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Documento 52001IE0936

Parere del Comitato economico e sociale sul tema "Malta verso l'adesione"

GU C 260 del 17.9.2001, p. 93/97 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

52001IE0936

Parere del Comitato economico e sociale sul tema "Malta verso l'adesione"

Gazzetta ufficiale n. C 260 del 17/09/2001 pag. 0093 - 0097


Parere del Comitato economico e sociale sul tema "Malta verso l'adesione"

(2001/C 260/17)

Il Comitato economico e sociale, in data 13 luglio 2000, ha deciso di elaborare un parere di iniziativa sul tema "Malta verso l'adesione".

La Sezione "Relazioni esterne", incaricata di preparare i lavori in materia, ha formulato il parere sulla base del rapporto introduttivo del relatore Walker il 28 giugno 2001.

Il Comitato economico e sociale ha adottato l'11 luglio 2001, nel corso della 383a sessione plenaria, con 66 voti favorevoli, 28 contrari e 22 astensioni il seguente parere.

NB:

La situazione di Malta ed i suoi progressi verso l'adesione evolvono rapidamente sia per quanto riguarda la chiusura dei capitoli negoziali, che per l'introduzione di misure legislative: le informazioni che figurano in appresso sono state aggiornate il 28 giugno 2001, data della riunione della Sezione. Successivi sviluppi non figurano quindi nel documento.

1. Introduzione

1.1. La Repubblica di Malta è una democrazia parlamentare con una storia lunga e movimentata nel corso della quale la sua posizione strategica nel Mediterraneo ha fatto sì che il popolo maltese svolgesse un ruolo di capitale importanza nello sviluppo della civiltà europea. Fin dalla preistoria, Malta si è dimostrata aperta ai visitatori, anche se non tutti ben accolti. Nelle varie epoche è stata successivamente dominata da fenici, romani, cavalieri dell'ordine di S. Giovanni, da francesi e inglesi. Nel corso dei secoli è stata per due volte al centro della storia: nel XVI secolo, quando i cavalieri di Malta respinsero l'invasore turco e durante la seconda guerra mondiale, quando resistette alle potenze dell'Asse e contribuì a determinare il corso della storia dell'Europa occidentale. Per questa seconda impresa, Malta fu insignita della George Cross, la massima onorificenza inglese al valore civile.

1.2. Il Consiglio europeo di Helsinki del 10-11 dicembre 1999 ha autorizzato l'apertura dei negoziati di adesione con Malta e altri cinque paesi candidati, che costituiscono quindi il cosiddetto "Gruppo di Helsinki".

1.3. La situazione economica e politica di Malta le consente di collocarsi in testa al gruppo dei candidati all'adesione all'UE: il paese soddisfa i criteri di Copenaghen, dispone di un'economia di mercato funzionante e dovrebbe essere in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali all'interno dell'Unione, a patto di creare i presupposti necessari per l'ulteriore ristrutturazione industriale che si dovrà realizzare indipendentemente dall'adesione all'UE.

1.3.1. Si dovrà tuttavia superare un ostacolo rilevante: Malta è al momento l'unico dei paesi candidati in cui non esiste un chiaro consenso politico sull'appartenenza all'Unione. Finché tale consenso non sarà raggiunto e non presenterà prospettive credibili di sostenibilità, rimangono dubbi sulla preparazione del paese all'adesione.

1.4. La presente relazione verte sullo stato di avanzamento dei preparativi dell'economia e della popolazione maltese in vista dell'adozione dell'acquis comunitario e dell'adempimento degli altri obblighi connessi all'adesione. Si cercherà di valutare quali passi siano stati già compiuti e quali invece restino da compiere. Inevitabilmente, si esamineranno anche le questioni politiche che in ultima istanza determineranno la volontà di Malta di portare avanti la propria candidatura.

1.5. Il relatore è stato assistito nel suo lavoro dal dott. Leonard Mizzi, Malta Business Bureau, al quale vanno i più vivi ringraziamenti. Una delegazione del gruppo di studio si è recata in visita a Malta dal 21 al 23 marzo 2001(1).

