COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 8.10.2025
COM(2025) 725 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI
Unione dell'uguaglianza: strategia per l'uguaglianza LGBTIQ+ 2026-2030
Introduzione
Tutti nell'Unione europea dovrebbero sentirsi sicuri e liberi di essere sé stessi in modo autentico. L'uguaglianza e la non discriminazione sono valori fondanti e diritti fondamentali sanciti nei trattati dell'UE e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
Tali principi orientano altresì l'azione dell'UE sulla scena internazionale(). Le pari opportunità costituiscono altresì un elemento portante del pilastro europeo dei diritti sociali().
Come sottolineato dalla presidente von der Leyen nel suo
discorso sullo stato dell'Unione 2025
: "l'indipendenza dell'Europa risiede nella tutela delle nostre libertà. La libertà di decidere, di esprimere la propria opinione, di spostarsi in un intero continente. La libertà di votare, di amare, di pregare. Di vivere in un'Unione dell'uguaglianza". Tali libertà possono essere una realtà soltanto se tutte le persone, le generazioni attuali e quelle future, sono e saranno libere da discriminazioni.
L'uguaglianza e la non discriminazione sono essenziali ai fini della resilienza democratica, della forza economica, della giustizia sociale e della coesione dell'UE. La Commissione mantiene il proprio pieno impegno a difendere l'uguaglianza e la non discriminazione ogniqualvolta queste siano minacciate(). La Commissione, il Parlamento europeo, il Consiglio e gli Stati membri condividono la responsabilità collettiva di difendere tali diritti, garantendo l'uguaglianza per tutti().
Nel 2020 la Commissione ha adottato la sua prima
strategia per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025
, rafforzando l'azione dell'UE contro la discriminazione nei confronti delle persone LGBTIQ+(
). Tale strategia ha segnato un passo fondamentale nella costruzione di un'Unione dell'uguaglianza, la visione della Commissione per un'Europa inclusiva nell'ambito della quale tutti possano vivere liberamente, indipendentemente dalla loro identità. Ha portato all'attuazione di numerose azioni connesse alle persone LGBTIQ+, tra cui proposte legislative fondamentali per promuoverne i diritti, nonché un sostegno senza precedenti a favore delle organizzazioni della società civile LGBTIQ+ attraverso il programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV).
La strategia per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025 è stata integrata dall'adozione, da parte degli Stati membri, di 13 strategie nazionali per l'uguaglianza LGBTIQ+ e ha portato all'attuazione di significative misure in ambito LGBTIQ+ a livello di UE. La creazione del sottogruppo sull'uguaglianza delle persone LGBTIQ ha fornito una piattaforma per promuovere gli sforzi in materia di uguaglianza a livello nazionale.
Dall'adozione della strategia l'accettazione sociale delle persone LGBTIQ+ è aumentata. Oggi le persone LGBTIQ+ si sentono più libere di essere sé stesse nel loro ambiente sociale. Secondo l'indagine
speciale Eurobarometro sulla discriminazione
del 2023, le persone nell'UE hanno maggiori probabilità di essere a proprio agio con un/a collega lesbica, gay o bisessuale (75 %, 3 punti percentuali in più rispetto al 2019) e con un figlio avente una relazione omosessuale (59 %, in rialzo di 4 punti percentuali).
La visibilità delle persone LGBTIQ+ nella politica, nella società civile, nello sport, nei media e nella scienza contribuisce a contrastare i pregiudizi e a promuovere l'accettazione sociale. L'emancipazione delle persone LGBTIQ+, attingendo all'eredità di potenti modelli di ruolo e alla cultura contemporanea, garantendo che il loro modo di essere sia accolto favorevolmente in famiglia come a livello di amici, contribuisce a creare una società più diversificata e diversificata a livello globale. Traina l'imprenditorialità e l'innovazione e promuove la crescita economica sostenibile. Ad esempio, le città che adottano un approccio accogliente e inclusivo nei confronti delle persone LGBTIQ+ presentano "ecosistemi dell'innovazione" più robusti, concentrazioni maggiori di competenze e talenti, livelli più elevati di imprenditorialità e una qualità della vita migliore().
Nonostante i progressi compiuti, permangono delle sfide. Secondo la
terza indagine sulle persone LGBTIQ
condotta dall'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) nel 2023, oltre un terzo delle persone LGBTIQ (37 %) ha riferito di essere stato vittima di discriminazione nei 12 mesi precedenti l'indagine; in tale contesto, i tassi più elevati sono stati registrati tra le donne trans (64 %), gli uomini trans (63 %) e le persone intersessuali (56 %).c La crescente diffusione di narrazioni anti-genere e anti-LGBTIQ+ sembra aver ulteriormente intensificato tale discriminazione. Una
ricerca condotta dalla FRA
indica che le organizzazioni LGBTIQ+ e i difensori dei diritti umani si trovano ad affrontare contesti, minacce e attacchi particolarmente ostili.
Le disuguaglianze in termini di occupazione, assistenza sanitaria, istruzione, accesso all'alloggio e accesso ai servizi continuano a limitare le opportunità per le persone LGBTIQ+. Nel contesto della terza indagine sulle persone LGBTIQ condotta dalla FRA, i partecipanti che hanno riferito di essere vittime di discriminazione hanno dichiarato che la discriminazione si è verificata più frequentemente sul luogo di lavoro, a scuola, in contesti sanitari o in luoghi pubblici.
La discriminazione determina perdite economiche: un recente
studio dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE)
fa riferimento a perdite annue di PIL nell'UE associate alla discriminazione basata sull'orientamento sessuale pari a fino a 89 milioni di EUR. Lo stesso studio sottolinea che la discriminazione ha ripercussioni che si manifestano non soltanto nell'economia. La discriminazione compromette la coesione sociale, indebolisce la fiducia civica ed erode il sostegno ai valori democratici. Le società inclusive sono più resilienti, caratterizzate da una maggiore solidarietà, da istituzioni più forti e da livelli più elevati di partecipazione civica.
Riconoscendo i risultati conseguiti e le sfide in essere, nella
relazione
del 2024 sull'attuazione della strategia per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025 la Commissione ha asserito il ruolo determinante di tale strategia nel promuovere i diritti delle persone LGBTIQ+, ma ha sottolineato altresì la necessità di maggiori sforzi a livello di UE.
Nel 2024 il Parlamento europeo ha invitato a elaborare una nuova strategia per l'uguaglianza LGBTIQ+(). Sempre nel 2024, 20 Stati membri hanno firmato una
dichiarazione ministeriale
, tramite la quale hanno invitato a adottare ulteriori azioni e si sono impegnati a collaborare con la Commissione al fine di rinnovare la strategia esistente. Consultate in merito all'attuazione della precedente strategia per l'uguaglianza LGBTIQ, le organizzazioni della società civile hanno ribadito tali inviti, sottolineando l'urgenza di proseguire gli sforzi in corso.
Questa nuova strategia per l'uguaglianza LGBTIQ+, annunciata negli
orientamenti politici
della presidente von der Leyen per il 2024, definisce il lavoro della Commissione sull'uguaglianza LGBTIQ+ per il periodo 2026-2030. Trae spunto dalle fondamenta della prima strategia, attingendo alle sue ambizioni e ai progressi già compiuti, garantendo la continuità e preparando nel contempo la strada a ulteriori progressi.
La strategia mira a mobilitare un impegno collettivo a tutti i livelli di governance al fine di salvaguardare i diritti fondamentali e i valori di uguaglianza e non discriminazione, sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali e vincolanti per tutti gli Stati membri trattandosi di diritto primario dell'UE. Stabilisce inoltre un quadro che richiede un impegno e una cooperazione attivi da parte del Parlamento europeo, del Consiglio, degli Stati membri e della società civile, al fine di garantirne un'attuazione efficace.
L'attuazione di questa strategia seguirà un duplice approccio di misure mirate e di rafforzamento dell'integrazione dell'uguaglianza in diversi settori strategici. Questa strategia, così come la precedente, utilizzerà l'intersezionalità come principio trasversale: Esaminerà in che modo la combinazione tra orientamento sessuale, identità/espressione di genere e caratteristiche sessuali ed altre caratteristiche o identità personali, quali il sesso, l'origine razziale o etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità e l'età, contribuisca a esperienze uniche di discriminazione. In questo modo la strategia integra le iniziative dell'UE esistenti e future volte a promuovere l'uguaglianza per tutti(
). Inoltre la strategia tiene conto di come l'isolamento geografico possa aggravare ulteriormente tali situazioni di vulnerabilità.
Al fine di preparare tale strategia, la Commissione ha condotto un ampio processo di consultazione, che ha contemplato un invito a presentare contributi, una consultazione pubblica aperta e consultazioni mirate, comprendenti apposite riunioni consultive, con portatori di interessi quali le organizzazioni ombrello LGBTIQ+, i rappresentanti degli Stati membri, le parti sociali e le organizzazioni internazionali. Le attività consultive sul solo
portale "Dì la tua"
della Commissione hanno mostrato un forte interesse per l'argomento da parte dei partecipanti.
Obiettivi strategici
1.Proteggere
Le persone LGBTIQ+ continuano ad affrontare livelli sproporzionati di violenza e odio, che sono esacerbati dall'aumento delle narrazioni anti-LGBTIQ+ nell'UE e nel mondo. Ciò mina i diritti fondamentali e minaccia le fondamenta delle società democratiche intensificando la paura, l'esclusione e la frammentazione sociale. È essenziale contrastare e prevenire tutte le forme di violenza e smantellare le narrazioni di odio al fine di difendere i valori comuni dell'UE di uguaglianza, dignità umana e rispetto dei diritti fondamentali per tutti.
