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Document 32021D0483

    Decisione (PESC) 2021/483 del Consiglio del 22 marzo 2021 che modifica la decisione 2013/184/PESC relativa a misure restrittive nei confronti del Myanmar/Birmania

    ST/6938/2021/INIT

    GU L 99I del 22.3.2021, p. 40–49 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    Legal status of the document In force

    ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2021/483/oj

    22.3.2021   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    LI 99/40


    DECISIONE (PESC) 2021/483 DEL CONSIGLIO

    del 22 marzo 2021

    che modifica la decisione 2013/184/PESC relativa a misure restrittive nei confronti del Myanmar/Birmania

    IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

    visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 29,

    vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

    considerando quanto segue:

    (1)

    Il 22 aprile 2013 il Consiglio ha adottato la decisione 2013/184/PESC (1) relativa a misure restrittive nei confronti del Myanmar/Birmania.

    (2)

    Il 22 febbraio 2021 il Consiglio ha adottato conclusioni in cui ha condannato con la massima fermezza il colpo di Stato militare perpetrato in Myanmar/Birmania l’1 febbraio 2021. Ha chiesto la distensione della situazione di crisi attraverso la fine immediata dello stato di emergenza, il ripristino del governo civile legittimo e l’apertura del neoeletto parlamento.

    (3)

    Il Consiglio ha inoltre invitato le autorità militari a rilasciare il presidente, il consigliere di Stato e tutti coloro che sono stati detenuti o arrestati in relazione al colpo di Stato. Ha insistito sulla necessità di assicurare le telecomunicazioni senza restrizioni, di garantire le libertà di espressione, di associazione e di riunione, nonché l’accesso alle informazioni, e di rispettare lo Stato di diritto e i diritti umani. Ha condannato la repressione militare e di polizia contro manifestanti pacifici, chiedendo nel contempo che le autorità esercitino la massima moderazione e che tutte le parti si astengano dalla violenza, in linea con il diritto internazionale.

    (4)

    Le conclusioni del Consiglio sottolineano la disponibilità dell’Unione ad adottare misure restrittive in risposta al colpo di Stato militare.

    (5)

    Il 28 febbraio 2021, a seguito della violenta repressione nei confronti delle proteste pacifiche in tutto il paese, l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha condannato la brutale repressione e invitato le autorità militari a interrompere immediatamente il ricorso alla forza nei confronti dei civili e a consentire alla popolazione di esercitare il diritto alla libertà di espressione e alla libertà di riunione.

    (6)

    In tale contesto, e in considerazione del perdurare della grave situazione in Myanmar/Birmania, è opportuno che 11 persone siano inserite nell’elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi soggetti a misure restrittive di cui all’allegato della decisione 2013/184/PESC.

    (7)

    È pertanto opportuno modificare di conseguenza l’allegato della decisione 2013/184/PESC,

    HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

    Articolo 1

    L’allegato della decisione 2013/184/PESC è modificato come indicato nell’allegato della presente decisione.

    Articolo 2

    La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

    Fatto a Bruxelles, il 22 marzo 2021

    Per il Consiglio

    Il presidente

    J. BORRELL FONTELLES


    (1)  Decisione 2013/184/PESC del Consiglio, del 22 aprile 2013, relativa a misure restrittive nei confronti del Myanmar/Birmania e che abroga la decisione 2010/232/PESC (GU L 111 del 23.4.2013, pag. 75).


    ALLEGATO

    Le persone seguenti sono aggiunte all’elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi riportato nell’allegato della decisione 2013/184/PESC.

     

    Nome

    Informazioni identificative

    Motivi

    Data di inserimento nell’elenco

    «15

    Min Aung Hlaing

    Data di nascita: 3 luglio 1956

    Luogo di nascita: Tavoy, Myanmar/Birmania

    Cittadinanza: birmana

    Numero di identificazione nazionale: 12/SAKHANA(N)020199

    Genere: maschio

    Min Aung Hlaing è comandante in capo delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) dal 2011. È presidente del Consiglio di amministrazione dello Stato e membro del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar/Birmania invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    22.3.2021

    Rivestendo tutti i poteri e in qualità di presidente del Consiglio di amministrazione dello Stato, il comandante in capo Min Aung Hlaing è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato.

