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Document 31996D0222

96/222/CE: Decisione della Commissione, del 14 novembre 1995, che dichiara una concentrazione compatibile con il mercato comune e con il funzionamento dell'accordo SEE (Caso n. IV/M.603 - Crown Cork & Seal/CarnaudMetalbox) (Il testo in lingua inglese è il solo facente fede) (Testo rilevante ai fini del SEE)

GU L 75 del 23.3.1996, p. 38–60 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/1996/222(1)/oj

31996D0222

96/222/CE: Decisione della Commissione, del 14 novembre 1995, che dichiara una concentrazione compatibile con il mercato comune e con il funzionamento dell'accordo SEE (Caso n. IV/M.603 - Crown Cork & Seal/CarnaudMetalbox) (Il testo in lingua inglese è il solo facente fede) (Testo rilevante ai fini del SEE)

Gazzetta ufficiale n. L 075 del 23/03/1996 pag. 0038 - 0060


DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 14 novembre 1995 che dichiara una concentrazione compatibile con il mercato comune e con il funzionamento dell'accordo SEE (Caso N. IV/M.603 - Crown Cork & Seal/CarnaudMetalbox) (Il testo in lingua inglese è il solo facente fede) (Testo rilevante ai fini del SEE) (96/222/CE)

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto il regolamento (CEE) n. 4064/89 del Consiglio, del 21 dicembre 1989, relativo al controllo delle operazioni di concentrazione tra imprese (1), in particolare l'articolo 8, paragrafo 2,

visto l'accordo SEE, in particolare l'articolo 57, paragrafo 1,

vista la decisione della Commissione del 25 luglio 1995 di iniziare la procedura nel presente caso,

dopo aver dato alle imprese interessate la possibilità di presentare le proprie osservazioni sulle obiezioni sollevate dalla Commissione,

visto il parere del comitato consultivo in materia di concentrazioni (2),

in considerazione dei seguenti fatti:

Il 23 giugno 1995, Crown Cork & Seal Company, Inc. ha notificato alla Commissione un'operazione di concentrazione mediante la quale intende acquisire l'esclusivo controllo di CarnaudMetalbox SA. Il 25 luglio 1995 la Commissione ha adottato una decisione in conformità dell'articolo 6, paragrafo 1, lettera c) del regolamento (CEE) n. 4064/89 del Consiglio.

I. LE PARTI

(1) Crown Cork & Seal Company, Inc. (Crown), società di diritto statunitense, è un produttore multinazionale di imballaggi di metallo e plastica, tra cui lattine, bottiglie, capsule e tappi (di metallo e di plastica) e di macchinario per imbottigliamento, confezionamento e movimentazione.

(2) CarnaudMetalbox SA (CMB), società di diritto francese, è uno dei maggiori produttori del mondo di imballaggi. Il gruppo opera principalmente nel settore degli imballaggi di metallo o di plastica ed è il leader nella produzione di barattoli per conserve in Europa.

II. L'OPERAZIONE DI CONCENTRAZIONE

(3) L'accordo notificato è stato stipulato tra Crown e Compagnie Générale d'Industrie et de Participations (CGIP) che detiene una partecipazione di controllo del 32 % in CMB nonché il 45 % dei diritti di voto complessivi a causa del fatto che alcune delle sue azioni danno titolo a un diritto di voto doppio. In forza dell'accordo Crown si impegna ad acquisire almeno il 51 % dei diritti di voto in CMB e CGIP si impegna a vendere la sua partecipazione di controllo del 32 % a Crown.

(4) L'esecuzione dell'accordo sarà realizzata come parte di un'offerta pubblica di scambio in Francia (Offre Publique d'Echange - OPE) che sarà lanciata da Crown per l'intero capitale di CMB in tempi ragionevolmente attuabili.

(5) L'offerta prevederà condizioni identiche per tutti gli azionisti CMB. Tutti gli azionisti, ad esclusione di CGIP (che sceglierà irrevocabilmente di ricevere azioni) avranno la scelta di accettare denaro liquido o azioni Crown in cambio delle loro azioni CMB.

III. LA CONCENTRAZIONE

(6) CGIP ha sistematicamente detenuto la maggioranza dei voti nelle assemblee generali di CMB. Ancorché non sia previsto il trasferimento a Crown dei diritti di voto doppi di CGIP, Crown avrà nondimeno una partecipazione di controllo: eliminando i diritti di voto doppi di CGIP, ma a parità di tutti gli altri fattori, CGIP avrebbe espresso un voto per il [ . . . ] (3) delle azioni all'assemblea generale del 1993 (conteggiando i diritti di voto doppi, CGIP ha di fatto votato per il [ . . . ] (4) e [ . . . ] (5) delle azioni all'assemblea generale del 1994 (conteggiando i diritti di voto doppi la partecipazione di CGIP equivaleva a [ . . . ] (6) nella predetta assemblea. L'acquisizione della partecipazione di CGIP in CMB conferirà quindi a Crown il controllo esclusivo di CMB.

(7) L'acquisizione da parte di Crown del controllo esclusivo di CMB costituisce una concentrazione ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 1, lettera b) del regolamento concentrazioni.

IV. DIMENSIONE A LIVELLO COMUNITÀ/SEE

(8) Le imprese interessate hanno insieme un fatturato aggregato mondiale che supera i 5 000 Mio di ECU (fatturato 1994 di Crown: 3 743 Mio di ECU; fatturato 1994 di CMB: 3 781 Mio di ECU). Ciascuna parte ha un fatturato comunitario che supera i 250 Mio di ECU (Crown: 465 Mio di ECU; CMB 2 954 Mio di ECU) e nessuna delle parti realizza più di due terzi del suo fatturato in un unico ed identico Stato membro. L'operazione notificata ha pertanto dimensione comunitaria, e costituisce un caso di cooperazione a norma dell'accordo SEE.

V. COMPATIBILITÀ CON IL MERCATO COMUNE

I MERCATI

I mercati del prodotto

(9) Entrambe le società operano nell'industria dell'imballaggio che in Europa nel suo complesso comprende i prodotti d'imballaggio in metallo (banda stagnata e alluminio), plastica, vetro e carta.

(10) A parere della Commissione tale industria non costituisce un unico mercato, ma è formata da vari mercati. La conclusione è basata sulle attuali differenze dovute al materiale da imballo e all'utilizzazione finale del prodotto d'imballaggio. Ai fini della presente decisione è necessario esaminare solo i mercati del prodotto interessati dall'operazione notificata: contenitori per aerosol di banda stagnata, lattine per conserve, parti superiori di lattine per bevande e capsule di bottiglie per bevande.

A. Contenitori per aerosol di banda stagnata

(11) I contenitori per aerosol sono utilizzati a fronte di particolari esigenze di imballaggio per una larga serie di prodotti, compresi prodotti sanitari e cosmetici, alimentari (ad esempio panna montata), prodotti per la pulizia e per la casa, nonché prodotti per le industrie farmaceutiche e automobilistiche e possono essere fabbricati con banda stagnata o con alluminio.

Nella loro notifica le parti sostengono che i contenitori per aerosol di banda stagnata e di alluminio sono prodotti concorrenti sullo stesso mercato. Secondo le parti il mercato degli imballaggi aerosol può comprendere vari tipi di imballaggio diversi dalle bombole.

In base all'esito dei suoi accertamenti la Commissione ritiene che esista un mercato del prodotto separato per le bombole aerosol di banda stagnata e che in tale mercato non rientrino né gli imballaggi alternativi, né le bombole aerosol di alluminio per i motivi sottoesposti.

1) Gli imballaggi alternativi non rientrano nel medesimo mercato delle bombole aerosol di metallo

(12) Per quanto riguarda gli imballaggi alternativi, i clienti che utilizzano le bombole aerosol come contenitore per i loro prodotti, interpellati nel corso degli accertamenti della Commissione hanno dichiarato che la controversia riguardante l'uso del CFC ha dato luogo a qualche tentativo di lanciare prodotti alternativi quali dispositivi che pompano e spruzzano e contenitori aerosol in PET. Tuttavia considerato che il freno è stato sostituito da propellenti alternativi non nocivi all'ambiente, tali tentativi sono stati in molti casi abbandonati. Alcuni prodotti alternativi a pompa sono rimasti sul mercato, ma nessuno ha realizzato risultati positivi. In origine la loro quota di mercato era molto piccola ed è in seguito progressivamente ancora diminuita. Secondo i clienti delle bombole aerosol tale esito commerciale insoddisfacente è anzitutto dovuto alle carenze tecniche (lo spruzzo non è sufficientemente nebulizzato, rischio di sgocciolamento atto a causare macchie, irregolarità della vaporizzazione) nonché ad un'accoglienza limitata da parte dei clienti utilizzatori finali. Inoltre per alcuni usi finali la sostituzione delle bombole aerosol con nebulizzatori alternativi a pompa è impossibile (ad esempio panna montata). Di conseguenza nessuno dei clienti o dei concorrenti ha dichiarato che i vaporizzatori a pompa sono prodotti concorrenti delle bombole aerosol.

2) Il mercato delle bombole aerosol di banda stagnata è un mercato separato

(13) In grande maggioranza gli utilizzatori di bombole aerosol che hanno risposto all'indagine della Commissione ritengono che i contenitori per aerosol di alluminio e di banda stagnata appartengano a due mercati distinti. La Commissione condivide tale parere confermato dalla sua indagine nonché da un'analisi dei fatti e dei dati presentata dalle parti secondo la quale:

- finora vari fattori strutturali hanno indotto gli utilizzatori di bombole aerosol di banda stagnata a non passare e persino a non prendere in considerazione un eventuale passaggio alle bombole aerosol alluminio, a prescindere dai prezzi rispettivi dei due prodotti nel passato;

- gli utilizzatori di bombole aerosol di banda stagnata non prenderebbero in considerazione la possibilità di passare all'alluminio nel prossimo futuro nemmeno in caso di un notevole aumento del prezzo delle bombole aerosol di banda stagnata.

a) Fattori strutturali che hanno indotto gli utilizzatori di bombole aerosol di banda stagnata a non passare alle bombole aerosol di alluminio

(14) Secondo le informazioni radunate nel corso degli accertamenti nessun utilizzatore di bombole aerosol di banda stagnata è mai passato alle bombole di alluminio negli anni scorsi a causa di vari fattori che sono analizzati infra.

(15) Le bombole aerosol di banda stagnata sono meno costose di quelle di alluminio. Le differenze di prezzo possono variare tra il 5 % e il 200 % in funzione del tipo di prodotto, del tipo di stampaggio, della lunghezza del ciclo di produzione e delle dimensioni della bombola. Quanto più grande è il diametro della bombola, tanto maggiore sarà il sovrapprezzo della bombola di alluminio [tranne per i piccoli diametri (inferiori a 45 mm) per i quali l'offerta si limita alle bombole di alluminio per esigenze tecniche]. Tuttavia tale sovrapprezzo resta notevole anche per le dimensioni più piccole (da 45 a 49 mm) per le quali l'uso della bombola di banda stagnata o di alluminio è indifferente (secondo un importante cliente il sovrapprezzo in tale segmento è del 25 %).

Tali stime riguardanti le differenze di prezzo coincidono con le dichiarazioni della maggior parte dei clienti (in particolare dei clienti di maggiori dimensioni) secondo i quali la differenza di prezzo media tra i due tipi di bombole è attualmente compresa tra il 20 e il 30 % e per molti anni è stata superiore al 20 %.

(16) Le differenze di prezzo sono dovute soltanto in parte alla differenza di costo della materia prima.

I produttori di bombole di alluminio hanno dichiarato che la differenza di costo della materia prima - per bombole di dimensione analoga - sarebbe all'incirca del 30 % (la banda stagnata costerebbe il 30 % in meno) considerato che il prezzo della materia prima rappresenta almeno il 30 % dei costi totali di una bombola di alluminio stampata.

Inoltre la produzione di bombole di alluminio ha un'intensità di capitale superiore di quella delle bombole di banda stagnata, richiede cicli produttivi più lunghi ed è quindi atta a consentire maggiori economie di scala. Va aggiunto che per effetto della loro specializzazione relativa in prodotti per l'igiene personale, i produttori di bombole di alluminio devono rispondere a un mix produttivo diverso da quello proposto ai produttori di bombole di banda stagnata. Ciò significa che in genere i produttori di bombole di alluminio hanno cicli produttivi di dimensione inferiore per una determinata applicazione e ciò contribuisce ad aumentare la differenza di prezzo media tra i due prodotti.

Infine, per l'alluminio il costo del riciclaggio è superiore a quello della banda stagnata. Ad esempio in Germania il costo del riciclaggio della banda stagnata è pari al 60 % di quello sborsato per il riciclaggio dell'alluminio. Poiché i costi di riciclaggio vanno in misura crescente a carico dell'industria che procede al riempimento di tali contenitori, tale fattore è destinato ad accrescere ulteriormente la differenza di prezzo tra la banda stagnata e l'alluminio.

(17) Le bombole di alluminio sono un prodotto più costoso di quelle di banda stagnata, ma sono anche considerate dai clienti più adatte per prodotti della fascia superiore confezionati in bombole aerosol. Le bombole di alluminio sono più leggere e consentono una qualità della stampa sulla superficie migliore di quella ottenibile sulla banda stagnata; inoltre sono prodotte in unità monoblocco da un unico foglio. Quindi le bombole di alluminio non presentano giunture alla base o alla parte superiore che sono invece presenti sulle bombole aerosol di banda stagnata a tre pezzi e che possono dar luogo a microperdite ed eventuale corrosione alle giunture.

Questo diverso rapporto prezzo-qualità per la banda stagnata e l'alluminio spiega perché ciascun prodotto sia di solito preferito per usi diversi. Le applicazioni per uso domestico ed industriale, casi nei quali il prezzo è un elemento determinante, sono state prevalentemente soddisfatte dalle bombole di banda stagnata (circa il 90 % di tutte le bombole utilizzate per prodotti ad uso domestico e industriale). Viceversa i prodotti per l'igiene personale per i quali hanno grande importanza considerazioni relative all'aspetto esteriore, sono prevalentemente confezionati in bombole di alluminio (60 %-70 %). Le applicazioni della fascia più elevata del mercato (ad esempio prodotti farmaceutici e profumi) presentano una prevalenza ancora più ampia dei contenitori di alluminio (rispettivamente 85 % e 95 %).

(18) La clientela dei contenitori per aerosol può passare dall'utilizzo delle bombole d'alluminio a quello delle bombole di banda stagnata servendosi delle medesime apparecchiature di riempimento con lievi adattamenti delle linee.