1.1.Contrastare le pratiche dannose
Le pratiche di conversione "sono interventi profondamente dannosi che si basano sulla falsa idea dal punto di vista medico che le persone LGBT[IQ+] siano malate, infliggono dolori e sofferenze gravi e causano danni fisici e psicologici duraturi"(). Secondo la terza indagine sulle persone LGBTIQ condotta dalla FRA, il 24 % delle persone LGBTIQ ha subito pratiche di conversione, tra cui violenza fisica e sessuale, abusi verbali e umiliazioni. Tale dato è pressoché raddoppiato, passando al 47 % per le donne trans e al 48 % per gli uomini trans.
Anche le persone trans, non binarie e intersessuali continuano a subire gravi violazioni della loro autonomia fisica(): alcuni Stati membri dell'UE impongono ancora requisiti di intervento chirurgico o medico ai fini del riconoscimento giuridico del genere(). Dalla terza indagine sulle persone LGBTIQ condotta dalla FRA e dalla
relazione correlata "Being intersex in the EU"
emerge che il 57 % dei partecipanti intersessuali all'indagine ha dichiarato di non aver prestato il proprio consenso informato a sottoporsi a procedure chirurgiche o ormonali, con conseguenti danni fisici e psicologici duraturi.
Al fine di aiutare gli Stati membri a vietare pratiche di conversione(), la Commissione pubblicherà uno studio che analizzerà la natura, la prevalenza e l'impatto di tali pratiche sulle persone LGBTIQ+. Per agevolare un'azione coordinata, la Commissione promuoverà inoltre un dialogo strutturato sull'argomento, in particolare attraverso il gruppo di esperti sull'uguaglianza LGBTIQ+, nel contesto del gruppo ad alto livello sulla non discriminazione, l'uguaglianza e la diversità. Sulla base dei risultati dello studio, la Commissione adotterà misure adeguate per contrastare le pratiche di conversione, prestando particolare attenzione al sostegno agli Stati membri, che svolgono un ruolo cruciale in questo settore. La Commissione continuerà inoltre ad affrontare altre pratiche dannose quali le mutilazioni genitali intersessuali e la medicalizzazione forzata delle persone trans.
Nello sviluppare il suo approccio alla lotta contro le pratiche di conversione, la Commissione terrà conto, in particolare, della recente
iniziativa dei cittadini europei
dal titolo "Vietare le pratiche di conversione nell'Unione europea"().
1.2.Garantire la sicurezza e contrastare l'odio nei confronti delle persone LGBTIQ+
Le molestie e le violenze motivate dall'odio nei confronti delle persone LGBTIQ+ continuano ad aumentare. La terza indagine sulle persone LGBTIQ ha consentito alla FRA di riferire che nel 2023 il 55 % dei partecipanti LGBTIQ aveva subito molestie motivate dall'odio nei 12 mesi precedenti l'indagine, con un aumento di 18 punti percentuali rispetto al 2019. Anche le denunce di attacchi fisici e sessuali si sono intensificate e le persone trans, non binarie e intersessuali sono state colpite in modo sproporzionato. I portatori di interessi consultati per questa strategia hanno sottolineato con forza l'urgente necessità di affrontare tali sfide attuali.
A livello di UE, il quadro giuridico attuale previsto dalla decisione quadro del Consiglio sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia e dalla
direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica
riguarda rispettivamente soltanto i reati generati dall'odio basati su motivi razzisti e xenofobi e l'istigazione online alla violenza o all'odio basati sul genere(). Non esiste ancora una legislazione che garantisca una protezione ai sensi del diritto penale contro i reati basati sull'orientamento sessuale e/o sull'identità di genere. Di conseguenza il quadro giuridico in tutti gli Stati membri è frammentato e incoerente().
Nel 2021 la Commissione ha proposto che il Consiglio includa l'incitamento all'odio e i reati generati dall'odio nell'elenco dei reati riconosciuti dall'UE di cui all'articolo 83, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE)(). Una tale decisione del Consiglio fornirebbe la base giuridica per il diritto derivato che armonizza le definizioni del diritto penale dei reati generati dall'odio per motivi attualmente non previsti dal diritto dell'UE pertinente.
Data l'assenza di progressi in merito a tale decisione del Consiglio, la Commissione sta valutando un'iniziativa legislativa basata sulle sfere di criminalità esistenti soggette all'applicazione dell'articolo 83, paragrafo 1, TFUE al fine di armonizzare la definizione dei reati generati dall'odio commessi online. Una definizione esaustiva di reati generati dall'odio a livello di UE è stata anche una delle principali raccomandazioni adottate dai partecipanti al
panel europeo di cittadini sulla lotta contro l'odio nella società
del 2024. La Commissione è impegnata a dare seguito a tali raccomandazioni.
Al fine di aiutare gli operatori delle autorità di contrasto e di giustizia a individuare la fobia nei confronti delle persone LGBTIQ+ nei reati che costituiscono reati generati dall'odio, la Commissione continuerà a collaborare con gli Stati membri per migliorare la registrazione dei reati generati dall'odio e il sostegno fornito alle vittime nell'ambito del
gruppo ad alto livello sulla lotta contro l'incitamento all'odio e i reati generati dall'odio
della Commissione. Tale sforzo sarà svolto in cooperazione con le agenzie dell'UE e le organizzazioni internazionali (ad esempio la FRA, il Consiglio d'Europa e l'ODIHR()).
La Commissione continuerà inoltre a sostenere la formazione delle autorità di polizia sulla fobia nei confronti delle persone LGBTIQ+ nei reati generati dall'odio e sulla non discriminazione().
La Commissione mantiene inoltre il proprio impegno a sostegno delle organizzazioni della società civile e dei loro progetti che si adoperano per contrastare l'odio e la discriminazione anti-LGBTIQ+ attraverso i pertinenti strumenti di finanziamento dell'UE. Tali strumenti comprendono il programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV) durante l'attuale quadro finanziario pluriennale, che dovrebbe essere seguito dalla proposta relativa al
programma AgoraEU
, che sta attualmente seguendo l'iter legislativo, per il prossimo quadro finanziario pluriennale.
La Commissione continuerà a promuovere un ambiente sicuro nel contesto del quale le vittime LGBTIQ+ possano denunciare i reati attraverso la prossima strategia dell'UE sui diritti delle vittime. La Commissione sostiene inoltre il Parlamento e il Consiglio nell'adozione della
direttiva riguardante i diritti delle vittime
riveduta, che intende rafforzare i diritti di tutte le vittime di reato, compresi i reati generati dall'odio anti-LGBTIQ+.
Al fine di garantire l'applicazione corretta ed efficace del diritto dell'UE in materia di non discriminazione e diritti fondamentali, la Commissione sosterrà attivamente la formazione giudiziaria su questo tema nell'ambito della propria strategia di formazione giudiziaria 2025‑2030. Inoltre, la Commissione sta erogando finanziamenti attraverso il programma Giustizia, che mira a facilitare l'accesso effettivo e non discriminatorio alla giustizia per tutti. Ciò include la promozione di procedure civili e penali efficaci, contribuendo all'applicazione uniforme e coerente del diritto dell'Unione e promuovendo e sostenendo i diritti delle vittime di reato, in linea con le priorità stabilite nella
strategia dell'UE sui diritti delle vittime
per il periodo 2020‑2025.
La direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica riconosce il maggiore rischio di subire violenze di genere a cui sono esposte le persone vittime di discriminazione intersezionale, comprese le persone LGBTI, e impone agli Stati membri di adottare misure preventive e fornire un sostegno specifico a tali vittime. Inoltre qualifica come circostanza aggravante la commissione di un reato al fine di punire la vittima per il suo orientamento sessuale.
Nell'accompagnare gli Stati membri nel recepimento corretto della direttiva, la Commissione presterà particolare attenzione alle sfide cui devono far fronte le vittime di discriminazione intersezionale, comprese le vittime LGBTI. La Commissione agevolerà lo scambio di buone pratiche in materia tra gli Stati membri attraverso la rete dell'UE per la prevenzione della violenza contro le donne e della violenza domestica.
Nel settore della ricerca e dell'innovazione, la Commissione sosterrà, in cooperazione con gli Stati membri(), l'attuazione del
codice di condotta per contrastare la violenza di genere nella ricerca e nell'innovazione
sviluppato nel contesto dell'agenda politica dello Spazio europeo della ricerca (SER) 2022-2024(), che contempla un approccio intersezionale.
La Commissione finanzierà inoltre la ricerca nel contesto di
Orizzonte Europa
sulla disinformazione, sulla violenza di genere, sui reati generati dall'odio e sull'incitamento all'odio, tenendo conto delle esigenze specifiche delle persone in situazioni di vulnerabilità, come può accadere per le persone LGBTIQ+. Come sottolineato dalla presidente von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell'Unione del 2025, "[a]lla scienza non interessano passaporti, generi, etnie o colori politici", un principio centrale dell'iniziativa "
Scegliere l'Europa
".
I giovani LGBTIQ+() sono spesso esposti a molteplici forme di discriminazione, subiscono pregiudizi, reati generati dall'odio e sono particolarmente vulnerabili agli abusi sessuali().
Al fine di proteggere tutti i minori() dagli abusi sessuali, la Commissione sosterrà i colegislatori nell'adozione di due proposte legislative() corrispondenti.
