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Document 32001D0695

    2001/695/CE: Decisione della Commissione, dell'8 maggio 2001, relativa agli aiuti di Stato concessi dalla Repubblica federale di Germania per la ristrutturazione a favore di Philipp Holzmann AG (Germania) (Testo rilevante ai fini del SEE) [notificata con il numero C(2001) 1419]

    GU L 248 del 18.9.2001, p. 46–62 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    Legal status of the document In force

    ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2001/695/oj

    32001D0695

    2001/695/CE: Decisione della Commissione, dell'8 maggio 2001, relativa agli aiuti di Stato concessi dalla Repubblica federale di Germania per la ristrutturazione a favore di Philipp Holzmann AG (Germania) (Testo rilevante ai fini del SEE) [notificata con il numero C(2001) 1419]

    Gazzetta ufficiale n. L 248 del 18/09/2001 pag. 0046 - 0062


    Decisione della Commissione

    dell'8 maggio 2001

    relativa agli aiuti di Stato concessi dalla Repubblica federale di Germania per la ristrutturazione a favore di Philipp Holzmann AG (Germania)

    [notificata con il numero C(2001) 1419]

    (Il testo in lingua tedesca è il solo facente fede)

    (Testo rilevante ai fini del SEE)

    (2001/695/CE)

    LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

    visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 88, paragrafo 2, primo comma,

    visto l'accordo sullo Spazio economico europeo, in particolare l'articolo 62, paragrafo 1, lettera a),

    visto il regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio, del 22 marzo 1999, recante modalità di applicazione dell'articolo 93 del trattato CE(1), in particolare l'articolo 7, paragrafo 3,

    dopo aver invitato gli Stati membri e gli interessati a presentare osservazioni conformemente alle succitate disposizioni(2) e viste le osservazioni trasmesse,

    considerando quanto segue:

    I. PROCEDIMENTO

    (1) Nel novembre 1999 la Commissione ha appreso da fonti giornalistiche che la Germania intendeva concedere aiuti di Stato a favore di Philipp Holzmann AG (PH AG). Con lettera del 25 novembre 1999 la Commissione ha chiesto alla Germania di fornirle informazioni in merito. Con lettera del 10 dicembre 1999 la Germania ha notificato alla Commissione un prestito subordinato dell'ente statale Kreditanstalt für Wiederaufbau ("KfW") e una garanzia federale che dovevano fare parte di un vasto piano di ristrutturazione. La notificazione è stata completata con lettera del 20 dicembre 1999.

    (2) Con lettera del 16 febbraio 2000 la Commissione ha comunicato alla Germania la sua decisione di avviare il procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE in merito all'aiuto.

    (3) Con lettera del 15 marzo 2000 la Germania ha trasmesso le sue osservazioni e alcune informazioni supplementari tra cui il piano di ristrutturazione dettagliato. Dopo un incontro con rappresentanti delle autorità tedesche che si è svolto il 20 marzo 2000 la Commissione ha ricevuto ulteriori informazioni con lettera del 28 marzo 2000.

    (4) La decisione della Commissione di avviare il procedimento è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee(3). La Commissione ha invitato gli interessati a trasmettere le loro osservazioni. Il 15 maggio 2000 la Commissione ha ricevuto le osservazioni di un concorrente e le ha trasmesse alla Germania che ha risposto con lettera del 1o agosto 2000.

    (5) Su richiesta della Commissione la Germania ha trasmesso ulteriori informazioni sull'aiuto notificato con lettere del 25 aprile 2000, 21 giugno 2000, 8 agosto 2000, 17 agosto 2000, 23 agosto 2000, 14 e 15 settembre 2000, 18 ottobre 2000, 1o, 13 e 24 novembre 2000, 14 e 20 dicembre 2000, 10 e 24 gennaio 2001, 2 e 16 febbraio 2001, 14 marzo 2001 e 4 aprile 2001.

    (6) Il 31 agosto 2000 la Commissione ha appreso che KfW intendeva concedere un prestito a PH AG e ha inviato nella stessa data una richiesta di informazioni alla Germania.

    (7) Con lettere dell'11 settembre 2000, 9 ottobre 2000 e 1o novembre 2000 la Germania ha trasmesso ulteriori informazioni relativamente a tale prestito. Il 19 ottobre 2000 si è tenuto un incontro tra i rappresentanti della Commissione e delle autorità tedesche. Con lettera dell'8 gennaio 2001 la Germania ha trasmesso il contratto di prestito dell'8 dicembre 2000 tra KfW e Philipp Holzmann AG. Il 10 gennaio 2001 ha trasmesso ulteriori informazioni.

    II. DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL'AIUTO

    Il gruppo Philipp Holzmann

    (8) PH AG è una delle più grandi imprese edili tedesche. L'impresa afferma di essere stata, insieme alle sue controllate, la seconda maggiore produttrice di servizi edili in Germania fino al 1998 e di essere ora al terzo posto. Il gruppo Philipp Holzmann è attivo nella progettazione, pianificazione, sviluppo e realizzazione di tutti i tipi di progetti edilizi. La sua attività principale è rappresentata dalle costruzioni e dall'edilizia industriale, abitativa e pubblica. Altri settori di attività sono le costruzioni stradali e in acciaio e la gestione e manutenzione di edifici. Attraverso le sue controllate il gruppo Holzmann è attivo a livello mondiale, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti ma anche in Asia.

    (9) Nel 1999 il gruppo ha realizzato lavori per un totale di 12,08 miliardi di DEM (6,2 miliardi di EUR), di cui 5,6 miliardi di DEM (2,9 miliardi di EUR) in Germania. Nel 1999 PH AG ha realizzato lavori per 2,3 miliardi di DEM (1,2 miliardi di EUR). Lo stesso anno il gruppo ha realizzato vendite per 8,9 miliardi di DEM (4,55 miliardi di EUR) e PH AG per 2,2 miliardi di DEM (1,1 miliardi di EUR). Alla fine del 1999 il gruppo aveva nel mondo più di 28000 dipendenti, di cui circa 16000 in Germania. Di questi ultimi circa 5000 erano dipendenti di PH AG. In paesi quali gli Stati Uniti, la Francia, l'Austria, i Paesi Bassi, la Spagna e la Tailandia il gruppo aveva più di 12000 dipendenti.

    (10) PH AG, insieme alle sue controllate, svolge l'attività principale sopra definita. Le più importanti controllate operano nei seguenti settori:

    - costruzione di strade e altre vie di comunicazione: Deutsche Asphalt Gruppe

    - blocchi di cemento prefabbricati(4): Imbau-Gruppe

    - gestione degli edifici: Holzmann Technischer Service GmbH (HSG)

    - costruzioni: Franki-Gruppe, Möbius Baugesellschaft (50 %)

    - tecniche di riscaldamento, aerazione, climatizzazione: Scheu+Wirth AG

    - progettazione: Ph. Holzmann Bau Projekt AG

    - costruzioni in acciaio: Lavis.

    (11) L'attività internazionale del gruppo viene svolta da Philipp Holzmann International, Francoforte, e da varie controllate. Le attività negli Stati Uniti vengono svolte direttamente da JA Jones Inc., quelle in Austria da Philipp Holzmann Österreich GmbH e da Ast-Holzmann Baugesellschaft mbH. In base ai lavori realizzati nel mondo nel 1998 il gruppo, secondo dati da esso stesso forniti, avrebbe occupato il settimo posto tra le imprese europee di costruzioni(5).

    (12) Prima della crisi del novembre 1999 e della successiva ristrutturazione i maggiori azionisti del gruppo erano il gruppo belga Gevaert (con circa il 30 %) e Deutsche Bank AG (con circa il 15 %). Le quote rimanenti erano ripartite tra vari azionisti. Dopo l'aumento di capitale del 2000 i maggiori azionisti sono Deutsche Bank (circa 20 %), Gevaert (circa 13 %) e le altre banche del consorzio che hanno contribuito all'aumento di capitale.

    (13) Nel 1997 e 1998 PH AG, dopo aver subito delle perdite, ha intrapreso un ampio programma di ristrutturazione. Nel novembre del 1999 l'impresa ha constatato l'esistenza di considerevoli perdite non preventivate di circa 1,2 miliardi di EUR per il 1999. Dalle verifiche contabili svolte nel 2000 sono emerse perdite effettive di 1,39 miliardi di EUR per il 1999 a livello di gruppo e di 1,4 miliardi di EUR per PH AG. Nel periodo dal 1993 al 1999 il gruppo ha registrato perdite totali di oltre 3 miliardi di EUR.

    (14) Il 23 novembre 1999 PH AG ha presentato istanza di fallimento presso il tribunale di Francoforte sul Meno. La procedura concorsuale si era resa necessaria quando le banche creditrici non erano state in grado di giungere ad un accordo in merito ai loro contributi per il piano di ristrutturazione proposto dalla direzione di PH AG e da una società di consulenza aziendale.

    Aiuti per la ristrutturazione

    (15) L'istanza di fallimento è stata ritirata il 24 novembre 1999 quando i creditori giunsero ad un accordo sul piano di ristrutturazione a seguito dell'annuncio da parte del governo federale delle seguenti misure di aiuto:

    a) un prestito subordinato dell'ente statale Kreditanstalt für Wiederaufbau (KfW) di 150 milioni di DEM (76,7 milioni di EUR) con un tasso di interesse del 3,5 % superiore al tasso Euribor. Il prestito era concesso inizialmente fino al 30 giugno 2001 e poteva essere prorogato di massimo 12 mesi. La commissione ammontava allo 0,5 % all'anno;

    b) una garanzia federale di 100 milioni di DEM (51,5 milioni di EUR) per un prestito di 125 milioni di DEM (63,9 milioni di EUR), da concedersi per massimo due anni. La commissione era dell'1,0 % all'anno.

    (16) Entrambe le misure sono state notificate nel dicembre del 1999 come aiuti per la ristrutturazione facenti parte di un piano complessivo di ristrutturazione comprendente misure operative e finanziarie. All'epoca la Germania aveva presentato un progetto molto vago di ristrutturazione nel quale soltanto poche misure operative venivano descritte concretamente. Tali linee generali sarebbero state elaborate in modo dettagliato nel dicembre 1999 e gennaio 2000.

    (17) Le misure operative comprendevano: a) l'eliminazione di circa 5000 posti di lavoro, b) la riduzione delle sedi regionali in Germania, c) il rigido orientamento al profitto in tutti i settori aziendali, d) il taglio radicale dei costi, e) il miglioramento del sistema di controllo e della gestione operativa, f) la razionalizzazione delle attività in Germania nonché g) la riorganizzazione delle controllate e delle partecipazioni.

