COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 7.10.2020
COM(2020) 620 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO
Un'Unione dell'uguaglianza:
quadro strategico dell'UE per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom
{SWD(2020) 530 final}
Dov'è l'essenza dell'umanità quando ogni giorno appartenenti alle comunità rom sono esclusi dalla società e altri vengono messi in disparte solo per il colore della loro pelle o per il loro credo religioso?
Presidente della Commissione von der Leyen, Stato dell'Unione 2020
L'Europa ha il dovere di proteggere le sue minoranze dal razzismo e dalla discriminazione. Dobbiamo sostituire l'antiziganismo con l'apertura e l'accettazione, l'incitamento all'odio e i reati basati sull'odio con la tolleranza e il rispetto della dignità umana e il bullismo con l'educazione sull'Olocausto. Soprattutto dobbiamo promuovere la diversità come un dono meraviglioso che rende l'Europa forte e resiliente. Questo è il motivo per cui la Commissione invita tutti gli Stati membri ad aderire all'impegno di porre fine al razzismo e alla discriminazione, che colpisce palesemente le nostre ampie minoranze etniche Rom. Esortiamo gli Stati membri a impegnarsi a favore di un nuovo quadro strategico dell'UE per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom, con l'obiettivo di portare equità sociale e una maggiore uguaglianza, in tutti i sensi della parola.
Dichiarazione della presidente von der Leyen, della vicepresidente Jourová e della commissaria Dalli
prima della commemorazione dell'Olocausto dei Rom nella Giornata della memoria del 2020
I.
Introduzione
Costruire un'Unione dell'uguaglianza è una delle principali priorità della Commissione. L'UE dispone di strumenti giuridici e di una politica generale che possono permetterle di costruire un'autentica Unione dell'uguaglianza. Tuttavia, come sottolineato nel piano d'azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025, la discriminazione fondata sulla razza o l'origine etnica persiste. Ciò è particolarmente vero per i Rom, che spesso rimangono emarginati. Molti dei 10‑12 milioni di Rom che si calcola abitino nel continente
continuano a subire discriminazioni, antiziganismo ed esclusione socioeconomica nella loro vita quotidiana.
Nel 2011 la Commissione ha adottato un quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020
. Tale quadro mirava principalmente ad affrontare l'esclusione socioeconomica dei Rom nell'UE e nei paesi dell'allargamento, promuovendo la parità di accesso all'istruzione, all'occupazione, all'assistenza sanitaria e all'alloggio. Invitava gli Stati membri a progettare strategie nazionali di integrazione dei Rom, a nominare punti di contatto nazionali per i Rom nonché a fissare obiettivi nazionali. Due anni dopo, il Consiglio ha adottato una raccomandazione su misure efficaci per l'integrazione dei Rom negli Stati membri, che ha fornito orientamenti a questi ultimi su come rafforzare l'attuazione delle loro strategie nazionali
. La regione dei Balcani occidentali si è allineata volontariamente al quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020.
Questi due strumenti sono stati importanti
per porre l'inclusione dei Rom tra le priorità delle agende dell'UE e nazionali e mobilitare gli strumenti politici, giuridici e di finanziamento dell'UE. Tuttavia, negli ultimi 10 anni, i progressi nell'integrazione dei Rom sono stati limitati nel complesso, anche se si registrano differenze significative tra i diversi settori strategici e i diversi paesi
. I maggiori progressi si sono registrati nel settore dell'istruzione, in cui è stato ridotto l'abbandono scolastico ed è migliorata la partecipazione all'educazione della prima infanzia e alla scuola dell'obbligo. Tuttavia i casi di segregazione scolastica degli alunni Rom sono aumentati. Il rischio di povertà e la percezione del proprio stato di salute da parte dei Rom sono migliorati, ma la copertura sanitaria continua a essere limitata. L'accesso all'occupazione non è migliorato e la percentuale di giovani Rom che non lavorano, non studiano né sono in formazione è persino aumentata. La situazione abitativa rimane difficile, soprattutto a causa degli alloggi inadeguati e segregati. Si rileva una lieve riduzione delle esperienze di discriminazione tra i Rom e di una maggiore accettazione nei loro confronti da parte del resto della popolazione. Tuttavia l'antiziganismo, i reati basati sull'odio, la tratta dei Rom, in particolare di donne e minori, continuano a destare grande preoccupazione
.
La conclusione del quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom offre l'opportunità di intensificare l'azione per affrontare questa persistente carenza. Tutto ciò è tanto più importante in quanto la pandemia di COVID-19 ha rivelato l'esposizione estrema delle comunità Rom escluse ed emarginate a conseguenze negative sul piano socioeconomico e sanitario.
Per ottenere progressi maggiori e più rapidi, la presente comunicazione definisce un nuovo quadro strategico dell'UE per i Rom che promuove un'uguaglianza efficace, l'inclusione socioeconomica e la partecipazione significativa dei Rom. Sebbene gli Stati membri siano in prima linea nel promuovere un cambiamento effettivo per i Rom, il che richiede un impegno politico rafforzato, l'UE può aiutarli a definire un approccio efficace e a dotarli degli strumenti giusti. Il presente quadro strategico si basa sui risultati della valutazione del quadro precedente, su consultazioni
di ampia portata, su valutazioni annuali dell'attuazione delle strategie nazionali
e sull'analisi delle ragioni della scarsa efficacia delle misure passate
. Risponde agli inviti del Parlamento europeo, del Consiglio e della società civile ad attuare un'iniziativa dell'UE rafforzata per il periodo successivo al 2020
. Riconosce che non tutti i Rom sono socialmente esclusi, ma tutti possono subire discriminazioni ed essere privati della loro dignità. Adotta un approccio intersezionale, sensibile alla combinazione dell'etnia con altri aspetti dell'identità nonché ai modi in cui tali intersezioni contribuiscono a esperienze specifiche di discriminazione.
