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Document 32018H0910(07)

Raccomandazione del Consiglio, del 13 luglio 2018, sul programma nazionale di riforma 2018 dell'Irlanda e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2018 dell'Irlanda

ST/9439/2018/INIT

GU C 320 del 10.9.2018, p. 27–32 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

10.9.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 320/27


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 13 luglio 2018

sul programma nazionale di riforma 2018 dell'Irlanda e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2018 dell'Irlanda

(2018/C 320/07)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l'articolo 6, paragrafo 1,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l'occupazione,

visto il parere del comitato economico e finanziario,

visto il parere del comitato per la protezione sociale,

visto il parere del comitato di politica economica,

considerando quanto segue:

(1)

Il 22 novembre 2017 la Commissione ha adottato l'analisi annuale della crescita, segnando l'inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2018. Essa ha tenuto debitamente conto del pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione il 17 novembre 2017. Il Consiglio europeo del 22 marzo 2018 ha approvato le priorità indicate nell'analisi annuale della crescita. Il 22 novembre 2017 la Commissione ha anche adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui l'Irlanda è stata annoverata tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito. Lo stesso giorno la Commissione ha altresì adottato una raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro, che è stata approvata dal Consiglio europeo del 22 marzo 2018. Il 14 maggio 2018 il Consiglio ha adottato la raccomandazione sulla politica economica della zona euro (3) («raccomandazione per la zona euro»).

(2)

In quanto Stato membro la cui moneta è l'euro e considerate le strette correlazioni fra le economie nell'Unione economica e monetaria, l'Irlanda dovrebbe assicurare l'attuazione piena e tempestiva della raccomandazione per la zona euro, come riflessa nelle raccomandazioni di cui ai punti 1 e 2.

(3)

Il 7 marzo 2018 è stata pubblicata la relazione per paese relativa all'Irlanda 2018, nella quale sono valutati i progressi compiuti dall'Irlanda nel dar seguito alle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio l'11 luglio 2017 (4), il seguito dato alle raccomandazioni specifiche per paese adottate negli anni precedenti e i progressi verso il conseguimento degli obiettivi nazionali di Europa 2020. La relazione per paese comprende altresì l'esame approfondito a norma dell'articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011, i cui risultati sono stati pubblicati lo stesso 7 marzo 2018. L'analisi ha portato la Commissione a concludere che l'Irlanda presenta squilibri macroeconomici. In particolare, gli stock elevati di debito privato e pubblico e le passività nette verso l'estero costituiscono vulnerabilità. Si sono tuttavia registrati miglioramenti sostanziali. Il notevole aumento della produttività registrato gli anni scorsi ha determinato un miglioramento della competitività e un saldo positivo delle partite correnti, con una conseguente rapida diminuzione dell'elevato stock di passività nette verso l'estero. La forte crescita economica continua a sostenere la riduzione dell'indebitamento del settore privato il cui stock rimane però elevato, anche se nel valutare il debito delle imprese si deve tener conto della notevole influenza delle attività delle imprese multinazionali, mentre il debito delle famiglie è giudicato sostanzialmente in linea con i fondamentali. Il debito pubblico dovrebbe mantenersi su una traiettoria discendente e il disavanzo si sta avvicinando al pareggio. I prezzi delle abitazioni sono in rapido aumento, anche se i livelli di partenza erano probabilmente sottostimati, il che rafforza anche la situazione finanziaria delle famiglie. Le banche sono state opportunamente ricapitalizzate e la loro redditività sta migliorando gradualmente. Pur rimanendo elevato, lo stock di crediti deteriorati continua a diminuire. Sono state prese misure per ovviare a queste vulnerabilità, ma in alcuni casi ci vorrà tempo prima che producano gli effetti auspicati.

(4)

L'Irlanda ha presentato il programma nazionale di riforma 2018 il 18 aprile 2018 e il programma di stabilità 2018 il 30 aprile 2018. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente, onde tener conto delle loro correlazioni.

(5)

La programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei («fondi SIE») per il periodo 2014-2020 ha tenuto conto delle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese. In applicazione dell'articolo 23 del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), ove necessario per sostenere l'attuazione delle raccomandazioni pertinenti del Consiglio la Commissione può chiedere a uno Stato membro di rivedere e proporre di modificare il suo contratto di partenariato e i programmi rilevanti. La Commissione ha precisato i modi in cui conta di valersi di tale possibilità negli orientamenti sull'applicazione delle misure per collegare l'efficacia dei fondi SIE a una sana gestione economica.

