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Document 32006D0171

    2006/171/CE: Decisione della Commissione, del 3 maggio 2005 , che dichiara una concentrazione compatibile con il mercato comune e con il funzionamento dell’accordo SEE (Caso COMP/M.3178 — Bertelsmann/Springer/JV) [notificata con il numero C(2005) 1368] (Testo rilevante ai fini del SEE)

    GU L 61 del 2.3.2006, p. 17–20 (ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, NL, PL, PT, SK, SL, FI, SV)

    Legal status of the document In force

    ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2006/171/oj

    2.3.2006   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    L 61/17


    DECISIONE DELLA COMMISSIONE

    del 3 maggio 2005

    che dichiara una concentrazione compatibile con il mercato comune e con il funzionamento dell’accordo SEE

    (Caso COMP/M.3178 — Bertelsmann/Springer/JV)

    [notificata con il numero C(2005) 1368]

    (Il testo in lingua inglese è il solo facente fede)

    (Testo rilevante ai fini del SEE)

    (2006/171/CE)

    Il 3 maggio 2005 la Commissione ha adottato una decisione su un caso di concentrazione in conformità del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio, del 20 gennaio 2004, relativo al controllo delle concentrazioni tra le imprese (1), in particolare l’articolo 8, paragrafo 1. Una versione non riservata del testo integrale della decisione nella lingua facente fede per il caso in oggetto e nelle lingue di lavoro della Commissione è disponibile sul sito Internet della direzione generale Concorrenza, al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/competition/index_en.html

    (1)

    Il 4 novembre 2004 la Commissione ha ricevuto la notifica, ai sensi dell’articolo 4 del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio («il regolamento sulle concentrazioni»), di una concentrazione mediante la quale le imprese tedesche Bertelsmann AG («Bertelsmann»), la sua affiliata Gruner+Jahr AG & Co. KG («G+J»), che è sotto il controllo esclusivo della stessa Bertelsmann, e la società Axel Springer AG («Springer») intendono acquisire il controllo in comune dell’impresa tedesca NewCo («NewCo»), acquistando quote azionarie di questa società di nuova costituzione, che si configurerebbe come una joint venture. Nel presente testo, Bertelsmann (e G+J) e Springer sono indicate collettivamente come «le parti».

    (2)

    Il 29 novembre 2004 l’autorità garante della concorrenza in Germania, il Bundeskartellamt, ha informato la Commissione che la concentrazione prevista rischiava d’incidere gravemente sulla concorrenza sul mercato tedesco della stampa in rotocalcografia oppure sul mercato tedesco dei prodotti tipografici soggetti a rigorose scadenze temporali, in particolare le riviste.

    (3)

    Con decisione del 23 dicembre 2004, la Commissione ha constatato che l’operazione notificata faceva sorgere seri dubbi sulla sua compatibilità con il mercato comune e con il funzionamento dell’accordo SEE. Riguardo a tale caso, la Commissione ha quindi iniziato il procedimento di cui all’articolo 6, paragrafo 1, lettera c), del regolamento sulle concentrazioni e ha deciso di esaminare essa stessa, in forza dell’articolo 9, paragrafo 3, lettera a), del medesimo regolamento, gli elementi indicati dall’autorità tedesca garante della concorrenza.

    (4)

    La Bertelsmann è una società internazionale operante nel settore dei mass media. Le sue attività tipografiche si concentrano nella sua affiliata Arvato AG («Arvato»), che controlla la tipografia in rotocalco Maul-Belser di Norimberga, la tipografia offset Mohn Media di Guetersloh e varie altre tipografie in Europa, quali le tipografie in rotocalco Eurogravure S.p.A. in Italia ed Eurohueco S.A. in Spagna. Inoltre, l’Arvato progetta di aprire entro due anni una nuova tipografia in rotocalco a Liverpool (UK). La società editrice G+J, che è sotto il controllo esclusivo della Bertelsmann, pubblica, stampa e distribuisce quotidiani e riviste in due tipografie in rotocalco in Germania, una a Itzehoe (nelle vicinanze di Amburgo) e l’altra a Dresda.

