Bruxelles, 12.10.2022

COM(2022) 528 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Comunicazione 2022 sulla politica di allargamento dell'UE







{SWD(2022) 332 final} - {SWD(2022) 333 final} - {SWD(2022) 334 final} - {SWD(2022) 335 final} - {SWD(2022) 336 final} - {SWD(2022) 337 final} - {SWD(2022) 338 final}


I. INTRODUZIONE    

L'inizio del 2022 è stato segnato dalla guerra di aggressione non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell'Ucraina, che ha comportato un brusco risveglio a una nuova realtà geopolitica. Ciò ha nuovamente posto l'allargamento dell'UE al centro dell'agenda europea.

A seguito delle domande di adesione all'UE presentate dall'Ucraina, dalla Repubblica di Moldova e dalla Georgia nella primavera del 2022, il 17 giugno la Commissione europea ha presentato i propri pareri 1  rispondendo all'invito del Consiglio. La Commissione ha raccomandato di riconoscere la prospettiva europea di Ucraina, Moldova e Georgia e di concedere lo status di paese candidato all'Ucraina e alla Moldova, fermo restando che dovranno essere adottate misure in diversi settori, e alla Georgia una volta risolta una serie di priorità. Il 23 giugno il Consiglio europeo ha approvato le raccomandazioni della Commissione, riconoscendo la prospettiva europea dei tre paesi candidati e concedendo all'Ucraina e alla Moldova lo status di paese candidato all'adesione all'UE 2 . La Commissione riferirà in merito alla realizzazione delle fasi/priorità specificate nei propri pareri sulle domande di adesione nell'ambito del suo regolare pacchetto allargamento, che dal 2023 comprenderà Ucraina, Moldova e Georgia. Inoltre, entro la fine del 2022 la Commissione presenterà le proprie valutazioni sulla capacità dei tre paesi in questione di assumere gli obblighi derivanti dall'adesione all'UE. L'aggressione russa ha dimostrato più chiaramente che mai che la prospettiva dell'adesione all'Unione europea rappresenta un saldo ancoraggio non solo per la prosperità, ma anche per la pace e la sicurezza.

In tale contesto, i leader dell'UE e dei Balcani occidentali si sono riuniti il 23 giugno in vista del Consiglio europeo. I leader hanno discusso i progressi registrati in materia di integrazione nell'UE e le sfide che l'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina comporta. La riunione ha offerto altresì l'occasione per sottolineare la rilevanza dell'allineamento ai valori dell'UE e alla politica estera e di sicurezza comune (PESC), una questione che ha assunto maggiore importanza in questo nuovo contesto geopolitico. Particolare attenzione è stata rivolta alla partecipazione dei Balcani occidentali alle misure dell'UE volte a ridurre le ripercussioni negative dell'aggressione russa contro l'Ucraina in termini di approvvigionamento e indipendenza in ambito alimentare ed energetico, nonché alle misure intese a sostenere lo sviluppo di capacità nel settore della sicurezza informatica e l'agenda sociale, segnatamente coinvolgendo i giovani nell'economia.

Il 23 e 24 giugno i leader dell'UE hanno riconfermato l'impegno pieno e inequivocabile a favore della prospettiva di adesione dei Balcani occidentali all'UE. Il Consiglio europeo ha chiesto di accelerare il processo di adesione e di continuare a portare avanti, basandosi sulla metodologia riveduta, la graduale integrazione tra l'Unione europea e i Balcani occidentali durante il processo di allargamento, in modo reversibile e meritocratico. Il Consiglio europeo ha ribadito l'importanza delle riforme, segnatamente nel settore dello Stato di diritto e, in particolare, per quanto riguarda l'indipendenza e il funzionamento del sistema giudiziario e la lotta contro la corruzione. Esso ha riaffermato l'urgenza di progressi tangibili per risolvere le controversie bilaterali e regionali in sospeso, soprattutto nel quadro del dialogo tra Belgrado e Pristina sulla normalizzazione delle relazioni fra la Serbia e il Kosovo 3*. Il Consiglio europeo si è dichiarato pronto a concedere alla Bosnia-Erzegovina lo status di paese candidato e a tal fine ha invitato la Commissione a riferire senza indugio al Consiglio in merito all'attuazione delle 14 priorità chiave indicate nel suo parere, prestando particolare attenzione a quelle che costituiscono un insieme sostanziale di riforme, affinché il Consiglio europeo torni a decidere sulla questione.

Il 19 luglio si sono svolte le prime conferenze intergovernative sui negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l'Albania, che hanno segnato l'inizio di una nuova fase della politica di allargamento dell'UE. La Commissione ha immediatamente avviato la procedura di esame analitico dell'acquis dell'UE (screening).

Le sfide geopolitiche, in particolare l'aggressione della Russia ai danni dell'Ucraina, hanno avuto altresì l'effetto di avvicinare l'UE e i Balcani occidentali e hanno richiesto piena solidarietà tra le parti. In risposta alla guerra, l'UE ha integrato i Balcani occidentali nelle proprie iniziative in materia di sicurezza alimentare ed energetica. La regione fa parte del meccanismo europeo di preparazione e risposta alle crisi della sicurezza dell'approvvigionamento alimentare ed è stata invitata a partecipare agli acquisti congiunti dell'UE di gas, gas naturale liquefatto e idrogeno.
La Turchia 4 ha svolto un ruolo fondamentale quale intermediario nei negoziati diretti tra Russia e Ucraina e negli accordi sui cereali di luglio. Vista la sua importanza quale produttore di prodotti agricoli, il paese rappresenta un partner strategico in materia di sicurezza alimentare mondiale.

L'Albania, la Bosnia-Erzegovina, il Kosovo, la Macedonia del Nord e il Montenegro si sono allineati alle misure restrittive dell'UE in risposta alla guerra di aggressione ingaggiata dalla Russia contro l'Ucraina. Finora, Serbia e Turchia mancano all'appello.

La Turchia rimane un partner fondamentale dell'Unione europea e un paese candidato. I negoziati di adesione con il paese sono a un punto morto dal 2018. La Turchia ha continuato ad allontanarsi dall'UE per via del continuo arretramento nei settori dei diritti fondamentali, dell'indipendenza del sistema giudiziario e della gestione economica e a causa della mancanza di riforme riguardo ad alcune questioni settoriali. Per quanto riguarda il Mediterraneo orientale, il Consiglio europeo del giugno 2022 ha espresso profonda preoccupazione per le ripetute azioni e dichiarazioni recenti della Turchia.

Nel giugno 2022 il Consiglio europeo ha tenuto un dibattito strategico sulle relazioni tra l'Unione europea e i suoi partner europei. Il 6 ottobre 2022 si è tenuta a Praga la prima riunione della cosiddetta Comunità politica europea, un forum allargato di paesi europei. Oltre quaranta leader di paesi europei hanno discusso di energia, sicurezza e clima e della situazione economica in Europa. Si è discusso altresì della futura direzione della piattaforma e si è deciso di organizzare la prossima riunione in Moldova. Questo quadro informale non sostituirà le politiche e gli strumenti esistenti dell'UE, in particolare l'allargamento, e rispetterà appieno l'autonomia decisionale dell'Unione europea.

Panoramica dei principali sviluppi

La guerra di aggressione innescata dalla Russia contro l'Ucraina ha sconvolto i mercati dell'energia, provocando una maggiore volatilità dei prezzi e una maggiore insicurezza energetica, con ripercussioni sull'UE e sul suo immediato vicinato. L'aumento dei prezzi dell'energia si sta ripercuotendo anche su altri settori, come i trasporti (aumento dei prezzi dei carburanti) e l'industria (aumento dei prezzi delle materie prime e dei concimi). Oltre a colpire il settore energetico, la crisi ha avuto notevoli conseguenze per il settore agroalimentare e per altri mercati, in particolare per quanto riguarda la disponibilità e l'accessibilità economica dei prodotti alimentari, dei cereali e di alcune materie prime, nonché i prezzi di altri prodotti di base. Esiste un grande potenziale inutilizzato per l'istituzione di partenariati strategici sostenibili e responsabili nel settore delle materie prime critiche ed è importante integrare i Balcani occidentali nelle catene di approvvigionamento dell'UE.

L'UE ha associato i Balcani occidentali alle sue iniziative volte ad attenuare l'impatto della guerra e della pandemia di COVID-19.

Molto si sta facendo per accelerare l'integrazione dei Balcani occidentali, tenuto conto del loro status di paesi candidati e potenziali candidati. Tra le misure previste a tal fine figurano la partecipazione ai programmi e alle agenzie dell'UE ma anche l'attuazione degli accordi di stabilizzazione e di associazione (ASA), del piano economico e di investimenti 5 e di quadri di cooperazione regionale inclusivi quali la strategia dell'UE per la regione adriatica e ionica e la strategia dell'UE per la regione danubiana; vi figura inoltre, potenzialmente, l'integrazione economica regionale. L'UE continua a intensificare il proprio impegno politico nei confronti dei Balcani occidentali, concentrandosi su settori di interesse comune quali la giustizia e gli affari interni, l'economia e il mercato unico, l'energia, i trasporti e la politica digitale, la protezione civile, la politica sociale, l'istruzione, la ricerca e l'innovazione, nonché gli affari esteri, la sicurezza e la difesa. L'impegno in questi ultimi settori comprende il sostegno al rafforzamento delle capacità informatiche e di difesa. Il processo di stabilizzazione e di associazione prevede già una notevole integrazione prima della data di adesione. Oltre alle possibilità offerte dall'ASA, altri accordi regionali, riguardanti in particolare la Comunità dei trasporti e la Comunità dell'energia, offrono ampie opportunità di integrazione. Attraverso la Comunità dell'energia, l'UE sta aprendo altresì il proprio mercato dell'energia elettrica ai Balcani occidentali, fatte salve le necessarie riforme normative. In tale contesto, è essenziale portare avanti il programma di integrazione del mercato dell'energia elettrica nella regione e con l'UE, compresa l'adozione di una metodologia comune per il calcolo della capacità di trasmissione. La transizione verde è la migliore opportunità per l'Europa di diventare più indipendente sotto il profilo energetico nonché di contribuire a rallentare i cambiamenti climatici e a migliorare la vita delle persone. Il piano REPowerEU 6 , sostenuto dalla strategia UE di mobilitazione esterna per l'energia in un mondo che cambia 7 (entrambi varati dalla Commissione europea nel maggio 2022), contribuirà a ridurre la dipendenza dell'UE e dei Balcani occidentali dal gas russo. I Balcani occidentali dovrebbero allinearsi pienamente alla legislazione e alle priorità politiche dell'UE nell'ambito di tale piano. La nuova piattaforma dell'UE per l'energia contribuirà a raggruppare la domanda, coordinare l'uso delle infrastrutture, negoziare con i partner internazionali e preparare gli acquisti congiunti di gas, idrogeno e gas naturale liquefatto. REPowerEU incoraggia inoltre la diversificazione energetica nell'ambito del rafforzamento della sicurezza energetica, compresa la diversificazione dell'approvvigionamento di gas naturale. Se le misure a breve termine possono contribuire ad attenuare gli effetti di questa situazione, la crisi dimostra chiaramente l'urgente necessità di abbracciare le transizioni verde e digitale quali motori di crescita e diversificazione duraturi.

La cooperazione in questi settori è sostenuta da una maggiore partecipazione dei Balcani occidentali ai Consigli informali e da contatti periodici ad alto livello. I leader dell'UE hanno proseguito il dialogo con gli omologhi dei Balcani occidentali, anche a livello di vertice, da ultimo in occasione della riunione dei leader dell'UE e dei Balcani occidentali del giugno 2022. A seguito del Consiglio "Affari esteri" del maggio 2022, i ministri degli esteri dell'UE hanno proceduto, per la prima volta, a uno scambio informale di opinioni con i loro sei omologhi dei Balcani occidentali. Alla luce degli impegni assunti al vertice di Brdo, i partner dei Balcani occidentali sono stati invitati a contribuire per iscritto alle riunioni del Consiglio "Affari esteri", delle quali ricevono successivamente un resoconto. Partecipano inoltre alla fase pilota dell'Accademia diplomatica europea. Nel dicembre 2021 il forum ministeriale annuale UE-Balcani occidentali sulla giustizia e gli affari interni, svoltosi a Brdo pri Kranju, ha offerto all'UE l'opportunità di discutere con rappresentanti della regione di temi quali il rafforzamento delle politiche in materia di migrazione, asilo e gestione delle frontiere, la lotta contro il terrorismo, l'estremismo, la radicalizzazione e la criminalità organizzata, nonché il rafforzamento dello Stato di diritto e delle riforme giudiziarie. La riunione ministeriale delle tre piattaforme dei Balcani occidentali riguardanti cultura, ricerca e innovazione, istruzione e formazione si è svolta a Tirana nel giugno 2022 nell'ambito della più stretta cooperazione istituita dall'agenda per i Balcani occidentali in materia di innovazione, ricerca, istruzione, cultura, gioventù e sport. Nel giugno 2022 è stato organizzato a Bruxelles un dialogo ministeriale sugli aspetti normativi della politica digitale.

Il piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali ha continuato a collegare le riforme e gli investimenti necessari nei diversi paesi, fornendo una visione a lungo termine soprattutto per quanto riguarda le politiche in materia di infrastrutture e connettività. Il piano, che è entrato nella fase di attuazione, ha continuato a rappresentare il piano generale per l'assistenza dell'UE volta a colmare il divario socioeconomico tra la regione e l'UE e a contribuire alla transizione verde e digitale della prima. Il piano economico e di investimenti e l'agenda verde 8 , che si concentra sull'azione per il clima, sull'economia circolare, sulla biodiversità, sulla lotta all'inquinamento e sui sistemi alimentari sostenibili, sono i migliori strumenti di cui la regione dispone per rafforzare gradualmente la propria resilienza e la propria indipendenza energetica.
Le principali iniziative faro del piano intendono conseguire l'abbandono del carbone, la diversificazione delle rotte di approvvigionamento del gas, la realizzazione di investimenti nelle fonti di energia rinnovabili e l'intensificazione del risparmio energetico attraverso l'ondata di ristrutturazioni. Una panoramica dettagliata dell'attuazione del piano economico e di investimenti figura nell'allegato della presente comunicazione.

Nell'ambito del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali è stato approvato il cofinanziamento, da parte dell'UE e dei donatori bilaterali, di 24 investimenti faro nel settore delle infrastrutture nei principali corridoi energetici e di trasporto, nonché in ambito sociale e digitale e nel campo dell'energia rinnovabile, dell'efficienza energetica e degli impianti di trattamento dei rifiuti e delle acque reflue, per un valore complessivo di oltre 3,3 miliardi di EUR. La regione procede inoltre con l'attuazione dell'agenda verde con il sostegno dell'UE. Occorre adoperarsi maggiormente nell'ambito delle riforme per sostenere la transizione verde e l'integrazione economica regionale onde sfruttare appieno il potenziale degli investimenti.

Per fornire un migliore sostegno alla ripresa economica dopo la pandemia e far fronte alle conseguenze della guerra condotta dalla Russia contro l'Ucraina, è fondamentale che i prossimi programmi di riforma economica propongano misure volte a promuovere una crescita economica inclusiva e sostenibile in linea con le priorità dell'UE in materia di transizione verde e digitalizzazione. Per cogliere le opportunità e ridurre al minimo le potenziali implicazioni negative di tali sfide, è essenziale che i partner dei Balcani occidentali e la Turchia mantengano una stabilità macrofinanziaria e attuino riforme strutturali per ovviare alle carenze individuate nelle loro economie e per aumentare la propria resilienza a lungo termine. Tenuto conto dell'elevato livello di incertezza, del deterioramento delle prospettive di crescita e del persistere di forti pressioni inflazionistiche, risulteranno necessarie misure mirate e temporanee per attenuare le ripercussioni negative sulle fasce più vulnerabili della popolazione. Occorre trovare un preciso equilibrio fra tale sostegno e la necessità di ricostituire le riserve di bilancio e ridurre le vulnerabilità legate al debito pubblico attraverso strategie credibili di risanamento di bilancio a medio termine. È particolarmente importante che la Turchia inverta l'andamento dell'inflazione, molto elevata e in continuo aumento, contenga gli squilibri macroeconomici e restituisca credibilità alle politiche macroeconomiche. L'impegno convinto nei confronti dell'attuazione delle riforme indicate nei programmi di riforma economica e negli orientamenti politici adottati congiuntamente con gli Stati membri dell'UE 9 è pertanto essenziale non solo per migliorare la competitività, promuovere la creazione di posti di lavoro e favorire l'inclusione sociale, ma anche per garantire la sostenibilità di bilancio, soddisfare i criteri economici del processo di adesione e massimizzare gli effetti potenziali del pacchetto di investimenti dell'UE.

Con l'adozione del regolamento IPA III 10 nel settembre 2021 e del quadro di programmazione dell'IPA III nel dicembre 2021, l'attuazione dell'IPA III è ora in corso. Prima della fine del 2021 la Commissione ha adottato decisioni di finanziamento annuale e pluriennale per un valore di oltre 4 miliardi di EUR consentendo così, in particolare, di attuare il piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali. La programmazione dell'IPA III ha continuato a poggiare su una solida impostazione basata sulle politiche, che comporta una mobilitazione strategica e dinamica dell'assistenza, con al centro i requisiti fondamentali per l'adesione. Nell'ottobre 2021 e nel maggio 2022 sono stati organizzati due dialoghi geopolitici ad alto livello tra la Commissione e il Parlamento europeo per discutere l'approccio generale all'attuazione dell'IPA III, i suoi obiettivi e la programmazione dei fondi IPA.

I Balcani occidentali devono intensificare gli sforzi e trovare la volontà politica necessaria per risolvere le questioni che ostacolano l'attuazione del mercato regionale comune, in modo da ottimizzare i benefici del piano economico e di investimenti. In occasione del vertice di Sofia, svoltosi nel novembre 2020 nell'ambito del processo di Berlino, la regione ha convenuto un piano ambizioso per la realizzazione di un mercato regionale comune. Sono stati compiuti alcuni progressi, come l'estensione delle corsie verdi agli Stati membri dell'UE. Tuttavia, a causa di disaccordi che non riguardano il notevole lavoro svolto sul mercato regionale comune, finora non è stato possibile ottenere l'approvazione politica degli accordi completati a livello tecnico. Tali accordi nel quadro del mercato regionale comune apporterebbero notevoli vantaggi in termini di maggiore attrattività e maggiore competitività dell'intera regione, accelerazione della ripresa post‑pandemia e attenuazione delle conseguenze dell'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. In tal modo si riuscirebbe altresì ad attirare gli investitori in cerca di fonti di approvvigionamento diversificate e catene del valore più corte, contribuendo a ottimizzare i benefici degli investimenti nelle infrastrutture di connettività. È quindi importante che tutte le parti svolgano un ruolo costruttivo nell'edificazione del mercato regionale comune e nell'adempimento dei loro impegni congiunti a vantaggio dei cittadini e delle imprese della regione. L'iniziativa Open Balkan (Balcani aperti), varata da Albania, Macedonia del Nord e Serbia, può svolgere un ruolo positivo in tale processo, purché si fondi sulle norme dell'UE e resti inclusiva nei confronti di tutti i partner dei Balcani occidentali. Nonostante le nuove restrizioni dell'offerta, i Balcani occidentali dovrebbero astenersi dall'introdurre restrizioni unilaterali al commercio. È opportuno che vengano abbandonate in via prioritaria tutte le misure esistenti contrarie agli accordi di stabilizzazione e di associazione e all'accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA), nonché allo spirito del mercato regionale comune.

L'aggressione russa contro l'Ucraina ha avuto forte risonanza nella regione e ha ulteriormente sottolineato l'importanza dell'allineamento alla politica estera e di sicurezza comune nel processo di allargamento. I Balcani occidentali e la Turchia si sono allineati alla stragrande maggioranza della comunità internazionale, compresa l'UE, votando a favore di due risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sull'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e sul suo impatto umanitario, nonché in occasione del voto a favore della sospensione della Russia dal Consiglio dei diritti umani. Quale membro non permanente dal gennaio 2022, l'Albania partecipa attivamente ai lavori del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, anche in veste di co-redattrice di risoluzioni di condanna dell'aggressione. Il pieno allineamento di Albania, Montenegro e Macedonia del Nord alla PESC dell'Unione europea rappresenta un forte segnale della loro scelta strategica di aderire all'UE. Si prende atto altresì dell'aumento significativo del tasso di allineamento ufficiale della Bosnia-Erzegovina alla PESC e dell'allineamento unilaterale da parte del Kosovo, che vengono accolti con favore. Il tasso di allineamento della Serbia alla PESC è nettamente diminuito nel periodo di riferimento. La Serbia dovrebbe, in via prioritaria, rispettare gli impegni assunti e allinearsi progressivamente alla PESC dell'UE, misure restrittive comprese, conformemente al suo quadro di negoziazione. L'allineamento della Turchia alla PESC si è ulteriormente deteriorato durante il periodo di riferimento, anche perché il paese non si è allineato alle misure restrittive dell'UE nei confronti della Russia.





Il Montenegro e la Serbia hanno continuato ad applicare la metodologia riveduta definita nella comunicazione della Commissione intitolata Rafforzare il processo di adesione -
Una prospettiva europea credibile per i Balcani occidentali 11 e approvata nel giugno 2021 in occasione delle conferenze politiche intergovernative tenutesi con tali paesi. Per quanto riguarda il Montenegro, tutti i capitoli sono aperti ai negoziati e tre di essi sono stati provvisoriamente chiusi. I progressi compiuti dalla Serbia in materia di riforme hanno permesso di avviare i negoziati nell'ambito del gruppo di capitoli 4 sull'agenda verde e sulla connettività sostenibile in occasione della conferenza intergovernativa con il paese svoltasi nel dicembre 2021. La conferenza intergovernativa ha inoltre tracciato il percorso verso l'apertura di ulteriori gruppi di capitoli sulla base dei progressi attesi dal paese, in particolare per quanto riguarda le riforme relative allo Stato di diritto e alla normalizzazione delle relazioni con il Kosovo. La conferenza intergovernativa con il Montenegro, tenutasi nel dicembre 2021, ha fornito un orientamento politico sull'accelerazione dei lavori volti a garantire il rispetto dei parametri provvisori sullo Stato di diritto, che si confermano la prossima tappa necessaria per progredire nei negoziati di adesione.

Conformemente alla metodologia riveduta, nelle conclusioni e nelle raccomandazioni della presente comunicazione la Commissione valuta l'equilibrio globale dei negoziati di adesione con il Montenegro e con la Serbia e propone la via da seguire per ciascun paese. Le prossime conferenze intergovernative dovrebbero svolgersi dopo la pubblicazione del presente pacchetto annuale di relazioni e delle successive conclusioni del Consiglio.

Il 19 luglio si sono svolte le conferenze intergovernative sui negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l'Albania. Si tratta di un riconoscimento dell'impegno tenace, dei risultati ottenuti in termini di riforme e della resilienza di entrambi i paesi nel cammino verso l'UE. Per la prima volta, la metodologia di allargamento riveduta viene integralmente applicata, infondendo così nell'intero processo negoziale una maggiore prevedibilità, un maggiore dinamismo e un orientamento politico più saldo. La Commissione ha immediatamente avviato il processo di esame analitico (screening). Si tratta di un esame analitico del corpus legislativo dell'UE, effettuato congiuntamente dalla Commissione e da ciascuno dei paesi candidati. Tale processo consente a questi ultimi di familiarizzarsi con l'acquis e, conseguentemente, di indicare il proprio livello di allineamento alla legislazione dell'UE e definire piani per un ulteriore allineamento.

Nel suo parere sulla domanda di adesione della Bosnia-Erzegovina all'Unione europea 12 , la Commissione ha individuato 14 priorità fondamentali che il paese deve realizzare affinché essa possa raccomandare l'apertura dei negoziati di adesione all'UE. Nel 2019 il Consiglio ha approvato le 14 priorità fondamentali. Nel giugno 2022 il Consiglio europeo si è detto pronto a concedere lo status di paese candidato alla Bosnia-Erzegovina e ha invitato la Commissione a riferire in merito all'attuazione delle 14 priorità fondamentali, con particolare attenzione a quelle che costituiscono un insieme sostanziale di riforme. Il presente pacchetto risponde a tale richiesta.

L'UE ha continuato a sostenere l'attuazione dell'accordo di stabilizzazione e di associazione con il Kosovo e a fornire consulenza al governo sulle principali riforme connesse all'Unione. La proposta della Commissione di abolire l'obbligo del visto per i cittadini del Kosovo è tuttora all'esame del Consiglio. Vi è una rinnovata consapevolezza dell'urgenza di risolvere tale questione in via prioritaria. La Commissione conferma la propria valutazione del 2018 secondo cui tutti i criteri stabiliti dal Consiglio per la liberalizzazione dei visti con il Kosovo sono stati soddisfatti.

La Turchia è un paese candidato nonché partner fondamentale dell'UE in ambiti fondamentali di comune interesse quali il commercio, la migrazione, la lotta contro il terrorismo, la salute pubblica, il clima, l'energia, i trasporti e le questioni regionali. Per quanto riguarda l'energia, la Turchia si conferma un paese di transito importante e affidabile per l'UE. I negoziati di adesione con il paese restano a un punto morto. La Turchia non ha invertito la tendenza negativa del suo ulteriore allontanamento dall'Unione europea, registrando un notevole arretramento per quanto riguarda la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti fondamentali e l'indipendenza della magistratura. Il dialogo su tali questioni rimane parte integrante delle relazioni tra l'UE e la Turchia.

Il dialogo e la cooperazione con la Turchia si sono intensificati in linea con gli orientamenti del Consiglio europeo del 2021. L'Unione europea è pronta a dialogare con la Turchia in modo graduale, proporzionato e reversibile per rafforzare la cooperazione in una serie di settori di interesse comune, a condizione che l'allentamento delle tensioni sia duraturo e che il paese si impegni in modo costruttivo e nel rispetto delle condizioni stabilite nelle recenti conclusioni del Consiglio europeo. È nell'interesse strategico dell'UE poter contare su un contesto stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale e sviluppare relazioni di cooperazione reciprocamente vantaggiose con la Turchia. Tenendo conto della comunicazione congiunta 13 , l'UE ha ribadito la propria determinazione a utilizzare, in caso di rinnovate provocazioni o azioni unilaterali in violazione del diritto internazionale, gli strumenti e le opzioni di cui dispone per difendere i propri interessi e quelli dei suoi Stati membri e per difendere la stabilità regionale. La dichiarazione UETurchia del 2016 ha continuato a produrre risultati ed è rimasta il quadro principale per la cooperazione in materia di migrazione. La Turchia ha continuato a compiere notevoli sforzi per offrire accoglienza a oltre quattro milioni di rifugiati provenienti dalla Siria e da altri paesi. Non sono stati eliminati, tuttavia, i problemi relativi all'attuazione della dichiarazione a causa della sospensione unilaterale, da parte della Turchia, dei rimpatri di migranti irregolari e del respingimento di richiedenti asilo provenienti dalle isole greche a partire da marzo 2020. Il numero di attraversamenti irregolari della frontiera fra la Turchia e l'UE è rimasto nettamente al di sotto di quello precedente alla dichiarazione UETurchia. La maggior parte degli arrivi nell'UE nel 2021 ha sfruttato le rotte alternative per il traffico di migranti verso le zone di Cipro controllate dal governo e verso l'Italia. I flussi migratori irregolari attraverso tali rotte sono notevolmente aumentati nel 2022.

L'UE ha continuato a rispettare il proprio impegno a fornire un sostegno finanziario significativo ai rifugiati e alle comunità di accoglienza in Turchia. Lo strumento per i rifugiati in Turchia ha mobilitato 6 miliardi di EUR. Alla fine del 2020 il suo intero bilancio operativo era stato assegnato, con oltre 4,7 miliardi di EUR erogati a giugno 2022. Tra i vari risultati conseguiti, lo strumento ha contribuito a coprire le necessità di base di 1,9 milioni di rifugiati, ha permesso la scolarizzazione di 740 000 minori rifugiati e la costruzione, in corso, di 405 scuole e ha reso possibile effettuare oltre 22,8 milioni di visite mediche di base. La Commissione ha stanziato un pacchetto supplementare di 3,5 miliardi di EUR per il periodo 2020-2023. Ciò comprenderà finanziamenti per la gestione della migrazione e il controllo delle frontiere, segnatamente alla frontiera orientale della Turchia.

L'UE e la Turchia continuano a beneficiare dell'unione doganale e l'integrazione economica con l'UE resta elevata. La Commissione ha continuato a intensificare il dialogo con la Turchia in merito alle barriere commerciali che ostacolano il buon funzionamento dell'unione doganale. Tuttavia, sono stati compiuti scarsi progressi e la stragrande maggioranza degli ostacoli al commercio non è stata rimossa.

La politica estera unilaterale della Turchia ha continuato a essere in contrasto con le priorità dell'UE nell'ambito della PESC e con gli interessi generali dell'Unione, soprattutto a causa dei suoi interventi e del sostegno alle azioni militari in alcuni conflitti regionali. Tuttavia, la Turchia è rimasta aperta al dialogo politico sulle questioni regionali. Il tasso di allineamento della Turchia alla PESC ha continuato a peggiorare. Il Consiglio europeo ha espresso l'auspicio che la Turchia e tutte le parti coinvolte contribuiscano positivamente alla risoluzione delle crisi regionali.
La Turchia è attivamente impegnata sul piano diplomatico per far fronte alle varie sfide che l'aggressione russa dell'Ucraina comporta, adoperandosi per depotenziare il conflitto, ad esempio mediante il raggiungimento di un cessate il fuoco. Il paese ha inoltre intrapreso un'iniziativa diplomatica per agevolare l'esportazione di cereali ucraini. L'accordo tra l'Ucraina e la Russia, raggiunto a Istanbul nel mese di luglio grazie alla mediazione delle Nazioni Unite e della Turchia, non sarebbe stato possibile senza il ruolo costruttivo svolto da quest'ultima, che contribuisce altresì ad agevolarne l'attuazione. Tuttavia, il mancato allineamento della Turchia alle misure restrittive dell'UE nei confronti della Russia desta particolare preoccupazione, tenuto conto della libera circolazione dei prodotti, compresi i beni a duplice uso, all'interno dell'unione doganale UETurchia. Tale situazione rischia di compromettere le misure restrittive dell'UE. Affinché l'unione doganale possa continuare a funzionare, le parti devono rispettare appieno le norme vigenti ed evitare di minare la fiducia reciproca. La Turchia ha firmato un memorandum d'intesa al fine di sviluppare le relazioni economiche e commerciali con la Russia.

Portare avanti il dialogo in buona fede e astenersi da azioni unilaterali contrarie agli interessi dell'UE e che violano il diritto internazionale e i diritti sovrani degli Stati membri dell'UE è una condizione essenziale per garantire un contesto stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale e sviluppare relazioni di cooperazione reciprocamente vantaggiose tra l'UE e la Turchia. Tutte le divergenze devono essere risolte attraverso un dialogo pacifico e nel rispetto del diritto internazionale.

Le azioni a Varosha contrarie alle risoluzioni pertinenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno continuato a compromettere la prospettiva di una ripresa dei negoziati e del raggiungimento di una soluzione globale della questione cipriota. Ci si attende che la Turchia metta immediatamente fine a tutte le azioni avviate e a tutte le misure adottate nei confronti di Varosha dall'ottobre 2020.

II. GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DEL PROCESSO DI ADESIONE

I paesi dell'allargamento dovrebbero avanzare regolarmente nell'attuazione dei rispettivi programmi di riforma nei settori relativi alle questioni fondamentali, portando avanti le riforme e registrando progressi concreti in materia di Stato di diritto, economia, funzionamento delle istituzioni democratiche e riforma della pubblica amministrazione. Ottenere risultati solidi e irreversibili in tutti questi settori è determinante per soddisfare i requisiti dell'adesione all'UE.
In alcuni casi sono stati compiuti progressi per quanto riguarda la riforma giudiziaria, il perfezionamento del quadro giuridico in materia di diritti umani e le riforme della pubblica amministrazione. Nonostante i progressi compiuti, però, resta da dimostrare la ferma volontà politica di ottenere risultati nell'attuazione delle riforme. I progressi compiuti per soddisfare i criteri economici di adesione sono stati troppo lenti per ridurre in modo sostanziale il divario economico con l'UE. Prosegue la resistenza politica e istituzionale al cambiamento e in alcuni paesi sono stati osservati sviluppi negativi, come ad esempio una crescente ostilità nei confronti della società civile, della libertà di espressione e della libertà dei media, nonché tentativi di esercitare un'influenza indebita e ingerenze politiche sulla magistratura. La corretta applicazione dei quadri anticorruzione, compresa l'integrazione delle misure anticorruzione nei settori più esposti a tale fenomeno, dovrebbe rimanere una priorità in tutti i paesi dell'allargamento. Occorrono progressi nell'allineamento degli appalti pubblici alle norme e alle buone pratiche europee, nel rafforzamento della prevenzione dei conflitti di interesse e nel consolidamento dell'integrità in tutta la funzione pubblica. Sono necessari sforzi coerenti e costanti per contenere e contrastare efficacemente certi elementi di "presa in ostaggio dello Stato". La costituzione di una solida casistica di indagini proattive, azioni penali e condanne nell'ambito della lotta contro la corruzione a tutti i livelli e contro le forme gravi e organizzate di criminalità rimane un obiettivo a lungo termine che continua a richiedere un impegno più intenso e coerente, anche attraverso l'ulteriore potenziamento delle capacità strategiche e operative.

Funzionamento delle istituzioni democratiche

Sebbene l'introduzione di misure volte a consolidare il funzionamento delle istituzioni democratiche sia fondamentale per il processo di allargamento, spesso resta da dimostrare la reale volontà politica di portare avanti le riforme necessarie. La forte polarizzazione politica e la mancanza di dialogo tra i partiti continuano a nuocere al funzionamento dei parlamenti, in particolare nei Balcani occidentali, benché nel periodo di riferimento si siano constatati alcuni passi avanti.

In Serbia le elezioni presidenziali, le elezioni politiche anticipate e le elezioni amministrative a Belgrado si sono svolte il 3 aprile 2022 in un clima generalmente calmo. La partecipazione di tutte le forze politiche pertinenti ha permesso di eleggere un parlamento più pluralistico e inclusivo rispetto alle elezioni del 2020. Inoltre, prima delle elezioni una grande varietà di soggetti politici ha partecipato a un dialogo costruttivo tra i partiti facilitato dal Parlamento europeo. Tuttavia, osservatori internazionali guidati dall'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa hanno rilevato una serie di carenze nelle elezioni politiche. Il processo decisionale è stato rallentato da notevoli ritardi nella pubblicazione dei risultati elettorali definitivi e quindi nella formazione di un nuovo governo.
Il nuovo codice di condotta è stato modificato nel settembre 2021 e nell'ottobre 2021 è stata istituita la commissione etica. Durante il dibattito parlamentare si è continuato ad adoperare un linguaggio offensivo nei confronti degli oppositori politici e degli attivisti civili.

In Montenegro la polarizzazione, la mancanza di un impegno costruttivo tra i partiti politici e l'incapacità di raggiungere un consenso su questioni fondamentali di interesse nazionale si sono confermate, provocando la caduta di due governi contrassegnati da forti tensioni interne a seguito di un voto di sfiducia. Il corretto funzionamento delle istituzioni montenegrine ha fortemente risentito dell'instabilità politica: ciò ha ostacolato il processo decisionale e l'attuazione delle riforme. Il funzionamento dei principali organi giudiziari è stato indebolito dalla loro composizione incompleta causata dall'incapacità del parlamento di eleggere nuovi membri.
Da metà settembre la Corte costituzionale non è stata in grado di svolgere il proprio ruolo a causa della mancanza di un quorum, il che ha amplificato l'incertezza politica. 

In Kosovo, il governo eletto nel 2021 ha goduto di stabilità politica e istituzionale grazie alla sua solida maggioranza. Ciò avrebbe dovuto offrire al Kosovo l'opportunità di accelerare gli sforzi tesi a rafforzare la democrazia e lo Stato di diritto, combattere la corruzione e intensificare le attività legislative, anche per quanto concerne le riforme connesse all'UE. Tuttavia, la frequente mancanza del quorum in seno all'Assemblea e il boicottaggio da parte dei partiti di opposizione hanno provocato ritardi nell'adozione di leggi fondamentali. Sono necessari sforzi per rafforzare il ruolo dell'Assemblea quale sede di dialogo politico costruttivo e di ricerca di consenso, in particolare per quanto riguarda il programma di riforme connesse all'UE. Le elezioni amministrative dell'autunno 2021 sono state complessivamente gestite in modo corretto e si sono svolte in maniera trasparente e competitiva, tranne nel caso dei comuni serbi del Kosovo, dove la concorrenza politica è stata limitata. Restano da risolvere carenze di lunga data.

In Albania, a seguito delle elezioni politiche del 2021, i membri eletti dei principali partiti di opposizione hanno occupato i propri seggi in parlamento. Per quanto riguarda le riforme connesse all'UE, l'Assemblea ha raggiunto un consenso trasversale su una modifica della Costituzione volta a prorogare il mandato degli organi di controllo giudiziario. L'attività parlamentare ha risentito tuttavia di un conflitto all'interno del principale partito di opposizione. A livello di governo, l'Albania ha continuato a concentrarsi complessivamente sul programma di riforme dell'UE.

Nella Macedonia del Nord il parlamento è rimasto la principale sede di dialogo politico. A seguito di intense discussioni, esso ha adottato conclusioni sulla proposta che ha spianato la strada all'apertura dei negoziati di adesione. Tuttavia, il suo operato ha risentito della polarizzazione politica e del "blocco attivo" organizzato dal principale partito di opposizione, che hanno ostacolato l'adozione di alcuni atti legislativi. Il parlamento e il governo si sono impegnati ad avviare e a realizzare in via prioritaria le modifiche costituzionali pertinenti al fine di includere nella Costituzione i cittadini che vivono entro i confini dello Stato. 

In Bosnia-Erzegovina, i lavori delle istituzioni democratiche e le riforme lungo il percorso verso l'UE hanno subito una battuta d'arresto a causa della polarizzazione politica e delle ostruzioni.
La presidenza, il Consiglio dei ministri e il parlamento sono rimasti bloccati fino alla primavera del 2022. Le riunioni di dialogo politico con l'UE nel quadro dell'accordo di stabilizzazione e di associazione non hanno potuto svolgersi fino al giugno 2022. L'entità della Republika Srpska ha portato avanti iniziative per assumere unilateralmente competenze statali. Tali iniziative sono attualmente sospese o sono oggetto di un controllo di costituzionalità. L'Alto rappresentante si è avvalso dei propri poteri esecutivi quattro volte durante il periodo di riferimento al fine di superare certe ostruzioni, anche riguardo alla fornitura di fondi per organizzare le elezioni dell'ottobre 2022. Il bilancio dello Stato è stato adottato solo alla fine di giugno. Le istituzioni statali hanno ripreso a funzionare nella primavera del 2022 e sono stati compiuti i primi passi per recuperare il ritardo accumulato in materia di riforme. I soggetti politici si sono dimostrati uniti nel consentire alla Bosnia-Erzegovina di adottare la legge sugli appalti pubblici e di diventare uno Stato partecipante al meccanismo di protezione civile dell'Unione europea. Le elezioni politiche si sono svolte il 2 ottobre e, secondo le osservazioni preliminari dell'ODIHR dell'OSCE, sono state nel complesso competitive e ben organizzate, seppure caratterizzate da un clima di sfiducia nei confronti delle istituzioni pubbliche e da una retorica che ha creato forti divisioni sul piano etnico. Lo stesso giorno, l'Alto rappresentante ha imposto modifiche della Costituzione della Federazione e della legge elettorale volte a risolvere una serie di problemi di funzionamento e a consentire la tempestiva formazione del governo.

In Turchia, l'arretramento democratico è proseguito durante il periodo di riferimento. Nonostante la fine dello stato di emergenza nel 2018, diverse disposizioni giuridiche che conferiscono poteri straordinari alle autorità governative e mantengono diversi elementi restrittivi del regime di emergenza sono rimaste integrate nel sistema giuridico, il che ha inciso negativamente sulla democrazia e sui diritti fondamentali. Permangono carenze strutturali all'interno del sistema presidenziale. Il parlamento ha continuato a non disporre degli strumenti necessari per chiamare il governo a rispondere delle proprie azioni.

Sistema giudiziario e diritti fondamentali

Un sistema giudiziario indipendente, imparziale, responsabile e professionale, che funzioni in modo efficiente e le cui decisioni siano efficacemente eseguite rappresenta la spina dorsale dello Stato di diritto. In alcuni casi sono stati compiuti alcuni progressi per quanto riguarda le riforme giudiziarie. Tuttavia, nei Balcani occidentali e in Turchia le istituzioni giudiziarie restano esposte a numerose difficoltà. In particolare, persistono le indebite pressioni esterne sul sistema giudiziario, che minano l'indipendenza dei giudici e dei pubblici ministeri, compromettono l'equilibrio istituzionale generale e, in ultima analisi, si ripercuotono sulla separazione tra i poteri dello Stato. Di conseguenza, il principio di uguaglianza dinanzi alla legge continua a risultare indebolito. Si conferma essenziale compiere progressi decisivi nell'attuazione delle riforme giudiziarie, sulla base di una forte volontà politica. Il consolidamento delle funzioni giudiziarie, che si traduca in una solida casistica di risultati concreti a lungo termine, è fondamentale per continuare ad avanzare nel processo di adesione.

L'Albania ha continuato a registrare buoni progressi nell'attuazione della riforma globale della giustizia, anche continuando a garantire risultati tangibili nel processo di verifica. La Corte costituzionale ha continuato a essere pienamente operativa. Diverse nomine presso l'Alta Corte hanno permesso di iniziare a ridurne l'arretrato. Non si registrano progressi per quanto concerne il sistema di gestione dei fascicoli e il sistema di formazione giuridica.

La Macedonia del Nord ha compiuto alcuni progressi grazie alla costante attuazione della propria strategia giudiziaria. La magistratura ha dimostrato il proprio impegno a proteggere la propria integrità e indipendenza. Le istituzioni giudiziarie hanno applicato in modo coerente le nuove norme per la nomina, la promozione, le sanzioni disciplinari e la revoca di giudici e pubblici ministeri. Occorre stanziare le risorse necessarie per garantire che il sistema informativo automatizzato per la gestione delle cause sia pienamente operativo.

Nel complesso, la Serbia ha compiuto alcuni progressi per rafforzare l'indipendenza e la rendicontabilità del sistema giudiziario, compiendo un passo importante con l'approvazione delle modifiche pertinenti della Costituzione nel febbraio 2022. In un secondo tempo, sarà importante far sì che le leggi di attuazione che daranno piena efficacia alla riforma siano modificate nel rispetto dei termini costituzionali. La Serbia ha istituito due gruppi di esperti incaricati di redigere la legislazione di attuazione.

Il Kosovo ha compiuto alcuni progressi nel portare avanti le riforme giudiziarie. Sono state adottate misure per iniziare ad attuare la strategia e il piano d'azione a favore dello Stato di diritto ed è stato adottato un nuovo quadro legislativo che disciplina il sistema delle procure. Occorrono tuttavia ulteriori misure per aumentare l'efficienza e l'indipendenza del sistema giudiziario.

Il Montenegro ha compiuto progressi limitati per quanto riguarda le principali riforme giudiziarie. Permangono preoccupazioni in merito al funzionamento delle istituzioni e al consolidamento dell'indipendenza del consiglio giudiziario e del consiglio delle procure e i risultati in materia di responsabilità giudiziaria sono ancora in una fase iniziale. Le indagini della procura speciale su diversi casi di alto livello hanno portato all'arresto dell'ex presidente della Corte suprema e del presidente del Tribunale di commercio, accusati di corruzione e di legami con la criminalità organizzata. I casi oggetto di indagine non sono ancora stati sottoposti a giudizio.

La Bosnia-Erzegovina accusa ritardi nel settore della riforma della giustizia, riguardo al quale non si registrano progressi. Le modifiche legislative volte a istituire un sistema di verifica delle dichiarazioni patrimoniali dei titolari di cariche giudiziarie sono state respinte dal parlamento nel maggio 2022. In mancanza di un autentico impegno politico a favore dello Stato di diritto e dell'adesione all'UE, l'integrità generale del settore della giustizia ha continuato a peggiorare.

In Turchia è proseguito l'arretramento osservato negli ultimi anni. Non si è ovviato alla mancanza sistemica di indipendenza della magistratura, che continua a subire pressioni politiche che minano l'indipendenza e la qualità generale del potere giudiziario. Il rifiuto della Turchia di dare esecuzione alle sentenze pertinenti della Corte europea dei diritti dell'uomo ha ulteriormente accresciuto le preoccupazioni circa il rispetto delle norme internazionali ed europee da parte del paese. La mancata esecuzione della sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo nella causa Kavala, che ha comportato l'avvio di una procedura di infrazione nei confronti della Turchia da parte del Consiglio d'Europa, ha suscitato seri dubbi circa l'impegno del paese a rispettare gli obblighi derivanti dall'appartenenza a quest'ultimo. Le sospensioni e i licenziamenti di giudici e pubblici ministeri hanno continuato a indebolire l'indipendenza, l'efficienza e la professionalità del potere giudiziario. Le autorità turche devono ovviare con urgenza a diverse gravi carenze del sistema, anche per quanto riguarda il diritto a un giusto processo e il rispetto rigoroso della presunzione di innocenza.

