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Lo sviluppo sociale nel contesto della mondializzazione
L'Unione europea tende ad incoraggiare lo sviluppo sociale nel quadro della mondializzazione. La Commissione europea invita a promuovere norme fondamentali del lavoro internazionalmente riconosciute e lo sviluppo di un equilibrio fra la governance di mercato e la governance sociale.
ATTO
Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo e al Comitato economico e sociale europeo, del 18 luglio 2001, "Promuovere le norme fondamentali del lavoro e migliorare la governance sociale nel contesto della mondializzazione" [COM(2001) 416 def. - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale]
SINTESI
I cittadini sono sempre più consapevoli del fatto che la governance di mercato si è sviluppata più rapidamente a livello mondiale della governance sociale, comportando uno squilibrio delle regole e delle strutture economiche e sociali.
Nella prospettiva di partecipare alla realizzazione di un sistema economico mondiale equo, l'Unione europea presenta una strategia per promuovere lo sviluppo sociale e le norme fondamentali del lavoro a livello mondiale.
L'interazione fra mondializzazione e promozione delle norme internazionali del lavoro si rivela peraltro complessa. Il commercio e gli investimenti hanno un impatto certo sullo sviluppo sociale e più in generale sullo sviluppo duraturo. Al fine di garantire l'attuazione di tale strategia, si impone quindi la necessità di un approccio globale.
Nell'ambito della linea definita dal Consiglio sul commercio e sul lavoro, nell'ottobre 1999, la Commissione europea propone di ribadire l'universalità delle norme fondamentali del lavoro internazionalmente riconosciute (libertà di associazione e riconoscimento effettivo del diritto di negoziato collettivo, eliminazione di ogni forma di lavoro forzato o obbligatorio, abolizione effettiva del lavoro dei bambini, eliminazione della discriminazione in materia di lavoro e professione). La Commissione ricorda del pari il suo sostegno ai lavori dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), nonché alla collaborazione di tale Organizzazione con altri organismi internazionali, segnatamente con l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Viene peraltro ribadito il rifiuto degli approcci basati sulle norme fondamentali del lavoro per fini protezionistici.
La Commissione invita all'utilizzazione e al potenziamento degli strumenti esistenti, nonché all'adozione di strumenti e misure volti ad incoraggiare l'applicazione universale delle norme fondamentali del lavoro nei diversi campi d'azione, tanto a livello internazionale quanto a livello europeo.
Strategia a livello internazionale
L'Unione conferma il ruolo centrale dell'OIL nella promozione del rispetto delle norme fondamentali del lavoro e ribadisce la necessità di potenziare l'efficacia degli strumenti dell'OIL. Così, ad esempio, l'Unione incoraggia in particolare una migliore pubblicità del meccanismo di controllo, un controllo più efficace e un'assistenza tecnica maggiore. Risulta del pari necessario discutere sui nuovi meccanismi in grado di favorire la promozione del rispetto delle norme fondamentali del lavoro, nonché su un nuovo meccanismo di esame periodico delle politiche sociali nazionali.
L'Unione propone inoltre di avviare un dibattito e una riflessione a livello internazionale all'interno delle organizzazioni internazionali che si occupano dello sviluppo (OIL, OMC…). Un dialogo siffatto consentirebbe di individuare le politiche che migliorano effettivamente il contributo del commercio allo sviluppo sociale, nonché di garantire una certa coerenza fra le varie politiche svolte.
Strategia a livello europeo
L'Unione propone di promuovere le norme fondamentali del lavoro attraverso il sistema di preferenze generalizzate (SPG). Tale sistema prevede agevolazioni di accesso ai mercati comunitari per i paesi in via di sviluppo che applicano effettivamente le norme fondamentali del lavoro, concedendo preferenze commerciali supplementari. L'Unione desidera quindi rendere il sistema SPG più attrattivo e più trasparente. La sua base dovrebbe essere estesa alle quattro norme fondamentali del lavoro definite con la dichiarazione dell'OIL del 1998, comportanti un ritiro temporaneo allorquando una di tali norme è oggetto di una violazione grave e sistematica. L'Unione intende invitare altri paesi ad adottare analoghi regimi di incoraggiamento sociale.
L'Unione sottolineerà ulteriormente l'importanza della promozione delle norme fondamentali del lavoro nella sua politica globale di sviluppo. Come per l'approccio applicato nel quadro dell' accordo di Cotonou, verranno quindi inserite negli accordi commerciali e di cooperazione futuri alcune disposizioni riguardanti particolarmente lo sviluppo sociale e la promozione delle norme fondamentali del lavoro.
La valutazione dell'impatto sullo sviluppo duraturo verrà inoltre utilizzata in occasione dei negoziati e degli accordi commerciali futuri.
Iniziative volontarie private
La Commissione ribadisce l'importanza di un atteggiamento socialmente responsabile da parte delle imprese sul mercato mondiale del lavoro. Come l'Unione aveva già avuto modo di sottolineare nel suo Libro verde sulla responsabilità sociale delle imprese, è necessario, per garantire trasparenza ed efficacia, assicurare una coerenza dei contenuti dei codici di comportamento e labels sociali, basandoli su norme fondamentali comuni, ovvero sulle norme dell'OIL. Le Nazioni Unite hanno a tale proposito avviato nel 2000 l'iniziativa "Global compact" che invita le imprese private ad aderire e ad integrare nelle loro procedure d'impresa alcuni principi fondamentali riguardanti il lavoro in condizioni decorose.
Contesto
Il Vertice mondiale per lo sviluppo di Copenaghen del 1995 e la dichiarazione dell'OIL riguardante i principi e i diritti fondamentali del lavoro del 1998 hanno fatto registrare una larga adesione all'universalità delle norme fondamentali del lavoro. L'OMC ha del pari partecipato alla promozione di tali norme, analizzando l'interazione fra mondializzazione, commercio e sviluppo sociale. È stato peraltro stabilito in maniera chiara che il rispetto di tali norme non può giustificare abusi che si traducano in iniziative protezionistiche o basate su sanzioni. Devono nondimeno continuare gli sforzi della comunità internazionale in questo settore.
ATTI CONNESSI
Relazione della Commissione mondiale dell'OIL sulla dimensione sociale della mondializzazione "Una mondializzazione giusta - Creare opportunità per tutti", del 24 febbraio 2004.
La commissione mondiale sulla dimensione sociale della mondializzazione indica che la mondializzazione può e deve cambiare. Essa ritiene necessario realizzare una mondializzazione equa senza esclusioni. Un approccio coerente sul triplo piano economico, sociale e ambientale e l'introduzione di una governance più efficace, tanto a livello internazionale quanto a livello nazionale, possono contribuire ad un miglior controllo della mondializzazione.
La Commissione europea che ha partecipato attivamente ai lavori della Commissione mondiale integra tale riflessione nelle politiche esterne e interne dell'Unione europea.
Conclusioni del Consiglio sulla comunicazione della Commissione: "Promuovere le norme fondamentali del lavoro". Consiglio Relazioni esterne del 21 luglio 2003 [Non pubblicate sulla Gazzetta ufficiale]
Il Consiglio sostiene l'azione della Commissione per la promozione dello sviluppo sociale a livello internazionale. Il Consiglio segnala alcune priorità sulle quali deve basarsi l'azione da svolgere:
Ultima modifica: 15.03.2004