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Document 52015XC0509(02)

Pubblicazione di una domanda di modifica ai sensi dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

GU C 154 del 9.5.2015, p. 26–32 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

9.5.2015   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 154/26


Pubblicazione di una domanda di modifica ai sensi dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

(2015/C 154/09)

La presente pubblicazione conferisce il diritto di opporsi alla domanda di modifica ai sensi dell’articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (1).

DOMANDA DI APPROVAZIONE DI UNA MODIFICA NON MINORE DEL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DI UNA DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA/DI UN’INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA

Domanda di approvazione di una modifica ai sensi dell’articolo 53, paragrafo 2, primo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012.

«NOIX DU PÉRIGORD»

n. UE: FR-PDO-0205-01286 — 21.11.2014

DOP ( X ) IGP ( )

1.   Gruppo richiedente e interesse legittimo

«Syndicat professionnel de la noix et du cerneau de Noix du Périgord»

Località Perrical

46600 Creysse

FRANCE

Tel. +33 565322222

Fax +33 565370742

Email: contact@noixduperigord.com

Il «Syndicat professionnel de la noix et du cerneau de Noix du Périgord» è un’organizzazione associativa composta da produttori e fornitori di «Noix du Périgord», che possiede un interesse legittimo a presentare la domanda di modifica.

2.   Stato membro o paese terzo

Francia

3.   Voce del disciplinare interessata dalla modifica

    Denominazione del prodotto

    Descrizione del prodotto

    Zona geografica

    Prova dell’origine

    Metodo di produzione

    Legame

    Etichettatura

    Altro: aggiornamento del nome del gruppo richiedente, controlli, presentazione della zona geografica

4.   Tipo di modifica

    Modifica a un disciplinare di una DOP o IGP registrata da considerarsi non minore ai sensi dell’articolo 53, paragrafo 2, terzo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012.

    Modifica a un disciplinare di una DOP o IGP registrata, per cui il documento unico (o documento equivalente) non è stato pubblicato, da considerarsi non minore ai sensi dell’articolo 53, paragrafo 2, terzo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012.

5.   Modifica (modifiche)

Descrizione del prodotto

Noci fresche

La noce fresca è una noce non essiccata venduta in guscio, che necessita una vendita rapida. Viene raccolta in seguito allo scuotimento delle piante, quando il mallo inizia a fessurarsi e lascia apparire il guscio. Quando i frutti cadono, può succedere che il mallo si separi naturalmente dal guscio oppure che vi rimanga parzialmente attaccato. La parte attaccata deve quindi essere rimossa (meccanicamente) per conferire al guscio esterno della noce un aspetto gradevole. L’associazione richiedente ha inteso precisare la possibilità di ricorrere a tale operazione meccanica per separare il mallo dal guscio.

«Si tratta di una noce venduta in guscio, il quale si è naturalmente separato dal mallo. Tale noce può essere soggetta ad una decorticazione meccanica al fine di rimuovere i residui di mallo attaccati al guscio.»

Quest’aggiunta è conforme alle pratiche esistenti e non compromette né le caratteristiche della noce fresca né le modalità di raccolta.

L’associazione ha inoltre voluto sostituire il termine «deve» con «può» nella seguente frase «Si tratta di un frutto fresco che può essere sbucciato dopo essere stato rotto». Infatti spetta al consumatore scegliere se sbucciare o meno la noce fresca, in funzione dei suoi gusti personali.

Noci secche

Modifica della redazione del disciplinare relativa al tasso di umidità della noce secca, conformemente alla norma di commercializzazione secondo cui tale tasso non deve essere superiore al 12 %.

«Le noci private del mallo ed essiccate presentano un tasso d’umidità inferiore o pari al 12 %».

Prova dell’origine

Formalmente, la parte storica che figurava in questa sezione del disciplinare è stata trasferita al punto «Specificità del prodotto» e la parte relativa all’identificazione dei noceti è stata trasferita nella sezione «Zona geografica».