(6)

L'Irlanda è attualmente nel braccio preventivo del patto di stabilità e crescita ed è soggetta alla regola transitoria del debito. Nel programma di stabilità 2018 il governo prevede che il disavanzo nominale scenda leggermente allo 0,2 % del PIL nel 2018 e continui a migliorare gradualmente in seguito, fino a raggiungere un avanzo dello 0,4 % del PIL nel 2021. L'obiettivo di bilancio a medio termine, ossia un disavanzo strutturale dello 0,5 % del PIL, dovrebbe essere conseguito dal 2019 in poi. Secondo il programma di stabilità, il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe ridursi al 66 % nel 2018 e continuare a diminuire fino a raggiungere il 58,7 % nel 2021. Lo scenario macroeconomico su cui si fondano tali proiezioni di bilancio è plausibile. Allo stesso tempo, le misure a sostegno degli obiettivi di disavanzo pianificati a partire dal 2019 non sono state illustrate in modo sufficientemente dettagliato.

(7)

L'11 luglio 2017 il Consiglio ha raccomandato all'Irlanda di assicurare che il tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta non superi il 2,4 % nel 2018, corrispondente a un aggiustamento strutturale annuo dello 0,6 % del PIL. Nel contempo il Consiglio ha dichiarato che è necessario prestare attenzione alla realizzazione di una politica di bilancio il cui orientamento contribuisca sia a rafforzare la ripresa in corso, sia a garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche irlandesi. Stando alle previsioni di primavera 2018 della Commissione, vi è il rischio di una qualche deviazione dall'aggiustamento di bilancio raccomandato nel 2018 e nel biennio 2017-2018.

(8)

Nel 2019 l'Irlanda dovrebbe raggiungere il suo obiettivo di bilancio a medio termine. Ciò è coerente con un tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta (6) che non superi il 5,3 % (7), corrispondente a un aggiustamento strutturale annuo dello 0,1 % del PIL. Sulla base delle previsioni di primavera 2018 della Commissione, il saldo strutturale dovrebbe raggiungere un disavanzo dello 0,4 % del PIL nel 2019, superiore all'obiettivo di bilancio a medio termine. Si prevede che l'Irlanda si conformi alla regola transitoria del debito nel 2018 e alla regola del debito nel 2019. Nel complesso, il Consiglio è del parere che l'Irlanda debba essere pronta ad adottare ulteriori provvedimenti per assicurare la conformità nel 2018, e che nel 2019 rispetterà le disposizioni del patto di stabilità e crescita. Alla luce della differenza fra la misurazione del PIL e della produzione interna in Irlanda con il corrispondente impatto sul rapporto debito pubblico/PIL, delle attuali condizioni congiunturali e dei maggiori rischi esterni dell'Irlanda, l'impiego di eventuali entrate straordinarie per ridurre ulteriormente il rapporto debito pubblico/PIL rappresenterebbe una risposta prudente.

(9)

Le finanze pubbliche hanno registrato un ulteriore miglioramento sulla scia di un robusto aumento della crescita della produzione; permangono tuttavia rischi di volatilità delle entrate ed esiste un margine per rendere le entrate più resilienti alle fluttuazioni economiche e agli shock negativi. Limitare l'entità e il numero delle agevolazioni fiscali e ampliare la base imponibile migliorerebbe la stabilità delle entrate in caso di volatilità economica. Alcune misure fiscali recenti si sono tuttavia focalizzate su tagli e sgravi e sembrano aver ulteriormente incrementato la dipendenza da fonti di reddito altamente procicliche. l'Irlanda dispone inoltre di un ulteriore potenziale per migliorare le modalità con cui il suo sistema fiscale può sostenere gli obiettivi ambientali.

