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Document 32005D0652

2005/652/CE: Decisione della Commissione, del 20 ottobre 2004, relativa agli aiuti di Stato C 38/03 cui la Spagna ha dato esecuzione (ulteriori aiuti alla ristrutturazione dei cantieri navali pubblici spagnoli) [notificata con il numero C(2004) 3918] (Testo rilevante ai fini del SEE)

GU L 240 del 16.9.2005, p. 45–53 (ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, NL, PL, PT, SK, SL, FI, SV)

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2005/652/oj

16.9.2005   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 240/45


DECISIONE DELLA COMMISSIONE

del 20 ottobre 2004

relativa agli aiuti di Stato C 38/03 cui la Spagna ha dato esecuzione (ulteriori aiuti alla ristrutturazione dei cantieri navali pubblici spagnoli)

[notificata con il numero C(2004) 3918]

(Il testo in lingua spagnola è l’unico facente fede)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2005/652/CE)

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l’articolo 88, paragrafo 2, primo comma,

visto l’accordo sullo Spazio economico europeo, in particolare l’articolo 62, paragrafo 1, lettera a),

visto il regolamento (CE) n. 1013/97 del Consiglio, del 2 giugno 1997, relativo agli aiuti a favore di taluni cantieri in ristrutturazione (1),

visto il regolamento (CE) n. 1540/98 del Consiglio, del 29 giugno 1998, relativo agli aiuti alla costruzione navale (2),

dopo aver invitato le parti interessate a presentare le proprie osservazioni conformemente ai suddetti articoli (3) e tenuto conto di tali osservazioni,

considerando quanto segue:

I.   PROCEDIMENTO

(1)

In base al regolamento (CE) n. 1013/97, la Commissione, con decisione del 6 agosto 1997 (4), ha autorizzato aiuti alla ristrutturazione a favore dei cantieri navali pubblici spagnoli ammontanti a circa 1,9 miliardi di EUR. In virtù sia della decisione che del suddetto regolamento, la condizione per l’approvazione era che non venisse concesso alcun altro aiuto a fini di ristrutturazione.

(2)

Nel 2000, 2001 e 2002 la holding statale Sociedad Estatal de Participationes Industriales («SEPI») ha conferito a IZAR Construcciones navales («IZAR») capitali per un importo totale di 1 477 milioni di EUR. Con lettere dell'8 novembre 2002 e del 14 gennaio 2003, la Commissione ha richiesto informazioni al riguardo.

(3)

Con decisione del 27 maggio 2003, la Commissione ha avviato il procedimento ai sensi dell’articolo 88, paragrafo 2, del trattato in merito all’operazione attraverso la quale SEPI ha conferito a IZAR 1 477 milioni di EUR. Le autorità spagnole sono state informate della decisione con lettera della Commissione del 28 maggio 2003.

(4)

La Spagna, con lettere dell'11 luglio 2003, 29 luglio 2003, 11 agosto 2003, 19 gennaio 2004, 23 febbraio 2004, 14 aprile 2004 e 26 luglio 2004, ha presentato le proprie osservazioni in merito all’avvio del procedimento.

(5)

In seguito all’avvio del procedimento, alla Commissione sono pervenute osservazioni dai cantieri Royal Van Lent Shipyard con lettera del 24 settembre 2003, da una parte che ha chiesto l’anonimato con lettera della stessa data, nonché da IZAR con lettera del 6 ottobre 2003. Tali osservazioni sono state inviate alla Spagna con lettera del 13 ottobre 2003. La Spagna ha fatto pervenire le proprie osservazioni mediante lettera del 10 novembre 2003. Il 17 novembre 2003, IZAR ha presentato ricorso (5) contro la Commissione dinanzi al Tribunale di primo grado, chiedendo l’annullamento dell’avvio del procedimento.

II.   DESCRIZIONE DETTAGLIATA DEGLI AIUTI

(6)

Nel luglio del 2000 SEPI ha deciso di riunire tutti i cantieri navali statali, militari e civili e attività collegate, che operavano all’epoca come imprese distinte, in un unico gruppo. Il 20 luglio 2000 tutti i cantieri civili e le attività collegate sono stati pertanto acquistati da BAZAN, che li ha assorbiti ed è stata successivamente ridenominata IZAR.

(7)

Le attività civili di IZAR si svolgono principalmente presso Astilleros de Cadiz («Cadiz»), Astilleros de Puerto Real («Puerto Real»), Astilleros de Sestao («Sestao»), Astilleros de Sevilla («Sevilla»), Juliana Constructora Gijonesa («Juliana»), Fábrica de Manises («Manises») e Astilleros de Fene («Fene»). IZAR ha anche tre siti di costruzione navale di carattere prevalentemente militare, Ferrol, Cartagena e San Fernando.

(8)

L’indagine riguarda i seguenti conferimenti di capitale da parte di SEPI: 1 322,227 milioni di EUR (220 miliardi di ESP) a favore di BAZAN il 28 luglio 2000, 105,171 milioni di EUR a favore di IZAR nel 2001 e 50,000 milioni di EUR a favore di IZAR nel 2002.