Il presente quadro strategico dell'UE sui Rom contribuisce altresì a diverse altre iniziative. Si tratta di un contributo diretto all'attuazione del piano d'azione dell'UE contro il razzismo, al pilastro europeo dei diritti sociali nonché alla realizzazione dell'Agenda 2030 e degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Per realizzare l'equità e l'inclusione occorre usare maggiormente e canalizzare meglio le risorse, nonché coinvolgere le comunità Rom, tutti i livelli dell'amministrazione, tutti i settori e tutti i portatori di interessi (governi nazionali, istituzioni dell'UE, organizzazioni internazionali, società civile nonché industria e mondo accademico) e lavorare in partenariato con tali soggetti. È cruciale soprattutto una stretta collaborazione tra il livello europeo e quello nazionale. A livello dell'UE il presente quadro strategico stabilisce obiettivi e traguardi comuni ambiziosi. A livello nazionale i governi dovrebbero sviluppare quadri strategici nazionali solidi sui Rom per assumere impegni a lungo termine e lavorare fianco a fianco con le istituzioni dell'UE in materia di uguaglianza, inclusione e partecipazione dei Rom. Come proposto nelle conclusioni del Consiglio del 2016, la Commissione sta adottando una proposta per rivedere e sostituire la raccomandazione del Consiglio del 2013.
II.
Obiettivi comuni per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom
La valutazione del quadro attuale e le conclusioni tratte da essa dal Parlamento europeo, dal Consiglio e da diverse organizzazioni della società civile europee e nazionali
evidenziano la necessità di rinnovare e intensificare l'impegno per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom a livello tanto europeo quanto nazionale. Occorre un impegno rafforzato per affrontare la discriminazione persistente, compreso l'antiziganismo, e per migliorare l'inclusione dei Rom a livello di istruzione, occupazione, assistenza sanitaria e alloggi
. I Rom dovrebbero essere coinvolti dalla progettazione fino all'attuazione delle misure. Allo stesso tempo l'azione dovrebbe riconoscere la diversità e le esigenze di gruppi specifici all'interno della popolazione Rom.
La Commissione fissa quindi sette obiettivi a livello UE per il periodo fino al 2030, di cui tre orizzontali, nei settori dell'uguaglianza, dell'inclusione e della partecipazione, gli altri quattro settoriali, nei settori dell'istruzione, dell'occupazione, degli alloggi e dell'assistenza sanitaria. Al fine di attuare tali obiettivi in maniera efficace, occorre sostenerli con la capacità di misurare i progressi. Per questo motivo, e per la prima volta, la Commissione propone traguardi principali quantitativi dell'UE al fine di monitorare il conseguimento degli obiettivi. Se relativamente a tali traguardi occorre conseguire progressi minimi entro il 2030, lo scopo a lungo termine resta quello di garantire un'uguaglianza efficace e di colmare il divario tra i Rom e il resto della popolazione. I traguardi definiti sono il frutto dell'esperienza acquisita tramite indagini condotte nell'ambito delle comunità Rom e il risultato di una consultazione approfondita con l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA), gli Stati membri, i Rom e la società civile pro-Rom. I grafici che seguono illustrano i sette obiettivi, i traguardi a livello UE, i progressi da conseguire e la situazione attuale.
Altri indicatori sono in fase di studio.
III.
Interventi nazionali rinnovati e rafforzati per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione
Il conseguimento degli obiettivi del presente quadro strategico richiede interventi sia a livello dell'UE che a livello nazionale. L'approccio complementare costituisce l'unico modo per favorire un cambiamento concreto. Gli Stati membri hanno le competenze principali nei settori trattati dal presente quadro ed è necessario un approccio strutturato. Tenendo presente che la situazione dei Rom varia da paese a paese, è necessario intensificare l'impegno e la responsabilità a livello nazionale al fine di realizzare un cambiamento effettivo nella vita quotidiana dei Rom. Per questo è necessario coinvolgere la società civile e tutti i portatori di interessi nella preparazione dei quadri strategici nazionali per i Rom.
Attuare interventi nazionali attraverso i quadri strategici nazionali per i Rom
Gli Stati membri sono invitati a sviluppare, adottare e attuare quadri strategici nazionali sui Rom che comprendano:
oelementi comuni;
oimpegni minimi che dovrebbero applicarsi a tutti;
opossibili impegni aggiuntivi a seconda del contesto nazionale;
oimpegni più ambiziosi per gli Stati membri con ampie popolazioni Rom.
Le proposte relative a tali elementi sono esposte di seguito. Ove possibile, dovrebbero essere fissati traguardi nazionali specifici. La Commissione favorirà questo processo con tutti gli orientamenti necessari. Sosterrà altresì
misure nazionali, tra le quali: l'applicazione della legislazione in materia di uguaglianza; l'integrazione dell'uguaglianza, dell'inclusione e della partecipazione dei Rom nelle iniziative politiche dell'UE; la mobilitazione di fondi dell'UE a favore dei Rom e della lotta contro l'antiziganismo.
Gli Stati membri sono invitati a completare l'elaborazione di tali quadri nazionali entro il settembre del 2021 e a trasmetterli alla Commissione.
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Congiuntamente alla presente comunicazione, la Commissione sta adottando una proposta per una raccomandazione del Consiglio sull'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom, che stabilisce un elenco di misure specifiche che gli Stati membri devono adottare al fine di conseguire gli obiettivi dell'UE. I due documenti sono quindi complementari. La raccomandazione proposta guida anche lo sviluppo delle capacità dei portatori di interessi e i partenariati tra questi ultimi, compresi i punti di contatto nazionali per i Rom, gli organismi per la parità, la società civile e soggetti regionali e locali. Inoltre, fornisce orientamenti per garantire un migliore utilizzo dei fondi UE e nazionali, nonché un monitoraggio, una rendicontazione e una valutazione nazionali efficaci dei quadri strategici nazionali per i Rom.
III.1. Orientamenti per gli interventi nazionali secondo un approccio comune ma differenziato
Al fine di aiutare gli Stati membri a sviluppare quadri strategici nazionali significativi ed efficaci per i Rom, la Commissione propone una serie di elementi comuni, nonché impegni minimi per tutti i quadri. Inoltre, dato che la proporzione dei Rom così come il loro contesto nazionale variano notevolmente da uno Stato membro all'altro, la Commissione propone impegni aggiuntivi e più mirati. Riconoscendo la diversità delle situazioni negli Stati membri, propone quindi un approccio comune ma differenziato.