Inoltre la
raccomandazione della Commissione sui sistemi integrati di protezione dei minori
rafforza l'impegno dell'UE a favore della tolleranza zero nei confronti della violenza. Incoraggia gli Stati membri a garantire che tutti i minori, in tutta la loro diversità, possano avere gli stessi diritti di accesso e godere di protezione in tutto il loro territorio. Tutti i minori devono essere protetti, sostenuti e resi autonomi promuovendo approcci inclusivi, coordinati e sistemici all'interno dei sistemi nazionali di protezione dei minori e tenendo conto delle vulnerabilità specifiche.
Il diritto di riunirsi pacificamente è sancito dalla Carta dei diritti fondamentali e, nell'ambito delle sue competenze, la Commissione si impegna a difenderlo e a sostenerlo in ogni momento. Sebbene le marce dell'orgoglio gay e altri eventi a livello di comunità siano espressioni storiche di visibilità e identità per le persone LGBTIQ+ in tutta Europa, in alcuni Stati membri dell'UE i tentativi di limitare l'esercizio di tale diritto hanno sollevato serie preoccupazioni. Anche gli attacchi violenti e le molestie nei confronti dei partecipanti rimangono una preoccupazione urgente in diversi Stati membri(), dato che compromettono tanto la sicurezza di queste persone quanto la loro capacità di esprimersi liberamente negli spazi pubblici.
Nel contesto della comunicazione
ProtectEU:
strategia europea di sicurezza interna
, che aiuta gli Stati membri a garantire la sicurezza dei cittadini, sarà rafforzato il programma dei consulenti UE sulla sicurezza protettiva. Tale programma effettuerà valutazioni della vulnerabilità di eventi ad alto rischio, comprese le marce dell'orgoglio gay, su richiesta degli Stati membri e tramite finanziamenti a titolo del Fondo Sicurezza interna. Nel nuovo programma dell'UE per la prevenzione e la lotta al terrorismo e all'estremismo violento la Commissione affronterà inoltre l'estremismo generato dalla fobia nei confronti delle persone LGBTIQ+.
I gruppi in situazioni di vulnerabilità o quelli che subiscono discriminazioni o esclusione sociale sono colpiti in modo sproporzionato dalle crisi. Di conseguenza la
strategia per l'Unione della preparazione
individua specificamente le disuguaglianze come un fattore di rischio per la preparazione e mira a promuovere una cultura della preparazione inclusiva, non lasciare indietro nessuno. L'integrazione dell'aspetto dell'uguaglianza è essenziale affinché i cittadini e le comunità dell'UE partecipino attivamente alle iniziative di preparazione e risposta alle crisi.
Durante la seconda guerra mondiale e le persecuzioni da parte dei nazisti e dei loro collaboratori, si stima che 50 000 uomini gay e bisessuali siano stati sottoposti a "pene detentive severe in condizioni brutali" e circa 10 000-15 000 di essi sono stati inviati in campi di concentramento(). Molti di loro hanno perso la vita e le esperienze dei sopravvissuti non sono state riconosciute per decenni. Riconoscendo che le radici della persecuzione delle persone LGBTIQ+ sono profonde nella storia europea, la Commissione si impegna alla commemorazione come parte integrante della promozione dell'uguaglianza e della prevenzione di atrocità future. A tal fine, essa metterà a disposizione finanziamenti di progetti attraverso i pertinenti strumenti di finanziamento dell'UE, quali il programma CERV.
La Commissione sosterrà inoltre eventi ad alto livello per commemorare la persecuzione delle persone LGBTIQ+ e vi parteciperà.
1.3.Contrastare l'odio e la discriminazione online
Il mondo online offre importanti opportunità alle persone LGBTIQ+. I social media e le piattaforme digitali sono spazi fondamentali per l'autoespressione, l'identità e la creazione di un senso di comunità. Si tratta di veicoli destinati ad amplificare le voci delle persone LGBTIQ+, costruire reti di sostegno e mobilitare a favore della parità di diritti, in particolare per i giovani e per coloro che si trovano in ambienti meno accoglienti.
Tuttavia l'incitamento all'odio e le molestie online creano un ambiente digitale ostile per le persone LGBTIQ+, compromettendo la loro sicurezza, il loro benessere e la loro libertà di espressione e contribuendo a un clima di paura ed esclusione. La terza indagine sulle persone LGBTIQ condotta dalla FRA corrobora tale affermazione: il 63 % delle persone LGBTIQ ha dichiarato di aver spesso o sempre incontrato contenuti di odio online che incitano alla violenza nei loro confronti. Inoltre le persone e le donne LGBTIQ+ sono sempre più oggetto di narrazioni anti-genere online, spesso nell'ambito della manipolazione delle informazioni e delle ingerenze da parte di attori stranieri così come di campagne di disinformazione. Gli attori stranieri hanno a disposizione finanziamenti sempre maggiori e ricorrono a manipolazioni e ingerenze per manovrare l'opinione pubblica, alimentare la polarizzazione e interferire con i processi democratici all'interno dell'UE e nel mondo. Tali azioni costituiscono una sfida diretta per i valori fondamentali dell'UE di uguaglianza, rispetto della dignità umana e non discriminazione.
La direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica configura per la prima volta come reato l'istigazione online alla violenza o all'odio basati sul genere. Una volta attuato nelle legislazioni nazionali degli Stati membri(
), tale aspetto garantirà una protezione comune contro l'incitamento all'odio online basato sul genere nell'UE. Inoltre la direttiva configura come reato le forme più diffuse di violenza di genere online, in particolare la condivisione non consensuale di materiale intimo o manipolato, lo stalking online e le molestie online.
Il
regolamento sui servizi digitali
sancisce l'obbligo, per i prestatori di servizi di memorizzazione di informazioni ("hosting"), di contrastare i contenuti illegali online, compresi l'incitamento all'odio o la discriminazione, anche nei confronti delle persone LGBTIQ+. I fornitori di piattaforme e di motori di ricerca online di dimensioni molto grandi sono inoltre tenuti a valutare e attenuare i rischi sistemici derivanti dai loro servizi, compreso l'impatto, tra l'altro, sui diritti alla dignità umana e alla non discriminazione, sugli effetti negativi connessi alla violenza di genere e sulle gravi conseguenze negative per il benessere fisico e mentale delle persone. La Commissione, unitamente alle autorità nazionali competenti, continuerà a far rispettare tale regolamento.
Nel gennaio 2025 il
codice di condotta per lottare contro le forme illegali di incitamento all'odio online +
("codice di condotta+") è stato valutato positivamente dalla Commissione e dal comitato europeo per i servizi digitali e integrato nel quadro del regolamento sui servizi digitali, fornendo una risposta anche alle raccomandazioni del
panel europeo di cittadini sulla lotta contro l'odio nella società
.
Le piattaforme che firmano il codice di condotta+ si impegnano a compiere sforzi nella cooperazione a livello settoriale e in seno a consessi multipartecipativi al fine di migliorare la prevenzione di forme illegali di incitamento all'odio, anche per quanto riguarda le persone LGBTIQ+. La Commissione monitorerà l'attuazione del codice di condotta+, ne faciliterà il riesame periodico e l'adattamento e fornirà sostegno alle piattaforme, anche attraverso un polo di conoscenze online incaricato di raccogliere le risorse pertinenti sulle forme illegali di incitamento all'odio.
La Commissione sta inoltre monitorando attentamente l'attuazione, da parte degli Stati membri, della
direttiva sui servizi di media audiovisivi
riveduta. Tale direttiva rafforza la protezione contro i contenuti che incitano all'odio o alla violenza e vieta le comunicazioni commerciali audiovisive discriminatorie, anche sulla base del sesso o dell'orientamento sessuale.
Il bullismo online e altre forme di violenza favorite dalla tecnologia suscitano preoccupazioni gravi e crescenti e colpiscono in modo sproporzionato i giovani LGBTIQ+(). Il prossimo piano d'azione della Commissione sul bullismo online mirerà a prevenire comportamenti abusivi online, anche quando questi si rivolgono contro giovani LGBTIQ+. La Commissione condurrà inoltre un'indagine a livello di UE sugli effetti dei social media sul benessere, incentrata in particolare sui giovani, compresi quelli della comunità LGBTIQ+.
1.4.Garantire la protezione dei richiedenti protezione internazionale e dei migranti LGBTIQ+
I richiedenti asilo LGBTIQ+ sono esposti a rischi intersezionali e aggiuntivi mentre sono in viaggio e/o all'arrivo nell'UE e possono avere esigenze diverse da quelle di altri richiedenti. Secondo la terza indagine sulle persone LGBTIQ condotta dalla FRA, il 54 % delle persone LGBTIQ che si sono identificate come richiedenti asilo o rifugiati aveva subito discriminazioni nell'anno precedente l'indagine (un dato notevolmente superiore rispetto alla media del 37 % tra tutti i partecipanti all’inchiesta LGBTIQ). Tali persone sono inoltre particolarmente esposte al rischio di molestie e violenza e possono essere private dell'assistenza legale o dell'assistenza sanitaria specifica, quali il trattamento ormonale().
Il
patto sulla migrazione e l'asilo
ha rafforzato le salvaguardie e le garanzie per i richiedenti protezione internazionale vulnerabili, comprese le persone LGBTIQ+. Secondo l'
indagine condotta dalla FRA "Being Black in the EU"
, tra le persone di origine africana, coloro che si autoidentificano come minoranza, anche sulla base dell'orientamento sessuale, dell'identità/dell'espressione di genere o delle caratteristiche sessuali, subiscono maggiori discriminazioni. Ulteriori fonti di discriminazione, quali il dover affrontare barriere in relazione a una disabilità, possono aggravare la vulnerabilità di tali persone.