    (18) Le misure finanziarie indicate nella notifica comprendevano sostanzialmente una iniezione di liquidità e un nuovo apporto di capitale di più di 1,5 miliardi di DEM. I fondi sarebbero stati forniti da banche tedesche ("consorzio di banche") e gli oneri sarebbero stati ripartiti a seconda del valore dei rispettivi rischi. Le misure più importanti comprendevano un aumento del capitale mediante apporto di liquidità preceduto da una riduzione di capitale con cui PH AG avrebbe ottenuto un apporto di nuovo capitale di 647 milioni di EUR, l'acquisto di certificati convertibili di partecipazione agli utili per 396 milioni di EUR e una linea di credito consortile di oltre 500 milioni di EUR.

    (19) Secondo la notificazione gli aiuti costituivano un fattore determinante per la realizzazione del piano di ristrutturazione che le banche avevano discusso già da tempo.

    Motivi per l'avvio del procedimento

    (20) Nella decisione di avviare il procedimento formale d'indagine di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE la Commissione ha ritenuto che le misure in questione costituissero aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE e dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE in quanto falsavano o minacciavano di falsare la concorrenza e incidevano sugli scambi tra Stati membri. Il prestito subordinato veniva erogato da KfW, di proprietà statale, "nell'interesse" della Repubblica federale di Germania, e la garanzia era concessa dal governo. Entrambe le misure dovevano quindi essere considerate "aiuti concessi dagli Stati o mediante risorse statali" e pertanto aiuti ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE. PH AG e le sue controllate sono attive a livello mondiale. Le misure succitate avrebbero migliorato la posizione finanziaria dell'impresa e potevano quindi avere effetti sulla posizione economica di imprese concorrenti di altri Stati membri(6) ed incidere sugli scambi tra Stati membri. A causa di una formulazione poco chiara della notificazione la Commissione non era in grado di escludere che una parte dell'aiuto, il prestito subordinato di KfW, fosse stata già erogata e quindi ha chiesto chiarimenti alla Germania.

    (21) Nella valutazione preliminare la Commissione aveva stabilito che gli aiuti in questione potevano essere valutati alla luce degli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà(7) (in appresso "gli orientamenti") e che nessun'altra disciplina comunitaria era loro applicabile. La Commissione riteneva inoltre che la forma degli aiuti fosse incompatibile con le disposizioni degli orientamenti e giustificava la sua valutazione preliminare sulla base delle condizioni per l'autorizzazione degli aiuti per la ristrutturazione di cui al punto 3.2.2 degli orientamenti. La Commissione concordava con l'affermazione fatta dalla Germania nella notificazione secondo cui PH AG era un'impresa in difficoltà ai sensi del punto 2.1 degli orientamenti. Sussistevano tuttavia notevoli dubbi sulla compatibilità delle misure di aiuto con il mercato comune.

    a) Ripristino della redditività dell'impresa

    (22) Fino ad allora la Germania aveva trasmesso solo un progetto molto vago di ristrutturazione nel quale soltanto poche misure operative venivano definite concretamente e la Commissione non aveva quindi potuto valutare le misure proposte e la loro capacità di risolvere le carenze strutturali che avevano determinato i problemi dell'impresa. La Commissione non era in grado, inoltre, di determinare un nesso chiaro tra le misure operative inserite nel piano di ristrutturazione e le misure finanziarie, in quanto mancavano i dati relativi ai costi delle misure di ristrutturazione previste.

    (23) Nella notificazione, inoltre, mancavano documenti dettagliati sul piano di finanziamento come le previsioni riguardanti i conti profitti e perdite per i cinque anni successivi e l'analisi dei rischi e delle possibili soluzioni alternative, e quindi la Commissione non aveva potuto valutare l'idoneità del piano presentato.

    (24) Infine, dati i precedenti errori di gestione, la Commissione si chiedeva se le misure previste sarebbero state sufficienti a svelare tutte le passività nascoste dell'impresa e delle sue controllate.

    b) Prevenzione di indebite distorsioni della concorrenza

    (25) Nella notificazione veniva indicata l'adozione di una sola misura volta a controbilanciare le ripercussioni negative degli aiuti sulla concorrenza. Essa consisteva nella riduzione del numero di dipendenti (negli uffici centrali e regionali, nelle controllate e con "disinvestimenti"). Mancavano valutazioni sufficientemente dettagliate dei presunti effetti sui segmenti di mercato indicati come rilevanti nella notificazione.

    (26) In considerazione delle sovraccapacità nel settore edile indicate nella notificazione la Commissione dubitava inoltre che le cessioni e la riduzione del personale potessero essere considerate una diminuzione irreversibile della capacità produttiva e si chiedeva se non fossero previste altre misure per controbilanciare gli effetti negativi per i concorrenti.

    (27) La Commissione, infine, ha osservato che la Germania non aveva fornito una valutazione comparata delle conseguenze economiche e sociali della scomparsa dell'impresa in difficoltà e non aveva trasmesso dati quantitativi. In considerazione della posizione di mercato dell'impresa, la Commissione nutriva seri dubbi sul fatto che le autorità tedesche avessero fornito un quadro equilibrato dei probabili effetti del salvataggio e della ristrutturazione dell'impresa.

    c) Aiuto limitato al minimo

    (28) La Germania non aveva dimostrato che l'aiuto fosse limitato al minimo strettamente necessario per ripristinare la redditività dell'impresa e che non consentisse all'impresa di aumentare la sua capacità produttiva durante la realizzazione del piano di ristrutturazione.

    (29) Dato che le prime trattative delle banche per il salvataggio dell'impresa erano fallite, la Commissione ha chiesto alla Germania di fornirle tutte le informazioni che dimostrassero che l'aiuto era necessario e di chiarire per quali ragioni nella notificazione si sosteneva che l'aiuto previsto era indispensabile.

    (30) La Commissione osservava, infine, che nell'operazione erano coinvolte banche pubbliche che finanziavano per il 30 % il piano di ristrutturazione. Nella notificazione si segnalava che i contributi delle banche creditrici erano calcolati sulla base del valore a rischio ma non venivano forniti ulteriori dettagli. La Commissione valuta i contributi delle banche pubbliche sulla base del principio dell'investitore che opera in un'economia di mercato. Non essendo stata fornita alla Commissione un'interpretazione precisa del "valore a rischio", non si poteva escludere che la partecipazione delle banche pubbliche violasse detto principio e che costituisse un ulteriore aiuto di Stato a favore dell'impresa, aiuto che doveva essere valutato dalla Commissione.

    (31) Per queste ragioni la Commissione qualificava le misure notificate come aiuto di Stato e dubitava della loro compatibilità con il mercato comune.

    III. OSSERVAZIONI DELLA GERMANIA

    (32) La Germania ha confermato che non erano stati erogati né la garanzia né il prestito subordinato del KfW. La decisione della Germania, del 9 dicembre 1999, relativa alla garanzia conteneva una riserva per quanto riguarda l'obbligo di notificazione e quindi non era stato ancora redatto il documento della garanzia né il contratto di credito. Il contratto prevedeva anche che i pagamenti del prestito subordinato fossero condizionati all'autorizzazione dell'aiuto da parte della Commissione.

    Ripristino della redditività dell'impresa

    (33) La Germania ha trasmesso il piano di ristrutturazione dettagliato che era stato elaborato dalla società di consulenza e che era stato presentato nel febbraio 2000 al consorzio di banche. Il piano conteneva una valutazione della situazione della concorrenza sui mercati tedeschi dell'edilizia e un'analisi delle cause dei problemi che affliggono l'impresa. È stata trasmessa anche un'analisi dei potenziali rischi connessi al mancato completamento di progetti.

    (34) La Germania ha inoltre fornito informazioni dettagliate sulle perdite che hanno provocato i problemi dell'impresa. Da tali informazioni emerge che le perdite sono da collegarsi soprattutto ai seguenti fattori presenti principalmente in Germania:

    a) l'orientamento generale verso una crescita "al di là dello sviluppo del mercato"; il fatturato veniva "acquistato";

    b) il rischioso sviluppo di progetti propri di grandi dimensioni, cui seguiva talvolta l'assunzione del rischio di gestione una volta completata la costruzione (ad esempio "Kölnarena");

    c) i problemi economici del settore dell'edilizia in Germania dovuti soprattutto al costante eccesso di offerta di servizi edili nei nuovi Länder;

    d) l'inefficienza della gestione dei costi e delle strutture organizzative;

    e) l'inefficienza della struttura delle partecipazioni e controllate (in parte anche al di fuori della Germania).

    (35) Delle misure operative di ristrutturazione fanno parte la riduzione degli uffici regionali e del numero di dipendenti, la diminuzione dei costi, il miglioramento delle strutture di gestione, il controllo dei costi e la razionalizzazione del portafoglio. Le circa 600 partecipazioni esistenti alla fine del 1999 avrebbero dovuto ridursi a circa 300-350 attraverso fusioni, cessioni e chiusure di controllate. Si dovevano inoltre valutare ulteriori possibilità di cessioni o fusioni. La già prevista liquidazione delle due controllate estere Philipp Holzmann Iberica (Spagna) e Nord-France SA doveva essere conclusa rapidamente. In futuro l'impresa avrebbe dovuto concentrare le proprie attività in due principali regioni: la Germania e gli Stati Uniti.

    (36) Le più importanti misure di ristrutturazione del piano presentato riguardano la Germania. Esse prevedono una diminuzione del numero di dipendenti in Germania di quasi 5000 persone, di cui 3400 attraverso la chiusura di uffici regionali e misure di razionalizzazione e più di 1500 con la cessione di controllate. La maggior parte delle misure di razionalizzazione avrebbe dovuto essere attuata nel 2000. Non è stato trasmesso un calendario più preciso della vendita delle controllate tedesche, cioè della maggior parte delle imprese ad eccezione di Imbau, Deutsche Asphalt, HSG e Scheu + Wirth (da fondere con HSG).

