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Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015

La Commissione presenta le nuove priorità in materia di parità tra uomini e donne. Questa strategia deve contribuire a migliorare la posizione delle donne nel mercato del lavoro, nella società e nelle posizioni decisionali, tanto nell’Unione europea quanto nel resto del mondo.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 21 settembre 2010, Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015 [COM(2010) 491 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

La presente strategia fa seguito alla tabella di marcia 2006-2010 per la parità fra le donne e gli uomini. Essa riprende le priorità definite dalla Carta per le donne, costituisce il programma di lavoro della Commissione e descrive le azioni chiave previste nel periodo 2010-2015.

Questa strategia costituisce inoltre una base per la cooperazione fra la Commissione, le altre istituzioni europee, gli Stati membri e le altre parti interessate, nel quadro del patto europeo per la parità di genere.

Indipendenza economica delle donne

Il tasso di occupazione delle donne è aumentato in maniera significativa nel corso dell’ultimo decennio. Ciononostante questa crescita deve proseguire per raggiungere l’obiettivo fissato dalla strategia Europa 2020 di un tasso di occupazione del 75% e va estesa alle donne con i tassi di occupazione più bassi. Occorre migliorare la qualità dei posti di lavoro e delle politiche di conciliazione della vita privata e di quella professionale.

La Commissione intende sostenere iniziative volte a:

  • promuovere la parità nell’ambito della strategia Europa 2020 e dei finanziamenti dell’UE;
  • incoraggiare il lavoro autonomo e l’imprenditorialità femminile;
  • valutare i diritti dei lavoratori in materia di congedo per motivi di famiglia;
  • riferire sui risultati ottenuti dagli Stati membri per quanto riguarda le strutture di assistenza per l’infanzia;
  • promuovere la parità di genere in tutte le iniziative concernenti l’immigrazione e l’integrazione dei migranti.

Pari retribuzione

La Commissione sottolinea il persistere di un divario retributivo tra uomini e donne, anche per lo stesso lavoro o per un lavoro di pari valore. Le cause di tale divario sono molteplici e derivano, in particolare, anche dalla segregazione nell’istruzione e nel mercato del lavoro.

Per contribuire a sradicare le disparità retributive la Commissione intende:

  • esplorare con le parti sociali le possibilità di migliorare la trasparenza delle retribuzioni;
  • sostenere le iniziative per la parità retributiva sul posto di lavoro come marchi, attestati e premi;
  • istituire una giornata europea della parità retributiva;
  • incoraggiare le donne a scegliere professioni «non tradizionali», per esempio in settori verdi e innovativi.

Parità nel processo decisionale

Le donne sono sottorappresentate nei processi decisionali, sia nei parlamenti e governi nazionali sia nei consigli di direzione di grandi imprese. Esse rappresentano tuttavia la metà della forza lavoro e più della metà dei nuovi diplomati universitari dell’UE.

In tale quadro la Commissione intende:

  • proporre iniziative mirate al miglioramento della situazione;
  • monitorare i progressi in particolare nel settore della ricerca, con un obiettivo del 25% di donne in posizioni direttive di alto livello;
  • favorire l’aumento del numero di donne nei comitati e gruppi di esperti istituiti dalla Commissione, con un obiettivo di almeno il 40% di donne;
  • promuovere una maggiore partecipazione delle donne alle elezioni al Parlamento europeo.

Dignità, integrità e fine della violenza nei confronti delle donne

Si stima che in Europa il 20-25% delle donne sia stato oggetto di violenze fisiche almeno una volta nella vita e che circa mezzo milione di donne viventi in Europa sia stato sottoposto a mutilazioni genitali.

La Commissione intende:

  • proporre un approccio globale a livello dell’UE contro la violenza;
  • adoperarsi affinché la legislazione europea in materia di asilo tenga conto di considerazioni relative alla parità dei sessi;
  • monitorare le questioni di genere nel settore della salute.

Parità tra donne e uomini nelle azioni esterne

La politica esterna dell’UE intende contribuire alla parità tra uomini e donne e all’emancipazione femminile. A tale titolo la Commssione intende:

  • migliorare la parità di trattamento fra uomini e donne nei paesi candidati e nei potenziali paesi candidati all’adesione all’UE;
  • attuare il piano d’azione sulla parità di trattamento e l’emancipazione femminile nell’ambito della cooperazione allo sviluppo (2010-2015);
  • condurre un dialogo regolare e scambi di esperienze con i paesi partner della politica europea di vicinato;
  • integrare le considerazioni di parità di genere nelle operazioni di aiuto umanitario.

Questioni trasversali

Infine la Commissione s’impegna a migliorare la parità di trattamento tra uomini e donne, rivolgendo un’attenzione particolare:

  • al ruolo degli uomini nella parità tra donne e uomini,
  • alla promozione delle buone pratiche in materia di ridefinizione dei ruoli attribuiti ai sessi nel settore della gioventù, dell’istruzione, della cultura e dello sport;
  • alla piena applicazione della legislazione europea, in particolare della direttiva 2004/113/CE sulla parità di trattamento nell’accesso ai beni e servizi e nella fornitura di beni e servizi, nonché della direttiva 2006/54/CE sulle pari opportunità;
  • alla governance e agli strumenti per la parità di trattamento tra uomini e donne, in particolare attraverso l’elaborazione di una relazione annuale sulla parità di genere per contribuire al dialogo annuale di alto livello tra il Parlamento europeo, la Commissione, gli Stati membri e le principali organizzazioni interessate.

Ultima modifica: 28.01.2011

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