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Document 52010IP0481

Presentazione del Programma di lavoro della Commissione per il 2011 Risoluzione del Parlamento europeo del 15 dicembre 2010 sulla comunicazione della Commissione sul programma di lavoro della Commissione per il 2011

GU C 169E del 15.6.2012, p. 37–44 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

15.6.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 169/37


Mercoledì 15 dicembre 2010
Presentazione del Programma di lavoro della Commissione per il 2011

P7_TA(2010)0481

Risoluzione del Parlamento europeo del 15 dicembre 2010 sulla comunicazione della Commissione sul programma di lavoro della Commissione per il 2011

2012/C 169 E/05

Il Parlamento europeo,

vista la comunicazione della Commissione sul suo programma di lavoro per il 2011 (COM(2010)0623),

visto l'accordo quadro sulle relazioni tra il Parlamento europeo e la Commissione europea, in particolare il suo allegato 4,

visto l'articolo 110, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.

considerando la fondamentale importanza di svolgere per tempo il dialogo tra il Parlamento europeo e la Commissione affinché gli sforzi possano concentrarsi sulla definizione degli obiettivi strategici chiave dell'Unione europea per il prossimo anno e per quelli a venire,

B.

considerando la necessità di una rispondenza tra priorità politiche e risorse finanziarie disponibili,

C.

considerando che la politica e l'azione dell'Unione, condotta di concerto con gli Stati membri nel rispetto del principio di sussidiarietà, può e deve avere un'incidenza effettiva nell'aiutare i cittadini ad anticipare i rapidi mutamenti della società e a reagire ad essi,

D.

considerando che il 2011 sarà di cruciale importanza per il futuro successo dell'Unione e costituirà una notevole sfida per la Commissione europea e l'Unione nel complesso,

E.

considerando che la crisi finanziaria sta ancora avendo notevoli effetti sulle economie degli Stati membri e che occorre effettuare importanti adeguamenti sia a livello nazionale che dell'Unione; che una piena ripresa presuppone una strategia comune europea per la crescita sostenibile e la creazione di occupazione, supportata dalle competenze e dalle risorse necessarie,

1.

rileva che si tratta del primo programma di lavoro ad essere adottato nell'ambito del nuovo ciclo di programmazione, sottolineando la necessità di approfondire il dialogo con la Commissione onde migliorare il nesso evidente tra priorità politiche e il bilancio per finanziarle a livello europeo;

2.

esorta la Commissione ad adoperarsi per una programmazione realistica e operativa, che dia prova di efficacia, che abbia ricadute pratiche e che sia attuata meglio che in passato; chiede inoltre che sia presentato un calendario più chiaro in relazione alle proposte di rilievo;

3.

esorta la Commissione ad adeguare quanto prima l'acquis alle disposizioni degli articoli 290 e 291 del TFUE in base a un calendario più chiaro;

Introduzione

4.

invita la Commissione ad agire sfruttando al massimo le prerogative giuridiche e l'autorità politica di cui dispone; rileva che l'Unione europea non può funzionare efficacemente se la Commissione non identifica, articola e promuove l'interesse generale dell'Unione e dei cittadini e non svolge efficacemente il compito di sorvegliare l'applicazione dei trattati e della legislazione dell'Unione europea;

5.

rileva che gli sforzi finora compiuti per risolvere la crisi finanziaria e sostenere la ripresa economica dell'Europa sono rimasti molto al di sotto di quanto necessario; deplora che il programma di lavoro non includa misure aggiuntive volte a creare un numero maggiore di posti di lavoro; invita pertanto la Commissione a illustrare nei dettagli in che modo le sue iniziative e proposte affronteranno la sfida;

6.

ritiene che l'Unione debba affrontare senza indugio le riforme strutturali al fine di migliorare la propria competitività e ripristinare la crescita; ritiene che, tra i capisaldi di una tale strategia, figurino l'ammodernamento delle infrastrutture (tra cui la banda larga), un maggiore impegno nei settori della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione, una politica atta ad assicurare un'adeguata disponibilità di energia conveniente e pulita, l'innovazione e lo sviluppo di nuove tecnologie, nonché la qualità dell'istruzione e della formazione;

