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Document 32022D2427
Commission Implementing Decision (EU) 2022/2427 of 6 December 2022 establishing the best available techniques (BAT) conclusions, under Directive 2010/75/EU of the European Parliament and of the Council on industrial emissions, for common waste gas management and treatment systems in the chemical sector (notified under document C(2022) 8788) (Text with EEA relevance)
Decisione di esecuzione (UE) 2022/2427 della Commissione del 6 dicembre 2022 che stabilisce le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT), a norma della direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle emissioni industriali, per i sistemi comuni di gestione e trattamento degli scarichi gassosi nell’industria chimica [notificata con il numero C(2022) 8788] (Testo rilevante ai fini del SEE)
Decisione di esecuzione (UE) 2022/2427 della Commissione del 6 dicembre 2022 che stabilisce le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT), a norma della direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle emissioni industriali, per i sistemi comuni di gestione e trattamento degli scarichi gassosi nell’industria chimica [notificata con il numero C(2022) 8788] (Testo rilevante ai fini del SEE)
C/2022/8788
GU L 318 del 12.12.2022, p. 157–206
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
In force: This act has been changed. Current consolidated version: 12/12/2022
Relation | Act | Comment | Subdivision concerned | From | To |
---|---|---|---|---|---|
Corrected by | 32022D2427R(01) | (DA) | |||
Corrected by | 32022D2427R(02) | (PL) | |||
Corrected by | 32022D2427R(03) | (IT) | |||
Corrected by | 32022D2427R(04) | (ES) |
12.12.2022 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
L 318/157 |
DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2022/2427 DELLA COMMISSIONE
del 6 dicembre 2022
che stabilisce le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT), a norma della direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle emissioni industriali, per i sistemi comuni di gestione e trattamento degli scarichi gassosi nell’industria chimica
[notificata con il numero C(2022) 8788]
(Testo rilevante ai fini del SEE)
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
vista la direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento) (1), in particolare l’articolo 13, paragrafo 5,
considerando quanto segue:
(1) |
Le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (Best Available Techniques, BAT) fungono da riferimento per stabilire le condizioni di autorizzazione per le installazioni di cui al capo II della direttiva 2010/75/UE e le autorità competenti dovrebbero fissare valori limite di emissione tali da garantire che, in condizioni di esercizio normali, non si superino i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili indicati nelle conclusioni sulle BAT. |
(2) |
A norma dell’articolo 13, paragrafo 4, della direttiva 2010/75/UE, il forum composto dai rappresentanti degli Stati membri, delle industrie interessate e delle organizzazioni non governative che promuovono la protezione dell’ambiente, istituito con decisione della Commissione del 16 maggio 2011 (2), ha trasmesso alla Commissione, l’11 maggio 2022, il proprio parere in merito al contenuto proposto del documento di riferimento sulle BAT per i sistemi comuni di gestione e trattamento degli scarichi gassosi nell’industria chimica. Il parere è accessibile al pubblico (3). |
(3) |
Le conclusioni sulle BAT di cui all’allegato della presente decisione tengono conto del parere del forum sul contenuto proposto del documento di riferimento sulle BAT. Esse contengono gli elementi principali del documento di riferimento sulle BAT. |
(4) |
Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato di cui all’articolo 75, paragrafo 1, della direttiva 2010/75/UE, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
Sono adottate le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili per i sistemi comuni di gestione e trattamento degli scarichi gassosi nell’industria chimica stabilite nell’allegato.
Articolo 2
Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.
Fatto a Bruxelles, il 6 dicembre 2022
Per la Commissione
Virginijus SINKEVIČIUS
Membro della Commissione
(1) GU L 334 del 17.12.2010, pag. 17.
(2) Decisione della Commissione, del 16 maggio 2011, che istituisce un forum per lo scambio di informazioni ai sensi dell’articolo 13 della direttiva 2010/75/UE in materia di emissioni industriali (GU C 146 del 17.5.2011, pag. 3).
(3) https://circabc.europa.eu/ui/group/06f33a94-9829-4eee-b187-21bb783a0fbf/library/acce74d3-4314-43f8-937b-9bbc594a16ef?p=1&n=10&sort=modified_DESC
ALLEGATO
1. Conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per i sistemi comuni di gestione e trattamento degli scarichi gassosi nell’industria chimica
AMBITO DI APPLICAZIONE
Le presenti conclusioni relative alle migliori tecniche disponibili (BAT — Best Available Techniques) si riferiscono alla seguente attività di cui all’allegato I della direttiva 2010/75/UE: 4. Industria chimica (ossia tutti i processi di produzione inclusi nelle categorie di attività di cui ai punti da 4.1 a 4.6 dell’allegato I, salvo diversa indicazione).
Le presenti conclusioni sulle BAT vertono più specificamente sulle emissioni nell’atmosfera generate dall’attività di cui sopra.
Le presenti conclusioni sulle BAT non riguardano:
1. |
le emissioni nell’atmosfera provenienti dalla produzione di cloro, idrogeno e idrossido di sodio/potassio mediante elettrolisi della salamoia. Queste emissioni rientrano nelle conclusioni sulle BAT per la produzione di cloro-alcali (CAK); |
2. |
le emissioni convogliate nell’atmosfera provenienti dalla fabbricazione dei prodotti chimici elencati di seguito in processi continui con capacità totale di produzione superiore a 20 kt/anno:
Queste emissioni rientrano nelle conclusioni sulle BAT per la fabbricazione di prodotti chimici organici in grandi volumi (LVOC). Tuttavia le emissioni di ossidi di azoto (NOX) e monossido di carbonio (CO) convogliate nell’atmosfera generate dal trattamento termico degli scarichi gassosi provenienti dai suddetti processi di fabbricazione sono incluse nell’ambito di applicazione delle presenti conclusioni sulle BAT; |
3. |
le emissioni nell’atmosfera provenienti dalla fabbricazione dei seguenti prodotti chimici inorganici:
Queste emissioni potrebbero rientrare nelle conclusioni sulle BAT per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici in grandi quantità (LVIC); |
4. |
le emissioni nell’atmosfera provenienti dal reforming a vapore nonché dalla purificazione fisica e dalla riconcentrazione dell’acido solforico spento, a condizione che tali processi siano direttamente associati a un processo di fabbricazione di cui ai precedenti punti 2 o 3; |
5. |
le emissioni nell’atmosfera provenienti dalla produzione di ossido di magnesio con il processo per via secca. Queste emissioni potrebbero rientrare nelle conclusioni sulle BAT per la produzione di cemento, calce e ossido di magnesio (CLM); |
6. |
le emissioni nell’atmosfera provenienti da:
|
7. |
le emissioni nell’atmosfera provenienti dagli impianti di incenerimento dei rifiuti. Queste emissioni potrebbero rientrare nelle conclusioni sulle BAT per l’incenerimento dei rifiuti (WI); |
8. |
le emissioni nell’atmosfera provenienti dallo stoccaggio, dal trasferimento e dalla manipolazione di liquidi, gas liquefatti e solidi, se non direttamente associati all’attività di cui all’allegato I della direttiva 2010/75/UE: 4. Industria chimica. Queste emissioni potrebbero rientrare nelle conclusioni sulle BAT per le emissioni prodotte dallo stoccaggio (EFS). Tuttavia le emissioni nell’atmosfera provenienti dallo stoccaggio, dal trasferimento e dalla manipolazione di liquidi, gas liquefatti e solidi rientrano nell’ambito di applicazione delle presenti conclusioni sulle BAT, a condizione che tali processi siano direttamente associati al processo di produzione chimica specificato nell’ambito di applicazione delle presenti conclusioni sulle BAT; |
9. |
le emissioni nell’atmosfera provenienti dai sistemi di raffreddamento indiretto. Queste emissioni potrebbero rientrare nelle conclusioni sulle BAT per i sistemi di raffreddamento industriali (ICS). |
Le conclusioni sulle BAT per i sistemi comuni di trattamento/gestione delle acque reflue e degli scarichi gassosi nel settore chimico (CWW) sono complementari alle presenti BAT.
Altre conclusioni e documenti di riferimento sulle BAT che possono rivestire un interesse ai fini delle attività contemplate dalle presenti conclusioni sulle BAT sono:
— |
produzione di cloro-alcali (CAK); |
— |
fabbricazione di prodotti chimici inorganici in grandi quantità — Ammoniaca, acidi e fertilizzanti (LVIC–AAF); |
— |
fabbricazione di prodotti chimici inorganici in grandi quantità — Solidi e altri (LVIC-S); |
— |
fabbricazione di prodotti chimici organici in grandi volumi (LVOC); |
— |
fabbricazione di sostanze organiche di chimica fine (OFC); |
— |
produzione di polimeri (POL); |
— |
fabbricazione di specialità chimiche inorganiche (SIC); |
— |
raffinazione di petrolio e di gas (REF); |
— |
effetti economici e incrociati (ECM); |
— |
emissioni prodotte dallo stoccaggio (EFS); |
— |
efficienza energetica (ENE); |
— |
sistemi di raffreddamento industriali (ICS); |
— |
grandi impianti di combustione (LCP); |
— |
monitoraggio delle emissioni nell’atmosfera e nell’acqua da installazioni IED (ROM); |
— |
incenerimento dei rifiuti (WI); |
— |
trattamento dei rifiuti (WT). |
Le presenti conclusioni sulle BAT si applicano fatte salve altre normative pertinenti, ad esempio in materia di registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (REACH) o in materia di classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele (CLP).
DEFINIZIONI
Ai fini delle presenti conclusioni sulle BAT si applicano le definizioni seguenti:
Termini generici |
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Termine |
Definizione |
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Emissioni convogliate nell’atmosfera |
Emissioni nell’atmosfera di inquinanti attraverso un punto di emissione come un camino. |
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Unità di combustione |
Qualsiasi dispositivo tecnico in cui sono ossidati combustibili al fine di utilizzare il calore così prodotto. Le unità di combustione comprendono caldaie, motori, turbine e forni/riscaldatori di processo, ma non gli ossidatori termici o catalitici. |
||||||||||
Pigmenti inorganici complessi |
Reticolo cristallino stabile di diversi cationi metallici. I reticoli ospite più importanti sono rutilo, spinello, zircone e ematite/corindone, ma esistono anche altre strutture stabili. |
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Misurazione in continuo |
Misurazione realizzata con un sistema di misurazione automatico installato in loco in modo permanente. |
||||||||||
Processo continuo |
Processo in cui il reattore è alimentato continuativamente con le materie prime e i prodotti della reazione alimentano a loro volta le unità di separazione e/o recupero a valle del reattore e ad esso collegate. |
||||||||||
Emissioni diffuse |
Emissioni non convogliate nell’atmosfera. Le emissioni diffuse comprendono le emissioni fuggitive e non fuggitive. |
||||||||||
Emissioni nell’atmosfera |
Termine generico per le emissioni nell’atmosfera di inquinanti, comprendente le emissioni convogliate e diffuse. |
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Etanolammine |
Termine collettivo per la monoetanolammina, la dietanolammina, la trietanolammina o loro miscele. |
||||||||||
Etilenglicoli |
Termine collettivo per l’etilenglicole, il dietilenglicole e il trietilenglicole o loro miscele. |
||||||||||
Impianto esistente |
Impianto che non è un impianto nuovo. |
||||||||||
Forno/riscaldatore di processo esistente |
Forno/riscaldatore di processo che non è un forno/riscaldatore di processo nuovo. |
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Effluente gassoso |
Gas di scarico emesso da un’unità di combustione. |
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Emissioni fuggitive |
Emissioni nell’atmosfera non convogliate causate dalla perdita di tenuta di apparecchiature progettate o assemblate per essere ermetiche. Le emissioni fuggitive possono derivare da:
|
||||||||||
Olefine leggere |
Termine collettivo per l’etilene, il propilene, il butilene e il butadiene, o relative miscele. |
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Modifica sostanziale dell’impianto |
Cambiamento sostanziale nella progettazione o nella tecnologia di un impianto, con adeguamenti o sostituzioni sostanziali delle unità di processo e/o di abbattimento e delle apparecchiature connesse. |
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Portata massica |
Massa di una determinata sostanza o di un determinato parametro emessa in un determinato periodo di tempo. |
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Impianto nuovo |
Impianto autorizzato per la prima volta sul sito dell’installazione dopo la pubblicazione delle presenti conclusioni sulle BAT o sostituzione integrale di un impianto dopo la pubblicazione delle presenti conclusioni sulle BAT. |
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Forno/riscaldatore di processo nuovo |
Forno/riscaldatore di processo in un impianto autorizzato per la prima volta dopo la pubblicazione delle presenti conclusioni sulle BAT o sostituzione integrale di un forno/riscaldatore di processo dopo la pubblicazione delle presenti conclusioni sulle BAT. |
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Emissioni non fuggitive |
Emissioni diffuse diverse dalle emissioni fuggitive. Le emissioni non fuggitive possono derivare, ad esempio, da sfiati atmosferici, stoccaggio alla rinfusa, sistemi di carico/scarico, recipienti e serbatoi (all’apertura), canali di scolo all’aperto, sistemi di campionamento, sfiati di cisterne, rifiuti, fognature e impianti di trattamento delle acque reflue. |
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Precursori di NOX |
Composti azotati (ad esempio, acrilonitrile, ammoniaca, gas nitrosi, composti organici azotati) nella carica di ossidazione termica o catalitica che rilascia emissioni di NOX. Non è incluso l’azoto elementare. |
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Vincolo operativo |
Limitazione o restrizione connessa ad esempio a:
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Misurazione periodica |
Misurazione eseguita, con metodi manuali o automatici, a determinati intervalli temporali. |
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Grado di polimerizzazione |
Per ogni tipo di polimero esistono diverse qualità di prodotto (ossia gradi) che variano di struttura e massa molecolare e sono ottimizzate in funzione di ciascuna applicazione. Nel caso delle poliolefine possono variare per quanto riguarda l’uso di copolimeri come l’EVA, mentre nel caso del PVC possono variare in funzione della lunghezza media della catena polimerica e della porosità delle particelle. |
||||||||||