Innanzitutto la Commissione propone che tutti i quadri strategici nazionali per i Rom presentino i seguenti elementi comuni:
üattenzione rafforzata sull'uguaglianza per completare l'approccio all'inclusione: affrontare i quattro settori strategici (istruzione, occupazione, assistenza sanitaria e alloggi) attraverso un approccio integrato rimane fondamentale per l'inclusione dei Rom, ma è altresì necessario concentrarsi chiaramente sull'uguaglianza. In particolare, la lotta contro la discriminazione e l'antiziganismo dovrebbe essere un obiettivo chiave e una priorità trasversale in ciascun settore di azione, a integrazione dell'approccio all'inclusione. Questo obiettivo comune dovrebbe garantire che i Rom abbiano un accesso effettivo alla giustizia economica e sociale e a pari opportunità;
üpromozione della partecipazione attraverso il potenziamento dell'autonomia, la cooperazione e la fiducia: occorre garantire una partecipazione significativa dei Rom in tutte le fasi del processo decisionale. La partecipazione politica, economica e culturale dei Rom dovrebbe essere promossa unitamente a un senso di appartenenza in qualità di membri a pieno titolo della società. Occorre garantire l'emancipazione e lo sviluppo di capacità dei Rom, della società civile e delle autorità pubbliche, rafforzando la cooperazione e la fiducia tra le parti interessate e tra le comunità Rom e non Rom;
üconsiderazione delle diversità esistenti tra i Rom: gli Stati membri dovrebbero garantire che i loro quadri strategici riguardino tutti i Rom presenti sul loro territorio e riflettano le esigenze dei diversi gruppi attraverso un approccio intersezionale. Dovrebbero tenere a mente come diversi aspetti dell'identità possono combinarsi per esacerbare la discriminazione. Dovrebbero fissare traguardi quantitativi e/o qualitativi per garantire che la diversità in termini di età, sesso, orientamento sessuale, mobilità e altre caratteristiche personali si rifletta nei quadri;
ücombinazione di integrazione e approccio mirato esplicito ma non esclusivo nei confronti dei Rom: i quadri strategici nazionali per i Rom dovrebbero combinare l'integrazione e un approccio mirato esplicito ma non esclusivo, assicurando che i servizi di interesse generale siano inclusivi e fornendo ulteriore sostegno mirato per promuovere la parità di accesso effettivo per i Rom a diritti e servizi. Tali quadri dovrebbero fungere da strumenti di pianificazione per l'utilizzo dei fondi nazionali e dell'UE a sostegno di un'azione mirata a favore dei Rom e di una riforma generale inclusiva;
ümigliorare la definizione dei traguardi, la raccolta dei dati, il monitoraggio e l'elaborazione di relazioni Impegnarsi per conseguire i traguardi principali a livello dell'UE e i corrispondenti traguardi nazionali quantitativi e/o qualitativi può favorire concreti progressi verso l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom. I dati dovrebbero essere raccolti regolarmente per alimentare le relazioni e il monitoraggio, migliorare la trasparenza e la responsabilità e promuovere il trasferimento delle politiche e l'apprendimento.
In secondo luogo, rendendo operativi gli elementi comuni, facendo tesoro delle esperienze acquisite con il quadro attuale e basandosi sulle consultazioni di ampia portata condotte negli ultimi due anni, la Commissione invita tutti gli Stati membri a includere nei loro quadri strategici nazionali sui Rom almeno gli impegni elencati qui di seguito.
Il quadro strategico nazionale dovrebbe stabilire:
a)gli scenari di base e i traguardi nazionali a sostegno del conseguimento degli obiettivi e dei traguardi dell'UE in base a una valutazione globale delle esigenze;
b)traguardi e misure per gruppi specifici (minori, donne, giovani, anziani, persone con disabilità, persone che circolano all'interno dell'UE, cittadini di paesi terzi, apolidi) al fine di riflettere le diversità tra i Rom, comprese misure sensibili al genere e alla condizione di minori/all'età;
c)misure per contrastare l'antiziganismo e la discriminazione (ad esempio attraverso piani d'azione nazionali contro il razzismo);
d)misure per garantire l'inclusione socioeconomica dei Rom emarginati, in particolare nei settori dell'istruzione, dell'occupazione, dell'assistenza sanitaria e degli alloggi;
e)una combinazione di misure mirate e generali che tengano conto delle specifiche sfide locali e affrontino esplicitamente gli ostacoli che privano i Rom di una parità di accesso alle politiche di portata generale;
f)un bilancio specifico per l'attuazione e il monitoraggio che sfrutti al meglio l'innovazione sociale e del capitale privato;
g)meccanismi di rendicontazione, monitoraggio e valutazione dei progressi verso il conseguimento dei traguardi fissati;
h)un sistema di consultazione pertinente per le politiche e di cooperazione con la società civile Rom e pro-Rom, ministeri competenti, organismi per la parità, altre istituzioni nazionali per i diritti umani e altri portatori di interessi; e
i)lo sviluppo di capacità per promuovere la partecipazione attiva della società civile in tutte le fasi del processo decisionale e garantirne il coinvolgimento nei processi delle piattaforme nazionali e dell'UE.
I punti di contatto nazionali per i Rom dovrebbero:
a)ricevere un mandato, risorse e personale sufficienti per garantire la continuità nel coordinamento e nel monitoraggio continui; e
b)presentare una relazione periodica sui progressi compiuti e partecipare alle attività principali della rete dei punti di contatto nazionali per i Rom gestita dalla Commissione.
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In terzo luogo, oltre a questi elementi comuni e agli impegni minimi, può essere importante aggiungere sforzi supplementari, secondo i contesti nazionali specifici. Le difficoltà nel contesto dell'uguaglianza, dell'inclusione e della partecipazione dei Rom variano a seconda delle dimensioni della popolazione Rom e della sua percentuale rispetto al resto della popolazione, ma anche a seconda del contesto economico generale e del retaggio di esclusione e discriminazione. Variano inoltre variano a seconda di dove e come vivono i Rom (aree rurali, urbane, mobili, segregate) e di aspetti specifici quali la mobilità transnazionale, la migrazione o questioni associate alla documentazione anagrafica. Queste diverse sfide possono riflettersi nei quadri strategici nazionali per i Rom, con obiettivi, livelli di investimento e tipi di soluzione politica differenziati. A seconda del contesto nazionale (ad esempio in termini di opzioni per la raccolta dei dati, uso di finanziamenti UE mirati o generali, dimensioni relative ed esigenze specifiche della rispettiva popolazione Rom), la Commissione invita gli Stati membri ad assumere impegni aggiuntivi come segue.