(10)

Come indicato nella raccomandazione per la zona euro 2018, la lotta contro le strategie di pianificazione fiscale aggressiva è fondamentale per impedire distorsioni della concorrenza fra imprese, assicurare un trattamento equo dei contribuenti e tutelare le finanze pubbliche. Le ricadute delle strategie di pianificazione fiscale aggressiva tra gli Stati membri impongono un'azione coordinata delle politiche nazionali ad integrazione della legislazione dell'Unione. L'elevato livello dei pagamenti di canoni e dividendi in percentuale del PIL indica che le imprese attive nella pianificazione fiscale aggressiva sfruttano le norme tributarie nazionali. Il ricorso limitato alle ritenute alla fonte sui pagamenti di dividendi, interessi e royalty in uscita (vale a dire effettuati da residenti nell'Unione a residenti in un paese terzo) da parte di società con sede in Irlanda può far sì che tali pagamenti sfuggano del tutto all'imposizione fiscale se non sono tassati nella giurisdizione di riscossione. Inoltre, le imprese possono fruire di alcune disposizioni contenute nei trattati fiscali bilaterali conclusi fra l'Irlanda e alcuni altri paesi al fine di aggirare la nuova normativa sulla residenza fiscale adottata dall'Irlanda nel 2015 ed è necessaria un'ulteriore analisi della questione. Gli esiti della consultazione avviata dall'Irlanda in seguito al riesame indipendente del codice tributario delle imprese saranno importanti per elaborare le riforme fiscali previste. La Commissione prende atto dei recenti progressi annunciati o adottati, quali le misure adottate per affrontare a livello nazionale la pianificazione fiscale aggressiva o le eventuali misure di difesa contro le giurisdizioni non collaborative iscritte nell'elenco. Sulla base dei recenti scambi la Commissione proseguirà il dialogo costruttivo per lottare contro le strategie di pianificazione fiscale aggressiva.

(11)

Permangono i rischi per la sostenibilità sul lungo termine connessi al costo dell'invecchiamento. L'Irlanda ha introdotto alcune significative misure di efficienza, come un accordo per il contenimento dei costi con l'industria farmaceutica, un sistema di gestione finanziaria e i finanziamenti basati sulle attività. Sono state anche adottate alcune misure intese a migliorare la disponibilità dell'assistenza sanitaria di base. Il sistema sanitario irlandese è tuttavia costoso e deve affrontare numerose sfide, aggravate dal rapido invecchiamento della popolazione. Inoltre i servizi di assistenza di base e territoriale non sono ancora in grado di alleviare la pressione crescente sulla capacità e sui costi dell'assistenza ospedaliera. La transizione prevista verso un'assistenza sanitaria universale deve essere sostenuta da un bilancio pluriennale e da un migliore controllo della spesa. Sono inoltre essenziali le informazioni ottenute attraverso un riesame della spesa globale per quanto concerne l'efficienza e l'efficacia del settore sanitario. Si dovrebbe inoltre tenere in considerazione il rafforzamento del ruolo di filtro dell'assistenza di base per ovviare al sovraffollamento degli ospedali irlandesi. Nonostante un'ampia gamma di riforme volte a contenere la spesa pubblica per le pensioni, il disavanzo del sistema pensionistico nel suo complesso dovrebbe crescere significativamente nel lungo termine. È essenziale una tempestiva attuazione del calendario presentato per riformare il sistema pensionistico al fine di rafforzare la sostenibilità di bilancio del sistema pensionistico irlandese.

(12)

Gli anni di modesti investimenti dopo la crisi economica gravano sulla disponibilità di infrastrutture adeguate nei settori dei trasporti, dell'energia pulita, dei servizi idrici, dell'edilizia e delle telecomunicazioni. Persistono carenze sul versante dell'offerta, abbinate a una domanda in crescita, che continuano far salire i prezzi degli immobili. Sebbene i prezzi non appaiano sopravvalutati nel 2016, permangono problemi di accessibilità economica. Se non affrontate, le problematiche che limitano la disponibilità di alloggi potrebbero contribuire ad aumentare gli squilibri. Il miglioramento delle infrastrutture, unito alla pianificazione territoriale, costituisce un elemento cruciale per un'adeguata risposta in termini di offerta abitativa, per il rafforzamento degli investimenti privati, la crescita della produttività e uno sviluppo economico regionale equilibrato. Sarà inoltre essenziale investire in infrastrutture per i settori dell'energia pulita, dei trasporti pubblici puliti e dell'acqua nonché intensificare gli sforzi nel settore delle energie rinnovabili e dell'economia circolare affinché l'Irlanda riesca a effettuare la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e resiliente sotto il profilo ambientale. Il piano di sviluppo nazionale 2018-2027 e il quadro di riferimento nazionale per la pianificazione, che fanno parte della «strategia Irlanda 2040», saranno elementi fondamentali nella giusta direzione, una volta messi in opera e attuati in stretta collaborazione con le parti interessate.