    (37) Alcune informazioni trasmesse all'inizio del 2001(8) mostrano delle modifiche del piano originario: il piano dettagliato del febbraio 2000 prevedeva una nuova struttura per PH AG con 7 sedi principali e 10 sedi regionali e comportava quindi la chiusura di 23 sedi regionali. Il piano modificato prevede la chiusura di altre sedi principali cosicché con la nuova struttura vi sarebbero solo 5 sedi principali e 9 sedi regionali. A seguito delle misure di razionalizzazione e delle chiusure sono stati licenziati circa 3000 dipendenti. Altri 1800 dipendenti avevano lasciato l'impresa per altre ragioni (ed erano stati sostituiti da circa 700 nuovi lavoratori). Altri 300-350 dipendenti lasceranno l'impresa a causa di ulteriori chiusure di sedi regionali. 300 dipendenti erano stati colpiti dalle cessioni già effettuate in Germania e circa 700 dalle riduzioni di posti di lavoro in quattro controllate. Con la chiusura di una controllata verranno eliminati altri 300 posti. Le cessioni di altre controllate sono ormai previste concretamente (riguardano ad esempio anche Deutsche Asphalt) e porteranno all'eliminazione di altri 3000 posti di lavoro all'interno del gruppo(9). In totale quindi più di 7000 dipendenti sono stati o saranno colpiti dalle misure di ristrutturazione, un numero di molto superiore a quello previsto inizialmente. Il volume di fatturato corrispondente alle cessioni già realizzate o previste in Germania è di circa 360 milioni di EUR. Per quanto riguarda gli altri paesi, oltre alle già previste cessioni di controllate in Francia e Spagna sono state cedute nel frattempo anche controllate in Austria e nei Paesi Bassi. Tali chiusure e cessioni riguardano complessivamente un fatturato di circa 270 milioni di EUR e circa 1300 dipendenti.

    (38) In linea di massima in Germania il gruppo dovrebbe occuparsi soprattutto dell'attività principale (l'edilizia) e della gestione degli edifici. All'interno dell'attività principale le future attività dovrebbero concentrarsi su progetti edilizi di maggiori dimensioni. Le controllate tedesche che operano in altri settori dovrebbero essere cedute o ridotte di dimensioni. Inoltre Holzmann dovrebbe rinunciare allo sviluppo e alla gestione di progetti rischiosi quali "Kölnarena". La Commissione ha ricevuto, avendone fatto richiesta, i seguenti dati e stime sull'evoluzione dei fatturati in tre grandi segmenti della sua attività principale(10):

    >SPAZIO PER TABELLA>

    (39) Le cessioni previste sono state descritte dettagliatamente e concretamente nel marzo 2001. Dovrebbero essere cedute anche Deutsche Asphalt e la partecipazione del 50 % in Möbius. Si prevede la chiusura di Lavis. Si prevedono inoltre riduzioni presso Scheu und Wirth e Franki (cfr. considerando 51).

    (40) Fanno parte di altre misure per la ristrutturazione anche il contributo dei dipendenti con un aumento delle ore di lavoro (calcolato in 64 milioni di EUR), il contributo dell'associazione per l'assicurazione pensionistica (circa 7 milioni di EUR all'anno), l'aumento dell'efficienza e i risparmi (materiali, subappaltatori, ecc. calcolati complessivamente in più di 225 milioni di EUR), un aumento della liquidità attraverso cessioni e riscossioni di crediti per una somma complessiva di circa 300 milioni di EUR.

    (41) Con lettera del 2 febbraio 2001 la Germania ha trasmesso un prospetto dei costi della ristrutturazione e del relativo fabbisogno finanziario.

    (42) Da tali informazioni la stima dei costi della ristrutturazione comprensivi delle misure di riequilibrio contabile volte ad evitare l'insolvenza è la seguente:

    >SPAZIO PER TABELLA>

    A copertura di tali costi sono previste le seguenti misure finanziarie:

    >SPAZIO PER TABELLA>

    (43) Il cosiddetto "asset deal", dal valore contabile complessivo di 621 milioni di EUR e dal valore di mercato stimato di 675 milioni di EUR, prevedeva la cessione di 33 progetti agli istituti finanziari che avevano finanziato originariamente il progetto. La società appositamente costituita (Special Purpose Vehicle - SPV) riguardava 83 progetti non finanziati dagli istituti finanziari per un valore di mercato complessivo calcolato in 281 milioni di EUR e prevedeva la cessione delle attività ad imprese non consolidate con il gruppo. Era prevista inoltre la cessione dell'edificio "Taunusanlage". Il principale obiettivo di tale vendita era di rimborsare la linea di credito del consorzio (e così ridurre il totale di bilancio, cioè l'attivo da un lato e il passivo dall'altro) e se possibile raccogliere ulteriori mezzi per la riserva di liquidità. La linea di credito del consorzio di 511 milioni di EUR doveva essere rimborsata nel corso del 2000, al più tardi entro il 30 novembre 2000. A causa di alcuni contrasti in merito alla valutazione del patrimonio immobiliare e di alcuni problemi organizzativi il calendario non è stato rispettato (cfr. considerando 59 e segg.).

    (44) È stato anche trasmesso un piano aziendale per il periodo dal 2000 al 2004 con una pianificazione delle attività e della liquidità e conti profitti e perdite sulla base dei tre possibili scenari: andamento favorevole, medio o "realistico" e sfavorevole. È stata fornita anche un'analisi del rischio incentrata sulle riserve di liquidità con svariate ipotesi. Va osservato che il piano di ristrutturazione originario si basava sullo scenario più favorevole ed è stato successivamente adeguato in funzione dei reali sviluppi. Le più importanti differenze tra lo scenario più favorevole e meno favorevole riguardano delle disparità nei risultati operativi e di esercizio e nelle riserve di liquidità necessarie. Nel caso dello scenario più sfavorevole è stato calcolato un ulteriore fabbisogno di liquidità di 480-490 milioni di EUR in caso di rinvio di importanti misure come la cessione di immobili e la riscossione di crediti o per adottare misure di ristrutturazione necessarie in controllate la cui cessione è prevista in un momento successivo.

    (45) Sono state trasmesse infine le relazioni dei revisori dei conti per l'anno 1999 e informazioni sulle misure per la risoluzione di contratti ed impegni che comportano rischi futuri e sulle misure per il ripianamento di perdite nascoste.

    Prevenzione di indebite distorsioni della concorrenza

    (46) Con lettera del 15 marzo 2000, la Germania ha trasmesso informazioni sull'andamento del settore delle costruzioni. Dato che Holzmann realizza in Germania circa l'85 % dei suoi lavori di costruzione nella Comunità, per un valore di circa 4 miliardi di EUR (1998), è in quel paese che sono presenti i maggiori problemi. Quasi tutte le misure di ristrutturazione, così come le informazioni sul mercato, riguardano quindi la Germania. Da tali informazioni risulta che vi sono forti motivi per ritenere che i mercati dell'edilizia abbiano una dimensione geografica nazionale(11).

    (47) Dalle informazioni trasmesse risulta che la domanda di lavori di costruzione in Germania è in costante diminuzione dal 1995. La principale ragione è l'enorme aumento dell'attività edile nei nuovi Länder a seguito della crescente domanda dopo la riunificazione. Dal 1995 il mercato è caratterizzato da un eccesso di offerta provocato dalla diminuzione della domanda. Secondo le informazioni fornite dalla Germania, nel 2000 era previsto un aumento dell'1 % del mercato edile nazionale. Anche il piano di ristrutturazione dettagliato del febbraio 2000 conteneva uno studio o analisi di mercato che indicava una previsione a lungo termine di stagnazione del settore. I dati forniti indicano per il periodo 1999-2005 una previsione di crescita media degli investimenti dell'1,3 % mentre per il 2000 si prevedeva una crescita reale di circa il 2 %.

    (48) Sulla base dei dati forniti si può affermare che l'industria dell'edilizia tedesca è caratterizzata da una sovraccapacità. La Germania sottolinea tuttavia che, a differenza di quanto accade nell'industria manifatturiera, nel settore delle costruzioni le capacità non sono rappresentate da impianti di produzione e fabbriche ma quasi esclusivamente da dipendenti e in misura inferiore da attrezzature mobili e macchinari che per lo più sono in leasing. L'utilizzazione della capacità può quindi essere misurata eventualmente solo come rapporto tra lavori realizzati e lavoratori. I dati trasmessi indicano che la produzione per lavoratore è inferiore a quella dell'anno record 1994/1995 dell'8-10 % nei vecchi Länder e di circa il 20 % nei nuovi Länder.

    (49) All'interno dell'attività edile principale dell'impresa le autorità tedesche hanno distinto tre segmenti di mercato rilevanti, rappresentativi della futura strategia di Holzmann: un segmento per i progetti di grandi dimensioni, un segmento per i progetti medio-grandi e uno per quelli piccoli (cfr. considerando 38).

    (50) La Germania sembra aver incontrato notevoli difficoltà a fornire cifre o anche solo stime del volume di mercato, della posizione di Holzmann in questi tre segmenti e degli effetti della ristrutturazione per la presenza sul mercato dell'impresa. La posizione di Holzmann nell'industria delle costruzioni sarebbe comunque passata dal secondo al terzo posto negli ultimi anni, alle spalle di Hochtief e del gruppo Walther. Ciò varrebbe anche per l'attività edile principale, anche se è possibile che l'impresa sia passata al quarto posto. Per quanto riguarda le quote di mercato la Germania ha potuto fornire solo stime approssimative. Per il settore generale delle costruzioni così come per l'attività edile principale è stata calcolata una quota di circa il 2-3 %. La Germania ha fornito le seguenti stime suddivise per segmenti: meno dell'1 % per i progetti edili di piccole dimensioni, dal 3 al 4 % per il segmento medio-grande e dal 4 al 5 % per i progetti di grandi dimensioni. Il fatturato nell'attività edile principale sarebbe diminuito del 16 % nel 2000 e di un ulteriore 22 % nel 2001. Nel segmento dei progetti di piccole dimensioni il fatturato sarebbe diminuito rispettivamente del 25 e del 50 % nel 2000 e nel 2001. Nel segmento dei progetti di medie e piccole dimensioni del 35 e del 23 % negli stessi anni. Nel segmento dei progetti di grandi dimensioni si calcolava che il fatturato sarebbe aumentato del 30 % nel 2000 e restato all'incirca uguale o sceso leggermente nel 2001.

    (51) La Germania ha anche fornito spiegazioni dettagliate degli effetti delle cessioni in altri settori delle costruzioni. In Germania Holzmann si ritirerà dal settore della produzione di asfalto e delle costruzioni stradali con la cessione ora prevista di Deutsche Asphalt, una delle principali imprese del settore, che conta più di 2500 dipendenti e registra un fatturato di circa 300 milioni di EUR. Inoltre le attività di costruzioni in acciaio di Lavis (7 milioni di EUR di fatturato nel 2000) dovranno chiudere e verrà ceduta la partecipazione al 50 % nell'impresa di costruzioni Möbius (62 milioni di EUR di fatturato). Le attività di Scheu + Wirth nel settore delle tecniche di riscaldamento, climatizzazione ed aerazione (fatturato attuale di 91 milioni di EUR) verranno ridotte in misura significativa (riduzione di un terzo circa e concentrazione con HSG, gestione degli edifici) e verranno chiuse le attività nella Germania meridionale di Franki che opera nel settore delle costruzioni speciali. Inoltre sono stati e verranno abbandonati molti settori di nicchia quali la geofisica o i servizi di ingegneria specializzati.

