavoro della Commissione europea"

    Gazzetta ufficiale n. C 192 del 12/08/2002 pag. 0064 - 0066


    Risoluzione del Comitato delle regioni in merito al "Programma di lavoro della Commissione europea"

    (2002/C 192/16)

    IL COMITATO DELLE REGIONI,

    vista la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni - Programma di lavoro della Commissione per il 2002 (COM(2001) 620 def.);

    vista la risoluzione del Parlamento europeo sul programma di lavoro della Commissione europea per il 2002 (B5-0821/2001);

    vista la Dichiarazione annuale sulle priorità del Comitato delle regioni per il 2001 (CdR 45/2001 fin);

    visto il Protocollo sulle modalità di cooperazione fra la Commissione europea e il Comitato delle regioni (DI CdR 81/2001 riv. 2);

    considerato che, per quanto è avvenuto dall'11 di settembre, siamo ben coscienti del valore della pace, della democrazia e dei diritti umani e del fatto che non possono essere dati per acquisiti;

    considerato che l'integrazione europea ha dimostrato di essere lo strumento di gran lunga più efficace per realizzare la pace e la prosperità; che il prossimo allargamento dell'UE rappresenta un'operazione di pace d'importanza storica che porterà stabilità, prosperità e democrazia a quasi tutto il continente;

    considerato che l'assenso dei cittadini non costituisce un elemento complementare bensì essenziale per la realizzazione dell'integrazione europea, mentre un processo decisionale esclusivo e "top-down" (dall'alto verso il basso) allontana i cittadini e mette a repentaglio il progetto europeo;

    considerato che il Comitato delle regioni intende adottare nel mese di maggio le proprie priorità politiche per il periodo 2002-2006,

    ha adottato a maggioranza, il 13 marzo 2002, nel corso della 43a sessione plenaria, la seguente risoluzione.

    Il Comitato delle regioni

    1. accoglie favorevolmente gli sforzi compiuti negli ultimi anni dalla Commissione per ridurre il volume delle proposte di carattere legislativo e sollecita la Commissione a contrastare le richieste di normative inutili avanzate da altri organi dell'UE, Stati membri o terzi; invita tutte le istituzioni comunitarie ed i governi degli Stati membri a limitare le proprie richieste in materia di normative comunitarie;

    2. pur riconoscendo il diritto di iniziativa della Commissione, desidera, in qualità di portavoce dell'Europa "profonda", avere la possibilità di contribuire ai lavori preparatori in ambiti che rivestono interesse per gli enti locali e regionali; propone che la valutazione dell'impatto territoriale delle politiche comunitarie costituisca un elemento vincolante delle singole iniziative politiche;

    Uno spazio comune europeo di libertà, giustizia e sicurezza

    3. concorda con il punto di vista della Commissione secondo il quale si tratta di una priorità ed accoglie con favore la più ampia prospettiva adottata dalla Commissione per affrontare la questione della sicurezza;

    4. rammenta che una società democratica, aperta e stabile, in cui si rispettino i diritti umani, costituisce la migliore difesa contro l'estremismo e la violenza; in tale contesto osserva che i valori comuni europei, contenuti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, rappresentano un passo concreto verso la creazione di una cittadinanza europea reale piuttosto che teorica;

    5. ritiene pertanto che, oltre alle misure di sicurezza proposte, anche le politiche a favore della coesione economica e sociale, della diffusione dell'istruzione e della cultura, del commercio leale e dello sviluppo sostenibile contribuiscano ad un ambiente di vita sicuro per i cittadini;

    6. accoglie con favore i progressi compiuti di recente nel settore della giustizia e della sicurezza, sottolinea tuttavia che vi è bisogno di ulteriori interventi per garantire un'efficace protezione dei cittadini da parte dell'UE, segnatamente in settori quali la criminalità organizzata internazionale, la tratta di esseri umani, il commercio di sostanze stupefacenti e il riciclaggio di denaro;

    7. ribadisce l'importanza del ruolo svolto dagli enti locali e regionali nella lotta contro la criminalità e il terrorismo e desidera essere coinvolto in eventuali proposte di politiche comunitarie;

    Il futuro dell'Unione europea e della governance europea

    8. esprime la propria soddisfazione per la decisione presa in occasione del Vertice di Laeken di istituire una Convenzione, visto che costituisce il primo passo verso un metodo più democratico, trasparente e globale di revisione dei Trattati, e si compiace di potervi contribuire;