(19) Peraltro alcuni clienti hanno segnalato che il passaggio dalla banda stagnata all'alluminio comporterebbe alcuni adattamenti oltre ai costi diretti dell'operazione di conversione (costi che secondo talune indicazioni dovrebbero essere del 2-3 %). Tale conversione richiederebbe anche la riorganizzazione del processo produttivo di riempimento nonché una modifica del sistema di movimentazione e convogliamento (per le bombole di banda stagnata sono utilizzati nastri trasportatori magnetici che consentono economie di costo, mentre le bombole di alluminio impongono un sistema di movimentazione completamente diverso). La conversione richiede tempi attuativi di uno o due anni. Di conseguenza una decisione di questo tipo sarebbe una decisione strategica a medio termine di un certo peso.

b) Le bombole di banda stagnata non hanno sostituito le bombole di alluminio

(20) Questi fattori spiegano perché secondo un produttore di bombole di alluminio le fluttuazioni registrate in passato nel relativo prezzo (diversamente dalla banda stagnata, l'alluminio presenta frequentemente ampie fluttuazioni di prezzo) non hanno indotto i clienti delle bombole di banda stagnata a passare alle bombole di alluminio.

Tale fatto fa ritenere che nel lungo periodo tra i due prodotti esista una bassa elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo, ipotesi che è confermata dai risultati dell'indagine della Commissione effettuata tra gli utilizzatori, nonché da un'analisi dei dati forniti dalle parti e dalle reazioni del mercato registrate in passato.

(21) Praticamente tutti i clienti hanno dichiarato di non essere mai passati in tempi trascorsi dalle bombole aerosol di banda stagnata alle bombole aerosol di alluminio (a prescindere dalle fluttuazioni del prezzo delle bombole aerosol di alluminio) e di non prendere in considerazione tale possibilità nel prossimo futuro a meno che il prezzo delle bombole aerosol di banda stagnata dovesse crescere in misura estremamente significativa (vedi infra).

Inoltre la maggior parte dei clienti ha indicato che per le ragioni menzionate sopra alla lettera a), l'uso dell'alluminio era previsto soltanto nei casi necessari sia perché dovuto a ragioni tecniche sia perché l'atteggiamento dei consumatori nei confronti della banda stagnata in una particolare applicazione era sfavorevole. Tuttavia, vari miglioramenti tecnici nella qualità della banda stagnata hanno determinato di recente un movimento unidirezionale di sostituzione dell'alluminio con la banda stagnata (la cui qualità è negli ultimi tempi migliorata tanto da offrire un prodotto con migliore resistenza all'ossidazione e giunture meno visibili).

(22) I clienti che attualmente utilizzano la banda stagnata hanno segnalato che avrebbero preso in considerazione un eventuale passaggio all'alluminio soltanto se la differenza di prezzo tra le bombole aerosol di alluminio e quelle di banda stagnata venisse annullata o quasi. I clienti hanno altresì dichiarato che se il prezzo di una bombola di alluminio fosse eguale a quello di una bombola di banda stagnata, quest'ultima costerebbe comunque meno in termini reali a causa dei minori costi di riciclaggio della banda stagnata. Per tale ragione alcuni clienti hanno indicato alla Commissione che avrebbero preso in considerazione il passaggio (o il ritorno) alle bombole d'alluminio se il loro prezzo fosse stato inferiore al prezzo delle bombole di banda stagnata a causa del costo del riciclaggio (un cliente ha indicato una percentuale del 15 %).

Dunque i tradizionali clienti delle bombole di latta stagnata nonché i clienti passati recentemente dall'alluminio alla banda stagnata hanno dichiarato che solo un elevato aumento del prezzo delle bombole di banda stagnata li avrebbe indotti a passare (o a ritornare) all'alluminio. In funzione del mix di prodotto delle varie dimensioni, i clienti hanno affermato che avrebbero preso in considerazione un eventuale passaggio se l'aumento di prezzo fosse stato compreso tra il 15 % (cifra minima indicata nelle risposte) e il 100 % (cifra massima) con una media delle varie percentuali indicate del 43 %.

I risultati dell'indagine tra la clientela effettuata dalla Commissione suggeriscono una bassa elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo nel lungo periodo tra le bombole aerosol di alluminio e quelle di banda stagnata.

(23) Anche l'analisi dei dati fornita dalle parti suggerisce una bassa elasticità incrociata rispetto al prezzo.

Le parti hanno fornito i valori dei consumi annuali di bombole aerosol di alluminio e di banda stagnata per il periodo dal 1986 nonché l'evoluzione annuale dei prezzi dal 1987 per due tipi di prodotto in Italia. Tali dati non presentano un'evoluzione parallela dei prezzi dei due prodotti né evidenziano un aumento (o diminuzione) sostanziale della domanda di uno dei due prodotti per effetto di un aumento (o diminuzione) del prezzo dell'altro. Benché tali dati si riferiscano esclusivamente all'Italia, le parti non hanno fornito spiegazioni su un'eventuale diverso andamento dell'elasticità in Italia rispetto al resto dell'Europa; che si tratti di un mercato europeo è d'altronde una constatazione condivisa dalle parti e dalla Commissione.

(24) L'analisi delle reazioni del mercato in passato fa anch'essa ritenere che l'elasticità incrociata rispetto al prezzo sia bassa.

Basandosi esclusivamente sulle reazioni del mercato in Italia le parti hanno comunque affermato che il mercato del prodotto dovrebbe comprendere tanto i prodotti di banda stagnata quanto quelli di alluminio. Esse hanno dichiarato che in Italia l'aumento del 35 % nel prezzo delle bombole aerosol di alluminio registrato nel 1988 ha provocato un calo nel volume dei relativi consumi da 144,5 a 62,3 milioni di t (vale a dire una diminuzione di 82,2 milioni di t) tra il 1987 e il 1989. Nel contempo l'aumento delle vendite delle bombole di banda stagnata è stato soltanto di 5,5 milioni di t (da 58,4 a 63,9 milioni di t). La Commissione non considera tale esempio pertinente in quanto esso assume l'ipotesi che gli utilizzatori di bombole di alluminio decidano a determinate condizioni di sostituire tali bombole con quelle di banda stagnata. Invece la concentrazione riguarda unicamente due produttori di bombole di banda stagnata. Soltanto l'evoluzione della domanda di bombole aerosol di alluminio a seguito di un aumento dei prezzi delle bombole aerosol di banda stagnata avrebbe costituito un indicatore valido ai fini della definizione del mercato nel presente caso. Tuttavia, pur nell'ipotesi che il test cui fanno riferimento le parti abbia una qualche significatività, anche da esso si inferisce che l'elasticità incrociata rispetto al prezzo tra la banda stagnata e l'alluminio è modesta. Di fatto i dati citati dalle parti indicano che soltanto una trascurabile percentuale di utilizzatori di bombole di alluminio avrebbe abbandonato tale prodotto (circa 6 %) e sarebbe passata alle bombole di banda stagnata (confermando cioè che l'elasticità incrociata rispetto al prezzo è estremamente bassa e valutabile a 0,16).

c) Conclusione

(25) Le argomentazioni sopra esposte permettono di asserire che in passato non è stata constatata una sostituzione delle bombole aerosol di alluminio con quelle di banda stagnata e che una sostituzione non è nemmeno prevedibile per il futuro nel caso di un aumento piccolo, ma significativo (per esempio del 5 %) dei prezzi delle bombole aerosol di banda stagnata. Tanto l'analisi dei dati relativi al mercato in passato, quanto i risultati dell'indagine di mercato effettuata dalla Commissione evidenziano che soltanto un aumento del prezzo delle bombole aerosol di banda stagnata molto più consistente può indurre i clienti a passare all'alluminio.

(26) Ciò considerato, la Commissione non può accogliere l'argomentazione delle parti che affermano l'esistenza di un solo mercato delle bombole aerosol che comprende tanto le bombole aerosol di banda stagnata quanto quelle di alluminio. Sia sotto il profilo della domanda che dell'offerta apparentemente non esiste una concorrenza diretta tra la banda stagnata e l'alluminio. La Commissione di conseguenza ritiene che il mercato delle bombole aerosol di banda stagnata sia un mercato del prodotto di cui trattasi separato.

B. Lattine per conserve

(27) La Commissione concorda con la definizione di mercato presentata dalle parti e che individua un mercato del prodotto di cui trattasi per lo scatolame metallico.

(28) Per quanto riguarda la sostituzione delle lattine per conserve da parte di contenitori di plastica e di vetro, né le parti né i terzi prevedono una loro importante sostituzione con altri materiali da imballo. Ciò non è in contrasto col fatto che consumatori finali abbiano varie preferenze per cui in alcuni Stati membri certi prodotti sono quasi esclusivamente imballati con un determinato materiale.

(29) Le lattine per conserve possono essere scatole a tre pezzi o a due pezzi. La maggior parte sono di banda stagnata mentre quelle di alluminio rappresentano soltanto una nicchia nel mercato delle lattine per conserve. La scatola a tre pezzi (cosiddetta open top) è fatta di banda stagnata saldata lateralmente cui è aggraffato un fondo. Le scatole a due pezzi il cui fondo è parte integrante della lattina sono fabbricate sia di banda stagnata sia di alluminio. Per entrambi i tipi di lattine la parte superiore è fornita dal produttore e aggraffata previo riempimento da parte dell'utilizzatore. Le lattine per conserve presentano parti sovrapposte soltanto nei tipi a tre pezzi.

(30) Le scatole a tre pezzi o a due pezzi sono prodotti concorrenti su un unico mercato per i seguenti motivi:

- La sostituibilità dal lato della domanda tra le scatole a tre pezzi o a due pezzi è notevole in quanto si tratta di prodotti intercambiabili per la maggior parte degli usi finali. Le industrie che li utilizzano per riempirle con i loro prodotti debbono effettuare soltanto semplici adattamenti una tantum alle linee di produzione se desiderano passare da un tipo all'altro, ad esclusione di certi tipi di frutta che non possono essere imballati in scatole a due pezzi ed alcuni prodotti ittici che necessitano di scatole a due pezzi. Inoltre queste ultime possono essere prodotte soltanto per dimensioni inferiori a 500 ml.

- L'elasticità incrociata rispetto al prezzo sembra elevata. Quasi tutti i produttori di lattine per conserve nonché la maggior parte dei clienti hanno dichiarato che basterebbe soltanto un piccolo incremento di prezzo in un prodotto per indurre i clienti a passare dalle scatole a tre pezzi a quelle a due pezzi o viceversa.

C. Parti superiori di lattine per bevande

(31) Le parti superiori di lattine per bevande sono in genere fabbricate in alluminio benché la lattina possa essere fatta di banda stagnata o di alluminio. Tale prodotto è fabbricato e venduto in prevalenza (oltre il 90 %) da produttori di lattine insieme al corpo della lattina e non separatamente. Secondo entrambe le parti e i terzi non vi sono prodotti sostitutivi dal lato della domanda e le apparecchiature di produzione utilizzate per le parti superiori di lattine non possono essere impiegate altrimenti. Di conseguenza è giustificato parlare di un mercato del prodotto separato per le parti superiori di lattine.

D. Chiusure di bottiglie per bevande

(32) Entrambe le parti operano nella produzione dei seguenti tre tipi di chiusure di bottiglie per bevande: (1) tappi corona di metallo; (2) capsule filettate di plastica; e (3) capsule di alluminio per bottiglie. Dal lato della domanda il tipo di tappo di bottiglia utilizzato dipende dal modello della bottiglia. Una modifica nella scelta del tappo impone una modifica nella forma della bottiglia nonché nella linea di riempimento, il che comporta una bassa elasticità incrociata rispetto al prezzo nel breve termine. Dal lato dell'offerta sono necessarie tecnologie e apparecchiature di produzione diverse per la produzione di vari tipi di tappi. Di conseguenza non è possibile passare rapidamente da un prodotto ad un altro senza ulteriori investimenti.

1) Tappi corona di metallo

(33) Le capsule di metallo sono i tradizionali tappi corona, in genere fabbricati di acciaio non stagnato (benché in alcune applicazioni sia utilizzata la banda stagnata) con un rivestimento interno di plastica o di sughero. Sono utilizzati prevalentemente per le bottiglie di birra (che incidono per circa il 90 % delle applicazioni) ed anche per le bottiglie che contengono bevande addizionate di anidride carbonica. I tappi corona sono utilizzati soltanto sulle bottiglie di vetro che hanno una forma del collo particolare senza filettatura.

Per un'importante frazione del mercato queste bottiglie di vetro sono vuoti da restituire e i produttori che se ne servono per riempirle debbono mantenere giacenze consistenti di bottiglie per il loro ciclo produttivo. Di conseguenza qualsiasi modifica nei tappi richiederebbe non soltanto un investimento in un nuovo modello di bottiglia, ma anche il costo a fondo perduto della giacenza inutilizzabile. Per le bibite gassate che sono contenute in bottiglie di vetro col collo non filettato non vi sono praticamente prodotti sostitutivi dei tappi corona di metallo. Trattasi di fattori che comportano una bassa elasticità incrociata rispetto al prezzo. Di conseguenza i tappi corona di metallo costituiscono un mercato del prodotto di cui trattasi separato.

2) Capsule filettate di plastica per bevande e capsule d'alluminio

(34) Le capsule di plastica sono utilizzate per le bevande addizionate e non addizionate di anidride carbonica, per chiudere bottiglie di vetro e di plastica (PET). Esistono numerose varianti di tali tappi - ad esempio in un solo pezzo e in due pezzi - secondo il tipo di bottiglia utilizzata e il suo contenuto. La scelta della capsula è largamente condizionata dalla scelta della bottiglia da parte del cliente e quindi il tappo è adattato alle esigenze del cliente per il suo tipo di bottiglia.

Gli impianti utilizzati per fabbricare i tappi di plastica possono servire per produrre vari tipi di capsule filettate, ma non possono fabbricare altri tipi di chiusure quali ad esempio le capsule di alluminio.

(35) Le chiusure d'alluminio per bottiglie sono capsule filettate per chiudere bottiglie di vetro e di plastica che contengono bevande alcoliche nonché bevande analcoliche. Benché le diverse dimensioni e tipi di capsule di alluminio impongano qualche lieve variante negli impianti produttivi, le apparecchiature di base per produrre tutte le chiusure d'alluminio sono le medesime. Il ciclo produttivo inizia con il rivestimento e la stampa del foglio d'alluminio che quindi passa attraverso una taglierina che taglia i fogli a loro volta sottoposti a formatura nella pressa.