    (52) Per quanto riguarda gli altri Stati membri, Holzmann ha interamente abbandonato il mercato francese (il fatturato di Nord-France nel 1999 era ancora di circa 5 milioni di EUR) e quello spagnolo (PH-Iberica, 80 milioni di EUR di fatturato nel 1999). È stata inoltre venduta una delle due controllate austriache (Held & Francke con un fatturato di 83 milioni di EUR) nonché una delle due imprese olandesi (Hillen e Roosen con un fatturato di 102 milioni di EUR).

    (53) Da un'analisi quantitativa trasmessa dalla Germania delle conseguenze sociali ed economiche della scomparsa dell'impresa rispetto a quelle della realizzazione del piano di ristrutturazione, risulta che la ristrutturazione ha già portato all'eliminazione di circa 6000 posti di lavoro all'interno del gruppo e di 2050 posti di lavoro nelle imprese subappaltatrici. La procedura concorsuale, invece, avrebbe comportato rischi molti maggiori per le imprese subappaltatrici (secondo le informazioni trasmesse Holzmann realizza circa due terzi del suo fatturato attraverso i subappaltatori). Secondo dati forniti dalla Germania i fallimenti successivi di subappaltatori avrebbero interessato 37500 posti di lavoro(12). È stato inoltre chiarito che la procedura concorsuale avrebbe probabilmente consentito di conservare un numero non precisato di posti di lavoro presso Holzmann, almeno temporaneamente, grazie alla costituzione di imprese indipendenti. In caso di cessazione delle attività dell'impresa, tuttavia, non solo sarebbero andati perduti tutti i posti di lavoro di Holzmann ma l'interruzione di tutti i progetti edilizi avrebbe provocato considerevoli danni economici a tutti i partner e alle imprese subappaltatrici.

    Limitazione dell'aiuto al minimo strettamente necessario

    (54) Nel corso del procedimento sono state trasmesse informazioni sulla necessità dell'aiuto e chiarificazioni in merito al precedente fallimento delle trattative tra banche creditrici. Tali informazioni sono state completate in occasione di incontri con i rappresentanti delle autorità tedesche e di tre grandi banche creditrici in febbraio e marzo 2001. Ne è emerso che le 20 principali banche creditrici, pur essendo giunte ad un accordo di massima sul piano di ristrutturazione, non erano riuscite ad accordarsi sui rispettivi contributi per il finanziamento del piano stesso. Questo stallo ha portato alla presentazione dell'istanza di fallimento il 23 novembre 1999. La divergenza di opinioni tra le banche era dovuta sostanzialmente alla diversità di interessi tra Deutsche Bank, che era la maggiore azionista, e le altre banche che erano solo creditrici. Alcune banche erano in particolare contrarie a partecipare all'aumento di capitale. Deutsche Bank alla fine ha aumentato considerevolmente il suo contributo ma è risultato impossibile colmare alcune lacune finanziarie e il ricorso alla procedura concorsuale è stato inevitabile.

    (55) Secondo le informazioni fornite dalla Germania, tali lacune erano dovute soprattutto a rischi supplementari per più di 141 milioni di EUR, tra cui i costi per l'interruzione dell'attività provocata dalla minaccia di fallimento che si profilava giorno dopo giorno. Il fabbisogno corrispondente è stato coperto dalla promessa del governo di concedere gli aiuti in questione e quindi il 24 novembre 1999 l'istanza di fallimento è stata ritirata.

    (56) Sono state trasmesse successivamente informazioni dettagliate sulla partecipazione delle banche pubbliche al consorzio delle più importanti banche creditrici e sul concetto di valore a rischio. Ne è emerso che nel consorzio dei creditori erano rappresentate nove banche pubbliche, il cui contributo complessivo era del 26 % per l'aumento di capitale e del 33 % per il credito del consorzio. Per tutti gli istituti di credito, sia pubblici che privati, le singole quote venivano stabilite sulla base dei rispettivi crediti esistenti. In quanto maggiore azionista Deutsche Bank ha assunto una quota maggiore. La Germania ha inoltre trasmesso documenti che indicano i crediti esistenti e su tale base i calcoli dei contributi.

    IV. OSSERVAZIONI DEI TERZI INTERESSATI

    (57) Dopo la pubblicazione della decisione della Commissione di avviare il procedimento, un concorrente ha presentato delle osservazioni che si possono sintetizzare come segue: gli aiuti conferiscono a Holzmann un vantaggio in termini di concorrenza benché l'impresa sia essa stessa responsabile delle proprie difficoltà, avendo imposto prezzi da dumping, mentre altre imprese non beneficiavano di aiuti di Stato. Il concorrente sosteneva che l'aiuto consente a Holzmann di continuare la sua politica di prezzi da dumping. Il concorrente sottolineava che la riduzione di posti di lavoro presso Holzmann, che era intesa come misura volta a controbilanciare la concessione dell'aiuto, sarebbe stata realizzata attraverso la cessione di controllate, mentre l'orario di lavoro sarebbe stato aumentato nelle rimanenti controllate, cosicché l'effetto della riduzione di posti di lavoro sarebbe stato annullato. Infine, per quanto riguarda la partecipazione di banche pubbliche al consorzio dei creditori non si potrebbe escludere che essa costituisca un ulteriore aiuto nascosto.

    V. REAZIONE DELLA GERMANIA ALLE OSSERVAZIONI DEI TERZI INTERESSATI

    (58) La Germania ha risposto come segue alle osservazioni sopra riportate: l'aiuto di Stato e il contributo dei dipendenti sono temporanei e non possono quindi arrecare all'impresa un vantaggio in termini di concorrenza o influenzare la sua politica dei prezzi. Holzmann ha inoltre garantito di non impiegare tali aiuti a fini concorrenziali. L'impresa intende inoltre ritirarsi dal mercato di massa e ridurre la produzione edile del 39 % tra il 1998 e il 2001 e il numero di dipendenti addirittura del 49 %. Le banche pubbliche così come quelle private sarebbero creditrici di Holzmann e farebbero quindi parte del gruppo centrale di banche che accompagnano le misure di ristrutturazione a seconda della loro quota di valore di rischio. Ciò non potrebbe essere considerato aiuto di Stato.

    VI. NUOVI CREDITI DELLE BANCHE DEL CONSORZIO E DI KFW

    (59) Il credito del consorzio doveva essere rimborsato entro il 30 novembre 2000. Nell'estate 2000 è apparso tuttavia chiaro che tale elemento del piano non poteva essere rispettato. La principale ragione era che le cessioni di immobili non potevano essere realizzate nella maniera prevista ed entro i termini stabiliti. A causa di divergenze tra Holzmann e le banche in merito al valore delle attività, la portata dell'asset deal è stata di molto ridotta e ora Holzmann può vendere numerosi progetti direttamente. Per questa ragione la cessione delle attività in questione ha tempi più lunghi del previsto. Analogamente sono state modificate anche le strutture dello SPV, alcuni progetti sono stati tolti, altri aggiunti e la realizzazione è stata ritardata. È stata ritardata anche la vendita della "Taunusanlage".

    (60) Alla difficoltà di condurre a termine la vendita delle attività come previsto si è aggiunto il fatto che gli aiuti notificati non hanno potuto essere erogati in quanto l'indagine della Commissione era ancora in corso.

    (61) Si è reso necessario, quindi, prorogare la scadenza dell'estinzione del credito del consorzio di 511 milioni di EUR (1 miliardo di DEM, "credito del consorzio I"). Era prevista inoltre un'ulteriore linea di credito di 63,9 milioni di EUR (125 milioni di DEM) che doveva essere messa a disposizione da KfW.

    (62) La Commissione è venuta a conoscenza di tali piani il 31 agosto 2000 e ha inviato lo stesso giorno una richiesta di informazioni alle autorità tedesche che hanno risposto l'11 settembre 2000, indicando il tasso di interesse del prestito previsto (2,95 % al di sopra di Euribor), la commissione (0,5 % all'anno) nonché l'altra condizione più importante con il principio di prelazione: il prestito poteva essere utilizzato solo una volta che le altre linee di credito fossero esaurite e doveva essere rimborsato in via prioritaria. La proroga della linea di credito del consorzio I per un importo di almeno 95 milioni di EUR (185 milioni di DEM) è stata indicata come una condizione per la concessione del prestito.

    (63) Dato che non era possibile sapere quando avrebbero preso effetto tali misure e quale sarebbe stato il rapporto esatto della linea di credito del consorzio e della linea di credito di KfW in relazione al loro utilizzo e alla loro estinzione la Commissione ha inviato ulteriori richieste di informazioni il 20 settembre 2000 e il 22 novembre 2000, cui la Germania ha risposto (cfr. considerando 7). Il 19 ottobre 2000 inoltre si è svolto un incontro tra la Commissione e rappresentanti delle autorità tedesche, del KfW e i consulenti di Holzmann. I contratti di credito sono stati presentati l'8 gennaio 2001 e le risposte definitive sono pervenute il 10 gennaio 2001. Secondo le informazioni trasmesse il 1o dicembre 2000 sono entrate in vigore le seguenti misure finanziarie per la ristrutturazione:

    a) l'estinzione del credito del consorzio I è stata prorogata, ossia il rimborso dell'importo in questione (171 milioni di EUR) è stato spostato al 31 gennaio 2001(13);

    b) una nuova linea di credito ("credito del consorzio II") per 256 milioni di EUR (500 milioni di DEM) è stata concessa dalle banche del consorzio fino al 29 novembre 2001, ad un tasso di interesse superiore a Euribor del 2,95 %, e con una commissione dello 0,5 % all'anno;

    c) il KfW ha messo a disposizione una linea di credito di 63,9 milioni di EUR (125 milioni di DEM) fino al 29 novembre 2001, con un tasso di interesse e una commissione uguali a quelli del credito del consorzio II (KfW II).

    Altre linee di credito esistenti sono state ulteriormente prorogate fino al 29 novembre 2001, nella misura in cui non venivano incluse nei certificati convertibili di partecipazione agli utili.

