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Document 51996AC1256

    Parere del Comitato economico e sociale in merito alla «Comunicazione della Commissione sul (secondo) programma integrato a favore delle piccole e medie imprese (PMI) e dell'artigianato»

    GU C 56 del 24.2.1997, p. 7–9 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    51996AC1256

    Parere del Comitato economico e sociale in merito alla «Comunicazione della Commissione sul (secondo) programma integrato a favore delle piccole e medie imprese (PMI) e dell'artigianato»

    Gazzetta ufficiale n. C 056 del 24/02/1997 pag. 0007


    Parere del Comitato economico e sociale in merito alla «Comunicazione della Commissione sul (secondo) programma integrato a favore delle piccole e medie imprese (PMI) e dell'artigianato»

    (97/C 56/03)

    Il Comitato economico e sociale, in data 26 settembre 1996 ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 23, secondo comma, del Regolamento interno, di formulare un di parere in merito alla comunicazione di cui sopra.

    La Sezione «Industria, commercio, artigianato e servizi», incaricata di preparare i lavori in materia, ha formulato il parere sulla base del rapporto introduttivo del relatore Lustenhouwer, in data 2 ottobre 1996.

    Il Comitato economico e sociale ha adottato il 31 ottobre 1996, nel corso della 339a sessione plenaria, con 47 voti favorevoli e con 3 contrari, il seguente parere.

    1. Introduzione

    1.1. Il secondo programma integrato per le piccole e medie imprese traduce in pratica l'appello lanciato in occasione del Consiglio europeo di Madrid del 16 dicembre 1995 e la risoluzione del Consiglio del 22 aprile 1996. Soprattutto nella risoluzione il Consiglio esortava ad un maggior coordinamento degli sforzi per quanto riguarda sia le azioni degli Stati membri, sia i diversi strumenti e programmi comunitari a favore delle PMI.

    Nel presente parere, la sigla PMI viene sempre impiegata per designare le piccole e medie imprese secondo la definizione adottata a livello europeo, e include le aziende di tutti i settori dell'economia, tra cui il settore artigianale, ma non quello agrario.

    1.2. Il programma integrato si compone di due parti:

    - da un lato le diverse azioni concertate, da attuare in collaborazione con gli Stati membri;

    - dall'altro le azioni della stessa Unione europea.

    In questa seconda serie di attività rientra anche il programma pluriennale per le PMI, per il quale la Commissione ha presentato una proposta al Consiglio il 20 marzo 1996. L'11 luglio 1996 il Comitato ha formulato un parere in merito a tale proposta, appoggiandola vivamente ().

    In occasione del Consiglio europeo di Firenze del 21 e 22 giugno 1996, il Consiglio (industria) ha espressamente caldeggiato l'adozione di tale programma pluriennale prima della fine del 1996.

    1.3. Scopo del programma integrato è, secondo la Commissione, quello di creare un quadro coerente che consenta di far conoscere meglio le numerose azioni a livello europeo che direttamente o indirettamente vanno a favore delle PMI, accordando loro nel contempo una maggiore preminenza. Si tratta infatti di azioni destinate a contribuire alla creazione di posti di lavoro e alla crescita economica.

    2. Osservazioni generali

    2.1. Il Comitato sostiene l'approccio della Commissione ed auspica che anche il Consiglio appoggi le attività riprese nel programma. Solo così verrà lanciato un vero e proprio messaggio politico in base al quale in tutti gli aspetti delle politiche europee si terrà conto degli interessi delle PMI. È in questo senso che tale programma riveste una chiara funzione di segnale politico.

    Il Comitato ritiene inoltre che sia opportuno proseguire le attività come indicato dal primo programma integrato, i cui risultati restano comunque poco tangibili e meritano un seguito. Il Comitato si compiace che il secondo programma integrato intenda approfondire determinati aspetti del primo, in modo tale da migliorare l'ambiente imprenditoriale in tutte le fasi dell'esistenza di un'impresa.

    3. I cinque temi principali del programma

    3.1. Le attività indicate dal secondo programma integrato per le PMI possono raggrupparsi nei seguenti cinque temi principali:

    I. Semplificazione e miglioramento del contesto amministrativo e normativo delle imprese.

    II. Miglioramento del contesto fiscale e finanziario.

    III. Sostegno alle PMI affinché rendano europee ed internazionali le loro strategie, in particolare tramite l'offerta di migliori servizi di informazione e di cooperazione.

    IV. Miglioramento della competitività e dell'accesso alla ricerca, all'innovazione, alla tecnologia dell'informazione ed alla formazione.

    V. Promozione dell'imprenditorialità e sostegno a speciali gruppi «bersaglio».

    3.2. Il Comitato si è recentemente espresso in merito a numerose azioni presentate nei suddetti punti. Ad esempio ha formulato pareri in merito alla problematica del finanziamento delle PMI, ha sottolineato a più riprese l'interesse della formazione di imprenditori e lavoratori delle PMI ed ha sovente evidenziato l'importanza di diffondere i risultati della ricerca fra le piccole imprese del settore industriale ed artigianale che fanno ricorso alle nuove tecnologie.