    9. perseguirà attivamente le proprie priorità: metodi di lavoro più democratici e trasparenti delle istituzioni UE, riforme istituzionali indispensabili per un'Europa allargata efficiente ed efficace, delimitazione e chiarimento delle competenze e dei compiti dell'UE, rafforzamento della posizione del CdR, maggiore riconoscimento del ruolo delle regioni con poteri legislativi, integrazione della Carta dei diritti fondamentali nei Trattati e costituzionalizzazione dei Trattati;

    10. attende con interesse il piano d'azione che presenterà proposte per l'applicazione del Libro bianco sulla governance e in particolare le proposte concernenti la maggiore partecipazione degli enti locali e regionali alle scelte politiche dell'UE;

    Allargamento

    11. ritiene che l'allargamento dell'UE costituisca un'opportunità di rilevanza storica per consolidare la pace e la prosperità in Europa e nei paesi limitrofi e ribadisce il proprio impegno a favore dei criteri di Copenaghen, mettendo tuttavia in guardia contro inutili ritardi, dal momento che potrebbero suscitare lo scetticismo sia degli Stati membri attuali sia di quelli futuri;

    12. il principio alla base del processo d'integrazione europea consiste nel rispetto e nella promozione della diversità culturale, la quale costituisce una fonte di ricchezza da tutelare;

    13. mette in guardia contro la creazione di due categorie di cittadini europei e chiede pertanto la piena applicazione, per quanto possibile, dell'acquis comunitario sin dal momento dell'adesione;

    14. deplora gli scarsi progressi compiuti nella riforma della PAC e sollecita gli Stati membri a dimostrare maggiore coraggio e determinazione in tal senso; reputa che la riforma della PAC sia necessaria a prescindere dall'allargamento dell'Unione, anche se con l'allargamento le riforme si fanno ancora più urgenti; caldeggia una PAC che si proponga come una politica globale a favore dello sviluppo rurale e che trasformi l'agricoltura europea in un settore competitivo, sostenibile e orientato al consumatore che promuova aree rurali fiorenti ed eterogenee;

    15. occorre inoltre dare priorità alla riforma della politica comune della pesca, considerato l'impatto socioeconomico del settore su talune regioni;

    16. sottolinea la necessità di rivedere le politiche strutturali per il periodo successivo al 2006; richiama l'attenzione sui contributi iniziali del CdR al dibattito e ritiene che, per il futuro della politica regionale, l'obiettivo generale sarà quello di rafforzare la solidarietà e la coesione territoriale in seno all'Unione allargata; sottolinea l'importanza del ruolo delle reti transeuropee per la realizzazione di tali obiettivi;

    17. esprime preoccupazione per l'insufficiente coinvolgimento degli enti locali e regionali e dunque per la loro scarsa consapevolezza delle conseguenze che l'adesione comporterà; sollecita la Commissione ed i governi dei paesi candidati ad accelerare sensibilmente la consultazione e l'informazione degli enti locali e regionali nel periodo di preadesione;

    Dimensione esterna

    18. si compiace della rinnovata importanza attribuita al partenariato euromediterraneo sotto la presidenza spagnola, specie della conferenza prevista in aprile, e richiama l'attenzione sul contributo estremamente positivo ed importante che la cooperazione tra gli enti locali e regionali può offrire al processo;

    19. sottolinea l'importanza dei partenariati interregionali o regionali di cooperazione non solo per la cooperazione ma anche per il dialogo, la pace e la crescita democratica e ritiene che gli enti locali e regionali dovrebbero parteciparvi maggiormente;

    Sviluppo sostenibile

    20. reputa che lo sviluppo sostenibile debba mirare agli obiettivi della piena occupazione e della coesione sociale e territoriale; sollecita pertanto la piena integrazione dei principi dello sviluppo sostenibile in tutti settori della politica comunitaria;

    21. sottolinea l'importanza di un approccio integrato all'ambiente, della lotta al cambiamento climatico e, in particolare, del Vertice di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile e dell'applicazione della strategia di Göteborg;

    Strategia di Lisbona

    22. attende con interesse l'esito del Vertice di Barcellona nonché la revisione approfondita della strategia per l'occupazione nell'autunno 2002, e ribadisce l'importanza del ruolo degli enti locali e regionali per la realizzazione degli obiettivi della strategia di Lisbona; sottolinea la necessità di concentrarsi in particolare sullo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nei sistemi di istruzione e formazione, sviluppo da cui dipende il successo delle società della conoscenza;

    23. incarica il proprio Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione europea, al Parlamento europeo, al Consiglio dell'Unione europea e alla Presidenza belga, spagnola e danese dell'Unione.

    Bruxelles, 13 marzo 2002.

    Il Presidente

    del Comitato delle regioni

    Albert Bore

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