Il quadro strategico nazionale dovrebbe stabilire anche:
a)traguardi quantitativi e qualitativi nazionali per tutti i sette obiettivi dell'UE e i traguardi associati (a seconda della disponibilità dei dati);
b)le modalità di investimento dei fondi e degli strumenti finanziari dell'UE e nazionali a favore dei Rom; e
c)il modo in cui le riforme istituzionali o amministrative contribuiranno all'uguaglianza e all'inclusione.
Anche i punti di contatto nazionali per i Rom dovrebbero effettuare una valutazione intermedia e un riesame del quadro strategico nazionale.
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In quarto luogo, nei casi in cui i Rom costituiscono una percentuale significativa della popolazione (ossia ben al di sopra dell'1 %), promuoverne l'uguaglianza e l'inclusione non solo è importante in termini di diritti fondamentali, ma ha anche un evidente significato economico. Nei paesi con una percentuale più consistente di Rom, questo gruppo rappresenta una percentuale crescente della popolazione in età scolare e della forza lavoro futura. I progressi nell'inclusione socioeconomica dei Rom possono ridurre la carenza di manodopera e di competenze in tempi di sviluppi demografici sfavorevoli e ridurre la spesa sociale. Investire in una migliore istruzione e migliorare le competenze di una forza lavoro precedentemente esclusa può influire positivamente sulla crescita della produttività. Permettere ai Rom di sfruttare il loro potenziale per contribuire all'economia e alla società in generale produrrà migliori risultati sociali ed economici per tutti.
Ciò giustifica la necessità di aumentare l'impegno e il sostegno dell'UE, in particolare l'uso di fondi dell'UE tanto per azioni mirate quanto per riforme generali inclusive. A tale riguardo gli Stati membri con una significativa popolazione Rom sono invitati a fare pieno uso dell'obiettivo specifico dell'FSE+ proposto in relazione alla promozione dell'integrazione socioeconomica di comunità emarginate quali i Rom. Sono inoltre incoraggiati a compiere maggior sforzi per garantire che i Rom beneficino efficacemente dei finanziamenti disponibili. Ciò richiede altresì una raccolta di dati disaggregati per etnia e sesso al fine di sostenere la progettazione, il monitoraggio e il riesame delle politiche.
Oltre agli impegni minimi e a quelli derivanti dal contesto nazionale, la Commissione invita quindi gli Stati membri con una popolazione Rom significativa a includere nel loro quadro strategico nazionale per i Rom impegni più ambiziosi:
Il quadro strategico nazionale dovrebbe anche:
a)presentare un piano o una serie di misure per prevenire e contrastare l'antiziganismo, la discriminazione, la segregazione nell'istruzione e a livello abitativo così come i pregiudizi e gli stereotipi contro i Rom (anche online);
b)integrare l'uguaglianza e l'inclusione dei Rom a livello regionale e locale; e
c)definire le modalità di investimento dei fondi e degli strumenti finanziari dell'UE e nazionali a sostegno di una riforma politica generale inclusiva e di un'azione mirata.
Il ruolo dei punti di contatto nazionali per i Rom dovrebbe essere rafforzato affinché:
a)possano contare su un mandato specifico a livello di gruppo e un mandato istituzionale che garantisca una rilevanza politica, un coordinamento intersettoriale efficace e l'integrazione dell'uguaglianza e dell'inclusione dei Rom a livello regionale e locale;
b)siano coinvolti (dalle autorità di gestione dei fondi dell'UE) nel coordinamento delle discussioni intergovernative sulla distribuzione dei fondi UE a favore dei Rom così come nel monitoraggio sistematico del loro utilizzo (ad esempio attraverso comitati di monitoraggio e valutazioni di impatto sull'inclusione dei Rom);
c)organizzino consultazioni e dialoghi a livello nazionale che responsabilizzino i Rom (in particolare i giovani e le donne); e
d)garantiscano che i Rom, compresi quelli che vivono in zone rurali remote, beneficino concretamente delle politiche pubbliche e di servizi universali (ad esempio: misure di emergenza e a medio termine in tempi di crisi; riforma legislativa; pianificazione delle politiche in materia di istruzione, occupazione, assistenza sanitaria, alloggi; altri settori di inclusione socioeconomica; servizi sociali; trasporti; sistemi di reddito minimo; legislazione contro la discriminazione).
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Infine, nella progettazione e nell'attuazione dei quadri strategici nazionali per i Rom, la Commissione consiglia agli Stati membri di prendere in considerazione i principi di base comuni sull'inclusione dei Rom
. L'allegato 1
fornisce ulteriori orientamenti per la pianificazione e l'attuazione delle politiche nel contesto della lotta contro l'antiziganismo e la povertà multigenerazionale
, per promuovere la partecipazione e il potenziamento dell'autonomia dei Rom, tenendo conto della diversità tra i Rom e combinando approcci mirati e generali. Contiene inoltre orientamenti per affrontare meglio le sfide emergenti, ad esempio l'impatto sproporzionato sui Rom di crisi quali la pandemia di COVID-19, garantire l'inclusione digitale e la giustizia ambientale. Fornisce inoltre orientamenti sulla promozione (della consapevolezza) dell'arte, della storia e della cultura, dell'innovazione sociale e della sperimentazione politica dei Rom.
La Commissione sosterrà gli Stati membri nello sviluppo e nell'attuazione dei loro quadri strategici nazionali per i Rom non soltanto attraverso le misure di sostegno finanziario e di coordinamento, quali l'apprendimento reciproco o lo sviluppo di capacità, ma anche attraverso il sostegno metodologico e l'assistenza derivante dal programma di sostegno alle riforme strutturali (SRSP) per sviluppare sistemi di monitoraggio e valutazione. Gli Stati membri possono altresì ottenere sostegno dall'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA), dagli organismi per la parità e da altre istituzioni nazionali per i diritti umani e istituti nazionali di statistica per garantire/migliorare le capacità regolari di raccolta di dati a livello nazionale. Il sostegno dell'UE sarà modulato in base al livello degli impegni degli Stati membri.