Alla luce dell’evoluzione legislativa e regolamentare nazionale, la rubrica «Elementi comprovanti che il prodotto è originario della zona delimitata» è stata consolidata. Essa inoltre è stata modificata per raggruppare gli obblighi in materia di dichiarazioni e di compilazione dei registri relativi alla tracciabilità del prodotto ed al follow-up delle condizioni di produzione.

Gli obblighi spettanti agli operatori sono precisati (modello, termine, informazioni da fornire).

Infine, le frasi relative al contenuto degli esami analitici ed organolettici sono state eliminate. Questi elementi sono comunque ripresi nella tabella indicante i punti principali da controllare, che figura alla rubrica «Requisiti nazionali», nonché nel piano di controllo relativo a questa DOP.

Metodo di ottenimento

Formalmente, gli elementi descrittivi delle varietà sono stati trasferiti al punto «Specificità del prodotto». Sono stati conservati esclusivamente gli elenchi delle varietà di noce distinte in base al tipo di presentazione (noce fresca, noce secca, gheriglio).

Sono state introdotte inoltre le seguenti modifiche:

—   Modifiche alle disposizioni in materia d’irrigazione

Soppressione della data limite del 10 settembre che definisce il periodo di tempo durante il quale l’irrigazione è autorizzata. Tale autorizzazione è quindi prorogata fino alla raccolta.

«Al fine di facilitare le operazioni di raccolta permettendo una migliore separazione del mallo dal guscio, l’irrigazione è autorizzata durante il periodo di vegetazione del noce e sino alla raccolta, purché siano rispettate le seguenti disposizioni.»

Tale modifica non incide negativamente sulla qualità del prodotto in questione. Infatti, l’irrigazione oltre il 10 settembre incide più sulle condizioni di raccolta che sulla formazione del frutto, già formatosi, sviluppatosi a luglio/agosto e giunto a maturità a metà settembre. L’irrigazione oltre il 10 settembre rende possibile una migliore separazione del mallo dal guscio, dal momento che il mallo si fessura male in assenza di umidità. Ciò favorisce la caduta delle noci e di conseguenza facilita le operazioni di raccolta.

Il miglioramento delle condizioni di raccolta che ne deriva garantisce la qualità del prodotto.

—   Condizioni di produzione specifiche della noce fresca

Si specifica che la mescolanza di varietà diverse era vietata nella fase di condizionamento e che le noci fresche non potevano in alcun caso essere trasformate in noci secche.

—   Condizioni di produzione specifiche della noce secca

I periodi di deroga relativi al trattamento con soluzione d’ipoclorito delle noci in guscio ed al condizionamento nella zona geografica sono stati soppressi, poiché le scadenze sono state superate.

Si specifica che la mescolanza di varietà diverse era vietata nella fase di condizionamento fatta eccezione per la mescolanza tradizionale «Corne-Marbot».

—   Condizionamento e commercializzazione

La giustificazione del condizionamento nella zona geografica riportata nella scheda riepilogativa pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 2003 è inserita nel disciplinare.

Al fine di garantire la qualità dei prodotti, una data limite di commercializzazione è fissata nel disciplinare: ai fini di una maggiore precisione, e in modo tale da agevolare i controlli, la data limite di commercializzazione è stata sostituita da una data limite di spedizione.

Etichettatura

Ai fini di conformità alle disposizioni del regolamento UE n. 1151/2012:

Eliminazione della dicitura «DOC»

Introduzione dell’obbligo di apposizione del simbolo «DOP» dell’Unione europea.

Altre modifiche

Richiedente: modifica del nome del gruppo richiedente e precisazione del suo status giuridico

Zona geografica:

Trasferimento della parte descrittiva sulla zona geografica alla sezione «Legame — Specificità della zona geografica».

Inserimento, in questa parte, degli elementi relativi all’identificazione dei noceti e degli alberi di noce isolati che figuravano nella parte «Tracciabilità». Questi elementi sono stati completati dagli elementi relativi alle procedure che conducono all’identificazione delle parcelle.

Controlli: alla luce degli sviluppi legislativi e regolamentari nazionali, la rubrica «Requisiti nazionali» è presentata sotto forma di tabella indicante i punti principali da controllare, i relativi valori di riferimento e metodi di valutazione.