(36) Benché le capsule di alluminio e i tappi filettati di plastica possano rispondere ai medesimi requisiti, non pochi elementi indicano che i prodotti appartengono a mercati del prodotto di cui trattasi distinti: (a) gli impianti e la tecnologia di produzione sono diversi; (b) nonostante il vantaggio in termini di prezzo che l'alluminio ha nei confronti della plastica (il costo dell'alluminio è circa del 10 % inferiore), i clienti (l'industria che li utilizza) preferiscono la plastica e sono disposti a pagare il sovrapprezzo per evitare i reclami dei consumatori perché si sono tagliati le dita sugli spigoli taglienti dell'alluminio; e (c) per ragioni di tradizione e di commercializzazione almeno un segmento del mercato delle bevande - i superalcolici - ricorre per gli imballaggi prevalentemente alle capsule di alluminio.

Tuttavia, poiché anche ipotizzando due mercati separati per le capsule di plastica e di alluminio, l'operazione non è atta a porre in essere né a rafforzare una posizione dominante, non sembra indispensabile stabilire se i due tipi di chiusure appartengano o meno al medesimo mercato.

Mercati geografici di riferimento

A. Bombole aerosol di banda stagnata

(37) Le parti sostengono nella loro notifica che il mercato geografico di riferimento per valutare tale concentrazione sarebbe «almeno la Comunità nel suo insieme». Secondo la Commissione il mercato geografico di riferimento dovrebbe essere quello che comprende l'intero SEE per i motivi sotto esposti.

(38) Né le parti, né i concorrenti o clienti intervistati hanno menzionato importazioni di una certa rilevanza nei paesi SEE. Soltanto un cliente ha parlato di modestissime importazioni dalla Repubblica ceca. Viceversa uno dei grandi clienti ha menzionato alcuni tentativi naufragati di approvvigionarsi nell'Europa orientale dove ha incontrato problemi logistici complessi, ridotta flessibilità nel piazzare e ricevere le commesse, qualità carente e difficoltà per realizzare le specifiche tecniche. Inoltre non è stata fatta nessuna menzione di esportazioni di bombole aerosol di banda stagnata extra SEE da nessuno dei concorrenti che ha risposto all'indagine della Commissione, diversamente dalle bombole aerosol di alluminio per le quali esiste un flusso regolare di esportazioni extra SEE, di entità rilevante per le bombole di piccolo diametro.

(39) Secondo vari clienti la vicinanza alla fonte di approvvigionamento è un importante vantaggio concorrenziale qualitativo in termini, tra l'altro, di costi di trasporto, tempi tecnici, supervisione tecnica della stampa da parte dei clienti, frequenza e puntualità delle consegne ed altre considerazioni logistiche. Comunque, nonostante l'importanza di questi fattori la maggior parte dei concorrenti e dei clienti, compresi quelli sopra citati, non ha ritenuto tale fattore sufficiente per definire angusti mercati geografici. Quindi a loro parere si tratta di un mercato paneuropeo. Inoltre un'analisi delle consegne reali effettuate dalle parti e dai concorrenti indica che tutte le imprese consegnano in vari Stati membri (in alcuni casi fino a dieci Stati membri da un solo stabilimento). Secondo le parti un aumento di prezzo del 5 % permetterebbe di allargare il raggio medio di trasporto a 1 000 km.

(40) Alla luce della precedente analisi, la Commissione ritiene che il mercato geografico di riferimento ai fini della valutazione dell'impatto di questa concentrazione sul mercato delle bombole aerosol di banda stagnata è l'intero mercato SEE.

B. Lattine per conserve

(41) Le parti hanno sostenuto nella loro notifica che il mercato geografico di riferimento per le lattine per conserve è la Comunità nel suo insieme. Tale valutazione non coincide con le opinioni espresse dalla maggior parte dei concorrenti secondo i quali i mercati delle lattine per conserve sono nazionali. Le risposte provenienti dai clienti sono state meno coerenti: benché alcuni di loro ritenessero che il mercato delle lattine per conserve fosse europeo, molti hanno dichiarato che i mercati delle lattine per conserve sono nazionali o che la concorrenza ha luogo a livello locale. Inoltre la constatazione di mercati regionali transfrontalieri e nazionali è maggiormente in linea con i dati effettivi degli acquisti e delle consegne e i fatti sostenuti dalla maggior parte dei clienti, come risulta dalle successive osservazioni.

Basandosi sui risultati della sua indagine, la Commissione ritiene che il mercato geografico di riferimento non sia il mercato europeo. Tale valutazione fa perno su un'analisi di tutte le informazioni pervenute e tiene conto anche degli elevati costi di trasporto delle lattine per conserve, delle notevoli differenze di prezzo tra i vari Stati membri, dei diversi standard e della necessaria vicinanza alla clientela. Questi fattori considerati nel loro insieme fanno ritenere che esistano mercati nazionali o, in alcuni casi, mercati regionali transfrontalieri come argomentato infra.

1) Costi di trasporto

(42) Il volume delle lattine per conserve è maggiore di quello dei contenitori per aerosol e i costi di trasporto rappresentano una percentuale superiore rispetto al valore complessivo. Ne consegue che tali lattine hanno un raggio di trasporto minore di quello delle bombole aerosol. Le parti hanno indicato che l'attuale distanza di consegna economicamente accettabile è inferiore ai 500 km. Secondo gran parte dei concorrenti tale distanza è di circa 300 km. Alcuni produttori dell'Europa meridionale con sede in paesi la cui divisa è stata svalutata consegnano più lontano, fino a 800 km. Nel caso di un aumento ipotetico del prezzo di mercato pari al 5 %, il raggio massimo di spedizione - basato esclusivamente sui costi di trasporto - passerebbe a 700 km (per la quasi totalità delle varie dimensioni di lattine) e a 1 000 km (solo per le piccole lattine).

2) Vicinanza alla clientela

(43) La vicinanza alla clientela è considerata estremamente necessaria. I prodotti imballati nelle lattine per conserve sono deperibili e debbono spesso essere condizionati immediatamente dopo il raccolto. I clienti pertanto richiedono precisione nelle consegne e assoluta affidabilità.

Tale condizione è tanto più vincolante per effetto dell'introduzione nell'industria alimentare della produzione just-in-time per cui le lattine per conserve debbono essere consegnate varie volte al giorno a intervalli specifici per ragioni logistiche. Di conseguenza alcuni clienti hanno dichiarato che non possono considerare affidabile un fornitore se non è insediato vicino ai loro impianti di riempimento (le distanze indicate erano comprese tra 50 km per le lattine di grandi dimensioni e 300 km per quelle di piccole dimensioni).

Inoltre i clienti chiedono un servizio di assistenza tecnica rapido e tempestivo da parte dei loro fornitori. In alta stagione, tempi morti anche di pochissime ore sono estremamente costosi a causa della deperibilità dei prodotti. Un fornitore di lattine deve quindi essere in grado di rispondere alle chiamate con la massima tempestività.

L'enorme volume di lattine utilizzate giornalmente imporrebbe ai fornitori che non sono ubicati vicino alla clientela la disponibilità di magazzini addizionali e di un servizio di assistenza i cui costi debbono essere aggiunti al costo del trasporto che occorrerebbe sostenere. Per un produttore di lattine sarebbe economico rifornire un'area distante dai suoi impianti soltanto in contropartita di un'impegno di acquisto di notevole entità ed a lungo termine da parte del suo cliente, tale da consentirgli di organizzare le necessarie strutture di assistenza.

La vicinanza è una condizione che è riflessa dall'attuale dislocazione degli stabilimenti in tutto lo Spazio economico europeo. Su tale territorio esistono più di 40 unità di produzione di lattine per conserve e la maggior parte degli Stati membri ha più di uno stabilimento.

3) Diversità degli standard

(44) Un ulteriore ostacolo per poter definire europeo tale mercato è la diversità degli standard adottati nei singoli paesi per quanto riguarda le dimensioni delle lattine, diversità che impedisce le vendite transfrontaliere. Trattasi comunque di problemi che potrebbero essere superati in quanto i grandi clienti potrebbero indurre i produttori in un paese adiacente a modificare una linea per produrre lattine che rispondono alle norme del cliente.

4) Notevoli differenze di prezzo tra Stati membri

(45) Un ulteriore indicatore che non depone a favore di un mercato su scala europea è la significativa e persistente diversità dei prezzi nei vari Stati membri. Le lattine per conserve sono più a buon mercato in Spagna e in Italia, mentre il prezzo di una lattina comparabile è del 30 % più elevato in Germania e in Austria.

5) Conclusione

(46) Tenendo conto dei fattori sopra illustrati, la Commissione non può accogliere l'argomentazione delle parti per cui il mercato geografico di riferimento per le lattine per conserve, allo scopo di valutare l'operazione di concentrazione, è il mercato europeo. Non mancano importanti elementi che inducono a ritenere in linea di massima che i mercati siano nazionali o regionali transfrontalieri. Basandosi sull'analisi delle effettive distanze di trasporto, nonché sulle risposte fornite alla Commissione si potrebbero identificare i seguenti mercati regionali transfrontalieri che oltrepassano i confini dei singoli Stati membri: Spagna e Portogallo; Regno Unito ed Irlanda; Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo.

(47) In Spagna e in Portogallo esistono più di 15 stabilimenti che producono lattine per conserve, tutti a una distanza che permette loro di farsi concorrenza. Le distanze di consegna e l'ubicazione degli stabilimenti indicano che i produttori spagnoli possono approvvigionare il mercato portoghese e viceversa. Le importazioni su questo mercato sono trascurabili.

(48) Nell'ambito del Regno Unito e dell'Irlanda, Crown è proprietario dell'unico stabilimento che produce lattine per conserve in Irlanda e CMB è proprietario di sei stabilimenti nel Regno Unito. Le esportazioni dirette in Irlanda dal Regno Unito sono comunque frequenti e i concorrenti britannici di un certo rilievo hanno dichiarato di considerare i due Stati membri un unico mercato. Oltre il 90 % delle lattine per conserve consumate su questo mercato sono prodotte nel medesimo.

Secondo i dati raccolti dalla Commissione, la situazione non è destinata a mutare in caso di un aumento piccolo ma significativo del prezzo.

(49) Il Belgio, i Paesi Bassi e il Lussemburgo costituiscono anch'essi un unico mercato geografico con frequenti consegne transfrontaliere tra queste aree. Le parti hanno sostenuto che un mercato geografico regionale con baricentro nel Benelux avrebbe dovuto tenere conto dei concorrenti tedeschi e francesi.

I risultati dell'indagine della Commissione indicano che di fatto le imprese con stabilimenti ubicati nella Francia del nord e della Germania ovest approvvigionano attualmente su base regolare la regione del Benelux (in misura molto minore, i produttori Benelux consegnano nelle zone adiacenti della Germania) mentre le forniture alla Francia sono rare (il 93 % delle lattine per conserve consumate in Francia è ivi prodotto). Comunque, poiché anche ipotizzando il mercato geografico più piccolo (cioè il Benelux) l'operazione non è atta a porre in essere o a rafforzare una posizione dominante, non sembra indispensabile stabilire se il mercato geografico di riferimento comprenda parte della Francia del nord e la Germania ovest.

C. Parti superiori di lattine per bevande e chiusure per bottiglie

(50) Grazie alla possibilità di confezionarle in modo molto compatto, le parti superiori di lattine per bevande, le capsule metalliche, i tappi di plastica filettati e i tappi da bottiglia in alluminio presentano nel complesso un basso rapporto costo del trasporto/valore del prodotto e di conseguenza il loro trasporto in tutta la Comunità risulta economicamente possibile. Per quanto riguarda le parti superiori di lattine per bevande, ad esempio, Crown approvvigiona la Comunità da un unico stabilimento in Irlanda. Anche i concorrenti spediscono tale prodotto in tutta l'Unione europea nonché nell'Europa dell'est, in Turchia e nell'Africa settentrionale. Sul mercato delle capsule metalliche il prodotto è spedito in tutta l'Unione europea; Crown approvvigiona dalla Spagna l'Olanda e dai suoi stabilimenti nella Comunità il Medio Oriente. Analogamente i tappi di plastica filettati e i tappi da bottiglia in alluminio sono trasportati in tutta la Comunità.

Entrambe le parti e i concorrenti hanno dichiarato di considerare l'Europa il mercato geografico di riferimento per ciascuno di questi prodotti. Di conseguenza alla luce dei dati relativi alle consegne sopra presentati e delle valutazioni degli operatori del settore, il rispettivo mercato è il mercato SEE.

Valutazione della concorrenza

A. Bombole aerosol di banda stagnata

(51) La maggior parte dei clienti che hanno fornito una risposta all'indagine della Commissione ha espresso preoccupazioni nei confronti della concentrazione e delle derivanti elevate quote di mercato della nuova entità che potrebbero impedire la concorrenza sul mercato delle bombole aerosol di banda stagnata.

(52) Anche i produttori di bombole aerosol di banda stagnata hanno in gran parte formulato preoccupazioni circa i potenziali effetti anticoncorrenza sul mercato dovuti all'operazione proposta. In particolare essi osservano che la concentrazione darebbe modo alla nuova entità di sfruttare vari vantaggi competitivi di natura qualitativa che, insieme alla sua elevata quota di mercato, potrebbero conferirle il potere di «escludere la concorrenza», per usare i termini di un concorrente.

(53) La Commissione è giunta alla conclusione che l'operazione è atta a porre in essere una posizione dominante sul mercato delle bombole aerosol di banda stagnata per le ragioni sotto esposte:

1) Dalla concentrazione deriverebbero notevoli cambiamenti strutturali sul mercato delle bombole aerosol di banda stagnata

a) Quote di mercato

(54) Secondo l'associazione europea di categoria (European aerosol manufacturer's trade association, FEA) il mercato complessivo comunitario delle bombole aerosol di qualsiasi tipo, banda stagnata e alluminio, equivaleva nel 1994 a circa 3,3 milioni di unità. Questi valori corrispondono alle stime fornite dalle parti (3,45 milioni di unità nel mercato SEE).

Secondo le stime di due principali produttori di contenitori per aerosol di alluminio, Boxal e Cebal, le bombole di alluminio rappresentano 1,2-1,3 milioni di unità. Tale stima del mercato corrisponde ai dati relativi al fatturato effettivo presentati da queste due imprese che insieme producono circa 1,1 milioni di unità nell'ambito SEE.