    (5)

    La società Springer pubblica, stampa e distribuisce quotidiani e riviste e ha partecipazioni azionarie in emittenti televisive e radiofoniche. La Springer ha due tipografie in rotocalco in Germania, una ad Ahrensburg (nelle vicinanze di Amburgo) e l’altra a Darmstadt, e tre tipografie offset, che stampano esclusivamente quotidiani.

    (6)

    La concentrazione in oggetto consiste nel contributo che forniranno alla NewCo le cinque tipografie in rotocalco, che si trovano tutte in Germania, dell’Arvato, della G+J e della Springer e della tipografia in rotocalco che l’Arvato progetta di aprire nel Regno Unito. Dopo tale operazione, la Bertelsmann e la G+J deterranno ciascuna il 37,45 % della NewCo, mentre la Springer ne deterrà il 25,1 %, con diritto di veto in caso di decisioni strategiche. La NewCo costituisce una joint venture pienamente operativa, controllata in comune dalla Bertelsmann e dalla Springer.

    (7)

    Il 22 aprile 2005, alla sua 131a riunione, il Comitato consultivo in materia di concentrazioni ha approvato a maggioranza la proposta della Commissione di decidere il non luogo a procedere (2).

    (8)

    Il consigliere auditore, nella sua relazione del 27 aprile 2005, ha ritenuto che è stato rispettato il diritto delle parti all’audizione (3).

    I.   I MERCATI RILEVANTI

    I mercati rilevanti del prodotto

    (9)

    Per quanto riguarda i mercati rilevanti del prodotto, il sondaggio del mercato effettuato dalla Commissione si è incentrato sull’interrogativo se e in quale misura le tecniche tipografiche rispettivamente in rotocalco e offset siano intercambiabili e se i diversi stampati da produrre, ossia le riviste, i cataloghi e il materiale pubblicitario, costituiscano mercati distinti.

    (10)

    Il sondaggio del mercato ha mostrato che, in genere, la stampa in rotocalco non può essere sostituita dalla stampa offset: la rotocalcografia è utilizzata soprattutto per le ordinazioni di grandi quantitativi, ossia per un gran numero di copie e di pagine, mentre la tecnica offset si limita perlopiù a quantitativi inferiori. I costi della stampa variano di molto tra l’offset e la rotocalcografia, in funzione dell’entità dell’ordinazione. Le macchine rotocalcografiche sono caratterizzate da maggiori costi fissi, ma hanno migliori capacità e sono più efficienti, poiché consentono di stampare un gran numero di pagine in tempi più brevi e con un maggiore rendimento in rapporto ai costi. Le macchine offset presentano maggiori limitazioni per quanto riguarda il numero di pagine diverse che si possono stampare in un’unica operazione (72 pagine al massimo, rispetto alle 192 pagine della rotocalcografia). Il sondaggio del mercato ha confermato che la stampa offset non costituisce una restrizione della concorrenza nei confronti della stampa in rotocalco di riviste di oltre 64 pagine in più di 360 mila copie e di cataloghi e materiale pubblicitario di oltre 64 pagine in più di 450 mila copie.

    (11)

    Una macchina rotocalcografica può stampare riviste, materiale pubblicitario e cataloghi. Tuttavia, almeno per le riviste vi è un mercato distinto del prodotto. Nel caso delle riviste, i limiti di tempo sono molto più vincolanti che non per il materiale pubblicitario ed i cataloghi, data la specificità del loro contenuto e le scadenze temporali per l’inserimento degli annunci pubblicitari. Inoltre, la stampa di riviste è soggetta a condizioni più rigorose in termini di rifinitura, in particolare per l’aggiunta d’inserti e di campioni di prodotti. Le macchine rifinitrici sono disponibili quasi sempre all’interno o nelle vicinanze della tipografia, in modo che le riviste siano pronte in tempo, mentre la rifinitura dei cataloghi, per esempio, è più spesso affidata a terzi. Inoltre, il sistema di distribuzione delle riviste differisce di molto da quello dei cataloghi e del materiale pubblicitario, e quindi la loro stampa deve essere adattata alle condizioni specifiche loro necessarie. Per i cataloghi e il materiale pubblicitario, si può lasciare aperto l’interrogativo se essi costituiscano un unico mercato del prodotto o mercati distinti, dato che non sorgono problemi di concorrenza qualunque sia la definizione del mercato.

