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Il ruolo della relazione sul meccanismo di allerta

La relazione sul meccanismo di allerta è il punto di partenza del ciclo annuale della procedura per gli squilibri macroeconomici (PSM), che mira a rilevare proattivamente gli squilibri macroeconomici eccessivi nell’Unione europea (UE).

ATTO

Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Banca centrale europea e al Comitato economico e sociale europeo - Relazione 2015 sul meccanismo di allerta (preparata conformemente agli articoli 3 e 4 del regolamento (UE) n. 1176/2011 sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici), COM(2014) 904 final del 28.11.2014.

SINTESI

La relazione sul meccanismo di allerta è il punto di partenza del ciclo annuale della procedura per gli squilibri macroeconomici (PSM), che mira a rilevare proattivamente gli squilibri macroeconomici eccessivi nell’Unione europea (UE).

CHE COSA FA LA RELAZIONE?

La relazione dà avvio al ciclo annuale della PSM. La PSM mira a individuare e affrontare gli squilibri che minacciano il corretto funzionamento delle economie dei paesi dell’UE e dell’economia globale dell’Unione e che potrebbero mettere a repentaglio il funzionamento dell’unione economica e monetaria.

La relazione sul meccanismo di allerta è pubblicata all’inizio di ogni semestre europeo di coordinamento della politica economica, insieme all’analisi annuale della crescita. Sulla base di una lettura economica di un quadro di valutazione con vari indicatori, individua i paesi dell’UE potenzialmente interessati da squilibri che richiedono, in seconda battuta, una valutazione approfondita che indaghi più dettagliatamente i rischi e gli aggiustamenti degli squilibri.

Il quadro di valutazione comprende undici indicatori principali, accompagnati da un insieme più ampio di indicatori secondari, che coprono in maniera sostanziale l’ambito degli squilibri. Quest’ultimo comprende gli squilibri esterni (indicatori sui conti correnti, sul debito estero, sulle esportazioni e sulla competitività), squilibri interni (indicatori di esposizione dei mercati immobiliari, del debito privato, del debito pubblico, del settore finanziario), nonché aspetti di aggiustamento (disoccupazione).

PUNTI CHIAVE

Le principali conclusioni della presente relazione sul meccanismo di allerta del novembre 2014 sono:

  • gli squilibri macroeconomici restano un serio problema e sottolineano la necessità di politiche decise, globali e coordinate a livello dell’UE;
  • mantenere la competitività resta una preoccupazione fondamentale, soprattutto per i paesi dell’UE con grandi squilibri esterni;
  • gli alti livelli di debito pubblico e privato nella maggior parte dei paesi dell’UE, nonché gli elevati livelli di passività in valuta estera di molti di essi, costituiscono ancora fragilità notevoli per la crescita, l’occupazione e la stabilità finanziaria;
  • la disoccupazione e altri indicatori sociali restano ancora una grossa preoccupazione in molti paesi dell’UE;
  • la promozione di investimenti efficienti per ristabilire il potenziale di crescita è una priorità chiave.

Sulla base della lettura economica del quadro di valutazione della PSM, la Commissione ha concluso che:

  • in 16 paesi dell’UE sono giustificati esami approfonditi: Belgio, Bulgaria, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Slovenia, Finlandia, Svezia e Regno Unito (1);
  • nel caso di paesi che ricevono assistenza finanziaria (Grecia e Cipro), il monitoraggio degli squilibri e delle azioni correttive avviene nel contesto dei loro programmi di aggiustamento macroeconomico;
  • per altri paesi dell’UE non c’è bisogno di ulteriori analisi nell’ambito della PSM;
  • Gli esami approfonditi sono stati pubblicati il 27 febbraio 2015 e integrati nelle relazioni sui singoli paesi della Commissione.

Le conclusioni della relazione sul meccanismo di allerta devono essere esaminate dall’Eurogruppo (se riguardano paesi della zona euro) e dai ministri degli Affari economici e delle finanze dell’UE. Tenendo in considerazione le loro reazioni, la Commissione analizza i paesi dell’UE interessati per stabilire l’esistenza di squilibri o squilibri eccessivi. Le conclusioni vengono tenute in considerazione nelle raccomandazioni nazionali pubblicate nell’ambito del semestre europeo.

CONTESTO

Il « six-pack » è entrato in vigore nel dicembre del 2011. Ha introdotto una vigilanza più ampia delle politiche economiche, per rilevare proattivamente problemi legati in particolare a bolle immobiliari o a una perdita di competitività. La relazione sul meccanismo di allerta è parte del regolare esercizio di vigilanza previsto dalla procedura per gli squilibri macroeconomici (PSM).

Per maggiori informazioni:

Ultimo aggiornamento: 20.05.2015



(1) Il Regno Unito esce dall’Unione europea e diventa un paese terzo (un paese extra UE) a partire dal 1° febbraio 2020.

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