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Document 52016IE5526

Parere del Comitato economico e sociale europeo su «Digitalizzazione e modelli economici innovativi nel settore finanziario europeo: conseguenze sull'occupazione e sulla clientela» (parere d'iniziativa)

GU C 246 del 28.7.2017, p. 8–17 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

28.7.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 246/8


Parere del Comitato economico e sociale europeo su «Digitalizzazione e modelli economici innovativi nel settore finanziario europeo: conseguenze sull'occupazione e sulla clientela»

(parere d'iniziativa)

(2017/C 246/02)

Relatore:TBL

Carlos TRIAS PINTO

Correlatore:TBL

Pierre GENDRE

Decisione dell'Assemblea plenaria

22 settembre 2016

Base giuridica

Art. 29, par. 2, del Regolamento interno

 

Parere d'iniziativa

Organo competente

Commissione consultiva per le trasformazioni industriali (CCMI)

Adozione alla CCMI

7 aprile 2017

Adozione in sessione plenaria

26 aprile 2017

Sessione plenaria n.

525

Esito della votazione

(favorevoli/contrari/astenuti)

150/1/3

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1

In questi ultimi decenni il settore bancario e quello assicurativo sono stati interessati da un processo di continua innovazione indotto dagli sviluppi tecnologici e normativi e dalle nuove esigenze e aspettative dei clienti. Nuovi modelli di investimento, risparmio, assicurazione e trasferimento di fondi, permettono a un altissimo numero di investitori di partecipare a progetti di diverse dimensioni.

1.2

Gli operatori dei settori fintech e insurtech fungono da catalizzatori e spesso intervengono, come partner di istituti finanziari, per ammodernarne i servizi, amalgamarne i punti di forza e di debolezza e generare sinergie reciproche. Il CESE è convinto che vi siano notevoli opportunità di creare valore fomentando un ecosistema di co-opetizione (1) innovativa.

1.3

C'è sicuramente bisogno di ripristinare fiducia e stabilità nel settore finanziario, e la gestione della transizione dal vecchio (sistema bancario tradizionale) al nuovo sistema svolge un ruolo cruciale in tale processo. A questo proposito, il CESE invita ad adottare una legislazione adeguata, a livello UE, nel quadro di un processo che completi l'Unione bancaria e il mercato unico digitale, favorendo la crescita e l'innovazione, ma assicurando al tempo stesso la protezione dei consumatori e dei lavoratori nel settore finanziario.

1.4

Per realizzare un mercato finanziario europeo veramente unico, la Commissione europea dovrebbe promuovere politiche volte a sostenere un contesto uniforme per tutti nel settore dell'innovazione. In generale, servono condizioni più o meno analoghe non solo a livello di regolamentazione ma anche a livello di diritti dei consumatori, condizioni di lavoro e obblighi di vigilanza, sia per il settore finanziario tradizionale che per le imprese fintech, secondo il principio in base al quale ad attività identiche si applicano norme e obblighi di vigilanza identici. Più specificamente:

1.4.1

Un approccio alla regolamentazione basato sul rischio dovrebbe rimanere coerente durante l'intera durata del ciclo di vita dell'innovazione, assicurando un quadro normativo proporzionale e semplificato, in modo da permettere sia agli operatori storici che ai nuovi soggetti di sperimentare nuove tecnologie e modelli aziendali, interagendo con le autorità di regolamentazione. La creazione di un quadro UE per la sperimentazione, in collaborazione con l’industria e con un ampio spettro di parti interessate (compresi i rappresentanti dei consumatori e dei lavoratori), fornirebbe gli strumenti necessari per prepararsi a sostenere l’innovazione in tutte le sue attività (FinTech Sandbox per l’innovazione nel settore fintech) (2).

1.4.2

Per rispettare le stesse condizioni che si applicano a soggetti terzi, è necessario considerare il trattamento del software come un attivo immateriale, evitando di dedurre dal capitale proprio primario gli investimenti elevati che i soggetti con sede nell'UE già realizzano nel settore IT (seguendo l'esempio dei sistemi bancari statunitense e svizzero o del settore assicurativo (3)).

1.4.3

La Commissione europea, l’Autorità bancaria europea e gli Stati membri devono impegnarsi fermamente a favore di un'attuazione armonizzata ed efficace della direttiva riveduta sui servizi di pagamento (PSD II), che introduce requisiti di sicurezza molto rigorosi relativamente agli ordini e al trattamento dei pagamenti elettronici nonché alla protezione dei dati finanziari dei consumatori, prestando particolare attenzione ai colossi del settore commerciale e dei social media tecnologici.