7.

si compiace della priorità attribuita alla riforma della governance economica europea; avverte che, se l'Unione non sarà in grado di mettere a punto una credibile governance economica, soprattutto nella zona euro, in grado di garantire una sana politica fiscale e di riavviare la crescita, il futuro dell'euro sarà a rischio; insiste che tale riforma tenga pienamente conto della posizione del Parlamento delineata nella sua risoluzione del 20 ottobre 2010 ed abbia come finalità il perseguimento degli obiettivi economici e sociali dell'Unione, come indicato all'articolo 3 del trattato di Lisbona;

8.

ricorda che il Parlamento e il Consiglio, che rappresentano i due rami dell'autorità di bilancio, dovrebbero essere coinvolti su un piede di parità nella mobilitazione del meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria; chiede che le proposte siano presentate rapidamente per rendere permanente il meccanismo di risoluzione delle crisi (per esempio, Fondo monetario europeo), di integrare pienamente la strategia UE 2020 nel quadro macroeconomico a lungo termine, di adottare le prime misure che portino all'emissione comune di parte del debito sovrano e all'introduzione di obbligazioni a tal fine, come descritto in precedenti relazioni del Parlamento, nonché di assicurare un'unica rappresentanza esterna della zona euro; è favorevole a una lieve modifica del trattato che fornisca una base giuridica per siffatto meccanismo, anziché ricorrere a una modifica sostanziale del trattato;

9.

insiste che la Commissione presenti rapidamente proposte per rivedere l'attuale quadro finanziario; afferma che il QFP per il periodo successivo al 2013 deve riflettere la maggiore portata di queste responsabilità; invita la Commissione a presentare una proposta ambiziosa in materia di investimenti per far fronte agli obiettivi della strategia UE 2020, e a creare posti di lavoro, stimolare la crescita e garantire la sicurezza dei cittadini europei; ritiene che la flessibilità sarà essenziale in questo quadro e che il bilancio dell'UE dovrebbe consentire la mobilitazione di fonti di finanziamento alternative (entrate vincolate, obbligazioni per il finanziamento di progetti, ecc.);

10.

rammenta che l'adozione del regolamento QFP è subordinata all'approvazione del Parlamento; invita la Commissione ad agevolare la rapida adozione di un accordo interistituzionale sul ruolo del Parlamento europeo nella preparazione e nella negoziazione del prossimo QFP;

11.

esorta vivamente la Commissione a presentare nel giugno 2011, a seguito dell'adozione della posizione del Parlamento sul nuovo QFP, proposte audaci e innovative relative a una revisione sostanziale del sistema delle risorse proprie al fine di creare un sistema che sia equo, chiaro, trasparente e neutrale per quanto riguarda l'onere fiscale per i cittadini UE; è fermamente convinto che il QFP e la questione delle risorse proprie siano interconnessi, e che debbano essere decisi allo stesso tempo in base a una discussione interistituzionale, che veda la forte partecipazione dei parlamenti nazionali, e che ciò non possa essere ulteriormente rinviato;

12.

rileva che la politica di coesione rappresenta uno dei più importanti strumenti a disposizione dell'Unione europea per far fronte alla crisi economica, in quanto promuove gli investimenti nell'economia reale; plaude a tale proposito alla prima valutazione effettuata dalla Commissione sull'attuazione delle misure inerenti alla politica di coesione nell'ambito del Piano europeo di ripresa economica, che esalta il ruolo chiave svolto da tale politica nel contrastare gli effetti della crisi; sottolinea l'esistenza di un nesso inconfutabile tra la politica di coesione e le tre grandi priorità della strategia Europa 2020, contribuendo al conseguimento di una maggiore crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e promuovendo nel contempo uno sviluppo armonioso delle 271 regioni dell'Unione;