III.2
Relazioni e monitoraggio delle azioni nazionali e dei progressi rispetto ai traguardi
Al fine di rendere più efficaci la raccolta di dati, le relazioni e il monitoraggio dei progressi tanto in merito ai traguardi dell'UE quanto ai traguardi nazionali suggeriti sopra, la Commissione propone per la prima volta di utilizzare un portafoglio di indicatori (cfr. allegato 2). Ciò contribuirebbe notevolmente all'apprendimento reciproco tra gli Stati membri. Tale portafoglio è stato sviluppato da un gruppo di lavoro sugli indicatori per l'integrazione dei Rom e l'elaborazione di relazioni al riguardo, coordinato dalla FRA, coinvolgendo i punti di contatto nazionali per i Rom, gli istituti nazionali di statistica e la Commissione. Consentirà anche di riferire sulle misure stabilite nella proposta di raccomandazione del Consiglio.
L'elaborazione di relazioni e il monitoraggio degli interventi nazionali saranno effettuati a livello tanto di UE quanto nazionale. Nel 2022 la Commissione farà il punto sui quadri strategici nazionali per i Rom, valuterà gli impegni presi dagli Stati membri e fornirà orientamenti per eventuali miglioramenti necessari.
Gli Stati membri sono invitati a riferire sull'attuazione dei quadri strategici nazionali per i Rom ogni due anni dal 2023 in poi, tenendo conto anche delle misure per la promozione dell'uguaglianza, dell'inclusione e della partecipazione e utilizzando pienamente il portafoglio di indicatori. Le relazioni dovrebbero concentrarsi sull'attuazione degli impegni stabiliti nei quadri nazionali, indicando il conseguimento dei traguardi nazionali, ove opportuno. Le relazioni elaborate in tale contesto dovrebbero essere rese pubbliche, per aumentare la trasparenza e promuovere l'apprendimento delle politiche. Inoltre i quadri strategici e le relazioni definitive dovrebbero essere discussi nei parlamenti nazionali.
La Commissione chiede alla FRA di svolgere un'indagine periodica sui Rom in cicli quadriennali a partire dal 2020 per fornire lo scenario di base, i dati a medio termine e quelli finali necessari per misurare il cambiamento. La FRA è inoltre invitata a favorire la raccolta di dati e l'elaborazione di relazioni da parte degli Stati membri, anche attraverso il gruppo di lavoro sugli indicatori per l'integrazione dei Rom e l'elaborazione di relazioni al riguardo, nonché ad alimentare il monitoraggio e l'analisi della Commissione sui progressi nazionali.
Le relazioni nazionali serviranno, insieme al contributo della società civile e ai dati della FRA, come base per le relazioni periodiche di monitoraggio della Commissione, pubblicate ogni due anni. La Commissione effettuerà anche una valutazione intermedia e una valutazione ex post del quadro strategico dell'UE per i Rom.
IV.
Azioni dell'UE
Gli Stati membri sono attori chiave per consentire cambiamenti concreti per i Rom. L'azione e il sostegno dell'UE integreranno gli sforzi nazionali destinati a promuovere i progressi verso il conseguimento degli obiettivi e dei traguardi dell'UE entro il 2030.
IV.1.
Applicazione della normativa dell'UE
L'azione destinata a contrastare l'antiziganismo e la discriminazione contro i Rom si basa su un quadro giuridico dell'UE consolidato, che comprende i principi generali di non discriminazione e uguaglianza enunciati nei trattati e riaffermati nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, nonché nella direttiva sull'uguaglianza razziale e nella decisione quadro del Consiglio sulla lotta al razzismo e alla xenofobia
. Come sottolineato nel piano d'azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025, un sistema completo di protezione contro la discriminazione richiede innanzitutto l'applicazione efficace del quadro giuridico al fine di garantire che i diritti e gli obblighi individuali siano rispettati nella pratica. Tale attività ha una portata più ampia di quella relativa ai Rom, ma apporterà un beneficio diretto alle comunità Rom.
La Commissione continuerà a monitorare e far rispettare l'applicazione della direttiva sull'uguaglianza razziale, indagando sulla discriminazione sistematica e avviando procedimenti di infrazione, se necessario, per indurre cambiamenti nella legislazione e nelle politiche nazionali. Negli ultimi anni, particolare attenzione è stata rivolta alla discriminazione nei confronti dei minori Rom nel settore dell'istruzione. La Commissione fornirà orientamenti e formazione e offrirà sostegno finanziario per la raccolta di dati sull'uguaglianza e l'attuazione e l'applicazione efficaci della direttiva, anche attraverso la rappresentanza degli interessi delle vittime. Come annunciato nel piano d'azione dell'UE contro il razzismo, la Commissione riferirà sull'applicazione della direttiva nel 2021 e darà seguito a tale relazione promuovendo eventuali atti normativi entro il 2022. La Commissione continuerà altresì a sostenere il lavoro degli organismi per la parità che, nel loro lavoro, attribuiscono una priorità elevata alla ricerca di miglioramenti per la situazione e l'esperienza dei Rom. La Commissione monitorerà l'attuazione della raccomandazione della Commissione sulle norme riguardanti gli organismi per la parità. Il ruolo e l'indipendenza degli organismi per la parità e l'eventuale necessità di una nuova legislazione mirante a rafforzarne il ruolo saranno un tema importante nella relazione del 2021.
La Commissione proseguirà inoltre il suo lavoro in materia di prevenzione e lotta contro il razzismo e la xenofobia, in particolare rafforzando la registrazione e la segnalazione di reati d'odio con il sostegno della FRA, migliorando le strategie di formazione delle autorità di contrasto e potenziando il sostegno per le vittime di reati basati sull'odio. Secondo la FRA i Rom subiscono un tasso elevato (30 % degli intervistati di origine Rom) di molestie motivate dall'odio. La Commissione ribadisce il proprio impegno a garantire il recepimento e l'attuazione pieni e corretti della decisione quadro del Consiglio sulla lotta al razzismo e alla xenofobia e, ove necessario, ad avviare procedure di infrazione
. Come presupposto per la lotta contro l'antiziganismo, occorre che le norme minime fissate sulla perseguibilità penale dell'incitamento all'odio e della negazione, dell'apologia o della minimizzazione dell'Olocausto siano pienamente e correttamente recepite nella legislazione degli Stati membri. Come altri popoli appartenenti a minoranze etniche e razziali, i Rom sono vittime di incitamento all'odio online e l'antiziganismo è uno dei motivi più comunemente segnalati di incitamento all'odio. La Commissione continuerà a cooperare con società informatiche per contrastare l'incitamento all'odio illegale online ed estenderà gli sforzi ad altre piattaforme di media sociali. La decisione quadro è integrata dalla direttiva sui diritti delle vittime di reato che mira, tra l'altro, a garantire giustizia, protezione e sostegno alle vittime di reati basati sull'odio e sull'incitamento all'odio. La strategia dell'UE sui diritti delle vittime (2020-2025) affronta le esigenze specifiche delle vittime di reati basati sull'odio, compresi i Rom
.