La corruzione resta un fenomeno diffuso nei Balcani occidentali e in Turchia. Le azioni volte a contrastare efficacemente la corruzione registrano risultati disomogenei. In alcuni paesi sono stati compiuti alcuni progressi, soprattutto in settori legati alla prevenzione della corruzione.
Si conferma la necessità di un'effettiva volontà politica e di un chiaro impegno a sostenere gli interventi di riforma per migliorare la trasparenza e l'integrità e conseguire risultati tangibili e convincenti in materia di indagini, azioni penali e condanne definitive. Bisogna continuare a integrare le misure anticorruzione nei settori chiave al fine di promuovere le riforme e combattere la corruzione a tutti i livelli in modo più significativo ed efficace. I settori più esposti alla corruzione richiedono valutazioni dei rischi mirate che consentano di individuare i rischi di corruzione e le vulnerabilità e, in ultima analisi, di avviare l'elaborazione di solide misure anticorruzione. Occorre attuare strategie e piani d'azione anticorruzione in modo sistematico e strutturato, anche in settori fondamentali quali gli appalti pubblici, la gestione delle finanze pubbliche, l'energia, i trasporti, la sanità, l'acqua, le infrastrutture, le risorse naturali e l'istruzione. La corruzione politica e ad alto livello deve essere contrastata in modo più risoluto, dal momento che persistono segnali di saldi legami tra interessi pubblici e privati. Gli appalti pubblici rimangono particolarmente esposti alla corruzione generalizzata. Occorre potenziare i meccanismi di controllo nel corso delle procedure di appalto e aumentare notevolmente la trasparenza attraverso misure energiche e più ambiziose.

La Macedonia del Nord ha continuato ad adoperarsi nella lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione, compiendo ulteriori progressi. La commissione statale per la prevenzione della corruzione ha assolto il proprio mandato in modo proattivo. Il paese ha continuato a cooperare con i partner internazionali e a coordinare con essi le attività nazionali contro la criminalità organizzata. In Albania, la struttura specializzata nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata (SPAK) ha condotto procedimenti penali e indagini finanziarie che si sono conclusi, in particolare, con condanne definitive in alcuni casi ad alto livello; la procedura di verifica dei magistrati continua a produrre risultati nella lotta contro la corruzione all'interno del sistema giudiziario.
La Serbia ha compiuto alcuni progressi continuando ad attuare le raccomandazioni del Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) del Consiglio d'Europa. Si attende da tempo l'elaborazione di una nuova strategia anticorruzione, accompagnata da un piano d'azione. Pur avendo migliorato il proprio bilancio in materia di prevenzione della corruzione, il Montenegro deve dimostrare che la sua giustizia penale è in grado di contrastare in modo credibile la corruzione, compresa quella ad alto livello. In Kosovo sono stati compiuti alcuni progressi con l'adozione di un importante pacchetto legislativo anticorruzione, che comprende la nuova legge sul codice di procedura penale, la legge sull'agenzia per la prevenzione della corruzione, la legge sulla dichiarazione patrimoniale e la legislazione che disciplina il finanziamento dei partiti politici. Il parlamento della BosniaErzegovina ha respinto una legge sul conflitto di interessi, mentre il seguito giudiziario nei casi di corruzione di rilevanza pubblica è stato selettivo e non trasparente. Il numero di condanne definitive nei casi ad alto livello è rimasto molto basso.

La Turchia non ha registrato progressi durante il periodo di riferimento. Occorre migliorare il quadro giuridico e l'architettura istituzionale per limitare l'indebita ingerenza politica nell'azione penale e nelle decisioni giudiziarie riguardanti casi di corruzione. La maggior parte delle raccomandazioni del GRECO non è stata attuata.

In tutti i Balcani occidentali la costante scarsità di risorse umane e finanziarie che caratterizza le istituzioni giudiziarie, nonché la mancanza di capacità e competenze specifiche in materia di indagini finanziarie, continuano a ostacolare l'efficacia delle indagini e delle decisioni sui casi di criminalità organizzata e corruzione. Sebbene esistano attività di sviluppo delle capacità per il settore della giustizia, l'insufficienza delle strutture di incentivazione, l'inefficacia dei sistemi di gestione delle prestazioni e la vulnerabilità del settore della giustizia di fronte alle pressioni politiche contribuiscono alla cattiva gestione dei casi, alla lunghezza delle procedure e agli scarsi risultati ottenuti dalle misure di sequestro e confisca.

I diritti fondamentali sono sanciti in larga misura dalla legislazione dei Balcani occidentali, ma resta difficile garantirne l'effettiva attuazione. Il quadro politico viene via via completato, soprattutto per quanto riguarda la lotta contro la discriminazione e la violenza di genere, ma permangono lacune sistemiche nel finanziamento delle misure di promozione e tutela dei diritti umani e molti settori continuano a dipendere dai donatori. I difensori civici continuano a svolgere un ruolo chiave nella promozione e nella tutela dei diritti umani nei Balcani occidentali, anche per quanto concerne il rispetto delle loro raccomandazioni e di quelle di altri organismi indipendenti. I governi della regione devono dare seguito con coerenza a tutte le raccomandazioni formulate dagli organismi internazionali e regionali di monitoraggio dei diritti umani, anche per quanto riguarda le condizioni di detenzione e la prevenzione dei maltrattamenti. La società civile continua a integrare o addirittura a sostituire l'azione del governo nella fornitura di servizi a gruppi svantaggiati. Bisogna tenere urgentemente conto delle preoccupazioni espresse e delle raccomandazioni formulate nelle precedenti relazioni per paese, che restano valide in larga misura. In Turchia la situazione dei diritti umani non ha smesso di peggiorare e continua a destare profonda preoccupazione.

La libertà di espressione nonché la libertà e il pluralismo dei media sono pilastri fondamentali di una società democratica e devono essere rispettati. In tutta la regione dei Balcani occidentali si sono registrati progressi limitati al riguardo e in alcuni paesi non si è registrato alcun progresso. Le raccomandazioni contenute nelle relazioni precedenti sono rimaste in gran parte ignorate. Benché la maggior parte della regione resti improntata al pluralismo, l'indipendenza dei media e lo sviluppo di un giornalismo professionale di qualità continuano a essere ostacolati da interessi commerciali e politici collegati tra loro e da cattive condizioni del mercato del lavoro che portano all'autocensura. Le minacce, le intimidazioni e la violenza nei confronti dei giornalisti, nonché le osservazioni offensive di funzionari pubblici, continuano a destare serie preoccupazioni. Tenuto conto del loro potenziale effetto dissuasivo sull'esercizio della libertà dei media, occorre accelerare il ritmo delle indagini e delle azioni penali relative a tali fatti. È necessario garantire l'indipendenza delle autorità di regolamentazione dei media e delle emittenti pubbliche, anche attraverso adeguati finanziamenti e nomine basate sul merito nelle strutture di gestione. Bisogna inoltre sostenere ulteriormente l'efficace funzionamento degli organismi indipendenti di autoregolamentazione. Tutti i paesi della regione devono aumentare la trasparenza in materia di finanziamento dei media.

È proseguito il grave arretramento della Turchia, dove l'esercizio della libertà di espressione e le possibilità per l'opposizione di esprimersi continuano a essere notevolmente limitati. Giornalisti, difensori dei diritti umani, avvocati, scrittori, esponenti politici dell'opposizione, studenti e utenti dei social media hanno continuato a essere oggetto di azioni penali e condanne. Sebbene nella maggior parte dei Balcani occidentali le autorità abbiano rafforzato i propri quadri strategici per attuare gli impegni assunti in materia di parità di genere e di lotta contro la violenza di genere, bisogna che ciò si traduca in miglioramenti pratici: occorre stanziare i fondi necessari e potenziare l'assistenza alle vittime di tutte le forme di violenza, dal momento che la violenza di genere, compresa la violenza domestica, continua a destare grave preoccupazione. In Turchia sono proseguiti l'arretramento in materia di parità di genere e l'involuzione rispetto ai diritti delle donne e delle ragazze ed è aumentato l'incitamento all'odio nei confronti delle organizzazioni femminili indipendenti.

Le leggi e le politiche in materia di non discriminazione sono sostanzialmente in vigore, ma gli organismi per la parità e gli enti incaricati della protezione dalla discriminazione devono disporre di mezzi sufficienti per adempiere al proprio mandato. Si osserva un aumento dell'incitamento all'odio nella regione e il seguito dato ai casi di discriminazione, ai reati generati dall'odio e all'incitamento all'odio è insufficiente. Sebbene il quadro legislativo e politico dei diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali e queer (LGBTIQ) sia in corso di elaborazione, l'adesione di tutte le componenti della società a tale quadro rimane una sfida e diverse leggi in materia sono state bloccate. Le leggi devono essere rispettate nella pratica, dato che la discriminazione e l'incitamento all'odio rimangono frequenti. In Turchia, la tutela dei diritti fondamentali delle persone LGBTIQ non viene garantita e l'incitamento all'odio e le campagne denigratorie contro la comunità LGBTIQ continuano a destare viva preoccupazione.

Bisogna continuare ad adoperarsi per rafforzare i diritti dei minori e migliorare il coordinamento interistituzionale per creare sistemi efficaci di protezione dei minori e di assistenza all'infanzia in linea con l'interesse superiore del minore. Occorre sviluppare ulteriormente sistemi giudiziari a misura di minore nonché proporre e applicare in modo più sistematico alternative alla detenzione, provvedimento cui si dovrebbe ricorrere unicamente come extrema ratio. La violenza contro i minori e i matrimoni precoci continuano a destare grave preoccupazione.

Occorre tutelare meglio i diritti delle persone con disabilità e prestarvi la dovuta attenzione.
Tra le questioni da affrontare figurano la transizione verso l'assistenza sul territorio e la vita indipendente, conformemente ai requisiti della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, nonché, in generale, una maggiore accettazione, accessibilità all'esercizio dei diritti e inclusione.

Per quanto riguarda la tutela delle minoranze, è indispensabile un migliore coordinamento e deve essere garantito il rispetto del diritto all'autoidentificazione. I Rom rimangono la comunità più povera della regione. Quest'anno, tuttavia, la maggior parte dei governi (ad eccezione della Turchia) ha dimostrato il proprio impegno politico nei confronti dell'inclusione dei Rom, adottando a loro favore nuove strategie e nuovi piani d'azione al fine di allinearsi al quadro dell'UE. Bisogna ora accordare priorità alla loro attuazione, anche procedendo allo stanziamento delle necessarie risorse finanziarie.

Giustizia, libertà e sicurezza

La criminalità organizzata si conferma una grave minaccia per la sicurezza dei Balcani occidentali e della Turchia. Potenti reti criminali continuano a operare all'interno e all'esterno della regione, svolgendo un ruolo importante nel commercio mondiale di prodotti illeciti e nel traffico di persone a destinazione dell'Unione europea e al suo interno. Queste reti criminali hanno dimostrato una grande capacità di sfruttare la pandemia di COVID-19 e c'è il rischio che approfittino dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, anche considerando le cospicue scorte di armi disponibili in Ucraina. I programmi di cittadinanza per investitori e i programmi di soggiorno per investitori disponibili in alcuni paesi possono essere utilizzati per aggirare la procedura dell'UE in materia di visti per soggiorni di breve durata e la relativa valutazione approfondita dei singoli rischi in termini di migrazione e sicurezza, così come per sottrarsi alle misure volte a prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo e per eludere le sanzioni internazionali. Tali programmi dovrebbero essere revocati senza indugio. Qualora si ritenga che la concessione della cittadinanza nell'ambito di un programma di cittadinanza per investitori costituisca un rischio accresciuto per la sicurezza interna e l'ordine pubblico degli Stati membri, il regime di esenzione dal visto può essere sospeso 14 .

Ha continuato a intensificarsi la cooperazione tra l'UE e i paesi dei Balcani occidentali in materia di attività di contrasto (anche con le agenzie dell'UE che operano del settore della giustizia e degli affari interni). In seguito all'adozione delle conclusioni del Consiglio nel marzo 2021, la cooperazione nell'attività di contrasto con i paesi terzi è stata integrata in tutti i piani d'azione operativi della piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità (EMPACT); ne è conseguito un aumento della partecipazione dei Balcani occidentali all'EMPACT. Nel 2022 sono stati segnalati 300 casi (rispetto ai 159 del 2021) in cui i partner dei Balcani occidentali si sono impegnati a partecipare ad azioni operative. L'Albania ha continuato a guidare un'azione operativa e ha assunto la guida congiunta di due azioni operative; il Montenegro ha preso parte alla guida congiunta di quattro azioni operative, mentre sia la Serbia che la Macedonia del Nord hanno preso parte alla guida congiunta di un'azione operativa.
La BosniaErzegovina è l'unico partner che ha ridotto la propria partecipazione all'EMPACT.

Nell'ambito dell'EMPACT, i partner della regione hanno inoltre partecipato a diverse giornate di azione congiunta, volte tra l'altro a contrastare il favoreggiamento dell'immigrazione irregolare, il traffico di droga e il traffico di armi da fuoco, che hanno prodotto risultati immediati in termini di arresti e di sequestro dei proventi di reato. Con il sostegno di Europol e dell'Associazione dei capi di polizia dell'Europa sudorientale, sono stati compiuti progressi soddisfacenti per quanto riguarda il rafforzamento della capacità della regione di effettuare analisi criminali strategiche e operative in linea con le norme dell'UE. Dall'inizio della guerra di aggressione mossa dalla Russia contro l'Ucraina, la Serbia si è astenuta dal partecipare a una serie di eventi regionali nel settore della sicurezza.

Le strategie nazionali in materia di stupefacenti sono superate e richiedono una revisione in Serbia e Montenegro. Il Kosovo e la Macedonia del Nord dispongono di una strategia e del relativo piano d'azione. La Bosnia-Erzegovina dispone di una strategia ma l'adozione del relativo piano d'azione è ancora in sospeso. In Albania la questione rientra nella strategia nazionale di lotta alla criminalità organizzata, con un piano d'azione specifico. È evidente che in tutta la regione occorre adoperarsi per rafforzare il quadro strategico, anche sulla base di un'adeguata valutazione, e per avanzare con l'attuazione. Nonostante il sostegno di lunga data dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT) in materia, i sistemi nazionali di allarme rapido e gli osservatori nazionali delle droghe, che contribuiscono notevolmente alla riduzione dell'offerta, della domanda e dei danni, devono ancora essere istituiti o, laddove esistono, risentono di una grave carenza di risorse e quindi non sono operativi, ad eccezione della Serbia. A tale riguardo è necessaria un'azione rapida. La raccolta di dati a livello nazionale rimane allineata in parte ai protocolli dell'OEDT e le serie di dati nazionali comunicate dalla maggior parte dei partner dei Balcani occidentali sono incomplete o la loro presentazione accusa ritardi. Lo scarso coordinamento istituzionale tra gli organismi nazionali si traduce talvolta in insiemi di dati frammentati e incompleti. Si raccomanda pertanto di intensificare l'opera di sensibilizzazione e di trovare modi alternativi e più efficaci di motivare i partner dei Balcani occidentali a impegnarsi maggiormente e meglio in questo settore dell'informazione a livello politico, istituzionale e tecnico. Con il sostegno del Centro dell'Europa sudorientale e orientale per il controllo delle armi leggere e di piccolo calibro, tutti i partner hanno continuato a partecipare attivamente all'attuazione del piano d'azione 2020-2025 dell'UE sul traffico di armi da fuoco, che ha allineato gli obiettivi e gli indicatori chiave di prestazione della tabella di marcia regionale del 2018 per una soluzione sostenibile alla detenzione, all'uso e al traffico illeciti di armi leggere e di piccolo calibro e relative munizioni nei Balcani occidentali. I partner hanno continuato a compiere ulteriori progressi nell'allineamento giuridico al pertinente acquis dell'UE.

La prevenzione, l'azione penale e la cooperazione transfrontaliera nei casi di tratta di esseri umani continuano a richiedere un approccio più globale, con particolare attenzione a indagini proattive e basate sull'intelligence. Bisogna migliorare ulteriormente l'individuazione precoce delle vittime, in particolare quelle appartenenti a comunità vulnerabili, e il loro indirizzamento verso servizi adeguati di protezione, sostegno e assistenza, in linea con un approccio incentrato sulle vittime, attento al genere e alle esigenze dei minori.

Non si segnalano tuttavia cambiamenti per quanto concerne la valutazione dei risultati generalmente modesti ottenuti in materia di condanne definitive nei casi legati alla criminalità organizzata e a forme gravi di criminalità. È necessario un forte sostegno interno per rafforzare le capacità strategiche e operative delle autorità di contrasto e della magistratura di indagare con successo, perseguire e rinviare a giudizio i casi legati alla criminalità organizzata e a forme gravi di criminalità, dissuadendo così i potenziali autori. Nei casi complessi di grave criminalità organizzata e corruzione ad alto livello si ricorre regolarmente al patteggiamento, che spesso comporta condanne troppo lievi. I procedimenti penali non sono ancora accompagnati sistematicamente e fin dall'inizio da indagini finanziarie, la cui efficacia rimane limitata in tutta la regione. Di conseguenza, occorre altresì migliorare notevolmente il bilancio in materia di sequestro e confisca dei proventi di reato. Nell'ultimo anno diversi casi hanno dimostrato ancora una volta che le autorità di contrasto e la magistratura sono esposte all'infiltrazione delle organizzazioni criminali. Rimane pertanto necessaria un'azione decisa e immediata per prevenire e punire la corruzione, sia nei Balcani occidentali che in Turchia. L'assenza generale di risultati significativi in materia di lotta contro la criminalità e di eliminazione della corruzione alimenta un sentimento di impunità e disuguaglianza.

Pur avendo compiuto ulteriori progressi in termini di sequestro e confisca dei proventi di reato, l'Albania deve rafforzare la sua capacità di contrastare la criminalità informatica e la pedopornografia (online). La Bosnia-Erzegovina non ha compiuto progressi per quanto concerne la lotta contro la criminalità organizzata e le organizzazioni criminali che operano nel paese.
La costante mancanza di progressi a tutti i livelli aumenta il rischio di arretramento. Nonostante alcuni successi ottenuti di recente nella lotta contro la criminalità organizzata, il Kosovo deve migliorare il proprio bilancio in materia e garantire risultati più concreti in termini sia di smantellamento delle reti criminali che di gestione dei casi ad alto livello, nonché assicurare indagini più proattive e conseguire decisioni definitive dei tribunali e la confisca definitiva dei beni. La Macedonia del Nord ha compiuto alcuni progressi per quanto riguarda la cooperazione operativa con i partner internazionali ma deve intensificare gli sforzi in materia di recupero dei beni e di lotta contro la criminalità informatica. In Montenegro sono stati compiuti progressi nel ristabilire il pieno ricorso a misure investigative speciali e sono stati conseguiti alcuni importanti risultati operativi nella lotta contro il contrabbando di stupefacenti e sigarette. Tuttavia, occorre migliorare sensibilmente la risposta giudiziaria alla corruzione, compresa la corruzione ad alto livello, e alla criminalità organizzata e ottenere migliori risultati in materia di corruzione (anche ad alto livello), contrabbando di tabacco, riciclaggio di denaro, indagini finanziarie e confisca dei beni. Il Montenegro deve intensificare altresì le misure volte ad attenuare il rischio di infiltrazione delle organizzazioni criminali nella polizia e nella magistratura e adottare provvedimenti per distruggere le sigarette confiscate. La Serbia ha mantenuto un buon livello di cooperazione con Eurojust, Interpol ed Europol ma deve combattere meglio le reti criminali e intensificare la confisca dei loro beni. La Turchia ha compiuto progressi limitati e deve ancora modificare la propria legislazione in materia di criminalità informatica e protezione dei testimoni e istituire un ufficio per il recupero dei beni.

La cooperazione con i Balcani occidentali in materia di lotta contro il terrorismo e prevenzione della radicalizzazione continua a rivestire fondamentale importanza. Sebbene il terrorismo e l'estremismo violento, in tutte le loro forme e a prescindere dalla loro origine, continuino a rappresentare una sfida, durante il periodo di riferimento non si sono verificati episodi di natura estrema o violenta. In occasione del Forum dei ministri della Giustizia e dell'Interno dell'UE e dei Balcani occidentali, tenutosi nel dicembre 2021, è stata confermata la validità del piano d'azione comune sulla lotta al terrorismo nei Balcani occidentali e sono stati discussi i progressi compiuti e le lacune individuate nella sua attuazione. Le conclusioni del Consiglio del giugno 2022 intitolate "Affrontare la dimensione esterna di una minaccia terroristica e di estremismo violento in costante evoluzione" 15 hanno sottolineato la necessità di rafforzare ulteriormente la cooperazione con i Balcani occidentali, anche proseguendo l'attuazione del piano d'azione comune. Una quarta serie di relazioni sull'attuazione del piano d'azione comune, presentata dai partner dei Balcani occidentali nella primavera del 2022, ha confermato l'impegno e la volontà della regione di rispettare gli impegni assunti.

In generale, bisogna intensificare gli sforzi per prevenire tutte le forme di radicalizzazione, anche di natura religiosa, etno-nazionalista o politica, nonché per prevenire e contrastare i rischi di radicalizzazione online. Un sostegno strutturato viene garantito dal gennaio 2021 attraverso il progetto della "rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione (Radicalisation Awareness Network, RAN) nei Balcani occidentali" e sarà ulteriormente ampliato nei prossimi 30 mesi attraverso il sostegno strategico della RAN. Per l'Albania e la Macedonia del Nord, poiché la maggior parte delle azioni è già stata attuata, sono state avviate discussioni a livello tecnico al fine di aggiornare le rispettive modalità di attuazione. Si intende in tal modo intensificare la cooperazione e le capacità di lotta contro il terrorismo e l'estremismo mediante l'attuazione di ulteriori azioni.

L'Albania ha compiuto notevoli progressi e ha quasi completato le cinque modalità di attuazione. Tra le azioni che il paese deve ancora attuare figura una nuova strategia per contrastare l'estremismo violento, in corso di elaborazione, che comprenderà una comunicazione strategica e misure volte a combattere i contenuti terroristici online. Nonostante i progressi compiuti in materia di lotta contro il finanziamento del terrorismo e il riciclaggio di denaro, l'Albania continua a figurare nell'elenco del Gruppo di azione finanziaria internazionale e deve attuare i restanti elementi del piano d'azione di tale gruppo. L'adozione di un'amnistia fiscale e penale contro il parere dell'UE e di Moneyval potrebbe compromettere i progressi in questo ambito. Nel dicembre 2021 il Montenegro ha adottato una strategia per la prevenzione e la repressione del terrorismo, del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo per il periodo 2022-2025, corredata di un piano d'azione per il periodo 2022-2023, che deve essere attuata. La Macedonia del Nord continua a compiere progressi sostanziali per quanto riguarda i quadri legislativo e istituzionale e la prevenzione/il contrasto dell'estremismo violento. La Bosnia-Erzegovina deve continuare ad adoperarsi per combattere il terrorismo e prevenire l'estremismo violento e adottare con urgenza una nuova legge in materia di lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo in linea con l'acquis dell'UE. Il punto di contatto per Europol deve diventare pienamente operativo per facilitare lo scambio di informazioni. In Serbia viene elaborata la nuova strategia antiterrorismo e di prevenzione/contrasto dell'estremismo violento. La Serbia deve intensificare gli sforzi per contrastare e prevenire tutte le forme di radicalizzazione ed estremismo violento, compresi l'estremismo violento di destra e l'etno-nazionalismo. Il Kosovo ha compiuto alcuni progressi nella lotta contro il terrorismo e nella prevenzione dell'estremismo violento, conformemente agli obiettivi indicati nelle modalità concordate tra l'UE e il Kosovo per l'attuazione del piano d'azione comune per i Balcani occidentali sulla lotta al terrorismo. Il Kosovo deve lottare più efficacemente contro il riciclaggio di denaro. Occorrono maggiori sforzi per garantire la protezione delle infrastrutture critiche a livello regionale e un sostegno sarà assicurato da un nuovo progetto regionale IPA. L'UE sostiene la revisione delle strategie nazionali di lotta contro il terrorismo e di prevenzione e contrasto dell'estremismo violento nella regione.

I partner dei Balcani occidentali continuano a procedere al rimpatrio dei combattenti terroristi stranieri e dei loro familiari provenienti dal nord-est della Siria. Essi sono impegnati a perseguire i combattenti terroristi stranieri e a promuoverne il reinserimento sistemico e la risocializzazione, in particolare per quanto riguarda le donne e i bambini. Occorre migliorare il monitoraggio delle misure di reinserimento e di risocializzazione, soprattutto nelle carceri, anche per quanto concerne la cooperazione tra le istituzioni a livello nazionale e locale. Lo scambio di informazioni attraverso l'applicazione di rete per lo scambio sicuro di informazioni di Europol è notevolmente migliorato. I partner dei Balcani occidentali dovrebbero continuare a comunicare proattivamente, e attraverso i canali opportuni, informazioni sul rimpatrio dei combattenti terroristi stranieri e delle loro famiglie.

In tutta la regione sono in vigore disposizioni giuridiche al fine di perseguire i combattenti terroristi stranieri al loro ritorno. In Kosovo, la scarcerazione condizionale anticipata degli autori di reati di estremismo violento continua a destare preoccupazione e si dovrebbero compiere maggiori sforzi in materia di riabilitazione e reinserimento. In Bosnia-Erzegovina è disponibile un'assistenza molto limitata, in carcere o al momento della scarcerazione, per il disimpegno dall'estremismo violento. Bisogna continuare a impegnarsi più a fondo per preparare i detenuti, compresi gli ex combattenti terroristi stranieri, alla scarcerazione. Il Montenegro ha perseguito i cittadini tornati dal conflitto ucraino del 2014 e dal nord-est della Siria, dove sono tuttora presenti suoi cittadini.

Sulla Turchia hanno continuato a incombere le minacce di diversi gruppi terroristici. Il paese ha continuato ad adoperarsi per combattere il terrorismo, il che ha contribuito a una riduzione duratura delle attività terroristiche e a un miglioramento della sicurezza. La Turchia ha annoverato tra le sue priorità la lotta contro il PKK e lo smantellamento del movimento Gülen. Il PKK continua a figurare nell'elenco UE delle persone, dei gruppi e delle entità coinvolti in atti terroristici.
La Turchia ha il diritto legittimo di combattere il terrorismo, ma gli interventi in questo ambito dovrebbero essere in linea con lo Stato di diritto e con i diritti e le libertà fondamentali. La modifica della legislazione e delle prassi turche in materia di lotta contro il terrorismo in linea con le norme dell'UE rimane una riforma essenziale in sospeso. Nell'ottobre 2021 il Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI) ha inserito la Turchia nell'elenco delle giurisdizioni soggette a monitoraggio rafforzato ("lista grigia"). A seguito di tale decisione, la Turchia non è stata aggiunta all'elenco dell'UE dei paesi terzi ad alto rischio tenuto conto del suo status di paese candidato, dell'impegno politico ad alto livello assunto nei confronti dell'UE a ovviare alle carenze residue individuate dal GAFI e del suo obiettivo di allineamento completo all'acquis dell'UE. Il paese deve continuare a dare seguito alle raccomandazioni in sospeso per essere rimosso dalla lista grigia del GAFI.

Le minacce ibride sono diventate un problema ancora più grave e preoccupante nei paesi dell'allargamento in seguito all'invasione russa dell'Ucraina. Nella regione dei Balcani occidentali, operatori statali e non statali, anche esterni alla regione, hanno continuato a svolgere attività di manipolazione dell'informazione, compresa la disinformazione, al fine di mettere in discussione la credibilità dell'UE, minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche e accentuare la polarizzazione e le divisioni etniche. Le attività di manipolazione dell'informazione, comprese le campagne di disinformazione, risultano particolarmente intense dal 24 febbraio 2022 e la narrazione anti-UE si diffonde nei Balcani occidentali. La Serbia deve adottare misure urgenti per proteggere i propri cittadini dalla manipolazione dell'informazione e dalle ingerenze straniere, nonché dalla narrazione anti-UE, anche nel contesto dell'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina, che ha evidenti ripercussioni in tutta la regione. Programmi radiofonici e multimediali vengono trasmessi da diversi organi di informazione russi finanziati dallo Stato, che figurano nell'elenco delle sanzioni dell'UE; tra questi figurano il canale di disinformazione del Cremlino Sputnik Srbija e Russia Today, che ha aperto un ufficio a Belgrado nell'estate del 2022. Tuttavia, la manipolazione dell'informazione, compresa la disinformazione nella regione, viene attuata e diffusa in larga misura da soggetti nazionali a fini nazionali e/o da soggetti che agiscono da intermediari per paesi terzi che cercano di influenzare il dibattito pubblico, utilizzando la manipolazione dell'informazione per istigare il pubblico contro l'UE e le democrazie occidentali in generale.

Tenuto conto dell'attuale situazione geopolitica e in linea con le priorità dell'UE nell'ambito del quadro congiunto per contrastare le minacce ibride, della strategia per i Balcani occidentali e della dichiarazione di Zagabria, la Commissione e l'Alto rappresentante hanno intensificato il dialogo politico con i partner dell'allargamento e hanno aumentato l'assistenza a loro favore in materia di lotta contro le minacce ibride, in particolare per quanto riguarda la ciberresilienza e la cibersicurezza, ivi comprese la protezione delle infrastrutture critiche e la sicurezza alimentare ed energetica. Nella seconda metà del 2022 l'Albania, il Kosovo e il Montenegro sono stati oggetto di attacchi informatici. È indispensabile che la regione adotti il quadro dell'UE in materia di cibersicurezza. È inoltre essenziale che i Balcani occidentali onorino il proprio impegno ad attuare il memorandum d'intesa sul 5G firmato in occasione del vertice digitale dei Balcani occidentali svoltosi a Tirana nel 2020. Per quanto riguarda la comunicazione strategica e la lotta contro la manipolazione dell'informazione e la disinformazione, è stata avviata un'azione di rafforzamento della resilienza più incisiva e mirata, imperniata sulla sensibilizzazione, sull'alfabetizzazione mediatica e sul dialogo con le istituzioni locali, i soggetti della società civile e i media per affrontare questo tipo di minaccia ibrida che incombe sulle società dei Balcani occidentali e sul loro percorso verso l'UE.

La Macedonia del Nord ha adottato la strategia nazionale sul rafforzamento della resilienza e la risposta alle minacce ibride (2021-2025), corredata di un piano d'azione, nell'ottobre 2021. Le raccomandazioni contenute negli studi sui rischi ibridi 16 sono affrontate con il sostegno dell'UE. In alcuni paesi è previsto un follow-up degli studi sui rischi.

La migrazione irregolare ha continuato a rappresentare un'enorme sfida per i Balcani occidentali e la Turchia. È stata rafforzata la cooperazione lungo le rotte migratorie del Mediterraneo orientale/dei Balcani occidentali. Il traffico di migranti, la situazione dei minori non accompagnati, la tratta di esseri umani e l'insufficiente capacità dei sistemi nazionali di asilo continuano a destare preoccupazione. La guerra in Ucraina e la crisi in Afghanistan, che hanno comportato un aumento del numero di rifugiati ucraini e afghani, richiedono una stretta e costante cooperazione tra l'UE e i paesi partner. In tale contesto, i rifugiati sono stati accolti da tutti i partner della regione, in particolare Montenegro, Kosovo, Albania e Macedonia del Nord.

Nel 2022 il numero complessivo di arrivi irregolari nell'UE dai Balcani occidentali è in aumento rispetto al 2021, con 70 770 attraversamenti irregolari delle frontiere esterne dell'UE individuati nei primi 7 mesi dell'anno, ossia quasi tre volte il totale dello stesso periodo dell'anno precedente. Nel 2021 il numero complessivo di arrivi irregolari alle frontiere esterne dell'UE dai Balcani occidentali è stato pari a 62 000 circa, rispetto ai 27 000 del 2020. Alla fine del luglio 2022 erano all'incirca 9 800 i migranti e i rifugiati ospitati nei centri di accoglienza della regione e si stima che ve ne fossero 2 900 al di fuori delle strutture di accoglienza. Le capacità di accoglienza complessive sono di circa 14 500 persone. Tra i fattori che incidono sul livello elevato di flussi figurano i movimenti di migranti già presenti nella regione, nonché di coloro che arrivano per via aerea in Serbia grazie ai regimi di esenzione dall'obbligo di visto. Alla luce del forte aumento degli arrivi, la Commissione sorveglia la situazione con maggiore vigilanza e ha intensificato il dialogo con i partner dei Balcani occidentali. Nonostante i progressi compiuti, nei Balcani occidentali occorrono ulteriori sforzi per porre in essere istituzioni, legislazioni e procedure più solide nei settori dell'asilo, dei rimpatri, della migrazione legale e della gestione delle frontiere, anche in vista del recepimento di un acquis dell'UE complesso e impegnativo. I partner dei Balcani occidentali dovrebbero assumere la responsabilità e la titolarità per tutti gli aspetti della migrazione.
È necessario rafforzare i sistemi di asilo, intensificando i rimpatri volontari e non volontari e la cooperazione in materia di riammissione con i paesi di origine in linea con le norme internazionali e dell'UE. Occorre altresì intensificare la cooperazione regionale e internazionale per combattere i gruppi della criminalità organizzata impegnati nel traffico di migranti e nella tratta di esseri umani. La cooperazione regionale e il coordinamento con l'UE restano essenziali.

Sono stati conclusi, e resi operativi, con l'Albania, il Montenegro e la Serbia accordi sullo status che consentono all'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) di distaccare nelle zone confinanti con le frontiere esterne dell'UE squadre della guardia di frontiera e costiera europea dotate di poteri esecutivi, a sostegno delle autorità di frontiera nazionali. Sono stati negoziati, ma non ancora firmati, accordi analoghi sullo status tra l'UE e la Bosnia-Erzegovina e tra l'UE e la Macedonia del Nord. Tali accordi dovranno essere rinegoziati per tener conto dei cambiamenti intervenuti nel panorama legislativo dopo la loro negoziazione. Per tenere conto di tali cambiamenti, segnatamente dell'adozione del regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea nel 2019, nel 2022 la Commissione ha negoziato con la Macedonia del Nord un nuovo testo dell'accordo sullo status, che dovrebbe essere firmato entro la fine dell'anno.

Come confermato dalla relazione del 2021 nell'ambito del meccanismo di sospensione dall'esenzione dal visto 17 , l'Albania, la Bosnia-Erzegovina, il Montenegro, la Macedonia del Nord e la Serbia devono garantire un ulteriore allineamento della politica in materia di visti con gli elenchi dell'UE dei paesi terzi soggetti all'obbligo del visto, in particolare per quanto concerne i paesi terzi che presentano rischi di migrazione irregolare o di sicurezza per l'UE. L'allineamento all'UE della politica in materia di visti è essenziale per il buon funzionamento del regime di esenzione dall'obbligo del visto di questi partner con l'UE. La Turchia continua a ospitare una delle più grandi popolazioni di rifugiati al mondo: sul suo territorio sono infatti presenti circa 4 milioni di rifugiati provenienti dalla Siria e da altri paesi. Nei primi sette mesi del 2022 il numero totale di arrivi nell'UE dalla Turchia è stato pari a 13 163, rispetto ai 7 481 registrati nello stesso periodo nel 2021 (un aumento del 76 %). Di questi migranti, 6 225 sono arrivati in Italia (un aumento sostanziale rispetto all'anno precedente), 6 257 in Grecia, 601 in Bulgaria e 80 in Romania.
Nello stesso periodo del 2022 sono stati segnalati 11 137 arrivi nelle zone di Cipro controllate dal governo (10 771 attraverso la linea verde e 366 via mare), rispetto ai 5 118 arrivi attraverso la linea verde e via mare registrati nello stesso periodo dell'anno precedente (un aumento del 115 %).
La Turchia deve inoltre continuare ad armonizzare la propria politica in materia di visti con quella dell'UE, perseguendo in particolare un ulteriore allineamento dei propri obblighi in materia di visto agli elenchi dell'UE dei paesi esenti dall'obbligo del visto e dei paesi soggetti all'obbligo del visto.

Tenuto conto della presa di potere dei talebani in Afghanistan e della percezione dei migranti diffusa tra la popolazione turca, le autorità turche stanno aumentando il numero di rimpatri in Afghanistan e rafforzando le proprie infrastrutture di frontiera lungo il confine con l'Iran. Esse stanno altresì incrementando le risorse per prevenire e combattere il traffico di migranti, ma serve una maggiore cooperazione internazionale nell'attività di contrasto lungo l'intera rotta migratoria dai paesi di origine, Iran compreso, alla Turchia, ai Balcani occidentali e all'UE, per avversare le reti di trafficanti. Una stretta e costante cooperazione nei settori della gestione delle frontiere e della lotta contro il traffico di migranti rimane una priorità fondamentale.

Riforma della pubblica amministrazione

La relazione di previsione strategica della Commissione europea 18 individua nel "rafforzare la resilienza delle istituzioni" una delle principali sfide per il futuro dell'Europa. Le istituzioni e le amministrazioni pubbliche devono rispondere alle preoccupazioni della società e agire in modo efficace nell'attuazione delle politiche. La modernizzazione delle pubbliche amministrazioni rimane motivo di grave preoccupazione in tutti i paesi dell'allargamento. La politicizzazione continua a erodere le capacità e l'attrattiva delle pubbliche amministrazioni come datore di lavoro. Benché si riconosca, nel complesso, la necessità di attuare riforme fondamentali per creare amministrazioni più professionali e meritocratiche, saranno necessari una maggiore leadership e maggiori sforzi per migliorare la programmazione politica, le finanze pubbliche, la gestione delle persone e la rendicontabilità. Vi sono esempi di riforme positive, ad esempio nella prestazione di servizi digitali. Il miglioramento della capacità amministrativa sarà indispensabile per esercitare le funzioni dello Stato, programmare e realizzare gli investimenti essenziali nelle infrastrutture strategiche e rafforzare l'allineamento all'acquis dell'UE.

La qualità del processo di elaborazione delle politiche è di vitale importanza per orientare lo sviluppo economico e sociale di un paese e contribuire a sormontare crisi continue. L'elaborazione delle politiche dovrebbe essere per quanto possibile prevedibile. Essa andrebbe pianificata a medio termine e collegata alla prospettiva di bilancio, basarsi su dati concreti ed essere oggetto di consultazione con le parti interessate. Nei partner dei Balcani occidentali, tuttavia, gran parte delle leggi proposte dai governi non rientra nei programmi di lavoro di questi ultimi.
Una programmazione politica coerente e il coordinamento tra governo e parlamenti presentano ulteriori margini di miglioramento. L'eccessivo ricorso a procedure abbreviate nuoce alla qualità legislativa e alla rendicontabilità democratica. Un migliore monitoraggio delle politiche rafforzerebbe ulteriormente l'efficienza dell'amministrazione in tutta la regione.

Le pubbliche amministrazioni responsabili sono organizzate in modo razionale, sono efficaci, efficienti e trasparenti e agiscono con integrità. Ciò accresce la fiducia della società, essenziale per la cooperazione e lo sviluppo. Nei Balcani occidentali, le strutture di governo non sempre rispettano tali principi. Gli enti governativi non sono sempre creati e organizzati in modo razionale o efficace (ad esempio in Albania e in Kosovo). In diversi territori (Albania, Macedonia del Nord e Serbia) sono migliorati i quadri normativi e istituzionali in materia di rendicontabilità ma non l'esercizio effettivo di quest'ultima. La Macedonia del Nord deve ancora approvare una nuova legge sull'organizzazione dello Stato, mentre la Bosnia-Erzegovina non ha iniziato a elaborare un quadro giuridico che garantisca una maggiore rendicontabilità. Il Montenegro deve migliorare la rendicontabilità e l'accesso alle informazioni pubbliche. In Turchia è proseguita la politicizzazione dell'amministrazione, con una limitata rendicontabilità nei confronti dell'opinione pubblica e una persistente mancanza di volontà politica di effettuare riforme.

Una gestione strategica e professionale delle risorse umane e della funzione pubblica è di fondamentale importanza affinché il settore pubblico sia in grado di attirare, sviluppare e trattenere i talenti. Ciò comprende una retribuzione equa e competitiva e procedure di assunzione, promozione e licenziamento basate sul merito. La mancanza di personale qualificato è una delle principali cause della mediocre capacità amministrativa e della scarsa efficienza delle autorità pubbliche in tutta la regione. Per costruire una pubblica amministrazione più professionale e stabile è essenziale controllare il clientelismo politico, eppure tutti i paesi faticano a conseguire tale obiettivo.

Il miglioramento dei servizi pubblici alle imprese e ai cittadini è un tema prioritario in tutta la regione ed è l'ambito in cui si constata la maggior parte dei miglioramenti. Tuttavia, occorre migliorare la certezza del diritto per le imprese e i cittadini in tutta la regione promuovendo un'effettiva armonizzazione tra la legislazione settoriale e le norme della legge sulle procedure amministrative generali. Serbia, Albania, Montenegro e Macedonia del Nord hanno avviato iniziative e servizi di e-government. L'Albania ha predisposto una piattaforma globale per i servizi digitali ma deve garantire un accesso equo ai cittadini con competenze digitali limitate.
La BosniaErzegovina e il Kosovo devono operare con maggior celerità per elaborare una politica globale in materia di e-government e chiarire le responsabilità istituzionali.

Il miglioramento dei sistemi di appalti pubblici e di gestione delle finanze pubbliche rimane una priorità importante per garantire l'efficacia e l'integrità dello Stato in tutta la regione.
Il Kosovo, il Montenegro e la Macedonia del Nord hanno compiuto progressi nella digitalizzazione dei rispettivi sistemi di appalti. L'Albania ha varato un sistema elettronico di ricorsi e reclami. In Serbia le esenzioni dall'applicazione della legge sui pubblici appalti sono notevolmente aumentate. Tale tendenza, che deve essere invertita, desta viva preoccupazione, così come la trasparenza in generale. L'allineamento della Turchia all'acquis dell'UE continua a presentare notevoli lacune dato che l'ambito di applicazione delle norme sugli appalti pubblici è notevolmente ridotto.

La riforma dei sistemi di governance nazionali ai fini di una sana gestione finanziaria, della responsabilità gestionale e dell'audit esterno è essenziale per garantire la sostenibilità delle finanze dello Stato. Si sono registrati alcuni progressi in quanto la Serbia, il Montenegro e la Macedonia del Nord hanno elaborato/adottato nuovi programmi di gestione delle finanze pubbliche. L'Albania ha adottato misure per elaborare una nuova strategia a medio termine in materia di entrate.
Ora bisognerà garantire la corretta attuazione di tali programmi. In Bosnia-Erzegovina la primissima strategia globale di gestione delle finanze pubbliche è in attesa di adozione da parte del Consiglio dei ministri. Non si sono registrati sviluppi di rilievo nel settore della gestione delle finanze pubbliche in Turchia.

Il rafforzamento dei sistemi e delle capacità di gestione degli investimenti pubblici deve costituire una chiara priorità per tutti i paesi dell'allargamento, in particolare nell'ambito del piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali. Tuttavia, nell'ultimo anno si sono registrati scarsi progressi. Il Montenegro ha effettuato una valutazione della gestione degli investimenti pubblici. È ora essenziale rafforzare le capacità. Nella Macedonia del Nord l'attuazione del piano d'azione per la gestione degli investimenti pubblici accusa ritardi e non è ancora stata istituita un'unità di gestione degli investimenti pubblici. La Serbia deve applicare integralmente la metodologia del decreto sulla gestione dei progetti di investimento a tutti gli investimenti di capitale. In tutti i paesi bisogna predisporre un sistema unificato, globale, efficace e trasparente di pianificazione e gestione degli investimenti di capitale.

Sebbene i progressi in materia di controlli interni nel settore pubblico e di responsabilità gestionale siano stati generalmente lenti, tre paesi hanno compiuto alcuni progressi. L'Albania ha adottato orientamenti per l'audit degli arretrati e ha approvato una metodologia riveduta per il controllo di gestione. In Bosnia-Erzegovina le normative e le metodologie secondarie sono state aggiornate a tutti i livelli e integrate nell'applicazione informatica per il controllo finanziario interno nel settore pubblico, generando relazioni annuali consolidate a tutti i livelli. La Serbia ha attuato due valutazioni pilota inter pares delle disposizioni relative all'audit interno e ha recentemente migliorato gli orientamenti in materia di responsabilità gestionale.

Tutti i paesi dell'allargamento devono rafforzare la propria capacità di produrre statistiche di buona qualità, conformemente ai principi stabiliti dal diritto dell'UE e precisati nel codice delle statistiche europee, basate su indipendenza professionale, imparzialità, affidabilità, trasparenza e riservatezza. È inoltre indispensabile fornire più dati a Eurostat. La Macedonia del Nord e la Turchia hanno effettuato un censimento della popolazione e delle abitazioni nel ciclo 2021. Anche il resto dei Balcani occidentali dovrebbe realizzare un censimento e assegnare risorse sufficienti ai propri istituti statistici. Un settore specifico in cui tutti devono compiere progressi è quello delle statistiche macroeconomiche, comprese le statistiche sulle finanze pubbliche. È necessario rafforzare il coordinamento del sistema statistico in ciascun paese.

Gli enti regionali e locali sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale nel processo di allineamento all'UE e nella futura applicazione delle norme dell'UE. Le amministrazioni regionali e locali sono le più vicine ai cittadini e svolgono un ruolo essenziale nella prestazione di servizi pubblici e nel rafforzamento della fiducia dei cittadini nelle rispettive istituzioni pubbliche.
I governi devono garantire l'equilibrio tra le amministrazioni centrali, regionali e locali e l'applicazione coerente delle regole, delle procedure, delle norme e della gestione delle risorse umane a tutti i livelli della pubblica amministrazione. Tali elementi incidono direttamente sulla qualità delle politiche settoriali e dei servizi pubblici e, in ultima analisi, sulla competitività e sulla crescita e dovrebbero pertanto ricevere maggiore attenzione nei paesi dell'allargamento.

Società civile

Nei Balcani occidentali si conferma la presenza di una società civile complessivamente attiva e dinamica, che sorveglia l'azione dei governi e contribuisce all'elaborazione delle politiche. Sebbene l'adozione di misure giuridiche abbia comportato miglioramenti in alcuni paesi della regione, il quadro giuridico deve essere ulteriormente migliorato e attuato in modo coerente per garantire un contesto favorevole alla società civile, anche per quanto riguarda le procedure di registrazione, il miglioramento della disponibilità e della trasparenza dei finanziamenti pubblici (Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Serbia) e le condizioni del volontariato (Albania, Kosovo). È essenziale che le misure di sicurezza non siano utilizzate impropriamente, ad esempio attraverso la legislazione antiterrorismo o la legge sulla prevenzione del finanziamento della proliferazione delle armi di distruzione di massa (Turchia), la prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo (Kosovo) o le restrizioni al libero accesso alle informazioni (Montenegro) o alla libertà di riunione (Bosnia-Erzegovina).