Forno/riscaldatore di processo |
I forni o i riscaldatori di processo sono:
Laddove si applicano le buone prassi di recupero di energia, alcuni forni/riscaldatori di processo possono essere associati a un sistema di generazione di vapore/energia elettrica. È questa una caratteristica insita nella progettazione del forno/riscaldatore di processo che non può essere considerata in maniera a sé stante. |
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Gas di scarico di processo |
Gas generato da un processo che è ulteriormente trattato a fini di recupero e/o abbattimento. |
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Solvente |
Solvente organico quale definito all’articolo 3, punto 46, della direttiva 2010/75/UE. |
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Consumo di solvente |
Consumo di solvente quale definito all’articolo 57, punto 9, della direttiva 2010/75/UE. |
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Input di solvente |
Massa totale dei solventi organici usati di cui all’allegato VII, parte 7, della direttiva 2010/75/UE. |
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Bilancio di massa dei solventi |
Bilancio di massa eseguito almeno a cadenza annuale conformemente all’allegato VII, parte 7, della direttiva 2010/75/UE. |
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Trattamento termico |
Trattamento dei gas di scarico mediante ossidazione termica o catalitica. |
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Emissioni totali |
Somma delle emissioni convogliate e diffuse. |
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Media oraria (o semioraria) valida |
Una media oraria o semioraria è ritenuta valida in assenza di manutenzione o disfunzioni del sistema di misurazione automatico. |
Sostanze/Parametri |
|
Termine |
Definizione |
Cl2 |
Cloro elementare. |
CO |
Monossido di carbonio. |
CS2 |
Disolfuro di carbonio. |
Polveri |
Particolato (atmosferico) totale. Salvo indicazione contraria, le polveri comprendono il PM2,5 e il PM10. |
EDC |
Dicloruro di etilene (1,2-dicloroetano). |
HCl |
Acido cloridrico. |
HCN |
Acido cianidrico. |
HF |
Acido fluoridrico. |
H2S |
Acido solfidrico. |
NH3 |
Ammoniaca. |
Ni |
Nichel. |
N2O |
Ossido nitroso (detto anche protossido di azoto). |
NOX |
Somma del monossido di azoto (NO) e del diossido di azoto (NO2), espressa come NO2. |
Pb |
Piombo. |
PCDD/F |
Policlorodibenzo-p-diossine e -furani. |
PM2,5 |
Materiale particolato che penetra attraverso un ingresso dimensionale selettivo con un’efficienza di penetrazione del 50 % per materiale particolato di un diametro aerodinamico di 2,5 μm, quale definito nella direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (2). |
PM10 |
Materiale particolato che penetra attraverso un ingresso dimensionale selettivo con un’efficienza di penetrazione del 50 % per materiale particolato di un diametro aerodinamico di 10 μm, quale definito nella direttiva 2008/50/CE. |
SO2 |
Diossido di zolfo. |
SOX |
Somma del diossido di zolfo (SO2), del triossido di zolfo (SO3), e degli aerosol di acido solforico, espressa come SO2. |
TCOV |
Carbonio organico volatile totale, espresso come C. |
VCM |
Monomero di cloruro di vinile. |
COV |
Composto organico volatile quale definito all’articolo 3, punto 45, della direttiva 2010/75/UE. |
ACRONIMI
Ai fini delle presenti conclusioni sulle BAT, si applicano gli acronimi riportati di seguito:
Acronimo |
Definizione |
CLP |
Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio (3) relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele. |
CMR |
Cancerogeno, mutageno o tossico per la riproduzione. |
CMR 1A |
Sostanza CMR di categoria 1A quale definita nel regolamento (CE) n. 1272/2008 e successive modifiche, ossia recante le indicazioni di pericolo H340, H350, H360. |
CMR 1B |
Sostanza CMR di categoria 1B quale definita nel regolamento (CE) n. 1272/2008 e successive modifiche, ossia recante le indicazioni di pericolo H340, H350, H360. |
CMR 2 |
Sostanza CMR di categoria 2 quale definita nel regolamento (CE) n. 1272/2008 e successive modifiche, ossia recante le indicazioni di pericolo H341, H351, H361. |
DIAL |
LIDAR ad assorbimento differenziale. |
EMS |
Sistema di gestione ambientale. |
EPS |
Polistirene espanso. |
E-PVC |
PVC prodotto tramite polimerizzazione in emulsione. |
EVA |
Etilene vinil acetato. |
GPPS |
Polistirene per uso generale. |
HDPE |
Polietilene ad alta densità. |
HEAF |
Filtro dell’aria ad alta efficienza. |
HEPA |
Filtro antiparticolato ad alta efficienza. |
HIPS |
Polistirene ad alto impatto. |
IED |
Direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali. |
I-TEQ |
Equivalenza di tossicità internazionale, ricavata applicando i fattori di equivalenza di cui all’allegato VI, parte 2, della direttiva 2010/75/UE. |
LDAR |
Rilevamento e riparazione delle perdite di trafilamento. |
LDPE |
Polietilene a bassa densità. |
LIDAR |
Radar ottico. |
LLDPE |
Polietilene lineare a bassa densità. |
OGI |
Rilevamento ottico dei gas. |
OTNOC |
Condizioni di esercizio diverse da quelle normali. |
PP |
Polipropilene. |
PVC |
Cloruro di polivinile. |
REACH |
Regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche. |
SCR |
Riduzione catalitica selettiva. |
SNCR |
Riduzione non catalitica selettiva. |
SOF |
Flusso di occultazione solare. |
S-PVC |
PVC ottenuto per polimerizzazione in sospensione. |
ULPA |
Filtro dell’aria a bassissima penetrazione. |
CONSIDERAZIONI GENERALI
Migliori tecniche disponibili
Le tecniche elencate e descritte nelle presenti conclusioni sulle BAT non sono né prescrittive né esaustive. Si possono utilizzare altre tecniche purché assicurino un livello di protezione ambientale almeno equivalente.
Salvo diversa indicazione, le conclusioni sulle BAT sono generalmente applicabili.
Livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEL) e livelli di emissione indicativi per le emissioni convogliate nell’atmosfera
I BAT-AEL e i livelli di emissione indicativi per le emissioni convogliate nell’atmosfera riportati nelle presenti conclusioni sulle BAT si riferiscono alla concentrazione espressa, in mg/Nm3, μg/Nm3 o ng I-TEQ/Nm3, come massa della sostanza emessa per volume di scarico gassoso alle condizioni standard (gas secco a una temperatura di 273,15 K e una pressione di 101,3 kPa).
I livelli di ossigeno di riferimento usati per esprimere i BAT-AEL e i livelli di emissione indicativi nelle presenti conclusioni sulle BAT sono riportati nella tabella seguente.
Fonte delle emissioni |
Livello di ossigeno di riferimento (OR) |
Forno/riscaldatore di processo che utilizza il riscaldamento indiretto |
3 % vol. secco |
Tutte le altre fonti |
Nessuna correzione per il livello dell’ossigeno |
Nei casi in cui è indicato un livello di ossigeno di riferimento, l’equazione per calcolare la concentrazione delle emissioni al livello dell’ossigeno di riferimento è la seguente:
dove:
ER |
: |
concentrazione delle emissioni al livello dell’ossigeno di riferimento OR; |
OR |
: |
livello di ossigeno di riferimento in percentuale in volume (%); |
EM |
: |
concentrazione misurata delle emissioni; |
OM |
: |
livello misurato di ossigeno in percentuale in volume (%). |
L’equazione di cui sopra non si applica se i forni o i riscaldatori di processo utilizzano aria arricchita di ossigeno o ossigeno puro oppure se la presa d’aria supplementare per motivi di sicurezza porta il livello di ossigeno negli scarichi gassosi molto vicino al 21 % vol. In questo caso, la concentrazione delle emissioni al livello di ossigeno di riferimento del 3 % vol. secco è calcolata in modo diverso.
Per i periodi di calcolo della media dei BAT-AEL e dei livelli di emissione indicativi per le emissioni convogliate nell’atmosfera, si applicano le seguenti definizioni.
Tipo di misurazione |
Periodo di calcolo della media |
Definizione |
In continuo |
MEDIA giornaliera |
MEDIA calcolata su un periodo di un giorno in base alle medie orarie o semiorarie valide. |
Periodica |
MEDIA del periodo di campionamento |
Valore medio di tre misurazioni/campionamenti consecutivi di almeno 30 minuti ciascuno (5). |
Ai fini del calcolo delle portate massiche in relazione alle BAT 11 (tabella 1.1), BAT 14 (tabella 1.3), BAT 18 (tabella 1.6), BAT 29 (tabella 1.9) e BAT 36 (tabella 1.15), se gli scarichi gassosi con caratteristiche simili, ad esempio contenenti le stesse sostanze/gli stessi parametri (o sostanze/parametri dello stesso tipo), sono emessi attraverso due o più camini separati ma, a giudizio dell’autorità competente, potrebbero esserlo attraverso un camino comune, tali camini sono considerati come un unico camino.
BAT-AEL per le emissioni diffuse di COV nell’atmosfera
Per le emissioni diffuse di COV provenienti dall’uso di solventi o dal riutilizzo di solventi recuperati, i BAT-AEL riportati nelle presenti conclusioni sulle BAT sono espressi in percentuale dell’input di solvente, calcolato su base annua conformemente all’allegato VII, parte 7, della direttiva 2010/75/UE.
BAT-AEL delle emissioni totali nell’atmosfera nella produzione di polimeri o gomme sintetiche
Produzione di poliolefine o gomme sintetiche
Per le emissioni totali nell’atmosfera di COV provenienti dalla produzione di poliolefine o gomme sintetiche, i BAT-AEL riportati nelle presenti conclusioni sulle BAT sono indicati come emissioni specifiche calcolate su base annua dividendo le emissioni totali di COV per un tasso di produzione in funzione del settore, espressi nell’unità g C/kg di prodotto.
Produzione di PVC
Per le emissioni totali nell’atmosfera di VCM provenienti dalla produzione di PVC, i BAT-AEL riportati nelle presenti conclusioni sulle BAT sono indicati come emissioni specifiche calcolate su base annua dividendo le emissioni totali di VCM per un tasso di produzione in funzione del settore, espressi nell’unità g/kg di prodotto.
Ai fini del calcolo delle emissioni specifiche, le emissioni totali comprendono la concentrazione di VCM nel PVC.
Produzione di viscosa
Per la produzione di viscosa, i BAT-AEL riportati nelle presenti conclusioni sulle BAT sono indicati come emissioni specifiche calcolate su base annua dividendo le emissioni totali di S per il tasso di produzione di fibre in fiocco o involucri, espressi nell’unità g S/kg di prodotto.
1.1. Conclusioni generali sulle BAT
1.1.1. Sistemi di gestione ambientale
BAT 1. Al fine di migliorare la prestazione ambientale complessiva, la BAT consiste nell’istituire e attuare un sistema di gestione ambientale (EMS) avente tutte le caratteristiche seguenti:
i. |
impegno, governo e responsabilità da parte dei dirigenti, compresa l’alta dirigenza, per attuare un sistema di gestione ambientale efficace; |
ii. |
un’analisi che comprenda la determinazione del contesto dell’organizzazione, l’individuazione delle esigenze e delle aspettative delle parti interessate e l’identificazione delle caratteristiche dell’installazione collegate a possibili rischi per l’ambiente (o la salute umana) e delle disposizioni giuridiche applicabili in materia di ambiente; |
iii. |
sviluppo di una politica ambientale che preveda anche il miglioramento continuo della prestazione ambientale dell’installazione; |
iv. |
definizione di obiettivi e indicatori di prestazione relativi ad aspetti ambientali significativi, anche per garantire la conformità alle disposizioni giuridiche applicabili; |
v. |
pianificazione e attuazione delle procedure e delle azioni necessarie (incluse azioni correttive e preventive laddove necessario) per raggiungere gli obiettivi ambientali ed evitare i rischi ambientali; |
vi. |
determinazione delle strutture, dei ruoli e delle responsabilità concernenti gli obiettivi e gli aspetti ambientali e la messa a disposizione delle risorse umane e finanziarie necessarie; |
vii. |
garanzia delle competenze e della consapevolezza necessarie del personale le cui attività potrebbero incidere sulla prestazione ambientale dell’installazione (ad esempio fornendo informazioni e formazione); |
viii. |
comunicazione interna ed esterna; |
ix. |
promozione del coinvolgimento del personale nelle buone pratiche di gestione ambientale; |
x. |
redazione e aggiornamento di un manuale di gestione e di procedure scritte per controllare le attività che hanno un impatto ambientale significativo nonché dei registri pertinenti; |
xi. |
controllo dei processi e programmazione operativa efficaci; |
xii. |
attuazione di adeguati programmi di manutenzione; |
xiii. |
preparazione alle emergenze e protocolli di intervento, comprese la prevenzione e/o la mitigazione degli impatti (ambientali) negativi durante le situazioni di emergenza; |
xiv. |
valutazione, durante la (ri)progettazione di un (nuovo) impianto o di una sua parte, dei suoi impatti ambientali durante l’intero ciclo di vita, che comprende la costruzione, la manutenzione, l’esercizio e lo smantellamento; |
xv. |
attuazione di un programma di monitoraggio e misurazione; ove necessario è possibile reperire le informazioni nella relazione di riferimento sul monitoraggio delle emissioni nell’atmosfera e nell’acqua da installazioni IED; |
xvi. |
applicazione periodica di analisi comparative settoriali; |
xvii. |
verifiche periodiche indipendenti (ove praticabile) esterne e interne, al fine di valutare la prestazione ambientale e determinare se il sistema di gestione ambientale sia conforme alle modalità previste e se sia stato attuato e aggiornato correttamente; |
xviii. |
valutazione delle cause di non conformità, attuazione di azioni correttive per far fronte alle non conformità, riesame dell’efficacia delle azioni correttive e accertamento dell’esistenza o del possibile verificarsi di non conformità analoghe; |
xix. |
riesame periodico del sistema di gestione ambientale da parte dell’alta dirigenza, al fine di accertarsi che continui ad essere idoneo, adeguato ed efficace; |
xx. |
cognizione e considerazione dello sviluppo di tecniche più pulite. |
In particolare per il settore chimico, la BAT consiste anche nell’includere gli elementi seguenti nel sistema di gestione ambientale:
xxi. |
un inventario delle emissioni convogliate e diffuse nell’atmosfera (cfr. BAT 2); |
xxii. |
un piano di gestione delle OTNOC per le emissioni nell’atmosfera (cfr. BAT 3); |
xxiii. |
una strategia integrata di gestione e trattamento degli scarichi gassosi per le emissioni convogliate nell’atmosfera (cfr. BAT 4); |
xxiv. |
un sistema di gestione per le emissioni diffuse di COV nell’atmosfera (cfr. BAT 19); |
xxv. |
un sistema di gestione delle sostanze chimiche comprendente un inventario delle sostanze pericolose e delle sostanze estremamente preoccupanti utilizzate nei processi; il potenziale di sostituzione delle sostanze elencate nell’inventario, con particolare riguardo per le sostanze diverse dalle materie prime, è analizzato periodicamente (ad esempio annualmente) al fine di individuare possibili nuove alternative disponibili e più sicure, con un impatto ambientale nullo o ridotto. |
Nota
Il regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio (6) istituisce il sistema di ecogestione e audit dell’Unione (EMAS), che rappresenta un esempio di sistema di gestione ambientale conforme alle presenti BAT.
