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Document 52000AC0470

Parere del Comitato economico e sociale in merito: alla «Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'attuazione di un programma di formazione per gli operatori dell'industria europea dei programmi audiovisivi (Media - Formazione) (2001-2005)», e alla «Proposta di decisione del Consiglio relativa all'attuazione di un programma di sostegno allo sviluppo, alla distribuzione e alla promozione delle opere audiovisive europee Media Plus - Sviluppo, distribuzione e promozione) (2001-2005)»

GU C 168 del 16.6.2000, p. 8–12 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

52000AC0470

Parere del Comitato economico e sociale in merito: alla «Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'attuazione di un programma di formazione per gli operatori dell'industria europea dei programmi audiovisivi (Media - Formazione) (2001-2005)», e alla «Proposta di decisione del Consiglio relativa all'attuazione di un programma di sostegno allo sviluppo, alla distribuzione e alla promozione delle opere audiovisive europee Media Plus - Sviluppo, distribuzione e promozione) (2001-2005)»

Gazzetta ufficiale n. C 168 del 16/06/2000 pag. 0008 - 0012


Parere del Comitato economico e sociale in merito:

- alla "Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'attuazione di un programma di formazione per gli operatori dell'industria europea dei programmi audiovisivi (Media - Formazione) (2001-2005)", e

- alla "Proposta di decisione del Consiglio relativa all'attuazione di un programma di sostegno allo sviluppo, alla distribuzione e alla promozione delle opere audiovisive europee Media Plus - Sviluppo, distribuzione e promozione) (2001-2005)"

(2000/C 168/03)

Il Consiglio dell'Unione europea, in data 6 marzo 2000, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 262 del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale in merito alle proposte di cui sopra.

La Sezione "Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione", incaricata di preparare i lavori in materia, ha formulato il parere sulla base del rapporto introduttivo del relatore Hernández Bataller, in data 6 aprile 2000.

Il Comitato economico e sociale ha adottato il 27 aprile 2000, nel corso della 372a sessione plenaria, con 111 voti favorevoli e un'astensione, il seguente parere.

1. Introduzione

1.1. Le industrie legate alla società dell'informazione, e in particolare l'industria dell'audiovisivo, costituiscono uno dei settori economici dell'Unione europea con il maggior potenziale di crescita. Secondo alcuni studi in materia il fatturato di tale mercato crescerà del 70 % da qui al 2005, un incremento che potrebbe creare oltre 300000 posti di lavoro altamente qualificati nel solo periodo menzionato(1).

1.2. La digitalizzazione, l'interattività e la convergenza tecnologica stanno modificando molto profondamente il settore audiovisivo rispetto alla sua impostazione tradizionale e ciò grazie all'apparizione di nuovi modi di creazione, produzione e distribuzione, alla partecipazione di nuovi agenti, all'emergere di nuovi contenuti e servizi e ai nuovi modi diretti e derivati di sfruttamento delle opere.

1.2.1. Tali cambiamenti sono inoltre complementari e non alternativi: oltre allo sviluppo crescente della televisione digitale e di nuove applicazioni come i servizi on line, la televisione interattiva, il video on demand (VOD) o la diffusione elettronica nelle sale cinematografiche, si osserva anche la crescita di segmenti di offerta più tradizionali, come quello della vendita di video, quello della produzione e della proiezione di opere cinematografiche.

1.2.2. In tale contesto globale, la produzione di contenuti audiovisivi si configura come un importante settore produttore di valore aggiunto per il XXI secolo, potenzialmente in grado di promuovere lo sviluppo di un'industria europea competitiva e, quindi, la crescita economica dell'Unione europea.