Far ripartire la crescita per l’occupazione: accelerare i tempi in previsione del 2020

13.

prende atto dell'introduzione di un «semestre europeo»; ritiene che le commissioni del Parlamento europeo debbano svolgere un ruolo più importante per dimostrare le loro conoscenze specializzate presentando «relazioni di fine anno» sui progressi compiuti relativamente agli obiettivi chiave, seguite da risoluzioni (comuni) dei gruppi politici;

14.

si rammarica del fatto che le proposte relative al semestre europeo e al pacchetto sulla governance offrano scarse possibilità di controllo democratico a livello europeo e insiste su un forte coinvolgimento parlamentare in entrambi i fascicoli;

Regolamentazione finanziaria: portare a termine la riforma

15.

invita la Commissione ad avanzare al più presto proposte relative alla rifusione della direttiva sugli abusi di mercato e della direttiva relativa al mercato degli strumenti finanziari; prende atto che la Commissione europea deve tenere presente l'eventuale impatto cumulativo delle proposte che sta introducendo per assicurare che promuovano la stabilità, la trasparenza e la responsabilità del settore finanziario e la sua capacità di giovare all'economia reale in termini di crescita e di occupazione;

16.

chiede che l'iniziativa legislativa sulla risoluzione della crisi nel settore bancario sia coordinata con le norme della politica di concorrenza per creare un quadro globale di gestione della crisi, che includa sia i soggetti privati che quelli pubblici e protegga il contribuente; è convinto che la revisione del regolamento sulle agenzie di rating del credito dovrebbe far fronte alla mancanza di concorrenza nel settore e chiede alla Commissione di agire in base alla recente richiesta del Parlamento di esaminare le possibilità di istituire un'agenzia europea indipendente di rating del credito e di coinvolgere maggiormente gli organismi pubblici indipendenti nell'emissione dei rating;

Crescita intelligente

17.

invita la Commissione a presentare un piano d'azione esauriente, corredato di un calendario e di obiettivi, sulla creazione di un mercato unico per il contenuto e i servizi in linea, nell'interesse di una società digitale aperta e prospera, e al fine di superare il divario digitale;

18.

sottolinea che l'agenda digitale e gli investimenti nelle TIC sono cruciali per la competitività a lungo termine dell'Europa e esorta gli Stati membri e la Commissione a proseguire l'immissione sul mercato di reti della prossima generazione e a facilitare l'accesso alle stesse continuando a liberalizzare il mercato interno delle comunicazioni;

19.

incoraggia vivamente la Commissione a promuovere la conoscenza e l'innovazione nel PQ8 in seguito al riesame di metà percorso, e rammenta l'importanza che annette alla possibilità di esprimere le proprie priorità in anticipo rispetto all'adozione del PQ8 nel 2012;

20.

accoglie con favore l'ambizione della Commissione per quanto riguarda l'Unione per l'innovazione attraverso la revisione degli aiuti statali ai quadri di R&S e di innovazione, rafforzando il ruolo della BEI e del capitale di rischio; riconosce altresì il ruolo che gli appalti pubblici possono svolgere per stimolare l'innovazione;

21.

esorta la Commissione a ridurre la burocrazia nei propri programmi R&S e a rafforzare la partecipazione delle imprese innovative ai progetti; ritiene che la Commissione dovrebbe promuovere ulteriormente i partenariati pubblico-privati per promuovere la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione in Europa;

22.

sottolinea l'importanza che occorre annettere ai nuovi programmi pluriennali successivi al 2013 nei settori dell'istruzione, della cultura, degli audiovisivi, della gioventù e della cittadinanza, che dovrebbero essere presentati nel 2011; ritiene che le azioni e le misure adottate nel quadro di tali programmi debbano rispondere alle esigenze dei cittadini europei e poggiare su un adeguato ed efficiente quadro di bilancio; ritiene che l'iniziativa «Gioventù in movimento» sottolinei l'importanza di tali programmi;