Basato sui dati sopra indicati il mercato SEE delle bombole aerosol di banda stagnata rappresenta un volume complessivo di 2,1-2,25 milioni di unità.

(55) Sulla base della cifra più elevata di quelle indicate, nel 1994 le quote di mercato di CMB e Crown rispettivamente erano del [35-45 %] (7) e del [20-30 %] (8) delle vendite SEE di bombole aerosol di banda stagnata. Nell'anno citato CMB e Crown hanno venduto rispettivamente [ . . . ] (9) milioni di unità nell'ambito SEE. Inoltre Crown ha fornito a [ . . . ] (10) milioni di unità nel quadro di un accordo di fornitura [a lungo termine] (11). (Crown ha costruito uno stabilimento di produzione di bombole aerosol a ridosso e destinato ad approvvigionare specificamente l'impianto di [ . . . ] (12)). Quindi le vendite complessive delle parti, pari a circa [ . . . ] (13) milioni di unità, darebbero luogo, ad operazione di concentrazione realizzata, ad una quota totale combinata del [60-70 %] (14) del mercato SEE delle bombole aerosol di banda stagnata.

(56) Il concorrente che segue immediatamente è Schmalbach, una controllata del gruppo Viag; le vendite di Schmalbach si collocano intorno a 400 milioni di unità pari ad una quota di mercato del 18 %. Il residuo 20 % (circa) del mercato è frazionato tra piccoli concorrenti locali, ciascuno con una quota di mercato inferiore al 5 %, tra cui Staehle, il produttore che occupa il terzo posto nell'ambito SEE e che ha una quota di mercato compresa tra circa 4-5 %. Tutti gli altri concorrenti avrebbero quote di mercato inferiori al 3 % (tra cui, inter alia, May Verpackung in Germania, Linpac nel Regno Unito, Colep nel Portogallo e Grumetal in Spagna).

(57) Come sotto indicato l'esame delle quote di mercato pre e post-acquisizione per quanto riguarda le bombole aerosol di banda stagnata conferma che tanto la posizione di mercato dell'impresa risultante dalla concentrazione, quanto la struttura del mercato nel suo complesso subirebbero un cambiamento sensibilissimo.

(58) Sebbene prima dell'acquisizione CMB sia di gran lunga l'impresa più grande sul mercato (ha già dimensioni doppie di ciascuno dei suoi due concorrenti immediatamente successivi), nondimeno due operatori - Crown e Schmalbach - sono di dimensioni pressoché equivalenti.

>SPAZIO PER TABELLA>

(59) Peraltro, dopo l'acquisizione la quota di mercato combinata di Crown/CMB sarebbe tripla di quella del concorrente immediatamente successivo che a sua volta avrebbe dimensioni tre volte superiori al concorrente che occupa il terzo posta nel mercato SEE delle bombole aerosol di banda stagnata. Come desumibile dal prospetto successivo, l'operazione non soltanto eliminerebbe una delle due sole imprese che ha una presenza significativa sul mercato, ma anche l'unica altra impresa che è stata considerata dalla clientela capace di trasmettere uno stimolo competitivo di una certa importanza al leader di mercato (vedi infra).

Le quote di mercato post-acquisizione sarebbero le seguenti:

>SPAZIO PER TABELLA>

b) Capacità eccedentaria

(60) A giudizio delle parti l'attuale situazione di mercato è caratterizzata da una forte sovraccapacità (esse stimano che il tasso medio di utilizzo della capacità produttiva sia del [60-70 %] (15). La parte preponderante di questa capacità eccedentaria farebbe tuttavia capo all'entità risultante dalla concentrazione: collettivamente le parti hanno una «capacità realistica» sufficiente a soddisfare la totalità dei fabbisogni del mercato (secondo la definizione di Crown per «capacità realistica» s'intende quella data da tre turni di produzione con il mix di prodotto e le configurazioni di linea attuali, applicando un coefficiente del 75 % al totale così ottenuto per tener conto del passaggio da un prodotto ad un altro).

Invece la sovraccapacità realistica massima dell'unico concorrente la cui quota di mercato supera il 5 % (Schmalbach), calcolata secondo modalità identiche a quelle utilizzate per le parti, sarebbe tale da consentirgli unicamente di soddisfare i bisogni di una porzione del mercato di [gran lunga inferiore al 5 %] (16).

c) Concentrazione del know-how, nonché della R & S e tecnologia dei due leader di mercato

(61) Oltre a determinare un enorme incremento della capacità produttiva e delle quote di mercato delle parti interessate, dato che alla nuova entità spetterebbe una quota di mercato tale da garantirle l'assoluto predominio, l'operazione prospettata provocherebbe anche una concentrazione delle risorse dei due leader di mercato per quanto riguarda il know-how, la R & S e la tecnologia.

A differenza delle lattine per conserve, le bombole aerosol non sono un prodotto di tipo corrente e la stragrande maggioranza di fornitori e concorrenti ha dichiarato che il know-how ha una funzione importante nel determinare la capacità di essere concorrenziali su questo mercato. Ciò risulta particolarmente vero per alcuni aspetti del processo produttivo, quali la formulazione delle vernici per l'interno (che garantiscono la compatibilità chimica con uno specifico contenuto) e lo sviluppo di sistemi di erogazione efficienti (che tutelano l'integrità chimica del contenuto). Il know-how rappresenta un elemento d'importanza cruciale per soddisfare le esigenze dei clienti, sia per quanto riguarda nuovi prodotti caratterizzati da una particolare composizione chimica che i clienti intendono immettere sul mercato, sia la concorrenza tra i prodotti che già sono in commercio.

Il know-how e gli sviluppi tecnologici sono anche stati indicati da diversi clienti, tra cui i più grandi, come una delle ragioni che inducono i clienti di un certo peso a ricorrere per il proprio approvvigionamento a grandi società internazionali dotate d'ingenti risorse tecniche. I clienti più grandi considerano CMB un fornitore innovativo d'alta qualità, mentre CCS si sta impegnando per raggiungere lo stesso livello qualitativo. Le due imprese suddette vengono ritenute trainanti sotto il profilo innovazione. I clienti hanno anche rilevato che il mercato sta attualmente attraversando una fase di rapida e costosa evoluzione nella tecnologia e nel know-how e che il fatto di avere a mantenere un know-how aggiornato costituisce un fattore primario della concorrenza sul mercato. Ciò è stato confermato dalle parti in un memorandum presentato alla Commissione il 18 luglio 1995. A questo stesso proposito un cliente ha fatto la seguente osservazione:

«Sotto il profilo tecnologico CMB è l'impresa all'avanguardia del progresso in questo settore . . . Gli altri concorrenti sono perciò sempre costretti a seguirla ed a svilupparsi nello stesso modo. Crown è sempre stata la prima a dare seguito pratico a nuovi sviluppi, il che ha generato una sana concorrenza tra questi due fornitori di pari forza. Un'eventuale fusione di queste due imprese determinerà considerevoli aumenti di prezzo poiché la concorrenza attualmente esistente (specialmente nel campo dei nuovi sviluppi) verrà meno e la nuova impresa finirà per avere la più assoluta libertà di alzare i prezzi. A nostro parere attualmente, a parte Crown e CMB, non vi sono fornitori che dispongano dei mezzi finanziari sufficienti per sviluppare nuove tecnologie, cosicché in ultima analisi le ripercussioni negative si verificheranno a livello di utilizzatore finale/consumatore».

d) Eliminazione di uno dei due soli concorrenti nel campo delle bombole aerosol dotato di impianti disseminati in tutta l'Europa.

(62) L'operazione eliminerà uno dei soli due fornitori in grado di offrire una piena copertura geografica. Tale caratteristica risulta importante per i clienti ai fini della scelta di un fornitore per motivi di tempi tecnici, servizio post-vendita, consegne giornaliere di quantitativi ridotti (invece di forniture di grandi quantitativi che esigono un largo e costoso ricorso al magazzinaggio) nonché di affidabilità delle forniture.

(63) Come già indicato, sia i grandi che i piccoli clienti hanno espresso il parere che la vicinanza del fornitore al cliente costituisca un vantaggio concorrenziale, anche nel caso in cui le forniture vengano trattate a livello europeo. Per i piccoli clienti ciò riveste un'importanza particolare poiché rende possibile le consegne di quantitativi ridotti, mentre i grandi clienti dipendono in ampia misura dai grandi fornitori per quanto riguarda flessibilità tecnica, requisiti di qualità, innovazioni tecnologiche e know-how (vedi infra al punto «contropotere dei clienti»), cosicché anch'essi preferiscono che i fornitori siano vicini, soprattutto per motivi connessi all'assistenza tecnica, all'affidabilità delle consegne, alla supervisione della stampa, alla riduzione dei tempi tecnici ed alla transizione in atto nell'industria verso la consegna di piccoli quantitativi specificamente destinati alla produzione della giornata.

Già adesso, prima dell'operazione di concentrazione, le parti sono gli unici operatori sul mercato ad avvantaggiarsi di tale flessibilità: Crown ha infatti impianti nel Regno Unito, in Spagna, Italia, Belgio e Paesi Bassi, mentre CMB ha stabilimenti ubicati nel Regno Unito, in Spagna, Germania e Francia. Come già rilevato, questo stato di cose va raffrontato alla situazione degli altri concorrenti nell'industria: Schmalbach, l'unico produttore a disporre di una pluralità di impianti, ha due soli stabilimenti (ubicati in Germania e nei Paesi Bassi) mentre nessuno degli altri concorrenti ha più di una unità produttiva.

e) Flessibilità della produzione

(64) L'operazione eliminerà anche uno dei due fornitori più importanti sotto il profilo della flessibilità della produzione. Sotto questo aspetto essa amplierà pertanto ulteriormente il divario che, stando a quanto affermato dai clienti, già esisteva nei confronti del concorrente più vicino.

(65) Sotto il profilo flessibilità della produzione la nuova entità sarà inoltre l'unica ad avere complessivamente più di [ . . . ] (17) linee di produzione per bombole aerosol di banda stagnata ([ . . . ] (18) di Crown e [ . . . ] (19) di Carnaud) e almeno [ . . . ] (20) linee di produzione in ciascuna delle principali regioni d'Europa [ . . . ] (21).

Grazie al cospicuo numero di linee di produzione di cui dispongono, Crown e CMB sono in grado di mantenere aperte alcune linee di produzione assegnandole a clienti speciali di grandi dimensioni nell'ambito di accordi di fornitura riservata basati su impegni di consegna settimanale. Secondo quanto stabilito dalle indagini della Commissione il gran numero di linee di cui la nuova impresa entrerà in possesso le conferirà una flessibilità ancor maggiore sotto questo profilo, in una situazione nella quale nessuno dei concorrenti è in grado di fornire questo tipo di servizio. Ovviamente la capacità di fornire al cliente questo servizio su misura costituisce un ostacolo significativo per gli altri concorrenti, giacché a quanto risulta esso è stato uno dei fattori (insieme alla capacità d'innovazione) che ha indotto [ . . . ] (22) a scegliere CMB e Crown come unici fornitori quando ha deciso di passare per certi prodotti dalle bombole aerosol d'alluminio a quelle di banda stagnata. Un altro cliente di grandissime dimensioni ha dichiarato che CMB e Crown sono entrambe «in grado di effettuare forniture in tutta Europa con buoni tempi tecnici e possono inoltre approfittare delle fluttuazioni valutarie giacché esse producono in diversi paesi europei ed offrono vantaggi di flessibilità (quotazioni giornaliere). . . Nessun altro produttore europeo di bombole di lamiera stagnata è attualmente in grado di offrire questo servizio».

2) Gli altri concorrenti non saranno in grado di porre un limite all'esercizio del potere di mercato della nuova impresa sul mercato delle bombole aerosol di banda stagnata

(66) Diversi clienti di cospicue dimensioni hanno espresso il parere che i piccoli concorrenti non costituiscano né possano costituire una valida alternativa per il soddisfacimento dei loro fabbisogni, poiché di norma essi acquistano ingenti quantitativi di bombole aerosol di vari formati differenti che impegnano gli impianti per lunghi periodi; tali forniture esulano dalle possibilità economiche dei concorrenti minori che gestiscono un numero limitato di linee di produzione in un unico sito. Ciò risulta tanto più vero in quanto diversi tra i più grandi clienti già negoziano i loro acquisti a livello europeo con grandi fornitori che gestiscono diverse linee nell'intera Europa. Tutti i grandi clienti hanno espresso preoccupazione per il fatto che in seguito alla proposta operazione essi non avrebbero alternative nella scelta dei loro fornitori «primari». In particolare uno tra i clienti di maggiori dimensioni si è lamentato del fatto che la concentrazione determinerebbe una situazione di quasi monopolio che sotto il profilo della concorrenza andrebbe generalmente a detrimento dei clienti, anche quelli di considerevoli dimensioni quali l'impresa in questione.

(67) L'unico concorrente restante che abbia dimensioni apprezzabili e una pluralità di impianti, Schmalbach (Viag), non dispone di un adeguato margine di capacità produttiva eccedentaria né della flessibilità geografica per fare un'efficace concorrenza alle parti sull'intero mercato. Il fatto che disponga soltanto di due impianti ubicati nell'Europa settentrionale ne determina in pratica l'assenza da Spagna ed Italia e ne concentra le vendite soprattutto nel Benelux, in Germania, nei paesi nordici e, in misura minore, nel Regno Unito. Inoltre l'ubicazione piuttosto localizzata dei suoi impianti, il numero di linee che gestisce e la modesta capacità inutilizzata disponibile comportano altresì per Schmalbach l'impossibilità di avvantaggiarsi della stessa flessibilità tecnica.

Schmalbach infine, a differenza delle parti, non è stato menzionato tra le imprese di punta sotto il profilo tecnologico che operano sul mercato.

(68) La capacità di Schmalbach di porre un freno ad eventuali comportamenti anticoncorrenziali della nuova impresa risulterà pertanto pregiudicata. Ciò è confermato dalle dichiarazioni di diversi clienti che si collocano tra i più importanti acquirenti di bombole aerosol; uno di essi ha specificamente affermato che «. . . Schmalbach in particolare non può offrire questa flessibilità poiché i suoi impianti sono tutti ubicati nella stessa zona e non è un'impresa innovativa. Per tutti questi motivi nelle attuali circostanze Schmalbach non potrebbe essere preso in considerazione [dalla nostra società] in quanto fornitore primario. Per costituire un'alternativa credibile in tale ruolo Schmalbach dovrebbe investire ingenti capitali, mentre il messaggio che giunge dalla direzione di Viag è che l'imballaggio non rientra tra gli obiettivi prioritari del gruppo». Un altro importante acquirente ha dichiarato che «in quanto fornitori primari non costituiscono un'alternativa né Schmalbach né gli altri concorrenti, che sono imprese a conduzione familiare cui fa capo meno del 5 % del mercato europeo».