1.3. Nondimeno, affinché l'industria dei contenuti audiovisivi possa svolgere tale ruolo propulsivo nei confronti dell'economia e delle imprese, è necessario risolvere in maniera adeguata talune sfide di base di carattere strutturale. Alcune di tali sfide riguardano il settore nel suo complesso, come nel caso della diminuzione dei proventi di ciascuna diffusione dovuta alla maggior ripartizione del pubblico, o nel caso della effettiva internazionalizzazione dei metodi di sfruttamento. Tuttavia in altri casi dette sfide coincidono con specifici punti deboli del contesto europeo:

- la frammentazione dei mercati nazionali o regionali, che indebolisce la circolazione transnazionale dei programmi in Europa;

- la limitatezza degli investimenti economici nella pianificazione e nella realizzazione dei progetti audiovisivi, che comporta a sua volta la riduzione della redditività delle opere e riduce la capacità di effettuare futuri investimenti;

- l'insufficiente capitalizzazione delle imprese, che indebolisce la loro strategia industriale di sviluppo su scala internazionale.

1.4. L'industria europea dei contenuti audiovisivi è caratterizzata pertanto da una situazione di debolezza. Essa non è ancora in grado di affrontare appieno la crescente concorrenza mondiale, occorre pertanto ideare strategie di finanziamento che promuovano in primo luogo la capacità di sviluppo, di integrazione, di diffusione e di commercializzazione a livello internazionale. È essenziale che i governi sostengano tali iniziative con misure di aiuto finanziario specifiche e complementari tendenti ad accrescere la pluralità dei produttori, specialmente nei segmenti di mercato più innovativi. La qualità della produzione europea, conseguita grazie a strumenti di formazione più efficaci, e la capacità di rafforzarsi in un mercato globale e di aumentare così la propria quota di mercato, possono garantire meglio la presenza dei produttori europei di contenuti audiovisivi e la loro partecipazione agli incassi.

1.5. Dal 1997 la Commissione procede ad una analisi approfondita della propria politica audiovisiva al fine di tener conto delle ripercussioni attuali e future dell'avvento dell'era digitale. Come esempi di tale attività si possono citare il programma Media II(2), le riflessioni e i contributi ricevuti sulla base della relazione del Gruppo di riflessione ad alto livello sulla politica audiovisiva(3) o le consultazioni degli ambienti professionali effettuate dalla Commissione, sia nel quadro delle conferenze organizzate a Birmingham (aprile 1998) e Helsinki (settembre 1999) che nel Libro verde sulla convergenza dei settori delle telecomunicazioni, dei media e delle tecnologie dell'informazione(4).

2. Proposta della Commissione

2.1. L'obiettivo perseguito dalla Commissione con la proposta relativa al programma Media Plus è quello di stabilire delle condizioni ottimali basate su una strategia, coerente e con obiettivi chiari, che continui a contribuire alla soluzione delle difficoltà che si segnalano per il settore audiovisivo europeo e a permettere agli operatori di occupare una posizione ottimale sui nuovi mercati.

2.1.1. L'approccio dei sistemi ideati per sostenere gli agenti europei dev'essere pragmatico e adattarsi alle esigenze del mercato audiovisivo, con particolare attenzione alle misure strutturali. Tale approccio deve inoltre rafforzare i valori aggiunti associati alla dimensione comune europea e alla diversità culturale e nazionale degli Stati membri.

2.1.2. Sulla base di quanto sopra si ritiene necessario:

- istituire un sistema di informazione e di monitoraggio relativo alle nuove esigenze e agli sviluppi del mercato audiovisivo, nonché lo scambio di esperienze tra Stati membri al fine di creare sinergie efficaci;

- dare priorità alla circolazione transnazionale di opere audiovisive europee dentro e fuori dell'Unione europea;

- garantire la complementarità e la coerenza con le altre azioni comunitarie inserite in una strategia comune (programmi in materia di istruzione e formazione; di sostegno alle PMI e alle tecnologie della società dell'informazione; iniziativa e-Europa(5), il programma "Una società dell'informazione accessibile" del Quinto Programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico(6), i programmi INFO 2000 e SIML, altri programmi di formazione come Socrates e Leonardo, collaborazione con enti come Eureka(7) ecc.);

- perseguire la complementarità con le politiche applicate a livello nazionale e regionale, tenendo conto in misura maggiore delle esigenze specifiche delle industrie dei paesi a scarsa capacità di produzione audiovisiva o di aree geografiche e linguistiche limitate;

