Bruxelles, 29.6.2022

COM(2022) 317 final

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

sul piano di lavoro per la cultura 2019-2022




Indice

1.    INTRODUZIONE    

2.    CONTESTO    

3.    VALUTAZIONE DEL PIANO DI LAVORO: settori prioritari    

3.1.    Priorità A: sostenibilità nell'ambito del patrimonio culturale    

3.2.    Priorità B: coesione e benessere    

3.3.    Priorità C: un ecosistema che sostenga gli artisti, i professionisti creativi e della cultura e i contenuti europei    

3.4.    Priorità D: parità di genere    

3.5.    Priorità E: relazioni culturali internazionali    

3.6.    Priorità F: cultura quale fattore trainante dello sviluppo sostenibile    

3.7.    Statistiche culturali    

3.8.    Digitalizzazione    

4.    VALUTAZIONE DEL PIANO DI LAVORO: metodi di lavoro    

4.1.    Metodo di coordinamento aperto (MCA)    

4.2.    Distribuzione e comunicazione dei risultati del piano di lavoro    

4.3.    Portatori di interessi della cultura    

5.    VALUTAZIONE DEL PIANO DI LAVORO: risultati nell'ambito delle politiche    

6.    CONCLUSIONI: riflessioni su un quadro migliorato e nuove priorità    

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE

SUL PIANO DI LAVORO PER LA CULTURA 2019-2022

1.INTRODUZIONE

Nelle conclusioni del Consiglio sul piano di lavoro per la cultura 2019-2022 la Commissione è invitata "ad adottare, entro giugno 2022, (...) una relazione finale sulla sua attuazione, sulla base di contributi scritti volontari degli Stati membri. Alla luce di tale relazione, la presidenza del Consiglio potrà valutare l'opportunità di proporre un nuovo piano di lavoro per la cultura per il periodo successivo" 1 .

La presente relazione illustra i risultati conseguiti nell'attuazione del piano di lavoro dal gennaio 2019 per quanto riguarda le priorità, i metodi di lavoro e le azioni definiti nel contesto della pandemia di coronavirus e del processo di ripresa. La relazione riflette anche su come rafforzare l'elaborazione delle politiche e la cooperazione in materia di cultura a livello dell'UE e formula suggerimenti in merito alle priorità da affrontare in un nuovo piano di lavoro dopo il 2022.

Per preparare la presente relazione la Commissione ha condotto un'indagine per raccogliere l'opinione degli Stati membri sulla pertinenza e l'attuazione del piano di lavoro per la cultura 2019-2022 (cfr. allegato). La sua valutazione si basa inoltre sul lavoro da essa svolto e sui suoi scambi periodici con altre istituzioni dell'UE nonché sul dialogo con i settori culturali e creativi tenuti in diverse sedi.

Il presente documento si concentra sulle attività svolte nell'ambito del piano di lavoro 2019-2022. Non si tratta di un'analisi esaustiva di tutte le azioni di politica culturale sviluppate a livello europeo in questi anni.

2.CONTESTO

Negli ultimi anni l'azione politica dell'UE nel settore della cultura è stata guidata dall'agenda europea per la cultura della Commissione 2 , dal quadro d'azione europeo sul patrimonio culturale 3 , che ha fatto seguito all'Anno europeo del patrimonio culturale 2018 4 , dalla comunicazione congiunta "Verso una strategia dell'Unione europea per le relazioni culturali internazionali" 5 e dai piani di lavoro pluriennali del Consiglio per la cultura 6 .

Dall'inizio del 2020 l'impatto devastante della pandemia di coronavirus sulla cultura ha esacerbato le sfide affrontate dai settori culturali e creativi, in particolare le condizioni di vita e di lavoro degli artisti e dei professionisti culturali e la generazione di reddito per le arti e la cultura. Le autorità pubbliche si sono concentrate principalmente sull'attenuazione dell'impatto della crisi e sull'aiuto alla ripresa dei settori. Sono state adottate misure mirate a livello nazionale e UE 7 . Nella loro cooperazione in materia di cultura, gli Stati membri e la Commissione hanno regolarmente monitorato il sostegno fornito, un processo utile condotto dal paese che detiene la presidenza dell'UE. La Commissione ha inoltre lanciato la piattaforma "Creatives Unite" 8  per raccogliere informazioni relative ai settori culturali e creativi dell'UE in risposta alla crisi COVID-19. A seguito degli inviti dei settori culturali e creativi a sviluppare più misure coordinate a livello di UE, nel giugno 2021 la Commissione ha pubblicato gli orientamenti dell'UE per la ripresa in sicurezza delle attività nei settori culturali e creativi 9 . La strategia industriale dell'UE e il suo aggiornamento 10 hanno individuato, tra l'altro, l'ecosistema delle industrie culturali e creative. Questo approccio è fondamentale per la ripresa inclusiva e sostenibile dei settori e contribuisce a guidare la duplice transizione dell'economia dell'UE nel suo complesso, data la sua importanza per altri ecosistemi (ad esempio per l'ecosistema del turismo) 11 . Per favorire l'uscita dalla crisi, è stato istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza , entrato in vigore nel febbraio 2021. I settori e le industrie culturali e creativi beneficiano in larga misura del sostegno del dispositivo per la ripresa e la resilienza attraverso misure dirette nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza e indirettamente attraverso misure trasversali. La Commissione ha tracciato una mappa di tali investimenti e riforme in programma e ha pubblicato una scheda tematica sulla cultura e le industrie creative nel quadro di valutazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza 12 . Diversi programmi e fondi dell'UE nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 sono stati adattati inoltre per fornire un sostegno più mirato ai settori culturali e creativi in un contesto di ripresa, tra cui un aumento del bilancio per il programma Europa creativa 13 e il cluster "Cultura, creatività e società inclusiva" nell'ambito del programma Orizzonte Europa 14 . Nel novembre 2021 la Commissione ha inoltre lanciato la guida CulturEU, la prima guida interattiva ai finanziamenti dell'UE per la cultura 15 .

Per quanto riguarda gli sviluppi istituzionali dell'UE, l'attuale piano di lavoro per la cultura è iniziato quasi in parallelo con l'accordo del Consiglio europeo su "Una nuova agenda strategica 2019-2024" 16 e con il nuovo mandato della Commissione nel dicembre 2019 che ha fissato sei obiettivi politici generali. Le politiche e l'azione nel campo della cultura in generale hanno continuato a mettere al centro e realizzare gli obiettivi della transizione verde e digitale, e hanno contribuito a promuovere lo stile di vita europeo. La crisi COVID-19 ha riconfermato la pertinenza di queste priorità generali e ha accelerato le tendenze già in atto nella cultura, ad esempio la trasformazione digitale e l'attenzione rivolta ai cambiamenti climatici e al degrado ambientale. Ha evidenziato il prezioso ruolo svolto dalla cultura a favore del benessere delle persone e del miglioramento della coesione e della trasformazione sociale 17 .

In questo nuovo contesto sono state avviate altre importanti iniziative dell'UE, le quali attingono in modo sostanziale alla cultura o modellano l'elaborazione delle politiche culturali, come il nuovo Bauhaus europeo 18 l'Anno europeo dei giovani 2022 19 o l'agenda per le competenze per l'Europa 20 .

Nel contesto mondiale, la cultura come settore politico ha acquisito visibilità e riconoscimento nonostante la crisi COVID-19, e talvolta proprio a causa di essa. Per la prima volta i leader del G20, nella loro Dichiarazione di Roma dell'ottobre 2021 21 , hanno ricordato il valore intrinseco della cultura e il suo ruolo nello sviluppo sostenibile e come stimolo alla resilienza e alla rigenerazione delle economie e delle società. La risoluzione delle Nazioni Unite del dicembre 2021 sulla cultura e lo sviluppo sostenibile 22 inoltre ha riconfermato il ruolo della cultura quale prerequisito per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e come motore per la loro attuazione. Il processo che porta a Mondiacult 2022, la conferenza mondiale dell'UNESCO sulla cultura e lo sviluppo sostenibile prevista per settembre 2022 in Messico, sta contribuendo a mantenere lo slancio in questo campo.

Dal febbraio 2022 anche l'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina e il suo popolo è diventata una questione di grave preoccupazione per la cooperazione politica in materia di cultura. L'invasione russa non solo minaccia la vita di artisti e professionisti della cultura in Ucraina, ma provoca anche gravi danni alla vasta gamma della ricchezza e della diversità del patrimonio e delle espressioni culturali del Paese, rendendo necessaria una risposta unitaria e coordinata dell'UE. Durante l'incontro ad Angers il 7-8 marzo 2022 i ministri europei responsabili della cultura e dei media hanno rilasciato una dichiarazione 23 in cui esprimono la loro solidarietà e il loro forte impegno ad aiutare l'Ucraina a superare queste sfide. La Commissione ha mobilitato i suoi dispositivi e strumenti per sostenere sia gli artisti e i professionisti della cultura ucraini in fuga dal loro paese, sia le organizzazioni culturali dei paesi che accolgono rifugiati ucraini e per sostenere la protezione del patrimonio culturale, ad esempio attraverso il programma Europa creativa o il meccanismo di protezione civile dell'UE 24 (cfr. piattaforma "Creatives Unite").

3.VALUTAZIONE DEL PIANO DI LAVORO: settori prioritari 

Dal 2002 gli Stati membri dell'UE hanno definito le loro priorità per la cooperazione in materia di politica culturale nei piani di lavoro pluriennali adottati mediante conclusioni del Consiglio. Il piano di lavoro per la cultura 2019-2022 25 , modificato nel maggio 2020, è stato uno strumento strategico chiave per guidare la cooperazione politica a livello dell'UE. A partire dal 2019 definisce sei settori prioritari d'azione 26 e 18 tematiche con azioni corrispondenti per gli Stati membri, per la Commissione e per la presidenza dell'UE.

I risultati dell'indagine condotta dalla Commissione indicano che gli Stati membri considerano "la sostenibilità nell'ambito patrimonio culturale", "la cultura quale fattore trainante dello sviluppo sostenibile" e "un ecosistema che sostenga gli artisti, i professionisti creativi e della cultura e i contenuti europei" come le priorità più pertinenti per l'elaborazione delle politiche a livello dell'UE. A livello nazionale sono state evidenziate anche "coesione e benessere". Gli Stati membri concordano sul fatto che le statistiche culturali costituiscono una priorità trasversale fondamentale.

Nel complesso tutte le azioni del piano di lavoro sono state attuate come previsto. Raggiungere un numero così elevato di risultati prefissati in tempi brevi e durante la pandemia di COVID-19 è un risultato notevole. In alcuni casi la situazione ha richiesto un adeguamento dei formati o dei tempi di lavoro per ridurre al minimo l'impatto sui risultati. Mantenere un'interconnessione tra diversi risultati nell'ambito di un'agenda flessibile (in cui ad esempio uno studio dell'UE è seguito da un gruppo di lavoro con un metodo di coordinamento aperto (MCA) 27 e dalle successive conclusioni del Consiglio) ha richiesto ulteriori sforzi di coordinamento, ma si è rivelato vantaggioso per la coerenza delle politiche a livello dell'UE. Le tematiche concordate nel 2019 sotto la presidenza austriaca si sono dimostrate molto appropriate e sono rimaste pertinenti per tutta la durata del piano di lavoro. Tale posizione è condivisa dagli Stati membri.

Le sezioni seguenti descrivono l'attuazione del piano di lavoro nell'ambito di ciascuna priorità valutando i lavori e i risultati in relazione a ciascuna delle 18 tematiche.

3.1.Priorità A: sostenibilità nell'ambito del patrimonio culturale

Governance partecipativa del patrimonio culturale

Nel 2019 è stato avviato un progetto di apprendimento tra pari intitolato "Cultural Heritage in Action". Progettato dalla Commissione e finanziato dal programma Europa creativa, è gestito da un consorzio (Eurocities, KEA affari europei, la rete di ricerca e innovazione delle regioni europee, Europa Nostra e il Consiglio degli architetti d'Europa). È una delle eredità dell'Anno europeo del patrimonio culturale 2018 incluso nel quadro d'azione europeo sul patrimonio culturale.