I meccanismi istituzionalizzati di cooperazione tra la società civile e il governo continuano a presentare debolezze. È indispensabile che i governi garantiscano le condizioni necessarie per la partecipazione costruttiva e inclusiva delle organizzazioni della società civile ai processi di elaborazione delle politiche.

La società civile è sotto pressione in Serbia e nell'entità della Republika Srpska della BosniaErzegovina. In Serbia sono proseguiti gli attacchi verbali e le campagne diffamatorie nei confronti delle organizzazioni della società civile e del loro finanziamento, mentre l'esercizio della libertà di riunione rimane limitato nell'entità della Republika Srpska della BosniaErzegovina.
La Turchia ha continuato a registrare un grave arretramento. La società civile ha continuato a subire pressioni e il suo margine per operare liberamente si è ulteriormente ridotto, con restrizioni imposte alle attività dei difensori dei diritti umani e della società civile. Nella regione dell'allargamento le organizzazioni della società civile continuano altresì a fornire servizi a gruppi svantaggiati, integrando o sostituendo l'intervento delle autorità pubbliche.

Economia

Le economie dei Balcani occidentali e della Turchia, che avevano risentito delle forti ripercussioni negative della pandemia di COVID-19 nel 2020, hanno registrato una rapida ripresa nel 2021. L'intensità di tale ripresa ha presentato notevoli variazioni tra le diverse economie, con una crescita del PIL reale a due cifre in Montenegro (12,4 %), Turchia (11 %) e Kosovo (10,5 %), un ritmo di espansione leggermente più lento ma comunque sostenuto in Albania (8,3 %), Serbia (7,4 %) e Bosnia-Erzegovina (7,1 %) e una crescita più moderata del prodotto nella Macedonia del Nord (4 %). La graduale revoca delle misure di contenimento legate alla COVID-19 e l'effetto base delle forti contrazioni del 2020 (in particolare a causa della quota settoriale del turismo) hanno svolto un ruolo significativo nella ripresa di alcuni paesi; si spiega così, in particolare, la nettissima espansione constatata in Montenegro. I principali fattori trainanti di questa forte ripresa sono stati: consumi privati dinamici, alimentati da una domanda sostenuta e dal mantenimento delle misure di sostegno all'attenuazione della crisi in alcuni paesi; aumento degli investimenti, in particolare della spesa pubblica in conto capitale in Serbia e Macedonia del Nord, e una forte crescita delle esportazioni, in particolare nel caso della Turchia.

Le prospettive economiche sono caratterizzate da un'estrema incertezza, principalmente a causa delle ripercussioni economiche dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, che avrà presumibilmente un'incidenza negativa sulle economie, anche se in diversa misura in funzione delle differenze tra i legami commerciali diretti e indiretti di ciascun paese, l'intensità energetica di ciascun paese, il peso dell'inflazione dei prezzi dei generi alimentari e il ruolo del turismo.

In tutti i paesi le misure di bilancio adottate per attenuare gli effetti dell'aumento dei prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari, unitamente alla contrazione dell'economia a seguito della guerra russa contro l'Ucraina, potrebbero ostacolare o rallentare il risanamento di bilancio. L'inflazione ha registrato una notevole accelerazione nei Balcani occidentali, mentre in Turchia l'effetto delle pressioni sui prezzi a livello mondiale è stato aggravato da decisioni non convenzionali di politica monetaria, che hanno provocato un forte deprezzamento della lira e fatto salire l'inflazione al livello più elevato degli ultimi vent'anni (oltre l'80 % nel luglio 2022).

La necessità di accelerare le riforme strutturali è diventata ancora più importante per promuovere una ripresa sostenibile a medio termine e compiere ulteriori progressi verso il rispetto di due criteri economici per l'adesione all'UE: garantire l'esistenza di un'economia di mercato funzionante e dimostrare la capacità di far fronte alla pressione della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'UE.

La maggior parte dei Balcani occidentali ha compiuto alcuni progressi o buoni progressi per quanto riguarda la promozione di un'economia di mercato funzionante, ad eccezione della Bosnia‑Erzegovina che registra un certo arretramento. La Turchia non ha compiuto progressi al riguardo. Attualmente, nessuno dei partner dei Balcani occidentali può essere considerato un'economia di mercato pienamente funzionante e il livello di conformità varia. Mentre la Bosnia‑Erzegovina e il Kosovo sono ancora in una fase iniziale, la Macedonia del Nord ha già raggiunto un buon livello di preparazione. L'Albania e il Montenegro sono considerati moderatamente preparati, mentre il livello di preparazione della Serbia oscilla tra moderato e buono. Sebbene l'economia di mercato della Turchia sia molto avanzata, il suo funzionamento desta sempre più viva preoccupazione a causa dell'arretramento su elementi importanti, quali la conduzione della politica monetaria, il contesto istituzionale e normativo, l'intervento nella fissazione dei prezzi e la mancanza di trasparenza degli aiuti di Stato. Per quanto riguarda la capacità di far fronte alla pressione della concorrenza e alle forze di mercato, solo la Turchia è a buon punto; Serbia, Montenegro e Macedonia del Nord sono moderatamente preparate e l'Albania ha raggiunto un certo livello di preparazione, mentre Bosnia-Erzegovina e Kosovo sono ancora in una fase iniziale.

Il dialogo economico e finanziario tra l'UE, i Balcani occidentali e la Turchia è diventato, nel corso degli anni, un'importante piattaforma per discutere e concordare piani di bilancio a medio termine e strategie e priorità di politica economica sulla base dei programmi di riforma economica presentati ogni anno dai partner. Il processo termina con l'approvazione congiunta di conclusioni ministeriali contenenti orientamenti strategici specifici per paese volti a indirizzare le politiche strutturali e di bilancio nei Balcani occidentali e in Turchia.

Il livello di attuazione degli orientamenti strategici definiti di comune accordo è peggiorato nei Balcani occidentali e in Turchia, passando da 50,8 % nel 2020 a 42,9 % nel 2021.
Tale peggioramento è legato in parte al ritorno, nel 2021, a orientamenti strategici su riforme più impegnative, dopo l'attenzione rivolta alle misure a breve termine connesse alla crisi della COVID19 nel 2020. Occorre un impegno costante per rafforzare la stabilità di bilancio e riorientare i bilanci verso una composizione più orientata alla crescita, anche promuovendo la duplice transizione verde e digitale e lo sviluppo del capitale umano. È diventato essenziale ridurre la vulnerabilità di fronte agli shock esterni e aumentare la sicurezza alimentare ed energetica.
Il miglioramento del contesto imprenditoriale e una maggiore integrazione economica regionale sulla base delle regole e delle norme dell'UE aumenterebbero altresì in maniera significativa l'attrattività della regione dei Balcani occidentali quale destinazione di investimento e contribuirebbero ulteriormente alla sua crescita economica. In Turchia il ripristino dell'indipendenza funzionale delle autorità di regolamentazione economica e finanziaria rappresenta una sfida fondamentale.

Nei Balcani occidentali e in Turchia il mercato del lavoro continua a essere caratterizzato da tassi di attività (soprattutto tra le donne e i giovani) e di occupazione generalmente bassi, nonché da un elevato livello di lavoro informale e disoccupazione. Nel 2020 il divario occupazionale di genere nei paesi dell'allargamento variava da circa 13-15 punti percentuali in Montenegro, Serbia e Albania a circa 33 punti percentuali in Kosovo e 38 punti percentuali in Turchia, ben al di sopra della media UE-27 di 11 punti percentuali. Occorre chiaramente migliorare le politiche attive del mercato del lavoro, scarsamente mirate, per aiutare le persone a trovare lavoro o una formazione. In tale contesto, nel luglio 2021 i partner dei Balcani occidentali si sono impegnati a istituire, attuare e rafforzare gradualmente i sistemi di garanzia per i giovani secondo il modello dell'UE e la maggior parte di essi ha istituito gruppi interministeriali di esperti incaricati di elaborare piani di attuazione della garanzia per i giovani.

Persistono squilibri strutturali tra domanda e offerta di competenze a causa della debolezza dei sistemi di istruzione e della carenza di investimenti nel capitale umano. Le riforme e gli investimenti nei sistemi di istruzione, così come il miglioramento delle competenze e la riqualificazione, sono determinanti per migliorare la situazione del mercato del lavoro e far fronte all'incipiente carenza di manodopera qualificata. La digitalizzazione dell'economia e lo sviluppo delle competenze digitali di tutti i segmenti della società sono altresì fondamentali per promuovere l'occupabilità e far progredire l'economia digitale. In tutte le economie partner, i livelli elevati di povertà rimangono un problema, aggravato dalla pandemia di COVID-19 e dalle elevate spese private per l'assistenza sanitaria, e si prevede che tali livelli continueranno ad aumentare a causa della recente impennata dei prezzi dei generi alimentari e dell'energia. Pertanto, risulta sempre più indispensabile migliorare l'efficacia dei sistemi di protezione sociale e orientare la spesa sociale verso le fasce più povere della popolazione.

III. CAPACITÀ DI ASSUMERSI GLI OBBLIGHI DERIVANTI DALL'ADESIONE        

L'allineamento nel settore del mercato interno 19 consentirà ai paesi di trarre pieno vantaggio dagli accordi di stabilizzazione e di associazione e di rafforzare ulteriormente la propria integrazione commerciale con l'UE, che si conferma di gran lunga il principale partner commerciale della regione. Esso renderà altresì più attraenti gli investimenti dell'UE e agevolerà le sinergie nelle catene di approvvigionamento, la creazione di posti di lavoro e l'accesso al capitale.

I Balcani occidentali sono, in generale, moderatamente preparati in molti ambiti del mercato interno. Per quanto riguarda la libera circolazione delle merci, il Kosovo, il Montenegro e la Serbia hanno registrato qualche progresso, l'Albania ha compiuto progressi limitati e la BosniaErzegovina e la Macedonia del Nord non hanno compiuto progressi. L'Albania e il Kosovo hanno compiuto alcuni progressi in materia di libera circolazione dei servizi, mentre la Macedonia del Nord, il Montenegro e la Serbia hanno compiuto solo progressi limitati. La Macedonia del Nord ha compiuto buoni progressi in materia di libera circolazione dei capitali, settore in cui Albania, Kosovo e Montenegro hanno compiuto qualche progresso. Per quanto riguarda la politica di concorrenza, il Kosovo e il Montenegro hanno registrato qualche progresso, l'Albania e la Serbia hanno compiuto progressi limitati e la Bosnia-Erzegovina e la Macedonia del Nord non hanno compiuto progressi. L'Albania ha compiuto progressi soddisfacenti in materia di diritto di proprietà intellettuale, settore in cui il Kosovo, il Montenegro e la Serbia hanno compiuto alcuni progressi. L'Albania ha inoltre compiuto buoni progressi nel settore dei servizi finanziari, ambito nel quale anche il Kosovo, la Macedonia del Nord e il Montenegro hanno registrato progressi.
La cooperazione regionale e i quadri di cooperazione regionale inclusivi, quali la strategia dell'UE per la regione adriatica e ionica (EUSAIR) o la strategia dell'UE per la regione danubiana (EUSDR), hanno continuato ad agevolare i preparativi in vista della partecipazione, a termine, al mercato interno dell'UE. Tali quadri promuovono la capacità amministrativa riguardo a diverse politiche dell'UE, compresa la politica di coesione, e offrono una piattaforma di cooperazione tra i diversi livelli di governance. Il mercato regionale comune dei Balcani occidentali, che si fonda sulle norme e sugli standard dell'UE, rappresenta una tappa fondamentale per integrare maggiormente la regione nel mercato unico dell'UE prima dell'adesione. La Turchia ha compiuto alcuni progressi nel settore dei servizi finanziari e progressi limitati nei settori della libera circolazione delle merci, del diritto di proprietà intellettuale e della tutela dei consumatori e della salute. Il paese è a buon punto per quanto concerne il diritto societario e vanta un buon livello di preparazione nei settori della libera circolazione delle merci, dei servizi finanziari, della tutela dei consumatori e della salute, nonché del diritto di proprietà intellettuale. La quantità di prodotti contraffatti, tuttavia, continua a destare preoccupazione ed è necessaria una migliore applicazione delle norme. Il paese si trova in una fase iniziale di preparazione nei settori della libera circolazione dei servizi e della libera circolazione dei lavoratori, nei quali non si registrano progressi.

Le riforme in materia di competitività e crescita inclusiva 20 sono estremamente importanti per i programmi di riforma economica dei Balcani occidentali e ricevono il sostegno del piano economico e di investimenti, in quanto contribuiranno a potenziare la competitività della regione e la sua attrattività per le imprese, nonché a ridurre l'attuale divario rispetto all'economia dell'UE. Per sostenere la competitività del settore privato, il primo invito per finanziamenti misti del settore privato è stato lanciato nel febbraio 2022 nell'ambito del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali. Nel corso della riunione del comitato esecutivo, tenutasi a Roma nel giugno 2022, il comitato ha espresso parere positivo in merito alle prime due operazioni di finanziamento misto e a due progetti di assistenza tecnica dell'importo di 47 milioni di EUR per il settore privato.
La Commissione ha presentato altresì tre proposte di garanzia del valore di 125 milioni di EUR durante il primo comitato operativo dell'EFSD+ dell'aprile 2022. I regimi di garanzia a sostegno delle microimprese, delle piccole e medie imprese e degli imprenditori agricoli, nonché delle misure volte a promuovere l'efficienza energetica e la transizione digitale, verranno attuati a partire dall'inizio del 2023.

La maggior parte dei partner dei Balcani occidentali è moderatamente preparata nei settori collegati a questo gruppo di capitoli. Tuttavia, la Bosnia-Erzegovina si trova ancora in una fase iniziale in diversi settori. Nel campo della fiscalità, il Montenegro e la Macedonia del Nord hanno registrato alcuni progressi mentre l'Albania, il Kosovo e la Serbia hanno compiuto progressi limitati e in Bosnia-Erzegovina non si sono osservati progressi. Nel settore dell'unione doganale, la Bosnia-Erzegovina e la Macedonia del Nord hanno registrato qualche progresso, mentre Albania, Kosovo, Montenegro e Serbia hanno compiuto progressi limitati. Nel settore dell'istruzione e della cultura, l'Albania, il Kosovo, il Montenegro e la Serbia hanno compiuto alcuni progressi. Nell'ambito della scienza e della ricerca, il Montenegro e la Serbia hanno compiuto qualche progresso. Il Kosovo ha compiuto alcuni progressi nel settore della trasformazione digitale e dei media. Qualche progresso è stato compiuto altresì nel settore della politica economica e monetaria da Kosovo e Macedonia del Nord e nel settore della politica sociale e dell'occupazione da Albania, Kosovo, Macedonia del Nord e Montenegro. Nel settore della politica industriale e delle imprese, Albania, Kosovo, Macedonia del Nord e Montenegro hanno compiuto qualche progresso. In generale, la regione deve avviare riforme socioeconomiche per ovviare alle carenze strutturali, alla scarsa competitività, all'elevata disoccupazione e alle conseguenze della pandemia di COVID-19. La realizzazione di progressi in materia di allineamento alle norme dell'UE nei settori dell'IVA, delle accise e dell'imposizione diretta contribuirebbe a incoraggiare gli scambi intraregionali e internazionali. La regione deve inoltre rafforzare in modo significativo il proprio ecosistema di ricerca e innovazione per consentire alle economie di mettersi al passo con gli sviluppi, anche nel campo delle tecnologie digitali e verdi. La Turchia ha continuato ad allinearsi soltanto in misura limitata all'acquis dell'UE e si è registrato un arretramento nei settori della trasformazione digitale e dei media, della politica economica e monetaria, della politica sociale e dell'occupazione e della politica industriale. Il paese ha compiuto buoni progressi nel settore della scienza e della ricerca e qualche progresso nel campo dell'istruzione e della cultura; in quest'ultimo ambito deve continuare a rendere l'istruzione più inclusiva, soprattutto per le ragazze. I preparativi della Turchia nel settore della scienza e della ricerca sono a buon punto. Sebbene la sua integrazione commerciale con l'UE sia elevata e pur registrando un buon livello di preparazione per l'unione doganale, la Turchia ha compiuto progressi limitati, anche per quanto riguarda l'attuazione di quest'ultima. Il paese continua a deviare dagli obblighi assunti nell'ambito dell'unione doganale UE-Turchia, contribuendo in questo modo a creare un numero elevato di ostacoli agli scambi.

L'agenda verde e la connettività sostenibile 21 sono essenziali per una ripresa sostenibile e adeguata alle esigenze future, così come lo è l'integrazione economica all'interno della regione e con l'UE, a vantaggio sia delle imprese che del pubblico in generale. Questi obiettivi sono ancorati altresì nel piano economico e di investimenti.

Albania, Macedonia del Nord e Serbia sono moderatamente preparate nel settore dell'energia, mentre il Montenegro ha buon livello di preparazione. Nel settore delle reti transeuropee, Albania, Bosnia-Erzegovina e Kosovo hanno raggiunto un certo livello di preparazione, la Serbia è moderatamente preparata, il Montenegro è moderatamente preparato/ha buon livello di preparazione e la Macedonia del Nord ha un buon livello di preparazione. Albania, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia hanno raggiunto un certo livello di preparazione in materia di ambiente e cambiamenti climatici. La Bosnia-Erzegovina ha notevolmente migliorato il proprio sistema di protezione civile e ha dimostrato un chiaro impegno nel settore della gestione delle catastrofi; nel settembre 2022 il paese ha aderito al meccanismo di protezione civile dell'Unione in qualità di membro a pieno titolo. Anche l'Albania ha adottato le misure necessarie per poter aderire al meccanismo. Il Kosovo e il Montenegro hanno compiuto alcuni progressi nel settore della politica dei trasporti, mentre Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord e Serbia hanno registrato progressi limitati. Per quanto riguarda l'energia, il Kosovo e il Montenegro hanno compiuto alcuni progressi e gli altri partner dei Balcani occidentali hanno compiuto progressi limitati. Quanto alle reti transeuropee, Albania, Kosovo e Serbia hanno compiuto qualche progresso, mentre si sono registrati soltanto progressi limitati in Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord e Montenegro.
In materia di ambiente e cambiamenti climatici, per il secondo anno consecutivo nei Balcani occidentali sono stati compiuti soltanto progressi limitati a tutti i livelli. In tutta la regione occorre pertanto agire urgentemente per accelerare l'allineamento all'acquis dell'UE e rafforzare l'attuazione, l'attività di contrasto e gli investimenti. Bisogna rafforzare in modo significativo le capacità amministrative nel settore e attuare riforme strutturali.

I paesi dei Balcani occidentali e la Turchia sono stati colpiti in maniera diversa dalla crisi energetica a seconda del proprio grado di dipendenza dai combustibili fossili russi. I paesi che non importano petrolio o gas dalla Russia sono stati colpiti indirettamente dalla crisi energetica e dall'aggressione russa. I paesi fronteggiano la crisi energetica aumentando l'efficienza energetica, producendo più energia mediante risorse locali, adoperandosi per diversificare le proprie fonti di approvvigionamento, aumentando lo stoccaggio o accelerando la diffusione delle energie rinnovabili. Ad esempio, i lavori di costruzione dell'interconnettore del gas tra Serbia e Bulgaria sono iniziati nel gennaio 2022. Questo progetto finanziato in larga misura dall'UE consentirà alla Serbia di diversificare il proprio approvvigionamento di gas entro il prossimo anno.
Il piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali ha assicurato un forte sostegno a iniziative faro in tutta la regione, come il gasdotto transadriatico, lo sviluppo del fotovoltaico galleggiante su bacini idroelettrici o il ripristino efficiente sotto il profilo energetico di asili, scuole e altri edifici. Pur avendo accelerato le importazioni di gas dall'Azerbaigian e da altri paesi, la Turchia continua a dipendere dal gas russo. Essa continua inoltre a dipendere dalla Russia per la costruzione, e il successivo funzionamento, della sua prima centrale nucleare. In generale, si dovranno intensificare gli sforzi per diversificare ulteriormente l'approvvigionamento energetico, in particolare di gas naturale ed energie rinnovabili, e migliorare la sicurezza energetica, anche attraverso una maggiore efficienza energetica. Per fronteggiare la crisi energetica bisognerà coordinare più strettamente gli interventi e la cooperazione tra i paesi e con l'UE.

L'agenda verde per i Balcani occidentali è stata approvata dai leader della regione in occasione del vertice di Sofia del novembre 2020, mentre un piano d'azione più specifico è stato approvato a Brdo, in Slovenia, nell'ottobre 2021. In linea con il Green Deal europeo 22 , l'agenda è un fattore trainante della transizione verso economie moderne, neutre in termini di emissioni di carbonio, resilienti ai cambiamenti climatici ed efficienti sotto il profilo delle risorse, al fine di liberare il potenziale dell'economia circolare, conseguire sistemi alimentari sostenibili, combattere l'inquinamento e migliorare la gestione dei rifiuti, con l'intento di garantire un futuro più pulito, più sicuro e più sano.

La Turchia è moderatamente preparata in termini di politica dei trasporti e dell'energia. Il paese deve proseguire i lavori in materia di liberalizzazione del mercato del gas e sviluppare la cooperazione nel campo della sicurezza nucleare. Esso ha compiuto alcuni progressi in materia di reti energetiche e di trasporto con la costruzione, tuttora in corso, della linea ferroviaria Halkali‑Kapikule, che collegherà la frontiera bulgara a Istanbul. La Turchia ha raggiunto un certo livello di preparazione nel settore dell'ambiente e dei cambiamenti climatici ma si trova ad affrontare sfide ambientali e climatiche decisive, in termini sia di mitigazione che di adattamento. Il paese ha ratificato l'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici (in attesa della presentazione del suo strumento di ratifica alle Nazioni Unite). La Turchia si è inoltre dichiarata pronta a cooperare con l'UE al perseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo. Si tratta di sviluppi positivi, ma sono state prese pochissime misure concrete per tradurre tali obiettivi nella legislazione nazionale e l'integrazione dell'azione per il clima in altre politiche rimane limitata.

Per quanto riguarda le risorse, l'agricoltura e la coesione 23 , i preparativi sono a un punto morto. La Macedonia del Nord, il Montenegro e la Serbia sono moderatamente preparati per quanto riguarda la maggior parte dei capitoli di questo gruppo. L'Albania e il Kosovo hanno raggiunto per lo più un certo livello di preparazione, mentre la Bosnia-Erzegovina è ancora in una fase iniziale nella maggior parte dei capitoli. Nel settore dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, l'Albania, la Macedonia del Nord, il Montenegro e la Serbia hanno compiuto qualche progresso mentre il Kosovo ha compiuto progressi limitati. In materia di sicurezza alimentare e di politica veterinaria e fitosanitaria, il Kosovo e la Macedonia del Nord hanno ottenuto qualche progresso mentre l'Albania e la Serbia hanno registrato progressi limitati. Nel settore della pesca, solo l'Albania ha compiuto buoni progressi. Per quanto riguarda la politica regionale e il coordinamento degli strumenti strutturali, la Bosnia-Erzegovina, la Macedonia del Nord e la Serbia non hanno compiuto alcun progresso, mentre gli altri paesi dei Balcani occidentali hanno compiuto progressi limitati.

La politica turca di sostegno all'agricoltura si è allontanata dai principi della politica agricola comune dell'UE. Il paese ha compiuto buoni progressi nel settore della pesca e qualche progresso in materia di politica regionale e coordinamento degli strumenti strutturali. Ha compiuto progressi limitati nel settore della sicurezza alimentare e della politica veterinaria e fitosanitaria, ambito in cui desta preoccupazione il livello di residui di antiparassitari nei prodotti alimentari esportati verso l'UE.

Il gruppo di capitoli "Relazioni esterne" comprende le relazioni esterne (capitolo 30) e la politica estera, di sicurezza e di difesa (capitolo 31). Tutti i partner dei Balcani occidentali sono ben preparati, o moderatamente preparati, nel settore delle relazioni esterne, ad eccezione della Bosnia‑Erzegovina, che ha raggiunto un certo livello di preparazione. Nel settore della politica estera, di sicurezza e di difesa, l'Albania, il Montenegro e la Macedonia del Nord hanno conseguito un buon livello di preparazione, la Serbia è moderatamente preparata e la Bosnia-Erzegovina presenta un certo livello di preparazione. Nel settore delle relazioni esterne, il Montenegro ha compiuto buoni progressi, l'Albania ha registrato qualche progresso, il Kosovo e la Macedonia del Nord hanno compiuto progressi limitati, mentre la Serbia e la Bosnia-Erzegovina non hanno compiuto alcun progresso. Per quanto riguarda la politica estera, di sicurezza e di difesa, la Macedonia del Nord ha compiuto ottimi progressi, l'Albania e il Montenegro hanno registrato buoni progressi, la Bosnia-Erzegovina ha compiuto qualche progresso e la Serbia ha registrato un arretramento. È proseguita la stretta collaborazione tra l'UE e i Balcani occidentali in materia di politica estera e di sicurezza comune/politica di sicurezza e di difesa comune (PESC/PSDC), anche grazie agli importanti contributi dei paesi partner alle missioni e operazioni PSDC dell'UE. L'allineamento alla PESC nell'ambito del processo di integrazione nell'UE ha assunto ancora maggiore importanza in seguito all'aggressione non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell'Ucraina. Ad Albania e Montenegro, che hanno confermato il proprio completo allineamento, si è aggiunta la Macedonia del Nord, la quale si è pienamente allineata retroattivamente a tutte le dichiarazioni dell'Alto rappresentante a nome dell'Unione e alle misure restrittive dell'UE e ha continuato a mantenere un tasso del 100 % in seguito all'aggressione compiuta dalla Russia. La Bosnia-Erzegovina ha migliorato il proprio tasso di allineamento aderendo ufficialmente alle dichiarazioni dell'Alto rappresentante e alle misure restrittive adottate dall'UE a seguito dell'aggressione russa, anche se permangono notevoli difficoltà in termini di attuazione. Anche il Kosovo si è allineato unilateralmente a tali misure. Finora, la Serbia si è rifiutata di allinearsi a tutte le misure restrittive dell'UE nei confronti della Russia e alla maggior parte delle dichiarazioni dell'Alto rappresentante a nome dell'UE sulla Federazione russa. Inoltre, la Serbia ha continuato a mantenere strette relazioni con la Russia. I partner dei Balcani occidentali e la Turchia si sono uniti alla stragrande maggioranza della comunità internazionale, compresa l'UE, votando a favore delle due risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a seguito dell'aggressione della Russia contro l'Ucraina e della sospensione della Russia dal Consiglio dei diritti umani.

La Turchia è moderatamente preparata nel settore delle relazioni esterne e ha raggiunto un certo livello di preparazione in materia di politica estera, di sicurezza e di difesa. Il paese ha compiuto progressi limitati per quanto attiene alle relazioni esterne. Il tasso di allineamento della Turchia alla PESC è ulteriormente peggiorato, attestandosi al 7 % nell'agosto 2022 (rispetto all'11 % del 2021 e del 2020 e al 21 % del 2019). Nel complesso, la politica estera sempre più assertiva della Turchia ha continuato a essere in contrasto con le priorità nell'ambito della PESC. Sebbene la Turchia e l'UE abbiano ripreso il dialogo sulla politica estera e di sicurezza e sulle questioni regionali, il paese deve ancora adottare misure decisive per migliorare in modo significativo l'allineamento alle dichiarazioni dell'UE e alle decisioni del Consiglio.

IV. COOPERAZIONE REGIONALE E RELAZIONI DI BUON VICINATO

Nei Balcani occidentali le relazioni di buon vicinato e la cooperazione regionale sono elementi essenziali sia del processo di stabilizzazione e di associazione che di quello di allargamento.

Dopo il successo dell'introduzione, dal 1º luglio 2021, del regime di roaming a tariffa nazionale nelle sei economie dei Balcani occidentali, sono state adottate ulteriori misure preparatorie per ridurre le tariffe di roaming tra i Balcani occidentali e l'UE. È stata elaborata una tabella di marcia per la riduzione dei costi di roaming tra l'UE e i Balcani occidentali sulla base di una combinazione di accordi commerciali volontari e di ulteriori riforme nel settore digitale nella regione. L'obiettivo ultimo di tale processo è la riduzione dei prezzi del roaming con l'UE a un livello simile a quello dei prezzi nazionali entro il 2027. Questo processo comporta due componenti parallele: l'attuazione di una serie di riforme strategiche da parte dei governi dei Balcani occidentali, volte a migliorare il contesto imprenditoriale nella regione, e la realizzazione di attività preparatorie con gli operatori di telefonia mobile dei Balcani occidentali e dell'UE per agevolare l'attuazione del percorso di riduzione delle tariffe a partire da gennaio 2023.

Nell'ottobre 2021 i sei paesi hanno concordato un "quadro regionale per la libera circolazione dei dati nella regione dei Balcani occidentali" e collaboreranno in materia di armonizzazione legislativa, in particolare per quanto riguarda l'allineamento al regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), le decisioni di adeguatezza dei paesi ai sensi del GDPR, la libera circolazione dei dati non personali e aperti e il riutilizzo dell'informazione del settore pubblico.
I Balcani occidentali devono garantire l'allineamento della legislazione nazionale al regolamento dell'UE in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno. A tale riguardo, il 13 ottobre 2021 tutti e sei i paesi hanno firmato una dichiarazione congiunta sull'interoperabilità dei Balcani occidentali.

Sono stati realizzati importanti lavori tecnici in tutti i settori contemplati dall'iniziativa del mercato regionale comune. Tali lavori, svolti sotto l'egida del Consiglio di cooperazione regionale, del CEFTA e del forum per gli investimenti delle camere di commercio e dell'industria dei sei paesi dei Balcani occidentali, mirano a consentire la libera circolazione delle persone, compresi i professionisti, e la prestazione di servizi elettronici, nonché ad agevolare gli scambi e alleggerire le procedure doganali all'interno della regione. Ad esempio, ai valichi stradali e ferroviari della regione sono state istituite corsie verdi che agevolano il transito di merci prioritarie, mentre nel luglio di quest'anno è stato avviato un progetto pilota tra la Grecia e la Macedonia del Nord per estendere tale iniziativa tra i Balcani occidentali e l'UE. Tuttavia, i disaccordi tra Belgrado e Pristina su questioni relative allo status hanno continuato a impedire l'adozione formale degli accordi 24 . La regione deve dar prova di leadership politica per portare a termine tali lavori e adottare accordi o decisioni giuridicamente vincolanti tra tutti i partner dei Balcani occidentali, a vantaggio dei loro cittadini e delle loro imprese. A tal fine bisogna concentrarsi insieme sulla creazione del mercato regionale comune, basandosi sulle norme e sugli standard dell'UE ed evitando misure unilaterali che mettano a repentaglio detti lavori. L'assenza di progressi nell'attuazione del mercato regionale comune ha portato al varo dell'iniziativa Open Balkan, nel cui ambito sono stati mossi i primi passi per attuare le quattro libertà tra Albania, Macedonia del Nord e Serbia. Tale iniziativa può rappresentare un utile passo verso lo sviluppo di un mercato comune tra le sei economie della regione a condizione che essa risulti in linea con il quadro del mercato regionale comune, conforme alle norme dell'UE e pienamente aperta e inclusiva.

L'attuazione dell'agenda per i Balcani occidentali in materia di innovazione, ricerca, istruzione, cultura, gioventù e sport ha continuato a contribuire allo sviluppo socioeconomico sostenibile della regione e a offrire a studenti, ricercatori, innovatori e imprenditori nuove opportunità di rafforzare le proprie competenze e accedere a nuovi mercati. L'associazione dei partner dei Balcani occidentali ai programmi Orizzonte Europa ed Europa creativa è stata completata e sono proseguiti i lavori riguardanti l'elaborazione di strategie di specializzazione intelligente. Sia la Serbia che la Macedonia del Nord sono associate a Erasmus+ e la Macedonia del Nord è associata anche al Corpo europeo di solidarietà. L'Albania, la Bosnia-Erzegovina, il Kosovo e il Montenegro non sono ancora associati a Erasmus+ ma beneficiano della dimensione internazionale del programma, finanziata attraverso lo strumento di assistenza preadesione III (IPA III), con un importo specifico di 374 milioni di EUR per il periodo 2021-2027.

È stato inoltre istituito un nuovo partenariato rafforzato con le organizzazioni e gli istituti di istruzione dei Balcani occidentali non associati al programma Erasmus+. Tale partenariato offre loro la possibilità di partecipare a importanti azioni strategiche, a partire dall'iniziativa delle università europee. L'estensione di tali azioni faro a tutti i partner dei Balcani occidentali e l'accesso di questi ultimi a siffatte azioni rafforza ulteriormente la cooperazione con la regione.

L'Ufficio regionale per la cooperazione giovanile ha continuato a svolgere un ruolo importante nell'ulteriore sviluppo della cooperazione regionale e delle relazioni di buon vicinato, offrendo opportunità di cooperazione e di scambio ai giovani dei Balcani occidentali.

La riunione dei leader dei paesi dell'UE e dei Balcani occidentali svoltasi il 23 giugno è stata l'occasione per riaffermare la prospettiva europea dei partner della regione e intensificare l'agenda di cooperazione e integrazione. Particolare attenzione è stata rivolta alla partecipazione dei Balcani occidentali alle misure dell'UE volte a ridurre le ripercussioni negative dell'aggressione russa contro l'Ucraina in termini di approvvigionamento e indipendenza in ambito alimentare ed energetico, nonché al sostegno allo sviluppo di capacità nel settore della sicurezza informatica e all'agenda sociale, segnatamente coinvolgendo i giovani nell'economia. La riunione è stata anche un'occasione per discutere di una più stretta cooperazione politica, dell'allineamento dei Balcani occidentali alle posizioni e alle misure dell'UE, nonché della progettazione e del funzionamento eventuali di una comunità geopolitica europea.

La generale normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo attraverso il dialogo agevolato dall'UE si conferma essenziale per il loro futuro europeo e per la stabilità dell'intera regione.
Il processo è proseguito per tutto il periodo di riferimento con riunioni periodiche mensili a livello di capi negoziatori e una riunione ad alto livello tenutasi il 18 agosto 2022. Sebbene siano stati compiuti alcuni progressi nei settori dell'energia, della gestione integrata delle frontiere e della libera circolazione, le relazioni tra il Kosovo e la Serbia rimangono tese. Entrambe le parti devono impegnarsi in modo più costruttivo per concludere un accordo di normalizzazione globale giuridicamente vincolante che disciplini tutte le principali questioni in sospeso tra loro e per attuare pienamente tutti gli accordi di dialogo precedenti.

Tutte le parti devono applicare in buona fede gli accordi bilaterali esistenti, compresi l'accordo di Prespa tra Macedonia del Nord e Grecia e il trattato di amicizia, buon vicinato e cooperazione con la Bulgaria.

Rimane di fondamentale importanza sormontare il retaggio del passato e affrontare i contenziosi derivanti dai conflitti degli anni '90. Bisogna ancora risolvere importanti questioni bilaterali in sospeso, comprese quelle relative ai confini, rendere giustizia alle vittime dei crimini di guerra, rintracciare le persone ancora disperse e costituire una casistica precisa delle atrocità commesse in passato a livello regionale. Nell'UE non c'è posto per la retorica incendiaria né per l'esaltazione dei criminali di guerra, indipendentemente dalla provenienza.

La cooperazione territoriale consente ai paesi dei Balcani occidentali di collaborare tra loro e con gli Stati membri limitrofi in settori sociali ed economici fondamentali. Nello specifico, i programmi di cooperazione transfrontaliera creano opportunità di dialogo e cooperazione a livello di amministrazioni locali, con la partecipazione delle comunità, del settore privato e delle organizzazioni della società civile. In quanto tali, essi rappresentano strumenti fondamentali per le relazioni di buon vicinato e la riconciliazione nelle zone di frontiera. Giacché si concentrano sullo sviluppo locale, i programmi di cooperazione transfrontaliera permettono altresì di attuare il piano economico e di investimenti e l'agenda verde a livello locale e contribuiscono alla ripresa economica delle zone remote.

La situazione nel Mediterraneo orientale si è fatta ancora più tesa. Nel periodo di riferimento non si registrano attività di trivellazione non autorizzate della Turchia. Tuttavia, sono stati segnalati incidenti riguardo alle esplorazioni nella zona economica esclusiva (ZEE) cipriota e violazioni dello spazio aereo nazionale della Repubblica di Cipro. Sono proseguite le esercitazioni militari della Turchia nelle zone marittime di Cipro. Le relazioni con la Grecia sono peggiorate nell'aprile 2022 a seguito di ripetute violazioni dello spazio aereo greco da parte di aerei da combattimento turchi e di velivoli senza equipaggio nell'Egeo, compreso un elevato numero di sorvoli di zone abitate, oltre a minacciose dichiarazioni turche sulla sovranità delle isole greche. L'allentamento delle tensioni nel Mediterraneo orientale deve continuare. L'UE ha ripetutamente esortato la Turchia, più recentemente in occasione del Consiglio europeo del giugno 2022, ad astenersi da qualsiasi tipo di minaccia e ad evitare di creare motivi di attrito o intraprendere azioni tali da compromettere le relazioni di buon vicinato e la risoluzione pacifica delle controversie.

L'UE conferma l'impegno a difendere i propri interessi e quelli dei suoi Stati membri nonché a salvaguardare la stabilità regionale. Nel novembre 2021, a seguito del secondo riesame del quadro di misure restrittive, il Consiglio ha prorogato il regime di un altro anno. Attualmente, due persone sono soggette a sanzioni.

Fra i diritti sovrani degli Stati membri dell'UE figurano, tra l'altro, il diritto di concludere accordi bilaterali e di esplorare e sfruttare le proprie risorse naturali conformemente all'acquis dell'UE e al diritto internazionale, compresa la convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.
La sovranità e i diritti sovrani sullo spazio aereo e sulle zone marittime di tutti gli Stati costieri limitrofi, compresi quelli delle relative isole, devono essere rispettati e la delimitazione delle zone economiche esclusive e della piattaforma continentale dovrebbe essere frutto di un dialogo condotto in buona fede, nel rispetto del diritto internazionale e con l'intento di instaurare relazioni di buon vicinato. Portare avanti il dialogo in buona fede e astenersi da azioni unilaterali contrarie agli interessi dell'UE e che violano il diritto internazionale e i diritti sovrani degli Stati membri dell'UE è una condizione imprescindibile per garantire un contesto stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale e l'instaurazione di relazioni di cooperazione reciprocamente vantaggiose tra l'UE e la Turchia. La Turchia deve impegnarsi in maniera inequivocabile a favore di relazioni di buon vicinato, di accordi internazionali e della risoluzione pacifica delle controversie nel rispetto della Carta delle Nazioni Unite, ricorrendo, se necessario, alla Corte internazionale di giustizia.

L'impegno costante e il contributo concreto della Turchia a favore dei negoziati relativi a una soluzione equa, globale e praticabile della questione cipriota in sede ONU e in conformità delle risoluzioni pertinenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, nonché in linea con l'acquis dell'UE e con i principi sui quali si fonda l'Unione europea, sono di vitale importanza. È importante che la Turchia ribadisca il proprio coinvolgimento e il proprio impegno costruttivo a favore dei colloqui guidati dalle Nazioni Unite per una soluzione della questione cipriota conformemente alle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, anche per quanto riguarda gli aspetti esterni. È opportuno evitare azioni unilaterali che potrebbero alimentare tensioni sull'isola e compromettere la ripresa dei colloqui. Per quanto attiene a Varosha, la Turchia deve immediatamente revocare tutte le azioni e tutte le misure riguardanti Varosha dall'ottobre 2020, contrarie alle pertinenti risoluzioni e dichiarazioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La Turchia deve rispettare senza indugio l'obbligo di attuare pienamente il protocollo aggiuntivo all'accordo di associazione UE-Turchia e avanzare verso la normalizzazione delle relazioni con la Repubblica di Cipro.

Le relazioni di buon vicinato e la riconciliazione sono intrinsecamente legate allo Stato di diritto, alla governance economica e alla cooperazione regionale. L'obiettivo specifico dell'IPA III in questo settore è contribuire alla coesione e alla resilienza della società superando il retaggio dei passati conflitti e rendendo giustizia a tutte le vittime dei conflitti. Analogamente, il miglioramento delle relazioni di buon vicinato favorisce la fiducia dei cittadini e aiuta a rimuovere gli ostacoli alla cooperazione e agli scambi politici, economici e sociali. La Commissione ha già adottato le prime decisioni di finanziamento a titolo dell'IPA III per a) sostenere il perseguimento dei crimini di guerra a livello nazionale attraverso la messa a disposizione di competenze destinate alle autorità giudiziarie e b) sensibilizzare l'opinione pubblica ai crimini commessi in passato, anche mediante il dialogo e gli scambi all'interno di un'ampia gamma di portatori di interessi.



V. CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI

Sulla base dell'analisi che precede e delle valutazioni contenute nelle sintesi per paese riportate in allegato, la Commissione propone le seguenti conclusioni e raccomandazioni.

I

1.La brutale invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022 ha cambiato radicalmente il panorama geopolitico e sta mettendo a dura prova l'ordine basato su regole.
In tale contesto, la politica di allargamento dell'UE rappresenta più che mai un investimento geostrategico nella pace, nella stabilità e nella sicurezza a lungo termine di tutto il nostro continente e figura pertanto tra le priorità dell'agenda politica dell'UE. Basata su condizioni rigorose ma eque e sul principio meritocratico, essa continua a spingere la trasformazione e la modernizzazione nei paesi partner e ad avvicinarli ancora di più all'UE. I Balcani occidentali fanno parte della famiglia europea. È nell'interesse strategico dell'UE, ed è essenziale per la stabilità e la prosperità dei partner dei Balcani occidentali, che questi ultimi continuino ad avanzare verso la piena adesione all'UE, abbracciando e difendendo pienamente la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali, che sono al centro dei valori dell'UE. Il futuro di questi paesi e dei loro cittadini è nell'Unione europea.

2.Nell'ultimo anno il programma di allargamento dell'UE ha registrato importanti sviluppi.
Il 19 luglio 2022 si sono tenute la prima conferenza intergovernativa con l'Albania e una conferenza intergovernativa politica con la Macedonia del Nord per presentare le prossime fasi del processo di allargamento dopo l'adozione del quadro di negoziazione. Tali conferenze hanno aperto un nuovo capitolo della politica di allargamento dell'UE.

Il Consiglio europeo ha riconosciuto la prospettiva europea dell'Ucraina, della Repubblica di Moldova e della Georgia. I leader dell'UE hanno deciso di concedere lo status di paese candidato all'Ucraina e alla Repubblica di Moldova e di riconoscere lo status di paese candidato alla Georgia una volta che saranno state affrontate le priorità specificate nel parere della Commissione sulla domanda di adesione di tale paese.

3.LaTurchia resta un partner fondamentale dell'Unione europea in ambiti fondamentali di comune interesse quali la migrazione, la lotta contro il terrorismo, l'economia, il commercio, l'energia, la sicurezza alimentare e i trasporti. Sono proseguiti i dialoghi ad alto livello e si è intensificato l'impegno in questi settori. Nel giugno 2019 il Consiglio aveva ribadito che la Turchia continuava ad allontanarsi sempre più dall'Unione europea, che i negoziati di adesione con la Turchia erano giunti di fatto a un punto morto e che non si poteva prendere in considerazione l'apertura o la chiusura di nuovi capitoli. Gli elementi su cui si basava questa valutazione restano validi. Le tensioni bilaterali con alcuni Stati membri si sono acuite.
La Turchia ha facilitato il dialogo tra la Russia e l'Ucraina e ha svolto un ruolo chiave nell'accordo sull'esportazione dei cereali. Tuttavia, il paese ha deciso parallelamente di intensificare le relazioni commerciali e finanziarie con la Russia e non si è allineato alle misure restrittive dell'UE. Tale situazione è motivo di crescente preoccupazione e richiede la stretta sorveglianza dell'UE.

4.La guerra condotta dalla Russia contro l'Ucraina ha ulteriormente sottolineato l'importanza dell'allineamento alla PESC quale aspetto fondamentale del processo di integrazione nell'UE. Il completo allineamento di Albania, Montenegro e Macedonia del Nord alla PESC dell'UE continua a dimostrare chiaramente l'impegno di tali paesi e la loro scelta strategica dell'integrazione nell'UE; nel contempo, il notevole miglioramento registrato dall'allineamento della Bosnia-Erzegovina alla PESC e l'allineamento unilaterale del Kosovo sono lodevoli e vanno riconosciuti. La Serbia e la Turchia hanno proseguito la propria politica di non allineamento alle misure restrittive nei confronti della Russia. I due paesi devono adottare misure decisive per migliorare l'allineamento alla PESC dell'Unione europea, comprese le misure restrittive di quest'ultima, ed evitare azioni contrarie all'obiettivo dichiarato di entrambe le parti riguardante l'adesione all'UE.

5.La crisi energetica in cui versa attualmente l'Europa rappresenta una sfida per i Balcani occidentali e la Turchia, nonché per l'UE. L'UE ha invitato i Balcani occidentali ad aderire alla piattaforma comune dell'UE per gli acquisti di energia. La Serbia e la Macedonia del Nord hanno partecipato alla prima riunione della task force regionale per l'Europa sudorientale.
La task force regionale ha già convenuto un piano d'azione, anche per migliorare i flussi transfrontalieri di energia. L'UE aiuta i Balcani occidentali a orientare il sostegno finanziario verso gli investimenti nelle energie rinnovabili e nell'efficienza energetica, al fine di ridurre il consumo energetico e i costi dell'energia. Allo stesso tempo, l'UE si attende che tutti i partner della regione si allineino pienamente alla legislazione e alle priorità strategiche dell'UE nel settore dell'energia, comprese quelle del piano REPowerEU, e riducano quanto prima la loro dipendenza dai combustibili fossili russi. L'UE sta aprendo altresì il proprio mercato dell'energia elettrica ai Balcani occidentali attraverso la Comunità dell'energia, fatte salve le necessarie riforme normative.