Applicabilità
Il livello di dettaglio e il livello di formalizzazione del sistema di gestione ambientale dipendono in genere dalla natura, dalle dimensioni e dalla complessità dell’installazione, così come dall’insieme dei suoi possibili effetti sull’ambiente.
BAT 2. Al fine di favorire la riduzione delle emissioni nell’atmosfera, la BAT consiste nell’istituire, mantenere e riesaminare regolarmente (anche al verificarsi di un cambiamento sostanziale), nell’ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), un inventario delle emissioni convogliate e diffuse nell’atmosfera avente tutte le caratteristiche seguenti:
i. |
informazioni, quanto più complete possibile, riguardo ai processi di produzione chimica, tra cui:
|
ii. |
informazioni, quanto più possibile complete, riguardo alle emissioni convogliate nell’atmosfera, tra cui:
|
iii. |
informazioni, quanto più possibile complete, riguardo alle emissioni diffuse nell’atmosfera, tra cui:
|
Nota per le emissioni diffuse
Le informazioni sulle emissioni diffuse nell’atmosfera sono particolarmente importanti per le attività che utilizzano grandi quantità di sostanze o miscele organiche (ad esempio, la produzione di prodotti farmaceutici, la fabbricazione di grandi volumi di sostanze chimiche organiche o di polimeri).
Le informazioni sulle emissioni fuggitive riguardano tutte le fonti di emissioni a contatto con sostanze organiche aventi una tensione di vapore superiore a 0,3 kPa a 293,15 K.
Le fonti di emissioni fuggitive collegate a tubi di diametro ridotto (ad esempio, meno di 12,7 mm, ossia di 0,5 pollici) possono essere escluse dall’inventario.
Le apparecchiature che funzionano a pressione subatmosferica possono essere escluse dall’inventario.
Applicabilità
Il livello di dettaglio e il livello di formalizzazione dell’inventario dipendono in genere dalla natura, dalle dimensioni e dalla complessità dell’installazione, così come dall’insieme dei suoi possibili effetti sull’ambiente.
1.1.2. Condizioni di esercizio diverse da quelle normali (OTNOC)
BAT 3. Al fine di ridurre la frequenza con cui si verificano OTNOC e di ridurre le emissioni nell’atmosfera in condizioni di esercizio diverse da quelle normali, la BAT consiste nell’istituire e attuare, nell’ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), un piano di gestione delle OTNOC basato sul rischio avente tutte le caratteristiche seguenti:
i. |
individuazione delle OTNOC potenziali (ad esempio, guasto di apparecchiature critiche per il controllo delle emissioni convogliate nell’atmosfera, o di apparecchiature critiche per la prevenzione di incidenti o inconvenienti che potrebbero causare emissioni nell’atmosfera — «apparecchiature critiche»), delle loro cause profonde e delle loro conseguenze potenziali; |
ii. |
progettazione adeguata delle apparecchiature critiche (ad esempio, modularità e compartimentazione delle apparecchiature, sistemi di backup, tecniche per ovviare alla necessità di escludere il trattamento degli scarichi gassosi durante l’avvio e lo spegnimento, apparecchiature ad alta integrità ecc.); |
iii. |
predisposizione e attuazione di un piano di manutenzione preventiva delle apparecchiature critiche (cfr. BAT 1 xii); |
iv. |
monitoraggio (ossia stima o, ove possibile, misurazione) e registrazione delle emissioni e delle relative circostanze durante le OTNOC; |
v. |
valutazione periodica delle emissioni che si verificano durante le OTNOC (ad esempio, frequenza degli eventi, durata, quantità di sostanze inquinanti emesse registrate secondo il punto iv) e attuazione di misure correttive, se necessario; |
vi. |
riesame e aggiornamento periodici dell’elenco delle OTNOC individuate secondo il punto i, a seguito della valutazione periodica di cui al punto v; |
vii. |
test periodici dei sistemi di backup. |
1.1.3. Emissioni convogliate nell’atmosfera
1.1.3.1. Tecniche generali
BAT 4. Al fine di ridurre le emissioni convogliate nell’atmosfera, la BAT consiste nell’utilizzare una strategia integrata di gestione e trattamento degli scarichi gassosi che comprende, in ordine di priorità, tecniche di recupero e di abbattimento integrate con il processo.
Descrizione
La strategia integrata di gestione e trattamento degli scarichi gassosi si basa sull’inventario di cui alla BAT 2 e tiene conto di fattori quali le emissioni di gas a effetto serra e il consumo o il riutilizzo di energia, acqua e materiali associati all’uso delle diverse tecniche.
BAT 5. Al fine di agevolare il recupero dei materiali e la riduzione delle emissioni convogliate nell’atmosfera, nonché di aumentare l’efficienza energetica, la BAT consiste nel combinare flussi di scarichi gassosi con caratteristiche simili, riducendo così al minimo il numero di punti di emissione.
Descrizione
Il trattamento combinato degli scarichi gassosi con caratteristiche simili garantisce un trattamento più efficace ed efficiente rispetto al trattamento separato dei singoli flussi di scarichi gassosi. La combinazione degli scarichi gassosi è effettuata tenendo conto della sicurezza dell’impianto (ad esempio, evitando concentrazioni prossime al limite di esplosività inferiore/superiore), nonché di fattori di carattere tecnico (ad esempio, compatibilità dei singoli flussi degli scarichi gassosi, concentrazione delle sostanze di cui sono composti), ambientale (ad esempio, massimizzando il recupero dei materiali o l’abbattimento degli inquinanti) ed economico (ad esempio, distanza tra diverse unità di produzione).
Si presta attenzione a che la combinazione degli scarichi gassosi non risulti nella diluizione delle emissioni.
BAT 6. Al fine di ridurre le emissioni convogliate nell’atmosfera, la BAT consiste nel garantire che i sistemi di trattamento degli scarichi gassosi siano progettati adeguatamente (ad esempio, tenendo conto della portata massima e delle concentrazioni di inquinanti), funzionino entro i rispettivi intervalli di progetto e siano sottoposti a manutenzione (mediante manutenzione preventiva, correttiva, regolare e non programmata) in modo da garantire la disponibilità, l’efficacia e l’efficienza ottimali delle apparecchiature.
1.1.3.2. Monitoraggio
BAT 7. La BAT consiste nel monitorare costantemente i parametri principali di processo (ad esempio, la portata e la temperatura degli scarichi gassosi) dei flussi degli scarichi gassosi inviati al pretrattamento e/o al trattamento finale.
BAT 8. La BAT consiste nel monitorare le emissioni convogliate nell’atmosfera almeno alla frequenza indicata di seguito e in conformità delle norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT consiste nell’applicare norme ISO, norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino una disponibilità di dati di qualità scientifica equivalente.
Sostanza/Parametro (7) |
Processo/i/Fonte/i |
Punti di emissione |
Norma/e (8) |
Frequenza minima di monitoraggio |
Monitoraggio associato a |
Ammoniaca (NH3) |
Uso dell’SCR/SNCR |
Qualsiasi camino |
EN 21877 |
BAT 17 |
|
Tutti gli altri processi/fonti |
BAT 18 |
||||
Benzene |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta ogni sei mesi (9) |
BAT 11 |
1,3-butadiene |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta ogni sei mesi (9) |
BAT 11 |
Monossido di carbonio (CO) |
Trattamento termico |
Qualsiasi camino con una portata massica di CO ≥ 2 kg/h |
Norme EN generiche (11) |
Continua |
BAT 16 |
Qualsiasi camino con una portata massica di CO < 2 kg/h |
EN 15058 |
||||
Forni/riscaldatori di processo |
Qualsiasi camino con una portata massica di CO ≥ 2 kg/h |
Norme EN generiche (11) |
Continua (12) |
BAT 36 |
|
Qualsiasi camino con una portata massica di CO < 2 kg/h |
EN 15058 |
||||
Tutti gli altri processi/fonti |
Qualsiasi camino con una portata massica di CO ≥ 2 kg/h |
Norme EN generiche (11) |
Continua |
BAT 18 |
|
Qualsiasi camino con una portata massica di CO < 2 kg/h |
EN 15058 |
||||
Clorometano |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta ogni sei mesi (9) |
BAT 11 |
Sostanze CMR diverse dalle sostanze CMR contemplate altrove nella presente tabella (18) |
Tutti gli altri processi/fonti |
Qualsiasi camino |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta ogni sei mesi (9) |
BAT 11 |
Diclorometano |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta ogni sei mesi (9) |
BAT 11 |
Polveri |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino con una portata massica di polveri ≥ 3 kg/h |
Norme EN generiche (11), EN 13284-1 e EN 13284-2 |
Continua (14) |
BAT 14 |
Qualsiasi camino con una portata massica di polveri < 3 kg/h |
EN 13284-1 |
||||
Cloro elementare (Cl2) |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
Nessuna norma EN disponibile |
BAT 18 |
|
Dicloruro di etilene (EDC) |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta ogni sei mesi (9) |
BAT 11 |
Ossido di etilene |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta ogni sei mesi (9) |
BAT 11 |
Formaldeide |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
Norma EN in fase di elaborazione |
Una volta ogni sei mesi (9) |
BAT 11 |
Cloruri gassosi |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
EN 1911 |
BAT 18 |
|
Fluoruri gassosi |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
Nessuna norma EN disponibile |
BAT 18 |
|
Acido cianidrico (HCN) |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
Nessuna norma EN disponibile |
BAT 18 |
|
Piombo e suoi composti |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
EN 14385 |
BAT 14 |
|
Nichel e suoi composti |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
EN 14385 |
BAT 14 |
|
Protossido di azoto (N2O) |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
EN ISO 21258 |
— |
|
Ossidi di azoto (NOX) |
Trattamento termico |
Qualsiasi camino con una portata massica di NOX ≥ 2,5 kg/h |
Norme EN generiche (11) |
Continua |
BAT 16 |
Qualsiasi camino con una portata massica di NOX < 2,5 kg/h |
EN 14792 |
||||
Forni/riscaldatori di processo |
Qualsiasi camino con una portata massica di NOX ≥ 2,5 kg/h |
Norme EN generiche (11) |
Continua (12) |
BAT 36 |
|
Qualsiasi camino con una portata massica di NOX < 2,5 kg/h |
EN 14792 |
||||
Tutti gli altri processi/fonti |
Qualsiasi camino con una portata massica di NOX ≥ 2,5 kg/h |
Norme EN generiche (11) |
Continua |
BAT 18 |
|
Qualsiasi camino con una portata massica di NOX < 2,5 kg/h |
EN 14792 |
||||
PCDD/F |
Trattamento termico |
Qualsiasi camino |
EN 1948-1, EN 1948-2, EN 1948-3 |
BAT 12 |
|
PM2,5 e PM10 |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
EN ISO 23210 |
BAT 14 |
|
Ossido di propilene |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta ogni sei mesi (9) |
BAT 11 |
Diossido di zolfo (SO2) |
Trattamento termico |
Qualsiasi camino con una portata massica di SO2 ≥ 2,5 kg/h |
Norme EN generiche (11) |
Continua |
BAT 16 |
Qualsiasi camino con una portata massica di SO2 < 2,5 kg/h |
EN 14791 |
||||
Forni/riscaldatori di processo |
Qualsiasi camino con una portata massica di SO2 ≥ 2,5 kg/h |
Norme EN generiche (11) |
Continua (12) |
BAT 18, BAT 36 |
|
Qualsiasi camino con una portata massica di SO2 < 2,5 kg/h |
EN 14791 |
||||
Tutti gli altri processi/fonti |
Qualsiasi camino con una portata massica di SO2 ≥ 2,5 kg/h |
Norme EN generiche (11) |
Continua |
BAT 18 |
|
Qualsiasi camino con una portata massica di SO2 < 2,5 kg/h |
EN 14791 |
||||
Tetraclorometano |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta ogni sei mesi (9) |
BAT 11 |
Toluene |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta ogni sei mesi (9) |
BAT 11 |
Triclorometano |
Tutti i processi/fonti |
Qualsiasi camino |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta ogni sei mesi (9) |
BAT 11 |
Carbonio organico volatile totale (TCOV) |
Produzione di poliolefine (16) |
Qualsiasi camino con una portata massica di TCOV ≥ 2 kg C/h |
Norme EN generiche (11) |
Continua |
BAT 11, BAT 25 |
Qualsiasi camino con una portata massica di TCOV < 2 kg C/h |
EN 12619 |
||||
Produzione di gomme sintetiche (17) |
Qualsiasi camino con una portata massica di TCOV ≥ 2 kg C/h |
Norme EN generiche (11) |
Continua |
BAT 11, BAT 32 |
|
Qualsiasi camino con una portata massica di TCOV < 2 kg C/h |
EN 12619 |
||||
Tutti gli altri processi/fonti |
Qualsiasi camino con una portata massica di TCOV ≥ 2 kg C/h |
Norme EN generiche (11) |
Continua |
BAT 11 |
|
Qualsiasi camino con una portata massica di TCOV < 2 kg C/h |
EN 12619 |
1.1.3.3. Composti organici
BAT 9. Al fine di aumentare l’efficienza delle risorse e di ridurre la portata massica dei composti organici inviati al trattamento finale degli scarichi gassosi, la BAT consiste nel recuperare i composti organici dagli scarichi gassosi di processo applicando una delle tecniche indicate di seguito, o una loro combinazione, e nel riutilizzarli.
Tecnica |
Descrizione |
|
a. |
Assorbimento (rigenerativo) |
Cfr. sezione 1.4.1. |
b. |
Adsorbimento (rigenerativo) |
Cfr. sezione 1.4.1. |
c. |
Condensazione |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Applicabilità
Il recupero può essere limitato da una domanda eccessiva di energia a causa della bassa concentrazione del o dei composti interessati nei gas di scarico di processo. Il riutilizzo può essere limitato dalle specifiche di qualità dei prodotti.
BAT 10. Al fine di aumentare l’efficienza energetica e di ridurre la portata massica dei composti organici inviati al trattamento finale degli scarichi gassosi, la BAT consiste nell’inviare gli scarichi gassosi di processo con un potere calorifico sufficiente a un’unità di combustione che, se tecnicamente possibile, è combinata con il recupero del calore. La BAT 9 ha tuttavia priorità sull’invio dei gas di scarico di processo a un’unità di combustione.
Descrizione
I gas di scarico di processo con un elevato potere calorifico sono bruciati come combustibile in un’unità di combustione (motore a gas, caldaia, riscaldatore o forno di processo) e il calore è recuperato come vapore, per produrre energia elettrica o per fornire calore al processo.