Il progetto consente a oltre 100 responsabili politici locali e regionali di scambiare conoscenze sul patrimonio culturale. Si concentra sulla governance partecipativa, sul riutilizzo adattivo e sui principi di qualità per gli interventi sul patrimonio culturale. Nel novembre 2020 il consorzio ha pubblicato 32 pratiche innovative 28 . In una seconda fase che durerà fino a gennaio 2023 il progetto continuerà a condividere conoscenze e scambi di esperienze, concentrandosi su tre tematiche interconnesse: 1) ripresa e resilienza attraverso il patrimonio culturale in un mondo post-pandemico; 2) un patrimonio culturale più sostenibile in risposta alla crisi climatica; 3) governance e finanziamento: nuovi ruoli per gli enti locali e regionali. I responsabili politici locali e regionali che partecipano al progetto esprimono grande apprezzamento.

In tale contesto nel febbraio 2020 la presidenza croata ha organizzato a Dubrovnik una conferenza della presidenza dal titolo "Promuovere la cooperazione europea a favore del patrimonio culturale a rischio" 29 . Le relative conclusioni del Consiglio sulla gestione dei rischi nel settore del patrimonio culturale sono state adottate nel maggio 2020 30 .

Adattamento del patrimonio culturale ai cambiamenti climatici

Il gruppo dell'MCA sul tema "Rafforzare la resilienza del patrimonio culturale di fronte ai cambiamenti climatici" è stato presieduto dalla Germania. La relazione, insieme alle raccomandazioni, sarà completata entro luglio 2022. Gli obiettivi principali erano individuare e scambiare buone pratiche e misure innovative per la tutela del patrimonio culturale, sia materiale che immateriale, in relazione ai cambiamenti climatici. Ciò include l'esame del contributo che il patrimonio culturale può dare alla mitigazione e alla lotta ai cambiamenti climatici in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo.

Il lavoro del gruppo si è concentrato sull'esame delle minacce e degli impatti attuali ed emergenti, sulla discussione delle opportune misure di adattamento e mitigazione disponibili e sulla creazione della resilienza dei beni del patrimonio culturale di fronte a un ambiente in evoluzione, evitando nel contempo un adattamento sbagliato.

Nonostante l'urgenza, questa tematica è ancora agli inizi. La relazione finale e le raccomandazioni del gruppo costituiscono un valido contributo al tanto necessario dibattito su tale tematica e alla pianificazione delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici nell'ambito del patrimonio culturale a livello europeo e nazionale.

Principi di qualità per gli interventi finanziati dall'UE con potenziale impatto sul patrimonio culturale

Nel 2019, in seguito all'Anno europeo del patrimonio culturale, il Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti ha pubblicato il documento sui principi di qualità europei 31 . La presidenza rumena ha organizzato la conferenza della presidenza "Principi di qualità per il patrimonio culturale" nell'aprile 2019 a Sighisoara. I principi di qualità europei sono stati ulteriormente riveduti nel novembre 2020. Anche il progetto di apprendimento tra pari "Cultural Heritage in Action" ha riguardato i principi di qualità. Il progetto ha individuato buone pratiche sulla qualità degli interventi nel patrimonio culturale, che sono state incluse nel relativo elenco.

Finanziamenti complementari per il patrimonio culturale

Il 25-26 gennaio 2021 la Commissione ha organizzato un seminario online sui finanziamenti complementari per il patrimonio culturale. Hanno partecipato oltre 100 persone, tra cui i rappresentanti di 22 Stati membri. Le presentazioni hanno riguardato esempi di partenariati pubblico/privato, crowdfunding e raccolta fondi, lotterie, donazioni e fonti miste. Tra i relatori di alto livello la Banca europea per gli investimenti si è concentrata su come rendere il patrimonio culturale attraente per gli investitori privati, mentre la Fondazione europea per la cultura si è soffermata sul ruolo della filantropia e delle fondazioni. Due progetti finanziati dall'UE hanno inoltre esposto i risultati delle loro ricerche e alcuni casi di studio. La relazione 32 di questo seminario, che raccoglie oltre 100 buone pratiche, è stata ampiamente distribuita. Il 18 maggio 2021 il Consiglio "Cultura" ha tenuto un dibattito orientativo sulla tematica 33 .

3.2.Priorità B: coesione e benessere

Coesione sociale

Il 26-27 novembre 2020 la Commissione ha organizzato un seminario online sulla cultura a favore della coesione sociale, che ha sostituito il gruppo dell'MCA precedentemente previsto per affrontare tale tematica. Il gruppo non ha potuto essere istituito come previsto a causa di un ritardo nei lavori del precedente MCA 2017-2018 sull'inclusione sociale (su cui il nuovo gruppo avrebbe dovuto basarsi) e a causa delle restrizioni imposte dall'emergenza COVID-19. Nel corso dell'evento oltre 50 partecipanti provenienti da 22 Stati membri hanno discusso su come promuovere la coesione sociale attraverso la cultura a livello locale e regionale e hanno esplorato modelli sostenibili, replicabili e inclusivi per la cooperazione tra autorità pubbliche e operatori del settore culturale. Gli esperti si sono inoltre confrontati sull'interazione tra cultura e anziani, cultura e benessere, sul ruolo della cultura nella prevenzione dello spopolamento delle aree rurali e sulla possibilità di reinserire le persone nel mercato del lavoro. I documenti di riferimento del seminario e la sua relazione sono stati pubblicati 34 .

Gli scambi su questa tematica sono proseguiti nell'ambito della conferenza della presidenza portoghese "Cultura, coesione e impatto sociale" svoltasi il 5-6 maggio 2021 a Porto.

Architettura di qualità e ambiente edificato

Il gruppo dell'MCA su questa tematica, presieduto dall'Estonia, ha pubblicato la relazione "Verso una cultura condivisa dell'architettura – Investire in un ambiente di vita di alta qualità per tutti" 35 il 6 ottobre 2021.

La relazione si basa su una raccolta di casi di studio provenienti da diversi livelli di governance in Europa ed esaminati dal gruppo dell'MCA tra il 2020 e il 2021. Comprende esempi di migliori pratiche e raccomandazioni politiche su come rendere operativi i criteri di qualità per l'architettura e l'ambiente edificato. Una delle conclusioni è che "una progettazione di alta qualità e interventi ben ponderati possono sostenere la vita e l'autenticità dei beni culturali e prevenire una dannosa perdita del loro significato culturale".

Oltre alla relazione è stato creato un kit di strumenti (disponibile in tutte le lingue ufficiali dell'UE) per aiutare i responsabili decisionali locali e regionali a valutare la qualità dei luoghi e dei progetti edilizi. Una conferenza finale per presentare e discutere i lavori si è tenuta a Graz e a Maribor il 6-8 ottobre 2021. La relazione ha anche dato forma alle conclusioni del Consiglio sulla cultura, l'architettura di qualità e l'ambiente edificato quali elementi chiave dell'iniziativa per un nuovo Bauhaus europeo 36 , che sono state adottate nel dicembre 2021.

Comprendere i pubblici digitali

Alla fine del 2021 la Commissione ha avviato il lavoro di esperti su questa tematica attraverso la piattaforma "Voices of Culture" 37 . L'obiettivo è esplorare la possibilità di orientamenti su base volontaria per la raccolta e la gestione dei dati sul pubblico digitale, con particolare attenzione alle arti dello spettacolo (teatro, danza, musica dal vivo) e al patrimonio culturale (musei, gallerie, edifici storici, siti del patrimonio, eventi e attività del patrimonio immateriale). Gli esperti si sono avvalsi degli insegnamenti appresi dalle pratiche connesse alla COVID-19 e hanno discusso le opportunità e le sfide per la raccolta e la gestione dei dati del pubblico digitale in una relazione 38 che sarà consegnata a metà del 2022.

Giovani generazioni creative

Le conclusioni del Consiglio sono state adottate nel maggio 2019 a seguito della conferenza della presidenza "Giovani generazioni creative" organizzata dalla Romania nel marzo 2019 a Bucarest 39 .

Cittadinanza, valori e democrazia

Nel luglio 2019 la presidenza finlandese ha organizzato a Helsinki la conferenza della presidenza "Cittadinanza, valori e democrazia".

Nel dicembre 2021 la Commissione ha avviato uno studio indipendente dal titolo "L'importanza della partecipazione dei cittadini alla cultura per l'impegno civico e la democrazia ─ Lezioni politiche dalla ricerca internazionale". Lo studio sintetizzerà le conoscenze e le prove esistenti su questa tematica, distinguerà gli insegnamenti politici chiave e metterà in evidenza gli esempi di azioni efficaci da parte di diversi Stati membri dell'UE. La sua conclusione è prevista a novembre 2022.

3.3.Priorità C: un ecosistema che sostenga gli artisti, i professionisti creativi e della cultura e i contenuti europei

Status e condizioni lavorative degli artisti

Nel dicembre 2020 la Commissione ha pubblicato uno studio sullo stato e le condizioni di lavoro degli artisti e dei professionisti creativi e della cultura 40 . La rete europea di esperti in materia di cultura e di audiovisivi ha compilato lo studio, in stretta collaborazione con le organizzazioni settoriali dei portatori di interessi. È stato ampiamente distribuito, anche attraverso una presentazione al Comitato intergovernativo della Convenzione UNESCO del 2005 nel febbraio 2021. La Commissione ha proseguito il processo avviando un dialogo sulla piattaforma "Voices of Culture" sulla stessa tematica. La relazione di discussione "Status e condizioni lavorative degli artisti, dei professionisti creativi e della cultura" è stata pubblicata nel giugno 2021 41 .

Il gruppo dell'MCA "Status e condizioni lavorative degli artisti e dei professionisti creativi e della cultura" ha iniziato i suoi lavori nel settembre 2021 presieduto da Austria e Irlanda. Ai lavori partecipano esperti del ministero della Cultura e dell'Occupazione e del ministero degli Affari sociali di tutti i 27 Stati membri dell'UE. Il gruppo si propone di affrontare le condizioni lavorative degli artisti e dei professionisti creativi e di condividere le buone pratiche, tenendo conto anche dell'ecosistema più ampio che sostiene gli artisti, i professionisti creativi e della cultura e i contenuti europei. Le raccomandazioni su queste tematiche saranno elaborate nelle restanti riunioni di gruppo. La relazione del gruppo è prevista per la metà del 2023.

Libertà artistica

Il 21 ottobre 2021 la Commissione ha organizzato un seminario online sulla libertà artistica con circa 60 partecipanti provenienti da 20 Stati membri. Vi hanno partecipato relatori di organizzazioni internazionali (ONU, UNESCO, Consiglio d'Europa), Stati membri (Svezia, Spagna), società civile (Culture Action Europe, FreeMuse) e dell'Università di Lodz, in Polonia. Le tre sessioni si sono incentrate su a) lo stato attuale della libertà di espressione artistica nell'UE, b) le migliori pratiche per la realizzazione, la promozione e la tutela della libertà di espressione artistica e c) un quadro giuridico per proteggere, promuovere e realizzare la libertà di espressione artistica. La relazione del seminario è stata pubblicata e i suoi atti orienteranno anche i lavori dello studio sulla cittadinanza, i valori e la democrazia di cui sopra.

Coproduzioni audiovisive

Nel marzo 2019 è stata organizzata a Bucarest la conferenza della presidenza rumena "Consolidamento della cooperazione europea attraverso le coproduzioni" 42 . Nel maggio 2019 ha fatto seguito l'adozione delle conclusioni del Consiglio sul miglioramento della circolazione transfrontaliera delle opere audiovisive europee, con particolare attenzione alle coproduzioni 43 . 