(13)

Gli sforzi in corso volti ad attenuare i cambiamenti climatici non consentiranno all'Irlanda di realizzare i propri obiettivi climatici nell'ambito Europa 2020. Si sono registrati solo progressi limitati per quanto riguarda la decarbonizzazione di comparti chiave dell'economia, principalmente nell'agricoltura, nei trasporti su strada e nel settore residenziale. Per l'Irlanda sarà quindi necessario usufruire delle flessibilità disponibili per rispettare la decisione sulla condivisione dello sforzo, come l'acquisto di assegnazioni da altri Stati membri. Le proiezioni nazionali pubblicate nel 2017 sottolineano l'entità degli sforzi aggiuntivi necessari: si prevede che le emissioni nell'ambito della decisione sulla condivisione dello sforzo (che fissa gli obiettivi annui vincolanti delle emissioni di gas a effetto serra per gli Stati membri per il periodo 2013-2020) aumenteranno fino al 2025 prima di attestarsi a un livello lievemente inferiore rispetto alle emissioni del 2005, sulla base delle politiche esistenti. Recentemente l'Irlanda ha adottato un piano nazionale di mitigazione che stabilisce un calendario verso un'economia a basso tenore di carbonio e un quadro di riferimento coerente per affrontare le sfide persistenti nel settore energetico. Nella situazione attuale tuttavia il piano presenta poche nuove misure di mitigazione specifiche. Il quadro di riferimento nazionale per la pianificazione contiene anche una componente climatica, a riprova del fatto che un'adeguata pianificazione territoriale costituirà un elemento cruciale della mitigazione dei cambiamenti climatici, considerato che la popolazione è ampiamente dispersa e che l'Irlanda possiede solo un numero esiguo di importanti aree urbane, tutte colpite da gravi problemi relativi al traffico e ai trasporti pubblici. Infine, il piano di sviluppo nazionale 2018-2027 e la sua attuazione pratica svolgeranno un ruolo essenziale nella decarbonizzazione dell'economia. Il piano determinerà in effetti in che misura saranno mobilizzati ulteriori mezzi per la decarbonizzazione del settore energetico, la diffusione delle fonti di energia rinnovabili e il miglioramento dei trasporti pubblici e dell'efficienza energetica.

(14)

Per l'Irlanda garantire una crescita inclusiva resta una sfida. La disoccupazione è scesa al 6,7 % nel 2017, tuttavia alcuni gruppi restano ancora lontani dal mercato del lavoro e sono socialmente esclusi. Il sistema previdenziale e quello tributario sono molto efficaci nel contenere la povertà e la disuguaglianza e l'Irlanda ha adottato misure volte a incentivare l'occupazione, riducendo gradualmente le indennità e i versamenti supplementari. Il tasso nazionale di rischio di povertà e di esclusione sociale resta elevato ed è collegato all'elevata proporzione di persone che vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro (quasi il doppio rispetto alla media dell'Unione e la più alta nell'UE: 18,2 % rispetto al 10,5 % nel 2016). Si tratta di un dato che riguarda prevalentemente le famiglie monoparentali. Quasi tre quarti delle persone che non lavorano in Irlanda sono inattive. Nel 2016 sono lievemente diminuiti i tassi di rischio di povertà e di esclusione sociale complessivo e relativo all'infanzia, che restano tuttavia superiori alla media dell'Unione. Di conseguenza, l'Irlanda deve portare a termine l'attuazione del suo piano d'azione per le famiglie disoccupate, anche migliorando il sostegno integrato alle persone più distanti dal mercato del lavoro. L'offerta di alloggi sociali esige un'attenzione continua per centrare obiettivi ambiziosi e rispondere all'elevata domanda.

(15)

L'accesso a un'assistenza per l'infanzia a tempo pieno, di qualità e a costi contenuti resta una sfida. Secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, i costi dell'assistenza per l'infanzia in Irlanda, rispetto alle retribuzioni, nel 2015 erano i più alti dell'Unione per le famiglie monoparentali e i secondi più alti dell'Unione per le coppie. L'elevato costo dell'assistenza per l'infanzia può ostacolare l'accesso all'occupazione retribuita, in particolare per le famiglie a basso reddito, comprese quelle monoparentali. Ciò incide negativamente sul tasso di occupazione femminile, che nel 2016 si attestava al 65,4 %, vicino alla media dell'Unione. Il parlamento sta mettendo a punto una legge relativa al regime unico di assistenza per l'infanzia, ma sono già evidenti ritardi nell'attuazione. Si è inoltre promossa la qualità dell'erogazione dell'assistenza per l'infanzia, in particolare attraverso iniziative intese a garantire solide competenze del personale.