La Commissione continuerà a creare sinergie con il
piano d'azione per l'integrazione e l'inclusione
2021-2027, che riconosce le sfide molteplici e intersezionali che i migranti LGBTIQ si trovano ad affrontare. Inoltre, nell'ambito del quadro strategico dell'UE per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom e della prossima strategia contro il razzismo 2026-2030, la Commissione continuerà ad affrontare le sfide cui devono far fronte le persone LGBTIQ+ vittime di discriminazione razziale.
La Commissione sta collaborando con l'Agenzia dell'UE per l'asilo (EUAA), l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) e gli Stati membri al fine di sviluppare strumenti che contribuiscano a individuare precocemente i richiedenti vulnerabili e a fornire loro sostegno(). Tramite il Fondo Asilo e migrazione (AMIF) e lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI) o qualsiasi strumento successivo, la Commissione intende continuare a finanziare iniziative volte ad assicurare salvaguardie per i richiedenti, inclusi quelli vulnerabili, compreso un sostegno sufficiente a favore dei richiedenti LGBTIQ+.
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Azioni chiave da parte della Commissione europea:
ücontrastare le pratiche di conversione, sulla base dei risultati di uno studio specifico e tenendo conto della relativa iniziativa dei cittadini europei su tale tema;
üesaminare opzioni giuridiche per rafforzare il quadro di diritto penale per contrastare l'incitamento all'odio e i reati generati dall'odio nell'ambito delle disposizioni vigenti dei trattati;
ümonitorare l'attuazione del codice di condotta+ al fine di contrastare le forme illegali di incitamento all'odio online e creare un polo di conoscenze online che raccolga le risorse pertinenti in materia di forme illegali di incitamento all'odio online;
üadottare un piano d'azione sul bullismo online entro il 2026.
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2.Emancipare
Negli ultimi decenni i progressi legislativi e politici hanno contribuito a creare società più inclusive, anche per le persone LGBTIQ+. Dalla terza indagine sulle persone LGBTIQ condotta dalla FRA emerge che le persone LGBTIQ+ si esprimono in modo più aperto per quanto riguarda il loro orientamento sessuale, la loro identità di genere o le loro caratteristiche sessuali nel loro ambiente sociale (52 %, 6 punti percentuali in più rispetto al 2019), con una tendenza più marcata per le persone trans e intersessuali.
Garantire alle persone LGBTIQ+ l'accesso all'occupazione, all'assistenza sanitaria, all'istruzione e ad altri servizi pubblici, anche nelle zone rurali e remote, ne sblocca il potenziale e consente loro di contribuire pienamente alle loro comunità e all'economia. La promozione dell'inclusione rafforza la coesione sociale e stimola l'innovazione, la produttività e la competitività globale dell'UE. La presente strategia ribadisce l'impegno della Commissione a consentire alle persone LGBTIQ+ di vivere libere e in condizioni di parità in tutti i settori della vita e quando si spostano da uno Stato membro all'altro.
2.1Gettare le fondamenta per l'emancipazione delle persone LGBTIQ+
Promuovere l'inclusione sin dalla più tenera età è fondamentale ai fini del benessere e dello sviluppo delle persone LGBTIQ+. Contesti inclusivi e favorevoli aiutano i giovani a rafforzare la sicurezza in sé stessi, la resilienza e un senso di identità positivo, promuovendo nel contempo l'empatia e il rispetto tra tutti. Quando i minori crescono in contesti che celebrano la diversità, hanno maggiori probabilità di prosperare a livello accademico, sociale ed emotivo e di portare con sé questi valori inclusivi in età adulta, trasmettendoli alle generazioni future.
Tuttavia, come già indicato nella
strategia per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025
, i figli di famiglie arcobaleno e i giovani LGBTIQ+ sono spesso oggetto di stigmatizzazione e discriminazione sin dalla più tenera età. Inoltre, secondo la terza indagine sulle persone LGBTIQ condotta dalla FRA, due terzi delle persone LGBTIQ (67 %) hanno riferito di aver subito, durante il loro periodo scolastico, episodi di bullismo e derisione, atti di scherno, insulti o minacce. Tali episodi possono avere effetti a lungo termine.
La Commissione continuerà ad agevolare lo scambio di migliori pratiche in materia di istruzione sicura e inclusiva per tutti tra gli Stati membri e gli esperti nell'ambito dei gruppi di lavoro del quadro strategico dello spazio europeo dell'istruzione. Questa attività rispecchia il marcato accento posto dai portatori di interessi sull'istruzione durante le consultazioni in merito alla strategia.
Tali sforzi sono ulteriormente rafforzati dalla
strategia dell'UE sui diritti dei minori
e dalla rete dell'UE per i diritti dei minori. La raccomandazione del 2024 sullo sviluppo e il rafforzamento dei sistemi integrati di protezione dei minori nell'interesse superiore del minore incoraggia un approccio multidisciplinare alla protezione dei minori. Aiuta gli Stati membri a sviluppare e rafforzare i loro sistemi di protezione dei minori in funzione delle esigenze e nell'interesse superiore di questi. Inoltre la piattaforma dell'UE per la partecipazione dei minori offre ai minori dell'UE uno spazio inclusivo per discutere con i responsabili delle politiche temi che li interessano.
La Commissione si baserà inoltre sull'iniziativa del
nuovo Bauhaus europeo
, che collega sostenibilità, inclusione ed estetica, al fine di promuovere spazi sicuri e accoglienti per tutti. Promuovendo una progettazione inclusiva nel contesto degli spazi pubblici, nelle scuole e nelle comunità, il nuovo Bauhaus europeo può contribuire a ridurre la stigmatizzazione, a migliorare la visibilità e a creare ambienti nei quali le persone LGBTIQ+ siano incluse e possano sentirsi sicure e valorizzate.
La Commissione continuerà a dialogare con le organizzazioni giovanili che cercano di difendere i diritti dei giovani LGBTIQ+ attraverso il
gruppo dei portatori di interessi dei giovani dell'UE
. Garantire che i giovani abbiano opportunità inclusive di sviluppo professionale e personale resta una priorità. La Commissione continuerà ad affrontare gli ostacoli legati alla discriminazione nei settori dell'istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport utilizzando i pertinenti strumenti di spesa dell'UE, quali i programmi Erasmus+ e il Corpo europeo di solidarietà().
Secondo la terza indagine sulle persone LGBTIQ condotta dalla FRA, per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, il 14 % delle persone LGBTIQ riferisce discriminazioni da parte di operatori sanitari. Ciò può portare a disparità a livello di prevenzione, diagnosi e trattamento, in quanto molte persone evitano di cercare cure mediche a causa del timore di una reazione ostile. Al fine di affrontare tali disuguaglianze sanitarie, la Commissione continuerà a svolgere attività di sensibilizzazione, condividere informazioni e agevolare la condivisione delle conoscenze, anche attraverso la
piattaforma per la politica sanitaria dell'UE
e il
portale sulle migliori pratiche in materia di sanità pubblica
, nonché sostenendo progetti di ricerca su un migliore accesso ai servizi di assistenza e cura sanitarie attraverso Orizzonte Europa. Per sensibilizzare gli operatori sanitari in merito alle questioni LGBTIQ+, la Commissione ha messo a disposizione degli Stati membri materiale formativo prodotto dal
progetto HEALTH4LGBTI
.
Nel settore delle cure preventive, la Commissione continuerà a concentrarsi su coloro che si trovano ad affrontare vulnerabilità intersezionali e disuguaglianze sanitarie. Per quanto riguarda il controllo del cancro, le esigenze delle persone in situazioni di vulnerabilità, comprese le persone LGBTIQ+, continueranno a essere soddisfatte attraverso l'attuazione del
piano europeo di lotta contro il cancro
, mentre il
registro europeo delle disuguaglianze di fronte al cancro
individuerà le tendenze e le disparità nella prevenzione e nella cura del cancro. Ad esempio, i tassi di cancro legati al papillomavirus umano (HPV) e all'epatite B (HBV) sono particolarmente elevati tra le persone LGBTIQ+(). La Commissione sosterrà il rafforzamento e l'attuazione di campagne di sensibilizzazione basate su dati concreti in merito all'importanza delle vaccinazioni contro l'HPV e l'HBV quali strumenti efficaci di prevenzione del cancro. Tali campagne saranno inclusive nei confronti delle persone LGBTIQ+ e terranno conto, se del caso, delle specificità di genere.
La Commissione continuerà inoltre a sostenere le strategie globali del settore sanitario dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in materia di HIV e coinfezioni correlate, epatite virale e infezioni sessualmente trasmissibili. Collaborerà inoltre con il forum della società civile dell'HERA, istituito in seno all'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA), con l'obiettivo di individuare ostacoli sistemici che impediscono alle persone in situazioni di vulnerabilità, comprese le persone LGBTIQ+, di accedere a vaccini, terapie e strumenti diagnostici, nell'ambito della
strategia dell'UE sulle contromisure mediche
.
La salute mentale è un altro settore critico nel quale le persone LGBTIQ+ sono esposte a rischi maggiori. In particolare le persone LGBTIQ+ con disabilità sono esposte a un rischio maggiore di violenza, molestie e conseguenti problemi di salute mentale: secondo la terza indagine sulle persone LGBTIQ condotta dalla FRA, il 66 % delle persone LGBTIQ con disabilità ha riferito di aver preso in considerazione il suicidio nell'anno precedente l'indagine.
La Commissione continuerà a concentrarsi su tutte le persone in situazioni di vulnerabilità attraverso la
comunicazione su un approccio globale alla salute mentale
, compreso il pacchetto di sostegno dell'UE per combattere la stigmatizzazione e la discriminazione(
). Creerà inoltre sinergie con la
strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030
e promuoverà lo scambio delle migliori pratiche in materia attraverso la piattaforma sulla disabilità.