(9)

Nella decisione di avvio del procedimento, la Commissione ha sottolineato che il capitale conferito da SEPI a IZAR potrebbe aver comportato vantaggi economici a favore dei cantieri navali civili che non avrebbero potuto verosimilmente ottenere da fonti commerciali. È pertanto probabile che le misure costituiscano aiuti che, per loro natura, possono distorcere la concorrenza.

(10)

Considerata l’evoluzione della situazione dei cantieri civili, la Commissione sospettava pertanto che i cantieri civili avessero ricevuto aiuti attraverso i conferimenti di capitale accordati a IZAR e dubitava che tali aiuti rispettassero le condizioni previste dalle regole sugli aiuti di Stato alla cantieristica navale. L’obiettivo del presente procedimento è pertanto di chiarire se i cantieri navali civili o le altre attività civili abbiano beneficiato dei capitali conferiti a IZAR.

III.   OSSERVAZIONI DELLE PARTI INTERESSATE

(11)

La Commissione ha ricevuto osservazioni da tre parti interessate. Una parte, che ha chiesto l’anonimato, ha presentato un’osservazione comune sia a questo caso che al caso C 40/00, relativo ad aiuti di Stato (6), nella quale si sottolinea che gli aiuti oggetto dell’indagine hanno determinato una seria distorsione della concorrenza sul mercato delle imbarcazioni da diporto. Alla Commissione è pervenuta un’altra osservazione congiunta relativa al caso in oggetto e al caso C 40/00 da parte di Royal van Lent Shipyard Royal B.V., nella quale si afferma che gli aiuti concessi dal governo spagnolo negli ultimi anni si sono rivelati estremamente dannosi per molti concorrenti che operano nel mercato dei megayacht.

(12)

La Commissione ha ricevuto osservazioni anche da parte di IZAR. IZAR sostiene che i conferimenti di capitale in questione rientrerebbero nel campo di applicazione dell’articolo 296 del trattato CE e che qualsiasi problema relativo alla distorsione degli scambi dovrebbe essere affrontato nel contesto della procedura di cooperazione prevista all’articolo 298 del trattato CE. IZAR sostiene inoltre che i capitali conferiti da SEPI non costituiscono risorse statali e che in ogni caso rispettano il principio dell’investitore operante in un’economia di mercato. IZAR afferma infine che l’eventualità di un recupero di qualsiasi aiuto concesso ai cantieri navali pubblici spagnoli nel 1997 è inaccettabile in quanto si tratta di aiuti esistenti.

IV.   OSSERVAZIONI DELLA SPAGNA

(13)

Nel corso del procedimento, la Spagna ha presentato alla Commissione le argomentazioni esposte in appresso circa le ragioni per cui, a suo parere, non vi è stato aiuto statale nei conferimenti di capitale presi in esame.

(14)

In primo luogo, la Spagna afferma che SEPI ha agito come un investitore privato operante in un’economia di mercato che aspiri a massimizzare gli utili e che la Commissione non ha dimostrato che le risorse di SEPI provengano dallo Stato o siano ad esso imputabili.

(15)

I capitali sono stati inoltre conferiti nel contesto di un piano aziendale per BAZAN, che era un’impresa militare. L’apporto di capitali è avvenuto per coprire una serie di costi connessi a tale piano, sviluppato nel 1998. In particolare, […] (7) milioni di EUR riguardavano la cosiddetta esternalizzazione dei costi sociali relativi al prepensionamento di ex dipendenti BAZAN. Tale importo è stato versato tra il 2000 e il 2002 alle imprese di assicurazione che erogano le pensioni. L’aumento dei costi per questi impegni spiega, secondo quanto dichiarato dalle autorità spagnole, gli ulteriori apporti di capitale da SEPI a IZAR nel 2001 e 2002.

(16)

Inoltre, è stato necessario versare circa altri […] milioni di EUR per tali costi sociali direttamente da BAZAN ad alcuni dipendenti in prepensionamento.

(17)

Secondo quanto sostenuto dalla Spagna, il resto del capitale apportato era necessario per coprire gli investimenti nei settori militari della nuova impresa IZAR ([…] milioni di EUR) e per una maggiore necessità di capitale di esercizio per i cantieri militari.

(18)

La Spagna argomenta altresì che le misure in questione dovrebbero essere analizzate nel contesto dell’articolo 296 del trattato CE, in quanto il capitale è stato conferito a BAZAN, che secondo le autorità spagnole era un’impresa puramente militare al momento del conferimento del capitale.

(19)

La Spagna contesta inoltre la possibilità che parte dell’aiuto autorizzato nel 1997 possa risultare incompatibile qualora la Commissione dichiarasse che sono stati concessi altri aiuti illegali ai cantieri navali pubblici spagnoli.

(20)

In risposta alle osservazioni di terzi, la Spagna è totalmente d’accordo con le dichiarazioni rilasciate da IZAR e smentisce il fatto che IZAR abbia un’importante attività nel settore degli yacht di lusso.