    In qualità di presidente del suddetto Consiglio, il comandante in capo Min Aung Hlaing è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

    Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011, concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. In qualità di comandante in capo del Tatmadaw dal 2011, Min Aung Hlaing è direttamente responsabile di tali gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya.

    16.

    Myint Swe

    Data di nascita: 24 maggio 1951

    Cittadinanza: birmana

    Genere: maschio

    Il tenente generale Myint Swe è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) ed era stato nominato vicepresidente del Tatmadaw fino al 1o febbraio 2021. In tale data Myint Swe ha partecipato a una riunione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza insieme ad altri membri del Tatmadaw. La riunione era incostituzionale poiché non comprendeva i membri civili. Nel corso della riunione Myint Swe è stato nominato presidente ad interim. Successivamente Myint Swe ha dichiarato lo stato di emergenza e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa Min Aung Hlaing. La procedura per la dichiarazione dello stato di emergenza non è stata rispettata poiché, in virtù della costituzione, solo il presidente ha il potere di dichiarare lo stato di emergenza.

    Accettando la nomina a presidente ad interim e trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario al comandante in capo, Myint Swe ha contribuito a rovesciare il governo democraticamente eletto ed è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto nel Myanmar/Birmania.

    22.3.2021

    17.

    Soe Win

    Data di nascita: 1 marzo 1960

    Cittadinanza: birmana

    Genere: maschio

    Soe Win è vicecomandante in capo delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) dal 2011. È vicepresidente del Consiglio di amministrazione dello Stato e membro del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    22.3.2021

    In qualità di vicepresidente del Consiglio di amministrazione dello Stato, il vicecomandante in capo Soe Win è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo manifestanti civili e disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti arbitrari e la detenzione di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato.

    In qualità di vicepresidente del suddetto Consiglio, il vicecomandante in capo Soe Win è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

    Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011, concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. In qualità di vicecomandante in capo del Tatmadaw dal 2011, Soe Win è responsabile di tali gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya.

    18.

    Sein Win

    Data di nascita: 24 luglio 1956

    Luogo di nascita: Pyin Oo Lwin, Myanmar/Birmania

    Cittadinanza: birmana

    Genere: maschio

    Il tenente generale Sein Win è membro del Tatmadaw ed ex ministro della Difesa (in carica dal 24 agosto 2015 al 1o febbraio 2021). Il 1o febbraio 2021 ha partecipato a una riunione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza insieme ad altri membri del Tatmadaw. La riunione era incostituzionale poiché non comprendeva i membri civili. Nel corso della riunione Myint Swe è stato nominato presidente ad interim. Successivamente Myint Swe ha dichiarato lo stato di emergenza e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa Min Aung Hlaing. La procedura per la dichiarazione dello stato di emergenza non è stata rispettata poiché, in virtù della costituzione, solo il presidente ha il potere di dichiarare lo stato di emergenza.

    Partecipando alla riunione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza nel corso della quale è stato deciso di dichiarare lo stato di emergenza e trasferire i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, Sein Win ha contribuito a invalidare i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e a rovesciare il governo democraticamente eletto; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    22.3.2021

    Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011, concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. In qualità di ministro della Difesa dal 24 agosto 2015 al 1o febbraio 2021, Sein Win è responsabile di tali gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya.

    19.

    Thein Soe

    (alias U Thein Soe)

    Data di nascita: 23 gennaio 1952

    Luogo di nascita: Kani, Myanmar/Birmania

    Cittadinanza: birmana

    Genere: maschio

    Il 2 febbraio 2021 Thein Soe è stato nominato presidente della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di presidente di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni senza alcuna prova di frode, Thein Soe è stato direttamente coinvolto in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    22.3.2021

    20.

    Mya Tun Oo

    Data di nascita: 4 o 5 maggio 1961

    Cittadinanza: birmana

    Genere: maschio

    Il generale Mya Tun Oo è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). È stato nominato ministro della Difesa il 1o febbraio 2021 ed è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, il generale Mya Tun Oo è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    22.3.2021

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato.