Crescita sostenibile

23.

sottolinea l'importanza strategica dell'iniziativa faro sull'efficienza delle risorse ed esorta la Commissione a operare rapidamente su una proposta ambiziosa volta a raggiungere obiettivi vincolanti e concreti parametri di riferimento nel quadro del semestre europeo UE 2020 di coordinamento delle politiche; invita la Commissione a presentare una normativa per ridurre ulteriormente le emissioni dell'UE;

24.

ritiene che occorra privilegiare una corretta e funzionale attuazione dei vigenti strumenti legislativi, quali ad esempio il «terzo pacchetto sull'energia», e sostiene senza riserve la strategia 2050, le reti intelligenti e le iniziative intese a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento;

25.

sottolinea che, affinché la crescita economica sia sostenibile, la sicurezza energetica riveste un'importanza vitale per assicurare la continuità dell'approvvigionamento, il rispetto degli accordi contrattuali, un prezzo equo di mercato e per non dipendere da un numero troppo esiguo di produttori;

26.

ritiene che la comunicazione su una nuova politica industriale per l'Europa dovrebbe essere seguita da misure efficaci, in particolare per realizzare l'auspicata transizione verso un'economia sostenibile e a basso tenore di carbonio e per garantire che sia conseguito l'obiettivo di efficienza energetica dell'Unione del 20 %;

27.

sottolinea che la mitigazione del cambiamento climatico e l'adattamento ad esso rivestono un'elevata priorità che andrà anche a vantaggio della competitività dell'industria e delle piccole e medie imprese europee;

28.

plaude alle principali priorità riguardo alla pubblicazione del Libro bianco ed esorta la Commissione ad accelerare i preparativi per la revisione degli orientamenti TEN-T e l'ammodernamento dei suoi meccanismi di finanziamento conformemente alla strategia Europa 2020, nonché per la revisione del bilancio dell'Unione;

29.

insiste fin dall'inizio sulla necessità che la riforma della PAC si traduca in una politica forte, equa, veramente comune e polivalente, che soddisfi le aspettative dei consumatori e dei produttori, produca effettivamente «beni pubblici», segnatamente la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare, e garantisca l'autosufficienza alimentare dell'Unione europea;

30.

ricorda di aver insistito, nella propria risoluzione dell'8 luglio 2010 sul futuro della politica agricola comune nel periodo successivo al 2013, sulla necessità che gli importi destinati alla PAC nell'esercizio finanziario 2013 siano quantomeno mantenuti nel corso del prossimo periodo di programmazione finanziaria;

31.

esige che i prodotti agricoli provenienti da paesi terzi possano essere importati nell'Unione soltanto se sono stati prodotti nel rispetto delle norme europee in materia di tutela dei consumatori, di benessere degli animali e di protezione dell'ambiente, nonché delle norme sociali minime; insiste sulla necessità che la conclusione di accordi commerciali bilaterali o multilaterali non vada a scapito dei produttori agricoli dell'Unione;

32.

esorta la Commissione, alla luce dei risultati della relazione della Corte dei conti sulla riforma del mercato dello zucchero, a riesaminare le proprie procedure di valutazione d'impatto onde garantire che siano utilizzate le informazioni migliori e più aggiornate in sede di preparazione di qualsiasi valutazione, il che sarà di fondamentale importanza all'atto di valutare l'impatto di futuri accordi commerciali bilaterali su settori chiave dell'economia dell'Unione europea;

33.

accoglie con soddisfazione le prossime proposte della Commissione volte a dare attuazione alla politica marittima integrata, quali la proposta relativa a un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo e la comunicazione sulla crescita sostenibile nelle regioni costiere e nei settori marittimi, nonché la comunicazione sull'integrazione della sorveglianza marittima; ribadisce tuttavia la necessità che i finanziamenti per l'attuazione della politica marittima integrata siano garantiti a livello del bilancio comunitario mediante un contributo commisurato di tutti i settori interessati da tale politica;