(69) Per quanto riguarda i restanti piccoli concorrenti, benché collettivamente essi dispongano di considerevoli capacità eccedentarie, queste ultime sono così disperse che è impossibile considerarli una valida alternativa ai fini del soddisfacimento del fabbisogno dei clienti di grandi dimensioni. Per quanto riguarda i fattori concorrenziali di natura qualitativa queste piccole imprese verrebbero a trovarsi in una posizione ancor più sfavorevole di quella di Schmalbach. Esse non saranno quindi in grado di condizionare in misura significativa il comportamento della nuova impresa, come risulta dalla seguente dichiarazione di un cliente di grandi dimensioni;

«In realtà è come se i piccoli concorrenti appartenessero ad un altro pianeta per quanto riguarda la qualità, flessibilità, capacità, innovazione, velocità e qualità della stampa. La concorrenza di queste piccole imprese si esplica essenzialmente laddove si tratti di accaparrarsi ordini dagli industriali che utilizzano i contenitori per riempirli.»

3) Il contropotere dei clienti risulterebbe inadeguato a condizionare il potenziale comportamento anticoncorrenziale delle parti

(70) Nella notifica le parti sostengono che i grandi clienti godrebbero di un contropotere poiché potrebbero facilmente rivolgersi ad altri fornitori o concludere accordi di fornitura a lungo termine, o anche perseguire un'integrazione verticale a monte.

(71) I clienti più importanti dichiarano di non ritenere realistica la possibilità di rivolgersi a piccoli concorrenti. Come già precisato, questi clienti dipendono pesantemente dall'innovazione tecnologica e dal know-how, due campi in cui le parti deterrebbero una posizione di primato (e sostanzialmente l'unica plausibile) sul mercato. Sotto questo profilo le parti hanno fatto notare che le innovazioni vengono spesso sviluppate nell'ambito di collaborazioni con i clienti o i fornitori; un eventuale ricorso a piccoli fornitori per una quota sostanziale del loro fabbisogno potrebbe avere ripercussioni negative per tali collaborazioni.

Inoltre tali clienti dovrebbero concludere diversi accordi per l'acquisto di quantitativi relativamente modesti con una pluralità di piccoli operatori, invece dei contratti tipo per grandi quantità che stipulano con Crown e/o CMB. Ciò avrebbe conseguenze negative per l'affidabilità delle forniture e risulterebbe difficile ed antieconomico da gestire.

Infine i clienti di grandi dimensioni affermano anche che soltanto le imprese di livello internazionale offrono la possibilità di negoziare su scala europea e possono soddisfare le loro esigenze di natura tecnica e qualitativa (vedi supra).

Di conseguenza i principali clienti del mercato hanno dichiarato di non ritenere possibili alternative al nuovo gruppo qualora venisse autorizzata la concentrazione.

(72) Le stesse preoccupazioni in tema di concorrenza valgono per le condizioni attinenti agli accordi a lungo termine con i clienti e/o agli impianti od alle linee di produzione riservati a specifici clienti. Un concorrente ha affermato che il volume della capacità eccedentaria della nuova entità, associato com'è alla sua flessibilità tecnica, le conferirebbe un netto vantaggio per questo tipo di progetti. In un'altra dichiarazione si afferma che la posizione dominante della nuova impresa in termini di know-how, attività di R& S e tecnologia, associata alle possibilità di investimenti finanziari di cui disporrebbe il nuovo gruppo, renderebbe la nuova entità un partner d'elezione per ogni nuovo progetto di questo tipo che un grande cliente intendesse intraprendere. Questa opinione si rispecchia nella seguente dichiarazione di un importante acquirente di bombole aerosol:

«Gli accordi a lungo termine con i piccoli fornitori, dal punto di vista [della nostra società] non presentano interesse. La [nostra] politica sarebbe piuttosto quella di firmare un accordo a lungo termine con il nuovo gruppo per usufruire delle innovazioni e degli altri vantaggi sopra menzionati e per avere garanzie circa l'evoluzione dei prezzi delle bombole. Inoltre i piccoli produttori, quali Colep (Portogallo) che [la nostra società] ha recentemente visitato, non rappresenterebbero un'alternativa credibile nemmeno per un acquirente di considerevoli dimensioni quali [la nostra società].»

(73) Per quanto riguarda infine la possibilità d'integrazione verticale a monte dei grandi clienti, nessuno di essi ha dichiarato che avrebbe preso in considerazione questa ipotesi. Al contrario tutti i clienti, inclusi alcuni che hanno dichiarato di avere ad un certo punto preso in seria considerazione questa possibilità in passato, hanno fatto notare che diversi ostacoli all'entrata (analizzati più avanti al punto «Ingresso potenziale sul mercato») li tratterrebbero dal farlo, specie la necessità di avere un know-how. Alcuni clienti hanno inoltre rilevato che il numero delle combinazioni che la produzione di bombole aerosol comporta in termini di dimensioni dell'articolo, stampa a più colori e compatibilità del contenuto con la vernice interna utilizzata renderebbe necessario un numero antieconomico di linee di produzione, le quali per di più finirebbero per essere sottoutilizzate (un cliente ha osservato che per la sua società le combinazioni superano la cifra di 700).

(74) Per tutti i motivi sopra discussi neppure i clienti più grandi saranno in grado di condizionare il comportamento delle nuove entità.

4) Carenza di concorrenti potenziali capaci di condizionare possibili comportamenti anticoncorrenziali della nuova impresa

a) Ingresso potenziale sul mercato delle bombole aerosol di banda stagnata a tre pezzi

(75) Le parti asseriscono che i costi connessi all'ingresso sul mercato in termini di acquisizione delle necessarie apparecchiature produttive non risultano esorbitanti poiché le bombole aerosol di banda stagnata vengono prodotte con la stessa tecnologia utilizzata per le scatole per conserve a tre pezzi.

In alcuni casi la conversione di una linea di assemblaggio di scatole per conserve a tre pezzi in una per la produzione di bombole aerosol non risulterebbe costosa o estremamente difficile, ma comporterebbe incisive modifiche agli utensili nonché la necessità di attrezzi speciali per foggiare i fondi convessi delle bombole (ma non per le lattine per conserve). Inoltre la conversione può non risultare economicamente fattibile per tutte le linee di lattine; effettivamente anzi è consigliabile soltanto per le linee ad alte prestazioni che producono barattoli di diametro ridotto. Le parti affermano che i costi per la conversione di una linea ad alte prestazioni oscillerebbero tra 1 e 2 Mio di ECU per adattarla dalla produzione di lattine per conserve (senza spostamento della linea di assemblaggio) alle bombole aerosol di un'unica dimensione. Questo dato non risulta tuttavia necessariamente utile per valutare in modo realistico i costi di conversione poiché plausibilmente la linea andrebbe spostata dal reparto di produzione delle lattine per conserve a quello di fabbricazione delle bombole aerosol.

Le parti ritengono che l'installazione di nuove infrastrutture produttive costerebbe circa 10,7 Mio di ECU per un impianto a due linee dotato anche delle attrezzature per la stampa. I concorrenti ritengono che per una presenza sul mercato di un certo peso siano necessarie almeno 3 linee (a titolo comparativo le parti dispongono di [ . . . ] (23)), il cui costo sarebbe di 12,5 Mio di ECU circa (inclusa la produzione dei fondi nonché del fondo convesso, ma esclusa la stampa, che rappresenta una fase ad alto contenuto tecnico e costosa da installare).

(76) Nessuno dei clienti o dei concorrenti corrobora questa opinione. Effettivamente la stragrande maggioranza di essi afferma che nel prevedibile futuro è improbabile che sul mercato facciano il loro ingresso nuovi operatori, a meno che ciò non avvenga per mezzo dell'acquisizione di un concorrente già esistente.

Per giunta le indagini della Commissione dimostrano che oltre all'installazione delle apparecchiature produttive anche il know-how costituisce un fattore importante del mercato e clienti che hanno riflettuto alla possibilità di un'integrazione verticale a monte (vedi supra «Contropotere dei clienti») lo considerano un rilevante ostacolo all'ingresso. Il know-how sarebbe necessario anche per i produttori di lattine per conserve interessati a penetrare sul mercato delle bombole aerosol, benché in tal caso il fatto di non detenerlo sia uno scoglio meno grave che per i clienti delle bombole aerosol che intendano entrare sul mercato ex novo via un'integrazione verticale.

(77) Le parti sostengono che sotto un profilo tecnico e commerciale due linee sarebbero sufficienti per entrare sul mercato. Questa asserzione viene tuttavia contraddetta dalle dichiarazioni dei clienti di grandi dimensioni secondo i quali l'affidabilità delle forniture, la flessibilità della produzione, la tecnologia avanzata, le R& S e il know-how costituiscono importanti fattori nella scelta di un particolare fornitore. Questi elementi costituiscono quindi un serio ostacolo ad un ingresso sul mercato di portata sufficientemente significativa da condizionare il comportamento del leader di mercato.

(78) Le parti sostengono parimenti che il mercato è in rapida crescita (27 % tra il 1985 e il 1994), il che dovrebbe in linea di massima agevolare l'ingresso sul mercato. A riprova di questa asserzione tuttavia esse non presentano alcun dato specificamente riguardante le bombole di banda stagnata, ma soltanto stime aggregate riguardanti il settore delle bombole aerosol nel suo insieme. Gli unici dati particolareggiati di cui la Commissione dispone per le bombole aerosol di banda stagnata riguardano i consumi italiani, e da essi risulta esservi stata in Italia una crescita di mercato pari al 7 % tra il 1986 e il 1994.

(79) Anche qualora il mercato europeo delle bombole aerosol di banda stagnata non fosse in fase di ristagno, è comunque improbabile che possa verificarsi un ingresso di portata significativa su tale mercato. Praticamente tutti i concorrenti hanno scartato la possibilità che nel prevedibile futuro qualche operatore di un certo peso si affacci al mercato e installi nuove capacità produttive. Il mercato è già contraddistinto da cospicue sovraccapacità che fanno capo in larga misura all'impresa leader: come è già stato rilevato, effettivamente la nuova entità disporrebbe di capacità sufficienti per approvvigionare l'intero mercato. A questo proposito le parti hanno fatto notare nella loro risposta scritta alle obiezioni della Commissione che la capacità realistica di Crown prescindeva dalle strozzature probabili a livello di impianti di stampa. Nella loro notifica, tuttavia, le parti hanno osservato che sul mercato era disponibile una considerevole capacità di stampa essendo tale fase della lavorazione frequentemente appaltata. Ne consegue che eventuali limiti della capacità interna di stampa delle parti sono irrilevanti agli effetti della presente analisi.

L'elasticità globale della domanda sembra essere relativamente bassa: non ci sono prodotti di sostituzione merceologicamente affini per le bombole aerosol di banda stagnata e le trascorse fluttuazioni di prezzo del prodotto più simile (le bombole d'alluminio) non hanno determinato cambiamenti di rilievo nella struttura della domanda dei due prodotti. Il leader di mercato sarebbe quindi in grado di abbassare rapidamente e sensibilmente i prezzi immettendo sul mercato quantitativi addizionali, e questa capacità d'imporre un tetto al prezzo scoraggerebbe qualsiasi tentativo d'ingresso su larga scala nel mercato anche qualora il relativo costo fosse ragionevolmente basso, dato che il nuovo operatore potrebbe venire molto rapidamente estromesso ed esiterebbe a rientrarvi una volta che i prezzi tornassero a salire.

Di conseguenza la maggioranza dei concorrenti ritiene che un eventuale ingresso sul mercato delle bombole aerosol di banda stagnata a tre pezzi sarebbe piuttosto da realizzare mediante l'acquisizione di un concorrente già esistente.

b) Concorrenza futura da parte dei fabbricanti di bombole d'alluminio

(80) Come già rilevato, stando alle dichiarazioni dei principali clienti, perché l'alluminio possa diventare un'alternativa concorrenziale per i clienti della banda stagnata sarebbe necessaria una brusca flessione del prezzo delle bombole d'alluminio. La media delle cifre citate dai clienti corrisponde ad un calo del 43 % del prezzo dell'alluminio, mentre le cifre citate dai grandi clienti sono comprese tra il 20 ed il 25 %. Secondo quanto affermato dalla maggioranza degli operatori di mercato (fornitori, concorrenti e clienti delle parti) risulta estremamente improbabile che i prezzi delle bombole d'alluminio calino di più del 10 % nel medio termine. Non si può pertanto ritenere plausibile che i fabbricanti di bombole d'alluminio rappresentino nel prevedibile futuro un fattore atto a condizionare in modo significativo il comportamento concorrenziale dei fabbricanti di bombole di banda stagnata.

(81) In un memorandum indirizzato alla Commissione le parti hanno tuttavia fatto notare che uno tra i principali operatori nel settore dell'alluminio [ . . . ] (24) sta sviluppando una tecnologia per la fabbricazione di bombole aerosol di banda stagnata a due pezzi (invece dell'esistente tecnologia a tre pezzi).

(82) Restano tuttavia da risolvere diversi problemi di natura tecnica (quali la resistenza alla pressione e la riduzione di diametro alla sommità della bombola); permangono inoltre alcune incognite circa la possibilità di risolvere totalmente tali problemi. Una tale evoluzione comporterebbe in ogni caso investimenti molto ingenti e lunghi tempi di realizzazione. La strategia di [ . . . ] (25) mirerebbe infine in primo luogo a salvaguardare il proprio volume d'affari attuale, in un momento in cui i suoi clienti stanno rapidamente passando alla banda stagnata. È pertanto probabile che nel prevedibile futuro [ . . . ] (26) si concentri sull'obiettivo di salvaguardare la propria attuale clientela e non pratichi quindi una politica aggressiva nei confronti dei clienti che utilizzano presentemente la banda stagnata.

Inoltre i clienti hanno dichiarato che «anche se fosse tecnicamente possibile produrre con questa nuova tecnologia, resta da valutare la sua opportunità economica in termini di costi di produzione per cicli di fabbricazione consoni alle esigenze dei clienti, ciò che non si potrà sapere con certezza prima del 1998».