(21)

In una fase successiva del procedimento, la Spagna ha fornito le ulteriori informazioni richieste dalla Commissione, ossia le perdite stimate delle attività civili di IZAR, dal 1o luglio 2000 al 31 dicembre 2003, nonché informazioni sulle spese generali di IZAR in tale periodo.

V.   VALUTAZIONE

(22)

Ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE, sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma, che favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza. Secondo giurisprudenza costante delle Corti europee, la condizione dell'incidenza sugli scambi è soddisfatta se l'impresa beneficiaria svolge un'attività economica che dà luogo a scambi tra gli Stati membri.

(23)

Ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 3, lettera e), del trattato CE, possono considerarsi compatibili con il mercato comune le categorie di aiuti determinate con decisione del Consiglio, che delibera a maggioranza qualificata su proposta della Commissione. La Commissione nota che il Consiglio ha adottato su questa base il regolamento (CE) n. 1540/98 del («regolamento sulla costruzione navale»), in vigore dal 1o gennaio 1999 al 31 dicembre 2003. Anche se il regolamento (CE) n. 1540/98 è scaduto il 31 dicembre 2003 e non è dunque interessato dalla comunicazione della Commissione relativa alla determinazione delle norme applicabili alla valutazione degli aiuti di Stato illegalmente concessi (8), secondo una prassi coerente la Commissione, utilizzando il proprio ampio margine di valutazione, intende applicare detto regolamento.

(24)

La costruzione navale è un’attività economica caratterizzata da scambi tra Stati membri. Gli aiuti alla costruzione navale rientrano quindi nell’ambito di applicazione dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE.

(25)

La Commissione osserva che, in base al regolamento (CE) n. 1540/98, per «costruzione navale» si intende la costruzione di navi mercantili d’alto mare a propulsione autonoma. La Commissione sottolinea altresì che IZAR costruisce tali navi e di conseguenza è un’impresa che rientra nel campo di applicazione del regolamento. La Commissione rileva inoltre che, ai sensi dell’articolo 2 del regolamento sopraccitato, gli aiuti concessi per la costruzione, trasformazione e riparazione navale possono essere considerati compatibili con il mercato comune solo se sono conformi alle disposizioni del regolamento stesso. Tale norma si applica non soltanto agli aiuti concessi alle società che svolgono le attività in oggetto, ma anche alle entità collegate.

(26)

Nell’agosto 1997, in conformità al regolamento (CE) n. 1013/97, la Commissione ha approvato in via eccezionale un pacchetto di aiuti alla ristrutturazione a favore dei cantieri navali pubblici spagnoli civili affinché, entro la fine del 1998, raggiungessero nuovamente la redditività finanziaria. Includendo gli aiuti approvati in precedenza, il pacchetto ammontava a 318 miliardi di ESP (1,9 miliardi di euro).

(27)

Nel dare la propria approvazione, il Consiglio ha sottolineato il carattere una tantum del pacchetto di aiuti. Il governo spagnolo ha assunto l’impegno che i cantieri navali non ricevessero alcun altro aiuto alla ristrutturazione, al salvataggio, alla compensazione delle perdite o alla privatizzazione. Di tale impegno si è tenuto conto nelle condizioni stabilite nella decisione con cui la Commissione ha approvato gli aiuti, come sottolineato anche all’articolo 5, paragrafo 1, secondo comma, primo trattino, del regolamento sulla costruzione navale, che specifica che non è possibile concedere aiuti per il salvataggio o la ristrutturazione a un’impresa alla quale siano già stati concessi aiuti di questo tipo a norma del regolamento (CE) n. 1013/97.

(28)

Di conseguenza, qualsiasi aiuto superiore a quello autorizzato dalla decisione iniziale della Commissione dell’agosto 1997 sarebbe incompatibile con il mercato comune, a meno che non sia approvato ai sensi di una base giuridica diversa.

(29)

La Commissione osserva che l’attività dei cantieri navali Sestao, Puerto Real, Sevilla, Cádiz e Juliana rientrava nell’ambito di applicazione del regolamento 1013/97 e della summenzionata decisione della Commissione del 1997. Manises e Fene (ex Astano) sono entità connesse tra loro in quanto appartenevano all’impresa di costruzione navale IZAR nel periodo oggetto d’esame e rientrano pertanto nel campo di applicazione del regolamento sulla costruzione navale, ai sensi dell’articolo 1, lettera g).

1.   IL RUOLO DI SEPI

(30)

Nella decisione di avvio del procedimento formale, la Commissione riteneva che SEPI agisse per conto dello Stato, ossia che il suo comportamento nelle diverse operazioni fosse imputabile allo Stato. La Spagna ha contestato tale affermazione, sostenendo che SEPI opera in modo indipendente e che, pertanto, il suo comportamento non è imputabile allo Stato. Ad ogni modo, secondo l’opinione della Spagna, SEPI ha agito come un investitore di mercato e, quindi, i fondi conferiti da SEPI in tal caso non possono essere considerati aiuti di Stato.