- fornire un sostegno nelle fasi della catena audiovisiva nelle quali l'intervento può apportare il maggiore valore aggiunto (sostanzialmente al principio e al termine del processo di produzione);

- procedere alla valutazione adeguata e sistematica degli aiuti, con le opportune rettifiche e con un impiego maggiore di meccanismi di sostegno automatico basati sui risultati ottenuti sul mercato;

- realizzare progetti pilota i quali, oltre a conseguire risultati adeguati, devono permettere un adattamento immediato dei principali meccanismi di aiuto del programma(8);

- prorogare la cooperazione con paesi terzi che condividono gli obiettivi dell'Unione europea in materia di politica dei contenuti audiovisivi.

2.2. Le azioni previste per il programma Media Plus, come quelle di Media II, concentrano gli aiuti in due distinti settori di azione: l'istruzione e la formazione professionale (articolo 150 del Trattato) e l'industria (articolo 157 del Trattato)(9), laddove quest'ultima comprende lo sviluppo di progetti, la produzione, la distribuzione, la commercializzazione e la promozione.

2.2.1. A tal fine vengono elaborate due proposte di decisione del Consiglio, il cui oggetto è l'applicazione di una politica che sia adeguata alle caratteristiche del mercato e rivolta decisamente all'obiettivo di ottimizzare i vantaggi che l'industria europea dei contenuti audiovisivi può trarre dai progressi tecnologici.

2.2.2. Le modalità di sostegno finanziario saranno oggetto di una valutazione e di rettifiche periodiche. Sulla base delle valutazioni, la Commissione potrà, se opportuno, proporre azioni complementari di entrambi gli strumenti.

2.3. Nell'ambito della formazione (Media formazione), le azioni proposte hanno per oggetto essenzialmente:

- l'applicazione delle nuove tecnologie nella produzione e distribuzione di programmi audiovisivi di alta qualità artistica e di grandi possibilità commerciali;

- la considerazione delle possibilità di sviluppo offerte dal mercato europeo e internazionale;

- la gestione economica a livello europeo e internazionale, anche negli aspetti giuridici, nel finanziamento della produzione, nella commercializzazione e nella distribuzione;

- le tecniche di redazione, in particolare di programmi interattivi destinati ai nuovi mezzi di diffusione elettronici.

2.4. Lo sviluppo e la produzione di programmi audiovisivi di qualità, in grado di generare un fatturato importante distribuito tra un numero sempre maggiore di supporti, richiedono considerevoli investimenti. Il sostegno del programma Media Plus deve essere avviato nella fase di preparazione dei progetti mediante uno sviluppo adeguato che stabilisca la fattibilità del progetto, nonché la redditività prevista dell'opera, tenendo conto del suo costo di produzione e delle sue possibilità di commercializzazione. Tale processo, normale in altri settori industriali, si applica in misura limitata nel caso delle opere audiovisive, con la conseguenza che spesso vengono prodotti progetti con scarse prospettive di redditività.

2.5. Il sostegno alla distribuzione e alla commercializzazione costituisce il capitolo più importante nel quadro della proposta relativa al programma Media Plus, dato che incide direttamente sull'ammortamento e sulla redditività degli investimenti indispensabili a garantire che i contenuti audiovisivi europei occupino una posizione solida sul mercato. Ciò richiede in particolare l'elaborazione e soprattutto la valorizzazione di cataloghi di opere e di programmi, come pellicole cinematografiche, sceneggiati, documentari e opere di animazione che possono essere utilizzati e riutilizzati attraverso canali e formati diversi.

2.6. Gli obiettivi specifici degli aiuti alla promozione sono in generale simili a quelli degli aiuti alla distribuzione. Tuttavia, i meccanismi complementari a quelli stabiliti nel quadro della distribuzione sono finalizzati a migliorare l'accesso delle opere e dei programmi europei ai mercati europei e internazionali.