1.4.4

Le sfide e i rischi per i consumatori derivanti dalla digitalizzazione dei servizi finanziari dovrebbero essere attentamente esaminati dal Piano d'azione sui servizi finanziari al dettaglio (4) e dalla task force Fintech, garantendo uno stretto coordinamento tra DG JUST e DG FISMA, in particolare per quanto riguarda gli aspetti concernenti la protezione dei consumatori, ad esempio per stabilire quali tipi di dati dovrebbero essere utilizzati per valutare l'affidabilità creditizia, o come garantire la comprensione delle informazioni precontrattuali o il controllo efficace dell'identità dell'utente attraverso una serie di verifiche.

1.4.5

Le misure incluse nella proposta di modifica della direttiva antiriciclaggio dovrebbero essere immediatamente recepite (5), in particolare quelle concernenti i rischi di finanziamento del terrorismo collegati alle valute virtuali e i rischi derivanti dagli strumenti prepagati anonimi.

1.4.6

È necessario aumentare il ricorso al crowdfunding (finanziamento collettivo) e ad altre soluzioni dell’economia collaborativa, esplorando la possibilità di creare un «marchio di qualità» per alimentare la fiducia tra gli utenti, allo scopo di migliorare lo sviluppo di comunità virtuali e facilitare l’interazione tra i consumatori cooperativi.

1.4.7

Occorre sostenere l’adozione di soluzioni basate sull'utilizzo di software open source nel settore finanziario, al fine di promuovere una sana concorrenza di mercato, ridurre i costi ed evitare la dipendenza (lock-in) da un unico fornitore nel settore.

1.4.8

Al tempo stesso è necessario affrontare il problema della normativa sul peer-to-peer lending (prestito tra pari), allo scopo di promuovere stati patrimoniali di più piccole dimensioni.

1.4.9

Il credito ibrido (basato sui requisiti patrimoniali di Basilea 3) deve essere sostenuto dalla Commissione europea.

1.5

Il CESE sottolinea che la digitalizzazione non può mai sostituirsi a una valida consulenza personalizzata da parte di un consulente umano qualificato (né, nell'attività bancaria, dovrebbe scomparire la prossimità grazie a una rete di agenzie adattate).

1.6

La comprensione della FinTech richiede lo sviluppo di nuove competenze da parte di tutti: autorità di regolamentazione e di vigilanza, attori dell'ecosistema finanziario e popolazione in generale. Per trarre vantaggio da uno dei principali potenziali benefici della FinTech come motore dell’inclusione finanziaria, gli Stati membri dell’UE devono rafforzare l’educazione finanziaria e l’alfabetizzazione digitale, anticipando i nuovi scenari. Questo processo deve iniziare dalla scuola e deve comprendere le informazioni sui prodotti finanziari, tenendo conto di come vengono presentate online e del loro rapporto con lo sviluppo dell'Internet degli oggetti.

1.7

Con la digitalizzazione nel settore finanziario sono a rischio molti posti di lavoro e i lavoratori sono obbligati ad aggiornare le loro abilità e competenze. Il CESE raccomanda pertanto di garantire un duplice percorso di formazione e riqualificazione professionale: un percorso interno, per consentire ai dipendenti di svolgere nuove funzioni e favorire un percorso incrociato tra gli attuali addetti del settore finanziario dagli istituti tradizionali e delle imprese fintech/insurtech; ed un percorso esterno, per preparare i lavoratori che non possono rimanere nel settore per lavori in altri settori.

1.8

Il CESE invita il Fondo sociale europeo a finanziare programmi di formazione specifici nell'ambito della nuova iniziativa faro Coalizione per le competenze e le occupazioni digitali (6), per sostenere la riqualificazione e l'aggiornamento professionale dei lavoratori del settore finanziario e prepararli alle nuove tecnologie digitali.

1.9

Il CESE invita le imprese a inserire nei regolamenti interni codici di condotta e buone pratiche che limitino gli obblighi per i lavoratori di rimanere online tutta la giornata, e a formulare orientamenti volti a dissuadere i dipendenti dal lavorare durante il fine settimana e quando sono in ferie. Qualora gli approcci volontari non dovessero funzionare, il CESE raccomanda l’introduzione di norme vincolanti in materia.

1.10

Per affrontare tutte queste sfide è indispensabile garantire un'informazione e una consultazione tempestive, in linea con le direttive dell’UE sull’informazione e la consultazione dei lavoratori. La Commissione europea e gli Stati membri devono garantire l'osservanza delle disposizioni della normativa vigente e, in particolare, del diritto dei rappresentanti del personale di essere coinvolti nei cambiamenti interni all'impresa.

1.11

Il CESE raccomanda che la proposta di direttiva sulla ristrutturazione preventiva e la seconda opportunità venga rafforzata e completata, in modo da favorire l’accesso a procedure di ristrutturazione prima che venga dichiarata l’insolvenza di un'impresa.