Per aumentare il potere calorifico dei gas di scarico di processo con basse concentrazioni di COV (ad esempio < 1 g/Nm3) possono essere applicate fasi di preconcentrazione mediante adsorbimento (forno rotativo o letto fisso, con carbone attivo o zeoliti).
I setacci molecolari («smoothers»), solitamente composti da zeoliti, possono essere utilizzati per ridurre le forti variazioni delle concentrazioni di COV (ad esempio i picchi di concentrazione) nei gas di scarico di processo.
Applicabilità
L’invio dei gas di scarico di processo a un’unità di combustione può essere limitato dalla presenza di contaminanti o da considerazioni di sicurezza.
BAT 11. Al fine di ridurre le emissioni di composti organici convogliate nell’atmosfera, la BAT consiste nell’applicare una delle tecniche indicate di seguito, o una loro combinazione.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|
a. |
Adsorbimento |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
b. |
Assorbimento |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
c. |
Ossidazione catalitica |
Cfr. sezione 1.4.1. |
L’applicabilità può essere limitata dalla presenza di veleni del catalizzatore negli scarichi gassosi. |
d. |
Condensazione |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
e. |
Ossidazione termica |
Cfr. sezione 1.4.1. |
L’applicabilità dell’ossidazione termica recuperativa e rigenerativa agli impianti esistenti può essere limitata dalle caratteristiche di progettazione e/o da vincoli operativi. L’applicabilità può essere limitata da una domanda eccessiva di energia a causa della bassa concentrazione del o dei composti interessati nei gas di scarico di processo. |
f. |
Bioprocessi |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Applicabile unicamente al trattamento dei composti biodegradabili. |
Tabella 1.1
Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di composti organici convogliate nell’atmosfera
Sostanza/Parametro |
BAT-AEL (mg/Nm3) (media giornaliera o media del periodo di campionamento) (19) |
Carbonio organico volatile totale (TCOV) |
|
Somma dei COV classificati come CMR 1A o 1B |
< 1 -5 (24) |
Somma dei COV classificati come CMR 2 |
< 1 -10 (25) |
Benzene |
< 0,5 -1 (26) |
1,3-butadiene |
< 0,5 -1 (26) |
Etilene dicloruro |
< 0,5 -1 (26) |
Ossido di etilene |
< 0,5 -1 (26) |
Ossido di propilene |
< 0,5 -1 (26) |
Formaldeide |
1 -5 (26) |
Clorometano |
|
Diclorometano |
|
Tetraclorometano |
|
Toluene |
|
Triclorometano |
Per il monitoraggio si veda la BAT 8.
BAT 12. Al fine di ridurre le emissioni di PCDD/F convogliate nell’atmosfera provenienti dal trattamento termico degli scarichi gassosi contenenti cloro e/o composti clorurati, la BAT consiste nell’usare le tecniche a. e b. e una delle tecniche da c. a e. indicate di seguito, o una loro combinazione.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|
Tecniche specifiche di riduzione delle emissioni di PCDD/F |
|||
a. |
Ossidazione catalitica o termica ottimizzata |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
b. |
Raffreddamento rapido dei gas di scarico |
Raffreddamento rapido degli scarichi gassosi da temperature superiori a 400 °C a temperature inferiori a 250 °C per evitare una nuova sintesi di PCDD/F. |
Generalmente applicabile. |
c. |
Adsorbimento mediante carbone attivo |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
d. |
Assorbimento |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
Altre tecniche non utilizzate principalmente per ridurre le emissioni di PCDD/F |
|||
e. |
Riduzione catalitica selettiva (SCR) |
Cfr. sezione 1.4.1. Quando si usa l’SCR per l’abbattimento di NOX, una superficie catalitica adeguata del sistema di SCR realizza anche una riduzione parziale delle emissioni di PCDD/F. |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalla disponibilità di spazio e/o dalla presenza di veleni del catalizzatore negli scarichi gassosi. |
Tabella 1.2
Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di PCDD/F convogliate nell’atmosfera provenienti dal trattamento termico degli scarichi gassosi contenenti cloro e/o composti clorurati
Sostanza/Parametro |
BAT-AEL (ng I-TEQ/Nm3) (media del periodo di campionamento) |
PCDD/F |
< 0,01 -0,05 |
Per il monitoraggio si veda la BAT 8.
1.1.3.4. Polveri (compresi PM10 e PM2,5) e metalli inglobati nel particolato
BAT 13. Al fine di aumentare l’efficienza delle risorse e di ridurre la portata massica delle polveri e dei metalli inglobati nel particolato inviati al trattamento finale dei gas di scarico, la BAT consiste nel recuperare i materiali dagli scarichi gassosi di processo applicando una delle tecniche indicate di seguito, o una loro combinazione, e nel riutilizzarli.
Tecnica |
Descrizione |
|
a. |
Ciclone |
Cfr. sezione 1.4.1. |
b. |
Filtro a tessuto |
Cfr. sezione 1.4.1. |
c. |
Assorbimento |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Applicabilità
Il recupero può essere limitato da una domanda eccessiva di energia per la purificazione o la decontaminazione delle polveri. Il riutilizzo può essere limitato dalle specifiche di qualità dei prodotti.
BAT 14. Al fine di ridurre le emissioni di polveri e metalli inglobati nel particolato convogliate nell’atmosfera, la BAT consiste nell’applicare una delle tecniche indicate di seguito o una loro combinazione.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|
a. |
Filtro assoluto |
Cfr. sezione 1.4.1. |
L’applicabilità può essere limitata nel caso di polveri adesive o quando la temperatura degli scarichi gassosi è inferiore al punto di rugiada. |
b. |
Assorbimento |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
c. |
Filtro a tessuto |
Cfr. sezione 1.4.1. |
L’applicabilità può essere limitata nel caso di polveri adesive o quando la temperatura degli scarichi gassosi è inferiore al punto di rugiada. |
d. |
Filtro dell’aria ad alta efficienza |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
e. |
Ciclone |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
f. |
Precipitatore elettrostatico |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
Tabella 1.3
Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di polveri, piombo e nichel convogliate nell’atmosfera
Sostanza/Parametro |
BAT-AEL (mg/Nm3) (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
Polveri |
|
Piombo e suoi composti, espressi come Pb |
< 0,01 -0,1 (34) |
Nichel e suoi composti, espressi come Ni |
< 0,02 -0,1 (35) |
Per il monitoraggio si veda la BAT 8.
1.1.3.5. Composti inorganici
BAT 15. Al fine di aumentare l’efficienza delle risorse e di ridurre la portata massica dei composti inorganici inviati al trattamento finale degli scarichi gassosi, la BAT consiste nel recuperare i composti inorganici dagli scarichi gassosi di processo mediante assorbimento e nel riutilizzarli.
Descrizione
Cfr. sezione 1.4.1.
Applicabilità
Il recupero può essere limitato da una domanda eccessiva di energia a causa della bassa concentrazione del o dei composti interessati nei gas di scarico di processo. Il riutilizzo può essere limitato dalle specifiche di qualità dei prodotti.
BAT 16. Al fine di ridurre le emissioni di CO, NOX e SOX convogliate nell’atmosfera provenienti dal trattamento termico, la BAT consiste nell’usare la tecnica c. e una delle altre tecniche indicate di seguito, o una loro combinazione.
Tecnica |
Descrizione |
Composti inorganici principali |
Applicabilità |
|
a. |
Scelta del combustibile |
Cfr. sezione 1.4.1. |
NOX, SOX |
Generalmente applicabile. |
b. |
Bruciatore a basse emissioni di NOX |
Cfr. sezione 1.4.1. |
NOX |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalle caratteristiche di progettazione e/o da vincoli operativi. |
c. |
Ottimizzazione dell’ossidazione catalitica o termica |
Cfr. sezione 1.4.1. |
CO, NOX |
Generalmente applicabile. |
d. |
Eliminazione di grandi quantità di precursori di NOX |
Eliminare (se possibile, per il riutilizzo) grandi quantità di precursori di NOX prima dell’ossidazione termica o catalitica, ad esempio mediante assorbimento, adsorbimento o condensazione. |
NOX |
Generalmente applicabile. |
e. |
Assorbimento |
Cfr. sezione 1.4.1. |
SOX |
Generalmente applicabile. |
f. |
Riduzione catalitica selettiva (SCR) |
Cfr. sezione 1.4.1. |
NOX |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalla disponibilità di spazio. |
g. |
Riduzione non catalitica selettiva (SNCR) |
Cfr. sezione 1.4.1. |
NOX |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dai tempi di permanenza necessari per la reazione. |
Tabella 1.4
Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di NOX convogliate nell’atmosfera e livello di emissione indicativo per le emissioni di CO convogliate nell’atmosfera provenienti dal trattamento termico
Sostanza/Parametro |
BAT-AEL (mg/Nm3) (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
Ossidi di azoto (NOX) da ossidazione catalitica |
5 -30 (36) |
Ossidi di azoto (NOX) da ossidazione termica |
5 -130 (37) |
Monossido di carbonio (CO) |
Nessun BAT-AEL (38) |
Per il monitoraggio si veda la BAT 8.
Per i BAT-AEL delle emissioni di SO2 convogliate nell’atmosfera si veda la tabella 1.6.
BAT 17. Al fine di ridurre le emissioni di ammoniaca convogliate nell’atmosfera derivanti dall’uso della riduzione catalitica selettiva (SCR) o della riduzione non catalitica selettiva (SNCR) per abbattere le emissioni di NOX (perdita di ammoniaca), la BAT consiste nell’ottimizzare la configurazione e/o il funzionamento dell’SCR o SNCR (tramite, ad esempio, un rapporto ottimale reagente/NOX, una distribuzione omogenea del reagente e una calibrazione ottimale delle gocce di reagente).
Tabella 1.5
Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di ammoniaca convogliate nell’atmosfera derivanti dall’uso dell’SCR o SNCR (perdita di ammoniaca)
Sostanza/Parametro |
BAT-AEL (mg/Nm3) (media del periodo di campionamento) |
Ammoniaca (NH3) dall’SCR/SNCR |
< 0,5 -8 (39) |
Per il monitoraggio si veda la BAT 8.
BAT 18. Al fine di ridurre le emissioni di composti inorganici convogliate nell’atmosfera diverse dalle emissioni di ammoniaca convogliate nell’atmosfera derivanti dall’uso della riduzione selettiva catalitica (SCR) o non catalitica (SNCR) per l’abbattimento delle emissioni di NOX, diverse dalle emissioni di CO, NOX e SOX convogliate nell’atmosfera derivanti dal trattamento termico e diverse dalle emissioni di NOX convogliate nell’atmosfera provenienti da forni/riscaldatori di processo, la BAT consiste nell’applicare una delle tecniche indicate di seguito o una loro combinazione.
Tecnica |
Descrizione |
Composti inorganici principali |
Applicabilità |
|
Tecniche specifiche per ridurre le emissioni di composti inorganici nell’atmosfera |
||||
a. |
Assorbimento |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Cl2, HCl, HCN, HF, NH3, NOX, SOX |
Generalmente applicabile. |
b. |
Adsorbimento |
Cfr. sezione 1.4.1. Per l’eliminazione delle sostanze inorganiche, la tecnica è spesso utilizzata in combinazione con una tecnica di abbattimento delle polveri (cfr. BAT 14). |
HCl, HF, NH3, SOX |
Generalmente applicabile. |
c. |
Riduzione catalitica selettiva (SCR) |
Cfr. sezione 1.4.1. |
NOX |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalla disponibilità di spazio. |
d. |
Riduzione non catalitica selettiva (SNCR) |
Cfr. sezione 1.4.1. |
NOX |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dai tempi di permanenza necessari per la reazione. |
Altre tecniche non usate principalmente per ridurre le emissioni di composti inorganici nell’atmosfera |
||||
e. |
Ossidazione catalitica |
Cfr. sezione 1.4.1. |
NH3 |
L’applicabilità può essere limitata dalla presenza di veleni del catalizzatore negli scarichi gassosi. |
f. |
Ossidazione termica |
Cfr. sezione 1.4.1. |
NH3, HCN |
L’applicabilità dell’ossidazione termica recuperativa e rigenerativa agli impianti esistenti può essere limitata dalle caratteristiche di progettazione e/o da vincoli operativi. L’applicabilità può essere limitata da una domanda eccessiva di energia a causa della bassa concentrazione del o dei composti interessati nei gas di scarico di processo. |
Tabella 1.6
Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di composti inorganici convogliate nell’atmosfera
Sostanza/Parametro |
BAT-AEL (mg/Nm3) (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
Ammoniaca (NH3) |
|
Cloro elementare (Cl2) |
|
Fluoruri gassosi, espressi come HF |
≤ 1 (43) |
Acido cianidrico (HCN) |
< 0,1 -1 (43) |
Cloruri gassosi, espressi come HCl |
1 -10 (45) |
Ossidi di azoto (NOX) |
|
Ossidi di zolfo (SO2) |
Per il monitoraggio si veda la BAT 8.
1.1.4. Emissioni diffuse di COV nell’atmosfera
1.1.4.1. Sistema di gestione delle emissioni diffuse di COV
BAT 19. Al fine di prevenire o, laddove ciò non sia fattibile, ridurre le emissioni diffuse di COV nell’atmosfera, la BAT consiste nell’elaborare e attuare un sistema di gestione per le emissioni diffuse di COV, nell’ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), avente tutte le caratteristiche seguenti:
i. |
stima della quantità annua di emissioni diffuse di COV (cfr. BAT 20); |
ii. |
monitoraggio delle emissioni diffuse di COV provenienti dall’uso di solventi mediante la compilazione di un bilancio di massa dei solventi, se del caso (cfr. BAT 21); |
iii. |
istituzione e attuazione di un programma di rilevamento e riparazione delle perdite di trafilamento (LDAR) per le emissioni fuggitive di COV. Il programma LDAR dura generalmente da uno a cinque anni a seconda della natura, della portata e della complessità dell’impianto (cinque anni possono corrispondere a impianti di grandi dimensioni con un numero elevato di fonti di emissione). Il programma LDAR comprende tutti gli elementi seguenti:
|
iv. |
istituzione e attuazione di un programma di rilevamento e riduzione delle emissioni non fuggitive di COV che comprenda tutti gli elementi seguenti:
|
v. |
creazione e gestione di una banca dati per le fonti di emissioni diffuse di COV individuate nell’inventario di cui alla BAT 2, al fine di registrare:
|
vi. |
riesame e aggiornamento periodici del programma LDAR. Possono essere inclusi gli elementi seguenti:
|
vii. |
riesame e aggiornamento del programma di rilevamento e riduzione per le emissioni non fuggitive di COV. Possono essere inclusi gli elementi seguenti:
|
Applicabilità
Gli elementi di cui ai punti iii, iv, vi e vii sono applicabili solo alle fonti di emissioni diffuse di COV per le quali si applica il monitoraggio secondo la BAT 22.