    (64) Il credito del consorzio II e il KfW II sono direttamente collegati tra loro: KfW II può essere utilizzato solo quando le rimanenti linee di credito sono esaurite (principio di prelazione). L'estinzione viene effettuata progressivamente con la cessione delle attività (asset deal e vendita diretta) e in misura proporzionale al credito del consorzio II. Non appena l'utilizzazione del credito del consorzio II scenda a 95 milioni di EUR (185 milioni di DEM) o meno, il prestito del KfW avrà la priorità di rimborso. Fino all'importo di 95 milioni di EUR il credito del consorzio II verrà ridotto ad ogni rimborso. In ogni caso esso dovrà essere ridotto di 51 milioni di EUR entro il 31 marzo 2001 e di ulteriori 128 milioni di EUR entro il 30 giugno. Tali riduzioni si applicano automaticamente qualora non siano state realizzate già precedentemente con rimborsi a seguito delle vendite. Il credito KfW II verrà ridotto solo nell'eventualità che si verifichino queste circostanze eccezionali. In condizioni normali l'intera linea di credito del KfW II può esser utilizzata fino al 30 ottobre 2001 e deve essere rimborsata definitivamente entro il 29 novembre 2001.

    (65) Secondo l'interpretazione della Germania il KfW II non costituisce aiuto. La Germania sostiene che le condizioni della linea di credito sono quelle normali di mercato perché il tasso di interesse corrisponde a quello del credito del consorzio II delle banche creditrici e perché il rischio per il KfW II è inferiore a causa del principio di prelazione. La Germania ha anche trasmesso una lettera inviata dalla banca ABN AMRO a Holzmann in cui si sostiene che un tasso di interesse superiore a Euribor di una percentuale che va dal 2,95 al 3,5 % per un prestito a favore di un'impresa "priva di rating" per un credito non garantito deve essere considerato conforme alle condizioni di mercato. Si aggiungeva inoltre che il KfW II, a differenza del prestito subordinato, non era concesso nell'interesse della Repubblica federale di Germania ("Zuweisungsgeschäft") ma era fornito da un cosiddetto ramo commerciale di KfW. Inoltre in una lettera del 10 gennaio 2001 la Germania sosteneva che il KfW II serviva al finanziamento della "attività normale" mentre gli aiuti notificati, ad esempio il credito garantito, servivano a sostenere un'impresa in difficoltà durante la fase di ristrutturazione.

    (66) Tuttavia i preamboli dei contratti del KfW II e del credito del consorzio II, trasmessi l'8 gennaio 2001, fanno chiaramente riferimento alla ristrutturazione di Holzmann. Vi si afferma che il piano di ristrutturazione I, che era stato in gran parte realizzato e per il quale era stato messo a disposizione il credito del consorzio I, era stato modificato alla luce dei recenti sviluppi e che tale progetto modificato era stato presentato alle banche. Entrambe le linee di credito servono a coprire il fabbisogno di liquidità e sono collegate alla prevista realizzazione delle misure di ristrutturazione.

    VII. VALUTAZIONE DELLE MISURE DI AIUTO

    (67) Le misure di aiuto mirano a migliorare la posizione finanziaria di PH AG. La società, insieme alle sue controllate, è una delle maggiori imprese del settore delle costruzioni in Germania, paese in cui realizza l'85 % della sua produzione edile comunitaria che è di circa 4 miliardi di EUR (dati relativi al gruppo nel 1998). Il gruppo Philipp Holzmann ha importanti attività anche in altri Stati membri come i Paesi Bassi e l'Austria e in passato ne aveva in Spagna e in Francia. Dopo la ristrutturazione l'impresa svolgerà la maggior parte delle sue attività comunitarie (al di fuori della Germania) in Austria. Le misure in questione avranno probabilmente conseguenze per i concorrenti in Germania e in altri Stati membri e quindi falsano o minacciano di falsare la concorrenza e incidono sugli scambi tra Stati membri.

    Il prestito subordinato del KfW e la garanzia del governo federale

    (68) KfW è una banca di proprietà pubblica che deve concedere il prestito "nell'interesse della Repubblica federale di Germania". Anche la garanzia federale è fornita dal governo e quindi entrambe le misure devono essere considerate aiuti concessi dagli Stati o mediante risorse statali ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE.

    (69) Tale valutazione non è stata contestata dalla Germania nelle osservazioni che ha trasmesso dopo l'avvio del procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE. La Commissione conferma quanto affermato nell'avvio del procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE.

    La linea di credito concessa da KfW

    (70) La Commissione ritiene che, a differenza di quanto sostenuto dalla Germania, anche la linea di credito concessa da KfW ("KfW II") con effetto al 1o dicembre 2000 nell'ambito della nuova linea di credito messa a disposizione dalle banche del consorzio (credito del consorzio II) debba essere considerata aiuto di Stato.

    (71) In primo luogo non appare convincente la spiegazione della Germania secondo cui il KfW II, a differenza del prestito subordinato, non è stato concesso nell'interesse della Repubblica Federale di Germania ("Zuweisungsgeschäft"), bensì da un cosiddetto ramo commerciale di KfW. La Germania non ha fornito alcuna prova che il KfW II sia stato concesso dal ramo commerciale di KfW o che esistano due sezioni chiaramente distinte nel KfW.

    (72) Inoltre, l'affermazione della Germania secondo cui le condizioni del KfW II sono conformi a quelle di mercato non appare convincente se si tiene conto delle circostanze e della situazione finanziaria in cui versava Holzmann nell'autunno del 2000, epoca in cui sono state concordate e infine erogate le nuove linee di credito.

    (73) Se è pur vero che il tasso di interesse e la commissione del KfW II e del credito del consorzio II sono uguali e che anche le condizioni di rimborso sono simili (vale a dire estinzione proporzionale di entrambe le linee in caso di utilizzo di una somma del credito del consorzio II superiore a 95 milioni di EUR e altrimenti rimborso prioritario per KfW, ma nessuna riduzione della linea di credito KfW per ogni rimborso). La similarità delle condizioni non dimostra tuttavia di per sé che KfW, che è di proprietà statale, si comporti come un investitore privato che opera in un'economia di mercato. Ciò che è decisivo è il contesto economico in cui è stata concessa la linea di credito di KfW. Nell'autunno del 2000, quando è apparso chiaro che la cessione degli immobili non poteva essere realizzata nella forma e nei tempi previsti e che quindi il credito del consorzio I non poteva essere rimborsato entro il 30 novembre 2000, le banche creditrici, nel loro stesso interesse, hanno concesso una proroga della scadenza per il rimborso e la nuova linea del credito del consorzio II. Il rischio per i loro crediti esigibili, nel caso di una nuova procedura fallimentare, era elevato e un ulteriore aiuto finanziario a Holzmann rappresentava indubbiamente la migliore alternativa secondo un comportamento economico razionale. KfW, al contrario, non era all'epoca creditore dell'impresa e non correva il rischio di non poter recuperare un credito. In tali circostanze un investitore privato che opera in un'economia di mercato non concederebbe un credito non garantito (da attività materiali o immateriali o da una fideiussione). Alla Commissione non risulta che altre banche indipendenti, non appartenenti cioè al consorzio di creditori, e neppure ABN AMRO, si siano offerte di concedere un credito a Holzmann AG.

    (74) Non convince neppure l'affermazione della Germania secondo cui il KfW II serve al finanziamento dell'attività normale e non alla ristrutturazione di Holzmann. I contratti di KfW II e del credito del consorzio II fanno chiaramente riferimento al proseguimento e all'adeguamento della ristrutturazione di Holzmann sia nei preamboli che nelle condizioni e i due crediti sono direttamente collegati tra loro per quanto riguarda l'utilizzazione, il rimborso e la durata (cfr. considerando 63). Inoltre Holzmann ha bisogno di liquidità non solo per il finanziamento diretto dei costi della ristrutturazione, ma anche per sopravvivere nel mercato durante la fase di ristrutturazione. Le particolari caratteristiche dell'industria edile fanno sì che i progetti debbano essere in grande misura finanziati anticipatamente. Secondo le informazioni di cui dispone la Commissione è necessaria una riserva di liquidità pari a circa il 15 % della produzione edile. Il credito del consorzio II e il KfW II servono a tale scopo perché la liquidità originariamente prevista non era disponibile alla fine del 2000 soprattutto a causa del ritardo nella vendita delle attività e del mancato versamento degli aiuti previsti.

    (75) Pertanto il KfW II deve essere considerato un aiuto concesso mediante risorse statali ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE. Il KfW è un istituto finanziario statale e non è stata dimostrata l'esistenza di un suo ramo commerciale o la sua indipendenza rispetto ad interessi statali. Inoltre KfW ha concesso la linea di credito a Holzmann in un momento in cui la situazione finanziaria dell'impresa era difficile, pur non essendo motivato dal timore di non poter recuperare un credito e senza esigere garanzie sotto forma di attività materiali o immateriali. In un caso del genere il prestito corrisponde in effetti ad una sovvenzione(14). Le affermazioni nel preambolo del contratto di credito nonché le condizioni per l'utilizzazione e la disponibilità del KfW II sono collegate alla realizzazione del piano di ristrutturazione. Il KfW II deve essere quindi considerato un ulteriore aiuto che modifica il piano di ristrutturazione notificato. Tenuto conto dei diritti dei terzi interessati e in considerazione del fatto che l'importanza relativa di tale modifica rispetto alla totalità del piano di ristrutturazione non è notevole, la compatibilità di tale aiuto può essere valutata unitamente a quella degli aiuti notificati che sono oggetto del procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE. La Commissione osserva al riguardo che la Germania ha fornito tutte le informazioni necessarie per la valutazione di questo ulteriore aiuto.

    (76) La concessione di prestiti e di garanzie dello Stato ad un'impresa in difficoltà comporta il rischio che le somme vadano perdute qualora l'impresa sia successivamente costretta al fallimento(15). Considerata la situazione economica di PH AG la Commissione ha concluso che il totale dei prestiti e delle garanzie deve essere considerato un aiuto, pari a 127,8 milioni di EUR per le misure notificate non ancora erogate e a 63,9 milioni di EUR per il KfW II che deve essere rimborsato entro il 29 novembre 2001.

    Compatibilità degli aiuti con il mercato comune

    (77) Dato che gli aiuti non sono stati concessi nel quadro di un regime di aiuti autorizzato la Commissione deve valutare la loro compatibilità con il mercato comune ai sensi dell'articolo 87 del trattato CE.

    (78) Ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, salvo deroghe contemplate dal trattato stesso, sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza.