(16)

Nel 2016 le differenze fra i tassi di occupazione dei lavoratori poco, mediamente e altamente qualificati erano tra le più elevate dell'Unione e il tasso di occupazione della forza lavoro poco qualificata è inferiore di 10 punti percentuali rispetto a prima della crisi. Di conseguenza e in relazione ai cambiamenti nelle attività economiche, gli squilibri tra domanda e offerta di competenze e la carenza di competenze si accentuano in diversi settori. Questo aumenta l'esigenza di accelerare le strategie e le misure di miglioramento del livello delle competenze. L'Irlanda presenta in particolare un basso livello di partecipazione all'apprendimento continuo fra gli occupati scarsamente qualificati, il che li rende vulnerabili ai cambiamenti della domanda di lavoro. L'Irlanda presenta nel complesso uno dei livelli più bassi di competenze digitali dell'Unione, in netto contrasto con l'elevata proporzione di laureati in ambiti quali scienza, tecnologia, ingegneria e matematica che escono dal sistema educativo superiore nazionale. L'Irlanda presenta anche uno dei tassi di occupazione più bassi dell'Unione delle persone disabili.

(17)

La crescita della produttività in Irlanda è dovuta principalmente alle imprese multinazionali. Il divario di prestazione in termini di produttività fra tali imprese e le imprese locali irlandesi, per la maggior parte piccole e medie imprese, è in aumento. L'elevata mobilità internazionale di alcune multinazionali e le attuali incertezze possono mettere a repentaglio la sostenibilità e la resilienza dell'economia irlandese a lungo termine. Una recente ricerca ha rivelato che le imprese di proprietà irlandese traggono un beneficio limitato in termini di aumento della produttività, innovazione e risultati dell'esportazione dalle attività delle multinazionali in Irlanda. Tuttavia le imprese irlandesi che svolgono attività di R&S beneficiano delle ricadute dalle multinazionali. Incentivi pubblici per attività di R&S e per aumentare la disponibilità di lavoratori qualificati per le piccole e medie imprese irlandesi stimolerebbero la diffusione delle nuove tecnologie presso tali imprese. Inoltre, come ribadito dall'Irish National Competitiveness Council, per garantire la competitività delle imprese irlandesi è necessario limitare la crescita di taluni fattori e delle spese legali in particolare. Le barriere nel mercato dei servizi giuridici continuano a costituire una sfida, poiché ostacolano la concorrenza e aumentano i costi per i destinatari del servizio. Tali costi incidono principalmente sulle piccole imprese, in quanto incrementano le spese legali delle controversie. Non vi è ancora nessuna normativa di attuazione relativa alla nuova legge sui servizi giuridici. Le consultazioni pubbliche, che costituiscono un prerequisito per attuare la normativa, stanno subendo importanti ritardi.

(18)

Anche se il settore finanziario nazionale è sulla buona strada di una ripresa sostenuta, le questioni legate al passato generano tuttora vincoli. Sebbene l'Irlanda abbia continuato a progredire nella riduzione dei crediti deteriorati, il loro rapporto sul totale dei crediti lordi (11,2 % nel settembre 2017) resta fra i più alti nell'Unione. L'eccesso di debito, la concentrazione del mercato e la maggiore incertezza in alcuni settori dell'esportazione gravano sulla domanda di credito delle piccole e medie imprese, che continua a stagnare. È fondamentale ridurre gli arretrati a lungo termine, dei quali quelli che risalgono a oltre due anni fa nel 2017 rappresentavano circa il 60 % del totale dei crediti ipotecari in arretrato. La riduzione degli arretrati a lungo termine potrebbe inoltre contribuire ad affrontare il problema del debito eccessivo, che riduce gli incentivi affinché le imprese, in particolare piccole e medie, utilizzino il credito a fini più produttivi. Sebbene la sua relazione del quarto trimestre del 2017 sui crediti ipotecari in arretrato e sugli espropri nel settore residenziale abbia rilevato che circa l'87 % dei prestiti ipotecari ristrutturati sono conformi alle disposizioni, la Banca centrale irlandese ha evidenziato che le ristrutturazioni che prevedono una riduzione temporanea dei pagamenti sono particolarmente soggette a nuovi inadempimenti. La sostenibilità degli espropri e delle svalutazioni dei crediti come misure di ultima ratio potrebbe essere migliorata e integrata da un quadro di riferimento forte a tutela del consumatore, che salvaguardi gli sviluppi positivi nelle cessioni di prestiti ipotecari sul mercato secondario così come la durabilità delle soluzioni di ristrutturazione del credito.