DOCUMENTO UNICO

«NOIX DU PÉRIGORD»

n. UE: FR-PDO-0205-01286 — 21.11.2014

DOP ( X ) IGP ( )

1.   Denominazione

«Noix du Périgord»

2.   Stato membro o paese terzo

Francia

3.   Descrizione del prodotto agricolo o alimentare

3.1.   Tipo di prodotto

Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati

3.2.   Descrizione del prodotto a cui si applica la denominazione di cui al punto 1

I prodotti che possono beneficiare della denominazione di origine «Noix du Périgord» («Noce del Périgord») sono i seguenti: le noci fresche o novelle, le noci secche, i gherigli di noce.

Le noci fresche o novelle e le noci secche hanno un calibro minimo di 28 mm.

La noce fresca o novella è un prodotto fresco, venduto in guscio, che deve essere consumato rapidamente dopo la raccolta. Per essere mangiato, tale frutto deve essere rotto e sbucciato. La fase di raccolta di questa noce permette di ottenere un gheriglio solido e di facile sbucciatura. All’atto del condizionamento, il tasso di umidità della noce è pari o superiore al 30 %. Le due varietà accettate per questa produzione sono la «Marbot» e la «Franquette».

La noce secca, che dopo la raccolta viene essiccata con metodo dolce, all’atto del condizionamento presenta un tasso di umidità inferiore o pari al 12 %. Essendo il gusto meno amaro, è sufficiente rompere il frutto per renderlo pronto alla consumazione. Le varietà accettate per questa produzione sono la «Marbot», la «Franquette» e la «Corne».

Il gheriglio di noce è di dimensioni superiori a 8 mm. Sono particolarmente apprezzati i gherigli piccoli di colore chiaro. Per i gherigli a dominante chiara sono accettate tutte le forme (intere o in parti). Per i gherigli lievemente più scuri, di colore bruno chiaro e/o giallastro, è accettata solamente la forma dimezzata. All’atto del condizionamento, è tollerato solo il 5 % di gherigli di tinta più scura, e il tasso di umidità dei gherigli è pari al massimo al 5 %. Le varietà accettate per questa produzione sono la «Corne», la «Franquette» e la «Grandjean».

3.3.   Mangimi (solo per i prodotti di origine animale) e materie prime (solo per i prodotti trasformati)

3.4.   Fasi specifiche della produzione che devono aver luogo nella zona geografica delimitata

La produzione delle noci e l’estrazione del gheriglio devono essere effettuate obbligatoriamente nella zona geografica.

3.5.   Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, condizionamento ecc. del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata

Le noci fresche o novelle sono condizionate in imballaggi di peso non superiore a 10 kg.

Le noci secche sono condizionate in imballaggi di peso non superiore a 25 kg.

I gherigli di noce sono condizionati in imballaggi di peso non superiore a 15 kg.

Il condizionamento nella zona è giustificato principalmente per:

La salvaguardia della qualità del prodotto.

Per quanto riguarda la noce fresca, essa contiene almeno il 30 % di acqua e viene sottoposta a un processo di essiccazione. Per salvaguardare la qualità, occorre conservare la noce a una temperatura compresa fra 1 °C e 5 °C e a un’igrometria relativa compresa tra 80 % e 95 %, ossia in camera fredda. Per questo motivo, l’imballaggio in contenitori non ermetici deve avvenire il più possibile in prossimità della fase di commercializzazione e, di conseguenza, nell’area di condizionamento, così da garantire la qualità della noce grazie alle condizioni particolari di conservazione cui è stata costantemente sottoposta dopo la raccolta. Inoltre questo prodotto ha vita limitata (divieto di spedizione dopo il 15 ottobre dell’anno di raccolta) e non può essere in nessun caso trasformato in noci secche. Inoltre sull’imballaggio viene precisato che le noci fresche devono essere conservate nel comparto verdure del frigorifero.