5) Conclusione in merito alle bombole aerosol di banda stagnata

(83) Dall'analisi che precede risulta che in seguito all'operazione la nuova entità sarebbe in grado di comportarsi in apprezzabile misura indipendentemente dai suoi concorrenti e dai suoi clienti sul mercato delle bombole aerosol di banda stagnata. L'operazione proposta sarebbe quindi atta a porre in essere una posizione dominante sul mercato delle bombole aerosol di banda stagnata.

B. Lattine per conserve

1) Valutazione della posizione dominante

a) Effetti orizzontali della concentrazione

(84) Le parti hanno fornito informazioni sui volumi e sulle quote di mercato, tenendo conto anche della produzione in proprio dei clienti, la quale tuttavia non incide sul mercato né sotto il profilo della domanda, né dell'offerta. Quanto all'offerta infatti chi produce in proprio (ad eccezione di una sola società) non rivende attualmente ad altri la propria produzione, mentre per quanto riguarda la domanda chi produce in proprio invariabilmente utilizzerà dapprima la propria produzione, rivolgendosi al mercato soltanto per il suo fabbisogno residuo. Solo tale frazione residua conta ai fini della concorrenza tra produttori di lattine per conserve. Dal volume di mercato andrebbe quindi esclusa l'autoproduzione (ad eccezione dei quantitativi rivenduti); usando questa base di calcolo in Europa vengono annualmente venduti 26 miliardi di pezzi. Su tale volume la quota delle vendite di CMB e di Crown risulta rispettivamente pari al [35-45 %] (27) e [inferiore al 5 %] (28). I concorrenti più vicini in ordine di importanza sono Pechiney [10-15 %] (29) e Schmalbach Lubeca [5-10 %] (30). Altri concorrenti sono Ferembal [5 % circa] (31), Lawson Mardon e Massilly [entrambe con meno del 3 %] (32).

(85) Su scala nazionale CMB è il leader di mercato in diversi Stati membri. Effettivamente CMB è l'unico produttore di lattine per conserve ad avere una posizione di rilievo in quasi tutti gli Stati membri SEE. Le informazioni fornite da CMB per quanto riguarda le sue vendite effettive e le sue stime del volume di mercato assegnerebbero a detta impresa una quota di mercato del [55-65 %] (33) nel Regno Unito; questa stima risulta conforme a quelle fatte dai suoi concorrenti relativamente a tale paese e indicanti un valore medio del 61 %. Le vendite effettive di CMB sul mercato italiano dimostrano che in Italia la quota della società è del [50-60 %] (34); CMB ha una quota di mercato superiore al 40 % anche in Francia.

(86) Le parti sono contemporaneamente presenti sul mercato soltanto in Francia, Benelux, Germania, Spagna/Portogallo e Regno Unito/Irlanda. Su tutti questi mercati tuttavia (ad eccezione del Benelux) la quota di mercato combinata sarebbe di poco superiore. Secondo le stime delle parti le quote di mercato di Crown sono le seguenti: Regno Unito e Spagna/Portogallo circa [meno del 2 %] (35), Francia [meno dell'1 %] (36), Germania [meno dell'1 %] (37).

Oltre al modesto incremento della quota di mercato nei singoli mercati, non si verificherebbe alcuna diminuzione della concorrenza potenziale. Per quanto sia presente in Europa da vari anni Crown non ha mai cercato di allargare in misura apprezzabile la sua attività nel campo delle lattine per conserve, anzi ha persino ridotto le sue capacità cessando l'attività in Francia e chiudendo le linee di produzione di lattine per conserve nei suoi impianti di produzione di bombole aerosol nel Regno Unito. Ne consegue che Crown non è stata un concorrente potenziale su mercati nei quali non è presente né ha avuto il potenziale per aumentare in modo significativo le proprie vendite sui mercati nei quali è presente. Di conseguenza la concentrazione non produrrà effetti orizzontali di rilievo in Francia, Germania, Spagna/Portogallo e Regno Unito/Irlanda.

(87) Nel Benelux l'effetto orizzontale non mancherà poiché Crown ha una quota rilevante di tale mercato [15-25 %] (38). Tuttavia la relativa situazione della concorrenza induce a ritenere che non sarà posta in essere una posizione dominante: la nuova impresa avrà una quota di mercato inferiore al 40 % e si troverà di fronte un forte concorrente, Schmalbach, con una quota di mercato del 30-35 %. Inoltre diversi concorrenti, tra cui Pechiney, esportano in questo mercato da altri mercati geografici. La nuova entità non godrà quindi di una posizione che le consenta di dominare da sola il mercato del Benelux.

b) Ripercussioni della concentrazione sul mercato a monte della banda stagnata per imballaggi di metallo

(88) Quasi tutti i fornitori europei di banda stagnata e concorrenti delle parti, nonché molti dei clienti di queste ultime, hanno espresso preoccupazione per quanto riguarda i possibili effetti della concentrazione sotto il profilo del potere d'acquisto che la nuova entità verrebbe ad avere per il suo approvvigionamento di banda stagnata ed acciaio non stagnato (denominati nel seguito prodotti di laminatoio) in seguito alla concentrazione.

(89) Il considerevole volume degli acquisti effettuati dal nuovo gruppo del settore dell'imballaggio su entrambe le coste dell'Atlantico vedrebbe sommati il fabbisogno di CMB, il più importante cliente europeo, e quello di Crown, il più importante cliente statunitense. Le percentuali dei consumi assorbite da ciascuna delle parti sono le seguenti:

>SPAZIO PER TABELLA>

In secondo cliente per ordine di grandezza in Europa (Schmalbach) acquista meno della metà dell'attuale quota di CMB.

(90) In seguito ad approfondite indagini la Commissione è giunta alla conclusione che l'operazione è atta ad accrescere il potere contrattuale della nuova entità. Questa conclusione risulta conforme alla dichiarazione del presidente di Crown secondo il quale dalla concentrazione deriverebbero economie sui costi dell'ordine dei 100 Mio di USD, attinenti in particolare all'acquisto di prodotti di laminatoio. La Commissione tuttavia non è giunta alla conclusione che l'operazione avrebbe i medesimi effetti sui diversi mercati europei dei prodotti di laminatoio.

(91) Già prima dell'operazione CMB spunta i prezzi più bassi in Europa per i prodotti di laminatoio, pur non essendo riuscita a realizzare nell'acquisto di prodotti di laminatoio un vantaggio sensibile rispetto ai suoi immediati concorrenti in ciascuno Stato membro: in Europa i prezzi di mercato sono calati del 15 % circa dal 1992 in poi, ed i prezzi medi nonché quelli per i clienti più importanti (tra cui CMB) hanno registrato una flessione parallela.

(92) Questa situazione può ricondursi al fatto che CMB non è stata in grado di ventilare in modo credibile una sensibile riduzione delle quantità acquistate da un fornitore non avendo la certezza di coprire una frazione sufficientemente ampia del suo fabbisogno presso fornitori alternativi affidabili ad un prezzo accettabile, qualora avesse revocato l'ordine per tale quota presso uno dei suoi fornitori originari. L'attuale tasso d'utilizzo europeo degli impianti per la produzione di banda stagnata (pari al 75 % in media) e l'andamento fortemente stagionale della produzione di lattine per conserve, lattine per bevande e tappi corona di metallo (che totalizzano più del 65 % delle vendite di banda stagnata) non consentono ai fabbricanti d'imballaggi di spostare facilmente ordinativi consistenti da un fornitore di banda stagnata all'altro.

(93) La concentrazione determinerà un cambiamento dell'offerta europea di banda stagnata; tuttavia le informazioni raccolte dalla Commissione dimostrano che tali cambiamento non sarà radicale per diversi motivi. In primo luogo, benché i prezzi americani dei prodotti di laminatoio risultino in media inferiori a quelli europei, un'indagine economica effettuata su richiesta della Commissione ha evidenziato che il nuovo gruppo non avrebbe alcun incentivo economico a far venire da oltreatlantico volumi significativi di prodotti di laminatoio (39).

(94) In secondo luogo la struttura attuale della domanda e dell'offerta di prodotti di laminatoio negli USA dimostra che i laminatoi statunitensi dispongono ancor meno di capacità di riserva di quelli europei e devono far notare agli stessi problemi di questi ultimi per quanto riguarda «l'alta stagione».

Lo studio della Commissione ha peraltro dimostrato che potrebbero aver luogo importazioni di quantitativi ridotti di prodotti di laminatoio statunitensi a prezzi interessanti poiché i laminatoi statunitensi possono inserire agevolmente piccoli ordini nei loro programmi di produzione al di fuori (ma talvolta addirittura nel corso) dell'altra stagione. Di questa possibilità i concorrenti del nuovo gruppo potrebbero tuttavia usufruire tanto quanto le parti, ed i quantitativi in questione non sarebbero sufficienti e destabilizzare il mercato.

(95) Da quanto sopra esposto è lecito ritenere che la concentrazione determini una maggiore efficienza operativa grazie alla quale, secondo la dichiarazione rilasciata dalle parti alla stampa, dovrebbero essere possibili economie sul costo della materia prima pari almeno all'1 % del fatturato combinato del nuovo gruppo. Tuttavia l'attuale situazione di mercato, che si tratti dei prezzi o della capacità produttiva negli Stati Uniti, non consentirà alle parti di sfruttare il livello inferiore dei prezzi statunitensi come un ulteriore elemento di pressione sui suoi fornitori europei. La concentrazione non è quindi atta a provocare effetti di rilievo nella catena verticale.

c) Effetti della concentrazione riconducibili all'esistenza di una conglomerata

(96) Non vi sono differenze di rilievo nella gamma complessiva dei prodotti fabbricati da entrambe le parti. Inoltre i clienti delle lattine per conserve sono soprattutto imprese di trasformazione che non hanno bisogno di altri prodotti delle parti (ad esempio bombole aerosol, tappi per bottiglie). La concentrazione non sarebbe dunque atta a porre in essere effetti riconducibili all'esistenza di una conglomerata.

d) Conclusione sull'esistenza di una posizione dominante

(97) Per i motivi sopra esposti la concentrazione non è atta a provocare sul mercato delle lattine per conserve effetti orizzontali, verticali o riconducibili a una conglomerata che potrebbero porre in essere o rafforzare una posizione dominante su un qualsivoglia mercato geografico.

2) Valutazione di un'eventuale posizione oligopolistica

(98) L'unico mercato geografico sul quale la concentrazione potrebbe dar luogo ad un problema di oligopolio è quello del Benelux. Quello delle lattine per conserve è un mercato maturo, caratterizzato da una crescita lenta. Il livello d'innovazione è basso, i barattoli suddetti sono un prodotto di largo consumo e manca una concorrenza basata su fattori diversi dal prezzo. In questo contesto alla concentrazione vi saranno soltanto due fornitori di grandi dimensioni operanti nel Benelux, Crown/CMB e Schmalbach che, avendo entrambi una quota di mercato superiore al [ . . . ] (40), deterranno insieme il 70 % circa del mercato. Ciò può alterare la situazione della concorrenza sul mercato e pertanto determinare un incentivo a coordinare la fissazione dei prezzi per realizzare profitti superiori a quelli di un mercato in concorrenza. Alcuni clienti hanno dichiarato che prima della concentrazione essi potevano sempre assicurarsi prezzi concorrenziali chiedendo al terzo grande fornitore una proposta di prezzo.

(99) Il mercato delle lattine per conserve è sufficientemente trasparente sotto il profilo dei prezzi per consentire comportamenti paralleli anticoncorrenziali, anche in assenza di listini, poiché in un mercato concentrato è possibile dedurre la politica di prezzo praticata da un concorrente da un'analisi dei contratti che esso si assicura. Queste transazioni non risultano molto complesse poiché riguardano soltanto un numero limitato di prodotti ed i fattori diversi dal prezzo non costituiscono un criterio decisivo per un cliente che debba scegliere tra grandi fornitori.

(100) Inoltre nel suo impianto di Anversa Crown registra un utilizzo della capacità produttiva pari al [ . . . ] (41) e valuta al [ . . . ] (42) il tasso d'utilizzo di CMB. Nei suoi stabilimenti nel Benelux Schmalbach ha un tasso d'utilizzo inferiore, complessivamente pari al [ . . . ] circa (43). Tali dati tuttavia, che indicano un basso utilizzo della capacità produttiva, ipotizzano una produzione in tre turni, raramente riscontrata in questo settore. Inoltre il fatto di mantenere questa capacità eccedentaria non comporta costi eccessivi: ai prezzi attuali Crown copre i costi fissi del suo impianto d'Anversa quanto il tasso d'utilizzo è [inferiore al 40 %] (44); ciò sta a dimostrare che non vi è alcun forte incentivo a sfruttare appieno le capacità produttive ad un prezzo basso e a non praticare comportamenti paralleli.

(101) Nel Benelux si registrano considerevoli importazioni da Francia e Germania, superiori per ordine di grandezza al 30 % del consumo interno. Benché in Francia CMB sia il leader di mercato (con una quota di mercato del [40-50 %] (45) ed in Germania Schmalbach e CMB siano le due più grandi imprese del settore (con una quota di mercato combinata del 70-80 %), concorrenti quali Ferembal, insediata al di fuori del Benelux, ma ad una distanza dai confini che assicura la convenienza del trasporto nel Benelux stesso, potrebbero reagire prontamente ed efficacemente ad eventuali aumenti di prezzo che le imprese leader tentassero di attuare.

Per questo motivo si può escludere che la concentrazione sia atta a porre in essere una posizione dominante oligopolistica sul mercato delle lattine per conserve nel Benelux.

C. Parti superiori di lattine

(102) CMB e Crown stimano le proprie rispettive quote di mercato comunitario per le parti superiori di lattine intorno al [15-25 %] (46) e [inferiore al 5 %] (47). Questi dati sembrano in linea di massima coincidere con quelli forniti dai terzi.

(103) In Europa operano due altri importanti produttori: Nacanco che fa capo al gruppo Pechiney e una controllata di Schmalbach's Continental Can (Europe). Ognuno di questi concorrenti detiene una quota di mercato approssimativamente equivalente alla quota congiunta delle parti.

(104) La stragrande maggioranza dei produttori di lattine per bevande, tra cui CMB, producono anche le parti superiori di lattine e vendono ai loro clienti le lattine con le parti superiori. Per la maggior parte, i produttori di lattine coprono in proprio il loro fabbisogno di parti superiori di lattine. Alcuni peraltro ricorrono parzialmente anche a fornitori esterni, ad esempio a Crown. Al riguardo, Crown è un caso particolare in quanto in Europa produce e vende solo parti superiori di lattine, ma non il corpo della lattina. Crown opera pertanto come un fornitore indipendente in grado di offrire ai produttori europei di lattine per bevande una fonte esterna di rifornimento di parti superiori di lattine per integrare il loro fabbisogno. I principali clienti di Crown sono Nacanco, CMB e Continental Can (Europe).