    I mercati geografici rilevanti

    (12)

    Almeno per la Germania, si deve presumere che vi sia un mercato geografico nazionale della stampa di riviste. Per il resto del SEE, si può lasciare irrisolta la questione del mercato geografico della stampa di riviste, poiché neanche secondo la definizione più ristretta (mercati nazionali) sorgono problemi di concorrenza.

    (13)

    Le riviste tedesche sono stampate quasi esclusivamente in Germania, se non altro per il carattere imperativo delle scadenze temporali, poiché il rischio di ritardi nelle consegne aumenta in funzione della distanza tra la località in cui si effettua la stampa e la zona di distribuzione. Inoltre, molte tipografie estere attualmente hanno qualche problema a lavorare per gli editori tedeschi: il sistema tedesco di distribuzione delle riviste è comparativamente più complesso, a causa della struttura decentrata della Germania (al contrario, per esempio, della Francia, dove Parigi è il nodo centrale di distribuzione). Perdipiù, gli editori suddividono la Germania in diverse zone, denominate «Nielsen-areas», nelle quali i gruppi a cui è destinato il materiale pubblicitario hanno composizioni differenti. Le relative operazioni di stampa devono essere adeguate di conseguenza, il che è difficile per molti tipografi attivi fuori della Germania.

    (14)

    Per quanto riguarda i cataloghi, il sondaggio del mercato ha mostrato che le ordinazioni di stampa sono suddivise, di norma, tra vari tipografi, per garantire la sicura e puntuale consegna degli alti quantitativi richiesti. È stato ampiamente confermato che non soltanto i clienti di cataloghi in altri Stati importano servizi tipografici, perlopiù dalla Germania, ma che anche i clienti tedeschi considerano i tipografi esteri come alternative valide. Per i cataloghi, il mercato geografico rilevante può essere definito come la Germania più i paesi vicini (Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Svizzera, Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Danimarca) oltre all’Italia e alla Slovacchia. Tale mercato comprende le grandi tipografie di queste zone, quali Quebecor, RotoSmeets, Mondadori, Ilte, Rotocalcografica e Ringier.

    (15)

    A quanto consta, la stampa del materiale pubblicitario per i clienti tedeschi viene effettuata in ampia misura in Germania. Tuttavia, nonostante che il tasso d’importazioni di materiale pubblicitario stampato sia inferiore a quello dei cataloghi, i clienti tedeschi potrebbero certamente rivolgersi a tipografi esteri affidabili. La stampa di materiale pubblicitario non presenta difficoltà specifiche paragonabili a quelle del mercato della stampa di riviste, quali le finiture speciali o le condizioni specifiche di distribuzione. Inoltre, per il materiale pubblicitario le scadenze temporali sono in genere non così vincolanti come per le riviste. Poiché la massima parte degli editori dei principali cataloghi pubblicano anche materiale pubblicitario, sarebbe loro agevole servirsi dei contatti che già hanno con tipografie estere anche per ordinare la stampa di materiale pubblicitario. Per questo motivo, si può ritenere che l’estensione geografica del mercato della stampa in rotocalco di materiale pubblicitario coincida con quello dei cataloghi, ossia la Germania, i paesi vicini, l’Italia e la Slovacchia.

    Per il resto del SEE, si può lasciare irrisolta la questione del mercato geografico della stampa di cataloghi e/o di materiale pubblicitario, poiché neanche secondo la definizione più ristretta (mercati nazionali) sorgono problemi di concorrenza.

