Choose the experimental features you want to try

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 32012D0139

    2012/139/UE: Decisione del Consiglio, del 24 gennaio 2012 , che stabilisce se l’Ungheria abbia dato seguito effettivo alla raccomandazione del Consiglio del 7 luglio 2009

    GU L 66 del 6.3.2012, p. 6–8 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    Legal status of the document In force

    ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2012/139(1)/oj

    6.3.2012   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    L 66/6


    DECISIONE DEL CONSIGLIO

    del 24 gennaio 2012

    che stabilisce se l’Ungheria abbia dato seguito effettivo alla raccomandazione del Consiglio del 7 luglio 2009

    (2012/139/UE)

    IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

    visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 126, paragrafo 8,

    vista la raccomandazione della Commissione europea,

    considerando quanto segue:

    (1)

    A norma dell’articolo 126, paragrafo 1, del trattato, gli Stati membri devono evitare disavanzi pubblici eccessivi.

    (2)

    Il patto di stabilità e crescita è basato sull’obiettivo di finanze pubbliche sane come mezzo per rafforzare le condizioni per la stabilità dei prezzi e per una crescita forte e sostenibile che favorisca la creazione di posti di lavoro. Il patto di stabilità e crescita include il regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l’accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (1), adottato al fine di favorire la tempestiva correzione di disavanzi pubblici eccessivi.

    (3)

    Con decisione 2004/918/CE (2) adottata il 5 luglio 2004 il Consiglio, sulla base di una raccomandazione della Commissione, ha stabilito, in conformità dell’articolo 104, paragrafo 6, del trattato che istituisce la Comunità europea (TCE), che in Ungheria esisteva un disavanzo eccessivo (3).

    (4)

    Il 5 luglio 2004 il Consiglio, sulla base di una raccomandazione della Commissione, ha raccomandato, in conformità dell’articolo 104, paragrafo 7, TCE, che le autorità ungheresi prendessero provvedimenti in una prospettiva a medio termine per portare il disavanzo al di sotto del 3 % del PIL entro il 2008. Con decisione 2005/348/CE (4) adottata il 18 gennaio 2005 il Consiglio ha stabilito, in conformità dell’articolo 104, paragrafo 8, TCE, che l’Ungheria non aveva dato seguito effettivo alla raccomandazione del Consiglio.

    (5)

    L’8 marzo 2005, sulla base di una raccomandazione della Commissione, il Consiglio ha adottato una seconda raccomandazione a norma dell’articolo 104, paragrafo 7, TCE, confermando il termine del 2008 per la correzione del disavanzo eccessivo. Dopo un consistente peggioramento delle prospettive di bilancio in Ungheria, con decisione 2005/843/CE (5) adottata l’8 novembre 2005 il Consiglio ha stabilito, in conformità dell’articolo 104, paragrafo 8, TCE, che l’Ungheria per la seconda volta non aveva dato seguito effettivo alle raccomandazioni del Consiglio.

    (6)

    Di conseguenza, il 10 ottobre 2006, sulla base di una raccomandazione della Commissione, il Consiglio ha adottato una terza raccomandazione all’Ungheria a norma dell’articolo 104, paragrafo 7, TCE, posticipando fino al 2009 il termine per la correzione del disavanzo eccessivo. Il 7 luglio 2009, nella sua raccomandazione adottata in conformità dell’articolo 104, paragrafo 7, TCE, il Consiglio ha concluso che si poteva ritenere che le autorità ungheresi avessero adottato misure efficaci in risposta alle raccomandazioni dell’ottobre 2006. In considerazione della grave recessione verificatasi nel quadro della crisi economica e finanziaria, nella stessa raccomandazione il Consiglio ha emesso una versione riveduta della terza raccomandazione a norma dell’articolo 104, paragrafo 7, TCE.

    (7)

    La raccomandazione del Consiglio del 7 luglio 2009 invitava le autorità ungheresi a porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo al più tardi entro il 2011. In particolare, all’Ungheria è stato raccomandato di: i) contenere il deterioramento della posizione di bilancio nel 2009 garantendo una rigorosa attuazione delle misure correttive adottate e annunciate al fine di rispettare l’obiettivo del 3,9 % del PIL; ii) mettere in atto in modo rigoroso, a partire dal 2010, le misure di risanamento necessarie a garantire una continua riduzione del disavanzo strutturale e una nuova diminuzione del disavanzo nominale, facendo maggior ricorso alle misure strutturali per assicurare un miglioramento duraturo delle finanze pubbliche; iii) definire e adottare tempestivamente le misure di risanamento necessarie a correggere il disavanzo eccessivo entro il 2011; iv) garantire uno sforzo di bilancio complessivo pari allo 0,5 % del PIL per il periodo 2010-2011; v) fare in modo che il rapporto tra debito pubblico lordo e PIL venisse incanalato con decisione su una traiettoria discendente.