2.   Un settore concentrato e diversificato, in rapida trasformazione

2.1

Il settore bancario e assicurativo in Europa risulta diversificato e caratterizzato dalla presenza di grandi istituti, attivi sul mercato europeo e perfino mondiale, nonché di strutture locali e regionali con diversi gradi di indipendenza e caratteristiche proprie a singoli paesi. Nonostante il processo di concentrazione avvenuto nella maggior parte degli Stati membri, il settore risulta ancora frammentato a livello europeo. Le vecchie linee di demarcazione tra i gruppi bancari e le grandi compagnie di assicurazioni sono praticamente scomparse con la creazione di veri e propri conglomerati finanziari.

2.2

Nel nuovo scenario caratterizzato da mercati volatili e tassi di interesse ridotti, una forte pressione regolamentare e un'intensa attività di vigilanza e controllo (imposte sul sistema bancario in seguito alla crisi finanziaria), in combinazione con la trasformazione digitale e la crescente concorrenza (nuove imprese fintech) nonché con il comportamento dei consumatori, si assiste a una continua erosione dei risultati del settore bancario. Con la diffusione di nuovi modelli non bancari nell’economia digitale, si rende necessario analizzare l’interazione di quattro elementi: le banche tradizionali, i nuovi operatori digitali, le autorità di regolamentazione e i consumatori.

2.3

Con la continua crescita di Internet, le banche stanno sviluppando filiali online e agenzie virtuali, attraverso le quali i clienti possono effettuare operazioni semplici e contattare un consulente. Le strategie adottate dalle imprese per ridurre drasticamente gli investimenti nelle risorse umane e il deterioramento delle condizioni di accoglienza dei clienti hanno fatto diminuire il numero di persone che si recano nelle agenzie bancarie, con la conseguente chiusura di numerose filiali in tutta Europa.

2.4

Nel settore assicurativo, coesistono diversi sistemi di distribuzione: produttori subordinati, mediatori, agenti generali, operatori di bancassicurazione e agenti autonomi che operano per conto di un'unica società. I prodotti assicurativi sono attualmente venduti online e tramite smartphone. La predominanza di ciascuna di queste reti di distribuzione multicanale varia tra gli Stati membri dell’UE e da un prodotto all’altro. Le polizze vita, ad esempio, sono distribuite principalmente tramite le reti bancarie (bancassicurazione).

2.5

I metodi di pagamento sono in continua evoluzione, e questa tendenza è destinata a intensificarsi. L’uso di assegni e di contante è notevolmente diminuito dall’inizio degli anni ’90. Allo stesso tempo, vi è stato uno spostamento crescente verso i sistemi di pagamento mediante carta, addebito diretto o bonifico bancario, che facilitano la tracciabilità e i controlli, aumentano la sicurezza e indeboliscono l’economia sommersa. I pagamenti elettronici consentono di ampliare ulteriormente il campo di applicazione, ad esempio per il trasferimento di denaro tra privati e il pagamento di prestazioni sociali. Nuovi operatori della moneta elettronica stanno unendo le forze con il settore del commercio elettronico mentre, oltre alle carte bancarie, si stanno sviluppando e diffondendo nuove tecnologie come i pagamenti contactless (senza contatto fisico). Occorre inoltre seguire con particolare attenzione lo sviluppo dei mercati delle criptovalute (bitcoin e altre).

3.   Progressi tecnologici nel settore finanziario europeo e nuovi operatori

3.1

Nel settore finanziario, i progressi tecnologici stanno avvenendo su Internet: servizi bancari online, big data (megadati), intelligenza artificiale, blockchain, cibersicurezza, ecc. Lo scambio di dati ad alta velocità consente di eseguire le valutazione di rischio e i processi decisionali finanziari sulla base di algoritmi e big data.

3.2

Questa disruption (rottura) tecnologica e le difficoltà incontrate dalle banche tradizionali per problemi di capitale proprio e per un prosciugamento temporaneo di liquidità, unitamente allo sviluppo di canali di vendita alternativi non soggetti agli obblighi normativi del settore bancario, hanno spianato la strada a nuove realtà (fintech, insurtech e blockchain) e hanno al tempo stesso creato nuove opportunità e comportato nuovi rischi per i consumatori.