Il gruppo dell'MCA è stato presieduto dai Paesi Bassi, con la Romania in qualità di vicepresidente. La sua relazione "Coproduzioni che risplendono" 44 è stata pubblicata il 10 marzo 2022. Organizzazioni come la European Film Agency Directors Association, Cine-Regio, l'Osservatorio europeo dell'audiovisivo e Eurimages hanno partecipato in qualità di osservatori. Il gruppo ha concluso che, sebbene tutte le coproduzioni siano guidate dall'obiettivo di unire le forze e collaborare, lo status di coproduzione "ufficiale" è fondamentale per aprire le porte al sostegno pubblico. Le coproduzioni circolano più facilmente e raggiungono un pubblico più ampio rispetto alle opere puramente nazionali e, a loro volta, contribuiscono a rafforzare le carriere internazionali dei talenti. La pandemia di COVID-19 ha cambiato la natura dell'ecosistema audiovisivo e delle coproduzioni, fungendo da catalizzatore delle tendenze e sottolineando l'importanza di relazioni equilibrate tra i diversi operatori. Le coproduzioni sono un'opportunità per ripensare il nostro modo di lavorare insieme per affrontare le sfide più urgenti del nostro tempo, tra cui la necessaria svolta ecologica del settore audiovisivo.

Musica

Nel giugno 2019 la Romania ha organizzato a Bucarest una conferenza della presidenza dal titolo "Music Moves Europe — Opportunità e sfide del settore musicale nell'era digitale".

Il piano di lavoro 2019-2022 ha incluso due seminari sulla musica tenuti nel 2020. Tali seminari sono stati riuniti in un'unica grande conferenza online che la Commissione ha organizzato il 4-5 marzo 2021 dal titolo "Music Moves Europe: diversità e competitività del settore musicale europeo". La conferenza ha visto la collaborazione di quasi 100 partecipanti, principalmente esperti degli Stati membri dell'UE e rappresentanti del settore musicale. Le discussioni plenarie con relatori esterni hanno incluso sessioni sull'impatto della COVID-19, sul ruolo della musica per la coesione sociale e il benessere, sullo streaming musicale e la diversità culturale e sull'iniziativa Music Moves Europe 45 . Queste quattro sessioni sono state seguite da un dibattito orientativo riservato agli esperti degli Stati membri. I risultati sono stati riassunti in una relazione che ha inoltre ispirato una sessione dedicata alla conferenza della presidenza portoghese in merito al lancio di Europa creativa nel giugno 2021.

Multilinguismo e traduzione

Il gruppo dell'MCA, composto da traduttori letterari, editori, rappresentanti delle istituzioni di finanziamento o dei ministeri della Cultura, è stato presieduto dalla Francia. Il gruppo ha pubblicato la sua relazione il 3 febbraio 2022 46 . Il lavoro si è concentrato sulle principali sfide che i traduttori si trovano ad affrontare, come la scarsa attrattiva della professione (dovuta principalmente alla scarsa retribuzione e alle condizioni di lavoro) e la fragilità del mercato delle opere tradotte, in particolare per le lingue meno diffuse. La relazione del gruppo raccomanda misure per contribuire a rendere la professione di traduttore più attraente, fornire maggiori opportunità di formazione e consentire ai professionisti in quest'ambito di negoziare condizioni retributive e di lavoro migliori. La relazione auspica maggiori finanziamenti pubblici per promuovere i progetti di traduzione e una retribuzione equa attraverso un approccio ampio che copra l'intera catena del valore, dagli autori ai librai. Anche le misure volte a promuovere la lettura dovrebbero avere una forte impronta europea.

Nel febbraio 2022 la presidenza francese ha organizzato a Lille il forum "Innovation, technologies et plurilinguisme". Nell'aprile 2022 sono state adottate le conclusioni del Consiglio sul rafforzamento degli scambi interculturali attraverso la mobilità degli artisti e dei professionisti creativi e della cultura nonché attraverso il multilinguismo nell'era digitale 47 , che rispecchiano anche le raccomandazioni del gruppo dell'MCA.

Finanziamento e innovazione nei settori culturali e creativi

Durante la sua presidenza la Romania ha organizzato a Bucarest una riunione informale dei ministri della Cultura. Ciò ha portato, il 16 aprile 2019, all'adozione della Dichiarazione di Bucarest dei ministri della Cultura e dei loro rappresentanti sul ruolo della cultura per costruire il futuro dell'Europa 48 .

I due seminari di valutazione inizialmente proposti come base per il lavoro svolto nell'ambito del precedente piano di lavoro su questa tematica sono stati accorpati in un unico evento "Ecosistemi dei settori culturali e creativi: capovolgere le probabilità". Questo evento è stato organizzato congiuntamente dalla Commissione e dal progetto Creative FLIP a Bruxelles il 28 e 29 gennaio 2020 49 . L'evento ha riunito circa 250 portatori di interessi dei settori culturali e creativi provenienti da tutta Europa. Ha coinvolto i responsabili politici dell'UE, i rappresentanti di "Voices of Culture" e la rete dei poli creativi europei. Ciò ha permesso di creare sinergie tra progetti e politiche e di lavorare in modo trasversale tra i vari settori e discipline. I partecipanti hanno inoltre discusso le modalità di attuazione delle raccomandazioni dei precedenti gruppi dell'MCA "Accesso ai finanziamenti" e "Politiche pubbliche per l'innovazione e l'imprenditorialità nei settori culturali e creativi" e le conclusioni trasversali del Consiglio, nonché le azioni ancora da intraprendere. Le raccomandazioni che ne sono derivate sono state riassunte in un opuscolo ampiamente distribuito 50 .

3.4.Priorità D: parità di genere

Parità di genere

La Commissione ha avviato uno studio indipendente sui divari di genere nei settori culturali e creativi, che è stato pubblicato nell'agosto 2019. Una versione aggiornata è stata pubblicata nel settembre 2020 51 . La rete europea di esperti in materia di cultura e di audiovisivi ha compilato lo studio, in stretta collaborazione con i portatori di interessi del settore. La relazione è stata presentata al comitato per gli affari culturali del Consiglio nell'ottobre 2020 e al gruppo dell'MCA sulla parità di genere nei settori culturali e creativi nel settembre 2019. La relazione è stata ampiamente distribuita. Ha inoltre ispirato gli eventi sulla parità di genere organizzati dalla presidenza tedesca. Il 4-5 settembre 2019 è stato organizzato, con il sostegno della Commissione, un incontro sulla parità di genere nell'ambito di "Voices of Culture", durante il quale è stata presentata la relativa relazione 52 .

Il gruppo dell'MCA sulla parità di genere nei settori culturali e creativi, presieduto dall'Austria, ha condiviso esperienze al fine di fornire raccomandazioni su come colmare il divario di genere in tali settori. La sua relazione, pubblicata nel giugno 2021 53 , si concentra su sfide chiave come gli stereotipi di genere, le molestie sessuali, l'accesso al mercato del lavoro e il divario retributivo di genere, l'accesso ai benefici sociali, alle risorse, alle posizioni di leadership e all'imprenditorialità femminile, la raccolta dei dati, l'uguaglianza di genere sul posto di lavoro, il bilancio di genere e le metodologie di integrazione di genere, nonché il linguaggio attento al genere.

I risultati del gruppo dell'MCA sono stati presentati per la prima volta alla conferenza della presidenza portoghese sulla coesione sociale del 5-6 maggio 2021. La conferenza ha concordato con l'adozione da parte della Commissione della strategia per la parità di genere 2020-2025. Nel dicembre 2020 la Germania ha adottato conclusioni della presidenza sulla parità di genere nella cultura che riflettono ampiamente le raccomandazioni degli esperti. Nell'aprile 2022 è stato condotto un esercizio di valutazione per individuare i progressi e i settori da migliorare.

Gli insegnamenti appresi durante l'attività svolta dall'MCA sono stati inseriti in un forum sulla parità di genere ospitato dalla presidenza francese l'8-10 marzo 2022 ad Angers e organizzato nell'ambito della stagione Francia-Portogallo 2022.

3.5.Priorità E: relazioni culturali internazionali

Approccio strategico

In data 8 aprile 2019 il Consiglio Affari esteri ha adottato le conclusioni del Consiglio su un approccio strategico dell'UE alle relazioni culturali internazionali nonché un quadro d'azione 54 . Le conclusioni riconoscono la necessità di un approccio trasversale alla cultura e mirano al contempo a rafforzare l'efficacia e l'impatto della politica estera dell'UE integrando le relazioni culturali internazionali nei suoi strumenti di politica estera. Chiedono un migliore coordinamento delle politiche tra le direzioni generali della Commissione, gli Stati membri e le organizzazioni culturali, anche nello sviluppo congiunto di strategie locali da parte delle delegazioni dell'UE, degli Stati membri e della Commissione. La cooperazione culturale ha continuato a promuovere i valori comuni e la diversità culturale peculiare dell'Europa come motore dell'influenza generale dell'UE nel mondo in termini di partenariati giusti, paritari e a lungo termine.

L'evento della presidenza slovena "Futuro sbloccato!" ha affrontato il tema dei settori culturali e creativi come agenti di cambiamento. Organizzato dal ministero degli Affari esteri il 12-15 settembre 2021, l'evento ha riunito la conferenza ad alto livello sulla cultura nelle relazioni estere, il Creative Forum di Lubiana, il vertice europeo delle industrie creative e un incontro di alti funzionari sulle relazioni culturali internazionali. L'ambito geografico comprendeva anche i Balcani occidentali, il Mediterraneo meridionale e l'Africa.

3.6.Priorità F: cultura quale fattore trainante dello sviluppo sostenibile

Dimensione culturale dello sviluppo sostenibile

Il gruppo dell'MCA, copresieduto da Finlandia e Germania, ha visto la partecipazione di esperti delle amministrazioni nazionali, esperti scientifici, rappresentanti dell'UNESCO e altri esperti esterni. La sua relazione è prevista per settembre 2022. Il lavoro è stato preceduto da un dialogo nell'ambito di "Voices of Culture" sulla tematica della cultura e degli obiettivi di sviluppo sostenibile, organizzato nel febbraio 2021 con il sostegno della Commissione. Ne è risultata una relazione Voices of Culture 55 .

Il gruppo dell'MCA si è concentrato su tre tematiche: 1) sostenere e migliorare l'integrazione della cultura nelle strategie nazionali di sviluppo sostenibile attraverso revisioni nazionali su base volontaria; 2) strumenti di comunicazione dell'UNESCO, dove la cultura si distingue come motore degli obiettivi di sviluppo sostenibile; e 3) progetti dal basso verso l'alto guidati da portatori di interessi e da reti in cui gli operatori chiave della cultura lavorano insieme per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e produrre risultati positivi. Un altro compito importante del gruppo è fornire contributi alla relazione prevista dalla Commissione su cultura e sviluppo sostenibile, che dovrebbe essere pubblicata nella seconda metà del 2022, nonché formare le posizioni e le raccomandazioni che saranno incluse nella dichiarazione finale dell'evento Mondiacult dell'UNESCO in Messico nel settembre 2022. Il lavoro di questo gruppo dell'MCA è anche interconnesso con la necessità crescente di una maggiore integrazione della cultura nella pianificazione strategica delle politiche pubbliche, dato che i sistemi di vita delle società sono stati gravemente colpiti dalla pandemia, dalla crisi climatica e dal degrado ambientale.

3.7.Statistiche culturali

La produzione regolare di dati affidabili sulla cultura è essenziale per l'elaborazione di politiche basate su dati concreti. Il piano di lavoro evidenzia le statistiche culturali come una priorità trasversale da considerare di conseguenza. Eurostat fornisce dati armonizzati a livello dell'UE e aggiorna la propria sezione web dedicata alle statistiche culturali ogni volta che sono disponibili nuovi dati a seguito di indagini europee pertinenti. Negli anni 2020 e 2021 Eurostat ha distribuito tre questionari sui settori della musica, del patrimonio culturale e dei libri per gli istituti nazionali di statistica, con l'obiettivo di raccogliere fonti di dati alternative a livello nazionale. Il gruppo di lavoro sulle statistiche in materia di cultura di Eurostat è regolarmente informato e consultato per contribuire a migliorare la qualità delle statistiche sulla cultura e a svilupparle ulteriormente.