La Commissione continuerà a promuovere la diversità e l'inclusione attraverso il
programma Europa creativa
(che, secondo le previsioni, dovrebbe essere seguito dalla proposta di programma AgoraEU 2028-2034, che sta attualmente seguendo l'iter legislativo).
La Commissione continuerà a celebrare le iniziative che illustrano il ruolo dello sport nella promozione dell'uguaglianza e della diversità attraverso i premi
#BeActive EU Sport Awards
e la sensibilizzazione durante la
Settimana europea dello sport
, così come attraverso il forum europeo annuale dello sport. Promuoverà inoltre scambi di buone pratiche tra gli Stati membri sulle modalità per garantire la parità di accesso allo sport.
Attraverso il gruppo dell'MCA (metodo di coordinamento aperto) "Lotta contro l'incitamento all'odio nello sport", istituito nell'ambito del
piano di lavoro dell'Unione europea per lo sport per il periodo 2024-2027
, la Commissione offrirà agli Stati membri e ai portatori di interessi un consesso per condividere pratiche ed elaborare raccomandazioni sulle modalità per garantire che lo sport sia uno spazio sicuro e inclusivo per tutti, così come sulle modalità per contrastare l'incitamento all'odio nello sport, anche rivolto contro le persone LGBTIQ+.
Nel settore dei trasporti, la Commissione continuerà a migliorare la diversità, l'uguaglianza e l'inclusione attraverso la rete di ambasciatori per la #DiversityInTransport (diversità nei trasporti) e a garantire che le politiche siano inclusive.
L'intelligenza artificiale (IA) sta trasformando rapidamente il panorama tecnologico e possiede un potenziale enorme per migliorare la vita e rivoluzionare i settori di attività. Tuttavia tale potenziale comporta altresì sfide, in particolare il rischio di rafforzare le distorsioni esistenti(). Al fine di affrontare tale circostanza, il
regolamento sull'intelligenza artificiale (IA)
vieta sistemi di intelligenza artificiale che classifichino le persone sulla base dei loro dati biometrici al fine di dedurne l'orientamento sessuale, o che danneggino gli utenti manipolando, ingannando o sfruttando le loro vulnerabilità.
Inoltre i fornitori di sistemi di IA ad alto rischio devono prendere in considerazione i rischi per i diritti fondamentali, compresa la non discriminazione, prima di diffondere i loro sistemi o utilizzarli. Nell'attuare tali norme, la Commissione si concentrerà sulla discriminazione fondata su vari motivi, tra i quali l'orientamento sessuale, l'identità/l'espressione di genere o le caratteristiche sessuali. Al fine di promuovere un'elaborazione informata delle politiche, la Commissione metterà inoltre a disposizione degli Stati membri e di altri portatori di interessi una piattaforma di discussione sui dati sulla parità e sull'intelligenza artificiale.
La Commissione prevede altresì di presentare una tabella di marcia per il 2030 sul futuro dell'istruzione e delle competenze digitali nell'ambito dell'
Unione delle competenze
.
La tabella di marcia prevede di istituire un quadro per l'alfabetizzazione in materia di IA per l'istruzione primaria e secondaria, intensificando gli sforzi volti a contrastare la disinformazione e la cattiva informazione attraverso l'educazione all'alfabetizzazione digitale, affrontando la necessità di sicurezza online e benessere digitale e mettendo in discussione gli stereotipi fin dalla più tenera età.
Secondo la terza indagine sulle persone LGBTIQ condotta dalla FRA, le lesbiche (42 %) e le donne trans (64 %) hanno registrato i tassi più elevati di discriminazione in termini rispettivamente di orientamento sessuale e identità di genere. Le donne LBTIQ+ possono subire discriminazioni sia come donne che come persone LBTIQ+. La presente nuova strategia LGBTIQ+ terrà conto di questa prospettiva intersezionale. Le azioni e le misure proposte nella prossima strategia per la parità di genere 2026-2030 si applicheranno alle donne e alle ragazze in tutta la loro diversità.
2.2Emancipare le persone LGBTIQ+ attraverso l'occupazione e l'inclusione sociale
La diversità e l'inclusione stimolano l'innovazione e rafforzano la competitività dell'Europa. I luoghi di lavoro inclusivi che sostengono le persone LGBTIQ+ traggono beneficio da prospettive, una creatività e una capacità di risoluzione dei problemi di più ampia portata. Dalla terza indagine sulle persone LGBTIQ condotta dalla FRA emerge una diminuzione della discriminazione complessiva in materia di occupazione (18 %, 3 punti percentuali in meno rispetto al 2019), anche tra le persone in cerca di lavoro (9 %, in calo di 1 punto percentuale). Inoltre dai dati emerge che le persone in cerca di lavoro apprezzano le politiche in materia di diversità e inclusione quando cercano lavoro, sottolineando l'importanza di tali politiche nell'attrarre e trattenere i talenti().
La
direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione
ha sancito, nel diritto dell'Unione, il diritto di lavorare senza discriminazioni né molestie basate, tra gli altri motivi, sull'orientamento sessuale. La Commissione continuerà a garantire l'applicazione rigorosa di tale direttiva e pubblicherà una relazione sulla sua applicazione nel 2026. Sulla base di uno
studio sulle sanzioni in caso di discriminazione
, la Commissione sta valutando la possibilità di adottare ulteriori misure volte ad aiutare gli Stati membri a garantire che le sanzioni adottate a norma del diritto nazionale conformemente alla direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione siano efficaci, proporzionate e dissuasive. Il chiarimento della
direttiva sulla trasparenza retributiva
, secondo cui il concetto di discriminazione comprende la discriminazione intersezionale, rafforzerà il diritto alla parità di retribuzione, laddove la discriminazione fondata sul sesso sia esacerbata, ad esempio, dalla discriminazione basata sull'orientamento sessuale.
La
rete europea di esperti giuridici in materia di parità di genere e non discriminazione
intende inoltre pubblicare una relazione accademica sulla giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea in relazione ai diritti delle persone LGBTIQ. Tale relazione analizzerà gli sviluppi in questo settore negli ultimi tre decenni.
La Commissione continuerà inoltre a sostenere le presidenze del Consiglio e gli Stati membri con tutti i mezzi possibili affinché si raggiunga il necessario accordo unanime in merito alla
proposta di direttiva sulla parità di trattamento
. Tale proposta costituisce un elemento fondamentale ai fini della realizzazione della priorità della Commissione di costruire un'Unione dell'uguaglianza, e mira a colmare una lacuna importante nel diritto dell'UE in materia di non discriminazione. Al di là del settore dell'occupazione, essa estenderebbe la protezione contro la discriminazione fondata, tra l’altro, sull'orientamento sessuale, a settori quali la protezione sociale, l'istruzione e gli alloggi.
Al fine di garantire che gli organismi per la parità possano contribuire in maniera efficace all'applicazione delle direttive dell'UE in materia di parità, la Commissione garantirà il recepimento corretto e completo delle direttive
(UE) 2024/1500
e
(UE) 2024/1499
.
Tali direttive mirano ad assicurare l'indipendenza, i poteri e le risorse degli organismi per la parità, imponendo agli Stati membri di garantire che detti organismi siano in grado di aiutare le vittime e di estendere il mandato di detti organismi alle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale nell’ambito dell’occupazione. Esse rafforzano inoltre la protezione delle vittime di discriminazione basata sul cambiamento di genere(), quando tale discriminazione è riconosciuta dal diritto dell'UE. Nel 2026 la Commissione adotterà un atto di esecuzione volto a stabilire indicatori sul funzionamento degli organismi per la parità, anche nella lotta alla discriminazione.
In veste di "custode dei trattati", la Commissione monitorerà il rispetto del diritto dell'Unione da parte degli Stati membri, utilizzerà tutti gli strumenti a propria disposizione per proteggere i valori dell'UE e non esiterà a intraprendere azioni, se del caso, come ha fatto in passato.
Ad esempio, nel luglio 2022, la Commissione ha deferito l'Ungheria alla Corte di giustizia dell'Unione europea a causa di norme nazionali che discriminano le persone in base al loro orientamento sessuale e alla loro identità di genere(). La Commissione ha ritenuto che tali norme violassero diverse leggi dell'UE, tra cui le norme del mercato unico, i diritti fondamentali delle persone fisiche, in particolare delle persone LGBTIQ, e i valori comuni che costituiscono il fulcro dell'UE (articolo 2 TUE). Sedici Stati membri e il Parlamento europeo sono intervenuti nel procedimento a sostegno della Commissione. L'avvocato generale ha presentato il proprio
parere
il 5 giugno 2025. La sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea è pendente al momento dell'adozione della presente strategia.
Nel settore della gestione della diversità, la Commissione ribadisce il proprio fermo impegno a promuovere la diversità e l'inclusione sul luogo di lavoro, in particolare in un momento in cui i progressi in questo settore si trovano ad affrontare sfide crescenti. Dagli
elementi di prova forniti dall'OCSE
emerge che le imprese che promuovono attivamente la diversità e l'inclusione hanno maggiori probabilità di attrarre e trattenere talenti, promuovere l'innovazione e conseguire risultati finanziari migliori.
La Commissione continuerà a rafforzare gli sforzi incentrati sulle persone LGBTIQ ± nell'ambito della
piattaforma dell'UE delle Carte della diversità
. La piattaforma lavorerà a stretto contatto con il gruppo di esperti sull'uguaglianza LGBTIQ+ al fine di facilitare il dialogo e fornire orientamenti, ad esempio, in merito alle pratiche di assunzione inclusive. Si terrà conto delle buone pratiche emerse nel contesto di iniziative per l'occupazione inclusiva, come il
pacchetto sull'occupazione delle persone con disabilità
, anche al fine di promuovere approcci intersezionali. La Commissione accoglie con favore l'
impegno
di promuovere luoghi di lavoro più inclusivi presentato alla Commissione dalle Carte della diversità() il 29 aprile 2025.