    II.   VALUTAZIONE

    (16)

    La joint venture prevista opererà sui mercati della stampa in rotocalco di riviste, cataloghi e materiale pubblicitario in vari paesi del SEE. Gli effetti più considerevoli della concentrazione — data l’ubicazione delle cinque tipografie attualmente operative che forniranno il loro contributo all’impresa joint venture — si faranno sentire in Germania.

    1.   Il mercato della stampa in rotocalco di cataloghi e di materiale pubblicitario

    (17)

    La Commissione ha rilevato che, secondo le stime effettuate dalle parti in base ai quantitativi del 2003, per la stampa in rotocalco di cataloghi e di materiale pubblicitario la quota di mercato della NewCo sarebbe del [20-25] % (4) in un mercato comprendente la Germania, i paesi vicini, l’Italia e la Slovacchia. Mantenendo distinti i mercati rispettivamente per i cataloghi e per il materiale pubblicitario, la joint venture prevista avrebbe una quota del [15-20] % (4) del mercato della stampa dei cataloghi e del [20-25] % (4) di quello del materiale pubblicitario. Per le attività della Bertelsmann nella stampa in rotocalco che resterebbero fuori della joint venture, a ciascuna delle suddette quote di mercato si deve aggiungere un altro [0-5] % (4). Sui mercati distinti e anche sul mercato combinato della stampa di cataloghi e di materiale pubblicitario, seguirebbero a breve distanza Schlott e Quebecor, con quote di mercato tra il [10-15] % (4) e il [10-15] % (4), e TSB con circa il [10-15] % (4). Su un tale mercato, quindi, non sorgono problemi di concorrenza né considerando un mercato combinato della stampa di cataloghi e di materiale pubblicitario né distinguendo i due mercati. A parte quanto si è detto, in tutti gli altri possibili mercati geografici del SEE le quote di mercato della joint venture non fanno sorgere problemi di concorrenza (5).

    2.   Il mercato della stampa in rotocalco di riviste

    (18)

    Sul mercato tedesco delle vendite della stampa in rotocalco di riviste, la joint venture deterrà una quota di circa il [0-50] % (4). Seguirebbero TSB e Schlott con circa il [20-25] % (4) ciascuna e Burda con il [0-5] % (4). Le importazioni costituiscono il [0-5] % (4), provenienti in amplissima parte dalle tipografie della Burda a Vieux-Thann, in Francia, ed a Bratislava, in Slovacchia. Oltre a queste importazioni, soltanto una rivista tedesca viene stampata all’estero, dalla tipografia olandese RotoSmeets. Sugli altri mercati nazionali interessati all’interno del SEE, le quote di mercato della joint venture non fanno sorgere problemi di concorrenza. La Commissione ha quindi esaminato soltanto il mercato tedesco.

    (19)

    Su uno o l’altro dei mercati tedeschi della stampa in rotocalco di riviste, i clienti (ossia gli editori) potrebbero essere danneggiati se la NewCo fosse in grado di rialzare i prezzi ed i clienti, invece, non fossero in grado, per la mancanza di capacità disponibili, di contrastare tali rincari ricorrendo ad altri tipografi. I quantitativi che le parti hanno fornito al mercato delle vendite nel 2003 sono stati di [150-200 kt] (4) ([100-150 kt] (4) per la Bertelsmann e di [45-50 kt] (4) per la Springer). Nel frattempo, è stato possibile acquisire altre [10-15 kt] (4) delle forniture, poiché le parti hanno comprato case editrici. Tenuto conto di tutto ciò, i quantitativi che le parti hanno fornito al mercato delle vendite sono stati in totale di [100-150 kt] (4).

    (20)

    La Commissione ha esaminato se: 1) i concorrenti dispongano attualmente di capacità residua sufficiente per sostituire in misura significativa tali vendite; 2) i concorrenti possano rendere disponibile una simile capacità convertendo la propria capacità alla stampa di riviste; 3) le previste estensioni della capacità renderanno disponibili capacità supplementari; 4) i potenziali concorrenti possano contribuire a rendere disponibile una capacità supplementare per la stampa di riviste in caso di aumento dei prezzi.