IV.2.
Integrazione dell'uguaglianza dei Rom nelle iniziative politiche dell'UE e mobilitazione di fondi UE a favore dei Rom
Integrare l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom in tutte le iniziative pertinenti della Commissione sarà fondamentale per conseguire gli obiettivi fissati nel presente quadro strategico. L'integrazione della dimensione dell'uguaglianza nell'elaborazione delle politiche, dall'inclusione socioeconomica all'intelligenza artificiale, dal Green Deal all'inclusione digitale, dalla lotta contro l'incitamento all'odio alle politiche migratorie, garantisce, tra l'altro, che le politiche nazionali e dell'UE siano al servizio degli interessi di tutti i Rom. Nell'ambito delle sue attività volte a promuovere l'uguaglianza per tutti e l'uguaglianza in tutti i sensi, la task force interna della Commissione sull'uguaglianza si adopererà per garantire che la lotta contro la discriminazione fondata sull'origine razziale o etnica e le sue intersezioni con altri motivi di discriminazione sia integrata in tutte le politiche, in tutta la legislazione e in tutti programmi di finanziamento dell'UE. Nell'attuare il piano d'azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025, la prospettiva dei Rom sarà sempre presa in considerazione. Saranno messi a punto orientamenti e formazioni per sostenere tutti i soggetti coinvolti nell'integrazione della prospettiva di parità in ogni fase degli interventi dell'UE e sarà promossa una consultazione più attiva delle organizzazioni che rappresentano i Rom lungo tutto il ciclo di elaborazione delle politiche della Commissione.
La task force per i Rom interna alla Commissione continuerà a coinvolgere diversi servizi della Commissione a vari livelli in settori prioritari, quali l'uso efficace dei fondi UE per promuovere l'uguaglianza e l'inclusione dei Rom.
Nell'ambito di Next Generation EU, il nuovo dispositivo per la ripresa e la resilienza sosterrà gli investimenti e le riforme indispensabili per una ripresa duratura promuovendo al tempo stesso la resilienza economica e sociale e la coesione. Per poter usufruire di tale sostegno, gli Stati membri dovranno redigere piani per la ripresa e la resilienza intesi a ovviare alle ripercussioni sociali ed economiche della crisi, affrontare la transizione digitale e quella verde, nonché le priorità individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese del semestre europeo. Il sostegno darà agli Stati membri la possibilità di favorire l'inclusione di gruppi emarginati, compresi i Rom e le altre persone appartenenti a minoranze razziali o etniche. Le proposte della Commissione per il quadro finanziario pluriennale promuovono l'inclusione dei Rom e la lotta contro la discriminazione, in particolare attraverso il Fondo sociale europeo Plus (FSE+), il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Nel 2019 la Commissione ha sottolineato l'importanza dell'inclusione dei Rom in diverse relazioni specifiche per paese del semestre europeo; tale aspetto dovrebbe essere considerato e affrontato nei programmi per il periodo 2021-2027.
Le proposte della Commissione per le disposizioni comuni, il FSE+, il FESR e i regolamenti FEASR
üforniscono sostegno finanziario per l'attuazione delle misure e dei quadri strategici nazionali per i Rom, comprese le attività di sviluppo delle capacità umane, delle infrastrutture e delle capacità in generale;
üfanno sì che tutti i programmi promuovano le pari opportunità per tutti, senza discriminazioni sulla base di genere, razza od origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età od orientamento sessuale, nella relativa preparazione, attuazione, sorveglianza e valutazione;
üimpongono il soddisfacimento di condizioni abilitanti tematiche (quadro strategico nazionale per i Rom, quadro strategico nazionale per l'inclusione sociale e la riduzione della povertà) e orizzontali (Carta dei diritti fondamentali) per tutto il periodo 2021-2027;
üimpongono che almeno il 25 % delle risorse dell'FSE+ promuova l'inclusione sociale, assicurando che un importo minimo sia rivolto ai più bisognosi; e
üsottolineano il "principio di partenariato", ossia il coinvolgimento di tutte le parti interessate pertinenti, compresi gli organismi che rappresentano l'inclusione sociale, la non discriminazione e i diritti fondamentali, le organizzazioni della società civile, nella preparazione e nell'attuazione dei programmi e degli accordi di partenariato e nei comitati di monitoraggio.
Gli Stati membri svolgono un ruolo cruciale nella progettazione di politiche pubbliche e nell'ottimizzazione dell'uso dei programmi di finanziamento a sostegno dei Rom, dato che la maggior parte del bilancio dell'UE è eseguito dagli Stati membri stessi in regime di gestione concorrente. La Commissione invita pertanto gli Stati membri a usare i fondi nel contesto del quadro finanziario pluriennale (QFP) per il 2021-2027 e di Next Generation EU per affrontare le difficoltà e soddisfare le esigenze dei Rom, in maniera da assolvere gli impegni da loro assunti nei quadri strategici nazionali sui Rom. La Commissione mirerà a garantire che le sfide specifiche per paese individuate nel contesto del semestre europeo siano adeguatamente affrontate nei prossimi accordi di partenariato e che le misure che promuovono l'uguaglianza e l'inclusione siano attuate tramite programmi operativi. La Commissione monitorerà da vicino che, in tali Stati membri, sia in atto una doppia strategia destinata, da un lato, a rendere i servizi inclusivi e, dall'altro, a erogare programmi mirati a favore delle comunità Rom emarginate, e che tale strategia si rifletta nei documenti di programmazione per il periodo 2021-2027. Le condizioni abilitanti applicabili a specifici fondi UE nel periodo 2021-2027 proposte dalla Commissione mirano a garantire il rispetto dei diritti fondamentali nonché l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom.