3.3

Le imprese fintech e insurtech, che continuano ad aumentare di numero, combinano i concetti di finanza, assicurazione e tecnologia. Esse in pratica utilizzano la tecnologia per vendere prodotti finanziari in maniera innovativa. Sono in aumento soprattutto in determinati settori: gestione del risparmio, prestiti personali, finanza aziendale e pagamenti online. Svolgono un ruolo crescente nel finanziamento collettivo (crowdfunding e P2P) attraverso piattaforme dedicate e l’utilizzo di applicazioni mobili, valute virtuali e sistemi di pagamenti elettronici tramite Internet o smartphone. Esercitano una notevole pressione sulle banche e sulle compagnie assicurative, alle quali fanno concorrenza proprio nei loro settori tradizionali. Le maggiori aziende Internet, in particolare le GAFA (Google, Apple, Facebook, Amazon) stanno anche sviluppando progetti nel settore finanziario, sfruttando la propria capacità di controllo dei big data.

3.4

Le applicazioni basate sulla tecnologia di registro distribuito (DLT) potrebbero dimostrarsi in grado di creare un nuovo tipo di fiducia in un’ampia gamma di servizi. La blockchain funziona senza alcun organo di controllo centralizzato, in modo trasparente e sicuro. Sia le imprese che i privati possono utilizzare questo sistema per effettuare determinate operazioni e aggirare il settore finanziario, utilizzando in particolare le criptovalute.

Analogamente, PayPal offre la possibilità di pagare i beni in valuta estera senza dover fornire coordinate bancarie.

3.5

La FinTech consente a società e individui di accedere al crowdfunding per la realizzazione di progetti specifici, utilizzando piattaforme dedicate per raccogliere fondi sotto forma di donazioni o prestiti o perfino investimenti azionari. Tali piattaforme rendono possibile il ricorso al peer-to-peer lending, compresi prestiti al consumo e prestiti personali, senza doversi rivolgere alle banche, e consentono ai privati di finanziare direttamente microimprese e PMI. Le piattaforme sono in grado di integrare o promuovere il capitale di rischio, in particolare per le imprese innovative, e di comunicare ai consumatori, in tempo reale attraverso le loro applicazioni mobili, informazioni finanziarie necessarie per gestire le loro spese o le loro scelte in materia di investimenti.

3.6

Questi nuovi operatori sono in concorrenza con i modelli economici tradizionali di banche e assicurazioni, anche se queste ultime stanno iniziando a coesistere con tali operatori. Alcune hanno già avviato un processo di collaborazione con il settore fintech e insurtech, mentre altre dispongono di proprie strutture figlie. In questi ultimi anni inoltre sono rapidamente aumentati gli investimenti a favore della FinTech e tale interesse si è esteso anche all'InsurTech.

4.   I vincitori sono i clienti?

4.1

Per le grandi imprese questo adeguamento alla digitalizzazione dei servizi finanziari comporta cambiamenti che esse possono integrare nella loro gestione quotidiana. Ma la situazione è diversa per molte PMI tradizionali e soprattutto per le microimprese, che non possiedono le conoscenze e le risorse interne necessarie per integrarsi facilmente in un mondo finanziario in rapido mutamento.

4.2

Nell’era di Internet e degli smartphone, i profili dei clienti non sono più gli stessi, ma la loro richiesta di servizi bancari e assicurativi digitali dipende da vari fattori quali l’età, il livello di istruzione e la professione. Tuttavia, quando si tratta di consulenza finanziaria, resta ancora necessario, anche tra i giovani, il contatto umano basato sull’esperienza con il cliente.

4.3

Agenzie virtuali e succursali online di gruppi bancari e assicurativi offrono ai clienti accesso a credito, prestiti e polizze assicurative su Internet e su smartphone, utilizzando le nuove applicazioni. Si tratta di contratti che prevedono condizioni più favorevoli: una carta bancaria gratuita, tassi di interesse agevolati, un bonus per l'apertura del conto, e uno sconto di diversi mesi di premi nel caso di assicurazioni e mutue. Tali vantaggi per i clienti caratterizzano il periodo di transizione dal modello economico tradizionale di banche, compagnie assicurative e società di mutua assicurazione al modello che emerge dalla digitalizzazione.

4.4

Questo nuovo scenario presenta sia rischi che opportunità per il consumatore:

un più facile accesso ai prodotti, maggiore/migliore scelta, possibilità di confronto dei prezzi attraverso siti web, offerte più personalizzate e su misura, riduzione dei costi di transazione (tempo e denaro) e una maggiore sicurezza grazie ai nuovi sistemi di autenticazione biometrica,

nuovi prodotti utili (ad esempio crowdfunding) ma anche la comparsa di nuovi prodotti complessi, opachi, non facilmente comprensibili e rischiosi: ad es. prestiti istantanei,

eventuali difficoltà a fornire informazioni precontrattuali/informative, attraverso nuovi canali di vendita: a causa ad esempio delle dimensioni ridotte degli schermi degli smartphone,

carenza di informazioni sui rischi connessi con i prodotti finanziari,

insufficiente controllo/applicazione delle attività dei nuovi operatori nel settore dei servizi finanziari,

incertezza giuridica, in alcuni casi, riguardo alla legislazione applicabile ai nuovi operatori,

settori non disciplinati (ad esempio consulenza automatizzata),

possibili casi ingiustificati di discriminazione/esclusione collegati all’utilizzo dei big data e alla mancanza di competenze digitali,

cibersicurezza.