A metà del 2020 la Commissione ha lanciato un invito a presentare proposte sul tema "Misurare i settori culturali e creativi nell'UE" per attuare un progetto pilota proposto dal Parlamento europeo nel 2019. L'obiettivo è creare un quadro per misurare questi settori e colmare le lacune di dati a livello di Eurostat. Il progetto dovrebbe concludersi nel dicembre 2022.

A seguito dello studio di fattibilità per l'istituzione di un osservatorio musicale europeo 56 nell'ambito dell'iniziativa "Music Moves Europe", alcune attività relative ai dati sono state integrate nell'Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale. Altri lavori statistici descritti nello studio sono stati inclusi nel bando settoriale specifico per la musica del 2022 nel quadro di Orizzonte Europa ("Verso un ecosistema musicale europeo competitivo, equo e sostenibile").

3.8.Digitalizzazione 

Il modo in cui i settori e le industrie culturali e creative creano, producono, curano e condividono i contenuti è sempre più digitale e offre al settore enormi opportunità di crescere e sperimentare, ripensare come coinvolgere meglio il pubblico tradizionale e quello più difficile da raggiungere e aumentare la partecipazione culturale. La pandemia di COVID-19 ha accelerato questa trasformazione digitale. La crisi inoltre ha reso ancora più evidenti le sfide esistenti che ostacolano un'equa diffusione del digitale. Tra le questioni da affrontare per garantire che la transizione digitale vada a vantaggio degli attori culturali e dei cittadini europei vi sono: i) i costi di accesso alla tecnologia; ii) la carenza di competenze (digitali e di gestione dei dati); iii) l'iniqua ripartizione dei proventi per gli usi digitali; iv) la dipendenza da piattaforme esterne; v) la predominanza di fornitori tradizionali; vi) la promozione e la conservazione della diversità culturale; vii) la mancanza di servizi e infrastrutture per alcuni settori; e viii) il divario digitale. Alcune di queste questioni sono state al centro del piano di lavoro per la cultura nonché del lavoro di politica digitale della Commissione e degli Stati membri nell'ambito delle rispettive competenze.

4.VALUTAZIONE DEL PIANO DI LAVORO: metodi di lavoro

Per tutte le azioni previste il piano di lavoro identifica anche i metodi di lavoro da utilizzare, che comprendono: gruppi dell'MCA, conferenze, progetti di apprendimento tra pari, studi, workshop, seminari di valutazione, gruppi di esperti, conclusioni del Consiglio e riunioni informali dei ministri della Cultura 57 .

Il piano di lavoro ha elencato in totale otto gruppi dell'MCA. Il gruppo dell'MCA sulla coesione sociale tuttavia è stato trasformato in un seminario online. A causa della crisi COVID-19 sono stati necessari alcuni piccoli adattamenti ulteriori, tra cui la riorganizzazione di una parte delle 10 conferenze previste, dei seminari (due seminari sono stati accorpati, quattro sono stati posticipati) e delle attività di apprendimento tra pari (due sono state accorpate).

Nelle risposte all'indagine della Commissione, un'ampia maggioranza di Stati membri afferma che gli attuali metodi sono adeguati al raggiungimento delle ambizioni del piano di lavoro, valutando come metodo di lavoro più appropriato i gruppi dell'MCA, seguiti dai seminari. Conferenze, studi, seminari di valutazione e apprendimento tra pari sono stati accolti con minore favore. Considerati i vantaggi e i limiti di ciascun metodo di lavoro, sono stati avanzati alcuni suggerimenti per altri formati di lavoro che potrebbero essere aggiunti in futuro (cfr. sezione 6 della presente relazione).

4.1.Metodo di coordinamento aperto (MCA) 

L'MCA, in quanto contesto flessibile e non vincolante, ha continuato a essere un metodo di lavoro fondamentale per l'attuazione del piano di lavoro e ha facilitato la cooperazione strutturata tra gli Stati membri. Il lavoro di ciascun gruppo dell'MCA è stato abbinato a una priorità del piano di lavoro. La novità di questo piano di lavoro è che i mandati dei gruppi sono stati preparati dalla Commissione e successivamente approvati dal comitato per gli affari culturali del Consiglio. In questo modo i gruppi hanno ricevuto un quadro e un obiettivo chiari. Gli Stati membri hanno accolto positivamente questo approccio.

I gruppi dell'MCA hanno tenuto in media sei riunioni formali (la maggior parte online), tutte organizzate dalla Commissione. Alcuni gruppi hanno tenuto ulteriori riunioni informali e sessioni di redazione e alcuni di essi si sono anche divisi in sottogruppi per lavorare su sottotematiche. Questo metodo di lavoro coinvolge tra i 25 e i 50 esperti per gruppo, provenienti in media da circa 23 Stati membri. Il lavoro dei gruppi dura in genere uno o due anni, compreso il tempo necessario per finalizzare la relazione. Tra le novità, una relazione dell'MCA è stata corredata da una pagina web con casi di studio, materiale scaricabile e podcast. Ciò ha tuttavia aumentato il carico di lavoro degli esperti e della Commissione. 

Tre dei sette MCA hanno coinvolto paesi partner come Svizzera, Norvegia e Islanda. Gli Stati membri ritengono utile questa collaborazione con i paesi terzi nell'ambito dei gruppi dell'MCA e si dichiarano aperti alla partecipazione dei Balcani occidentali su tematiche pertinenti.

Secondo l'indagine gli Stati membri esprimono grande apprezzamento per l'MCA come metodo di lavoro, ma riconoscono anche l'onere degli obblighi di comunicazione a carico di tali gruppi. Gli Stati membri considerano importanti le relazioni dell'MCA e le riunioni stesse. Tali relazioni tuttavia sembrano avere un'influenza diretta solo limitata sull'elaborazione delle politiche e sulle pratiche dei portatori di interessi. L'indagine indica inoltre che la stragrande maggioranza degli Stati membri non ha utilizzato più di cinque delle dieci relazioni dell'MCA (di cui è stato fornito un elenco) per l'elaborazione delle politiche a livello nazionale, regionale o locale. Gli Stati membri hanno tuttavia riportato diversi esempi concreti di relazioni dell'MCA che hanno avuto un'influenza sull'elaborazione delle politiche a livello nazionale, ad esempio nello sviluppo di strategie e riforme o nella formazione di nuove organizzazioni.

4.2.Distribuzione e comunicazione dei risultati del piano di lavoro

Secondo l'indagine, la maggior parte degli Stati membri non ritiene necessario che il piano di lavoro specifichi attività di distribuzione vincolanti. È già stata sviluppata una serie di attività, come la traduzione delle relazioni, la pubblicazione di informazioni sui siti web e sulle piattaforme dei governi, conferenze, dibattiti e seminari che alimentano il dibattito pubblico sulle tematiche relative ai risultati del piano di lavoro.

L'esperienza dimostra che il lavoro e le competenze investiti nell'attuazione di altre azioni del piano di lavoro sono notevoli. Per aumentare l'impatto di questo lavoro sull'elaborazione delle politiche e sulle pratiche dei portatori di interessi, sembrerebbe più utile aumentare in modo intelligente e mirato la distribuzione e la comunicazione negli Stati membri dei risultati dell'MCA e di altri risultati del piano di lavoro. Ciò dovrebbe includere tutti i livelli amministrativi, le organizzazioni dei portatori di interessi, le associazioni professionali, la stampa ecc. A tal fine i risultati dell'MCA e di altri piani di lavoro dovrebbero essere di qualità elevata e adatti ai responsabili politici. Sebbene ricche di contenuti, le relazioni possono essere complesse, lunghe e difficili da rendere operative. Per massimizzare il loro potenziale, devono presentare raccomandazioni politiche chiare e concrete, supportate da prove rilevanti. Devono essere concise e scritte in un linguaggio non accademico e privo di gergo, in modo che i non specialisti possano comprenderle e agire di conseguenza. Dovrebbero essere incoraggiate relazioni più brevi e mirate, con sintesi dei risultati principali. Ciò contribuirebbe anche ad accelerare i processi di traduzione e comunicazione.

4.3.Portatori di interessi della cultura

Le organizzazioni e i portatori di interessi del settore culturale sono stati maggiormente coinvolti nell'attuazione del piano di lavoro per la cultura, in particolare in seguito alla pandemia. Ciò ha portato alla realizzazione di un maggior numero di eventi e discussioni online e ha fatto sì che i settori culturali e creativi agissero congiuntamente a livello UE e parlassero con una sola voce per rispondere alle esigenze dei settori (ad esempio dichiarazioni pubbliche congiunte). Il coinvolgimento dei portatori di interessi è stato descritto anche in altre parti del presente documento.

In linea con la Nuova agenda europea per la cultura, la Commissione ha ulteriormente rafforzato il dialogo strutturato con la società civile in materia di cultura. Ha avviato una nuova serie di "Voices of Culture" nel periodo 2019-2022 su temi di attualità, anch'essi allineati alle priorità del piano di lavoro. Questi temi hanno riguardato: il ruolo della cultura nelle zone non urbane dell'UE 58 ; l'equilibrio di genere nei settori culturali e creativi (in linea con l'MCA); la cultura e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (in linea con l'MCA); lo status e le condizioni lavorative degli artisti e dei professionisti creativi e della cultura (in linea con l'MCA); le relazioni culturali internazionali (contributo alla discussione della riunione degli alti funzionari sotto la presidenza francese) 59 . Sono state migliorate le sinergie, compresi gli incontri in cui i partecipanti all'MCA e a "Voices of Culture" si riuniscono per condividere i loro risultati e le loro relazioni.

La Commissione ha inoltre sviluppato ulteriori dialoghi di settore mirati in materia di cultura, in particolare sul patrimonio culturale (gruppo di esperti sul patrimonio culturale) e sulla musica (Music Moves Europe). Nell'ambito del patto dell'UE per le competenze 60 e in linea con la strategia industriale dell'UE, la Commissione ha inoltre mobilitato i portatori di interessi per istituire un partenariato su larga scala per le competenze nell'ecosistema delle industrie culturali e creative 61 .

Vi è ancora spazio per un maggiore coinvolgimento tra i portatori di interessi e la società civile nonché per migliorare la realizzazione del piano di lavoro, come espresso anche dagli Stati membri nell'ambito dell'indagine.

5.VALUTAZIONE DEL PIANO DI LAVORO: risultati nell'ambito delle politiche

Oltre alle priorità per la cultura stabilite da ciascuna presidenza dell'UE, il piano di lavoro per la cultura prevedeva già l'adozione fin dall'inizio di diverse (possibili) conclusioni del Consiglio, grazie a un lavoro tecnico preliminare costituito da gruppi dell'MCA, studi e seminari (agenda flessibile dinamica). Nelle risposte all'indagine gli Stati membri hanno valutato come utile questo collegamento tra i risultati del piano di lavoro e il lavoro delle presidenze a rotazione. Il collegamento tra il lavoro di esperti e accademici e i risultati politici tangibili si è rivelato utile per affrontare le priorità chiave e dovrebbe essere rafforzato in futuro. Ne sono risultate le seguenti conclusioni del Consiglio:

-giovani generazioni creative, adottate nel maggio 2019 sotto la presidenza rumena;

-migliorare la circolazione transfrontaliera delle opere audiovisive europee, adottate nel maggio 2019 sotto la presidenza rumena;

-gestione dei rischi nel settore del patrimonio culturale, adottate nel maggio 2020 sotto la presidenza croata;

-parità di genere nei settori creativi e culturali, adottate nel dicembre 2020 sotto la presidenza tedesca (conclusioni della presidenza) 62 ;

-cultura, l'architettura di qualità e l'ambiente edificato quali elementi chiave dell'iniziativa per un nuovo Bauhaus europeo, adottate nel dicembre 2021 sotto la presidenza slovena;

-rafforzare gli scambi interculturali attraverso la mobilità degli artisti e dei professionisti creativi e della cultura nonché attraverso il multilinguismo nell'era digitale, adottate nell'aprile 2022 sotto la presidenza francese.