2. Valutazione dei progressi di Malta sulla via dell'adesione

2.1. La storia delle relazioni di Malta con l'UE, il background politico, economico e sociale, il processo negoziale, i progressi compiuti in sede di negoziazioni, una valutazione dei settori in cui potrebbero sorgere delle difficoltà, lo stato del dialogo sociale e civile a Malta, l'impatto dell'adesione in determinati settori, le posizioni dei Maltesi nei confronti dell'adesione e la questione dei finanziamenti figurano in un documento a parte.

3. Sintesi

3.1. A Malta non esiste attualmente un chiaro consenso politico sull'appartenenza all'Unione. Il partito nazionalista al governo è favorevole ad un'adesione immediata che ritiene non solo storicamente e politicamente auspicabile, ma anche necessaria per fornire gli incentivi e il sostegno finanziario necessari per far fronte ai problemi strutturali del paese.

3.2. Il partito laburista, dal canto suo, preferirebbe rinviare l'adesione fino a quando non siano stati risolti i problemi più gravi. Nel frattempo è favorevole a mantenere relazioni amichevoli con l'UE e pronto a negoziare una forma di associazione di libero scambio che faccia di Malta la "Svizzera del Mediterraneo".

3.3. Il partito nazionalista intende organizzare un referendum sull'adesione una volta completati i relativi negoziati, e in ogni caso, prima delle prossime elezioni parlamentari previste al più tardi per il gennaio 2004. Il partito laburista ha annunciato che in caso di vittoria alle prossime elezioni ritirerà la candidatura di Malta all'UE, indipendentemente dall'esito del referendum.

3.3.1. Dall'ultimo sondaggio di opinioni effettuato emerge un equilibrio quasi perfetto tra i fautori dell'adesione all'UE ed i suoi oppositori; il numero degli indecisi è molto elevato.

3.4. Attualmente, Malta soddisfa i criteri di Maastricht tranne quello relativo al deficit annuo del bilancio. L'indebitamento pubblico globale è il 59 % circa del PIL: esso rientra quindi nel limite del 60 %, imposto da Maastricht, ed è inferiore a quello di vari Stati membri. Tuttavia, tende ad aumentare. Se tale tendenza dovesse proseguire, supererebbe il livello di riferimento prima della data fissata per l'adesione.

3.4.1. Il PIL maltese, espresso in parità di potere d'acquisto, è pari al 52 % della media UE.

3.4.2. L'economia è fortemente orientata all'esportazione: nel 1999 le esportazioni di beni e servizi sono ammontate all'89 % del PIL. L'UE è il principale partner commerciale di Malta con il 65 % delle importazioni; si registra un notevole surplus della bilancia commerciale.

3.4.3. Le principali attività economiche sono l'elettronica, i trasporti marittimi, la cantieristica e il turismo. L'agricoltura rappresenta solo il 2,5 % del PIL ed è altamente frammentata.

3.4.4. Con circa 1200 abitanti per km2 Malta ha una densità di popolazione molto elevata: il 21 % del territorio è abitato.

3.4.5. L'economia maltese è dominata dalle microimprese: il 95 % delle aziende conta meno di 10 dipendenti.

3.5. Il Comitato direttivo e d'azione Malta-UE (Meusac) ha l'obiettivo di aumentare la trasparenza del processo di adesione e di farvi partecipare tutti i settori interessati.

3.5.1. Alcuni organismi consultati dal Meusac si lamentano del poco tempo a disposizione per il dibattito, che non consente loro di consultare i propri membri.

3.6. Il primo Programma nazionale maltese per l'adozione dell'acquis (PNAA) è stato pubblicato il 18 settembre 2000.

3.6.1. Malta ha ottenuto un periodo transitorio di quattro anni nel quadro del capitolo "Energia" per poter costituire riserve strategiche di petrolio.

3.6.1.1. L'UE ha rilevato che Malta ha tutte le carte in regola per beneficiare di una deroga post adesione in quanto il suo sistema di erogazione di energia elettrica è classificato come "piccolo e isolato".