Per dare l’esempio, la Commissione rafforzerà gli sforzi interni in materia di diversità e inclusione. A tal fine, l'Ufficio Diversità e inclusione manterrà un dialogo regolare con le pertinenti associazioni del personale e metterà in contatto i dipendenti LGBTIQ+ con i servizi che forniscono consulenza e assistenza legale. Promuoverà inoltre misure volte a semplificare i processi amministrativi per il personale LGBTIQ+ e si adopererà per armonizzare il riconoscimento delle famiglie arcobaleno in seno a tutte le istituzioni. Il consulente di fiducia principale contrasterà le molestie. Infine la Commissione continuerà a raccogliere dati sulla parità attraverso indagini periodiche condotte presso il personale al fine di monitorare i progressi compiuti.
La discriminazione e la mancanza di accettazione sociale contribuiscono a livelli elevati di povertà e di mancanza di fissa dimora tra le persone LGBTIQ+. Secondo la terza indagine sulle persone LGBTIQ condotta dalla FRA, il 38 % dei partecipanti ha dichiarato di incontrare "notevoli difficoltà" (rispetto al 22 % della popolazione in generale sulla base dell'
indagine europea del 2023 sulla qualità della vita
), e il 13 % è dovuto rimanere temporaneamente con amici e parenti. Al fine di comprendere meglio tali sfide, la Commissione pubblicherà, entro l'inizio del 2027, uno studio sulla disuguaglianza e la discriminazione in materia di alloggi che adotta un approccio intersezionale. Le conclusioni di tale studio contribuiranno all'attuazione del piano europeo per gli alloggi a prezzi accessibili e consentiranno alla Commissione di adottare misure adeguate per promuovere alloggi sicuri, accessibili e non discriminatori, anche in cooperazione con gli Stati membri.
Al fine di garantire l'accesso alla protezione e a servizi essenziali e affrontare le cause profonde della povertà, la Commissione avvierà la sua prima strategia dell'UE contro la povertà all'inizio del 2026, che mira ad affrontare la natura multidimensionale della povertà e le disuguaglianze strutturali.
Inoltre la Commissione promuoverà l'integrazione socioeconomica delle comunità emarginate attraverso strumenti di spesa dell'UE, quali il Fondo sociale europeo Plus nell'attuale periodo di programmazione e i
piani di partenariato nazionale e regionale
proposti per il periodo successivo al 2028. Nel contesto della piattaforma europea per la lotta contro la mancanza di una fissa dimora, la Commissione intensificherà inoltre gli sforzi volti a integrare le esigenze dei gruppi vulnerabili e sostenere approcci alla lotta contro il fenomeno della mancanza di fissa dimora basati su dati concreti, integrati e incentrati sulle persone.
2.3Garantire parità di diritti a livello transfrontaliero
Nell'UE le persone LGBTIQ+ possono beneficiare di matrimoni egualitari e/o unioni civili in 22 Stati membri. Garantire un riconoscimento equo delle relazioni familiari in tutta l'UE rafforza i diritti, la sicurezza e il benessere delle famiglie LGBTIQ+, consentendo loro di godere pienamente della loro vita familiare e di partecipare in maniera paritaria alla società, indipendentemente dal luogo in cui vivono. Tuttavia in ragione di differenze nel diritto di famiglia tra gli Stati membri, i legami familiari possono non essere più riconosciuti nelle situazioni transfrontaliere. Stando alla terza indagine sulle persone LGBTIQ condotta dalla FRA, il 14 % dei genitori LGBTIQ ha incontrato difficoltà nel far riconoscere legalmente la propria genitorialità in un altro Stato membro.
Il diritto dell'UE in materia di libera circolazione, in particolare la
direttiva sulla libera circolazione
, unitamente ai diritti fondamentali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali, sostiene il diritto di tutti i cittadini dell'UE e dei loro familiari, compresi i coniugi e i partner dello stesso sesso e i loro figli, di circolare e soggiornare liberamente all'interno dell'UE.
La Commissione si impegna a garantire la corretta applicazione delle norme dell'UE in materia di libera circolazione, dei diritti fondamentali e delle pertinenti sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea(). A tal fine, nel dicembre 2023 la Commissione ha pubblicato gli
orientamenti sul diritto di libera circolazione dei cittadini dell'Unione e delle loro famiglie
, che forniscono i necessari chiarimenti su questioni specifiche individuate nell'applicazione dell'acquis, anche per quanto riguarda le famiglie arcobaleno.
Parallelamente, la Commissione continuerà a svolgere attività di sensibilizzazione in merito a tali diritti, anche sostenendo la formazione degli operatori della giustizia, in particolare giudici e pubblici ministeri, anche attraverso i propri canali di comunicazione (ad esempio
La tua Europa
). Se necessario la Commissione non esiterà a adottare ulteriori misure, se del caso, per garantire il rispetto di tali diritti.
Sebbene il diritto sostanziale di famiglia sia di competenza degli Stati membri, l'UE può adottare misure che hanno implicazioni transfrontaliere. Una serie di strumenti() prevede già il riconoscimento reciproco delle decisioni in materia di divorzio, responsabilità genitoriale, alimenti, regimi patrimoniali e successioni. Tali strumenti valgono per tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, e si applicano pertanto pienamente alle persone LGBTIQ+. La Commissione monitorerà e farà rispettare, ove necessario, le modalità con cui gli Stati membri applicano tali strumenti alle famiglie arcobaleno in situazioni transfrontaliere. Avvierà inoltre discussioni con gli Stati membri al fine di individuare eventuali sfide pratiche cui devono far fronte le famiglie arcobaleno in situazioni transfrontaliere.
Il diritto dell'Unione in materia di libera circolazione impone già agli Stati membri di riconoscere la filiazione di un minore stabilita in un altro Stato membro, affinché i minori possano esercitare i diritti che derivano dal diritto dell'Unione stesso. La Commissione continuerà a sostenere gli Stati membri nell'adozione della proposta di
regolamento
al fine di rafforzare la tutela dei diritti dei minori in situazioni transfrontaliere attraverso l'armonizzazione delle norme degli Stati membri concernenti il diritto internazionale privato in materia di filiazione. Tale proposta garantirebbe che la filiazione di un minore stabilito in uno Stato membro sia riconosciuta a tutti gli effetti in tutti gli altri Stati membri al di là di quanto già garantito dal diritto dell'UE in materia di libera circolazione. I negoziati in sede di Consiglio su tale proposta, che richiede l'adozione all'unanimità, sono in corso.
Le condizioni ai fini del riconoscimento giuridico del genere variano notevolmente da uno Stato membro all'altro. Mentre alcuni Stati membri hanno adottato modelli di autodeterminazione, altri impongono procedure mediche che, secondo la Corte europea dei diritti dell'uomo, possono violare i diritti umani(). La Commissione agevolerà lo scambio di migliori pratiche tra gli Stati membri al fine di sostenere lo sviluppo di procedure per il riconoscimento giuridico del genere basate sull'autodeterminazione ed esenti da restrizioni in materia di età.
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Azioni chiave da parte della Commissione europea:
ücontinuare a sostenere le presidenze del Consiglio e gli Stati membri con tutti i mezzi possibili affinché si raggiunga il necessario accordo unanime in merito alla proposta di direttiva sulla parità di trattamento;
üpubblicare una relazione sull'applicazione della direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione e fornire orientamenti sulle pratiche di assunzione inclusive, in collaborazione con la piattaforma dell'UE delle Carte della diversità e il gruppo di esperti sull'uguaglianza LGBTIQ+;
üsvolgere attività di sensibilizzazione e promuovere la condivisione di conoscenze in materia di uguaglianza sanitaria attraverso la piattaforma per la politica sanitaria dell'UE e il portale sulle migliori pratiche in materia di sanità pubblica, basandosi nel contempo anche sugli approfondimenti offerti dai pertinenti progetti di ricerca di Orizzonte Europa;
ürealizzare uno studio sulle disuguaglianze e sulla discriminazione in materia di alloggi da pubblicare entro l'inizio del 2027 e utilizzarne i risultati nell'attuazione del piano europeo per gli alloggi a prezzo accessibili;
üdefinire una tabella di marcia per il 2030 sul futuro dell'istruzione e delle competenze digitali;
ücontinuare a sostenere gli Stati membri nell'adozione della proposta di regolamento sul riconoscimento reciproco della filiazione tra Stati membri.
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3.Assicurare l'impegno
In linea con l'articolo 21 TUE e attraverso il
piano d'azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia
e gli orientamenti dell'UE volti a promuovere e tutelare l'esercizio di tutti i diritti umani da parte delle persone LGBTI, l'UE svolge già un ruolo di primo piano nella promozione e nella tutela dei diritti delle persone LGBTIQ+. Al fine di conseguire la piena uguaglianza occorrono un impegno costante e un coinvolgimento attivo a tutti i livelli. La presente strategia rispecchia la determinazione della Commissione a promuovere il pieno ed equo godimento di tutti i diritti umani da parte di tutti all'interno dell'UE e nel mondo.