4.5

La digitalizzazione dovrebbe rendere la diffusione di prodotti finanziari più trasparente, ma l'apparente semplificazione dei prodotti offerti può mascherare la mancanza di equilibrio nella relazione finanziaria complessiva. L’utilizzo di algoritmi non garantisce l’assenza di difetti nascosti né la conformità dei prodotti alle norme europee. L'educazione finanziaria dovrebbe pertanto comprendere le informazioni sui prodotti finanziari, tenendo conto di come vengono presentate online.

5.   Altre fonti di finanziamento e ruolo della finanza etica e responsabile

5.1

L’attuale forte dipendenza delle imprese dai finanziamenti bancari (più del 75 % in Europa rispetto al 20 % negli Stati Uniti) e la mancanza di una cultura della partecipazione al capitale in Europa rendono le PMI (che rappresentano oltre il 98 % di tutte le imprese europee, occupano due dipendenti su tre e sono responsabili della creazione del 58 % del valore aggiunto complessivo) potenzialmente esposte al rischio di una stretta creditizia, come quelle intervenute durante gli anni della crisi finanziaria mondiale. Dovrebbero quindi essere esplorate le modalità di finanziamento complementare non bancario, e i rischi che comportano, in particolare in caso di crisi.

5.2

Per il finanziamento delle PMI, oltre agli aiuti a titolo dei fondi europei, esistono diverse fonti alternative che contribuiscono a migliorare lo sviluppo delle imprese e a ridurre i rischi, per stimolare la creazione di posti di lavoro e la competitività delle imprese, riducendo i normali costi di finanziamento, come previsto nel piano Juncker.

5.3

Occorre rafforzare il modello bancario socialmente responsabile, trasparente e sostenibile, e il sistema finanziario radicato nell’economia reale, garantendo stabilità e coesione sociale e territoriale. Le banche sostenibili adottano un approccio intenzionale al bilancio triplice (che comprende misure in materia di prestazioni finanziarie, sociali e ambientali allo scopo di finanziare progetti senza esternalità negative), concentrandosi sullo sviluppo di solide relazioni con i loro clienti e con la comunità allargata di soggetti interessati.

5.4

Le banche, le cooperative di assicurazione e le società di mutua assicurazione si sono a lungo concentrate sulla creazione di valore per tutte le parti interessate (approccio dello stakeholder value) per sviluppare le proprie attività. Tuttavia, hanno anche adottato le pratiche degli istituti commerciali convenzionali e non sono sfuggite alle difficoltà derivanti dalla crisi finanziaria. Per il momento, la digitalizzazione non sembra essere un fattore determinante per un ritorno a pratiche commerciali più etiche e rispondenti alle esigenze reali della società.

6.   Impatto sull’occupazione e sulle condizioni di lavoro

6.1

Secondo Bloomberg, le banche hanno tagliato circa 600 000 posti di lavoro in tutto il mondo a seguito della crisi economica del 2008. Questi tagli massicci, avvenuti principalmente a causa della crisi, sono però anche una conseguenza del processo di digitalizzazione.

6.2

In Europa, le banche e le compagnie assicurative, danno lavoro, secondo le stime, a quasi quattro milioni di persone: tre milioni le banche e quasi un milione le assicurazioni. Citigroup stima che il settore bancario taglierà circa 1,8 milioni di posti di lavoro in Europa e negli Stati Uniti nel corso dei prossimi dieci anni. Dei quasi 2,9 milioni di dipendenti (su base equivalente a tempo pieno) delle banche europee ne rimarranno solo 1,82 milioni nel 2025. Questa tendenza è confermata dai numerosi tagli annunciati di recente da diversi grandi gruppi bancari europei. In diversi paesi si osserva nel settore finanziario una tendenza verso forme di lavoro a tempo parziale e di altra natura.

6.3

Servono misure a favore di una politica attiva del mercato del lavoro, per consentire ai lavoratori interessati di affrontare i cambiamenti attuali e futuri. Le parti sociali a tutti i livelli svolgono un ruolo cruciale nella ricerca di soluzioni adeguate. Un esempio di buona pratica a questo riguardo è la riqualificazione generale per tutti gli impiegati bancari in Austria, decisa mediante contrattazione collettiva a livello settoriale e finanziata sia dalle banche che dal settore pubblico.