Al fine di migliorare l'efficienza e l'efficacia degli interventi relativi ai Rom, la Commissione sosterrà l'apprendimento transnazionale per quanto concerne tanto le politiche quanto i finanziamenti, come nel caso della rete EURoma delle autorità di gestione e dei punti di contatto nazionali per i Rom.
Anche il programma InvestEU, nell'ambito di intervento relativo alle competenze e agli investimenti sociali, può contribuire all'inclusione socioeconomica di gruppi emarginati, compresi i Rom. Ciò può avvenire attraverso approcci di finanziamento innovativi quali obbligazioni a impatto sociale e progetti orientati ai risultati, anche mediante la combinazione con sovvenzioni dell'UE e/o strumenti finanziari di programmi settoriali o la combinazione di diversi flussi di finanziamenti dell'UE. La Commissione attuerà iniziative pilota mirate con l'obiettivo di sperimentare e dimostrare approcci di lavoro relativi ad aspetti concreti di inclusione (alloggio, occupazione, sicurezza sociale) ricorrendo ad approcci di finanziamento innovativi, che potrebbero essere adottati/ampliati o replicati attraverso programmi di più ampia portata a livello nazionale o dell'UE. Gli Stati membri potranno chiedere assistenza tecnica per integrare l'uguaglianza dei Rom nei processi di elaborazione delle politiche e di riforma attraverso lo strumento di sostegno tecnico.
IV.3.
Azione e sostegno dell'UE per promuovere la partecipazione, l'inclusione e la diversità dei Rom
Nel piano d'azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025 la Commissione si è impegnata a dare l'esempio in veste di istituzione, adottando misure per migliorare in maniera significativa la rappresentatività del personale della Commissione con misure in materia di assunzione e selezione. Nell'attuare queste misure la Commissione garantirà che si applichino ai Rom. La Commissione invita le altre istituzioni dell'UE a prendere provvedimenti per promuovere la diversità e l'inclusione nei rispettivi luoghi di lavoro.
La Commissione organizzerà riunioni periodiche con i rappresentanti degli Stati membri, la società civile a livello dell'UE e le organizzazioni internazionali, con un mandato più marcatamente incentrato sull'apprendimento reciproco. Garantirà inoltre scambi regolari tra i portatori di interessi. Nel periodo 2021-2027 la Commissione continuerà a organizzare riunioni sulla politica di coesione con le organizzazioni della società civile ("dialogo strutturato"). Terrà riunioni di dialogo a porte chiuse con le organizzazioni della società civile Rom sugli sviluppi della politica di coesione.
Come proposto dal Parlamento europeo, la Commissione lancerà un nuovo ciclo si sviluppo delle capacità della società civile Rom con l'obiettivo di consentire una rendicontazione e un monitoraggio civile indipendenti e coordinati, basandosi sugli insegnamenti tratti dal progetto
Roma Civil Monitor
(2017-2020). Le relazioni coordinate indipendenti di monitoraggio civile sono pianificate in cicli biennali a partire dal 2022.
La Commissione cercherà di massimizzare l'influenza della piattaforma europea per i Rom, che riunisce rappresentanti dei governi nazionali, dell'UE, di organizzazioni internazionali e della società civile Rom e mira a stimolare la cooperazione e lo scambio di esperienze. Organizzerà riesami tematici, nazionali e regionali dei quadri strategici nazionali sulla base delle risultanze del progetto di controllo civile della situazione dei Rom e delle relazioni di monitoraggio nazionali.
Attraverso i suoi finanziamenti a favore delle piattaforme nazionali per i Rom, la Commissione promuoverà una riforma di tali piattaforme, in particolare rendendole maggiormente rappresentative della popolazione Rom nazionale. Dovrebbero essere estese a nuovi portatori di interessi (ad esempio organizzazioni per i diritti dei bambini, settore privato) per consentire un nuovo apprendimento, attingere al potenziale dell'innovazione sociale, cambiare le mentalità e realizzare un cambiamento sociale duraturo. Al fine di incoraggiare la partecipazione attiva dei Rom, in particolare di donne e giovani, dovrebbe essere eletto un rappresentante della piattaforma per garantire la creazione di reti transnazionali tra piattaforme Rom nazionali ed europee, mentre ai giovani Rom dovrebbero essere offerti tirocini appositi o posizioni junior presso le strutture nazionali legate all'attuazione delle piattaforme Rom nazionali. Per promuovere l'apprendimento reciproco e il trasferimento delle politiche si dovrebbe ricorrere a sinergie con altre iniziative dell'UE, nazionali o internazionali, in particolare il progetto di controllo civile.
IV.4.
Azione e sostegno dell'UE per promuovere l'uguaglianza e combattere l'antiziganismo
Al fine di promuovere l'uguaglianza dei Rom combattendo l'antiziganismo, la Commissione sosterrà attività che promuovano narrazioni positive e modelli di ruolo positivi relativi ai Rom, contrastino gli stereotipi negativi, diffondano la conoscenza della storia e della cultura Rom e promuovano la verità e la riconciliazione nel contesto del programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori.
La Commissione condurrà una campagna congiunta con l'UNESCO per lottare contro la disinformazione, l'incitamento all'odio e le teorie cospirative, comprese quelle che si riferiscono ai Rom. Continuerà a sostenere il settore privato attraverso la piattaforma dell'UE delle Carte della diversità ed esplorerà modi per interagire con i media per creare narrazioni positive e promuovere l'uguaglianza e la diversità in tutte le sfere. A partire dall'esperienza esistente
, la Commissione svilupperà una serie di seminari sugli stereotipi razziali ed etnici, compresi quelli nei confronti dei Rom, cui prenderanno parte giornalisti, membri di organizzazioni della società civile e rappresentanti delle persone appartenenti a minoranze razziali o etniche.
Le attività di comunicazione della Commissione mostreranno i vantaggi dell'uguaglianza e della diversità. La Commissione organizzerà una serie di eventi di sensibilizzazione destinati soprattutto agli Stati membri con ampie comunità Rom, per combattere gli stereotipi, promuovere la diversità culturale, responsabilizzare e indicare i bambini, i giovani e le donne Rom come modelli di ruolo in comunità diverse e riunire le comunità.
La consapevolezza delle conseguenze della discriminazione multipla contro le donne Rom sarà allineata alla campagna di comunicazione a livello dell'UE sulla lotta contro gli stereotipi di genere, che applica un approccio intersezionale a tutte le sfere della vita, nell'ambito della strategia per l'uguaglianza di genere.