6.La decarbonizzazione è uno dei principali pilastri dell'agenda verde per i Balcani occidentali, integrata nel piano economico e di investimenti. A seguito dell'adozione, nell'ottobre 2021, del piano d'azione di Brdo per attuare l'agenda verde, sono attesi ulteriori progressi. L'UE sostiene la regione nell'attuazione dell'agenda verde, ad esempio promuovendo lo sviluppo di approcci regionali; la cooperazione regionale è un prerequisito fondamentale per affrontare i cambiamenti climatici e le sfide ambientali e per cogliere le opportunità che queste offrono.

7.Il 2021 è stato il primo anno completo di attuazione del piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali, volto a rafforzare l'integrazione e a colmare il divario socioeconomico tra la regione e l'UE, aiutando la ripresa post-COVID e avvicinando i Balcani occidentali al mercato unico dell'UE. Il piano è sostenuto da un pacchetto di 9 miliardi di EUR di sovvenzioni dell'UE e dallo strumento di garanzia per i Balcani occidentali per attirare fino a 20 miliardi di EUR di investimenti. Da quando il piano è stato varato, e in collegamento con esso, sono stati approvati complessivamente 1,3 miliardi di EUR di sovvenzioni agli investimenti nell'ambito del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali con cui finanziare 24 progetti faro per un valore totale di investimento di 3,3 miliardi di EUR. Il piano economico e di investimenti è determinante per aiutare la regione a fronteggiare le conseguenze della guerra russa in Ucraina, in particolare accelerando la transizione energetica verso fonti rinnovabili, la diversificazione dell'approvvigionamento e il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici pubblici e privati. Grazie all'adozione, nel 2021, di un importo di 500 milioni di EUR per l'attuazione di misure nel settore agricolo nell'ambito dello strumento di assistenza preadesione per lo sviluppo rurale (IPARD), i partner della regione sono meglio preparati ad affrontare il possibile impatto delle crisi della sicurezza e dell'approvvigionamento alimentare.

8.A seguito dell'adozione del quadro giuridico dell'IPA III nel 2021, la programmazione dell'assistenza IPA ha seguito una solida impostazione basata sulle politiche, con particolare attenzione ai requisiti fondamentali per l'adesione.

9.I leader dei Balcani occidentali continuano a ribadire il proprio impegno a favore del processo di Berlino. Il prossimo vertice organizzato nell'ambito di tale processo, che si terrà a novembre, dovrebbe rappresentare un'occasione per eliminare gli ostacoli che ancora si frappongono all'integrazione economica regionale inclusiva e garantire la piena realizzazione degli obiettivi fissati durante i vertici precedenti.

10.Attualmente, l'incapacità delle parti del mercato regionale comune di convenire e attuare decisioni e accordi ultimati sotto il profilo tecnico, che avranno un effetto tangibile sui produttori e sui consumatori di tutta la regione, costituisce un ostacolo ai potenziali vantaggi che il mercato potrebbe procurare. Sarà importante che tutti si adoperino in modo costruttivo per sbloccare il processo decisionale e consentire l'entrata in vigore delle misure. L'iniziativa Open Balkan, varata da Albania, Macedonia del Nord e Serbia, può svolgere un ruolo positivo in tale processo, purché sia conforme al quadro del mercato regionale comune, si fondi sulle norme dell'UE e sia inclusiva nei confronti di tutti i partner dei Balcani occidentali.

11.Le attuali sfide geopolitiche richiedono un rafforzamento della nostra cooperazione con la regione, la cui sicurezza è fondamentalmente legata a quella dell'UE stessa. L'UE è, da tempo, il partner economico più importante dei Balcani occidentali. L'adozione della bussola strategica dell'UE ha posto le basi che consentono all'UE e ai suoi Stati membri di consolidare ulteriormente il proprio ruolo di partner più importanti della regione in materia di sicurezza e difesa, agendo altresì in stretta collaborazione con soggetti impegnati nella sicurezza internazionale che condividono gli stessi principi. Il rafforzamento delle capacità di contrastare minacce ibride come quelle contro la sicurezza informatica, il miglioramento della resilienza delle infrastrutture critiche e la lotta contro la disinformazione costituiscono priorità fondamentali.

II.

12.In Montenegro, l'impegno politico delle autorità a favore del processo di adesione all'UE viene dichiarato regolarmente e sistematicamente la priorità fondamentale del paese e si rispecchia in generale nelle decisioni politiche pertinenti, come dimostra fra l'altro un costante tasso di allineamento del 100 % alla politica estera e di sicurezza dell'UE. Tuttavia, la volatilità della situazione politica, l'instabilità del governo e le tensioni hanno bloccato i processi decisionali e l'attuazione delle riforme, provocando un rallentamento dei negoziati.

La valutazione della Commissione conclude che, in linea con il quadro di negoziazione, viene attualmente garantito un equilibrio globale fra i progressi compiuti nei capitoli sullo Stato di diritto e quelli compiuti in tutti i capitoli dei negoziati di adesione.

Il criterio prioritario per compiere globalmente ulteriori progressi in sede di negoziati di adesione, e prima di procedere verso la chiusura provvisoria di altri capitoli o gruppi di capitoli, rimane il rispetto dei parametri provvisori relativi allo Stato di diritto stabiliti nei capitoli 23 e 24. Per raggiungere questa tappa decisiva, il Montenegro deve intensificare gli sforzi tesi a risolvere le questioni in sospeso, anche negli ambiti fondamentali della libertà di espressione, della libertà dei media e della lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, nonché della credibilità del sistema giudiziario.

A tal fine occorrono stabilità politica e un impegno costruttivo da parte di tutti i portatori di interessi per consentire la costituzione di un governo stabile, fermamente schierato a favore dell'orientamento strategico dell'UE, e l'ottenimento di un ampio consenso politico in parlamento sulle riforme fondamentali, nonché per mantenere la funzionalità istituzionale e concentrare maggiormente l'attenzione sui principali risultati da raggiungere per portare avanti concretamente il programma di integrazione nell'UE.

13.Pur continuando a dichiarare che l'integrazione europea è il loro obiettivo strategico, le autorità serbe hanno mantenuto altresì strette relazioni con la Russia.

La Serbia ha compiuto un importante passo avanti nel suo percorso di adesione all'UE con l'apertura, nel dicembre 2021, dei negoziati nell'ambito del gruppo di capitoli 4 (agenda verde e connettività sostenibile) a seguito dell'avanzamento delle riforme, compresa la riforma costituzionale nel settore giudiziario. La Serbia ha compiuto un passo importante per quanto riguarda l'indipendenza e la rendicontabilità della magistratura grazie all'approvazione delle modifiche pertinenti della Costituzione. In seguito allo scioglimento del parlamento nel febbraio 2022, si sono svolte elezioni politiche anticipate il cui esito ha determinato la scelta di un'assemblea più pluralistica. Tuttavia, i risultati elettorali hanno accusato notevoli ritardi, la formazione del nuovo governo non si è ancora conclusa e il ritmo delle riforme legate all'adesione all'UE ha subito un rallentamento, compresa la mancanza di progressi per quanto riguarda la libertà di espressione. La Serbia dovrebbe formare, in via prioritaria, un governo fermamente impegnato a favore del percorso di riforma e dell'orientamento strategico dell'UE.

L'allineamento della Serbia alla politica estera e di sicurezza comune dell'UE è notevolmente diminuito. Finora, il paese si è rifiutato di allinearsi alle misure restrittive dell'UE nei confronti della Federazione russa. Alcune dichiarazioni e azioni di alti funzionari serbi sono state palesemente contrarie alle posizioni dell'UE in materia di politica estera: nel settembre 2022, ad esempio, la Serbia e la Russia hanno sottoscritto priorità comuni in materia di politica estera per il periodo 2023-2024. L'UE si attende che la Serbia difenda i principi, i valori e la sicurezza comuni, intensificando gli sforzi per allinearsi progressivamente alle posizioni dell'UE in materia di politica estera, comprese le dichiarazioni e le misure restrittive, in linea con il quadro negoziale.

Per quanto riguarda la normalizzazione delle relazioni con il Kosovo, nel complesso la Serbia ha continuato a impegnarsi nel dialogo. Tuttavia, il governo serbo deve rispettare gli impegni assunti in precedenza e impegnarsi ad attuare pienamente tutti gli accordi di dialogo precedenti. Da questo momento, la Serbia dovrà altresì dar prova di ulteriore e notevole impegno per evitare azioni che minano la stabilità e una retorica che non favorisce il dialogo. Il paese dovrebbe contribuire a creare un contesto favorevole alla conclusione di un accordo di normalizzazione giuridicamente vincolante con il Kosovo, anche nell'ambito delle sue relazioni internazionali. La Serbia dovrà partecipare in modo più costruttivo ai negoziati sull'accordo di normalizzazione giuridicamente vincolante nel prossimo futuro e mostrarsi pronta ad accettare un compromesso al fine di compiere progressi rapidi e concreti.

Riguardo allo Stato di diritto, il paese deve continuare ad adoperarsi e a dimostrare il proprio impegno politico per portare avanti e approfondire le riforme e ovviare alle carenze, in particolare nei settori chiave del sistema giudiziario, della lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, della libertà dei media, della libertà di riunione e della gestione interna dei crimini di guerra. In particolare, la Serbia dovrebbe adottare la legislazione necessaria per applicare le modifiche costituzionali nella pratica entro i termini previsti, al fine di rafforzare efficacemente l'indipendenza della magistratura e l'autonomia delle procure e di contrastare le ingerenze indebite.

Oltre alle riforme, le autorità serbe devono assumersi la responsabilità di una comunicazione proattiva e obiettiva sull'UE, che è il principale partner politico ed economico della Serbia, in linea con l'obiettivo strategico dichiarato dell'integrazione europea. Il paese deve inoltre contrastare con fermezza qualsiasi forma di disinformazione e di manipolazione delle informazioni da parte di soggetti stranieri.

I progressi del paese in materia di Stato di diritto e di normalizzazione delle relazioni con il Kosovo continueranno a determinare il ritmo generale dei negoziati di adesione. La valutazione della Commissione conclude che, in linea con il quadro di negoziazione, viene attualmente garantito un equilibrio globale fra i progressi compiuti nei capitoli sullo Stato di diritto e la normalizzazione delle relazioni con il Kosovo e quelli compiuti in tutti i capitoli dei negoziati di adesione.

La valutazione della Commissione secondo cui la Serbia ha tecnicamente rispettato i parametri per aprire il gruppo di capitoli 3 (Competitività e crescita inclusiva) resta valida.
È essenziale che il paese dimostri in modo inequivocabile il proprio impegno a favore dell'obiettivo strategico dell'integrazione europea stabilito nel quadro negoziale.

14.L'avvio, quest'anno, del processo dei negoziati di adesione all'UE con la Macedonia del Nord ha rappresentato una svolta importante e ha segnato l'inizio di una nuova fase delle relazioni tra l'UE e il paese. La prima conferenza intergovernativa politica con la Macedonia del Nord si è svolta il 19 luglio a seguito dell'approvazione del quadro di negoziazione da parte del Consiglio. Si è trattato di un chiaro riconoscimento dei progressi compiuti dalla Macedonia del Nord per portare avanti il programma di riforme dell'UE e conseguire risultati tangibili e duraturi, anche nell'ambito del gruppo di capitoli sulle questioni fondamentali. A seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, la Macedonia del Nord ha confermato il proprio orientamento strategico chiaro e deciso nei confronti dell'UE, allineandosi pienamente a tutte le decisioni e dichiarazioni dell'UE in materia di politica estera e di sicurezza comune, e da allora ha mantenuto un tasso di allineamento del 100 %. Così facendo, il paese ha dimostrato la propria determinazione a progredire nel proprio percorso verso l'UE come partner affidabile.

Per accelerare il ritmo del processo dei negoziati di adesione della Macedonia del Nord, in linea con il quadro di negoziazione, la Commissione ha avviato immediatamente l'esame analitico (screening), che rappresenta la prima tappa del processo negoziale. 
La Macedonia del Nord ha dato prova di un elevato livello di impegno e il processo di screening procede senza intoppi. Nel corso dell'intero processo è importante assicurare il coordinamento tra tutte le istituzioni e seguire un approccio inclusivo, collaborando con tutti i portatori di interessi e con la società civile e garantendo la comunicazione regolare al grande pubblico.

In quanto paese impegnato nei negoziati, la Macedonia del Nord è investita di nuove responsabilità ma può cogliere al tempo stesso nuove opportunità. Questa fase nuova e impegnativa richiede un impegno costruttivo da parte sia del governo che dell'opposizione, nonché di altre componenti della società, che consentirà di promuovere un ampio consenso sulle riforme legate all'UE. Il paese deve continuare a realizzare le sue priorità di riforma, anche nei settori chiave dello Stato di diritto e della lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. La Macedonia del Nord è un buon esempio di società multietnica. La modifica della Costituzione, in linea con l'impegno assunto dal paese, promuoverà ulteriormente i diritti fondamentali.

15.L'avvio, quest'anno, del processo dei negoziati di adesione all'UE con l'Albania ha rappresentato una svolta importante e ha segnato l'inizio di una nuova fase delle relazioni tra l'UE e il paese. La prima conferenza intergovernativa sui negoziati di adesione, tenutasi con l'Albania il 19 luglio, ha costituito un chiaro riconoscimento dei progressi compiuti dal paese per portare avanti il programma di riforme dell'UE e conseguire risultati tangibili e duraturi.

L'Albania ha continuato a registrare progressi in materia di riforme nell'ambito del gruppo di capitoli sulle questioni fondamentali. È proseguita l'attuazione della riforma globale della giustizia. L'impegno del paese a rafforzare lo Stato di diritto e a combattere la corruzione e la criminalità organizzata è lodevole. Quale membro non permanente, l'Albania partecipa attivamente ai lavori del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, anche in veste di co‑redattrice di risoluzioni di condanna dell'aggressione russa contro l'Ucraina. Il pieno allineamento dell'Albania alla politica estera e di sicurezza comune dell'UE è un forte segnale della scelta strategica del paese di aderire all'UE e del suo ruolo di partner affidabile.

Per portare avanti il processo dei negoziati di adesione con l'Albania, in linea con il quadro di negoziazione, la Commissione ha avviato immediatamente l'esame analitico (screening), che rappresenta la prima tappa del processo negoziale. L'Albania ha dato prova di un elevato livello di impegno e il processo di screening procede senza intoppi.

In quanto paese impegnato nei negoziati, l'Albania è investita di nuove responsabilità ma può cogliere al tempo stesso nuove opportunità. Sebbene siano già stati avviati validi lavori preparatori, questa fase nuova e impegnativa richiede un impegno costante dell'Albania e un coordinamento efficace tra tutte le sue istituzioni, nonché un impegno continuo da parte sia del governo che dell'opposizione e di altre componenti della società. Il paese deve evitare misure contrarie allo Stato di diritto. L'Albania dovrebbe intensificare ulteriormente gli sforzi in settori chiave quali la riforma del sistema giudiziario e la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, nonché in materia di libertà di espressione, diritti di proprietà e questioni relative alle minoranze.

16.Nel giugno 2022 il Consiglio europeo si è detto pronto a concedere alla BosniaErzegovina lo status di paese candidato e a tal fine ha invitato la Commissione a riferire senza indugio in merito all'attuazione delle 14 priorità fondamentali indicate nel suo parere, con particolare attenzione a quelle che costituiscono un insieme sostanziale di riforme, affinché il Consiglio europeo tornasse a decidere sulla questione.

Nonostante i disordini politici e le imminenti elezioni politiche, nel giugno 2022 i leader dei partiti politici rappresentati all'Assemblea parlamentare della Bosnia-Erzegovina si sono impegnati a rispettare i principi per garantire una Bosnia-Erzegovina funzionale che progredisca nel suo percorso europeo. Le parti hanno convenuto di attuare tali impegni con urgenza ed entro sei mesi dalla formazione di tutte le autorità a seguito delle elezioni del 2 ottobre.

Successivamente, in linea con le 14 priorità fondamentali, la Bosnia-Erzegovina ha adottato modifiche della legge sugli appalti pubblici nel mese di agosto e modifiche della strategia globale di gestione delle finanze pubbliche a tutti i livelli di governo a giugno-luglio. Anche il dialogo politico con l'UE nel quadro dell'accordo di stabilizzazione e di associazione è ripreso dopo molti mesi di stallo dovuto a un blocco delle istituzioni legislative ed esecutive a livello statale, causato da partiti politici aventi sede nell'entità della Republika Srpska. La presidenza ha ratificato diversi accordi internazionali, riguardanti tra l'altro Orizzonte ed Europa creativa, e il meccanismo di protezione civile dell'Unione. Sono state adottate misure significative per migliorare la gestione della migrazione. La Bosnia-Erzegovina ha compiuto un importante passo avanti migliorando l'allineamento alla politica estera e di sicurezza dell'UE, che a fine agosto 2022 aveva raggiunto un tasso dell'81 % Tuttavia, l'attuazione non è ancora stata completata.

Per quanto riguarda la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, la Bosnia‑Erzegovina ha compiuto notevoli progressi. Il punto di contatto Europol è quasi operativo e sono inoltre proseguiti i preparativi volti a formalizzare la cooperazione tra la Bosnia‑Erzegovina ed Eurojust.

Il governo dell'entità della Federazione è rimasto in carica per l'intero mandato 2018-2022 come governo di transizione. I partiti politici non sono riusciti a raggiungere un accordo sulle riforme costituzionali ed elettorali e l'Alto rappresentante si è avvalso di propria iniziativa, per quattro volte, dei poteri di Bonn, anche per quanto riguarda le norme elettorali, il finanziamento delle elezioni e le modifiche della Costituzione dell'entità della Federazione. L'adozione delle riforme in materia di Stato di diritto è stata ritardata ed è ormai attesa da tempo. Il Consiglio europeo del giugno 2022 ha invitato i leader della Bosnia-Erzegovina a portare a termine con urgenza la riforma costituzionale e la riforma elettorale in sospeso. Tali riforme dovrebbero essere portate avanti come priorità assoluta.

La Commissione, pertanto, raccomanda che il Consiglio riconosca alla Bosnia‑Erzegovina lo status di paese candidato, fermo restando che dovranno essere adottate le seguenti misure:

-adottare in via prioritaria le modifiche, relative all'integrità, della legge in vigore sul Consiglio superiore della magistratura e delle procure;

-adottare una nuova legge sul Consiglio superiore della magistratura e delle procure e la legge sui tribunali della Bosnia-Erzegovina;

-adottare la legge sulla prevenzione del conflitto di interessi;

-adottare misure decisive per rafforzare la prevenzione della corruzione e della criminalità organizzata e la lotta contro tali fenomeni;

-portare avanti con determinazione i lavori volti a garantire un coordinamento efficace, a tutti i livelli, della capacità di gestione delle frontiere e della migrazione e ad assicurare il buon funzionamento del sistema di asilo;

-imporre il divieto di tortura, in particolare istituendo un meccanismo nazionale di prevenzione della tortura e dei maltrattamenti;

-garantire la libertà di espressione e dei media e la protezione dei giornalisti, in particolare assicurando un adeguato seguito giudiziario ai casi di minacce e violenze nei confronti di giornalisti e operatori dei media;

-garantire risultati nel funzionamento a tutti i livelli del meccanismo di coordinamento sulle questioni relative all'UE, anche attraverso lo sviluppo e l'adozione di un programma nazionale per l'adozione dell'acquis dell'UE.

La Commissione è pronta a continuare a sostenere gli sforzi compiuti dalla Bosnia-Erzegovina nel suo percorso europeo, impegnandosi ulteriormente nel dialogo politico e istituendo un forum politico ad alto livello per sorvegliare l'attuazione delle suddette misure e riferire in merito agli ulteriori progressi registrati sul campo. La realizzazione delle 14 priorità fondamentali consentirà alla Commissione di raccomandare l'avvio dei negoziati di adesione all'UE con la Bosnia-Erzegovina.

17.Il Kosovo gode di stabilità politica e le autorità hanno continuato a dimostrare in modo evidente il proprio impegno a favore del suo percorso europeo. Tale contesto politico ha permesso al Kosovo di intensificare i lavori per attuare le riforme legate all'UE e l'accordo di associazione e di stabilizzazione. Le elezioni comunali svoltesi nei mesi di ottobre e novembre 2021 sono state nel complesso ben organizzate, trasparenti e competitive. Il Kosovo deve intensificare gli sforzi per rafforzare la democrazia, la pubblica amministrazione e lo Stato di diritto e per combattere la corruzione. Il Kosovo dovrebbe altresì portare avanti l'attuazione della sua nuova strategia energetica per rafforzare la resilienza energetica.

Per quanto riguarda la normalizzazione delle relazioni con la Serbia, nel complesso il Kosovo ha continuato a impegnarsi nel dialogo. Tuttavia, il governo kosovaro deve rispettare gli impegni assunti in precedenza e impegnarsi ad attuare pienamente tutti gli accordi di dialogo precedenti. Da questo momento, il Kosovo dovrà altresì dar prova di ulteriore e notevole impegno per evitare azioni che minano la stabilità e una retorica che non favorisce il dialogo. Il Kosovo dovrebbe contribuire a creare un contesto favorevole alla conclusione di un accordo di normalizzazione giuridicamente vincolante con la Serbia, anche nell'ambito delle sue relazioni internazionali. Il Kosovo dovrà partecipare in modo più costruttivo ai negoziati sull'accordo di normalizzazione giuridicamente vincolante nel prossimo futuro e mostrarsi pronto ad accettare un compromesso al fine di compiere progressi rapidi e concreti.

La proposta della Commissione sulla liberalizzazione dei visti è tuttora all'esame del Consiglio e dovrebbe essere trattata con urgenza. La Commissione conferma la propria valutazione del luglio 2018 secondo cui il Kosovo rispetta tutti i parametri di riferimento per la liberalizzazione dei visti e si compiace della prossima ripresa delle discussioni in sede di Consiglio.

18.Il Consiglio europeo ha ribadito più volte che un contesto stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale e lo sviluppo di relazioni di cooperazione reciprocamente vantaggiose con la Turchia presentano un interesse strategico per l'UE. Nel giugno 2022 il Consiglio europeo ha espresso profonda preoccupazione per le ripetute azioni e dichiarazioni recenti della Turchia. La Turchia deve rispettare la sovranità e l'integrità territoriale di tutti gli Stati membri dell'UE. Ricordando le sue precedenti conclusioni e la dichiarazione del 25 marzo 2021, il Consiglio europeo ha ribadito di attendersi che la Turchia rispetti pienamente il diritto internazionale, allenti le tensioni nell'interesse della stabilità regionale nel Mediterraneo orientale e promuova relazioni di buon vicinato in modo sostenibile. L'impegno nei settori chiave di interesse comune ha continuato a intensificarsi.

Per quanto riguarda la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, la Turchia si è prodigata per facilitare colloqui diretti, adoperandosi a favore di un allentamento delle tensioni e di un cessate il fuoco. Il paese ha inoltre intrapreso un'importante iniziativa diplomatica per agevolare, di concerto con le Nazioni Unite, l'esportazione di cereali ucraini. L'accordo raggiunto nel luglio 2022 a Istanbul ha aperto la strada alle esportazioni commerciali di prodotti alimentari dai principali porti ucraini e dovrebbe contribuire a prevenire la penuria alimentare che grava su milioni di persone in tutto il mondo.

Il mancato allineamento della Turchia alle misure restrittive dell'UE nei confronti della Russia è motivo di preoccupazione, tenuto conto della libera circolazione dei prodotti, compresi i beni a duplice uso, all'interno dell'unione doganale UE-Turchia. Tale situazione è motivo di crescente preoccupazione e richiede la stretta sorveglianza dell'UE. Inoltre, la Turchia ha firmato un memorandum d'intesa al fine di sviluppare ulteriormente le relazioni economiche e commerciali con la Russia. L'UE è determinata a salvaguardare l'efficacia delle misure restrittive adottate in risposta alla guerra di aggressione condotta dalla Russia contro l'Ucraina.

La Turchia dovrebbe sostenere attivamente i negoziati volti a trovare una soluzione equa, globale e praticabile alla questione cipriota in sede ONU, conformemente alle risoluzioni pertinenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e ai principi su cui si fonda l'UE. Per quanto attiene a Varosha, la Turchia deve immediatamente revocare le azioni unilaterali annunciate e tutte le misure adottate dall'ottobre 2020, contrarie alle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Inoltre, la Turchia deve rispettare urgentemente l'obbligo di attuare integralmente, e in modo non discriminatorio, il protocollo aggiuntivo all'accordo di associazione con l'UE e rimuovere tutti gli ostacoli alla libera circolazione delle merci, comprese le restrizioni alle linee di collegamento diretto con la Repubblica di Cipro.

Il funzionamento delle istituzioni democratiche della Turchia presenta gravi carenze. Il paese non ha preso provvedimenti per fugare le serie preoccupazioni dell'UE circa il costante deterioramento della situazione in materia di democrazia, Stato di diritto, diritti fondamentali e indipendenza della magistratura. La Turchia deve adoperarsi in via prioritaria per invertire questa tendenza negativa, ovviando alla minore efficacia del bilanciamento dei poteri nel sistema politico. Il dialogo sullo Stato di diritto e i diritti fondamentali rimane parte integrante delle relazioni UE-Turchia.

La dichiarazione UE-Turchia del marzo 2016 ha continuato a produrre risultati e il paese ha continuato a svolgere un ruolo chiave nella gestione della migrazione lungo la rotta del Mediterraneo orientale. Tuttavia, i rimpatri dalle isole greche non sono ancora ripresi e la migrazione irregolare verso Cipro e l'Italia è notevolmente aumentata. La Turchia ha continuato ad adoperarsi con grande impegno per accogliere una numerosissima popolazione di rifugiati e l'UE ha continuato a dar prova di solidarietà, in particolare attraverso un contributo finanziario supplementare ai rifugiati e alle comunità di accoglienza in Turchia (quasi 10 miliardi di EUR dal 2016).

Per quanto riguarda l'economia, sono ulteriormente cresciute le preoccupazioni in merito agli squilibri macroeconomici, al corretto funzionamento dell'economia di mercato della Turchia e alla mancanza di indipendenza delle autorità di regolamentazione. L'UE e la Turchia continuano a beneficiare dell'unione doganale UE-Turchia. Pur avendo compiuto alcuni progressi, ancorché limitati, la Turchia dovrebbe continuare a intensificare il dialogo con la Commissione per ovviare alle barriere commerciali che ostacolano il buon funzionamento dell'unione doganale.



VI. ALLEGATI

1.Sintesi delle conclusioni delle relazioni

2.Attuazione del piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali

3.Dati statistici

4.Indicatori di terzi relativi alla situazione della democrazia, del buon governo e dello Stato di diritto nei paesi candidati e potenziali candidati

(1)

  COM(2022) 405 final , COM(2022) 406 final , COM(2022) 407 final

(2)

  https://www.consilium.europa.eu/media/57457/2022-06-2324-euco-conclusions-it.pdf  

(3)

* Tale designazione non pregiudica le posizioni riguardo allo status ed è in linea con la risoluzione 1244 (1999) dell'UNSC e con il parere della CIG sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo.

(4)

Conformemente alla richiesta della Repubblica di Turchia riguardo all'uso della nuova denominazione ufficiale del paese in inglese, nella versione inglese del presente documento si utilizza la denominazione "Türkiye" anziché "Turkey". Questa modifica amministrativa si limita alla nomenclatura utilizzata nei documenti dell'UE, non ha alcun effetto retroattivo ed è priva di conseguenze giuridiche. Tale approccio non pregiudica la nomenclatura utilizzata dagli Stati membri.

(5)

  COM(2020) 641 final

(6)

COM(2022) 230 final  

(7)

JOIN/2022/23 final

(8)

  SWD(2020) 223 final

(9)

  Conclusioni comuni del dialogo economico e finanziario tra l'UE, i Balcani occidentali e la Turchia ( attualmente disponibili solo in lingua inglese).

(10)

Regolamento (UE) 2021/1529 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 settembre 2021 che istituisce uno strumento di assistenza preadesione (IPA III) .

(11)

  COM(2020) 57 final

(12)

COM(2019) 261 final

(13)

JOIN(2021) 8 final/2

(14)

Decisione (UE) 2022/366 del Consiglio, del 3 marzo 2022, sulla sospensione parziale dell'applicazione dell'accordo di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata tra l'Unione europea e la Repubblica di Vanuatu (GU L 69 del 4.3.2022, pag. 105).

(15)

  https://www.consilium.europa.eu/media/57229/st10179-en22.pdf (non disponibile in italiano).

(16)

Nell'ambito dell'azione 18 del quadro congiunto per contrastare le minacce ibride sono stati avviati studi sui rischi ibridi con sette partner, quattro dei quali dei Balcani occidentali (Albania, Kosovo, Macedonia del Nord e Montenegro).

(17)

  COM/2021/602 final

(18)

  Commissione europea, relazione di previsione strategica 2021. Capacità e libertà di azione dell'UE

(19)

Il gruppo di capitoli "Mercato interno" comprende: libera circolazione delle merci (capitolo 1), libera circolazione dei lavoratori (capitolo 2), diritto di stabilimento e libera prestazione dei servizi (capitolo 3), libera circolazione dei capitali (capitolo 4), diritto societario (capitolo 6), diritto di proprietà intellettuale (capitolo 7), politica di concorrenza (capitolo 8), servizi finanziari (capitolo 9) e tutela dei consumatori e della salute (capitolo 28).

(20)

Il gruppo di capitoli "Competitività e crescita inclusiva" comprende: trasformazione digitale e media (capitolo 10), fiscalità (capitolo 16), politica economica e monetaria (capitolo 17), politica sociale e occupazione (capitolo 19), politica industriale (capitolo 20), scienza e ricerca (capitolo 25), istruzione e cultura (capitolo 26) e dogane (capitolo 29).

(21)

Il gruppo di capitoli "Agenda verde e connettività sostenibile" comprende: politica dei trasporti (capitolo 14), energia (capitolo 15), reti transeuropee (capitolo 21) e ambiente e cambiamenti climatici (capitolo 27).

(22)

  COM(2019) 640 final

(23)

Il gruppo di capitoli "Risorse, agricoltura e coesione" comprende: agricoltura e sviluppo rurale (capitolo 11), sicurezza alimentare e politica veterinaria e fitosanitaria (capitolo 12), pesca (capitolo 13), politica regionale e coordinamento degli strumenti strutturali (capitolo 22) e disposizioni finanziarie e di bilancio (capitolo 33).

(24)

I quattro accordi faro ancora da adottare sono: 1) l'accordo dei Balcani occidentali sulla libera circolazione e sulla libertà di soggiorno (ID Travel); 2) l'accordo dei Balcani occidentali sulla libera circolazione dei cittadini di paesi terzi; 3) l'accordo dei Balcani occidentali sul riconoscimento delle qualifiche accademiche; 4) l'accordo dei Balcani occidentali sul riconoscimento di una serie di qualifiche professionali.


Bruxelles, 12.10.2022

COM(2022) 528 final

ALLEGATI

della

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Comunicazione 2022 sulla politica di allargamento dell'UE

{SWD(2022) 332 final} - {SWD(2022) 333 final} - {SWD(2022) 334 final} - {SWD(2022) 335 final} - {SWD(2022) 336 final} - {SWD(2022) 337 final} - {SWD(2022) 338 final}


ALLEGATI

della

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Comunicazione 2022 sulla politica di allargamento dell'UE

Allegato 1 - Sintesi delle conclusioni delle relazioni

Montenegro

Per quanto riguarda i criteri politici, le tensioni politiche, la polarizzazione, l'assenza di un impegno costruttivo tra i partiti politici e la mancanza di consenso su questioni fondamentali di interesse nazionale hanno continuato a caratterizzare la scena politica e due governi contrassegnati da tensioni interne sono caduti, non avendo ottenuto il voto di fiducia. Sul corretto funzionamento delle istituzioni montenegrine hanno inciso la volatilità politica, l'instabilità del governo e le tensioni all'interno delle maggioranze di governo, con il conseguente blocco dei processi decisionali e dell'attuazione delle riforme. I principali organi giudiziari, compresa la Corte costituzionale, hanno operato in formazioni incomplete a causa dell'incapacità del parlamento di eleggere nuovi membri, compromettendone così il corretto funzionamento. A metà settembre, la Corte costituzionale non è stata in grado di svolgere il proprio mandato a causa del mancato raggiungimento del quorum, esacerbando il clima di incertezza politica.

La conclusione dell'accordo fondamentale con la Chiesa ortodossa serba si è ripercossa sull'atmosfera politica e ha sollevato ulteriori tensioni. Nel complesso, i governi e il parlamento non sono riusciti a dimostrare nella pratica il loro impegno a favore del programma di riforme relative all'UE.

Non si sono registrati progressi per quanto riguarda la riforma globale del quadro giuridico e istituzionale elettorale, anche per quanto riguarda le raccomandazioni dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR) dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), formulate dopo la missione di osservazione delle elezioni politiche del 2020. La commissione parlamentare che si occupa della riforma elettorale non è stata operativa da giugno a novembre 2021 e nel 2022, prima della scadenza del suo mandato, prevista per luglio 2022, si è riunita solo due volte. Si sono svolte le elezioni comunali in cinque comuni. Nel maggio 2022, il parlamento ha adottato alcune modifiche alla legge sulle autonomie locali per poter organizzare tutte le restanti elezioni comunali del 2022 lo stesso giorno. In luglio, la Corte costituzionale ha giudicato incostituzionali tali modifiche. Per quanto riguarda il cosiddetto "caso della tangente", non è ancora stata fornita una risposta istituzionale credibile, indipendente ed efficace.

Le attività del parlamento sono state caratterizzate dalle azioni di boicottaggio della maggioranza di governo e dell'opposizione, dai cambiamenti di governo e dalla sostituzione di due presidenti. Il processo legislativo ne ha risentito in modo significativo. Non si sono registrati né un dialogo politico credibile né impegni costruttivi da parte dei partiti politici volti a rafforzare la responsabilità parlamentare e il controllo sul governo. La cooperazione tra governo e parlamento dovrebbe essere ulteriormente regolamentata per rafforzare la partecipazione del parlamento al processo di adesione e il controllo di quest'ultimo.

Il parlamento ha continuato a rafforzare la propria trasparenza, istituendo diversi servizi per i cittadini. Occorre rafforzare la capacità del parlamento di integrare e controllare le questioni relative alla parità di genere.

Il ruolo della società civile è riconosciuto e promosso, ma l'attuale quadro giuridico e istituzionale deve essere ulteriormente migliorato per rafforzare i meccanismi di consultazione e cooperazione tra le istituzioni statali e la società civile nel contesto del processo di adesione all'UE.

Il Montenegro è moderatamente preparato per quanto riguarda la riforma della pubblica amministrazione. Nel complesso, sono stati compiuti progressi limitati in tal senso, anche per quanto concerne l'adozione della nuova strategia 2022-2026 per la riforma della pubblica amministrazione. Per contro, gli effetti della riorganizzazione della pubblica amministrazione e delle modifiche alla legge sui dipendenti pubblici e sugli impiegati statali adottate nel 2021 hanno continuato a farsi sentire, con cambiamenti di personale, una perdita di know-how sulle questioni relative al processo di adesione all'UE e un rallentamento generale del ritmo delle riforme. L'abbassamento dei requisiti introdotto da tali modifiche è fonte di costante preoccupazione per quanto riguarda l'assunzione basata sul merito e la competenza e l'indipendenza dei funzionari pubblici. Inoltre, i progetti di modifica della legge sulle autonomie locali abbasserebbero tali requisiti anche a livello locale. Le modifiche alla legge sull'accesso alle informazioni devono ancora essere adottate dal parlamento. Non sono ancora stati definiti meccanismi efficaci di controllo delle responsabilità all'interno dell'amministrazione. È necessaria una forte volontà politica per affrontare in modo efficace le questioni che riguardano le assunzioni per merito, l'ottimizzazione dell'amministrazione statale e l'applicazione della responsabilità dei funzionari.

Il Montenegro rimane moderatamente preparato per quanto riguarda il suo sistema giudiziario. Nel complesso, nel periodo di riferimento sono stati compiuti progressi limitati. L'attuazione delle principali riforme giudiziarie rimane in fase di stallo. Alcune funzioni giudiziarie di alto livello, per cui si attendeva una nomina da molto tempo, sono state attribuite, mentre numerose altre, anche presso la Corte costituzionale (per la quale è richiesta la maggioranza qualificata in parlamento), sono ancora in sospeso. Permangono preoccupazioni in merito all'efficienza delle istituzioni e al consolidamento dell'indipendenza del consiglio della magistratura e del consiglio delle procure. I risultati in materia di responsabilità della magistratura restano limitati. L'effettiva indipendenza, integrità, responsabilità e professionalità della magistratura devono essere ulteriormente rafforzate, anche attuando il pertinente quadro costituzionale e giuridico e adottando modifiche legislative in linea con le norme europee. Occorre inoltre rafforzare l'efficienza del sistema giudiziario. L'adozione di una nuova strategia per la razionalizzazione della rete giudiziaria è ancora in sospeso, così come l'attuazione della strategia di informatizzazione del settore giudiziario. Il Montenegro continua a compiere progressi nella gestione interna dei crimini di guerra.

Il Montenegro ha raggiunto un certo livello di preparazione nella lotta contro la corruzione. Nel periodo di riferimento sono stati compiuti progressi limitati e le raccomandazioni dell'anno scorso sono state soddisfatte solo in parte. I risultati ottenuti in materia di prevenzione della corruzione sono ulteriormente migliorati, in particolare grazie alla tendenza positiva che riguarda l'operato dell'Agenzia anticorruzione. Tuttavia, occorre fare di più per garantire l'integrità, l'imparzialità e la responsabilità dell'Agenzia e per migliorare i suoi risultati tangibili e la fiducia dell'opinione pubblica, in linea con le raccomandazioni dell'esercizio di valutazione inter pares condotto nel 2021. Per dimostrare di essere in grado di fornire una risposta credibile in materia di giustizia penale, il Montenegro deve ancora migliorare i propri risultati relativi a indagini, azioni penali e condanne definitive nella lotta contro la corruzione, compresa la corruzione ad alto livello. Inoltre, il quadro giuridico e istituzionale deve essere migliorato, in linea con l'acquis dell'UE e con gli standard europei, anche per quanto riguarda l'uso efficace delle indagini finanziarie e dei corrispondenti sequestri e confische di beni. I settori più vulnerabili alla corruzione richiedono valutazioni dei rischi mirate e azioni specifiche.

Il Montenegro ha raggiunto un certo livello di preparazione/è moderatamente preparato per quanto riguarda la lotta contro la criminalità organizzata. Sono stati compiuti alcuni progressi nel dare seguito alle raccomandazioni dello scorso anno, in particolare per quanto riguarda l'efficienza delle indagini penali. È stata ripristinata la possibilità di ricorrere a misure investigative straordinarie. Le modifiche legislative hanno introdotto garanzie contro l'influenza politica sulle nomine o sui licenziamenti del capo della polizia. È stato creato un registro relativo alla titolarità effettiva. Il quadro amministrativo relativo alle armi da fuoco è stato migliorato ed è stata adottata una nuova strategia per la prevenzione del terrorismo, del riciclaggio di denaro del finanziamento del terrorismo. Alcune figure chiave dei gruppi della criminalità organizzata sono state arrestate ed è stato raggiunto un altro record di sequestri di droga. È stata avviata la prima squadra investigativa comune con un paese terzo. Il numero di condanne definitive nei casi di criminalità organizzata è in aumento. Occorre tuttavia incrementare il numero di decisioni giudiziarie adottate in materia di contrabbando di tabacco e di riciclaggio di denaro, il ricorso a indagini finanziarie e la capacità di confiscare i proventi di reato. Il Montenegro deve ancora ovviare ad alcune carenze sistemiche che riguardano diversi aspetti della giustizia penale, tra cui le modalità con cui i casi di criminalità organizzata sono gestiti dai tribunali. Ciò richiederà una politica più dissuasiva in materia di condanne e una revisione del ricorso a patteggiamenti nei casi di criminalità organizzata e di forme gravi di criminalità.

Il Montenegro risulta moderatamente preparato nel settore dei diritti fondamentali. Il quadro legislativo e istituzionale è stato in gran parte attuato e il Montenegro continua a rispettare i suoi obblighi internazionali in materia di diritti umani. Rimane tuttavia necessario un impegno maggiore per la sua attuazione completa. In materia di libertà di espressione, il Montenegro dispone di un ambiente mediatico pluralistico e ha raggiunto un certo livello di preparazione, ma rispetto alle raccomandazioni dello scorso anno, sono stati compiuti progressi limitati. Il quadro giuridico in materia di protezione dei giornalisti e degli altri operatori dei media è stato migliorato grazie all'adozione di modifiche al codice penale che hanno introdotto sanzioni più severe contro gli attacchi e le minacce nei confronti dei giornalisti e le azioni che ostacolano o impediscono lo svolgimento del loro lavoro. Tuttavia, la mancanza di un seguito giudiziario effettivo in alcuni importanti casi continua a destare grave preoccupazione. La revisione del quadro giuridico e l'elaborazione di una nuova strategia in materia di media, che garantirebbero la coerenza reciproca e il pieno allineamento all'acquis dell'UE e alle pertinenti norme europee, rimangono inattuate. Risulta necessario un impegno maggiore per contrastare la disinformazione e limitare gli effetti delle molestie online e dell'incitamento all'odio, senza limitare in modo sproporzionato la libertà di espressione. L'emittente pubblica RTCG ha continuato a produrre contenuti politicamente equilibrati e diversificati. Persiste una profonda polarizzazione politica dell'ambiente mediatico, mentre la crescente concorrenza dei grandi media regionali esercita ulteriori pressioni sul mercato dei media locali.

A livello di criteri economici, il Montenegro ha registrato buoni progressi ed è moderatamente preparato per quanto riguarda lo sviluppo di un'economia di mercato funzionante. Dopo aver attraversato una brusca recessione nel 2020, l'economia ha registrato una decisa ripresa nel 2021 e ha continuato a crescere ad un ritmo costante nella prima metà del 2022, quando l'eliminazione delle restrizioni dovute all'emergenza COVID‑19 ha incoraggiato la domanda sia interna che esterna. La ripresa ha reso possibile un aumento delle entrate e un notevolissimo miglioramento del saldo di bilancio. Le conseguenze della guerra della Russia contro l'Ucraina sono state finora limitate, nonostante il contributo molto significativo di questi due paesi al turismo del Montenegro in passato. Trainata dall'impennata dei prezzi delle materie prime a livello mondiale, l'inflazione è aumentata in misura significativa. Il governo ha adottato un ambizioso programma di riforme fiscali ("Europe Now") per sostenere la ripresa post-pandemia e ha adottato misure di stimolo fiscale per alleggerire l'onere per le famiglie causato dall'aumento dei prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari. Gli squilibri esterni sono diminuiti notevolmente grazie alla ripresa del turismo, mentre la situazione del mercato del lavoro ha iniziato a migliorare, anche se persistono problemi strutturali. Il sistema bancario è rimasto stabile e i prestiti in sofferenza non sono aumentati in modo significativo nel 2022 dopo la scadenza, nel 2021, della moratoria sui prestiti adottata nel contesto dell'emergenza COVID‑19.

Il Montenegro ha compiuto alcuni progressi ed è moderatamente preparato per quanto riguarda la sua capacità di far fronte alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'UE. Gli ultimi due governi si sono adoperati per migliorare le capacità di innovazione e gettare le basi per una transizione verde e digitale nel tentativo di diversificare le limitate capacità produttive del Montenegro. In particolare, sono in fase di realizzazione alcuni progetti di modernizzazione delle telecomunicazioni e alcuni progetti ambiziosi in materia di energia verde. Permangono tuttavia alcune lacune infrastrutturali, in quanto le capacità amministrative e finanziarie per realizzare investimenti pubblici significativi restano limitate. Il sistema scolastico si trova ancora ad affrontare numerose sfide, a causa di una carenza cronica di laureati in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM). Inoltre, il basso valore aggiunto dei prodotti nazionali, le piccole dimensioni delle imprese locali e la scarsa partecipazione alle esportazioni rappresentano ostacoli all'aumento della produttività e della competitività delle imprese locali.

Per quanto riguarda le relazioni di buon vicinato e la cooperazione regionale, il Montenegro mantiene in genere buone relazioni bilaterali con gli altri paesi dell'allargamento della regione e con gli Stati membri vicini dell'UE, contrassegnate dal proseguimento della cooperazione e da diverse visite ad alto livello. Le relazioni con la Serbia rimangono difficili, ma entrambe le parti segnalano una maggiore disponibilità a ridefinire le relazioni e a lavorare per affrontare le questioni irrisolte. Nel complesso, il Montenegro partecipa attivamente alla cooperazione regionale.

Per quanto riguarda la capacità del Montenegro di assumersi gli obblighi derivanti dall'adesione all'UE, il paese ha proseguito il lavoro di allineamento all'acquis dell'UE in molti settori, anche se nel complesso i progressi registrati sono risultati limitati.

Il gruppo dei capitoli sul mercato interno è fondamentale per i preparativi del Montenegro finalizzati a soddisfare i requisiti dell'UE in tale settore ed è di grande importanza ai fini dell'integrazione rapida e dello sviluppo del mercato regionale comune. Tutti e nove i capitoli sono aperti e i parametri per la loro chiusura devono ancora essere soddisfatti per ciascun capitolo. Sono stati compiuti progressi in diversi settori all'interno del gruppo, in particolare per quanto riguarda: i) vigilanza del mercato, accreditamento e standardizzazione; ii) rafforzamento della capacità dell'Agenzia per l'impiego all'interno della rete europea dei servizi per l'impiego; iii) proseguimento dell'allineamento con la direttiva sui servizi; iv) legislazione in materia di contabilità; v) allineamento all' acquis in materia di diritti di proprietà intellettuale e vi) trasparenza degli aiuti di Stato e ordini di recupero degli aiuti di Stato illegali. È migliorata anche la stabilità del settore bancario del Montenegro, così come l'allineamento legislativo in materia di protezione dei consumatori e l'adozione della legislazione di attuazione in materia di protezione della salute.