(19)

Nell'ambito del semestre europeo 2018, la Commissione ha effettuato un'analisi completa della politica economica dell'Irlanda, che ha pubblicato nella relazione per paese 2018. Ha altresì valutato il programma di stabilità 2018, il programma nazionale di riforma 2018 e il seguito dato alle raccomandazioni rivolte all'Irlanda negli anni precedenti. Ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica dell'Irlanda, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell'Unione, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell'Unione nel suo insieme offrendo un contributo a livello dell'Unione alle future decisioni nazionali.

(20)

Alla luce della valutazione di cui sopra, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità 2018 e il suo parere (8) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1.

(21)

Alla luce dell'esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma 2018 e il programma di stabilità 2018. Le sue raccomandazioni a norma dell'articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 3,

RACCOMANDA che l'Irlanda adotti provvedimenti nel 2018 e nel 2019 al fine di:

1.

Raggiungere l'obiettivo di bilancio a medio termine nel 2019. Utilizzare entrate straordinarie per accelerare la riduzione del rapporto debito pubblico/PIL. Limitare l'entità e il numero delle agevolazioni fiscali e ampliare la base imponibile. Affrontare l'incremento previsto della spesa connessa all'invecchiamento aumentando l'efficacia in termini di costi del sistema sanitario e proseguendo nella riforma del sistema pensionistico prevista.

2.

Garantire l'attuazione tempestiva ed efficace del piano di sviluppo nazionale, anche per quanto riguarda l'energia pulita, i trasporti, gli alloggi, i servizi idrici e un'assistenza di qualità all'infanzia a prezzi accessibili. Conferire la priorità al miglioramento del livello delle competenze della popolazione adulta in età lavorativa, con un'attenzione particolare per le competenze digitali.

3.

Promuovere la crescita della produttività delle imprese irlandesi, in particolare delle piccole e medie imprese, promuovendo la ricerca e l'innovazione attraverso politiche mirate, forme più dirette di finanziamento e una maggior cooperazione strategica con le multinazionali straniere, i centri di ricerca e le università. Promuovere riduzioni più rapide e durevoli degli arretrati a lungo termine utilizzando i mercati secondari, basandosi sulle iniziative per le famiglie più vulnerabili e, se necessario, facendo ricorso alla cancellazione delle esposizioni non recuperabili.

Fatto a Bruxelles, il 13 luglio 2018

Per il Consiglio

Il presidente

H. LÖGER


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.

(3)  GU C 179 del 25.5.2018, pag. 1.

(4)  GU C 261 del 9.8.2017, pag. 1.

(5)  Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 320).

(6)  La spesa pubblica primaria netta si compone della spesa pubblica totale al netto della spesa per interessi, della spesa relativa a programmi dell'Unione interamente coperta da entrate provenienti da fondi dell'Unione e delle modifiche non discrezionali nella spesa per le indennità di disoccupazione. La formazione lorda di capitale fisso finanziata a livello nazionale è spalmata su un periodo di quattro anni. Rientrano nel calcolo le misure discrezionali in materia di entrate o gli aumenti delle entrate obbligatori per legge, mentre sono escluse le misure una tantum sia per quanto riguarda le entrate che per quanto riguarda la spesa. Il parametro di riferimento per la spesa dell'Irlanda rispecchia l'aggiustamento apportato per correggere una distorsione del tasso di riferimento a 10 anni della crescita potenziale, dovuta all'aumento eccezionalmente elevato della crescita del PIL reale nel 2015. Seguendo l'approccio adottato dalle autorità irlandesi nei loro calcoli relativi al bilancio 2017, la Commissione ha preso in considerazione la media dei tassi potenziali di crescita nel 2014 e nel 2016.

(7)  Come nel 2018, il parametro di riferimento per la spesa rispecchia l'aggiustamento apportato per correggere una distorsione del tasso di riferimento a 10 anni della crescita potenziale, dovuta all'aumento eccezionalmente elevato della crescita del PIL reale nel 2015.

(8)  A norma dell'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.


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