Nuove questioni di grande rilevanza per l'elaborazione delle politiche culturali e che interessano i settori culturali e creativi in Europa (ad esempio il devastante terremoto di Zagabria nel marzo 2020, il crescente slancio dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, la pandemia di COVID-19 e il processo di ripresa) hanno indotto le rispettive presidenze a lavorare inoltre sulle risposte e sui risultati politici negli ambiti seguenti:

-la dimensione culturale dello sviluppo sostenibile, risoluzione del Consiglio adottata nel novembre 2019 sotto la presidenza finlandese 63 ;

-la modifica del piano di lavoro per la cultura (2019-2022), adottata nel maggio 2020 sotto la presidenza croata;

-la ripresa, la resilienza e la sostenibilità dei settori culturali e creativi, conclusioni del Consiglio adottate a maggio 2021 sotto la presidenza portoghese 64 .

Le presidenze hanno lanciato una serie di eventi ad alto livello relativi alle priorità del piano di lavoro e alla guida dell'agenda politica, che tuttavia non sono elencati nel piano di lavoro. Essi comprendono:

-riunioni informali dei ministri della Cultura per tutelare il patrimonio culturale comune dell'Europa, affrontare le conseguenze della pandemia di COVID-19 e l'impatto dell'invasione della Russia in Ucraina;

-riunioni di alti funzionari nel settore delle relazioni culturali internazionali, organizzate dai ministeri degli Affari esteri o in collaborazione con essi, nel settembre 2020, nel settembre 2021 e nell'aprile 2022;

-conferenze ed eventi della presidenza, ad esempio sulla tutela del patrimonio culturale e sul multilateralismo nel novembre 2020, sulla democrazia culturale nell'aprile 2021 e, nel marzo 2022, sui rischi affrontati dal patrimonio, dai musei, dagli archivi e dall'architettura.

La pletora di risultati politici prodotti nell'ambito di questo piano di lavoro per la cultura, nonché di quelli precedenti, evidenzia la necessità di fare il punto e di valutare i progressi compiuti a seguito dei risultati, delle raccomandazioni e degli inviti nell'elaborazione delle politiche nazionali ed europee.

6.CONCLUSIONI: riflessioni su un quadro migliorato e nuove priorità

La pandemia di coronavirus e l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia hanno scosso le nostre società, esercitando un impatto profondo sulla cultura, sui settori culturali e creativi e sulle condizioni di vita e di lavoro degli artisti e dei professionisti della cultura. La crisi COVID-19 ha inoltre evidenziato chiaramente quanto la cultura sia estremamente preziosa per l'Europa, per la resilienza delle società e per il benessere delle persone; d'altro canto, anche la situazione in Ucraina dimostra quanto essa sia essenziale per l'espressione dei nostri valori europei. A livello globale è stata confermata l'importanza sistemica della cultura e dei settori culturali e creativi come fattori positivi per la trasformazione sostenibile della società. Al contempo la cultura continua a dover affrontare importanti sfide già note, come i cambiamenti climatici, la digitalizzazione o i problemi legati alle condizioni di lavoro.

La nuova fase della cooperazione dell'UE in materia di cultura a partire dal 2022 dovrebbe essere vista alla luce di tali sviluppi e dovrebbe riflettere la maggiore attenzione rivolta alla cultura a favore della resilienza umana e della sostenibilità collettiva. Accanto a un nuovo piano di lavoro per la cultura, un quadro dell'UE di cooperazione in materia di cultura maggiormente integrato potrebbe pertanto consentire agli Stati membri e alla Commissione di reagire in modo concertato sia alle sfide esistenti, sia a quelle nuove. Ciò migliorerebbe la cooperazione in materia di cultura, nel pieno rispetto della sussidiarietà e della diversità nazionale o regionale. Creerebbe coesione tra molteplici strumenti di politica culturale, garantendo al contempo sinergie con le iniziative principali nonché coerenza con i fondi e i programmi dell'UE. Questo approccio migliorerebbe l'accessibilità e la visibilità, l'effetto e il valore aggiunto dell'Unione Europea nell'elaborazione delle politiche culturali a livello europeo, apportando benefici più concreti per i settori culturali e creativi.

Nel 2020 la relazione speciale della Corte dei conti europea 65 ha raccomandato di "migliorare l'attuale quadro strategico per la cultura, compresi gli obiettivi strategici e operativi", un punto di vista ampiamente condiviso dal Consiglio nelle sue conclusioni successive 66 . La necessità di un maggiore coordinamento delle politiche e del sostegno dell'UE alla cultura, al patrimonio culturale e ai settori culturali e creativi è stata ribadita anche dal Parlamento europeo nella sua risoluzione sulla ripresa culturale dell'Europa 67 . Un quadro trasversale e globale per rilanciare e ripensare l'Europa attraverso la cultura è diventato anche un appello ricorrente della società civile 68 . Nell'indagine condotta per la presente relazione, diversi Stati membri hanno espresso un chiaro sostegno al rafforzamento del quadro di politica culturale dell'UE, mentre altri sono rimasti più cauti.

Tra le priorità dell'attuale piano di lavoro per la cultura, il rapporto tra cultura e valori di sostenibilità mantiene la sua piena rilevanza per il futuro, sia nel senso più ampio di sviluppo sostenibile che focalizzato su temi specifici come i cambiamenti climatici (inclusa l'ecologizzazione del settore culturale) e il benessere. La Comunicazione sul nuovo Bauhaus europeo 69 sottolinea il ruolo fondamentale della cultura nell'affrontare le sfide della sostenibilità e nel sostenere una trasformazione positiva della società. Una costante attenzione ai cambiamenti climatici e all'ambiente è necessaria da un lato per affrontare e mitigare i rischi e le sfide principali per il patrimonio culturale e naturale e, dall'altro, per rafforzare il ruolo della cultura e delle arti nel sostenere gli adattamenti comportamentali e mentali ai cambiamenti climatici e al degrado ambientale (come la capacità dell'arte e del design di ridefinire l'interazione umana con la natura).

La ripresa e la resilienza post-COVID dei settori e delle industrie culturali e creative rimangono di vitale importanza e dovrebbero avere la priorità. Ciò potrebbe essere collegato all'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza negli Stati membri e all'opportunità che esso comporta di condivisione delle migliori pratiche e identificazione degli ostacoli comuni. Occorre rivolgere l'attenzione oltre la resilienza (vale a dire l'adattabilità agli shock) per consentire ai settori di essere meglio preparati alle sfide future. Restano rilevanti anche gli effetti della trasformazione digitale sulla diversità culturale e artistica, come modelli di business, relazioni con il pubblico e cambiamento nelle modalità di concezione, produzione e consumo.

Lo status, le condizioni lavorative e sociali, così come la resilienza dei professionisti creativi e della cultura, continueranno chiaramente ad essere questioni importanti per la cooperazione dell'UE negli anni a venire. Le condizioni di lavoro degli artisti sono drammaticamente peggiorate a causa della crisi COVID-19. Gli Stati membri hanno prestato sempre più attenzione a questa tematica, anche nelle loro discussioni a livello dell'UE. Nella sua risoluzione dell'ottobre 2021 il Parlamento europeo ha esortato la Commissione "a proporre uno statuto europeo dell'artista, definendo un quadro europeo sulle condizioni di lavoro e norme minime comuni a tutti i paesi dell'UE" 70 . La Commissione sostiene le ambizioni in questo ambito.

Alla luce degli insegnamenti appresi dalla crisi occorre inoltre concentrarsi nuovamente sul lavoro svolto per rafforzare la coesione sociale e ampliare l'accesso alla cultura. Ad esempio l'impatto della cultura e delle arti sul benessere e sulla salute mentale, l'accesso alla cultura e alla creatività da parte delle persone con disabilità (in qualità di spettatori, ma anche di artisti e creatori) e le persistenti asimmetrie tra zone rurali e urbane nell'accesso alla cultura sono questioni di attualità che non sono ancora state sufficientemente affrontate nel dibattito sulla politica culturale dell'UE. Analogamente promuovere l'inclusione e la non discriminazione e combattere il razzismo attraverso la cultura sarebbe una tematica di interesse, in particolare tenendo conto delle raccomandazioni della risoluzione del Parlamento europeo dell'8 marzo 2022 sul ruolo della cultura, dell'istruzione, dei media e dello sport nella lotta contro il razzismo 71 . I progressi compiuti in materia di parità di genere nei settori possono ora passare a fasi successive, incentrate sulla raccolta di dati sensibili alla dimensione di genere, una delle raccomandazioni chiave dell'MCA.

Una tematica importante che necessita di un ulteriore coordinamento è il commercio illecito di beni culturali. Come annunciato nella strategia dell'UE contro la criminalità organizzata, la Commissione proporrà un piano d'azione per combattere il commercio illecito di beni culturali entro la fine del 2022. Le opportunità di apprendimento tra pari e di scambio di buone prassi tra i diversi Stati membri in questo campo sono considerate vantaggiose. Un'altra priorità da sviluppare ulteriormente è l'approccio strategico alle relazioni culturali internazionali dell'UE che merita maggiore attenzione, specialmente data la diversità degli organismi coinvolti in questo settore politico e la necessità di sforzi concertati, in particolare l'integrazione della cultura in altre politiche e programmi. Anche il rapporto tra cultura, democrazia, diritti culturali e il legame con l'istruzione è in cima ai programmi della maggior parte degli Stati membri.

Il piano di lavoro dovrebbe evolvere per quanto riguarda i metodi di lavoro futuri, comprendendo la pianificazione e l'implementazione di azioni basate sull'agenda flessibile. Alcuni metodi di lavoro, tra cui l'MCA sulla cultura, potrebbero essere rivisitati e resi più snelli dal punto di vista procedurale, nonché più efficaci. Potrebbero essere presi in considerazione processi più agili con meno obblighi di comunicazione, come azioni più sperimentali e di tipo pilota, nonché gruppi di lavoro mirati più brevi. Un lavoro più approfondito da parte di esperti, nonché riunioni informali del comitato per gli affari culturali, riunioni di gruppi di riflessione o riunioni congiunte degli organi preparatori del Consiglio consentirebbero anche uno scambio più approfondito su questioni importanti. Anche i nuovi metodi di lavoro proposti dagli Stati membri, ad esempio le riunioni dei direttori generali per la cultura, potrebbero migliorare l'adozione politica dei risultati a livello nazionale. Occorre favorire una maggiore attenzione a strutture di lavoro corrispondenti alle sfide specifiche del settore, che riuniscano esperti di livello europeo e nazionale e del settore culturale. Il prossimo piano di lavoro potrebbe anche essere espressamente incentrato sulla partecipazione dei paesi terzi nell'attuazione delle azioni.

Una nuova fase di cooperazione in materia di cultura a livello dell'UE è anche un'opportunità per garantire un maggiore coinvolgimento diretto con i settori culturali e creativi. Un nuovo quadro dell'UE per la cooperazione in materia di cultura, nell'ambito dei suoi principi e sulla base dei formati di dialogo istituiti dalla Commissione, potrebbe istituire una cooperazione più strutturata e inclusiva tra le autorità pubbliche e i settori culturali e creativi a livello dell'UE.

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ALLEGATO: Indagine sull'attuazione del piano di lavoro per la cultura 2019-2022 — Analisi delle risposte degli Stati membri dell'UE

(1)

      Conclusioni del Consiglio sul piano di lavoro per la cultura 2019-2022 .