3.1Rafforzare l'impegno all'interno dell'UE
Gli Stati membri svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere l'uguaglianza LGBTIQ+ sul campo. Grazie allo slancio dato dalla prima strategia dell'UE per l'uguaglianza LGBTIQ, numerosi Stati membri hanno già adottato misure volte a promuovere l'uguaglianza LGBTIQ+ a livello nazionale. La Commissione invita ora tutti gli Stati membri ad adottare piani d'azione nazionali sull'uguaglianza delle persone LGBTIQ+ entro il 2027, in linea con gli
orientamenti per le strategie e i piani d'azione per rafforzare l'uguaglianza delle persone LGBTIQ
e la
lista di controllo per il monitoraggio
() che li accompagna. Al fine di incoraggiare misure nazionali in materia di uguaglianza LGBTIQ+ e la loro attuazione, gli Stati membri sono inoltre incoraggiati a nominare coordinatori nazionali per l'uguaglianza LGBTIQ+ o a basarsi su strutture esistenti a tal fine.
La Commissione continuerà a sostenere e monitorare tali sforzi attraverso il gruppo ad alto livello sulla non discriminazione, l'uguaglianza e la diversità e in particolare il suo sottogruppo di esperti sull'uguaglianza LGBTIQ+, il cui mandato sarà rafforzato al fine di includere rappresentanti dei paesi candidati e migliorare la cooperazione con le presidenze del Consiglio. Nel contesto del gruppo di esperti, gli Stati membri e gli altri portatori di interessi saranno invitati a fornire aggiornamenti periodici sulle loro attività e a diffondere tali informazioni al fine di aumentare la visibilità delle misure a sostegno dell'uguaglianza LGBTIQ+. Gli Stati membri potranno inoltre partecipare ad attività tematiche volte ad affrontare settori strategici specifici, quali l'assistenza sanitaria, l'istruzione e l'IA.
La Commissione continuerà a dare visibilità, celebrare e sostenere le autorità locali che promuovono l'inclusività attraverso i
premi Capitali europee dell'inclusione e della diversità
e a promuovere lo scambio di migliori pratiche tra i vincitori, i firmatari delle Carte della diversità e le organizzazioni della società civile.
La Commissione rafforzerà inoltre la cooperazione con le reti e i gruppi di esperti internazionali che si occupano di uguaglianza LGBTIQ+. Tra questi figurano il comitato di esperti del Consiglio d'Europa sull'orientamento sessuale, l'identità e l'espressione di genere e le caratteristiche sessuali, che ha iniziato il suo mandato nel 2024, e la rete di punti focali LGBTI governativi europei guidata dal Consiglio d'Europa.
Una democrazia sana si basa su uno spazio civico aperto e prospero, nel contesto del quale la società civile possa operare liberamente e le persone possano esprimere la propria identità senza timore. Tuttavia le organizzazioni della società civile LGBTIQ+ si trovano ad affrontare sfide crescenti, in quanto la loro capacità di sostenere le loro comunità, difendere i diritti umani e salvaguardare i valori democratici subisce una pressione crescente.
La futura strategia dell'UE per la società civile stabilirà un quadro comune destinato a orientare l'impegno e il sostegno della Commissione nei confronti della società civile in tutti i settori d'intervento. Questo anche con la finalità di proseguire i lavori con gli Stati membri al fine di promuovere e sostenere uno spazio civico prospero in tutta l'UE che comprenda le organizzazioni della società civile e i difensori dei diritti umani attivi nella promozione e nella protezione dei valori dell'UE, tra cui l'uguaglianza e la non discriminazione.
La Commissione promuoverà inoltre un nuovo "forum sulle politiche LGBTIQ+" con le organizzazioni della società civile LGBTIQ+, le parti sociali e il mondo accademico al fine di affrontare le sfide emergenti, valutare i progressi compiuti e garantire un'attuazione efficace della presente strategia. Ciò consentirà un dialogo strutturato e aperto con diversi portatori di interessi, comprese tavole rotonde periodiche con le organizzazioni ombrello LGBTIQ+ europee.
I giovani sono alleati fondamentali nella costruzione di società inclusive e democratiche. Attraverso il
dialogo dell'UE con i giovani
e i dialoghi mirati con i giovani sulle iniziative politiche dei commissari, la Commissione garantisce che le voci dei giovani, in particolare di quelli appartenenti a gruppi a maggior rischio di discriminazione, comprese le persone LGBTIQ+, siano ascoltate nel processo di elaborazione delle politiche. Tale meccanismo inclusivo continuerà a garantire l'apertura a tutti i giovani affinché contribuiscano a definire le politiche, compresi i giovani delle comunità LGBTIQ+.
La Commissione continuerà a sostenere gli Stati membri nell'integrazione dei principi di uguaglianza nelle riforme e negli investimenti nazionali attraverso gli strumenti di spesa pertinenti dell'UE, quali lo
strumento di sostegno tecnico
e il
dispositivo per la ripresa e la resilienza
.
La Commissione garantisce che i fondi dell'UE siano attuati in modo equo. Continuerà a monitorare il rispetto della "condizione abilitante orizzontale"(
) relativa all'attuazione e applicazione effettive della Carta dei diritti fondamentali nel periodo 2021-2027 per tutti i fondi a norma del
regolamento recante disposizioni comuni
. Applicherà inoltre il
regolamento finanziario
riveduto, che elenca esplicitamente l'incitamento alla discriminazione, all'odio o alla violenza tra i motivi di esclusione dai finanziamenti dell'UE.
La Commissione raddoppia il proprio impegno a sostenere le organizzazioni della società civile LGBTIQ+, l'attivismo di base e la sensibilizzazione, in un contesto in cui i finanziamenti a favore di tali organizzazioni subiscono sempre più tagli(). La Commissione continuerà a promuovere l'uguaglianza e la non discriminazione nel contesto del prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP), in particolare attraverso il programma AgoraEU. Nell'ambito di AgoraEU, la Commissione ha proposto di stanziare 3,6 miliardi di EUR a favore della nuova sezione Cittadini, uguaglianza, diritti e valori+, più che raddoppiando il bilancio previsto per l'attuale programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori.
Secondo la proposta presentata, inoltre, tutti i piani di partenariato nazionale e regionale sancirebbero garanzie solide volte ad assicurare il rispetto dello Stato di diritto e l'applicazione efficace della Carta dei diritti fondamentali dell'UE durante tutta l'attuazione. Eviterebbero altresì qualsiasi discriminazione basata, tra l'altro, sul genere e sull'orientamento sessuale durante la preparazione, l'attuazione, il monitoraggio, la rendicontazione e la valutazione di detti piani().
Dati affidabili e comparabili sulla parità sono fondamentali al fine di elaborare e monitorare politiche basate su dati concreti utilizzando una prospettiva intersezionale. Il mandato del gruppo di esperti in materia di dati sulla parità nell'ambito del gruppo ad alto livello sulla non discriminazione, l'uguaglianza e la diversità sarà rinnovato. In collaborazione con la FRA, promuoverà la raccolta di dati sulla parità, compresi dati sulle sfide cui devono far fronte le persone LGBTIQ+.
La Commissione continuerà inoltre a collaborare con le agenzie pertinenti dell'UE, quali la FRA, la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound) e l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE), al fine di fornire assistenza tecnica agli Stati membri in materia di dati sulla parità, compresi dati mirati sulla discriminazione intersezionale. Continuerà anche a collaborare con gli uffici statistici nazionali al fine di migliorare la raccolta di dati armonizzati sulla parità nell'ambito della task force di Eurostat sulle statistiche in materia di uguaglianza e non discriminazione. Sulla scia del successo della
prima tavola rotonda europea ad alto livello sui dati sulla parità
, svoltasi nel 2021, la Commissione organizzerà una seconda edizione, che riunirà i principali portatori di interessi al fine di promuovere ulteriormente la raccolta e l'uso di dati sulla parità.
La Commissione preparerà una raccomandazione con l'obiettivo di migliorare la raccolta, l'analisi e l'uso di dati sulla parità, in cooperazione con gli Stati membri. Ciò rafforzerà il sostegno agli Stati membri e ad altri portatori di interessi, fornendo strumenti volti a contribuire a monitorare lo stato dell'uguaglianza nell'UE e a migliorare l'integrazione dei dati sulla parità.
La Commissione intende pubblicare un nuovo Eurobarometro sulla discriminazione nell'UE nel 2027, e invita la FRA a condurre il prossimo ciclo della sua indagine esaustiva sulle persone LGBTIQ+ da pubblicare nel 2029.
La Commissione mantiene il proprio impegno a svolgere attività di sensibilizzazione in merito all'uguaglianza e alla non discriminazione LGBTIQ+. Avvierà una campagna di comunicazione sull'Unione dell'uguaglianza al fine di coinvolgere i cittadini in tutta l'UE in relazione al sostegno ai valori dell'uguaglianza e della non discriminazione.
La Commissione continuerà a promuovere attivamente l'uguaglianza LGBTIQ+ attraverso un sostegno adeguato e la partecipazione alle riunioni organizzate da autorità nazionali e dalle presidenze del Consiglio e ai principali eventi pubblici che fungono da tappe fondamentali per la comunità LGBTIQ+, quali il mese dell'orgoglio gay e la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia.
Al fine di rendere l'uguaglianza LGBTIQ+ parte di tutte le politiche dell'UE, la Commissione intensificherà la cooperazione tra i propri servizi e con le altre istituzioni dell'UE. Tale attività continuerà ad essere agevolata dalla commissaria europea per la Parità, dal punto di contatto per la parità nei gabinetti, dal gruppo interservizi della Commissione sull'attuazione della presente strategia e dal gruppo di lavoro interno della Commissione per l'uguaglianza.