    (21)

    Capacità residua attuale: negli ultimi anni l’impiego della capacità era molto elevato in questo settore. In base a una cauta ipotesi d’impiego massimo delle capacità al 95 % e in base alle cifre indicate per il 2003, sembra plausibile presumere che i concorrenti tedeschi dispongano di una capacità residua di stampa di riviste per 17 kt.

    (22)

    Capacità mediante conversione: le tipografie in rotocalcografia possono convertire soltanto in misura limitata la propria capacità dalla stampa di cataloghi e di materiale pubblicitario alla stampa di riviste. I motivi sono le differenze nella periodicità, i tempi di stampa ed i quantitativi diversi dei prodotti da fornire. Le riviste sono stampate periodicamente (ogni settimana, ogni due settimane od ogni mese) e, proprio perché la loro pubblicazione è periodica ed a lungo termine, costituiscono il «carico basilare» della tipografia e impegnano le macchine per tutto il corso dell’anno. Invece i cataloghi delle società che vendono per posta o degli operatori turistici ecc. di solito vengono pubblicati soltanto due volte all’anno, in quantitativi molto elevati (in termini di numero di copie e anche in numero di pagine) e richiedono tempi di stampa più lunghi (fino a varie settimane). Di norma, la stampa dei cataloghi viene effettuata in maggio/giugno e in ottobre sino a dicembre e costituisce un «carico di punta» per le tipografie. La terza categoria di stampati, il materiale pubblicitario, serve essenzialmente per sfruttare appieno la capacità di stampa tra le stagioni di stampa dei cataloghi e nei giorni della settimana in cui le riviste da stampare sono in numero inferiore. Date queste caratteristiche temporali, la maggior parte delle tipografie hanno informato che non sarebbe attuabile una conversione illimitata dai cataloghi/materiale pubblicitario alle riviste.

    (23)

    Di conseguenza, i concorrenti che hanno risposto al sondaggio del mercato della Commissione fornendo cifre hanno indicato tassi di conversione dalla stampa di materiale pubblicitario e cataloghi alla stampa di riviste fino al [15-20] % (4) della loro capacità totale. Una tipografia tedesca non ha indicato nessuna cifra. A titolo di cauta ipotesi e sulla scorta degli altri risultati del suo sondaggio del mercato, la Commissione ha presunto che questa tipografia, la quale attualmente detiene una quota relativamente bassa della stampa di riviste, possa dedicare a tale attività un altro [10-15] % (4) della sua capacità. Su tale base, le tre tipografie tedesche potrebbero rendere disponibili per la stampa di riviste, complessivamente, una capacità di circa 130 kt, il che costituirebbe un’amplissima quota dell’intera capacità sfruttata dalle parti per la stampa di riviste edite da terzi ([150-200 kt] (4) nel 2003). In genere, stampare riviste è più redditizio che stampare materiale pubblicitario o una combinazione di materiale pubblicitario e di cataloghi. Dunque, i concorrenti avrebbero non soltanto la possibilità ma anche un incentivo a convertire la loro capacità alla stampa di riviste.

    (24)

    Previste estensioni della capacità: le tre maggiori concorrenti tedesche delle parti, Schlott, TSB e Burda, progettano di accrescere la loro capacità netta di almeno 50 kt nei prossimi due-tre anni. Inoltre, esse potrebbero ancora aumentare la loro capacità netta, almeno temporaneamente, ritardando il previsto smantellamento graduale delle macchine tipografiche vecchie ma ancora operative.

    (25)