La Commissione intende:
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applicare la normativa UE esistente che protegge i Rom dalla discriminazione e dal razzismo e colmare le lacune ove necessario;
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integrare l'uguaglianza dei Rom nelle iniziative politiche dell'UE e mobilitare i fondi UE a favore dell'uguaglianza, dell'inclusione e della partecipazione dei Rom;
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adottare misure destinate ad accrescere la diversità del personale della Commissione;
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avviare un nuovo ciclo di sviluppo delle capacità della società civile Rom e rafforzare le piattaforme Rom europee e nazionali;
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promuovere narrazioni e modelli di ruolo positivi sui Rom, contrastare gli stereotipi negativi, aumentare la consapevolezza della storia e della cultura dei Rom e promuovere la verità e la riconciliazione.
V.
Promozione dell'uguaglianza, dell'inclusione e della partecipazione dei Rom oltre i confini dell'UE
L'UE e gli Stati membri dovrebbero promuovere l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom nella loro azione esterna, in particolare nell'ambito delle politiche di allargamento, vicinato, sviluppo e umanitarie.
La regione dei Balcani occidentali rappresenta una priorità geostrategica per l'UE. La comunicazione della Commissione del febbraio 2020 invita a un allineamento con le politiche dell'UE, anche a sostegno delle persone più svantaggiate. I partner dei Balcani occidentali si sono già allineati, volontariamente, al quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020 e hanno compiuto progressi notevoli. Al vertice UE-Balcani occidentali di Zagabria del maggio 2020, i leader dell'UE hanno ribadito il loro sostegno alla prospettiva europea dei Balcani occidentali e la loro determinazione a intensificare il sostegno alla sua trasformazione politica, economica e sociale. Hanno accolto con favore il deciso impegno dei partner dei Balcani occidentali a favore del primato della democrazia e dello Stato di diritto, nonché dei diritti umani, dell'uguaglianza di genere e dei diritti delle minoranze.
La presenza dei Rom nei Balcani occidentali è importante e simile a quella degli Stati membri dell'UE che ospitano una popolazione Rom significativa. Vi sono tutte le ragioni per affrontare allo stesso modo l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom nell'UE e nei Balcani occidentali, applicando i medesimi obiettivi per il periodo fino al 2030. Nel luglio 2019, i primi ministri dei Balcani occidentali hanno adottato una dichiarazione sull'integrazione dei Rom nel processo di allargamento dell'UE, impegnandosi a migliorare concretamente la situazione dei Rom in termini di istruzione, occupazione, assistenza sanitaria, alloggi, registrazione anagrafica e non discriminazione prima della loro adesione. L'UE continuerà a sostenere l'attuazione della dichiarazione e ad adoperarsi per la raccolta di dati, per un bilancio che risponda alle esigenze dei Rom e per la mappatura degli alloggi Rom. Il progressivo allineamento con gli obiettivi e la metodologia dell'UE farà parte della prospettiva europea per tutti i paesi che cercano di aderire all'UE.
I partner dei Balcani occidentali, in modo analogo agli Stati membri dell'UE nel processo del semestre, presentano programmi annuali di riforma economica che comprendono riforme volte a rafforzare la competitività e migliorare le condizioni per la crescita inclusiva e la creazione di posti di lavoro. Tali programmi riferiscono in merito all'inclusione sociale, alla riduzione della povertà e alle pari opportunità, anche in relazione ai Rom. Lo strumento di assistenza preadesione per il periodo 2021-2027, una volta adottato, continuerà a sostenere le riforme e l'allineamento con i requisiti dell'UE a livello regionale e nazionale. Il piano economico e di investimento per i Balcani occidentali individua settori prioritari di investimento per promuovere la convergenza, la crescita e la competitività nella regione, soprattutto a sostegno di gruppi emarginati e minoranze, in particolare le comunità Rom. Con l'obiettivo di promuovere l'inclusione dei Rom saranno mobilitati altresì altri fondi UE pertinenti, relativi alla ripresa dalla COVID-19 o ad altre misure di sostegno alle relazioni esterne, quali lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale.
L'UE continuerà a promuovere la non discriminazione e l'uguaglianza in tutto il mondo sulla base del quadro strategico dell'UE, dei piani d'azione dell'Unione per i diritti umani e la democrazia (2020-2024) e dei piani d'azione dell'UE sulla parità di genere, e continuerà a trattare questioni relative ai Rom nell'attuazione degli orientamenti dell'UE in materia di diritti umani sulla non discriminazione nell'azione esterna del 2019. L'azione dell'UE integrerà le iniziative nazionali e sosterrà la società civile. L'uguaglianza e l'inclusione dei Rom saranno un punto fisso all'ordine del giorno nei dialoghi in materia di diritti umani e in altri dialoghi politici con paesi terzi che hanno una popolazione Rom significativa. L'UE manterrà il proprio impegno attivo in merito all'uguaglianza dei Rom nei consessi regionali e multilaterali, in particolare il Consiglio d'Europa, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e le Nazioni Unite.
VI.
Conclusione
I Rom contribuiscono da secoli alla ricchezza culturale, alla diversità, all'economia e alla storia comune dell'Europa. L'UE ha il dovere di proteggere la sua minoranza Rom dalla discriminazione, dall'antiziganismo e dall'esclusione sociale. Per raggiungere l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom occorre che tutte le istituzioni dell'UE, i governi nazionali e le agenzie dell'UE, gli organismi per la parità e le altre istituzioni per i diritti umani si uniscano e agiscano in partenariato con la società civile e le organizzazioni internazionali, con la piena partecipazione degli stessi Rom. La Commissione invita il Parlamento europeo a sostenere il presente quadro strategico e invita il Consiglio ad adoperarsi a favore di una rapida adozione della proposta di raccomandazione sull'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom, affinché gli Stati membri e la Commissione lavorino fianco a fianco. Lavorando insieme, possiamo ottenere progressi effettivi entro il 2030 per realizzare un'Europa nella quale gli individui e le comunità Rom, in tutta la loro diversità, abbiano pari opportunità in tutti i contesti della vita, beneficino dell'inclusione socioeconomica e partecipino alla società in condizioni di uguaglianza.