(31)

La Commissione osserva che SEPI è una holding statale che dipende direttamente dal ministero delle Finanze e per questa ragione è considerata un’impresa pubblica ai sensi della direttiva 2000/52/CE della Commissione, del 26 luglio 2000, che modifica la direttiva 80/723/CEE, del 25 giugno 1980, relativa alla trasparenza delle relazioni finanziarie fra gli Stati Membri e le loro imprese pubbliche (9), poiché, tenuto conto dell’assetto proprietario o della loro partecipazione finanziaria, le autorità pubbliche possono esercitare direttamente o indirettamente un’influenza dominante su SEPI.

(32)

La Corte di giustizia ha stabilito quando i fondi vanno considerati risorse statali, dichiarando che, anche se gli importi corrispondenti alle misure in questione non sono permanentemente in possesso del Tesoro pubblico, il fatto che restino permanentemente sotto il controllo pubblico e dunque a disposizione delle autorità nazionali competenti è sufficiente perché siano qualificati come risorse statali [sentenza della Corte di giustizia nella causa C-83/98 P, Repubblica francese/Ladbroke Racing Ltd e Commissione delle Comunità europee (10)]. Ciò si applica chiaramente alle risorse di SEPI.

(33)

Nella sentenza nella causa C-482/99 [Stardust Marine (11)] la Corte di giustizia ha riassunto i criteri per l’imputabilità allo Stato di un provvedimento di aiuto adottato da un’impresa pubblica. Secondo la Corte di giustizia, l’imputabilità può essere ricavata da una serie di indizi derivati dalle circostanze del caso e dal contesto in cui è stato preso il provvedimento.

(34)

Esempi di indizi citati dalla Corte di giustizia comprendono l’integrazione dell’impresa pubblica nelle strutture dell’amministrazione pubblica, la natura delle sue attività e l’esercizio di queste sul mercato in normali condizioni di concorrenza con gli operatori privati, lo status giuridico dell’impresa (che può essere soggetta al diritto pubblico oppure al diritto comune delle imprese), l’intensità della tutela esercitata dalle autorità pubbliche sulla gestione dell’impresa o qualsiasi altro indizio che indichi, nel caso concreto, un coinvolgimento delle autorità pubbliche ovvero l’improbabilità di una mancanza di coinvolgimento nell’adozione di un provvedimento, tenuto conto anche dell’ampiezza di tale provvedimento, del suo contenuto ovvero delle condizioni che esso comporta.

(35)

SEPI è un’impresa con uno status giuridico particolare in quanto, per esempio, le sue relazioni annuali non possono essere consultate nel registro pubblico spagnolo. L’impresa è diretta da un consiglio di amministrazione composto, in gran parte, da Segretari di Stato e da altre persone direttamente connesse al governo. La natura delle sue attività include la privatizzazione di aziende statali, un’attività notevolmente legata alla cosa pubblica. Inoltre, in passato SEPI ha agito nei confronti dei cantieri navali in un modo che può essere considerato imputabile allo Stato, ossia fornendo parte dell’aiuto alla ristrutturazione autorizzato nel 1997 nonché l’aiuto illegale nel 1998 (12). Occorre altresì osservare che SEPI concede aiuti di Stato in altri ambiti, ad esempio all’industria carboniera spagnola (13).

(36)

Come illustrato ai punti 31 e 32, i fondi di SEPI sono risorse statali. Inoltre, i punti da 33 a 35 spiegano come la concessione di fondi a imprese di costruzione navale debba ritenersi imputabile allo Stato essendo tali fondi concessi in condizioni non conformi ai principi di economia di mercato.

(37)

Il principio generale applicabile alle operazioni finanziarie tra lo Stato e le imprese pubbliche è il cosiddetto principio dell’investitore operante in un’economia di mercato. Poiché i fondi di SEPI sono risorse statali, è essenziale che SEPI, nelle operazioni economiche con le proprie affiliate di costruzione navale (sia che si tratti di imprese che svolgono attività economiche che di holding che raggruppano tali imprese), agisca totalmente in conformità al principio dell’investitore operante in un’economia di mercato.

(38)

Il principio dell’investitore operante in un’economia di mercato è illustrato nel dettaglio nella comunicazione della Commissione agli Stati membri (14) sull’applicazione degli articoli 92 e 93 del trattato e dell’articolo 5 della direttiva della Commissione 80/723/CEE, del 25 giugno 1980, relativa alla trasparenza delle relazioni finanziarie fra gli Stati Membri e le loro imprese pubbliche (15). Anche la Corte di giustizia ha affermato, ad esempio nella causa C 40/85 (16), che, onde accertare se la partecipazione al capitale di un’impresa abbia la natura di aiuto statale, è opportuno applicare il criterio basato sulle possibilità per l’impresa di procurarsi le somme in questione sul mercato privato dei capitali. La Corte ha inoltre precisato: «si deve in particolare valutare se, in circostanze analoghe, un socio privato, basandosi sulle possibilità di reddito prevedibili, astrazion fatta di qualsiasi considerazione di carattere sociale o di politica regionale o settoriale, avrebbe effettuato il conferimento di capitale».