(105) Le vendite di parti superiori di lattine di Crown non sembrano comunque dare adito a preoccupazioni per la concorrenza in conseguenza degli effetti nella catena verticale visto il potere che i suoi clienti sono in grado di esercitare su questo mercato. I clienti di Crown sono infatti produttori di lattine che dispongono di notevole potere e che ricorrono a fornitori esterni solo per adeguare opportunamente la loro produzione di lattine per bevande (corpo e parte superiore). Sarebbero in grado di ampliare la loro capacità produttiva di parti superiori di lattine ogniqualvolta lo ritengano opportuno. L'acquisizione non dovrebbe pertanto essere atta ad avere effetti potenziali di estromissione nella catena verticale. Analogamente, l'aumento della quota di mercato ([inferiore al 5 %] (48) circa), che va ad aggiungersi alla quota del [15-25 %] (49) detenuta da CMB sul mercato SEE non rischia di porre in essere una posizione dominante sul mercato delle parti superiori di lattine.

D. Capsule di metallo

(106) Per il 1994, secondo le stime delle parti, la quota di mercato combinata della nuova impresa è del [35-45 %] (50) circa per le capsule di metallo (Crown [35-45 %] (51), CMB [meno del 5 %] (52)). Tuttavia, siccome CMB ha recentemente venduto i suoi impianti spagnoli per la produzione di capsule di metallo ed ha conservato solo quelli finlandesi, la sovrapposizione a livello di prodotto fra le parti dovrebbe essere attualmente inferiore a quella del 1994. Le stime delle quote di mercato di altre imprese presenti sul mercato comunicate dalle parti sono le seguenti: Tapon ([10-20 %] (53)), Pelliconi ([10-20 %] (54)) e Brüninghaus ([5-15 %] (55)).

(107) Queste stime sono in linea di massima conformate da rappresentanti del settore industriale in questione (sebbene la quota di mercato di Crown venga in genere ritenuta leggermente superiore a quella indicata dalle parti), che concordano inoltre con le parti circa l'esistenza di una sovraccapacità sul mercato, sebbene altri dati relativi all'utilizzazione delle capacità produttive indichino anche in questo caso cifre superiori a quelle riportate dalle parti (intorno al 50 %). Viene confermata infine la contrazione strutturale della domanda che sarebbe destinata a continuare visto il ricorso a forme alternative di imballaggio [lattine e bottiglie a rendere in plastica (PET)] che non utilizzano tappi corona. Questo fattore ha portato ad una pressione al ribasso sui prezzi mentre i costi sono andati crescendo a seguito dell'aumento dei prezzi dalla banda stagnata.

(108) Oltre al fatto che CMB controlla una piccola fetta di mercato, Crown per parte sua ha perso, negli ultimi cinque anni, il [5-15 %] (56) circa della sua quota di mercato, scendendo dal [45-55 %] (57) all'attuale [35-45 %] (58). Alla luce delle caratteristiche illustrate del mercato e della posizione della nuova entità, l'operazione in questione non è atta a porre in essere una posizione dominante sul mercato delle capsule di metallo.

E. Capsule filettate di plastica per bevande

(109) Secondo le stime delle parti, le quote di mercato degli altri principali concorrenti sono le seguenti: Crown [25-35 %] (59); CMB [5-10 %] (60); Novembal [10-20 %] (61), Berg [10-20 %] (62) e MCG Closures [5-15 %] (63). Questi dati non si discostano molto dalle altre stime pervenute alla Commissione e coincidono con i dati raccolti dalla Commissione stessa.

L'acquisizione di CMB da parte di Crown, che porta la quota di Crown dal [25-35 %] (64) al [30-40 %] (65), non dovrebbe modificare sensibilmente la sua posizione rispetto ai suoi tre immediati concorrenti (Novembal, Berg e MCG). Il mercato delle capsule di plastica per bevande è un mercato relativamente nuovo ed in fase di crescita (il suo volume è raddoppiato negli ultimi quattro anni), al pari del fatturato e delle quote di mercato di queste tre imprese. La crescita di Crown su questo mercato è stata invece inferiore ai livelli medi del settore, con una conseguente contrazione della sua quota dal [30-40 %] (66) al [25-35 %] (67) nel corso degli stessi quattro anni.

(110) Sebbene la maggior parte dei tappi in plastica per bevande sia attualmente coperta da brevetto - le parti detengono alcuni brevetti di rilievo, soprattutto nel settore dei dispositivi di chiusura a due elementi - i brevetti non sembrano aver rappresentato un ostacolo significativo all'entrata sul mercato. Le licenze sono facilmente ottenibili a canoni in genere non molto elevati (dal 2 % al 4 % delle vendite, anche nel caso di Crown).

Crown, che è proprietaria dei brevetti per i marchi depositati Obrist e Poly Vent, produce direttamente o ne cede la licenza ai suoi concorrenti (incluso CMB). CMB è titolare di diritti di licenza di Owens-Illinois (OI), altra impresa che detiene brevetti per le capsule di plastica per bevande, anche se per ragioni tecniche non produce su detta licenza dispositivi di chiusura.

Molte delle nuove imprese entrate sul mercato delle chiusure hanno iniziato acquistando la licenza di una delle tecnologie disponibili al fine di potere cominciare a produrre immediatamente. In seguito, alcune di queste imprese hanno sviluppato nuovi prodotti protetti da brevetto. È questa la strada seguita da almeno quattro concorrenti (Berg, Betts, Bormioli e OI). All'inizio Berg produceva su licenza i prodotti brevettati Polyvent di Crown, Betts era licenziatario di Obrist, Bormioli produceva su licenza i dispositivi di chiusura Plastivit di VEM, OI era (e continua ad essere) licenziatario Alcoa. Ciascuna di queste imprese ha in seguito sviluppato le proprie chiusure. Altri concorrenti vendono i loro sistemi di chiusura e allo stesso tempo cedono la relativa licenza ad altre imprese.

I produttori di capsule di plastica per bevande devono far fronte ad una domanda relativamente concentrata e ad una clientela estremamente sofisticata ed informata sui prezzi. Le grandi e potenti imprese che producono bevande (tra cui Coca-Cola, Pepsico, Perrier e Pernod-Ricard) seguono in generale una strategia di diversificazione dei fornitori al fine di controllare meglio le alternative e le fonti di approvvigionamento. Queste politiche di diversificazione dei fornitori tenderebbero a salvaguardare l'esistenza di concorrenti come fonti alternative.

Considerata la struttura del mercato e le dimensioni della nuova entità nel mercato in questione, l'operazione non pare atta a porre in essere o rafforzare una posizione dominante sul mercato delle capsule filettate di plastica per bevande.

F. Capsule d'alluminio per bottiglie

(111) Per il 1994, le stime delle parti indicano un volume di mercato di 26 miliardi di unità che equivale a una quota combinata di mercato a livello SEE del [30-40 %] (68) circa (Crown: [25-35 %] (69); CMB: [meno del 5 %] (70)).

(112) I dati che figurano nello studio della Commissione mostrano tuttavia che le parti hanno sopravvalutato i volumi di vendita di alcuni dei loro concorrenti. Dopo aver esaminato gli effettivi volumi di vendita dichiarati dai concorrenti citati dalle parti, la Commissione è giunta alla conclusione che il mercato dovrebbe aggirarsi intorno a 18 milioni di unità. Questa valutazione coincide con quella di due importanti concorrenti (secondo un terzo concorrente il mercato ha un volume complessivo nettamente inferiore, intorno a 14 miliardi di unità). La stima di 18 miliardi di unità coincide con le vendite effettive dichiarate dai vari soggetti operanti sul mercato.

Ipotizzando un mercato complessivo di 18 miliardi di unità, le parti avrebbero una quota combinata di mercato del [45-55 %] (71). Le quote di mercato dei principali concorrenti sono pertanto: Alcoa: [25-30 %] (72), Cebal (gruppo Pechiney): [meno del 10 %] (73) e MCG Closures: [meno del 10 %] (74).

(113) Secondo le informazioni presentate dalle due parti e da altre imprese del settore, l'industria delle capsule in alluminio per bottiglie sta attraversando un periodo di declino della domanda e presenta rilevanti sovraccapacità a causa della sostituzione delle bottiglie di vetro con bottiglie in plastica che utilizzano capsule di plastica. Negli ultimi due anni le bottiglie a rendere in PET hanno sottratto una cospicua fetta di mercato alle bottiglie in vetro; le bottiglie in PET monouso, sul mercato dal 1970, utilizzavano inizialmente capsule d'alluminio e sono poi passate alle chiusure Obrist non appena disponibili.

(114) Tali ultime caratteristiche strutturali, unitamente alla presenza di un forte concorrente operante anche nel settore delle capsule di plastica (Alcoa) sembrano sufficienti a limitare il rischio di posizione dominante da parte della nuova entità.

VI. IMPEGNI PROPOSTI DA CROWN CORK & SEAL

(115) Crown Cork & Seal ha proposto di modificare la concentrazione proposta in origine nella notifica assumendo i seguenti impegni:

(. . . )

«con la presente Crown dichiara di essere disposta a modificare l'operazione notificata alla Commissione il 23 giugno 1995 sulla base dei seguenti impegni.

3. Per soddisfare le richieste della Commissione volte ad agevolare l'ingresso di un concorrente credibile con risorse adeguate sul mercato SEE delle bombole aerosol e/o l'ampliamento della capacità di un concorrente esistente in modo che tale impresa possa effettivamente fare concorrenza a Crown sul mercato SEE delle bombole aerosol, Crown si impegna, ad attuazione avvenuta della sua offerta di scambio, a proporre irrevocabilmente la cessione, come unità produttiva operativa, delle sue attività nel settore aerosol (vale a dire le frazioni di uno o più soggetti giuridici composte dai seguenti elementi: stabilimenti - escluso quanto indicato al successivo punto 5 - attrezzature, macchinario e pertinenze, materie prime, prodotti finiti, scorte e prodotti in lavorazione, personale, accordi commerciali e tutti i diritti derivanti da contratti stipulati nel corso regolare dell'attività con la clientela ed altre poste attive connesse con la produzione delle bombole aerosol, la distribuzione e le vendite, diritti a marchi relativi alle bombole aerosol, brevetti, invenzioni, segreti commerciali, tecnologia, know-how e modelli/disegni di Crown e Carnaud Metalbox SA ("CMB"), come indicato nelle informazioni fornite alla Commissione nella parte "Stabilimenti aerosol" nei seguenti siti (le cosiddette "dimissioni"):

attività aerosol di Crown ubicate a Southall e Tredegar, Regno Unito;

attività aerosol di Crown ubicate a Voghera, Italia;

attività aerosol di CMB ubicate a Reus, Spagna;

attività aerosol di CMB ubicate a Laon, Francia;

attività aerosol di CMB ubicate a Schwedt, Germania.

4. Per quanto riguarda le presenti attività di Crown a Southall, immediatamente dopo la positiva attuazione dell'offerta di scambio e, tempo permettendo, prima della cessione delle attività dismesse all'acquirente delle medesime (denominato "l'acquirente"), Crown procederà a spostare da tali stabilimenti gli elementi delle attività di Crown nel settore capsule di metallo nei siti in questione in modo da trasformare tali attività in un'unità produttiva di bombole aerosol funzionante ed autonoma. Tale spostamento avverrà in modo da non incidere sulle attività nel settore aerosol nella loro attuale consistenza.

5. Per quanto riguarda l'attuale stabilimento di Crown a Voghera, se l'acquirente lo richiede, Crown installerà le sue attività nel settore aerosol in un altro stabilimento operativo del settore aerosol, sia esso autonomo o incorporato nelle attività dell'acquirente. Nello spostare le attività aerosol a tale altro stabilimento Crown adotterà le misure necessarie a limitare al minimo le interruzioni della produzione, ad esempio spostando le linee di produzione una alla volta [ . . . ] (75).

6. Crown si impegna altresì a fornire all'acquirente le licenze, il know-how e l'assistenza tecnica per la produzione di bombole a compartimenti (cioè il sacchetto nella tecnologia del marchio "bi-can" e bombole a pistone) nella misura in cui possa procedervi in forza delle esistenti disposizioni patrizie che vincolano Crown per quanto riguarda le bombole a pistone. Crown può addebitare all'acquirente un compenso di mercato per tali licenze, know-how o assistenza tecnica. Il corrispettivo di mercato sarà quello di norma ottenibile sul mercato al momento in cui è concessa la licenza, il know-how o l'assistenza tecnica. L'obbligo di fornire assistenza tecnica continuerà per un periodo di un anno dopo l'acquisizione delle attività dismesse da Crown e Crown fornirà per un corrispettivo di mercato l'assistenza tecnica per un ulteriore periodo di durata fino ad un anno a richiesta dell'acquirente, sempreché tale richiesta sia presentata non oltre un mese dopo la conclusione del primo periodo di un anno.

7. Crown si impegna per un periodo di [ . . . ] (76) dopo il closing della cessione delle unità dismesse a non fare concorrenza all'acquirente per le vendite di bombole aerosol alla clientela nei siti che rientravano nel territorio servito dagli stabilimenti dismessi, ad esclusione dei quantitativi di bombole aerosol che tali clienti in quelle specifiche località acquistavano già dagli stabilimenti che CMB o Crown hanno mantenuto e, subordinatamente all'approvazione della Commissione, ad eccezione delle situazioni in cui il cliente prospettico rifiuti in buona fede di trattare con l'acquirente degli stabilimenti dismessi.