Per quanto riguarda la noce secca, anche in questo caso vengono rispettati i requisiti tecnici di cui sopra. In questo caso la necessità di condizionare il prodotto all’interno dell’area non è connessa alla presenza di acqua, ma piuttosto a quella di lipidi (acidi grassi), la cui scorretta conservazione può dare luogo a degrado (irrancidimento). Come per la noce fresca, ma dopo il 1o marzo, sono fissate norme di temperatura (tra 2 °C e 8 °C) e di igrometria (fra 60 % e 75 %) per la conservazione. Anche questo prodotto ha vita limitata: fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello della raccolta.

La preservazione delle caratteristiche del prodotto.

È vietata la spedizione di noci in guscio o di gherigli di noce sfusi all’esterno della zona geografica. In generale, infatti, come il vino anche la noce è un prodotto fungibile: ciò significa che è possibile mescolare in una stessa operazione di condizionamento noci di origini e varietà diverse. Contrariamente a quanto avviene in altre regioni francesi, in cui le noci in guscio sono vendute mescolate, nel Périgord si è sempre seguita la tradizione di vendere le noci per varietà al fine di beneficiare di una migliore rivalorizzazione per certe varietà di qualità superiore. L’unica eccezione a questa regola è costituita dalla mescolanza tradizionale «Corne-Marbot», che permette di smerciare più facilmente la «Corne», la cui qualità gustativa è evidente, ma che viene talvolta respinta dal consumatore perché di difficile rottura. Questa tradizione di vendita della noce per varietà ha dunque determinato la domanda di condizionamento nell’area di produzione, pratica corrente nel Périgord. All’atto dell’esame organolettico dei lotti la purezza varietale dei campioni fa del resto parte degli elementi di valutazione nell’ambito dell’esame visivo dei gusci (noce fresca e secca). I lotti che presentano una percentuale troppo elevata di varietà diverse non possono beneficiare della denominazione. Per il gheriglio, la differenziazione a occhio è difficile ma diventa più evidente all’assaggio.

3.6.   Norme specifiche in materia di etichettatura del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata

L’etichettatura sulle confezioni unitarie delle noci fresche o novelle, delle noci secche e dei gherigli di noce che beneficiano della denominazione di origine «Noix du Périgord» contiene nello stesso campo visivo e sulla parte anteriore:

il sistema di etichettatura distribuito dall’associazione a tutti gli operatori,

la denominazione di origine «Noix du Périgord» a caratteri di dimensioni perlomeno pari a quelle dei caratteri più grandi,

il simbolo DOP dell’Unione europea,

e, a seconda dei casi, la menzione «Cerneaux de noix».

Per i gherigli l’etichettatura dovrà essere obbligatoriamente completata, eventualmente in un altro campo visivo, dall’indicazione dell’anno di raccolta.

Per le noci secche l’etichettatura dovrà essere obbligatoriamente completata, eventualmente in un altro campo visivo, dal nome delle varietà quando si tratta di una mescolanza «Corne-Marbot».

4.   Descrizione concisa della zona geografica

La zona geografica della «Noix du Périgord» comprende 612 comuni dei dipartimenti dell’Aveyron, della Charente, della Corrèze, della Dordogna, del Lot, e del Lot e Garonna.

5.   Legame con la zona geografica

5.1.   Specificità della zona geografica

La «Noix du Périgord» proviene da un bacino tradizionale di produzione di noci e di gherigli.

La zona geografica di produzione è un’area di transizione tra i contrafforti del Massiccio Centrale sui quali si poggia e le vaste pianure del bacino aquitano che tale area sovrasta a sud.

Formando una sorta di rampa di circa 100 km di profondità, questo vasto altopiano è definito da un gruppo idrografico che converge verso la Gironda a sud-ovest creando un effetto ondulato.

A livello geologico le formazioni che costituiscono il substrato di questo vasto altopiano risalgono all’era secondaria. Queste formazioni geologiche marine attribuite al periodo giurassico e cretaceo sono caratterizzate da suoli bruni calcarei o calcici oppure suoli bruni debolmente lisciviati, perfino acidi quando sono ricoperti di limo.