Crescita inclusiva

34.

ritiene che sia possibile realizzare una crescita inclusiva solo partendo dalla parità di trattamento di tutti i lavoratori sul posto di lavoro e da condizioni uniformi per tutte le imprese; reputa che il programma di lavoro dovrebbe comprendere delle proposte al fine di garantire tali principi, e insiste sul fatto che la proposta legislativa sull'attuazione della direttiva sul distacco dei lavoratori debba fornire chiarimenti in merito all'esercizio dei diritti sociali fondamentali, come previsto nella comunicazione sull'Atto per il mercato unico;

35.

chiede altresì la presentazione di una proposta della Commissione europea sulla partecipazione finanziaria dei lavoratori agli utili dell'impresa;

36.

chiede alla Commissione di tenere presenti, nelle sue relazioni «Nuove competenze e nuovi posti di lavoro» e «Una piattaforma contro la povertà», le difficoltà specifiche cui sono confrontate le donne, e di promuovere in particolare l'uguaglianza sul luogo di lavoro come mezzo di lotta alla povertà e incoraggiare le donne a diventare imprenditrici, portando avanti misure che condividano le migliori prassi;

37.

esprime la ferma convinzione che colmare il divario retributivo tra uomini e donne si confermi la vera sfida da cogliere e ribadisce le richieste alla Commissione, formulate nella propria risoluzione del 2008, di sottoporgli una proposta legislativa sulla revisione della legislazione vigente in materia di applicazione del principio della parità di retribuzione per uomini e donne, tenendo conto delle raccomandazioni contenute nell'allegato alla suddetta risoluzione del 2008;

38.

invita la Commissione a tener conto delle opinioni delle parti sociali in materia pensionistica e a garantire che il Libro bianco rifletta le aspettative delle due controparti e includa il rafforzamento del primo pilastro;

39.

accoglie positivamente la riforma del portale EURES della mobilità professionale, che renderà più accessibili per i giovani lavoratori le informazioni e la consulenza in materia di occupazione, ma si rammarica del fatto che l'adozione di tale proposta sia rinviata al 2012, mentre i giovani ne hanno bisogno ora;

40.

chiede maggiore efficacia e risultati per quanto riguarda le due principali agenzie di formazione dell'UE: il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop) e la Fondazione europea per la formazione (FEF);

Sfruttare il potenziale di crescita del mercato unico

41.

sostiene vivamente una maggiore integrazione del mercato che si concentri sui notevoli divari persistenti, quali identificati dal professor Monti, e rafforzi la fiducia dei cittadini, dei lavoratori, delle piccole imprese e dei consumatori europei; ritiene che, pur accogliendo con favore la pubblicazione dell'Atto per il mercato unico, le proposte dovrebbero essere più ambiziose e concrete; invita la Commissione ad avanzare rapidamente proposte legislative e definire chiaramente le priorità;

42.

chiede l'ammodernamento del quadro legislativo dell'Unione in materia di appalti pubblici, mediante l'armonizzazione delle direttive e dell'accordo sugli appalti pubblici, e chiede altresì una maggiore chiarezza per il calendario del prossimo anno;

43.

invita la Commissione a garantire un approccio coerente tra lo strumento giuridico sul diritto contrattuale europeo e la direttiva sui diritti dei consumatori; reputa imperativo trattare con urgenza in modo integrato una chiara strategia politica della Commissione per i consumatori nel 2011, e non nel 2014, come attualmente proposto;

44.

appoggia la revisione della direttiva sui viaggi «tutto compreso» e il riesame della direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti concentrandosi sulla sorveglianza del mercato;

45.

sottolinea la necessità di un quadro giuridico efficace per la sicurezza dei prodotti nell'Unione europea; rileva che il riesame della direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti richiede un calendario più preciso da stabilirsi coerentemente con la revisione del nuovo quadro legislativo; invita la Commissione a riesaminare il sistema di marcatura CE per far sì che la marcatura CE possa essere ritenuta dai consumatori un marchio di sicurezza;

46.