(2)

     Comunicazione della Commissione su "Un'agenda europea per la cultura in un mondo in via di globalizzazione"  e "Una nuova agenda europea per la cultura" .

(3)

      Quadro d'azione europeo sul patrimonio culturale . 

(4)

      Relazione sull'attuazione, sui risultati e sulla valutazione globale dell'Anno europeo del patrimonio culturale 2018 .

(5)

      Comunicazione congiunta al Parlamento europeo e al Consiglio "Verso una strategia dell'Unione europea per le relazioni culturali internazionali" .

(6)

     Analogamente alle conclusioni del Consiglio sul piano di lavoro per la cultura (2015-2018) che hanno preceduto l'attuale piano di lavoro .

(7)

      Pagina web: risposta al coronavirus a sostegno dei settori culturali e creativi (solo in EN).

(8)

      Pagina web: piattaforma Creatives Unite (solo in EN).

(9)

      Comunicazione della Commissione "Orientamenti dell'UE per la ripresa in sicurezza delle attività nei settori culturali e creativi - COVID-19" . 

(10)

      Sito web: Strategia industriale europea . 

(11)

     L'analisi dell'impatto della crisi COVID-19 sulle industrie culturali e creative, nonché dei rischi e delle esigenze di varia natura per la loro ripresa sostenibile, è stata valutata insieme ad altri ecosistemi industriali nelle relazioni annuali sul mercato unico nel 2021 e nel 2022 (solo in EN).

(12)

      Analisi tematica del quadro di valutazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza - Cultura (solo in EN).

(13)

      Regolamento (UE) 2021/818 che istituisce il programma Europa creativa (2021-2027) .

(14)

      Regolamento (UE) n. 1295/2013 che istituisce il programma Europa creativa ; decisione del Consiglio che istituisce il programma specifico di attuazione di Orizzonte Europa (incluso uno spazio di intervento autonomo per il patrimonio culturale, le industrie culturali e creative).

(15)

      Pagina web: guida CulturEU ai finanziamenti dell'UE . 

(16)

      Una nuova agenda strategica 2019-2024 per l'UE .

(17)

     Un altro importante sviluppo istituzionale è stato il recesso del Regno Unito dall'UE il 31 gennaio 2020 che ha interessato i settori, le industrie e i mercati della cultura e della creatività.

(18)

      Pagina web: nuovo Bauhaus europeo (solo in EN).

(19)

      Pagina web: Anno europeo dei giovani 2022 .

(20)

      Pagina web: Agenda per le competenze per l'Europa .

(21)

      Dichiarazione dei leader del G20 di Roma (solo in EN).

(22)

      Sito web: UN resolution on culture and sustainable development . 

(23)

      Dichiarazione dei ministri europei responsabili della cultura, degli audiovisivi e dei media, riuniti ad Angers il 7 e 8 marzo 2022 (solo in EN).

(24)

      Meccanismo della protezione civile dell'Unione europea (europa.eu) (solo in EN).

(25)

      Conclusioni del Consiglio che modificano il piano di lavoro per la cultura (2019-2022).

(26)

     A) Sostenibilità nell'ambito del patrimonio culturale; B) coesione e benessere, un ecosistema che sostenga gli artisti, i professionisti creativi e della cultura e i contenuti europei; C)·parità di genere; D) relazioni culturali internazionali; E) dimensione culturale dello sviluppo sostenibile. La digitalizzazione e le statistiche culturali inoltre sono definite come importanti questioni trasversali.

(27)

     Il metodo di coordinamento aperto è una forma di elaborazione delle politiche intergovernative che non comporta misure legislative vincolanti dell'UE e non impone ai paesi dell'UE di introdurre o modificare le proprie leggi.

(28)

      Pagina web: raccolta di casi di studio e buone pratiche selezionate per la qualità degli interventi sul patrimonio culturale (entrambi solo in EN).

(29)

      Pagina web: conferenza della presidenza sul rafforzamento della cooperazione europea a favore del patrimonio culturale a rischio (solo in EN).

(30)

      Conclusioni del Consiglio sulla gestione dei rischi nel settore del patrimonio culturale .

(31)

      ICOMOS Manual: European quality principles for EU-funded Interventions with impact upon Cultural Heritage .

(32)

      Relazione sul seminario: finanziamenti complementari a favore del patrimonio culturale (solo in EN). 

(33)

      Pagina web: Consiglio "Istruzione, gioventù, cultura e sport", 17 e 18 maggio 2021 .

(34)

      Relazione sul seminario: seminario sulla cultura a favore della coesione sociale (solo in EN).

(35)

      Relazione dell'MCA: verso una cultura condivisa dell'architettura (solo in EN).

(36)

      Conclusioni del Consiglio sulla cultura, l'architettura di qualità e l'ambiente edificato quali elementi chiave dell'iniziativa per un nuovo Bauhaus europeo .

(37)

      Pagina web: gruppo "Voices of Culture" sul (ri)coinvolgimento del pubblico digitale nei settori culturali (solo in EN).

(38)

      Relazione "Voices of Culture": gruppo "Voices of Culture" sul (ri)coinvolgimento del pubblico digitale nei settori culturali (solo in EN).

(39)

      Conclusioni del Consiglio sulle giovani generazioni creative.

(40)

      Studio: status e condizioni lavorative degli artisti e dei professionisti creativi e della cultura (solo in EN).

(41)

      Relazione "Voices of Culture": status e condizioni lavorative degli artisti e dei professionisti creativi e della cultura (solo in EN).

(42)

      Pagina web: conferenza della presidenza rumena sul consolidamento della cooperazione europea attraverso le coproduzioni (solo in EN).

(43)

      Conclusioni del Consiglio "Migliorare la circolazione transfrontaliera delle opere audiovisive europee, con particolare attenzione alle coproduzioni".

(44)

      Relazione dell'MCA: coproduzioni che risplendono (solo in EN). 

(45)

      Music Moves Europe | Cultura e creatività (europa.eu) (solo in EN).

(46)

      Relazione dell'MCA: traduttori in copertina (solo in EN).

(47)

      Conclusioni del Consiglio su rafforzare gli scambi culturali attraverso la mobilità degli artisti e dei professionisti creativi e della cultura nonché attraverso il multilinguismo nell'era digitale .

(48)

      Dichiarazione di Bucarest dei ministri della Cultura e dei loro rappresentanti sul ruolo della cultura per costruire il futuro dell'Europa (solo in EN).

(49)

      Pagina web: Flipping the Odds conference on CCS ecosystems, financing, innovation, entrepreneurship and wider support .

(50)

      Conclusioni della conferenza: Flipping the Odds – CCS ecosystems, financing, innovation, entrepreneurship and wider support . 

(51)

      Studio: parità di genere nei settori creativi e culturali (solo in EN).

(52)

      Relazione "Voices of Culture": parità di genere nei settori creativi e culturali (solo in EN).

(53)

      Relazione dell'MCA: verso la parità di genere nei settori culturali e creativi (solo in EN).

(54)

      Conclusioni del Consiglio su un approccio strategico dell'UE alle relazioni culturali internazionali e un quadro d'azione  

(55)

      Relazione "Voices of Culture": cultura e obiettivi di sviluppo sostenibile (solo in EN).

(56)

      Studio di fattibilità per l'istituzione di un osservatorio musicale europeo (solo in EN).

(57)

     Il piano di lavoro elenca tra i metodi di lavoro applicabili anche il dialogo con la società civile, i progetti pilota, le iniziative congiunte con le organizzazioni internazionali e il Forum europeo della cultura. Questi ultimi non sono tuttavia stati collegati all'attuazione di un'azione del piano di lavoro.

(58)

      Relazione "Voices of Culture": il ruolo della cultura nelle zone non urbane dell'UE (solo in EN).

(59)

      Relazione "Voices of Culture": relazioni culturali internazionali

(60)

      Pagina web: un patto per le competenze – Occupazione, affari sociali e inclusione .

(61)

      Il partenariato contribuirà al sostegno già a disposizione dell'industria per la riqualificazione e il miglioramento delle competenze, integrandolo anche attraverso diversi strumenti di finanziamento dell'UE e attraverso il programma Europa creativa.

(62)

      Conclusioni della presidenza sulla parità di genere nel settore della cultura (solo in EN).

(63)

      Risoluzione del Consiglio sulla dimensione culturale dello sviluppo sostenibile .

(64)

      Conclusioni del Consiglio sulla ripresa, la resilienza e la sostenibilità dei settori culturali e creativi .

(65)

      Relazione speciale della Corte dei conti europea 08/2020: Gli investimenti dell'UE nei siti di interesse culturale .

(66)

      Conclusioni del Consiglio sulla relazione speciale n. 8/2020 della Corte dei conti europea .

(67)

      Risoluzione del Parlamento europeo sulla ripresa culturale dell'Europa.  

(68)

     Ad esempio: Culture Action Europe, la Fondazione culturale europea e Europa Nostra: A Cultural Deal for Europe (2020); #CulturalDealEU Campaign .

(69)

      Comunicazione della Commissione "Nuovo Bauhaus europeo" .

(70)

      Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione degli artisti e la ripresa culturale nell'Unione europea .

(71)

      Risoluzione del Parlamento europeo sul ruolo della cultura, dell'istruzione, dei media e dello sport nella lotta contro il razzismo .


Bruxelles, 29.6.2022

COM(2022) 317 final

ALLEGATO

della

relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni

sul piano di lavoro per la cultura 2019-2022




Indagine sull'attuazione del piano di lavoro per la cultura 2019-2022

Analisi delle risposte degli Stati membri dell'UE

Allegato della relazione della Commissione

sul piano di lavoro per la cultura
2019-2022

Sintesi dei risultati dell'indagine

La Commissione ha consultato gli Stati membri in merito all'attuazione del piano di lavoro per la cultura 2019-2022 attraverso un questionario inviato tramite lo strumento informatico EUSurvey. L'indagine comprendeva domande di valutazione (con un punteggio compreso tra 1 e 6), domande con risposta sì/no e domande qualitative a risposta libera. I contributi sono pervenuti fino al 28 gennaio 2022.

La Commissione ha presentato una sintesi delle risposte a tale indagine al comitato per gli affari culturali del Consiglio riunitosi il 10 febbraio 2022.

Il presente documento contiene un'analisi delle risposte secondo la struttura dell'indagine. L'analisi dei dati è stata fornita dalla Rete europea di esperti in materia di cultura 1 .

1.Priorità del piano di lavoro per la cultura

Il piano di lavoro per la cultura 2019-2022 definisce sei priorità tematiche.

Agli Stati membri è stato chiesto di valutare la pertinenza di tali priorità per le politiche culturali a livello nazionale e dell'UE. Le 27 risposte mostrano che tre priorità sono considerate di massima pertinenza per la politica culturale a livello dell'UE: 1) sostenibilità nell'ambito del patrimonio culturale; 2) cultura quale fattore trainante dello sviluppo sostenibile e 3) un ecosistema che sostenga gli artisti, i professionisti creativi e della cultura e i contenuti europei.

Figura 1: classifica delle sei priorità attuali del piano di lavoro per la cultura 2019-2022 in base a quanto sono o sono state pertinenti per la politica culturale a livello nazionale e dell'UE

 
La priorità tematica "un ecosistema che sostenga gli artisti, i professionisti creativi e della cultura e i contenuti europei" è risultata la prima in termini di pertinenza per la politica culturale a
livello nazionale, seguita dalle priorità tematiche "sostenibilità nell'ambito del patrimonio culturale" e "coesione e benessere".

La priorità tematica "cultura quale fattore trainante dello sviluppo sostenibile" è percepita come più pertinente a livello dell'UE che a livello nazionale. "Parità di genere" e "relazioni culturali internazionali" sono considerate le meno pertinenti a entrambi i livelli. Solo due delle sei priorità tematiche sembrano essere percepite come più pertinenti a livello nazionale. Ciò potrebbe essere interpretato come un'indicazione di come il piano di lavoro possa essere uno strumento più appropriato per l'elaborazione di politiche a livello europeo piuttosto che nazionale.

