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Verso un settore europeo della difesa e della sicurezza più concorrenziale ed efficiente

La Commissione europea ha elaborato proposte per rafforzare la concorrenzialità del settore della difesa e della sicurezza nell'Unione europea (UE).

ATTO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Verso un settore della difesa e della sicurezza più concorrenziale ed efficiente. [COM(2013)542 final del 24.7.2013 - non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

La Commissione europea ha proposto una nuova strategia per rafforzare la concorrenzialità dell'industria europea della difesa, per esplorare come altri settori quali l'energia, lo spazio e le tecnologie a duplice uso (civile e militare) possono contribuire alle capacità di difesa dell'Europa e ad abbassare le barriere tra i mercati della difesa nazionale.

In linea generale, la politica industriale della Commissione europea mira a promuovere la concorrenza e l'innovazione nell'UE e a sostenere le PMI. L'idea di fondo è quella di fornire una forte base industriale alla politica di sicurezza e di difesa comune dell'UE (PSDC), messa a dura prova dalla riduzione senza precedenti dei bilanci della difesa in Europa. Attraverso la PSDC, l'UE cerca di prevenire i conflitti esterni e di gestire le crisi che potrebbero rappresentare una minaccia per la sua sicurezza.

L'industria della difesa è prevalentemente concentrata in sei paesi europei (Germania, Spagna, Francia, Italia, Svezia e Regno Unito (1)), nonostante le aziende produttrici di apparecchiature e sistemi ausiliari siano in tutta Europa. Più di 1 350 PMI svolgono un ruolo importante nel settore europeo della difesa.

Concorrenzialità

Le idee formulate per aumentare la concorrenzialità dell'industria europea della difesa includono un sistema di norme e certificazioni europee, un migliore accesso alle materie prime e un sostegno specifico (ad esempio in termini di accesso ai finanziamenti UE) alle PMI che operano nel settore della difesa.

Cooperazione civile-militare

L'idea è quella di sfruttare il potenziale duplice uso della ricerca finanziata dall'UE, ad esempio in settori quali le tecnologie chiave che possono essere utilizzate sia dalla difesa che dal mondo civile. Un'altra proposta della Commissione l'esplorazione, da parte dell'UE, di fonti energetiche alternative rinnovabili per aiutare i paesi dell'UE a ridurre il consumo energetico delle loro forze armate.

Vantaggi

I governi dell'UE, le aziende che operano nella difesa e i contribuenti, tutti trarranno beneficio dalle proposte se vengono messe in atto.

  • I contribuenti dovrebbero trarre beneficio da una spesa per la difesa più efficiente e meno duplicati di spesa per le attività di ricerca e sviluppo, sia civili che militari.
  • Le aziende che operano nel settore della difesa dovrebbero beneficiare delle economie di scala attraverso una normalizzazione e certificazione comune, un maggiore accesso ai fondi europei e un migliore accesso ai mercati in Europa e nel mondo.

Tutti i paesi dell'UE dovrebbero beneficiare, risparmiando tempo e denaro, di un sistema di norme e di certificazione europeo, di specializzazione dei ruoli, di attività comuni nell'ambito della ricerca e degli appalti pubblici, oltre che di eserciti più efficienti a livello energetico e di un uso più efficiente dell'infrastruttura spaziale.

Ultimo aggiornamento: 15.05.2014



(1) Il Regno Unito esce dall’Unione europea e diventa un paese terzo (un paese extra UE) a partire dal 1° febbraio 2020.

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