2.7. Le azioni nell'ambito del capitolo dedicato allo sviluppo, alla distribuzione e alla promozione dovranno essere conformi alle disposizioni del Trattato in materia di concorrenza e in particolare alla normativa relativa agli aiuti di Stato.

3. Osservazioni generali

3.1. Il Comitato appoggia la proposta della Commissione, trattandosi di misure complementari che favoriscono la diffusione del patrimonio culturale comune, sebbene, a suo parere:

- le risorse finanziarie destinate al Programma Media Plus si rivelino modeste rispetto agli obiettivi ambiziosi previsti, ragion per cui il Comitato sollecita un incremento degli stanziamenti di bilancio; in tale settore i meccanismi di mercato risultano insufficienti in certi ambiti, dato che generalmente il settore bancario europeo non partecipa agli investimenti dell'industria audiovisiva poiché non vuole assumere rischi nei settori menzionati;

- trattandosi della promozione della nostra identità culturale, nella proposta si dovrebbe mettere in evidenza tale circostanza;

- sarebbe positivo per il settore poter contare su un maggior numero di dati riguardanti la valutazione di programmi anteriori, visto che quelli attualmente disponibili sono insufficienti;

- la priorità vada data, in modo particolare, allo sviluppo tecnologico e all'innovazione, nonché alla migliore distribuzione dei fondi;

- la Commissione dovrà dotarsi di un'Agenzia europea della società dell'informazione che contribuisca al coordinamento delle diverse iniziative nel campo della convergenza multimediale.

3.2. È quindi veramente necessario adottare tale proposta, in primo luogo per il valore aggiunto che la sua adozione rappresenta e in secondo luogo perché essa potenzia la libera circolazione transnazionale delle opere audiovisive, fortificando e migliorando da un lato la competitività dell'industria europea della produzione audiovisiva e dall'altro, la conoscenza dell'identità culturale europea. Tutto ciò giustifica abbondantemente l'intervento comunitario in tale ambito.

3.3. Tuttavia, il Comitato si rammarica del fatto che la proposta non abbia tenuto conto del fatto che l'importanza dell'industria audiovisiva europea non si fonda solo sulla sua dimensione imprenditoriale, ma anche sul suo essere veicolo di promozione della nostra cultura e dei nostri valori democratici.

3.3.1. Il riconoscimento della dimensione culturale dell'industria audiovisiva, il cui prodotto è unico in quanto specifico nella sua natura spiega l'approccio seguito tradizionalmente in Europa rispetto ai mezzi audiovisivi, approccio che ha cercato di mantenere un equilibrio tra:

- il diritto, da un lato, alla libertà d'espressione e d'informazione, connaturato ad una società democratica

- e, dall'altro, la difesa dell'interesse pubblico, che giustifica la protezione dei minori, la lotta contro il razzismo e la xenofobia, la salvaguardia del diritto alla privacy, lo sviluppo della coesione sociale o la garanzia del pluralismo, tra gli altri obiettivi.

3.4. La proposta dovrebbe effettuare una valutazione relativa ai posti di lavoro che potrebbero essere prodotti con la sua applicazione. Il settore audiovisivo è un settore con forte potenziale di crescita in questo campo e la Commissione, al momento di formulare e applicare le politiche e le misure comunitarie, dovrebbe sempre tener conto dell'obiettivo di raggiungere un alto livello di occupazione.

3.5. Per quanto riguarda gli aiuti alla formazione, dovranno rappresentare uno strumento per promuovere il coordinamento tra i centri tecnici di formazione applicata e i centri universitari di formazione di base, evitando inoltre il pericolo di un'eccessiva frammentazione degli aiuti. Il Comitato spera che si fissino criteri di azione diretti a favorire il massimo sfruttamento dei programmi e del corrispondente finanziamento, accentuando maggiormente gli aspetti pedagogici, a vantaggio dei giovani.