2.Valore aggiunto dei piani di lavoro per la cultura

Per gli Stati membri, il valore aggiunto dei piani di lavoro sembra risiedere principalmente nel fatto che essi contribuiscono a migliorare il posto e il ruolo della cultura in altre politiche e programmi e anche nel fatto che orientano e ispirano l'elaborazione delle politiche culturali in nuovi settori. Al contrario i piani di lavoro sono percepiti come il valore aggiunto più basso quando si tratta di migliorare il modo in cui le politiche culturali sono valutate e attuate a livello nazionale.

Figura 2: classifica dei diversi aspetti del valore aggiunto dei piani di lavoro a livello nazionale/subnazionale

 
L'indagine ha dato l'opportunità ai rappresentanti degli Stati membri di condividere opinioni e proposte sul valore aggiunto dei piani di lavoro per le politiche nazionali o subnazionali. La maggior parte dei dodici rappresentanti che hanno risposto su questo punto ha rilevato che: 1) i piani di lavoro possono ispirare i processi di riforma della politica culturale e orientare l'elaborazione di nuove politiche a livello nazionale, in quanto le sfide sono spesso simili negli Stati membri, anche se il contesto può essere diverso; 2) i piani di lavoro forniscono un orizzonte più ampio, un quadro più completo e un valore nella discussione di questioni orizzontali come l'ambiente, il genere, la transizione digitale e la mobilità a livello UE;
 4) i piani di lavoro hanno rafforzato i legami tra il finanziamento e l'elaborazione delle politiche; 5) i piani di lavoro contribuiscono a consolidare il quadro esistente, delineano nuove priorità, hanno un forte impatto sull'integrazione della cultura in altri settori politici, in particolare migliorando la cooperazione interistituzionale; 6) i piani di lavoro possono sensibilizzare sulle questioni date per scontate o emarginate nelle politiche nazionali e rafforzare la cooperazione intersettoriale, la co-creazione e la mobilità per i paesi o le regioni minori; infine 7) la priorità dei gruppi di lavoro non è quella di valutare le politiche pubbliche, ma di promuovere la disponibilità e l'accessibilità della cultura.

Particolare attenzione è stata rivolta al ruolo dei gruppi di metodo di coordinamento aperto (MCA) che hanno dato l'opportunità a tutti gli Stati membri di partecipare agli scambi e all'apprendimento reciproci, alla condivisione delle migliori pratiche e alle interazioni con gli esperti su questioni di interesse comune. I partecipanti all'indagine indicano come si siano sviluppate di conseguenza delle comunità e delle reti. Un altro partecipante sottolinea che il valore aggiunto di un MCA dipende da quanto le tematiche dell'MCA si riferiscano alle priorità politiche di uno Stato membro.

Alcuni partecipanti hanno avanzato suggerimenti relativi alla trasferibilità, alla comunicazione efficace e alla riflessione sui temi e sui risultati chiave dei piani di lavoro a livello nazionale e subnazionale, sottolineando che sono necessari sforzi speciali su questo fronte. Il secondo importante suggerimento riguarda i quadri di valutazione che potrebbero essere aggiunti al futuro piano di lavoro nell'ambito di un approccio metodologico per monitorarne l'attuazione.

Una domanda separata si è concentrata sul valore aggiunto dei piani di lavoro in termini di collaborazione in materia di politica culturale. I risultati mostrano che la dimensione collaborativa del piano di lavoro sembra migliorare la collaborazione tra gli Stati membri e la Commissione. L'effetto a livello nazionale potrebbe essere quello di migliorare la collaborazione con altri dipartimenti e settori governativi. Ciò che sembra meno vantaggioso è il miglioramento della collaborazione con i portatori di interessi o tra autorità di diversi livelli amministrativi all'interno degli Stati membri.

Figura 3: classifica dei diversi aspetti del valore aggiunto dei piani di lavoro per la collaborazione in materia di politica culturale

 
Nella parte qualitativa dell'indagine alcuni Stati membri hanno ritenuto che il valore del piano di lavoro debba essere chiaramente indicato nel suo testo. Un altro suggerimento
correlato sottolinea i vantaggi di fornire definizioni chiare e discutere gli indicatori in una fase iniziale del lavoro.

3.Metodi di lavoro

In una sezione separata dell'indagine sono state raccolte opinioni sui metodi di lavoro del piano di lavoro.

Figura 4: parere sull'adeguatezza dei metodi di lavoro

 
Le risposte ottenute mostrano che la grande maggioranza degli Stati membri (24) ritiene che gli attuali metodi di lavoro siano i più adeguati al raggiungimento degli obiettivi del piano di lavoro.

Figura 5: classifica dei metodi di lavoro in base alla loro idoneità al raggiungimento degli obiettivi del piano di lavoro

Più precisamente, gli Stati membri esprimono una preferenza per il metodo MCA, seguito immediatamente dai seminari come secondo metodo preferito. Le attività di apprendimento tra pari, conferenze, studi e seminari di valutazione si posizionano più in basso nell'elenco delle preferenze. L'apprendimento tra pari ha ottenuto una preferenza leggermente inferiore rispetto agli altri metodi.

Figura 6: parere sulla necessità di ulteriori metodi di lavoro

[domanda 3.3, numero di risposte, n=27]

Dieci Stati membri sono del parere che potrebbero mancare alcuni metodi di lavoro e hanno avanzato ulteriori proposte, tra cui: 1) azioni sperimentali e pilota proposte come gruppi di lavoro di breve durata (sei mesi) su questioni specifiche, composti da cinque-sette sottogruppi di Stati membri. Si tratta di gruppi di lavoro più piccoli e più brevi per testare le idee, con minori obblighi di relazione e maggiore flessibilità; 2) riunioni di esperti o gruppi di riflessione, in quanto offrono l'opportunità di testare le idee; 3) formato: riunioni meno formali del comitato per gli affari culturali come metodo di lavoro utile per l'orientamento strategico e la valutazione, ad esempio gruppi di lavoro degli Stati membri o riunioni congiunte degli organi preparatori. In generale un suggerimento ricorrente propone attività di apprendimento tra pari più brevi e più efficaci; 4) organizzazione di visite di studio complementari ai gruppi dell'MCA; 5) un dialogo strutturato e consolidato con il settore culturale e la società civile come metodo di lavoro del piano.

4.Tematiche del piano di lavoro

La quarta sezione dell'indagine riguardava la pertinenza delle tematiche da affrontare in futuro.

La tematica più frequentemente considerata da rivisitare nel prossimo piano di lavoro è il rapporto tra cultura e valori di sostenibilità. Ciò include non solo le questioni legate ai cambiamenti climatici, ma anche la sostenibilità dell'ecosistema culturale e del patrimonio culturale in diverse catene del valore.

I partecipanti hanno proposto di affrontare tale tematica da una varietà di angolazioni che potrebbero includere: 1) il contributo della cultura al conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS); 2) arte, cultura e patrimonio in relazione o adattamento ai cambiamenti climatici; 3) riferimento alla cultura quale fattore trainante della transizione sostenibile; 4) la nozione di sostenibilità dell'ecosistema della cultura e del patrimonio culturale in diverse catene di valore.

Le altre due tematiche esistenti che sono state citate più volte come da rivedere sono lo status, le condizioni lavorative e sociali, così come la resilienza dei professionisti creativi e della cultura e l'approccio strategico alle relazioni culturali internazionali dell'UE.

Tutte le altre tematiche esistenti sono state menzionate meno nelle risposte. 

Per quanto riguarda le nuove tematiche da sviluppare nel futuro piano di lavoro, dalle risposte all'indagine emergono tre cluster:

il primo riflette il desiderio di utilizzare la cultura e le arti per affrontare i cambiamenti climatici in modo proattivo, in particolare attraverso il turismo culturale sostenibile; la gestione sostenibile del patrimonio; l'economia circolare nelle catene del valore nel settore culturale; la trasformazione verde nei settori culturali e creativi e processi di progettazione per una società sostenibile.

Il secondo cluster raccoglie tematiche legate alla democrazia e all'educazione ad esempio: cultura, democrazia e coesione; istruzione interculturale; sinergie con l'istruzione, in particolare con l'educazione artistica; istruzione culturale e creativa per tutti; e scambi sull'attuazione della Convenzione di Faro.

Il terzo (e più ampio) cluster è legato alle questioni di tecnologia digitale e comprende tematiche quali: diversità culturale e artistica nell'ambiente digitale; digitalizzazione del patrimonio culturale; e la creazione di cultura nei mercati e nell'ambiente digitali (con particolare attenzione alla blockchain e all'intelligenza artificiale), nonché la trasformazione digitale nel settore culturale e creativo (impatto sulla catena di valore, sui modelli di business, sul pubblico digitale).

Un blocco separato di proposte fa riferimento alla realtà post-pandemica, vale a dire: ripresa, resilienza e sostenibilità del settore culturale e creativo, compreso un posizionamento nelle risorse di finanziamento più solido, continuo e a lungo termine; e la cultura come fattore chiave nella promozione della salute mentale e del benessere. Il numero di risposte suggerisce che si tratta di una tematica popolare e attuale, che tuttavia, per rimanere pertinente, dovrebbe essere riformulata in modo da contemplare la resilienza in caso di una crisi globale di qualsiasi tipo.

Una sezione separata dell'indagine è stata dedicata alla raccolta di pareri sulla possibilità di un approccio, nel piano di lavoro, più specifico per settore. Hanno risposto tutti gli Stati membri.

Figura 7: parere su un approccio più settoriale per il futuro piano di lavoro

[domanda 4.2, numero di risposte, n=27]

Sebbene i rappresentanti degli Stati membri sembrino divisi su questo tema, la maggioranza (15 delle 27 risposte) è favorevole all'approccio settoriale.

Coloro a favore dell'approccio settoriale hanno sottolineato la necessità di agire in modo più mirato, più concreto e più efficace, per poter affrontare esigenze e problemi specifici con interventi su misura, in particolare orientando lo sviluppo dei programmi di finanziamento.

Coloro favorevoli all'approccio orizzontale ritengono che ciò sia più adatto, purché non vi sia una questione legata a un settore specifico che richieda attenzione. Alcuni sostengono che molte delle sfide contemporanee sono trasversali a diversi settori culturali e creativi. Altri sostengono che le specificità e le capacità settoriali sono troppo diverse negli Stati membri e che esiste un'evidente differenza di obiettivi e approcci tra un piano di lavoro (piano di cooperazione politica) e un programma di finanziamento come Europa creativa. Sono emerse inoltre alcune preoccupazioni legate al rischio di concentrarsi su alcuni settori a scapito di altri. Un altro argomento a favore dell'approccio orizzontale è che la cultura sta diventando sempre più interdisciplinare.

In una delle risposte si sostiene che un approccio tematico e uno settoriale non devono necessariamente escludersi a vicenda.

L'indagine si è concentrata anche sulla tematica della pandemia e sulla resilienza del settore culturale e creativo. Tale tematica sembra destinata a rimanere una possibile priorità chiave nel prossimo piano di lavoro per la cultura, in quanto i settori non si sono ancora ripresi completamente dal pesante impatto della crisi.

Figura 8: parere sulla ripresa e la resilienza da inserire tra le priorità del prossimo piano di lavoro

[domanda 4.3, numero di risposte, n=27]

5.Statistiche

Dalle risposte emerge inequivocabilmente che le statistiche sulla cultura devono rimanere una priorità intersettoriale.

Figura 9: parere sulle statistiche culturali come priorità intersettoriale in un futuro piano di lavoro

[domanda 5.1, numero di risposte, n=27]

Sebbene tutti gli Stati membri siano rappresentati nel gruppo di lavoro delle statistiche in materia di cultura di Eurostat, alcuni hanno risposto di non sapere se il proprio paese sia rappresentato in tale gruppo, oppure non hanno risposto affatto (figura 10).