    (79) L'articolo 87 del trattato CE contiene tuttavia delle deroghe al principio di base dell'incompatibilità degli aiuti di Stato con il mercato comune. Gli aiuti che soddisfano le condizioni delle deroghe di cui all'articolo 87, paragrafo 2, del trattato CE possono essere considerati compatibili con il mercato comune. Le misure in esame, tuttavia, non possono essere considerate né aiuti a carattere sociale concessi ai singoli consumatori [lettera a)], né aiuti destinati a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali [lettera b)], né aiuti concessi all'economia di determinate regioni della Repubblica federale di Germania che risentono della divisione della Germania [lettera c)]. Dette deroghe non sono quindi applicabili al caso in oggetto.

    (80) Per quanto riguarda le deroghe di cui all'articolo 87, paragrafo 3, lettere b) e d) del trattato CE, la Commissione osserva che gli aiuti non sono destinati a promuovere la realizzazione di un importante progetto di comune interesse europeo oppure a porre rimedio a un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro e neppure a promuovere la cultura e la conservazione del patrimonio. Gli aiuti non presentano tali caratteristiche.

    (81) La Commissione esamina quindi le misure di aiuto sulla base delle deroghe di cui all'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE. Gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse, vengono valutati sulla base degli specifici orientamenti comunitari. La Commissione ritiene che nel presente caso siano applicabili solo gli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà(16). La Commissione ritiene inoltre che le misure descritte contribuiscano a finanziare la ristrutturazione dell'impresa e pertanto debbano essere considerati aiuti per la ristrutturazione.

    (82) A norma degli orientamenti, gli aiuti per la ristrutturazione sono consentiti a condizione che non siano contrari al comune interesse. Gli orientamenti stabiliscono alcune condizioni, indicate di seguito, che devono essere soddisfatte affinché la Commissione autorizzi gli aiuti.

    Ammissibilità dell'impresa a beneficiare degli aiuti

    (83) La Commissione ritiene che sia stata sufficientemente dimostrato che PH AG è un'impresa in difficoltà ai sensi del punto 2.1 degli orientamenti. Come indicato al considerando 14, il 23 novembre 1999 l'impresa ha presentato istanza di fallimento a causa delle eccessive perdite. Tale istanza è stata ritirata dopo che il governo federale ha reso noto, il 24 novembre 1999, la sua intenzione di concedere il prestito subordinato e la garanzia statale. L'impresa continuava a trovarsi in una situazione di difficoltà, secondo la definizione di cui al punto 2.1 degli orientamenti, quando KfW, di proprietà statale, ha messo a disposizione un'ulteriore linea di credito il 1o dicembre 2000. All'epoca era sempre in corso la realizzazione del piano di ristrutturazione previsto. A causa di ritardi nell'adozione di determinate misure, quali l'asset deal e altre cessioni, e della mancata disponibilità degli aiuti notificati, la Holzmann non è stata in grado di rimborsare il credito del consorzio I entro il termine e si è trovata nella necessità di reperire ulteriore liquidità.

    (84) La ristrutturazione di Holzmann è finanziata soprattutto con fondi propri (come la cessione di attività e controllate e la sostanziale riduzione del numero dei dipendenti e delle sedi regionali) e con fondi erogati da azionisti e creditori. È stato sufficientemente dimostrato che le somme rimanenti, coperte dagli aiuti in questione, non sarebbero state finanziate anch'esse dagli azionisti e dai creditori (cfr. considerando 54 e 115).

    Ripristino della redditività dell'impresa

    (85) A norma del punto 3.2.2, lettera b), degli orientamenti, la concessione dell'aiuto è subordinata alla realizzazione di un piano di ristrutturazione che, per tutti gli aiuti individuali, dovrà essere approvato dalla Commissione, che valuterà se esso permette di ripristinare la redditività a lungo temine dell'impresa.

    (86) La Commissione ha basato la sua valutazione sui dati forniti dalla Germania, tra cui il piano dettagliato delle singole misure di ristrutturazione, i conti profitti e perdite previsti per i cinque anni successivi, le analisi dei rischi e degli scenari, l'analisi dei deficit strutturali che hanno provocato le difficoltà dell'impresa, nonché i costi delle misure di ristrutturazione previste (cfr. considerando 33 e segg.). Le conclusioni che la Commissione aveva tratto dalla sua analisi sono state confermate dalla perizia di una società di consulenza indipendente.

    (87) Per la sua valutazione la Commissione si è inoltre servita delle informazioni fornite dalla Germania sulla realizzazione in corso del piano di ristrutturazione e sulle modifiche di alcune misure, tra cui il calendario di determinate cessioni, che hanno reso necessaria la concessione delle due ulteriori linee di credito (credito del consorzio II e KfW II) in dicembre.

    (88) La Commissione ritiene che il piano di ristrutturazione dettagliato, nella forma convenuta dalle banche creditrici nel febbraio del 2000, contenesse le misure descritte di seguito, che nel complesso erano e sono in grado di ripristinare la redditività a lungo termine dell'impresa. Le misure più importanti si riferiscono quasi esclusivamente alla Germania (ad eccezione della cessione di controllate in altri Stati membri, cfr. considerando 110) e quindi la valutazione del piano di ristrutturazione riguarda sostanzialmente la Germania.

    (89) Tenendo conto delle principali ragioni che hanno determinato le difficoltà di Holzmann in passato (cfr. considerando 34), misure fondamentali quali la radicale diminuzione del numero di dipendenti e di conseguenza della produzione, il ritiro da attività rischiose come lo sviluppo e la gestione di progetti, l'abbandono o la limitazione delle attività che non rientrano tra quelle principali, il miglioramento dei meccanismi di controllo interno e l'alleggerimento delle strutture relative all'organizzazione interna e alle partecipazioni, appaiono misure ragionevoli al fine di ripristinare l'efficienza economico-finanziaria dell'impresa e di evitare gli errori passati. I miglioramenti operativi sono frutto di misure interne e comprendono l'abbandono di attività in perdita. Tutte le misure appaiono inoltre realizzabili e in gran parte sono state già attuate.

    (90) Le misure finanziarie erano necessarie e adeguate in primo luogo per evitare l'indebitamento eccessivo alla fine del 1999 (causa dell'insolvenza) e in secondo luogo per finanziare la ristrutturazione di Holzmann.

    (91) Alcuni dei dati contenuti nel piano originario, tuttavia, erano fin dall'inizio troppo ottimistici. Altri sviluppi verificatisi nel 2000 non potevano essere realisticamente previsti. In primo luogo il calendario della vendita degli immobili (asset deal e SPV) era fin dall'inizio irrealistico data la struttura degli accordi, perché era inevitabile che sorgessero delle dispute sui prezzi tra banche che erano al tempo stesso acquirenti intermedi e creditori.

    (92) In secondo luogo, il calcolo dei margini operativi del piano d'attività sembrava troppo ottimistico rispetto alle prospettive di sviluppo del mercato edile tedesco, che erano piuttosto negative. Il piano di ristrutturazione originario prevedeva per il 2000 un aumento degli investimenti di circa il 2 % nel mercato tedesco delle costruzioni. Benché al momento dell'elaborazione del piano non fosse prevedibile l'effettiva diminuzione(17) sarebbe stato più prudente calcolare una crescita dello 0-1 % così come era stato previsto da studi esterni del settore(18). Le previsioni della redditività operativa erano troppo ottimistiche già nel piano originario. Considerato l'effettivo andamento economico del settore edile, che avuto conseguenze negative per le controllate che già si trovavano in una situazione difficile, era impossibile che esse potessero realizzarsi. Non è stato possibile cedere quattro controllate (HIG, Kemmer, Franki, Lavis) come previsto originariamente: tre devono ora essere ristrutturate a loro volta e la quarta (Lavis) deve essere chiusa con costi maggiori del previsto.

    (93) In terzo luogo l'attuazione di misure quali i tagli di spesa previsti e una migliore e più rapida riscossione dei crediti necessita nella realtà di tempi più lunghi di quelli previsti. Si deve inoltre considerare che le perdite effettivamente registrate nel 1999 superavano di 153 milioni di EUR l'importo che era stato calcolato al momento dell'elaborazione del piano di ristrutturazione originario.

    (94) Infine l'aiuto notificato non era ancora disponibile perché nel 2000 la Commissione non aveva ancora concluso la sua indagine.

    (95) A causa di tali sviluppi e in particolare del fallimento della prevista vendita di attività, l'impresa non è stata in grado di rimborsare il credito del consorzio I nel novembre 2000 e neppure di ottenere il previsto apporto di liquidità. Per questa ragione e a causa della mancata disponibilità dell'aiuto sono state apportate al piano le seguenti modifiche essenziali: proroga del credito del consorzio I (rimborso) e concessione di nuove linee di credito ivi compreso il KfW II (cfr. considerando 63), vendita diretta di una considerevole parte dei progetti originariamente compresi nell'asset deal ristrutturazione del SPV in vista della cessione degli altri progetti. Inoltre a causa dell'andamento economico del settore delle costruzioni dovranno essere chiuse altre sedi regionali, il che comporterà l'eliminazione di altri 300 posti di lavoro. Anche i piani per la cessione, la chiusura e il ridimensionamento delle controllate sono stati definiti con maggior precisione e prevedono tra l'altro più cessioni rispetto al piano originario (cfr. considerando 37).

    (96) La Commissione, sulla base delle informazioni dettagliate sulle modifiche che le sono state trasmesse nel corso del procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE, è in grado di tener conto di tali modifiche ai fini della valutazione dell'aiuto. La Commissione ha concluso che le modifiche si basano su ipotesi più realistiche e tengono debitamente conto dell'evoluzione reale.

    (97) La Commissione prende nota che la maggior parte delle misure previste sono state attuate come previsto e che l'impresa fa quanto in suo potere per realizzare le misure rimanenti, in particolare la cessione di altre attività e controllate. La prevista riduzione di circa il 16 % nel 2000 e del 22 % nel 2001 del fatturato che Holzmann realizza in Germania con la sua attività edile principale è necessaria per il ripristino della redditività e si fonda soprattutto sul graduale abbandono delle attività non redditizie quali i lavori di massa.