(39)

La Commissione non esclude che i fondi forniti da SEPI possano non contenere elementi di aiuto, sempre che SEPI si attenga al principio dell’investitore operante in un’economia di mercato. Pertanto, per il conferimento di capitale in esame la Commissione valuterà se SEPI abbia agito in base al principio dell’investitore operante in un’economia di mercato.

2.   ELEMENTI DI AIUTO NEGLI APPORTI DI CAPITALE DA SEPI A BAZAN/IZAR

a)   Aiuti ad impresa puramente militare

(40)

La Spagna sostiene che il 28 luglio 2000, allorché ha ricevuto il principale conferimento di capitale, BAZAN era un’impresa puramente militare poiché non erano ancora state raggruppate in BAZAN le società navali civili recentemente acquisite. Pertanto la Spagna afferma che gli aiuti concessi a BAZAN dovrebbero beneficiare della deroga di cui all’articolo 296 del trattato CE.

(41)

La Commissione non concorda con questa affermazione e sottolinea che, quando è stato effettuato il conferimento di capitale, BAZAN possedeva tutti i cantieri civili e attività collegate in questione. Il fatto che BAZAN detenesse le attività civili come imprese controllate al 100 % o come attivi non può essere rilevante. Va inoltre rilevato che le controllate civili sono state assorbite da BAZAN due mesi più tardi. Per determinare se l’aiuto può distorcere la concorrenza tra cantieri civili all’interno del mercato comune, è rilevante l’utilizzo finale dei fondi da parte del beneficiario.

b)   Uso dei fondi per i costi sociali

(42)

Al momento dell’avvio del procedimento, la Commissione ha espresso dubbi sul fatto che i costi sociali, legati alla situazione anteriore di BAZAN (prima del luglio 2000) fossero connessi esclusivamente alla produzione militare dato che sembra che BAZAN abbia prodotto in passato anche alcune navi civili. La Commissione dubitava pertanto che i fondi forniti per coprire tali costi ricadessero nel disposto dell’articolo 296 del trattato CE.

(43)

La Commissione rileva che una parte del capitale totale conferito è in effetti servita a coprire i costi sociali. La Spagna è riuscita a dimostrare che […] milioni di EUR sono stati versati ad imprese di assicurazione esterne per coprire i costi dei prepensionamenti presso gli ex cantieri militari. Questo importo comprende parte del capitale conferito nel 2000 e tutto il capitale conferito nel 2001 e nel 2002. I conferimenti di capitale aggiuntivi nel 2001 e nel 2002 erano dovuti all’aumento inaspettato dei costi di tali prepensionamenti. La Spagna ha inoltre sostenuto che altri […] milioni di EUR sono stati versati direttamente a BAZAN per taluni dipendenti BAZAN in prepensionamento.

(44)

I costi sociali connessi alle passate attività nel settore militare di BAZAN non coprono l’intero importo dei capitali conferiti da SEPI. La Commissione non ha inoltre ricevuto informazioni convincenti sulla necessità di maggior capitale di esercizio per i cantieri militari, né argomentazioni convincenti sul perché gli investimenti in costruzione navale militare dovrebbero essere finanziati interamente con capitali propri, anziché soprattutto con prestiti, come avviene in normali condizioni di mercato. La Spagna non ha pertanto dimostrato che i fondi forniti da SEPI a IZAR siano stati interamente utilizzati a scopi militari.

c)   Copertura delle perdite per attività civili

(45)

La Spagna ha fornito alla Commissione le stime dei risultati finanziari delle attività civili di IZAR dal 2000 al 2003, che indicano una perdita complessiva per le attività civili all’interno di IZAR di 290 milioni di EUR, come specificato alla tabella 1.

Tabella 1

Risultati stimati delle attività civili di IZAR dal 2000 al 2003 (17)

(in milioni di EUR)

 

Gijon

Sestao

Pto Real

Sevilla

Cadiz

Fene

Manises

Totale

2000

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

– 80,2

2001

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

– 103,6

2002

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

– 59,9

2003

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

– 46,4

Totale

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

– 290,1

(46)

I risultati sono forniti dopo utili straordinari, relativi in particolare a Puerto Real, Sestao e Sevilla, grazie al fatto che queste imprese avevano valori contabili positivi al momento in cui sono state acquistate da BAZAN ad un prezzo simbolico. Da quanto esposto nella tabella precedente si può concludere che IZAR ha coperto perdite accumulate nelle sue attività civili per un totale di 290 milioni di EUR nel periodo compreso tra il 1o luglio 2000 e il 31 dicembre 2003.