6.4

La continua erosione della rete di agenzie bancarie è stata accompagnata da una revisione del concetto di agenzia, in considerazione della natura della clientela interessata. Il numero di addetti era già iniziato a diminuire ancor prima della chiusura delle agenzie, a causa dell’automazione delle transazioni. Il settore delle assicurazioni mantiene una solida rete di agenti generali e mediatori, malgrado un'accentuata tendenza al ridimensionamento. Diminuirà invece il numero di produttori subordinati.

6.5

In sede di contrattazione, acquisti e vendite di quote societarie, valuta e credit default swap (strumenti finanziari derivati in cui il venditore indennizza il compratore in caso di inadempienza da parte di terzi) sono sempre più spesso effettuati da computer.

6.6

Una nuova piattaforma cognitiva, (sperimentata da un importante gruppo bancario) alimentata dai big data è in grado di comprendere il linguaggio naturale, di rispondere a domande in una vasta gamma di settori e di proporre risposte già pronte agli addetti alla clientela. Si tratta in sostanza di una tecnologia che può essere utilizzata come un assistente virtuale in entrambi i settori bancario e assicurativo. Gli addetti alle vendite potrebbero essere tra i primi a subirne le conseguenze.

6.7

Le condizioni di lavoro sono divenute instabili e le richieste di formazione sono aumentate in modo significativo, sia per dotare i lavoratori delle necessarie competenze digitali sia per consentire loro di cambiare lavoro qualora dovesse sorgere la necessità di una mobilità professionale.

6.8

Poiché la diffusione delle tecnologie digitali richiederà un enorme cambiamento per quanto riguarda gli strumenti, le abilità e le competenze di cui dovranno disporre i lavoratori, le imprese devono essere disposte a investire nello sviluppo continuo di competenze e qualifiche. La contrattazione collettiva e il dialogo sociale devono concentrarsi su alcuni importanti obiettivi: adeguare la formazione professionale alle esigenze future, rendere possibile tale formazione, fornire informazioni dettagliate sul modo in cui le nuove tecnologie sono già utilizzate nel settore. Occorre poi un'analisi caso per caso per stabilire quali siano le competenze necessarie per consentire agli addetti del settore finanziario di mantenere la loro importanza anche in futuro, e in che modo tali competenze possano essere impartite.

6.9

Con il lancio del lavoro online e il taglio di numerosi posti di lavoro già in atto, aumentano le preoccupazioni riguardo all'orario di lavoro. Appare già evidente che cresceranno le attività finanziarie delocalizzate verso Stati membri dell'UE e paesi terzi con un basso costo del lavoro e bassi livelli di protezione sociale.

6.10

È importante che le soluzioni digitali siano sempre al servizio dei cittadini e contribuiscano a migliorare le norme sociali e le condizioni di lavoro. A questo proposito occorre intensificare il dialogo sociale settoriale a tutti i livelli, compreso quello europeo, per individuare le soluzioni migliori ed evitare in tal modo perturbazioni sociali. A livello settoriale e in ciascuna impresa, i datori di lavoro devono impegnarsi ad avviare negoziati con i rappresentanti sindacali, per garantire che vengano adottate misure efficaci in termini di reddito, condizioni di lavoro, protezione sociale, formazione e sostegno alla mobilità interna geografica e professionale, e ricollocamento. Tali misure devono essere adottate quanto più precocemente possibile, in modo da anticipare i processi di ristrutturazione ed evitare di attendere l'inizio della perdita dei posti di lavoro.

6.11

Una digitalizzazione controllata del settore finanziario dovrebbe consentire di mantenere posti di lavoro di qualità e di migliorare i rapporti con la clientela, offrendo al tempo stesso adeguate opportunità di accesso a una consulenza finanziaria personalizzata. Dovrebbe inoltre garantire un efficace livello di sicurezza delle transazioni e un'efficiente tutela dei dati personali, sia per i clienti che per i lavoratori. I lavoratori e i consumatori di servizi finanziari dovrebbero essere coinvolti, attraverso le loro organizzazioni rappresentative, in modo che le loro conoscenze pratiche in materia possano essere prese in considerazione.

7.   Regolamentazione e vigilanza

7.1

La crescente complessità dei prodotti finanziari e la velocità di elaborazione dei dati, unitamente alla prestazione di servizi anonimi e automatizzati in materia di marketing, consulenza e assistenza, creano situazioni ad alto rischio che spesso non possono essere né valutate né controllate dal titolare dei fondi collocati o investiti. Il CESE constata con preoccupazione l’inadeguatezza dei modelli di rischio e della loro capacità di valutare adeguatamente i profili di rischio delle diverse categorie di investimenti non garantiti.