Il livello di dettaglio del sistema di gestione per le emissioni diffuse di COV sarà proporzionato alla natura, alle dimensioni e alla complessità dell’impianto, così come all’insieme dei suoi possibili effetti sull’ambiente.
1.1.4.2. Monitoraggio
BAT 20. La BAT consiste nello stimare separatamente le emissioni fuggitive e non fuggitive di COV nell’atmosfera almeno una volta l’anno, applicando una delle tecniche indicate di seguito o una loro combinazione, nonché nel determinare l’incertezza di tale stima. La stima distingue tra COV classificati come CMR 1A o 1B e COV non classificati come CMR 1A o 1B.
Nota
La stima delle emissioni diffuse di COV nell’atmosfera tiene conto dei risultati del monitoraggio effettuato conformemente alla BAT 21 e/o alla BAT 22.
Ai fini della stima, le emissioni convogliate possono essere conteggiate come emissioni non fuggitive quando le caratteristiche intrinseche del flusso degli scarichi gassosi (ad esempio, basse velocità, variabilità della portata e concentrazione) non consentono una misurazione accurata secondo la BAT 8.
Sono individuate le principali fonti di incertezza della stima e sono attuate misure correttive per ridurre l’incertezza.
Tecnica |
Descrizione |
Tipo di emissioni |
||||||
a. |
Uso di fattori di emissione |
Cfr. sezione 1.4.2. |
Fuggitive e/o non fuggitive |
|||||
b. |
Uso di un bilancio di massa |
Stima basata sulla differenza di massa degli input e degli output della sostanza nell’impianto/unità di produzione, tenendo conto della generazione e della distruzione della sostanza nell’impianto/unità di produzione. Un bilancio di massa può anche consistere nella misurazione della concentrazione di COV nel prodotto (ad esempio, materia prima o solvente). |
||||||
c. |
Uso di modelli termodinamici |
Stima in base alle leggi della termodinamica applicate alle apparecchiature (ad esempio serbatoi) o a particolari fasi di un processo di produzione. I dati seguenti sono generalmente utilizzati come input per il modello:
|
BAT 21. La BAT consiste nel monitorare le emissioni diffuse di COV provenienti dall’uso di solventi mediante la compilazione, almeno una volta l’anno, di un bilancio di massa degli input e degli output di solventi dell’impianto, di cui all’allegato VII, parte 7, della direttiva 2010/75/UE, e nel ridurre al minimo l’incertezza dei dati relativi al bilancio di massa dei solventi applicando tutte le tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
|||||||||
a. |
Identificazione e quantificazione complete degli input e degli output di solventi, ivi compresa la relativa incertezza |
La tecnica consiste:
|
||||||||
b. |
Attuazione di un sistema di tracciamento del solvente |
Un sistema di tracciamento del solvente mira a mantenere il controllo sulle quantità di solvente utilizzate e non utilizzate (ad esempio pesando i quantitativi inutilizzati che dall’area di applicazione sono riportati in magazzino). |
||||||||
c. |
Monitoraggio delle modifiche che possono incidere sull’incertezza dei dati relativi al bilancio di massa dei solventi |
Si registra qualsiasi modifica che può incidere sull’incertezza dei dati relativi al bilancio di massa dei solventi, tra cui:
|
Applicabilità
Questa BAT non si può applicare alla produzione di poliolefine, PVC o gomme sintetiche.
Questa BAT può non essere applicabile agli impianti il cui consumo totale annuo di solventi è inferiore a 50 tonnellate. Il livello di dettaglio del bilancio di massa dei solventi è proporzionato alla natura, alle dimensioni e alla complessità dell’impianto, così come all’insieme dei suoi possibili effetti sull’ambiente e al tipo e alla quantità di solventi utilizzati.
BAT 22. La BAT consiste nel monitorare le emissioni diffuse di COV nell’atmosfera almeno alla frequenza indicata di seguito e in conformità delle norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT consiste nell’applicare norme ISO, norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino una disponibilità di dati di qualità scientifica equivalente.
Tipo di COV |
Norma/e |
Frequenza minima di monitoraggio |
|
Fonti di emissioni fuggitive |
COV classificati come CMR 1A o 1B |
EN 15446 (58) |
|
COV non classificati come CMR 1A o 1B |
Una volta durante il periodo coperto da ciascun programma LDAR (cfr. BAT 19, punto iii) (56) |
||
Fonti di emissioni non fuggitive |
COV classificati come CMR 1A o 1B |
EN 17628 |
Una volta l’anno |
COV non classificati come CMR 1A o 1B |
Una volta l’anno (57) |
Nota
Il rilevamento ottico di gas (OGI) è un’utile tecnica complementare al metodo olfattometrico EN 15446 per individuare le fonti di emissioni fuggitive di COV, in particolare nel caso di fonti inaccessibili (cfr. sezione 1.4.2). Questa tecnica è descritta nella norma EN 17628.
Nel caso di emissioni non fuggitive, le misurazioni possono essere integrate dall’uso di modelli termodinamici.
Quando si utilizzano/consumano grandi quantità di COV (ad esempio superiori a 80 t/anno), la quantificazione delle emissioni di COV provenienti dall’impianto con correlazione tracciante (TC) o con tecniche ottiche basate sull’assorbimento, come la tecnica DIAL (radar ottico ad assorbimento differenziale) o la tecnica SOF (flusso di occultazione solare), costituisce un’utile tecnica complementare (cfr. sezione 1.4.2). Queste tecniche sono descritte nella norma EN 17628.
Applicabilità
La BAT 22 si applica solo se la quantità annua di emissioni diffuse di COV provenienti dall’impianto stimata secondo la BAT 20 è superiore a quanto indicato di seguito.
Per le emissioni fuggitive:
— |
1 tonnellata di COV all’anno nel caso di COV classificati come CMR 1A o 1B; oppure |
— |
5 tonnellate di COV all’anno nel caso di altri COV. |
Per le emissioni non fuggitive:
— |
1 tonnellata di COV all’anno nel caso di COV classificati come CMR 1A o 1B; oppure |
— |
5 tonnellate di COV all’anno nel caso di altri COV. |
1.1.4.3. Prevenzione o riduzione delle emissioni diffuse di COV
BAT 23. Al fine di prevenire o, laddove ciò non sia fattibile, ridurre le emissioni diffuse di COV nell’atmosfera, la BAT consiste nell’applicare una delle tecniche indicate di seguito o una loro combinazione.
Nota
Le tecniche prioritarie da usare per prevenire o, laddove ciò non sia fattibile, ridurre le emissioni diffuse di COV nell’atmosfera sono stabilite in base alle proprietà pericolose della o delle sostanze emesse e/o all’entità delle emissioni.
Tecnica |
Descrizione |
Tipo di emissioni |
Applicabilità |
|||||||||||||||
|
||||||||||||||||||
a. |
Limitare il numero di potenziali fonti di emissioni |
La tecnica prevede di:
|
Emissioni fuggitive e non fuggitive |
Negli impianti esistenti l’applicabilità può essere limitata da vincoli operativi. |
||||||||||||||
b. |
Impiegare apparecchiature ad alta integrità |
Le apparecchiature ad alta integrità comprendono, tra l’altro:
L’impiego di apparecchiature ad alta integrità è particolarmente importante per prevenire o ridurre al minimo:
Le apparecchiature ad alta integrità sono selezionate, installate e sottoposte a manutenzione in base al tipo di processo e alle condizioni operative del processo. |
Emissioni fuggitive |
Negli impianti esistenti l’applicabilità può essere limitata da vincoli operativi. Generalmente applicabile agli impianti nuovi e alle modifiche sostanziali di impianti. |
||||||||||||||
c. |
Raccogliere le emissioni diffuse e trattare i gas di scarico |
Raccolta delle emissioni diffuse di COV (ad esempio, da guarnizioni di tenuta dei compressori, sfiati e linee di spurgo) e invio al recupero (cfr. BAT 9 e BAT 10) e/o all’abbattimento (cfr. BAT 11). |
Emissioni fuggitive e non fuggitive |
L’applicabilità può essere limitata:
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||||||
d. |
Agevolare l’accesso e/o le attività di monitoraggio |
Per facilitare le attività di manutenzione e/o monitoraggio, l’accesso alle apparecchiature che potrebbero avere problemi di trafilamento è agevolato, ad esempio mediante l’installazione di piattaforme e/o l’uso di droni per il monitoraggio. |
Emissioni fuggitive |
Negli impianti esistenti l’applicabilità può essere limitata da vincoli operativi. |
||||||||||||||
e. |
Serraggio |
La tecnica prevede di:
|
Emissioni fuggitive |
Generalmente applicabile. |
||||||||||||||
f. |
Sostituire le apparecchiature e/o le parti che presentano problemi di trafilamento |
La tecnica prevede di sostituire:
|
Emissioni fuggitive |
Generalmente applicabile. |
||||||||||||||
g. |
Riesaminare e aggiornare la progettazione del processo |
La tecnica prevede di:
|
Emissioni non fuggitive |
Negli impianti esistenti l’applicabilità può essere limitata da vincoli operativi. |
||||||||||||||
h. |
Riesaminare e aggiornare le condizioni di esercizio |
La tecnica prevede di:
|
Emissioni non fuggitive |
Generalmente applicabile. |
||||||||||||||
i. |
Utilizzare sistemi chiusi |
La tecnica prevede di:
I gas di scarico dai sistemi chiusi sono inviati al recupero (cfr. BAT 9 e BAT 10) e/o all’abbattimento (cfr. BAT 11). |
Emissioni non fuggitive |
L’applicabilità può essere limitata da vincoli operativi negli impianti esistenti e/o per motivi di sicurezza. |
||||||||||||||
j. |
Applicare tecniche per ridurre al minimo le emissioni dalle superfici |
La tecnica prevede di:
|
Emissioni non fuggitive |
Negli impianti esistenti l’applicabilità può essere limitata da vincoli operativi. |
1.1.4.4. Conclusioni sulle BAT per l’uso di solventi o il riutilizzo di solventi recuperati
I livelli di emissione per l’uso di solventi o il riutilizzo di solventi recuperati indicati di seguito sono associati alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1.1 e alla sezione 1.1.4.3.
Tabella 1.7
Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni diffuse di COV nell’atmosfera provenienti dall’uso di solventi o dal riutilizzo di solventi recuperati
Parametro |
BAT-AEL (percentuale degli input di solventi) (media annua) (59) |
Emissioni diffuse di COV |
≤ 5 % |
Per il monitoraggio si vedano la BAT 20, la BAT 21 e la BAT 22.
1.2. Polimeri e gomme sintetiche
Le conclusioni sulle BAT presentate in questa sezione riguardano la produzione di determinati polimeri. Esse si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1.1.
1.2.1. Conclusioni sulle BAT per la produzione di poliolefine
BAT 24. La BAT consiste nel monitorare la concentrazione di TCOV nei prodotti poliolefinici, almeno una volta l’anno per ciascun grado rappresentativo di poliolefine prodotto nel corso dello stesso anno, conformemente alle norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT consiste nell’applicare norme ISO, norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino una disponibilità di dati di qualità scientifica equivalente.
Prodotto poliolefinico |
Norma/e |
Monitoraggio associato a |
HDPE, LDPE, LLDPE |
Nessuna norma EN disponibile |
BAT 20, BAT 25 |
PP |
||
EPS, GPPS, HIPS |
Nota
I campioni di misura sono prelevati nel punto di transizione dal sistema chiuso a quello aperto in cui la poliolefina entra in contatto con l’atmosfera.
Il sistema chiuso si riferisce alla parte del processo di produzione in cui i materiali (ad esempio reagenti, solventi, agenti di sospensione) non sono a contatto con l’atmosfera e comprende le fasi di polimerizzazione, il riutilizzo e il recupero dei materiali.
Il sistema aperto si riferisce alla parte del processo di produzione in cui le poliolefine entrano in contatto con l’atmosfera e comprende le fasi di finitura (ad esempio, essiccazione, miscelazione) nonché il trasferimento, la manipolazione e lo stoccaggio delle poliolefine.
Quando il punto di transizione tra il sistema aperto e quello chiuso non può essere chiaramente individuato, i campioni di misura sono prelevati in un punto appropriato.
Applicabilità
Le misurazioni non si applicano ai processi di produzione costituiti unicamente da un sistema chiuso.
BAT 25. Al fine di aumentare l’efficienza delle risorse e di ridurre le emissioni di composti organici nell’atmosfera, la BAT consiste nell’applicare tutte le tecniche indicate di seguito, nella misura in cui sono applicabili.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|
a. |
Agenti chimici con bassi punti di ebollizione |
Si usano solventi e agenti di sospensione con bassi punti di ebollizione. |
L’applicabilità può essere limitata da vincoli operativi. |
b. |
Abbassare il tenore di COV nel polimero |
Il tenore di COV nel polimero è abbassato, ad esempio mediante sistemi di separazione a bassa pressione, strippaggio o spurgo dell’azoto a ciclo chiuso, o estrusione con devolatilizzazione (cfr. sezione 1.4.3). Le tecniche per abbassare il tenore di COV dipendono dal tipo di prodotto polimerico e dal processo di produzione. |
L’estrusione con devolatilizzazione può essere limitata dalle specifiche del prodotto per la produzione di HDPE, LDPE e LLDPE. |
c. |
Raccogliere e trattare i gas di scarico di processo |
I gas di scarico di processo derivanti dall’applicazione della tecnica b. e dalla fase di finitura, ad esempio estrusione e sili di degasaggio, sono raccolti e inviati al recupero (cfr. BAT 9 e BAT 10) e/o all’abbattimento (cfr. BAT 11). |
L’applicabilità può essere limitata da vincoli operativi e/o per motivi di sicurezza (ad esempio, evitare concentrazioni prossime al limite di esplosività inferiore/superiore). |
Tabella 1.8
Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni totali di COV nell’atmosfera provenienti dalla produzione di poliolefine, espressi come emissioni specifiche
Prodotto poliolefinico |
Unità |
BAT-AEL (media annua) |
HDPE |
g di C per kg di poliolefine prodotte |
0,3 -1,0 (60) |
LDPE |
||
LLDPE |
0,1 -0,8 |
|
PP |
0,1 -0,9 (60) |
|
GPPS e HIPS |
< 0,1 |
|
EPS |
< 0,6 |
Per il monitoraggio si vedano la BAT 8, la BAT 20, la BAT 22 e la BAT 24. Il monitoraggio delle emissioni di TCOV nell’atmosfera comprende tutte le emissioni, considerate pertinenti secondo l’inventario di cui alla BAT 2, provenienti dalle seguenti fasi del processo: stoccaggio e manipolazione delle materie prime, polimerizzazione, recupero dei materiali e abbattimento degli inquinanti, finitura del polimero (ad esempio estrusione, essiccazione, miscelazione) nonché trasferimento, manipolazione e stoccaggio dei polimeri.