3.5.1. Ad ogni modo, è veramente necessario assicurare l'interconnessione efficace e duratura tra i centri di formazione e le imprese interessate al fine di raggiungere un equilibrio tra la formazione specializzata che garantisca lo sviluppo della formazione permanente di coloro che lavorano nel mondo audiovisivo, sfruttando le opportunità:

- dell'insegnamento a distanza mediante l'utilizzazione delle nuove tecnologie e la loro applicazione alla produzione di opere audiovisive,

- dell'innovazione pedagogica offerta dalle nuove tecnologie e, in special modo, dalla tecnologia digitale.

3.5.2. Misure adeguate di formazione professionale possono migliorare la capacità di inserimento professionale e di adattamento, incentivare lo spirito imprenditoriale, specie attraverso azioni di stimolo all'innovazione tecnologica a favore delle PMI, e promuovere le pari opportunità tra i rimanenti operatori, valorizzando nel contempo la diversità culturale e linguistica europea, mediante l'adozione di questo tipo di misure complementari.

In ogni caso si deve cercare di assicurare che la formazione si adatti alla realtà, insistendo di più sugli aspetti pedagogici destinati ai giovani.

3.5.3. Inoltre, il Comitato segnala alla Commissione l'inserimento di misure che promuovano attivamente una maggiore partecipazione della donna al campo di applicazione del programma di formazione e garantiscano in futuro una sua maggiore presenza nel settore che si dimostrerà positiva per lo sviluppo di quest'ultimo.

3.6. Quanto alle misure di incentivo allo sviluppo, alla distribuzione e alla promozione di opere audiovisive, secondo il Comitato è necessario agevolare l'industria audiovisiva europea, la promozione delle opere e delle imprese europee del settore audiovisivo e in particolare l'accesso al mercato per le imprese indipendenti europee. Ritiene altresì necessarie tutte le misure atte a migliorare l'accesso del pubblico al patrimonio audiovisivo europeo mediante la sua digitalizzazione e la sua interconnessione a livello europeo, soprattutto nell'interesse dell'istruzione e con fini pedagogici. In linea di principio, il Comitato reputa che si dovrebbe dare precedenza agli aspetti riguardanti lo sviluppo delle opere audiovisive rispetto a quelli di distribuzione e promozione.

3.6.1. Andrebbero rese più incisive le misure previste di cooperazione tra organismi di radiodiffusione, particolarmente attraverso la realizzazione di operazioni con enti specializzati, come Eureka Audiovisivo, per portare avanti azioni congiunte che soddisfino gli obiettivi del Programma nell'ambito della promozione.

3.6.2. È opportuno lo sviluppo di progetti pilota nel quadro di e-Europa per armonizzare e coordinare l'insieme di misure di sostegno agli investimenti nel settore audiovisivo e per sfruttare le sinergie esistenti tra i diversi meccanismi di aiuto. In tal senso, il Comitato ribadisce la necessità di disporre di relazioni corredate di dati sufficienti per valutare i risultati conseguiti con i diversi strumenti d'incentivazione dell'industria audiovisiva impiegati fino ad ora; tali relazioni dovranno essere trasmesse all'esame delle altre istituzioni e degli altri organi comunitari.

3.6.3. Il Comitato esprime apprezzamento per la disposizione che prevede la garanzia di un coordinamento efficace con le azioni avviate nell'ambito delle nuove tecnologie, in particolare con quelle previste nel Quinto programma quadro, dato che la qualità del prodotto comunitario è indispensabile per recuperare la fiducia del mondo della ricerca nei meccanismi di attivazione del Programma quadro.

3.6.4. Devono essere istituiti meccanismi efficaci d'incentivo che risultino necessari per finanziare le imprese che presentino gruppi di progetti, privilegiando i sistemi automatici d'aiuto e garantendo la massima trasparenza delle azioni.

3.6.5. Secondo il Comitato bisogna dare priorità ai prodotti che possono avere un ciclo vitale di sfruttamento commerciale più lungo nei vari mercati. In ordine alla diffusione dei programmi, il Comitato è favorevole alla promozione dei sottotitoli, perseguendo l'equilibrio tra il rispetto dell'integrità dell'opera e la varietà culturale, l'ottimizzazione dei costi, le esigenze del cittadino e cercando di arrivare ad una complementarità tra i sottotitoli e il doppiaggio, per ottenere un equilibrio che le possibilità tecnologiche rendono sempre più facile.