è del parere che le iniziative in materia di diritto civile siano essenziali per rivitalizzare il mercato unico; sostiene gli interventi della Commissione in materia di diritto civile finalizzati ad adattare meglio gli strumenti del diritto civile alla giustizia elettronica;

47.

chiede una soluzione definitiva dei problemi riguardanti l'istituzione di un brevetto europeo e invita la Commissione, se necessario, ad avanzare una proposta per una cooperazione rafforzata;

48.

deplora vivamente la mancanza di iniziative legislative in materia di cabotaggio e il rinvio al 2012 dell'accesso al mercato ferroviario, compresa l'apertura del mercato per i passeggeri nazionali; ribadisce la propria ferma convinzione circa la necessità di preservare e ampliare la politica generale dei diritti dei passeggeri in Europa;

Portare avanti l'agenda dei cittadini: libertà, sicurezza e giustizia

49.

esprime profonda preoccupazione per l'assenza di proposte concrete riguardo ai diritti fondamentali o alla direttiva orizzontale sulla non discriminazione e per la mancanza di un qualsiasi riferimento al tema della non discriminazione; invita la Commissione ad adoperarsi con celerità per sbloccare la direttiva sulla non discriminazione;

50.

invita a presentare una proposta di comunicazione sul rafforzamento della solidarietà intra-UE nell'ambito dell'asilo, ma deplora la mancanza di proposte legislative in proposito, tenendo presente che l'Unione dovrebbe disporre di una politica comune in materia d'asilo entro il 2012;

51.

invita a presentare proposte in materia di migrazione; ricorda che il corretto funzionamento del sistema di ingresso/uscita dipenderà dal successo dei sistemi VIS e SIS II, anche se il SIS II non è ancora pienamente operativo;

52.

sottolinea la necessità di una politica ambiziosa in materia di diritti fondamentali a seguito dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona e la necessità di rendere quanto più efficaci possibile i diritti fondamentali previsti dalla Carta; chiede alla Commissione di garantire la compatibilità di ogni iniziativa legale con i diritti fondamentali, nonché di assicurare che gli Stati membri rispettino la Carta in sede di attuazione del diritto dell'Unione; invita a rafforzare le capacità di monitoraggio e l'applicazione dei meccanismi del trattato contro le violazioni della Carta dei diritti fondamentali;

53.

sottolinea che, nell'ambito della lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata, occorre rispettare pienamente i diritti e le libertà dei cittadini dell'Unione europea, e che la protezione dei dati e il diritto di ricorso sono elementi essenziali di una politica di sicurezza credibile ed efficace; ritiene che il crescente numero di reati richieda una maggiore pianificazione a livello UE in materia di criminalità organizzata e cibersicurezza;

54.

accoglie con favore la proposta sui diritti delle vittime della criminalità e, soprattutto, sui diritti all'assistenza giuridica e al patrocinio gratuito, ma deplora che questa sia la sola misura prevista; chiede un calendario preciso per le rimanenti misure della tabella di marcia dei diritti procedurali;

55.

si compiace dell'avvio nel 2011 di un nuovo quadro giuridico globale per la protezione dei dati personali nell'UE; sottolinea che esaminerà attentamente tutte le proposte, compresi il PNR-UE e il TFTP-UE, affinché rispettino i diritti fondamentali;

56.

si compiace delle proposte sul diritto civile, ma chiede alla Commissione, al fine di raggiungere standard comuni per i cittadini dell'UE in tutti gli Stati membri, di prendere in considerazione la possibilità di accelerare la revisione dell'acquis nel campo del diritto civile e penale e di riferire in merito al Parlamento;

57.

sostiene le iniziative volte a conciliare il lavoro e la vita familiare, fra l'altro attraverso misure sul congedo minimo parentale e la promozione di sistemi di lavoro flessibili per le donne e gli uomini e aiuti a chi si occupa dei familiari, al fine di conciliare occupazione e incombenze in materia di assistenza;

58.

deplora il ritardo della Commissione nel presentare proposte legislative nel settore della «lisbonizzazione» dell'attuale acquis sulla cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale, che rientra tra le priorità in materia di libertà, giustizia e affari interni;

59.