La caratteristica pedologica principale di questi suoli è il tenore elevato di argilla, sia nella totalità del profilo per i suoli argillo-calcarei, sia nel sottosuolo per i suoli lisciviati.

Sul piano climatico, la zona geografica di produzione beneficia allo stesso tempo della protezione fisica del Massiccio Centrale contro i venti freddi di nord-est e di un riscaldamento più rapido per la sua esposizione a sud-ovest.

Il clima atlantico mitigato apporta una pluviometria dell’ordine di 800 millimetri l’anno ripartiti su tutto l’anno con picchi in primavera e in autunno.

I noceti vengono piantati con varietà tradizionali locali come la «Corne», la «Marbot» e la «Grandjean».

La «Franquette», originaria dell’Isère e introdotta negli Anni 50, si è sviluppata sull’intera zona geografica. Questa varietà ha saputo adattarsi alle condizioni pedoclimatiche locali sviluppando caratteristiche diverse dalle «Franquette» raccolte altrove, e in particolar modo nell’Isère.

La meccanizzazione dei metodi di raccolta, insieme al bagaglio di conoscenze dei produttori, ha permesso di vietare i trattamenti delle noci a base di ipoclorito, finalizzati a migliorare la presentazione del prodotto lasciato sul suolo.

Le noci fresche o novelle sono raccolte quando il gheriglio è solido e facilmente sbucciabile. Questo prodotto fragile, sottoposto a un processo di essiccazione, viene conservato in camera fredda a una temperatura e a un’igrometria controllate. Per la sua natura questo prodotto deve essere consumato in tempi rapidi (divieto di spedizione dopo il 15 ottobre dell’anno di raccolta) e non può essere in nessun caso trasformato in noci secche.

Le noci secche subiscono l’essiccazione naturale su pannelli o l’essiccazione mediante ventilazione di aria calda e secca. In quest’ultimo caso la temperatura (inferiore a 30 °C) del flusso d’aria deve poter attraversare tutta la massa della noce da essiccare.

Le noci possono in seguito essere rotte manualmente o mediante una macchina. L’estrazione del gheriglio viene effettuata esclusivamente a mano al fine di separarlo dai resti del guscio.

5.2.   Specificità del prodotto

La specificità della «Noix du Périgord» è quella di essere ottenuta da varietà locali tradizionali come la «Marbot», la «Corne», la «Grandjean», e da una varietà adattata al territorio come la «Franquette». Ogni varietà è tradizionalmente associata a una o più presentazioni (fresca, secca o gheriglio), che dipendono dalla facilità di estrazione del gheriglio e di conservazione. Per le noci secche, nel rispetto della tradizione, la mescolanza delle varietà è vietata ad eccezione di quella «Corne-Marbot».

La «Noix du Périgord» si presenta in guscio fresco o secco e in gherigli:

le noci fresche provengono dalle varietà «Marbot» e «Franquette»; il tasso di umidità della noce è maggiore o uguale al 30 %,

le noci secche provengono dalle varietà «Marbot» e «Franquette»; il tasso di umidità della noce è maggiore o uguale al 12 %.

Le noci fresche o novelle e le noci secche hanno un calibro minimo di 28 mm:

nei gherigli delle varietà «Franquette», «Corne» e «Grandjean», il tasso di umidità è almeno del 5 %.

I gherigli hanno un colore chiaro, non più scuro del bruno chiaro e/o giallastro.

Sul piano organolettico le diverse varietà presentano le seguenti caratteristiche specifiche:

il gheriglio di «Marbot» ha un carattere poco croccante con un sapore zuccherato al primo impatto, un leggero retrogusto amaro e un gusto di nocciola abbastanza marcato. Quando la noce viene consumata fresca, la pellicola del gheriglio le conferisce un gusto amaro più marcato,

il gheriglio della «Franquette» ha un colore biondo chiaro e rilascia un odore delicato. Gli aromi della noce sono intensi e si percepisce in modo evidente il sapore zuccherato. La consistenza abbastanza oleosa è generalmente apprezzata,

caratterizzato da un colore biondo chiaro, il gheriglio della «Corne» ha un sapore fruttato particolarmente fine ed è gradevolmente croccante,

il gheriglio della «Grandjean», di facile estrazione, è chiaro e saporito. La consistenza è gradevole al palato in quanto poco oleosa e l’equilibrio dei sapori tra lo zuccherato e l’amaro è interessante.