Il gruppo di capitoli su competitività e crescita inclusiva e le relative riforme hanno legami significativi con il programma di riforme economiche del Montenegro. Tutti gli otto capitoli sono aperti e i parametri di chiusura sono stati fissati in tutti i capitoli tranne due, ossia i capitoli 25 (scienza e ricerca) e 26 (istruzione e cultura), entrambi provvisoriamente chiusi. I parametri di chiusura devono ancora essere soddisfatti per ciascuno degli altri sei capitoli. Sono stati compiuti alcuni progressi in vari settori, in particolare per quanto riguarda l'allineamento con la direttiva sulla riduzione dei costi della banda larga, la legislazione fiscale e la cooperazione amministrativa e l'assistenza reciproca. Sono stati compiuti progressi anche per quanto riguarda l'ulteriore attuazione della politica industriale riveduta. Per contro, i progressi sono stati lenti per quanto riguarda i preparativi per l'adesione alla convenzione relativa a un regime comune di transito, l'attuazione delle azioni previste dalla strategia 2018-2022 di agevolazione degli scambi e l'attuazione del piano d'azione per l'allineamento all'acquis dell'UE in materia di politiche economiche e monetarie.

Il gruppo di capitoli su agenda verde e connettività sostenibile sono al centro dell'agenda verde per i Balcani occidentali e strettamente legati al programma di riforme economiche del Montenegro e al piano economico e di investimenti della Commissione. Tutti e quattro i capitoli sono aperti e i parametri per la loro chiusura devono ancora essere soddisfatti per ciascun capitolo. Sono stati compiuti alcuni progressi per quanto riguarda la creazione di un mercato dell'energia del giorno prima funzionante e la preparazione all'adesione al memorandum d'intesa di Parigi relativo al controllo delle navi da parte dello Stato di approdo. I progressi sono stati limitati per quanto riguarda il riesame e l'attuazione della strategia di sviluppo dei trasporti, la gestione delle risorse idriche e il miglioramento della comunicazione di informazioni sui cambiamenti climatici.

Il gruppo di capitoli su risorse, agricoltura e coesione comprende politiche connesse ai fondi strutturali dell'UE e allo sviluppo della capacità di assumersi le responsabilità di futuro Stato membro. Esso comprende anche alcuni dei settori politici fondamentali per garantire sistemi alimentari sostenibili e aiutare le comunità rurali a svilupparsi e diversificarsi economicamente. Tutti e cinque i capitoli sono aperti e i parametri per la loro chiusura devono ancora essere soddisfatti per ciascun capitolo. Sono stati compiuti alcuni progressi in vari settori, in particolare nei settori dell'agricoltura, degli alimenti e della pesca, dove è stato fornito un ulteriore sostegno alle imprese agricole e alle aziende alimentari rurali per allinearsi alle norme dell'UE, e nell'attuazione del programma IPARD. Per quanto riguarda le disposizioni finanziarie e di bilancio, sono stati compiuti progressi grazie al miglioramento del coordinamento e della gestione delle risorse proprie.

Per quanto riguarda il gruppo di capitoli relativo alle relazioni esterne, il Montenegro ha provvisoriamente chiuso il capitolo 30 e deve soddisfare il parametro di chiusura unico relativo al capitolo 31. Il Montenegro continua a mantenere il pieno allineamento alla politica estera e di sicurezza comune dell'UE, comprese le misure restrittive adottate dall'UE a seguito dell'aggressione non provocata della Russia nei confronti dell'Ucraina. Esso coordina inoltre le sue posizioni con quelle dell'UE, anche in seno all'OMC, e mantiene una buona cooperazione con le organizzazioni internazionali. Si osservano progressi per quanto riguarda l'adozione della legge sul controllo delle esportazioni di beni a duplice uso, in linea con l'acquis dell'UE, e la ratifica del sesto protocollo aggiuntivo dell'accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA). Le scelte di voto del Montenegro sulla criminalità informatica alle Nazioni Unite sono pienamente convergenti con la posizione assunta dall'UE e dai suoi Stati membri. Nel settore della migrazione, il Montenegro ha firmato una tabella di marcia per la cooperazione con l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (ora Agenzia dell'Unione europea per l'asilo) e ha aderito alla rete europea sulle migrazioni, una rete UE di esperti in materia di migrazione e asilo, in qualità di membro osservatore. I tempi di trattamento delle domande di asilo sono stati ridotti. La politica del Montenegro in materia di visti non è pienamente allineata a quella dell'UE e il paese non ha ancora posto fine al suo programma di cittadinanza per investitori, nonostante le raccomandazioni e gli impegni formulate e assunti in precedenza. Il Montenegro è il paese partner dei Balcani occidentali che ospita, in proporzione, il maggior numero di cittadini ucraini che hanno lasciato il loro paese a causa della guerra. Avendo adottato una decisione che garantisce una protezione temporanea di un anno alle persone che fuggono dall'Ucraina, 5 552 cittadini ucraini, in maggioranza donne e bambini, ne hanno sinora fatto richiesta.

Serbia

Per quanto riguarda i criteri politici, tutti i soggetti politici pertinenti hanno partecipato alle elezioni politiche anticipate del 3 aprile 2022, che hanno portato alla formazione di un parlamento più pluralistico. Tuttavia, il panorama politico e dei media è rimasto polarizzato e ha continuato a essere dominato dal Partito progressista serbo (SNS) e dal presidente in carica. Il linguaggio offensivo ha continuato a essere utilizzato contro gli oppositori politici, sia in parlamento che durante la campagna elettorale. Prima delle elezioni, un'ampia gamma di attori politici si è impegnata nel dialogo interpartitico, con l'aiuto del Parlamento europeo.

Le elezioni presidenziali e le elezioni parlamentari anticipate dell'aprile 2022 si sono svolte in un clima generalmente tranquillo e pacifico e le libertà fondamentali sono state ampiamente rispettate. Tuttavia, gli osservatori internazionali hanno rilevato una serie di carenze. Secondo la relazione finale della missione internazionale di osservazione elettorale, tali carenze hanno portato a condizioni di disparità che hanno favorito i partiti storici. È essenziale che le raccomandazioni nuove e quelle cui non si è ancora dato seguito formulate dall'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR) e degli organi del Consiglio d'Europa siano pienamente attuate, nel quadro di un processo trasparente, con largo anticipo rispetto ad eventuali nuove elezioni e coinvolgendo e consultando organizzazioni della società civile del settore.

Il 1º agosto 2022 è stato eletto un nuovo parlamento, più pluralistico. A causa dei notevoli ritardi registrati nella pubblicazione dei risultati elettorali definitivi, per un periodo di oltre cinque mesi non vi è stata alcuna attività parlamentare, a parte l'insediamento del presidente. Il precedente parlamento si era impegnato in modo costruttivo a favore del dialogo interpartitico e dell'attuazione delle misure messe a punto in tale ambito. Il ricorso a procedure d'urgenza è rimasto stabile al livello del 9 % circa. È opportuno che il codice di condotta venga applicato in modo più efficace per prevenire e sanzionare l'uso di un linguaggio offensivo e inappropriato in seno al parlamento.

È necessario un impegno più incisivo per garantire che la cooperazione tra il governo e la società civile diventi sistematica. Un contesto favorevole allo sviluppo e al finanziamento delle organizzazioni della società civile deve ancora essere creato concretamente e tali organizzazioni hanno continuato ad essere oggetto di attacchi verbali e di campagne diffamatorie.

La Serbia è moderatamente preparata per quanto riguarda la riforma della pubblica amministrazione. Nel complesso, nel periodo di riferimento, che ha visto l'avvio dell'attuazione del nuovo quadro strategico, sono stati compiuti progressi limitati in questo settore. Per quanto riguarda la gestione delle risorse umane, circa la metà delle posizioni dirigenziali di alto livello sono ancora ricoperte da membri del personale facenti funzioni. Per quanto riguarda lo sviluppo e il coordinamento delle strategie politiche, non esiste ancora alcun meccanismo che permetta di verificare che le osservazioni del segretariato per le politiche pubbliche siano state integrate nei progetti definitivi di leggi e nei documenti strategici presentati al governo affinché li approvi. Per quanto riguarda la gestione delle finanze pubbliche, occorre ancora intervenire per attuare pienamente la raccomandazione relativa all'utilizzo di un meccanismo unico per definire le priorità degli investimenti, indipendentemente dal tipo e dalla fonte di finanziamento.

La Serbia rimane moderatamente preparata per quanto riguarda il suo sistema giudiziario. Nel complesso, durante il periodo di riferimento sono stati compiuti alcuni progressi. La Serbia ha compiuto un importante passo avanti verso il rafforzamento dell'indipendenza e della responsabilità della magistratura con l'approvazione, nel febbraio 2022, delle pertinenti modifiche alla Costituzione e l'adozione della legge costituzionale che stabilisce le fasi e i termini della loro attuazione. La commissione di Venezia, che è stata consultata due volte durante il processo di elaborazione, ha constatato che il processo di consultazione pubblica è stato sufficientemente inclusivo e trasparente. La maggior parte delle raccomandazioni specifiche della commissione di Venezia è stata accolta. Le modifiche prevedono che tutte le nomine giudiziarie (ad eccezione del futuro procuratore generale) siano di competenza del futuro Consiglio superiore della magistratura o del Consiglio superiore delle procure, una procedura che rafforza le garanzie contro potenziali ingerenze di natura politica. Al fine di dare attuazione pratica alle modifiche costituzionali, come passo successivo sarà necessario adottare la pertinente legislazione attuativa. Secondo la legge costituzionale, tale legislazione dovrebbe essere adottata entro un anno per quanto riguarda le leggi giudiziarie ed entro due anni per l'allineamento di tutte le altre normative pertinenti. Nell'aprile 2022, sono stati istituiti due gruppi di lavoro di esperti (uno per le procure e uno per i tribunali) incaricati di elaborare la legislazione attuativa. Una prima serie di progetti di leggi giudiziarie è stata ultimata nel settembre 2022 e sottoposta alla commissione di Venezia. La nuova strategia in materia di risorse umane e il relativo piano d'azione sono stati adottati nel dicembre 2021, ma non sono ancora stati attuati.

La Serbia ha raggiunto un certo livello di preparazione nella lotta contro la corruzione. In generale, nel periodo di riferimento si sono registrati alcuni progressi, anche rispetto alle raccomandazioni dello scorso anno. La raccomandazione sulla prevenzione della corruzione è stata ulteriormente attuata e nel marzo 2022 il Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) del Consiglio d'Europa ha concluso che l'adozione di modifiche alla legge sulla prevenzione della corruzione aveva posto rimedio alle carenze individuate in precedenza ed era sufficiente a rafforzare il quadro volto a prevenire e combattere i conflitti di interesse dei membri del parlamento, dei giudici e dei pubblici ministeri. La Serbia deve ancora preparare la nuova strategia anticorruzione e il relativo piano d'azione e istituire un meccanismo di coordinamento efficace per rendere operativi gli obiettivi della politica di prevenzione e repressione della corruzione e affrontare in modo esauriente il problema. Il numero di rinvii a giudizio e condanne in primo grado nei casi di corruzione ad alto livello è leggermente aumentato. La Serbia dovrebbe rendere più incisive la prevenzione e la repressione della corruzione. In particolare, dovrebbe aumentare la confisca finale dei beni sequestrati nell'ambito di casi di corruzione. I settori più vulnerabili alla corruzione richiedono valutazioni dei rischi mirate e azioni specifiche.

La Serbia ha raggiunto un certo livello di preparazione per quanto riguarda la lotta contro la criminalità organizzata. Nel periodo di riferimento sono stati compiuti progressi limitati. Il numero di nuove indagini e di condanne definitive è aumentato nel 2021 rispetto al 2020, ma il numero di rinvii a giudizio e condanne in primo grado è diminuito. Il numero di casi di sequestro e confisca definitiva di beni è ancora limitato. La confisca estesa non viene applicata sistematicamente. Tuttavia, il livello di comprensione e l'approccio investigativo sono migliorati e ciò dovrebbe permettere di conseguire risultati migliori in futuro. La Serbia dovrebbe passare da un approccio basato sui singoli casi a una strategia generale di lotta contro le organizzazioni criminali e dall'attenzione accordata ai casi di minore o media importanza all'interesse per i casi di alto profilo, in un'ottica di smantellamento delle grandi organizzazioni di livello internazionale e di sequestro dei beni.

Il quadro legislativo e istituzionale della Serbia per la tutela dei diritti fondamentali è stato in buona parte approntato. La Serbia ha adottato nuove strategie in materia di lotta alla discriminazione contro i Rom e di inclusione dei Rom, nonché piani d'azione sulla parità di genere e l'inclusione dei Rom. I piani d'azione e i relativi finanziamenti riguardanti altri settori erano previsti per luglio 2021 (in materia di violenza contro le donne) e aprile 2022 (in materia di lotta contro le discriminazioni e di deistituzionalizzazione) ma si registrano ritardi. Sono necessari maggiori sforzi per conformarsi alla legge sul sistema di pianificazione, che prevede l'adozione di piani d'azione entro tre mesi dall'adozione delle relative strategie. La Serbia deve rafforzare le istituzioni che tutelano i diritti umani, stanziando le risorse finanziarie e umane necessarie e istituendo procedure per garantire il rispetto delle misure adottate dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, misure provvisorie incluse. Nel settembre 2022 la manifestazione Europride è stata ospitata per la prima volta nei Balcani occidentali, a Belgrado. Il percorso della sfilata è stato vietato e lo svolgimento della manifestazione è rimasto incerto fino all'ultimo momento. Le autorità hanno evocato preoccupazioni in materia di sicurezza causate da minacce da parte di gruppi di estrema destra come motivo della loro decisione. Sono state inoltre vietate una manifestazione anti-Europride e una manifestazione contro l'Occidente. Infine, il 17 settembre 2022 si è svolta una sfilata lungo un percorso più breve, senza incidenti gravi. La sfilata è stata protetta da numerosi funzionari di polizia, ma sono stati segnalati alcuni casi di violenza contro i partecipanti. Il periodo che ha preceduto la sfilata è stato caratterizzato da incertezza giuridica e politica. Le comunicazioni delle autorità sono risultate contraddittorie, con annunci di alto livello secondo cui la sfilata sarebbe stata vietata seguiti da una dichiarazione del ministero dell'Interno secondo cui il divieto riguardava il percorso della sfilata. Altri politici di alto livello sono intervenuti in occasione della conferenza nazionale sui diritti umani organizzata nel quadro dell'evento Europride, allestendo un ricevimento prima della sfilata. Pur mantenendo contatti con gli organizzatori per trovare una soluzione, le autorità non hanno preso posizione quanto al proseguimento della sfilata con un'autorizzazione ufficiale.

Per quanto riguarda la libertà di espressione, non sono stati compiuti progressi nel periodo di riferimento. I due gruppi di lavoro sulla sicurezza dei giornalisti hanno continuato a riunirsi. In diversi casi di attacchi e minacce, la polizia e la procura hanno reagito rapidamente, anche grazie al coordinamento che tali gruppi hanno facilitato. Tuttavia, i casi di minacce e violenze contro i giornalisti continuano a destare preoccupazione e il contesto generale dell'esercizio incondizionato della libertà di espressione deve ancora essere ulteriormente rafforzato nella pratica. Per quanto riguarda l'attuazione della strategia per i media, i ritardi sono aumentati, con ripercussioni anche sulle misure più importanti, come la modifica della legge sull'informazione pubblica e i media e la legge sui media elettronici. Nel luglio 2022, l'organismo di regolamentazione dei media elettronici (REM) ha assegnato, per un periodo di otto anni, tutte e quattro le frequenze nazionali agli stessi canali televisivi del periodo precedente, nel corso del quale lo stesso organismo aveva inviato a ciascun canale richiami per violazione degli obblighi di legge. Nell'agosto 2022, è stato pubblicato un invito a presentare proposte per una quinta licenza. La procedura dovrebbe essere gestita in modo trasparente, nel rispetto del principio del pluralismo dei media di cui alla direttiva sui servizi di media audiovisivi. Nella sua relazione finale del 19 agosto 2022 sulle elezioni di aprile, l'ODIHR ha concluso che "le emittenti pubbliche nazionali hanno trattato in modo equo le campagne elettorali di tutti i candidati, fornendo tuttavia un'ampia copertura mediatica non critica ai funzionari pubblici candidati" e che "i media audiovisivi privati a diffusione nazionale hanno coperto la campagna elettorale senza contributi editoriali significativi, concentrando i servizi sui funzionari pubblici". L'ODIHR ha inoltre sostenuto che "nonostante la missione di controllo dei media audiovisivi, l'organismo REM è rimasto sostanzialmente passivo durante la campagna elettorale".

Per quanto riguarda i criteri economici, la Serbia si colloca tra un buon livello di preparazione e un livello moderato di preparazione e ha compiuto alcuni progressi verso lo sviluppo di un'economia di mercato funzionante. Dopo una contrazione relativamente contenuta nel 2020, l'economia serba ha registrato una forte ripresa nel 2021, seguita da una lieve decelerazione nella prima metà del 2022. Dopo essere diminuiti nel 2020, gli squilibri esterni hanno iniziato ad aumentare nella seconda metà del 2021, in particolare a causa delle massicce importazioni di energia. L'inflazione al consumo è aumentata nella seconda metà del 2021, trainata principalmente dai prezzi dei beni energetici e alimentari, fatto che ha indotto la banca centrale ad introdurre un inasprimento della politica monetaria. La stabilità del settore bancario è stata mantenuta e la crescita dei prestiti è stata robusta, nonostante l'eliminazione graduale dalle misure di rafforzamento della liquidità. La ripresa economica e la riduzione delle misure di sostegno di bilancio hanno contribuito a migliorare sostanzialmente il saldo di bilancio nel 2021, nonostante un ulteriore aumento della spesa in conto capitale. Il lieve aumento del tasso di disoccupazione nel 2021 è dipeso in particolare dalla crescita della partecipazione al mercato del lavoro nel contesto della ripresa dall'emergenza COVID‑19.

Si sono registrati alcuni progressi per quanto riguarda le riforme dell'amministrazione fiscale e la privatizzazione delle imprese statali. Tuttavia, le altre importanti riforme strutturali della pubblica amministrazione e della governance delle imprese statali hanno continuato ad avanzare lentamente, perpetuando inefficienze storiche ed comportando l'aumento della pressione fiscale. Non vi è stato nessun progresso per quanto riguarda il rafforzamento delle norme di bilancio finalizzato ad un migliore ancoraggio della politica finanziaria. L'impronta dello Stato sull'economia è ancora forte e il settore privato è poco sviluppato e risente di carenze a livello di Stato di diritto, in particolare della corruzione e delle inefficienze del sistema giudiziario, e di applicazione di forme leali di concorrenza, ma le raccomandazioni dell'anno scorso sono state in parte attuate.

La Serbia è moderatamente preparata e ha registrato alcuni progressi per quanto riguarda la capacità di far fronte alla pressione della concorrenza e alle forze di mercato nell'UE. La struttura dell'economia è ulteriormente migliorata e l'integrazione economica con l'UE si è mantenuta a un livello elevato. Tuttavia, nonostante sia stato compiuto qualche progresso, la qualità e la pertinenza dell'istruzione e della formazione non corrispondono pienamente alle esigenze del mercato del lavoro. Gli investimenti pubblici hanno continuato ad aumentare, con l'obiettivo di colmare gravi carenze infrastrutturali, dopo anni di investimenti insufficienti. Le piccole e medie imprese (PMI) devono ancora affrontare una serie di sfide, tra cui condizioni di disparità rispetto alle grandi imprese e agli investitori stranieri, ma le raccomandazioni dell'anno scorso sono state in parte attuate.

Per quanto riguarda le relazioni di buon vicinato e la cooperazione regionale, la Serbia ha nel complesso mantenuto il suo impegno a migliorare le relazioni bilaterali con gli altri paesi candidati, con i potenziali candidati e con gli Stati membri dell'UE vicini. Tuttavia, le relazioni con la Croazia sono caratterizzate da un aumento delle tensioni, che sfociano talvolta in diverbi politici. Le relazioni con il Montenegro rimangono difficili, ma entrambe le parti hanno inviato segnali di una maggiore disponibilità a ridefinire le relazioni e ad attivarsi per affrontare le questioni irrisolte. Nel complesso la Serbia partecipa attivamente alla cooperazione regionale.

Il dialogo facilitato dall'UE sulla normalizzazione delle relazioni con il Kosovo è proseguito durante tutto il periodo di riferimento con riunioni mensili a livello di capi negoziatori e una riunione ad alto livello tenutasi a Bruxelles il 18 agosto 2022. Non si sono registrati ulteriori progressi concreti nei negoziati sull'accordo di normalizzazione globale e giuridicamente vincolante, mentre nella riunione ad alto livello il presidente Vučić e il primo ministro Kurti hanno convenuto di organizzare riunioni periodiche a livello di leader per dare impulso ai negoziati. Il Kosovo e la Serbia sono ora invitati a impegnarsi in modo costruttivo e a portare avanti senza ulteriori indugi i negoziati sull'accordo di normalizzazione globale e giuridicamente vincolante. La conclusione di tale accordo è un requisito urgente e indispensabile per consentire a Kosovo e Serbia di progredire lungo i rispettivi percorsi europei.

Per quanto riguarda la capacità della Serbia di assumersi gli obblighi derivanti dall'adesione all'UE, il paese ha proseguito l'allineamento all'acquis dell'UE in molti settori, in particolare in materia di diritto societario, diritti di proprietà intellettuale, ricerca e innovazione e controllo finanziario.

Il gruppo dei capitoli sul mercato interno è fondamentale per i preparativi della Serbia finalizzati a soddisfare le esigenze del mercato interno dell'UE ed è di grande importanza ai fini di una integrazione rapida e dello sviluppo del mercato regionale comune. Sono stati compiuti progressi in diversi settori all'interno del gruppo, in particolare per quanto riguarda l'allineamento normativo in materia di diritto societario, la libera circolazione dei lavoratori attraverso il coordinamento dei sistemi di previdenza sociale e l'allineamento normativo relativo alla libera circolazione delle merci.

Il gruppo di capitoli su competitività e crescita inclusiva ha legami significativi con il programma di riforme economiche della Serbia. Alcuni progressi sono stati compiuti in alcuni settori, in particolare in materia di politiche sociali e occupazione, grazie all'avanzamento dei lavori di creazione di un sistema di garanzia per i giovani, politica economica e monetaria, attraverso miglioramenti apportati alla procedura di bilancio, politica industriale delle imprese, con l'adozione di un piano d'azione sulla strategia riguardante la proprietà statale e la gestione delle imprese di proprietà della Repubblica di Serbia e la creazione del portale di consultazione elettronica, sviluppo scientifico e tecnologico, attraverso la nuova strategia per lo sviluppo dell'ecosistema delle start-up e istruzione, grazie all'adozione di misure che garantiscono il rispetto da parte del sistema di garanzia della qualità dell'istruzione universitaria con le raccomandazioni dell'associazione europea per la garanzia della qualità nell'istruzione superiore (ENQA).

Il gruppo di capitoli su agenda verde e connettività sostenibile sono al centro dell'agenda verde per i Balcani occidentali 1 e strettamente legati al programma di riforme economiche della Serbia e al piano economico e di investimenti della Commissione 2 . Il gruppo di capitoli e tutti i capitoli correlati sono stati aperti nel dicembre 2021, dopo che la Serbia aveva soddisfatto i restanti requisiti, vale a dire l'adozione di piani d'azione sulle scorte petrolifere e sulla separazione delle reti di trasmissione del gas. In generale, i progressi sono stati limitati, ad eccezione delle reti transeuropee, dove la Serbia ha compiuto progressi nell'ammodernamento delle sue infrastrutture, con l'avvio dei lavori relativi all'interconnettore del gas Serbia-Bulgaria, un progetto strategicamente molto importante per la Serbia e l'Europa.  

Il gruppo di capitoli su risorse, agricoltura e coesione comprende politiche connesse ai fondi strutturali dell'UE e allo sviluppo della capacità di assumersi le responsabilità di futuro Stato membro. Esso comprende anche alcuni dei settori politici fondamentali per garantire sistemi alimentari sostenibili e aiutare le comunità rurali a svilupparsi e diversificarsi economicamente. Due dei cinque capitoli sono aperti (capitoli 13 e 33) e i parametri di chiusura devono ancora essere soddisfatti in ciascuno di essi. La Commissione ha appurato che i parametri di apertura risultano rispettati per i capitoli 11 e 22, mentre la Serbia deve ancora soddisfare tutti e tre i parametri di apertura del capitolo 12. In alcuni settori sono stati compiuti progressi limitati, ad esempio per quanto riguarda la presentazione del programma IPARD III per il 2021-2027, l'adozione e l'attuazione della legge sui prodotti fitosanitari, la classificazione degli stabilimenti alimentari e degli stabilimenti che trattano sottoprodotti di origine animale, le disposizioni finanziarie e di bilancio relative ai settori di intervento sottostanti che incidono sul corretto funzionamento del sistema delle risorse proprie e in materia di politica regionale, per quanto riguarda la gestione finanziaria.

Per quanto riguarda il gruppo di capitoli sulle relazioni esterne, la Serbia deve ancora completare la sua adesione all'Organizzazione mondiale del commercio, che costituisce uno dei parametri di apertura del capitolo 30. La Serbia dovrebbe inoltre astenersi dall'introdurre misure commerciali restrittive unilaterali senza previa consultazione della Commissione, in linea con i suoi obblighi nell'ambito dell'ASA. A seguito dell'aggressione non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell'Ucraina, la Serbia non si è allineata alle misure restrittive dell'UE nei confronti della Russia né alla maggior parte delle dichiarazioni dell'alto rappresentante a nome dell'UE. Il tasso di allineamento della Serbia con le pertinenti dichiarazioni dell'alto rappresentante a nome dell'UE e con le decisioni del Consiglio è quindi diminuito, passando dal 64 % del 2021 al 45 % dell'agosto 2022. Alcune azioni e dichiarazioni adottate dalla Serbia sono contrarie alle posizioni di politica estera dell'UE. Ci si aspetta che la Serbia rispetti, in via prioritaria, i propri impegni e si allinei progressivamente con la politica estera e di sicurezza comune dell'UE, ivi comprese le misure restrittive adottate dall'UE, conformemente al quadro di negoziazione UE-Serbia.

La Serbia ha continuato a contribuire alla gestione dei flussi migratori misti verso l'UE, collaborando efficacemente con i paesi limitrofi e con gli Stati membri dell'UE. Sono proseguiti gli sforzi per accogliere e ospitare un numero considerevole di cittadini di paesi terzi, con il sostegno dell'UE. Il 17 marzo 2022, la Serbia ha deciso di concedere ai cittadini ucraini fuggiti dalla guerra mossa dalla Russia contro l'Ucraina una protezione temporanea di un anno. Il paese ha inoltre continuato ad attuare efficacemente la strategia di gestione integrata delle frontiere e il relativo piano d'azione. La Serbia non ha adottato alcuna misura per allinearsi all'elenco dell'UE dei paesi terzi soggetti all'obbligo del visto, in particolare per quanto riguarda i paesi terzi che presentano rischi di migrazione irregolare o di sicurezza per l'UE, come raccomandato nella relazione della Commissione dell'agosto 2021 sul meccanismo di sospensione dei visti.

Macedonia del Nord

Il periodo di riferimento è stato caratterizzato da un impegno intenso, che ha permesso l'avvio del processo negoziale di adesione. Lo svolgimento della prima conferenza intergovernativa nel luglio 2022 è stato un momento storico e ha segnato una nuova fase del processo di adesione della Macedonia del Nord all'UE. Si tratta di un chiaro riconoscimento della determinazione della Macedonia del Nord ad attuare le riforme connesse all'UE.

Per quanto riguarda i criteri politici, la Macedonia del Nord ha proseguito gli sforzi per rafforzare la democrazia e lo Stato di diritto, nonostante alcuni problemi. Il paese ha dimostrato il proprio impegno a continuare a produrre risultati concreti in settori chiave degli aspetti fondamentali. Nell'ottobre 2021 si sono svolte le elezioni legislative e l'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE/ODIHR) ha concluso che si sono svolte all'insegna delle pari opportunità per tutti e che le libertà fondamentali sono state rispettate. Tuttavia, nel periodo di riferimento sono stati compiuti progressi limitati per quanto riguarda il seguito dato alle raccomandazioni in sospeso formulate dall'OSCE/ODIHR e dalla Commissione di Venezia. Come indicato nelle relazioni precedenti, la legge elettorale dovrebbe essere riformulata in modo esaustivo per porre rimedio alle incoerenze esistenti, mentre le normative pertinenti dovrebbero essere adottate in modo tempestivo, inclusivo e trasparente, con largo anticipo rispetto alle prossime elezioni. A tale riguardo, le autorità devono intensificare gli sforzi e dimostrare la volontà politica di migliorare ulteriormente il processo elettorale.

L'attività del parlamento è stata caratterizzata dalla polarizzazione politica, che ha ritardato l'adozione di molte normative. Dopo un intenso dibattito, il parlamento ha raggiunto una conclusione sulla proposta che ha spianato la strada all'apertura dei negoziati di adesione. Il parlamento deve svolgere un ruolo attivo e positivo nel processo negoziale di adesione all'UE. Sono necessari in via prioritaria sforzi congiunti e tempestivi da parte di tutti i partiti per rafforzare il ruolo del parlamento quale sede di un dialogo politico costruttivo, in particolare per quanto riguarda il programma di riforme connesse all'UE. Il parlamento e il governo si sono impegnati ad formulare e a realizzare in via prioritaria le pertinenti modifiche costituzionali, al fine di includere nella Costituzione i cittadini che vivono entro i confini dello Stato. Una pianificazione e consultazioni adeguate sono necessarie per limitare il ricorso a procedure di urgenza al fine di garantire l'efficacia dei controlli e delle consultazioni sulle normative. Il controllo dell'operato del governo attraverso le interrogazioni parlamentari ai ministri dovrebbe essere condotto con maggiore regolarità. Le proposte di riforma interna del parlamento, concordate durante il terzo ciclo del "Dialogo Jean Monnet" all'inizio del 2020, dovrebbero essere attuate senza ulteriori indugi. È proseguita l'azione volta a stabilire la responsabilità penale di coloro che hanno orchestrato o commesso atti di violenza nell'assalto al parlamento del 27 aprile 2017, anche con la pronuncia di alcune sentenze di secondo grado. Il governo ha continuato a lavorare al programma di riforme connesse all'UE e ad affrontare le conseguenze della pandemia di COVID‑19 e della guerra in Ucraina. È necessario un impegno strenuo per imprimere slancio alle riforme e portare avanti il processo negoziale di adesione all'UE. È opportuno concentrarsi sull'effettiva attuazione della legislazione esistente piuttosto che avviare iniziative puntuali. Le relazioni interetniche sono rimaste stabili e l'accordo quadro di Ohrid ha continuato ad essere attuato.

Le organizzazioni della società civile continuano ad operare in un contesto costruttivo, anche grazie all'adozione della strategia 2022-2024 di cooperazione con la società civile e di sviluppo di quest'ultima. La società civile ha continuato a svolgere un ruolo importante nei processi decisionali e nel monitoraggio delle attività dello Stato. Sono tuttavia necessari sforzi per migliorare la trasparenza nell'elaborazione delle politiche e l'inclusività dei processi di consultazione. I quadri giuridici e finanziari devono ancora essere migliorati e attuati nella pratica.

La Macedonia del Nord ha attuato una riforma completa dei suoi servizi di intelligence. Il paese deve tuttavia rafforzare la sua capacità di controllo parlamentare sui servizi di intelligence.

La Macedonia del Nord risulta ancora moderatamente preparata per quanto riguarda la riforma della pubblica amministrazione. Essa ha compiuto progressi limitati nel seguito dato alle raccomandazioni dello scorso anno, adottando il nuovo programma 2022-2025 di riforma della gestione delle finanze pubbliche. Tuttavia, l'adozione della legislazione sull'organizzazione e sul funzionamento degli organi amministrativi statali e il nuovo quadro giuridico per la gestione delle risorse umane (revisione della legge sui funzionari pubblici e della legge sui dipendenti pubblici e la nuova legge sui quadri superiori) hanno registrato ritardi. Il nuovo quadro è teso a migliorare la gestione delle risorse umane in tutta l'amministrazione e a fornire maggiori garanzie di rispetto del sistema meritocratico da applicare alle assunzioni, alle promozioni e ai licenziamenti, anche a livello di alti dirigenti. La nuova legge finanziaria organica è stata adottata nel settembre 2022. La commissione statale per la prevenzione della corruzione ha assunto un atteggiamento proattivo nei confronti dei casi di nepotismo, clientelismo e ingerenza politica nelle procedure di assunzione dei dipendenti del settore pubblico e di nomina dei membri dei consigli di sorveglianza e di amministrazione.

Il sistema giudiziario della Macedonia del Nord ha raggiunto un certo livello di preparazione/è moderatamente preparato. Il paese ha compiuto alcuni progressi per quanto riguarda il sistema giudiziario, attuando in modo sistematico la relativa strategia di riforma e dando seguito alle raccomandazioni della Commissione di Venezia e del Gruppo di esperti ad alto livello sui problemi sistemici concernenti lo Stato di diritto. La preparazione di una nuova strategia di riforma giudiziaria è iniziata, in modo inclusivo, sulla base degli insegnamenti tratti dalla riforma precedente. L'attuazione del piano d'azione aggiornato sulla strategia di riforma giudiziaria è proseguita, ma deve diventare più sistematica. La magistratura ha dimostrato il suo impegno a proteggere la propria integrità e indipendenza. Occorre accelerare il ritmo di attuazione delle strategie in materia di risorse umane per la magistratura e le procure. Le istituzioni giudiziarie hanno applicato in modo coerente e sistematico le nuove norme in materia di nomina, promozione, sanzioni disciplinari e revoca di giudici e pubblici ministeri. Le promozioni nei tribunali di livello superiore hanno subito ritardi e i pensionamenti programmati hanno ulteriormente ridotto il numero di giudici e pubblici ministeri. Il Consiglio superiore della magistratura o il Consiglio superiore delle procure hanno continuato ad attuare i piani strategici. Gli eventuali nuovi progetti di legge sull'accademia dei magistrati e dei pubblici ministeri dovrebbero confermare l'accademia come unico punto di accesso alla carriera di magistrato e di pubblico ministero e garantire un accesso equo e trasparente a tali professioni. Sono stati intrapresi i lavori di perfezionamento del software di attuazione delle disposizioni della legge sulla gestione delle cause per una assegnazione automatica e casuale ai tribunali, attraverso il sistema informativo automatizzato sulla gestione delle cause (ACCMIS).

Il paese ha raggiunto un certo livello di preparazione/è moderatamente preparato per quanto riguarda la prevenzione e la lotta contro la corruzione. Sono stati compiuti alcuni progressi in quanto il paese ha continuato a consolidare i suoi risultati in materia di indagini, azioni penali e processi in diversi casi di corruzione, anche ad alto livello. Si è continuato a lavorare sui fascicoli aperti dall'ex procura speciale (SPO) ed è stato possibile individuare i responsabili delle intercettazioni illecite. Alcune cause si sono concluse con sentenze di primo grado. In linea con le raccomandazioni degli anni precedenti, la Commissione statale per la prevenzione della corruzione (SCPC) è stata proattiva nel fornire orientamenti politici alle istituzioni pubbliche in materia di prevenzione della corruzione e ha avviato diversi procedimenti, anche contro funzionari di alto livello. Le conclusioni delle sue relazioni periodiche dovrebbero essere accolte e applicate integralmente. Gli sforzi per migliorare il funzionamento della SCPC dovrebbero proseguire con un'ulteriore assegnazione di risorse finanziarie e umane. Ulteriori risorse umane e finanziarie dovrebbero essere messe a disposizione delle procure, dei centri investigativi e delle unità di contrasto incaricate di indagare sui casi di corruzione. I settori più vulnerabili alla corruzione richiedono valutazioni dei rischi mirate e azioni specifiche.

La Macedonia del Nord ha raggiunto un certo livello di preparazione nella lotta contro la criminalità organizzata. Essa ha compiuto alcuni progressi, soprattutto per quanto riguarda la cooperazione operativa con i partner internazionali e il miglioramento del coordinamento delle attività di lotta alla criminalità organizzata. Occorre fare di più per migliorare l'efficacia delle attività di contrasto di alcune forme di criminalità, come il riciclaggio del denaro e i reati finanziari. I centri investigativi della procura presso i tribunali ordinari devono essere rafforzati per conseguire i loro obiettivi di aumentare l'efficienza delle indagini e migliorare il coordinamento tra pubblici ministeri, polizia e altri organi competenti.

È stato compiuto qualche progresso a livello di lotta contro il terrorismo e prevenzione/contrasto dell'estremismo violento, in linea con gli obiettivi fissati nel piano d'azione comune per i Balcani occidentali sulla lotta al terrorismo e negli accordi bilaterali di attuazione. Nel 2021 è stata adottata una strategia nazionale (2021-2023) per la prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo. Dovrebbero proseguire le attività di reintegrazione e risocializzazione dei rimpatriati, così come l'opera di deradicalizzazione dei detenuti.

Il quadro giuridico sulla protezione dei diritti fondamentali è sostanzialmente in linea con gli standard europei. Il processo di deistituzionalizzazione sta progredendo con il trasferimento delle persone con disabilità in strutture di assistenza di prossimità. Il ministero del Lavoro e delle politiche sociali continua ad investire nei servizi di prossimità e offre sostegno alle vittime della violenza di genere. È particolarmente importante attuare tutte le disposizioni della legge sulla prevenzione e la protezione contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. Si osservano continui miglioramenti nell'integrazione della dimensione di genere e nel rispetto dei diritti delle donne. Le raccomandazioni formulate dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura in merito al trattamento dei detenuti non sono state accolte in modo adeguato. Occorre migliorare l'attuazione della legislazione sull'incitamento all'odio e del piano d'azione nazionale relativo alle disposizioni della convenzione di Istanbul. Il meccanismo di controllo civile esterno sulla polizia non è ancora pienamente operativo e si segnala la mancanza di rappresentanti delle organizzazioni della società civile.

La Macedonia del Nord ha raggiunto un certo livello di preparazione/è moderatamente preparata per quanto riguarda la libertà di espressione. Nel complesso, il paese ha compiuto progressi limitati durante il periodo di riferimento nel dare seguito alle raccomandazioni precedenti. Il contesto generale è favorevole alla libertà dei media e permette la pubblicazione di commenti critici da parte dei media, sebbene si siano registrate alcune tensioni durante le elezioni amministrative del 2021. L'azione di autoregolamentazione dei media dovrebbe riprendere e produrre risultati pratici a livello di miglioramento degli standard professionali giornalistici. È necessaria una maggiore trasparenza per quanto riguarda la pubblicità sui media da parte delle istituzioni pubbliche e dei partiti politici. Le autorità devono intensificare gli sforzi per riformare l'emittente pubblica, garantendone l'indipendenza, il rispetto degli standard professionali e la sostenibilità finanziaria. Il processo di riforma dell'emittente pubblica, previsto dalla sua strategia di sviluppo quinquennale, è limitato dai ritardi nella nomina dei membri del consiglio di programmazione. Il consiglio dell'Agenzia per i servizi di media audiovisivi deve ancora essere nominato. Il problema dei diritti dei giornalisti in materia di lavoro deve ancora essere risolto.

Per quanto riguarda la cooperazione regionale, il paese ha mantenuto buone relazioni con gli altri paesi dell'allargamento e ha continuato a partecipare alle iniziative regionali. Tutte le parti devono applicare in buona fede gli accordi bilaterali esistenti, compresi l'accordo di Prespa tra Macedonia del Nord e Grecia e il trattato di amicizia, buon vicinato e cooperazione con la Bulgaria.

Per quanto riguarda i criteri economici, la Macedonia del Nord ha compiuto alcuni progressi e ha raggiunto un buon livello di preparazione in vista dello sviluppo di un'economia di mercato funzionante. Nel 2021 l'economia si è ampiamente ripresa dalla pandemia di COVID‑19. Il governo ha continuato ad attuare misure di sostegno di bilancio per sostenere la ripresa. Grazie all'aumento del gettito fiscale, il disavanzo di bilancio è sceso al 5,4 % del PIL nel 2021, mentre i livelli del debito si sono stabilizzati dopo un aumento significativo nel 2020. A causa dell'accelerazione dell'aumento dei prezzi dei beni alimentari e dell'energia nei primi mesi del 2022, il governo ha adottato una nuova serie di misure di bilancio per contenere l'impatto negativo sull'economia, anche se tali misure avrebbero potuto essere mirate in maniera più adeguata. La banca centrale ha inasprito la propria politica monetaria alla luce delle crescenti pressioni inflazionistiche. Importanti riforme politiche volte a migliorare la governance di bilancio e la sostenibilità delle finanze pubbliche hanno subito una battuta d'arresto. Dopo lunghi ritardi, a metà settembre il parlamento ha adottato la nuova legge di bilancio organica, che prevede regole di bilancio e un consiglio di bilancio. La gestione degli investimenti pubblici necessita di ulteriori miglioramenti. Le condizioni del settore bancario sono rimaste buone. Nel 2021 sono state gradualmente eliminate le misure normative volte a rendere meno severi i requisiti per l'assunzione di prestiti. Il contesto imprenditoriale continua a essere frenato dal volume massiccio dell'economia informale e dai lenti progressi nella razionalizzazione degli oneri parafiscali.

La Macedonia del Nord ha registrato alcuni progressi ed è moderatamente preparata per quanto riguarda la sua capacità di far fronte alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'UE. L'integrazione con l'UE a livello di scambi e di investimenti è rimasta a un livello elevato nel 2021, nonostante i confinamenti e le perturbazioni delle catene di approvvigionamento a livello nazionale e nei paesi partner commerciali. La quota di prodotti di valore elevato nelle esportazioni è ulteriormente aumentata. Si sono registrati ulteriori progressi verso il miglioramento della formazione professionale, ma persistono notevoli carenze di competenze, che fanno sì che le esigenze del mercato del lavoro non siano soddisfatte, il che rende la transizione dalla scuola al mondo del lavoro ancora lunga. Questi problemi, così come le notevoli lacune nelle infrastrutture dei trasporti e dell'energia, gli scarsi investimenti e l'insufficiente spesa per l'innovazione stanno frenando il potenziale di crescita del paese. La digitalizzazione dell'economia progredisce, ma la competitività delle imprese del paese potrebbe essere migliorata attraverso un'offerta più ampia di servizi elettronici pubblici.

Per quanto riguarda la capacità di assumersi gli obblighi derivanti dall'adesione, la Macedonia del Nord risulta moderatamente preparata nella maggior parte dei settori contemplati dal gruppo di capitoli 2 sul mercato interno, in particolare la libera circolazione delle merci, dei servizi e dei capitali, la proprietà intellettuale, la politica di concorrenza, i servizi finanziari e la protezione dei consumatori e della salute. Il paese ha raggiunto un buon livello di preparazione in materia di diritto societario, sebbene sia ancora in una fase iniziale per quanto riguarda la libera circolazione dei lavoratori. Nel periodo di riferimento la Macedonia del Nord ha compiuto buoni progressi in materia di libera circolazione dei capitali e alcuni progressi in materia di diritto societario e servizi finanziari. Non sono stati compiuti progressi per quanto riguarda la politica di concorrenza. Nel complesso, il prossimo anno saranno necessari ulteriori progressi nei settori che rientrano in questo gruppo di capitoli, progressi che andranno ad incrementare il livello di preparazione della Macedonia del Nord rispetto alle esigenze del mercato interno dell'UE. I lavori riguardanti questo gruppo di capitoli sono estremamente importanti per lo sviluppo del mercato regionale comune.

Nel complesso, la Macedonia del Nord è moderatamente preparata nella maggior parte dei settori contemplati dal gruppo di capitoli 3 relativo a competitività e crescita inclusiva, in particolare la trasformazione digitale e i media, la fiscalità, la politica imprenditoriale e industriale, l'istruzione e la cultura e la politica economica e monetaria. Il paese ha raggiunto un buon livello di preparazione nei settori della scienza e della ricerca e dell'unione doganale. Nella maggior parte dei settori contemplati da questo gruppo di capitoli si sono registrati alcuni progressi. Sono stati compiuti buoni progressi nel settore della politica economica e monetaria, a seguito dell'adozione della legge finanziaria organica nel settembre 2022. Sono necessari ulteriori sforzi, in particolare nei settori in cui si registrano progressi limitati, come la trasformazione digitale e i media, l'istruzione e la cultura.

Per quanto riguarda il gruppo di capitoli 4 su agenda verde e connettività sostenibile, la Macedonia del Nord ha raggiunto un buon livello di preparazione a livello di reti transeuropee. Il paese risulta moderatamente preparato per quanto riguarda la politica dei trasporti e l'energia e ha raggiunto un certo livello di preparazione in materia di ambiente e cambiamenti climatici. Sono stati compiuti alcuni progressi nei settori dell'ambiente e dei cambiamenti climatici. Sono necessari notevoli sforzi nei settori in cui i progressi compiuti sono limitati, ad esempio nei settori dell'energia, della politica dei trasporti e delle reti transeuropee. Nel prossimo periodo, il paese deve accelerare l'attuazione del piano economico e di investimenti e dell'agenda verde per i Balcani occidentali.

La Macedonia del Nord è moderatamente preparata nella maggior parte dei settori del gruppo di capitoli 5 su risorse, agricoltura e coesione. Essa ha raggiunto un buon livello di preparazione nel settore della sicurezza alimentare e delle politiche veterinarie e fitosanitarie e si trova in una fase iniziale di preparazione per quanto riguarda le disposizioni finanziarie e di bilancio. Nel periodo di riferimento sono stati compiuti alcuni progressi per quanto riguarda l'agricoltura e lo sviluppo rurale, la sicurezza alimentare e la politica veterinaria e fitosanitaria. Sono tuttavia necessari ulteriori sforzi, in particolare nei settori in cui sono stati compiuti progressi limitati o non si sono registrati progressi, come la pesca, le disposizioni finanziarie e di bilancio, la politica regionale e il coordinamento degli strumenti strutturali.