(47)

La Spagna ha inoltre fornito informazioni sui costi centrali di IZAR, che non sono stati attribuiti alle attività civili nel calcolo dei risultati di cui alla tabella 1. L’importo totale dei costi centrali nel periodo 2000-2003 è di […] milioni di EUR. La parte del fatturato di IZAR relativa alle attività civili è stata del […] % durante tale periodo. Utilizzando questo dato come criterio per distribuire i costi centrali si avrebbe una ulteriore perdita relativa alle attività civili di 74 milioni di EUR nel periodo in questione.

(48)

Complessivamente le attività civili di IZAR hanno registrato perdite stimate a 364 milioni di EUR nel periodo 2000-2003.

(49)

Quando ha acquisito le attività civili, BAZAN aveva risorse finanziarie limitate (capitali propri pari a 100 milioni di EUR alla fine del 1999). Risulta inoltre che abbia registrato perdite (in base alle relazioni annuali di IZAR) nelle attività militari tra il 2000 e il 2002, pari a circa […] milioni di EUR. È pertanto possibile constatare che le perdite relative alle attività civili di IZAR dovevano essere coperte mediante l’apporto di capitale effettuato nel 2000.

(50)

Un’ulteriore questione da valutare è se, in circostanze analoghe, un socio privato, basandosi sulle possibilità di reddito prevedibili, astrazion fatta di qualsiasi considerazione di carattere sociale o di politica regionale o settoriale, avrebbe effettuato il conferimento di capitale in questione. La Corte di giustizia ha affermato altresì che un modo adeguato per stabilire se un prestito costituisca un aiuto di Stato consiste nel determinare se l’impresa beneficiaria potrebbe ottenere gli importi necessari sui mercati privati dei capitali, applicando il cosiddetto criterio dell’investitore privato (18).

(51)

In base alle informazioni fornite dalla Spagna risulta chiaramente che le imprese civili acquisite da BAZAN nel luglio 2000 si trovavano in difficoltà economiche (cfr. tabella 2).

Tabella 2

Valori contabili e rischi connessi alle operazioni individuali nel luglio 2000

(in milioni di EUR)

Impresa

Valore contabile

Rischio stimato

Valore netto stimato

Imprese vendute da AESA a BAZAN/IZAR:

Puerto Real

[…]

[…]

[…]

Sestao

[…]

[…]

[…]

Sevilla

[…]

[…]

[…]

Imprese vendute da SEPI a BAZAN/IZAR:

Cadiz

[…]

[…]

[…]

Juliana

[…]

[…]

[…]

Manises

[…]

[…]

[…]

Fene

[…]

[…]

[…]

Importo totale

130,5

192,6

– 62,1

(52)

Inoltre, non vi erano neppure indizi del fatto che la difficile situazione finanziaria delle attività civili, che avevano registrato perdite per diversi anni, potesse migliorare. Si può pertanto escludere che le attività civili potessero generare sotto il controllo di BAZAN/IZAR un rendimento accettabile alla luce dei loro ultimi risultati conseguiti e in assenza di misure di ristrutturazione previste. Questo trova conferma anche nelle informazioni fornite dalla Spagna, che ha dichiarato che le attività civili di IZAR hanno registrato perdite ogni anno a partire dal 2000, con alcune limitate eccezioni.

(53)

Per tali motivi si può concludere che IZAR non sarebbe stata in grado di ottenere prestiti o capitali sui mercati privati dei capitali per coprire le perdite delle proprie attività civili. Di conseguenza, il conferimento di capitali a tali attività non soddisfa il criterio dell’investitore privato. Per gli stessi motivi, SEPI non poteva aspettarsi un rendimento su tale capitale. Di conseguenza, il conferimento di tali risorse da SEPI a IZAR non rispetta il principio dell’investitore operante in un’economia di mercato. Il capitale conferito per essere utilizzato nelle attività civili rappresenta pertanto un aiuto di Stato concesso a IZAR. Tale aiuto è illegale in quanto non è stato notificato alla Commissione.

(54)

È inoltre possibile concludere che l’aiuto non è compatibile con il mercato comune poiché non può essere autorizzato come aiuto alla ristrutturazione in quanto non era consentito per i cantieri navali, come illustrato in precedenza. Non può altresì essere autorizzato per le altre attività interessate, Fene e Manises, in quanto la Spagna non ha presentato alcun piano di ristrutturazione. L’aiuto non può essere approvato in base ad altra disposizione del regolamento sulla costruzione navale. Inoltre, secondo le informazioni disponibili, l’aiuto non poteva essere autorizzato sulla base di nessuna altra deroga di cui all’articolo 87, paragrafi 2 e 3 del trattato CE.

(55)

Come stabilito nella decisione in materia di aiuti di Stato nel caso C 40/00, i prestiti, pari a 192,1 milioni di EUR, sono stati rimborsati con gli interessi il 12 settembre 2000 da SEPI a IZAR. I fondi erano stati concessi nel 1999 alle imprese Juliana, Cadiz e Manises, successivamente rilevate da BAZAN/IZAR nel luglio 2000. Come precisato nella decisione relativa al caso C 40/00, le informazioni relative a questo rimborso del prestito vengono utilizzate nella presente indagine.