è del parere che, con l'adozione del trattato di Lisbona, sia fondamentale rivedere il quadro giuridico e si rammarica che tale revisione sia proposta soltanto per il periodo 2012-2013; insiste sulla necessità che tutte le agenzie GAI siano efficaci e, soprattutto, responsabili delle azioni intraprese;

L’Europa nel mondo: avere il giusto peso sulla scena mondiale

60.

fa notare che la promozione dei diritti umani nel mondo è uno dei principali obiettivi perseguiti dall'Unione europea sulla scena mondiale e che il miglioramento delle relazioni commerciali e il potenziamento degli aiuti allo sviluppo possono contribuire a realizzare progressi in tal senso; chiede alla Vicepresidente della Commissione/Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza di nominare un rappresentante speciale per i diritti umani;

61.

invita la Commissione a mantenere lo slancio per il processo di allargamento;

62.

sottolinea l'auspicabilità di nuove iniziative nei seguenti settori:

ruolo dell'Unione europea nella lotta al terrorismo, al fine di limitare la proliferazione di armi di distruzione di massa,

sviluppo dell'industria europea della difesa e di ambizioni europee nel campo della politica di difesa in una prospettiva di lungo periodo (2020),

disarmo e governance globale,

strategia nei confronti dei paesi BRIC,

revisione dell'Unione per il Mediterraneo, vista l'impasse in cui si trova attualmente,

rivitalizzazione del Consiglio economico transatlantico ed eventualmente anche un riesame strategico comune della sicurezza, in seguito al nuovo riesame strategico della NATO;

63.

è del parere che l'UE, per poter diffondere i propri valori e principi in maniera efficace nonché per contribuire alla stabilità politica e allo sviluppo economico dei paesi vicini, debba sostenere le giovani democrazie europee e rafforzare le proprie relazioni con i suoi partner; invita la Commissione a ultimare la revisione della politica europea di vicinato (PEV), con l'obiettivo di garantire una maggiore coerenza tra gli obiettivi politici e gli strumenti finanziari; ritiene che nelle relazioni con i paesi vicini vada rafforzata la condizionalità legata ai diritti umani e alla democrazia;

64.

invita la Commissione a dare maggiore priorità alla sicurezza alimentare in tutta l'Africa; sottolinea la necessità di rafforzare il settore agricolo in Africa in modo sostenibile; esorta la Commissione, in tale contesto, a garantire alle persone indigenti un migliore accesso al credito e ai servizi finanziari in Africa; esorta la Commissione a promuovere misure intese a stimolare il commercio intracontinentale africano, anche attraverso il potenziamento delle misure di sostegno a favore delle comunità economiche regionali e del miglioramento delle infrastrutture nell'intero continente africano;

65.

invita la Commissione a presentare una relazione annuale sui progressi dell'Unione europea verso il raggiungimento degli OSM da qui al 2015 nonché a introdurre misure che obblighino gli Stati membri a rispettare gli impegni assunti relativamente allo stanziamento dello 0,7 % del RNL per gli aiuti pubblici allo sviluppo e a monitorare il seguito dato a tali impegni;

66.

sottolinea che, nel contesto dei negoziati in corso sugli accordi di partenariato economico (APE), dovrebbe esservi rinnovata attenzione per la dimensione dello sviluppo;

67.

chiede alla Commissione di promuovere attivamente progressi tangibili nei negoziati OMC in corso, al fine di concludere al più presto il Round di Doha; insiste sul fatto che il rafforzamento degli attuali accordi e la conclusione di nuovi accordi bilaterali e regionali di libero scambio rivestono importanza, ma dovranno essere considerati come strategia complementare e non alternativa al quadro multilaterale;