    (8)

    Il 27 gennaio 2010 la Commissione ha indirizzato una comunicazione al Consiglio (6) nella quale giungeva alla conclusione che, sulla base delle informazioni disponibili in quel momento, l’Ungheria aveva dato seguito effettivo alla raccomandazione del Consiglio del 7 luglio 2009. La Commissione è giunta a tale conclusione tenendo conto, in particolare, delle misure di risanamento pari all’1,5 % del PIL per raggiungere l’obiettivo del 3,9 % del PIL per il disavanzo 2009, delle riforme strutturali in ambito pensionistico e del sistema previdenziale sociale per conseguire l’obiettivo del 3,8 % del PIL per il disavanzo 2010 e dei progressi compiuti sul fronte dell’attuazione del nuovo quadro fiscale, ma, allo stesso tempo, la Commissione ha richiamato l’attenzione sulla presenza di rischi significativi.

    (9)

    Il 15 dicembre 2011 l’Ungheria ha presentato alla Commissione e al Consiglio la relazione sulle misure adottate in risposta alla raccomandazione del Consiglio del 7 luglio 2009 a norma dell’articolo 126, paragrafo 7, del trattato, del dicembre 2011 («relazione intermedia PDE del dicembre 2011»). Sulla base, tra l’altro, di tale relazione intermedia, una valutazione aggiornata delle azioni avviate dall’Ungheria per correggere il disavanzo eccessivo entro il 2011 in risposta alla raccomandazione del Consiglio del 7 luglio 2009 ha portato alle seguenti conclusioni:

    a)

    nel 2010 il disavanzo di bilancio effettivo era dello 0,4 % del PIL superiore all’obiettivo, mentre nel 2010 la crescita economica è stata più forte di quanto stimato nelle previsioni della primavera 2009 dei servizi della Commissione, su cui sono state basate le raccomandazioni del Consiglio del 7 luglio 2009. Per il 2011, si prevede che il saldo delle amministrazioni pubbliche (in base sia alle previsioni del governo, sia alle previsioni dell’autunno 2011 dei servizi della Commissione — «previsioni dell’autunno 2011») torni in attivo, ma solo grazie alle entrate una tantum connesse al trasferimento di attivi da regimi pensionistici privati allo Stato, pari al 9,75 % del PIL, e a prelievi settoriali (settori delle telecomunicazioni, dell’energia, del commercio al dettaglio e finanziario), pari allo 0,9 % del PIL. Senza misure una tantum il disavanzo sarebbe stato pari a circa il 6 % del PIL e ampiamente superiore al valore di riferimento del 3 % fissato all’articolo 1 del protocollo (n. 12) sulla procedura per i disavanzi eccessivi allegato al trattato sull’Unione europea e al trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Nella loro comunicazione dell’autunno 2011 nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi, le autorità ungheresi hanno previsto un avanzo di bilancio del 3,9 % del PIL. Le previsioni dell’autunno 2011 hanno ipotizzato un avanzo lievemente più contenuto (cioè del 3,6 % del PIL) dovuto all’assunzione di una parte del debito delle società pubbliche di trasporto (0,2 % del PIL). In base a informazioni recenti su misure una tantum pervenute dopo la data limite fissata per le previsioni dell’autunno 2011, l’avanzo potrebbe essere ancora più contenuto. Il disavanzo strutturale si è ridotto dell’1,5 % nel 2010 e dell’1,25 % nel 2011, con una percentuale cumulativa del 2,75 % del PIL, in contrasto con la raccomandazione del Consiglio del 7 luglio 2009 che raccomandava di garantire almeno uno sforzo di bilancio complessivo dello 0,5 % del PIL in questi due anni al fine di correggere il disavanzo in modo sostenibile entro il 2011. Tale deterioramento strutturale è una conseguenza del fatto che gli sgravi fiscali, pari a oltre il 2 % del PIL, non sono stati sufficientemente compensati da misure strutturali;