Per quanto riguarda il gruppo di capitoli 6 sulle relazioni esterne, la Macedonia del Nord è moderatamente preparata nel settore delle relazioni esterne e ha raggiunto un buon livello di preparazione per quanto riguarda la politica estera e di sicurezza comune. Durante il periodo di riferimento il paese ha compiuto progressi limitati in materia di politica commerciale comune. La Macedonia del Nord ha compiuto ottimi progressi allineandosi pienamente alla politica estera e di sicurezza comune dell'UE dopo l'aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina. Così facendo, la Macedonia del Nord ha dimostrato di poter essere un partner affidabile.

La Macedonia del Nord rimane una delle principali rotte di transito dei flussi migratori. Il paese continua a svolgere un ruolo costruttivo nella gestione dei flussi migratori misti e collabora attivamente con i paesi limitrofi e con gli Stati membri dell'UE e anche con gli agenti distaccati da questi ultimi che sono presenti sul territorio. La Macedonia del Nord ha continuato ad adoperarsi con impegno per garantire a tutti i migranti presenti sul suo territorio condizioni di vita e servizi basilari. La registrazione dei migranti e la profilazione adeguata in termini di protezione rimangono delle priorità e devono essere effettuate in modo più sistematico. Nell'agosto 2022, la Commissione ha negoziato un accordo in materia di status con la Macedonia del Nord che consentirebbe all'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) di inviare nel paese il corpo permanente della guardia di frontiera e costiera europea. L'accordo dovrebbe essere firmato entro la fine dell'anno. Il paese dovrebbe adottare un approccio più sistematico alla lotta contro il traffico di migranti.

Albania

Per quanto riguarda i criteri politici, nella nuova legislatura, cominciata con le elezioni del 2021, che si sono svolte a seguito dell'accordo interpartitico del 5 giugno 2020, i membri eletti dei principali partiti di opposizione sono entrati in parlamento. Il parlamento ha eletto il nuovo presidente della Repubblica. I conflitti all'interno del più grande partito di opposizione (DP) hanno inciso sulla vita parlamentare. Per quanto riguarda le riforme connesse all'UE, il parlamento ha approvato una proroga costituzionale limitata nel tempo del mandato degli organi di verifica e nove leggi volte all'allineamento con l'acquis dell'UE. Il governo ha continuato a concentrarsi sulle riforme relative al percorso del paese verso l'UE e ha rafforzato la sua struttura di coordinamento per l'integrazione nell'UE, ma deve portare avanti ulteriormente il programma di riforme dell'UE, insieme all'opposizione e a tutti i segmenti della società. L'istituzione di diverse agenzie governative che ruotano attorno all'ufficio del primo ministro, senza un quadro strategico completo e senza un'attenzione sistematica alla supervisione e alle responsabilità di rendicontazione, solleva interrogativi in merito agli standard della pubblica amministrazione. Una nuova strategia di decentramento che vada oltre l'orizzonte 2022 deve ancora essere adottata e a tal fine sarà essenziale una consultazione a monte a livello locale. Nonostante l'aumento dei finanziamenti, sono stati compiuti progressi modesti per quanto riguarda il rispetto della tabella di marcia per la creazione di un contesto favorevole alla società civile.

L'Albania risulta moderatamente preparata nel settore della riforma della pubblica amministrazione. Il paese ha compiuto progressi limitati per quanto riguarda il rafforzamento della capacità dei ministeri competenti di realizzare valutazioni dell'impatto normativo e di organizzare consultazioni pubbliche. L'Albania ha avviato i preparativi della riforma delle retribuzioni e ha ampliato l'utilizzo del sistema automatizzato di calcolo delle retribuzioni. È proseguita l'attuazione della riforma della pubblica amministrazione per il periodo 2015-2022 e delle strategie di riforma della gestione delle finanze pubbliche per il periodo 2014-2022. L'informatizzazione della pianificazione integrata non è ancora pienamente operativa. Tuttavia, è proseguita la pratica di istituire organismi subordinati ai ministeri (agenzie) senza un quadro strategico completo e senza un'attenzione sistematica alla supervisione e alle responsabilità di rendicontazione. Tale pratica ha inoltre ulteriormente esacerbato la questione dei compiti affidati al personale assunto ai sensi del codice del lavoro, anziché ai funzionari pubblici. Le disposizioni della legge sulle assunzioni di funzionari pubblici sulla base del merito devono ancora essere pienamente attuate, in particolare per quanto riguarda le funzioni di livello superiore. Il numero di servizi online forniti ha continuato ad aumentare, ma ciò solleva anche interrogativi in merito a un accesso equo per i cittadini con competenze digitali limitate.

Il sistema giudiziario dell'Albania ha raggiunto un livello moderato di preparazione. È proseguita la riforma globale della giustizia, che nel complesso ha registrato buoni progressi. Due nuovi giudici sono stati nominati alla Corte costituzionale nel marzo e nel settembre 2022, migliorando ulteriormente la capacità della Corte di svolgere il proprio mandato. Sono stati compiuti progressi anche a livello di Corte suprema, che ora conta 15 giudici. Tali progressi hanno consentito di ridurre l'arretrato giudiziario per la prima volta in sei anni, di iniziare a unificare la giurisprudenza e di nominare giudici alla Corte costituzionale. Sono previste ulteriori nomine alla Corte suprema, ma i lunghi procedimenti, il basso tasso di conclusione delle procedure e l'elevato arretrato giudiziario continuano a incidere negativamente sull'efficienza del sistema giudiziario. Per affrontare questi problemi, è stata adottata una nuova mappa giudiziaria, dopo le opportune consultazioni. Sono ancora necessari ulteriori sforzi per attuare tale mappa e per migliorare il sistema di gestione dei dossier e la formazione dei magistrati.

Il processo di verifica (vetting) di tutti i giudici e pubblici ministeri è proseguito senza interruzioni. L'operazione di monitoraggio internazionale ha continuato a sorvegliare in modo indipendente il processo, sotto l'egida della Commissione europea. Al 12 settembre, le istituzioni di controllo avevano completato l'analisi di 554 procedimenti di primo grado. In circa il 64 % dei casi, il processo di verifica si è finora concluso con licenziamenti, dimissioni o la cessazione del mandato dei magistrati sottoposti a verifica. Le istituzioni preposte alle verifiche devono continuare a deferire alla procura i casi in cui vi siano indizi di reati.

La struttura specializzata nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata (SPAK), che comprende la procura speciale (SPO) e l'ufficio investigativo nazionale (NBI), ha continuato ad operare. Dopo un aumento di bilancio nel 2021, l'SPO dispone ora di 17 pubblici ministeri, è in corso l'assunzione di otto investigatori finanziari e l'NBI ha raggiunto la piena capacità operativa con 60 investigatori dopo un secondo ciclo di assunzioni.

L'Albania ha raggiunto un certo livello di preparazione nella lotta contro la corruzione e ha proseguito gli sforzi per incrementare il numero di indagini, azioni penali e condanne nella lotta contro la corruzione, riuscendo ad ottenere alcuni risultati concreti. Questi sforzi devono proseguire. Vi è tuttavia ancora la necessità di una maggiore volontà politica, di sforzi maggiormente strutturati e di risorse e competenze adeguate. Lo SPAK ha pronunciato diverse importanti decisioni finali su funzionari statali di alto livello, tra cui un ex ministro dell'interno e un ex procuratore generale. Sebbene sia una procedura amministrativa, la verifica dei membri della magistratura continua a produrre risultati nella lotta contro la corruzione all'interno del sistema giudiziario. Presso il ministero della Giustizia, è stata creata una nuova direzione generale anticorruzione. Nel complesso, nonostante alcuni progressi, le proporzioni del fenomeno della corruzione continua a destare serie preoccupazioni. L'aumento del numero di condanne definitive di funzionari di alto livello rimane una priorità importante per continuare a combattere la cultura dell'impunità. I settori più vulnerabili alla corruzione richiedono valutazioni dei rischi mirate e misure specifiche.

L'Albania possiede un certo livello di preparazione nella lotta contro la criminalità organizzata e ha compiuto alcuni progressi nel dare seguito alle raccomandazioni dello scorso anno. Una cooperazione forte e proficua con gli Stati membri dell'UE, Europol ed Eurojust ha permesso di realizzare risultati tangibili. L'Albania ha confermato il proprio impegno a contrastare la produzione e il traffico di cannabis. Per quanto riguarda il sequestro e la confisca di beni collegati alla criminalità organizzata si sono registrati buoni progressi. Gli sforzi in questo senso devono continuare. Occorre continuare ad adoperarsi anche per garantire l'aumento del numero di azioni penali e condanne definitive, soprattutto ad alto livello. La lotta contro la criminalità informatica, la tratta di esseri umani e il riciclaggio di denaro rimangono settori in cui sono necessari ulteriori risultati. Il fenomeno degli abusi sessuali su minori online continua a destare preoccupazione. Il paese ha compiuto progressi costanti nell'attuazione del piano d'azione del Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI) volto a migliorare l'efficacia della lotta al riciclaggio di denaro, ma è rimasto nell'elenco delle giurisdizioni soggette a un maggiore monitoraggio. I procedimenti penali devono essere sistematicamente accompagnati da indagini finanziarie. L'Albania ha adottato una nuova strategia e un nuovo piano d'azione intersettoriali nazionali in materia di lotta contro il terrorismo nel dicembre 2020.

Per quanto riguarda i diritti fondamentali, l'Albania rispetta nel complesso gli strumenti internazionali relativi ai diritti umani e ha ratificato la maggior parte delle convenzioni internazionali in materia di tutela dei diritti fondamentali, Sono stati compiuti alcuni progressi nell'uso delle alternative alle detenzioni e, in particolare, nello sviluppo del servizio di libertà vigilata, che rimane pienamente operativo, anche per i minori autori di reati. L'Albania ha adottato un nuovo piano d'azione in materia di lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali e queer (LGBTIQ), che comprende misure per combattere la discriminazione, migliorare l'accesso ai servizi e approvare la legge sul riconoscimento giuridico del genere e un piano d'azione nazionale per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei membri delle comunità rom ed egiziana. Sono necessari maggiori sforzi per tutelare maggiormente i diritti di proprietà attraverso la registrazione e la digitalizzazione dei dati catastali e il settore continua a essere esposto alla corruzione, mentre le procedure di risarcimento sono in fase di stallo. Per quanto riguarda la protezione delle minoranze nazionali, l'Albania ha adottato un nuovo atto legislativo di attuazione che istituisce un fondo per i progetti della società civile a sostegno dei diritti delle minoranze. Tuttavia, l'adozione della restante legislazione di attuazione, che riguarda anche la tutela della libertà di autocertificarsi come membro di una minoranza nazionale e l'uso delle lingue minoritarie, è ancora in attesa di adozione. Sono proseguiti i preparativi per il censimento della popolazione e delle abitazioni, atteso da tempo, anche con censimenti pilota condotti nelle zone di residenza delle popolazioni minoritarie, che è stato però rinviato al 2023. Sono necessari ulteriori sforzi per rafforzare la protezione dei dati e allineare la legislazione nazionale al regolamento generale dell'UE sulla protezione dei dati (GDPR).

L'Albania ha raggiunto un certo livello di preparazione/è moderatamente preparata per quanto riguarda la libertà di espressione. Nel periodo di riferimento non sono stati compiuti progressi. L'accavallamento di interessi economici e politici ha continuato ad ostacolare l'indipendenza dei media e la qualità del giornalismo. La disinformazione, comprese le campagne diffamatorie, è ricorrente, in particolare nei media online, rispetto ai quali deve essere garantita l'applicazione dell'autoregolamentazione. La situazione non è migliorata per quanto riguarda gli attacchi verbali, le campagne diffamatorie e gli atti di intimidazione nei confronti dei giornalisti. Le eventuali modifiche della legge sui media devono essere in linea con il parere della commissione di Venezia e devono essere presentate per consultazione alle organizzazioni dei media. Resta importante garantire che i media abbiano un accesso diretto e trasparente alle istituzioni governative e alle loro attività. L'attività regolamentativa dell'autorità di regolamentazione audiovisiva (AMA) deve essere rafforzata, così come l'indipendenza e le risorse dell'emittente pubblica.

L'Albania ha adottato una nuova strategia nazionale sulla parità di genere, dotata di una migliore dotazione di bilancio, e continua ad adoperarsi per garantire finanziamenti statali adeguati, che rendano possibile la sua attuazione a livello centrale e locale. Sono inoltre necessari sforzi per garantire che tutte le strategie nazionali a livello centrale e locale integrino la dimensione di genere e applichino una politica di spesa che tenga conto della dimensione di genere. Per quanto riguarda la cittadinanza, l'Albania dovrebbe astenersi dallo sviluppare un programma di cittadinanza per gli investitori (i cosiddetti passaporti d'oro) che comporti rischi a livello di sicurezza, riciclaggio di denaro, evasione fiscale, finanziamento del terrorismo, corruzione e infiltrazione da parte della criminalità organizzata, che sarebbe incompatibile con l'acquis dell'UE.

In materia di migrazione, il quadro giuridico risulta in buona parte allineato con l'acquis dell'UE, ma deve essere aggiornato, in modo da fornire un riferimento chiaro per la gestione e il coordinamento. Il numero di migranti irregolari fermati in Albania nel 2021 è diminuito del 15 % rispetto al 2020. Non sono stati compiuti progressi per quanto riguarda le procedure di asilo e l'attuazione delle procedure di rimpatrio previste dal quadro giuridico. La politica dell'Albania in materia di visti dovrebbe essere allineata a quella dell'UE.

Il numero di cittadini albanesi che presentano richieste di asilo negli Stati membri dell'UE rimane inferiore al picco registrato nel 2015, ma è aumentato sensibilmente dell'estate 2021, a testimonianza del fatto che il fenomeno richiede ancora un'attenzione continua e meticolosa. Sono proseguiti il dialogo e la cooperazione con i paesi maggiormente interessati dal fenomeno, oltre a verifiche di frontiera approfondite e a campagne di sensibilizzazione sui diritti e gli obblighi derivanti dal regime di esenzione dal visto. L'Albania dovrebbe continuare ad affrontare il fenomeno dei minori non accompagnati. La Commissione sta monitorando attentamente la tendenza nel quadro del meccanismo di monitoraggio successivo alla liberalizzazione dei visti.

A livello di criteri economici, l'Albania ha registrato buoni progressi ed è moderatamente preparata per quanto riguarda lo sviluppo di un'economia di mercato funzionante. L'impatto della pandemia di COVID‑19 sull'economia, sul disavanzo di bilancio e sul rapporto debito pubblico/PIL è stato inferiore al previsto, ma la guerra della Russia contro l'Ucraina ha causato aumenti dei prezzi e ha ridotto gli scambi commerciali. Il margine di bilancio rimane limitato. Le riforme relative alle entrate sono progredite, ma la spesa a favore degli investimenti rimane insufficiente. Le frequenti revisioni di bilancio indeboliscono la credibilità delle finanze pubbliche. L'inflazione è aumentata, superando gli obiettivi. L'aumento della digitalizzazione dei servizi pubblici, dell'inclusione finanziaria e delle ispezioni sul lavoro hanno apportato vantaggi all'ambiente imprenditoriale e alla formalizzazione dell'economia, ma l'economia informale rimane significativa. Le consultazioni pubbliche rimangono insufficienti. L'Albania ha raggiunto un certo livello di preparazione per quanto riguarda la sua capacità di far fronte alla pressione della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'UE. Le infrastrutture energetiche e di trasporto, la digitalizzazione e l'istruzione sono migliorate, ma il know-how imprenditoriale e tecnologico rimane basso, con esigenze di investimento ancora insoddisfatte in capitale umano e fisico, carenze in termini di competenze e istruzione e spesa insufficiente in ricerca e sviluppo. La scarsa diversificazione delle esportazioni aumenta la vulnerabilità agli shock esterni. L'integrazione regionale e le esportazioni sono aumentate, ma sono rimaste al di sotto dei livelli potenziali.

Per quanto riguarda gli appalti pubblici, l'Albania è moderatamente preparata e ha compiuto buoni progressi, in particolare adottando ulteriori norme di attuazione e avviando un sistema elettronico di ricorsi e reclami. Per quanto riguarda le statistiche, un altro ambito in cui risulta moderatamente preparata, l'Albania ha compiuto qualche lieve progresso per quanto riguarda l'allineamento alle norme ESA 2010, la rapidità di pubblicazione e la trasmissione dei dati e Eurostat, ma l'adozione della legge sul censimento della popolazione è stata ulteriormente rinviata. L'Albania risulta moderatamente preparata nella maggior parte dei settori relativi al controllo finanziario, in cui il paese ha compiuto alcuni progressi, in particolare per quanto riguarda il controllo interno delle finanze pubbliche e gli audit interni.

L'Albania risulta moderatamente preparata nella maggior parte dei settori del mercato interno, vale a dire la libera circolazione delle merci, dei servizi e dei capitali, il diritto societario e la politica di concorrenza. Lo stesso vale per i servizi finanziari e per il diritto sulla proprietà intellettuale, capitoli riguardo ai quali il paese ha compiuto buoni progressi grazie alla riduzione dei crediti deteriorati e all'adozione della legislazione sul diritto d'autore e sui diritti di proprietà industriale. L'Albania ha compiuto alcuni progressi nell'adozione di una nuova legge sugli stranieri ed ha dato seguito ad alcune delle raccomandazioni contenute nella relazione Moneyval. Tuttavia, nel settore della politica di concorrenza, l'autorità competente in materia di aiuti di Stato deve essere resa indipendente e dotata di congrue risorse. Per quanto riguarda la protezione dei consumatori e della salute, i preparativi sono ancora in una fase iniziale, in quanto il paese ha compiuto progressi limitati.

L'Albania ha raggiunto un moderato livello di preparazione in molti settori connessi alla competitività e alla crescita inclusiva, in particolare relativamente a trasformazione digitale e media, fiscalità, politica economica e monetaria, politica imprenditoriale e industriale e istruzione e cultura. Lo stesso vale per l'unione doganale, in cui si applicano le norme di origine paneuromediterranee, e gli organismi coinvolti nella lotta contro il contrabbando e le merci contraffatte risultano rafforzati e cooperano meglio. L'adozione di un condono fiscale e criminale contro il parere dell'UE e di Moneyval potrebbe compromettere i progressi realizzati in questo settore e nella lotta contro il riciclaggio di denaro. L'Albania ha un certo livello di preparazione per quanto riguarda la politica sociale e l'occupazione e la ricerca e innovazione. L'Albania ha compiuto alcuni progressi nel settore dell'istruzione, in particolare con l'adozione della nuova strategia nazionale per l'istruzione e del piano d'azione 2021-2026, ma i progressi risultati risultano limitati per quanto riguarda la politica economica e monetaria.

Per quanto riguarda l'agenda verde e la connettività sostenibile, l'Albania risulta moderatamente preparata in materia di energia, ambiente e cambiamenti climatici. Il paese ha raggiunto un certo livello di preparazione nei settori della politica dei trasporti e delle reti transeuropee e ha compiuto qualche progresso nello sviluppo delle reti dei trasporti e dell'energia. L'Albania ha compiuto progressi in materia di protezione civile ed è pronta ad aderire al meccanismo di protezione civile dell'Unione. Progressi limitati sono stati compiuti negli altri settori che rientrano in questo gruppo di capitoli e gli sforzi in corso per affrontare le questioni relative al controllo da parte dello Stato di bandiera e all'allineamento della legislazione devono proseguire. I progressi relativi all'ulteriore allineamento dell'acquis dell'UE in materia di gestione delle acque, prodotti chimici e criminalità ambientale risultano limitati. Occorre essere maggiormente vigilanti per quanto riguarda l'impatto degli investimenti strategici sulla biodiversità e sulla protezione della natura. Questo gruppo di capitoli e le relative riforme hanno legami significativi con il programma di riforme economiche dell'Albania, il piano economico e di investimenti della Commissione e l'agenda verde per i Balcani occidentali, che l'Albania ha adottato nel dicembre 2020.

L'Albania ha raggiunto un certo livello di preparazione nella maggior parte dei settori relativi a risorse, agricoltura e coesione, in particolare a livello di agricoltura e sviluppo rurale, sicurezza alimentare, politiche veterinarie e fitosanitarie, pesca e disposizioni finanziarie e di bilancio. Essa risulta moderatamente preparata a livello di politica regionale e coordinamento degli strumenti strutturali. L'Albania ha compiuto alcuni progressi nel settore dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, in particolare con l'istituzione di un registro delle aziende agricole e il miglioramento delle capacità amministrative relative allo sviluppo rurale. Sono stati registrati buoni progressi nel settore della pesca, con il mantenimento in assetto operativo del sistema di controllo dei pescherecci via satellite (VMS) e l'assegnazione di risorse umane al monitoraggio e alla segnalazione delle attività dei pescherecci. L'Albania, in quanto parte contraente della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM), sta attuando pienamente le raccomandazioni relative allo sforzo di pesca. Sono stati compiuti alcuni progressi per quanto riguarda le disposizioni finanziarie e di bilancio. I progressi sono stati tuttavia limitati per quanto riguarda la sicurezza alimentare, la politica veterinaria e fitosanitaria, la politica regionale e il coordinamento degli strumenti strutturali. A tale riguardo, occorre migliorare il coordinamento tra le agenzie in materia di assistenza preadesione e risolvere i problemi relativi alla pianificazione strategica e alle capacità di attuazione e monitoraggio dei progetti infrastrutturali nell'ambito del piano economico e di investimenti.

L'Albania ha raggiunto un buon livello di preparazione per quanto riguarda le relazioni esterne e la politica estera, di sicurezza e di difesa. Per quanto riguarda il capitolo dei negoziati relativo alle relazioni esterne, l'Albania ha compiuto qualche progresso, continuando l'allineamento della legislazione nel settore dei prodotti a duplice uso e l'attuazione dei protocolli dell'accordo CEFTA. Per quanto riguarda la politica estera e di sicurezza comune dell'UE, l'Albania ha mantenuto il pieno allineamento a tutte le pertinenti decisioni e dichiarazioni dell'UE, comprese le misure restrittive dell'UE a seguito dell'aggressione non provocata della Russia nei confronti dell'Ucraina. In quanto membro non permanente dal gennaio 2022, l'Albania partecipa attivamente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per promuovere e difendere l'ordine internazionale basato su regole.

Bosnia-Erzegovina

Per quanto riguarda i criteri politici, i partiti della Republika Srpska hanno bloccato le istituzioni statali legislative ed esecutive fino alla primavera del 2022, determinando una paralisi quasi completa del processo di riforme durante tale periodo. Il governo dell'entità Federazione è rimasto in carica per l'intero periodo 2018-2022, occupandosi esclusivamente del disbrigo degli affari correnti. Durante una porzione significativa del periodo di riferimento, l'entità Republika Srpska ha continuato ad assumere unilateralmente competenze statali (anche nei settori della fiscalità, della magistratura, della difesa e della sicurezza) e a smantellare alcune istituzioni statali, compromettendo le prospettive del paese di adesione all'UE, come indicato nel parere della Commissione. Sono state adottate alcune misure legislative per ritirare l'entità Republika Srpska dai principali organismi statali e istituire organismi paralleli a livello di entità; tali misure sono sospese e soggette a verifica di costituzionalità.

I partiti rappresentati in parlamento non sono riusciti ad accordarsi sulle riforme costituzionali ed elettorali che renderebbero la Costituzione compatibile con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, rispettando la sentenza Sejdić-Finci e le sentenze collegate, nonostante l'intensa opera di facilitazione dei colloqui da parte dell'UE e degli Stati Uniti. Gli emendamenti volti a migliorare le norme elettorali sono stati respinti dal parlamento. Alcune decisioni della Corte costituzionale non risultano ancora pienamente applicate. Il consiglio dei ministri non ha adottato alcuna iniziativa per sviluppare un programma nazionale di adozione dell'acquis dell'UE. A causa di sbarramenti di natura politica, il ministero delle Finanze e del tesoro ha ostacolato la regolare organizzazione delle elezioni dell'ottobre 2022, non stanziando i fondi necessari. Le elezioni politiche si sono tenute il 2 ottobre e secondo le conclusioni preliminari dell'OSCE/ODIHR, si sono svolte all'insegna delle pari opportunità e sono state organizzate bene, pur essendo state caratterizzate da sfiducia nelle istituzioni pubbliche e da una retorica volta a esacerbare le divisioni etniche. Lo stesso giorno, l'alto rappresentante ha imposto modifiche significative alla costituzione dell'entità della federazione e alla legge elettorale della Bosnia-Erzegovina, per risolvere una serie di problemi di funzionalità e la tempestiva costituzione delle autorità. Non si è fatto nulla per creare un contesto favorevole alla società civile. Le autorità e i partiti dell'entità Republika Srpska si sono schierati a favore di una posizione di neutralità rispetto all'aggressione della Russia contro l'Ucraina, contestando l'allineamento del paese alle dichiarazioni dell'UE e ostacolando l'attuazione completa delle misure restrittive contro la Russia. La presidenza ha ratificato diversi accordi internazionali, tra cui lo strumento IPA III, i programmi Orizzonte ed Europa creativa e il meccanismo di protezione civile dell'Unione.

La Bosnia-Erzegovina è ancora nelle fasi iniziali di preparazione e ha compiuto progressi limitati nel settore della pubblica amministrazione della riforma della pubblica amministrazione. In particolare, sono state adottate misure positive nel settore della gestione delle finanze pubbliche: i) è stata adottata una strategia nazionale generale per la gestione delle finanze pubbliche, che deve ora essere attuata; ii) ciascun livello di governo ha iniziato ad attuare strategie di gestione delle finanze pubbliche; iii) le istituzioni statali hanno migliorato i sistemi di formazione di alcune figure professionali; e iv) e la federazione ha modificato le proprie procedure amministrative. Tuttavia, la mancanza di un organo decisionale politico che diriga la riforma della pubblica amministrazione e l'insufficiente attuazione del piano d'azione e delle capacità di promuovere il programma di riforma compromettono il buon funzionamento della pubblica amministrazione a tutti i livelli di governo. Le leggi sulla funzione pubblica non sono armonizzate tra loro e non sono conformi al principio del merito, mentre il monitoraggio della gestione delle risorse umane non consente di verificare eventuali irregolarità. Conformemente alla priorità fondamentale n. 14 del parere, il paese deve completare le fasi essenziali della riforma della pubblica amministrazione, garantendo l'esistenza di una funzione pubblica professionale e depoliticizzata e un approccio all'elaborazione delle politiche coordinato a livello nazionale, istituendo nel contempo un organo decisionale politico per orientare la riforma della pubblica amministrazione.

La Bosnia-Erzegovina si trova in una fase iniziale di preparazione per quanto riguarda il settore giudiziario. Nel periodo di riferimento non sono stati compiuti progressi in questo settore. L'indipendenza e l'imparzialità della magistratura non sono migliorate. Le autorità esecutive e legislative non hanno adottato misure di salvaguardia supplementari. Persistono incoerenze e un potere discrezionale eccessivamente ampio nell'applicazione delle norme in materia di nomina, responsabilità disciplinare, avanzamento di carriera e conflitto di interessi di giudici e pubblici ministeri. Durante il periodo di riferimento, il procuratore capo della Bosnia-Erzegovina e il procuratore capo della Republika Srpska sono stati degradati a causa di reati disciplinari. Il Parlamento ha respinto gli emendamenti in materia di integrità alla legge sul Consiglio superiore della magistratura e della procura che avrebbero creato un sistema credibile e rigoroso di verifica dei rendiconti finanziari dei titolari di cariche giudiziarie. La Republika Srpska ha avviato un'iniziativa legislativa volta a istituire consigli della magistratura e della procura distinti a livello di entità che, se venisse adottata, violerebbe l'ordinamento giuridico e la Costituzione. Sono necessarie misure urgenti per ripristinare la fiducia dei cittadini nel sistema giudiziario e rafforzarne l'integrità. La mancanza di un impegno politico a favore del sistema giudiziario e il cattivo funzionamento di quest'ultimo hanno continuato a ostacolare l'esercizio dei diritti da parte dei cittadini e la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata.

La Bosnia-Erzegovina è in una fase iniziale/ha raggiunto un certo livello di preparazione per quanto riguarda la prevenzione e la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. Nel periodo di riferimento non sono stati compiuti progressi in questo settore. Il parlamento ha respinto una legge sul conflitto di interessi. I leader politici e le istituzioni giudiziarie non sono riusciti a contrastare la corruzione diffusa e hanno al contrario scientemente bloccato i progressi in tal senso, creando una situazione protratta di stallo, caratterizzata da segnali sempre più preoccupanti di controllo politico. La persistente mancanza di progressi a tutti i livelli aumenta il rischio di arretramento. I leader politici e le istituzioni giudiziarie devono porre urgentemente rimedio alla situazione. Sebbene nel periodo di riferimento vi siano stati alcuni rinvii a giudizio relativi a condanne per episodi di corruzione ad alto livello, i risultati complessivi in materia di prevenzione e repressione della corruzione (anche ad alto livello) restano insignificanti, a causa di inefficienze operative e ingerenze politiche. Esistono carenze sistemiche nella cooperazione operativa tra le autorità di contrasto che combattono la criminalità organizzata, dovute alla mancata armonizzazione della legislazione penale, allo scarso coordinamento istituzionale e allo scambio molto limitato di informazioni. Le organizzazioni criminali che operano nel paese approfittano delle lacune giuridiche e amministrative. La polizia è vulnerabile alle ingerenze politiche e anche le indagini finanziarie e i sequestri di beni sono sostanzialmente inefficaci. Un approccio proattivo resta fondamentale per contrastare l'infiltrazione criminale nei sistemi politici, giuridici ed economici. Il punto di contatto per la collaborazione con Europol non è ancora operativo e sono cominciate le fasi preparatorie. Non esiste una cooperazione sistematica con Eurojust. La Bosnia-Erzegovina deve proseguire gli sforzi nella lotta contro il terrorismo e il traffico di droga e aumentare le sue capacità in tal senso. È necessario adottare urgentemente una nuova legge contro il riciclaggio del denaro e il finanziamento del terrorismo, conformemente all'acquis dell'UE.

Sebbene il quadro legislativo e istituzionale in materia di diritti fondamentali sia in gran parte in vigore, non esiste un quadro strategico globale. L'adozione di piani d'azione per l'inclusione sociale dei Rom nell'aprile 2022 e sui diritti delle persone LGBTIQ nel luglio 2022 rappresenta un passo positivo al riguardo. Risultano ancora necessarie riforme significative per concedere a tutti i cittadini la possibilità di esercitare effettivamente i loro diritti politici e per garantire un'istruzione non discriminatoria, inclusiva e di qualità per tutti, in particolare ponendo fine al sistema delle "due scuole sotto lo stesso tetto". Non sono stati compiuti progressi a livello di concessione della libertà di espressione e dei media proteggendo i giornalisti dalle minacce e dalla violenza e garantendo la sostenibilità finanziaria del sistema radiotelevisivo pubblico. Permangono problemi per quanto riguarda la libertà di riunione, in particolare in Republika Srpska.

La Bosnia-Erzegovina ha adottato misure significative per migliorare la gestione della migrazione. Il ministero della Sicurezza ha proseguito ad impegnarsi per migliorare il coordinamento con le autorità locali e ha intensificato la cooperazione internazionale. Tuttavia, gravi carenze compromettono ancora la fornitura dell'assistenza necessaria. La Bosnia-Erzegovina deve adottare con urgenza la strategia e il piano d'azione sulla migrazione, intensificare gli sforzi per garantire l'accesso all'asilo e rafforzare la gestione delle frontiere.

Per quanto riguarda i criteri economici, la Bosnia-Erzegovina è in una fase iniziale della creazione di un'economia di mercato funzionante. La cooperazione e il coordinamento dell'elaborazione delle politiche economiche a livello statale e tra le entità sono ulteriormente peggiorati. Di conseguenza, il mercato interno rimane frammentato. Il programma di riforme economiche del paese non contiene sufficienti misure credibili a livello nazionale per risolvere i principali problemi economici strutturali, che riguardano il contesto imprenditoriale, l'economia informale, le imprese pubbliche, le transizioni verde e digitale e la disoccupazione. Nel complesso, i risultati economici del paese restano al di sotto delle potenzialità, in quanto la definizione delle politiche è ostacolata da una situazione di stallo politico, da un'ottica eccessivamente a breve termine e dall'assenza di interesse per le misure politiche idonee a stimolare la crescita.

La Bosnia-Erzegovina si trova ancora in una fase iniziale in termini di capacità di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato dell'UE e non ha compiuto progressi significativi in questo settore. La qualità dell'istruzione è rimasta bassa e non sono state adottate misure sufficienti per migliorare le infrastrutture dei trasporti e dell'energia. I settori del commercio e dei trasporti sono entrambi cresciuti in termini di importanza economica relativa (in termini di valore aggiunto), in risposta alla forte domanda esterna, mentre le dimensioni del settore pubblico nell'economia si sono leggermente contratte.

La Bosnia-Erzegovina è in una fase iniziale/ha raggiunto un certo livello di preparazione per quanto riguarda la capacità di assumere gli obblighi associati all'adesione all'UE e deve intensificare in modo significativo il processo di allineamento all'acquis dell'UE, attuando e applicando le normative necessarie. I progressi nei vari capitoli dell'acquis dell'UE sono stati limitati o nulli durante il periodo di riferimento.

La Bosnia-Erzegovina ha raggiunto un certo livello di preparazione e ha compiuto alcuni progressi nel settore degli appalti pubblici e le modifiche adottate in agosto hanno ulteriormente allineato la legislazione all'acquis dell'UE. Si tratta di un primo passo importante rispetto agli impegni assunti il 12 giugno e contribuisce ad affrontare la priorità fondamentale n. 7. I progressi in materia di statistiche sono stati limitati; i preparativi per il prossimo censimento hanno registrato scarsi progressi e la produzione di statistiche macroeconomiche continua a discostarsi dall'acquis dell'UE. Sono stati compiuti alcuni progressi in materia di controllo finanziario interno nel settore pubblico, con l'adozione di strategie da parte di entrambe le entità.

Sono necessarie misure significative per allineare il quadro legislativo di tutto il paese all'acquis dell'UE in materia di mercato interno (libera circolazione delle merci, dei lavoratori, dei servizi e dei capitali, diritto societario, proprietà intellettuale, politica di concorrenza, servizi finanziari e protezione dei consumatori e della salute). La Bosnia-Erzegovina ha compiuto progressi limitati o nulli per quanto riguarda questo gruppo di capitoli. La competitività e la crescita sono ostacolate dalle procedure e normative diverse presenti nelle diverse entità. La Bosnia-Erzegovina dovrebbe consolidare la stabilità finanziaria migliorando il coordinamento tra le autorità competenti e istituendo un fondo di stabilità finanziaria nell'ambito del quadro di risoluzione delle banche. Tale gruppo di capitoli è fondamentale per i preparativi della Bosnia‑Erzegovina finalizzati a soddisfare le esigenze del mercato interno dell'UE ed è di grande importanza ai fini di un'integrazione rapida e dello sviluppo del mercato regionale comune.

La Bosnia-Erzegovina ha compiuto progressi limitati o nulli nella maggior parte dei settori inerenti alla competitività e della crescita inclusiva (fiscalità, trasformazione digitale e media, politiche sociali e occupazione, politica industriale e delle imprese, scienza e ricerca, istruzione e cultura), registrando però qualche progresso nell'ambito dell'unione doganale. Il paese ha evidenziato una tendenza all'arretramento in altri settori (politica economica e monetaria), in cui si trova in una fase iniziale o ha raggiunto un certo livello di preparazione. Questi settori evidenziano collegamenti significativi con il programma di riforme economiche del paese. La Bosnia-Erzegovina deve adottare riforme socioeconomiche che permettano di ovviare alle carenze strutturali (tra cui la scarsa competitività e l'alto tasso di disoccupazione) e alle conseguenze della pandemia di COVID‑19.

La Bosnia-Erzegovina ha compiuto alcuni progressi o progressi limitati per quanto riguarda il gruppo di capitoli relativi ad agenda verde e connettività sostenibile, settori in cui il paese si trova in una fase iniziale relativamente ad energia, ambiente e cambiamenti climatici. Il paese possiede un certo livello di preparazione nei settori dei trasporti e delle reti transeuropee. Sono necessari ulteriori progressi per quanto riguarda le misure di riforma della connettività e l'allineamento ai regolamenti sulla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) e sulle reti transeuropee dell'energia (TEN-E). La transizione verde e la connettività sostenibile sono fondamentali ai fini dell'integrazione economica all'interno della regione e con l'UE. È necessario accelerare l'attuazione del piano economico e di investimenti 3 e dell'agenda verde per i Balcani occidentali 4 . La Bosnia-Erzegovina ha migliorato notevolmente il proprio sistema di protezione civile e ha dimostrato un impegno evidente nel settore della gestione delle catastrofi; nel settembre 2022 il paese ha aderito al meccanismo di protezione civile dell'Unione in qualità di membro a pieno titolo.

La Bosnia-Erzegovina non ha compiuto progressi in materia di risorse, agricoltura e coesione (agricoltura e sviluppo rurale, sicurezza alimentare, politiche veterinarie e fitosanitarie, pesca e disposizioni finanziarie e di bilancio), ambiti in cui la preparazione è in una fase iniziale. Il paese deve intensificare gli sforzi per preparare ed adottare una strategia nazionale per lo sviluppo rurale per il periodo successivo al 2021, allineare la sua legislazione in materia di sicurezza alimentare e politica veterinaria e fitosanitaria e rafforzare le sue capacità amministrative. Sono inoltre necessari maggiori sforzi per preparare ed adottare una strategia nazionale in materia di pesca e acquacoltura e armonizzare la raccolta dei dati. Inoltre, la Bosnia-Erzegovina dovrebbe iniziare a elaborare una strategia di sviluppo regionale a livello nazionale.

La Bosnia-Erzegovina ha raggiunto un certo livello di preparazione e ha compiuto alcuni progressi per quanto riguarda il gruppo di capitoli riguardante le relazioni esterne, in particolare migliorandone l'allineamento alle dichiarazioni di politica estera e alle misure restrittive dell'UE, che alla fine di agosto 2022 è salito all'81%. Il paese deve attuare i protocolli aggiuntivi dell'accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA) sull'agevolazione degli scambi e sugli scambi e sui servizi e adottare rapidamente il protocollo aggiuntivo sulla risoluzione delle controversie. La Bosnia-Erzegovina ha continuato a partecipare attivamente alla cooperazione regionale e mantiene relazioni di buon vicinato.

Nel 2021 la Bosnia-Erzegovina ha beneficiato di 73 milioni di EUR a titolo dello strumento di assistenza preadesione 2021-2027 (IPA III), che fornisce sostegno ai programmi in materia di migrazione e gestione delle frontiere, processi elettorali, energia, trasporti, occupazione e previdenza sociale, settore privato e sviluppo regionale. Il primo insieme di programmi, integrato da un pacchetto di programmi multipaese, dà un contributo significativo all'avvio dell'attuazione del piano economico e di investimenti dell'UE per i Balcani occidentali e dell'agenda verde. L'adozione di strategie settoriali a livello nazionale rimane un requisito fondamentale affinché la Bosnia-Erzegovina possa in futuro beneficiare pienamente dei finanziamenti IPA.

Kosovo

Il periodo di riferimento si è sovrapposto al primo anno completo in carica del governo guidato dal partito Vetëvendosje. Il Kosovo ha goduto di stabilità politica grazie il fatto che il governo può contare su una solida maggioranza in parlamento.

Le attività del parlamento hanno continuato a subire gli effetti negativi della polarizzazione del clima politico ed è stato difficile raggiungere il quorum necessario per adottare determinate decisioni politiche, sebbene il governo possa contare su forte maggioranza in parlamento. Ciò è dovuto in parte alla cattiva gestione dell'agenda legislativa da parte della maggioranza e in parte al fatto che i parlamentari dell'opposizione hanno fatto ricorso all'astensione dal voto per impedire l'adozione di alcuni atti.

Le elezioni comunali del 2021 sono risultate nel complesso organizzate bene e trasparenti e hanno garantito parità di trattamento per tutti i candidati. Il processo elettorale in Kosovo continua a necessitare di un consolidamento generale, se si vuole porre rimedio alle annose carenze che caratterizzano tutto il ciclo, individuate nell'ambito delle missioni di osservazione elettorale dell'UE organizzate a diverse riprese a partire dal 2014.

La situazione nella parte settentrionale del Kosovo rimane problematica, specialmente in termini di corruzione, criminalità organizzata e condizioni di esercizio della libertà di espressione.

Si evidenzia un certo livello di preparazione nel settore della riforma della pubblica amministrazione, ma sono stati compiuti progressi limitati in questo settore. In particolare, sono stati compiuti alcuni importanti passi positivi elaborando strategie generali di riforma della pubblica amministrazione e di gestione delle finanze pubbliche per il periodo 2022-2026, adottando una normativa per procedere con la prima ondata di razionalizzazione delle agenzie pubbliche e avviando la formulazione di una nuova legge sulle retribuzioni. Si sono registrati progressi limitati nell'attuazione del quadro legislativo esistente relativo alla riforma della pubblica amministrazione.  

Il Kosovo è ancora in una fase iniziale in termini di sviluppo di un sistema giudiziario ben funzionante. Anche se si registrano alcuni progressi, complessivamente, l'amministrazione della giustizia continua ad essere lenta, inefficiente ed esposta a indebite ingerenze. Sono state adottate alcune misure per iniziare ad attuare la strategia e il piano d'azione in materia di Stato di diritto e riformare il quadro legislativo che disciplina l'organizzazione delle procure, modificando la legge sul Consiglio delle procure del Kosovo. La riforma della giustizia dovrebbe essere intrapresa migliorando innanzitutto l'attuazione degli strumenti esistenti, per salvaguardare l'integrità, l'indipendenza e l'efficienza del sistema giudiziario. L'impegno del governo ad attuare pienamente il parere della Commissione di Venezia sul documento di principio sulla verifica dei giudici e dei pubblici ministeri, in stretta cooperazione con l'UE, rappresenta un segnale positivo.

Il Kosovo si trova in una fase iniziale/ha raggiunto un certo livello di preparazione nella lotta contro la corruzione. Durante il periodo di riferimento, sono stati compiuti alcuni progressi grazie all'adozione di importanti normative anticorruzione. È necessario migliorare l'attuazione del quadro giuridico generale. È necessario un impegno costante per aumentare il numero di indagini proattive e di sentenze e confische definitive. Nonostante l'impegno già profuso, sono necessarie una ferma volontà politica per continuare ad affrontare in modo efficace i rischi sistemici di corruzione e una reazione vigorosa della giustizia penale alla corruzione ad alto livello.

Il Kosovo si trova in una fase iniziale per quanto riguarda la lotta contro la criminalità organizzata e sono stati compiuti progressi limitati per quanto riguarda le indagini e le azioni penali relative ai casi di criminalità organizzata. I potenti strumenti previsti dal codice penale e dalla legge sui poteri estesi di confisca devono ancora essere pienamente utilizzati. Sono state organizzate diverse operazioni contro la criminalità organizzata basate sulla cooperazione internazionale e transfrontaliera, che si sono concluse con successo. La lotta alla criminalità organizzata nel nord del Kosovo continua a essere impegnativa.

Sono stati compiuti alcuni progressi nella lotta contro il terrorismo e nella lotta e prevenzione dell'estremismo violento, in linea con gli obiettivi stabiliti nell'accordo di attuazione UE-Kosovo del piano d'azione comune per i Balcani occidentali sulla lotta al terrorismo. Le autorità del Kosovo devono adoperarsi in modo più efficace per combattere il riciclaggio del denaro e la legislazione in vigore dovrebbe essere allineata sia con l'acquis dell'UE che con gli standard internazionali. Il quadro giuridico garantisce nel complesso la protezione dei diritti umani e fondamentali in linea con gli standard europei. Il Kosovo si è impegnato ad affrontare il problema della disuguaglianza di genere. Bisogna fare di più per tutelare efficacemente i diritti delle persone appartenenti a minoranze, compresi Rom 5 , Ashkali e sfollati, garantire la parità di genere nella pratica e rafforzare la tutela del patrimonio culturale. La mancanza di istruzioni amministrative per l'attuazione della legge sulla protezione dei minori ostacola ulteriori progressi in questo settore. Per quanto riguarda la libertà di espressione, il Kosovo ha un certo livello di preparazione e beneficia di un ambiente mediatico pluralistico e vivace. Permangono tuttavia preoccupazioni per quanto riguarda le campagne diffamatorie pubbliche, le minacce e gli attacchi fisici contro i giornalisti. La mancanza di autosufficienza finanziaria rende i media, compresa l'emittente pubblica, vulnerabili agli interessi politici e commerciali.

Le autorità del Kosovo hanno continuato a compiere progressi nella gestione della migrazione, ma la governance in materia di migrazione e asilo dovrebbe essere ulteriormente rafforzata.

Per quanto riguarda i criteri economici, il Kosovo ha compiuto qualche progresso e si trova in una fase iniziale dello sviluppo di un'economia di mercato funzionante. L'economia ha evidenziato una certa resilienza durante la pandemia ma alcuni problemi strutturali di lunga data, come l'estensione dell'economia informale, la diffusione capillare della corruzione e la generale debolezza dello Stato di diritto, continuano ad ostacolare lo sviluppo del settore privato.

Sebbene la regola di bilancio sia sospesa dal 2020, la ripresa economica e l'aumento della formalizzazione dell'economia hanno reso possibile, nel 2021, un aumento deciso del gettito fiscale e un disavanzo pubblico contenuto. Trainata dall'impennata dei prezzi delle materie prime, l'inflazione è aumentata in misura sostanziale. Il settore finanziario è rimasto stabile e le attività di prestito hanno continuato a espandersi. Nonostante la forte opposizione politica, il governo ha assunto posizioni prudenti dal punto di vista del bilancio per quanto riguarda le pensioni dei veterani di guerra e il Kosovo Pension Savings Trust.