    In qualità di membro del suddetto Consiglio, il generale Mya Tun Oo è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

    Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011, concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. Mya Tun Oo è stato capo di Stato maggiore delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), la terza carica più elevata nel Tatmadaw, dall’agosto 2016 fino alla sua nomina a ministro della Difesa. In tale carica, ha supervisionato le operazioni militari condotte nello Stato del Rakhine e ha coordinato le varie forze armate, tra cui l’esercito, la marina militare e l’aeronautica, nonché l’uso dell’artiglieria. È pertanto responsabile di gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya.

    21.

    Dwe Aung Lin

    Data di nascita:

    31 maggio 1962

    Cittadinanza: birmana

    Genere: maschio

    Il tenente generale Dwe Aung Lin è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e segretario del Consiglio di amministrazione dello Stato.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    Il tenente generale Dwe Aung Lin è stato nominato segretario del Consiglio di amministrazione dello Stato il 2 febbraio 2021 e ha emesso gli ordini di detto Consiglio. Ha ordinato, tra l’altro, la destituzione di persone dalle cariche alle quali erano state nominate dal governo legalmente eletto nonché la sostituzione del personale della commissione elettorale del Myanmar.

    In qualità di membro e segretario del Consiglio di amministrazione dello Stato, il tenente generale Dwe Aung Lin è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    22.3.2021

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato.

    In qualità di membro e segretario del suddetto Consiglio, il tenente generale Dwe Aung Lin è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

    22.

    Ye Win Oo

    Data di nascita: 21 febbraio 1966

    Cittadinanza: birmana

    Genere: maschio

    Il tenente generale Ye Win Oo è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e cosegretario del Consiglio di amministrazione dello Stato.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    22.3.2021

    Il tenente generale Ye Win Oo è stato nominato cosegretario del Consiglio di amministrazione dello Stato il 2 febbraio 2021. In qualità di membro e cosegretario del Consiglio di amministrazione dello Stato, il tenente generale Ye Win Oo è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze di sicurezza e le autorità del Myanmar che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato.

    In qualità di membro e cosegretario del suddetto Consiglio, il tenente generale Ye Win Oo è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

    23.

    Maung Maung Kyaw

    Data di nascita: 23 luglio 1964

    Cittadinanza: birmana

    Genere: maschio

    Il generale Maung Maung Kyaw è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e del Consiglio di amministrazione dello Stato.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio, è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, il generale Maung Maung Kyaw è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    22.3.2021

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato.

    In qualità di membro del suddetto Consiglio, il generale Maung Maung Kyaw è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

    24.

    Moe Myint Tun

    Data di nascita: 24 maggio 1968

    Cittadinanza: birmana

    Genere: maschio

    Il tenente generale Moe Myint Tun è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e del Consiglio di amministrazione dello Stato.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio, è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato, il tenente generale Moe Myint Tun è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile dell’indebolimento della democrazia e dello Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    22.3.2021

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso alle informazioni, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato.

    In qualità di membro del suddetto Consiglio, il tenente generale Moe Myint Tun è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

    Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011 concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. Il tenente generale Moe Myint Tun è stato comandante dell’Ufficio Operazioni speciali n. 6 e capo di Stato maggiore (esercito) delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) fino al 2019. In tale carica, ha supervisionato le operazioni nello stato del Rakhine. È pertanto responsabile di gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya.

    25.

    Than Hlaing

    Data di nascita:

    Cittadinanza: birmana

    Genere: maschio

    Il tenente generale Than Hlaing è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). Il 2 febbraio 2021 è stato nominato viceministro dell’Interno e capo della polizia.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio, è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    Nominato da tale Consiglio, il tenente generale Than Hlaing è coinvolto in azioni e politiche che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania; nonché in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese.

    22.3.2021».

    A partire dal 1o febbraio 2021 le forze di polizia che operano sotto l’autorità del tenente generale Than Hlaing hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, procedendo ad arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. In qualità di viceministro dell’Interno e capo della polizia, il tenente generale Than Hlaing è direttamente responsabile del processo decisionale relativo a politiche repressive e azioni violente commesse polizia contro manifestanti pacifici; è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Myanmar/Birmania.


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