    b)

    per il 2012 il progetto di bilancio fissa un obiettivo di disavanzo pari al 2,5 % del PIL, in linea con l’aggiornamento 2011 del programma di convergenza. Al fine di raggiungere questo obiettivo, la proposta di bilancio prevede varie misure che secondo le autorità corrisponderebbero complessivamente a circa il 4 % del PIL, con un accantonamento dello 0,7 % del PIL come riserva straordinaria. Le previsioni dell’autunno 2011 prevedono invece per il 2012 un disavanzo pubblico pari al 2,8 % del PIL e un miglioramento del disavanzo strutturale del 2,4 % del PIL. Rispetto al progetto di bilancio, tale disavanzo più elevato riflette, tra l’altro, una previsione di crescita economica più bassa di 1 punto percentuale per il 2012, nonché una valutazione più prudente delle entrate e delle spese. Allo stesso tempo, in linea con la posizione della relativa legislazione, il progetto di bilancio lascia supporre che la riserva speciale non sarà utilizzata. Tuttavia, la soglia di disavanzo del 3 % del PIL è rispettata solo grazie a un apporto pari circa allo 0,9 % del PIL costituito dalle entrate una tantum dei suddetti prelievi settoriali straordinari;

    c)

    secondo le previsioni dell’autunno 2011, e sempre sulla base dell’ipotesi che le politiche rimangano invariate, nel 2013 il disavanzo pubblico dovrebbe ulteriormente indebolirsi, attestandosi al 3,7 % del PIL. Ciò è dovuto principalmente alla previsione che la progressiva soppressione dei prelievi straordinari, pari a circa lo 0,9 % del PIL, non sia compensata dai risparmi supplementari realizzati grazie al programma di riforme strutturali per tale anno;

    d)

    in base all’andamento del bilancio osservato dopo la pubblicazione delle previsioni dell’autunno 2011, il disavanzo pubblico del 2,8 % del PIL previsto per il 2012 appare tuttora plausibile (senza tenere conto del recente deterioramento del contesto macroeconomico). Ciò è dovuto al fatto che l’incidenza delle nuove misure di risanamento (0,4 % del PIL) adottate dal governo il 15 dicembre 2011, che comportano la riduzione del disavanzo, è ampiamente compensata dagli emendamenti al progetto di bilancio, che incrementano il disavanzo, come pure dai costi di bilancio netti dell’accordo con il settore bancario concluso il 15 dicembre 2011, non ancora adeguatamente compensati da ulteriori misure di risanamento;

    e)

    per il 2013, tenendo conto di alcune ulteriori precisazioni del programma di riforme strutturali (le decisioni del governo e del parlamento in materia sono indicate in dettaglio nella relazione intermedia PDE del dicembre 2011), dell’effetto base positivo del 2012 e dei costi netti derivanti dall’accordo con il settore bancario, le proiezioni sul disavanzo per il 2013 contenute nelle previsioni dell’autunno 2011 potrebbero essere riviste al ribasso, passando dal 3,7 % del PIL al 3,25 % del PIL, un risultato che è tuttavia ancora ben al di sopra della soglia di disavanzo del 3 % del PIL. Lo scarto tra tale valutazione aggiornata e l’obiettivo ufficiale (2,2 % del PIL) indicato nel programma di convergenza dell’Ungheria dell’aprile 2011 è dovuto in particolare al fatto che, vista l’assenza di un calendario procedure specifico, non è stato possibile prendere in considerazione circa la metà del programma di riforme strutturali. La restante parte dello scostamento rispetto all’obiettivo ufficiale è ascrivibile a una previsione di spesa più elevata, in particolare nel settore delle imprese di trasporto statali e alla manutenzione delle strade, così come ad alcune differenze nelle ipotesi di crescita. Ulteriori riforme strutturali che potrebbero ridurre le previsioni di disavanzo sono pianificate ma non ancora strutturate in modo sufficientemente dettagliato;

    f)