Il Kosovo ha compiuto progressi limitati e si trova in una fase iniziale per quanto riguarda la capacità di far fronte alla pressione della concorrenza e alle forze di mercato nell'UE. Si sono fatti pochi passi avanti per migliorare la qualità dell'istruzione e ovviare alla carenza di competenze sul mercato del lavoro. Il Kosovo ha compiuto alcuni progressi per quanto riguarda il miglioramento delle infrastrutture stradali e l'aumento degli investimenti nelle energie rinnovabili, ma l'approvvigionamento energetico basato sul carbone, obsoleto e inaffidabile, continua a destare preoccupazione. Il Kosovo non dispone ancora di una strategia energetica a lungo termine. Il Kosovo ha compiuto qualche progresso in termini di digitalizzazione dell'economia.

Per quanto riguarda le relazioni di buon vicinato e la cooperazione regionale, il Kosovo ha continuato a partecipare alla maggior parte dei forum regionali e ha nel complesso mantenuto buone relazioni con l'Albania, il Montenegro e la Macedonia del Nord. Non vi sono stati cambiamenti nelle relazioni ufficiali del Kosovo con la Bosnia-Erzegovina, che non riconosce l'indipendenza del Kosovo, e i due paesi mantengono un regime molto severo in materia di visti.

Il dialogo facilitato dall'UE sulla normalizzazione delle relazioni con la Serbia è proseguito con riunioni mensili a livello di capi negoziatori e una riunione ad alto livello tenutasi il 18 agosto 2022. Nel giugno 2022 le parti hanno adottato una tabella di marcia per l'attuazione degli accordi energetici e, nell'agosto 2022, si sono messi d'accordo sulla possibilità di viaggiare tra il Kosovo e la Serbia con le sole carte di d'identità. Il Kosovo deve impegnarsi in modo più costruttivo e dare ulteriori prove di profondo impegno a livello di attuazione di tutti gli accordi sottoscritti in passato e contribuire alla conclusione di un accordo globale di normalizzazione con la Serbia che sia giuridicamente vincolante. Tale accordo è un requisito urgente e indispensabile per consentire a Kosovo e Serbia di progredire nei rispettivi percorsi europei.

Durante il periodo di riferimento sono stati compiuti alcuni progressi a livello di allineamento agli standard europei nel settore delle statistiche e del controllo finanziario, mentre i progressi relativi all'allineamento alle norme europee in materia di appalti pubblici sono stati limitati. Nella maggior parte dei settori che riguardano il mercato interno, il Kosovo ha raggiunto un certo livello di preparazione, anche in materia di concorrenza. Nel periodo di riferimento, il Kosovo ha compiuto alcuni progressi in tutti i settori, ad eccezione della politica dei consumatori e della protezione della salute, per i quali sono stati compiuti solo progressi limitati.

Il Kosovo ha compiuto alcuni progressi nei settori della competitività e della crescita inclusiva (dogane, fiscalità, politica economica e monetaria, trasformazione digitale e media, politica industriale e delle imprese, politiche sociali e occupazione, istruzione e cultura) e progressi limitati nel settore della ricerca.

Per quanto riguarda l'agenda verde per i Balcani occidentali e la connettività sostenibile, il Kosovo ha compiuto alcuni progressi nel settore dei trasporti e progressi limitati nei settori dell'energia, dell'ambiente e dei cambiamenti climatici. Nel settore delle risorse e dell'agricoltura, il Kosovo ha compiuto alcuni progressi in materia di sicurezza alimentare, politica veterinaria e politica fitosanitaria, ma solo progressi limitati nel settore agricolo.

Per quanto riguarda le relazioni esterne e la politica commerciale, il Kosovo ha compiuto progressi limitati durante il periodo di riferimento e si trova in una fase iniziale di preparazione. Il Kosovo non ha ancora ratificato i protocolli aggiuntivi dell'accordo centroeuropeo di libero scambio sull'agevolazione degli scambi e sugli scambi di servizi. Il Kosovo ha introdotto restrizioni all'esportazione di una serie di prodotti agricoli alimentari senza giustificazione né previa consultazione della Commissione.

Nel complesso, il Kosovo deve migliorare la propria capacità amministrativa e il coordinamento in tutti i settori per garantire l'effettiva attuazione dell'acquis dell'UE.

Turchia

Il funzionamento delle istituzioni democratiche della Turchia presenta gravi carenze. Il periodo di riferimento è stato caratterizzato da un'ulteriore arretramento in termini di rispetto dei valori democratici. Permangono carenze strutturali all'interno del sistema presidenziale e il paese deve ancora dare un seguito alle principali raccomandazioni del Consiglio d'Europa e dei suoi organi. Il parlamento ha continuato a non disporre degli strumenti necessari per chiamare il governo a rispondere delle proprie azioni. L'architettura costituzionale ha continuato ad accentrare i poteri a livello della presidenza, senza garantire una solida ed effettiva separazione dei poteri fra esecutivo, legislativo e giudiziario. In assenza di un meccanismo efficace di bilanciamento dei poteri, la rendicontabilità democratica dell'esecutivo continua a limitarsi alle elezioni.

Nonostante la revoca dello stato di emergenza nel luglio 2018, sono rimaste in vigore alcune disposizioni giuridiche che conferiscono ai funzionari pubblici poteri straordinari e mantengono diversi elementi restrittivi dello stato di emergenza. La commissione d'inchiesta sullo stato di emergenza non ha ancora completato l'esame dei casi di dipendenti pubblici licenziati tramite decreto legge durante il periodo dello stato di emergenza. Nel luglio 2021, il parlamento turco ha adottato un disegno di legge che proroga di un altro anno la durata di alcuni elementi restrittivi risalenti allo stato di emergenza.

La magistratura ha continuato ad accanirsi sistematicamente contro i membri dei partiti di opposizione in parlamento, invocando presunti reati connessi al terrorismo. Il quadro giuridico relativo alle elezioni e ai partiti politici rimane problematico. La soglia elettorale è stata abbassata dal 10% al 7%. La Turchia non ha ancora dato seguito alle restanti raccomandazioni dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'OSCE e della Commissione di Venezia.

La pressione esercitata sui sindaci dei partiti di opposizione da parte della coalizione di governo ha ulteriormente indebolito la democrazia anche a livello locale. I sindaci dei partiti di opposizione sono stati oggetto di indagini amministrative e giudiziarie. Nel sud-est del paese l'esercizio della democrazia locale rimane severamente ostacolato e i sindaci destituiti con la forza hanno continuato a essere sostituiti da mandatari nominati dal governo.

La situazione nel sud-est del paese è rimasta molto preoccupante. Nell'ottobre 2021, il parlamento turco ha prorogato di altri due anni il mandato militare che permette di organizzare operazioni antiterrorismo transfrontaliere in Siria e in Iraq. Il governo turco ha continuato a condurre operazioni di sicurezza interne e transfrontaliere e operazioni militari in Iraq e Siria. La situazione in termini di sicurezza è rimasta precaria nelle regioni frontaliere, con frequenti atti di terrorismo commessi dal Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), che continua a figurare nell'elenco dell'UE delle persone, dei gruppi e delle entità coinvolti in atti di terrorismo. L'UE ha condannato senza ambiguità gli attacchi del PKK ed ha espresso solidarietà alle famiglie delle vittime. Il governo ha il diritto legittimo - nonché la responsabilità - di combattere il terrorismo, ma è essenziale che lo faccia nel rispetto dello Stato di diritto, dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Le misure antiterrorismo devono essere proporzionate. Non vi sono stati sviluppi per quanto riguarda la ripresa di un processo politico di pace credibile che permetta di giungere a una soluzione sostenibile.

Persiste una grave tendenza all'arretramento per quanto riguarda le questioni relative alla società civile. Sono aumentate le pressioni esercitate sulle organizzazioni della società civile, il cui margine per operare liberamente si è ulteriormente ridotto, limitandone la libertà di espressione, di associazione e di riunione. L'attuazione della legge sulla prevenzione del finanziamento della proliferazione delle armi di distruzione di massa ha inflitto ulteriori restrizioni alle organizzazioni della società civile.

Il controllo civile sulle forze di sicurezza non si è consolidato. Gli obblighi dei militari, della polizia e dei servizi di intelligence di rendere conto del proprio operato sono rimasti molto limitati. Il controllo parlamentare degli organi di sicurezza deve essere rafforzato. In luglio il parlamento ha prorogato l'età pensionabile del capo di Stato maggiore da 67 a 72 anni, consentendo al capo di Stato maggiore in carica di prestare servizio per un anno supplementare, mentre i comandanti dell'aviazione e della marina sono andati in pensione.

La Turchia ha raggiunto un certo livello di preparazione/è moderatamente preparata per quanto riguarda la riforma della pubblica amministrazione. Nel periodo di riferimento non sono stati compiuti progressi. Il paese continua ad essere privo di un programma generale di riforma della pubblica amministrazione e della gestione delle finanze pubbliche e il governo non ha avviato alcuna riforma della pubblica amministrazione. L'obbligo per i funzionari pubblici di rendere conto del proprio operato è insufficiente e la gestione delle risorse umane deve essere migliorata. La definizione delle politiche non prevede l'utilizzo di metodi basati su dati concreti e di meccanismi partecipativi. È proseguita la politicizzazione dell'amministrazione. La rappresentanza femminile nei posti dirigenziali della funzione pubblica è rimasta bassa.

Il sistema giudiziario turco si trova in una fase iniziale di preparazione. Il grave arretramento che si osserva dal 2016 è proseguito durante il periodo di riferimento. Permangono i motivi di preoccupazione che riguardano, in particolare, la sistemica mancanza di indipendenza della magistratura e le indebite pressioni su giudici e pubblici ministeri. In particolare, sono aumentate le preoccupazioni in merito al rispetto delle norme internazionali ed europee da parte della magistratura, soprattutto in relazione al rifiuto di dare esecuzione alle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo. È proseguita l'attuazione del piano d'azione per i diritti umani del 2021 e della strategia di riforma giudiziaria del 2019. Tuttavia, entrambi i documenti non affrontano le principali carenze del sistema giudiziario turco e non esiste un piano che preveda miglioramenti significativi del funzionamento generale del sistema giudiziario del paese. Solo 515 giudici o pubblici ministeri licenziati a seguito del tentativo di colpo di Stato sono stati reinsediati, nonostante numerosi siano stati assolti. La mancanza di criteri obiettivi, meritocratici, standardizzati e prestabiliti in materia di assunzione e promozione dei giudici e dei pubblici ministeri rimane una fonte di preoccupazione.

Per quanto riguarda la lotta contro la corruzione, la Turchia è ancora in una fase iniziale della preparazione e non ha compiuto alcun progresso nel periodo di riferimento. Il paese non ha creato organismi anticorruzione conformi ai suoi obblighi internazionali. Occorre migliorare il quadro giuridico e l'architettura istituzionale per limitare le ingerenze politiche e le influenze indebite nelle azioni penali e nelle sentenze relative ai casi di corruzione. La trasparenza e la rendicontabilità delle istituzioni pubbliche devono essere migliorate. L'assenza di una strategia anticorruzione e del relativo piano d'azione è un segno della mancata volontà di combattere risolutamente questo fenomeno. La maggior parte delle raccomandazioni del Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) del Consiglio d'Europa non è stata attuata. Nel complesso, la corruzione è molto diffusa e continua a destare preoccupazione.

La Turchia ha raggiunto un certo livello di preparazione nella lotta contro la criminalità organizzata, ma nel complesso i progressi sono risultati limitati. L'accordo internazionale sullo scambio di dati personali tra Europol e le autorità turche responsabili della lotta contro le forme gravi di criminalità e terrorismo non è ancora stato concluso, in quanto la legislazione turca in materia di protezione dei dati non risulta ancora allineata all'acquis dell'UE. Il quadro giuridico che disciplina la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo deve essere migliorato, in linea con le raccomandazioni del Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI) e con quelle della Commissione di Venezia relative alla legge sulla prevenzione del finanziamento della proliferazione delle armi di distruzione di massa.

La situazione dei diritti umani e fondamentali si è ulteriormente deteriorata. Molte delle misure introdotte durante lo stato di emergenza restano in vigore. Il quadro giuridico contiene garanzie generali relative al rispetto dei diritti umani e fondamentali, ma le normative e le rispettive norme attuative devono ancora essere allineate alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e con la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo. L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha continuato a monitorare il rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto da parte della Turchia. Il persistente rifiuto della Turchia di attuare alcune sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo, in particolare le sentenze nelle cause Selahattin Demirtaş e Osman Kavala, è fonte di grave preoccupazione per quanto riguarda il rispetto da parte della magistratura delle norme internazionali ed europee e l'impegno della Turchia a favore dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti fondamentali. La procedura d'infrazione avviata dal Consiglio d'Europa nei confronti della Turchia nel febbraio 2022 per la mancata esecuzione della sentenza nella causa Kavala rappresenta un ulteriore segnale che indica che la Turchia si sta discostando dalle norme in materia di diritti umani e libertà fondamentali a cui ha aderito in qualità di membro del Consiglio d'Europa. In luglio, la Corte ha stabilito che la Turchia non ha dato esecuzione alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo del 2019 nella causa Kavala.

È proseguita l'attuazione del piano d'azione in materia di diritti umani adottato nel 2021, ma quest'ultimo non affronta le questioni più controverse e non ha comportato un miglioramento della situazione generale dei diritti umani.

Per quanto riguarda la libertà di espressione, è proseguito il grave arretramento osservato negli ultimi anni. L'attuazione delle leggi penali in materia di sicurezza nazionale e di lotta al terrorismo ha continuato a contravvenire alla convenzione europea dei diritti dell'uomo, ad altre norme internazionali e alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo. Le misure restrittive attuate dalle istituzioni statali e la crescente pressione esercitata con strumenti giudiziari e amministrativi hanno continuato a compromettere l'esercizio della libertà di espressione. Sono proseguite le azioni penali e le condanne nei confronti di giornalisti, difensori dei diritti umani, avvocati, scrittori, esponenti politici dell'opposizione, artisti e utenti dei social media.

Si è registrato un ulteriore arretramento a livello di libertà di riunione e di associazione che ha preso la forma di divieti ricorrenti, uso sproporzionato della forza e interventi durante le manifestazioni pacifiche, indagini, sanzioni amministrative e azioni penali contro i manifestanti, accusati di svolgere attività connesse al terrorismo o di violare la legge sulle manifestazioni e le marce.

I diritti dei gruppi più svantaggiati e delle persone appartenenti alle minoranze dovrebbero essere maggiormente tutelati. I Rom sono rimasti ampiamente esclusi dai posti di lavoro formali e le loro condizioni di vita sono gravemente peggiorate. La violenza di genere, le discriminazioni, e l'incitamento all'odio nei confronti delle minoranze, in particolare delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali e queer (LGBTIQ) continuano a destare gravi preoccupazioni.

La Turchia ha compiuto qualche progresso per quanto riguarda la politica sulla migrazione e sull'asilo. La dichiarazione UE-Turchia è rimasta il principale quadro di cooperazione tra l'UE e la Turchia e i rapporti tra UE e Turchia in materia di migrazione si sono intensificati. Sono stati compiuti alcuni progressi per quanto riguarda l'ulteriore rafforzamento della capacità di sorveglianza e protezione della frontiera terrestre con l'Iran. La Turchia ha mantenuto la sospensione del rimpatrio dei migranti irregolari dalle isole greche previsto dalla dichiarazione UE-Turchia, una situazione che dura dal marzo 2020. Nel 2021, il numero di migranti irregolari è aumentato su quasi tutte le rotte rispetto al 2020. Gli incrementi potrebbero dipendere in parte dall'abolizione delle misure adottate nel 2020 dai paesi della regione per contenere la pandemia di COVID‑19. Sebbene il numero di arrivi irregolari in Grecia sia diminuito rispetto ai dati pre‑COVID, gli arrivi irregolari in Italia e nelle zone controllate dal governo di Cipro sono aumentati notevolmente nell'ultimo anno e sono state create nuove rotte per il traffico di migranti. La Turchia non ha ancora attuato le disposizioni relative ai cittadini di paesi terzi previste dall'accordo di riammissione UE-Turchia, che è entrato in vigore nell'ottobre 2017. Nel complesso, il numero di attraversamenti illegali della frontiera fra Turchia e Grecia è rimasto nettamente al di sotto di quello precedente all'adozione della dichiarazione UE-Turchia.

La Turchia ha continuato a compiere sforzi significativi per ospitare una delle più grandi comunità di rifugiati del mondo e soddisfarne le esigenze. Dell'intera dotazione di bilancio operativa di 6 miliardi di EUR dello strumento per i rifugiati, a giugno 2022 risultavano erogati oltre 4,7 miliardi di EUR. Sono necessarie misure di integrazione efficaci per far fronte alla presenza prolungata di rifugiati nel paese. È opportuno migliorare l'accesso di migranti e rifugiati alla sanità pubblica. I parametri di riferimento per la liberalizzazione dei visti ancora in sospeso non sono stati rispettati. La Turchia deve ancora allineare ulteriormente la sua legislazione all'acquis dell'UE sulla politica in materia di visti.

La politica estera unilaterale della Turchia ha continuato a essere in contrasto con le priorità dell'UE nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune (PESC), in particolare a causa dei suoi interventi militari in Siria e Iraq e della mancanza di allineamento alle misure restrittive dell'UE nei confronti della Russia. La Turchia ha mantenuto un tasso di allineamento molto basso, pari al 7 % ad agosto 2022, per quanto riguarda le posizioni dell'UE in materia di politica estera e di sicurezza. Il sostegno militare della Turchia alla Libia, ivi compreso l'invio di combattenti stranieri, e le sue ripetute critiche e la mancanza di cooperazione nel quadro dell'operazione IRINI, pregiudicano l'efficacia del contributo dell'UE all'attuazione dell'embargo sulle armi delle Nazioni Unite ed hanno condotto ad assumere atteggiamenti divergenti nei confronti della Libia. La Turchia rimane un attore di fondamentale importanza nella crisi siriana e condivide con l'UE l'obiettivo di una Siria stabile e prospera. Tuttavia, le sue truppe hanno mantenuto una presenza significativa nella regione e in altre parti della Siria settentrionale. Le preoccupazioni della Turchia in materia di sicurezza riguardanti la Siria settentrionale dovrebbero essere affrontate con mezzi politici e diplomatici, non con azioni militari, e nel pieno rispetto del diritto umanitario internazionale.

La Turchia ha riconosciuto come guerra l'aggressione russa contro l'Ucraina, condannandola. La Turchia ha applicato la convenzione di Montreux, in base alla quale il passaggio delle navi da guerra è limitato alle navi che ritornano alle basi. Le società turche hanno continuato a vendere materiale militare all'Ucraina. La Turchia ha cercato di agevolare i colloqui tra l'Ucraina e la Russia e si è adoperata per allentare le tensioni e creare le condizioni per un cessate il fuoco e ha inoltre intrapreso un'iniziativa diplomatica per agevolare l'esportazione di cereali ucraini. L'accordo concluso dall'Ucraina e dalla Russia il 22 luglio a Istanbul, facilitato dalle Nazioni Unite e dalla Turchia, non sarebbe stato possibile senza il ruolo costruttivo della Turchia, che partecipa inoltre alla facilitazione dell'attuazione dell'accordo. Tuttavia, la Turchia non si è associata alle sanzioni che l'UE ha adottato nei confronti della Russia e ha firmato un memorandum d'intesa per lo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali con la Russia.

Il miglioramento della dinamica delle relazioni UE-Turchia osservato dal dicembre 2020, a seguito dell'allentamento delle tensioni nel Mediterraneo orientale, ha prevalso per diversi mesi, prima che le tensioni nel Mar Egeo riprendessero nell'aprile 2022. Nel novembre 2021, a seguito del secondo riesame del quadro di misure restrittive, il Consiglio ha prorogato il regime di un altro anno, fino al 12 novembre 2022. Attualmente due persone sono soggette a sanzioni. Sebbene non si siano registrate attività di trivellazione non autorizzate da parte della Turchia nel Mediterraneo orientale durante il periodo di riferimento, le tensioni sono aumentate. Le navi da guerra turche hanno ostacolato illegalmente le attività di ispezione condotte nella zona economica esclusiva cipriota e nelle zone marittime di Cipro sono proseguite le esercitazioni militari turche. Nonostante le misure unilaterali adottate dalla Turchia siano state condannate dalla comunità internazionale, e in particolare dall'UE, la Turchia ha continuato ad operare per riaprire la città recintata di Varosha, a Cipro.

La Turchia deve impegnarsi in maniera inequivoca a favore di relazioni di buon vicinato, di accordi internazionali e della risoluzione pacifica delle controversie nel rispetto della Carta delle Nazioni Unite, ricorrendo, se necessario, alla Corte internazionale di giustizia.

Il Consiglio europeo del giugno 2022 ha espresso profonda preoccupazione per le recenti e reiterate azioni e dichiarazioni della Turchia, ricordando le sue precedenti conclusioni e la dichiarazione del marzo 2021 e ribadendo che la Turchia deve rispettare la sovranità e l'integrità territoriale di tutti gli Stati membri dell'UE. In particolare, il Consiglio europeo ha sottolineato che si aspetta che la Turchia rispetti integralmente il diritto internazionale, allenti le tensioni nell'interesse della stabilità regionale nel Mediterraneo orientale e promuova relazioni di buon vicinato in modo sostenibile. Il Consiglio europeo ha ripetutamente ribadito che negli interessi strategici dell'UE rientrano un contesto stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale e lo sviluppo con la Turchia di relazioni di cooperazione reciprocamente vantaggiose. il Consiglio europeo ha inoltre ribadito la disponibilità ad avviare un dialogo con la Turchia in modo graduale, proporzionato e reversibile in una serie di settori di interesse comune, a condizione che la Turchia rispetti le condizioni stabilite nelle precedenti conclusioni del Consiglio europeo e purché l'allentamento della tensione nel Mediterraneo orientale continui.

Per quanto riguarda i criteri economici, l'economia turca ha raggiunto uno stadio di sviluppo molto avanzato, ma nel periodo di riferimento non si sono registrati progressi. Persistono notevoli preoccupazioni sul fatto che l'economia di mercato della Turchia continui a funzionare correttamente, in quanto si è registrata una tendenza all'arretramento rispetto a parametri importanti, su elementi importanti, quali le politiche monetarie e il contesto istituzionale e normativo. L'economia ha evidenziato una netta ripresa rispetto all'emergenza COVID‑19, crescendo dell'11,4% nel 2021 e di otre il 7% nella prima metà del 2022, nonostante le ripercussioni dell'invasione russa dell'Ucraina. La politica monetaria eccessivamente lasca e la mancanza di credibilità politica hanno indebolito la lira turca e hanno portato l'inflazione ufficiale al livello massimo degli ultimi due anni, superiore all'80%. L'aumento dei prezzi delle materie prime importate ha accentuato gli squilibri esterni, che rimangono un grande fattore di vulnerabilità in una situazione di maggiore incertezza e di basso livello delle riserve internazionali. L'esecuzione del bilancio è stata superiore alle previsioni, ma il debito pubblico è aumentato e la politica di bilancio risulta sempre più sotto pressione, gravata da tentativi infruttuosi di contenere l'aumento dell'inflazione e sostenere la moneta nazionale.

Il contesto istituzionale e normativo rimane fragile, in particolare per quanto riguarda la prevedibilità, la trasparenza e l'attuazione delle normative. Sono state adottate alcune misure importanti per migliorare la risoluzione delle controversie commerciali. Nonostante si stia gradualmente contraendo, il settore informale rappresenta una porzione significativa dell'economia. Lo Stato continua ad intervenire nei meccanismi di fissazione dei prezzi. La concessione di aiuti di Stato manca di norme adeguate a livello di attuazione, applicazione e trasparenza. Il settore bancario è rimasto sostanzialmente stabile e l'adeguatezza patrimoniale al di sopra dei requisiti regolamentari. I crediti deteriorati sono diminuiti e la redditività è migliorata, ma sono aumentati i rischi alla stabilità finanziaria e la dollarizzazione. Il mercato del lavoro si è ripreso dalla pandemia, ma permangono i problemi strutturali profondi, come un divario di genere molto significativo, un elevato tasso di disoccupazione giovanile e ampie disparità regionali.

La Turchia ha raggiunto un buon livello di preparazione e ha compiuto progressi limitati durante il periodo di riferimento per quanto riguarda lo sviluppo della sua capacità di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato dell'UE. Nonostante alcuni progressi compiuti con il miglioramento del livello dell'istruzione professionale, la sfasatura tra il sistema scolastico e le esigenze del mercato del lavoro è ancora presente. La spesa per la ricerca e lo sviluppo è continuata ad aumentare ad un ritmo molto lento ed è rimasta nettamente al di sotto degli obiettivi di governo. Le attività di investimento hanno subito un rallentamento nella seconda metà del 2021. Sono proseguiti i progressi in materia di diversificazione dell'approvvigionamento energetico e aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. L'estensione della prassi che prevede requisiti relativi alle quantità obbligatorie di elementi locali desta preoccupazioni. La Turchia ha eliminato alcuni dei dazi doganali supplementari che aveva introdotto in violazione degli impegni assunti nell'ambito dell'unione doganale chiave UE-Turchia ma le ripetute violazioni degli obblighi previsti dall'unione doganale UE-Turchia ostacolano gli scambi bilaterali.

La Turchia risulta moderatamente preparata nel settore della riforma degli appalti pubblici, ma non ha compiuto progressi nel periodo di riferimento e rimangono ampie lacune da colmare nell'allineamento all'acquis dell'UE. La Turchia ha mantenuto i vantaggi discriminatori relativi ai prezzi interni e le pratiche di compensazione che favoriscono le realtà locali. La Turchia risulta moderatamente preparata nel settore delle statistiche ma ha compiuto progressi limitati durante il periodo di riferimento. Le frequenti sostituzioni dei dirigenti dell'Istituto turco di statistica registrate negli ultimi anni, compreso il periodo di riferimento, hanno notevolmente compromesso la credibilità dell'istituzione. Sono stati ripetutamente sollevati dubbi in merito all'affidabilità dei dati economici fondamentali. La Turchia possiede un buon livello di preparazione in materia di controllo finanziario, sebbene non si siano registrati progressi durante il periodo di riferimento. Il documento strategico relativo al controllo finanziario interno nel settore pubblico non è ancora stato aggiornato e la rete del servizio di coordinamento antifrode non è ancora stata ripristinata.

Per quanto riguarda la capacità di assumersi gli obblighi derivanti dall'adesione, il processo di allineamento della Turchia all'acquis dell'UE ha continuato ad essere molto limitato e viene realizzato in forma episodica.

Il gruppo di capitoli relativo al mercato interno è cruciale per il buon funzionamento dell'unione doganale UE-Turchia e per l'integrazione della Turchia nel mercato unico dell'UE. I preparativi nei settori della libera circolazione dei lavoratori e del diritto di stabilimento e di libera prestazione dei servizi sono in una fase iniziale, in quanto molte professioni risultano precluse ai cittadini dell'UE. La Turchia ha raggiunto un buon livello di preparazione per quanto riguarda la libera circolazione delle merci, anche se permangono ostacoli tecnici agli scambi. La Turchia risulta moderatamente preparata in materia di libera circolazione dei capitali, in quanto sono sempre presenti le limitazioni alla proprietà da parte di cittadini stranieri e alla circolazione dei capitali stranieri. La Turchia deve continuare ad affrontare le questioni irrisolte riguardanti il quadro legislativo che disciplina la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

La Turchia è a buon punto nel settore del diritto societario e deve compiere ulteriori progressi nell'allineamento all'acquis dell'UE. La Turchia possiede un buon livello di preparazione in materia di diritti di proprietà intellettuale, ma deve migliorare l'applicazione delle norme. Il paese ha raggiunto un certo livello di preparazione per quanto riguarda la politica di concorrenza. Nel settore degli aiuti di Stato permangono serie preoccupazioni per quanto riguarda il quadro legislativo, la capacità di applicazione delle normative e la trasparenza. La Turchia ha raggiunto un buon livello di preparazione per quanto riguarda i servizi finanziari e ha compiuto alcuni progressi, anche grazie allo sviluppo di nuovi strumenti di finanziamento alternativi. Il paese ha raggiunto un buon livello di preparazione in termini di allineamento legislativo nei settori della protezione dei consumatori e della salute, realizzando alcuni progressi, in particolare nell'allineamento all'acquis dell'UE, e rafforzando la cooperazione intersettoriale.

Nell'ambito del gruppo di capitoli riguardanti la competitività e la crescita inclusiva, la Turchia ha raggiunto un certo livello di preparazione nel settore della trasformazione digitale e dei media, sebbene abbia continuato a manifestare un arretramento. I preparativi della Turchia nel settore della scienza e della ricerca sono a buon punto e il paese ha compiuto buoni progressi durante il periodo di riferimento, in particolare con la conclusione dell'accordo di associazione per il programma Orizzonte Europa per il periodo 2021-2027. La Turchia è moderatamente preparata in materia di istruzione e cultura e ha compiuto alcuni progressi, in particolare per quanto riguarda l'istruzione professionale, i sistemi nazionali delle qualifiche e la partecipazione del paese ai programmi dell'UE.

Per quanto riguarda i capitoli relativi all'economia, le politiche economica e monetaria hanno continuato a manifestare un arretramento, a causa di politiche che non sono riuscite a garantire la stabilità dei prezzi e ad ancorare le aspettative in materia di inflazione. La banca centrale continua a subire notevoli pressioni politiche e la sua indipendenza operativa deve essere ripristinata. La Turchia non ha compiuto molti progressi in materia di politica imprenditoriale e industriale e i principali problemi riguardanti le misure incompatibili con i principi della politica industriale dell'UE non sono ancora stati risolti. Nel periodo di riferimento, non si sono registrati progressi nel settore delle politiche sociali e dell'occupazione e rimangono preoccupazioni in merito ai diritti sindacali, alla mancanza di un dialogo sociale autentico e al persistere di livelli elevati di attività economiche di natura informale.

Per quanto riguarda la fiscalità, sebbene la Turchia risulti moderatamente preparata in materia, essa non ha compiuto progressi nel periodo di riferimento e continua a risultare necessaria una strategia chiara che non preveda modifiche frequenti delle aliquote fiscali e consenta lo scambio di informazioni fiscali con tutti gli Stati membri dell'UE. La Turchia mantiene un buon livello di preparazione per quanto riguarda l'unione doganale, ma ha compiuto soltanto progressi limitati, in particolare eliminando alcuni dazi supplementari applicati alle importazioni di prodotti originari di paesi terzi. Il paese continua tuttavia a deviare dagli obblighi assunti nell'ambito dell'unione doganale UE-Turchia, contribuendo in questo modo a creare un numero elevato di ostacoli agli scambi.

Per quanto riguarda il gruppo di capitoli riguardanti l'agenda verde e la connettività sostenibile, la Turchia si rivela moderatamente preparata a livello di politiche dei trasporti. Nel periodo di riferimento sono stati compiuti soltanto progressi limitati, principalmente connessi all'adozione di un piano per aumentare in modo significativo l'uso del trasporto ferroviario. La Turchia risulta moderatamente preparata nel settore dell'energia, ma nel complesso durante il periodo di riferimento ha compiuto progressi limitati. Sono proseguiti i progressi per quanto riguarda la diffusione delle energie rinnovabili, la riforma del settore del gas naturale e l'allineamento legislativo in materia di sicurezza nucleare. La Turchia si trova ad un buon punto della preparazione relativa alle reti transeuropee e ha compiuto alcuni progressi, soprattutto per quanto riguarda le reti energetiche, grazie al buon funzionamento del gasdotto transanatolico. È proseguita la costruzione della linea ferroviaria Halkali-Kapikule che collega il confine bulgaro a Istanbul. La Turchia ha raggiunto un certo livello di preparazione nel settore dell'ambiente e dei cambiamenti climatici, ma nel complesso non ha compiuto progressi durante il periodo di riferimento. La Turchia si trova ad affrontare sfide ambientali e climatiche critiche, sia in termini di mitigazione che di adattamento. Occorre elaborare e attuare politiche ambientali e climatiche più ambiziose e meglio coordinate. La Turchia deve ancora intensificare e attuare il suo contributo all'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e completare l'allineamento all'acquis in materia di azione per il clima.

Per quanto riguarda il gruppo di capitoli relativi a risorse, agricoltura e coesione, la Turchia ha raggiunto un certo livello di preparazione nel settore dell'agricoltura e dello sviluppo rurale. Durante il periodo di riferimento si è confermata la tendenza all'arretramento, in quanto la politica agricola turca continua a discostarsi dai principi fondamentali della politica agricola comune dell'UE e il paese ha continuato a limitare le importazioni di prodotti agricoli dall'UE. La Turchia è uno dei principali esportatori di prodotti alimentari verso l'UE, ma durante il periodo di riferimento ha compiuto progressi limitati nel settore della sicurezza alimentare e delle politiche veterinarie e fitosanitarie. La piena attuazione dell'acquis dell'UE in questo settore richiede un impegno notevolmente superiore. La Turchia risulta moderatamente preparata nel settore della pesca e ha continuato a registrare buoni progressi, in particolare per quanto riguarda l'attuazione delle nuove normative in materia, la gestione delle risorse e della flotta e accertamenti e controlli. La Turchia risulta moderatamente preparata nel settore della politica regionale e del coordinamento degli strumenti strutturali e ha continuato a registrare progressi a livello di accelerazione dell'assorbimento dei fondi IPA II. La Turchia ha raggiunto un certo livello di preparazione nel settore delle disposizioni finanziarie e di bilancio, ma non ha compiuto progressi durante il periodo di riferimento.

Per quanto riguarda il gruppo di capitoli relativo alle relazioni esterne, la Turchia risulta moderatamente preparata nel settore delle relazioni esterne e ha compiuto progressi limitati nel periodo di riferimento, in particolare a causa del costante scostamento dalla tariffa doganale comune. Il mancato rispetto del sistema di preferenze generalizzate dell'UE, in violazione dell'unione doganale UE-Turchia, è proseguito. Gli aiuti allo sviluppo ufficiali della Turchia sono stati in gran parte destinati al sostegno umanitario per attività connesse alla Siria svolte nel territorio della stessa Turchia. La Turchia ha raggiunto un certo livello di preparazione nel settore della politica estera, di sicurezza e di difesa. Nel complesso, la politica estera della Turchia ha continuato a essere in contrasto con le priorità dell'UE nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune (PESC). Il mancato allineamento della Turchia alle misure restrittive adottate dall'UE nei confronti della Russia desta particolare preoccupazione a causa della libera circolazione dei prodotti, tra cui i beni a duplice uso, all'interno dell'unione doganale UE-Turchia. Tale situazione rischia di vanificare le misure restrittive adottate dall'UE. Affinché l'unione doganale possa continuare a funzionare, le parti devono rispettare integralmente le norme vigenti ed evitare di minare la fiducia reciproca.

Nel complesso, in molti settori è necessario un impegno significativo per l'allineamento legislativo all'acquis dell'UE. In tutti i settori, l'attuazione e l'applicazione devono essere notevolmente migliorate. Affinché la Turchia registri ulteriori progressi, è necessario garantire l'indipendenza delle autorità di regolamentazione e sviluppare le capacità amministrative.



Allegato 2 Attuazione del piano economico e di investimenti (PEI) per i Balcani occidentali

Il 2021 è stato il primo anno completo di attuazione del piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali, adottato il 6 ottobre 2020. Il piano si prefigge di realizzare una maggiore integrazione e di colmare il divario socioeconomico tra la regione e l'UE, aiutandone la ripresa verde e digitale post-COVID e avvicinando i Balcani occidentali al mercato comune dell'UE. Il piano permette inoltre di aiutare i Balcani occidentali ad affrontare la crisi energetica e le conseguenze della guerra russa in Ucraina. Esso si concentra sugli investimenti e sulle iniziative politiche faro che corrispondono alle priorità politiche e alle strategie dell'UE e sostiene la connettività all'interno della regione e con l'UE nei settori dell'energia, dei trasporti e dell'economia digitale. Il piano sostiene lo sviluppo del settore privato e del capitale umano e promuove l'innovazione. Si basa su un pacchetto di 9 miliardi di EUR di sovvenzioni dell'UE e sullo strumento di garanzia per i Balcani occidentali, prefiggendosi di attirare investimenti fino a 20 miliardi di EUR.

L'impatto di questi investimenti sull'economia della regione dovrebbe essere amplificato da progressi tangibili nell'attuazione del progetto relativo al mercato regionale comune e dei programmi di riforma economica, nonché da progressi costanti nei settori dello Stato di diritto, della gestione delle finanze pubbliche e della riforma della pubblica amministrazione.

L'attuazione delle priorità del PEI presuppone un maggiore impegno politico e un dialogo politico rafforzato in questi settori, nonché un'assistenza finanziaria più mirata, che l'UE fornirà attraverso lo strumento di assistenza preadesione (IPA III). Nel contesto dell'aggressione russa contro l'Ucraina, il PEI fornisce inoltre strumenti adeguati per aiutare la regione a far fronte alle ripercussioni economiche, in particolare promuovendo la transizione energetica e una maggiore diversificazione delle fonti energetiche.

L'attuazione concreta del piano è iniziata nel febbraio 2022, con l'adozione, nell'ambito del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali (WBIF), di un totale di 1,3 miliardi di EUR in sovvenzioni agli investimenti destinate a finanziare 24 progetti di investimenti faro, per un valore totale degli investimenti pari a 3,3 miliardi di EUR 6 . Tale importo va ad aggiungersi ad un nuovo stanziamento di 100 milioni di EUR a favore del programma regionale per l'efficienza energetica (REEP +) nei prossimi anni per estendere ai Balcani occidentali la cosiddetta "ondata di ristrutturazioni dell'UE". La Commissione ha inoltre approvato il contributo dell'UE di 560 milioni di EUR, per un periodo di sette anni, ai programmi IPARD a favore di Albania, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia. Tali programmi sostengono, nell'ambito del PEI, l'industria e le aziende agricole nelle transizioni verde e digitale e nell'attuazione di modelli più sostenibili di produzione alimentare. L'IPA III contribuisce all'attuazione del PEI con programmi bilaterali e regionali con tutte le economie dei Balcani occidentali.

La connettività nel settore dei trasporti si concentra sia sullo sviluppo delle infrastrutture necessarie per il trasporto stradale, ferroviario e per vie navigabili, in linea con le priorità delle reti transeuropee, sia sull'ammodernamento e sull'ecologizzazione delle infrastrutture esistenti, per contribuire a soluzioni di mobilità intelligente conformi all'agenda verde. La priorità è attuata attraverso le iniziative faro 1, 2 e 3 del PEI, incentrate rispettivamente sul collegamento tra nord e sud, est e ovest e sul collegamento tra regioni costiere.

Nel periodo di riferimento, sono proseguiti i lavori relativi a tutti i progetti di investimento per la connettività adottati nell'ambito del programma per la connettività negli anni precedenti e diversi progetti sono giunti a compimento, in particolare lungo il corridoio stradale mediterraneo, il corridoio ferroviario Oriente-Est-Mediterraneo e due ponti transfrontalieri (Svilaj e Gradiska). Il comitato esecutivo del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali ha inoltre approvato finanziamenti per 13 nuovi progetti di investimento in infrastrutture di trasporto, per i quali il contributo dell'UE supera il miliardo di EUR.

Una tappa importante per la regione è stata l'adozione dei cinque piani d'azione settoriali (ferrovie, strade, sicurezza stradale, agevolazione dei trasporti, trasporto per vie navigabili e multimodalità) e della strategia per una mobilità sostenibile e intelligente per i Balcani occidentali, elaborati in coordinamento con il segretariato permanente del trattato che istituisce la Comunità dei trasporti. Il piano di lavoro quinquennale approvato dai sei partner funge da ulteriore strumento di pianificazione per le misure di riforma e gli investimenti infrastrutturali rispetto ai quali la regione dovrà definire le priorità nei prossimi anni.

La Commissione, insieme alla BEI e alla BERS, sta mettendo a punto il programma di trasporto sicuro e sostenibile, che beneficia di una dotazione di 80 milioni di EUR, volto a promuovere soluzioni di mobilità intelligente e sostenibile attraverso la decarbonizzazione e la digitalizzazione. Verrà fornito sostegno a progetti riguardanti, ad esempio, il miglioramento della sicurezza ai passaggi a livello, la modernizzazione di una serie di valichi di frontiera, il miglioramento dei tratti stradali ad alto rischio, la diffusione di sistemi di trasporto intelligenti e di infrastrutture per i combustibili alternativi, nonché a misure connesse all'adattamento ai cambiamenti climatici, alla protezione della biodiversità e alla riduzione dell'inquinamento.

A seguito dell'efficace introduzione di "corsie verdi" nella regione al momento della pandemia di COVID‑19, sono in corso lavori per sperimentare l'introduzione di corsie verdi anche tra i Balcani occidentali e l'UE nel quadro delle misure di agevolazione dei trasporti. In pratica, le corsie verdi garantiscono tempi di attesa più brevi ai valichi di frontiera, la semplificazione dei controlli e la riduzione delle formalità e dei costi. Il 7 luglio 2022 è stato firmato un memorandum d'intesa sulla creazione di una corsia verde funzionale tra la Macedonia del Nord e la Grecia.

Sono inoltre in corso lavori sulla revisione della rete TEN-T nei Balcani occidentali, che dovrebbero concludersi alla fine del 2022, al fine di aggiornare l'elenco delle reti di trasporto centrali e globali.

Per quanto riguarda gli impegni finanziari nell'ambito dei programmi bilaterali e multinazionali IPA 2021, è stato impegnato un totale di 350 milioni di EUR a favore dei trasporti e della mobilità intelligente.

La connettività e la transizione energetiche sono sostenute da tre iniziative faro, relative agli investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili, all'"ondata di ristrutturazioni" in materia di efficienza energetica e all'agevolazione dell'abbandono del carbone. La sicurezza energetica e la diversificazione dell'approvvigionamento sono sostenute anche nel contesto della guerra in corso in Ucraina.

Nel periodo di riferimento sono stati approvati sei progetti in materia di energie rinnovabili finanziati nell'ambito del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali, tra cui il ripristino della centrale idroelettrica di Fierza in Albania, tre progetti di centrali solari nella Macedonia del Nord e in Albania e un progetto di misurazione intelligente integrato nel sistema di distribuzione dell'energia elettrica in Serbia. Sono stati stanziati finanziamenti anche per la costruzione di un segmento del corridoio elettrico transbalcanico.

Per promuovere le fonti energetiche rinnovabili e l'efficienza energetica e sostenere i progressi in materia di ristrutturazione degli edifici pubblici e privati, la Commissione ha stanziato 100 milioni di EUR destinati al programma regionale di efficienza energetica, il cui accordo di attuazione dovrà essere sottoscritto con la BERS e la KfW entro la fine del 2022. Nell'aprile 2022, il comitato esecutivo del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali ha espresso un parere positivo sul finanziamento di uno specifico strumento di garanzia, per un importo di 45 milioni di EUR, dedicato a progetti riguardanti principalmente l'efficienza energetica e le energie rinnovabili.

A norma del trattato che istituisce la Comunità dell'energia, entro la fine del 2022 i Balcani occidentali dovranno impegnarsi a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione previsti per il 2030. Su tale base, essi elaboreranno successivamente le strategie per conseguirli nel quadro dei rispettivi piani integrati per l'energia e il clima. L'abbandono del carbone nella regione, la maggior parte della quale dipende fortemente dai combustibili fossili, costituirà una grande sfida socioeconomica. La Commissione ha pertanto sostenuto la creazione e il funzionamento di una piattaforma di cooperazione per le regioni carbonifere in transizione nei Balcani occidentali e in Ucraina, che rispecchia un'iniziativa analoga realizzata a livello dell'UE. Si è già svolta tutta una serie di scambi bilaterali con le regioni dell'UE, mentre altri sono in fase di pianificazione. Una conferenza plenaria della piattaforma è prevista per la fine del 2022.

In termini di impegni finanziari nell'ambito della programmazione IPA 2021, la Commissione ha impegnato 114 milioni di EUR per progetti nel settore dell'energia pulita a livello sia regionale che bilaterale.

La transizione digitale sostiene la regione nella sua trasformazione digitale, attraverso assistenza tecnica e investimenti, concentrandosi sulle riforme normative che possono favorire lo sviluppo di un mercato dei servizi digitali e sulla promozione degli investimenti in soluzioni e infrastrutture digitali innovative. Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, la priorità è sostenuta dall'iniziativa faro 8 del PEI, riguardante le infrastrutture digitali.

Per quanto riguarda le riforme del quadro giuridico, la Commissione mantiene con la regione un dialogo a cadenza annuale incentrato sulle strategie digitali e sostiene gli incontri digitali annuali ad alto livello dei Balcani occidentali. Le sei economie hanno sottoscritto la dichiarazione sul futuro di Internet del 28 aprile 2022 7 . Firmata finora da oltre 60 partner internazionali, la dichiarazione definisce la visione e i principi per un Internet affidabile. La regione è inoltre pienamente associata ai lavori dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche. La Commissione, insieme al Consiglio di cooperazione regionale, ha svolto un ruolo fondamentale nel garantire la conclusione dell'accordo regionale di roaming, che ha portato a un regime di roaming a tariffe nazionali in tutta la regione a partire dal 1º luglio 2021. A seguito della definizione di una tabella di marcia per la graduale riduzione delle tariffe di roaming tra la regione e l'UE nel 2021, sono attualmente in corso negoziati con i Balcani occidentali e gli operatori di telecomunicazioni dell'UE per una riduzione volontaria di tali tariffe, con una possibile prima riduzione a partire dal 2023.

Parallelamente, l'UE promuove lo sviluppo di nuove soluzioni digitali in vari ambiti delle economie dei Balcani occidentali, tra cui i trasporti, l'energia, la logistica, l'amministrazione pubblica e gli scambi. Uno strumento importante di promozione di tali soluzioni à l'iniziativa Balkathon, che assegna annualmente riconoscimenti ai progetti innovativi in materia di transizione digitale. L'UE sostiene altresì lo sviluppo delle competenze digitali tra le società della regione. Una valutazione del divario di competenze digitali per tutte e sei le economie è attualmente in fase di completamento.

Il quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali sostiene una serie di studi di fattibilità e investimenti nel settore digitale. Nel febbraio 2022 è stato completato nel Montenegro uno studio di fattibilità dello sviluppo della banda larga e sono stati avviati due nuovi progetti: una sovvenzione per investimenti a favore della Serbia per la diffusione della banda larga negli ambienti rurali e una sovvenzione per assistenza tecnica a favore dell'Albania per uno studio di fattibilità sull'introduzione del calcolo ad alte prestazioni per trattare i dati delle istituzioni governative.