3.6.1.2. Malta ha inoltre ottenuto un periodo transitorio di quattro anni nel quadro del capitolo della libera circolazione dei beni per il rinnovo delle autorizzazioni commerciali per i prodotti farmaceutici.

3.6.1.3. Nel quadro del capitolo della libera circolazione dei lavoratori, Malta ha ottenuto un periodo transitorio di sette anni durante il quale potrà applicare misure di salvaguardia al diritto dei lavoratori provenienti da altri Stati UE di cercare lavoro sul suo territorio. Malta differisce dagli altri paesi candidati per il fatto che dopo l'adesione si prevede un afflusso di lavoratori stranieri, mentre negli altri paesi il flusso è previsto in uscita.

3.6.2. Sinora Malta ha aperto 28 capitoli, 17 dei quali sono stati temporaneamente chiusi. Spera di aprire il capitolo dell'agricoltura al più tardi, durante la presidenza belga.

3.7. Esistono alcune aree potenzialmente problematiche che dovranno essere risolte nel corso dei negoziati per l'adesione.

3.7.1. Permangono talune restrizioni all'acquisto di beni immobili a Malta da parte di cittadini stranieri.

3.7.2. Va rafforzata la capacità amministrativa di fare rispettare i diritti di proprietà intellettuale (polizia, dogane e risoluzione extragiudiziale delle controversie).

3.7.3. Per conformarsi alla politica di concorrenza UE, Malta deve far fronte a due anni di intenso lavoro per adeguare ulteriormente la propria legislazione, procedere ad una ristrutturazione e una maggiore liberalizzazione e privatizzazione. Devono essere gradualmente eliminati gli attuali aiuti alla cantieristica navale.

3.7.4. Nel settore della pesca il PNAA ha individuato dei problemi relativamente alla tariffa doganale del 15 % sulle esportazioni ittiche ed all'esigenza di mantenere entro 25 miglia nautiche la zona di conservazione delle risorse ittiche al fine di preservare le riserve.

3.7.5. L'UE nutre preoccupazioni per il tasso di detenzione di navi battenti bandiera maltese nei porti UE, nonché per il tasso di ispezioni da parte dello Stato di bandiera a Malta. Malta possiede la quarta flotta del mondo composta in gran parte da petroliere. L'amministrazione marittima maltese è ben lungi dal poter assicurare il controllo delle navi battenti la propria bandiera, che sono per la stragrande maggioranza di proprietà di armatori di paesi terzi.

3.7.6. Il costo per attuare l'acquis in materia ambientale è pari a circa il 5 % del PIL maltese. Le aree difficili sono la gestione dei rifiuti, la disponibilità, la qualità ed il costo dell'acqua.

3.7.7. L'acquis relativo all'agricoltura dovrebbe comportare difficoltà ad esempio per quanto riguarda la protezione doganale applicata ai prodotti agricoli o la concorrenza dell'UE per l'industria agricola maltese, parcellizzata e relativamente inefficiente.

3.7.8. Malta ha chiesto un periodo di transizione riguardo alle direttive sull'orario di lavoro, l'esposizione al rumore durante il lavoro, i cantieri temporanei/mobili e l'uso delle attrezzature di lavoro. Alcuni ambienti industriali maltesi considerano insufficienti questi periodi di transizione.

3.7.9. I progetti legislativi necessari per rendere conforme la politica di protezione del consumatore con la direttiva UE relativa alla responsabilità per danni causati da prodotti saranno presentati quest'anno, ma non è chiaro come sarà applicata nel breve periodo la direttiva relativa ai viaggi, le vacanze ed i circuiti "tutto compreso", visto che solo nel 2002 saranno creati gli organi competenti preposti al suo rispetto.

3.7.10. Il mondo commerciale maltese vorrebbe beneficiare di una soglia elevata di esenzione dall'IVA ed usufruire delle disposizioni di tasso zero applicate nel Regno Unito e in Irlanda. Si teme inoltre che la tendenza all'armonizzazione dei regimi impositivi nell'Unione europea provochi un aumento degli oneri fiscali globali a carico delle imprese maltesi.