    Concorrenza potenziale: che sul mercato tedesco della stampa di riviste si verifichi un aumento dei prezzi è ancor più improbabile per il fatto che vi sono numerosi concorrenti potenziali affidabili, in particolare RotoSmeets (Paesi Bassi), Quebecor (Francia), Mondadori (Italia) e in minor misura Ringier (Svizzera), le cui tipografie sono abbastanza vicine alla frontiera tedesca. Di conseguenza, queste tipografie sarebbero in grado di rispettare le costrizioni temporali per la stampa di riviste, almeno utilizzando gli impianti più vicini alla frontiera. Le differenze nel sistema di distribuzione e nei metodi di rifinitura richiederebbero ai tipografi esteri qualche adattamento e una stretta collaborazione con i clienti tedeschi. L’esempio della Roto Smeets, che attualmente è l’unica tipografia estera che stampa una rivista tedesca, mostra che un simile adeguamento è fattibile. Attualmente, RotoSmeets, Quebecor e Mondadori non utilizzano, come minimo, 32 kt della loro capacità, che potrebbero certamente mettere a disposizione degli editori tedeschi di riviste. Altra capacità potrebbe essere ottenuta in tempi brevi in seguito alle previste estensioni e alla pure prevista conversione alla produzione mista.

    (26)

    Oltre alle considerazioni relative alla capacità, un altro danno concorrenziale potrebbe aversi, in teoria, se la concentrazione comportasse la scomparsa di un’impresa concorrente. La concentrazione eliminerà Springer come concorrente indipendente, ma, anche prendendo in considerazione soltanto le tipografie tedesche in rotocalcografia, i clienti sono pur sempre in grado di rivolgersi agli altri tre maggiori operatori, Schlott, TSB e Burda, che dispongono d’impianti di grande capacità. Inoltre, possono presentarsi sul mercato altri potenziali concorrenti affidabili.

    (27)

    In base ai suddetti calcoli, i tra massimi concorrenti tedeschi, ossia Schlott, TSB e Burda, sarebbero in grado di offrire per la stampa di riviste circa altre 197 kt (17 kt di capacità residua, 130 kt grazie alla conversione della capacità e 50 kt grazie all’estensione della capacità netta), come reazione a un potenziale aumento dei prezzi per la stampa di riviste tedesche, mentre il volume delle vendite delle parti è di [100-150 kt] (4). Inoltre, RotoSmeets, Quebecor e Mondadori possono essere considerati potenziali concorrenti affidabili, ai quali potrebbero rivolgersi i clienti editori di riviste tedesche se la joint venture rialzasse i prezzi.

    3.   Coordinamento sul mercato editoriale delle riviste

    (28)

    La Commissione ha valutato anche, ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 4, del regolamento sulle concentrazioni, se costituendo la joint venture si arriverebbe a un coordinamento del comportamento concorrenziale tra la Bertelsmann (inclusa la G+J) e la Springer sul mercato editoriale delle riviste, che si situa a valle. Considerata la percentuale relativamente bassa dei costi tipografici sul totale dei costi di una rivista e data la prevalente importanza delle attività editoriali delle parti rispetto alle loro attività tipografiche in rotocalcografia, la Commissione ha concluso che nel settore della pubblicazione di riviste un simile coordinamento è improbabile.

    III.   CONCLUSIONE

    (29)

    Per i motivi sin qui esposti, la Commissione ha concluso che la concentrazione prevista non costituisce un grave ostacolo a un’effettiva concorrenza nel mercato comune o in una sua parte considerevole, in particolare in quanto darebbe luogo a una posizione dominante o lo rafforzerebbe, e che essa non comporta restrizioni della concorrenza ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 4, del regolamento sulle concentrazioni e dell’articolo 81 del trattato. Di conseguenza, si deve dichiarare tale concentrazione compatibile con il mercato comune, a norma dell’articolo 8, paragrafo 1, del regolamento sulle concentrazioni, e con l’accordo SEE, a norma del suo articolo 57.


    (1)  GU L 24 del 29.1.2004, pag. 1.

    (2)  GU C 52 del 2.3.2006, pag. 2.

    (3)  GU C 52 del 2.3.2006, pag. 3.

    (4)  Alcune parti del presente testo sono state redatte in modo da evitare di diffondere informazioni riservate. Si tratta delle parti racchiuse in parentesi quadre e contrassegnate da un asterisco.

    (5)  Anche in un ipotetico mercato nazionale tedesco della stampa di cataloghi e/o di materiale pubblicitario, la joint venture arriverebbe a quote di mercato tra il 22 % e il 35 %, ma non supererebbe l'azienda leader su questi mercati, la Schlott.


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