1.2.2. Conclusioni sulle BAT per la produzione di cloruro di polivinile (PVC)
BAT 26. La BAT consiste nel monitorare le emissioni convogliate nell’atmosfera almeno alla frequenza indicata di seguito e in conformità delle norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT consiste nell’applicare norme ISO, norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino una disponibilità di dati di qualità scientifica equivalente.
Sostanza |
Punti di emissione |
Norma/e |
Frequenza minima di monitoraggio (63) |
Monitoraggio associato a |
VCM |
Qualsiasi camino con una portata massica di VCM ≥ 25 g/h |
Norme EN generiche (64) |
Continua (65) |
BAT 29 |
Qualsiasi camino con una portata massica di VCM < 25 g/h |
Nessuna norma EN disponibile |
BAT 27. La BAT consiste nel monitorare la concentrazione residua di monomero di cloruro di vinile nei fanghi («slurry»)/nel lattice di PVC, almeno una volta l’anno per ciascun grado rappresentativo di PVC prodotto nel corso dello stesso anno, conformemente alle norme EN.
Sostanza |
Norma/e |
Monitoraggio associato a |
VCM |
EN ISO 6401 |
BAT 30 |
Nota
I campioni di fanghi («slurry»)/lattice di PVC sono prelevati nel punto di transizione dal sistema chiuso a quello aperto in cui i fanghi («slurry»)/il lattice di PVC entrano in contatto con l’atmosfera.
Il sistema chiuso si riferisce alla parte del processo di produzione in cui i fanghi («slurry»)/il lattice di PVC non sono a contatto con l’atmosfera e comprende generalmente le fasi di polimerizzazione, il riutilizzo e il recupero del VCM.
Il sistema aperto è la parte del sistema in cui i fanghi («slurry»)/il lattice di PVC entrano in contatto con l’atmosfera e comprende le fasi di finitura (ad esempio, essiccazione e miscelazione) nonché il trasferimento, la manipolazione e lo stoccaggio del PVC.
BAT 28. Al fine di aumentare l’efficienza delle risorse e ridurre la portata massica dei composti organici inviati al trattamento finale per gli scarichi gassosi, la BAT consiste nel recuperare il monomero di cloruro di vinile dagli scarichi gassosi di processo applicando una delle tecniche indicate di seguito, o una loro combinazione, e nel riutilizzare il monomero recuperato.
Tecnica |
Descrizione |
|
a. |
Assorbimento (rigenerativo) |
Cfr. sezione 1.4.1 |
b. |
Adsorbimento (rigenerativo) |
Cfr. sezione 1.4.1 |
c. |
Condensazione |
Cfr. sezione 1.4.1 |
Applicabilità
Il recupero può essere limitato da una domanda eccessiva di energia a causa della bassa concentrazione del o dei composti interessati nei gas di scarico di processo.
BAT 29. Al fine di ridurre le emissioni di monomero di cloruro di vinile convogliate nell’atmosfera derivanti dal recupero dello stesso, la BAT consiste nell’applicare una delle tecniche indicate di seguito o una loro combinazione.
|
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
a. |
Assorbimento |
Cfr. sezione 1.4.1 |
Generalmente applicabile. |
b. |
Adsorbimento |
Cfr. sezione 1.4.1 |
|
c. |
Condensazione |
Cfr. sezione 1.4.1 |
|
d. |
Ossidazione termica |
Cfr. sezione 1.4.1 |
L’applicabilità dell’ossidazione termica recuperativa e rigenerativa agli impianti esistenti può essere limitata dalle caratteristiche di progettazione e/o da vincoli operativi. L’applicabilità può essere limitata da una domanda eccessiva di energia a causa della bassa concentrazione del o dei composti interessati nei gas di scarico di processo. |
Tabella 1.9
Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di VCM convogliate nell’atmosfera derivanti dal recupero del VCM
Sostanza |
BAT-AEL (mg/Nm3) (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
VCM |
Per il monitoraggio si veda la BAT 26.
BAT 30. Al fine di ridurre le emissioni di monomero di cloruro di vinile nell’atmosfera, la BAT consiste nell’applicare tutte le tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
|||||||||||
a. |
Impianti di stoccaggio di VCM adeguati |
La tecnica prevede di:
|
||||||||||
b. |
Bilancio dei vapori |
Cfr. sezione 1.4.3. |
||||||||||
c. |
Riduzione al minimo delle emissioni di VCM residuo provenienti dalle apparecchiature |
La tecnica prevede di:
|
||||||||||
d. |
Abbassare il tenore di VCM nel polimero mediante strippaggio |
Cfr. sezione 1.4.3. |
||||||||||
e. |
Raccogliere e trattare i gas di scarico di processo |
I gas di scarico di processo derivanti dall’applicazione della tecnica d. sono raccolti e inviati al recupero (cfr. BAT 28) e/o all’abbattimento del VCM (cfr. BAT 29). |
Tabella 1.10
Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni totali di VCM nell’atmosfera provenienti dalla produzione di PVC, espressi come emissioni specifiche
Tipo di PVC |
Unità |
BAT-AEL (media annua) |
S-PVC |
g di VCM per kg di PVC prodotto |
0,01 -0,045 |
E-PVC |
0,25 -0,3 (70) |
Per il monitoraggio si vedano la BAT 20, la BAT 22, la BAT 26 e la BAT 27. Il monitoraggio delle emissioni di VCM nell’atmosfera comprende tutte le emissioni, considerate pertinenti secondo l’inventario di cui alla BAT 2, provenienti dalle fasi del processo o dalle apparecchiature seguenti: finitura, ad esempio essiccazione e miscelazione; trasferimento, manipolazione e stoccaggio; aperture del reattore; gasometri; impianti di trattamento delle acque reflue; recupero e/o abbattimento del VCM.
Tabella 1.11
Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per la concentrazione di VCM nei fanghi («slurry»)/nel lattice di PVC
Tipo di PVC |
Unità |
BAT-AEL (media annua) |
S-PVC |
g di VCM per kg di PVC prodotto |
0,01 -0,03 |
E-PVC |
0,2 -0,4 |
Per il monitoraggio si veda la BAT 27.
1.2.3. Conclusioni sulle BAT per la produzione di gomme sintetiche
BAT 31. La BAT consiste nel monitorare la concentrazione di TCOV nelle gomme sintetiche, almeno una volta l’anno per ciascun grado rappresentativo di gomme sintetiche prodotto nel corso dello stesso anno, conformemente alle norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT consiste nell’applicare norme ISO, norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino una disponibilità di dati di qualità scientifica equivalente.
Sostanza/Parametro |
Norma/e |
Monitoraggio associato a |
COV |
Nessuna norma EN disponibile |
BAT 32 |
Nota
I campioni sono prelevati dopo aver abbassato il tenore di COV nel polimero (cfr. BAT 32, lettera a.) quando la gomma sintetica entra in contatto con l’atmosfera.
Applicabilità
Le misurazioni non si applicano ai processi di produzione costituiti unicamente da un sistema chiuso.
BAT 32. Al fine di ridurre le emissioni di composti organici nell’atmosfera, la BAT consiste nell’applicare una delle tecniche indicate di seguito o una loro combinazione.
|
Tecnica |
Descrizione |
a. |
Abbassare il tenore di COV nel polimero |
Il tenore di COV nel polimero è ridotto mediante strippaggio o estrusione con devolatilizzazione (cfr. sezione 1.4.3). |
b. |
Raccogliere e trattare i gas di scarico di processo |
I gas di scarico di processo sono raccolti e inviati al recupero (cfr. BAT 9 e BAT 10) e/o all’abbattimento (cfr. BAT 11). |
Tabella 1.12
Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni totali di COV nell’atmosfera provenienti dalla produzione di gomme sintetiche, espresso come emissione specifica
Sostanza/Parametro |
Unità |
BAT-AEL (media annua) |
TCOV |
g di C per kg di gomma sintetica prodotta |
0,2 -4,2 |
Per il monitoraggio si vedano la BAT 8, la BAT 20, la BAT 22 e la BAT 31. Il monitoraggio delle emissioni di TCOV nell’atmosfera comprende tutte le emissioni, considerate pertinenti secondo l’inventario di cui alla BAT 2, provenienti dalle seguenti fasi del processo: stoccaggio delle materie prime, polimerizzazione, recupero dei materiali e tecniche di abbattimento, finitura del polimero (ad esempio estrusione, essiccazione, miscelazione) nonché trasferimento, manipolazione e stoccaggio delle gomme sintetiche.
1.2.4. Conclusioni sulle BAT per la produzione di viscosa con CS2
BAT 33. La BAT consiste nel monitorare le emissioni convogliate nell’atmosfera almeno alla frequenza indicata di seguito e in conformità delle norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT consiste nell’applicare norme ISO, norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino una disponibilità di dati di qualità scientifica equivalente.
Sostanza (71) |
Punti di emissione |
Norma/e |
Frequenza minima di monitoraggio |
Monitoraggio associato a |
Disolfuro di carbonio (CS2) |
Qualsiasi camino con una portata massica ≥ 1 kg/h |
Norme EN generiche (72) |
Continua (73) |
BAT 35 |
Qualsiasi camino con una portata massica < 1 kg/h |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta l’anno (74) |
||
Acido solfidrico (H2S) |
Qualsiasi camino con una portata massica ≥ 50 g/h |
Norme EN generiche (72) |
Continua (73) |
|
Qualsiasi camino con una portata massica < 50 g/h |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta l’anno (74) |
BAT 34. Al fine di aumentare l’efficienza delle risorse e ridurre la portata massica di CS2 e H2S inviati al trattamento finale per gli scarichi gassosi, la BAT consiste nel recuperare il CS2 applicando la tecnica a. o b. o entrambe, oppure una combinazione della tecnica c. con la tecnica a. o b. o con entrambe, indicate di seguito, e nel riutilizzare il CS2 o, in alternativa, nell’applicare la tecnica d.
Tecnica |
Sostanza principale |
Descrizione |
Applicabilità |
|
a. |
Assorbimento (rigenerativo) |
H2S |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile nella produzione di involucri. Per altri prodotti l’applicabilità può essere limitata da una domanda eccessiva di energia a causa delle alte portate volumetriche degli scarichi gassosi (superiori, ad esempio, a 120 000 Nm3/h) o della bassa concentrazione di H2S negli scarichi gassosi (inferiore, ad esempio, a 0,5 g/Nm3). |
b. |
Adsorbimento (rigenerativo) |
H2S, CS2 |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Se la domanda di energia per il recupero è eccessiva, l’applicabilità può essere limitata da concentrazioni di CS2 negli scarichi gassosi inferiori, ad esempio, a 5 g/Nm3. |
c. |
Condensazione |
H2S, CS2 |
Cfr. sezione 1.4.1. |
|
d. |
Produzione di acido solforico |
H2S, CS2 |
I gas di scarico di processo contenenti CS2 e H2S sono utilizzati per produrre acido solforico. |
L’applicabilità può essere limitata se la concentrazione di CS2 e/o H2S negli scarichi gassosi è inferiore a 5 g/Nm3. |
BAT 35. Al fine di ridurre le emissioni di CS2 e H2S convogliate nell’atmosfera, la BAT consiste nell’applicare una delle tecniche indicate di seguito o una loro combinazione.
Tecnica |
Sostanza principale |
Descrizione |
Applicabilità |
|
a. |
Assorbimento |
H2S |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
b. |
Bioprocessi |
CS2, H2S |
Cfr. sezione 1.4.1. |
L’applicabilità può essere limitata da una domanda eccessiva di energia a causa delle alte portate volumetriche degli scarichi gassosi (superiori, ad esempio, a 60 000 Nm3/h), dell’alta concentrazione di CS2 negli scarichi gassosi (superiore, ad esempio, a 1 000 mg/Nm3) o della concentrazione troppo bassa di H2S. |
c. |
Ossidazione termica |
CS2, H2S |
Cfr. sezione 1.4.1. |
L’applicabilità dell’ossidazione termica recuperativa e rigenerativa agli impianti esistenti può essere limitata dalle caratteristiche di progettazione e/o da vincoli operativi. L’applicabilità può essere limitata da una domanda eccessiva di energia a causa della bassa concentrazione del o dei composti interessati nei gas di scarico di processo. |
Tabella 1.13
Livelli di emissioni associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di CS2 e H2S convogliate nell’atmosfera provenienti dalla produzione di viscosa con CS2
Sostanza |
BAT-AEL (mg/Nm3) (media giornaliera o media del periodo di campionamento) (75) |
CS2 |
|
H2S |
1 -10 (78) |
Per il monitoraggio si veda la BAT 33.
Tabella 1.14
Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di H2S e CS2 nell’atmosfera provenienti dalla produzione di fibre in fiocco e involucri, espressi come emissioni specifiche
Parametro |
Processo |
Unità |
BAT-AEL (media annua) |
Somma di H2S e CS2 (espressa come S totale) (79) |
Produzione di fibre in fiocco |
g di S totale per kg di prodotto |
6 -9 |
Involucri |
120 -250 |
Per il monitoraggio si veda la BAT 33.
1.3. Forni/riscaldatori di processo
Le conclusioni sulle BAT presentate in questa sezione si applicano quando nei processi di produzione inclusi nell’ambito di applicazione delle presenti conclusioni sulle BAT si usano forni/riscaldatori di processo con una potenza termica nominale totale pari o superiore a 1 MW. Esse si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1.1.
Se gli scarichi gassosi di due o più forni/riscaldatori di processo distinti sono o potrebbero essere, a giudizio dell’autorità competente, emessi attraverso un camino comune, ai fini del calcolo della potenza termica nominale totale si sommano le capacità di tutti i forni/riscaldatori singoli.
BAT 36. Al fine di prevenire o, laddove ciò non sia fattibile, ridurre le emissioni di CO, polveri, NOX e SOX convogliate nell’atmosfera, la BAT consiste nell’applicare la tecnica c. e una delle altre tecniche indicate di seguito o una loro combinazione.