3.8. Le procedure di consultazione tra il governo maltese e le parti sociali sono state formalizzate con la creazione del Consiglio maltese per lo sviluppo economico e sociale, un organismo autonomo tripartito composto da rappresentanti delle associazioni dei datori di lavoro, dei sindacati e del governo.

3.8.1. Attualmente il coinvolgimento di altre componenti della società civile rimane marginale e non fa parte integrante del processo. Ciò costituisce comunque un primo passo di un processo in evoluzione.

3.8.2. Il governo maltese ha proposto di creare un Comitato consultivo misto UE/Malta composto di sei membri di ciascuna delegazione.

3.9. Su alcuni settori dell'economia maltese le conseguenze dell'adesione all'UE saranno notevoli.

3.9.1. Il turismo è una delle principali industrie di Malta, ma il suo sviluppo è ostacolato dalla mancanza di spazio, strutture e risorse. Il settore risentirà inoltre di alcuni aspetti della legislazione comunitaria sull'occupazione.

3.9.2. La cantieristica e l'industria della costruzione e riparazione navale sono un settore importante, anche se economicamente deficitario, dell'industria maltese. Sono necessari una piano di ristrutturazione e un negoziato equilibrato per un'eliminazione graduale dei sussidi.

3.9.3. Il settore manufatturiero teme l'impatto di varie direttive nel campo della legislazione UE su lavoro, occupazione e salute e sicurezza. A Malta, l'industria è formata in grandissima misura da micro-imprese non sindacalizzate e che, quindi, non possono negoziare accordi speciali personalizzati.

3.9.4. A Malta l'uccellagione è uno sport molto diffuso che attira circa 15000 appassionati. I cacciatori temono che la legislazione UE possa limitare o addirittura abolire il loro sport e quindi sono restii a votare a favore dell'adesione in mancanza di un compromesso soddisfacente.

3.9.5. L'isola di Gozo presenta il problema della "doppia insularità"; i suoi abitanti desiderano ricevere la maggiore assistenza possibile dall'UE.

3.9.6. La conformità con l'acquis sull'UEM è subordinata al completamento del processo di liberalizzazione del movimento dei capitali.

3.9.7. Preoccupa il grande numero di casi pendenti presso i tribunali civili di Malta. Sebbene le autorità maltesi abbiano preso disposizioni per sbloccare la situazione, l'adesione all'UE potrebbe provocare un aumento di vertenze ed aggravare la situazione.

3.10. A differenza dei paesi candidati dell'Europa centrorientale, Malta non può beneficiare dei finanziamenti ISPA o Sapard. Il CES ritiene che il programma ISPA vada esteso a Malta.

4. Conclusioni

4.1. A prescindere dalla questione dell'adesione all'UE, Malta riconosce generalmente la necessità di riforme strutturali significative per permettere alla società maltese di adeguarsi ad un mondo in mutamento ed essere competitiva in un'economia sempre più globalizzata. Alcuni ritengono che il ritmo a cui avvengono attualmente i cambiamenti, determinato dalla necessità di rispettare l'acquis comunitario nei termini previsti dal governo, sia troppo frenetico, e che sia preferibile continuare ad un ritmo più misurato. Poiché è indiscutibile il ruolo di catalizzatore della prospettiva dell'adesione all'UE relativamente ai cambiamenti, è lecito chiedersi se, senza questo stimolo, le riforme necessarie verrebbero effettivamente attuate.

4.1.1. Indubbiamente, il governo sta attualmente riuscendo a integrare considerevoli parti dell'acquis ad un ritmo sostenuto. Esiste inoltre una chiara determinazione a completare il processo di adozione dell'acquis entro i termini previsti.

4.2. Si rileva l'esigenza di costituire una capacità nell'ambito dell'infrastruttura del settore pubblico. Occorrerà del tempo per creare l'organizzazione necessaria all'attuazione di tutta la nuova legislazione richiesta per integrare l'acquis ed assicurarne un livello adeguato d'implementazione. Occorre inoltre migliorare la capacità del settore giudiziario per consentirgli di trattare tutte le controversie che ne risulteranno.