5.3.   Legame causale fra la zona geografica e la qualità o le caratteristiche del prodotto (per le DOP), o una qualità specifica, la reputazione o altre caratteristiche del prodotto (per le IGP)

La «Noix du Périgord» proviene da un bacino tradizionale di produzione di noci e di gherigli.

Poiché il noce è sensibile alle gelate primaverili, la vicinanza della zona geografica di produzione al Massiccio Centrale crea una protezione contro l’arrivo di correnti fredde provenienti dal nord.

Inoltre la zona geografica gode di una pluviometria significativa in estate sotto forma di temporali, che permettono di soddisfare il fabbisogno idrico del noce che diventa critico a metà luglio, al momento della crescita del calibro della noce e, a metà agosto, per la maturazione del gheriglio che andrà quindi a «riempire» il guscio.

La fessurazione dei suoli calcarei e il loro tenore di argilla spesso elevato permettono al noce di sviluppare il suo sistema radicale in profondità, al fine di attingere le risorse di acqua necessarie all’intero ciclo vegetativo.

Un’irrigazione ragionevole può contribuire a soddisfare il fabbisogno idrico del noce e a garantire, al momento della raccolta, una migliore separazione del mallo dal guscio, facilitando così la caduta delle noci e le operazioni di raccolta.

Nel Périgord, le varietà accettate vengono riconosciute e valorizzate a seconda delle loro qualità intrinseche di noce fresca, noce secca o gheriglio, e la tradizione della regione è inoltre quella di vendere le noci secche per varietà.

Il bagaglio di conoscenze di un tempo in materia di raccolta ed essiccazione si è perpetuato nella meccanizzazione delle pratiche di raccolta (in particolare lo scuotimento degli alberi) e nell’evoluzione delle tecniche di essiccazione mediante ventilazione di aria calda.

Tale meccanizzazione permette di raccogliere i frutti che hanno raggiunto una maturazione perfetta. Evitando inoltre un contatto prolungato delle noci con il suolo è possibile preservare il guscio e il colore del gheriglio proteggendolo dall’annerimento, rispettando così i criteri di qualità e di presentazione delle noci al condizionamento.

La ventilazione permette una migliore omogeneità dell’essiccazione del frutto mediante la regolazione del flusso di aria calda.

Il bagaglio di conoscenze dei produttori nell’estrazione manuale dei gherigli è una tradizione locale antica e costituisce una vera e propria garanzia del rispetto dell’integrità e della qualità del gheriglio, elemento che ha contribuito a rendere la noce del Périgord un prodotto d’eccezione.

Inoltre, i metodi di conservazione dei frutti in guscio o dei gherigli fanno sì che il prodotto conservi le proprie qualità fino alla tavola del consumatore qualunque sia il modo di presentazione, solo o in preparazioni come cioccolatini, pasticceria o formaggi. Le noci secche e i gherigli sono sottoposti a condizioni di magazzinaggio dopo il 1o marzo, al fine di evitare il degrado dei lipidi al loro interno (irrancidimento).

La notorietà della «Noix du Périgord», basata sulla qualità del prodotto, si è sviluppata nel corso dei secoli ed è ormai incontrastata. Essa è riconosciuta in gastronomia tanto in Francia quanto in Europa o in America sin dall’Ottocento. Nel 1959 Louis Garavel nella sua opera La culture du noyer ha rilevato che «le noci prodotte nel Périgord hanno acquisito da tempo un’eccellente reputazione, sia sul mercato francese sia su quello estero».

Riferimento alla pubblicazione del disciplinare

(articolo 6, paragrafo 1, secondo comma, del presente regolamento (2))

https://info.agriculture.gouv.fr/gedei/site/bo-agri/document_administratif-fc000450-0225-4505-8586-924959dba4e5/telechargement


(1)  GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1.

(2)  Cfr. nota n. 1.


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