    (98) La Commissione è consapevole che il gruppo Holzmann non conseguirà i risultati leggermente positivi previsti originariamente e neppure il pareggio(19). Tale obiettivo era eccessivamente ambizioso anche con delle ipotesi ottimistiche e si è rivelato irrealizzabile dato l'andamento negativo dell'industria edile tedesca nel 2000. Si prevede ormai la chiusura delle due sedi principali particolarmente toccate da tali sviluppi. L'andamento economico negativo del 2000, unito ai già citati ritardi nell'attuazione di alcune misure e ai costi elevati della ristrutturazione delle controllate, sembra aver provocato solo in Germania perdite operative stimate in più di 170 milioni di EUR a livello di gruppo e ciò dovrebbe aver causato un prosciugamento della liquidità(20). Sulla base delle stime disponibili, la Commissione ritiene che per il 2001 le riserve di liquidità dovrebbero essere esigue ma comunque sufficienti, a condizione che la situazione economica del settore edile non abbia ulteriori ripercussioni negative per i risultati operativi, che le rimanenti misure per la ristrutturazione, in particolare la vendita di attività e delle controllate, vengano attuate prontamente e che gli aiuti notificati siano disponibili. Al riguardo la Commissione osserva che gli sviluppi nel 2001 avranno un'importanza decisiva.

    (99) Nella sua valutazione e sulla base dei criteri stabiliti negli orientamenti la Commissione ha concluso che le misure per la ristrutturazione già attuate e previste sono ragionevoli, coerenti e fondamentalmente atte a ripristinare la redditività a lungo termine di Holzmann, a condizione che l'impresa riesca a realizzare celermente le necessarie cessioni e riduzioni, garantendosi così la sopravvivenza a breve termine.

    Prevenzione di indebite distorsioni della concorrenza

    (100) A norma del punto 3.2.1 degli orientamenti, gli effetti di distorsione della concorrenza provocati dagli aiuti devono essere compensati dai vantaggi derivanti dal mantenimento in vita dell'impresa (in particolare qualora si accerti che l'effetto netto di licenziamenti conseguenti al fallimento dell'impresa, cumulati con gli effetti sui fornitori, accentuerebbe i problemi locali, regionali o nazionali in materia di occupazione) e, se del caso, da contropartite sufficienti a favore dei concorrenti.

    (101) Secondo l'analisi comparativa trasmessa dalla Germania nel corso del procedimento, le misure per la ristrutturazione hanno portato alla perdita diretta di circa 6000 posti di lavoro presso Holzmann e le sue controllate e di circa 2050 posti di lavoro presso imprese subappaltatrici. In caso di fallimento dell'impresa il numero di posti di lavoro perduti direttamente presso Holzmann, almeno temporaneamente, sarebbe stato analogo, mentre con fallimenti successivi dei subappaltatori andrebbero perduti più di altri 35000 posti di lavoro. La Commissione ritiene che tale ipotesi sia più realistica rispetto a quella di una completa "scomparsa" di Holzmann con una perdita potenziale di 55000-60000 posti di lavoro come indicato originariamente.

    (102) Il calcolo del numero di posti di lavoro perduti presso i subappaltatori in caso di fallimento di Holzmann appare tuttavia esagerato perché ad esempio sono stati inclusi nel calcolo anche subappaltatori che realizzano solo una piccola parte delle loro attività con Holzmann (ad esempio 7,5 % o meno) e per i quali il rischio di fallimento è ridotto (probabilità del 10 % o meno). La tesi secondo cui in caso di procedura fallimentare di Holzmann i subappaltatori avrebbero subito pregiudizi maggiori rispetto a quelli causati dall'attuale ristrutturazione appare comunque convincente. In primo luogo più di due terzi della produzione edile di Holzmann viene realizzata per mezzo di imprese subappaltatrici. In secondo luogo i progetti edilizi devono essere in grande misura finanziati anticipatamente e le imprese più piccole di solito non dispongono di grandi riserve di liquidità. Se un'impresa di grande dimensione deve ricorrere alla procedura fallimentare, è facile che ciò provochi un effetto domino. La Commissione concorda quindi con il governo tedesco che la sopravvivenza dell'impresa comporta vantaggi di ordine economico e sociale.

    (103) A norma del punto 3.2.2, lettera c), degli orientamenti è necessario adottare misure in grado di controbilanciare, per quanto possibile, le ripercussioni negative sui concorrenti. Questa condizione determina sovente una limitazione della presenza che l'impresa può avere sul suo mercato o sui suoi mercati rilevanti, limitazione che deve essere proporzionata agli effetti distorsivi dell'aiuto e, in particolare, al peso relativo dell'impresa sul suo mercato (o mercati).

    (104) L'importo dell'aiuto, che è pari a 127,8 milioni di EUR, è basso (inferiore al 10 %) rispetto alla somma totale necessaria per ripristinare la redditività dell'impresa, che raggiunge quasi i 2 miliardi di EUR. Tale proporzione non cambia in misura significativa se si considera anche l'aiuto KfW II di 63,9 milioni di EUR concesso in dicembre per la durata di un anno (cfr. considerando 113). Rispetto al totale della somma necessaria per ripristinare la redditività dell'impresa l'aiuto e il conseguente effetto distorsivo per la concorrenza appaiono relativamente modesti. Le misure volte a ridurre la presenza sul mercato dell'impresa sono al confronto considerevoli e secondo la Commissione sono sufficienti a mitigare le conseguenze negative per i concorrenti.

    (105) Secondo le informazioni trasmesse il gruppo Holzmann occupava nel 1998 il secondo posto nel mercato tedesco delle costruzioni e nel 1999, secondo la valutazione della Germania, deve essersi posizionato al terzo posto (con un fatturato totale di circa 2,8 miliardi di EUR). Per l'attività principale, così come è stata definita dalla Germania, Holzmann occupava il terzo o forse il quarto posto con un fatturato di 1,9 miliardi di EUR nel 1999 e un fatturato stimato di 1,6 miliardi di EUR nel 2000. Rispetto al fatturato totale del settore delle costruzioni (104 miliardi di EUR nel 1999) e dell'attività principale (stimato in 92 miliardi di EUR) l'impresa raggiunge una quota di mercato che va dal 2 al 3 % in entrambi i settori. Nei tre segmenti rilevanti dell'attività principale le quote di mercato di Holzmann sono state stimate come segue: meno dell'1 % nel segmento dei progetti di piccole dimensioni, 3-4 % dei progetti medio-grandi e 4-5 % nel segmento dei progetti di grandi dimensioni(21).

    (106) Con la chiusura delle sedi regionali e la riduzione del numero di dipendenti il fatturato dell'attività principale dovrebbe diminuire del 16 % nel 2000 e di un ulteriore 22 % nel 2001. Verrà chiuso un numero maggiore di sedi regionali rispetto a quanto previsto nel piano originario. Holzmann ridurrà massicciamente la sua presenza sul mercato nel segmento dei progetti di piccole dimensioni (diminuzione del fatturato del 25 % nel 2000 e di un ulteriore 50 % nel 2001) e di medie dimensioni (riduzione del fatturato rispettivamente del 35 % e del 23 %). La prevista crescita nel segmento dei progetti di grandi dimensioni (aumento del fatturato del 30 % nel 2000 e mantenimento della posizione nel 2001), che secondo Holzmann rappresenta il segmento in cui l'impresa ha la maggiore competenza, è essenziale per il ripristino della redditività dell'impresa.

    (107) Inoltre con la cessione di Deutsche Asphalt, che con più di 2500 dipendenti e un fatturato di circa 300 milioni di EUR rappresenta una delle principali imprese del settore, Holzmann si ritirerà completamente dal settore della produzione di asfalto e delle costruzioni stradali. Inoltre verrà chiusa l'attività di costruzioni in acciaio e ceduta la partecipazione del 50 % nell'impresa di costruzioni Möbius (cfr. considerando 51). Verranno ridotte considerevolmente anche le attività relative alle tecniche di riscaldamento, climatizzazione ed aerazione e quelle per le costruzioni speciali svolte da Franki nella Germania meridionale. Inoltre sono stati o verranno abbandonati molti piccoli settori di nicchia.

    (108) Le cessioni, chiusure e riduzioni sono attualmente di gran lunga superiori al livello previsto dal piano originario. Nonostante gli sforzi effettuati parallelamente da Holzmann per aumentare la produttività, tali misure porteranno a una considerevole diminuzione della presenza sul mercato dell'impresa, cosicché le preoccupazioni al riguardo dei terzi (cfr. considerando 57) dovrebbero essere superate.

    (109) Nel settore tedesco delle costruzioni l'offerta è maggiore della domanda soprattutto a causa della costante tendenza alla contrazione che si registra nei nuovi Länder. Non si tratta tuttavia della sovraccapacità strutturale menzionata al punto 3.2.2, lettera c), punto i) degli orientamenti che si riferisce implicitamente all'industria manifatturiera e non al settore della fornitura di servizi, nel quale le capacità possono essere adeguate con maggior facilità alle condizioni del mercato. La Commissione concorda con l'affermazione della Germania che nel caso delle imprese di costruzioni le capacità produttive sono rappresentate per lo più dalla forza lavoro e in misura minore dalle attrezzature quali gru ed escavatori, che nella maggior parte dei casi sono in leasing. Entrambe le "categorie di capacità" sono mobili e possono essere riutilizzate senza costi di investimento cosicché è impossibile ridurre irreversibilmente tali capacità in modo tale da renderle definitivamente inidonee a produrre ai livelli precedenti. Nel presente caso la riduzione di capacità viene realizzata conformemente al punto 3.2.2, lettera c), punto ii), degli orientamenti attraverso la massiccia riduzione dei posti di lavoro all'interno del gruppo e la cessione di attività e di controllate.

    (110) La grande maggioranza delle misure riguarda la Germania in cui sono da ricercare anche le origini dei passati problemi dell'impresa. Tuttavia al fine di procedere ad una razionalizzazione generale della struttura del gruppo a livello di controllate e di settori d'attività, sono state effettuate importanti cessioni di controllate in Austria, nei Paesi Bassi e in Spagna. Holzmann si ritira completamente dalla Francia e dalla Spagna.

    (111) La Commissione ritiene che tali riduzioni e cessioni siano sufficienti a controbilanciare gli effetti distorsivi per la concorrenza provocati dagli aiuti in questione. Al riguardo essa tiene conto anche del fatto che nel frattempo le riduzioni all'interno di PH AG e le cessioni, tagli e chiusure di controllate hanno assunto una portata maggiore di quella prevista originariamente.

    Aiuto limitato al minimo

    (112) La Commissione ritiene che la Germania abbia dimostrata in maniera sufficiente che l'importo dell'aiuto si limita al minimo indispensabile per consentire la ristrutturazione, in funzione delle disponibilità finanziarie dell'impresa, dei suoi azionisti o del gruppo di cui fa parte. Non viene erogata all'impresa liquidità supplementare che potrebbe essere utilizzata indebitamente per aumentare le sue capacità.