3.2Mantenere l'impegno a livello mondiale al fine di difendere i diritti umani delle persone LGBTIQ+
L'UE continua a impegnarsi a promuovere i diritti delle persone LGBTIQ+ a livello internazionale. I diritti delle persone LGBTIQ+ sono tutelati dal diritto internazionale vigente in materia di diritti umani, eppure in numerose parti del mondo le persone LGBTIQ+ subiscono gravi violazioni dei diritti umani, tra cui figurano persecuzioni, detenzioni o persino la pena di morte(), per il semplice fatto di essere come sono. Sempre più spesso, i difensori dei diritti umani e le loro vite sono messi a repentaglio al fine di promuovere l'uguaglianza LGBTIQ+.
A livello multilaterale, l'UE si adopererà per costruire alleanze regionali e globali volte a promuovere l'uguaglianza, anche in seno alle Nazioni Unite, all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e al Consiglio d'Europa. Continuerà a partecipare al gruppo ristretto delle Nazioni Unite incaricato delle questioni LGBTI e continuerà a dialogare con i meccanismi delle Nazioni Unite per i diritti umani, compreso l'esperto indipendente delle Nazioni Unite in materia di protezione contro la violenza e la discriminazione basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere.
L'UE continuerà a impegnarsi nell'analisi delle attività di manipolazione delle informazioni e ingerenze da parte di attori stranieri nei confronti della comunità LGBTIQ+ e contribuirà attivamente a prevenire tali attacchi e a rispondervi a livelli diversi e in tutte le regioni a livello mondiale.
A livello bilaterale, l'UE intensificherà gli sforzi volti a contrastare forme multiple e intersezionali di discriminazione, comprese quelle fondate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere. L'UE intensificherà inoltre l'azione per prevenire, denunciare e contrastare tutte le forme di discriminazione e molestie nei confronti delle persone LGBTI, così come la violenza e l'odio anti-LGBTI. L'UE continuerà a condannare e contrastare attivamente leggi, politiche e pratiche discriminatorie, prestando particolare attenzione alla promozione della depenalizzazione a livello globale delle relazioni consenzienti tra persone dello stesso sesso.
Le delegazioni dell'UE saranno incaricate di continuare a monitorare attentamente gli sviluppi e di impegnarsi in attività diplomatiche di sensibilizzazione laddove siano proposte leggi restrittive. L'UE continuerà inoltre a proteggere i diritti delle persone LGBTIQ+ nei propri dialoghi sulle politiche in materia di diritti umani. L'uguaglianza LGBTIQ+ continuerà altresì a costituire il fulcro dell'impegno dell'UE con i paesi che beneficiano di preferenze commerciali nell'ambito del
sistema di preferenze generalizzate
e del
regime "Tutto tranne le armi"
.
Nelle sue missioni di osservazione elettorale l'UE continuerà a prendere in considerazione i casi di incitamento all'odio e di linguaggio provocatorio, anche quando prendono di mira le persone LGBTIQ+, nonché la rappresentazione di stereotipi nella copertura mediatica. L'UE esaminerà inoltre le misure adottate dalle autorità competenti per agevolare la partecipazione dei gruppi di minoranza, comprese le persone LGBTIQ+, al processo elettorale e per contrastare la discriminazione nei loro confronti.
L'UE continuerà inoltre a garantire che gli aiuti umanitari e le misure di protezione rispondano alle esigenze specifiche delle persone LGBTIQ+ vulnerabili, in linea con i principi umanitari fondamentali, quali l'imparzialità e la non discriminazione. Prevenire, attenuare e rispondere alla violenza di genere, compresa la violenza sessuale connessa ai conflitti, è una priorità fondamentale per l'UE nella sua veste di donatrice di aiuti umanitari.
Per quanto concerne i paesi candidati e potenziali candidati, in linea con la metodologia di allargamento riveduta del 2020, l'UE continuerà a difendere i diritti delle persone LGBTIQ+, anche nell'ambito dei negoziati di adesione e dei relativi accordi di associazione. Il pacchetto annuale della Commissione sull'allargamento continuerà a valutare la situazione dei diritti umani delle persone LGBTIQ+ nei paesi candidati e potenziali candidati.
La Commissione monitorerà in particolare il rispetto della legislazione dell'UE e della giurisprudenza pertinente della Corte di giustizia dell'Unione europea e della Corte europea dei diritti dell'uomo, formulerà raccomandazioni e sosterrà misure volte a garantire l'uguaglianza delle persone LGBTIQ+ e a contrastare la violenza, l'odio e la discriminazione. Continuerà inoltre a promuovere i diritti delle persone LGBTIQ+ nelle proprie discussioni in materia di politiche e di diritti umani con i paesi del vicinato.
Al fine di sostenere i difensori dei diritti umani, la Commissione continuerà a fornire orientamenti sul trattamento delle domande di visto presentate dai difensori dei diritti umani attraverso il
manuale per il codice dei visti dell'UE
. Tale manuale è stato riveduto nel giugno 2024 con orientamenti ed esempi aggiornati, anche per i difensori dei diritti umani LGBTIQ+. Le delegazioni dell'UE in tutto il mondo continueranno inoltre ad attuare gli
orientamenti dell'UE sui difensori dei diritti umani
. Un sostegno specifico è fornito anche attraverso il
meccanismo dell'UE per i difensori dei diritti umani
attraverso sovvenzioni di emergenza, assistenza alla ricollocazione, sviluppo di capacità e formazione per i difensori dei diritti umani a rischio.
Per difendere i diritti delle persone LGBTIQ+, la Commissione applicherà inoltre un approccio basato sui diritti umani, unitamente all'analisi di genere e della disuguaglianza, a tutte le azioni finanziate attraverso gli appositi strumenti dell'UE, quali lo strumento di assistenza preadesione (IPA) e lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI), anche nell'ambito dei programmi tematici dell'NDICI riguardanti i diritti umani e la democrazia, e la società civile. Tali programmi continueranno anche a fornire sostegno finanziario alle organizzazioni della società civile e ai difensori dei diritti umani LGBTIQ+. Dovrebbero essere seguiti dal proposto
strumento Europa globale
, che sta attualmente seguendo l'iter legislativo, per il prossimo quadro finanziario pluriennale.
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Azioni chiave da parte della Commissione europea:
üfornire finanziamenti attraverso i pertinenti strumenti di spesa dell'UE a sostegno di progetti e organizzazioni che difendono i diritti delle persone LGBTIQ+ e lottano contro la discriminazione;
ücreare un nuovo "forum sulle politiche LGBTIQ+" con le organizzazioni della società civile LGBTIQ+, le parti sociali e il mondo accademico nel 2026;
üavviare all'inizio del 2027 una campagna di comunicazione sull'Unione dell'uguaglianza al fine di coinvolgere i cittadini in tutta l'UE in relazione al sostegno all'uguaglianza e alla non discriminazione;
üpreparare una raccomandazione sui dati sulla parità, integrata dalla pubblicazione di una nuova edizione dell'Eurobarometro sulla discriminazione nell'UE nel 2027;
üattuare azioni volte a promuovere e proteggere il pieno ed equo godimento di tutti i diritti umani da parte delle persone LGBTIQ+ in tutto il mondo, a livello tanto multilaterale quanto bilaterale, anche sostenendo a livello globale la depenalizzazione delle relazioni consenzienti tra persone dello stesso sesso;
üsostenere l'allineamento dei paesi candidati e potenziali candidati alla pertinente legislazione dell'UE e alla giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea e della Corte europea dei diritti dell'uomo.
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Conclusioni
La presente strategia ribadisce la visione di un'Unione europea nella quale le persone LGBTIQ+ siano libere di essere stesse e di amare. L'UE e i suoi Stati membri hanno compiuto progressi significativi nella realizzazione di un'Unione dell'uguaglianza. Tuttavia, molto può ancora essere svolto al fine di costruire una società veramente equa per tutti, esente da discriminazioni e odio.
Sulla base della strategia per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025, la presente strategia rinnovata continua a portare avanti gli sforzi dell'UE destinati a promuovere l'uguaglianza LGBTIQ+ e continua a concentrarsi su settori prioritari, nonché sull'integrazione dell'uguaglianza LGBTIQ+ in tutte le politiche, adottando un approccio intersezionale. Conseguire l'uguaglianza è fondamentale non soltanto ai fini di una democrazia resiliente e di una società coesa, ma anche per promuovere economie prospere e competitive in tutta Europa.
Difendere l'uguaglianza e la non discriminazione nell'UE costituisce una responsabilità condivisa, che richiede sforzi congiunti a tutti i livelli. Le istituzioni e le agenzie dell'UE, gli Stati membri, comprese le loro autorità regionali e locali, gli organismi per la parità, le parti sociali, le imprese, la società civile e le singole persone devono proseguire e rafforzare il loro impegno a Favore del conseguimento degli obiettivi della presente strategia rinnovata.
Gli alleati, persone che non si identificano necessariamente come LGBTIQ+ ma che difendono attivamente l'uguaglianza LGBTIQ+, svolgono un ruolo cruciale svolgendo attività di sensibilizzazione, facendo sentire la propria voce e sostenendo attivamente l'uguaglianza LGBTIQ+ nella loro vita quotidiana, contribuendo a trasformare i valori condivisi in realtà tangibili.
La Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio a rinnovare il loro impegno e a sostenere l'attuazione della presente strategia. Invita inoltre il Comitato delle regioni e il Comitato economico e sociale europeo a riunire gli enti locali e regionali, le parti sociali e la società civile al fine di discutere il modo in cui far progredire l'uguaglianza LGBTIQ+ per tutti.
La Commissione monitorerà regolarmente l'attuazione delle misure illustrate nella presente strategia e presenterà una revisione intermedia nel 2028.