7.2

Secondo il governatore della Banca di Francia, la digitalizzazione dei servizi finanziari deve andare di pari passo con la regolamentazione, la quale deve adattarsi in modo da non soffocare l'innovazione e continuare a garantire un elevato livello di sicurezza delle transazioni e di tutela dei consumatori. Il CESE ritiene che debbano essere garantiti standard elevati sia per il settore finanziario tradizionale che per le nuove imprese e i nuovi modelli economici del settore fintech.

7.3

La direttiva MiFID II è una delle principali iniziative legislative volte a modificare la struttura del mercato e i modelli economici. Le imprese dovrebbero gestire gli obblighi normativi come un’opportunità strategica.

7.4

La nuova normativa sui pagamenti digitali (PSD II) mira ad aumentare i livelli di sicurezza delle operazioni online, allo scopo di ridurre il volume delle frodi che interessano attualmente questo canale.

7.5

Una nuova direttiva antiriciclaggio dell'UE introdurrà nuovi requisiti in materia di adeguata verifica nei confronti della clientela, oltre al nuovo obbligo di segnalare le operazioni sospette e di tenere traccia dei pagamenti.

7.6

L’aggiornamento del quadro di cooperazione per la tutela dei consumatori (regolamento CPC) conferirà maggiori poteri alle autorità nazionali per quanto riguarda l'applicazione delle leggi in materia di protezione dei consumatori, e migliorerà il necessario coordinamento tra Stati membri.

7.7

Con l’applicazione della normativa Solvibilità II per le compagnie assicurative e degli accordi di Basilea 3/CRD IV per le banche, ci si interroga su come un approccio normativo supplementare possa tenere conto dei rischi sostenuti dai nuovi operatori del sistema finanziario e del loro impatto su questo settore nel suo insieme.

7.8

Dopo le prove di stress effettuate dall’Autorità bancaria europea nel 2016, la Commissione ha presentato proposte che riflettono il dibattito attualmente condotto dal Comitato di Basilea sul rafforzamento dei requisiti patrimoniali. Le norme universali adottate dovrebbero essere proporzionate alle dimensioni e alla natura degli enti creditizi e delle start-up finanziare. Il CESE accoglie con favore il recente pacchetto di proposte della Commissione (7).

7.9

In questi ultimi anni, la crisi finanziaria ha fatto lievitare il volume di affari per i fondi di investimento diretti (sistema bancario ombra). L’impatto della digitalizzazione su questi fondi non dovrebbe tradursi in un vuoto normativo dannoso per la stabilità del sistema finanziario.

7.10

Data l'inadeguatezza dei modelli tradizionali di valutazione dei rischi, che non sono in grado di valutare correttamente i modelli di finanziamento basati su garanzie non collaterali, le autorità europee di vigilanza dovrebbero intensificare i contatti con le start-up fintech, restando inteso che il settore fintech richiede l'acquisizione di nuove competenze da parte delle autorità di vigilanza.

Bruxelles, 26 aprile 2017

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Georges DASSIS


(1)  Basato, cioè, non solo sulla concorrenza ma anche sulla collaborazione e il partenariato.

(2)  La Commissione sta valutando la possibilità di introdurre una licenza unica a livello UE che consentirebbe alle società tecnologiche del settore dei servizi finanziari di operare in tutta Europa e la creazione di un «sandbox», o quadro normativo specifico, per l'Unione nel suo insieme.

(3)  Cfr. Requisiti di solvibilità II.

(4)  Lanciato il 23 marzo, COM(2017) 139 final, Piano d'azione riguardante i servizi finanziari destinati ai consumatori e consultazione pubblica sulla Fintech.

(5)  GU C 34 del 2/02/2017, pag. 121.

(6)  https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/digital-skills-jobs-coalitionbargaining and soc

(7)  Parere del CESE ECO/424 — Modifica del regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR) volta a integrare le modifiche del quadro di Basilea (non ancora pubblicato sulla Gazzetta ufficiale).


Glossario dei termini

Bancassicurazione: la vendita di prodotti assicurativi tramite le reti degli sportelli bancari. Questo tipo di partenariato strategico permette una convergenza delle reti e crea sinergie imprenditoriali.

Big data (megadati): l'immagazzinamento e il trattamento di un numero elevato di dati che vengono trasmessi ad alta velocità. Big data analytics («analisi dei big data») si riferisce alla conversione, mediante metodi matematici e statistici, dei dati in informazioni che vengono usate per prendere decisioni nel settore finanziario.

Bigtech: giganti tecnologici come Google, Apple, Facebook e Amazon (GAFA) che cominciano a estendere notevolmente la loro attività nel settore bancario.

Bitcoin: valuta virtuale in fase sperimentale che è sempre più accettata sul mercato.