    Verranno dunque approfonditi qui di seguito solamente i nuovi aspetti del programma integrato che danno adito a commenti.

    4. Osservazioni particolari

    4.1. Al capitolo II «Miglioramento del contesto fiscale e finanziario delle piccole e medie imprese» (lettera B, punto 1), la Commissione esprime l'intenzione di rivolgere agli Stati membri una raccomandazione in cui li inviterà a orientarsi maggiormente sulle PMI nelle proposte di cofinanziamento da parte del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Il Comitato sostiene pienamente tale proposito e si associa alle osservazioni del Consiglio europeo di Firenze, secondo le quali è necessario attribuire la priorità all'utilizzo dei margini disponibili dei fondi strutturali per sostenere le PMI in collaborazione con la BEI ().

    4.2. Alla lettera B, punto 2 la Commissione annuncia una comunicazione sull'imposizione diretta; il Comitato auspica che ne derivino proposte reali e concrete che semplifichino le attività transnazionali delle PMI e ne limitino i costi.

    4.3. Le idee della Commissione sulla preparazione delle PMI all'introduzione dell'Euro si ricollegano alle posizioni del Comitato al riguardo, come risulta dal parere sul Terzo programma pluriennale per le PMI ().

    4.4. Al capitolo III (rendere europee e internazionali le strategie delle PMI) alla lettera A la Commissione indica che incoraggerà gli Stati membri a creare in ciascuno di essi dei punti di contatto nazionali che stabiliscano un collegamento fra le autorità incaricate dell'applicazione della normativa sul mercato interno negli Stati membri, nonché fra gli Stati membri stessi e la Commissione. Il Comitato auspica espressamente di essere coinvolto in tale attività, in virtù della sua funzione di Osservatorio del Mercato interno.

    4.5. Al capitolo III viene inoltre menzionata la posizione della Commissione nei confronti degli aiuti di stato (State Aid). Il Comitato reputa positivo considerare in modo più attento e più critico i vari tipi di aiuti di stato che possono determinare distorsioni di concorrenza, erogati non solamente dalle autorità centrali ma sempre più spesso anche a livello regionale. Infatti, anche questi tipi di aiuti devono essere conformi alle norme comunitarie in materia.

    Il Comitato attende inoltre con molto interesse l'iniziativa annunciata nel «Patto di fiducia» del Presidente della Commissione Santer, che consiste nell'esaminare con particolare attenzione gli effetti sull'occupazione dell'attuale politica relativa agli aiuti statali ().

    4.6. A giudizio della Commissione, gli investimenti transnazionali da parte delle PMI sono tuttora insufficienti, e l'apertura di nuovi mercati (esportazione) in altri Stati membri dell'UE, sempre da parte delle PMI, avviene ancora in modo limitato. Il Comitato concorda con la constatazione che spesso la causa di ciò è da ricercare nella mancanza di strumenti finanziari adeguati. Merita quindi pieno appoggio la proposta di applicare ora anche nell'ambito dell'Unione europea le esperienze compiute promuovendo tali investimenti nei paesi terzi tramite ad esempio il programma JOP. Il Comitato ritiene tuttavia assolutamente necessario associare, nella fase preparatoria di un tale nuovo strumento finanziario, il settore bancario e mobilitare fondi di capitali di rischio, in modo che lo strumento introdotto sul mercato sia in linea con quelli già esistenti, e che si evitino distorsioni di concorrenza anche fra le banche.

    4.7. Al capitolo IV la Commissione dedica giustamente grande attenzione all'innovazione, alla ricerca ed allo sviluppo, nonché alla questione dell'accesso alla società dell'informazione. Il Comitato si compiace del fatto che, specie per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, vengano impostate azioni per rispondere alle esigenze delle PMI in questo settore e per combattere gli ostacoli all'accesso alle tecnologie dell'informazione. Esso approva anche lo stanziamento - maggiore che in passato - di diversi mezzi provenienti dai fondi strutturali per agevolare l'accesso delle imprese alla società dell'informazione. Sarebbe certo opportuno dedicare particolare attenzione a questo aspetto nel quadro di programmi di formazione e di aggiornamento per lavoratori.

    Bruxelles, 31 ottobre 1996.

    Il Presidente del Comitato delle regioni

    Tom JENKINS

    () Parere del Comitato in merito alla proposta di decisione del Consiglio relativa ad un Terzo programma pluriennale per le piccole e medie imprese (PMI) nell'Unione europea (1997-2000), GU n. C 295 del 7. 10. 1996, pag. 2, relatore Lustenhouwer, correlatore Malosse.

    () Conclusioni della Presidenza - Firenze, 21 e 22 giugno 1996, SN 300/96-IT, pag. 4.

    () GU n. C 295 del 7. 10. 1996, pag. 2, punto 2.5.3.

    () Azione per l'occupazione in Europa - Un patto di fiducia - Comunicazione del Presidente, paragrafo 2.15.

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