La cibersicurezza rimane un elemento importante del PEI. È stata ultimata una valutazione delle esigenze della regione in materia di cibersicurezza e sono in corso alcuni eventi di assistenza tecnica, organizzati attraverso lo strumento TAIEX, finalizzati a sviluppare la preparazione agli incidenti informatici. A tal fine, la Commissione sta valutando l'opportunità di stanziare ulteriori fondi a titolo di vari strumenti.

In totale, nell'ambito dei programmi bilaterali e multinazionali IPA 2021, la Commissione ha impegnato oltre 50 milioni di EUR per progetti legati alla transizione digitale, una risorsa che dovrebbe permettere di mobilitare ingenti investimenti da parte delle istituzioni finanziarie internazionali e di fonti private.

Le priorità del PEI in materia di trasporti, energia e digitale sono sostenute anche dall'agenda verde per i Balcani occidentali 8 . L'agenda verde è stata adottata insieme al PEI e approvata dai leader dei Balcani occidentali con la dichiarazione di Sofia sull'agenda verde del novembre 2020. L'agenda verde, che si articola in cinque pilastri, prevede l'adozione di riforme normative che permetteranno di allineare la regione alle ambizioni del Green Deal europeo, nonché investimenti relativi alla gestione dei rifiuti e delle acque reflue, alla transizione energetica e ai trasporti sostenibili. L'attuazione dell'agenda può contare sulle prime sette iniziative faro del PEI - che ne prevede dieci in totale - relative ai trasporti, alla transizione energetica e alla gestione dei rifiuti e delle acque reflue.

Nel periodo di riferimento, la regione, con l'assistenza del Consiglio di cooperazione regionale (CCR), ha elaborato un piano d'azione dettagliato per l'attuazione dell'agenda, che è stato approvato dai leader dei Balcani occidentali al vertice di Brdo dell'ottobre 2021. Sebbene il CCR mantenga un ruolo fondamentale nel coordinamento delle iniziative regionali previste dall'agenda verde, la Commissione ha anche concluso con l'Agenzia austriaca per l'ambiente un programma EU4Green regionale di un valore di 11 milioni di EUR, per aiutare ciascun partner della regione a lavorare alle proprie strategie e riforme. Il programma è stato avviato all'inizio del 2022.

Per quanto riguarda il pacchetto di investimenti previsti dal quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali del febbraio 2022, la Commissione ha approvato il finanziamento di due progetti direttamente collegati all'agenda, che riguardano gli impianti di trattamento delle acque reflue di Podgorica e Skopje (oltre ai cinque progetti in materia di transizione energetica discussi qui di seguito), che hanno segnato l'inizio dell'attuazione del progetto faro n. 7 del PEI, relativo appunto alla gestone dei rifiuti e delle acque reflue.

Sono attualmente in corso i lavori di mappatura di tutti gli interventi previsti e in corso nella regione relativi all'agenda verde e di sviluppo di uno strumento di monitoraggio dell'attuazione dell'agenda. È programmata anche la preparazione di strumenti regionali sulle infrastrutture verdi e sulla prevenzione dell'inquinamento da plastica e dei rifiuti marini. Verso la fine del 2022, i partner saranno invitati a dichiarare i loro obiettivi di decarbonizzazione all'interno della Comunità dell'energia e, successivamente, a tenerne conto nei rispettivi piani nazionali per l'energia e il clima.

In termini di impegni finanziari nell'ambito della programmazione IPA III 2021, 165 milioni di EUR sono stati impegnati per sostenere l'attuazione dell'agenda verde nell'ambito di progetti bilaterali e multinazionali.

Il sostegno al settore privato è attuato attraverso l'iniziativa faro n. 9 del PEI, e si concentra su un finanziamento mirato attraverso uno strumento di garanzia dedicato per aiutare le PMI ad avviare le attività, innovare e diventare competitive. Un sostegno analogo è fornito anche alle imprese agricole rurali, attraverso lo strumento IPARD.

La creazione di condizioni adeguate per lo sviluppo e la crescita del settore privato, in particolare delle MPMI, è al centro del dialogo in materia di politica economica che viene organizzato annualmente con i partner dei Balcani occidentali attraverso i Programmi di riforma economica (ERP) e le raccomandazioni di politica economica che ne scaturiscono. Nel periodo di riferimento, la procedura è stata aggiornata per tenere conto in modo più puntuale delle priorità del PEI e dei problemi derivanti dalla crisi della COVID‑19 e dall'impatto dei recenti eventi geopolitici. Il dialogo politico si basa anche sulla pubblicazione dell'OCSE SME Policy Index, finanziata dall'UE nel 2022.

Il sostegno al settore privato, destinato in particolare a promuovere l'innovazione e a rafforzare la duplice transizione verde e digitale, è fornito attraverso appositi regimi di garanzia preparati nel 2021/2022 a seguito della recessione economica causata dall'impatto dell'epidemia di COVID‑19. Gli strumenti Growth4All e Agriculture Risk Sharing sono due esempi di tali garanzie. La Commissione ha inoltre approvato un pacchetto di 40 milioni di EUR per il finanziamento misto di progetti innovativi del settore privato in settori quali la transizione verde e l'inclusione sociale.

La Commissione sostiene inoltre il funzionamento del WB6 Chambers Investment Forum per promuovere gli interessi economici della regione all'interno e all'esterno dei Balcani occidentali. Essa finanzia in particolare il nuovo programma regionale di sviluppo destinato ai fornitori, che mira a facilitare la creazione di collegamenti/opportunità per i fornitori nazionali.

Infine, la Commissione si sta preparando al lancio della garanzia per i Balcani occidentali, nell'ambito del più ampio Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD+), che andrà a sostenere gli istituti che erogano prestiti al settore privato della regione nei settori dello sviluppo socioeconomico e dei cambiamenti climatici. Si prevede che questo strumento permetterà di mobilitare fino a 20 miliardi di EUR di investimenti nella regione dei Balcani occidentali, per stimolarne lo sviluppo economico.

Per quanto riguarda la programmazione IPA 2021, la Commissione si è impegnata a stanziare quasi 148 milioni di EUR per sostenere lo sviluppo del settore privato, comprese le imprese agricole nei Balcani occidentali.

Il PEI sostiene inoltre lo sviluppo del capitale umano e dell'innovazione nella regione, compresi i giovani, l'istruzione e la promozione dell'innovazione. Nella riunione ministeriale di Brdo dell'8 luglio 2021, i ministri e i rappresentanti di dicasteri dell'occupazione e degli affari sociali della regione hanno approvato una dichiarazione che impegna le loro economie a rispettare i principi del pilastro europeo dei diritti sociali e ad attuare l'iniziativa faro "Garanzia per i giovani" del PEI. Il vertice UE-Balcani occidentali dell'ottobre 2021 ha visto il lancio di un'agenda globale per i Balcani occidentali in materia di innovazione, ricerca, istruzione, cultura, gioventù e sport, mentre la riunione dei leader del giugno 2022 è stata l'occasione per fare il punto sulle varie azioni mirate ai giovani.

La garanzia per i giovani è stata attuata nell'UE dal 2014 e poi rafforzata dal 2020. Ora, in quanto iniziativa faro del PEI, la garanzia per i giovani nei Balcani occidentali è un programma di attivazione volto a garantire che i giovani dei Balcani occidentali ricevano offerte qualitativamente valide di posti di lavoro, formazione permanente, apprendistato o formazione professionale entro un determinato periodo dall'inizio della disoccupazione o dall'abbandono del sistema dell'istruzione formale. Il programma coinvolge un'ampia gamma di portatori di interessi, comprese le organizzazioni giovanili e le parti sociali. In cooperazione con l'Organizzazione internazionale del lavoro e la Fondazione europea per la formazione professionale, la Commissione ha istituito uno strumento di assistenza tecnica per sostenere i partner dei Balcani occidentali in questo sforzo. La garanzia per i giovani potrà promuovere una riforma dei servizi pubblici per l'impiego delle economie dei Balcani occidentali, contenendo quindi la fuga di cervelli dalla regione. Sono necessarie riforme e lo sviluppo di capacità in una serie di settori, dall'istruzione e dalla formazione professionale all'occupazione, ai servizi per il lavoro e alla previdenza sociale. Tutti i partner dei Balcani occidentali, ad eccezione della Bosnia-Erzegovina (dove i lavori sono comunque in corso), hanno istituito meccanismi di coordinamento relativi alla garanzia per i giovani e stanno elaborando piani di attuazione dettagliati, che alcuni di essi hanno già iniziato ad applicare.

Nel settore dell'istruzione e della cultura sono in corso diagnosi dettagliate dell'istruzione e due paesi (Serbia e Macedonia del Nord) sono associati a Erasmus+, mentre il processo di associazione dei restanti partner è in corso. Anche la regione è ora pienamente associata al programma Europa creativa, sebbene siano necessari sforzi per allinearsi alla direttiva AVS. Essendo il 2022 l'Anno europeo dei giovani, i Balcani occidentali partecipano a vari eventi e iniziative dell'UE e Tirana svolge un ruolo di primo piano come capitale europea dei giovani 2022.

Per quanto riguarda l'agenda sociale, è stata completata un'approfondita analisi situazionale dei sistemi di previdenza sociale della regione, le cui conclusioni sono confluite negli orientamenti politici relativi ai programmi economici e di riforma. Il piano d'azione dell'UE per l'economia sociale del 2021 è in fase di adattamento, in quanto un'iniziativa parallela sarà avviata anche nei Balcani occidentali. Cinque dei partner della regione (tutti i partner tranne il Kosovo) hanno inoltre adottato nuove strategie e piani d'azione relativi alla popolazione Rom, per allinearsi al quadro dell'UE per il periodo 2020-2030. Dal 2022, SOCIEUX+, uno strumento di assistenza tecnica specializzato in occupazione e previdenza sociale, sarà disponibile anche per i Balcani occidentali, offrendo sostegno alle istituzioni pubbliche a livello nazionale, regionale e locale e rafforzando le capacità istituzionali e individuali attraverso scambi tra pari con gli Stati membri dell'UE.

L'assistenza dell'UE in questo settore comprende anche una stretta cooperazione con i Balcani occidentali in materia di salute, in particolare nel contesto della pandemia di COVID e della donazione di vaccini (circa 6,5 milioni di dosi sono state donate o rivendute dagli Stati membri dell'UE alla regione) e un maggiore sostegno da parte del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). La regione continua a essere strettamente associata ai lavori del comitato per la sicurezza sanitaria dell'UE e dell'ECDC ed ha accesso agli appalti congiunti di forniture mediche. L'UE sta finanziando nei Balcani occidentali un progetto di resilienza alle crisi sanitarie, attuato con l'aiuto dell'Organizzazione mondiale della sanità, e nell'ambito del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali è stato adottato un nuovo progetto di investimento per l'espansione dell'ospedale universitario per l'infanzia di Belgrado.

Il principale strumento di attuazione dell'agenda per l'innovazione è il programma Orizzonte Europa, cui sono attualmente associati tutti e sei i partner dei Balcani occidentali. La regione ha inoltre accesso allo strumento per le politiche in materia di RST e viene attivamente incoraggiata a partecipare a iniziative di ricerca dell'UE quali COST ed EUREKA. La Serbia e il Montenegro hanno già adottato strategie di specializzazione intelligente, mentre gli altri partner ricevono assistenza tecnica dell'UE per concluderne l'adozione (Macedonia del Nord) o elaborarle (Albania, Kosovo e Bosnia-Erzegovina). Il Fondo per lo sviluppo economico e l'innovazione dei Balcani occidentali ha finora fornito assistenza tecnica a 50 progetti nell'ambito del sistema di verifica del concetto e un nuovo invito a manifestare interesse è attualmente in fase di valutazione.

Infine, l'UE intende associare pienamente i Balcani occidentali all'iniziativa del nuovo Bauhaus europeo, promuovendo l'innovazione, la sostenibilità, l'inclusione e l'estetica nelle infrastrutture e in altri progetti, in particolare per quanto riguarda l'attuazione dell'agenda verde. L'intenzione è di estendere il premio Bauhaus annuale previsto nell'ambito dell'iniziativa ai Balcani occidentali a partire dal 2023.

Gli impegni a titolo dell'IPA del 2021 nell'ambito di programmi bilaterali e multinazionali nel settore dello sviluppo del capitale umano e dell'innovazione ammontano a 62 milioni di EUR.

Queste sei priorità sono sostenute - e il loro impatto amplificato - dall'impegno della regione (e dal sostegno dell'UE) a istituire un mercato regionale comune nei Balcani occidentali 9 , basato sulle quattro libertà di circolazione. Tutte le parti devono svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere l'iniziativa per il mercato regionale. Il successo del piano economico e di investimenti è inoltre subordinato ai progressi compiuti da tutti i partner nell'introduzione delle migliori pratiche in materia di Stato di diritto, finanze pubbliche e gestione degli investimenti e nella promozione di un'amministrazione pubblica professionale ed efficiente. I progressi compiuti relativamente ad entrambi questi aspetti sono trattati nelle rispettive sezioni della presente comunicazione.



Allegato 3

DATI STATISTICI (aggiornati all'1.9.2022)

Demografia

 Nota

Montenegro

Macedonia del Nord

Albania

Serbia

Turchia

Bosnia- 
Erzegovina

Kosovo*

EU-27

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

Popolazione totale (in migliaia)

622 s

622 s

2 077 s

2 076 s

2 862 s

2 846 s

6 964 s

6 927 s

82 004 bs

83 155 s

3 492 ps

:

1 796 s

1 782 s

446 559 bs

447 485 s

Fascia d'età 15-64 sulla popolazione totale (%)

66,9 s

66,5 s

69,6 s

69,3 s

68,7 s

68,4 s

65,3 s

64,8 s

67,8 s

67,8 s

:

:

67,1 s

67,1 s

64,6 beps

64,3 eps

Movimento naturale della popolazione - tasso grezzo (per 1 000 abitanti)

1,0

- 0,3

- 0,3

- 3,2

2,3

0,2

- 5,3

- 8,0

9,1 be

:

:

:

6,9

:

- 1,1 bep

- 2,5 ep

Speranza di vita alla nascita, uomini (anni)

74,0

73,2

74,7

72,2

77,6

75,2

73,4

71,6

76,4

:

:

:

:

:

78,5 bep

77,5 ep

Speranza di vita alla nascita, donne (anni)

79,5

78,8

78,6

76,7

80,7

79,6

78,6

77,5

81,8

:

:

:

:

:

84,0 bep

83,2 ep

Mercato del lavoro

Nota

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

Partecipazione al mercato del lavoro delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni: quota della popolazione di età compresa tra 20 e 64 anni economicamente attiva (%)

Totale

1)

71,8

67,2

71,5

70,5

75,9 ew

75,3 ew

72,9

72,5

62,2

58,7

59,0 w

62,3 bw

45,2 w

42,9 w

78,2

77,6

Uomini

1)

79,2

74,6

83,4

82,5

84,4 ew

83,9 ew

80,1

79,9

83,3

79,8

71,3 w

75,4 bw

67,3 w

63,0 w

84,2

83,6

Donne

1)

64,4

59,9

59,3

58,2

67,6 ew

66,9 ew

65,6

65,2

41,1

37,5

46,9 w

49,1 bw

23,2 w

23,1 w

72,2

71,7

Tassi di occupazione, 20-64 anni (% della popolazione)

Totale

1)

60,8

55,2

59,2

59,1

67,1 ew

66,3 ew

65,2

65,9

53,8

51,0

49,7 w

52,5 bw

34,2 w

32,3 w

73,1

72,2

Uomini

1)

67,5

61,7

69,7

68,9

74,7 ew

74,0 ew

72,1

72,9

73,2

70,1

61,6 w

64,9 bw

53,0 w

48,8 w

78,9

78,0

Donne

1)

54,2

48,8

48,4

49,0

59,7 ew

58,8 ew

58,2

58,9

34,4

32,0

38,0 w

40,0 bw

15,6 w

16,0 w

67,2

66,5

Persone di età compresa tra 15 e 24 anni che non lavorano e non frequentano corsi di istruzione o formazione (% della popolazione in questa fascia d'età)

1)

17,3

21,1

18,1

19,6

25,5 w

26,6 w

15,3

15,9

26,0

28,3

21,0 w

21,6 w

32,7 w

33,6 w

10,1

11,1



Mercato del lavoro, segue

Nota

Montenegro

Macedonia del Nord

Albania

Serbia

Turchia

Bosnia- 
Erzegovina

Kosovo*

EU-27

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

Persone di età compresa tra 15 e 29 anni che non lavorano e non frequentano corsi di istruzione o formazione (% della popolazione in questa fascia d'età)

1)

21,3

26,6

24,5

26,2

26,6 w

27,9 w

19,0

20,0

29,5

32,0

25,0 w

25,9 w

39,9 w

40,4 w

12,6

13,8

Occupazione per settori principali

Agricoltura, silvicoltura e pesca (%)

1)

7,1 s

7,5 s

13,9 s

12,0 s

36,4 ew

36,1 ew

15,6 s

14,6 s

18,1 s

17,6 s

18,0 w

12,0 bw

5,2 w

4,8 w

4,3 s

4,3 s

Industria (%)

1)

9,5 s

10,1 s

24,1 s

23,9 s

13,1 ew

13,4 ew

22,6 s

22,6 s

19,8 s

20,5 s

23,8 w

33,4 bw

15,1 w

16,3 w

18,1 s

18,2 s

Edilizia (%)

1)

9,9 s

8,3 s

7,0 s

6,9 s

7,0 ew

7,0 ew

4,8 s

5,4 s

5,5 s

5,7 s

7,9 w

9,4 bw

12,6 w

11,1 w

6,7 s

6,6 s

Servizi (%)

1)

73,1 s

73,5 s

55,0 s

57,1 s

43,5 ew

43,5 ew

56,9 s

57,5 s

56,6 s

56,2 s

50,3 w

45,3 bw

67,1 w

67,9 w

70,1 s

70,1 s

Persone occupate nel settore pubblico sul totale degli occupati, persone di età compresa tra 20 e 64 anni (%)

2) 3) 4) 1)

29,3 w

30,5 w

23,2 w

24,4 w

15,3 ew

15,5 ew

26,6 w

26,4 w

16,8 w

17,7 w

17,2 w

19,1 bw

27,6 w

28,7 w

:

:

Persone occupate nel settore privato sul totale degli occupati, persone di età compresa tra 20 e 64 anni (%)

5) 4) 1)

66,5 w

65,6 w

76,8 w

75,6 w

84,7 ew

84,5 ew

73,4 w

73,6 w

83,2 w

82,3 w

82,8 w

80,9 bw

72,4 w

71,3 w

:

:

Tassi di disoccupazione (% della forza lavoro)

Totale

1)

15,2

17,9

17,3

16,4

11,5 ew

11,8 ew

10,5

9,1

13,7

13,2

15,9 w

15,9 bw

25,5 w

25,8 w

6,7

7,1

Uomini

1)

14,7

17,5

16,5

16,7

11,6 ew

11,6 ew

10,0

8,8

12,4

12,4

13,8 w

14,2 bw

22,4 w

23,4 w

6,4

6,8

Donne

1)

15,7

18,4

18,4

15,9

11,4 ew

12,0 ew

11,2

9,5

16,5

14,9

19,0 w

18,6 bw

34,4 w

32,2 w

7,1

7,4

Giovani, età compresa tra 15 e 24 anni

1)

25,2

36,0

35,6

35,7

27,2 ew

26,5 ew

27,5

26,6

25,2

25,1

33,8 w

36,6 bw

49,4 w

49,1 w

15,1

16,8

Di lungo periodo (> 12 mesi)

1)

12,0

13,4

12,4

12,4

7,3 ew

7,0 ew

5,5

4,5

3,2

3,3

12,1 w

11,9 bw

16,2 w

18,4 w

2,7

2,5

Retribuzioni mensili nominali medie (in euro)

6) 7) 8) 9)

515 sw

524 sw

410 sw

441 sw

430 sew

434 sew

645 sw

706 sw

427 sw

384 sw

471 sw

489 sw

477 sw

466 sw

:

:



Istruzione

 Nota

Montenegro

Macedonia del Nord

Albania

Serbia

Turchia

Bosnia- 
Erzegovina

Kosovo*

EU-27

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

Giovani che abbandonano prematuramente gli studi o la formazione: percentuale della popolazione di età compresa tra 18 e 24 anni in possesso al massimo di un titolo di istruzione secondaria inferiore e che non frequenta corsi di istruzione o di formazione (%)

1)

5,0

3,6

7,1

5,7

16,3 w

15,6 w

6,6

5,6

28,7

26,7

3,8 w

4,7 w

8,2 w

7,8 w

10,2

9,9

Spesa pubblica per l'istruzione in rapporto al PIL (%)

:

:

:

:

3,3 psw

3,3 sw

3,6 sw

3,5 sw

4,4

4,0 sw

4,0 sw

:

4,6 sw

4,6 sw

4,7 d

:

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso al massimo di un titolo di istruzione secondaria inferiore, totale

1)

4,8

:

8,1

6,1

:

:

7,5

6,4

38,0

34,4

:

5,8 bw

8,6 w

10,2 w

16,5

15,7

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso al massimo di un titolo di istruzione secondaria inferiore, uomini

1)

:

:

6,4

5,9

:

:

7,3

6,0

39,5

36,7

:

5,8 bw

7,7 w

9,1 w

19,0

18,5

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso al massimo di un titolo di istruzione secondaria inferiore, donne

1)

:

:

9,9

6,2

:

:

7,6

6,8

36,6

32,2

:

5,9 bw

9,6 w

11,5 w

13,8

12,9

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore o post-secondaria non terziaria, totale

1)

82,4

83,3

83,7

85,2

:

:

85,9

85,4

39,8

43,1

87,3 w

84,2 bw

78,9 w

78,8 w

66,6

66,8

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore o post-secondaria non terziaria, uomini

1)

85,3

85,7

87,6

89,0

:

:

88,1

87,5

41,7

45,3

89,9 w

86,1 bw

83,3 w

83,1 w

67,3

67,5

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore o post-secondaria non terziaria, donne

1)

79,3

80,6

79,4

81,1

:

:

83,7

83,2

37,9

40,8

84,1 w

82,3 bw

73,9 w

73,8 w

65,8

66,0

Percentuale della popolazione di età compresa tra 30 e 34 anni in possesso di un titolo di istruzione terziaria, totale

1)

36,8

38,4

35,7

39,7

31,3 ew

33,2 ew

33,5

33,0

31,4

33,1

22,5 w

28,4 bw

24,5 w

29,1 w

40,3

41,1

Percentuale della popolazione di età compresa tra 30 e 34 anni in possesso di un titolo di istruzione terziaria, uomini

1)

35,4

35,1

32,1

34,3

27,1 ew

26,7 ew

26,9

27,1

32,7

33,9

17,3 w

23,2 bw

22,5 w

28,1 w

35,1

36,0

Percentuale della popolazione di età compresa tra 30 e 34 anni in possesso di un titolo di istruzione terziaria, donne

1)

38,1

41,7

39,4

45,3

36,6 ew

40,0 ew

40,4

39,1

30,0

32,2

28,6 w

34,0 bw

26,8 w

30,3 w

45,6

46,2



Conti nazionali

 Nota

Montenegro

Macedonia del Nord

Albania

Serbia

Turchia

Bosnia- 
Erzegovina

Kosovo*

EU-27

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

Prodotto interno lordo

a prezzi correnti (milioni di EUR)

4 951

4 186

11 262

10 635 p

13 754

13 283 p

46 005

46 796

679 132

626 576

18 046

17 514

7 056

6 772

14 016 454

13 411 849

Pro capite (EUR)

7 960

6 740

5 422 sw

5 122 psw

4 820

4 680 p

6 620

6 780

8 220

7 510

5 168 ps

:

3 930 s

3 800 s

31 300

29 920

In standard di potere d'acquisto (SPA) pro capite

15 696

13 356

:

:

9 524

9 109 p

12 805

12 758

18 466

18 406

10 400

10 100

:

:

31 302

29 921

In standard di potere d'acquisto (SPA) pro capite, rispetto alla media UE (UE‑27 = 100)

50,1

44,6

38,1

:

30,4

30,4

40,9

42,6

59,0

61,5

32,5 s

33,0 s

:

:

100

100

Tasso annuo di variazione (volume) reale, rispetto all'anno precedente (%)

4,1

- 15,3

3,9

- 6,1 p

2,1

- 3,5 p

4,3

- 0,9

0,9

1,8

2,8

- 3,1

4,8

- 5,3

1,8

- 5,9

Valore aggiunto lordo per settori principali

Agricoltura, silvicoltura e pesca (%)

7,9

9,1

9,4

9,8 p

21,0

22,0 p

7,2

7,6

7,1

7,5

6,6

7,0

9,0

8,9

1,8

1,8

Industria (%)

11,9

13,5

20,8

19,7 p

13,8

12,6 p

24,0

23,4

24,2

25,6

23,1

23,0

23,4

24,1

19,9

19,5

Edilizia (%)

7,9

7,3

6,5

6,2 p

9,8

10,3 p

6,9

6,5

6,0

5,9

5,0

5,4

10,1

9,3

5,4

5,6

Servizi (%)

72,2 s

70,0 s

63,4 s

64,1 ps

55,4 s

55,2 ps

61,9 s

62,4 s

62,8 s

60,9 s

65,3 s

64,5 s

57,5 s

57,7 s

72,9 s

73,0 s

Bilancia dei pagamenti

Nota

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

Investimenti esteri diretti (IED) netti (in entrata - in uscita) (milioni di EUR)

27)

345,0 s

467,5 w

363,3 w

154,7 w

1 037,1 s

893,6 w

3 551,1 w

2 938,5 w

5 639,8 s

4 009,8 s

277,8 w

296,8 w

188,4 w

286,6 w

- 51 947,3 s

77 731,3 s

Investimenti esteri diretti (IED) netti (in entrata - in uscita) (% del PIL)

27)

6,97 s

11,17 sw

3,23 s

1,44 sw

7,54 s

6,84 sw

7,72 s

6,28 sw

0,83 s

0,64 s

1,54 sw

1,70 sw

2,67 s

4,23 sw

- 0,37 s

0,58 s

Investimenti esteri diretti (IED) netti (in entrata - in uscita) rispetto all'UE a 27 (milioni di EUR)

15) 28) 29)

40,0 s

92,9 w

193,0 s

11,0 w

610,3 s

507,0 w

2 186,0 s

1 932,4 w

- 289,2 s

- 12,3 w

135,4 w

207,7 w

152,5 s

135,6 w

22 301,9 s

- 117 798,9 s

Investimenti esteri diretti (IED) netti (in entrata - in uscita) rispetto all'UE a 27 (% del PIL)

30) 29)

0,81 s

2,22 sw

1,71 s

0,10 sw

4,44 s

3,88 sw

4,75 s

4,13 sw

- 0,04 s

0,00 sw

0,75 sw

1,19 sw

2,16 s

2,00 sw

0,16 s

- 0,88 s

Rimesse (% del PIL)

4,83 s

6,26 s

1,74 s

2,66 ps

5,11 s

5,07 ps

5,83 s

4,81 s

0,02 s

0,02 s

8,54 s

7,36 s

12,07 s

14,47 s

0,15 s

0,14 s



Commercio estero di beni

 Nota

Montenegro

Macedonia del Nord

Albania

Serbia

Turchia

Bosnia- 
Erzegovina

Kosovo*

EU-27

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

Quota delle esportazioni verso paesi dell'UE a 27 rispetto al valore totale delle esportazioni (%)

37,0 s

37,7 s

78,5 s

77,5 s

76,4 s

74,7 s

66,3 s

66,2 s

42,2 s

41,1 s

72,3 s

72,4 s

33,2 s

34,5 s

:

:

Quota delle importazioni da paesi dell'UE a 27 rispetto al valore totale delle importazioni (%)

47,0 s

44,2 s

50,8 s

46,3 s

57,7 s

57,9 s

54,7 s

55,7 s

31,6 s

33,1 s

61,1 s

60,8 s

49,1 s

45,8 s

:

:

Bilancia commerciale (milioni di EUR)

- 2 185

- 1 739

- 2 040

- 1 818

- 2 843

- 2 670

- 5 356

- 4 981

- 27 836

- 42 293

- 4 093

- 3 254

- 3 114

- 2 822

191,129

215,751

Commercio internazionale di beni e servizi rispetto al PIL

Importazioni (% del PIL)

65,0

61,0

76,2

71,9 p

45,0

37,2 p

60,9

56,5

30,0

32,5

55,2

48,5

56,4

53,9

45,9

42,9

Esportazioni (% del PIL)

43,8

26,0

62,4

58,9 p

31,3

22,7 p

51,0

48,2

32,6

28,7

40,6

34,5

29,3

21,7

49,3

46,6

Finanze pubbliche

Nota

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

Avanzo delle amministrazioni pubbliche (+) / deficit (–) (%)

- 2,0 w

- 10,7 ew

- 2,0 w

- 8,1 w

- 1,9 w

- 6,8 w

- 0,2 ew

- 8,0 w

- 4,4 w

- 4,7 w

1,9 w

- 5,3 w

- 0,5 w

- 5,2 w

- 0,6

- 6,8

Debito delle amministrazioni pubbliche (%)

10)

76,5 w

103,1 w

40,7 w

51,2 w

63,3 w

72,7 w

52,9 ew

57,7 w

32,7 w

39,8 w

32,7 w

36,6 w

17,5 w

21,8 w

77,5

90,0

Indicatori finanziari

Nota

Montenegro

Macedonia del Nord

Albania

Serbia

Turchia

Bosnia- 
Erzegovina

Kosovo*

EU-27

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

Variazione annuale dei prezzi al consumo (%)

11)

0,5 w

- 0,8 w

0,7 d

1,2 d

1,7 w

2,2 w

1,9 d

1,8 d

15,2 d

12,3 d

0,6 w

- 1,1 w

2,7 w

0,2 w

1,4

0,7

Debito privato, consolidato, in rapporto al PIL (%)

12) 13)

:

:

:

:

:

:

:

:

3,3 w

10,3 w

3,8 w

- 1,2 w

:

:

:

:

Debito estero totale, rispetto al PIL (%)

14) 15) 16)

169,0 sw

224,1 sw

72,4 s

80,3 ps

59,9 s

64,3 ps

61,4 sw

65,8 sw

54,8 sw

60,5 sw

63,6 sw

64,9 sw

31,2 sw

37,2 sw

:

:

Debito totale in valuta estera, rispetto al PIL (%)

17)

15 w

17 w

:

:

60 w

66 w

:

:

:

:

:

:

:

:

:

:

Tasso di interesse debitore (a un anno), pro anno (%)

18) 19) 20) 21) 22)

6,01 w

5,84 w

2,75 w

2,00 w

6,27 w

6,10 w

3,50 w

1,90 w

15,84 w

16,46 w

3,29 w

3,05 w

6,51 w

6,21 w

:

:

Tasso di interesse sui depositi (a un anno), pro anno (%)

18) 19) 23) 24) 25) 26)

0,40 w

0,40 w

0,15 w

0,15 w

0,49 w

0,40 w

1,00 w

0,10 w

14,56 w

13,51 w

0,06 w

0,07 w

1,46 w

1,49 w

:

:

Valore delle attività di riserva (compreso l'oro) (milioni di EUR)

19) 15) 16)

1 366,8 w

1 738,5 w

3 262,6 w

3 359,9 w

3 359,6 w

3 942,4 w

13 378,5 w

13 491,7 w

94 413,6 w

81 664,3 w

6 441,1 w

7 091,0 w

863,7 w

900,8 w

:

:

Riserve internazionali in mesi di importazioni

19) 15) 16)

5,1 sw

8,2 sw

4,6 sw

5,3 sw

6,5 sw

9,6 sw

5,7 sw

6,1 sw

5,6 sw

4,9 sw

7,8 sw

10,0 sw

2,6 sw

3,0 sw

:

:



Imprese

 Nota

Montenegro

Macedonia del Nord

Albania

Serbia

Turchia

Bosnia- 
Erzegovina

Kosovo*

EU-27

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

Indice della produzione industriale (2015 = 100)

31)

106,7

105,6

113,2

102,4

95,5 w

89,5 w

111,3

111,0

113,6

115,4

103,5

96,7

:

:

106,2

98,5

Infrastrutture

Nota

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

Densità della rete ferroviaria (linee operative per migliaia di km²)

32) 33)

18,0 s

:

26,9 s

26,9 s

5,9 sw

7,8 sw

48,5 sw

43,2 sw

13,3 s

13,3 s

19,9 sw

19,9 sw

30,5 sw

30,5 sw

:

:

Lunghezza della rete autostradale (km)

z

z

335

335

z

22

928 w

928

3 060

3 523

208

218

137 w

137 w

:

:

Energia

Nota

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

2019

2020

Importazioni nette di energia rispetto al PIL

4 s

3 s

7 s

5 ps

2 s

2 ps

5 s

3 s

1 s

1 s

5 s

3 s

6 s

4 s

2,6 s

1,6 s

Fonte: Eurostat e autorità statistiche dei Balcani occidentali e della Turchia

: = dato non disponibile

b = discontinuità nella serie

d = la definizione è diversa

e = valore stimato

p = dato provvisorio

s = stima Eurostat

w = dati forniti dall'autorità statistica nazionale, sotto la sua responsabilità, e pubblicati così come vengono ricevuti e senza alcuna garanzia circa la loro qualità e aderenza alla metodologia statistica dell'UE

z = non applicabile e quindi pari a 0

* = Tale designazione non pregiudica le posizioni riguardo allo status ed è in linea con la risoluzione 1244 (1999) dell'UNSC e con il parere della CIG sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo.

Note:

1)

Bosnia-Erzegovina: Dal gennaio 2020, l'indagine sulla manodopera in Bosnia-Erzegovina viene condotta senza interruzioni nel corso dell'anno, con una pubblicazione di dati a cadenza trimestrale. Inoltre, a partire dal 2020 la procedura di ponderazione viene effettuata in base alle stime della popolazione per fasce di età di cinque anni e per sesso.

2)

Montenegro: i dati si riferiscono al numero di dipendenti del pubblico in percentuale del numero complessivo di persone occupate.

3)

Macedonia del Nord: nel settore pubblico sono stati inseriti i seguenti dati: altro (misto, collettivo, statale, non precisato)

4)

Bosnia-Erzegovina: il settore pubblico comprende le sezioni O, P e Q della NACE Rev. 2, mentre il settore privato comprende le altre sezioni della NACE.

5)

Montenegro: discontinuità nella serie in quanto in precedenza solo i lavoratori dipendenti rispondevano a questa domanda; dal 2018 rispondono tutti gli occupati.

6)

Albania: Fonte: direzione generale delle imposte, soggetti che versano contributi alla previdenza sociale; calcolo INSTAT

7)

Turchia: Fonte: Indagine su reddito e condizioni di vita.

8)

Bosnia-Erzegovina: reddito netto.

9)

Kosovo: i dati relativi alle retribuzioni 2012-2019 sono stati corretti.

10)

Bosnia-Erzegovina: fine esercizio (31 dicembre).

11)

Bosnia-Erzegovina: inflazione dei prezzi al consumo

12)

Turchia: i dati riguardano titoli di debito e prestiti.

13)

Bosnia-Erzegovina: dati per le istituzioni finanziarie monetarie.

14)

Serbia: debito estero ufficiale della Repubblica di Serbia.

15)

Turchia: media tasso di cambio annuo utilizzato per la conversione in euro.

16)

Bosnia-Erzegovina: in base al manuale FMI della bilancia dei pagamenti, 6ª edizione.

17)

Albania: debito estero (compresi IED).

18)

Montenegro: media ponderata del tasso di interesse effettivo, consistenze, annuale.

19)

Macedonia del Nord: fine esercizio (31 dicembre).

20)

Albania: tasso medio ponderato applicato ai nuovi prestiti di 12 mesi per il rispettivo mese, con scadenza a 12 mesi.

21)

Bosnia-Erzegovina: tassi dei prestiti a breve termine a società non finanziarie in valuta nazionale (media ponderata);

22)

Bosnia-Erzegovina: i dati sono stati modificati sulla base delle correzioni apportate da alcune banche.

23)

Albania: il tasso di interesse sui depositi rappresenta il tasso medio ponderato per i nuovi depositi per il rispettivo mese, con scadenza a 12 mesi.

24)

Turchia: media dei dati mensili. Depositi overnight.

25)

Bosnia-Erzegovina: tassi per depositi a vista in valuta nazionale delle famiglie (media ponderata);

26)

Bosnia-Erzegovina: dati dicembre 2018.

27)

Bosnia-Erzegovina: in base al manuale FMI della bilancia dei pagamenti, approccio attivi - passivi

28)

Turchia: In base al MBP6.

29)

Bosnia-Erzegovina: dati basati sul manuale FMI della bilancia dei pagamenti, 6ª edizione e sulla definizione di investimenti diretti all'estero ("Benchmark Definition of Foreign Direct Investment") dell'OCSE - 4ª edizione

30)

Turchia: media tasso di cambio annuo utilizzato per la conversione in euro.

In base al MBP6.

31)

Albania: attività B_D

32)

Serbia: dati relativi al 31 dicembre di quest'anno, ad eccezione del 2021, in cui i dati si riferiscono al 1.1.2021.

I dati provengono dall'autorità geodetica della Repubblica.

33)

Bosnia-Erzegovina: l'estensione delle acque interne è stimata a 210 km².

Indici 10

Indicatori elaborati da terzi relativi allo statuto di democrazia, buon governo e Stato di diritto nei paesi candidati e potenziali candidati 11

Albania

Bosnia-Erzegovina

Kosovo

Macedonia del Nord

Montenegro

Serbia

Turchia

Nations in Transit 2022 - Democracy Scores, Freedom House

https://freedomhouse.org/countries/nations-transit/scores

Punteggio complessivo: 46/100

(2021: 46/100

Statuto: regime transitorio o ibrido

(2021: regime transitorio o ibrido)

Punteggio complessivo: 38/100

(2021: 39/100

Statuto: regime transitorio o ibrido

(2021: regime transitorio o ibrido)

Punteggio complessivo: 38/100

(2021: 36/100

Statuto: regime transitorio o ibrido

(2021: regime transitorio o ibrido)

Punteggio complessivo: 47/100

(2021: 47/100

Statuto: regime transitorio o ibrido

(2021: regime transitorio o ibrido)

Punteggio complessivo: 47/100

(2021: 47/100

Statuto: regime transitorio o ibrido

(2021: regime transitorio o ibrido)

Punteggio complessivo: 46/100

(2021: 48/100

Statuto: regime transitorio o ibrido

(2021: regime transitorio o ibrido)

n. d.

Freedom in the World 2022 - Global Freedom Score, Freedom House

https://freedomhouse.org/countries/freedom-world/scores

Punteggio complessivo: 67/100

(2021: 66/100

Statuto: parzialmente libero

(2021: parzialmente libero)

Punteggio complessivo: 53/100

(2021: 53/100

Statuto: parzialmente libero

(2021: parzialmente libero)

Punteggio complessivo: 56/100

(2021: 54/100

Statuto: parzialmente libero

(2021: parzialmente libero)

Punteggio complessivo: 67/100

(2021: 66/100

Statuto: parzialmente libero

(2021: parzialmente libero)

Punteggio complessivo: 67/100

(2021: 63/100

Statuto: parzialmente libero

(2021: parzialmente libero)

Punteggio complessivo: 62/100

(2021: 64/100

Statuto: parzialmente libero

(2021: parzialmente libero)

Punteggio complessivo: 32/100

(2021: 32/100

Statuto: non libero

(2021: non libero)

Democracy Index 2021 - The Economist Intelligence Unit

https://www.eiu.com/n/campaigns/democracy-index-2021/

 

Risultato complessivo: 6,11/10

(2020: 6,08/10

Posizione: 68/167

(2020: 71/167

Tipo di regime: democrazia imperfetta

(2020: democrazia imperfetta)

Risultato complessivo: 5,04/10

(2020: 4,84/10

Posizione: 95/167

(2020: 101/167

Tipo di regime: regime ibrido

(2020: regime ibrido)

n. d.

Risultato complessivo: 6,03/10

(2020: 5,89/10

Posizione: 73/167

(2020: 78/167

Tipo di regime: democrazia imperfetta

(2020: regime ibrido)

Risultato complessivo: 6,02/10

(2020: 5,77/10

Posizione: 74/167

(2020: 81/167

Tipo di regime: democrazia imperfetta

(2020: regime ibrido)

Risultato complessivo: 6,36/10

(2020: 6,22/10

Posizione: 63/167

(2020: 66/167

Tipo di regime: democrazia imperfetta

(2020: democrazia imperfetta)

Risultato complessivo: 4,35/10

(2020: 4,48/10

Posizione: 103/167

(2020: 104/167

Tipo di regime: regime ibrido

(2020: regime ibrido)

World Press Freedom Index 2022 - Reporters without borders

https://rsf.org/en/index

Punteggio complessivo: 56,41/100

(2021: 69,41/100

Posizione: 103/180

(2021: 83/180)

Punteggio complessivo: 65,64/100

(2021: 71,66/100

Posizione: 67/180

(2021: 58/180)

Punteggio complessivo: 67,00/100

(2021: 69,68/100

Posizione: 61/180

(2021: 78/180)

Punteggio complessivo: 68,44/100

(2021: 68,33/100

Posizione: 57/180

(2021: 90/180)

Punteggio complessivo: 66,54/100

(2021: 65,67/100

Posizione: 63/180

(2021: 104/180)

Punteggio complessivo: 61,51/100

(2021: 67,97/100

Posizione: 79/180

(2021: 93/180)

Punteggio complessivo: 41,25/100

(2021: 50,21/100

Posizione: 149/180

(2021: 153/180)

Rule of Law Index 2021 - World Justice Project

https://worldjusticeproject.org/rule-of-law-index/global/2021  

Risultato complessivo: 0,49/1

(2020: 0,50/1)

Posizione generale: 83/139

(2020: 78/128)

Risultato complessivo: 0,52/1

(2020: 0,52/1)

Posizione generale: 72/139

(2020: 64/128)

Risultato complessivo: 0,55/1

(2020: 0,54/1)

Posizione generale: 60/139

(2020: 54/128)

Risultato complessivo: 0,53/1

(2020: 0,53/1)

Posizione generale: 64/139

(2020: 58/128)

n. d.

Risultato complessivo: 0,49/1

(2020: 0,50/1)

Posizione generale: 81/139

(2020: 75/128)

Risultato complessivo: 0,42/1

(2020: 0,43/1)

Posizione generale: 117/139

(2020: 107/128)

Worldwide Governance Indicators 2021 – Rule of Law, The World Bank Group

http://info.worldbank.org/governance/wgi/  

Posizione percentile: 43,75/100

(2020: 40,87/100)

Posizione percentile: 42,79/100

(2020: 42,79/100)

Posizione percentile: 43,27/100

(2020: 39,42/100)

Posizione percentile: 52,40/100

(2020: 51,92/100)

Posizione percentile: 52,88/100

(2020: 54,33/100)

Posizione percentile: 50,96/100

(2020: 51,44/100)

Posizione percentile: 36,54/100

(2020: 38,46/100)

Worldwide Governance Indicators 2021 – Governance Effectiveness, The World Bank Group

http://info.worldbank.org/governance/wgi/  

Posizione percentile: 53,37/100

(2020: 48,08/100)

Posizione percentile: 13,46/100

(2020: 12,98/100)

Posizione percentile: 42,79/100

(2020: 39,90/100)

Posizione percentile: 50,00/100

(2020: 55,29/100)

Posizione percentile: 53,85/100

(2020: 50,96/100)

Posizione percentile: 55,77/100

(2020: 52,88/100)

Posizione percentile:

49,52/100

(2020: 47,60/100)

Worldwide Governance Indicators 2021 – Control of Corruption, The World Bank Group

http://info.worldbank.org/governance/wgi/

Posizione percentile: 31,73/100

(2020: 31,73/100)

Posizione percentile: 28,85/100

(2020: 28,37/100)

Posizione percentile: 44,71/100

(2020: 37,02/100)

Posizione percentile: 43,27/100

(2020: 34,62/100)

Posizione percentile: 54,33/100

(2020: 55,77/100)

Posizione percentile: 36,06/100

(2020: 38,46/100)

Posizione percentile: 40,38/100

(2020: 43,27/100)

Corruption Perceptions Index 2021 - Transparency International

https://www.transparency.org/en/cpi/2021

Punteggio: 35/100

(2020: 36/100)

Posizione: 110/180

(2020: 104/180)

Punteggio: 35/100

(2020: 35/100)

Posizione: 110/180

(2020: 111/180)

Punteggio: 39/100

(2020: 36/100)

Posizione: 87/180

(2020: 104/180)

Punteggio: 39/100

(2020: 35/100)

Posizione: 87/180

(2020: 111/180)

Punteggio: 46/100

(2020: 45/100)

Posizione: 64/180

(2020: 67/180)

Punteggio: 38/100

(2020: 38/100)

Posizione: 96/180

(2020: 94/180)

Punteggio: 38/100

(2020: 40/100)

Posizione: 96/180

(2020: 86/180)

(1)

SWD(2020) 223 final.

(2)

COM(2020) 641 final.

(3)

COM(2020) 641 final

(4)

SWD(2020) 223 final

(5)

Tutti questi gruppi rientrano nel termine più ampio "Rom" nel quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom.

(6)

  https://www.wbif.eu/wbif-investments

(7)

  Dichiarazione sul futuro di Internet Plasmare il futuro digitale dell'Europa (europa.eu)

(8)

  SWD(2020) 223 final

(9)

Dichiarazione di Sofia del 6 novembre 2020.

(10)

Non tutti i paesi candidati e potenziali candidati sono presi in considerazione nelle classifiche e negli indici dei paesi terzi elencati nella tabella.

(11)

La tabella presenta le classifiche più recenti e/o i punteggi più recenti elaborati da terzi. Se disponibile, è riportato tra parentesi un riferimento alla valutazione precedente.