Blockchain: una piattaforma tecnologica che sostiene il bitcoin. Dispone di una base di dati molto efficiente, che può essere utilizzata nel settore finanziario o in molteplici applicazioni.

Cibersicurezza: copre i rischi di attacchi informatici e di furto di dati, oltre ad aumentare e garantire la fiducia del cliente.

Cloud: modelli di prestazione di servizi basati su Internet.

Connettività: a seguito dei progressi tecnologici è possibile essere connessi in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo. Ciò consente di lavorare in modo più flessibile, in quanto le persone possono lavorare da casa o da un altro luogo (telelavoro, smart working o lavoro agile). I giovani sono già abituati a questo modo di lavorare e l'esistenza di una gamma di opzioni può comportare notevoli vantaggi.

Crowdfunding (finanziamento collettivo): il finanziamento è fornito attraverso piattaforme Internet che collegano imprenditori e investitori. Esistono piattaforme che obbligano gli imprenditori a offrire una quota della loro impresa in cambio di investimenti (crowdfunding azionario).

Crowdlending (prestito collettivo): finanziamento tramite Internet per imprenditori: questi ricevono un prestito che è concesso da un gruppo di persone e che deve essere rimborsato sulla base di un tasso di interesse concordato.

Digitalizzazione: riguarda la tecnologia nel suo complesso (Internet, le tecnologie di telefonia mobile, i big data, le blockchain, l'intelligenza artificiale, il cloud computing, la robotica e la cibersicurezza), quando è applicata ai nuovi modelli di rapporto con i clienti e alla gestione delle operazioni delle banche e delle società di assicurazioni. La tecnologia è un mezzo per conseguire la digitalizzazione piuttosto che un fine in sé.

Disruption (rottura): la trasformazione digitale non è possibile senza un nuovo modello culturale e organizzativo. L'innovazione è fondamentale per la competitività in questa attività bancaria di ampia portata. Il cambiamento inizia dalle persone.

Esperienza del cliente: sviluppare una conoscenza approfondita di ciascun singolo cliente, accompagnandolo nella sua esperienza in tutte le sfere di interazione con la banca. Le reti sociali e le piattaforme web ne sono elementi essenziali.

Exponential banking (servizi bancari esponenziali): utilizza tecnologie esponenziali (che sono emerse con la rivoluzione digitale) per aumentare la gamma e la qualità dei servizi finanziari e per ridurre i costi.

FinTech/InsurTech: start-up innovative, che offrono prodotti bancari o assicurativi innovativi a basso costo.

Intelligenza artificiale: macchina con capacità di apprendimento. Il robo advisor è una macchina in grado di fornire consulenza finanziaria e che funziona allo stesso modo del cervello umano.

Knowmads: nuovi professionisti convinti che il loro contributo consista nelle loro conoscenze e che pertanto privilegiano la libertà di gestire le loro attività e il loro tempo.

Metodi di pagamento: un'evoluzione tipica del commercio elettronico, il pagamento con terminali POS (point of sale o punto di vendita) è la più ampia forma di pagamento mediante telefonia mobile in tutto il mondo. Questo ecosistema comprende anche l'opzione PayPal e gli operatori tecnologici Samsung Pay, Apple Pay, ecc. I servizi di pagamento da persona a persona (P2P) sono una valida alternativa per coloro che vivono in paesi in cui il sistema bancario è meno sviluppato. Al giorno d'oggi, le app di servizi bancari su telefonia mobile sono una realtà della vita.

Millennials: la prima generazione di nativi digitali, quelli nati tra il 1980 e il 2000, che rappresenteranno il 75 % della forza lavoro nel 2025 e che, tipicamente, non si recano in filiale.

Multi-channelling (multicanalità): la combinazione efficiente della possibilità di usare servizi bancari digitali e in presenza (face-to-face). Il cliente è il fulcro dell'attività.

Neobanche: strutture che non necessitano di un'autorizzazione bancaria per operare: la loro attività consiste nello sviluppare software sulla base dell'infrastruttura di una banca esistente.

Prestiti ibridi: si tratta di una combinazione di prestiti concessi da banche e da clienti del ramo private banking. Ciò permette alle banche di mantenere un livello di attività più alto senza espandere in misura significativa il loro stato patrimoniale, riuscendo nel contempo a soddisfare i loro clienti e gli altri investitori.

RegTech: tecnologie innovative che sono utilizzate per facilitare il rispetto della normativa, riducendo i costi e le risorse necessarie per questi compiti. La regolamentazione e la sorveglianza digitale rappresentano una sfida per il settore finanziario (occorre garantire condizioni di parità).

STEM: lo studio della scienza, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica. Le professioni che sono attualmente più ricercate sono quelle relative a questi settori, e le competenze digitali sono essenziali in tutti i settori. La formazione è quindi una priorità.


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