Tecnica |
Descrizione |
Composti inorganici principali |
Applicabilità |
|
Tecniche primarie |
||||
a. |
Scelta del combustibile |
Cfr. sezione 1.4.1. La tecnica prevede ad esempio di sostituire i combustibili liquidi con combustibili gassosi, tenendo conto del bilancio complessivo degli idrocarburi. |
NOX, SOX, polveri |
La sostituzione dei combustibili liquidi con quelli gassosi può essere limitata, nei forni/riscaldatori di processo esistenti, dalle caratteristiche di progettazione dei bruciatori. |
b. |
Bruciatore a basse emissioni di NOX |
Cfr. sezione 1.4.1. |
NOX |
Per i forni/riscaldatori di processo esistenti, l’applicabilità può essere limitata dalle caratteristiche di progettazione. |
c. |
Combustione ottimizzata |
Cfr. sezione 1.4.1. |
CO, NOX |
Generalmente applicabile. |
Tecniche secondarie |
||||
d. |
Assorbimento |
Cfr. sezione 1.4.1. |
SOX, polveri |
Per i forni/riscaldatori di processo esistenti, l’applicabilità può essere limitata dalla disponibilità di spazio. |
e. |
Filtro a tessuto o filtro assoluto |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Polveri |
Non applicabile alla combustione di soli combustibili gassosi. |
f. |
Riduzione catalitica selettiva (SCR) |
Cfr. sezione 1.4.1. |
NOX |
L’applicabilità ai forni/riscaldatori di processo esistenti può essere limitata dalla disponibilità di spazio. |
g. |
Riduzione non catalitica selettiva (SNCR) |
Cfr. sezione 1.4.1. |
NOX |
L’applicabilità ai forni/riscaldatori di processo esistenti può essere limitata dalla finestra di temperatura (800-1 100 °C) e dai tempi di permanenza necessari per la reazione. |
Tabella 1.15
Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di NOX convogliate nell’atmosfera e livello di emissione indicativo per le emissioni di CO convogliate nell’atmosfera provenienti da forni/riscaldatori di processo
Parametro |
BAT-AEL (mg/Nm3) (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
Ossidi di azoto (NOX) |
|
Monossido di carbonio (CO) |
Nessun BAT-AEL (83) |
Per il monitoraggio si veda la BAT 8.
1.4. Descrizione delle tecniche
1.4.1. Tecniche di riduzione delle emissioni convogliate nell’atmosfera
Tecnica |
Descrizione |
||||||
Assorbimento |
Eliminazione degli inquinanti gassosi o del particolato da un flusso di scarichi gassosi di processo mediante il trasferimento massico a un liquido adatto, spesso acqua o una soluzione acquosa. Può comportare una reazione chimica (ad esempio, in uno scrubber con soluzione acida o alcalina). Nel caso dell’assorbimento rigenerativo, i composti possono essere recuperati dal liquido. |
||||||
Adsorbimento |
Eliminazione degli inquinanti da un flusso di scarichi gassosi di processo mediante ritenzione su una superficie solida (come adsorbente si usa in genere il carbone attivo). L’adsorbimento può essere rigenerativo o non rigenerativo. Nell’adsorbimento non rigenerativo, l’adsorbente esaurito non è rigenerato ma smaltito. Nell’adsorbimento rigenerativo, l’adsorbato è successivamente desorbito, ad esempio mediante vapore (spesso in loco) per essere riutilizzato o smaltito, e l’adsorbente è riutilizzato. Nel caso di funzionamento in continuo, in genere si usano in parallelo più di due adsorbenti, uno dei quali in modo desorbente. |
||||||
Bioprocessi |
I bioprocessi includono:
|
||||||
Scelta del combustibile |
Uso di combustibile (compreso il combustibile ausiliario) a basso tenore di composti potenzialmente inquinanti (ad esempio, a basso tenore di zolfo, ceneri, azoto, fluoro o cloro). |
||||||
Condensazione |
Eliminazione dei vapori dei composti organici e inorganici da un flusso di scarichi gassosi di processo abbassando la temperatura del flusso al di sotto del punto di rugiada in modo da liquefare i vapori. In funzione dell’intervallo di temperatura d’esercizio necessario, si usano diversi mezzi di raffreddamento, ad esempio acqua o salamoia. Nella condensazione criogenica si usa l’azoto liquido come mezzo di raffreddamento. |
||||||
Ciclone |
Apparecchiatura per l’eliminazione delle polveri da un flusso di scarichi gassosi di processo sottoponendolo a forze centrifughe, di norma all’interno di una camera conica. |
||||||
Precipitatore elettrostatico |
Dispositivo di abbattimento del particolato che usa le forze elettriche per catturare su piastre di raccolta le particelle trascinate all’interno di un flusso di scarichi gassosi. Le particelle disperse si elettrizzano quando attraversano una corona in cui circolano gli ioni gassosi. Gli elettrodi posti al centro del corridoio di scorrimento del gas sono tenuti ad alta tensione per generare il campo elettrico che spinge le particelle sulle pareti delle piastre. La tensione in CC pulsante richiesta è compresa tra 20 e 100 kV. |
||||||
Filtro assoluto |
I filtri assoluti, denominati anche filtri antiparticolato ad alta efficienza (HEPA) o filtri dell’aria a bassissima penetrazione (ULPA), sono realizzati con tessuto di vetro o tessuti di fibre sintetiche attraverso i quali si fanno transitare i gas per rimuovere le particelle. I filtri assoluti presentano efficienze superiori a quelle dei filtri a tessuto. La classificazione dei filtri HEPA e ULPA in base alle loro prestazioni è riportata nella norma EN 1822-1. |
||||||
Filtro dell’aria ad alta efficienza (HEAF) |
Filtro a letto piatto in cui gli aerosol si combinano in goccioline. Sul tessuto filtrante, che contiene i residui da smaltire e separare in goccioline, aerosol e polveri, rimangono goccioline molto viscose. Gli HEAF sono particolarmente adatti al trattamento delle goccioline molto viscose. |
||||||
Filtro a tessuto |
I filtri a tessuto (detti anche «a maniche») sono costituiti da un tessuto o da un feltro poroso attraverso il quale si fanno transitare i gas per rimuovere le particelle. Il tessuto di cui è formato il filtro deve essere scelto in funzione delle caratteristiche dello scarico gassoso e della temperatura massima d’esercizio. |
||||||
Bruciatore a basse emissioni di NOX |
La tecnica (che comprende il bruciatore a emissioni ultra-basse di NOX) si basa sui principi della riduzione del picco di temperatura nella fiamma. La miscela aria/combustibile limita la disponibilità di ossigeno e riduce il picco di temperatura nella fiamma, rallentando la conversione dell’azoto presente nel combustibile in NOX e la formazione di NOX termici, mantenendo comunque un’alta efficienza di combustione. Tra le caratteristiche dei bruciatori a emissioni ultra basse di NOX vi sono l’immissione per stadi di aria o combustibile («air/fuel staging») e il ricircolo degli effluenti gassosi. |
||||||
Combustione ottimizzata |
Un’adeguata progettazione delle camere di combustione, dei bruciatori e delle apparecchiature/dei dispositivi associati combinata all’ottimizzazione delle condizioni di combustione (ad esempio, la temperatura e il tempo di permanenza nella zona di combustione, la miscela efficiente del combustibile e dell’aria di combustione) e alla manutenzione periodica programmata del sistema di combustione secondo le raccomandazioni dei fornitori. Il controllo delle condizioni di combustione si basa sul monitoraggio continuo e sul controllo automatico dei parametri (ad esempio, O2, CO, rapporto combustibile/aria, sostanze incombuste). |
||||||
Ottimizzazione dell’ossidazione catalitica o termica |
Ottimizzazione della progettazione e del funzionamento dell’ossidazione catalitica o termica per favorire l’ossidazione dei composti organici, compresi i PCDD/F presenti negli scarichi gassosi, per prevenire i PCDD/F e la (ri)formazione dei loro precursori, nonché per ridurre la produzione di inquinanti quali NOX e CO. |
||||||
Ossidazione catalitica |
Tecnica di abbattimento delle emissioni che ossida i composti combustibili presenti in un flusso di scarichi gassosi per mezzo di aria od ossigeno in un letto catalitico. Il catalizzatore consente di eseguire l’ossidazione a basse temperature e in apparecchiature più piccole rispetto all’ossidazione termica. La temperatura di ossidazione tipica è compresa fra 200 °C e 600 °C. Per i gas di scarico di processo con basse concentrazioni di COV (ad esempio < 1 g/Nm3), si possono applicare fasi di preconcentrazione mediante adsorbimento (rotore o letto fisso, con carbone attivo o zeoliti). I COV adsorbiti nel concentratore sono desorbiti utilizzando aria ambiente riscaldata o scarico gassoso riscaldato e la conseguente portata volumetrica con una maggiore concentrazione di COV è diretta verso l’ossidatore. I setacci molecolari («smoothers»), solitamente composti da zeoliti, possono essere usati a monte dei concentratori o dell’ossidatore per ridurre le forti variazioni delle concentrazioni di COV nei gas di scarico di processo. |
||||||
Ossidazione termica |
Tecnica di abbattimento delle emissioni che ossida i composti combustibili presenti in un flusso di scarichi gassosi riscaldando il flusso con aria o ossigeno al di sopra del suo punto di autoaccensione, in una camera di combustione, e mantenendolo ad un’alta temperatura per il tempo sufficiente a completare la sua combustione in biossido di carbonio e acqua. La temperatura di combustione tipica è compresa fra 800 °C e 1 000 °C. Sono usati diversi tipi di ossidazione termica:
Per i gas di scarico di processo con basse concentrazioni di COV (ad esempio < 1 g/Nm3), si possono applicare fasi di preconcentrazione mediante adsorbimento (rotore o letto fisso, con carbone attivo o zeoliti). I COV adsorbiti nel concentratore sono desorbiti utilizzando aria ambiente riscaldata o scarico gassoso riscaldato e la conseguente portata volumetrica con una maggiore concentrazione di COV è diretta verso l’ossidatore. I setacci molecolari («smoothers»), solitamente composti da zeoliti, possono essere usati a monte dei concentratori o dell’ossidatore per ridurre le forti variazioni delle concentrazioni di COV nei gas di scarico di processo. |
||||||
Riduzione catalitica selettiva (SCR) |
Riduzione selettiva degli ossidi di azoto con ammoniaca o urea in presenza di un catalizzatore. La tecnica si basa sulla riduzione di NOX ad azoto in un letto catalitico mediante reazione con ammoniaca a una temperatura ottimale d’esercizio che normalmente è di circa 200-450 °C. Solitamente l’ammoniaca è iniettata come soluzione acquosa; la fonte di ammoniaca può anche essere ammoniaca anidra o una soluzione di urea. Possono essere applicati più strati di catalizzatore. Una riduzione di NOX superiore è ottenuta con l’uso di una superficie del catalizzatore più grande, installata come uno o più strati. La SCR «in-duct» o «slip» combina SNCR e SCR a valle, il che riduce la perdita di ammoniaca dalla SNCR. |
||||||
Riduzione non catalitica selettiva (SNCR) |
Riduzione selettiva degli ossidi di azoto in azoto con ammoniaca o urea a temperature elevate e in assenza di un catalizzatore. La finestra di temperatura d’esercizio deve essere mantenuta fra 800 °C e 1 000 °C per una reazione ottimale. |
1.4.2. Tecniche per monitorare le emissioni diffuse nell’atmosfera
Tecnica |
Descrizione |
LIDAR ad assorbimento differenziale (DIAL) |
Tecnica laser che utilizza il LIDAR (Light Detection and Ranging) ad assorbimento differenziale, ossia l’equivalente ottico del RADAR, che si basa invece sulle onde radioelettriche. La tecnica si basa sulla retrodiffusione di impulsi di raggi laser da aerosol atmosferici e sull’analisi delle proprietà spettrali della luce di ritorno raccolta mediante un telescopio. |
Fattore di emissione |
I fattori di emissione sono numeri che possono essere moltiplicati per un tasso di attività (ad esempio il rendimento), al fine di stimare le emissioni dell’installazione. I fattori di emissione sono generalmente ricavati dalle prove effettuate su un insieme di apparecchiature di processo o di fasi di processo simili. Queste informazioni possono essere utilizzate per correlare la quantità di materiale emesso a una misura generale della portata dell’attività. In assenza di altre informazioni, i fattori di emissione predefiniti (ad esempio, i valori della letteratura scientifica) possono essere utilizzati per fornire una stima delle emissioni. I fattori di emissione sono solitamente espressi come massa di una sostanza emessa, divisa per il rendimento del processo che emette la sostanza. |
Programma di rilevazione e riparazione delle perdite di trafilamento (LDAR) |
Approccio strutturato volto a ridurre le emissioni fuggitive di COV mediante l’individuazione e la successiva riparazione o sostituzione dei componenti che presentano problemi di trafilamento. Il programma LDAR consiste in una o più campagne. Una campagna si svolge di norma nell’arco di un anno, in cui è monitorata una determinata percentuale di apparecchiature. |
Metodi di rilevamento ottico di gas (OGI) |
Il rilevamento ottico di gas utilizza piccole fotocamere portatili o fisse leggere che consentono la visualizzazione in tempo reale delle fughe di gas, che appaiono nella registrazione video come «fumo», insieme all’immagine dell’apparecchiatura, in modo da localizzare facilmente e rapidamente le perdite significative di COV. I sistemi attivi producono un’immagine con una luce laser ad infrarossi con retrodispersione riflessa sull’apparecchiatura e l’ambiente circostante. I sistemi passivi sono basati sulle radiazioni infrarosse naturali dell’apparecchiatura e dell’ambiente circostante. |
Flusso di occultazione solare (SOF) |
La tecnica si basa sulla registrazione e sull’analisi spettrometrica trasformata di Fourier di uno spettro a banda larga della luce solare visibile, degli infrarossi o degli ultravioletti lungo un determinato itinerario geografico, che è perpendicolare alla direzione del vento e attraversa i pennacchi di COV. |
1.4.3. Tecniche per ridurre le emissioni diffuse
Tecnica |
Descrizione |
Estrusione con devolatilizzazione |
Quando la soluzione di gomma concentrata viene ulteriormente lavorata per estrusione, i vapori dei solventi (generalmente cicloesano, esano, eptano, toluene, ciclopentano, isopentano o loro miscele) provenienti dal foro di sfiato dell’estrusore sono compressi e inviati al recupero. |
Strippaggio |
I COV contenuti nel polimero sono trasferiti alla fase gassosa (ad esempio utilizzando vapore). L’efficienza di eliminazione può essere ottimizzata combinando opportunamente temperatura, pressione e tempo di permanenza e massimizzando il rapporto tra superficie libera del polimero e volume totale del polimero. |
Bilancio dei vapori |
Vapore proveniente da un’apparecchiatura ricevente (ad esempio un serbatoio) che è spostato durante il trasferimento di un liquido e restituito all’apparecchiatura di origine da cui proviene il liquido. |
(1) Direttiva (UE) 2015/2193 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativa alla limitazione delle emissioni nell’atmosfera di taluni inquinanti originati da impianti di combustione medi (GU L 313 del 28.11.2015, pag. 1).