8. Crown riconosce il duplice obiettivo della Commissione di mantenere l'efficienza economico-finanziaria, la trasferibilità e la concorrenzialità delle unità dismesse e di fornire sufficienti servizi e funzioni di gestione a tale scopo. Per realizzare tali obiettivi Crown si impegna a

a) garantire che le attività dismesse sono giuridicamente distinte e sono mantenute come attività separate e alienabili e assicurare che le capacità di produzione e le attività di vendita sono mantenute al loro attuale livello conformemente ad una corretta pratica gestionale e che tutti i contratti necessari a salvaguardare le attività sono sottoscritti o mantenuti nel rispetto delle loro condizioni e in conformità della gestione precedente e del normale svolgimento dell'attività. Ciò comprende in particolare tutti i contratti e clausole connessi con qualsivoglia aspetto dell'attività nel settore aerosol come specificato al precedente punto 3;

b) mantenere tutte le funzioni amministrative e gestionali connesse con le attività dismesse che sono state svolte a tutti i livelli appropriati della sede centrale presso Crown e/o CMB per salvaguardare l'efficienza economico-finanziaria, l'alienabilità e la concorrenzialità delle unità dismesse finché l'operazione di scorporo è completata o fino al momento in cui il fiduciario informa Crown che tali funzioni non sono più necessarie, qualora ciò si verifichi prima;

c) nominare quanto prima, dopo la comunicazione da parte della Commissione di una decisione favorevole a Crown, conformemente al regolamento (CEE) n. 4064/89, e comunque entro dieci giorni dall'acquisizione del controllo di CMB da parte di Crown, un fiduciario (denominato in appresso "il fiduciario"), ad esempio una banca d'affari, previa approvazione da parte della Commissione (approvazione che non sarà rifiutata senza fondato motivo). Sempre subordinatamente all'approvazione della Commissione (che non sarà rifiutata senza fondato motivo), a) se Crown dovesse constatare in un momento qualunque dopo la nomina del fiduciario che quest'ultimo non adempie correttamente ai propri compiti, risolverà il relativo contratto e b) nominerà un altro fiduciario;

d) porre in essere ed agevolare la struttura di gestione scelta dal fiduciario come stabilito al punto 9, lettera a) infra.

9. Il fiduciario:

a) consultandosi con il personale competente di Crown e CMB, individuerà la struttura di gestione più adeguata per salvaguardare l'efficienza economico-finanziaria, la trasferibilità e la concorrenzialità dell'insieme di unità produttive destinate alla dismissione e di ciascuna entità giuridica ivi inclusa [ . . . ] (77). Il fiduciario garantirà in particolare che le ristrutturazioni degli stabilimenti da cedere saranno realizzate in modo tale da salvaguardare l'efficienza economico-finanziaria, la trasferibilità e la concorrenzialità dei predetti stabilimenti;

b) controllerà l'esercizio e la gestione delle unità produttive destinate alla dismissione per salvaguardarne l'efficienza economico-finanziaria, la trasferibilità e la concorrenzialità. Ai fini del predetto controllo e nella misura necessaria a tale scopo, il fiduciario avrà accesso al personale e agli impianti nonché ai documenti, ai libri e ai registri contabili concernenti il comparto della produzione di bombole aerosol di Crown e CMB, compresi quelli che non riguardano le unità destinate alla dismissione. Il fiduciario avrà inoltre accesso al personale, agli impianti, ai libri e ai registri che possono avere un impatto sulle attività produttive di bombole aerosol (in particolare all'unità di approvvigionamento centrale e alle attività di R & S nel settore bombole aerosol);

c) fungerà da banca d'affari di Crown e condurrà trattative leali con i terzi interessati ai fini della vendita delle unità destinate alla dismissione "in blocco" entro [ . . . ] (78) o [ . . . ] (79) mesi dopo l'acquisizione del controllo di CMB da parte di Crown (la cosiddetta "data di riferimento"). Qualora il fiduciario constati, congiuntamente alla Commissione, in qualunque momento precedente alla data di riferimento, che è impossibile reperire un acquirente valido per l'intero pacchetto di dismissioni, il fiduciario, Crown e la Commissione discuteranno le alternative appropriate alla dismissione "in blocco";

d) sarà remunerato da Crown. Le modalità di tale remunerazione saranno tali da stimolare il fiduciario ad adoperarsi al meglio ai fini di una rapida vendita del pacchetto di dismissioni al prezzo più elevato possibile;

e) presenterà una relazione scritta prima della firma di un contratto vincolante e comunque mensilmente sugli sviluppi delle trattative con i terzi interessati all'acquisto delle unità destinate alla dismissione; tali relazioni, corredate della documentazione di supporto, saranno inoltrate alla Commissione e per conoscenza a Crown;

f) presenterà alla Commissione, con copia a Crown, una relazione scritta bimestrale in merito al controllo dell'esercizio dell'attività e della gestione delle unità destinate alla dismissione;

g) presenterà in qualunque momento alla Commissione, su richiesta di quest'ultima, una relazione scritta o orale sulle questioni di cui alle lettere e) ed f) supra. Crown riceverà una copia di tali relazioni scritte e sarà informato in merito al contenuto delle relazioni orali; e

h) cesserà di agire in qualità di fiduciario in ordine alle unità destinate alla dismissione dopo il closing della vendita. Dopo tale data l'acquirente potrà continuare ad avvalersi dei servizi del fiduciario a proprie spese.

10. Crown s'impegna a fornire, per quanto possibile, l'assistenza richiesta dal fiduciario per procedere alla vendita del pacchetto di dismissioni entro la data di riferimento. L'impegno di procedere alle dismissioni è considerato adempiuto se Crown, entro tale data, avrà stipulato una lettera d'intenti vincolante o un contratto fermo di vendita delle unità destinate alla dismissione ad un acquirente approvato dalla Commissione, purché tale vendita venga perfezionata entro un periodo di tempo ragionevole con l'accordo della Commissione.

11. La Commissione può, dietro richiesta di Crown e qualora ne venga dimostrata l'opportunità, prorogare il periodo concesso a Crown per le dismissioni di [ . . . ] (80) oltre la data di riferimento. In tal caso Crown darà al fiduciario un mandato irrevocabile a vendere le unità destinate alla dismissione, ai termini e alle condizioni migliori possibili, [ . . . ] (81).

12. Nelle sue relazioni di cui al punto 9, lettere e) e g) supra, il fiduciario indicherà se a suo parere l'acquirente candidato alla firma di una lettera d'intenti soddisfi ai requisiti di cui al punto 3 e se le relative trattative a suo avviso vadano continuate. Se, entro dieci giorni lavorativi dal ricevimento di tali indicazioni fornite dal fiduciario, la Commissione non esprime formalmente il suo dissenso sulla valutazione favorevole dell'acquirente formulata dal fiduciario, le trattative con tale acquirente possono continuare. La Commissione può dissentire sulla valutazione dell'acquirente proposto dal fiduciario se non sembra un concorrente credibile e in grado di fare una valida concorrenza con Crown.

13. Fino alla data di riferimento Crown potrà accettare qualunque offerta, purché proveniente da acquirenti ritenuti validi conformemente alla procedura di cui al punto precedente, o, in caso di più offerte, scegliere quella che considera la migliore.»

(116) La Commissione ritiene che, una volta tradotta in pratica, l'offerta di Crown di cedere le attività costituite da cinque stabilimenti per la produzione di bombole aerosol di banda stagnata, ampiamente distribuiti sul territorio, nonché i relativi elementi dell'attivo (compreso un impianto di supporto a Tredegar nel Regno Unito), personale e diritti farà sì che Crown non acquisisca una posizione dominante sul mercato SEE delle bombole aerosol di banda stagnata.

(117) Dopo la concentrazione e la cessione delle unità destinate alla dismissione, Crown/CMB gestirà cinque stabilimenti per la produzione di bombole aerosol di banda stagnata situati in cinque Stati membri, per un totale di [ . . . ] (82) linee di assemblaggio (nonché una linea di produzione di lattine per conserve in Grecia) e avrà una quota di mercato del [35-45 %] (83), cifre che vanno confrontate con l'attuale quota di mercato del [35-45 %] (84) detenuta da CMB che gestisce cinque stabilimenti e 36 linee di produzione. L'aumento della quota di mercato va ascritto all'impianto di Mildrejcht di Crown il quale produce per un unico cliente sulla base di un accordo di fornitura a lungo termine.

Il pacchetto di dismissioni comprende unità produttive indipendenti che totalizzano una quota di mercato del 22 %. Esso è caratterizzato da una notevole flessibilità sotto il profilo geografico e tecnico in quanto include cinque stabilimenti di bombole aerosol situati in cinque diversi Stati membri e [ . . . ] (85) linee di produzione. Rientrano inoltre nel pacchetto di dismissioni macchinari di stampaggio, rivestimento e taglio corrispondenti all'attuale sviluppo tecnico.

A seguito del predetto piano di dismissioni il nuovo gruppo gestirà effettivamente un numero di linee di produzione pari a quello facente prima capo a CMB ed avrà una quota di mercato relativamente vicina a quella detenuta in precedenza da CMB, la differenza in più essendo dovuta a un anteriore accordo di fornitura a lungo termine. La Commissione è pertanto giunta alla conclusione che gli impegni assunti da Crown sono tali da evitare la creazione o il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato SEE per le bombole aerosol di banda stagnata.

(118) Se la cessione delle unità produttive non avrà avuto luogo entro la fine del periodo previsto, conformemente agli impegni assunti da Crown, o dopo la proroga di [ . . . ] (86) che la Commissione può eventualmente concedere su richiesta di Crown, la Commissione si riserva di applicare il disposto dell'articolo 8, paragrafo 4 del regolamento sul controllo delle concentrazioni.

Inoltre, in caso di mancata osservanza di uno qualsiasi degli obblighi assunti da Crown prima che le dismissioni siano state completate, la Commissione si riserva la facoltà di revocare la sua decisione conformemente a quanto previsto all'articolo 8, paragrafo 5.

Tali atti lasciano impregiudicata la facoltà della Commissione di imporre ammende, come previsto all'articolo 14, paragrafo 2,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

Subordinatamente alla piena osservanza delle condizioni e degli obblighi assunti da Crown Cork & Seal nei confronti della Commissione, la concentrazione notificata da Crown Cork & Seal in data 23 giugno 1995, avente per oggetto l'acquisizione di CarnaudMetalbox, è dichiarata compatibile con il mercato comune e il funzionamento dell'accordo SEE.

Articolo 2

Destinataria della presente decisione è l'impresa

Crown Cork & Seal

9300 Ashton Road

Philadelphia PA 19136

USA

Fatto a Bruxelles, il 14 novembre 1995.

Per la Commissione

Karel VAN MIERT

Membro della Commissione

(1) GU n. L 395 del 30. 12. 1989, pag. 1 (versione rettificata: GU n. L 257 del 21. 9. 1990, pag. 13).

(2) GU n. C 86 del 23. 3. 1996, pag. 3.

(3) Cifra soppressa, informazione riservata.

(4) Cifra soppressa, informazione riservata.

(5) Cifra soppressa, informazione riservata.

(6) Cifra soppressa, informazione riservata.

(7) Cifra esatta non pubblicata in quanto segreto commerciale.

(8) Cifra esatta non pubblicata in quanto segreto commerciale.

(9) Cifra soppressa in quanto informazione riservata.

(10) Nome e cifra soppressi in quanto informazione riservata.

(11) Periodo di tempo preciso non pubblicato perché segreto commerciale.

(12) Soppresso in quanto informazione riservata.

(13) Cifra soppressa perché segreto commerciale.

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(16) La cifra precisa non viene divulgata essendo informazione riservata di Schmalbach.

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(28) Cifra esatta non pubblicata in quanto segreto commerciale.

(29) La cifra precisa non viene divulgata in quanto informazione riservata di Pechiney.

(30) La cifra precisa non viene divulgata in quanto informazione riservata di Schmalbach.

(31) La cifra precisa non viene divulgata in quanto informazione riservata di Ferembal.

(32) La cifra precisa non viene divulgata in quanto informazione riservata di Lawson Mardon e di Masilly.

(33) La cifra precisa non viene divulgata in quanto segreto commerciale.

(34) La cifra precisa non viene divulgata in quanto segreto commerciale.

(35) La cifra precisa non viene divulgata in quanto segreto commerciale.

(36) La cifra precisa non viene divulgata in quanto segreto commerciale.

(37) La cifra precisa non viene divulgata in quanto segreto commerciale.

(38) La cifra precisa non viene divulgata in quanto segreto commerciale.

(39) Nel corso degli ultimi anni al calo dei prezzi europei e le fluttuazioni valutarie hanno fatto sì che la differenza nel prezzo medio di mercato tra Stati Uniti ed Europa occidentale si sia sensibilmente ridotta. Nel 1992 i prezzi medi statunitensi risultavano inferiori del 13 % circa a quelli dell'Unione europea (UE), ma nel 1994 la differenza di prezzo era scesa a meno dell'1 %. Confrontando i prezzi spuntati dai più importanti clienti (tra cui Crown negli USA e CMB in Europa) su entrambi i mercati, la differenza di prezzo risulta peraltro lievemente superiore (i prodotti risultano più economici [di meno del 5 %] circa negli USA). Poiché il costo dell'importazione dagli USA nell'Unione europea equivale al 15 % circa del prezzo medio statunitense per i clienti più importanti, i laminatoi statunitensi dovrebbero subire una riduzione dell'11 % del margine di profitto (rispetto al prezzo per i clienti più importanti) per poter esportare nell'Unione europea ad un prezzo comparabile a quello medio praticato nella stessa Unione europea per i clienti più importanti. In altre parole il fatto d'importare dagli Stati Uniti ingenti quantitativi di prodotti di laminatoio determinerebbe per il nuovo gruppo un significativo aumento del costo della materia prima.

(40) Cifra non pubblicata in quanto informazione riservata.

(41) La cifra non viene divulgata in quanto informazione riservata.

(42) La cifra non viene divulgata in quanto informazione riservata.

(43) La cifra non viene divulgata in quanto informazione riservata.

(44) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

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(47) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

(48) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

(49) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

(50) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

(51) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

(52) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

(53) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

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(58) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

(59) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

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(67) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

(68) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

(69) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

(70) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

(71) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

(72) I dati precisi non sono divulgati essendo informazioni riservate di Alcoa.

(73) I dati precisi non sono divulgati essendo informazioni riservate di Pechiney.

(74) I dati precisi non sono divulgati essendo informazioni riservate di MCG.

(75) Soppresso in quanto informazione riservata.

(76) Soppresso in quanto informazione riservata.

(77) Soppresso in quanto informazione riservata.

(78) Data soppressa in quanto informazione riservata.

(79) Periodo di tempo soppresso in quanto informazione riservata.

(80) Periodo di tempo soppresso in quanto informazione riservata.

(81) Soppresso in quanto informazione riservata.

(82) Cifra soppressa in quanto informazione commerciale.

(83) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

(84) Cifra esatta non pubblicata perché segreto commerciale.

(85) Cifra soppressa in quanto informazione riservata.

(86) Periodo di tempo soppresso in quanto informazione riservata.

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