4. Il Comitato, da ultimo, esprime rammarico perché la Commissione non è stata abbastanza ambiziosa, sotto il profilo finanziario e del valore aggiunto, rispetto agli obiettivi da conseguire con il Programma e concretamente:

- ribadisce che, allo scopo di agire in maniera più incisiva in materia culturale e promuovere l'identità culturale europea e dotarla di una dimensione politica, si devono sensibilizzare e informare gli utenti in tal senso, allo stesso tempo in cui si pensa alle esigenze dell'industria e degli Stati membri. Per tale ragione la Commissione dovrà dotarsi di un'Agenzia europea della Società dell'informazione che contribuisca al coordinamento delle diverse iniziative nel campo della convergenza multimediale.

- L'Agenzia, la cui istituzione è stata già proposta dal CES in occasione della dichiarazione di Oulu(10), potrebbe effettivamente costituire, in modo non burocratico, uno spazio di compensazione, cooperazione e coordinamento nei vari ambiti, dalla produzione alla distribuzione con marchio unico europeo, combinando l'uso del finanziamento e dei meccanismi di incentivo finanziario previsti.

- Ritiene opportuno che si istituiscano altri strumenti di promozione nel settore audiovisivo, come il Fondo di garanzia, di cui la Commissione propose a suo tempo l'istituzione, proposta che non ha avuto alcun seguito per ora.

Bruxelles, 27 aprile 2000.

La Presidente

del Comitato economico e sociale

Beatrice Rangoni Machiavelli

(1) Studio realizzato per conto della Commissione da Norcontel Ltd, "Economic Implications of New Communications Technologies on the Audiovisual Markets" (Ricadute economiche delle nuove tecnologie della comunicazione sui mercati dell'audiovisivo), relazione conclusiva, 15 aprile 1997.

(2) Parere del Comitato in merito alla "Proposta di decisione del Consiglio relativa ad un programma di formazione per gli operatori dell'industria europea dei programmi audiovisivi (Media II)", GU C 256 del 2.10.1995.

(3) L'era digitale e la politica audiovisiva europea, relazione del Gruppo di riflessione ad alto livello sulla politica audiovisiva, Lussemburgo, 1998.

(4) COM(97) 623 def. e COM(1999) 108 def. Parere del Comitato: GU C 214 del 10.7.1998; le conclusioni delle conferenze di Birmingham e Helsinki possono essere consultate sui seguenti siti: http://europa.eu.int/eac e http://presidency.finland.fi.

(5) "e-Europa. Una società dell'informazione per tutti" COM(1999) 687 def.

(6) Parere del Comitato in merito al "Quinto programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico (1998-2002)", GU C 407 del 28.11.1998.

(7) Eureka audiovisivo è un'organizzazione intergovernativa paneuropea creata nel 1989, con l'obiettivo di promuovere l'industria audiovisiva europea. È formata da 35 membri (gli Stati membri, nonché la Commissione europea e il Consiglio d'Europa in quanto membro associato).

(8) GU C 343 dell'11.11.1998, pag. 10-16.

(9) Il programma Media II si basava anch'esso su due decisioni del Consiglio: per quanto riguarda il capitolo dedicato alla formazione (articolo 127 del Trattato), il programma è stato applicato con Decisione 95/564/CE del Consiglio del 22 dicembre 1995, GU L 321 del 30.12.1995, pag. 33; per quanto riguarda il capitolo dedicato allo sviluppo e alla distribuzione (articolo 130 del Trattato), il programma è stato applicato con Decisione 95/563/CE del Consiglio, del 10 luglio 1995, GU L 321 del 30.12.1995, pag. 25.

(10) Verbale dell'11a riunione della Sezione TEN All. III CES 829/99 del 7 settembre 1999.

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