(2) Direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008 , relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa (GU L 152 dell'11.6.2008, pag. 1).
(3) Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006 (GU L 353 del 31.12.2008, pag. 1).
(4) Regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'Agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE (GU L 396 30.12.2006, pag. 1).
(5) Per i parametri che, a causa di limitazioni legate al campionamento o all’analisi e/o alle condizioni operative (ad esempio, processi discontinui), non si prestano a misurazioni/campionamenti di 30 minuti e/o a una media di tre misurazioni/campionamenti consecutivi, è possibile ricorrere a una procedura di campionamento/misurazione più rappresentativa. Per i PCDD/F si applica un unico periodo di campionamento compreso tra sei e otto ore.
(6) Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS), che abroga il regolamento (CE) n. 761/2001 e le decisioni della Commissione 2001/681/CE e 2006/193/CE (GU L 342 del 22.12.2009, pag. 1).
(7) Il monitoraggio si applica solo quando la sostanza/il parametro è ritenuta/ritenuto pertinente nel flusso degli scarichi gassosi sulla base dell’inventario di cui alla BAT 2.
(8) Le misurazioni sono effettuate conformemente alla norma EN 15259.
(9) Per quanto possibile, le misurazioni sono effettuate al livello massimo di emissioni previsto in condizioni di esercizio normali.
(10) La frequenza minima di monitoraggio può essere ridotta a una volta l’anno o una volta ogni tre anni se è dimostrato che i livelli delle emissioni sono sufficientemente stabili.
(11) Le norme EN generiche per le misurazioni in continuo sono EN 14181, EN 15267-1, EN 15267-2 e EN 15267-3.
(12) Nel caso di forni/riscaldatori di processo di potenza termica nominale totale inferiore a 100 MW in esercizio per meno di 500 ore all’anno, la frequenza minima di monitoraggio può essere ridotta a una volta l’anno.
(13) La frequenza minima di monitoraggio può essere ridotta a una volta ogni tre anni se è dimostrato che i livelli delle emissioni sono sufficientemente stabili.
(14) La frequenza minima di monitoraggio può essere ridotta a una volta ogni sei mesi se è dimostrato che i livelli delle emissioni sono sufficientemente stabili.
(15) La frequenza minima di monitoraggio può essere ridotta a una volta ogni anno se è dimostrato che i livelli delle emissioni sono sufficientemente stabili.
(16) Nel caso della produzione di poliolefine, il monitoraggio delle emissioni di TCOV provenienti dalle fasi di finitura (ad esempio, essiccazione, miscelazione) e dallo stoccaggio dei polimeri può essere integrato dal monitoraggio di cui alla BAT 24 se fornisce una rappresentazione migliore di queste emissioni.
(17) Nel caso della produzione di gomme sintetiche, il monitoraggio delle emissioni di TCOV provenienti dalle fasi di finitura (ad esempio, estrusione, essiccazione, miscelazione) e dallo stoccaggio della gomma sintetica può essere integrato dal monitoraggio di cui alla BAT 31 se fornisce una rappresentazione migliore di queste emissioni.
(18) Ossia diverse da benzene, 1,3-butadiene, clorometano, diclorometano, dicloruro di etilene, ossido di etilene, formaldeide, ossido di propilene, tetraclorometano, toluene, triclorometano.
(19) Per le attività di cui all’allegato VII, parte 1, punti 8 e 10, della IED, gli intervalli dei BAT-AEL si applicano nella misura in cui determinano livelli di emissione inferiori ai valori limite di emissione di cui all’allegato VII, parti 2 e 4, della IED.
(20) Il TCOV è espresso in mg C/Nm3.
(21) Nel caso della produzione di polimeri, il BAT-AEL non si può applicare alle emissioni provenienti dalle fasi di finitura (ad esempio, estrusione, essiccazione, miscelazione) e dallo stoccaggio dei polimeri.
(22) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica di TCOV è inferiore, ad esempio, a 100 g C/h) se non vi sono sostanze CMR ritenute pertinenti nel flusso degli scarichi gassosi sulla base dell’inventario di cui alla BAT 2.
(23) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 30 mg C/Nm3 quando si usano tecniche di recupero dei materiali (ad esempio solventi, cfr. BAT 9), se sono soddisfatte entrambe le condizioni seguenti:
— |
la presenza di sostanze classificate come CMR 1A/1B o CMR 2 è ritenuta non pertinente (cfr. BAT 2); |
— |
l’efficienza di abbattimento del TCOV del sistema di trattamento degli scarichi gassosi è ≥ 95 %. |
(24) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica della somma dei COV classificati come CMR 1A o 1B è inferiore, ad esempio, a 1 g/h).
(25) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica della somma dei COV classificati come CMR 2 è inferiore, ad esempio, a 50 g/h).
(26) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica della sostanza è inferiore, ad esempio, a 1 g/h).
(27) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica della sostanza è inferiore, ad esempio, a 50 g/h).
(28) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 15 mg/Nm3 quando si usano tecniche di recupero dei materiali (ad esempio solventi, cfr. BAT 9), se l’efficienza di abbattimento del sistema di trattamento degli scarichi gassosi è ≥ 95 %.
(29) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 20 mg/Nm3 quando si usano tecniche di recupero del toluene (cfr. BAT 9), se l’efficienza di abbattimento del sistema di trattamento degli scarichi gassosi è ≥ 95 %.
(30) Il limite superiore dell’intervallo è 20 mg/Nm3 quando non è applicabile un filtro assoluto o un filtro a tessuto.
(31) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica di polveri è inferiore, ad esempio, a 50 g C/h) se non vi sono sostanze CMR ritenute pertinenti nelle polveri sulla base dell’inventario di cui alla BAT 2.
(32) Nella produzione di pigmenti inorganici complessi mediante riscaldamento diretto e nella fase di essiccazione nella produzione di E-PVC, il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 10 mg/Nm3.
(33) Quando la presenza di sostanze classificate come CMR 1A o 1B o CMR 2 nelle polveri è ritenuta pertinente (cfr. BAT 2), le emissioni di polveri dovrebbero avvicinarsi al limite inferiore dell’intervallo dei BAT-AEL (ad esempio, al di sotto di 2,5 mg/Nm3).
(34) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica del piombo è inferiore, ad esempio, a 0,1 g/h).
(35) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica di Ni è inferiore, ad esempio, a 0,15 g/h).
(36) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 80 mg/Nm3 se i gas di scarico di processo presentano alti livelli di precursori di NOX.
(37) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 200 mg/Nm3 se i gas di scarico di processo presentano alti livelli di precursori di NOX.
(38) A titolo indicativo, i livelli di emissione per il monossido di carbonio sono compresi tra 4 e 50 mg/Nm3 come media giornaliera o media nel periodo di campionamento.
(39) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 40 mg/Nm3 nel caso di gas di scarico di processo contenenti livelli molto alti di NOX (ad esempio superiori a 5 000 mg/Nm3) prima del trattamento con SCR o SNCR.
(40) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di ammoniaca convogliate nell’atmosfera derivanti dall’uso dell’SCR o SNCR (perdita di ammoniaca). Queste emissioni rientrano nella BAT 17.
(41) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica di NH3 è inferiore, ad esempio, a 50 g/h).
(42) Nella fase di essiccazione della produzione di E-PVC, il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 20 mg/Nm3 quando la sostituzione dei sali di ammonio non è possibile a causa delle specifiche di qualità del prodotto.
(43) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica della sostanza è inferiore, ad esempio, a 5 g/h).
(44) Nel caso di concentrazioni di NOX superiori a 100 mg/Nm3, il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 3 mg/Nm3 per l’interferenza analitica.
(45) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica di HCl è inferiore, ad esempio, a 30 g/h).
(46) Nel caso della produzione di esplosivi, il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 220 mg/Nm3 quando si rigenera o si recupera acido nitrico dal processo di produzione.
(47) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di NOX convogliate nell’atmosfera derivanti dall’uso dell’ossidazione catalitica o termica (cfr. BAT 16) o provenienti da forni/riscaldatori di processo (cfr. BAT 36).
(48) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica della sostanza è inferiore, ad esempio, a 500 g/h).
(49) Nella produzione di caprolattame, il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 200 mg/Nm3 nel caso di gas di scarico di processo contenenti livelli molto alti di NOX (ad esempio superiori a 10 000 mg/Nm3), prima del trattamento con SCR o SNCR quando l’efficienza di abbattimento dell’SCR o SNCR è ≥ 99 %.
(50) Il BAT-AEL non si applica in caso di purificazione fisica o riconcentrazione dell’acido solforico spento.
(51) Il monitoraggio si applica solo alle fonti di emissioni che sono ritenute pertinenti secondo l’inventario di cui alla BAT 2.
(52) Il monitoraggio non si applica alle apparecchiature che funzionano a pressione subatmosferica.
(53) Nel caso di fonti inaccessibili di emissioni fuggitive di COV (ad esempio, se il monitoraggio richiede la rimozione dell’isolamento o l’uso di ponteggi), la frequenza di monitoraggio può essere ridotta a una sola volta durante il periodo coperto da ciascun programma LDAR (cfr. BAT 19 punto iii).
(54) Per la produzione di PVC, la frequenza minima di monitoraggio può essere ridotta a una volta ogni cinque anni se l’impianto utilizza rilevatori di gas VCM per monitorare costantemente le emissioni di VCM in modo da consentire un livello equivalente di rilevamento delle perdite di VCM.
(55) Nel caso di apparecchiature ad alta integrità (cfr. BAT 23, lettera b) a contatto con COV classificati come CMR 1A o 1B, può essere adottata una frequenza minima di monitoraggio inferiore, ma in ogni caso almeno una volta ogni cinque anni.
(56) Nel caso di apparecchiature ad alta integrità (cfr. BAT 23, punto b) a contatto con COV diversi dai COV classificati come CMR 1A o 1B, può essere adottata una frequenza minima di monitoraggio inferiore, ma in ogni caso almeno una volta ogni otto anni.
(57) La frequenza minima di monitoraggio può essere ridotta a una volta ogni cinque anni se le emissioni non fuggitive sono quantificate per mezzo di misurazioni.
(58) Questa norma può essere integrata dalla norma EN 17628.
(59) Il BAT-AEL non si applica agli impianti il cui consumo totale annuo di solventi è inferiore a 50 tonnellate.
(60) Il limite inferiore dell’intervallo dei BAT-AEL è generalmente associato al processo di polimerizzazione in fase gassosa.
(61) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 2,7 g C/kg nel caso della produzione di EVA o di altri copolimeri (ad esempio copolimeri di etilacrilato).
(62) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 4,7 g C/kg se sono soddisfatte entrambe le condizioni seguenti:
— |
l’ossidazione termica non è applicabile; |
— |
sono prodotti EVA o altri copolimeri (ad esempio copolimeri di etilacrilato). |
(63) Il monitoraggio delle emissioni di VCM dalle fasi di finitura (ad esempio, essiccazione, miscelazione) nonché dal trasferimento, dalla manipolazione e dallo stoccaggio del PVC può essere sostituito dal monitoraggio di cui alla BAT 27.
(64) Le norme EN generiche per le misurazioni in continuo sono EN 14181, EN 15267-1, EN 15267-2 e EN 15267-3.
(65) La frequenza minima di monitoraggio può essere ridotta a una volta ogni sei mesi se è dimostrato che i livelli delle emissioni sono sufficientemente stabili.
(66) Per quanto possibile, le misurazioni sono effettuate al livello massimo di emissioni previsto in condizioni di esercizio normali.
(67) La frequenza minima di monitoraggio può essere ridotta a una volta ogni anno se è dimostrato che i livelli delle emissioni sono sufficientemente stabili.
(68) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica di VCM è inferiore, ad esempio, a 1 g/h).
(69) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 5 mg/Nm3 se sono soddisfatte entrambe le condizioni seguenti:
— |
l’ossidazione termica non è applicabile; |
— |
l’impianto non è direttamente associato alla produzione di EDC e di VCM. |
(70) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 0,5 g di VCM per kg di PVC prodotto se sono soddisfatte entrambe le condizioni seguenti:
— |
l’ossidazione termica non è applicabile; |
— |
l’impianto non è direttamente associato alla produzione di EDC e di VCM. |
(71) Il monitoraggio si applica solo quando la sostanza è ritenuta pertinente nel flusso degli scarichi gassosi sulla base dell’inventario di cui alla BAT 2.
(72) Le norme EN generiche per le misurazioni in continuo sono EN 14181, EN 15267-1, EN 15267-2 e EN 15267-3.
(73) Nel caso della produzione di involucri, la frequenza minima di monitoraggio può essere ridotta a una volta al mese quando il monitoraggio continuo non è possibile a causa dell’interferenza analitica.
(74) Per quanto possibile, le misurazioni sono effettuate al livello massimo di emissioni previsto in condizioni di esercizio normali.
(75) Il BAT-AEL non si applica alla produzione di filato.
(76) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 500 mg CS2/Nm3 se:
a) |
sono soddisfatte entrambe le condizioni seguenti:
|
b) |
il recupero del CS2 non è applicabile. |
(77) Il limite inferiore dell’intervallo dei BAT AEL può essere raggiunto applicando l’ossidazione termica o la tecnica d. di cui alla BAT 34.
(78) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 30 mg/Nm3 quando la somma di H2S e CS2 (espressa come S totale) è prossima al limite inferiore dell’intervallo dei BAT-AEL di cui alla tabella 1.14.
(79) Le emissioni nell’atmosfera si riferiscono esclusivamente alle emissioni convogliate.
(80) Nel caso della produzione di pigmenti inorganici complessi, il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 400 mg/Nm3 se è soddisfatta la condizione b) seguente, e fino a 1 000 mg/Nm3 se sono soddisfatte le condizioni a) e b) seguenti:
a) |
la temperatura di combustione è superiore a 1 000 °C; |
b) |
è utilizzata aria arricchita di ossigeno o ossigeno puro. |
(81) Il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica di NOX è inferiore, ad esempio, a 500 g/h).
(82) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 200 mg/Nm3 in caso di riscaldamento diretto.
(83) A titolo indicativo, i livelli di emissione per il monossido di carbonio sono compresi tra 4 e 50 mg/Nm3 come media giornaliera o media nel periodo di campionamento.