4.3. Fra i contrari all'ingresso nell'UE si riscontra una tendenza a tacciare di "propaganda" i programmi d'informazione avviati dal governo con l'assistenza dell'UE. Tuttavia, molti intervistati hanno dichiarato che nel popolo maltese vi è una mancanza generale di comprensione delle problematiche in questione. Tenuto conto delle importanti conseguenze della decisione da prendere, è ovviamente auspicabile che, al momento di esercitare il proprio diritto di voto in sede di referendum, la gente sia stata esaurientemente informata sugli aspetti in questione.

4.4. Ad oggi, Malta ha chiesto alcune deroghe e un certo numero di periodi di transizione. Alcuni industriali ritengono che i periodi transitori chiesti non siano sufficienti né per numero, né per durata. D'altra parte, il numero dei periodi transitori chiesti è finora fra i più alti di tutti i paesi candidati. Ciò riflette in parte i problemi posti dalla situazione insulare di Malta e dalla necessità di presentare condizioni attraenti al popolo maltese.

4.5. Il dialogo sociale a Malta è ben sviluppato, ed è in corso di ulteriore potenziamento. Attualmente, le ONG ed altre organizzazioni della società civile sono ai margini di questo processo e non ne fanno parte integrante.

4.6. Il governo maltese ha lanciato un vasto processo di consultazione sull'adesione all'UE tramite il Meusac. Si lamenta che la massa di informazioni e il breve lasso di tempo disponibile per rispondere impediscono alle organizzazioni, in particolare a quelle di volontariato, di dare risposte ponderate. La delegazione ha inoltre avvertito preoccupazione per un rifiuto del governo di diffondere i risultati delle valutazioni dell'impatto o per il fatto che i risultati possano venir pubblicati solo dopo aver trasmesso a Bruxelles la posizione negoziata.

4.6.1. A seguito della visita della delegazione a Malta, il governo ha annunciato che i risultati delle valutazioni d'impatto verranno pubblicati a partire dall'aprile del 2001.

4.7. Malta dispone di un sistema completo di previdenza sociale, che regge il confronto con quelli della maggior parte degli Stati membri.

4.8. Il Comitato accoglie favorevolmente la proposta di creare un comitato consultivo misto Malta/UE. Fa nondimeno rilevare che abitualmente le delegazioni di entrambe le parti constano di rappresentanti delle parti sociali e di altre organizzazioni della società civile. Dato che detto comitato ha un ruolo consultivo nei confronti del governo, una rappresentanza diretta del governo nelle delegazioni non pare logica.

4.9. Il Comitato ritiene opportuno valutare la possibilità di estendere a Malta l'ammissibilità ai finanziamenti ISPA, prima e dopo l'adesione.

Al fine di presentare condizioni accettabili al popolo maltese, il processo negoziale dovrà ottenere risultati soddisfacenti almeno per quanto riguarda tutta una serie di questioni trattate in un documento a parte. I negoziatori maltesi dovranno indicare, di preferenza in una fase iniziale, la loro posizione di ripiego nel caso in cui la loro base negoziale su elementi chiave non sia accettabile per l'UE.

4.10. Se, da un lato, a Malta si riconosce generalmente che la domanda di adesione all'Unione europea implica l'impegno ad integrare l'acquis comunitario e che non può esistere un'Europa "à la carte", dall'altro, si ritiene irragionevole il rifiuto di estendere ai paesi candidati deroghe e periodi di transizione di cui godono attualmente gli Stati membri, e pretendere standard di applicazione della normativa nei paesi candidati più alti che non nell'Unione stessa.

4.11. In termini di evoluzione economica, politica e sociale e relativamente ai progressi compiuti nell'integrazione dell'acquis, Malta si trova all'avanguardia fra gli Stati candidati all'adesione. Rimane la questione dell'esistenza o meno di una volontà politica di raggiungere questo obiettivo.

Bruxelles, 11 luglio 2001.

Il Presidente

del Comitato economico e sociale

Göke Frerichs

(1) CES 460/201.

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