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Sistema di preferenze generalizzate (SPG)

Creato per la prima volta nel 1971, l’SPG dell’UE è uno schema che consente ai paesi in via di sviluppo vulnerabili di pagare tariffe più basse sulle loro esportazioni verso l’UE. Le norme dell’SPG sono state riviste nel 2012 ai sensi del regolamento (UE) n. 978/2012.

L’SPG è volto a contribuire al rilancio delle economie dei paesi in questione, riducendo la povertà e creando posti di lavoro. In questo modo, tali paesi possono integrarsi meglio nell’economia globale esportando i loro prodotti nell’UE.

Basato su valori e principi internazionali, compresi il diritto al lavoro e i diritti umani, l’SPG prevede:

  • SGP standard: le tariffe sui beni importati da un paese in via di sviluppo vengono ridotte o sospese. Tuttavia, questo provvedimento non si applica se un paese è stato classificato dalla Banca mondiale come paese a reddito alto o medio-alto per tre anni consecutivi immediatamente prima dell’aggiornamento dell’elenco dei paesi beneficiari da parte dell’UE.
  • SPG+ (regime di incentivazione): tariffe ancora più basse per i paesi che ratificano e attuano 27 convenzioni internazionali specifiche relative ai diritti umani e del lavoro, dell’ambiente e della buona amministrazione.
  • Everything But Arms (EBA), che significa «Tutto tranne le armi», per i paesi meno avanzati: tariffa piena e importazioni senza quote per tutte le merci, ad eccezione delle armi, provenienti dai paesi meno avanzati (PMA) secondo la definizione delle Nazioni Unite.

L’UE può sospendere temporaneamente il regime qualora, ad esempio, un paese in via di sviluppo violi le convenzioni sui diritti umani e del lavoro, intraprenda pratiche commerciali sleali o non rispetti i controlli doganali (ad esempio se consente l’esportazione o il transito di droghe illegali).

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