68.

rammenta la necessità che il multilateralismo si confermi la priorità assoluta dell'Unione europea e chiede che gli attuali e futuri negoziati commerciali rispettino il principio del trattamento speciale e differenziato per i paesi in via di sviluppo; è fermamente convinto della necessità di un quadro commerciale multilaterale efficace e riformato, allo scopo di porre in essere un sistema economico più equilibrato ed equo nell'ambito di una nuova governance globale al servizio dello sviluppo e del debellamento della povertà;

69.

sottolinea che le importazioni da paesi terzi debbono essere ammesse sul mercato dell'Unione soltanto se sono conformi alle norme europee sulla tutela dei consumatori; è del parere che, nell'ambito dei negoziati internazionali, la Commissione debba obbligare i partner commerciali dell'Unione ad attenersi alle norme ambientali e sociali europee;

70.

chiede l'inserimento di una clausola di responsabilità sociale delle imprese negli accordi commerciali internazionali sottoscritti dall'Unione europea; ritiene che tale clausola debba comportare per le imprese e i gruppi di imprese l'obbligo di informazione, di trasparenza e di dovuta diligenza, l'obbligo di svolgere indagini in caso di comprovata violazione degli impegni in materia di responsabilità sociale delle imprese e un migliore accesso alla giustizia per le vittime delle azioni delle imprese;

71.

chiede alla Commissione di presentare un'iniziativa legislativa sulla falsariga della nuova legge statunitense sui cosiddetti «minerali dei conflitti», allo scopo di rafforzare la trasparenza e il buongoverno nel settore dell'industria estrattiva nei paesi in via di sviluppo; la invita altresì a intensificare la lotta alla corruzione nei paesi in questione, in quanto pregiudica i diritti umani e il buongoverno;

Puntare ai risultati, a prescindere dai mezzi utilizzati per raggiungerli: fare un uso ottimale delle politiche dell'UE

72.

invita la Commissione a presentare rapidamente proposte di modifica dei regolamenti OLAF;

73.

sottolinea che la Commissione dovrebbe contribuire più apertamente a un atteggiamento positivo nei confronti delle Dichiarazioni nazionali di gestione (DNG) firmate dai ministri delle finanze; sottolinea che la Commissione dovrebbe esortare gli Stati membri a pubblicare le DNG; invita a introdurre un utilizzo completo di banche dati online di facile accesso;

74.

chiede pertanto che i programmi dell'UE, sia a livello di politiche interne che di aiuti allo sviluppo, siano valutati in maniera sistematica, periodica e indipendente in modo da garantire che gli stessi non solo raggiungano gli obiettivi auspicati, ma che lo facciano in maniera efficiente sotto il profilo dei costi, al fine di:

tener conto delle osservazioni formulate dal Parlamento europeo nelle sue risoluzioni sul discarico;

permettere una visione orizzontale più strategica dei risultati delle diverse valutazioni effettuate e alle prestazioni della Commissione;

75.

esprime la profonda convinzione che la corretta e tempestiva trasposizione e attuazione delle direttive europee sia di fondamentale importanza per contrastare la sfiducia dei cittadini nell'azione dell'Unione europea; ritiene a tal fine necessaria un'efficace collaborazione tra la Commissione e gli Stati membri;

76.

esorta a semplificare la legislazione dell'UE e sottolinea che le valutazioni d'impatto, prima della legislazione, devono essere utilizzate in modo imparziale ed efficiente, tenendo conto dell'attuazione; appoggia vivamente i continui sforzi profusi dalla Commissione sul progetto «regolamentazione intelligente»;

77.

si compiace del fatto che la Commissione intenda prestare maggiore attenzione agli aspetti relativi alla competitività nelle valutazioni d'impatto e sottolinea l'importanza di valutare gli effetti cumulativi sulla competitività della combinazione di diversi atti legislativi («check-up»);

*

* *

78.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.


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