Figura 10: gli Stati membri rappresentati nel gruppo di lavoro delle statistiche in materia di cultura

[domanda 5.2, numero di risposte, n=25]

6.Attività e risultati dell'MCA

Uno degli elementi dell'indagine è stata la domanda volta a raccogliere le opinioni sull'MCA e sui suoi risultati nell'ambito del processo del piano di lavoro.

Figura 11: parere sull'utilità dell'MCA per quanto riguarda le attività e i risultati elencati

[domanda 6.1, numero di risposte, n=27]

Le riunioni dell'MCA (viste come opportunità per condividere conoscenze ed esperienze, scambiare buone pratiche, incontrare e creare una rete di contatti con gli esperti) e le relazioni dell'MCA emergono come gli elementi più utili di questo metodo di lavoro. Il valore delle relazioni risiede soprattutto nelle raccomandazioni politiche che propongono, nonché nei casi di studio e nelle migliori pratiche che presentano. Gli MCA sembrano meno funzionali come forum per le presentazioni dei rappresentanti di "Voices of Culture", i cui contributi necessitano probabilmente di un'altra piattaforma per essere affrontati in modo adeguato.

7.Contributo della società civile e dei portatori di interessi agli MCA

L'indagine ha inoltre chiesto il parere degli Stati membri in merito al contributo dei portatori di interessi e della società civile al processo di MCA. La maggior parte degli Stati membri ritiene questo contributo utile.

Figura 12: parere sul valore aggiunto dei contributi della società civile a favore dei gruppi dell'MCA

[domanda 7.1, numero di risposte, n=25]

8.Partecipazione dei paesi terzi agli MCA

L'indagine ha sollevato anche la questione della partecipazione dei paesi terzi all'attuazione del piano di lavoro. Un'ampia maggioranza degli Stati membri è favorevole alla partecipazione ai gruppi dell'MCA dei paesi appartenenti all'Associazione europea di libero scambio (EFTA) e allo Spazio economico europeo (SEE).

Figura 13: parere sull'utilità della partecipazione dei rappresentanti dei paesi EFTA/SEE ai gruppi dell'MCA

[domanda 8.1, numero di risposte, n=27]

Per quanto riguarda la partecipazione dei paesi dei Balcani occidentali, gli Stati membri sembrano essere generalmente favorevoli, ma notano che dipende dalla pertinenza della tematica da affrontare. Un commento ha ricordato anche la possibilità di partecipazione del Regno Unito.

Figura 14: parere sull'apertura dei gruppi dell'MCA ai paesi dei Balcani occidentali

[domanda 8.2, numero di risposte, n=27]

9.Attività di diffusione dell'MCA

Gli Stati membri non ritengono che le attività di diffusione delle relazioni dell'MCA debbano essere definite nel gruppo di lavoro.

Figura 15: parere sulle attività di diffusione esplicitamente definite nel piano di lavoro

[domanda 9.2, numero di risposte, n=27]

Gli Stati membri sottolineano il loro impegno a sostenere importanti attività di diffusione. Alcuni esempi di attività che potrebbero essere potenziate in futuro riguardano: 1) la traduzione nelle lingue nazionali di (alcune) relazioni e di altro materiale scritto pertinente; 2) la distribuzione delle informazioni tra i portatori di interessi e la condivisione con le autorità governative, nazionali, regionali e locali competenti, nonché con le agenzie, le istituzioni culturali e i portatori di interessi; 3) la condivisione delle informazioni riguardanti il piano di lavoro sui siti web pubblici e la diffusione delle informazioni sulle piattaforme pertinenti e sui social media (compreso lo sportello Europa creativa); 4) l'organizzazione di dibattiti pubblici con le parti politiche interessate, di conferenze con esperti nazionali e colleghi internazionali, di seminari, di discussioni, di sessioni informative e di seminari pubblici su tematiche specifiche e su buone pratiche; e 5) sessioni congiunte dei membri dell'MCA con i portatori di interessi locali, i responsabili politici e i gruppi di riferimento nazionali istituiti per alcuni MCA.

10.Impatto dell'MCA

La maggior parte degli Stati membri segnala un'influenza moderata delle relazioni dell'MCA sull'elaborazione delle politiche (a livello nazionale, regionale o locale) e sulle pratiche dei portatori di interessi. Delle dieci relazioni prodotte, la stragrande maggioranza degli Stati membri ne ha utilizzate solo una o al massimo cinque per l'elaborazione delle politiche. La relazione più utilizzata è quella sulla tematica "architettura e ambiente edificato di qualità per tutti" (citata 13 volte). Le due relazioni più popolari successive, ciascuna con 3 menzioni, sono: a) "Dall'inclusione sociale alla coesione sociale — il ruolo della politica culturale"; e b) "Il ruolo delle politiche pubbliche nello sviluppo del potenziale imprenditoriale e di innovazione del settore culturale e creativo".

Figura 16: influenza delle relazioni dell'MCA sull'elaborazione delle politiche e sulle pratiche settoriali

[domande 10.1 a/b, numero di risposte, a: n=27, b: n=26]

Esistono diversi tipi di azioni di rilevanza politica che sono state direttamente influenzate dagli MCA e tutte si riferiscono a una particolare area tematica: 1) sovvenzioni mirate offerte dal ministero alle istituzioni culturali; 2) azioni, campagne, processi amministrativi, progetti e programmi sperimentali del ministero, delle amministrazioni locali o del settore privato; 3) partecipazione a programmi europei; 4) gli MCA come punto di partenza o fonte per lo sviluppo di una strategia o di una politica nazionale; 4) organizzazione di eventi pubblici, ad es. seminari; 5) spinta ad avviare una nuova organizzazione correlata alla tematica della relazione; 6) studi commissionati dal ministero; e 7) finanziamento di progetti, compresi quelli volti alla creazione di contatti.

I risultati dell'indagine mostrano che i rappresentanti degli Stati membri tendono a essere più consapevoli dell'impatto delle relazioni dell'MCA sull'elaborazione delle politiche piuttosto che sulle pratiche dei portatori di interessi del settore culturale e creativo.

11.Presidenze del Consiglio dell'UE

I partecipanti hanno affermato chiaramente che è utile mantenere un collegamento tra i risultati del piano di lavoro e le presidenze, le rispettive conferenze, conclusioni o altre iniziative. Inoltre la maggior parte degli Stati membri ritiene utile rafforzare questo legame e renderlo più produttivo nel prossimo piano di lavoro.

Figura 17: parere sull'utilità dell'agenda flessibile dinamica

[domande 11.1 a/b, numero di risposte, n=27]

12.Quadro strategico

La maggior parte dei partecipanti all'indagine è d'accordo sul fatto che vi sia un valore aggiunto nel promuovere, a livello di UE, la cooperazione politica in materia di cultura attraverso obiettivi strategici dell'UE concordati e principi comuni per la politica culturale, in linea con le raccomandazioni della Corte dei conti europea.

Figura 18: parere sull'ulteriore promozione della cooperazione politica in materia di cultura a livello di UE

[domanda 12.2, numero di risposte, n=24] 

Diverse risposte forniscono proposte in linea con la relazione della Corte dei Conti europea. Alcuni partecipanti suggeriscono che al settore culturale servano e spettino misure efficaci a sostegno della sua ripresa dopo la pandemia, sia a livello nazionale che a livello dell'UE. Altri partecipanti propongono di istituire un quadro strategico generale per il settore culturale al quale potrebbero fare riferimento tutti gli altri documenti politici e le iniziative della Commissione, del Consiglio, del servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) e delle altre principali iniziative dell'UE. Un'altra idea espressa è quella di fornire un quadro strategico più chiaro, eventualmente dotato di un unico documento strategico, che riunisca l'agenda e il piano di lavoro per la cultura, nel rispetto del principio di sussidiarietà e proporzionalità. Potrebbero quindi essere elaborati piani d'azione specifici riguardanti altri tipi di azioni.

Sono stati espressi anche alcuni dubbi. Alcuni Stati membri sottolineano che una delle principali missioni del piano di lavoro è facilitare lo scambio di pratiche e idee, anziché armonizzare o avviare un processo dall'alto verso il basso. Il piano di lavoro è visto come uno strumento strategico e operativo ben consolidato e funzionante. È stato anche suggerito di rivedere la relazione della Corte dei conti europea prendendo in considerazione le nuove circostanze come punto di partenza per un'ulteriore riflessione. Una delle risposte sottolinea la necessità di ricercare la fattibilità e i benefici di un maggiore coordinamento a lungo termine a livello dell'UE, eventualmente includendo il modo in cui ciò potrebbe meglio contribuire all'elaborazione delle politiche a livello nazionale, nel rispetto della sussidiarietà.

13.Durata del piano di lavoro

L'ampia maggioranza dei partecipanti (21 Stati membri) concorda sul fatto che la durata del piano di lavoro, 4 anni, è appropriata.

Figura 19: parere sulla durata attuale del piano di lavoro

[domanda 13.1, numero di risposte, n=27]    

Sono stati tuttavia avanzati diversi suggerimenti per adattare la durata del piano di lavoro ad altri periodi o ad altre priorità, come il trio di presidenza, il programma Europa creativa o l'Agenda 2030. 

Figura 20: parere sull'adattamento del calendario del piano di lavoro ad altre scadenze e priorità dell'UE

[domanda 13.2, numero di risposte, n=27]

Due partecipanti hanno fornito motivazioni a favore di una durata diversa: un periodo di sette anni con una valutazione intermedia che consenta l'introduzione di adeguamenti; oppure una durata di tre anni, data la rapida evoluzione delle realtà e la necessità di rivedere le priorità e le azioni.

14.Adattamento dei metodi di lavoro a causa della pandemia di COVID-19

L'indagine ha infine rappresentato un'opportunità per esaminare l'adattamento dei metodi di lavoro a causa della pandemia. La metà dei partecipanti ritiene che le riunioni online siano una modalità soddisfacente o addirittura efficace, mentre un'altra metà le considera una soluzione meno valida rispetto ai metodi utilizzati in precedenza.

Figura 21: valutazione dell'adattamento dei metodi di lavoro a causa della pandemia di COVID-19

[domanda 14.1, numero di risposte, n=27]

Per quanto riguarda il metodo di lavoro, il formato raccomandato dopo la pandemia tende a essere più orientato verso incontri ibridi e in presenza.

Figura 22: parere sul futuro dei metodi di lavoro dopo la pandemia

[domanda 14.3, numero di risposte, n=27]

15.Suggerimenti finali di miglioramento e altri commenti    

Ai rappresentanti degli Stati membri è stata data l'opportunità di esprimere liberamente le proprie idee in una sezione di testo libero alla fine del questionario.

Tra i suggerimenti principali figura l'uso di metodologie partecipative nella progettazione del futuro piano di lavoro, messo in risalto come un modo per impostare e raggruppare le tematiche e i compiti. Alcuni partecipanti propongono di ricevere un riscontro più regolare da parte del comitato per gli affari culturali sulle iniziative, gli eventi e le pubblicazioni riguardanti le tematiche. Altri affermano che la diffusione e l'utilizzo dei risultati sono da migliorare. I partecipanti riconoscono inoltre che il nuovo piano di lavoro potrebbe orientarsi maggiormente verso le risorse ed evitare la moltiplicazione dei gruppi dell'MCA, considerati utili ma gravosi dal punto di vista amministrativo. L'interpretazione simultanea durante le riunioni MCA potrebbe inoltre facilitare i lavori e la traduzione dei principali documenti MCA (riassunti esecutivi, relazioni, raccomandazioni) è vista come un mezzo per migliorare l'impatto di questo lavoro a livello nazionale, regionale e locale. Anche la negoziazione dei mandati MCA in seno al comitato per gli affari culturali è stata indicata come un importante miglioramento del processo.

(1)    Rete europea di esperti in materia di cultura (EENC). Analisi dei dati fornita dall'esperto Marcin Poprawski.