(56)

Secondo le informazioni trasmesse dalla Spagna, le perdite indicate per le attività civili nel 2000, di cui alla tabella 1, non comprendono il rimborso dei prestiti summenzionati.

(57)

È evidente che i fondi forniti da SEPI nel 1999 sono andati a beneficio delle imprese civili Juliana, Cadiz e Manises. Tuttavia, poiché il rimborso di tali prestiti è stato fatto dai conti generali di IZAR, il risultato è che le tre imprese, in seguito sciolte e divenute unità commerciali, hanno beneficiato del fatto di non aver rimborsato i prestiti in questione. È pertanto chiaro che è stata IZAR, attraverso il pagamento effettuato con le proprie risorse, a sollevare Juliana, Cadiz e Manises dall’onere finanziario del rimborso dei prestiti.

(58)

La Commissione ha valutato se i prestiti rimborsati da IZAR avrebbero potuto essere stati finanziati con un nuovo prestito acceso da IZAR a condizioni di mercato. Per quanto riguarda questo aspetto, la Commissione ritiene che senza il conferimento di capitale nel 2000 che, come illustrato in precedenza, è stato utilizzato per sostenere le attività civili di IZAR, la situazione finanziaria di IZAR sarebbe stata molto peggiore. Per tali motivi si può escludere che IZAR avrebbe potuto ricevere un prestito a condizioni di mercato se non avesse ricevuto aiuti illegali ed incompatibili sotto forma di conferimento di capitale di 364 milioni di EUR.

(59)

Il rimborso di 192,1 milioni di EUR da IZAR a SEPI dovrebbe pertanto essere considerato un ulteriore utilizzo del conferimento di capitale in esame a favore delle attività civili di IZAR. Per le medesime ragioni già illustrate per la copertura delle perdite, questo uso dei fondi per le attività civili non rispettava il principio dell’investitore operante a condizioni di mercato e l’utilizzo del relativo importo del capitale conferito a IZAR costituisce un aiuto di Stato incompatibile a favore di detta impresa.

(60)

In base a quanto sopra esposto, la Commissione conclude che le attività civili di IZAR hanno beneficiato del conferimento di capitale apportato da SEPI a IZAR nel 2000, grazie alla copertura di perdite per 364 milioni di EUR, come illustrato supra al punto 46, e al rimborso di 192,1 milioni di EUR, come illustrato supra al punto 51. L’importo totale dell’aiuto è pertanto di 556,1 milioni di EUR. Gli ulteriori conferimenti di capitale nel 2001 e nel 2002 da SEPI a IZAR sono stati utilizzati per coprire un aumento inaspettato dei costi dei prepensionamenti negli ex cantieri militari e non costituiscono aiuto.

(61)

Visto che sono stati confermati i dubbi circa nuovi aiuti di Stato incompatibili concessi ai cantieri navali pubblici spagnoli, la Commissione deve valutare, secondo quanto osservato nell’avvio del procedimento, se parte dell’aiuto alla ristrutturazione concesso nel 1997 sia da considerarsi incompatibile e quindi da recuperare.

(62)

A questo riguardo, la Commissione ritiene che, tenuto conto delle osservazioni formulate dalla Spagna e da IZAR nell’ambito del presente procedimento, non sussistano motivi per considerare incompatibile parte dell’aiuto alla ristrutturazione autorizzato nel 1997. Infatti, ai sensi della decisione con cui è stato autorizzato l’aiuto (19), il diritto della Commissione di richiedere il recupero dell’aiuto autorizzato nel 1997 è venuto meno con l’ultima relazione di controllo (20), del 13 ottobre 1999. Per tale motivo, allo scadere del periodo di controllo l’aiuto approvato nel 1997 è divenuto un aiuto esistente.

(63)

La Spagna afferma che al conferimento di capitale andrebbe applicato l’articolo 296 e che, pertanto, esso non rientrerebbe nel campo di applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato, in quanto BAZAN era un’impresa militare al momento dell’acquisizione dei cantieri navali.

(64)

Non è possibile mettere in dubbio che le attività civili avessero bisogno di aiuti finanziari per continuare ad operare dopo il luglio 2000. Il semplice fatto che facessero parte di un’impresa di costruzione navale che produceva anche a scopi militari non altera la natura di questi cantieri navali e delle attività collegate. Gli aiuti a tali attività rientrano quindi nell'ambito di applicazione dell'articolo 87 del trattato CE.

VI.   CONCLUSIONE

(65)

La Commissione conclude che la Spagna ha dato illegalmente esecuzione ad aiuti dell’importo di 556 milioni di EUR, in violazione dell’articolo 88, paragrafo 3, del trattato, accordati sotto forma di: conferimento di capitale, effettuato nel 2000 da SEPI a IZAR, pari a 1 322 milioni di EUR, di cui hanno beneficiato le attività civili di IZAR per un importo di 556,1 milioni di EUR.