    (113) L'aiuto notificato ammonta a 127,8 milioni di EUR ed esso appare modesto rispetto al contributo fornito dalle banche del consorzio, che rappresenta in totale più del 90 % delle misure finanziarie (di cui più del 65 % proviene da istituti di credito privati, cfr. considerando punto 56). Se si considerano le due nuove linee di credito concesse nel dicembre 2000, le misure di aiuto del KfW II pari a 63,9 milioni di EUR rappresentano il 20 % della somma totale, ivi compreso il credito del consorzio II (256 milioni di EUR). Rispetto all'importo totale delle misure finanziarie le misure di aiuto rappresentano sempre meno del 10 %. Si deve tener conto tuttavia della diversa durata di alcune delle misure finanziarie. Se si considera questo fattore la quota degli aiuti non rappresenta mai più del 15 % del totale dei fondi disponibili in un determinato momento.

    (114) La Germania ha pertanto dimostrato che l'importo dell'aiuto si limita al minimo indispensabile per coprire i rischi supplementari di 141 milioni di EUR emersi nel corso delle trattative del novembre 1999, che comprendono i costi per l'interruzione dell'attività provocata dalla minaccia di fallimento. Inoltre in considerazione della situazione finanziaria di Holzmann non si può ritenere che gli aiuti arrechino all'impresa un supplemento di liquidità. Gli aiuti non consentiranno all'impresa beneficiaria di perseguire una strategia aggressiva sul mercato o di aumentare le capacità. Un tale abuso non sarebbe compatibile con l'obiettivo del beneficiario dell'aiuto di ripristinare la redditività.

    (115) Al momento dell'avvio del procedimento la Commissione, in considerazione del fallimento delle precedenti trattative delle banche per il salvataggio e la ristrutturazione dell'impresa, aveva chiesto alla Germania di fornirle dettagliate informazioni sulle ragioni che avevano reso indispensabile l'intervento statale. Dalle informazioni fornite dalla Germania e dalle spiegazioni delle banche creditrici la Commissione ha concluso che le prime trattative non erano fallite perché le banche nutrivano dei dubbi in merito al piano di ristrutturazione, ma perché avevano opinioni divergenti relativamente ai rispettivi contributi al pacchetto finanziario e in particolare alle quote di partecipazione dei singoli creditori all'aumento di capitale. Anche quando venne risolto quest'ultimo problema fu impossibile soddisfare alcuni fabbisogni finanziari restanti, tra cui i rischi supplementari sopra descritti. La Commissione ritiene pertanto che sia stato sufficientemente dimostrato che gli aiuti notificati erano necessari per l'adozione e il finanziamento del piano di ristrutturazione e per permetterne quindi la realizzazione nella forma concordata.

    (116) La concessione dell'aiuto KfW II in connessione con il credito del consorzio II è stata necessaria soprattutto perché l'asset deal e il SVP non erano stati realizzati come previsto e perché gli aiuti notificati non erano disponibili. Se si tiene conto della situazione della liquidità dell'impresa beneficiaria al momento in cui sono state fatte tali modifiche, la misura appare limitata al minimo indispensabile. La linea di credito del KfW II può essere utilizzata fino al 30 ottobre 2001 ma solo se le rimanenti linee di credito sono esaurite. Il credito verrà estinto al più tardi il 29 novembre 2001. Anche se le misure di aiuto in questione si sovrappongono per un breve lasso di tempo si può escludere che a Holzmann venga fornita liquidità supplementare.

    (117) Infine al momento dell'avvio del procedimento la Commissione, in mancanza di spiegazioni in merito al valore a rischio per il calcolo dei contributi rispettivi delle banche creditrici, non ha potuto escludere che la partecipazione delle banche pubbliche fosse contraria al principio dell'investitore che opera in un'economia di mercato e che costituisse quindi un ulteriore aiuto di Stato a favore dell'impresa. I dati forniti dalla Germania (cfr. considerando 56) mostrano che il contributo delle nove banche pubbliche creditrici complessivamente era del 26 % per l'aumento di capitale e del 33 % per il credito del consorzio I. Per il credito del consorzio II il contributo totale era del 32 %. Sulla base delle informazioni trasmesse e dei dati particolareggiati sui crediti esistenti la Commissione ha potuto concludere che i singoli contributi scaglionati sulla base dei valori a rischio erano stati calcolati in modo uniforme per le banche pubbliche e private in funzione dei crediti esistenti e che il contributo all'aumento di capitale era inferiore perché Deutsche Bank, in quanto maggiore azionista, aveva assunto una quota maggiore. La partecipazione delle banche pubbliche al consorzio delle banche creditrici corrisponde quindi al principio dell'investitore che opera in un'economia di mercato e non costituisce aiuto di Stato.

    VIII. CONCLUSIONE

    (118) La Commissione ha stabilito che le misure sopra descritte devono essere considerate aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE. La Commissione ha concluso che le misure di aiuto soddisfano le condizioni stabilite dagli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà e sono compatibili con il mercato comune ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, lettera c) del trattato CE. Essi possono quindi essere autorizzati,

    HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

    Articolo 1

    Gli aiuti di Stato per la ristrutturazione di Philipp Holzmann AG costituiti dalle seguenti misure sono compatibili con il mercato comune ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE:

    a) un prestito subordinato dell'ente pubblico Kreditanstalt für Wiederaufbau di 150 milioni di DEM (76,7 milioni di EUR) la cui scadenza, inizialmente stabilita per il 30 giugno 2001, può essere prorogata di dodici mesi;

    b) una garanzia federale di 100 milioni di DEM (51,1 milioni di EUR) per una durata massima di due anni;

    c) una linea di credito dell'ente pubblico Kreditanstalt für Wiederaufbau di 125 milioni di DEM (63,9 milioni di EUR) con scadenza al 29 novembre 2001.

    Articolo 2

    La Repubblica federale di Germania è destinataria della presente decisione.

    Fatto a Bruxelles, l'8 maggio 2001.

    Per la Commissione

    Mario Monti

    Membro della Commissione

    (1) GU L 83 del 27.3.1999, pag. 1.

    (2) GU C 110 del 15.4.2000, pag. 2.

    (3) Cfr. nota 2.

    (4) Secondo la definizione di Holzmann fa parte dell'attività principale.

    (5) Non erano disponibili dati dei concorrenti relativi ai lavori o al fatturato in Europa o nella Comunità; Holzmann ritiene che l'impresa occupi una posizione più modesta se il confronto viene fatto sulla base dei dati dei lavori o del fatturato a livello europeo o comunitario.

    (6) Sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee del 14 settembre 1994, nelle cause riunite C-278-280/92; Spagna/Commissione, Racc. 1994, pag. I-4103.

    (7) GU C 288 del 9.10.1999, pag. 2.

    (8) Lettere della Germania del 2 febbraio 2001 e del 14 marzo 2001.

    (9) Lettera della Germania del 4 aprile 2001.

    (10) Lettera della Germania del 4 aprile 2001.

    (11) Tali motivi derivano da analisi svolte nell'ambito del controllo delle concentrazioni. La Germania ha fatto riferimento alla decisione del Bundeskartellamt (1995) sulla concentrazione allora progettata Holzmann/Hochtief, Wirtschaft und Wettbewerb 1995, pag. 515; cfr. anche il caso Bank Austria/Creditanstalt, GU C 160 del 27.5.1997, pag. 4, punti da 84 a 86.

    (12) Tale valutazione includeva alcune probabilità di rischio per diverse categorie di subappaltatori a seconda del fatturato realizzato con Holzmann (in valori assoluti e in proporzione).

    (13) Secondo nuove informazioni trasmesse il 15 marzo 2001, a causa di ulteriori ritardi nella cessione di attività, il credito del consorzio I doveva essere rimborsato il 16 marzo 2001.

    (14) Comunicazione della Commissione agli Stati membri, GU C 307 del 13.11.1993, pag. 3, punto 41.

    (15) Comunicazione della Commissione sull'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato concessi sotto forma di garanzie, GU C 71 dell'11.3.2000, pag. 14.

    (16) Cfr. il considerando 21 e la nota 7.

    (17) Non erano ancora disponibili statistiche sui risultati del 2000; non vi sono dubbi tuttavia sul fatto che gli investimenti siano diminuiti considerevolmente nel 2000 (secondo una stima della relazione settimanale 01/2001 del Deutsches Institut der Wirtschaft - DIW, tabella 7, diminuzione del 3 %).

    (18) Cfr. ad esempio la stima dello 0,2 % nella relazione settimanale 43/1999 del DIW (tabella 2.2).

    (19) La stessa Holzmann ha fornito il 14 marzo 2001 i dati del deficit del gruppo, stimato in circa 50 milioni di EUR per il 2000 provocato soprattutto dal perdurare della recessione nel settore edile tedesco, dal ritardo nella vendita delle attività e dai costi inattesi della ristrutturazione per alcune controllate in Germania.

    (20) La Commissione ha dovuto basare la sua valutazione sul piano d'attività e sulle relazioni mensili elaborate per le banche creditrici. I dati contenuti in tali documenti sembrano provenire da diverse fonti all'interno del gruppo e devono essere quindi trattati con cautela. Le risorse della Commissione non le hanno consentito di effettuare un'autentica revisione dei conti neppure con l'aiuto di consulenti. La relazione di revisione contabile annuale per il 2000 non era ancora disponibile, ma anche se lo fosse stata non sarebbe stato possibile conoscere i risultati effettivi di esercizio, dipendenti dal livello delle riserve e dalle tecniche contabili.

    (21) A causa della definizione molto ampia di attività principale è possibile che le quote di mercato, in particolare per il segmento dei progetti di grandi dimensioni, siano state sottovalutate. Non erano tuttavia disponibili dati o stime migliori. In una lettera precedente la Germania aveva fatto riferimento ad una decisione del Bundeskartellamt (cfr. nota 8) in cui il calcolo della quota di mercato di Holzmann nel segmento dei progetti di grandi dimensioni all'inizio degli anni 90 aveva portato ad una cifra molto più elevata (circa il 20 %) ma aveva osservato che la quota ottenuta con tale calcolo era nel frattempo diminuita scendendo per lo meno al di sotto del 15 %. Al riguardo va tuttavia osservato che il Bundeskartellamt ai fini del calcolo delle quote di mercato ha preso in considerazione un numero inferiore di fornitori e che per tale ragione detta decisione è stata annullata dalla Corte d'appello nel 1998 (Kart 3/95, Wirtschaft und Wettbewerb 5/1998).

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