    queste previsioni aggiornate per il medio termine rischiano di dover essere rivedute al ribasso. Vi è un certo rischio positivo, derivante in particolare dal mantenimento di flussi in entrata superiori alle attese per il 2012 e 2013. Tuttavia, ci si aspetta che i rischi negativi siano superiori ai rischi positivi di controbilanciamento. In particolare, dopo la pubblicazione, il 10 novembre 2011, delle previsioni dell’autunno 2011, i tassi di interesse sono aumentati per tutte le scadenze, il tasso di cambio si è indebolito e le prospettive economiche a medio termine sembrano essersi deteriorate. Nel complesso, tenendo conto di questi fattori, le proiezioni sul disavanzo per il 2012 e per il 2013 risulterebbero maggiorate di un ulteriore 0,5 % del PIL, cosa che comporterebbe un disavanzo lievemente superiore al 3 % del PIL nel 2012 e al 3,75 % del PIL nel 2013;

    g)

    secondo le previsioni dell’autunno 2011, il debito pubblico lordo, visti sia il disavanzo previsto, sia le ipotesi sul tasso di cambio, dovrebbe aumentare nuovamente, raggiungendo quasi il 77 % del PIL entro il 2013, dopo un calo temporaneo nel 2011 dovuto all’acquisizione degli attivi dei regimi pensionistici privati. Se le proiezioni di bilancio a medio termine fossero aggiornate solo sulla base dei nuovi provvedimenti adottati dopo la data limite per le previsioni, il rapporto tra debito e PIL previsto per il 2012 rimarrebbe in larga misura invariato e migliorerebbe solo leggermente nel 2013. Tuttavia, eventuali ulteriori revisioni delle proiezioni di bilancio, che tengano conto in particolare dell’aumento dei rendimenti, del tasso di cambio HUF/EUR di fine 2011 pari a 311 (circa il 12 % più debole rispetto all’ipotesi tecnica utilizzata per le previsioni dell’autunno 2011), nonché del contesto macroeconomico più debole, comporterebbe un rapporto tra debito e PIL pari a circa l’80 % nel 2011, che dovrebbe stabilizzarsi intorno al 78,5 % sia nel 2012, sia nel 2013, considerato che il Consiglio ha raccomandato che il rapporto tra debito lordo e PIL dovrebbe essere incanalato con decisione su una traiettoria discendente.

    (10)

    La conclusione generale è che l’Ungheria formalmente rispetta sì il valore di riferimento del 3 % del PIL entro il 2011, ma che tale risultato non è fondato su una correzione strutturale e sostenibile. L’eccedenza di bilancio del 2011 si basa su entrate una tantum significative, ossia pari a oltre il 10 % del PIL, in un contesto di deterioramento strutturale cumulativo del 2,75 % del PIL nel 2010 e nel 2011, a fronte di un miglioramento cumulativo del saldo di bilancio pari allo 0,5 % del PIL. Inoltre, nel 2012 le autorità prevedono di attuare misure strutturali sostanziali riducendo il disavanzo strutturale al 2,6 % del PIL; il valore di riferimento del 3 % del PIL resta rispettato solo grazie a misure una tantum pari a quasi l’1 % del PIL. Infine, nel 2013 il disavanzo (al 3,25 % del PIL) dovrebbe nuovamente superare la soglia di disavanzo del 3 % del PIL anche tenendo conto di ulteriori misure annunciate dopo le previsioni dell’autunno 2011. L’ aumento del disavanzo nel 2013 è dovuto principalmente al fatto che le entrate una tantum sono, come previsto, in fase di graduale eliminazione, mentre non tutte le riforme strutturali previste sono strutturate in modo sufficientemente dettagliato. Nel complesso, ciò consente di concludere che le risposte delle autorità ungheresi alla raccomandazione del Consiglio del 7 luglio 2009 adottate in conformità dell’articolo 104, paragrafo 7, TEC sono state insufficienti,

    HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

    Articolo 1

    L’Ungheria non ha dato seguito effettivo alla raccomandazione del Consiglio del 7 luglio 2009 a norma dell’articolo 104, paragrafo 7, TEC entro il periodo ivi fissato.

    Articolo 2

    L’Ungheria è destinataria della presente decisione.

    Fatto a Bruxelles, il 24 gennaio 2012

    Per il Consiglio

    La presidente

    M. VESTAGER


    (1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6.

    (2)  GU L 389 del 30.12.2004, pag. 27.

    (3)  Per tutti i documenti connessi alla procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti dell’Ungheria si rinvia al seguente sito: http://ec.europa.eu/economy_finance/economic_governance/sgp/deficit/index_it.htm

    (4)  GU L 110 del 30.4.2005, pag. 42.

    (5)  GU L 314 del 30.11.2005, pag. 18.

    (6)  COM/2010/0010 def.


    Top