(66)

L’aiuto deve essere rimborsato nella sua totalità dall’impresa attualmente proprietaria delle attività in questione, IZAR,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

Gli aiuti di Stato dell’importo di 556,1 milioni di EUR, illegalmente concessi dalla Spagna, in violazione dell’articolo 88, paragrafo 3, del trattato, all’impresa IZAR, sono incompatibili con il mercato comune.

Articolo 2

1.   La Spagna prende tutti i provvedimenti necessari per recuperare da IZAR gli aiuti di cui all’articolo 1, già posti illegalmente a disposizione del beneficiario.

2.   Il recupero viene effettuato senza indugio e secondo le procedure del diritto interno a condizione che queste consentano l’esecuzione immediata ed effettiva della presente decisione. L’aiuto da recuperare comprende gli interessi che decorrono dalla data in cui l’aiuto è stato posto a disposizione del beneficiario fino a quella del suo effettivo recupero e sono calcolati sulla base del tasso di riferimento utilizzato per il calcolo dell’equivalente sovvenzione nell’ambito degli aiuti a finalità regionale. Il tasso di interesse si applica come interesse composto durante tutto il periodo.

Articolo 3

Entro due mesi dalla data di notificazione della presente decisione la Spagna informa la Commissione circa i provvedimenti già presi e previsti per conformarvisi. A tal fine utilizza il modulo di cui all’allegato I della presente decisione.

Articolo 4

Il Regno di Spagna è destinatario della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 20 ottobre 2004.

Per la Commissione

Mario MONTI

Membro della Commissione


(1)  GU L 148 del 6.6.1997, pag. 1.

(2)  GU L 202 del 18.7.1998, pag. 1.

(3)  GU C 201 del 26.8.2003, pag. 3.

(4)  GU C 354 del 21.11.1997, pag. 2.

(5)  GU C 21 del 24.1.2004, pag. 42, causa T-382/03.

(6)  GU C 199 del 23.8.2003, pag. 9.

(7)  Informazioni riservate.

(8)  GU C 119 del 22.5.2002, pag. 22 (cfr. l’ultima frase: «La presente comunicazione non compromette l'interpretazione dei regolamenti del Consiglio e della Commissione in materia di aiuti di Stato»).

(9)  GU L 193 del 29.7.2000, p. 75.

(10)  Racc. 2000, pag. I-03271, punto 50.

(11)  Racc. 2002, pag. I-04397, punti 55 e 56.

(12)  GU L 37 del 12.2.2000, pag. 22.

(13)  GU L 296 del 30.10.2002, pag. 73.

(14)  GU C 307 del 13.11.1993, pag. 3.

(15)  GU L 195 del 29.7.1980, pag. 35.

(16)  Racc. 1986, pag. 2321.

(17)  I risultati indicati in questa tabella non tengono conto delle perdite registrate da Sestao, Puerto Real e Sevilla coperte dagli utili straordinari di cui ai punti 46 e 51 infra.

(18)  Causa C-342/96, Regno di Spagna/Commissione delle Comunità europee, Racc. 1999, pag. I-2459, punti 41 e 42, causa C-256/97, DMT, Racc. 1999, pag. I-3913, punti 22-24, nonché le conclusioni dell’avvocato generale Jacobs in detta causa, punti da 34 a 36.

(19)  GU C 354 del 21.11.1997, pag. 2. Cfr. il penultimo paragrafo a pag. 7.

(20)  COM(1999) 480 def.


ALLEGATO

INFORMAZIONI RELATIVE ALL’ATTUAZIONE DELLA DECISIONE DELLA COMMISSIONE C(2004) 3918

1.   Calcolo dell’importo da recuperare

1.1.

Fornire i seguenti dettagli sull’importo degli aiuti di Stato illegalmente posti a disposizione del beneficiario:

Date di pagamento (1)

Importo degli aiuti (2)

Valuta

Identità del beneficiario

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Osservazioni:

1.2.

Spiegare dettagliatamente come saranno calcolati gli interessi applicabili all’aiuto da recuperare.

2.   Misure previste e già attuate per recuperare gli aiuti

2.1.

Specificare le misure previste e le misure già adottate per il recupero immediato ed efficace degli aiuti. Indicare inoltre le misure alternative previste dalla normativa nazionale per procedere al recupero, specificando, se necessario, la base giuridica di dette misure. Indicare altresì, se del caso, la base giuridica dei provvedimenti adottati o previsti.

2.2.

Indicare la data alla quale verrà concluso il recupero degli aiuti.

3.   Recupero già eseguito

3.1.

Specificare gli importi degli aiuti recuperati presso il beneficiario:

Data/e (3)

Importo degli aiuti restituiti

Valuta

Identità del beneficiario

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3.2.

Allegare giustificativi del rimborso degli importi specificati nella tabella al punto 3.1.


(1)  Data in cui (le quote individuali de)gli aiuti sono stati posti a disposizione del beneficiario (qualora la misura consista di diverse quote e rimborsi utilizzare righe separate)

(2)  Importo degli aiuti posti a disposizione del beneficiario (in equivalente sovvenzione lordo)

(3)  Data/e di rimborso degli aiuti


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